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Heinrich Boll. L'ONORE PERDUTO DI KATHARINA BLUM. ovvero Come pu nascere e dove pu condurre la violenza.

Copyright 1975 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino. Titolo originale: 'Die verlorene Ehre der Katharina Blum oder: Wie Gewalt entstehen und wohin sie f hren kann'. Traduzione di Italo Alighiero Chiusano.

Nota di copertina. Mercoled 20 febbraio 1974, vigilia di carnevale, Katharina Blum, 27 anni, cameriera presso una famiglia della buona borghesia di Colonia, esce di casa per recarsi a una festa da ballo. Quattro giorni dopo, Katharina suona alla porta del commissario Moeding, intento a travestirsi da sceicco per ragioni non private ma di servizio, e gli confessa di aver ucciso a colpi di pistola il giornalista Werner Ttges. Che cosa nasconde un gesto tanto disperato? Nei pochi giorni tra la festa e il delitto, Katharina ha fatto l'esperienza dell'ingiustizia. Colpevole di aver aiutato a fuggire il giovane ribelle che ama, si ritrovata al centro di una campagna giornalistica montata da uno di quei fogli scandalistici a grande tiratura, che assecondano i gusti pi retrivi dei loro lettori e Ttges, che l'ha intervistata pi volte, appunto il tipico e cinico esponente di questa categoria di manipolatori di notizie. Come pu una semplice ragazza affrontare i mass-media? La battaglia perduta sin dall'inizio. Il gesto omicida di Katharina va interpretato come vendetta assurda, o come legittima difesa?

I personaggi e l'azione di questo libro sono liberamente inventati. Se dalla descrizione di una certa prassi giornalistica dovessero emergere delle affinit con quella usata dal giornale Bild-Zeitung, si tratterebbe di affinit n volute n casuali, ma inevitabili.

1. Per la cronaca seguente esistono alcune fonti secondarie e tre principali che citeremo qui all'inizio e poi non pi. Fonti principali: il verbale degli interrogatorii della polizia, l'avvocato dott. Hubert Blorna e il suo compagno di scuola e di studi, il procuratore di Stato Peter Hach, il quale complet - in via confidenziale, beninteso - i suddetti verbali, rivelando alcune misure dell'autorit inquirente, alcune risultanze d'indagini non contenute nei verbali stessi; non - necessario precisare - per uso ufficiale, ma solo per uso privato, avendolo commosso l'amarezza del suo amico Blorna, che non riusciva a rendersi ragione di quanto era accaduto, pur soggiungendo: Tuttavia, a pensarci bene, non lo trovo inspiegabile, anzi addirittura logico. Poich il caso di Katharina Blum, dato il contegno dell'accusata e la difficilissima posizione del suo avvocato difensore dott. Blorna, conserver pur sempre un che di fittizio, forse certe piccole, umane scorrettezze commesse da Hach risulteranno non solo comprensibili, ma anche scusabili. Delle fonti secondarie, alcune di una certa importanza, altre meno, non occorre qui far parola, visto che le loro connessioni, implicazioni, prevenzioni, confusioni ed enunciazioni risultano dal racconto stesso.

2. Se questa cronaca - poich qui si parla tanto di fonti - dar a tratti un'impressione di fluidit, noi ne chiediamo venia: ma era inevitabile. Avendo a che fare con fonti e fluidit inutile parlare di composizione, in cambio forse sarebbe utile introdurre il concetto di conduzione, un concetto chiarissimo a chiunque, da bambino (o magari da adulto) abbia mai giocato nelle, presso e "con" le pozzanghere: si fa una derivazione, si uniscono canali tra loro, si vuotano, si deviano in linea retta o in cerchio, sinch alla fine si fa

"confluire" tutta l'acqua disponibile in un unico bacino collettore per farla defluire a un livello pi basso, o addirittura convogliarla regolarmente verso una cunetta di scarico o un canale costruiti dalle stesse autorit. Insomma, noi non eseguiremo altro che una specie di drenaggio o di prosciugamento. In una parola, metteremo ordine. Perci chiediamo indulgenza se ogni tanto questa narrazione avr un decorso un po' precipitoso a causa di dislivelli e di conseguenti pareggi di livello, e, in cambio, arresti e ristagni, insabbiamenti, confluenze fallite, fonti che non riescono a mescolare le loro acque, e poi correnti sotterranee eccetera eccetera.

3. I fatti, dai quali faremmo forse bene a cominciare, sono brutali: mercoled 20 febbraio 1974, la vigilia del carnevale delle donne (1), una donna di ventisette anni esce dalla sua casa di citt verso le ore 18,45 per recarsi a una festa da ballo privata. Quattro giorni dopo, in seguito a uno sviluppo drammatico della situazione - non si pu che dire cos (ci richiamiamo ai necessari dislivelli che favoriscono lo scorrimento) - sabato sera quasi alla stessa ora - per essere pi precisi alle 19,04 - essa suona alla porta del commissario Walter Moeding, intento a travestirsi da sceicco per ragioni non private ma di servizio, e fa mettere a verbale allo spaventatissimo Moeding che quel giorno stesso, nella propria abitazione, verso le ore 12,15 essa aveva ucciso a colpi di pistola il giornalista Werner Ttges; che perci desse ordini di far forzare la porta dell'appartamento e di ritirare il cadavere; quanto a lei personalmente, tra le 12,15 e le 19,00 era andata vagando per la citt in cerca di rimorsi, ma non ne aveva trovati; lo pregava inoltre di farla arrestare, desiderava molto trovarsi l dov'era anche il suo caro Ludwig. Moeding, che conosce la giovane donna da diversi interrogatorii e prova per lei una certa simpatia, non dubita un istante di ci ch'essa gli dice, la porta nella sua auto privata alla questura, avverte il suo superiore, commissario capo Beizmenne, fa mettere la donna in cella, un quarto d'ora pi tardi s'incontra con Beizmenne davanti alla porta dell'appartamento di lei, dove una squadra addestrata all'uopo forza la porta e trova confermata la deposizione di lei. Qui non vogliamo parlare tanto di sangue, perch considereremo inevitabili solo i dislivelli veramente "necessari", e perci rinviamo il lettore alla tiv e al cinema, a storie e a musical del terrore; se in questo racconto qualcosa dovr scorrere, non sar certo il sangue. Forse bisognerebbe accennare solo a certi effetti di colore: l'assassinato, Ttges, indossava un costume di sceicco improvvisato, messo insieme alla meglio con un lenzuolo gi molto liso, e non c' chi non sappia quali effetti possa provocare molto sangue rosso su un panno bianco; una rivoltella ti diventa quasi una pistola a spruzzo, e siccome abbiamo a che fare con un costume di "tela", la pittura e la scenografia moderna ci sembrano pi pertinenti del drenaggio. Bene. Questi sono dunque i fatti. Nota 1. A Colonia (la citt mai nominata in cui si svolge il romanzo) si chiama anche cos il Gioved grasso, quando le donne usano assumere un contegno molto spregiudicato [Nota del Traduttore].

4. Per un certo tempo parve tutt'altro che inverosimile che anche il fotoreporter Adolf Schnner, trovato lui pure ucciso a colpi d'arma da fuoco il mercoled seguente, in un tratto di bosco a ovest di quell'allegra citt, fosse vittima della Blum, senonch pi tardi, quando fu accertato un preciso ordine cronologico nella serie degli avvenimenti, la cosa risult chiaramente infondata. Un tassista testimoni in seguito di aver portato in quella parte del bosco il signor Schnner, travestito anche lui da sceicco, insieme con una giovane donna in costume da andalusa. Ttges per era gi stato ucciso domenica pomeriggio, Schnner invece solo nel pomeriggio di marted. Bench dalle indagini risultasse ben presto che l'arma del delitto rinvenuta accanto a Ttges non poteva essere assolutamente quella di cui ci si era serviti per uccidere Schnner, i sospetti pesarono tuttavia per alcune ore sulla Blum a causa del movente. Se aveva avuto motivo di vendicarsi su Ttges, ne aveva avuto almeno altrettanto di vendicarsi su Schnner. Ma le autorit inquirenti, alla fine, trovarono troppo inverosimile che la Blum possedesse addirittura due armi da fuoco. Nel commettere il suo omicidio la Blum aveva agito con fredda intelligenza; quando le chiesero se avesse ucciso anche Schnner, lei diede una risposta sospetta, sotto forma di domanda: Gi, perch non anche lui? Ma poi rinunciarono a sospettarla anche dell'omicidio di Schnner, tanto pi che le indagini sugli alibi la scagionavano in maniera quasi inequivocabile. Nessuno di coloro che conoscevano Katharina Blum o che ne avessero conosciuto il carattere nel corso dell'inchiesta dubitava che, qualora avesse ucciso anche Schnner, lo avrebbe confessato

esplicitamente. Il tassista che aveva portato la coppietta nel bosco (Pi che bosco, lo chiamerei una macchia inselvatichita, dichiar), non riconobbe la Blum quando gliene mostrarono le fotografie. Santo cielo, disse, - di questi giovani bei tipetti castani alti tra 1,63 e i,68, slanciati, tra i ventiquattro e i ventisette anni, se ne vedono in giro a centinaia di migliaia, qui, a carnevale. In casa di Schnner non si trovarono tracce della Blum, nessun elemento che potesse far luce sull'andalusa. Colleghi e conoscenti di Schnner sapevano soltanto che marted, verso mezzogiorno, da una tavernetta ch'era un ritrovo di giornalisti aveva tagliato la corda con una battona.

5. Uno dei grandi organizzatori del carnevale, commerciante di vini e rappresentante d'una ditta di spumanti, il quale poteva vantarsi di aver rimesso in piedi il buon umore, espresse sollievo per il fatto che i due omicidi erano stati resi noti solo luned e mercoled. Una cosa del genere all'inizio dei giorni di baldoria, e addio spensieratezza, addio affari. Se viene fuori che ci si serve dei costumi per commettere delitti, finito l'incanto, e gli affari vanno a ramengo. Sono veri e propri sacrilegi. L'allegria, la sbrigliatezza hanno bisogno della fiducia, la loro base vitale.

6. Piuttosto strano il contegno del GIORNALE, dopo che si venne a sapere della morte violenta di quei suoi due collaboratori. Un'eccitazione dell'altro mondo! Titoli a caratteri di scatola. Copertine dedicate al fatto. Edizioni speciali. Annunci mortuari di proporzioni mai viste. Come se - dato che al mondo c' gente che spara - l'assassinio di un giornalista fosse qualcosa di speciale, pi importante ad esempio dell'assassinio di un direttore o di un impiegato o di un rapinatore di banca. Dobbiamo segnalare la straordinaria attenzione dedicata al fatto dalla stampa perch non solo il GIORNALE, ma anche altri giornali trattarono effettivamente l'assassinio di un giornalista come qualcosa di particolarmente grave, tremendo, quasi di solenne, si potrebbe dire addirittura come un'uccisione rituale. Si parl per sino di vittime della loro professione, e com'era prevedibile il GIORNALE sostenne tenacemente la versione che anche Schnner fosse vittima della Blum, e se anche bisogna ammettere che, con ogni probabilit, Ttges non sarebbe stato ucciso se non avesse fatto il giornalista (ma, poniamo, il calzolaio o il panettiere), tuttavia sarebbe stato il caso di chiedersi se non era meglio parlare di morte provocata dalla professione, perch tra poco spiegheremo come una persona intelligente e quasi fredda come la Blum non solo progett ma attu anche l'omicidio e al momento decisivo, scelto e affrettato da lei stessa, non solo mise mano alla pistola, ma fece anche fuoco.

7. Ma da questo infimo livello torniamo subito su piani pi elevati. Via il sangue. Dimentichiamo il cancan della stampa. L'abitazione della Blum, frattanto, stata ripulita, i tappeti divenuti inservibili sono finiti tra i rifiuti, i mobili sono stati strofinati e rimessi a posto, tutto a spese e su ordine del dott. Blorna, che se ne fece rilasciare l'autorizzazione dal suo amico Hach, anche se tutt'altro che sicuro se l'amministrazione dei beni della Blum toccher a Blorna. Tutto sommato, questa Katharina Blum nel giro di cinque anni ha investito settantamila marchi in contanti in un appartamento di propriet del valore complessivo di centomila marchi, perci - come ha detto suo fratello, che attualmente sta scontando una lieve pena detentiva - c' qualcosa di solido da grattare. Ma allora chi pagherebbe gl'interessi e l'estinzione dei restanti trentamila marchi, anche se si pu calcolare un incremento di valore non trascurabile? Insomma, non ci sarebbero solo degli attivi ma anche dei passivi. Comunque Ttges sotterrato da un pezzo (con una pompa sproporzionata, come pi d'uno ha potuto constatare). Stranamente, la morte e la sepoltura di Schnner non sono stati solennizzati e osservati con la stessa ostentazione e attenzione. Chiss perch? Forse perch non era una vittima della sua professione ma, pi verosimilmente, la vittima di un dramma della gelosia? Il costume da sceicco si trova nella camera di custodia, e cos la pistola (una o8), di cui solo Blorna conosce la provenienza, mentre polizia e procura di Stato finora si sono affaticati invano per appurarlo.

8.

Le indagini sui movimenti della Blum durante i quattro giorni in questione cominciarono bene per ci che riguardava i primi giorni, ma ebbero un arresto quando si tratt di esaminare la domenica. Mercoled pomeriggio Blorna aveva pagato a Katharina Blum due intere paghe settimanali di D.M. 280 ciascuna, la prima per la settimana in corso, la seconda per quella successiva, dato che Blorna stesso intendeva partire quello stesso mercoled sera, insieme con la moglie, per le vacanze invernali. Katharina aveva non solo promesso, ma addirittura giurato ai Blorna che finalmente si sarebbe presa un po' di ferie spassandosela a carnevale, anzich, come negli anni scorsi, dedicarsi all'attivit stagionale. Aveva comunicato ai Blorna, molto contenta, che per quella sera era stata invitata a una piccola festa da ballo in casa della sua madrina, amica e confidente Else Woltersheim e che non vedeva l'ora di andarci, era ormai tanto tempo che non aveva pi avuto l'occasione di ballare. Al che la signora Blorna le aveva detto: Aspetta, Kathrinchen, quando torniamo daremo di nuovo un bel party, e allora potrai ballare anche tu. Da quando era venuta in citt, cio da cinque o sei anni, Katharina si era lamentata spesso che non ci fosse la possibilit di andare a ballare da qualche parte. C'erano, come diceva ai Blorna, quelle balere dove non trovavi altro che studenti inibiti in cerca di una puttanella gratuita, poi c'erano quei locali tipo bohme dove, anche l, c'era troppa baraonda per i suoi gusti, e quanto ai balli parrocchiali, ne aveva addirittura orrore. Mercoled pomeriggio Katharina, come fu facile accertare, aveva ancora lavorato due ore presso i coniugi Hiepertz, dove ogni tanto, se richiesta, andava a dare una mano. Poich anche gli Hiepertz lasciavano la citt durante i giorni di carnevale e andavano dalla loro figlia a Lemgo, Katharina aveva ancora portato i due vecchi alla stazione nella sua Volkswagen. Nonostante grandi difficolt di parcheggio, essa aveva insistito ad accompagnarli fino al treno e a portargli il bagaglio. (Non per danaro, no, per piccoli favori come questo non possiamo offrirle un soldo, se ne offenderebbe molto, spieg la signora Hiepertz). Il treno risult partito alle 17,30. Se concediamo a Katharina da cinque a dieci minuti per trovare la sua macchina in mezzo all'incipiente confusione carnevalesca, altri venti o addirittura venticinque minuti per recarsi alla sua abitazione, sita fuori citt in un centro residenziale, abitazione dove pertanto non pot arrivare prima delle 1818,15, non rimane un solo minuto scoperto, ove giustamente le si voglia concedere di essersi lavata, cambiata, di aver mangiato qualcosetta, dato che gi alle 19,25 si era presentata al party di Frau Woltersheim, arrivandoci non in macchina ma in tram, e non era travestita n da beduina n da andalusa, ma aveva solo un garofano rosso tra i capelli, indossava calze e scarpe rosse, una blusa molto accollata di seta grezza color miele e una comune gonna di tweed dello stesso colore. Potrebbe sembrare indifferente che Katharina sia giunta al party con la sua macchina o in tram, invece va detto perch nel corso dell'istruttoria si dimostr un elemento di grande importanza.

9. Dall'attimo in cui entr in casa della Woltersheim, le indagini risultarono facilitate perch Katharina, a partire dalle 19,25, venne a trovarsi, senza saperlo, sotto la sorveglianza della polizia. Nel corso di tutta la serata, dalle 19,30 alle 22,00, essa ball esclusivamente e con trasporto, come dichiar pi tardi lei stessa, con un certo Ludwig Gtten, in compagnia del quale lasci pi tardi la casa.

10. A questo punto non si dovrebbe dimenticare un congruo omaggio di gratitudine al procuratore Peter Hach, perch solo a lui che dobbiamo la rivelazione (quasi un pettegolezzo interno) secondo cui il commissario Erwin Beizmenne mise sotto controllo i telefoni della Woltersheim e della Blum a partire dal momento in cui la Blum usc con Gtten dall'appartamento della Woltersheim. La cosa fu fatta in un modo che forse merita di essere riferito. In casi del genere, Beizmenne telefonava al funzionario competente e gli diceva: Ho di nuovo bisogno delle mie spinette. Stavolta due.

11. Evidentemente Gtten non ha fatto telefonate dalla casa di Katharina. Hach, almeno, non ne sapeva niente. Certo che l'abitazione di Katharina venne sorvegliata attentamente, e quando, alle 10,30 di gioved mattina, nessuno aveva ancora telefonato n Gtten era uscito di casa, visto che ormai Beizmenne minacciava di perdere sia la pazienza che il controllo dei nervi, si fece irruzione nell'appartamento con otto agenti di polizia armati di tutto punto, lo si prese letteralmente d'assalto osservando ogni misura di precauzione, lo si perquis,

ma senza trovarvi pi Gtten. Trovarono in sua vece Katharina che pareva molto rilassata e quasi felice: se ne stava davanti alla credenza di cucina, beveva caff da una grande scodella e addentava una fetta di pane bianco spalmata di burro e di miele. Si rese sospetta dimostrandosi non sorpresa ma tranquilla, se non addirittura trionfante. Indossava un accappatoio di cotone verde ricamato a margherite, di sotto era svestita, e quando le venne chiesto dal commissario Beizmenne (in tono un po' brusco, com'essa rifer pi tardi) dove fosse andato a finire Gtten, lei rispose che non sapeva quando Ludwig fosse uscito di casa. Si era svegliata verso le 9,30, e lui non c'era gi pi. Senza dirle addio? S.

12. A questo punto dovremmo saper qualcosa circa una domanda molto controversa di Beizmenne, che Hach rivel una prima volta, poi neg, poi rifer una seconda volta, poi si rimangi ancora. Blorna la considera una domanda importante perch crede che, se davvero stata posta, potrebbe essere qui e qui solo l'origine di tutta l'amarezza, la vergogna, la rabbia di Katharina. Siccome Blorna e sua moglie ci descrivono Katharina Blum come una persona molto riservata, quasi "prude" in campo sessuale, dobbiamo prendere in considerazione se non altro la "possibilit" che Beizmenne - anche lui infuriato al massimo per la sparizione di Gtten, che ormai credeva di avere in mano - le abbia rivolto veramente quella contestata domanda. Dunque "pare" che Beizmenne abbia chiesto a Katharina, appoggiata alla credenza con irritante tranquillit: Di' un po', ti ha scopata? Al che Katharina avvamp di rossore, ma ciononostante pare abbia risposto, fiera e trionfante: No, non direi proprio cos. Non c' dubbio che, "se" Beizmenne ha posto davvero questa domanda, da quel momento in poi non ci poteva essere pi nessuna confidenza tra lui e Katharina. Tuttavia il fatto che, in realt, non si stabil tra i due nessun rapporto di confidenza e di fiducia reciproca - bench Beizmenne, che viene considerato tutt'altro che cattivo, si sa con certezza che cerc di arrivarci - non dovrebbe costituire una prova ch'egli abbia veramente posto quella malaugurata domanda. Hach, comunque, ch'era presente alla perquisizione domiciliare, gode fama di inibito sessuale tra amici e conoscenti, e sarebbe senz'altro possibile che un'idea cos grossolana venisse a lui stesso nel vedere quella donna attraente della Blum appoggiata con tanta "nonchalance" alla credenza, e che una tal domanda gli sarebbe piaciuta fargliela lui stesso o praticare con lei l'atto qui definito con tanta rozzezza.

13. Dopo di che l'appartamento venne perquisito con ogni cura, e alcuni oggetti vennero sequestrati, soprattutto documenti scritti. Katharina venne invitata a vestirsi in bagno, alla presenza dell'agente femminile Pletzer. L'uscio del bagno, per, doveva restare aperto almeno per uno spiraglio, e rimasero a tenerlo d'occhio due poliziotti armati. Permisero a Katharina di portare con s la borsetta, e siccome non era escluso che la arrestassero, le fu concesso di prendere il necessario per la notte e per la toeletta, qualcosa da leggere. La sua biblioteca si componeva di quattro romanzi d'amore, tre romanzi polizieschi, una biografia di Napoleone e una della regina Cristina di Svezia. Tutti provenivano da un club del libro. Poich continuava a chiedere: Ma perch, perch, che delitto ho commesso?, alla fine l'agente femminile Pletzer le comunic in forma cortese che Ludwig Gtten era un bandito da gran tempo ricercato, quasi convinto di rapina a una banca e sospetto di omicidio e di altri crimini.

14. Quando finalmente, verso le 10,15, Katharina lasci il suo appartamento e fu condotta all'interrogatorio, si fin per rinunciare a metterle le manette. Beizmenne veramente era propenso ad adottare quella misura, ma dopo un breve dialogo tra l'agente femminile Pletzer e il suo assistente Moeding accondiscese a rinunciarci. Poich, a causa del carnevale delle donne - che iniziava proprio quel giorno - molti inquilini non erano andati al lavoro n si erano ancora recati ai cortei, alle feste eccetera che, simili a saturnali, si ripetevano ogni anno, nell'atrio si erano radunati - in cappotti, vestaglie e accappatoi - circa tre dozzine di casigliani di quel palazzo a dieci piani, e il fotoreporter Schnner si trovava a pochi passi dall'ascensore quando Katharina Blum, tra Beizmenne e Moeding, affiancata da poliziotti armati, usc dalla cabina. Venne fotografata pi volte di faccia, di dietro, dai lati; alla fine, quando lei, vergognosa e confusa, cerc pi volte di coprirsi la faccia e venne a trovarsi in difficolt con la borsetta, il ncessaire da toeletta e un sacchetto di plastica dove

aveva messo due libri e l'occorrente per scrivere, venne fotografata coi capelli arruffati e un'espressione molto arcigna.

