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Glocal Book

Glocal University Network


http://www.glocaluniversitynetwork.eu/
pag. 2

Programma:
WETWARE PEDAGOGY. LOGICA E METODO DELLA SCIENZA
DELL'EDUCAZIONE DALLA DEFINIZIONE DEL KNOW-HOW
ALLA GESTIONE DEL KNOW-OUT: LE NUOVE FRONTIERE
DELLA PEDAGOGIA
PROGRAMMA:
16,30 Saluto del Sindaco di Macomer Riccardo Uda
16,40 Giancarlo Zuncheddu Direttore UNLA Centro Servizi Culturali Macomer
Presentazione convegno
16,55 Pier Paolo Sannia Direttore Scientifico del Glocal Research And Development
InstitutePresentazione del think tank Glocal Research And Development Institute
17,10 Liliana Montereale - Direttore Scientifico del Glocal University NetworkUniversit e innovazione: il progetto Glocal University Network
17,25 Alessandro Ceci - politologoe-lectio magistralis Wetware Pedagogy. Logica e
Metodo della Scienza dell'Educazione dalla definizione del know-how alla gestione del
know-out
17,40 Elvio Ceci linguista -Logica dei linguaggi nel web
17,55 Valerio Nacci IT security manager- L'information technology
18,10 Tonia Bardellino - sociologaPedagogia dell'intelligenza collettiva
18,25 e-Workshop: La Pedagogia nella societ della comunicazione
19.30 Chiusura lavori

Contatti Segreteria organizzativa:


E-mail: gradiinstituteassociazione@gmail.com
segreteria@glocaluniversitynetwork.eu
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Glocal Book
Glocal University Network
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All rights reserved
Distributed under license Creative Commons
Prima Edizione, Novembre 2011
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Editoriale
Da anni parliamo della comunicazione e di una societ costruita attorno alla comunicazione.

In pochi vivono dentro la comunicazione.


Vivere dentro la comunicazione significa pensare per connessioni, imparare dai problemi,
sviluppare e formalizzare il pensiero. Vivere nella comunicazione significa avere un
progetto didascalico.
Nel corso degli ultimi anni lo sviluppo dellinformatica e della telematica ha aperto una
nuova dimensione alla comunicazione visiva e alla fruizione dei testi: quella dellinterazione
cibernetica mediata da oggetti grafici.
Tutto cambia: cambiano gli artifici visivi, la interazione relazionale; cambiano i tempi, gli
spazi, i processi di significazione, la partecipazione, le sensazioni, le riflessioni; cambia la
politica, leconomia, la progettazione, la programmazione, i linguaggi; cambiano gli stimoli
percettivi, in dispositivi semiotici, gli oggetti duso; cambia infine la scrittura in un lessico
fatto prevalentemente di interfacce grafiche, iconiche, da quando cursori e pulsanti hanno
sostituito penne e calamai popolando ormai il nostro spazio operativo di nuove funzioni
Touch Screen. Ormai siamo definitivamente nella comunicazione, dentro la florida e
incessante dinamica della ipermedialit.
Ma non cambiamo noi. Cambiano molto pi lentamente le nostre capacit cognitive e
culturali. Apprendiamo con le vecchie metodologie, le scuole e le universit continuano ad
ignorare i processi di apprendimento nuovi della societ della comunicazione. Tra la vita
scolastica istituzionale, pubblica e privata, e i processi di apprendimento della societ della
comunicazione c un vuoto in cui crollano quasi tutte le professioni.
Il Glocal University Network ha la grande ambizione di coprire quel vuoto, di entrare
nella comunicazione globale con una serie di strutture universitarie locali, organizzate in
sintonia con la multimedialit della nuova didattica
Liliana Montereale
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Il Glocal Research And Development Institute

Pier Paolo Sannia Direttore Scientifico


Glocal Research And Development Institute

Come ho avuto modo di definire in altre occasioni, l'Associazione culturale Glocal


Research And Development Institute (GRADI), un moderno e dinamico think
tank, che nasce con l'obiettivo statutario di sviluppare dei programmi di ricerca
scientifica, sviluppo e fomazione: per questo motivo la nostra missione quella di
realizzare una metodologia d'interscambio informativo (feedback) tra l'ambito
delle Scienze Umane, Sociali e Politiche e l'ambito delle Scienze precise.
Prima ancora d'esser un centro studi, il GRADI un'idea che cognitivamente trae
la sua origine dal concetto baumaniano di glocalizzazione, ovvero quel pensiero
di un mondo che possa favorire la convivenza delle culture locali nel pieno rispetto
del rapporto identit-alterit.
per questo motivo che abbiam fatto nostro un altro pensiero di Zygmunt Bauman:
Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte
dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell'arte del vivere
insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o
meno) i semi di forme future di umanit.
Oggi, la societ contemporanea, meglio definibile come la societ della
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comunicazione, chiamata ad andar oltre quella che viene definita economicamente


