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Arvalia

Antonello Anappo Arvalia la quindicesima partizione amministrativa di Roma, posta a sud-ovest del Centro citt, tra la riva destra del Tevere e la Via Portuense. estesa 71 kmq ed ha una popolazione di 152 mila abitanti. Secondo la leggenda la comunit portuense nasce dal matrimonio tra Acca Larentia (latina) e Tarun-Faustolo (etrusco), i cui 11 figli si aggregano a Romolo nella fondazione dellUrbe, divenendo Fratres Arvales, primo sodalizio sacerdotale dellAntica Roma. Da allora la storia locale attraversa lantichit, il Medioevo, gli splendori rinascimentali, fino alledificazione moderna intorno ai nuclei di Portuense e Borgata Magliana. La circoscrizione si forma nel 1972 e dal 2001 diventa

municipio, assumendo poteri amministrativi decentrati. Il territorio diviso in 7 zone urbanistiche: Marconi, Portuense, Magliana Nuova, Trullo, Magliana Vecchia, Corviale e Ponte Galeria.

La terra degli Arvali difficile fissare una data iniziale nella storia locale. Si sa che nel Pleistocene (la fase della preistoria pi vicina a noi) la linea di costa assai pi arretrata rispetto a quella attuale, e arriva allincirca a Ponte Galeria. Qui si radunano i grandi mammiferi migratori provenienti dal nord, il cui cammino interrotto dalla presenza del fiume Tevere. Questo fenomeno, si ipotizza, attira nella Piana di Ponte Galeria una precoce presenza dellHomo Sapiens, nomade e cacciatore. Tuttavia i primi insediamenti stanziali e ritrovamenti archeologici non si riscontano che nellEt del bronzo. La traccia pi antica di una comunit portuense ad oggi attestata dalla Necropoli protostorica della Muratella. Dal X secolo a.C. arrivano Fenici e Greci, che risalgono il Tevere contendendo agli Etruschi di Vejo le rotte commerciali verso lentroterra, fissando lungo il fiume i primi avamposti militari. Di essi non rimangono tracce archeologiche, e si fa fatica a pensare che siano staticostituiti da qualcosa di pi che capanne di legno e paglia, sebbene assai popolare tra gli studiosi lipotesi di un insediamento etrusco ben organizzato, chiamato Allias, posto a presidio della confluenza del fiume Magliana nel Tevere. Agli archeologi il compito di trovarlo.

I Latini arrivano nellVIII secolo a.C. Il mito fondativo portuense, raccontato da Macrobio (Saturnalia, I, 10), riporta del matrimonio leggendario tra la meretrice Acca Larentia, latina, ed il pastore Tarun (che in altre versioni chiamato anche Faustolo), etrusco, da cui si origina una numerosa figliolanza, costituita di 12 fratelli. Dopo la morte di uno di essi, Faustolo raccoglie, abbandonati lungo il fiume, la coppia di gemelli Romolo e Remo, e da allora la storia del Territorio Portuense e quella di Roma si fondono in una cosa sola. Riporta la tradizione che Romolo costituisce i suoi 11 fratelli adottivi nel pi antico sodalizio sacerdotale di Roma, i Fratres Arvales, divenendone egli stesso il capo. Agli Arvali affidato il compito sacro di propiziare raccolti generosi e le fortune dello Stato Romano, tramite invocazioni rituali a Dia, divinit primigenia della luce solare che nutre e fa maturare le messi negli Arva (i campi spartiti fra uomini liberi) in rigogliosi raccolti. La terra degli Arvali dunque, sin dalle origini mitiche, sorella maggiore di Roma, e insieme terra di transito, incontro e meticciato tra culture. Fin qui la storia locale avvolta nella leggenda, nelle ipotesi, nelle suggestioni, e non mancher, nel corso della narrazione, il loro racconto. Una data convenzionale, quella del 21 aprile del 753 a.C., data della fondazione dellUrbe, segna linizio della nostra storia. Una cronologia portuense

