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Inni agli Dei


con offerte e doni
a Dei e Spiriti
Spesso, quando un Dio opprime, un altro Dio
porta aiuto.
(Ovidio)
Merlyn Elfwood

Indice
Prefazione
Inni agli Dei

pag.
pag.

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Carmen Saeculares Inno a Diana Alla Natura Inno a Venere


AllHermes Terrestre A Eros A Nemesi - A Dioniso - A Demetra Ad
Hermes Ad Afrodite Ad Afrodite (2) A Dioniso (2) Ad Ares Ad
Artemide Ad Afrodite (3) Ad Athena Ad Hera A Demetra (2) - Alla
Madre degli Dei - Ad Eracle dal cuore di leone Ad Asclepio Ai Dioscuri
Ad Hermes (2) A Pan Ad Efesto Ad Apollo A Poseidone - Al
figlio di Crono, l'Altissimo - Ad Hestia - Alle Muse e ad Apollo A
Dioniso (3) Ad Artemide (2) Ad Athena (2) Ad Hestia (2) - Alla
Terra, Madre di tutti Ad Helios A Selene Ai Dioscuri (2) Al Fuoco
Alle Ninfe A Bacco Amphietus A Marte A Vulcano Ad Asclepio Alla Fortuna - Al Vento del Nord - Alle Muse - Al Vento dell'Ovest - Al
Vento del Sud - All'Oceano - A Vesta - Al Sole - Alla Luna - A Pan (2) - A
Rhea - A Jupiter - A Giove padrone del fulmine - Alla Madre dei Cereali Alle Stagioni - A Giunone - A Nettuno - A Giove Tonante - Alle Nuvole A Teti, Dea del mare - A Bacco - Alla Terra - Alla Madre degli Dei - A
Mercurio - Inno a Pallade Athena - Ad Apollo - A Cerere - A Diana

Appendice Offerte e Doni a Dei e Spiriti pag.

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Prefazione
Quelli che seguono sono inni molto antichi, risalenti
allepoca dellantica Roma e dellantica Grecia, e ci
consentono di conoscere meglio alcune delle forme
divine nelle caratteristiche terrene ed ultraterrene che
gli antichi attribuivano loro. Ci consentono, altres, di
onorare con parole antiche ed immagini divenute
ormai archetipiche (e per questo molto potenti) gli Dei
della tradizione greco-romana; molte di queste odi
sono anche incantesimi pressoch completi.
Parte di questi inni sono di derivazione orfica e parte
di derivazione omerica. Potrai usare questi inni come
devozioni in s o nei rituali.
Buona lettura e felice ispirazione!

Inni agli Dei

CARMEN SAECULARES
O splendente Phoebe e Diana dei boschi, lustre splendenti del
cielo, sempre nobile e controllata; o sacra fronte, donaci ci per
cui ora ti preghiamo.
Luna gentile, Ilizia, Lucina, con qualunque nome desideri
essere chiamata, Gentalis, veglia sulle madri; possa tu
procurare loro un parto gentile.
Possa Madre Terra, fertile di frutti ed animali, incoronar Cerere
di grano e nutrire la fertilit del terreno con salubri acque e
gentili brezze.
Apollo, metti da parte il tuo arco ed ascolta con animo gentile
le preghiere dei ragazzi. Luna, crescente Regina delle Stelle,
ascolta le preghiere delle vergini.
Dei, mostrate ai nostri figli le vie della virt. Dei, donate ai
nostri vecchi pace e riposo. Donate ricchezza, prole ed ogni
onore alla casa di (nome).
Febo, augure, arciere dallarco splendente, maestro
riconosciuto delle 9 Muse, le cui arti recano la salute e
guariscono le malattie di un corpo stanco, sii lieto per ci che
vedi sui tuoi altari (denominare il luogo in cui laltare) e
rispondi alle nostre preghiere: concedi a (nome della famiglia o
della persona) duratura prosperit e felicit.
Diana, che dimori sulle cime dei colli, porgi graziosamente
orecchio alle preghiere degli uomini e dei giovani.
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Possano Giove e tutti gli Dei approvare questi buoni desideri


affinch questo coro (o il proprio nome), cantando le lodi di
Diana ed Apollo, possa portare felicemente a casa le proprie
speranze.

INNO A DIANA
(G.Valerius Catullus)
Diana, magnifica figlia dellancora pi grande Giove, la cui
madre Latona ti diede alla luce in un boschetto di ulivi a Delo;
Signora delle montagne, che corri sulle colline e nelle foreste
oscure, sulle colline selvagge e accidentate e tra le alte erbe
delle valli nascoste, tra i pascoli montani attraversati da fiumi
rombanti; le donne nei dolori del travaglio ti chiamano Lucina.
Tu sei Trivia, Dea delle Streghe. Tu sei Luna, la Luna
luminosa. Ogni mese il tuo viaggio nellanno progredisce,
mentre riempi le rustiche case dei buoni contadini con i frutti
della terra. Con qualunque santo nome ti faccia piacere, fin
dallantichit hai accettato le nostre offerte votive; conserva in
buona fede (nome/nomi) come hai sempre graziosamente fatto
con i nostri antenati.

ALLA NATURA
Natura genitrice, antica e divina madre, tua larte;
celeste, abbondante, venerabile Regina, riconosciuta in ogni
parte del tuo dominio;
indomita, che tutto domi, luce sempre splendente, che tutto
governi, onorata e supremamente luminosa.
Immortale, nata per prima e tuttavia sempre la stessa,
notturna, stellata, splendente, dama gloriosa.
Le tracce silenziose dei tuoi piedi in cerchio da te vengono
lasciate con forza inesauribile.
Puro ornamento di tutti i divini poteri, finito ed infinito
ugualmente tu risplendi; per tutte le cose comune ed in tutte le
cose conosciuta, tuttavia ineffabile e sola.
Senza padre per la tua meravigliosa forma, tu stessa sei il padre
da cui giunta la tua essenza.
Onnifiorente anima che unisce, governatrice e capo di questo
possente tutto.
Datrice di vita, che tutto sostiene, dai vari nomi e famosa per
dominare la grazia e la bellezza.
Giustizia, suprema nella forza, alla cui influenza generale le
acque delle profondit incessantemente obbediscono;
eterea, terrestre, graziosa con i pii, dolce con i buoni ma amara
per i cattivi; dispensatrice di ogni bont, generosa, divina, tuo
un ricco incremento di nutrimento; padre di tutto, grande
nutrice e madre gentile, abbondante, benedetta, mente onnispermatica;
matura, impetuosa, dai cui fertili semi e dalla cui mano
modellatrice nasce questo mutevole paesaggio;
potente madre di tutto, invisibile ad occhi mortali, eterna, che
d impulso, regina massimamente sagace;
da te proviene il mondo, le cui parti fluiscono rapide come
fiumi che discendono veloci senza tregua nei loro letti eterni, il
cui fermo corso turbina con forza inarrestabile e senza pari.
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Troneggiante dal tuo carro circolare, le tue mani possenti


trattengono e dirigono le redini del pi vasto commando.
Varia a tua essenza, onorata, la migliore giudicatrice, prova
finale e termine.
Intrepida, fatale, dama che tutto sottomette, eterna, Parca,
fiamma vivente, immortale, generosa, il mondo tuo e tue
sono tutte le cose, architetto divino.
O benedetta Dea, odi la preghiera del tuo supplice e prenditi
cura costante della mia vita futura; donami stagioni di
abbondanza e sufficiente ricchezza e corona i miei giorni con
pace e salute durevoli.

INNO A VENERE
Celeste, industriosa regina amante del riso,
nata dal mare, amante della notte, daspetto terribile;
industriosa, da cui per prima necessit sorse,
notturna, dama che tutto collega;
tuo il mondo per riempirlo di armonia,
perch tutte le cose nascono da te, o potere divino.
Le triplici Fate sono governate dal tuo decreto e tutte le
produzioni parimenti sono a te sottomesse;
se i cieli contengono tutto nel loro cerchio,
producendo i frutti della terra e le tempeste,
il tuo dominio essi ammettono ed obbediscono al tuo cenno,
terribili attendenti del Dio invernale.
Dea del matrimonio, affascinante a vedersi,
madre degli Amori delizia dei tuoi banchetti;
Fonte di persuasione, segreta regina che favorisce,
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nata illustre, visibile ed invisibile:


nuziale, lupercale ed agli uomini benevola,
prolifica, la pi desiderata, datrice di vita, gentile:
grande portatrice di scettro tra gli Dei, te che nel bisogno
i mortali invocano;
ed ogni trib di mostri terribili e selvaggi in magiche catene
avvinci, tramite il folle desiderio.
Vieni, nata da Cipro, e volgi il tuo favore alla mia preghiera,
sia che tu splenda esaltata nei cieli o venga adorata nei templi
della Siria affinch l tu rimanga o in altre pianure guidi il tuo
carro ornato doro;
o se ti diletti nelle azzurre rive vicino a cui le onde
spumeggianti del mare ruggiscono, circondata da cori di
mortali, tua delizia, o da belle ninfe con occhi cerulei,
paga delle rive sabbiose che si rinnovano da sempre, e l guidi
il tuo carro doro a due ruote;
o se sei a Cipro con la tua graziosa madre,
dove donne sposate ti lodano ogni anno
e splendide vergini si uniscono in coro
per cantare il puro Adone e te divina;
vieni, o tu che tutto attrai, benigna alle mie preghiere,
perch io ti chiamo con mente reverente e santa.

ALL HERMES TERRESTRE


(incenso di storace)
Hermes invoco, che il Fato decreta dimorare
lungo la strada terribile che conduce al pi profondo degli
inferi;
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o bacchico Hermes, progenie divina


di Dioniso, genitore del vino,
e della celeste Venere, Regina di Pafo,
la Dea dalle ciglia scure e dallamabile aspetto;
tu che costantemente vaghi nei sacri luoghi
dove si riposa la temibile imperatrice degli inferi, Proserpina;
alle anime infelici sei guida nella via quando il Fato decreta:
tua la bacchetta che causa il volo del sonno
o culla verso il riposo profondo gli stanchi occhi;
perch Proserpina, grazie alloscuro e ampio Tartaro,
ti diede in eterno di esser guida delle anime fluttuanti.
Vieni, benedetto potere, partecipa al rito
e concedi alle nostre opere mistiche un lieto fine.