15. Mezz'ora pi tardi, dopo che le furono ricordati i suoi diritti e le fu concesso di rimettersi un po' in ordine, inizi e venne verbalizzato l'interrogatorio, in presenza di Beizmenne, di Moeding, dell'agente femminile Pletzer, oltre che dei procuratori di Stato dott. Korten e Hach. Mi chiamo Katharina Brettloh, nata Blum. Sono nata il 2 marzo 1947 a Gemmelsbroich, nel distretto di Kuir. Mio padre era il minatore Peter Blum. Mor che io avevo sei anni, all'et di trentasette anni, di una ferita ai polmoni riportata durante la guerra. Dopo la guerra mio padre aveva ricominciato a lavorare in una cava di ardesia e si sospettava anche che fosse ammalato di silicosi. Dopo la sua morte mia madre pass dei guai per la pensione, perch l'ufficio d'assistenza e il sindacato dei minatori non riuscivano a mettersi d'accordo. Fui costretta a lavorare in casa fin da piccola perch mio padre era spesso ammalato, per cui non guadagnava e toccava a mia madre andare in casa d'altri a fare le pulizie. A scuola non ebbi nessuna difficolt, bench anche in quegli anni fossi costretta a fare spesso i lavori domestici, e non solo a casa nostra ma anche dai vicini e da altri abitanti del villaggio, dove andavo a dare una mano a cuocere, friggere, far conserve, macellare. Lavoravo anche molto in casa e durante il raccolto. Con l'aiuto della mia madrina, Else Woltersheim di Kuir, dopo aver finito la scuola, nel 1961, ebbi un posto di donna di servizio nella macelleria Gerbers di Kuir, dove all'occasione dovevo anche dare una mano a servire i clienti. Dal 1962 al 1965, con l'aiuto e il sussidio economico della mia madrina Frau Woltersheim, che ci lavorava come istruttrice, frequentai a Kuir una scuola di economia domestica, che conclusi con la qualifica di 'ottima'. Dal 1966 al 1967 lavorai come governante nel nido d'infanzia della ditta Koeschler nella vicina Oftersbroich, poi ebbi un posto di collaboratrice domestica presso il medico dott. Kluthen, ancora ad Oftersbroich, dove rimasi un anno solo perch il dottore mi molestava sempre pi spesso, cosa che a sua moglie non piaceva. Non piaceva neanche a me. Mi dava anzi molto fastidio. Nel 1968, quando rimasi per qualche settimana senza lavoro e aiutavo in casa mia madre, prestando ogni tanto la mia opera durante le riunioni e le serate al bowling dei tamburini di Gemmelsbroich, feci conoscenza, attraverso mio fratello maggiore Kurt Blum, con l'operaio tessile Wilhelm Brettloh, che sposai pochi mesi pi tardi. Abitammo a Gemmelsbroich, dove in certe occasioni, durante il week-end, quando c'erano molti gitanti, aiutavo in cucina nella trattoria Kloog, e qualche volta servivo anche i clienti. Dopo non pi di sei mesi sentivo gi un'avversione invincibile per mio marito. Ma non vorrei dire altro, su questo tema. Lo lasciai e mi trasferii in citt. Nel divorzio la colpa cadde su di me per abbandono ingiustificato del tetto coniugale e mi ripresi il mio cognome da ragazza. Dapprima abitai presso Frau Woltersheim, finch dopo alcune settimane trovai un posto di governante e collaboratrice domestica in casa del revisore dei conti dott. Fehnern, dove presi anche alloggio. Il dott. Fehnern mi aiut a seguire dei corsi serali e di perfezionamento e a superare un esame statale di governante domestica. Era molto gentile e molto generoso, e cos rimasi da lui anche dopo l'esame. Alla fine del 1969 il dott. Fehnern venne arrestato per via di certe grosse evasioni fiscali ch'erano state accertate presso alcune grandi ditte per cui lavorava. Prima che lo portassero via mi consegn una busta con tre mesate e mi preg di continuare a tenergli in ordine la casa, dicendo che sarebbe tornato presto. Io rimasi ancora un mese, accudii ai suoi dipendenti, che lavoravano nel suo ufficio sotto la sorveglianza degli impiegati del fisco, tenni pulita la casa e in ordine il giardino, mi occupai anche della biancheria. Al dott. Fehnern continuavo a portare della biancheria pulita nel carcere giudiziario, gli portavo anche da mangiare, specialmente il pasticcio delle Ardenne, che avevo imparato a fare dal macellaio Gerbers a Kuir. Pi tardi lo studio venne chiuso, la casa and sotto sequestro, fui costretta a sgombrare la mia camera. Evidentemente il dott. Fehnern era stato trovato colpevole anche di falso e di appropriazione indebita, e cos fin proprio in galera, dove continuai a visitarlo. Volevo anche restituirgli le due mesate che ancora gli dovevo, ma lui non ne volle sapere. Trovai quasi subito un posto presso i coniugi Blorna, che avevo conosciuto grazie al dott. Fehnern. I Blorna abitavano un bungalow nel parco residenziale della zona Sud. Bench mi offrissero di abitare da loro, rifiutai perch volevo essere una buona volta indipendente ed esercitare il mio lavoro quasi come una libera professione. I signori Blorna furono molto buoni con me. La dottoressa Blorna - che lavora in un grande studio d'architetto - mi aiut ad acquistare un appartamento di propriet nella citt satellite a Sud, nella zona reclamizzata dal motto 'Una casa elegante lungo il fiume'. Il dott. Blorna conosceva bene quel progetto nella sua qualit di avvocato industriale, la dottoressa Blorna nella sua qualit di architetto. Calcolai col dott. Blorna il finanziamento, gl'interessi e l'ammortamento di un appartamento di due camere, bagno e cucina all'ottavo piano, e siccome nel frattempo ero riuscita a risparmiare 7000 D.M., e i signori Blorna garantivano per un credito di 30000 D.M., potei prendere possesso della mia abitazione fin dai primi del 1970. Le mie spese mensili, all'inizio, non erano mai inferiori ai 1100 DM, ma siccome i signori Blorna mi

passavano il vitto gratis, anzi la signora mi dava ogni giorno un po' di cibo e di bevanda da portare a casa, potevo vivere con molta parsimonia ed estinguere il mio debito prima di quanto si era calcolato all'inizio. Da quattro anni, ormai, bado da sola al governo della casa dei signori Blorna, il mio orario di lavoro comincia la mattina alle sette e finisce verso le quattro e mezzo del pomeriggio, quando ho terminato i lavori domestici, le pulizie, ho fatto la spesa e preparato la cena. Mi occupo anche di tutta quanta la biancheria. Tra le quattro e mezzo e le cinque e mezzo mi occupo di casa mia, dopo di che generalmente lavoro ancora un'eretta e mezzo, due ore dai signori Hiepertz, una coppia di pensionati. I lavori che faccio il sabato e la domenica, sia i Blorna che gli Hiepertz me li pagano a parte. Nel tempo libero, a volte, lavoro alla trattoria Kloft, o do una mano ai ricevimenti, ai parties, ai matrimoni, alle serate, ai balli, il pi delle volte ingaggiata a forfait e a mio rischio, in certi casi anche per incarico della ditta Kloft. Lavoro ai calcoli preventivi, all'organizzazione, certe volte anche come cuoca o cameriera. I miei guadagni lordi variano in media tra i 1800 e i 2300 marchi al mese. Di fronte al fisco sono considerata una libera professionista. Perci pago io stessa le mie imposte e le varie assicurazioni. Tutta questa roba... dichiarazione dei redditi eccetera me la fa gratis lo studio Blorna. Dalla primavera del 1972 possiedo una Volkswagen costruita nel 1968, che ho avuto a buon prezzo dal signor Werner Klomer, un cuoco della ditta Kloft. Mi era troppo difficile, ormai, raggiungere coi mezzi pubblici i miei diversi posti di lavoro, che per di pi non erano sempre gli stessi. Grazie alla macchina, ebbi anche abbastanza autonomia per poter collaborare a feste e a ricevimenti che si tenevano in alberghi ancora pi lontani.

16. Dur dalle 10,45 alle 12,30 dopo un'ora d'intervallo, dalle 13,30 alle 17,45 prima che si potesse concludere questa parte dell'interrogatorio. Durante la pausa di mezzogiorno la Blum si rifiut di accettare caff e panini col formaggio dalla polizia, e nemmeno le calorose insistenze dell'agente femminile Pletzer, che le dimostrava aperta simpatia, e dell'assistente Moeding riuscirono a farle cambiare idea. Evidentemente - come disse Hach - le riusciva impossibile separare la sfera ufficiale da quella privata, di accettare la necessit di quell'interrogatorio. Quando Beizmenne, che si gustava il caff e i panini, non solo assunse un aspetto paterno, con quel colletto sbottonato e la cravatta allentata, ma cominci a dimostrarsi paterno sul serio, la Blum insistette per essere condotta in cella. I due poliziotti incaricati di sorvegliarla, risulta che anche pi tardi cercarono di offrirle caff e panini, ma lei continu a scuotere la testa, cocciuta. Sedeva sulla sua branda, fumava una sigaretta e, arricciando il naso e con altre smorfie, esternava il suo ribrezzo per la toilette della cella, ancora schizzata di resti di vomito. Pi tardi, dopo lunghe insistenze della Pletzer e di due giovani poliziotti, permise alla stessa Pletzer di tastarle il polso, e quando il polso si dimostr normale, finalmente acconsent a farsi portare una fetta di pan di Spagna e una tazza di t da un caff vicino, ma insistette per pagarli di tasca propria, bench uno dei giovani agenti che quella mattina aveva sorvegliato la porta del suo bagno mentre lei si vestiva fosse disposto a offrire lui. I due poliziotti e la Pletzer, a proposito di Katharina Blum e di quest'episodio: una donna priva di umorismo.

17. Tra le 13,30 e le 17,45 continu l'interrogatorio che Beizmenne avrebbe preferito pi conciso, ma la Blum ci teneva ai dettagli, i due procuratori glielo accordarono e alla fine anche Beizmenne - dapprima controvoglia, poi per convinzione, visti i dati che ne emergevano e che gli sembravano importanti - accett un resoconto dettagliato. Alle 17,45 circa ci si pose il problema se continuare o interrompere l'interrogatorio, se mettere in libert la Blum o chiuderla in cella. Verso le 17,00 essa si era lasciata convincere ad accettare un altro bricchetto di t e a mangiare un panino imbottito (prosciutto), e si dichiar disposta a continuare l'interrogatorio, dato che Beizmenne le aveva promesso di rilasciarla appena fosse terminato. Si venne ora a parlare dei suoi rapporti con Frau Woltersheim. Era la sua madrina, disse Katharina Blum, si era sempre occupata di lei, era una lontana cugina di sua madre; appena arrivata in citt, aveva subito preso contatto con lei. Il 20 febbraio ero invitata a quel ballo in casa di lei. Veramente avrebbe dovuto aver luogo il 21, giorno del carnevale delle donne, ma poi era stato anticipato perch la Woltersheim aveva dovuto prendere degli impegni di lavoro per quella giornata. Era il primo ballo a cui intervenivo da quattr'anni in qua. Anzi, voglio essere esatta: pi volte, forse due, tre o persino quattro, ho ballato anch'io in casa Blorna, le sere che davo una mano a qualche ricevimento. A tarda notte, quando avevo finito di riordinare e di lavare le stoviglie, quando ormai il caff era servito e il dott. Blorna si occupava lui del bar, mi chiamavano in sala, dove ballavo col dott. Blorna e anche con altri signori: professori universitari, industriali, uomini politici. Pi tardi ho ceduto

sempre pi malvolentieri, con riluttanza, a questi inviti, finch li ho rifiutati del tutto, perch quei signori erano spesso un po' brilli e cos si mettevano a molestarmi. Per essere pi precisa: ho cominciato a dire di no da quando possiedo la macchina. Prima dovevo dipendere da uno di loro che mi portasse a casa. Anche con quel signore l, - e indic Hach, che divent rosso, - ho ballato qualche volta. Nessuno le chiese se anche lui l'avesse molestata.

18. La durata dell'interrogatorio si spiega con la sorprendente pedanteria con cui Katharina Blum controllava ogni frase, si faceva leggere ogni parola messa a verbale. Ad esempio il verbo molestare del paragrafo precedente era stato prima verbalizzato come scherzare, nella forma si mettevano a scherzare con me: cosa a cui Katharina Blum si ribell, difendendosi energicamente. Si giunse a vere e proprie controversie linguistiche tra lei e i procuratori, tra lei e Beizmenne, perch Katharina sosteneva che scherzare un atto bilaterale, molestare invece un atto unilaterale, e di un atto unilaterale si era in effetti sempre trattato. Quando i funzionari le dissero che tutto quello non era poi cos importante e che era colpa sua se l'interrogatorio durava pi del normale, lei disse che non avrebbe firmato nessun verbale in cui, anzich di molestare, si parlasse di scherzare. La differenza, per lei, era essenziale, e uno dei motivi per cui si era separata dal marito era appunto che lui non aveva mai scherzato, con lei, ma l'aveva sempre molestata. Discussioni simili suscit la parola buoni, riferita ai coniugi Blorna. Nel verbale si leggeva gentili con me, ma la Blum insistette per la parola buoni, e quando in cambio le proposero la parola benevoli, visto che buoni sapeva tanto di vecchiotto, lei s'indign e sostenne che gentilezza e benevolezza non avevano niente a che fare con la bont, quella bont che lei aveva sempre sentito nell'atteggiamento dei Blorna verso di lei.

19. Frattanto erano stati interrogati i casigliani, la maggior parte dei quali non poteva dire che poco o niente a proposito di Katharina Blum; ogni tanto ci s'incontrava in ascensore, si scambiava un saluto, si sapeva che quella Volkswagen rossa apparteneva a lei, credevano che fosse una segretaria d'azienda, altri la direttrice di un reparto in qualche grande magazzino; lei era sempre linda, cortese, anche se freddina. Degli inquilini dei cinque appartamenti dell'ottavo piano, dove stava anche Katharina, solo due erano in grado di dire qualcosa di preciso. L'una era la proprietaria di un salone di parrucchiere, Frau Schmill, l'altro era un pensionato della societ elettrica di nome Ruhwiedel, e lo sconcertante delle due testimonianze era che affermavano concordemente che, di tanto in tanto, Katharina riceveva visite maschili. Frau Schmill affermava che quelle visite erano regolari, pi o meno ogni due o tre settimane, e si trattava di un signore sui quarant'anni, dall'aspetto molto sportivo, certamente di buona famiglia, mentre il signor Ruhwiedel definiva il visitatore uno spilungone abbastanza giovane, ch'era entrato in casa di lei a volte da solo, a volte in compagnia della stessa Blum. Nel corso degli ultimi due anni era successo da otto a nove volte, e parlo solo delle visite che ho notato io: di quelle che non ho notato, naturalmente, non posso dire nulla. Quando Katharina, nel tardo pomeriggio, fu messa a confronto con queste deposizioni e invitata a dire in proposito ci che riteneva opportuno, Hach, prima ancora di rivolgerle la domanda, cerc di venirle incontro e le chiese se quei signori erano per caso gli stessi che, in certe occasioni, l'avevano accompagnata a casa. Katharina, che si era fatta tutta rossa di rabbia e di vergogna, ribatt pungente se per caso fosse proibito ricevere visite da un signore, e siccome aveva dimostrato di non voler utilizzare o di non riconoscere per tale il ponte che le si era offerto per pura gentilezza, anche Hach si fece un po' pi pungente e le disse di rendersi conto che si stava indagando su un caso molto serio, cio quello di Ludwig Gtten, un caso molto ramificato, che da oltre un anno teneva occupata la polizia e la procura di Stato, dopo di che le domand, a proposito di queste visite ch'essa evidentemente non negava, se si era trattato sempre dello stesso signore. Fu a questo punto che Beizmenne s'inser brutalmente dicendo Sicch quel Gtten lei lo conosceva gi da due anni. Una deduzione che sbalord Katharina a tal punto da lasciarla senza parole. Si limit a guardare Beizmenne scotendo la testa, e non riusc molto persuasiva quando balbett, in tono stranamente blando: Ma no, no, se l'ho conosciuto appena ieri. Quando poi venne invitata a identificare quelle visite, scosse la testa quasi inorridita e si rifiut di rispondere. Beizmenne allora ridivent paterno e cerc di persuaderla, le disse che non c'era niente di male se aveva un amico che - e qui commise un grosso errore psicologico - non l'aveva molestata, ma forse aveva scherzato con lei; ormai era una donna divorziata, non aveva pi obblighi di fedelt e - terzo errore decisivo! - non c'era da scandalizzarsi se, scherzando scherzando, si procurava anche qualche piccolo vantaggio materiale. Con queste parole riusc a farla chiudere come un riccio. Si rifiut di

dare altre risposte e insist per farsi ricondurre in cella o a casa sua. Con grande stupore di tutti i presenti Beizmenne le disse, stanco e indulgente - intanto si erano fatte le 20,40 - che la faceva ricondurre a casa da un agente. Ma poi, quando lei si era gi alzata e stava raccogliendo la borsetta, il "ncessaire" e il sacchetto di plastica, lui le domand a bruciapelo, duro: Ma come ha fatto a uscire di casa, stanotte, il suo scherzoso Ludwig? Tutte le entrate, tutte le uscite erano sotto sorveglianza. Lei certo sapeva una scappatoia, e glie l'ha indicata, ma io lo scoprir. Arrivederci.

20. Moeding, l'assistente di Beizmenne che port a casa in macchina Katharina, rifer pi tardi di essere molto preoccupato per le condizioni della giovane donna e di temere che commettesse una sciocchezza: era distrutta, finita e - cosa strana - proprio in quello stato aveva dimostrato o tirato fuori per la prima volta un certo humour. Mentre attraversavano in vettura la citt lui le aveva chiesto scherzando se non sarebbe stato carino andare da qualche parte, allegramente e senza secondi fini, a bere qualcosa e a ballare insieme, e lei aveva accennato di s dicendo che non sarebbe stato niente male, forse addirittura carino; e pi tardi, davanti a casa sua, quando lui si era offerto di accompagnarla su fin davanti alla porta, lei aveva risposto sarcastica: Ah, meglio di no, ne ho gi abbastanza di visite maschili, come lei sa... grazie, comunque. Per tutta la serata e per met della notte Moeding cerc di convincere Beizmenne ad arrestare Katharina Blum al fine di proteggerla, e quando Beizmenne gli chiese se per caso se ne fosse innamorato, rispose di no, che l'aveva solo in simpatia, che lei aveva la sua stessa et e che lui non credeva alla teoria di Beizmenne di una grande cospirazione in cui Katharina fosse implicata. Quello che non rifer e che pure venne a conoscenza di Blorna attraverso Frau Woltersheim sono i due consigli da lui dati a Katharina, che comunque aveva accompagnato nell'atrio fino all'ascensore, due consigli piuttosto delicati che avrebbe potuto pagar cari e che per di pi potevano rivelarsi pericolosissimi per lui e per i suoi colleghi. Disse a Katharina, mentre aspettavano davanti all'ascensore: Mi raccomando, non tocchi il telefono e domani non guardi nessun giornale, dove non si capisce bene se si riferiva al GIORNALE o ai giornali in genere.

21. Erano circa le 15,30 dello stesso giorno (gioved 21 febbraio 1974) quando Blorna, nella localit dov'era andato in ferie, si affibbi per la prima volta gli sci, con l'intenzione di farsi una bella marcia. Da quel momento le sue ferie, che aveva aspettato con tanta impazienza, furono rovinate. Bella, la sera prima, poco dopo l'arrivo, la lunga passeggiata serale, insieme con Trude, sulla neve, poi la bottiglia di vino davanti al caminetto acceso e il sonno profondo con la finestra aperta; la prima colazione, rinviata per un sacco di tempo, poi ancora un paio di ore sulla terrazza, nella sedia di vimini, tutto avvolto in coperte; ma poi, proprio al momento che lui stava per andarsene, era arrivato quel tizio del GIORNALE e, di punto in bianco, si era messo a parlargli di Katharina. La riteneva capace di un delitto? Perch, - aveva risposto lui, - sono avvocato e so chi capace di un delitto. Ma poi, quale delitto? Katharina? E' inconcepibile, come le viene in mente? Lei che cosa sa? Quando alla fine lo s'inform che un bandito da gran tempo ricercato aveva pernottato in casa di Katharina (e ne esistevano le prove) e che dalle 11 della mattina essa era sottoposta a uno stringente interrogatorio, lui aveva manifestato il proposito di tornare subito in volo in citt per darle la sua assistenza, ma il tizio del GIORNALE - aveva davvero un aspetto cos sordido e lo scopr solo pi tardi? - disse che le cose non erano poi cos gravi e gli domand se poteva descrivergli un po' il carattere di Katharina. Al suo rifiuto quel tizio osserv ch'era un brutto segno, che poteva essere interpretato male, perch il non voler dir nulla sul suo carattere, trattandosi di un caso simile, ch'era senz'altro una "front-page-story", equivaleva a dire che il carattere di lei era pessimo; al che, irritatissimo, anzi gi infuriato, Blorna disse: Katharina una donna molto fredda e intelligente, poi si arrabbi perch neanche quello era esatto e non esprimeva neanche lontanamente quello che lui avrebbe voluto e dovuto dire. Non aveva mai avuto a che fare coi giornali e meno che mai col GIORNALE, e quando quel tale se ne fu andato con la sua Porsche, Blorna si tolse gli sci e cap che ormai le sue ferie erano finite. Sal al primo piano da Trude, che se ne stava sul balcone, al sole, voluttuosamente avvolta nelle coperte e mezzo addormentata. Le raccont ogni cosa. Prova un po' a telefonare, disse lei, e lui prov a telefonare, tre, quattro, cinque volte, ma gli risposero sempre: L'abbonato non risponde. Verso le undici di sera prov a telefonare ancora una volta, ma anche adesso nessuno rispose. Bevve molto e dorm male.

22. Il venerd mattina, quando verso le nove e mezzo si present, imbronciato, al tavolo della colazione, Trude gli tese subito il GIORNALE. Katharina Blum in copertina. Una foto gigantesca, caratteri cubitali. KATHARINA BLUM L'AMANTE DEL BANDITO: ACQUA IN BOCCA SULLE VISITE MASCHILI. "Ludwig Gtten, il bandito e assassino ricercato da un anno e mezzo, poteva essere arrestato ieri se la sua amante, la domestica Katharina Blum, non avesse cancellato le sue tracce e coperto la sua fuga. La polizia sospetta che la Blum sia implicata gi da parecchio tempo nella cospirazione. (Altre notizie sul retro sotto il titolo: VISITE MASCHILI)". E sul retro lesse che il GIORNALE aveva trasformato il suo giudizio, facendo del suo molto fredda e intelligente un gelida e calcolatrice e della sua frase generica sulla criminalit l'opinione che Katharina fosse senz'altro capace di un delitto. "Il parroco di Gemmelbroich aveva detto: La credo capace di tutto. Il padre era un comunista mascherato e sua madre, che per piet ho fatto lavorare da me per un certo tempo come donna delle pulizie, rubava il vino della Messa e in sacrestia si abbandonava a vere e proprie orge coi suoi amanti. La Blum da due anni riceveva regolarmente visite maschili, ossia da parte di un signore. Che cos'era la sua casa? Un centro di cospirazione, un ritrovo di bande sovversive, un posto di smistamento d'armi? Come ha fatto questa domestica di appena ventisette anni ad acquistare una casa di propriet del valore di circa 110000 marchi? Una parte del bottino rapinato alle banche andava a lei? La polizia continua le indagini. La procura di Stato sotto pressione. IL GIORNALE CONTINUER A MANTENERE LA PALLA! Tutti i retroscena domani, nell'edizione del sabato". Quel pomeriggio, all'aeroporto, Blorna ricostru i fatti che si erano poi succeduti l'uno sull'altro. Alle 10,25 mi telefon, agitatissimo, L ding, scongiurandomi di ritornare subito e di mettermi in contatto con Alois, agitatissimo anche lui. Alois, a quel che dicono ridotto uno straccio (non lo avevo mai visto cos e perci stentavo a crederlo), si trova attualmente al congresso degli imprenditori cristiani a Bad Bedelig, dove deve tenere la relazione principale e fungere da moderatore. Alle 10,40, telefonata di Katharina, che mi chiese se davvero avevo parlato di lei nei termini che si leggono sul GIORNALE. Lieto di poterla illuminare in proposito, le spiegai com'erano andate le cose, e lei (cito a memoria) mi disse pi o meno quanto segue: Io le credo, le credo, ormai so come lavorano questi porci. Stamattina sono andati a scovare persine la mia mamma, che gravemente ammalata, Brettloh e altra gente. Quando le chiesi dove si trovasse, mi rispose: Da Else, e adesso devo tornare all'interrogatorio. Alle ore 11,00 telefonata di Alois, che per la prima volta in vita mia - e lo conosco ormai da vent'anni - ho visto agitato e pieno di paura. Mi disse che dovevo tornare immediatamente per assumermi il suo patrocinio in una faccenda molto delicata. Ora doveva tenere la sua relazione, poi mangiare con gl'imprenditori, pi tardi moderare il dibattito e la sera assistere a una riunione alla buona, ma che comunque, tra le 19,30 e le 21,30 avrebbe potuto fare un salto a casa nostra, in modo da poter fare ancora atto di presenza alla riunione. Ore 11,30. Anche Trude pensa che dobbiamo partire subito per dare il nostro appoggio a Katharina. Come indovino dal suo sorriso ironico, essa ha gi una sua teoria (verosimile, come sempre) sulle difficolt di Alois. Ore 12,15. Prenotati i posti, fatte le valigie, pagato il conto. Dopo quaranta ore scarse di ferie, mi reco in taxi a I., dove attendo all'aeroporto, in mezzo alla nebbia, dalle 14,00 alle 15,00. Parlo a lungo con Trude di Katharina, alla quale, come Trude sa, sono molto, molto attaccato. Abbiamo anche ricordato come siamo stati noi a incoraggiarla a non essere cos "prude", a dimenticare la sua infanzia infelice e il suo matrimonio fallito; come abbiamo cercato di vincere l'orgoglio ch'essa inalbera quando si tratta di danaro e di darle, sul nostro conto, un credito pi conveniente di quello della banca. Nemmeno la dichiarazione e la dimostrazione che, se essa ci pagava il 9 per cento d'interesse in luogo del 14 che le avrebbe chiesto la banca, non ci avrebbe danneggiato affatto, mentre lei avrebbe risparmiato un sacco di soldi, era riuscita a convincerla. Quanta gratitudine dobbiamo a Katharina! Da quando essa attende - tranquilla e gentile, ma anche con metodo - al governo della nostra casa, non solo le nostre spese sono sensibilmente calate, ma essa ci ha anche dato tanta di quella libert per il nostro lavoro professionale che non c' quasi modo di esprimerlo in danaro. Katharina ci ha liberato dai cinque anni di caos che avevano pesato tanto sul nostro matrimonio e sul nostro lavoro. Verso le 16,30, visto che la nebbia non sembra volersi diradare, decidiamo di prendere il treno. Dietro consiglio di Trude "non" telefono ad Alois Strubleder. Taxi fino alla stazione, dove riusciamo ancora a prendere il treno delle 17,45 per Francoforte. Pessimo viaggio: nausea, nervosismo. Persine Trude pensierosa e agitata. Ha dei gran brutti presentimenti. Bench completamente esausti, abbiamo per cambiato a Monaco, dove siamo riusciti a prendere il vagone letto. Tutti e due ci aspettiamo dei dispiaceri da e per Katharina, delle arrabbiature da L ding e Strubleder.