Nella narrazione della storia locale lArchivio Storico Portuense segue un modello lineare del tempo, con gli eventi ordinati in sequenza, secondo lordine del prima e del poi. In questa linea taluni eventi speciali, che chiamiamo cesure storiche (e portano con s un cambiamento del tipo di societ e conseguentemente un passaggio di epoca), permettono di suddividere la storia locale in 9 periodi. Il primo periodo (Epoca Arcaica) va dal 753 a.C. al 509 a.C., anno della cacciata di Tarquinio il Superbo, della fine della monarchia e dellinstaurazione della Repubblica. Questa nuova fase (Epoca Repubblicana) fase si chiude nel 31 a.C., quando Ottaviano, sconfitti i rivali, assume il potere personale assoluto. LImpero (Epoca Imperiale) termina con una data simbolica, il 410 d.C., anno del saccheggio dei Goti. Il lungo sonno del Medioevo (Epoca Medievale) termina nel 1471, con lavvento alla Tenuta della Magliana di Papa Sisto IV e dei suoi successori rinascimentali, caratterizzati da fasti e splendori, ma anche da un lungo periodo di decadenza sei-settecentesca (Epoca Rinascimentale e Decadenza). Questa fase termina nel 1799, con larrivo delle truppe napoleoniche. Lepoca successiva (il Primo Ottocento) segnato da una straordinaria fioritura urbanistica, dalla nascita del Catasto e dagli slanci riformisti dei papi-re. La Repubblica Romana del 1848 avvia una nuova epoca, quella del Risorgimento e della nascita del Regno unitario dItalia (Risorgimento e Regno). La Marcia su Roma del 1922 apre la breve dolorosa stagione corporativa (Ventennio fascista), che si chiude con la Liberazione del 1944. Da qui ai giorni nostri parliamo infine di Epoca contemporanea.

Il modello comprende anche due epoche supplementari: il Futuro, in cui includiamo le progettualit edilizie non ancora realizzate, e una categoria residuale Senza tempo, utilizzata soprattutto per i beni del Paesaggio, per i quali la nozione del tempo storico sostanzialmente non rileva. Arvalia, XV Municipio di Roma Nel 1909 lurbanista Edmond Sanjust di Teulada e il sindaco di allora, Ernesto Nathan, avviano un processo di riordino amministrativo della citt di Roma, che porta, in oltre cento anni, dal primo Piano regolatore generale alla attuale suddivisione amministrativa in 19 municipi. Il Piano regolatore data 1909 e divide Roma in quattro anelli concentrici: Citt storica, Citt moderna, Citt in espansione ed Aree rurali. Al suo interno ciascun anello suddiviso in comprensori omogenei, chiamati rioni nella Citt storica, quartieri nella Citt moderna, suburbi nelle aree in espansione e settori dAgro in quelle rurali. Nel 1966 limpianto ad anelli viene abbandonato e al suo posto il Legislatore - nella prospettiva di dotare parti del territorio comunale di poteri amministrativi decentrati sul modello degli arrondissements francesi - riaggrega gli esistenti quartieri, suburbi e settori dAgro in nuove entit territoriali, chiamate circoscrizioni. Esse sono disposte secondo un impianto radiale intorno al Centro storico ed hanno per lo pi

forma di striscia e si sviluppano lungo le direttrici delle grandi strade consolari romane. In questa prima suddivisione le attuali circoscrizioni XV e XVI, e una piccola parte della XIV (divenuta in seguito lautonomo Comune di Fiumicino) costituiscono ununica entit amministrativa (la c.d. Grande Circoscrizione Portuense), estesa fra il Tevere e lAurelia, dal Gianicolo allAeroporto dellUrbe, e attraversata centralmente dalla Via Portuense. La Grande circoscrizione ha vita breve, e nel 1972 viene frazionata, chiamando XV tutto ci che si trova alla sinistra della Via Portuense, e XVI tutto ci che si trova sulla destra, mentre la piccola porzione dellAeroporto viene aggregata alla Circoscrizione XIV. Il nuovo confine della XV con Fiumicino dato dallAutostrada per Civitavecchia, mentre il confine con la XVI segue per lungo tratto la Via Portuense, e, nel settore pi occidentale segue via della Pisana, via di Monte Carnevale e viabilit minore. La XV Circoscrizione assume quindi i contorni attuali ed ha la superficie complessiva di 70.875 kmq. I 7 quartieri di Arvalia Un ulteriore passaggio avviene nel 1977, con la zonizzazione, cio la divisione interna dei territori circoscrizionali in zone urbanistiche omogenee, oggi impropriamente chiamate quartieri.