A EROS
(incenso di aromi)
Il grande Eros invoco, fonte di dolce piacere,
santo e puro ed amabile alla vista;
dardeggiante ed alato, impetuoso e fiero desiderio
che gioca con Dei e mortali, fuoco vagante:
prudente e duplice, padrone delle chiavi
del cielo e della terra, dellaria e dei vasti mari,
di tutto quanto il fertile regno di Cerere contiene
e grazie a cui quella Dea, madre di tutto, sostiene la vita
o al fosco Tartaro destina.
Ampiamente esteso, acque profonde;
a te tutti i diversi regni della Natura obbediscono,
tu che solo governi con dominio universale.
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Vieni, potere benedetto, considera questi fuochi mistici


ed allontana da noi i desideri folli ed illeciti.

A NEMESI
Te, Nemesi, io invoco, possente regina
Che vedi le azioni della vita mortale;
eterna, molto onorata, dalla visione senza confini,
ti diletti solo nel giusto e nel retto:
mutando i consigli dellumano petto
per ogni variante, rotolando senza posa.
Ad ogni mortale la tua influenza nota
e gli uomini si lamentano sotto il tuo giusto giogo;
perch ogni pensiero concepito dalla mente
rivelato chiaramente alla tua vista.
Lanima riluttante ad obbedire alla ragione,
governata da sfrenata passione, i tuoi occhi vedono.
Tutto quanto si vede, si ode e si governa, o divino potere
la cui natura contiene lEquit, tuo.
Vieni, benedetta, santa Dea, odi la mia preghiera
e prenditi costante cura della vita del tuo mistico:
dona benevolo aiuto nellora del bisogno
e forza in abbondanza al potere della ragione;
ed allontana lorrenda, inimica razza
degli empi consigli, arroganti e vili.

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A DIONISO
... Perch alcuni dicono a Dracanum; ed alcuni su Icaro
ventoso; ed alcuni a Naxos, o nato dal cielo, cucito allinterno;
ed altri che presso il vorticoso e profondo fiume Alfeo Semele
gravida ti ha dato a Zeus, amante del tuono. Ed altri ancora,
Signore, dicono che sei nato a Tebe; ma tutti loro mentono. Il
Padre degli uomini e degli Dei ti diede alla luce lontano dagli
uomini e nascostamente da Hera dalle bianche braccia. Vi
una certa Nisa, una montagna molto alta e ricca di boschi, nella
lontana Fenicia, accanto ai fiumi dEgitto
Sii benigno, o cucito, ispiratore di donne deliranti! Noi cantori
te cantiamo ad ogni inizio e ad ogni fine di uno sforzo e
nessuno che ti dimentichi potrebbe richiamare alla mente canti
sacri. E cos addio, Dioniso, cucito, con tua madre Semele che
gli uomini chiamano Tione.

A DEMETRA
Prendo a cantare di Demetra dai ricchi capelli, terribile Dea
di lei e della sua figlia dalle belle caviglie che Edoneo rap,
donatagli dallonniveggente Zeus, colui che fa risuonare forte i
tuoni.
Lontano da Demetra, signora dalla spada dorata e dai frutti
gloriosi, ella stava giocando con le amiche figlie di Oceano e
raccoglieva fiori in un morbido prato, rose e crochi e belle
viole, ed anche iris e giacinti ed il narciso, quando la Terra
cominci a crescere al comando di Zeus e, per compiacere il
Padrone di Molti, ad essere trappola per la fanciulla simile ad
un bocciolo, un meraviglioso, radioso fiore. Fu una meraviglia
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a vedersi per gli Dei immortali e gli uomini mortali: dalle sue
radici crebbero cento boccioli che profumavano con immensa
dolcezza, cos che tutto il vasto cielo superno e lintera terra e
la salata onda del mare risero di gioia. E la fanciulla era stupita
e tese le mani per afferrare quellamabile dono; ma la vasta
terra si apr l nella piana di Nisa ed il signore, Padrone di
Molti, con i suoi cavalli immortali irruppe su di lei il figlio di
Crono, che ha molti nomi.
La port, riluttante, sul suo carro doro e la rap tra i lamenti.
Ella url dunque disperatamente con tutto il fiato, invocando
suo padre, il figlio di Crono, che il pi alto ed eccellente. Ma
nessuno, n tra gli Dei immortali n tra gli uomini mortali, ud
la sua voce, neppure gli olivi che recavano ricchi frutti; solo
Ecate, dal tenero cuore e dal cappuccio chiaro, figlia di
Perseus, ud la fanciulla dalla sua grotta ed il signore Helios, il
luminoso figlio di Iperione, mentre ella gridava invocando il
padre, il figlio di Crono. Ma egli sedeva in disparte, lontano
dagli Dei, nel suo tempio dove molti pregano e stava ricevendo
dolci offerte da uomini mortali. Cos lui, quel figlio di Crono
dai molti nomi che Governatore di Molti e Padrone di Molti,
la stava portando via con il permesso di Zeus sul suo carro
immortale la figlia del proprio fratello, completamente
contraria.
E fin quando ella, la Dea, che ancora contemplava la terra ed il
cielo stellato ed il mare agitato dove i pesci si riuniscono in
branchi ed i raggi del Sole e continuava a sperare di vedere la
sua cara madre e le trib degli Dei eterni, tanto a lungo la
speranza calm il suo grande cuore per tutti i suoi mali e le
cime dei monti e le profondit del mare risuonarono della sua
voce immortale: e la sua regale madre la ud.

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AD HERMES
Canta, o Musa, di Hermes, figlio di Zeus e Maia, signore di
Cillene ed Arcadia ricca di greggi, il messaggero apportatore di
fortuna degli immortali che Maia, la Ninfa dalle ricche trecce,
diede alla luce quando si un in amore con Zeus una Dea
timida, perch evitava la compagnia degli Dei benedetti e
viveva in una profonda caverna oscura. L il figlio di Crono era
solito giacere con la Ninfa dalle ricche trecce, invisibile agli
Dei immortali ed agli uomini mortali, sul finire della notte,
mentre il dolce sonno avvinghiava Hera dalle bianche braccia.
E quando lo scopo di Zeus venne raggiunto e la decima luna
venne fissata in cielo, ella si sgrav ed una cosa mirabile
accadde. Perchella diede alla luce un figlio dalle molte abilit,
soavemente scaltro, un ladro, un conduttore di bestiame,
portatore di sogni, veglia nella notte, ladro sulle soglie, uno che
ben presto comp meravigliose azioni tra gli Dei immortali.
Nato con lalba, a mezzogiorno suonava la lira e nel
pomeriggio rub il bestiame dellarciere che colpisce da lungi,
Apollo, il quarto giorno del mese; perch in quel giorno la
regale Maia lo partor. Cos, non molto tempo dopo che egli
ebbe lasciato il divino grembo materno, smise di giacere nella
sua culla sacra, ne usc ed and in cerca dei buoi di Apollo.

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AD AFRODITE
O Musa, narrami le gesta della dorata Afrodite Ciprigna, che
provoca la dolce passione negli Dei e sottomette le trib degli
uomini mortali e degli uccelli che volano nellaria ed in tutte le
molteplici creature che la terra asciutta nutre e tutte quelle del
mare: tutte amano le gesta della Citerea dalla ricca corona.
Vi sono tuttavia tre cuori che ella non pu piegare n
intrappolare. Il primo quello della figlia di Zeus che porta
legida, Atena dagli occhi chiari; perchella non trae alcun
piacere dalle azioni della dorata Afrodite, ma si diletta nella
guerra e nellopera di Ares, nelle lotte e nelle battaglie e
nellapprontare famose arti. Ella per prima insegn ai fabbri
terreni a fabbricare carri da guerra e carri variamente decorati
con bronzo ed insegna anche alle tenere fanciulle della casa ed
inculca la conoscenza delle splendide arti nella mente di
ciascuna. N Afrodite, lamante delle risa, ha mai sottomesso
allamore Artemide, la cacciatrice dalle frecce doro; perchella
ama lesercizio dellarco e luccisione degli animali selvaggi
tra i monti ed anche la lira e la danza e le grida spaventose, le
foreste ombrose e le citt degli uomini onesti. Nemmeno la
pura vergine Hestia ama le opere di Afrodite. Ella la
primogenita dellastuto Crono ed anche la pi giovane, per
volont di Zeus che detiene legida una fanciulla regale che
sia Poseidone che Apollo hanno cercato di sposare. Ma ella
rifiut completamente, anzi, rifiut caparbiamente e, toccando
il capo del padre Zeus, che detiene legida, ella, quella fiera
Dea, pronunci un solenne giuramento, che invero venne
mantenuto: sarebbe rimasta vergine per tutta la vita. Cos il
padre Zeus le diede un grande onore al posto del matrimonio
ed ella ha il suo posto al centro della casa ed ha la porzione pi
ricca (delle offerte, n.d.a.). In tutti i templi degli Dei ella
condivide lonore e tra tutti gli uomini mortali ella la pi
importante delle Dee.
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AD AFRODITE (2)
Canter della nobile Afrodite, incoronata doro e bella, il cui
dominio sono le citt murate e Cipro circondata dal mare. L
lumido respiro del vento dellovest la salut sulle onde del
mare che emetteva alti lamenti nella soffice spuma, e l le Ore
dai nastri doro le diedero un gioioso benvenuto. La vestirono
di vesti celesti: sul suo capo posero una fine e ben costrutta
corona doro ed ai suoi lobi appesero ornamenti di oricalco ed
oro prezioso; e ornarono il suo morbido collo ed i suoi seni
candidi come neve con collane doro, gioielli che le stesse Ore
dai nastri doro indossavano quando andavano nella casa del
padre per unirsi alle amabili danze degli Dei. E, quando la
ebbero rivestita completamente, la portarono dagli Dei, che non
appena la videro le diedero il benvenuto porgendole le mani.
Ognuno di essi chiese di poterla condurre nella propria casa
come sua sposa, tanto grandemente erano meravigliati dalla
bellezza della Citerea incoronata di viole.
Salute a te, dolce vincitrice, Dea dagli occhi civettuoli!
Concedimi di ottenere la vittoria in questa gara e governa il
mio canto. Ed io ti ricorder anche in altri canti.

