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TONK:

IMPLOSIONE DEI SISTEMI LOGICI

ELVIO CECI

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Prima Edizione, Novembre 2011

a anni parliamo della comunicazione e di una societ costruita


attorno alla comunicazione.

In pochi vivono dentro la


comunicazione.
Vivere dentro la comunicazione significa pensare per connessioni, imparare dai
problemi, sviluppare e formalizzare il pensiero. Vivere nella comunicazione
significa avere un progetto didascalico.
Nel corso degli ultimi anni lo sviluppo dellinformatica e della telematica ha
aperto una nuova dimensione alla comunicazione visiva e alla fruizione dei
testi: quella dellinterazione cibernetica mediata da oggetti grafici.
Tutto cambia: cambiano gli artifici visivi, la interazione relazionale; cambiano i
tempi, gli spazi, i processi di significazione, la partecipazione, le sensazioni, le
riflessioni; cambia la politica, leconomia, la progettazione, la programmazione,
i linguaggi; cambiano gli stimoli percettivi, in dispositivi semiotici, gli oggetti
duso; cambia infine la scrittura in un lessico fatto prevalentemente di
interfacce grafiche, iconiche, da quando cursori e pulsanti hanno sostituito
penne e calamai popolando ormai il nostro spazio operativo di nuove funzioni
Touch Screen. Ormai siamo definitivamente nella comunicazione, dentro la
florida e incessante dinamica della ipermedialit.
Ma non cambiamo noi. Cambiano molto pi lentamente le nostre capacit
cognitive e culturali. Apprendiamo con le vecchie metodologie, le scuole e le
universit continuano ad ignorare i processi di apprendimento nuovi della
societ della comunicazione. Tra la vita scolastica istituzionale, pubblica e
privata, e i processi di apprendimento della societ della comunicazione c un
vuoto in cui crollano quasi tutte le professioni.
Il Glocal University Network ha la grande ambizione di coprire quel vuoto, di
entrare nella comunicazione globale con una serie di strutture universitarie
locali, organizzate in sintonia con la multimedialit della nuova didattica

Liliana Montereale

BIOSHORT: ELVIO CECI


Elvio Ceci, laureato in Linguistica presso lUniversit degli studi di Bologna con una tesi
sui linguaggi interni a sistemi connessionistici, si occupa di vari aspetti dello studio del
linguaggio: aspetti di sociolinguistica, psicolinguistica, neurolinguistici.
Dopo aver approfondito aspetti di apprendimento del linguaggio e deficit linguistici,
sta sviluppando temi di logica dei linguaggi naturali.
Attualmente si occupa di studio e ricerca di logica e linguistica presso il Glocal
University Network.

TONK: IMPLOSIONE DEI SISTEMI LOGICI.

1. PREMESSA
Prawitz, nella terza delle Sei lezioni sulla Conseguenza Logica tenutasi a
Bologna nel 2007, si chiede come mai la nozione di conseguenza logica ( D,

Ded ), nella concezione standard nella logica, che da significato agli operatori
logici. Il significato non dato dalla teoria della dimostrazione, ma la sintassi
che ci d i linguaggi formali e ci dice quali sono le formule di questi linguaggi e
quali sono le dimostrazioni e le regole dinferenza, e poi c una semantica che
ci dice cosa significhino queste formule e quand che sono vere 1. attraverso
la semantica che i linguaggi formali ottengono significato.
In questo modo di vedere il significato la propriet della correttezza
(soundness) diventa fondamentale:
D A implica A
Se questa relazione vale, allora il sistema deduttivo pu conferire significato al
linguaggio. Se, invece, fondamentale laltra condizione,
A implica D A
ovvero tutte le conseguenze logiche sono deducibili, vuol dire che il sistema
deduttivo a dare il significato, e non la semantica la quale deve rispettare il
significato che esso da alle costanti logiche 2. Questa idea porta a concepire,
quindi, il significato come uso o, pi specificamente, come regole che
governano luso.

2. IL MORBO DI PRIOR
Contro lidea del significato come concepito come regole duso, Prior nel 1960
porta un contro-esempio: egli presenta un connettivo particolare, che chiama
tonk.