e sociologicamente la sfida globale: noi vogliamo andar oltre e nel definire il nostro
pensiero glocale, perch crediamo che l'azione sociale e quindi culturale, non possa
prescindere dal rispetto e dalla reale valorizzazione della risorsa locale, ragion per
cui oggi, noi ci troviamo dinanzi all'ambiziosa sfida del dover volgere l'attenzione
non pi sui valori omologanti, altres su quelli diversificanti.
Soltanto in questo modo come afferma Bauman potremo gettare e far
germogliare i semi forme future di umanit.
Per noi, partire da questa premessa, significa poter concepire e realizzare ogni
nostra idea, ogni nostra attivit, nella prospettiva di presentarci quali innovativi
player glocali che ambiscono ad andare oltre i normali dettami omologanti socioeconomici e culturali del pensiero globale.
Noi dell'Istituto GRADI consideriamo la Diversit quale cifra eticamente positiva,
l'Alterit non pi il nemico dell'Identit: l'Alterit da oggetto della diffidenza a
soggetto delle opportunit.
Per questa ragione crediamo di poter realizzare ed applicare dei programmi di
ricerca, sviluppo e formazione in grado di produrre un ottimale fattore di spin-off
interagente con l'habitat naturale e umano, con l'obiettivo di stimolare la crescita
socioculturale, politica ed economica.
Ottimizzando le risorse culturali ed economiche per proiettarci tutti insieme in
quella che sar la sfida del XXI secolo: l'azione cognitiva che produrr i futuri
modelli di sviluppo partendo dall'Economia della Conoscenza.
Quella che noi definiamo Economia 2.0.
L'e-convegno Wetware pedagogy. Logica e metodo della scienza dell'educazione
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dalla definizione del know-how alla gestione del know-out. Le nuove frontiere
della pedagogia, inaugura un nuovo modus pensadi rispetto allo sviluppo sociale
ed economico, un percorso di lavoro che ha in se la l'obiettivo della transizione
verso una nuova metodologia pedagogica.
L'evoluzione dell'information technology permette di ridurre i costi, i tempi
dell'azione comunicativa a livello globale e consente a chi agisce nella realt del
cyber-spazio, di poter realizzare programmi di ricerca, sviluppo e formazione fino a
poco tempo fa inimmaginabile: attualmente, nonostante le difficolt derivanti dal
digital divide, divenuto verosimilmente meno difficoltoso condividere i progetti di
ricerca, realizzando attraverso il network www ci che fino a qualche decennio
fa era solamente ipotizzabile: realizzare una o pi equipe inter e multidisciplinari,
localizzate in differenti contesti geografici e in grado di operare abbattendo i costi
dei medesimi progetti scientifici.
La partnership GRADI-GUN in collaborazione con Centro Servizi Culturali
di Macomer (UNLA), per la prima volta a Macomer, ha voluto sperimentare
attraverso l'utilizzo della piattaforma e-conference open source di Google, le
potenzialit e le nuove modalit d'insegnamento e apprendimento inaugurando
di fatto in ambito nazionale, l'epoca della Wetware Pedagogy finalizzata alla
realizzazione di pragrammi di alta formazione e formazione continua, i quali,
sfruttando le potenzialit del network 2.0, consentano a chiunque e in qualunque
parte del mondo, di poter accrescere le proprie conoscenze scientifiche e tecnicoprofessionali.
Il nostro obiettivo quello di avviare un percoso etico attraverso l'Economia della
Conoscenza.
Il nostro sogno quello di realizzare un percorso di formazione continua social,
che non discrimi nessun essere umano e favorisca la drastica riduzione del
knowledge gap e del digital divide.
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e-convegno
WETWARE PEDAGOGY
Logica e metodo della scienza delleducazione dalla definizione del
know-how alla gestione del know-out
15 marzo 2013

Liliana Montereale
Direttore Scientifico
GLOCAL UNIVERSITY NETWORK

Buona sera a tutti, in qualit di Direttore Scientifico del GLOCAL UNIVERSITY


NETWORK, presenter la nostra realt professionale.
Il GLOCAL UNIVERSITY NETWORK (www.glocaluniversitynetwork.eu) una
struttura telematica di ricerca, formazione e consulenza legata ad una rete di
professionisti, di istituti e di istituzioni universitarie.

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Ma cos un network Glocale?


I network globali operano sul piano internazionale principalmente tramite
internet; i network locali, sono invece totalmente organizzati sul territorio, tramite
poli fisicamente individuabili su un determinato luogo. Sono, invece, network
glocali quelle tipiche organizzazioni reticolari che gestiscono su dimensioni locali
(cio circoscritte sullo spazio e determinate nel tempo) fenomeni globali, oppure
impegnano organizzazioni globali per la gestione di fenomeni locali.
La Glocalit di un fenomeno (e di unorganizzazione) significa che qualsiasi punto
il centro, qualsiasi globalit locale, qualsiasi localit globale e pu immettere
un input nelle sinapsi celebrali della complessit multimediale, pu colpire il
cervello, la rete, il network delle organizzazioni internazionali e produrre un
output globale con effetti controllabili.

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Le attivit principali del G.U.N. riguardano:



ATTIVIT DI RICERCA E DI PRODUZIONE SCIENTIFICA,
relativa ai laboratori ed alla produzione editoriale, in merito agli elaborati necessari
per lo studio degli esami (testi, dispense, esercitazioni), alla realizzazione di testi
scientifici (in accordo con gruppi editoriali specifici) e di periodici specialistici su
cui veicolare articoli raccolti dal sistema delle relazioni internazionali del Glocal
University Network.

ATTIVIT DI FORMAZIONE E CONSULENZA,
consiste nello scambio di know-how e best practices fra i partner, presentazione
di progetti, attivit seminariale e convegnistica, master e short courses, confronto
scientifico e metodologico sui contenuti della ricerca e sulla attivit didattica. Non
solo. Il G.U.N. in grado di creare un service per gli studenti integrato tra un certo
numero di Universit nazionali e internazionali, Centri di Ricerca, associazioni,
societ ecc., oltre che lattivit professionale di singoli docenti, per attivit glocali,
cio globali perch significativamente costruite sul web - e locali perch in
grado di fornire assistenza, tutorship e consulenza direttamente sul territorio.

ATTIVIT TECNOLOGICA E MULTIMEDIALE.
L'obiettivo del Glocal University Network quello di realizzare un vero e proprio
WEB SCIENTIFICO con aree informatiche, separate e integrate nella struttura di
informazione, e piattaforme e-learning per la formazione a distanza. Si occupa della
creazione, dellimplementazione e della ricerca delle tecnologie dellInformazione
e della Comunicazione, ponendo particolare attenzione anche alle applicazioni
software e ai componenti hardware che le ospitano e sviluppando nuovi approcci
nei settori del Web design, Web Development, SEO ecc.

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Identit Digitali
Nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale, da tempo condivisa
lidea che la pervasivit della telematica abbia permesso un sostanziale
cambiamento nella costruzione della soggettivit. Secondo alcune teorie come
il sociocostruttivismo e la teoria del s dialogico di Hermans, lo sviluppo degli
individui non pi fondato su processi di socializzazione culturale, basata sulla
partecipazione a pratiche locali e tangibili, ma su processi di acculturazione,
basati sulla narrazione di s allinterno di pratiche globali e digitali (McKenna,
Bargh, 2000; Lorenzetti, Stame, 2004). Nello studio dei fattori individuali,
quindi, si impone unattenzione specifica sul tema dellidentit in quanto nodo
cruciale attraverso cui le tecnologie impattano sulla vita quotidiana. Nella teoria
del s dialogico (Hermans, 1996), l'espressione dell'identit dipende dal contesto
sociale e culturale e dagli strumenti disponibili in quello specifico contesto. In tal
senso, i contesti digitali, essendo molteplici, dilatano le opportunit di dialogo,
configurandosi come "laboratori di sperimentazioni identitarie" (Turkle, 1997;
Ligorio e Hermans, 2005).
Gi da Freud sappiamo che trattare lEnergia come informazione, tramite la scarica
elettrica, il presupposto della Cibernetica, e rende possibile ed estremamente
utile la realizzazione e lutilizzo dellIntelligenza Artificiale, per lo studio e la
simulazione dellattivit cerebrale. Cosa che, ben lungi dallessere fantascienza, nel
nostro Laboratorio stata possibile grazie alla simulazione con una Rete Neurale
del modello di analisi che il nostro team ha elaborato. Per studiare le identit
digitali occorre affiancare, quindi, le tecnologie utilizzate nellindagine con una
metodologia analitica, che contempli anche il sistema simbolico del soggetto.
Nel nostro Laboratorio di Criminologia, una delle attivit principali riguarda
lo studio del profiling criminale tramite lapplicazione di un modello di analisi
precedentemente elaborato, Il COMP (Complex Order Multiphasic Program),
che uno strumento di misurazione della complessit fenomenologica di un evento.
Applicando questa metodologia di analisi al comportamento criminale, lanalista
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in grado di decodificare gli elementi costitutivi della scena del crimine, cos come
gli elementi psicologici del profilo personologico, e di ricomporli in una morfologia
differente. Ricordiamo limportanza di una metodologia standardizzata, grazie alla
quale possibile prescindere ed ovviare al problema dellinferenza dellosservatore
- e del metodo induttivo in generale - riducendo notevolmente il rischio di errore
umano. In questo modo, il modello pu essere applicato anche in ambito clinico,
perch fornisce importanti evidenze diagnostiche e, di conseguenza, terapeutiche.
Consente, inoltre, lelaborazione di strategie preventive nellapproccio ai fenomeni
psicologici e sociali.