A DIONISO (2)
Di Dioniso narrer, il figlio della gloriosa Semele, come
apparve su uno sporgente promontorio presso la riva dello
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sterile mare, simile ad un adolescente nel primo rigoglio


dellet adulta; i suoi folti capelli scuri ondeggiavano e sulle
forti spalle indossava una veste porpora. In quel momento
stavano arrivando velocemente sul mare scintillante dei pirati
di Tirso su una ben costrutta nave uno scopo meschino li
conduceva in quel luogo. Quando lo videro lo catturarono e lo
portarono a bordo esultanti, perch pensavano fosse il figlio di
un re ricco e potente. Cercarono di legarlo con rozze corde, ma
la corde non lo legarono ed i vimini caddero lontano dalle loro
mani e dai loro piedi. Allora il timoniere comprese tutto e grid
ai suo compagni:
Pazzi! Quale Dio questo che avete preso e legato, tanto
forte? Nemmeno questa nave ben costrutta pu portarlo. Di
certo egli Zeus o Apollo dallarco dargento, o Poseidone,
perch non appare come gli uomini mortali ma come gli Dei
che dimorano sullOlimpo. Venite, dunque, lasciamolo subito
libero sulla spiaggia scura: non mettete le mani su di lui, che
non si adiri e non sollevi venti perigliosi e forti bufere.
Cos egli disse; ma il capo lo rimprover con parole aspre:
Pazzo, bada al vento ed aiuta la nave a salpare: raccogli tutte
le vele. A questo giovane penseremo noi uomini: credo
provenga dallEgitto o Cipro o dagli Iperborei, o anche pi in
l. Ma alla fine parler e ci dir chi sono i suoi amici, quali
sono le sue ricchezze ed i suoi fratelli, ora che la provvidenza
lo ha gettato sulla nostra strada.

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AD ARES
Ares, possente nella forza, auriga di carro, dallelmo doro, dal
cuore valoroso, portatore di scudo, salvatore di citt, dalle
bronzee bardature, forte di braccia, instancabile, possente con
la lancia, o difesa dellOlimpo, padre della Vittoria guerriera,
alleato di Themis, austero governatore di ribelli, condottiero
degli uomini giusti, re riconosciuto della virilit, che fai roteare
la tua sfera infuocata tra i pianeti nei loro settupli corsi
attraverso letere in cui i tuoi destrieri fiammeggianti ti portano
sempre oltre il terzo firmamento del cielo; odimi, o tu che aiuti
gli uomini, donatore di intrepida giovinezza! Diffondi un
raggio gentile dallalto sulla mia vita e la forza della guerra,
che io possa essere in grado di allontanare lamara codardia
dalla mia mente e distruggere gli impulsi illusori della mia
anima. Trattieni anche la furia intensa del mio cuore che mi fa
procedere sulle strade della lotta che agghiaccia il sangue.
Donami piuttosto, o benedetto, il coraggio di dimorare entro le
leggi inoffensive della pace, evitando la lotta e lodio e i
violenti demoni della morte.

AD ARTEMIDE
Canta, o Musa, di Artemide, sorella di colui che colpisce da
lontano, la vergine che si diletta nelle frecce, che venne data
alla luce con Apollo. Ella abbevera i suoi cavalli al Meles,
pieno di giunchi, e conduce velocemente il suo carro dorato
attraverso Smirne fino a Claros dalle molte vigne dove Apollo,
Dio dallarco dargento, siede in attesa della Dea che colpisce
da lungi e che si diletta nelle frecce.
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E cos io ti saluto, Artemide, con il mio canto ed anche tutte le


Dee. Di te per prima canto e con te inizio; ora che con te ho
cominciato, mi volger ad un altro canto.

AD AFRODITE (3)
Di Citerea, nata a Cipro, canter. Ella dona doni gentili agli
uomini; nel suo amabile volto sempre compare il sorriso ed
amabile la luminosit che su di esso gioca.
Salute, o Dea, regina della ben costrutta Salamina e di Cipro
cinta dal mare; concedimi un piacevole canto. Ed io ti ricorder
anche in un altro canto.

AD ATHENA
Di Pallade Athena, guardiana della citt, comincio a cantare.
Ella temibile e con Ares ama le azioni di guerra, il sacco delle
citt e le grida e la battaglia. E lei che salva coloro che vanno
in guerra e ne ritornano.
Salute, o Dea, e donaci buona fortuna e felicit!

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AD HERA
Canto di Hera dal trono doro, nata da Rhea. Ella regina degli
immortali e supera tutti in bellezza: sorella e sposa di Zeus dal
tuono possente il glorioso che tutti i benedetti nellalto
Olimpo riveriscono ed onorano anche come Zeus che si diletta
del tuono.

A DEMETRA (2)
Comincio a cantare di Demetra dai ricchi capelli, Dea temibile,
di lei e della sua amabile figlia Persefone.
Salute, o Dea! Mantieni sicura questa citt e influenza il mio
canto!

ALLA MADRE DEGLI DEI


Io ti prego, o Musa dalla chiara voce, figlia del possente Zeus,
canta della madre di tutti gli Dei ed i mortali. Ella si compiace
del suono dei sonagli e dei cembali, della voce dei flauti e
dellululato dei lupi e del ruggito dei leoni dagli occhi chiari,
che echeggiano tra i colli e le boscose valli.
E cos io ti saluto con il mio canto e con te tutte le altre Dee!

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AD ERACLE DAL CUORE DI LEONE


Di Eracle canter, il figlio di Zeus, il pi possente tra gli
uomini della Terra. Alcmena gli diede la luce a Tebe, la citt
dalle amabili danze, quando il figlio di Crono, celato da nubi
oscure, ebbe giaciuto con lei. Un tempo egli era solito vagare
per immense lande ed immensi mari agli ordini di Re Euristeo;
egli stesso commise molti atti di violenza e molti ne sub, ma
ora vive felice nella gloriosa casa del nevoso Olimpo e sua
sposa Ebe dalle belle caviglie.
Salute, figlio di Zeus! Donami il successo e la prosperit!

AD ASCLEPIO
Inizio a cantare di Asclepio, figlio di Apollo e guaritore di
malattie. Nelle piane della Dozia la bella Coronide, figlia del
Re Flegias, lo diede alla luce, grande gioia degli uomini,
placatore di crudeli dolori.
Salve a te, o Signore; nel mio canto vi la mia preghiera a te!

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AI DIOSCURI
Canta, o Musa dalla chiara voce, di Castore e Polideuce, I
Tindaridi, che furono prole di Zeus olimpico. Oltre le alture del
Taigete la nobile Leda li diede alla luce quando il figlio di
Crono dalle nuvole scure lebbe piegata alla sua volont.
Salve, figli di Tindaro, che cavalcate su veloci destrieri!

AD HERMES (2)
Canto di Hermes Cillenio, uccisore di Argo, signore di Cilene e
dellArcadia ricca di greggi, messaggero degli Dei immortali
che reca la fortuna. Nacque da Maia, figlia di Atlante, quando
ella si un a Zeus una Dea timida. Sempre evitava la folla
degli Dei benedetti e viveva in una caverna ombrosa e l il
figlio di Crono era solito giacere con la Ninfa dalle ricche
trecce al calare della notte, mentre Hera dalle bianche braccia
giaceva avvinta dal dolce sonno: e n Dio immortale n uomo
mortale ne era a conoscenza.
Salve a te, dunque, figlio di Zeus e Maia; con te ho cominciato
ed ora passer ad un altro canto.
Salute, Hermes, che doni grazia, guida e buone cose!

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A PAN
Narrami, o Musa, di Pan, amato figlio di Hermes, con i suoi
piedi di capra e le sue due corna amante dellallegro
frastuono. Tra foreste alberate egli vaga con ninfe danzanti, che
lo conducono sul ciglio di qualche scogliera invocando Pan, il
Dio dei pastori dai lunghi capelli scarmigliati. Suo dominio
sono ogni cima innevata e picco montano; qua e l egli va
attraverso le cinte boscose, ora attratto da dolci rivi.
Spesso egli corre tra gli alti monti lucenti e spesso sui colli si
affretta dietro ad animali selvatici, questo Dio dagli occhi
penetranti. Solo di sera, quando ritorna dalla caccia, suona le
sue note, suonando dolci e basse melodie sul suo flauto di
giunco e neppure quelluccello che intona canti dolci come il
miele in primavera tra le foglie ed i fiori potrebbe essere pi
bravo. In quellora le Ninfe dalla chiara voce sono con lui e si
muovono con agile passo, cantando da qualche fonte di acqua
scura, mentre Eco si lamenta sulla cima del monte ed il Dio, da
questa parte o da quella del coro o talvolta scivolando nel
mezzo, piega agilmente il suo piede. Sulla schiena egli porta
una pelle di lince maculata e si diletta nei canti dal tono acuto
in un soffice prato, dove i crochi ed i giacinti dal dolce
profumo fioriscono sparsi nellerba.
Ed essi cantano degli Dei benedetti e dellalto Olimpo e
scelgono di narrare su tutti di Hermes che porta la buona sorte,
di come egli sia il veloce messaggero di tutti gli Dei e di come
giunse in Arcadia, la terra dalle molte primavere e madre delle
greggi, dove ebbe il suo posto sacro come Dio di Cillene.
Perch l, nonostante fosse un Dio, egli era solito badare alle
pecore dal vello riccioluto al servizio di un mortale, a causa del
desiderio di sposare la figlia di Driope dalle folte trecce e l
egli la spos. Ed in quella casa ella partor ad Hermes un amato
figlio che fin dalla nascita era meraviglioso a vedersi, con piedi
caprini e due corna un figlio rumoroso e dallallegra risata.
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Ma, quando la nutrice vide il suo volto sgraziato e la barba


lunga, si prese paura e fugg, lasciando il bambino. Allora
Hermes, il portatore di buona sorte, lo ricevette e lo prese tra le
braccia: molto lieto era il Dio nel suo cuore. E svelto and alle
dimore degli Dei immortali, portando il proprio figlio avvolto
in calde pelli di lepri montane e lo pos accanto a Zeus,
mostrandolo al resto degli Dei.
Allora tutti gli immortali furono lieti nel loro cuore e
particolarmente il bacchico Dioniso; e chiamarono il fanciullo
Pan, perch deliziava tutti i loro cuori.
E cos salute a te, signore! Cerco il tuo favore con un canto. Ed
anche in un altro canto ti ricorder.