1 [Prawitz 2007, lezione 3, pag. 2].


2 [ibidem, pag 3].

Inizialmente, parla di inferenze la cui validit dipenda da the meaning of


certain expressions occurring in them3: inferenze che chiama analiticamente
valide. Prende, come esempio, linferenza analiticamente valida Grass is green
and the sky is blue, therefore grassi s green, la cui validit dipende quindi
solamente dal significato di AND. Ma qual il significato di AND?
(i)
(ii)
(iii)

[F]rom any pair of statement P and Q we can infer the statement


formed by joining P to Q by AND4.
Da ogni asserzione congiunta P-and-Q possiamo inferire P.
Da ogni P-and-Q possiamo inferire Q.

Il fatto che unespressione debba avere qualche significato determinato


indipendentemente, prima che abbiamo scoperto se le inferenze coinvolte
siano valide o meno, viene considerato da Prior una old superstitious view
[ibidem].
Egli mette in evidenza come da ogni asserzione, se analiticamente valida, se
ne possa affermarne una qualsiasi altra espressione:
2 and 2 are 4
2 and 2 are 4 tonk 2 and 2 are 5
2 and 2 are 5

Se pensiamo, infatti, che il significato di una qualsiasi costante logica sia


dovuta alla formalizzazione delle sue regole dintroduzione e di eliminazione,
questa nuova costante logica, tonk, con le seguenti regole:
tonk-I

A
A tonk B

tonk- E

A tonk B
B

Queste due regole, tuttavia, stanno a significare, come abbiamo visto, che da
una proposizione A segue una proposizione B, per qualunque B 5 [ibidem]. Se,
infatti, A tonk B segue da A e B segue da A tonk B, allora per transitivit da
A segue B per qualunque B e per qualunque A:
A
A tonk B
B
3 [Prior 1960: 1].
4 [ibidem].
5 [Usberti 1995: 60].

Se si accetta, tuttavia, tale connettivo come logico e le sue regole come truthpreserving, esso pu rendere ogni logica banale (trivial).
Belnap, nellarticolo Tonk, Plonk an Plink del 1962, sottolinea il fatto che le
regole per tonk sbagliano a definire un operatore logico come legittimo. Prior,
infatti, non considera che la definizione del connettivo tonk non data ab initio;
ma piuttosto in termini di antecedently given context of deducibility6, il quale
prevede di possedere alcune nozioni gi definite. Un problema precedente,
quindi, a quello di caratterizzazione dei connettivi logici, di esplicitare le
nostre assunzioni sulla natura della deducibilit. Si pu vedere, per esempio,
come Prior utilizza la transitivit della deducibilit. Se ci fosse vero, it is
impossible to create a situation in which we are forced to say things
inconsistent with those assumption7. Le propriet dei connettivi sono relative
alla nostra caratterizzazione della deducibilit: if we had initially allowed ab,
there would have been no objection to tonk8.
Cook riassume questo argomento sostenendo che, per ogni relazione di
conseguenza , se transitiva ( e la logica risultante contiene un teorema)
allora laggiunta di tonk produce banalit (triviality). Sembra, comunque, che
tonk crei problemi anche in logiche che non posseggono la transitivit9.
Il problema successivo, a cui Belnap non riuscito a dare unargomentazione,
il seguente: esiste una relazione di conseguenza tale che transitiva,
contiene un teorema e laggiunta di tonk fallisce nel produrre trivialit.
Ci che vuole dimostrare Cook che esiste una nozione di conseguenza logica,
ovvero una logica in cui la relazione di conseguenza possa essere motivata
indipendentemente da tonk, la quale permette a sua accettabilit.
La soluzione che da Belnap chiamato requisito di consistenza. Quali sono le
condizioni necessarie e sufficienti affinch questo requisito sia soddisfatto?
Prima di tutto, attraverso un sistema formale S, si dia una caratterizzazione
completa delle propriet astratte (cio non dipendenti dal significato di alcuna
costante logica) della relazione di deducibilit; e quindi richiede che la
definizione di ogni nuova costante logica C soddisfi la condizione seguente:
6 [Belnap 1962: 131].
7 [ibidem].
8 [ibidem: 133]
9 Neil Tennant, INTUITIONISTIC RELEVANT LOGIC, 1996.