Partendo dal concetto di Esternalizzazione: nella teoria della complessit la mente


= alla societ, vive in essa, si nutre di essa e contemporaneamente modifica
se stessa e la societ in cui agisce. La mente non pi circoscritta allindividuo,
ma vive ed opera in un continuo scambio con il suo habitat. La mente non
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pi circoscritta allindividuo ma esce fuori da lui, per immergersi (wetware)


nellambiente in cui vive. Ci che era funzione, quindi, per la teoria darwiniana
dellevoluzione, diventa struttura, poich ha permesso ladattamento allambiente
circostante. Tutta questa elaborazione da avvio ad un nuovo settore di attivit
scientifica, denominato PSICOLOGIA EPIGENETICA.

Esistono delle unit minime di significazione e comunicazione affettiva, i Coinemi


come li definisce Franco Fornari, che si disperdono caoticamente nelletere (e nella
rete) e si raggruppano secondo leggi e principi diversi rispetto a quelli rilevati
finora, dando vita a nuove forme psicologiche.
Il Coinema l'unit minima di significazione affettiva che unisce gli affetti ai
codici linguistici, e presiede alle varie forme di comunicazione (parole. immagini,
comportamenti). Ogni coinema viene moltiplicato allinfinito sul web e da luogo a
nuove morfologie affettive.
E chiaro come questo conduca a nuove forme e strutture di identit ed ad un
nuovo tipo di cervello, ed da questo punto che abbiamo indirizzato i nostri studi.
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WETWARE PEDAGOGY
dal know how al know out

Alessandro Ceci
Politologo

Nella wetware pedagogy ogni esperienza sempre anche un esperimento, perch


viviamo al confine con il probabile, verso un futuro che forse avverr, dentro
ipotesi che potrebbero essere possibili.
Questa assenza di certezza, questa capacit, direi questa competenza, ad abitare
la possibilit, come diceva Emily Dickinson, nella wetware pedagogy in s
formativa. Non vorrei banalmente sostenere che, come si diceva una volta, la
necessit industria. Abitare la possibilit vivendo al confine del probabile significa
imparare che il mondo pieno di infinite opportunit e che si raggiungono
dimensioni di vita migliori solo se acquisiamo quella specifica professionalit in
grado di trasformare limmateriale speranza in materiale certezza. Questa la
pedagogia. valsa sempre e sempre varr.
Wetware invece significa che noi nel nostro habitat siamo cambiati, definitivamente,
non in modo episodico, in modo strutturale. Significa che io non sono pi soltanto
io, che la tecnologia non pi soltanto protesi, che c una conoscenza nel network
complessivo della interazioni possibili uomo/macchina/media/uomo, che c una
plusvalenza cognitiva nelle connessioni, che c unetica della convivialit che torna
inevitabilmente a noi perch potenzier talmente luomo, tramite leducazione tra
esperienza ed esperimento, da non permettere mai che lo strumento sia superiore
allumano, che era la vecchia preoccupazione di Ivan Illich, e tanto meno che
lumano sia strumentale allumano, che la nostra preoccupazione di sempre.
Bertrand Russell era preoccupato che laccelerazione tecnologica non fosse
corrispondente ad una altrettanto adeguata accelerazione logica; che, cio, ai
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ritmi di crescita delle macchine non corrispondesse una adeguata crescita cerebrale
e cognitiva degli individui. Temeva, Russell, che nel vuoto che si determinava
tra ritmi differenti e diverse velocit potesse sprofondare la civilt democratica
occidentale, se non addirittura lumanit intera. Per questo chiedeva, il logico
e matematico inglese, paradossalmente premio nobel per la letteratura, che si
sviluppasse unetica politica in grado di gestire i nostri limiti e controllare le nostre
limitazioni.
In realt questa preoccupazione sempre stata presente nelle paure degli esseri
viventi, lincubo che le macchine sopravanzassero lumano lincubo pi ricorrente,
un luddismo che compare ciclicamente, in varie forme, e che imperversa nelle
fantasticherie fantascientifiche.
Colui che si occupava di questo prevalentemente di questo problema scientifico,
colui che se ne occupato per primo cambiando decisamente e definitivamente
il nostro habitat, Alan Touring, non la pensava cos. Egli sperava di realizzare
le macchine auto poietiche, cio macchine che generano altre macchine con un
livello evolutivo superiore, in una dimensione altra: ma ha trovato solo macchine
autoreferenziali, cio macchine in grado di generare altre macchine, sempre pi
sofisticate, ma senza intelligenza, circuiti senza vita.
Pi o meno verso la fine della sua giovane esistenza, Alan Touring, il genio, si
rese conto che lunica macchina in grado di generare altre macchine ad un livello
dimensionale superiore, con sempre pi intelligenza e sempre pi vita, luomo,
luomo soltanto perch appunto non una macchina. In altri termini lui cap
che linterazione era possibile solo a livello biotecnologico, dove il biologico resti
inevitabilmente lelemento dominante.
Ora qualcuno penser alluomo bionico che sta per avvenire. Invece il sogno di Alan
Touring si gi realizzato e noi lo stiamo vivendo per intero inconsapevolmente.
Non lo vediamo soltanto perch immateriale e non ancora del tutto integrato con
la nostra fisicit; ma io non potrei nemmeno scrivere questo articolo se non fossi
interconnesso con una logica che tramuta il pensiero in linguaggio e uno strumento
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che trasforma il linguaggio in codici semantici. Il testo che voi state leggendo gi
il risultato embrionale e, per qualche verso, primordiale del wetware.
In cibernetica wetware lelemento liquido che trasforma linformazione in energia.
Nella nostra societ liquida, per dirla alla Bauman, lunico elemento in condizione
di trasformare linformazione in energia vitale luomo, lelemento umano.
Noi viviamo ormai interamente nella societ della comunicazione. Trasformare
informazioni in energia la nostra condizione quotidiana, il nostro insuperabile
vincolo esistenziale. Lo abbiamo sempre fatto in realt.
Prima, cio nella prima cosmogonia, quella dellontopower, in cui lobiettivo
principale delluomo, dopo la conquista della posizione retta, era superare le insidie
dellambiente e sopravvivere, facendo della mano, di un arto, il primo strumento
tecnologico in grado di forgiare gli oggetti, produrre utensili e costruire abitazioni;
prima abbiamo trasformato le informazioni in energia vitale con la percezione,
dei suoni, dei rumori, degli odori, dei versi e delle immagini.