La Circoscrizione XV viene divisa in 7 zone, numerate progressivamente con le lettere da A a G: Marconi (A), Portuense (B), Pian Due Torri (C), Trullo (D), Magliana (E), Corviale (F) e Ponte Galeria (G). Col tempo al toponimo di Pian Due Torri si affianca, fino a sostituirlo progressivamente, quello di Magliana Nuova; parallelamente il toponimo di Magliana viene distinto in Magliana Vecchia. Il lavoro di zonizzazione viene elaborato da urbanisti, sulla base dello studio delle uniformit architettoniche, ed utilizza confini razionali, di tipo naturale come corsi dacqua o linee di crinale, o artificiale come la Via Portuense, la Ferrovia Roma-Pisa, il Grande Raccordo Anulare. Questo modello presenta un impianto razionale, ma ha il limite di non tenere conto delle estensioni culturali, creando spesso problemi di collocazione. Ne sono esempi lampanti linclusione geografica della Borgata Magliana nel quadrante del Trullo (mentre invece il cuore della Magliana Vecchia) e dellabitato di Santa Passera nel Portuense, che, seppur in una posizione del tutto peculiare, considerato contiguo alla Magliana Nuova. Un secondo limite della zonizzazione di non tenere conto delle nuove centralit urbane, sorte dopo il 1977. Ne sono un esempio il Nuovo Corviale, Piana del Sole, Muratella, Nuova Fiera di Roma, ecc., i quali, pur essendo di fatto nei nuovi quartieri, non sono al momento considerati tali. LArchivio Storico Portuense adotta come modello toponomastico la Zonizzazione del 1977, non essendo al momento disponibili ulteriori e pi consolidati modelli.

Evoluzione demografica Di pari passo al lavoro degli urbanisti il Comune di Roma promuove, nei primi Anni Ottanta, un intenso lavoro di indagine sociologica, statistica e demografica, per capire quanto questi nuovi confini disegnati su una mappa corrispondano ad una nuova comunit locale. Nella XV Circoscrizione questo lavoro viene svolto dalla impiegata Nicoletta Campanella, ancora oggi ricordata per la grande umanit, abnegazione e spirito di servizio. La Signora Nicoletta, seppur nella pochezza dei mezzi a disposizione, credeva profondamente nella dignit e valore del lavoro che andava a svolgere. Nel 1981 (considerato lanno zero per lo studio del territorio, essendosi in quellanno svolto il censimento generale della popolazione), nella Circoscrizione risiedono 168.166 abitanti. Oggi gli abitanti sono 152.700 (dato del 2010), in forte diminuzione rispetto a trentanni fa. La densit era allora di 24 abitanti per ettaro (oggi scesa a 21,5). Il calo demografico un fenomeno relativamente recente. Le serie storiche indicano una crescita ininterrotta a livello cittadino, e il sovrappopolamento risulta, negli scritti della Campanella, come uno dei problemi pi sentiti. Si pensi che nel 1881 la densit su Roma era di appena 1,8 abitanti per ettarno; nel 1941 sale a 9,3; nel 1961 sale al 10,9 e nel 1981 a 19. Scrive la sociologa Campanella: Roma assorbe il flusso migratorio proveniente soprattutto dallentroterra e dal Mezzogiorno. cresciuta, quindi, in fretta e senza regole. I vari piani regolatori che si sono

susseguiti sono stati sempre disattesi, e per volont politica, e perch la veloce crescita non permette piani a lunga scadenza: la gente ha bisogno di case e se le costruisce magari con le proprie mani. Dove il popolo non arriva da solo ci pensano gli speculatori, ai quali con la scusa del bisogno impellente di case si lascia fare di tutto. Eppure, gi nel 1981, la sociologa preconizza uninversione di tendenza: Questo salire, questo continuo crescere, sta volgendo alla fine. Nellarea meridionale e nellarea occidentale del Comune di Roma nel prossimo futuro dovr esserci una forte riduzione delledilizia sia dentro che fuori il Gran Raccordo Anulare, con un blocco delledificazione a favore dellambiente e del patrimonio esistente. Nel Territorio Portuense gli abitanti sono per lo pi di origine romana. La Campanella spiega cos: La XV ha il primato dei nati nel Lazio, il 71%, che si pu dedurre siano anche in gran parte romani. Un numero rilevante della popolazione proviene dalle altre regioni, prime fra tutte quelle meridionali. Nell81 la media dei componenti per famiglia 3,16 persone, con una natalit leggermente superiore al dato romano e una significativa presenza di giovani. Gli anziani (premettendo che nel 1981 si considera anziano chi ha pi di 60 anni) costituiscono l11,3% della popolazione (la media romana invece il 15,8%). La scolarizzazione bassa. I capofamiglia laureati sono solo il 5,6% (la media romana dell11%), i diplomati sono il 18% (20% su Roma) e ci sono l1,2% di capofamiglia analfabeti. La popolazione attiva al 34%, e solo un terzo donna. Disoccupati e in attesa di prima occupazione sono il 6,9%, sopra la media cittadina.

