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Il mondo come volont e rappresentazione (1819, 1844, 1859) Sulla libert del volere (1839) Sul fondamento della morale (1840) Aforismi per una vita saggia (1851)
Struttura dellopera
Referenti filosofici:
Kant (1724-1804), Platone (427-347 a .C.), filosofia induista e buddista (Upanishad: secc. X-VI a.C.)
Contro il realismo ingenuo: rapporto inscindibile soggettooggetto Spazio, tempo (percezione sensibile) Categoria della causalit (conoscenza, spiegazione)
Gli eventi naturali e gli atti umani sono connessi tra loro secondo il principio di ragion sufficiente (causa)
Il corpo come via daccesso privilegiata alla cosa in s (essenza ultima del reale)
Il corpo come oggetto (rappresentazione) Il corpo come sede di bisogni e di desideri (volont)
Estrapolazione Principio metafisico Principio cieco e irrazionale (contro Hegel)
Volont
La volont (voluntas)
nasce dalla mancanza non trova mai appagamento definitivo produce sofferenza (egoismo)
Ogni individuo, ogni specie tende allautoconservazione La vita un pendolo tra dolore e noia
ad opera del genio da parte delluomo comune Puro occhio che guarda La volont tace
Il creatore/fruitore:
La cosa rappresentata: lidea, il modello della cosa (Platone) Transitoriet dellesperienza estetica
stessa essenza, stessa sofferenza superamento del principium individuationis (velo di Maya)
Schopenhauer e Leopardi
Lascesi
digiuno, povert, castit, non-violenza il santo, leremita, il mistico purificazione da ogni desiderio liberazione da ogni dolore condizione di beatitudine, pace, serenit, quiete
una condizione di non-vita un trapasso nel vuoto nulla una condizione assurda
una condizione di vita paradisiaca (nirvana) il mondo invece nulla (senza-senso), perch sofferenza