AD EFESTO
Canta, o Musa dalla chiara voce, di Efesto famoso per le
invenzioni. Con Athena dagli occhi chiari insegn agli uomini
le arti gloriose in tutto il mondo uomini che prima
dimoravano in caverne montane come animali selvatici. Ma ora
che hanno imparato le arti grazie ad Efesto, il famoso
lavoratore, essi vivono una vita pacifica nelle proprie case per
lintero anno.
Sii gentile, Efesto, e concedimi successo e prosperit!

24

AD APOLLO
Febo, sempre di te il cigno canta con chiara voce ed il battito
delle sue ali quando si posa sulla riva presso il vorticoso fiume
Peneo; e di te il cantore dalla dolce lingua, tenendo in mano la
sua lira dagli alti suoni, sempre canta allinizio ed alla fine.
E cos salute a te, signore! Con il mio canto cerco il tuo favore.

A POSEIDONE
Comincio a cantare di Poseidone, il grande Dio, colui che
muove la terra ed il mare senza frutti, Dio delle profondit che
anche Dio di Elicona e del vasto Egeo. Un duplice compito
gli Dei ti hanno affidato, o scuotitore della terra: di essere
domatore di cavalli e salvatore di navi!
Salute, Poseidone, reggitore della terra, signore dai capelli
scuri! O benedetto, sii di animo gentile ed aiuta coloro che
viaggiano per mare!

AL FIGLIO DI CRONO, LALTISSIMO


Di Zeus canter, il pi grande tra gli Dei e loro capo, colui che
tutto vede, signore di tutto, lesecutore che sussurra parole di
saggezza a Temi mentre ella siede inclinata verso di lui.
Sii gentile, onniveggente figlio di Crono, il pi eccellente e
grande!
25

AD HESTIA
Hestia, tu che custodisci la sacra dimora del signore Apollo,
colui che colpisce da lungi, nella bella Pyto ed ungi sempre le
tue serrature con morbido olio, entra ora in questa dimora,
vieni, avendo una sola mente con Zeus che tutto conosce
avvicinati, e versa grazia sul mio canto.

ALLE MUSE E AD APOLLO


Comincer con le Muse ed Apollo e Zeus. Perch grazie alle
Muse e ad Apollo che vi sono cantori sulla terra e suonatori di
lira; ma i re provengono da Zeus. Felice colui che le Muse
amano: dolce fluisce leloquio dalle sue labbra.
Salute, o figlie di Zeus! Onorate il mio canto! Ed io vi
ricorder in altri canti ancora!

A DIONISO (3)
Comincio a cantare di Dioniso incoronato di edera, il Dio che
grida forte, splendido figlio di Zeus e e della gloriosa Semele.
Le Ninfe dai ricchi capelli lo ricevettero nel loro affetto dal
26

signore suo padre e lo allevarono e nutrirono amorevolmente


nelle piane di Nisa, dove per volont del padre suo egli crebbe
in una caverna dal dolce profumo, essendo considerato uno
degli immortali. Ma, quando le Dee lo ebbero cresciuto, Dio
spesso cantato, egli cominci a girare continuamente tra le valli
boscose, avvolto di edera e alloro. E le Ninfe lo seguivano in
corteo con lui per capo; e la foresta senza confini fu piena delle
loro grida.
E cos salve a te, Dioniso, Dio degli abbondanti grappoli!
Concedici di tornare nuovamente a godere di questa stagione e
da questa stagione per molti anni.

AD ARTEMIDE (2)
Di Artemide canto, i cui dardi sono doro, che incoraggia i
cani, la vergine pura che si diletta nellarco, sorella di Apollo
dalla spada doro. Tra i colli ombrosi e picchi ventosi ella porta
il suo arco doro, dilettandosi nella caccia , e lancia i suoi
temibili strali. Le cime degli alti monti tremano ed i fitti boschi
echeggiano terribilmente; ma la Dea dal cuore coraggioso,
paga, ripone larco e si reca nella grande casa dellamato
fratello Febo Apollo, nella ricca terra di Delfi, per guidare
lamabile danza delle Muse e delle Grazie. L ella appende
larco ricurvo e le frecce e guida e conduce le danze,
graziosamente abbigliata, mentre tutte fanno sentire la loro
voce paradisiaca cantando di come Leto dalle belle caviglie
partor dei figli supremi tra gli immortali, sia nel pensiero che
nelle azioni.
27

Salute a voi, figli di Zeus e di Leto dai folti capelli! Ed io vi


ricorder anche in altro canto.

AD ATHENA (2)
Di Pallade Athena comincio a cantare, la Dea gloriosa dagli
occhi chiari, inventrice, dal cuore indomito, vergine pura,
salvatrice di citt, coraggiosa, Tritogenia. Lo stesso saggio
Zeus la diede alla luce dal suo temibile capo, abbigliata con
armi da guerra di oro lucente, meraviglia per tutti gli Dei a
vedersi. Ma Athena irruppe velocemente dal capo immortale e
fu di fronte a Zeus che detiene legida, scuotendo una lancia
appuntita: il grande Olimpo cominci a vacillare terribilmente
di fronte alla potenza della Dea dagli occhi chiari e la terra
intera emise un grido spaventoso; ed il mare si mosse e si agit
in onde oscure, mentre la spuma si gonfiava improvvisamente:
il luminoso figlio di Iperione ferm i suoi cavalli dal piede
veloce per un lungo istante, fin quando la vergine Pallade
Athena non ebbe strappato larmatura celeste dalle sue spalle
immortali. Ed il saggio Zeus ne fu lieto.
E cos salve a te, figlia di Zeus che detiene legida! Ed anche in
altro canto ti ricorder.

28

AD HESTIA (2)
Hestia, nelle alte dimore di tutti, sia degli Dei immortali che
degli uomini che camminano sulla terra, hai guadagnato una
dimora eterna ed il pi alto onore: gloriosi sono la tua porzione
ed il tuo diritto. Perch senza di te i mortali non banchettano
se non versano doverosamente il dolce vino in offerta ad Hestia
allinizio ed alla fine.
E tu, uccisore di Argo, figlio di Zeus e Maia, messaggero degli
Dei benedetti, che porti la verga doro, donatore di ogni bene,
sii a noi propizio ed aiutaci, tu ed Hestia, lamabile ed
eccellente. Venite e dimorate assieme in amicizia in questa
gloriosa casa; perch voi due, ben conoscendo le nobili azioni
degli uomini, aiutate la loro saggezza e la loro forza.
Salute, figlia di crono, ed anche a te, Hermes, portatore della
verga doro! Anche in altro canto vi ricorder.

ALLA TERRA, MADRE DI TUTTI


Canter della Terra ben fondata, madre di tutto, la pi antica
tra gli esseri. Ella nutre tutte le creature che sono al mondo,
tutte coloro che camminano sulla buona terra e tutte coloro che
sono nelle strade dei mari e tutte coloro che volano: tutti si
nutrono di quanto ella fornisce. Grazie a te, o regina, gli uomini
sono benedetti nei loro figli e sono benedetti nei loro raccolti
ed a te appartiene il dare la vita agli uomini mortali ed il
portarla via. Felice colui che tu ti degni di onorare! Egli
possiede ogni cosa in abbondanza: la sua fertile terra piena di
grano, i suoi pascoli ricoperti di bestiame e la sua casa piena
di buone cose. Questi uomini governano ordinatamente nelle
29

loro citt; grandi ricchezze e benessere li seguono; i loro figli


esultano in ogni delizia sempre nuova e le loro figlie, avvolte
nei fiori, giocano e saltano allegramente sui soffici fiori del
campo. Cos con coloro che tu onori, o santa Dea, spirito
generoso.
Salve, Madre degli Dei, sposa del Cielo stellato; versa
generosamente su di me per questo mio canto qualcosa che
rallegri il cuore! Ed io ti ricorder in altro canto ancora.

AD HELIOS
Ed ora, o Musa Calliope, figlia di Zeus, comincia a cantare di
Helios risplendente che Euryphaessa dagli occhi gentili partor
al figlio della Terra e del Cielo stellato. Perch Iperione spos
la gloriosa Euryphaessa, sua stessa sorella, che gli partor
amabili figli: Eos dalle rosee braccia e Selene dalle ricche
trecce e linfaticabile Helios, che come gli Dei immortali.
Mentre guida il suo carro, egli splende sopra gli uomini e gli
Dei immortali e con sguardo penetrante guarda dal suo elmo
doro. Da lui emanano abbaglianti raggi luminosi e gli
splendenti riccioli sulle sue tempie racchiudono graziosamente
il suo volto che si vede da lungi; una veste ricca e finemente
intessuta spende sul suo corpo e svolazza al vento: e stalloni lo
conducono. Allora, quando egli ha fermato il suo carro dal
giogo doro ed i cavalli, riposa l, nel punto pi alto del cielo,
fin quando li guida meravigliosamente di nuovo gi attraverso
il cielo verso lOceano.
Salve a te, signore! Versa generosamente su di me qualcosa
che rallegri il cuore. Ed ora che con te ho cominciato, celebrer
30

la razza degli uomini mortali mezzo-divini, le cui azioni le


Muse hanno mostrato allumanit.