Tra i giovani c un 11,2% che abbandona gli studi e non lavora (media romana 10,5%). Il 24% dei lavoratori impiegato entro il territorio municipale, mentre il 3,2% lavora fuori comune. Insieme ai lavoratori si spostano anche gli studenti: il 67,7% di essi studia fuori dai confini circoscrizionali, diretti principalmente in XVI e in I. A fronte di questo flusso in uscita, la circoscrizione registra ogni giorno 14.771 lavoratori in entrata, provenienti da fuori. Gli studenti in entrata sono 1386. Per quanto riguarda la situazione abitativa, i dati del 1981 indicano che un terzo delle famiglie ha casa di propriet (18.686 case); i restanti sono in affitto da privati (29.728), da Stato ed Enti (6967), dallIstituto Case Popolari (1993). Ci sono 4784 case sfitte. Case senza inquilini e inquilini senza case!, chiosa la Campanella. Ci sono 208 case senza gabinetto e senzacqua, e 93 con lacqua ma senza gabinetto. La Campanella pone lattenzione su 1644 case in cui si verificano coabitazioni promiscue, nelle quali la necessit e non la scelta ha messo a convivere famiglie diverse. Scrive: Le abitazioni vuote in XV non sono tutte private: 227 appartengono allo Stato e ad Enti pubblici, e 610 allo IACP. Tutte queste case insieme potrebbero dare ospitalit a pi della met dei coabitanti. Nel 1981 il verde pubblico ammonta a 279.016 mq, pari allo 0,4% della superficie totale. In quegli stessi anni la media su Roma 1,8%. Nel 2011 si svolto un nuovo censimento generale. Ci proponiamo, nonappena saranno disponibili i dati aggregati per Municipio, di raffrontare i dati di trentanni fa

con quelli attuali. Il nome Arvalia Il nome Arvalia viene deciso nel 1996, con un referendum fra gli iscritti delle scuole, delle biblioteche e dei centri anziani. Si tratta di un nome di mera fantasia, che tuttavia collega idealmente la nuova entit amministrativa con la sua pi antica origine, e precisamente con il toponimo Lucus Fratrum Arvalium (Bosco degli Arvali), dove si trovava il Santuario di Dia, divinit primigenia della luce solare che nutre e fa maturare le messi degli Arva (i campi spartiti fra uomini liberi) in rigogliosi raccolti. La tradizione vuole che gli Arvali siano stati il primo collegio sacerdotale della Roma Antica, istituito dallo stesso Romolo tra i suoi 11 fratelli di adozione. Secondo il mito fondativo portuense, raccontato da Macrobio (Saturnalia, I, 10), gli Arvali erano latini per parte di madre (la meretrice Acca Larentia) ed etruschi per parte di padre (il pastore Tarun, o, pi spesso, Faustolo). Arvalia dunque, sin dalle origini mitiche, sorella maggiore dellUrbe romana, e insieme terra di transito, incontro e meticciato tra culture. Arvalia non certo lunica definizione culturale del Territorio Portuense. Al poeta Ovidio si attribuisce la formula Ripa Suburbana Tiberis (Territorio rivierasco a valle dellUrbe, cfr. Fasti del 24 giugno), da cui si ritiene sia originata la definizione

classica di Suburbium (Circondario a valle dellUrbe), adottata sotto il Principato di Augusto, quando Roma fu divisa in regiones amministrative, per indicare la porzione extraurbana fra il Gianicolo e il mare. Proprio al legame con il mare si rif lultima delle definizioni classiche - Ab Janiculo ad mare (Territorio fra il Gianicolo e il mare) -, utilizzata dallo storiografo Svetonio (Vite, Vespasiano, 1).

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