23. Gi il sabato mattina, alla stazione della citt che, come voleva la ricorrenza, era ancora in baldoria, arrivando tutto rotto e col morale a terra, gi sul marciapiede della stazione eccoti il GIORNALE, di nuovo con tanto di Katharina in prima pagina, stavolta nell'atto di scendere le scale del commissariato in compagnia di un funzionario di polizia in borghese. LA FIDANZATA DELL'ASSASSINO CONTINUA A TACERE! NESSUN ELEMENTO SU DOVE SI TROVA GTTEN! TUTTA LA POLIZIA IN ALLARME. Trude compr quel foglio e i due, senza parlare, se ne tornarono a casa in taxi, e mentre lui pagava il conducente, intanto che Trude apriva la porta di casa, quello indic il GIORNALE e disse: C' dentro anche lei, l'ho riconosciuto subito. Lei l'avvocato e il padrone di quella puttanella, no? Lui diede una mancia troppo lauta, e l'autista, il cui sogghigno non era cos maligno come il suono della sua voce, gli port valigie, borse e sci fin dentro l'ingresso e gli disse, cordiale, Salve. Trude aveva gi innestato la caffettiera e si lavava in bagno. Sul tavolo del salotto c'erano il GIORNALE e due telegrammi, uno di L ding, l'altro di Strubleder. Quello di L ding: Siamo perlomeno delusi causa nessun contatto. L ding. Quello di Strubleder: Non capisco questo tuo piantarmi in asso. Aspetto subito telefonata. Alois. Erano esattamente le 8,15, quasi la stessa ora in cui le altre mattine Katharina serviva loro la prima colazione: come glielo apparecchiava sempre bene, il tavolo, con fiori, tovaglie e tovaglioli lavati di fresco, un vasto assortimento di pane e di miele, di uova e caff e per Trude pan tostato e marmellata di arance. Persino Trude rivel un certo sentimentalismo quando port la caffettiera, un po' di pane di segala, miele e burro. Non sar mai pi come prima, mai pi. Quelli te la liquidano. Se non la polizia, certo il GIORNALE, e quando il GIORNALE non ci godr pi a tormentarla, ci penser la gente. Vieni, leggiti prima questa roba e solo dopo telefona ai signori visitatori. Lui lesse: "Il GIORNALE, sempre desideroso di informarvi il pi possibile, riuscito a raccogliere altre testimonianze che fanno luce sul carattere della Blum e sul suo oscuro passato. I cronisti del GIORNALE sono riusciti a trovare la madre della Blum, una donna gravemente malata. Per prima cosa essa si lament che da tanto tempo sua figlia non venisse pi a vederla. Poi, messa di fronte all'innegabile realt dei fatti, disse: 'Non poteva che andare cos, non poteva che finire cos'. L'ex marito, l'onesto operaio tessile Wilhelm Brettloh, dal quale la Blum separata per abbandono del tetto coniugale, stato ancora pi sollecito nel rispondere alle nostre domande. 'Adesso, - disse, frenando a stento le lacrime, - adesso so finalmente perch ha tagliato la corda, perch mi ha piantato. ECCO che cos'era. Ora capisco tutto. La nostra modesta felicit non le bastava. Lei mirava in alto, e come volete che un onesto, umile lavoratore si faccia mai una Porsche? Forse (soggiunse con molta saggezza) potreste trasmettere un mio consiglio ai lettori del GIORNALE: E' cos che va a finire ogni falsa idea del socialismo. Domando a lei e ai suoi lettori: Come pu una domestica diventare cos ricca? Se vuoi mantenersi onesta, non possibile. Ora so perch ho sempre temuto il suo radicalismo, la sua ostilit contro la Chiesa, e benedico la Provvidenza di non averci concesso figli. Se poi vengo a sapere che le tenerezze di un assassino e rapinatore le erano pi care del mio affetto senza complicazioni, posso dire soltanto che anche questo capitolo per me chiarito. E tuttavia vorrei gridarle: Mia piccola Katharina, se tu fossi rimasta con me! Anche noi, con l'andar del tempo, ci saremmo fatti una propriet e una piccola macchina, certo una Porsche non avrei mai potuto offrirtela, solo una modesta felicit come pu offrirla un onesto lavoratore che diffida dei sindacati. Ah, Katharina". Sotto il titolo "Coppia di pensionati sgomenti, ma non sorpresi", Blorna trov ancora, nell'ultima pagina, una colonna segnata in rosso: "Il preside in pensione prof. Berthold Hiepertz e sua moglie Erna Hiepertz si dimostrarono sgomenti delle attivit di Katharina Blum, ma non particolarmente sorpresi. A Lemgo, dove una collaboratrice del GIORNALE li trov in casa della loro figlia sposata, che in quella localit dirige una casa di cura, il filologo classico e storico Hiepertz, presso il quale la Blum lavorava da tre anni, ha detto: Una donna radicale in tutti i sensi, che ci ha abilmente ingannati". (Hiepertz, col quale Blorna si mise poi in contatto telefonico, giur di aver detto: Se Katharina radicale, lo nel suo modo di aiutare gli altri, nella sua metodicit, nella sua intelligenza. Dovrei essermi ingannato molto sul suo conto, e io come pedagogo ho quarant'anni di esperienza alle spalle e mi sono ingannato di rado). Continuazione da pagina 1: "L'ex marito della Blum, un uomo totalmente distrutto che il GIORNALE andato a cercare durante una prova della societ tamburini e pifferai di Gemmelsbroich, si gir dall'altra parte per nascondere le lacrime. Anche gli altri componenti l'associazione, a detta del vecchio contadino Meffels, voltarono le spalle con orrore a Katharina, ch'era sempre stata cos strana e aveva sempre fatto tanto la schizzinosa. Non c' dubbio che l'innocente allegria carnevalesca di un onesto lavoratore stata ormai guastata".

Infine, una fotografia di Blorna e di Trude, in giardino presso la piscina. Didascalia: "Che parte ha la donna che un tempo era nota come 'Trude la rossa', e suo marito che ogni tanto si definisce 'di sinistra'? Il dott. Blorna, pagatissimo avvocato dell'alta industria, con sua moglie Trude davanti alla piscina della loro villa di lusso".

24. A questo punto bisogna far rifluire le acque indietro, realizzando qualcosa di simile a quello che nel cinema e nella letteratura si chiama "flash-back": dal sabato mattina, quando i coniugi Blorna tornarono, con le ossa rotte e abbastanza disperati, dalle loro ferie, risalire al venerd mattina, quando la Blum venne riportata in questura per esservi di nuovo interrogata, stavolta da Frau Pletzer e da un funzionario piuttosto anziano dotato di armi leggere. Inoltre non la venivano a prendere a casa sua, ma in casa di Frau Woltersheim, dove Katharina si era recata quella mattina verso le cinque, quella volta con la sua macchina. La funzionaria non nascose che sapeva benissimo di trovare Katharina non gi a casa sua ma presso la Woltersheim. (Per un senso di giustizia non bisognerebbe omettere di ricordare ancora una volta i sacrifici e gli strapazzi dei coniugi Blorna: le ferie interrotte, viaggio in taxi all'aeroporto di I. Attesa in mezzo alla nebbia. Taxi fino alla stazione. Treno per Francoforte, poi cambio a Monaco. Orribile sballottamento in vagone letto, e la mattina presto, non appena arrivati a casa, dover affrontare il GIORNALE! Pi tardi - naturalmente troppo tardi Blorna rimpianse di non aver telefonato a Hach anzich a Katharina, di cui pure sapeva, dal tizio del GIORNALE, che la stavano interrogando). Ci che colp tutti coloro che presero parte al secondo interrogatorio di Katharina, condotto il venerd - anche stavolta Moeding, la Pletzer, i procuratori di Stato dott. Korten e Hach, la protocollista Anna Lockster, che considerava fastidiosa la sensibilit linguistica della Blum e la definiva pura affettazione - fu l'umore addirittura radioso di Beizmenne. Entr nell'ufficio fregandosi le mani, tratt Katharina addirittura con premura, si scus di alcune rudezze che non erano da ascrivere alla sua carica ma alla sua persona, che farci, era tagliato un po' con l'accetta; e intanto cominci a prendere in esame l'elenco degli oggetti sequestrati, ch'era stato compilato nel frattempo. Si trattava di: 1) Un piccolo taccuino verde, logoro, che conteneva esclusivamente numeri telefonici che intanto erano stati controllati e non avevano rivelato nulla di sospetto. Evidentemente Katharina usava quell'agenda da quasi dieci anni. Un grafologo che aveva cercato delle tracce scritte di Gtten (Gtten tra l'altro era un disertore della Bundeswehr e aveva lavorato in un ufficio, perci aveva lasciato molti scritti di suo pugno), aveva definito addirittura esemplare, da manuale, lo sviluppo della calligrafia della donna. La ragazza sedicenne, che aveva segnato il numero telefonico del macellaio Gerber, la diciassettenne che aveva scritto quello del dott. Kluthen, la ventenne che aveva scritto quello del dott. Fehnern, e pi tardi i numeri e gl'indirizzi di trattorie, ristoranti, colleghi. 2) Estratti conto della Cassa di risparmio, in cui ogni riporto, ogni detrazione erano identificati esattamente da note in margine di pugno della Blum. Versamenti, prelievi, tutto corretto, neanche un movimento di capitale sospetto. Lo stesso si poteva dire della sua contabilit privata e delle note e comunicazioni contenute in un piccolo raccoglitore dove aveva registrato lo stato del suo debito verso la ditta Haftex, da cui aveva acquistato il suo appartamento di propriet nel quartiere Una casa elegante lungo il fiume. Anche le sue dichiarazioni dei redditi, le sue cartelle e ricevute delle imposte erano state esaminate con ogni cura e vagliate da un esperto del ramo, il quale non aveva trovato da nessuna parte una somma consistente sottratta al fisco. Beizmenne ci aveva tenuto a far controllare le sue transazioni finanziarie specialmente nel giro degli ultimi due anni, ch'egli definiva scherzosamente il tempo delle visite maschili. Niente. Risult soltanto che Katharina spediva ogni mese a sua madre 150 D.M., che faceva curare la tomba di suo padre a Gemmelsbroich mediante un abbonamento con la ditta Kolter di Kuir. Vennero ispezionati i suoi acquisti di mobili, casalinghi, vestiti, biancheria, benzina, e da nessuna parte salt fuori una lacuna. L'esperto di contabilit, nel restituire l'incartamento a Beizmenne, aveva detto: Senti, se questa viene fuori e va in cerca di un posto, fammi un fischio. Un tipo cos lo cerchi per tutta la vita e non lo trovi mai. Anche i conti del telefono della Blum non destarono alcun sospetto. Era evidente che Katharina non aveva quasi mai fatto telefonate intercomunali. Si era anche osservato che Katharina Blum, di tanto in tanto, inviava piccole somme, tra i 15 e i 30 D.M., tanto per aumentare un po' il suo "argent de poche", al fratello Kurt, a quel tempo in carcere per furto con scasso. La Blum non pagava alcuna tassa per il culto. Come risultava dai suoi precedenti fiscali, essa era uscita dalla Chiesa cattolica fin dal 1966, quando aveva diciannove anni. 3) Un'altra agendina con diverse annotazioni, soprattutto conti, conteneva quattro rubriche: La prima riguardava casa Blorna, ed erano i rendiconti e le somme concernenti l'acquisto di viveri e il danaro sborsato

per acquistare detersivi, per pagare lavanderie e tintorie. Si pot cos costatare che Katharina stirava lei stessa la biancheria. La seconda riguardava casa Hiepertz, con le indicazioni e i conteggi relativi. Una terza riguardava il bilancio della stessa Blum, ch'essa palesemente mandava avanti con mezzi modesti. In certi mesi appariva che Katharina aveva speso appena dai 30 ai 50 D.M. per il vitto. Sembrava invece che non avendo il televisore - andasse piuttosto spesso al cinema e che di tanto in tanto si comprasse della cioccolata, perfino dei cioccolatini. La quarta rubrica conteneva incassi e spese collegati con le attivit extra della Blum, e concernevano spese di acquisto e di pulitura del suo vestiario professionale, la sua quota di spese per la Volkswagen. Beizmenne, con una gentilezza che sorprese tutti, si attacc alle spese per la benzina e chiese alla Blum come spiegasse le sue rilevanti spese in questo campo, spese che del resto corrispondevano con la cifra sorprendentemente alta segnata dal suo contachilometri. Si era calcolato che la distanza da casa Blorna, andata e ritorno, era di circa 6 chilometri, quella da casa Hiepertz, andata e ritorno, di circa 8, quella da casa Woltersheim di circa 4, e se di media, a essere larghi, si calcolava un lavoro extra la settimana, per sbrigare il quale si dovessero percorrere, a essere larghi anche qui, 20 chilometri, il che ripartito in giorni feriali dava circa 3 chilometri al giorno, si arrivava suppergi a 21-22 chilometri al giorno. Veramente c'era da dire che la Blum non andava ogni giorno a far visita alla Woltersheim, ma insomma non si voleva star l a pignoleggiare. In totale si arrivava a circa 8000 chilometri l'anno. Ora Katharina Blum, come risultava dall'accordo da lei sottoscritto col cuoco Klormer, aveva acquistato la Volkswagen sei anni prima con un chilometraggio di 56000. Se adesso si moltiplicava 8000 per 6, il suo attuale chilometraggio doveva trovarsi sui 104-105000, mentre in realt esso arrivava quasi ai 162000. Ora era noto ch'essa era andata qualche volta a visitare sua madre a Gemmelsbroich e pi tardi alla casa di cura di Kuir-Hochsackel, un paio di volte anche da suo fratello in carcere, ma la distanza fino a Gemmelsbroich o a Kuir-Hochsackel era di circa 50 chilometri, andata e ritorno, per andare dal fratello doveva percorrerne circa 60, e se si calcolavano una o, per abbondare, due visite al mese - e suo fratello era dentro da un anno e mezzo soltanto, prima abitava con sua madre a Gemmelsbroich - si arrivava, sempre nel giro di sei anni, ad altri 7000-8000 chilometri, sicch ne restavano di non giustificati, di non coperti, altri 45000 - 50000. Perci le si chiedeva dove fosse andata cos spesso in automobile. Aveva forse - lui non voleva davvero fare qualche altra allusione grossolana, ma insomma lei doveva pur capire la sua domanda - fatto visita a qualcuno o a diverse persone, e dove? Affascinati, addirittura inorriditi, non solo Katharina Blum ma anche tutti gli altri presenti alla scena ascoltarono questo calcolo esposto da Beizmenne con voce soave, e pare che la Blum, mentre lui le snocciolava e le addebitava tutte quelle cifre, non abbia nemmeno provato sdegno, bens una tensione mista di orrore e di fascino, perch, mentre lui parlava, lei non cercava affatto una spiegazione per quei 50000 chilometri, ma tentava di rendersi conto lei stessa dove e quando e perch e in cerca di chi avesse fatto tutta quella strada. Gi all'inizio dell'interrogatorio era stata pochissimo sulle sue, anzi - con sorpresa di tutti quasi cedevole, sembrava addirittura impaurita, aveva accettato del t senza nemmeno insistere per pagarlo. Ora, dopo che Beizmenne ebbe concluso l'elenco delle sue domande e dei suoi conteggi, regn - secondo la testimonianza di varie persone, anzi di "quasi" tutti i presenti - un silenzio di tomba, come se si intuisse che qualcuno, grazie a una costatazione che - se non ci fossero state le ricevute della benzina - poteva facilmente sfuggire, era in realt penetrato in un segreto intimo della Blum, la cui vita finora era sembrata un libro aperto. S, - disse Katharina Blum, e da questo punto le sue dichiarazioni vennero messe a verbale e in questa forma le possediamo, - esatto, e farebbero ogni giorno (ho fatto un rapido calcolo mentale) quasi 25 chilometri. Non ci avevo mai pensato, nemmeno a quello che mi veniva a costare, ma certe volte partivo cos a caso, senza una meta, anche se a un certo punto una meta saltava fuori... voglio dire che mi avviavo in una direzione ch'era necessariamente quella, a sud verso Coblenza, o a ovest verso Aquisgrana o gi verso il basso Reno. Non tutti i giorni. Non saprei dire quanto spesso e con quali intervalli. Di solito quando pioveva, quando avevo finito il lavoro ed ero sola. No, mi correggo: facevo quei viaggetti solo quando pioveva. Non so bene perch. Deve sapere che certe volte, quando non dovevo andare da Hiepertz e non avevo nessun lavoro extra, ero a casa gi alle cinque e non avevo niente da fare. Non volevo andare continuamente da Else, specie da quando lei tanto amica di Konrad, e anche andare al cinema da sola non sempre privo di rischi per una donna senza famiglia. Talvolta andavo anche a sedermi in qualche chiesa, non per motivi religiosi, ma perch l si sta in pace, ma da qualche tempo ti attaccano un bottone anche in chiesa, e non solo i laici. Certo ho alcuni amici: Werner Klormer, ad esempio, che mi ha venduto la macchina, e sua moglie, e qualche altro dipendente di Kloft, ma non facile e quasi sempre piuttosto imbarazzante arrivare da sole, quando non si disposte ad accettare o a cercare a qualunque costo, o meglio incondizionatamente qualsiasi forma di contatto. E allora non mi restava che salire in macchina, accendermi la radio e mettermi in strada, prendendo sempre le strade maestre, sempre sotto la pioggia, e le mie vie preferite erano quelle alberate. In qualche caso ho tirato avanti fino in Olanda o in Belgio, dove mi sono bevuta un caff o anche una birra, poi me ne

tornavo a casa. Gi. Ora che me lo ha chiesto me ne rendo conto. Se mi domanda quanto spesso io l'abbia fatto, direi... due, tre volte al mese, talvolta anche meno, talvolta anche pi spesso e di solito per ore e ore, finch alle nove o alle dieci, certe volte non prima delle undici, rientravo a casa stanca morta. Immagino che fosse anche paura: conosco tante di quelle donne senza famiglia che la sera si ubriacano, tutte sole davanti al televisore. Il mite sorriso con cui Beizmenne prese atto, senza commenti, di quest'affermazione, non permise di indovinare il suo pensiero. Annu soltanto, e se ancora una volta si freg le mani fu quasi certamente perch ci che aveva detto Katharina aveva confermato una delle sue teorie. Ci fu un attimo di profondo silenzio, come se i presenti fossero sorpresi o dolorosamente colpiti; parve che per la prima volta la Blum avesse rivelato un particolare della sua sfera intima. Cos si liquidarono in fretta le spiegazioni relative agli altri oggetti sequestrati. 4) Un album di fotografie conteneva solo ritratti di persone facilmente identificabili. Il padre di Katharina Blum, che appariva malaticcio e amareggiato, e sembrava molto pi vecchio di quanto non fosse. Sua madre, della quale si venne a sapere ch'era ammalata di cancro e che stava per morire. Suo fratello. Lei stessa, Katharina, a quattro, a sei anni, a dieci anni al tempo della prima Comunione, a venti appena sposata; suo marito, il parroco di Gemmelsbroich, vicini, parenti, diverse fotografie di Else Woltersheim, poi, un signore piuttosto anziano, di aspetto molto vivace, che a tutta prima non si pot identificare e che in seguito risult essere il dott. Fehnern, il revisore dei conti incorso nei rigori della legge. Neanche una fotografia di una persona che si potesse ricollegare alle teorie di Beizmenne. 5 ) Un passaporto rilasciato a Katharina Brettloh nata Blum. A questo proposito si rivolsero a Katharina alcune domande relative ai suoi viaggi, ed emerse che essa non aveva mai fatto un vero viaggio e che, a parte alcuni giorni in cui era stata inferma, aveva sempre lavorato. Si era bens fatta pagare da Fehnern e dai Blorna il danaro che le spettava per le vacanze, ma poi o aveva continuato a lavorare o aveva accettato del lavoro avventizio. 6) Una vecchia scatola di cioccolatini. Contenuto: alcune lettere, nemmeno una dozzina di sua madre, suo fratello, suo marito, Frau Woltersheim. Nessuna lettera che contenesse il minimo elemento da collegare ai sospetti che gravavano su di lei. Inoltre la scatola conteneva alcune fotografie sciolte di suo padre in uniforme da caporale della Wehrmacht, di suo marito in uniforme da tamburino, un paio di fogli di calendario staccati con proverbi, una raccolta piuttosto voluminosa di ricette personali scritte a mano e un opuscolo intitolato "L'uso dello sherry nelle salse". 7) Un raccoglitore con pagelle scolastiche, diplomi, documenti, tutti gli atti del divorzio e tutti i rogiti concernenti la sua propriet immobiliare. 8) Tre mazzi di chiavi, che nel frattempo erano state controllate. Erano le chiavi delle porte e degli armadi del suo stesso appartamento, di quelli dei Blorna e di Hiepertz. Venne accertato e messo a verbale che, tra tutti gli oggetti summenzionati, non si era reperito nulla di sospetto; la spiegazione di Katharina Blum sul suo consumo di benzina e il chilometraggio della sua macchina venne accettata senza commenti. Solo a quel punto Beizmenne si cav di tasca un anello con rubino ornato di brillanti. Evidentemente ce l'aveva tenuto senza alcuna custodia perch lo strofin contro la manica della giacca prima di porgerlo a Katharina. Conosce quest'anello? S, rispose lei senza esitare e senza dimostrare imbarazzo. E' suo ? S. Sa quanto vale? Non di preciso. Ma non pu valere molto. Bene, - disse Beizmenne, gentile, - lo abbiamo fatto stimare, e per prudenza non solo dal nostro esperto qui in questura, ma anche, per non farle torto in nessun caso, da un gioielliere della citt. Quest'anello vale dagli ottomila ai diecimila marchi. Non lo sapeva? Sono persino disposto a crederle, per deve spiegarmi ugualmente come lo ha avuto. Trattandosi di un'istruttoria relativa a un criminale convinto di rapina e sul quale pesa un forte sospetto di omicidio, un anello come questo non una cosa da nulla e nemmeno un fatto privato, intimo, come centinaia di chilometri, ore e ore di percorso in macchina sotto la pioggia. Ebbene, chi le ha dato quest'anello, Gtten o una visita maschile, o forse la visita maschile non era proprio Gtten, e se non era lui, dov' che lei, in qualit di visita femminile - se posso dire scherzosamente cos - andava con la sua macchina, percorrendo migliaia di chilometri? Sarebbe uno scherzo per noi accertare qual il gioielliere che teneva quest'anello, se stato comprato o rubato, ma vorrei darle una possibilit, perch io non la considero una vera criminale, ma solo una donna ingenua e un po' troppo romantica. Come intende spiegare a me, a noi, che una persona del suo stampo, nota per la sua riservatezza, direi quasi per la sua "pruderie", tanto da meritare da parte di amici e conoscenti il soprannome di 'suora', che evita le discoteche perch c' troppa baraonda, che divorzia dal marito perch la molestava... come intende spiegarci il fatto che lei - a quel che