(15) Lestensione di S I di S ottenuta aggiungendo a S le C-regole


conservativa10.
Abbiamo quindi un sistema logico privo di costanti logiche che estendiamo
aggiungendo una costante logica per volta, il cui significato viene definito
dalla totalit delle regole logiche che la concernono11.
Belnap, quindi, prova a caratterizzare il problema del requisito di consistenza
dal punto di vista sintetico. Per prima cosa, egli prova a definire la deducibilit
come un insieme di assiomi:

1) Axiom:

2) Weakening:

3) Contraction:

, ,

4) Permutation:

,,

5) Transitivity:

Nellarticolo Belnap sono formalizzate secondo le regole della deduzione


naturale di Gentzen. Ma le regole strutturali di quella formalizzazione sono
equivalenti alla formalizzazione nel calcolo dei sequenti. L Equivalence
Theorem for N an the Sequent Rules sostiene, infatti, che:

N iff

is provable by sequent rules12.

Possiamo prendere questo piccolo sistema come esprimente di tutte e sole le


asserzioni universalmente valide and rules expressible in the given notation: it
completely determines the context13.
10 [Usberti 1995: 67].
11 [ibidem].
12 [Scott 1981:132] a cui rimandiamo per una trattazione pi completa.
13 [Idibem: 132].

Se definiamo ora un nuovo connettivo (plonk) come estensione del sistema


formale caratterizzato dalla deducibilit, vedremo che esso ne lestensione in
due sensi particolari: primo, la nozione di sentence estesa introducendo Aplonk-B come proposizione, per qualsiasi proposizione A e B; secondo,
aggiungiamo assiomi e regole che governano A-plonk-B come occorrenti delle
premesse o come delle conclusioni delle asserzione di deducibilit. Queste
costituiscono la definizione di plonk.
La richiesta di consistenza del nuovo connettivo plonk adesso si pu esprimere.
Lestensione deve essere conservativa, ovvero se pu possedere le nuove
asserzioni di deducibilit, esse includeranno plonk: [i]t will not lead to any
deducibility-statement A1, , An B not containing plonk, unless that is
already provable in the absence of the plonk-axiomas and plonk-rules14.
Il problema di
tonk, quindi, consiste nellessere inconsistente: ci da
unestensione che non conservativa; nellestensione, e non nelloriginale, da
ogni A e B arbitrario, allora A B. Dobbiamo, quindi, affermare che linclusione
di un connettivo con delle propriet rispetto ad un altro dipende sempre dalla
caratterizzazione della deducibilit.

3. ESTENSIONE DI CONSEGUENZA LOGICA


Nel 2005, Cook pubblica un articolo in cui tenta di mostrare lesistenza di una
logica in cui una nozione di conseguenza pu essere motivata
indipendentemente da tonk, che permette la sua accettabilit.
Modifica, infatti, quella logica che possiede la relazione di conseguenza
transitiva, come in [Anderson&Belnap 1975], di first- degree entailment (FDE),
dando un contesto per accettare tonk. Il vocabolario di questa nuova logica
quello standard della logica proposizionale (PL), con le relative formule ben
formate (WFF). La prima differenza con la logica proposizionale che
uninterpretazione delle formule non una funzione che va da lettere
proposizionali a valori di verit; ma una relazione tra una formula e uno o pi
valori di verit.
La relazione standard , quindi, cos data:
R

{0, 1} X PL

Estendiamo questa interpretazione, con la relazione RI :


RI {0, 1} X WFF
per tutte le formule in accordo con le seguenti regole.
14 [Ibidem].

Per lettere proposizionali Pi:


RI (1, Pi) sse R (1, Pi)
RI (0, Pi) sse R (0, Pi)
Per qualsiasi ,

WFF:

RI (1,

) sse RI (0,)

RI (0,

) sse RI (1, )

RI (1, ) sse RI (1, ) e RI (1, )


RI (0, ) sse RI (0, ) o RI (0, )
RI (1, ) sse RI (1, ) o RI (1, )
RI (0, ) sse RI (0, ) e RI (0, )
Le regole sopra elencate posseggono tavole di verit con quattro valori, cio
T={1} F={0} B={0, 1} e N= . Per avere la FDE logica, Cook adotta la
definizione di Truth Preservation Consequence

sse

per tutte le interpretazioni di R (le associate RI):


se RI (1, ) per tutti i , allora RI (1, ).