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Dopo, cio molti milioni di anni dopo, con lavvento della seconda cosmogonia,
lera egopower, dalla formazione del primo Stato in antico Egitto, durante la
prima dinasta di Narmer, circa cinquemila anni fa, quando lobiettivo delluomo
era principalmente affermare se stesso, la sua organizzazione, il suo potere, il
suo habitat sociale sulla natura; lo abbiamo fatto con la scrittura, il linguaggio
codificato in simboli semantici, abbiamo trasformato linformazione in energia
con lespressione, catalogandola e rappresentarla secondo una regola interpretativa
e una regolarit rappresentativa.

Dopo ancora, con la terza cosmogonia, lavvento del biopower, dopo la rivoluzione
industriale, quando il mondo ha cominciato a convivere con repentine accelerazioni,
quando il pensiero prevalente dellumanit era curare la vita, assisterla dalla
culla alla bara e, al tempo stesso, controllarla, osservarla in ospedali, carceri e
manicomi, lobotomizzando il tempo con le scuole, il divertimento e il lavoro,
tramite la microfisica del potere routinizzato e quotidiano, usuale, banale; abbiamo
trasformato informazioni in energia con la computazione tecnica e logica, con la
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tecnologia computazionale, con la misurazione del mitico bit e con la interazione


computerizzata delle banche dati.

Oggi lo facciamo, trasformiamo informazioni in energia ancora, istintivamente


ancora, con la connessione in reti globali e locali, in network glocali, integrando
software ed hardware in un solo strumento, la rete o pi reti in quello stesso
strumento, lintelligenza e la conoscenza umana in quellidentico strumento,
luomo stesso in quello strumento che dunque un po umano e un po no. Siamo
nella societ della comunicazione, nellera dellepipower, nellepoca in cui il potere
consiste nella costruzione di scenari di verit che mirano a sostituire, controllare,
produrre, gestire la realt.
Siamo nella multidimensionalit, nella condizione della complessit, nei network
multiformi e continuamente mutanti. Non ci sono pi governi.
Non ci sono pi Stati.
C luomo solo, con il suo gruppo telematico di pari, dentro i suoi network glocali,
interconnesso con il software e lhardware del mondo.
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Per evitare di cadere nel vuoto che si apre tra i ritmi veloci della tecnologia e quelli
pi lenti della cultura e della conoscenza; per evitare che qualsiasi strumento superi
lumano, abbiamo bisogno di una nuova educazione, di una wetware pedagogy.
quello che stiamo cercando di fare, formulando una teoria didattica del web.
La tecnologia non educa, non insegna, addestra.
Noi abbiamo bisogno di una interazione tra hardware, software e umano, una
interazione educativa, in grado di potenziare le nostre dimensioni cognitive, una
pedagogia della societ della comunicazione, costruita sui valori connettivi, sulle
plusvalenze relazionali, sui network come habitat cognitivi di nuovo tipo.
Abbiamo bisogno di una teoria didattica per la wetware pedagogy.
quello che stiamo facendo.
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LOGICA DEI LINGUAGGI NEL WEB

Elvio Ceci
Linguista- Universit di Siena

Il titolo dellintervento Logica dei linguaggi nel web e spieghiamo subito il


motivo. Da quanto si visto precedentemente, luomo ha subito quattro grandi
mutazioni, ognuno delle quali ha portato un nuovo modo di conoscere e vivere nel
mondo da parte delluomo: ogni mutazione ha portato una nuova organizzazione
sociale, una nuova economia, una nuova teoria cosmologica (in senso lato) e una
nuova teoria della conoscenza. Possiamo supporre che, come sostenne Wittgenstein
nel suo TRACTATUS, il mondo possiede una determinata struttura logica che
condivide con lessere umano. Recenti studi di epigenetica hanno mostrato come
luomo acquisisce, nel suo patrimonio biologico ereditario, ci che lambiente
esterno, biologicamente e culturalmente, offre. Potremmo dire, quindi, che ogni
mutazione possiede una struttura logica che luomo acquisisce. Anche lepipower
ha una sua determinata struttura logica. Oggetto di questo intervento quello di
descrivere le caratteristiche del linguaggio utilizzato nel mezzo di comunicazione
utilizzato in questa ultima mutazione: il world wild web.
Come disse Marshall McLuhan, il medium il messaggio1 e ogni mezzo di
comunicazione possiede una struttura e unarchitettura che incide sullutilizzo del
linguaggio usato, il quale lelemento principale nel trattamento dellinformazione
in uninterazione comunicativa. Come afferma De Kerckhove, le forme e i
contenuti delle rappresentazioni possono essere considerati come delle proiezioni
1