A SELENE
E dopo, Muse dalla dolce voce, figlie di Zeus, abili nel canto,
narrate della Luna dalle lunghe ali. Dal suo capo immortale
emana una radianza che proviene dal cielo ed abbraccia la
terra; e grande la bellezza che si eleva dalla sua luce
splendente. Laria, in precedenza non illuminata, splende della
luce della sua corona doro ed i suoi raggi brillano chiari ogni
qualvolta la luminosa Selene, bagnato lamabile corpo nelle
acque dellOceano e indossata la veste che splende da lungi,
aggiogata la pariglia splendente dal forte collo guida i cavalli
dalla lunga criniera a tutta velocit nel mezzo del mese: allora
la grande orbita piena ed i suoi raggi splendono quindi pi
luminosi mentrella cresce. Ella in tal modo segno e simbolo
sicuro per gli uomini mortali.
Una volta il figlio di Crono si un con lei in amore ed ella
concep e partor una figlia, Pandia, estremamente amabile tra
gli Dei immortali.
Salute, Dea dalle bianche braccia, luminosa Selene, dolce
regina dalle trecce luminose! Ed ora ti lascer e canter le
glorie di uomini met divini, le cui gesta i menestrelli, servi
delle Muse, celebrano con labbra amabili.

31

AI DIOSCURI (2)
Muse dagli occhi chiari, narrate dei Tindaridi, figli di Zeus,
figli gloriosi di Leda dalle belle caviglie, Castore il domatore di
cavalli e lirreprensibile Polideuce. Quando Leda ebbe giaciuto
con il figlio di Crono avvolto da scure nubi, li partor sotto la
cima del grande colle Taigete figli che sono salvatori di
uomini sulla terra e delle veloci navi quando le tempeste di
vento infuriano sul mare crudele. Allora i marinai invocano i
figli del grande Zeus con promesse di doni, andando verso la
prora dellimbarcazione; ma il forte vento e le onde del mare
tengono
limbarcazione
sottacqua
fin
quando,
improvvisamente, questi due vengono visti dardeggiare
nellaria su bronzee ali. Immediatamente, essi placano le
raffiche del vento crudele e le onde sulla superficie del bianco
mare: buon segno essi sono e liberazione dalla lotta. E quando i
marinai li vedono si allietano e riposano dalla fatica e dal
lavoro.
Salute, Tindaridi, che cavalcate veloci cavalli! In altro canto
ancora vi ricorder.

AL FUOCO
(incenso allo zafferano)
O sempre indomito Fuoco, che regni in alto
Nei domini di Giobe, padrone del cielo;
il glorioso Sole con lucentezza abbagliante
e la Luna e le stelle a te devono la loro luce;
potere che tutto domi, etereo fuoco splendente
i cui vivaci scoppi ispirano il calore della vita;
32

elemento migliore al mondo, potere portatore di luce,


splendente di radianza stellare, splendido fiore,
odi la mia supplice preghiera e possa la tua forma
essere sempre innocente, serena e mansueta.

ALLE NINFE
(incenso di aromi)
Ninfe, che dovete la vostra nascita al corso dacqua oceanico,
che dimorate nelle liquide caverne della terra,
nutrici del segreto potere di Bacco,
che sostenete i frutti e nutrite ogni fiore;
terrene, gioiose, che nei prati dimorate
e nelle caverne e nelle tane, le cui profondit
raggiungono gli inferi;
sante, oblique, che veloci vi librate nellaria,
nelle fonti e nella rugiada e nei sinuosi corsi dacqua;
visibili ed invisibili, che gioite nei vagabondaggi
e nel corso gentile, nello scorrere in mezzo a valli fiorite;
con Pan esultate sulle vette montane
e vi dilettate nelle rocce e nei boschi;
profumate Ninfe, biancovestite, i cui fiumi emanano
la rinfrescante brezza e la balsamica brezza;
di capre e pascoli vi compiacete e di animali da preda,
nutrici di frutti, non consapevoli del decadimento;
nel freddo vi dilettate ed al bestiame gentili,
allegre viaggiate per loceano sconfinato;
Nisie, fanatiche Ninfe che amate le querce,
amanti della primavera, luminose vergini peonie.
33

Con Bacco e con Cerere udite la mia preghiera


ed alle creature donate abbondante favore;
ascoltate propizie la voce dei vostri supplici,
venite ed unitevi benigne a questi riti;
donate stagioni prospere e ricchezza sufficiente
e versate, in fiumi duraturi, continua salute.

A BACCO AMPHIETUS
(incenso di aromi eccetto frankincense)
Dioniso terrestre, odi la mia preghiera,
levati sveglio con le Ninfe dagli amabili capelli;
grande Bacco Amphietus, Dio annuale,
che giaci insonne nella dimora di Proserpina,
culli verso il riposo delloblio nel sonno,
i riti triennali e la sacra festa;
che, nuovamente alzate da te, in grazioso cerchio
le tue nutrici ti circondano cantando mistici inni quando,
danzando velocemente con poteri di allegria ti muovi in
concerto con le ore in circolo.
Vieni, benedetto, fecondo, cornuto e divino e su questi riti
splendi con gioioso aspetto;
accetta il comune (collettivo) incenso e la preghiera
ed abbi cura di rendere fertili i sacri frutti.

34

A MARTE
(incenso di frankincense)
Magnanimo, imbattuto, tempestoso Marte,
che ti diletti nelle frecce e nelle guerre sanguinose,
fiero ed indomito, il cui possente potere pu
scuotere le mura pi forti dalle loro fondamenta;
o re distruttore dei mortali, lordato di sangue,
che ti compiaci nel frastuono temibile e tumultuoso della
guerra;
tu che ti compiaci del sangue umano e delle spade e delle lance
e dellorrenda rovina della lotta dei pazzi selvaggi.
Trattieni le furiose lotte e gli sforzi di vendetta,
le cui opere amareggiano la vita umana con calamit;
cedi il posto allamabile Venere ed a Bacco,
a Cerere dona le armi nel campo;
incoraggia la pace, ad opere gentili propenso,
e dona abbondanza con mente benevola.

A VULCANO
(incenso di frankincense e manna)
Forte, possente Vulcano che rechi splendida luce,
instancabile fuoco, lucente di torrenti di fiamma;
dalla forte mano, immortale e divino delle arti,
puro elemento, tua una parte del mondo;
artista che tutto doma, potere che in tutto si effonde,
ogni sostanza da divorare tua;
Etere, Sole, Luna e stelle, luce pura e chiara,
perch queste tue lucide parti agli uomini appaiono.
35

A te ogni dimora, citt, trib appartiene,


diffuso tra i corpi mortali luminoso e forte.
Ascolta, potere benedetto, sii propizio ai sacri riti
e propizio sullincenso splendi;
Etere, sopprimi la collera dei fuochi mai stanchi
e tuttavia conserva la nostra naturale fiamma vitale.

AD ASCLEPIO
(incenso di manna)
Grande Asclepio, abile nel guarire lumanit,
Pean che tutto governi e medico gentile,
le cui arti mediche sole possono lenire
le crude malattie e fermare la loro temibile furia;
forte e clemente Dio, guarda alla mia supplice preghiera,
porta la dolce Salute, adornata con amabili capelli;
trasmetti i mezzi per mitigare il dolore
e fermare la pestilenza mortale che infuria.
O potere onnifiorente, abbondante, luminoso,
onorata progenie di Apollo, Dio della luce;
sposo dellirreprensibile Salute, costante nemica
della temibile malattia, ministra del dolore;
vieni, benedetto salvatore, e proteggi la mia salute
ed alla mia vita accorda una fine prospera.

36

ALLA FORTUNA
(incenso di frankincense)
Avvicinati, forte Fortuna, con mente propizia
e ricca abbondanza, propizia alla mia preghiera;
placida e gentile Trivia, chiamata possente,
Diana imperiale, nata da Pluto famoso,
mai vinta dallumanit, lodi incessanti a te;
sepolcrale, divino potere vagante!
In te si trova la nostra varia vita mortale ed alcuni da te copiosa
ricchezza ottengono,
mentre altri gemono per la tua mano avversa
in tutta lamarezza del profondo dolore.
Sii presente, o Dea, al tuo devoto gentile
e dona abbondanza con benevola mente.

AL VENTO DEL NORD


(incenso di frankincense)
Boreas, le cui raffiche invernali, terrificanti, strappano
il cuore profondo dellaria intorno,
freddo potere gelante, avvicinati e soffia favorevole
e traccia la terra esposta alla neve;
la nebbia aerea dissolvi
con le sue nuvole cariche che finiscono in cascate;
tempera serenamente tutto ci che vi in cielo
ed asciuga lumidit, splendido occhio di Etere.

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ALLE MUSE
(incenso di frankincense)
Figlie di Giove, che risuonate forte e divinamente,
famose Pieridi, nove dal dolce eloquio
a coloro il cui petto infuocate con le vostre sacre furie,
oggetti del supremo desiderio,
fonti di irreprensibile virt per lumanit,
che formate alleccellenza la giovane mente,
che nutrite lanima e le fate distinguere
le vie del giusto con il retto occhio della Ragione.
Regine governatrici che conducete alla sacra luce
Lintelletto raffinato dalla notte dellerrore
ed allumanit schiudete ogni sacro rito,
perch la conoscenza mistica fluisce dalla vostra natura.
Clio ed Erato, che affascinate la vista,
con te, Euterpe che amministri la delizia;
Talia fiorente, Polimnia famosa,
Melpomene detta abile nella musica,
Tersicore, Urania dalla luce celeste,
con te che mi hai fatto tenere in mano la luce.
Venite, venerabili, varie, divini poteri
con aspetto propizio splendete sui nostri riti mistici;
recate il glorioso, ardente, amabile, noto desiderio
e riscaldate il mio petto con il vostro sacro fuoco.

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AL VENTO DELLOVEST
(incenso di frankincense)
Nato dal mare, aereo, che spiri dallovest
dolci brezze che donano riposo allo stanco lavoratore;
primaverile ed erboso e pieno di gentilezza,
piacevole alle navi attraverso il profondo mare;
perchesse, sospinte da te con la tua forza gentile,
proseguono con prospero destino il loro corso.
Con brezze irreprensibili considera la mia supplice preghiera,
invisibile Zefiro dalle ali di luce e di aria formato.

AL VENTO DEL SUD


(incenso di frankincense)
Brezza dal vasto corso, il cui leggero piede
con rapide ali batte il cuore umido dellaria,
avvicinati benevolo, potere turbinoso,
che con umide nuvole fai sbocciare i fiori;
perch le nuvole fiorite sono sotto le tue cure
e tu le invii sulla terra dallaria circostante.
Odimi, potere benedetto, partecipa a questi sacri riti
ed alla terra genitrice invia fertili piogge.

