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D'altronde tutto il giorno cos, dal primo tic all'ultimo tac, o diciamo dal terzo

fino all'antipenultimo, perch ci vuole sempre del tempo affinch il tam tam del no
stro petto ci ricordi al sogno, e del tempo anche affinch ce ne congedi. Ma gli a
ltri si sentono tutti, ogni grano di miglio si sente, ci si guarda indietro e ci
si vede, ogni volta un po' pi vicini, tutta la vita un po' pi vicini. La gioia a
cucchiaini, come l'acqua ai grandi disidratati ed una delicata piccola agonia a
dosi omoepatiche, di cosa avete ancora bisogno? Di un cuore al posto del cuore?
Via, via. Ma domandate invece a un passante di indicarvi la strada ed egli vi pr
ender per mano e vi ci condurr immediatamente attraverso mille svolte deliziose. u
n grande edificio grigio, incompiuto, esso non lo sar mai, ha due porte, una per
coloro che entrano, e l'altra per coloro che escono ed alle finestre ci sono dei
volti che guardano. Voi dovete solo non chiedere nulla.
La mano di Mercier lasci la sbarra dell'inferriata alla quale l'avevano incaten
ato queste rievocazioni di epoche passate sopportate, come si suol dire, con cor
aggio. S, le aveva sopportate con coraggio perch sapeva che sarebbero cessate alla
fine con un lento degradare verso il mormorio e poi verso il silenzio, quel sil
enzio che anch'esso un mormorio, ma inarticolato. La porta si chiude, o la trapp
ola, nella segreta sono sempre gli stessi discorsi, ma nella prigione vera e pro
pria la calma tornata. Ma il suo cammino non tard ad incrociare quello di un vegl
iardo irsuto, coperto di cenci, che camminava a fianco di un asino. L'asino, che
non aveva briglie, seguiva a piccoli passi infastiditi e coraggiosi il bordo de
l marciapiede, non allontanandosene che per aggirare una vettura in sosta o dei
ragazzini accucciati che giocavano a biglie. L'asino aveva sul dorso due panieri
, uno pieno di conchiglie e l'altro di sabbia. L'uomo camminava sulla strada, tr
a il fianco grigio e rotondo dell'asino e le vetture ostili. Non alzavano gli oc
chi, l'asino e l'uomo, che di tanto in tanto, per misurare un pericolo. Mercier
disse tra s: Non sar certo il mondo esteriore che comprometter quest'armonia. Non h
a cessato di deluderci questo Mercier. Aveva forse troppo presunto dalle proprie
forze, lasciando Camier in un'ora cos cupa. Certo ci voleva del coraggio per res
tare con Camier come ce ne voleva per restare con Mercier, ma meno di quanto ne
richiedeva la battaglia del soliloquio. E tuttavia eccolo di nuovo in marcia, le
voci hanno taciuto, l'asino e il vegliardo per poco non l'hanno gettato a terra
; ma egli si mantenuto calmo. La nebbia benefattrice che ci che c' di meglio si sp
arsa di nuovo nelle sue opere vive, egli pu ancora andare lontano. Avanza, quasi
invisibile, lungo la grata, all'ombra di non si sa quali sedicenti alberi verdi,
degli agrifogli forse, lucidi di pioggia, se ombra si pu chiamare un giorno appe
na pi plumbeo di quello delle vicine torbiere. Il colletto della sua giacca rialz
ato, la mano destra nella manica sinistra e viceversa. Esse sobbalzano sul ventr
e in un atteggiamento che proprio ai vecchi, ed egli vede, a momenti, come attra
verso alghe ondeggianti, un piede che si trascina sull'asfalto. Pesanti catene,
sospese a piccoli pilastri di ferro, adornano, a festoni, la parte esterna del m
arciapiede. Se qualcuno le agita esse ondeggiano a lungo, con calma o con attorc
igliamenti da serpente che si riassorbono poco a poco. Mercier veniva qui, a gio
care, quando era bambino. Correndo lungo il marciapiede egli metteva le catene i
n movimento, una dopo l'altra, con un bastone. Giunto in fondo si voltava a guar
darle. Il marciapiede trasaliva da una parte all'altra, di pesanti scosse, lente
ad acquietarsi.