M. McLuhan, GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE, Il Saggiatore, 1964.

pag. 22

o delle materializzazioni dei tipi di organizzazione neurofisiologica sottoposta


allinfluenza dei sistemi di comunicazione2. I mezzi di comunicazione, infatti,
determinano il modo in cui viene ricevuto il linguaggio.
Marinelli distingue tre caratteristiche principali del web: multimedialit, non
linearit e interattivit. Come vedremo pi avanti, in internet costante lutilizzo
di pi media, come video, immagini, brani musicali e testi scritti. Lipertestualit,
inoltre, ha creato scritture digitali capaci dincorporare linearit e non-linearit.
Ci ha generato un tipo di fruizione al di l della semplice lettura, ma una
realt aumentata dovuta alla bidirezionalit del web3. I luoghi in cui gli scambi
comunicativi hanno luogo sono molto e sono stati implementati costantemente gli
spazi in cui comunicare: ogni sito, ogni pagina, ha sempre cercato di far interagire
lutente, colui che vi naviga. E la persona utilizza un registro linguistico differente in
ogni luogo in cui si trova a navigare: il linguaggio scritto, infatti, viene modificato
dagli utenti di Internet, i quali vi giocano e lo storpiano per esprimere al meglio
loro stessi. Il modo in cui lo utilizziamo strettamente legato al contesto, tanto
da sviluppare la formazione di diversi registri linguistici: il linguaggio parlato
in contesti sociali specifici influenzato fortemente dalle convenzioni sociali e dal
mezzo di comunicazione utilizzato. La forma di linguaggio pi diretta la chat,
in cui pi persone si scambiano contemporaneamente messaggi testuali: un vero
dialogo in cui, dallaltra parte, abbiamo un interlocutore che batte pi velocemente
possibile per rendere lo scambio istantaneo. Qui il coinvolgimento personale e
pi intenso e da linguistico sta diventando sempre pi visivo. Il registro linguistico
utilizzato nelle chat molto economico, tentando di emulare una conversazione
faccia a faccia. Si utilizzano molti acronimi come lol (ovvero laughing out loud,
ridere forte) e rolf (cio rolling on the floor laughing, rotolarsi per terra dalle
risate); si abbrevia tutto ci che si pu abbreviare (ahahaha mbeeeeeeee xD xo vbb
nn si sentiva tnt ma ce stanno certi cammelli assurdi prpr da mena, Soprattutto
in qst gioni!! Sn smp nervosa!!!4); si utilizzano pseudonimi. Per aiutare a seguire
2
Pag. 16, D. DeKerchove, DALLALFABETO A INTERNET, Mimesis, 2009.
3
A. Marinelli, CONNESSIONI, Guerini Studio, Milano, 2004.
4
Forma abbreviata rispettivamente di per, vabbh, non, tanto, proprio, menare (dalle
risa) e di questi, Sono, sempre. (N.d.A.)
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il filo del discorso, spesso si usa anteporre alla frase il nome del destinatario.
Limmediatezza della trasmissione ha permesso di utilizzare uno stile informale,
con lemergere di contenuti socioemotivi [Wallace:1997]: gli emoticon (icone
emotive) o altri codici linguistici che rappresentano in forma idiomatica sono
molto utilizzati nelle conversazioni telematiche.
L e-mail, invece, una forma di
comunicazione asincrona e di grande
utilit pratica. Pu capitare che sia
il mittente che il destinatario siano
entrambi collegati e il messaggio sia
quasi simultaneo. Lo stile, seppure un
po pi formalizzato rispetto alla chat,
rimane quasi sempre largamente
colloquiale e possono essere usati
anche immagini, statiche o dinamiche.
Esso possiede quindi un vantaggio,
quello di poter aggiungere materiale al messaggio. Quando unemail si allontana
da uno stile informale , generalmente, un uso marcato.
Newsgroup, liste di distribuzione, Forum, BBS5 e MUD sono, invece, forme di
comunicazioni differita allinterno di gruppi in cui i messaggi sono visibili a tutti e
hanno una forma di botta e risposta, riguardo ad un argomento. Molto interessante
il linguaggio dei MUD6, ovvero giochi collettivi in rete in cui si entra in un
mondo di fantasia e in cui ogni giocatore deve descrivere il proprio s attraverso
5 Un BBS (o Bulletin Board System) un computer che utilizza un software per permettere a utenti
esterni di connettersi a esso attraverso la linea telefonica, dando la possibilit di utilizzare funzioni di
messaggistica e file sharing centralizzato. [http://it.wikipedia.org/wiki/Bulletin_board_system]
6
Lespressione multi user dungeon (abbreviata in MUD, talvolta inteso come acronimo di multi user dimension o

domain) identifica una categoria di giochi di ruolo eseguiti su Internet attraverso il computer da pi utenti. Molti utenti possono
connettersi contemporaneamente ad un MUD. Ognuno di essi controlla un personaggio che si muove in un mondo virtuale
organizzato in stanze e zone (una zona un raggruppamento di pi stanze: per esempio, una zona pu essere una citt e le
stanze che contiene possono esserne le vie e gli edifici), e pu interagire coi personaggi degli altri utenti o con quelli gestiti
dal computer, progredire (acquisendo abilit) oppure anche morire. Molti MUD prevedono la possibilit, per i giocatori pi
esperti, di collaborare alla vita del MUD in questione insieme agli amministratori del gioco: dopo che il personaggio di un
giocatore ha raggiunto il massimo livello possibile, diviene un immortale o una divinit (possono volerci anni di gioco), e
acquisisce una parte dei poteri che hanno gli amministratori. Di solito, gli immortali usano queste nuove capacit proponendo
sfide agli altri giocatori, dette quest, organizzando gare e mettendo in palio ricompense e altri premi, oppure consigliando i
nuovi giocatori, a loro discrezione. [ http://it.wikipedia.org/wiki/Multi_user_dungeon]
pag. 24

parole e immagini.
Questi sono ambienti in cui, al contrario dei forum, si incoraggia lidentit di
gruppo, per renderlo coeso e mite; quando c il pericolo dellintrusione di estranei,
aumentano gli aspetti negativi al di fuori del gruppo. Il formarsi spontaneo di
giocatori pone le basi per lo sviluppo di conflittualit tra i gruppi anche quando
il gioco non fatto per incoraggiarlo: un esempio la possibilit di uccidere un
giocatore. Il principio generale, secondo cui i partecipanti ad uninterazione
comunicativa sarebbero tendenzialmente animati dallintento di cooperare,
si salda, quindi, ad unaltra astrazione a carattere universale, cio la faccia,
termine usato da Goffman7 [1969]: parlando della presentazione di s, offerta
in uno scambio comunicativo, lo studioso distingue le espressioni che un soggetto
trasmette, ovvero linformazione, e quello che lascia trasparire al fine di creare
una certa immagine sociale di s. Per non danneggiare questa immagine pubblica,
si ricorre a strategie che evitano il crearsi di situazioni potenzialmente minacciose
per la faccia: ad esempio, le formule di cortesia che accompagnano ordini e
richieste o gli espedienti adoperati per affrontare argomenti incresciosi. Se, invece,
latto di minaccia viene commesso, magari involontariamente, come nelle gaffes,
si cerca di accreditarlo come un incidente e , successivamente, correggerlo. Tra
gli interventi di tipo correttivo si possono far rientrare anche i gridi di reazione e
alcune interiezioni, formate da vocalizzi spesso onomatopeici (eeh, puah, ahi, ops
ecc.) o da imprecazioni (diamine, cribbio ecc.), che i parlanti utilizzano per darsi
un contegno quando incorrono in situazioni pubbliche imbarazzanti.
Possiamo comunque individuare dei pattern comuni, delle caratteristiche che
contraddistinguono il linguaggio del web, rispetto ad altri. Possiamo individuare
tre tipi di elementi comuni: i primi sono gli effetti immediati di stimolazioni dirette
provocate dallambiente, come animotion, emoticon e simboli socio-emotivi; il
secondo tipo di elementi sono rappresentazioni mentali suscitate da una funzione
di richiamo, ovvero broadcast, foto, musica; i concetti fanno parte della parola
stampata in quanto strutture astratte che nella maggior parte dei casi sono
7
E. Goffman, The Presentation of Self in Everyday Life. , New York: Doubleday Anchor, 1959.
(London: Allen Lane, 1969)

pag. 25

significati derivati da processi di simbolizzazione8.