39

ALLOCEANO
(incenso di aromi)
Oceano invoco, la cui natura sempre fluisce,
da cui al principio Dei e creature sorsero;
signore incorruttibile, le cui onde circondano
e pongono i confini possenti della terra;
da qui ogni fiume, da qui il vasto mare
e le pure fonti gorgoglianti della terra da te nascono;
ascolta, possente fuoco, perch tua la sconfinata felicit
e le tue acque purificano i divini poteri;
amichevole confine della terra, fonte degli antipodi,
le cui onde si spiegano vaste e rotolano tra le acque;
avvicinati benevolo con mente serena
e sii per sempre gentile al tuo mistico.

AVESTA

(incenso di aromi)

Di Saturno figlia, venerabile dama,


la cui sede contiene inesauribile fiamma;
nei sacri riti tuoi sono questi ministri,
mistici molto benedetti, sacri e divini,
in te gli Dei hanno posto dimora,
forte, stabile base della razza mortale;
eterna, onnifiorente regina,
che ride ed benedetta ed ha un aspetto amabile:
accetta questi riti, accorda ad ognuno il giusto desiderio
e dolce salute e bene ispira chi ne abbisogna.
40

AL SOLE
(incenso di frankincense e manna)
Odi, dorato Titano, il cui eterno occhio
che da lungi vede tutto il cielo illumina.
Nato da te stesso, instancabile nel diffondere la luce
ed agli occhi specchio di delizie;
signore delle stagioni, con il tuo carro infiammato
ed i lesti corsieri da lungi emani luce;
agile e vigoroso, venerabile Sole,
fiero e luminoso per i cieli viaggi.
Nemico del malvagio ma guida del buono,
propizio presiedi ad ogni suo passo;
con la lira dorata riempi il mondo
di armonia divina.
Padre delle ere, guida alle azioni prospere,
governatore del mondo, trainato da lucidi destrieri,
Giove immortale, che rechi luce e tutto cerchi,
fonte dellesistenza, puro ed indomito, luminoso
portatore di frutti, onnipotente signore degli anni,
agile e caldo, che ogni potere riverisce.
Grande occhio della Natura e dei cieli stellati,
destinato con fiamme immortali a calare e levarti
dispensando giustizia, amante dei fiumi,
grande despota del mondo e su tutto il supremo.
Fedele difensore ed occhio della giustizia,
di destrieri comandante e della vita la luce;
con lieve sferza quattro cavalli di fuoco guidi
quando glorioso guidi il carro del giorno.
41

Splendi propizio a queste mistiche opere


e benedici i tuoi supplici con una vita divina.

ALLA LUNA
(incenso di aromi)
Odi, o regina tra le Dee che diffondi luce argentea,
dalle corna di toro e che vaghi nelloscurit della notte,
di stelle circondata e dalla vasta rotazione,
tu ti estendi quale torcia nella notte quando i cieli solchi;
femmina e maschio splendi con raggi presi a prestito,
ora piena ed ora tendente al declino.
Madre delle ere, Luna che produci frutti,
la cui orbita dambra rende la notte una sera riflessa;
amante dei cavalli, splendida, regina della notte,
onniveggente potere ornata di luce stellare.
Amante della veglia, nemica della lotta,
nella pace ti diletti e nella vita prudente;
splendida lampada notturna, della notte ornamento ed amica,
che doni alle opere della Natura la fine a loro destinata.
Regina delle stelle, salute, o Diana!
Avvolta in una graziosa veste ed in un velo splendente
Vieni, benedetta Dea, prudente, stellata, luminosa,
vieni, lampada lunare con casta e splendida luce,
splendi su questi sacri riti con prosperi raggi
e lieta accetta le lodi del tuo supplice mistico.

42

A PAN (2)
(incensi vari)
Il forte Pan invoco, sostanza del tutto,
etereo, marino, terrestre, anima generale,
fuoco immortale; perch tutto il mondo tuo
e tutto parte di te, o divino potere.
Vieni, benedetto Pan che ti diletti dei rifugi rurali,
vieni, veloce, agile, vagante luce stellare;
le Ore e le Stagioni attendono il tuo alto comando
e circondano il tuo trono in grazioso ordine.
Dio dal piede di capra, cornuto, baccanale Pan,
fanatico potere da cui il mondo ebbe inizio,
le cui varie parti da te ispirate si uniscono
in eterna danza e melodia divina.
In te troviamo un rifugio dalle nostre paure,
quelle paure peculiari alla razza umana.
Ti diletti dei pastori, dei corsi dacqua, delle capre;
tu ami la caccia e di Eco la voce segreta;
le allegre Ninfe ti seguono ad ogni passo
e tutte le tue opere adempiono al loro destino.
O potere che tutto produci, celebre, divino,
grande governatore del mondo, tuo lincremento della
ricchezza.
Pean onnifertile, puro splendore celeste
che ti diletti dei frutti e delle oscure caverne,
vero serpente, cornuto Giove, la cui temibile collera,
quando si solleva, ardua ai mortali da placare.
Grazie a te il profondo e vasto cuore della terra
43

rimane su una base permanente e forte.


Le indomite acque del mare ondeggiante,
che si spande nel profondo, cedono al tuo decreto.
Riverisce il tuo alto comando anche lOceano antico,
le cui liquide braccia circondano la solida terra.
La vasta aria, il cui fuoco nutriente
e le cui vivaci fiamme ispirano il calore della vita,
la struttura pi sottile del fuoco, il cui occhio scintillante
splende sul sommo dellazzurro cielo,
anchessa a te si sottomette, la cui influenza
tutte le parti della materia in varie forme obbediscono.
Tutta la Natura muta grazie alle tue cure protettive
e lumanit condivide la tua liberale generosit
perch, dovunque dispersi nello spazio sconfinato,
tuttavia trovano la tua provvidenza a sostenere la loro razza.
Vieni, Baccanale, potere benedetto, avvicinati,
fanatico Pan, odi il tuo umile supplice;
propizio partecipa a questi santi riti
e concedi che la mia vita possa avere una prospera fine;
porta via anche la Furia panica, dovunque sia,
dalle creature terrene ai confini pi remoti del pianeta.

A RHEA
(incenso di aromi)
Figlia del grande Protogono, divina,
illustre Rhea, sii propizia alla mia preghiera,
tu che guidi veloce il tuo sacro carro
trainato da fieri leoni, terribili e forti.
44

Madre di Giove, il cui possente braccio pu controllare


la vindice saetta e scuotere il temibile scudo.
Suonatrice di timpano, frenetica, dallo splendido aspetto,
dal suono di ottone, onorata, benedetta regina di Saturno;
tu godi delle montagne e delle lotte tumultuose
e dei terribili ululati umani, tua delizia.
Genitrice della guerra, possente, dal corpo maestoso,
salvatrice dama liberatrice.
Madre degli Dei e degli uomini, cui la terra
e gli alti cieli devono la loro gloriosa nascita;
le brezze aeree, il vasto e profondo mare,
o Dea formata di aria, da te derivano.
Vieni, lieta dei vagabondaggi, benedetta e divina,
con attesa pace splendi sulle nostre opere;
porta ricca abbondanza e dovunque
allontana la cruda malattia fino ai confini della terra.

A JUPITER
(incenso di storace)
O Giove molto onorato, Giove supremamente grande,
a te i nostri sacri riti consacriamo,
le nostre preghiere ed espiazioni, divino re,
perch tutte le cose splendono esaltate intorno al tuo capo.
Tua la terra ed i monti che alti si ergono,
il profondo mare e tutto ci che il cielo contiene.
Re saturniano, che discendi dallalto, magnanimo, governatore,
Giove dotato di scettro;
di tutto genitore, di tutto principio e fine,
45

il cui potere onnipotente scuote la sfera terrestre;


financo la Natura trema al tuo potente cenno,
dal suono possente, armato di fulmine, Dio tonante.
Fonte di abbondanza, re che purifica,
dalla tua forma variabile tutta la Natura scaturisce;
odi propizio la mia preghiera, dona irreprensibile salute,
pace divina e la ricchezza necessaria.

A GIOVE PADRONE DEL FULMINE


(incenso di frankincense e manna)
Invoco la possente, santa, splendida luce,
aerea, dal temibile suono, dalla fiera luminosit;
fiammeggiante, luce aerea, dalla voce irata,
che emana fulmini attraverso le lucide nuvole con orrido
suono.
Indomito, cui i crudi rancori appartengono,
puro, santo potere, di tutto genitore, grande e forte:
vieni e benevolo partecipa a questi riti
e concedi ai miei giorni una fine pacifica e benedetta.

ALLA MADRE DEI CEREALI


(incenso di aromi)
Regina dei cereali, dal celebre nome,
46

da cui sia gli uomini che gli Dei immortali giunsero;


che un tempo, vagando oppressa dal dolore, nella valle
Eleusina trovasti sollievo scoprendo Proserpina, tua pura figlia,
nel temibile Averno,
fosco e oscuro;
un sacro giovane mentre per il mondo erravi,
Bacco, capo e partecipante, ti rifer del sacro matrimonio del
Giove terrestre,
mentre oppressa infuriavi.
Vieni, molto invocata, propizia a questi riti,
il tuo mistico supplice benedici con mente favorevole.
ALLE STAGIONI
(incenso di aromi)
Figlie di Giove e Temi, Stagioni luminose,
giustizia e pace benedetta e giusta legge,
primaverili ed erbose, vivaci poteri sacri,
il cui balsamico respiro esala in amabili fiori
le stagioni colorate;
la ricchezza nelle vostre mani, circolanti,
per sempre fiorenti e belle.
Rivestite di un velo di splendente rugiada,
un velo fiorito piacevole a vedersi;
Proserpina, di ritorno dalla notte,
i Fati e le Grazie conducono alla luce;
quando in armonioso gruppo avanzano
e gioiose la circondano formano la solenne danza,
con Cerere trionfante e Giove divino;
vieni propizia e sul nostro incenso splendi;
dona alla terra unirreprensibile carico di frutti da portare
e prenditi cura della vita di un nuovo mistico
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A GIUNONE
(incenso di aromi)
O regale Giunone dal maestoso aspetto,
di aria formata, divina e benedetta di Giove regina,
il tuo trono al centro della cerulea aria
e la razza dei mortali tua cura costante.
Le rinfrescanti brezze il tuo potere solo ispira, che nutrono la
vita, che ogni vita desidera.
Madre delle nuvole e dei venti, da te sola
ogni cosa deriva e grazie a te la vita mortale conosciuta:
tutte le nature condividono il tuo divino temperamento
ed il flusso universale solo tuo.
Con raffiche di vento il vasto mare
ed i rombanti fiumi rumoreggiano, da te scossi.
Vieni, Dea benedetta, celebre e onnipotente regina,
con aspetto gentile, gioente e serena.