dice - ha conosciuto questo Gtten solo ier l'altro e lo stesso giorno - si potrebbe dire su due piedi - se l' portato a casa, dove in brevissimo tempo... be', diciamo: entrata in intimit con lui? Lei questo come me lo chiama? Amore a prima vista? Innamoramento? Tenerezza? Non vuole ammettere che ci sono alcune incongruenze che danno adito a un certo sospetto? E poi c' un'altra cosa -. Infil la mano nella tasca della giacca e ne estrasse una busta da lettere bianca, di formato piuttosto grande, dal quale tir fuori una busta da lettere di formato normale, stravagante, color violetta, foderata di carta velina color crema. - Questa busta da lettere vuota, che abbiamo trovato insieme con l'anello nel cassetto del suo comodino, stata timbrata il 12 febbraio 1974, alle ore 18, presso il servizio postale ferroviario di D sseldorf, ed indirizzata a lei. Santo cielo, - soggiunse subito Beizmenne, - se lei aveva un amico che ogni tanto le faceva visita e dal quale lei si recava di tanto in tanto, che le scriveva delle lettere e talvolta le regalava qualcosa, ebbene ce lo dica, non mica un delitto. Deporrebbe solo a suo carico se la cosa avesse qualche rapporto con Gtten. Tutti i presenti capirono che Katharina riconosceva l'anello, di cui per aveva fin l ignorato il valore; evidentemente si era di nuovo nel campo scabroso delle visite maschili. Si vergognava unicamente perch vedeva in pericolo il suo buon nome, o vedeva in pericolo qualcun altro che non voleva coinvolgere nella faccenda? Stavolta Katharina arross appena. Evitava di dire che l'anello gliel'aveva dato Gtten perch sapeva che sarebbe stato abbastanza inverosimile fare di Gtten un tal cavaliere? Rimase calma, quasi mansueta quando fece mettere a verbale: E' vero che durante il ballo in casa di Frau Woltersheim ho ballato esclusivamente e con trasporto con Ludwig Gtten, che vedevo per la prima volta in vita mia e di cui venni a conoscere il cognome solo il gioved mattina, durante l'interrogatorio in questura. Provai una gran tenerezza per lui e lui per me. Verso le dieci ho lasciato la casa di Frau Woltersheim e sono andata a casa mia, in macchina, con Ludwig Gtten. Sulla provenienza dell'anello non posso... anzi mi correggo: non voglio fornire spiegazioni. Siccome non ne sono venuta in possesso per via illegale, non mi sento in dovere di dire come l'ho avuto. Quanto al mittente della busta da lettere che mi viene esibita, non so chi sia. Sar uno dei soliti stampati pubblicitari. Sono abbastanza conosciuta nell'ambiente degli esperti di gastronomia. Non so come spiegare il fatto che uno stampato pubblicitario senza mittente venga spedito dentro una busta piuttosto costosa e foderata con una certa pretesa. Vorrei solo far osservare che certe ditte di prodotti gastronomici si danno volentieri un'apparenza raffinata. Quando poi le venne domandato perch proprio quel giorno, lei che palesemente e secondo le sue stesse dichiarazioni guidava cos volentieri la macchina, si fosse recata da Frau Woltersheim in tram, Katharina rispose che non sapeva se avrebbe bevuto molto o poco alcool, e che perci le era parso pi sicuro non far uso della propria vettura. Richiesta se bevesse molto o se addirittura in certi casi si ubriacava, rispose di no, che beveva poco e che non si era mai ubriacata, solo una volta - e precisamente in presenza e su istigazione di suo marito durante una festicciola del corpo dei tamburini - era stata "fatta" ubriacare con una specie di anisette che sapeva di limonata. Pi tardi le avevano detto che quella roba piuttosto cara era un mezzo molto in uso per ubriacare la gente. Quando le obiettarono che quella spiegazione - cio che aveva temuto di bere troppo - non era plausibile perch lei non beveva mai troppo e se non si rendeva conto che, secondo ogni apparenza, si sarebbe detto che lei avesse un regolare appuntamento con Gtten e che perci sapesse che non avrebbe avuto bisogno della propria macchina perch sarebbero andati a casa con quella di lui, lei scosse la testa e disse che le cose erano andate esattamente come aveva gi detto. S, vero, aveva una gran voglia di prendersi una buona volta una bella sbornia, ma poi non lo aveva fatto. Prima della pausa di mezzogiorno si dovette chiarire un altro punto: come mai essa non aveva n un libretto di risparmio n un libretto degli assegni. Non aveva un conto da qualche altra parte? No, non aveva nessun altro conto fuori che alla Cassa di risparmio. Ogni somma di cui potesse disporre, anche la pi piccola, la usava immediatamente per estinguere il suo debito ad alto interesse; gl'interessi della somma presa a credito a volte erano il doppio di quelli che le fruttavano i suoi risparmi, e un giroconto si sa che non frutta quasi interessi. Per di pi l'emissione di assegni per lei era troppo cara e complicata. Le spese correnti, il bilancio domestico e l'automobile, li pagava in contanti.

25. Certi ristagni, che si potrebbero anche chiamare tensioni, sono inevitabili, perch non tutte le sorgenti si possono deviare e stornare di colpo e tutte insieme, in modo che rimanga improvvisamente scoperto e prosciugato un certo tratto di terreno. Vogliamo per evitare tensioni inutili, e perci diremo senza indugio perch quel venerd mattina sia Beizmenne che Katharina fossero cos miti, quasi cedevoli o addirittura mansueti, e lei persino impaurita o intimidita. E' pur vero che il GIORNALE, che una gentile vicina aveva fatto scivolare sotto la porta di Frau Woltersheim, aveva suscitato nelle due donne rabbia, furore, indignazione, vergogna e paura, ma la pronta telefonata di Blorna aveva subito portato un po' di sollievo, e

siccome, poco dopo che le due donne stravolte avevano dato una scorsa al GIORNALE e parlato al telefono con Blorna, si era gi presentata Frau Pletzer, la quale aveva ammesso apertamente che, com'era logico, si stava sorvegliando l'appartamento di Katharina e di conseguenza si sapeva ch'essa si trovava l, e che adesso, purtroppo, bisognava andare - purtroppo anche Frau Woltersheim - all'interrogatorio, ecco che grazie ai modi franchi e gentili di Frau Pletzer lo spavento suscitato dal GIORNALE era stato per il momento rimosso e in cambio era tornato in primo piano un avvenimento che per Katharina era stato una vera e propria felicit: Ludwig le aveva telefonato, e precisamente di "l!" Era stato cos caro, e perci lei non gli aveva detto nulla di tutti i guai che passava, non volendo che pensasse di essere la causa dei suoi dispiaceri. Non avevano neanche parlato d'amore, perch lei glielo aveva espressamente proibito fin da quando era andata a casa con lui in macchina. No, no, lei stava bene, naturalmente avrebbe preferito stare con lui e vivergli insieme per sempre o almeno per lungo tempo, ma possibilmente in eterno, e durante i giorni di carnevale lei si sarebbe riposata e mai, mai pi avrebbe ballato con un altro uomo e solo ritmi sudamericani, e soltanto con lui: e l come stava? Gtten rispose di essere sistemato benissimo, che non gli mancava proprio niente, e siccome lei gli aveva proibito di parlar d'amore avrebbe voluto almeno dirle che le voleva molto, molto bene, e che un giorno - quando non lo sapeva ancora, poteva durare dei mesi, ma anche un anno o due - sarebbe venuto a prenderla per portarla non sapeva ancora dove. E cos via, come sogliono chiacchierare al telefono due persone che si amano teneramente. Nessun accenno alle loro intimit e meno che mai una parola su quel fatto che Beizmenne (o, come sembra pi probabile, Hach) aveva definito in modo cos grossolano. Eccetera eccetera, tutte le cose che chi ha questa tenerezza in cuore solito dire. Per un bel po' di tempo. Dieci minuti. Fors'anche di pi, disse Katharina a Else. Forse, per quel che riguarda il vocabolario concreto dei due innamorati, si potrebbe rinviare a certi film moderni, dove al telefono - spesso scavalcando lunghe distanze si chiacchiera per parecchio tempo e "apparentemente" di cose senza importanza. Questa telefonata tra Katharina e Ludwig spiega anche la distensione, la gentilezza e la dolcezza di Beizmenne, e anche se lui indovinava perch Katharina avesse smesso quel suo fare chiuso e scostante, lei certo non poteva indovinare a sua volta che Beizmenne era cos allegro per lo stesso motivo, anche se non per il suo stesso sentimento. (Bisognerebbe che questo singolare e memorabile episodio c'inducesse a telefonare pi spesso, se occorre anche senza teneri bisbigli, perch non si pu mai sapere "a chi", con una nostra telefonata, possiamo dare una gioia). Beizmenne per sapeva anche perch Katharina fosse tanto impaurita, essendo venuto a conoscenza di un'altra telefonata, questa anonima. Si prega di non voler ricercare le fonti delle comunicazioni riservate contenute in questo capitolo, non che il ristagno accumulatosi in una pozzanghera attigua, la cui diga di sbarramento - eretta in maniera dilettantesca - stata aperta, facendone scorrere via le acque, prima che quel debole argine crollasse, disperdendo tutta la pressione idrica.

26. A scanso di equivoci va detto che tanto Else Woltersheim quanto Blorna sapevano, naturalmente, che Katharina aveva commesso un vero e proprio reato aiutando Gtten a fuggire inosservato dalla sua casa; inoltre, quando aveva reso possibile la fuga di lui, doveva pur essere al corrente di certi delitti da lui commessi, anche se in questo caso non di quelli veri! Else Woltersheim glielo disse chiaro e tondo, poco prima che Frau Pletzer venisse a portarle tutte e due all'interrogatorio. Blorna approfitt della prima occasione per far notare a Katharina quanto ci che aveva commesso fosse passibile di pena. Vogliamo anche far sapere a tutti ci che Katharina disse a Frau Woltersheim a proposito di Gtten: Mio Dio, era proprio lui quello che doveva venire, e io lo sposer e gli dar dei figli... anche se dovessi aspettare anni e anni prima di vederlo uscire dal carcere.

27. Con ci l'interrogatorio di Katharina Blum poteva considerarsi concluso, ora essa doveva tenersi pronta per un eventuale confronto con le deposizioni delle altre persone intervenute al party della Woltersheim. Bisognava infatti chiarire una questione molto importante in rapporto alla teoria dell'appuntamento e della congiura sostenuta da Beizmenne: Come era intervenuto Gtten al ballo in casa di Frau Woltersheim? Permisero a Katharina di andare a casa o di aspettare in un luogo di sua scelta, ma lei rifiut di tornare a casa sua, disse che a quell'appartamento ci aveva perso il gusto per sempre, che preferiva aspettare in una cella finch avessero finito d'interrogare Frau Woltersheim, per tornare poi a casa con lei. Solo allora Katharina si sfil di tasca le due edizioni del GIORNALE e domand se lo Stato - si espresse in questi termini - non poteva far nulla per proteggerla da quella sporcizia e restituirle il suo onore perduto. Lei intanto aveva

perfettamente capito che era pi che giustificato interrogarla, anche se non vedeva il bisogno di scoprire fino al minimo particolare della sua vita, ma le riusciva incomprensibile come certi dettagli del suo interrogatorio - ad esempio le famose visite maschili - fossero potuti giungere a conoscenza del GIORNALE, e poi tutte quelle dichiarazioni false e bugiarde. A questo punto intervenne il procuratore Hach e disse che, dato l'enorme interesse suscitato nel pubblico dal caso Gtten, naturalmente era stato necessario diramare un comunicato stampa; non c'era ancora stata una conferenza stampa, ma sarebbe stato difficile evitarla, a causa dell'agitazione e del terrore provocati dalla fuga di Gtten, che lei, Katharina, aveva reso possibile. Del resto, grazie ai suoi rapporti con Gtten lei era ormai un personaggio di attualit e perci oggetto di un giustificato interesse da parte del pubblico. Se la rivista aveva pubblicato particolari offensivi o addirittura calunniosi, essa poteva querelarla e, qualora fosse emerso che c'erano state delle fughe di notizie in seno alle autorit inquirenti, queste ultime, ne fosse pur certa, avrebbero sporto denuncia contro ignoti e l'avrebbero aiutata a ottenere giustizia. Dopo di che Katharina Blum venne portata in una cella. Si rinunci a sottoporla a una stretta sorveglianza, le si mise solo accanto una giovane assistente di polizia, Renate Z ndach, la quale, disarmata, le tenne compagnia e pi tardi rifer che per tutto quel tempo - circa due ore e mezzo - Katharina Blum non aveva fatto altro che leggere e rileggere le due edizioni del GIORNALE. Aveva rifiutato il t, i panini, tutto, non in maniera aggressiva ma con un'apatia quasi cortese. Ogni tentativo di conversazione sulla moda, il cinema, il ballo, che lei, Renate Z ndach, aveva tentato di avviare per distrarla, Katharina lo aveva lasciato cadere. In seguito, per aiutare la Blum che non riusciva pi a staccarsi dalla lettura del GIORNALE, la Z ndach aveva passato momentaneamente la sorveglianza al suo collega H ften ed era andata in archivio a prendere i resoconti di altri giornali, che riferivano l'implicazione e l'interrogatorio della Blum, la parte che poteva aver avuto nella vicenda in forma assolutamente obiettiva. In terza, quarta pagina brevi notizie in cui non si dava per intero nemmeno il nome della Blum, ma si parlava solo di una certa Katharina B., collaboratrice domestica. Ad esempio, sulla Umschau c'era solo un trafiletto di dieci righe, naturalmente senza fotografia, in cui si parlava di una persona del tutto incensurata che aveva avuto la disavventura di essere coinvolta nella faccenda. Ma tutto questo - aveva fatto vedere alla Blum una quindicina di ritagli - non aveva consolato affatto quest'ultima, che si era limitata a dire: Ma questo chi lo legge? Tutti quelli che conosco leggono il GIORNALE!

28. Per chiarire in che modo Gtten sarebbe potuto venire al ballo in casa Woltersheim, per prima cosa venne interrogata la Woltersheim stessa, e fin dal primo istante apparve evidente che Frau Woltersheim, se non proprio ostile, era certo pi ostile della Blum verse le autorit inquirenti. Dichiar di essere nata nel 1930, di avere pertanto quarantaquattro anni, di essere nubile, di professione governante, senza diploma. Prima deporre sulla causa, parl con voce impassibile, asciutta, il che diede al suo sdegno pi forza che se avesse urlato e insultato, del modo con cui Katharina Blum veniva trattata dal GIORNALE e del fatto che, come ormai risultava chiaro, qualcuno forniva a quel tipo di stampa dei particolari dell'interrogatorio. Si rendeva conto, s, che bisognava indagare sulla parte avuta da Katharina, per si domandava se fosse ammissibile distruggere una giovane vita, come si stava facendo adesso. Conosceva Katharina fin dalla nascita e gi adesso vedeva in lei i segni della distruzione e anche del grave turbamento che si erano manifestati il giorno prima. Lei non era una psicologa, ma considerava allarmante che Katharina dimostrasse di non interessarsi pi alla propria casa, cui era attaccata e per la quale aveva lavorato cos a lungo. Non fu facile arginare quella fiumana di parole, nemmeno Beizmenne riusc a tener testa alla Woltersheim, e solo quando la interruppe e le rimprover di aver ricevuto Gtten, lei disse che non ne sapeva neanche il nome, che quello non si era presentato n era stato presentato da nessuno. Sapeva soltanto ch'era venuto in casa sua, quel famoso mercoled, verso le 19,30 in compagnia di Hertha Scheumel, insieme con l'amica di quest'ultima, Claudia Sterm, la quale a sua volta era accompagnata da un uomo mascherato da sceicco, del quale lei sapeva solo che veniva chiamato Karl e che pi tardi si era comportato in modo assai strano. Era assurdo parlare di un appuntamento con quel tal Gtten, del resto lei non lo aveva mai sentito nominare nemmeno prima, e s che della vita di Katharina conosceva anche il minimo particolare. Quando le parlarono delle dichiarazioni di Katharina a proposito dei suoi strani viaggi in macchina, la Woltersheim dovette ammettere che di quello non aveva mai saputo niente, cosa che inferse un grave colpo alla sua asserzione di conoscere la vita di Katharina in ogni particolare. Interrogata sulle visite maschili, si dimostr imbarazzata e disse che, siccome immaginava che Katharina non avesse detto nulla in proposito, si rifiutava anche lei di rispondere. L'unica cosa che poteva dire su quest'argomento era che si trattava di una faccenda piuttosto squallida, e dicendo squallida non mi riferisco a Katharina, ma al visitatore. Se Katharina l'avesse

autorizzata, avrebbe detto tutto quello che sapeva in proposito; comunque escludeva che i viaggi in macchina di Katharina la portassero da quel signore. S, quel signore esisteva, e se esitava a dire di pi era solo perch non voleva esporlo al ridicolo pi totale. Ad ogni modo, la parte avuta da Katharina nei due casi - il caso Gtten e il caso visite maschili - era al di sopra di ogni sospetto. Katharina era sempre stata una ragazza laboriosa, ordinata, un po' timida, o meglio intimidita, da bambina persino religiosa e devota. Ma poi sua madre, che faceva le pulizie anche nella chiesa di Gemmelsbroich, aveva commesso diverse cose che non andavano e una volta l'avevano persino sorpresa, in sacrestia, a bere una bottiglia di vino da Messa insieme col sacrestano. Da questo avevano poi fatto un'orgia e uno scandalo, e Katharina era stata trattata male a scuola dal parroco. S, Frau Blum, la madre di Katharina, era una donna di poco carattere, in certi periodi era anche stata un'alcoolizzata, ma bisognava tener presente quell'uomo malaticcio e brontolone - il padre di Katharina - ch'era tornato dalla guerra ridotto a un rottame, poi quella donna amareggiata della madre e infine... be', s, diciamo pure quel fallito del fratello. Lei conosceva anche la storia di quel fallimento totale ch'era stato il matrimonio di Katharina. Lei l'aveva sconsigliato fin dall'inizio, Brettloh era - e chiedeva scusa dell'espressione - un tipico leccapiedi, che strisciava servile davanti a ogni autorit, sia preti che secolari, e inoltre era un fanfarone disgustoso. Il matrimonio precoce di Katharina le era sembrato una fuga dal suo terribile ambiente domestico e, come si poteva vedere, appena sfuggita a quell'ambiente e a quel matrimonio cos avventato, Katharina era maturata in modo addirittura esemplare. La sua qualificazione professionale non lasciava adito a dubbi, e lei, la Woltersheim, poteva confermarlo e attestarlo non solo a voce, ma se necessario anche per iscritto, non per nulla faceva parte della commissione esaminatrice della Camera artigiana. Con le nuove forme dell'ospitalit privata e pubblica, che sempre pi tendevano a evolversi verso quello che si cominciava a chiamare buffetismo organizzato, crescevano sempre pi le chances di una donna come Katharina Blum, preparata e formata alla perfezione dal punto di vista organizzativo, preventivistico e persino estetico. Adesso tuttavia, se non si fosse riusciti a darle soddisfazione di fronte al GIORNALE, con l'interesse per la casa si sarebbe spento in lei anche l'interesse professionale. A questo punto della deposizione, anche a Frau Woltersheim venne spiegato che non era compito della polizia o della procura di Stato perseguire penalmente certe forme di giornalismo senza dubbio riprovevoli. Non si poteva contrastare con leggerezza la libert di stampa, ma stesse pur certa che un'eventuale querela privata avrebbe trovato giusto accoglimento e che, circa ogni fonte d'informazione illegittima, si sarebbe sporta denuncia contro ignoti. Fu il giovane procuratore dott. Korten che a questo punto tenne un'arringa addirittura appassionata a favore della libert di stampa e del segreto d'informazione, rilevando espressamente che chiunque non frequentava o non andava a cacciarsi in cattive compagnie non forniva alla stampa nessun pretesto per attacchi e deformazioni di sorta. Tutta la faccenda - ad esempio l'improvvisa apparizione di Gtten e di quel sospetto signor Karl mascherato da sceicco - autorizzava a concludere che si usava una strana leggerezza nello scegliere le proprie compagnie. Tutto questo aspetto della cosa non gli era stato ancora chiarito abbastanza, e ora contava di ricevere delle spiegazioni plausibili durante l'interrogatorio delle due giovani signore in questione. A lei, Frau Woltersheim, non si poteva risparmiare il rimprovero di non essere quello che si dice molto schizzinosa nella scelta dei suoi ospiti. Frau Woltersheim respinse quella lezione da parte di un signore molto pi giovane di lei e disse di aver invitato le due giovani signore a venire coi loro amici: e certo non si sarebbe mai sognata di richiedere la carta d'identit e il certificato di buona condotta agli amici che le portavano i suoi ospiti. Venne redarguita e le si fece notare che qui l'et del procuratore di Stato dott. Korten non aveva alcuna importanza, mentre ne aveva molta la sua posizione. Si stava indagando su un caso importante, grave, se non addirittura sul pi grave di tutti i casi di violenza criminale in cui era dimostrato ch'era implicato Gtten. Perci lasciasse che fosse il rappresentante dello Stato a stabilire quali particolari e quali lezioni ritenesse giusti. Domandata un'altra volta se Gtten e le famose visite maschili potessero essere la stessa persona, la Woltersheim rispose di no, che lo si poteva escludere con certezza. Ma quando poi le si domand se conoscesse personalmente la visita maschile, se lo avesse mai visto, se lo avesse mai incontrato, fu costretta a negarlo, e poich ignorava anche un dettaglio intimo importante come quegli strani viaggi in automobile, la sua deposizione venne definita insoddisfacente ed essa venne dimessa, per il momento, con una nota stonata. Prima che lei lasciasse la stanza, palesemente irritata, fece ancora mettere a verbale che quel Karl mascherato da sceicco le era parso almeno altrettanto sospetto di Gtten. Infatti alla toilette non aveva fatto che parlar da solo e poi era scomparso senza salutare nessuno.