Il linguaggio che ne deriva un linguaggio veloce, rapido, personale e visivo. La
rapidit si pu riscontrare nella presenza di un discorso essenzialmente in prima
persona; con lutilizzo di tempi verbali diretti, come presente, passato e futuro; un
linguaggio molto sintetico, in cui la prolissit tratto molto marcato. Effetto molto
importante leccessiva aggressivit di questo tipo di linguaggio: nei messaggi delle
persone che discutono via computer, gli insulti sono molto frequenti, maggiori
risultano anche parolacce e bestemmie. Lanonimato, anche illusorio (in quanto, in
realt, sempre possibile risalire dal contatto in rete alla persona che dietro),
un potente elemento dello scenario di Internet, soprattutto se si tratta di esprimere
la propria opinione con la forza necessaria: le inibizioni si abbassano in quanto
vengono meno le convenzioni e le norme sociali.

Altra caratteristica del linguaggio in rete la sua rapidit: vediamo che i messaggi
scritti nel web sono molto brevi, in media di sei parole. Le lettere pi frequenti,
inoltre, vengono omesse e si scrive molto pi attraverso gli acronimi: r u (are
you, sei in inglese), c u (see you, a presto in inglese), t (tu es, sei in
francese); in italiano alcuni esempio sono C 6? (Ci sei?), D dv dgt? (Da
dove digiti?), 6 m o f?, (Sei maschio o femmina?). un fenomeno molto
8

J. Changuex,Lhomme de verite, 2002(2004The physiology of truth).

pag. 26

simile a quello degli sms, ma mentre l dovuto a una ragione di spazio, a causa
di un limite dei caratteri; nel caso delle chat dovuto a un bisogno di simulare la
velocit di una conversazione orale e da un principio di economia che serve per
risparmiare risorse cognitive, per poter far altro contemporaneamente.

Ultima caratteristica comune a tutti i registri linguistici usati nel web lutilizzo
sempre pi frequente delle immagini, sotto vari formati: foto e video sono integrati
nelle discussioni nelle chat o nei blog; luso di emoticon mostra la necessit di

pag. 27

simbolizzare gli atteggiamenti sociali con cui si mostrano le emozioni.


Questo carattere di visivit si vede nella trasformazione, nella maggior parte delle
chat, in videochat. Ci dovuto, oltre alla maggior vicinanza della simulazione
della conversazione orale, anche al fatto che le immagini possono essere consumate
in maniera istantanea, senza consumare il tempo per una lettura di un testo, un
ascolto di un brano musicale o una visione di video.
Fondamentale, dunque, sembra la necessit di una pedagogia che sviluppi una
teoria per lapprendimento di questo tipo di linguaggio e, in generale, di questo
tipo di mezzo di comunicazione. Come disse De Kerchove, infatti, I media sono
delle psicotecniche, cio a dire delle tecnologie che, in un modo o nellaltro, si
rivolgono al pensiero e lo organizzano secondo criteri che sono specifici ad ogni
singolo medium.9

Pag. 149, De Kerchove, op. cit.

pag. 28

PEDAGOGIA DELL INTELLIGENZA COLLETTIVA

Tonia Bardellino

Sociologa - Glocal University Network

In qualit di sociologa, interessata ai problemi delleducazione, vi parler di


una tematica che ritengo di estrema importanza e attualit, ovvero parler
dellintelligenza collettiva e della wetware pedagogy, una proposta pedagogica
innovativa.
Questi concetti rivestono importanza, in quanto noi oggi, consapevolmente
o inconsapevolmente, viviamo in una societ contrassegnata da profonde
trasformazioni; anche nel settore delleducazione e delle teorie che riguardano i
problemi educativi. La formazione continua, che dura tutta la vita, sta divenendo
sempre pi importante per poter entrare nel mondo del lavoro ed evitare lesclusione
sociale. La realt sociale odierna, daltra parte, profondamente segnata da nuove
e diffuse innovazioni tecnologiche, specie nel campo della comunicazione e della
telecomunicazione. Si pensi al ruolo sempre crescente di Internet e dei social
network (facebook, twitter, ecc.) nella vita di tutti i giorni.

DEFINIZIONE DI WETWARE E SUE FINALITA


Il wetware il cervello umano considerato con riguardo alle capacit logiche e
computazionali; si riferisce quindi alla capacit elaborativa complessa, potenziata
dalle reti telematiche. La wetware pedagogy vuole proporre agli studenti una logica,
un metodo di conoscenza che stimoli la loro capacit di agire comunicativamente,
pag. 29

per consentire a ciascuno lautoproduzione dei propri contenuti. Questa la sfida


che la wetware pedagogy pone alla didattica tradizionale, per produrre interventi
formativi adatti allepoca in cui viviamo.
La wetware pedagogy ha il pregio di fondarsi sulla considerazione primaria delle
caratteristiche dellattuale wetware degli attuali studenti, che sono dei nativi
digitali, essendo cresciuti in continuo rapporto con i personal computer e le altre
tecnologie digitali.
La sfida pedagogica odierna quella di sviluppare il wetware degli allievo per
renderli capaci di arricchire in tempo reale le loro abilit e conoscenze, in un
mondo in cui la conoscenza in continua trasformazione e aggiornamento.

DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA COLLETTIVA


possibile concepire Internet come una sorta di cervello capace di apprende
ininterrottamente e di riadattarsi con grande flessibilit per accogliere nuovi dati
e informazioni. La sua diffusione ha creato la possibilit di costruire un discorso
collettivo in uno spazio pubblico glocale, cio uno spazio al tempo stesso globale
e locale, dove concretamente si agisce. Dunque oggi ci si trova gi in presenza
di una intelligenza collettiva a cui gli individui possono attingere, ma anche
contribuire.
In ambito educativo, si tratta di avvalersi delle opportunit offerte dalla nuova
intelligenza collettiva o connettiva, emersa dallo sviluppo di Internet che, appunto,
mira alla connessione, al collegamento, alla messa in relazione delle intelligenze,
dando luogo ad una sorta di mente collettiva. Ma tale mente, a tutti accessibile,
non servirebbe a molto se non si fosse capaci di selezionare le informazioni al
suo interno, per non esserne sommersi. Ma occorre anche saper dialogare
costruttivamente per dar luogo ad un pensiero connettivo, fondamentale per la
co-costruzione del sapere. La wetware pedagogy vuole consentire ci.
Ogni epoca contrassegnata da forme differenti di pensiero e modalit di
apprendimento, che cambiano con lemergere di nuovi media.
pag. 30

Per Derrik De Kerckhov nello sviluppo storico si sono succedute 4 fasi: 1) quella del
pensiero orale; 2) quella del pensiero-scrittura; 3) quella del pensiero schermo, in
cui si afferma una nuova modalit di pensiero, in cui predominano le immagini.
In questa fase emerge lintelligenza collettiva, favorita dalla televisione che
crea un immaginario collettivo fra i teleutenti; 4) infine, quella del pensiero delle
reti (lera attuale). In cui il sapere, prodotto e trasmetto da una moltitudine di
intelligenze, in continua evoluzione e si distribuisce tramite la rete, cio Internet.
La rete considerabile come una immensa ragnatela che connette menti distanti.
Si integrano tecnologie e pensieri. Lintelligenza diviene connettiva, fondata su un
pensiero che connette le menti.
Ricollegandosi a questo schema di sviluppo, Alessandro Ceci ha affermato che
la storia delluomo ha conosciuto 4 grandi mutazioni (non semplici mutamenti)
o cosmogonie (cosiddette in quanto ad ogni fase cambia la visione complessiva
del mondo). In ogni cosmogonia predomina una certa logica e una differente
visione delluomo nelluniverso. Ma, soprattutto, cambiano anche le modalit di
conoscenza e di apprendimento.
La Prima cosmogonia pre-scientifica ed era presente un pensiero mitico, che si
rivolgeva a tutti gli esseri umani in generale, senza riferimenti a luoghi o periodi
specifici.
La Seconda cosmogonia quella della logica formale, che nasce con la fine del
nomadismo e laffermarsi delle comunit stanziali, insediate in un territorio
definito. Nasce la polis (citt-stato) e luomo cerca di imporre alla natura un
ordine, utilizzando la logica formale.
La Terza cosmogonia quella della conoscenza di s. Si afferma la logica
computazionale, in cui gli studi sul funzionamento della mente umana portano alla
nascita dei computer-calcolatori, tecnologia in grado di potenziare enormemente
il cervello umano.
La Quarta cosmogonia quella della comunicazione. Basata sullinterdipendenza
e le connessioni. Si afferma il potere dellopinione pubblica, nelle societ di massa.
pag. 31

Si afferma, anche, la logica quantistica (che considerabile una logica sfumata)


di Neumann e Birkhoff, diversa dalla logica formale, che propone nuovi concetti
dai confini meno netti, in grado di cogliere la presenza nella realt delle sfumature
intermedie, ad es., fra bianco o nero. Tale logica in grado di descrivere la
complessit della realt, senza semplificarla.
Anche la pedagogia cambiata con le 4 cosmogonie: si passati dallepoca della
cognizione a quella della educazione, per poi passare allepoca dellazione (della
competenza) ed infine lepoca della relazione, quella che stiamo vivendo, basata
sulla scambio di informazioni e comunicazioni, in cui emerge e si afferma il valore
culturale delle connessioni, il network glocale della conoscenza in cui oggi noi tutti
viviamo.
Nella realt contemporanea, Internet, portatore di conoscenze distribuite,
rappresenta una forma di estensione dellintelligenza e della memoria personale,
ma di portata collettiva, poich gli utenti della rete lavorano con modalit simili
a quelle del lavoro di gruppo, cooperando senza rinunciare alla propria identit
personale. Ci d luogo allintelligenza collettiva, di cui ho parlato pocanzi.
Ma sembra che gli agenti educativi tradizionali continuino a sottovalutare tali
mutazioni epocali. Lorganizzazione della prassi didattica prescinde dal fatto che
i nuovi studenti sono ormai dei nativi digitali, sicch nelle scuole si seguono
programmi obsoleti, insegnati con metodologie didattiche estranee alle grandi
mutazioni logiche e tecnologiche contemporanee. In effetti, con il modificarsi del
contesto sociale e delle stesse modalit di pensiero si sono modificate anche le forme
e le esigenze di apprendimento.
Si trascurano, molto spesso, le azioni utili per migliorare le capacit di
apprendimento e, soprattutto, quella di imparare ad imparare, attraverso lo
sviluppo di competenze metacognitive (che consentono di essere consapevoli dei
processi di apprendimento messi in atto) di cui avvalersi nella partecipazione
allintelligenza collettiva.
Se ad oggi continua ad essere predominante lapproccio fondato su di una Pedagogia
pag. 32

soggettiva, in cui fine lo sviluppo dello spirito soggettivo attraverso processi di


istruzione basati sulla trasmissione di un sapere preconfezionato, i cambiamenti
epocali richiedono pressantemente ladozione di un differente approccio pedagogico,
che tenga conto dalla costruzione sociale e connettiva del sapere.
La scuola dovrebbe facilitare i processi di apprendimento, cos come si sono venuti
trasformando nellera del pensiero delle reti, cio dellintelligenza collettiva. La
proposta di una wetware pedagogy va in questa direzione e risponde alle esigenze
formative e di apprendimento continuo che si sono diffuse nellera attuale, definita
da Alessandro Ceci e Liliana Montereale lepoca della relazione, in cui emerso il
pensiero delle reti, che sta informando di s lintero orizzonte del vivere quotidiano,
specie tra i pi giovani.
Daltra parte, nel campo della didattica gli approcci fondati sulle nuove tecnologie
risultano pi aperti, ramificati e collaborativi. Ancora oggi, gli studenti nelle aule
sono spesso mete passive dei contenuti preconfezionati e trasmessi verbalmente
dai docenti; dovrebbero invece essere messi in grado di costruire il proprio sapere
per poter poi esercitare il loro spirito critico, sia verso i contenuti del programma,
sia verso i messaggi provenienti dalla rete, facendosi protagonisti della loro
formazione. In ci, ancora una volta, non possibile prescindere dalla dimensione
dellintelligenza collettiva.
Infatti, lintelligenza collettiva, che dinamica, applicandosi alla risoluzione di
problemi specifici, pi accrescere le intelligenze individuali, grazie al suo carattere
di rete aperta.
Dunque, nei contesti scolastici occorrono pratiche didattiche fondate
sullintelligenza collettiva, che facciano uso dei nuovi strumenti delle-learning
(linsegnamento basato sulluso di Internet), favorendo un apprendimento aperto,
pronto ad arricchirsi con lo scambio di informazioni e di esperienze, che consenta
di imparare ad imparare in contesti aperti e collaborativi.
Questa la proposta innovativa e potenzialmente prolifica della wetware pedagogy,
capace di fornire un riferimento metodologico per fronteggiare e cogliere le
pag. 33