Si noti che RI (1, ) non garantisce anche il caso che RI (0, ), come risulta dall
ex falso quodlibet:

che fallisce in FDE visto che R I (1, ), RI (0, ) e non RI (1, ). FDE , quindi,
una logica relevant15. La relazione di conseguenza di FDE transitiva e sar
utile per formulare un operatore tonk triviale: FDE lo sfondo per generare
logiche non classiche.
Abbiamo visto che la nostra logica polivalente e possiamo ottenere un
sistema equivalente a quello della logica classica aggiungendo la Classical
Constraint alla semantica.
15 La logica rilevante ha come obiettivo quello di formalizzare limplicazione in modo
da evitare i paradossi dellimplicazione materiale, assumendo che: quando una
proposizione implicata da altre occorre che queste ultime intervengono
effettivamente per stabilirle [Palladino&Palladino 2008: 108].

CC: Per ogni lettera proposizionale P i, esattamente uno tra R (1, P i) e


R (0, Pi).
Cook ottiene un sistema equivalente alla logica dialetica 16 aggiungendo il meno
forte Dialethic Constraint.
DC: Per ogni lettera proposizionale P i, almeno uno tra R (1, Pi) e R (0,
Pi).
In entrambi i casi dobbiamo abbandonare la nozione precedentemente

introdotta di conseguenza:

corrisponde allidea che la conseguenza

preservi la verit, cio che la verit della premessa garantisca la verit della
conclusione. Si pu, tuttavia, ipotizzare che la nozione di preservazione della
non-falsit sia ugualmente legittima nel conto della conseguenza: la non-falsit
(e non la verit) delle premesse garantisce la non falsit (e non la verit) della
conclusione. Cook formalizza la nozione di Non-falsity Preservation
Consequence come segue:

NF

sse

per tutte le interpretazioni di R (le associate RI):


se RI (0, ), allora RI (0, ) per alcune

Mentre per quanto riguarda le logiche polivalenti, la Truth Preservation

Consenquence, in simbolo

T , ci permetteva di scegliere tra i valori di verit

{{1}, {1,0}}, come prevede linsieme di valori precedentemente dato; la Non

falsity Preservation Consequence, in simbolo

NF , potrebbe corrispondere a

una logica che ha come valori designati {{1},

}.

Con questa notazione, Cook prova a costruire una logica equivalente alla
analethic logic17, aggiungendo la Gappy Constraint (il quale con la Non-falsity
Preservation Consequence generano una logica corrispettiva alle logiche
dialetiche):
GC: Per ogni lettera proposizionale Pi , non pi che una R(1, Pi) e R(0, Pi).
Cook studia una cornice leggermente differente da quello previsto dalla FDE
che chiama Tonk logic. In questo sistema, infatti, non si da nessuna restrizione
16 [Priest 1979].
17 [Beall&Ripley 2004].

a ci a cui il valore di verit di una formula pu essere relazionato. Questo


comporta una relazione di conseguenza
pi complessa, la quale viene
chiamata da Cook Tonk Consequence:

sse

o,

per tutte le interpretazioni di R (le associate RI):


se RI (1, ) per tutti i , allora RI (1, ).

Oppure, per tutte le interpretazioni di R (le associate RI):


se RI (0, ), allora RI (0, ) per alcune

La quale si pu riscrivere anche:

sse

OR

NF

Per essere adottato, questo sistema deve includere anche altre due
affermazioni. Per prima cosa, bisognerebbe accettare anche le frasi che
possono cadere in una delle quattro categorie (T, F, B, N), basate sulle relazioni
di due valori indipendenti (1, 0). Secondo, nella codifica delle inferenze
corrette, non c ragione di preferire la Truth Preservation Consequence dalla
Non-Falsity Preservation Consequence, e viceversa.
Detto ci, si pu affermare che un particolare insieme di premesse e
conclusioni unistanza della conseguenza logica se e solo se soddisfa
qualcuna delle pi semplici (ma incomplete) nozioni. Tonk conseguence
transitiva: a differenza di FDE e delle altre logiche considerate
precedentemente, la propriet della transitivit pu cambiare molto
nellaggiungere connettivi proposizionali. Dobbiamo tener conto, comunque,
che nel calcolo dei seguenti di un sistema deduttivo per la Tonk Logic, la regola
del cut ammissibile ma non derivabile.
Ora possiamo, dunque, aggiungere loperatore tonk alla Tonk Logic, secondo la
seguente interpretazione:
Per un arbitrario ,