29. Poich risult provato ch'era stata la commessa diciassettenne Hertha Scheumel a portare Gtten al party, tocc a lei essere interrogata subito dopo. Era palesemente impaurita, disse di non aver mai avuto a che fare con la polizia, ma poi forn una spiegazione abbastanza plausibile su come aveva conosciuto Gtten. Io

abito, - dichiar, - con la mia amica Claudia Sterm, che lavora in una fabbrica di cioccolata, un appartamento di una camera, cucina, doccia. Siamo tutte e due di Kuir-Oftersbroich, siamo imparentate alla lontana tanto con Frau Woltersheim quanto con Katharina Blum (la Scheumel avrebbe voluto specificare meglio di che lontana parentela si trattasse, richiamandosi a certi nonni ch'erano stati cugini o cugine di altri nonni, ma si rinunci a una descrizione dettagliata del suo parentado e l'espressione 'alla lontana' venne considerata sufficiente). Noi chiamiamo Frau Woltersheim zia e consideriamo Katharina nostra cugina. Quella sera, il 20 febbraio 1974, Claudia e io eravamo in grande imbarazzo. Avevamo promesso a zia Else di portare i nostri amici a quella piccola festa, perch se no sarebbero mancati i cavalieri per il ballo. Ora per il mio amico, che attualmente serve nella Bundeswehr, o per essere pi esatti nei genieri, ancora una volta e anche adesso senza preavviso era stato assegnato alla pattuglia interna, e bench io gli consigliassi di tagliare semplicemente la corda, non riuscii a convincerlo perch lo aveva gi fatto pi volte e temeva d'incorrere in qualche grosso guaio disciplinare. Quanto all'amico di Claudia, nel primo pomeriggio era gi talmente sbronzo che dovemmo metterlo a letto. Cos decidemmo di andare al caff Polkt e di prender su qualcuno di carino, in modo da non perdere la faccia di fronte a zia Else. Al caff Polkt, durante il carnevale, succede sempre qualcosa. Ci s'incontra l prima e dopo i balli, prima e dopo le sedute, e si pu essere certi di trovarci sempre un sacco di giovani. Gi nel tardo pomeriggio di mercoled l'atmosfera del caff Polkt era simpaticissima. Due volte sono stata invitata a ballare da quel giovanotto, di cui solo adesso vengo a sapere che si chiama Ludwig Gtten e che un pericoloso criminale, e al secondo ballo gli ho chiesto se non aveva voglia di venire a un party con me. Lui ha accettato subito con gioia. Mi disse ch'era in citt di passaggio, che non alloggiava da nessuna parte e che non sapeva dove passare la serata, per cui mi avrebbe seguita volentieri. Mentre, per cos dire, mi davo appuntamento con questo Gtten, Claudia ballava vicino a me con un uomo mascherato da sceicco, e i due devono aver sentito le nostre parole perch lo sceicco, di cui venni a sapere pi tardi che si chiama Karl, domand subito a Claudia, con un fare umile e scherzoso, se in quel party non c'era ancora un posticino per lui: anche lui era solo e non sapeva dove andare. Bene, cos avevamo raggiunto il nostro scopo, e poco dopo, nella macchina di Ludwig - voglio dire del signor Gtten - siamo andati a casa di zia Else. Era una Porsche, non molto comoda per quattro persone, ma la distanza non era molta. Alla domanda se Katharina Blum sapeva che saremmo andate al caff Polkt a prendere su qualcuno rispondo di s. La mattina le avevo telefonato in casa dell'avvocato Blorna, dove lavora, e le avevo detto che Claudia e io saremmo arrivate da sole, se non avessimo trovato qualcuno. Le ho anche detto che si sarebbe andate al caff Polkt. Lei fu molto contraria e mi disse che eravamo troppo ingenue e leggere. Eh s, Katharina un po' curiosa in queste cose. Tanto pi rimasi sbalordita quando lei si accaparr quasi subito Gtten e gli ball insieme tutta la sera, come se si conoscessero gi da un'eternit.

30. La deposizione di Hertha Scheumel venne confermata quasi alla lettera dalla sua amica Claudia Sterm. Ci fu contraddizione solo in un punto secondario. Claudia aveva ballato con lo sceicco Karl non due, ma tre volte, perch era stata invitata al ballo da Karl prima che non Hertha da Gtten. E anche Claudia Sterm si dimostr sorpresa della rapidit con cui Katharina, nota per la sua "pruderie", era entrata in dimestichezza, anzi quasi in intimit con Gtten.

31. Si dovettero interrogare altri partecipanti a quel ballo domestico. Konrad Beiters, cinquantasei anni, commerciante tessile in proprio, amico di Frau Woltersheim, e i coniugi Hedwig e Georg Plotten, rispettivamente di trentasei e quarantadue anni, entrambi di professione impiegati amministrativi. Tutti e tre descrissero allo stesso modo lo svolgersi della serata, dall'arrivo di Katharina Blum, dall'arrivo di Hertha Scheumel in compagnia di Ludwig Gtten e di Claudia Sterm in compagnia di quel Karl mascherato da sceicco. Del resto era stata una serata simpatica, avevano ballato, avevano chiacchierato insieme, e anzi Karl si era dimostrato particolarmente spiritoso. Un certo disturbo - se cos si poteva dire, perch per quei due non era stato certo tale - lo aveva dato, secondo Georg Plotten, l'accaparramento totale di Katharina Blum da parte di Ludwig Gtten. La cosa aveva dato alla serata una seriet, quasi una solennit che non si addiceva molto a una manifestazione carnevalesca. Anche lei, dichiar Frau Hedwig Plotten, aveva notato, andando in cucina a prendere dell'altro ghiaccio dopo che Katharina e Ludwig se n'erano andati, che quel Karl, presentatosi in vesti di sceicco, teneva dei monologhi al gabinetto. Poco dopo, del resto, questo Karl se n'era andato senza nemmeno salutare.

32. Katharina Blum, interrogata ancora una volta, conferm la telefonata da lei avuta con Hertha Scheumel, ma continu a negare che ci fosse un previo accordo tra lei e Gtten. Le avevano infatti consigliato, e non Beizmenne ma il pi giovane dei due procuratori, il dott. Korten, di ammettere che, dopo ch'essa aveva parlato con Hertha Scheumel, Gtten le aveva telefonato e che lei aveva inviato quest'ultimo, con molta accortezza, al caff Polkt e lo aveva indotto ad abbordare la Scheumel, in modo che loro due si potessero poi incontrare senza dar nell'occhio in casa della Woltersheim. La cosa non era stata difficile, dato che la Scheumel era una biondina piuttosto sgargiante e vistosa. Katharina Blum, frattanto divenuta quasi completamente apatica, si limit a scuotere la testa mentre se ne stava l seduta, continuando a tener strette nella destra le due edizioni del GIORNALE. Poi venne dimessa e usc dal commissariato insieme con Frau Woltersheim e il suo amico Konrad Beiters.

33. Quando vennero discussi ancora una volta i verbali dell'interrogatorio ormai firmati, vedendo se si era omessa qualche domanda importante, il dott. Korten chiese se non era giunto il momento di fare un serio sforzo per mettere le mani su quello sceicco di nome Karl e indagare sulla parte molto sospetta da lui avuta in tutta quella faccenda. Disse ch'era molto stupito che non si fosse ancora fatto nulla per iniziare le ricerche di questo Karl. In fin dei conti era evidente che questo Karl era spuntato al caff Polkt insieme con Gtten, se non proprio in sua compagnia, che si era cacciato anche lui in quel party, e il suo ruolo gli sembrava molto poco chiaro, se non peggio. A questo punto tutti i presenti scoppiarono a ridere, persine quella donna riservata dell'agente femminile Pletzer si permise di sorridere. Quanto alla verbalista, Anna Lockster, scoppi in una risata cos volgare che dovette essere ripresa da Beizmenne. E poich Korten continuava a non comprendere, lo illumin finalmente il suo collega Hach. Non aveva capito, non aveva notato, Korten, che il commissario Beizmenne aveva intenzionalmente tralasciato o passato sotto silenzio lo sceicco? Era evidente, no?, che era uno dei nostri e che il presunto monologo al gabinetto era l'avviso da lui trasmesso - sia pure con poca accortezza - ai propri colleghi, per mezzo di un ricetrasmettitore in miniatura, di buttarsi all'inseguimento di Gtten e della Blum, della quale frattanto si era scoperto l'indirizzo. Lei capir anche, caro collega, che in questo carnevale un costume da sceicco la miglior mimetizzazione, perch quest'anno per ovvi motivi gli sceicchi sono pi popolari dei cowboys. Naturalmente, - soggiunse Beizmenne, - sapevamo a priori che il carnevale avrebbe reso pi facile ai banditi di far perdere le loro tracce e che a noi avrebbe reso pi difficile stargli alle costole, perch Gtten lo seguivamo gi da trentasei ore passo per passo. Gtten, che tra l'altro non era mascherato, aveva dormito la notte dentro un pulmino Volkswagen, in un parcheggio da dove poi aveva rubato la Porsche, pi tardi aveva fatto colazione in un caff, nella cui toilette si era fatto la barba e cambiato d'abito. Non lo abbiamo perso d'occhio un minuto, circa una dozzina di agenti mascherati da sceicchi, da cowboys, da spagnuoli, tutti forniti di ricetrasmettitore in miniatura, mimetizzati da gente che se ne torna a casa dal veglione, mezza sbronza, stavano sulle sue tracce per segnalare ogni suo eventuale contatto con qualcuno. Le persone con cui Gtten ebbe a che fare sino al suo ingresso al caff Polkt sono state fermate e controllate tutte, e sono: un barista che gli serv una birra; due ragazze con cui ball in un locale della citt vecchia; un benzinaio nei pressi del Mercato del legname, dove fece rifornimento con la Porsche che aveva rubato; un uomo al chiosco di giornali della Matthiasstrasse; un venditore in una tabaccheria; un impiegato di banca che gli cambi settecento dollari americani, probabilmente frutto di una rapina in banca. Tutte queste persone le ha senza alcun dubbio incontrate per caso, non in base a un piano, e nessuna delle parole da lui scambiate con ciascuna di esse lascia sospettare un codice segreto. Invece nessuno riuscir a convincermi che anche la Blum sia un incontro casuale. Il suo colloquio telefonico con la Scheumel, la puntualit con la quale arriv in casa Woltersheim, anche la dannata intimit e tenerezza con cui quei due hanno ballato fin dal primo istante - e la rapidit con la quale poi se la sono svignata - tutto si oppone all'ipotesi del puro caso. Ma soprattutto il fatto che lei, a quel che dice, lo ha lasciato andare senza salutarlo, e in effetti, come tutto ci fa pensare, gli ha mostrato un'uscita dall'isolato che dev'essere sfuggita alla nostra attenta sorveglianza. Non abbiamo perso d'occhio per un istante l'isolato, cio l'edificio in cui si trova l'appartamento di lei. Naturalmente non potevamo sorvegliare tutta l'area di quasi un chilometro quadrato e

mezzo. La Blum deve aver conosciuto una scappatoia e deve avergliela insegnata, per di pi sono sicuro che gi in passato deve aver dato ricovero a lui - e forse anche ad altri - e che ora sa dove Gtten si trova. Le abitazioni dei suoi datori di lavoro sono gi sotto controllo, abbiamo iniziato delle indagini nel paese dov'essa nata, l'appartamento di Frau Woltersheim stato sottoposto a un'altra scrupolosa perquisizione mentre la Woltersheim era qui a testimoniare. Niente. A questo punto direi che il meglio sia lasciarla andare in giro libera affinch commetta un errore, ed probabile che si arrivi a Gtten seguendo la traccia di queste sospette visite maschili, come sono sicuro che seguendo la traccia della sua fuga all'interno dell'isolato finiremo per imbatterci nella signora Blorna, che frattanto ci divenuta ben nota come 'Trude la rossa' e che ha collaborato al progetto edilizio dell'isolato.

34. Qui dovremmo costatare che il primo ristagno quasi smaltito, che ormai dal venerd siamo arrivati al sabato. Faremo di tutto per evitare altri ingorghi o anche solo un aumento superfluo delle acque. Ma evitarli del tutto temiamo che sia impossibile. Forse abbastanza rivelatore che Katharina Blum, dopo gl'interrogatorii finali del venerd pomeriggio, abbia pregato Else Woltersheim e Konrad Beiters di portarla in macchina a casa sua e - per favore, per favore - di accompagnarla su. Disse che aveva paura, perch quel gioved notte, poco dopo aver parlato al telefono con Gtten (chiunque fosse estraneo alla faccenda avrebbe dovuto riconoscere l'innocenza di lei dal fatto ch'essa parlava apertamente, anche se non durante l'interrogatorio, dei suoi contatti telefonici con Gtten!), le era accaduta una cosa davvero orrenda. Poco dopo aver parlato con Gtten, aveva appena posato il ricevitore quando il telefono si era di nuovo messo a squillare. Lei, nella selvaggia speranza che fosse di nuovo Gtten, aveva staccato subito il ricevitore, ma all'apparecchio non c'era Gtten bens una voce maschile spaventosamente sommessa che, quasi bisbigliando, le aveva detto un sacco di bassezze, cose molto brutte, e il pi brutto era che quel tizio si era detto un coinquilino e le aveva chiesto perch mai, se ci teneva tanto alle tenerezze, le andava a cercare cos lontano: lui era l pronto, e ben disposto a offrirle tutte le tenerezze immaginabili. S, era a causa di quella telefonata che quella notte stessa essa era andata da Else. Aveva paura, persino paura del telefono, e poich Gtten aveva il numero telefonico di lei, ma lei non aveva quello di Gtten, Katharina continuava a sperare in una telefonata, ma al tempo stesso aveva timore del telefono. Be', non vogliamo nascondere che l'aspettavano ancora altri spaventi. Per prima cosa: la sua cassetta delle lettere, che finora aveva avuto una parte assai scarsa nella sua vita e dove essa aveva quasi sempre lanciato uno sguardo perch si usa far cos, ma senza successo. Ebbene, quel venerd mattina traboccava addirittura, e non certo per la soddisfazione di Katharina. Infatti, bench Else W. e Beiters facessero di tutto per intercettare lettere e stampe, Katharina non si lasci confondere e, si presume nella speranza di trovarvi un segno di vita del suo caro Ludwig, pass in rassegna tutto ci che le aveva portato il postino complessivamente una ventina tra lettere e stampati -, evidentemente senza trovare nulla di Ludwig, e infil tutta quella roba nella borsa. Gi la salita in ascensore fu un tormento, perch con lei salivano altri due coinquilini. Un signore (dobbiamo dirlo, per quanto suoni incredibile) mascherato da sceicco, che nel palese e tormentoso intento di tenersi lontano, si appiattava in un angolo, ma che per fortuna scese gi al quarto piano, e una signora (sembra una pazzia, ma quello che vero vero) travestita da andalusa la quale, con una maschera in faccia, non si scost affatto da Katharina, ma le rimase piantata accanto, vicinissima, scrutandola sfacciata e curiosa con due occhi color nocciola duri e insolenti. E costei sal oltre l'ottavo piano. Ma attenti, c' ancora di peggio. Giunta finalmente nella sua abitazione, dove si aggrapp subito a Beiters e a Frau W., si sent squillare il telefono, e stavolta Frau W. fu pi veloce di Katharina, part di corsa, stacc il ricevitore, le si vide assumere un'espressione inorridita, farsi pallida, la si sent mormorare: Maledetto porco, maledetto vigliacco d'un porco, dopo di che non riattacc il microtelefono ma lo pos accanto all'apparecchio. Invano Frau W. e Beiters cercarono di strappare dalle mani di Katharina la sua posta, essa teneva stretto stretto quel fascio di lettere e di stampe, insieme con le due edizioni del GIORNALE che aveva tirato fuori ugualmente dalla borsa, e insist per aprire la corrispondenza. Non ci fu nulla da fare. Lesse tutto quanto! Non tutto era anonimo. Una lettera non anonima - la pi grossa - veniva da un'impresa che si definiva "Spedizioni intime" e che le offriva ogni sorta di articoli sexy. Era gi una bella botta per l'animo di Katharina, e peggio ancora che qualcuno ci avesse aggiunto a mano: Eccole, le vere tenerezze. Per farla breve, o meglio per esprimerci in termini statistici, degli altri diciotto messaggi ricevuti da Katharina: sette erano cartoline anonime scritte a mano, con pesanti proposte sessuali, dove si era sempre fatto uso dell'espressione troia dei comunisti;

quattro altre cartoline anonime contenevano insulti di carattere politico senza proposte sessuali. Si andava da agitatrice rossa a fanatica del Cremlino; cinque lettere contenevano ritagli del GIORNALE e per la maggior parte - tre o quattro - portavano in margine dei commenti in inchiostro rosso, per esempio: Quello che non riuscito a fare Stalin non riuscirai a farlo neanche tu; due lettere contenevano esortazioni religiose, in entrambi i casi scritte su due trattatelli acclusi: Devi di nuovo imparare a pregare, povera creatura perduta e inginocchiati e riconosci le tue colpe, Dio non ti ha ancora abbandonato. Solo alla fine Else W. scopr un biglietto infilato sotto la porta, che per fortuna riusc a nascondere a Katharina: Perch non usi il mio catalogo di tenerezze? Devo proprio obbligarti a essere felice? Il tuo vicino, che hai respinto con tanta spocchia. Bada a te. Era scritto in un carattere stampatello che a Else W. fece pensare a una formazione universitaria, se non decisamente medica.

35. E' abbastanza sorprendente che n Frau W. n Konrad B. si stupirono quando Katharina, senza che a loro passasse nemmeno per la testa d'intervenire, and al suo piccolo bar nel soggiorno, ne prese una bottiglia di sherry, una di whisky, una di vino rosso e una, gi iniziata, di sciroppo di ciliege e, senza particolare eccitazione, le scaravent contro le pareti immacolate, dove andarono in mille pezzi e versarono tutto il loro contenuto. Lo stesso nel suo cucinino, dove fece fare la medesima fine al ketchup, alla salsa per insalata, all'aceto e alla Worcestersauce. Occorre aggiungere che la stessa cosa fece in bagno con tubetti e bottiglie di crema, cipria, polveri medicinali, ingredienti per bagno, e in camera da letto con un flacone di acqua di Colonia? Nel farlo procedeva con ordine, per nulla agitata, cos convinta e convincente che Else W. e Konrad B. non mossero un dito.

36. Com' ovvio, sono state formulate parecchie teorie circa il momento esatto in cui Katharina concep la prima idea di uccidere o escogit il suo piano omicida e si decise a metterlo in atto. Alcuni pensano che fosse gi stato sufficiente il primo articolo apparso sul GIORNALE gioved, altri considerano venerd la giornata decisiva perch quel giorno il quotidiano continuava a non darle pace, mentre il vicinato e la casa di Katharina, a cui lei era cos attaccata, si rivelarono distrutti (almeno dal punto di vista soggettivo); le telefonate anonime, le lettere anonime, e poi ancora il GIORNALE di sabato e per di pi (ma stiamo anticipando i tempi!) il GIORNALE DELLA DOMENICA. Non sono speculazioni inutili? Katharina ha progettato e attuato quell'omicidio: punto e basta! E' comunque certo che qualcosa, in lei, ha avuto un'escalation, che le dichiarazioni del suo ex marito l'hanno irritata in modo particolare e pi che certo che quanto si poteva leggere sul GIORNALE DELLA DOMENICA, se anche non ha avuto un potere determinante, certo non poteva contribuire a calmarla.

37. Prima di chiudere definitivamente coi nostri passi indietro, riportando la narrazione della storia alla giornata di sabato, dobbiamo ancora riferire sul decorso della sera di venerd e della notte sul sabato in casa di Frau Woltersheim. Risultato complessivo: sorprendentemente innocuo. E' vero che fallirono le manovre diversive di Konrad Beiters, che mise su della musica da ballo, persino sudamericana, e tent d'indurre Katharina a ballare con lui, fall anche il tentativo di staccare Katharina dal GIORNALE e dalla sua corrispondenza anonima, cos come fall il tentativo di presentarle tutto ci che stava accadendo come non poi cos terribilmente importante, ma anzi transitorio. Non aveva forse superato di peggio: la miseria dell'infanzia, il matrimonio con quel meschinello di Brettloh, l'alcoolismo e, per non dir di peggio, la decadenza della mamma, che in fin dei conti anche responsabile della caduta di Kurt? Per intanto Gtten non era al sicuro e la sua promessa di venire a prenderla non era da pigliar sul serio? Non si era a carnevale, e non si godeva di una certa sicurezza economica? Non c'erano persone carissime come i Blorna, gli Hiepertz, e anche quello stupidotto vanesio - si aveva ancor sempre ritegno a chiamar per nome la visita maschile - non era in fondo un tipo divertente, che non faceva paura a nessuno? Ma qui Katharina li contraddisse, richiamandosi a quello stupido anello e a quella busta cretina, che avevano messo tutti e due seriamente nei guai, attirando

persino dei sospetti su Ludwig. Poteva mai immaginare, Katharina, che quello stupidotto avrebbe speso tanto per la sua vanit? No, no, non lo trovava per nulla divertente. No. Quando si pass a parlare di cose pratiche, ad esempio se voleva cercarsi un'altra casa e se non bisognasse gi chiedersi in che zona - Katharina si dimostr evasiva e rispose che l'unica cosa pratica che aveva in mente sarebbe stato di confezionarsi un costume carnevalesco, e preg Else di prestarle un grande lenzuolo perch, visto che gli sceicchi erano cos di moda, aveva intenzione di buttarsi anche lei, sabato o domenica, in costume da beduina. In fondo, che cosa successo di tanto grave? Quasi niente, a pensarci bene, o per meglio dire: quasi solo cose positive, perch in fin dei conti Katharina ha realmente incontrato quello che doveva venire, ha trascorso una notte d'amore con lui, anche se, e va bene!, dopo l'hanno interrogata, messa sotto il torchio, ed risultato che Ludwig non si pu proprio definire un cacciatore di farfalle. Poi c' stata la solita lordura sul GIORNALE, un paio di porci le hanno fatto delle telefonate anonime, altri hanno scritto delle lettere anonime. Ma forse che la vita non continua? Ludwig non sistemato nel migliore dei modi, e come sa lei e lei sola, addirittura da signore? Ora cuciamo un costume carnevalesco in cui Katharina sar un amore, un burnus bianco da donna: sar deliziosa quando si butter in quell'arnese. Alla fin fine anche la natura esige i suoi diritti, e ci si addormenta, ci si appisola, ci si risveglia, ci si appisola di nuovo. Allora si beve un bicchierino insieme? Perch no? Il quadretto pi pacifico del mondo: una giovane donna che si appisolata lavorando di cucito, mentre una donna e un uomo piuttosto anziani le si muovono intorno in punta di piedi affinch la natura abbia i suoi diritti. E la natura li ha a tal punto che Katharina non viene nemmeno svegliata dal telefono che squilla verso le due e mezzo del mattino. Perch a Frau Woltersheim, una donna cos ragionevole, cominciano improvvisamente a tremare le mani quando afferra il ricevitore? Si aspetta delle tenerezze anonime, come qualche ora avanti? Certo, le due e mezzo della mattina un'ora brutta per le telefonate, ma lei prende su il ricevitore, che Beiters le toglie subito di mano, e appena lui dice: S?, dall'altra parte riattaccano. Poi il telefono squilla di nuovo, e anche stavolta, appena lui stacca, all'altro capo riappendono prima ancora che lui abbia detto S? Non c' dubbio, c' anche della gente che vuol farti la guerra dei nervi dopo che il GIORNALE gli ha detto come ti chiami e dove abiti, sicch meglio non riappendere pi il ricevitore. Cos ci si era proposti di risparmiare a Katharina almeno l'edizione di sabato del GIORNALE, ma lei ha approfittato di alcuni istanti in cui Else W. si era addormentata e Konrad B. si stava radendo in bagno, ed sgattaiolata in strada, dove alle prime luci dell'alba ha lacerato il primo pacco del GIORNALE che le capitato davanti, commettendo una specie di sacrilegio, perch ha tradito la FIDUCIA del GIORNALE prendendo una copia del GIORNALE stesso senza pagare! A questo punto il flash-back si pu considerare, per il momento, concluso: infatti il preciso momento in cui i Blorna, quello stesso sabato, scendono dal treno tutti rotti, irritati e tristi e pigliano la stessa edizione del GIORNALE che pi tardi, a casa, studieranno attentamente.