VIII



Il posto dove Camier sedeva era vicino alla porta. Il tavolo davanti a lui era
rosso e ricoperto da uno spesso vetro. Alla sua sinistra alcuni sconosciuti par
lavano di cose sconosciute e alla sua destra si discuteva, sottovoce, sull'inter
esse dei gesuiti per la cosa pubblica. Si citava, a questo proposito, o ad un al
tro simile, un articolo apparso in una rivista ecclesiastica riguardante la feco
ndazione artificiale. La conclusione di questo articolo sembrava essere che vi e
ra peccato ogniqualvolta lo sperma non era di provenienza maritale. La discussio
ne si anim su questo punto. Molte voci vi partecipavano.
Parlate d'altro, disse Camier se non volete che vada a raccontar tutto all'arc
ivescovo. Mi disturbate.
Distingueva male ci che accadeva davanti a lui, tanto tutto era evanescente e f
umoso. Rompeva la nebbia soltanto qualche effetto di manica con una pipa tenuta
da una mano invisibile, qua e l un cappello a punta e dei frammenti di membra inf
eriori piedi per la precisione il cui poggiarsi, teso e tormentato, mutava ad og
ni istante come se l'anima vi avesse la sua sede. Ma dietro di lui c'era il buon
muro grezzo semplice e nitido, se lo sentiva contro la schiena, vi si grattava
l'occipite. Quando Mercier arriver, si disse perch arriver, io lo conosco, dove an
r a sedersi? Qui a questa tavola? Questo problema lo tenne assorto per un bel po'
. Decise finalmente che no, che Mercier non doveva sederglisi vicino, che lui Ca
mier non avrebbe potuto sopportarlo, non sapeva perch. Che sarebbe successo allor
a? Al fine di poter meglio stabilire ci che sarebbe allora accaduto, poich non bis
ognava che Mercier venisse a raggiungerlo nel suo cantuccio, Camier lev le mani d
i tasca, le dispose davanti a s in un mucchietto morbido e accogliente e vi appog
gi il volto dapprima lievemente e poi con tutto il peso del cranio. E Camier non
tard a vedere, a vedere se stesso che vedeva Mercier prima che Mercier non lo ved
esse, a veder se stesso alzarsi e correre verso la porta: Eccoti finalmente grid
a credevo che mi avessi abbandonato e lo trascina verso il banco, o verso il fon
do della sala, oppure escono insieme anche se questo non molto probabile perch Me
rcier stanco, ha una gran voglia di sedersi, di rifocillarsi, prima di riprender
e il cammino, e ha delle cose da raccontare, cose che difficilmente possono atte
ndere, e Camier anche ha delle cose da raccontare, s, hanno delle cose importanti
da dirsi e sono stanchi, e poi molto che non si vedono e bisogna che tutto ques
to si acquieti e si chiarisca e che si sappia all'incirca che partito prendere e
se l'avvenire si annunci buono o cattivo o pi semplicemente qualunque, come cos s
pesso accade, e se esiste un posto invece di un altro dove sarebbe utile che and
assero, insomma, in poche parole, sapere dove si trovano, prima di potersi preci
pitare, in un accesso di lucidit sorridente, verso uno dei numerosi fini che un i
ndulgente giudizio riterrebbe equipollenti o che, sorridendo (facoltativo), rinu
ncino a questo slancio ammirandoli da lontano, perch sono lontani, uno dopo l'alt
ro. Allora solo intravediamo ci che avremmo potuto essere se non fosse stato nece
ssario essere ci che si , e non accade tutti i giorni di poter tagliare in quattro
un capello di questa qualit. Perch quando lo si visto, marameo. Fatto, in questo
modo, ordine nell'immediato avvenire, Camier alz la testa e vide, di fronte a s, u
n essere che egli stent un po' a riconoscere, tanto quell'essere era Mercier; di
qui un nugolo di

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