WFF

RI (1, ()) sse RI (1, )


RI (0, ()) sse RI (0, )
Riprendendo i valori di verit precedentemente dati (T, F, N, B), la tavola di
verit per tonk la seguente:
Tonk
T

T
T

B
B

N
T

F
B

B
N
F

T
N
N

B
F
F

T
N
N

B
F
F

Le regole dintroduzione e deliminazione sono valide nella Tonk Logic: la prima


soddisfa il primo disgiunta della nozione di conseguenza, la seconda il secondo
disgiunto.
Cook afferma, infine, che a rejection of tonk as illegitimate depends on a prior
(at least partial) account of what constitutes a legitimate notion of logical
consequence18.

4. SUPER-TONK
Connective stranger than tonk un articolo del 2006 di Heinrich Wansing,
mostra che gli effetti individuati di tonk sono presenti anche in certi contesti in
cui tonk accettabile. Wansing chiama tali connettivi, che in contesti non
triviali producono trivialit, non-trivially trivialing connettives.
Il punto di partenza la semantica proof-teoretica come stata formalizzata da
Gentzen e Jeskowski: il significato delle costanti logiche , o pu essere, dato
da regole dinferenza adatte nella deduzione naturale o in alcune versioni del
calcolo dei sequenti. Tonk dimostra che non tutti gli insiemi di regole
inferenziali definiscono operatori logici.
Prende, come esempio, una logica che pu essere definita in tre modi
differenti: (L, ), come (L, ) o come (L, , ), in cui L il linguaggio formale,
la relazione di derivabilit sintattica e lequazione semantica di
conseguenza.
Per quanto riguarda la relazione di derivabilit sintattica, possiamo assumere
che:
LxL
P(L)x P(L)

P(L)

dove P(L) il powerset di L. Per quanto riguarda le formule A, B

L, invece

di avere {A} B oppure {A} {B}, possiamo anche scrivere A B. In maniera


analoga, possiamo definire , nella logica (L, ). Per quanto riguarda la logica
con la tripla (L, , ), dobbiamo assicurare che sia almeno sound: .

18 [Cook 2005: 223].

Una logica (L, ) non triviale se se solo se

logica corrisponde (L, ), non triviale se e solo se


(L, , ) una logica non triviale se e solo se

AB

(A B). Se la
A B (A B).

A B (A B) in cui

{ , }.

Le regole per il calcolo dei sequenti per tonk sono:


I-rule

, A (AtonkB)

E-rule

(AtonkB)

,B
in cui un insieme finito di formule.
Cosa significa aggiungere tonk alla logica ? Come abbiamo visto nel paragrafo
secondo, dobbiamo assumere la relazione come definita nel calcolo dei
sequenti per la deduzione naturale. Se =(L, ), allora aggiungendo tonk
dobbiamo anche comprendere cosa significhi aggiungere delle regole di
introduzione e di conclusione dei sequenti di tonk nel sistema proof-teoretico di
. Se =(L, ), allora dobbiamo dare uninterpretazione semantica (algebrica o
model-teoretica) di tonk e che le regole dei sequenti della deduzione naturale
per tonk siano sound:

A (AtonkB)
(AtonkB) B( A (AtonkB) e (AtonkB)

B )

Se, invece, =(L, , ) dovremmo assumere che entrambe le condizioni siano


soddisfatte: laggiunta delle regole dintroduzione e la loro soundness.
Questultima propriet, per le regole della deduzione naturale con le deduzioni
come premesse, prende la forma di una regola. Per aggiungere, per esempio, la
regola dintroduzione dellimplica classica e intuizionista, il requisito

dovrebbe essere : A B implica } AA.


