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Pietro Gargano Il Dragone Di Portici
Pietro Gargano Il Dragone Di Portici
Il Dragone di Portici
di
Pietro Gargano
Tratto da
QV
Quaderni Vesuviani
XXVIII
gennaio 2002
LAretino:
Il Granatello.
...Il quale fiume, poi disperso e sotterrato dalleruzioni del
Vesuvio, si apr la strada in varj luoghi, per varj sotterranei canali. Ed
in vero il sopradetto sacerdote D. Pietro Imperato (il possessore del
palazzo a quel tempo ndr.) ci asserisce di aver egli medesimo veduto
questacqua da figliolo correre sullarena del lido, ed imboccarsi nel
mare da sotto il suo palazzo; motivo per cui detto suo padre fe cavare
il primo pozzo nel cortile grande del sopradetto palazzo verso quella
linea, e gli riusc dincontrarla.
Dopo alcuni anni fattone cavare un altro nel cortile inferiore
sullistessa direzione, incontr la medesima acqua. Giunta in Napoli la
notizia della nuova acqua, e sperimentatene la bont, e virt col
consiglio de Medici, non furono pigri di servirsene quotidiamente. Ma
col tratto del tempo serrati detti cortili da fabbriche, e da portoni, ed
abitando il Padrone altrove, non sempre si pot avere la divisatacqua.
Villa Tina
A sua volta inseguendo il corso sotterraneo del Drago, Beniamino
Ascione cit Summonte:
Villa Liberty
Questo fiume scorre ancora, sfociando alle Mortelle, dietro lo
stabilimento della Montecatini fino al Bagno Arturo. Scavando
nella sabbia si nota benissimo la sorgiva dellacqua dolce e il
proprietario del bagno, da me irnerpellato, mi diceva che il suo cane,
quando ha sete, nelle ore della bassa marea, scava un fossetto, con le
zampe nella rena e in esso beve. Credo che questacqua, dopo
opportuna analisi, si potrebbe benissimo imbrigliare e imbottigliare e si
potrebbe, fare lo stesso con lacqua della Bagnara.
Potete fare voi stessi la prova, magari in compagnia di un cagnolino,
alla ricerca delleterna vena del Drago.
LA
LAPIDE PERDUTA.
Villa Aversa
LE
QUATTRO ACQUE DI
PORTICI.
Villa Nava
1. BAGNARA:
a quel tempo 1acqua era sfruttata dal proprietario del sito, duca di
Baranello.
Sgorgava da una rupe sabbiosa, ed arenosa, coperta da vecchi elci, a
poca distanza dal mare. Per renderle merito, i proprietari costruirono
grottoni a volta, con figure di sfingi, sirene, ninfe e altri decori a forma di
conchiglia. Vi si abberava gente di ogni ceto sociale, dal pi umile
porticese a Ferdinando IV che qui bevve nel 1778.
Lacqua era prescritta dai medici locali perch diuretica e piena di
nitro: Io ho veduto nel fondo della grotta, ove passa, lastre intiere di nitro
cristallino impetrito scrisse Nocerino.
Naturalmente, i sanitari consigliavano di berla sul posto, dove
conservava intatte tutte le prerogative medicinali.
2. LEUCOPETRA:
la villa di Martirano.
Quando Nocerino pubblic il suo volumetto, apparteneva al principe
di Torella. Lex sguazzatoio era ricoperto di rovi,
Villa Maltese
Villa Signorini
3. VILLA DELBOEUF:
fu proprio lavventuroso signore a convogliare lacqua al Granatello.
Nel 1897 apparteneva allUniversit - il Comune, diremmo oggi - di
Portici, e aveva gi perduto molta consistenza nonostante i lavori effettuati
con denaro pubblico.
Villa DElboeuf
4. PALAZZO CAPUANO:
lacqua pi abbondante di tutte. Veniva allo storico edificio da
Resina, attraverso sotterranei canali. Sgorgava in due fontane, nei cortili,
saliva alle camere alte e alle cucine, concludeva la sua corsa in altre due
fontane nei giardini. Anzi, per lo passato formava, in un cantone della
Palazzo Capuano
Un secolo dopo la ricognizione di Nocerino - testimone Vincenzo
Jori che scrisse la sua storia di Portici nel 1882 - le sorgenti di Portici si
erano ridotte a una sola, quella della Bagnara. E tuttavia Jori fu in grado di
scrivere che ancora abbondantissime erano in Portici le acque. Si riferiva
soprattutto ai pozzi privati. Anzi, pubblic i risultati delle analisi effettuate
nel laboratorio di chimica agraria della Facolt di Agraria da Domenico
Pacile e dallallievo Beniamino Sciacca, sottoscritte dal direttore Cossa.
Oggi i due pozzi che i vecchi porticesi ricordano sono quelli di
SantAntonio, luoghi di perduti miracoli. Il primo pozzo della devozione
dei porticesi si trova in via Universit, a destra salendo, poco prima del
convento di SantAntonio. in una piccola cappella difesa da un cancello,
talvolta ancora rischiarata dai lumini e ornata di fiori. Quel luogo, dice la
tradizione, vide un rniracolo del Santo d Padova, che fece risorgere un
piccino annegato.
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Villa Bruno
A Portici, nel rione di SantAntonio, i pozzi erano tanti. Il dottor
Espedito DAmaro ne ricordava un centinaio, tutti progressivamente
murati. In uno dei pozzi, allimbocco del vico Ritiro, cadde e mor un
bambino allinizio del secolo, cos anche questa cisterna fu murata e poi
colmata di terreno durante lultima guerra.
Pietro Gargano
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