38. In casa Blorna abbiamo un sabato mattina terribilmente spiacevole, e non solo per la notte quasi insonne trascorsa in vagone letto, in un continuo sbatacchiamento; non solo a causa del GIORNALE, di cui Frau Blorna disse che quella peste ti perseguitava in tutto il mondo, non lasciandoti nessuna speranza di scampo; spiacevole non solo per i molti telegrammi pieni di rimproveri spediti da amici e soci d'affari influenti, della ditta Lustra, ma anche per via di Hach, cui si era telefonato troppo presto, eh s, troppo presto (e d'altra parte troppo tardi, se si considera che sarebbe stato meglio telefonargli fin da gioved). Non fu molto gentile, disse che l'interrogatorio di Katharina era concluso, che non poteva dire se si sarebbe istruito un procedimento contro di lei, al momento essa aveva certo bisogno di assistenza, ma non ancora di assistenza legale. Ci si era dimenticati ch'era carnevale e che anche i procuratori di Stato hanno diritto a un po' di vacanza e alle feste relative? Comunque, ci si conosce ormai da ventiquattro anni, si ha studiato, sgobbato, cantato, perfino fatto viaggi a piedi insieme, e allora non si prendono cos sul serio i primi minuti di cattivo umore, tanto pi che anche tu stesso ti senti molto gi di nervi, ma poi - e te lo dice un procuratore di Stato ti senti rivolgere la preghiera di discutere il resto a voce, e non per telefono. S, certo, Katharina era indiziata, diverse cose erano tutt'altro che chiare, ma niente di molto grave, forse quel pomeriggio si sarebbero detti dell'altro a voce. Dove? In citt. Passeggiando, ch'era la cosa migliore. Nell'atrio del museo. Alle sedici e trenta. Nessun contatto telefonico con l'abitazione di Katharina, nessuna con Frau Woltersheim, nessuna coi coniugi Hiepertz. Era anche spiacevole che la mancanza della mano ordinatrice di Katharina si facesse sentire cos presto e in modo cos sensibile. Com' possibile che nel giro di mezz'ora, dopo che hai solo servito il caff, preso dall'armadio pane di segale, burro e miele e deposto in anticamera quel poco bagaglio, sembra che si sia gi scatenato il caos? Alla fine vennero i nervi anche a Trude, perch lui non smetteva di chiederle che connessione vedesse tra l'affare di Katharina e Alois Strubleder o addirittura L ding, e lei non gli venne

incontro per nulla, ma continu - con la sua finta ingenuit ironica, che in genere gli piaceva molto ma che quella mattina non apprezzava per nulla - a rinviarlo alle due edizioni del GIORNALE: non ci aveva notato particolarmente una parola? Quando lui le domand quale fosse, lei si rifiut di rispondere osservando sarcastica che voleva mettere alla prova il suo acume. Cos lui non fece che leggere e rileggere questo schifo, questo porco schifo che t'insegue per tutto il mondo, lo lesse un'infinit di volte, senza riuscire a concentrarsi, perch la rabbia di come avevano travisato la sua dichiarazione e il fatto di Trude la rossa continuavano a salirgli in gola, sinch alla fine capitol e preg Trude umilmente di aiutarlo: era cos fuori di s che il suo acume lo abbandonava, e poi da anni esercitava ormai solo come avvocato industriale, non come penalista, al che lei ribatt, secca: Purtroppo, - poi tuttavia si dimostr misericordiosa e disse: - Non hai notato l'espressione 'visite maschili, ossia di un signore' e che quell'espressione io l'ho riferita ai telegrammi? Credi che quel Gtting - no, Gtten, guarda bene le sue fotografie - credi che qualcuno, in qualunque modo lo vedesse vestito, lo qualificherebbe a quel modo? No, vero? Nel linguaggio dei coinquilini che stanno a spiare dietro le porte, uno come lui lo si chiama ancora un 'uomo', e io mi trasformo su due piedi in profetessa e ti dico che al massimo entro un'ora anche noi riceveremo la visita di un 'signore', e ti profetizzo anche un'altra cosa: arrabbiature, conflitti, e forse la fine di una vecchia amicizia, arrabbiature anche con la tua Trude 'rossa', e pi ancora con Katharina, che ha due qualit pericolosissime: fedelt e orgoglio, e non ammetter mai, mai e poi mai di aver insegnato a quel ragazzo la via per fuggire, una via che abbiamo studiato insieme, lei e io. Stai buono, caro, stai buono: non si verr a sapere, ma a guardar bene colpa mia se quel Gtting, no, Gtten riuscito a sparire dalla casa di lei senza che nessuno lo vedesse. Tu certo non ricordi pi che io avevo appeso, in camera da letto, un piano di tutto l'impianto di riscaldamento, ventilazione, canalizzazione e tubazione del complesso edilizio 'Una casa elegante lungo il fiume'. I tubi del riscaldamento erano colorati in rosso, quelli della ventilazione in blu, le linee a cavo in verde e la canalizzazione in giallo. Questo progetto affascinava a tal punto Katharina - da quella persona ordinata, sistematica che , quasi geniale quando pianifica qualcosa - che stava sempre a guardarlo a lungo e non si stancava di chiedermi significati e rapporti di quel 'quadro astratto', come lo chiamava lei, e io avevo gi quasi deciso di procurarmene una copia e di regalargliela. Provo un certo sollievo di non averlo fatto, immagina un po' se avessero trovato a casa sua una copia di quel piano: la teoria della cospirazione, l'idea del 'posto di smistamento' sarebbero perfettamente consolidate, e cos il rapporto Trude la rossa - banditi, Katharina - visite maschili. Un grafico come quello sarebbe l'ideale per ogni sorta di ladri e di adulteri che volessero entrare e uscire senza essere visti. Io stessa, poi, le ho spiegato quale altezza hanno i singoli passaggi: dove si pu camminare in piedi, dove bisogna procedere curvi, dove necessario strisciare per riparare un tubo o tendere un cavo. E' solo cos che quell'amabile giovane gentleman di cui Katharina sogna ancora le tenerezze sgusciato di mano alla polizia, e se davvero uno scassinatore di banche avr capito tutto il sistema. Forse anche la famosa visita maschile entrata e uscita allo stesso modo. Questi grandi caseggiati moderni richiedono tutt'altri metodi di sorveglianza delle case d'affitto di una volta. Faresti bene a dare un piccolo suggerimento alla polizia e alla procura di Stato. Quelli sorvegliano gl'ingressi principali, forse anche l'atrio e l'ascensore, ma c' anche un montacarichi che porta direttamente in cantina, ed ecco che un tizio striscia per qualche centinaio di metri, alza un tombino da qualche parte, e chi s' visto s' visto. Credimi: a questo punto non resta che pregare, perch al tuo amico non possono certo far piacere i titoloni del GIORNALE, qualunque cosa dicano, quello che ora gli serve che qualcuno dia una diretta ed energica ritoccata all'inchiesta e a come verr riferita, e un'altra cosa che teme non meno dei titoloni la faccia amara e acidula di una certa Maud, che sua moglie di fronte alla legge e alla Chiesa e per di pi gli ha dato quattro figli. Non hai mai notato l''allegria giovanile', quasi scatenata, e devo anche dire il modo veramente simpatico con cui ha ballato qualche volta con Katharina, e quanto insisteva per portarla a casa? E la sua delusione, proprio quella di un ragazzo, quando lei si fece la propria macchina? Quello che lui cercava, ci che chiedeva il suo cuore era una cosina unica, deliziosa come Katharina, non leggera, eppure... com' che dite, voi uomini?... capace di amare, seria e insieme giovane e tanto graziosa da non rendersene nemmeno conto. Non ha rallegrato un poco anche il tuo cuore di uomo? S, s, lo aveva rallegrato, il suo cuore di uomo, e lui lo ammise, ammise anche di volerle molto pi che non soltanto bene, e lei, Trude, sapeva che ciascuno, e non solo gli uomini, ogni tanto sente il desiderio di stringere tra le braccia una persona, e forse anche di pi... Ma Katharina no, c'era in lei qualcosa che non avrebbe mai fatto di lui una visita maschile, e se qualcosa glielo aveva impedito, anzi reso impossibile, anche solo come tentativo, non era gi - e lei sapeva bene ci che lui voleva dire - il rispetto e il riguardo che aveva per lei, Trude, ma il rispetto per Katharina, s, il rispetto, quasi la reverenza, di pi: l'amorosa reverenza per la sua, accidenti, innocenza, e pi ancora, pi ancora che innocenza, una cosa per la quale non trovava nessuna espressione adeguata. Probabilmente era stata questa strana, calda freddezza di Katharina e sebbene lui avesse quindici anni pi di lei e Dio sa se aveva fatto un po' di strada nella vita - il fatto di come Katharina aveva preso in mano, organizzato, pianificato la sua vita andata a male... tutto questo, se mai lui avesse avuto un'idea di quel genere, lo aveva trattenuto dal mandarla ad effetto perch aveva avuto paura di distruggere lei o la sua vita, perch Katharina era vulnerabile, accidenti quanto era vulnerabile, e se mai fosse

saltato fuori che il visitatore maschile fosse davvero Alois, lui - per dirla schietta - gli avrebbe rotto il muso. S, bisognava aiutarla, aiutarla, Katharina non era all'altezza di quei trucchi, di quegli interrogatorii, di quelle inchieste... e ormai era troppo tardi e lui doveva, doveva scovare Katharina nel corso della giornata... Ma qui venne interrotto nelle sue meditazioni rivelatrici perch Trude costat, con la sua incomparabile asciuttezza: Il visitatore maschile arrivato proprio adesso.

39. Diciamo subito che Blorna non ruppe il muso a Strubleder, che effettivamente arrivava proprio allora in una arcilussuosa automobile da noleggio. Non soltanto vogliamo che qui scorra meno sangue possibile, ma anche la descrizione della violenza fisica, se proprio non si pu evitare del tutto, dev'essere almeno ridotta al minimo imposto dai doveri di cronaca. Il che non vuol dire che in casa Blorna si cre, a questo punto, un'atmosfera pi serena, al contrario, l'atmosfera si fece ancor pi tesa perch Trude B. non seppe rinunciare a salutare il loro vecchio amico, mentre continuava a rimescolare col cucchiaino nel caff, con le parole: Ciao, visitatore maschile. Suppongo, - disse Blorna imbarazziate, - che ancora una volta Trude abbia colto nel segno. S, - disse Strubleder, - resta per da chiedersi se ci dimostri sempre molto tatto. E' il momento di rivelare che tra la signora Blorna e Alois Strubleder si erano create delle tensioni quasi insopportabili quando quest'ultimo aveva cercato, se non proprio di sedurla, perlomeno di flirtare massicciamente con lei, e lei, col suo fare asciutto, gli aveva fatto capire che lui, certo, si riteneva irresistibile, ma che in realt non lo era, almeno non per lei. Date tali circostanze si capir che Blorna portasse subito Strubleder nel proprio studio e pregasse la moglie di lasciarli soli e far di tutto, in quel frattempo (Che frattempo? domand la signora Blorna), per trovare Katharina.

40. Perch a un tratto il tuo studio ti appare cos orribile, quasi disordinato e sporco, bench non vi si possa scoprire un granello di polvere e tutto sia al suo solito posto? Che cosa rende improvvisamente tanto odiose le rosse poltrone di cuoio in cui si sono trattati tanti buoni affari e condotte tante conversazioni confidenziali, dove si pu sedere veramente comodi e ascoltare musica? Che cosa rende disgustosi perfino gli scaffali dei libri e sospetto lo stesso Chagall, con firma autografa, che pende alla parete e ora ti sembra addirittura un falso eseguito dallo stesso artista? Posacenere, accendino, flacone del whisky: che cosa abbiamo contro questi oggetti innocui, anche se costosi? Che cosa rende cos insopportabile una giornata antipatica dopo una notte antipaticissima, e tende a tal punto i rapporti tra vecchi amici, che quasi ne sprizzano scintille? Che cosa abbiamo contro i muri di fibra ruvida che, tinteggiati d'un giallo tenue, sono ornati di disegni moderni, contemporanei? S, s, - disse Alois Strubleder, - veramente sono venuto soltanto per dirti che non mi occorre pi il tuo aiuto in "questa" faccenda. Hai di nuovo perduto il controllo dei nervi, all'aeroporto, nella nebbia. Un'ora dopo che vi saltarono i nervi, o la pazienza, la nebbia si diradata, e voi potevate arrivare qui verso le 18,30. Riflettendo a mente un po' pi calma, potevate persino telefonare da Monaco e scoprire che ormai i voli si effettuavano regolarmente. Ma non parliamone pi. Diciamo le cose come sono: anche se non ci fosse stata nebbia e l'aereo fosse partito in perfetto orario, tu saresti arrivato ugualmente troppo tardi perch la parte decisiva dell'interrogatorio sarebbe gi stata conclusa da un pezzo e ormai non si sarebbe pi potuto impedire nulla. Neanche adesso posso fare niente contro il GIORNALE, disse Blorna. IL GIORNALE, - disse Strubleder, - non costituisce un pericolo, questa faccenda l'ha in mano L ding, ma ci sono altri giornali, e a me fa brodo ogni sorta di titoloni, tranne questi che mi mettono in rapporto con quei banditi. Una romantica storia di donne pu crearmi al massimo delle difficolt private, non pubbliche. Non mi farebbe danno nemmeno una fotografia insieme con una donna attraente come Katharina Blum, per il resto la teoria delle visite maschili verr lasciata cadere, e n i gioielli n le lettere - e va bene, le ho regalato un anello abbastanza costoso che stato trovato, e le ho scritto alcune lettere di cui si trovata solo una busta - creeranno delle difficolt. Un guaio, invece, che quel Ttges scriva sotto altro nome, per dei rotocalchi, le cose che non pu pubblicare sul GIORNALE, e che Katharina - eh gi - gli abbia promesso un'intervista in esclusiva. L'ho saputo pochi minuti fa da L ding, che d'accordo anche lui di lasciar fare quell'intervista a Ttges, dato che il GIORNALE lo abbiamo in pugno: ma non abbiamo nessun potere sulle altre attivit giornalistiche di Ttges, il quale si serve di un uomo di paglia. Si direbbe che la cosa ti giunga nuova, o sbaglio? Non ne sapevo niente di niente, disse Blorna.

Strana condizione per un avvocato del quale, bene o male, io sono il cliente. Ecco che cosa succede quando si spreca stupidamente il proprio tempo a farsi sbatacchiare in un treno, invece di mettersi in contatto con gli uffici meteorologici che avrebbero potuto dirti che la nebbia si sarebbe diradata presto. Dunque, a quanto posso capire, non sei ancora entrato in contatto con lei? No, e tu? No, non direttamente. So soltanto che circa un'ora fa ha telefonato al GIORNALE e ha promesso un'intervista ; in esclusiva a Ttges per domani pomeriggio. E lui ha accettato. Ma poi c' un'altra cosa ancora che mi da molto pi da pensare, che anzi mi fa venire veramente il mal di stomaco (qui il volto di Strubleder parve quasi commosso e la sua voce preoccupata), da domani in poi insultami finch ti pare, perch effettivamente ho tradito la vostra fiducia. Ma d'altra parte direi che viviamo in un paese libero, dove tra l'altro permesso avere una propria libera vita amorosa, e devi credermi se ti dico che farei di tutto per aiutarla, metterei persino in ballo il mio buon nome perch - s s, ridi pure - io quella donna l'amo: per lei non c' pi nulla da fare, per me s. Katharina, semplicemente, non vuol essere aiutata... Neanche contro il GIORNALE puoi aiutarla, contro quei porci? Santo cielo, non farla cos tragica, col GIORNALE, anche se adesso vi danno un po' addosso. Non vorremo certo litigare sul giornalismo scandalistico e sulla libert di stampa. Insomma, mi farebbe piacere se tu fossi presente all'intervista, in qualit di avvocato mio "e" di Katharina. Perch vedi, la cosa pi imbarazzante non venuta fuori n durante gli interrogatori n sulla stampa, ed che circa sei mesi fa ho quasi obbligato Katharina ad accettare la chiave di una casetta di vacanze che ho a Kohlforstenheim. La chiave non l'hanno trovata n durante la perquisizione domiciliare n durante quella personale, ma Katharina ce l'ha, o almeno ce l'aveva, a meno che l'abbia buttata via. Sar stato sentimentalismo, chiamalo come vuoi, ma volevo che lei avesse una chiave di quella casa, perch non volevo rinunciare alla speranza che venisse a farmi una visita. Credimi, io l'aiuterei, io l'assisterei, sarei perfino disposto ad andar l e a dire: Eccomi qua, sono io il visitatore maschile... Ma so benissimo che Katharina mi rinnegherebbe, cosa che non farebbe mai con Ludwig. C'era qualcosa di assolutamente nuovo, sorprendente, nel volto di Strubleder, che suscit quasi compassione in Blorna, o se non altro curiosit. Era un'espressione quasi umile, o forse era gelosia? Cos' questa storia dell'anello, delle lettere e adesso della chiave? Accidentaccio, Hubert, possibile che non capisci? E' una cosa che non posso dire n a L ding n a Hach n alla polizia: sono sicuro che Katharina ha dato la chiave al suo Ludwig, e quel tizio se ne sta in casa mia da due giorni. Ho semplicemente paura per Katharina, per gli agenti di polizia, e anche per quello scioccone che forse se ne sta rintanato a casa mia a Kohlforstenheim. Vorrei che scomparisse di l prima che lo scoprano, e insieme vorrei che lo beccassero perch la cosa finalmente si concluda. Capisci, adesso? E che cosa mi consigli? Potresti fare una telefonata, voglio dire a Kohlforstenheim. E tu credi che se lui l va a rispondere al telefono? Poi devi telefonare alla polizia, non c' altro da fare. Non fosse che per evitare una disgrazia. Semmai fa' una telefonata anonima. Se c' anche la pi piccola possibilit che Gtten si trovi nella tua casa, devi avvertire subito la polizia. Se no lo faccio io. Per far s che la mia casa e il mio nome finiscano sui titoli dei giornali, messi in rapporto con quel bandito? Pensavo a qualcos'altro... pensavo che tu potessi magari fare una capatina laggi a Kohlforstenheim, in qualit di mio avvocato, per vedere se tutto in ordine. Proprio adesso? Il sabato di carnevale, quando il GIORNALE sa gi che ho interrotto precipitosamente le mie ferie? E lo avrei fatto soltanto per vedere se tutto in ordine nella casetta dove qualche volta passi il week-end? Controllare che il frigorifero funzioni, vero? Che il termostato del riscaldamento a olio sia ancora regolato a dovere, che nessuno abbia rotto un vetro, che il bar sia rifornito a sufficienza e la biancheria da letto non sia umida? E' per far questo che uno stimatissimo avvocato industriale, che possiede una villa di lusso con piscina e ha sposato 'Trude la rossa', torna dalle ferie a rotta di collo? La credi davvero un'idea intelligente, quando certissimo che i signori cronisti del GIORNALE osservano tutti i miei movimenti: appena sceso dal vagone letto mi precipito, per cos dire, verso la tua villa per vedere se i fiori di croco sono gi prossimi a spuntare o se i bucaneve sono gi usciti? La credi davvero una buona idea, a parte il fatto che quel caro Ludwig ha gi dimostrato di essere un ottimo tiratore? Maledizione, non so se la tua ironia e le tue freddure siano ancora opportuni. Come mio avvocato e amico ti chiedo di rendermi un servizio che non nemmeno di natura personale, ma direi civica, e tu mi tiri fuori i bucaneve. Questa storia talmente segreta, che da stamattina non abbiamo pi ricevuto nessuna informazione di l. Tutto ci che sappiamo lo sappiamo dal GIORNALE, con cui per fortuna L ding in buoni rapporti. La procura di Stato e la polizia non telefonano nemmeno pi al ministero degli interni, col quale L ding ugualmente in buoni rapporti. E' questione di vita o di morte, Hubert.

In quel momento entr Trude senza bussare. Aveva in mano una radiolina a transistor e disse: Non pi questione di morte, ma solo di vita, ormai, grazie a Dio. Hanno beccato il ragazzo, lui stupidamente ha sparato e gli agenti hanno risposto: rimasto ferito, ma non corre pericolo di vita. Nel tuo giardino, Alois, a Kohlforstenheim, tra la piscina e la pergola. Si parla della villa di lusso, da mezzo milione di marchi, di un compagno di L ding. Per i gentiluomini esistono ancora. La prima cosa che ha detto il nostro buon Ludwig che Katharina non ha niente a che fare con la faccenda: una questione amorosa puramente privata, che non ha assolutamente nulla a che vedere coi reati di cui lo si accusa, e che lui continua a negare. E' probabile che tu debba far sostituire un paio di vetri, Alois: c' stata una sparatoria mica male, l intorno. Il tuo nome non stato ancora fatto, ma forse faresti bene a telefonare a Maud, che certo agitata e ha bisogno di conforto. Per di pi, insieme con Gtten, in altri luoghi erano stati arrestati tre suoi presunti complici. Il tutto viene considerato un successo clamoroso di un certo commissario Beizmenne. E adesso gambe in spalla, caro Alois, e tanto per cambiare fa' un po' una visita maschile alla tua buona moglie. Si pu bene immaginare che a questo punto, nello studio di Blorna, si sarebbe venuti quasi a vie di fatto che non si addicevano per nulla allo stile e all'arredamento del luogo. Pare - "pare" - che Strubleder abbia effettivamente tentato di saltare alla gola di Trude Blorna; ma il marito di lei lo aveva impedito, chiedendogli poi se aveva intenzione di percuotere una signora. In seguito, pare - "pare" - che Strubleder abbia detto di non essere sicuro se il termine di signora si potesse ancora applicare a una lingua cos perversa; c'erano parole che, in determinati casi e soprattutto quando si annunciavano avvenimenti tragici, non si poteva usare con ironia, e se avesse sentito ancora una volta, ancora una sola volta quell'orrenda espressione, ebbene, allora... che cosa, allora?... s, allora sarebbe stata la fine. Aveva appena lasciato la casa, e Blorna non aveva ancora avuto il modo di dire a Trude che forse si era spinta un po' troppo in l, quando quest'ultima gli tagli la parola in bocca dicendo: La mamma di Katharina morta stanotte. S, sono riuscita a scovarla a KuirHochsackel.

