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LETTERA APERTA AI GIORNALI

LE RADICI DELLA PEDOFILIA

Da un po’ di anni stiamo assistendo a un graduale crescendo di trasgressioni nel campo della
sessualità che ci ha quasi abituato alla accettazione di qualsiasi istinto, anche contro natura:
adulterio, prostituzione di vario genere, unioni di fatto, comprese quelle omosessuali con le varie
sfaccettature di “trans” o “plus” che certe nazioni hanno perfino legalizzato, fino ad arrivare alla
pedofilia che sembra si stia diffondendo a macchia d’olio.
Si parla di pedofilia nelle famiglie, negli asili, nelle scuole, nelle sacrestie, ad opera di
presunti insegnanti, o preti, o parenti, o amici, pedofilia che sembra spuntare all’improvviso da tutte
le parti come l’erba sul prato, a tal punto da lasciarci ammutoliti, allibiti e senza risposte al pensiero
che un’esperienza così traumatizzante possa capitare, a nostra insaputa, anche ai nostri figli o nipoti.
Non vogliamo certo ironizzare su una piaga gravissima per la quale è doveroso punire
severamente i responsabili, perché scandalizzare un bambino innocente non può che meritare quella
terribile invettiva di Cristo “…sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da
asino e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt. 18,6) e neppure siamo così ingenui da non sapere
che esistono centinaia di sette sataniche dedite allo sfruttamento dei più deboli nei modi più
aberranti, tuttavia il nostro Centro Culturale si permette di avanzare sinteticamente alcuni dubbi su
questo sistema di informazione mediatica sempre più martellante e scandalistico.
Non era stata fatta la stessa martellante propaganda falsa anche per l’aborto
clandestino, esibendo cifre per decessi da capogiro quando poi, ad una attenta analisi, si è visto che
quelle cifre in realtà comprendevano i decessi di tutte le donne di qualunque età e per qualunque
evento. Perché? Per il semplice fatto che l’aborto rappresentava ormai una realtà sociale da
legalizzare e per questo era necessario parlarne sempre anche con dati falsi, tanto chi controllava?
Non sarà che per caso adesso sta accadendo la stessa cosa per la pedofilia? Cioè che a
forza di parlare di queste miserie, ingigantendole, esasperandole, non si voglia magari un po’ alla
volta far passare per diritto anche la pedofilia, come si sta facendo in Europa per l’omosessualità,
adducendo la giustificazione che ormai queste abitudini, sia pure tristi e deprecabili, dal momento
che riguardano una grande parte dell’umanità (almeno così vogliono farci credere!) andrebbero
regolamentate a norma di legge? C’è da rizzare le orecchie e non essere troppo ingenui.
Da parecchi anni, infatti, siamo costretti a difenderci da una specie di vero e proprio
“bombardamento mediatico-sessuale” che rischia di far crollare anche i santi, bombardamento dove
l’unico argomento di rilievo è il libero sesso con chicchessia, anzi, televisione e rotocalchi in genere
ci stanno presentando il nuovo modello di uomo da imitare, cioè “l’omosessuale”, meglio se
felicemente sposato con figli, persona eccezionale, gentile e intelligente, sul cui conto nulla si può
dire, anzi, chi osa esprimere un parere contrario, è tacciato di omofobia e rischia addirittura la
galera. Questo nuovo modello di “omosex”, o “pluri-sex”, al quale attribuire tutti i diritti, sta
aprendo progressivamente la strada della legalità al pedofilo di domani, uomo altrettanto gentile,
anche se affetto da qualche “debolezza!”
Anzi, gli esperti della malavita hanno scoperto una nuova fonte di facile guadagno, un vero
“business”, proprio grazie al risarcimento immediato del cosiddetto “danno presunto”, che il più
delle volte non è affatto dimostrato, accusando i preti di pedofilia senza prove certe, difficili per
altro da dimostrare, e chiedendo risarcimenti da capogiro alla Chiesa attraverso la complicità di
pochi ragazzini scaltri, irretiti a loro volta da delinquenti con promesse di facili guadagni.
E mentre da un lato i soliti manovratori occulti dell’immondizia mediatica stanno lavorando
alacremente per preparare il terreno all’accettazione pubblica di nuove realtà sessuali sempre più
trasgressive e “variegate”, cioè criminali, dall’altro lato si stracciano ipocritamente le vesti gridando
allo scandalo mentre coprono le loro vittime di pietre e di insulti.
E’ ora di svegliarsi dal sonno! Non possiamo mollare su argomenti di vitale importanza per
la nostra società e il futuro dei nostri figli che nel frattempo affideremo alla Vergine Maria.
Centro Culturale Nicolò Stenone patrizia.stella@alice.it

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