A NETTUNO
(incenso di mirra)
Odi, Nettuno, governatore del profondo mare,
la cui liquida stretta circonda il solido terreno;
tu che, al culmine della tempesta
dal cuore oscuro e profondo, trattieni il tuo acquatico regno;
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la tua terribile mano regge il tridente di ottone


ed il confine pi lontano delloceano alla tua volont soggiace;
te io invoco, i cui destrieri la spuma separano,
dai cui scuri riccioli le acque marine scorrono,
la cui possente voce si ode nelle profondit rombanti
e guida i marosi in una massa irata;
quando guidi fieramente nel mare ribollente,
al tuo rauco comando le onde tremanti obbediscono.
Dio dagli scuri capelli che scuoti la terra, le liquide piane
(la terza divisione) il Fato a te decreta,
tuo, ceruleo demone, lispezionare
il gioco dei mostri oceanici,
il rafforzare le basi della terra e con prospere brezze
sospingere le navi e ingrossare le spaziose vele.
Aggiungi pace gentile ed accanto ad essa la Salute dai bei
capelli e versa abbondanza in un irreprensibile marea.

A GIOVE TONANTE
(incenso di storace)
O padre Giove, che scuoti con fiera luce
il mondo dalle tue elevate altitudini;
da te derivano le fiamme dellaereo fulmine,
che diffonde intollerabili raggi.
I tuoi sacri tuoni scuotono le dimore benedette,
le regioni splendenti degli Dei immortali;
il tuo divino potere il fiammeggiante fulmine cela
nelloscura veste nelle fluide nuvole.
Tu brandisci i tuoni forti e crudeli
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per provocare tempeste e temibili frecce di fuoco,


con fiamme roboanti che dappertutto vanno
e scoppi di tuono dal tremendo suono.
Il tuo veloce strale pu sollevare laria
e scuotere il cuore delluomo con selvaggio terrore.
Improvviso, indomito, santo Dio tonante,
dal fragore sconfinato, che voli dappertutto;
con il potere che tutto divora, completo e forte,
orrido, indomito, tu fai rotolare le fiamme.
Lo svelto dardo etereo, fuoco che discende,
di tutta la terra genitore, trema alla tua ira;
lonnisplendente mare ed ogni animale che ode
il terribile suono prova orrendo timore
quando il volto della Natura si illumina del fuoco risplendente
e nei cieli risuonano i tuoi crudeli tuoni.
I tuoi bianchi tuoni strappano le azzurre vesti
ed il velo dellaria circostante.
O Giove benedetto, possa la tua grande collera
apparire scagliata nel profondo della terra
e rivelarsi sulle cime dei monti,
perch il tuo forte braccio non a noi ignoto.
Propizio a questi sacri riti,
incorona i miei desideri di una vita divina;
aggiungivi la regale salute ed insieme la pace gentile
con equa ragione a mia costante guida.

50

ALLE NUVOLE
(incenso di mirra)
Aeree nuvole, che tra celesti pianure risplendenti
vagate, genitrici di prolifiche piogge;
voi nutrite i frutti, i cui corpi acquosi sono scagliati
da venti impetuosi per il grande mondo;
tonanti, dal ruggito leonino, che splendete di fuoco,
nel cuore dellaere portate crudeli tuoni,
sospinte da ogni brezza di tempesta
con rapido corso voi vi affievolite lungo i cieli.
Con i venti che soffiano io invoco i vostri corpi acquosi,
affinch fertili cascate sulla madre Terra facciate cadere.

A TETI, DEA DEL MARE


(incenso di frankincense e manna)
Teti io invoco, dai luminosi occhi cerulei,
celata in un velo oscurato allumana visione;
imperatrice del grande Oceano, vagante nelle profondit
e lieta delle brezze gentili che spazzano la terra,
le cui onde benedette rapide si succedono
e sferzano la riva rocciosa con incessante flusso;
lieta del gioco nel mare sereno,
esulti delle navi e dellacqua.
Madre di Venere e delle oscure nubi,
grande nutrice di animali e fonte di pure sorgenti.
O venerabile Dea, odi la mia preghiera
e dona alla mia vita benevola attenzione;
invia, benedetta regina, alle navi una prospera brezza
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e conducile in salvo sui mari tempestosi.

A BACCO
(incenso di storace)
Bacco invoco, risonante e divino,
Dio fanatico, duplice la tua forma:
i tuoi vari nomi ed attributi io canto
o primo nato, tre volte generato, bacchico re;
rurale, ineffabile, dalla duplice forma, oscuro,
dalle due corna, incoronato di edera, evion, puro.
Volto di toro e marziale portatore del vino,
dotato di prudente e divino consiglio;
triennale, che le foglie di vigna adornano,
da Giove e Proserpina occultamente nato.
Demone immortale, odi la mia supplice voce,
donami irreprensibile abbondanza da godere
ed ascolta graziosamente la mia mistica preghiera,
circondato dal tuo coro di belle nutrici.

ALLA TERRA
(incenso di ogni tipo di seme eccetto fave,
fagioli ed aromi)
O Dea Terra, degli Dei e degli uomini la fonte,
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dotata di fertile potere onnidistruttivo;


di tutto genitrice, confine, i cui prolifici poteri
producono abbondanza di bei frutti e fiori,
fanciulla variabile, forte ed eterna base del mondo,
immortale, benedetta, incoronata da ogni grazia,
dal cui vasto ventre, come da una infinita radice,
frutti variamente formati maturano e gradevoli germogli.
Dal cuore profondo, benedetta, allietata da pianure erbose,
dolce allodorato e con piogge prolifiche.
Demone onnifiorente, centro del mondo,
intorno alla tua orbita le magnifiche stelle sono scagliate
con rapido turbinio, eterno e divino,
le cui forme splendono di incomparabile abilit e saggezza.
Vieni, benedetta Dea, ascolta la mia preghiera
ed incrementa costantemente i frutti;
con le fertili Stagioni a fianco avvicinati
e con mente propizia odi il tuo supplice.

ALLA MADRE DEGLI DEI


(incenso di profumi vari)
Madre degli Dei, grande nutrice di tutti, avvicinati,
divinamente onorata, e considera la mia preghiera;
seduta sul trono in un carro trainato da leoni,
da leoni uccisori di tori, lesti e forti,
reggi lo scettro del divino polo
ed il seggio del mondo di mezzo, molto celebrato, tuo.
Per questo tua la terra ed i bisognosi mortali condividono
il loro cibo, che deriva dalle tue cure protettive;
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da te in principio gli Dei e gli uomini sorsero;


da te il mare ed ogni fiume fluisce.
Vesta e fonte del bene, il tuo nome
ai mortali gentile,
perch di ogni bene donato il tuo cuore si rallegra;
vieni, grande potere, propizia ai nostri riti;
tu che tutto domini, benedetta, salvatrice della Frigia, vieni,
grande regina di Saturno, godendo dei timpani.
Celestiale, antica fanciulla che sostiene la vita,
fanatica Dea, dona aiuto al tuo supplice;
con aspetto gioioso splendi sul nostro incenso
e, lieta, accetta il divino sacrificio.

A MERCURIO
(incenso di frankincense)
Hermes, avvicinati e sii propizio alla mia preghiera,
angelo di Giove e figlio divino di Maia;
studioso di contese, governatore dellumanit
dal cuore onnipotente e la mente prudente.
Celeste messaggero dalle molte abilit,
le cui potenti arti poterono uccidere il vigile Argo;
con piedi alati tu viaggi nellaere,
o amico delluomo e profeta;
grande sostenitore della vita, tu ti diletti
nelle arti ginniche e nelle divine frodi;
dotato del potere di spiegare ogni lingua,
ti curi del perdente e sei fonte di guadagno.
Le tue mani contengono la verga dellirreprensibile pace,
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o benedetto Dio proficuo;


di vario eloquio, il tuo aiuto troviamo nelle nostre opere
e nel bisogno sei ai mortali gentile;
sii presente, Hermes, ed il tuo supplice odi;
assisti le mie opere, concludi la mia vita in pace,
dona grazioso eloquio ed incrementa la mia memoria.

INNO A PALLADE ATHENA


Unigenita, nobile razza di Giove,
Benedetta e fiera, che ti diletti nellerrare nelle caverne,
o guerriera Pallade, la cui illustre stirpe ineffabile e splendida
troviamo;
magnanima e celebrata, ti diletti
nelle alture rocciose e nei boschetti e
negli ombrosi monti;
godi delle armi che, con le crudeli e
selvagge Furie, ispiri alle anime dei mortali.
Ginnica vergine dalla terribile mente,
allontana le crudeli Gorgoni, nubile,
benedetta, gentile;
madre delle arti, imperiosa, compresa,
irata con il malvagio, saggia con il buono;
femmina e maschio, tue sono le arti della guerra,
fanatica, splendida dragonessa, divina;
sui giganti flegrei ti sei mossa ad ira,
guidando i tuoi corsieri con crudele distruzione.
Nata dalla testa di Giove, di splendido aspetto,
purificatrice del male, regina sempre vittoriosa.
55

Odimi, o Dea, quando con voce supplicante


ti prego notte e giorno
e donami nei miei ultimi anni pace e salute,
tempi propizi e la necessaria ricchezza
e, sempre presente, il tuo aiuto,
o molto implorata genitrice delle arti,
fanciulla dai glauchi occhi.