41. Prima di passare alle ultime manovre diversive, inversive e lenitive, ci si permetta a questo punto una parentesi di carattere, diciamo cos, tecnico. In questa storia succedono troppe cose. E' ricca di azione in maniera imbarazzante, irrefrenabile: e questo non le giova. Certo, abbastanza spiacevole che una donna che esercita la libera professione della collaboratrice domestica uccida a colpi di pistola un giornalista, e un caso simile dev'essere scandagliato, o almeno se ne deve cercare una spiegazione. Ma che cosa fare di un avvocato di successo che, a causa di una collaboratrice domestica, interrompe una breve vacanza invernale che si era duramente meritata? Di un industriale (che secondariamente fa anche il professore e il manager di un partito), il quale, spinto da un sentimentalismo immaturo, quasi impone alla stessa collaboratrice domestica di accettare la chiave della propria casetta di vacanze (e insieme se stesso); l'una e l'altra cosa senza successo, come ben sappiamo; che da un lato vuole la pubblicit, ma solo di un certo tipo; tutte cose e persone che impossibile sincronizzare e che turbano di continuo il decorso della narrazione (il suo processo lineare) perch, diciamo cos, sono immuni. Che fare di un agente della polizia criminale che ha un continuo bisogno di spinette, e infatti le ottiene? In breve: tutto troppo permeabile e insieme, nel momento decisivo, non permeabile abbastanza per chi deve raccontare, perch magari si viene a sapere questo o quello (per esempio da Hach o da qualche funzionario o funzionaria di polizia), ma nulla, assolutamente nulla di ci che dicono ha un sia pur minimo valore probativo, perch non verrebbe confermato e nemmeno ripetuto di fronte a nessun tribunale. Come testimonianza vale zero! Di fronte al pubblico non esiste. Per esempio quest'affare delle intercettazioni telefoniche. L'inserirsi in una linea telefonica serve naturalmente all'istruttoria, ma i risultati conseguiti - dato che la misura stata presa da un'autorit che non quella istruttoria - in un procedimento pubblico non solo non possono essere utilizzati, ma nemmeno menzionati. Soprattutto: che cosa succede nella psiche degli intercettatori telefonici? Che cosa pensa un funzionario incensurato che compie soltanto il proprio dovere, il quale, diciamo cos, se non astretto da un ordine, certo per astretto dalla necessit di guadagnarsi il pane, compie il suo (magari odioso) dovere, che cosa penser mai quando dovr sentire anche lui come l'anonimo coinquilino che chiameremo brevemente l'offri-tenerezze, telefona a una persona tanto carina, a posto, quasi incensurata come Katharina Blum? Prover eccitazione morale o sessuale o ambedue? S'indigna, prova compassione, o gli d addirittura uno strano piacere sentire che una donna soprannominata la suora viene ferita nel profondo dell'anima da profferte sussurrate in tono di rauca minaccia? Be', succedono tante cose in primo piano: figuriamoci nell'ombra! Ad esempio, che cosa pensa un innocuo ascoltatore telefonico clandestino, che si limita a guadagnarsi il suo duro pane, se un certo L ding, che abbiamo nominato di sfuggita, telefona alla redazione del GIORNALE e dice, poniamo: Tirate fuori subito S., e mettete dentro B. fino al collo. E' chiaro che le conversazioni telefoniche di L ding non

vengono sorvegliate perch si debba tener d'occhio lui, ma perch c' pericolo che qualcun altro gli telefoni (ad esempio ricattatori, gangster politici eccetera). Come pu, quell'agente incensurato, sapere che S. sta per Strubleder, B. per Blorna e che nel GIORNALE DELLA DOMENICA non si legger pi una parola a proposito di S., ma moltissimo a proposito di B.? Eppure - chi volete che possa saperlo o anche solo supporlo? - Blorna un avvocato che L ding stima moltissimo e che innumerevoli volte ha dimostrato, in campo nazionale e internazionale, quanta sia la sua bravura. E' a questo che si alludeva quando abbiamo scritto di certe fonti che non possono unirsi, come i figli del re a cui la falsa suora spense la candela, e uno di loro cadde nell'acqua profonda e anneg. Ed ecco che la signora L ding fa telefonare dalla propria cuoca alla segretaria di suo marito, per sapere che cosa vorrebbe mangiare L ding, domenica, come dessert: omelette confiture con semi di papavero? Fragole con gelato e panna o col solo gelato o con la sola panna? Al che la segretaria, che non vorrebbe disturbare il suo capo ma che ne conosce i gusti, e che forse vorrebbe anche provocare un po' di malumore o almeno creare dei disturbi, dice alla cuoca con voce alquanto pungente di essere sicurissima che il suo capo, quella domenica, preferirebbe crme caramel con zucchero bruciato. La cuoca, che ovviamente conosce anche lei i gusti di L ding, ribatte dicendo che questo le riesce nuovo, chiede alla segretaria se sicura di non confondere i propri gusti con quelli del signor L ding e se proprio non pu passarle il signor L ding, per poter sentire direttamente da lui che cosa desidera come dolce. La segretaria, che pi di una volta viaggia col signor L ding in occasione di qualche convegno e mangia con lui in qualche Palace Htel o albergo internazionale, sostiene allora che, quando viaggia con lui, il signor L ding mangia sempre crme caramel con zucchero bruciato. La cuoca: per domenica il signor L ding non sar in viaggio con lei, la segretaria, e non potrebbe darsi che i gusti di L ding in fatto di dessert dipendano dalla compagnia in cui si trova? Eccetera eccetera. Si litigher ancora a lungo sull'omelette confiture con semi di papavero, e tutta questa conversazione verr registrata su nastro a spese del contribuente! Chi ascolter quel nastro, e che dovr stare bene attento che non si sia fatto uso di un codice cifrato per anarchici, dove omelette confiture magari non significhi bottiglie Molotov e gelato con le fragole non stia per bombe, facile che pensi: Guarda le preoccupazioni che hanno questi, oppure: Vorrei averle io, le loro preoccupazioni, perch a lui magari appena scappata di casa la figlia o il figlio diventato vittima della droga o ancora una volta gli hanno aumentato l'affitto, e tutto ci - queste registrazioni su nastro - perch una volta qualcuno ha minacciato di lanciare delle bombe contro L ding; cos un funzionario innocente viene finalmente a sapere che cos' l'omelette confiture con semi di papavero, lui, al quale ne basterebbe una per costituire il pasto principale della giornata, anche se di uno solo. Succedono troppe cose in primo piano, e noi non sappiamo nulla di ci che avviene dietro le quinte. Se potessimo ascoltare quei nastri registrati! Cos finalmente verremmo a sapere fino a che punto si estende, e se addirittura sussiste l'intimit tra Frau Else Woltersheim e Konrad Beiters. Che significato ha la parola amico, quando si tratta dei rapporti tra questi due? Lei chiama Beiters tesoro, amore, o gli dice solo Konrad o Conny; se si scambiano tenerezze verbali, di che natura sono? Lui le canta delle canzoni al telefono, dato che si sa che un buon baritono, adatto, se non a tener concerti, almeno a ben figurare in un coro? Le canta serenate? Canzonette? Arie da opera? O forse parlano volgarmente di intimit passate o intenzionali? Farebbe piacere saperlo, perch siccome la maggior parte delle persone non hanno rapporti telepatici sicuri, non fanno che mettere mano al telefono, che gli sembra pi fidato. Si rendono conto, le autorit competenti, di ci che pretendono dalla psiche dei loro funzionari e impiegati? Supponiamo che una persona volgare, sulla quale per un certo tempo cadano dei sospetti, per cui stata concessa nei suoi confronti l'intercettazione telefonica, chiami al telefono il suo partner erotico del momento, persona non meno volgare. Poich viviamo in un paese libero e possiamo parlare tra noi liberamente e apertamente, anche al telefono, che razza di roba non pu fischiare intorno agli orecchi o venir fuori da un nastro magnetico per il funzionario in ascolto, una persona forse morale o addirittura un moralista, non importa di che sesso? Chi pu assumersi una tale responsabilit? E l'assistenza psichiatrica, almeno, garantita? Che cosa dicono, a questo proposito, i sindacati dei Servizi pubblici, dei Trasporti e del Traffico? Ci si occupa degli industriali, degli anarchici, dei direttori, dei rapinatori e degli impiegati di banca, ma chi si occupa dei nostri valorosi combattenti sul fronte del magnetofono? Non hanno niente da dire, in proposito, le Chiese? Non gli viene nessuna ideuzza alla conferenza episcopale di Fulda o al comitato centrale dei cattolici tedeschi? Perch il papa non leva la sua voce? Possibile che nessuno immagini a che prova vengono sottoposti tanti orecchi innocenti, tra crme caramel e pornografia spinta? S'invitano i giovani a seguire la carriera del pubblico impiego: e poi a chi li si lascia in balia? Agli sporcaccioni telefonici. Ecco finalmente un campo dove Chiese e sindacati potrebbero collaborare. Se non altro, si potrebbe studiare un programma culturale per ascoltatori telefonici clandestini. Nastri magnetici con lezioni di storia. Non che costi tanto.

42. Ora si torna contriti in primo piano, ci si rimette all'inevitabile lavoro di canalizzazione, ed ecco che, una volta ancora, occorre iniziare con una spiegazione! Avevamo promesso che qui non sarebbe pi corso il sangue e ci teniamo a stabilire che, con la morte di Frau Blum, la madre di Katharina, non abbiamo propriamente mancato alla promessa. Infatti non si pu parlare di un fatto di sangue, anche se non nemmeno una morte del tutto normale. E' vero che la morte di Frau Blum stata provocata violentemente, ma senza volerlo. Ad ogni modo - bisogna sottolinearlo - colui che ne provoc la morte non aveva alcuna intenzione di ucciderla o di assassinarla, e nemmeno di ferirla. Si tratta, come non solo stato provato ma come lui stesso ha riconosciuto, di quel tal Ttges, che poi trov a sua volta una fine sanguinosa, violenta e, questa s, intenzionale. Gi durante la giornata di gioved Ttges si era informato, a Gemmelsbroich, sull'indirizzo di Frau Blum, e l'aveva ottenuto, ma poi aveva cercato invano di arrivare fino a lei in ospedale. Il portiere, l'infermiera caporeparto Edelgard e il medico primario dott. Heinen gli avevano detto che Frau Blum, dopo una grave ma riuscita operazione di cancro, aveva molto bisogno di riposo: la sua guarigione dipendeva addirittura dal fatto che non le si procurasse la minima emozione, e di un'intervista non c'era nemmeno da parlare. Quando Ttges gli disse che anche Frau Blum, a causa della relazione di sua figlia con Gtten, era ormai un personaggio di attualit, il medico ribatt che anche i personaggi di attualit erano per lui, prima di ogni altra cosa, dei pazienti. Tuttavia, durante questi colloqui Ttges aveva costatato che all'interno dell'ospedale erano al lavoro degli imbianchini, e pi tardi si era addirittura vantato, di fronte a certi colleghi, di essere riuscito, usando il pi elementare dei trucchi, quello dell'operaio (si era infatti procurato un camice, un secchio di vernice e un pennello), ad arrivare la mattina del venerd sino a Frau Blum, perch niente rende pi delle mamme, anche se malate. Aveva rivelato ogni cosa a Frau Blum, non era del tutto sicuro se lei avesse capito tutto, perch di Gtten evidentemente non ne sapeva nulla, e alla fine lei aveva detto: Perch doveva finire cos, perch doveva andare cos?, frase che il GIORNALE aveva trasformato in: Non poteva che andare cos, non poteva che finire cos. Ttges spieg questo piccolo ritocco dicendo che, come reporter, era portato a queste cose e aveva l'abitudine di aiutare i semplici a spiegarsi chiaramente.

43. Non si nemmeno potuto accertare se Ttges sia veramente arrivato sino a Frau Blum o se, per poter gabellare le frasi citate dal GIORNALE come frutto di un'intervista, abbia inventato una mai avvenuta intervista con la madre di Katharina per dimostrare la sua sveltezza o bravura giornalistica e poter fare un po' il gradasso. Il dott. Heinen, l'infermiera suor Edelgard, un'altra infermiera spagnuola di nome Huelva, una donna delle pulizie portoghese di nome Puelco, tutti considerano escluso che quel tizio abbia avuto davvero la sfacciataggine di fare una cosa simile (dott. Heinen). Tuttavia non c' dubbio che quella visita presso la madre di Katharina, magari inventata ma comunque ammessa, stata senz'altro determinante, e naturalmente ci si domanda se il personale ospedaliero nega semplicemente ci che non sarebbe dovuto accadere, o se fu Ttges a inventare la sua visita alla madre di Katharina per far passare come testuali le citazioni delle frasi di lei. Qui vorremmo osservare la pi assoluta giustizia. Si ritiene dimostrato che Katharina si confezion il suo costume carnevalesco per fare delle ricerche, "dopo" aver gi concesso la futura intervista a Ttges e "dopo" che il GIORNALE DELLA DOMENICA aveva pubblicato un altro servizio di Ttges, nello stesso localino da cui l'infelice Schnner aveva tagliato la corda con una battona. Sicch bisogna aspettare. Quello che certo, provato, addirittura documentato che il dott. Heinen rimase sorpreso dalla morte improvvisa della sua paziente Maria Blum, e ch'egli se non pu dimostrare, non pu nemmeno escludere che ci sia stato qualche intervento imprevisto. Qui non vogliamo accusare affatto degli imbianchini innocenti. L'onore dei lavoratori manuali tedeschi non dev'essere macchiato: n l'infermiera Edelgard n le due straniere Huelva e Puelco possono garantire che tutti gl'imbianchini - erano quattro, della ditta Merkens di Kuir - fossero veramente imbianchini, e poich i quattro lavoravano in posti diversi, nessuno pu realmente sapere se non si sia introdotto anche un altro armato di camice, secchiello e pennello. Resta il fatto che Ttges ha "affermato" (non si pu dire che ha ammesso, perch la sua visita non realmente dimostrata) di essere stato da Maria Blum e di averla intervistata, e quest'affermazione giunta agli orecchi di Katharina. Il signor Merkens ha anche ammesso che non sempre tutti e quattro gl'imbianchini erano presenti allo stesso tempo e che, "se" qualcuno avesse voluto insinuarsi l in mezzo, sarebbe stato una cosa da nulla. Pi tardi il dott. Heinen ha detto che, basandosi sulla citazione della madre di Katharina riportata dal GIORNALE, avrebbe querelato quel foglio provocando uno scandalo perch, se la cosa era vera, era una mostruosit. Ma la sua minaccia rimase lettera morta come quella di rompere il muso a Strubleder, fatta da Blorna.

44. Verso mezzogiorno di quel sabato 23 febbraio 1974, finalmente s'incontrarono al caff Kloog di Kuir (si trattava di un nipote del trattore presso il quale Katharina, da ragazza, aveva servito ogni tanto in cucina e come cameriera) i Blorna, Frau Woltersheim, Konrad Beiters e Katharina. Ci furono abbracci e si versarono lacrime, persino da parte della signora Blorna. Anche al caff Kloog c'era aria di carnevale, ma il proprietario, Erwin Kloog, che conosceva Katharina, che le dava del tu e la stimava, mise il suo soggiorno a disposizione della piccola compagnia. Di l Blorna telefon per prima cosa a Hach e disdisse l'appuntamento per quel pomeriggio nell'atrio del museo. Comunic a Hach che la madre di Katharina era morta all'improvviso, probabilmente in seguito a una visita di Ttges del GIORNALE. Hach era pi mite che la mattina e preg di porgere a Katharina, che certo non era in collera con lui (del resto non ne aveva alcun motivo), le sue sincere condoglianze. Comunque, era sempre a loro disposizione. Era bens molto occupato a interrogare Gtten, ma si sarebbe liberato: tra parentesi, dagli interrogatori di Gtten non era finora emerso nessun elemento a carico di Katharina. L'imputato aveva parlato di lei con grande simpatia ed estrema correttezza. Tuttavia non si poteva concedere alla donna di fargli visita, dato che non c'era alcuna parentela e la definizione di fidanzata si sarebbe dimostrata certo troppo vaga e non convincente. Si direbbe proprio che Katharina non sia crollata ricevendo la notizia della morte di sua madre. Parrebbe quasi che ne abbia avuto sollievo. Naturalmente essa sciorin davanti al dott. Heinen l'edizione del GIORNALE che parlava dell'intervista di Ttges e citava sua madre, ma non condivise affatto l'indignazione del dott. Heinen per l'intervista stessa, ma disse che quelle persone erano assassini e calunniatori di professione, certo li disprezzava ma evidentemente era quasi un dovere, per quel tipo di giornalisti, danneggiare gl'innocenti nell'onore, nella fama e nella salute. Il dott. Heinen, che erroneamente la prese per una marxista (probabilmente aveva letto anche lui le allusioni di Brettloh, l'ex marito di Katharina, apparse sul GIORNALE), si spavent un poco di vederla cos fredda e le chiese se le macchinazioni del GIORNALE, secondo lei, fossero un problema di struttura. Katharina non cap che cosa lui volesse dire e scosse il capo. Poi si fece condurre da suor Edelgard nella camera mortuaria, dove entr in compagnia di Frau Woltersheim. Katharina stessa tolse il lenzuolo funebre dal volto di sua madre, disse S, la baci sulla fronte. Quando venne sollecitata da suor Edelgard a dire una breve preghiera, croll il capo e disse No. Poi ridistese il lenzuolo sul volto della madre, ringrazi la suora e solo nell'uscire dalla camera mortuaria cominci a piangere, prima sommessamente, poi pi forte, alla fine senza ritegno. Forse pensava anche al suo povero babbo, che aveva visto ugualmente per l'ultima volta, quand'era bambina, nella camera mortuaria di un ospedale. Else Woltersheim ricord, o meglio not di non aver mai visto piangere Katharina, nemmeno da piccola, quando la facevano patire a scuola o quando era oppressa dal suo ambiente familiare. Con molta cortesia, in tono quasi amabile Katharina insistette a ringraziare anche le due straniere Huelva e Puelco per tutto ci che avevano fatto per sua madre. Usc dall'ospedale perfettamente calma, e non dimentic nemmeno di far avvertire dell'accaduto, con un telegramma spedito dall'amministrazione dell'ospedale, suo fratello Kurt, che si trovava in carcere. Cos rimase per tutto quel pomeriggio e quella sera: perfettamente calma. Bench non facesse che tirar fuori le due edizioni del GIORNALE, parlando ai Blorna, a Else W. e a Konrad B. di tutti quei particolari e del suo modo d'interpretarli, anche il suo rapporto col GIORNALE sembrava diventato un altro. Detto in termini attuali: meno emozionale, pi analitico. In quella cerchia di confidenti e di amici, nel soggiorno di Erwin Kloog, parl anche apertamente dei suoi rapporti con Strubleder: una volta, dopo una serata in casa Blorna, l'aveva portata a casa, accompagnandola poi fino alla porta, bench lei lo avesse rifiutato nettamente, quasi con ribrezzo, e poi persino dentro il suo appartamento, dopo aver messo il piede di traverso tra i due battenti. Naturalmente aveva poi tentato di molestarla e certo si era offeso perch lei non lo trovava affatto irresistibile, sinch in ultimo - era gi la mezzanotte passata - se n'era andato via. Da quel giorno in poi le aveva dato una vera caccia, era tornato un'infinit di volte, le aveva inviato fiori, scritto lettere, e un paio di volte era riuscito a introdursi in casa sua, e in una di queste occasioni l'aveva costretta ad accettare l'anello. Tutto qui. Se lei non aveva parlato delle sue visite e non aveva fatto il suo nome era perch riteneva impossibile spiegare alle autorit inquirenti che tra loro due non c'era stato nulla, assolutamente nulla, nemmeno un solo bacio. Chi avrebbe mai creduto che lei potesse resistere a un uomo come Strubleder, il quale non solo era ricco, ma era addirittura famoso per il suo irresistibile charme in campo politico, economico e scientifico, poco meno di un divo dello schermo? Chi potrebbe mai credere che una collaboratrice domestica come lei possa dire di no a un divo dello schermo, e nemmeno per ragioni morali, ma di gusto? Il fatto che lui non aveva esercitato su di lei il minimo fascino, e tutta questa faccenda delle visite maschili le pareva una disgustosa ingerenza in una sfera ch'essa non voleva definire intima perch poteva dar luogo a malintesi, visto che tra lei e Strubleder non c'era stata nemmeno l'ombra di un'intimit, ma perch l'aveva messa in una situazione ch'essa non poteva spiegare a nessuno, e meno che mai a un

commando di inquisitori. In fin dei conti, per - e qui rise - aveva provato una certa gratitudine per lui, perch la chiave della sua villetta era stata importante per Ludwig, o se non altro l'indirizzo, perch - e qui rise di nuovo - Ludwig sarebbe entrato l dentro anche senza chiave, ma certo la chiave aveva facilitato le cose, e lei sapeva altres che nei giorni di carnevale la villa sarebbe stata vuota, perch proprio due giorni prima Strubleder l'aveva di nuovo molestata al massimo, non le aveva quasi dato pace e le aveva proposto un week-end carnevalesco in villa, prima di accettare la partecipazione al congresso tenutosi a Bad B. S, Ludwig le aveva detto ch'era ricercato dalla polizia, ma le aveva confessato solo di essere un disertore della Bundeswehr, in procinto di riparare all'estero, e - qui rise per la terza volta - era stato un divertimento, per lei, indirizzarlo lei stessa alla conduttura del riscaldamento e insegnargli l'uscita d'emergenza, che alla fine del blocco Una casa elegante lungo il fiume riportava alla luce del sole all'angolo della Hochkeppelstrasse. No, non credeva che la polizia sorvegliasse lei e Gtten, ma l'aveva preso come una specie di giuoco avventuroso, tipo guardie e ladri, e solo la mattina - Ludwig infatti se n'era gi andato alle sei - essa aveva capito quanto la cosa fosse seria. Si dimostr sollevata dal fatto che Gtten fosse in arresto: ora, disse, non avrebbe pi potuto commettere sciocchezze. Lei aveva avuto paura per tutto quel tempo, perch quel Beizmenne le metteva i brividi.

45. Bisogna dire e ricordare, a questo punto, che il pomeriggio e la sera del sabato furono quasi simpatici, simpatici a tal punto che tutti - i Blorna, Else Woltersheim e Konrad Beiters, che si mantenne stranamente silenzioso - erano abbastanza rassicurati. Alla fine si sentiva - e Katharina non faceva eccezione - che la situazione era ormai distesa. Gtten arrestato, gl'interrogatorii di Katharina conclusi, la madre di lei liberata, anche se prematuramente, da una grave malattia, le formalit per i funerali erano in corso di espletamento, tutti i documenti relativi erano stati promessi, a Kuir, per il luned grasso, quando un funzionario amministrativo si era dichiarato gentilmente disposto a consegnarli, nonostante la giornata festiva. Infine era anche abbastanza consolante che il proprietario del caff, Erwin Kloog, dopo aver rifiutato nettamente che gli si pagassero le consumazioni (si trattava di caff, liquori, un'insalata di patate, w rstel e torta), dicesse al momento del congedo: Su con la vita, Kathrinchen, non tutti, qui, ti giudicano male. Una consolazione magari relativa, perch che cosa significa non tutti? Comunque, erano appunto non tutti. Ci si accord di andare dai Blorna e di passare l il resto della serata. In casa Blorna fu severamente vietato a Katharina di mettere ordine, era in vacanza e doveva riposare. Fu Frau Woltersheim a preparare dei panini in cucina, mentre Blorna e Beiters si davano da fare insieme intorno al camino. In effetti, per una volta, Katharina lasci che la viziassero. Pi tardi si cre un'atmosfera veramente simpatica, e se non ci fosse stata una morte recentissima e l'arresto di una persona molto cara, certo alle ore piccole si sarebbe fatto un piccolo ballo, perch insomma era carnevale. Blorna non riusc a dissuadere Katharina dal concedere quell'intervista a Ttges. Lei si mantenne tranquilla e molto gentile, e pi tardi - quando l'intervista si fu trasformata in intervista - Blorna, a ripensarci, si sentiva venire i brividi freddi, considerando con che risoluta freddezza Katharina aveva insistito a concedere quell'intervista e con quanta decisione aveva rifiutato la sua assistenza. Tuttavia pi tardi non era del tutto sicuro che gi quella sera Katharina avesse deciso di uccidere. Gli pareva molto pi probabile che a dare il colpo decisivo fosse il GIORNALE DELLA DOMENICA. Ci si separ in buona pace, con altri abbracci ma stavolta senza lacrime, dopo aver ascoltato insieme musica classica e leggera, e dopo che Katharina ed Else Woltersheim avevano raccontato qualche episodio della loro vita a Gemmelsbroich e a Kuir. Erano solo le 22,30 quando Katharina, Frau Woltersheim e Beiters si separarono, con grandi proteste di amicizia e di simpatia, dai due Blorna, i quali si chiamarono felici di essere ancora tornati in tempo (in tempo per Katharina). Davanti al fuoco del caminetto, ormai in via di estinzione, e sorseggiando una bottiglia di vino, discussero nuovi progetti di vacanze e il carattere del loro amico Strubleder e di sua moglie Maud. Quando Blorna preg sua moglie di non usar pi, in presenza di Strubleder, l'espressione visite maschili, doveva pur rendersi conto, no?, ch'era diventata una parola nevralgica, Trude Blorna gli disse: Quello non lo rivedremo tanto presto.