opportunit che lera di Internet offre. La diffusione di una wetware pedagogy


potrebbe consentire a ciascuno studente di estendere le proprie capacit cognitive
e di apprendimento, ben oltre ci che consente il sapere scritto o la cultura della
televisione. Va sempre tenuto presente che il sapere e lapprendimento sono processi
e derivano da azioni di co-costruzione sociale (costruzione collaborativa), oggi
potenziate enormemente dalle possibilit di interconnessione di intelligenze grazie
ad Internet.
Nel mondo di Internet, in cui si collegano tecnologie e menti che danno luogo ad
una mind connect, occorre sapersi orientare, saper selezionare le informazioni per
non esserne schiacciati. Navigando nella rete bisogna soprattutto essere capaci di
andare oltre i percorsi di ricerca suggeriti dai link presenti nei testi, per seguire
percorsi creativi nel pensiero collettivo. Avvalendosi delle potenzialit offerte dal
pensiero collettivo, la wetware pedagogy in grado di assicurare lo sviluppo delle
capacit creative individuali, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze
personali, da favorire e non scoraggiare. Peraltro, per la wetware pedagogy ogni
cervello un polo della rete globale e al tempo stesso delle reti locali, ogni cervello
un luogo di apprendimento.
Per adattare i metodi educativi alla mente (wetware) dei nativi digitali, la
wetware pedagogy risulta oggi molto utile, quale nuova pedagogia che si avvale
delle tecnologie telematiche per stabilire rapporti individualizzati con tutti gli
studenti, rispettandone le necessit personali e consentendo nuove sperimentazioni
metodologiche. Nella pratica ci significa disporre di aule virtuali sempre
attive, procedere alla verifica costante delle conoscenze e competenze acquisite,
alla costruzione collaborativa di nuovo sapere, favorendo la consapevolezza e
lautocontrollo delle emozioni.
La sociologia della comunicazione telematica studiando la comunicazione mediata
dal computer e le comunit virtuali ha posto in evidenza le potenzialit educative
che queste nuove modalit di relazione e di apprendimento offrono. Lauspicio
che queste potenzialit possano essere sviluppate appieno negli anni a venire.
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LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE

Valerio Nacci

ITC - Glocal University Network

In qualit di tecnologo e responsabile dellITC del GUN, effettuer una breve sintesi
su alcuni degli ultimi sviluppi tecnologici, in materia di integrazione hardware e
software. I nostri Laboratori di ITC si occuperanno di adattare le nuove tecnologie
allambito sociale e pedagogico.
Bit Flessibili
I ricercatori dell'Universit della California a San Diego, guidati dall ingegnere
elettrico Todd Coleman, ci suggeriscono che l'uso di una elettronica flessibile,
attaccata al corpo, come tatuaggi temporanei, pu consentire di misurare i segnali
neurali in maniera indolore e non invasiva.
Questi bit flessibili elettronici, alimentati da celle solari, sono inferiori a 100
micron di spessore, il diametro medio di un capello umano e sono in grado di
muoversi e piegarsi con la curvatura della pelle. Questi tatuaggi possono essere
posti ovunque nel corpo umano. Per esempio sulla fronte sono in grado di
leggere i segnali elettrici (come i segnali EEG) e monitorare lattivit dal cervello,
acquisendo dati e trasmettendoli tramite wireless o antenne flessibili ad un centro
di elaborazione dati
Alcuni esempi di utilizzo possono essere quelli di comunicare sott'acqua, nello
spazio, di prendere appunti, oppure sono in grado di misurare la frequenza
cardiaca e anche di suonare un avviso quando chi lo utilizza sta per avere una
crisi epilettica.
I ricercatori ci dicono che questi tatuaggi potrebbero presto aiutare le persone a far
volare droni con il pensiero e parlare telepaticamente agli smartphone.
Questi dispositivi possono anche essere messi su altre parti del corpo, come la gola.
Infatti un altro approccio possibile, quello della "telepatia". Questo approccio
quello di utilizzare le subvocalizations, invisibili movimenti muscolari che le
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persone tendono a fare quando si pensa involontariamente alle parole da dire.


Se dite una frase nella vostra mente, si spostano leggermente i muscoli facciali,
linguali, e della gola nello stesso modo in cui farebbero quando in realt diciamo
quelle parole.

Elettrodi di superficie sulla pelle potrebbero teoricamente essere utilizzati per


rilevare questi movimenti muscolari ed inviare questa scheda ad un dispositivo in
grado di decodificare le parole che rappresentano. Vi una certa ricerca su questa
tecnologia, ma pare che nessuno labbia ancora sviluppata.
Questa chiamata pi correttamente "comunicazione silenziosa", piuttosto che
telepatia perch i segnali non provengono direttamente dal cervello, ma piuttosto
dai muscoli.
Un altro esempio sicuramente quello condotto dai ricercatori dell'Universit
di Cambridge, Regno Unito, e il Massachusetts Institute of Technology che
stanno sviluppando degli occhiali in grado di leggere i segnali facciali per capire
direttamente quello che l'ascoltatore stia veramente pensando riguardo la
conversazione. Il sistema analizza 24 punti sul viso dell'ascoltatore e analizza le
loro reazioni alle parole di chi parla.
Cos mentre stiamo parlando, delle luci ci visualizzano lo stato della conversazione,
verde significa che l'ascoltatore aperto alla conversazione, giallo indica che pu
esserci qualche attrito oppure che lascoltatore in confusione e il rosso indica che
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chi ci ascolta sta mostrando segni di disaccordo. La tecnologia in fase di sviluppo


per le persone con autismo che hanno difficolt a capire le espressioni del viso, ma
pu essere utile in una serie di altre applicazioni. Per esempio i venditori potrebbero
con lutilizzo di questo tipo di occhiali utilizzare le emozioni per comunicare pi
efficacemente con i propri clienti.

Gli approcci con questa tecnologia potrebbero essere innumerevoli, quello che
stiamo studiando al momento lutilizzo di queste tecnologie innovative nel campo
della pedagogia.

pag. 37

REDAZIONE:
Coordinatore Scientifico: Liliana Montereale
Coordinatore di Redazione: Natalia Fiorini
Progetto Grafico ed Impaginazione: Valerio Nacci
Editor: M.D: Marina Dec
Segreteria di Redazione: Valentina Pagliaroli

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