AD APOLLO
(incenso di manna)
Benedetto Pean, vieni propizio alla mia preghiera,
illustre potere che le trib di Menfi adorano,
uccisore di Tito e Dio della salute,
Febo Licorio, fonte prospera di ricchezza.
Spermatico, dalla lira doro, da te
il campo riceve la sua costante,
ricca fertilit.
Titanico, Grunio, Sminzio, te io canto,
distruttore di Pitone, venerato, delfico re;
rurale, portatore di luce e capo delle Muse,
nobile ed amabile, dal temibile arco;
tu colpisci da lungi, o bacchico, dalla duplice forma e divino,
potere onnipresente, tuo lobliquo corso.
O re delio, il cui occhio che produce luce
vede tutto dentro e oltre il cielo;
i cui riccioli sono doro, i cui oracoli sono certi,
che riveli buoni presagi e puri precetti;
odi la mia supplica per le creature,
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odimi e sii presente con benevola mente;


perch tu sorvegli lo sconfinato etere
ed ogni parte del globo terrestre,
abbondante, benedetto; ed il tuo sguardo penetrante
si estende al di sotto delloscura notte silente;
oltre loscurit, dallocchio stellato, profondo,
tu fissi le stabili radici in profondit.
I vasti confini del mondo onnifiorente sono tuoi,
tu sei la fonte e la divina fine;
tu ispiri tutta la musica della Natura
con la lira variamente suonata, armonizzante.
Ora lultima stringa di un dolce accordo
Percorre divinamente la corda pi alta;
la tua immortale lira doro, da te toccata,
produce in risposta una dorica melodia.
Tutte le trib della Natura a te devono i mutamenti
e lavvicendarsi delle stagioni dalla tua musica fluisce;
cos, da te mischiate in parti uguali, avanzano
lestate e linverno in alterna danza;
questa chiama la pi alta, quella la pi bassa corda,
il canto dorico misura lamabile primavera.
Cos dallumanit, o regale Pan, chiamato bicornuto,
emetti venti soffiando nella siringa famosa;
perch tua cura il sigillo
che forma il mondo con forme di ogni tipo.
Odimi, benedetto potere, e di questi riti gioisci
e salva i tuoi mistici dalla supplice voce.

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A CERERE
(incenso di storace)
O madre universale, Cerere famosa,
augusta fonte di ricchezza con molti nomi chiamata,
grande nutrice, generosa, benedetta e divina,
che ti diletti della pace, tu nutri il grano;
Dea dei semi, dei frutti abbondanti,
il buon raccolto e la trebbiatura sono tua cura costante;
tu dimori nei ritiri eleusini,
amabile e deliziosa regina, da tutti desiderata.
Nutrice di tutti i mortali, la cui benevola mente
per prima aggiog i buoi allaratro
e diede agli uomini ci che la natura richiede,
con abbondanti mezzi di felicit che tutti desiderano.
Nella vegetazione prosperi nel luminoso onore,
assistente del grande Bacco che porta la luce;
ti diletti delle falci dei mietitori, gentile,
la cui lucida natura terrena, pura, troviamo.
Prolifica, venerabile, nutrice divina,
che ami tua figlia, la santa Proserpina;
guidi un carro con aggiogati draghi
e baccanali si cantano intorno al tuo trono;
unica procreata, regina che molto produce,
tutti i fiori sono tuoi ed i frutti dellamabile verde.
Luminosa Dea, vieni, pregna della ricchezza estiva,
portando con te la Pace sorridente;
vieni, con la bella Concordia e limperiale Salute,
e con esse unisciti in una indispensabile riserva di abbondanza.

58

A DIANA
(incenso di manna)
Ascoltami, o figlia di Giove, celebrate regina,
bacchica e titanica, dal nobile aspetto;
nelle frecce ti diletti e su tutto splendi,
o Dea portatrice della torcia, Dictinna divina;
alle nascite presiedi, tu stessa vergine,
fornendo pronto aiuto nei dolori del parto.
Fiera cacciatrice, che ti glori nella guerra silvana,
veloce nella corsa, nelle temibili frecce abile,
tu vaghi nella notte, esultando nei campi;
dalla forma virile, eretta, dalla mente generosa,
demone illustre, nutrice del genere umano;
immortale, terrena, tu allontani i mostri;
vergine benedetta che dimori nei boscosi colli,
nemica del cervo, che di boschi e cani ti diletti,
in eterna giovinezza prosperi bella e luminosa.
O regina universale, augusta, divina,
tua una forma varia, o potere cidonio;
temibile Dea guardiana, con mente benevola,
fausta, vieni propizia ai mistici riti;
dona alla terra grande copia di splendidi frutti,
invia la Pace gentile e la Salute dagli amabili capelli
e porta nei monti la malattia e la preoccupazione.

59

Appendice

Offerte e doni a Dei


e spiriti
Viviamo con lantica morale ma parliamo con
le parole di oggi.
(anonimo)

Merlyn Elfwood

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Prefazione allAppendice
Tratte dagli antichi rituali greco-romani, queste informazioni
potranno essere utili a quanti desiderano approfondire il
proprio rapporto con le varie Divinit di questi pantheon. Si
tratta di un manualetto piccolo ma essenziale, strettamente
dedicato a chi possiede gi le conoscenze adatte ad utilizzare
quanto ivi semplificato.
Felice proseguimento!!

61

Le offerte
OFFERTE IN ONORE DEI DEFUNTI
Vino, latte fresco, rose, viole, fagioli neri
Le offerte vengono versate sul terreno come libagione, in
seguito vi pu essere un banchetto.

OFFERTE IN ONORE DEL GENIUS LOCI


Frutti della terra (possibilmente primizie), vino, ghirlande di
fiori
Ornare con frutti e fiori un altare e versare a terra il vino come
libagione

IN ONORE DI CERERE (Dea ctonia)


Offerte: torte salate al farro, incenso, sale, pane, primizie di
pannocchie di mais, foglie di quercia, vino, latte con miele
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IN ONORE DI TELLUS
(la Dea Terra - ctonia)
Offerte: torte salate al farro e quanto va bene per Cerere
spesso venivano considerate una stessa Dea

IN ONORE DI GIOVE
Offerte: incenso, vino (primizia), torte salate (fertum), torte
salate al farro (far), frutti

IN ONORE DI GIUNONE
Offerte: incenso, vino

63

IN ONORE DI MARTE
Stai giungendo, o Governatore; i tuoi giorni abbisognano del
loro posto ed il mese che reca il tuo segno qui.
Ovidio, Fasti, II, 861
Offerte: farro, vino, torte salate (strues e fertum), alloro
In antico si pregava principalmente per la fertilit dei campi,
per prevenire le malattie, per avere salute e protezione per
umani ed animali da pascolo
Mars Gradivus (colui che cammina in battaglia), M. Invictus
(imbattuto), M. Pater, M. Silvanus, M. Ultor (il vendicatore)
Si festeggiava in queste date: 27 febbraio, 1 marzo, 14 marzo,
19 marzo, 23 marzo, 14 maggio, 23 maggio, 15 ottobre, 19
ottobre
Mesi sacri: marzo ed ottobre

IN ONORE DI DIANA
Era la stagione in cui le curve della volta celeste volgono verso
il calore sulla terra ed ora era giunto il giorno in cui il fumo
della torcia di eleva dal boschetto di Trivia e le luci
scintillano sul suo volto.
Satius Silvae, 3.1.55-57
Offerte: torte al formaggio, al miele, al prezzemolo, fiori,
piante, gelsomino, lavanda, rosmarino, nocciole, farina, orzo,
fagioli, vino puro, latte, miele
Originariamente spirito dei boschi e degli animali selvatici,
Dea della foresta e dei boschi sacri, divenne in seguito Dea
64

della fertilit e del parto, protettrice degli animali selvatici


nonostante portatrice di arco e frecce. Associata anche alla
guarigione ed alla Luna. Viene invocata principalmente come
protettrice degli animali, della nascita (parto facile). Dea della
luce lunare.
D. Lucina (Dea della nascita), D. Aventinensis, D. Caelestis, D.
Nemorensis (dei boschi), D. Omnivaga (la vagante), D. Opifera
(che reca aiuto)
Si festeggia in queste date: 13 o 15 agosto
Mese sacro: novembre

IN ONORE DI VULCANO
A briglia sciolta Vulcano irrompe tra i banchi dei rematori ed i
remi e scafi di pino dipinto.
Virgilio, Eneide 5.662
Offerte: vino, incenso
Dio del fuoco, della metallurgia, dei vulcani, con un duplice
aspetto di distruttore e datore di vita, in quanto il calore dl
fuoco dona la vita alle creature viventi ma pu, sotto altra
forma, distruggerla. Veniva invocato per avere protezione dalle
distruzioni causate dal fuoco.
V. Mulciber (Dio della forgia, colui che ammorbidisce il
metallo per fusione), V. Quietus (a riposo)
Festival: 23 maggio, 23 agosto
Mese sacro: settembre

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IN ONORE DI APOLLO
Apollo, sacro guardiano dellanima pi interna della terra, da
cui per primo giunsero frenetiche, selvagge parole.
Cicerone, De Divinatione, II.LVI
Offerte: formaggio, torte al miele, al prezzemolo, corone di
alloro, giacinto, vino, incenso, foglie di alloro, farina, orzo,
fagioli, libum
In origine Dio pastorale e della musica, in seguito il suo aspetto
certamente pi importante divenuto la profezia. Celebre il
tempio di Delfi, conquistato uccidendo il serpente profetico
figlio della Terra e da allora divenuto suo oracolo. Dio della
guarigione, aveva la sua fonte sacra (Castalia) presso il tempio
di Delfi ma oggi questa fonte purtroppo asciutta. Dio della
luce solare, in passato veniva pregato per avere pace, salute,
protezione.
A. Articeneus (portatore di arco), A. Averruncus (colui che
allontana il male), A. Coelispex (sorvegliante dei cieli), A.
Culicarius (colui che allontana i moscerini), A. Medicus,
Phoebus A. (Dio del Sole)
Festival: dal 6 al 13 luglio, 23 settembre
Mese sacro: maggio

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IN ONORE DI ILIZIA
Offerte: torte al formaggio, al miele, al prezzemolo

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Elfi Edizioni
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incantesimi che comportino ingestioni di sostanze di qualunque sorta; gli
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