Wansing, successivamente, definisce S come una classe di logiche e # un
connettivo non appartenente ai connettivi primitivi di ciascun S. Il
connettivo # detto non conservativo rispetto a S se e solo se # pu essere
aggiunto alle logiche in S, ma non pu essere aggiunto conservativamente a
ciascun S; # detto un connettivo triviale rispetto a S se e solo se # pu
essere aggiunto alle logiche S e, per ogni S, # trivializzante.
Se formalizziamo la Tonk Logic e la Tonk Consequence di Cook, potremmo dire
che una valutazione delle formule ben formate una funzione v che va da un
insieme di variabili proposizionali a P({T,F}), ovvero linsieme delle parti
dellinsieme dei valori di verit classici, il quale esterno alla funzione V

dellinsieme di tutte le formule (il cui linguaggio contiene congiunzione,


disgiunzione, negazione) a P({T, F}). La Tonk Consequence un sottoinsieme
di P(L)xL, definita:

tonk

sse

o,

per tutte le interpretazioni di v:


se T V(B) per tutte i B , allora T

V(A).
Oppure, per tutte le interpretazioni di v:
se F V(B) per tutte i B , allora
FV(A).
Aggiungere tonk alla Tonk Logic significa equipaggiarlo di una tavola di verit,
come abbiamo visto precedentemente e che riportiamo di seguito:
Tonk

T
B
N
F

T
T
N
N

B
B
F
F

T
T
N
N

B
B
F
F

Tonk non conservativo rispetto alla Tonk Logic. It therefore seems


appropriate to point out that what is wrong with tonk in any logical system with
a transitive derivability is wrong with another connettive in any logic with a
non-trivial derivabilit relation19.
La relazione sintattica in una logica (L, ) ci dice quale insieme delle Lformule seguono sintatticamente da altri insieme di L-formule. Per semplicit
Wansing considera solo logiche (L, ): le altre due seguono di conseguenza.
Egli definisce sette classi di logiche non triviali:

General { & A B AB};


Forward { A B AB, & A B AB};
Backward { A B BA, & A B AB };
Coherent { A ( B AB o B BA), & A B

Reflexive { A

AB,

Transitive { A B C
AB };

19 [Wansing 2006: 656]

&

AB

AB };

AB };

((AB & BC) A C ),

&

AB

Quasi-ordered { A

&

AB

A BC

AA,

((AB & BC) A C ),

AB };

le quali sono organizzate nella maniera seguente: F C, B C, R F, R B, Q


R e Q T. Se X e Y sono una qualsiasi di quelle logiche, e X Y, allora ogni
connettivo che trivializza Y, trivializzante anche rispetto X.
Wansing definisce, in maniera esplicita, un connettivo come coerentemente
trivializzante se e soltanto se un connettivo trivializzante rispetto a C. Un
connettivo detto non-trivially trivializing se e soltanto se un connettivo
trivializzante rispetto a G.
Per ottenere leffetto trivializzante di tonk (per le logiche Transitive e Quasiordered), un connettivo a zero-posti dovrebbe combinarsi con le regole
deliminazione e di introduzione con un altro paio di operazioni a due posti: la
teoremicit e lassurdo. Cos uno pu considerare unaltra constante logica
*tonk, introdotta dalle regole della deduzione naturale (e per il calcolo dei
sequenti):
A
tonk

tonk
B
*tonk

*tonk

)
*tonk non pu essere aggiunto alla Tonk Logic in quanto nessuna assegnazione
dei valori di verit di {T, B, N, F} a *tonk valida rende valide le regole di
introduzione ed eliminazione per *tonk: questo connettivo non conservativo
rispetto alla {Tonk Logic}.
Consideriamo le seguenti regole per la deduzione naturale (e le simmetrie nel
calcolo dei sequenti) del connettivo a zero posti tonk>:

tonk>
A
.
.
.
B

A
.
.
.
tonk >
B

(
tonk>

tonk>

dove e sono un insieme arbitrario e finito di formule.


Consideriamo, ora, anche le seguenti regole di deduzione naturale per il
connettivo a zero posti <tonk:

[B]

A
.
.
.
tonk
B

.
.
.
AA
tonk
(
<tonk

<tonk

dove e sono un insieme arbitrario e finito di formule e le parentesi quadre a


significare che la premessa viene scaricata.
La costante proposizionale <tonk>, infine, data dalle seguenti regole di
deduzione naturale (e dalle corrispettive del calcolo dei sequenti):

tonk>
[ B]
.
.
.
AA

tonk>
A
.
.
.
B

A
.
.
.
tonk >
B

(
<tonk>

<tonk>

<tonk>

Supponiamo che F, per ogni A, esiste una formula B per cui A B. Di


conseguenza, abbiamo A tonk> per la regola della tonk>-introduction;
unapplicazione di tonk>-elimination ci da un A C per una C arbitraria.
Possiamo dunque assumere che:

Tonk> un connettivo trivializzante rispetto a F.


<tonk un connettivo trivializzante rispetto a B.
<tonk> un connettivo coherently trivializing.

Per ottenere regole dinferenza per un connettivo non-trivially trivializing,


consideriamo le regole per la deduzione naturale (e le corrispettive del calcolo
dei sequenti) per un connettivo a zero-posti super-tonk:

[C ]
.
.
.
DA
supertonk
(
super-tonk

super-tonk

A
.
.
.
super tonk
B

Se (L, ) non triviale, allora esistono L-formule C, D tali che C D. Per la


regola dintroduzione di super-tonk, allora, A super-tonk per qualsiasi A. Cos
le regole deliminazione di super-tonk applica A B per un arbitrario A, B.
Nel calcolo dei sequenti evidente che
transitivi di

A B autorizzato dalla

: la relazione sintattica non necessariamente transitiva.

Super-tonk un connettivo non-trivially trivializing.


Tutto questo mostra che, mentre la Tonk Consequence una cura per la
tonkite, nessuna nozione non triviale di conseguenza una cura per la
super-tonkite. Un connettivo introdotto da regole dinferenza
semplicemente inaccettabile se non-trivially trivializing: e, come abbiamo
visto, esistono tali connettivi.

5. CONCLUSIONE
Il problema che le regole per tonk sono inconsistenti con le assunzioni fatte
finora, come lo loperatore ? di Peano definito come segue:
a
c

?
b
d

a+ c
b+d

Infatti la definizione chiara, ma non porta risultati corretti:


1
1
=
?
1
2

2
3

1
2
=
1 ? 4

3
5

Le frazioni

1 2
e
2 4

sono equivalenti e, quindi, dovremmo trovare anche risultati

equivalenti, ma non cos. Il problema principale che abbiamo assunto le


seguenti regole come esaurienti le asserzioni universalmente valide sulla
deducibilit, cosa che non pu essere fatta senza luso di qualche limitazione
logica. Belnap, come abbiamo visto, propone queste cinque limitazioni:
Identity, Weakening, Permutation, Contraction, Transitivity. Laggiunta di questo
connettivo ad un sistema logico aventi queste regole strutturali rimane,
comunque, non conservativa.

il concetto di estensione conservativa non lunico via per cercare di risolvere


il problema. Prawitz sostiene che si pu pensare ad un connettivo governato da
qualsiasi regola di introduzione, poich non si pu avere unestensione
conservativa prendendo solo le regole di introduzione. Che fare allora con le
regole di eliminazione? Qui entra in gioco il concetto di normalizzazione: le
regole di eliminazione sono valide se niente che pu essere provato con esse,
possa, in linea di principio essere provato senza di loro 20. Prawitz e altri studiosi
di proof-theory costruiscono un complesso sistema logico, la cui semantica
formata da derivazioni, argomentazioni (canoniche e non, chiuse o aperte) e
riduzioni in cui uno degli obiettivi e proprio tentare di evitare la trivializzazione
prodotta dal connettivo tonk.

20 [Prawitz 1985].

BLIOGRAFIA

Anderson, A. R. and Belnap, N. D. (1975), Entailment: The Logic of Relevance


and Necessity. Vol. 1. Princeton
Beall, J. and Ripley, D. (2004) Analetheism and dialetheism, Analysis 64, 3035.
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