46. Si hanno le prove che Katharina trascorse in santa pace il resto della serata. Prov ancora una volta il suo costume da beduina, rafforz alcune cuciture e si decise a usare, invece di un velo, un fazzoletto bianco Si ascolt insieme ancora un po' di radio, si mangi qualche biscotto e poi si and a riposare. Beiters, entrando

per la prima volta apertamente nella camera da letto di Frau Woltersheim, Katharina accomodandosi sul divano.

47. Quando Else Woltersheim e Konrad Beiters si alzarono la domenica mattina, la tavola della colazione era apparecchiata con estrema grazia, il caff era gi filtrato nel thermos e Katharina, che stava gi facendo colazione con evidente appetito, sedeva al tavolo del soggiorno e leggeva il GIORNALE DELLA DOMENICA. Non riferiremo quasi pi, ormai: ci limiteremo a citare. D'accordo, la story di Katharina non era pi in copertina con tanto di foto. In copertina, stavolta, c'era Ludwig Gtten col titolo: "Il tenero amante di Katharina Blum arrestato nella villa di un industriale". La story stessa, pi lunga delle precedenti, si trovava alle pagine 7-9, con numerose fotografie: Katharina nell'abito della prima Comunione, suo padre in uniforme da caporale reduce dal fronte, la chiesa di Gemmelsbroich, ancora una volta la villa dei Blorna. La madre di Katharina intorno ai quarant'anni, piuttosto afflitta, d'aspetto quasi malandato davanti alla minuscola casetta di Gemmelsbroich in cui avevano abitato, finalmente una foto dell'ospedale in cui la madre di Katharina era morta la notte sul sabato. Ecco il testo: "La prima indiscutibile vittima dell'impenetrabile Katharina Blum - che si trova ancor sempre a piede libero possiamo ormai considerarla la sua stessa madre, che non sopravvissuta allo shock procuratole dalle attivit di sua figlia. Se gi abbastanza strano che la figlia, mentre sua madre stava morendo, ballasse con affettuosa tenerezza, durante una festicciola, con un assassino e rapinatore, si arriva addirittura ai limiti del perverso quando si dice che quella donna non ha versato una sola lacrima per quella morte. Katharina Blum davvero soltanto gelida e calcolatrice? La moglie di uno dei suoi precedenti datori di lavoro, uno stimato medico condotto, la descrive cos: Aveva un certo fare puttanesco. Dovetti licenziarla per rispetto dei miei figli, che stavano crescendo, dei nostri pazienti e anche per tutelare il buon nome di mio marito. Katharina B. ha forse partecipato anche alle appropriazioni indebite del famigerato dott. Fehnern? (Il GIORNALE ha riferito a suo tempo su questo caso). Suo padre era un simulatore? Perch suo fratello diventato un criminale? Restano ancora da chiarire la sua rapida carriera e le sue cospicue entrate. Ora per assolutamente sicuro che Katharina Blum ha aiutato a fuggire un uomo macchiato di sangue come Gtten, sfruttando indegnamente l'amichevole fiducia e l'aiuto spontaneo di uno scienziato e industriale molto apprezzato. Il GIORNALE, frattanto, ha avuto delle informazioni grazie alle quali si pu dare per quasi certo che non era lei a ricevere delle visite maschili, ma lei stessa a fare delle visite femminili, in modo da scoprire tutti i segreti di quella villa. Le misteriose gite in macchina della Blum adesso non sono pi cos misteriose. Senza il minimo scrupolo, la Blum metteva in giuoco il buon nome di una persona pi che onorata, la sua felicit familiare, la sua carriera politica - di cui il GIORNALE ha gi riferito pi volte -, indifferente ai sentimenti di una moglie leale e di quattro figli. Evidentemente la Blum doveva distruggere la carriera di S. per conto di un gruppo di sinistra. Davvero la polizia, la procura di Stato vuol credere a un essere vituperevole come Gtten, che sta scagionando interamente la Blum? Per l'ennesima volta il GIORNALE si chiede: i nostri metodi istruttorii non sono troppo blandi? Bisogna essere umani anche contro chi disumano?" Sotto le fotografie di Blorna, della signora Blorna e della loro villa: "In questa casa la Blum lavorava dalle ore sette alle sedici e trenta in perfetta autonomia, senza sorveglianza, con la piena fiducia del dott. Blorna e di sua moglie, dottoressa Blorna. Che cosa non sar mai accaduto, tra queste pareti, mentre i Blorna, ignari, esercitavano la loro professione? O forse non erano poi tanto ignari? I loro rapporti con la Blum vengono definiti molto confidenziali, quasi intimi. Alcuni vicini hanno detto ai nostri cronisti che si poteva parlare addirittura di un rapporto d'amicizia. E tralasciamo alcune allusioni, perch esulano dal tema. O forse no? Che ruolo aveva la dottoressa Blorna, che negli annali di un importante politecnico conosciuta ancor oggi come Trude la rossa? Come ha potuto Gtten fuggire dalla casa della Blum, quando aveva la polizia alle calcagna? Chi conosceva, fin nei minimi particolari, i piani di costruzione dell'edificio Una casa elegante lungo il fiume? La signora Blorna. La commessa Hertha Sch. e l'operaia Claudia St. dissero concordemente al GIORNALE Vederli ballare insieme, quei due (si riferivano alla Blum e al bandito Gtten)... era come se si conoscessero da sempre. Quello non era un incontro casuale, ma un appuntamento tra chi si conosceva benissimo."

48. Quando Beizmenne, pi tardi, ebbe delle critiche interne perch per quasi quarantotto ore aveva lasciato in pace Gtten, di cui sapeva gi fin da gioved sera alle 23,30 che si trovava nella villa di Strubleder,

rischiando cos che Gtten gli sfuggisse ancora una volta, lui rise e disse che a partire dalla mezzanotte di gioved Gtten non aveva pi avuto alcuna possibilit di scampo. La casa era in mezzo al bosco, ma era circondata, in modo addirittura ideale, da osservatorii posti in alto, come da altrettante torri di guardia, il ministro degli interni era informato di ogni cosa e si era dichiarato d'accordo su tutte le misure da lui prese. Per mezzo di un elicottero, che naturalmente non era atterrato a una distanza tale da farsi sentire, si era portato subito sul posto un reparto specializzato, che aveva preso posizione sui vari osservatorii, e la mattina dopo la stazione di polizia locale era stata rinforzata con la massima discrezione da altre due dozzine di agenti. La cosa pi importante sarebbe stata osservare gli eventuali contatti di Gtten, e il successo aveva giustificato il rischio. Si erano infatti accertati cinque contatti. E, ben s'intende, prima di arrestare Gtten, si erano dovute prima individuare e arrestare le cinque persone con cui egli aveva preso contatto, e perquisirne le abitazioni. Gtten stesso era stato fermato solo quando ormai aveva smesso di prendere altri contatti e, per leggerezza o per iattanza, si era sentito cos sicuro che lo si era potuto osservare dall'esterno. Del resto, alcuni particolari importanti li doveva ai cronisti del GIORNALE, all'annessa casa editrice e agli organi di stampa collegati, che usavano metodi molto agili e non sempre convenzionali per apprendere certi dettagli che sfuggivano ai ricercatori ufficiali. Cos, ad esempio, era risultato che anche sul conto di Frau Woltersheim, come su quello di Frau Blorna, c'era qualcosetta da dire. La Woltersheim era nata nel 1930, figlia illegittima di un'operaia di Kuir. La madre viveva ancora, e dove? Nella Repubblica democratica tedesca, e non gi perch costretta, ma di sua libera scelta; le si era offerto pi volte, la prima nel 1945, poi nel 1952, ancora una volta nel 1961, poco prima che elevassero il muro, di ritornare nel suo paese natale, a Kuir, dove possedeva una casetta e un iugero di terra. Ma lei aveva rifiutato: tre volte, e tutte e tre le volte espressamente. Di qualche gradazione pi interessante era il padre della Woltersheim, un certo Lumm, anche lui operaio, inoltre membro del vecchio partito comunista germanico, che nel 1932 era emigrato nell'Unione Sovietica dove, a quel che pare, se n'erano perse le tracce. Beizmenne riteneva che questo genere di dispersi non si trovi sulle liste dell'esercito tedesco.

49. Poich non si pu essere sicuri che certi precisi e relativamente chiari accenni ad alcuni rapporti che intercorrono tra avvenimenti e fatti diversi non possano passare ugualmente inosservati o venir fraintesi come pure e semplici allusioni, ci sia consentito qui di definire una cosa: il GIORNALE, che attraverso il suo cronista Ttges aveva causato la morte senza dubbio prematura della madre di Katharina, nella sua edizione domenicale accus Katharina stessa di aver provocato quella morte e per di pi la incolp - appunto in maniera pi o meno palese - di aver rubato a Strubleder le chiavi del suo villino per le vacanze! Ci pareva il caso di metterlo in evidenza, perch non si pu mai essere sicuri: nemmeno di aver afferrato a fondo tutte le calunnie, le menzogne, le distorsioni del GIORNALE. Si veda ora, sull'esempio di Blorna, in che modo il GIORNALE potesse agire anche su persone abbastanza razionali. Nel quartiere di villini dove abitavano i Blorna, il GIORNALE DELLA DOMENICA naturalmente non si vendeva. L si leggevano cose pi elevate. Fu cos che Blorna, il quale credeva che ormai tutto fosse finito e che aspettava solo con una certa apprensione il colloquio di Katharina con Ttges, solo verso mezzogiorno, telefonando a Frau Woltersheim, venne a sapere dell'articolo apparso sul GIORNALE DELLA DOMENICA. La Woltersheim, dal canto suo, aveva considerato ovvio che Blorna avesse gi letto il GIORNALE DELLA DOMENICA. Ma ormai speriamo che si sia capito che Blorna era, s, un uomo di cuore, sinceramente preoccupato per Katharina, ma anche una persona obiettiva. Quando la Woltersheim gli lesse quelle famose frasi del GIORNALE DELLA DOMENICA, lui - come si suol dire - non credette ai suoi sensi (in questo caso a un senso solo: l'udito), si fece rileggere tutto daccapo, poi fu costretto a crederci, e allora - credo che si dica cos - perse veramente le staffe. Grid, url, cerc in cucina una bottiglia vuota, ne trov una, corse con quella in garage, dove per fortuna venne bloccato da sua moglie, che gl'imped di fabbricare una vera e propria bottiglia Molotov, che voleva lanciare nella redazione del GIORNALE e pi tardi una seconda nella villa numero uno di Strubleder. Cerchiamo di immaginare la scena: un laureato di quarantadue anni, che da sette anni godeva della stima di L ding, del rispetto di Strubleder per il modo chiaro e concreto con cui sapeva condurre una trattativa - e questo in campo internazionale, tanto in Brasile quanto nell'Arabia Saudita o nell'Irlanda del Nord - insomma non si trattava affatto di un provinciale, ma di un vero cosmopolita... ebbene, un uomo simile, adesso, voleva fabbricare una bottiglia Molotov! Sua moglie, pronta, defin il suo atteggiamento spontaneismo anarchico, romantico e piccolo-borghese, e us delle proprie parole come di uno scongiuro, come si fa con una parte del corpo malata o ferita, poi si attacc lei stessa al telefono, si fece leggere da Frau Woltersheim i passi incriminati e dobbiamo proprio dirlo: divent alquanto pallida, perfino lei, e fece una cosa che forse era pi grave di qualunque bottiglia Molotov, cio prese il telefono, chiam L ding (che in quel momento stava proprio mangiando le sue fragole

"con" la panna e "col" gelato di vaniglia) e gli disse semplicemente: Maiale, lurido porco che non altro. E' vero che non disse il suo nome, ma si pu ben immaginare che tutti i conoscenti di Blorna conoscessero la voce di sua moglie, famigerata com'era per le sue osservazioni acute e taglienti. Questo, per, parve troppo a suo marito, il quale credeva che lei avesse telefonato a Strubleder. Insomma, ne seguirono molte litigate, anche tra i Blorna, tra i Blorna ed altri, ma siccome non ci scapp nessun morto, ci si permetta di sorvolare. Di tali conseguenze in s poco importanti, anche se intenzionali del GIORNALE DELLA DOMENICA facciamo cenno solo perch si sappia come persino gente colta e ben sistemata fosse presa dall'indignazione e meditasse di commettere le peggiori violenze. E' dimostrato che Katharina, pi o meno a quell'ora - cio intorno alle dodici -, dopo esservisi trattenuta un'ora e mezzo senza che nessuno la riconoscesse e, con ogni probabilit, avervi assunto informazioni su Ttges, era uscita dal locale per giornalisti L'anitra dorata ed era andata ad aspettare Ttges in casa propria, dove quello arriv circa un quarto d'ora dopo. Sull'intervista pensiamo che non ci sia pi altro da dire. Si sa bene come fin. (Vedi pagina 5 - del testo in nero - nota dei curatori telematici).

50. Per scoprire quanto ci fosse di vero nella sorprendente affermazione del parroco di Gemmelsbroich sorprendente per "tutti" - secondo il quale il padre di Katharina era un comunista mascherato, Blorna si rec in macchina, per una giornata, in quel villaggio. Prima cosa: il parroco conferm quanto aveva affermato, riconobbe che il GIORNALE lo aveva citato esattamente e alla lettera, disse che non poteva fornir prove della propria asserzione, ma nemmeno lo voleva, e anzi disse di non averne bisogno, poteva ancora fidarsi del suo vecchio fiuto, e il suo fiuto gli aveva detto che Blum era un comunista. Per si rifiut di definire il proprio fiuto, n si dimostr molto disposto a collaborare quando Blorna lo preg di spiegargli, visto che non poteva definire il proprio fiuto, com'era almeno l'odore di un comunista, insomma quale odore mandava un comunista, e a questo punto - purtroppo dobbiamo dirlo - il parroco divent abbastanza scortese, chiese a Blorna se fosse cattolico e quando Blorna rispose di s, lo richiam ai suoi doveri di obbedienza, cosa che Blorna non riusc a capire. Naturalmente da allora in poi ebbe grandi difficolt nelle sue ricerche intorno ai Blum, che pareva non fossero molto benvoluti. Sent cose molto negative sulla defunta madre di Katharina, che effettivamente una volta, in compagnia di un sacrestano frattanto licenziato, aveva vuotato in sacrestia "una" bottiglia di vino da Messa, sent cose molto negative sul fratello di Katharina, ch'era stato una vera peste, ma l'unica citazione che confermasse il comunismo del padre di Katharina era una frase detta dallo stesso, nel 1949, in una delle sette osterie del villaggio, parlando col contadino Scheumel, e che pare sonasse: Il socialismo non che sia poi il peggio. Di pi non si riusc a cavare. L'unica cosa che Blorna ottenne fu che, alla fine delle sue infruttuose ricerche a Gemmelsbroich, venne se non proprio insultato, almeno chiamato lui stesso comunista, e precisamente, cosa che per lui fu una sorpresa oltremodo dolorosa, da parte di una signora che fino a quel momento gli aveva dato un certo aiuto, gli aveva anzi quasi dimostrato simpatia: la maestra in pensione Elma Zubringer, la quale, quando lui si conged da lei, gli sorrise beffarda, gli ammicc persino e disse: Perch non ammette che lei stesso uno di quelli... e sua moglie pi che mai?

51. Qui purtroppo non possiamo passare sotto silenzio questo o quell'atto di violenza che si verific mentre Blorna si preparava al processo contro Katharina. Il pi grande errore lo commise quando, cedendo alle preghiere di Katharina, assunse la difesa anche di Gtten e continu a battersi per ottenere che i due potessero farsi visita a vicenda, insistendo ad affermare ch'erano fidanzati. A suo dire, in quella famosa sera del 20 febbraio e nella notte successiva c'era stato un vero e proprio fidanzamento, eccetera eccetera. E' facile immaginare che cosa il GIORNALE non abbia scritto su di lui, su Gtten, su Katharina, sulla signora Blorna. Ma non staremo a ricordare o a citare tutta questa roba. Certe fratture, certi cali di livello ce li permetteremo solo se saranno necessari, e qui non lo sono, perch ormai tutti sanno bene che cos' il GIORNALE. Si fece spargere la voce che Blorna volesse divorziare, una voce assolutamente, ma proprio assolutamente infondata, e che tuttavia suscit una certa diffidenza tra i due coniugi. Si afferm che la situazione finanziaria di Blorna fosse pessima, il che era grave perch rispondeva al vero. In effetti Blorna aveva fatto il passo un po' pi lungo della gamba perch oltre tutto aveva assunto una specie di amministrazione fiduciaria dell'appartamento di Katharina, che si aveva difficolt ad affittare e anche a vendere perch lo si considerava macchiato di sangue. Ad ogni modo se n'ebbe un forte deprezzamento, mentre Blorna continuava a dover pagare l'ammortizzazione, gl'interessi eccetera nella solita misura. Si ebbero anzi le prime avvisaglie che la ditta Haftex, a tutela del suo complesso edilizio Una casa elegante lungo il fiume, meditava di intentare

un'azione per risarcimento dei danni contro Katharina Blum, che secondo loro ne aveva diminuito il valore locativo, commerciale e sociale. Come si vede, seccature, contrariet e seccature. Un tentativo di licenziare la signora Blorna dalla societ edile in cui lavorava per un abuso di fiducia che consisteva nell'aver rivelato a Katharina i sotterranei della sua casa venne bens respinto in prima istanza, ma nessuno pu dire come decideranno la seconda e la terza. Ancora una cosa: la seconda vettura gi stata venduta, e di recente si visto sul GIORNALE una fotografia del supermacchinone - davvero una sciccheria - dei Blorna, con la scritta: Quando sar costretto l'avvocato rosso ad accontentarsi dell'automobile dell'uomo qualunque?

52. Come si pu immaginare, anche i rapporti di Blorna con la L stra (L ding e Strubleder Investment) sono turbati, se non rotti del tutto. Ormai si parla solo di liquidazione. Tuttavia Blorna ebbe di recente quest'assicurazione telefonica da parte di Strubleder: Non vi lasceremo certo morire di fame, dove Blorna si stup di quel plurale (vi) al posto del singolare (ti). Naturalmente Blorna lavora ancora per la L stra e per la Haftex, ma non pi a livello internazionale e nemmeno a livello nazionale, raramente a livello regionale, quasi sempre ormai a livello locale, il che significa che deve stare a combattere con squallidi violatori di contratti e piantagrane, i quali fanno una questione perch il rivestimento di marmo che gli era stato promesso poi stato fatto usando solo scisto di Solnhofen, o tipi che, se gli hai promesso tre strati di vernice sulle porte del bagno, grattano via il colore col coltello e ingaggiano un perito che dichiari che gli strati sono soltanto due; rubinetti che perdono, scarichi d'immondizie guasti, di cui ci si serve come pretesto per non pagare ci che si dovrebbe per contratto, ecco pi o meno i casi che adesso passano a lui, mentre in passato viaggiava, se non di continuo, almeno con una certa frequenza tra Buenos Aires e Persepoli per dare il suo contributo all'elaborazione di grandi progetti. Nell'esercito si chiama degradazione, e quasi sempre viene accompagnata da manifestazioni umilianti. Conseguenza: non ancora un'ulcera gastrica, per lo stomaco di Blorna comincia a farsi sentire. E' poi un guaio che Blorna, a Kohlforstenheim, abbia intrapreso delle indagini in proprio per scoprire presso il capo della polizia locale se, quando Gtten venne arrestato, la chiave era infilata di dentro o di fuori, o se si fossero trovati dei segni che Gtten fosse entrato forzando la serratura. A che serve, quando ormai l'istruttoria conclusa? Questo - bisogna pur dirlo - non guarisce nessun'ulcera gastrica, anche se il capo della polizia Hermanns fu molto gentile con lui, non lo sospett affatto di comunismo, ma gli consigli caldamente di non immischiarsi in quella faccenda. Blorna ha almeno un conforto: sua moglie sempre pi affettuosa con lui, ha ancora la sua lingua tagliente, ma non la usa pi contro di lui, solo contro altri, anche se non contro tutti. Il suo progetto di vendere la villa, di riscattare l'appartamento di Katharina e di trasferirsi l, finora non si realizzato solo per la grandezza di quell'appartamento, vale a dire per la sua piccolezza, dato che Blorna vuol rinunciare al suo studio in citt e sbrigare il proprio lavoro in casa. Lui, ch'era considerato un liberale con tratti da bonvivant, un collega benvoluto da tutti, innamorato della vita, i cui parties godevano di molto favore, comincia a mettere in mostra un certo ascetismo, a trascurare l'abbigliamento, a cui aveva sempre tenuto parecchio, e siccome lo trascura "davvero", non soltanto secondo i canoni di una moda, alcuni colleghi sostengono che non pratichi nemmeno un minimo di igiene e che cominci a puzzare. Cos non c' molto da sperare in una sua nuova carriera, perch effettivamente - non vogliamo sottacere nulla, ma proprio nulla - l'odore del suo corpo non pi quello di prima, quello di un uomo che la mattina corre svelto sotto la doccia e fa largo uso di sapone, di deodoranti e di profumo. Insomma, Blorna molto cambiato. I suoi amici - ne ha ancora alcuni, tra gli altri Hach, col quale del resto ha professionalmente a che fare per i casi Ludwig Gtten e Katharina Blum - sono preoccupati, tanto pi che i suoi impulsi aggressivi - ad esempio contro il GIORNALE, che continua a colpirlo con piccole note - non trovano pi sfogo, ma vengono evidentemente repressi. L'ansia dei suoi amici arriva a tal punto ch'essi hanno pregato Trude Blorna di controllare, senza averne l'aria, se Blorna si procuri delle armi o lavori con dei corpi esplosivi, perch l'assassinato Ttges ha trovato un successore il quale, sotto il nome di Eginhard Templer, segue le sue orme: questo Templer riusc a fotografare Blorna nell'atto di entrare in un'agenzia privata di prestiti su pegno; poi, fotografando palesemente attraverso la finestra, a far assistere i lettori del GIORNALE alle contrattazioni tra Blorna e il prestatore: si discuteva sul valore di un anello, che il prestatore esaminava con una lente d'ingrandimento. Didascalia: Si sono davvero esaurite le fonti rosse, o si sta simulando la miseria?

53. La preoccupazione maggiore di Blorna indurre Katharina a dichiarare, durante il dibattimento, che solo la domenica mattina aveva deciso di vendicarsi di Ttges, mai non gi uccidendolo, bens col mettergli solo

paura. E' vero che gi il sabato, quando aveva concesso a Ttges un 'intervista, essa aveva avuto l'intenzione di dirgli ben chiaro che cosa pensava di lui e di fargli capire il male che aveva arrecato a lei e a sua madre, ma nemmeno la domenica, nemmeno dopo aver letto il suo articolo sul GIORNALE aveva avuto l'intenzione di ucciderlo. Si tratta di evitare l'impressione che Katharina abbia meditato l'omicidio per giorni e giorni, per attuarlo poi secondo un piano preciso. Blorna cerca di farle capire - a lei che dichiara di aver nutrito "idee omicide" fin da gioved, dopo la lettura del primo articolo - che pi d'uno (lui compreso) pu avere di tanto in tanto delle idee omicide, ma che bisognava lavorare sulla differenza che corre tra un'idea omicida e un piano omicida. Lo preoccupa anche il fatto che Katharina continui a non sentire alcun rimorso, per cui non potr dimostrarne nemmeno di fronte ai giudici. Essa non minimamente depressa, ma in qualche modo felice, perch vive nelle stesse circostanze del mio caro Ludwig. La si giudica una detenuta modello, lavora in cucina, ma pare che, se l'inizio del dibattimento verr ancora procrastinato, la trasferiranno al ramo economia. L per - si dice - non si affatto entusiasti di riceverla: amministratori e detenuti temono la fama di correttezza che la precede, e la prospettiva che Katharina possa lavorare nel ramo amministrativo per tutto il tempo che sar in carcere - si prevede che l'accusa chieder quindici anni e lei ne dovr scontare da otto a dieci - si diffonde come una notizia terribile per tutti i penitenziari. Dove si vede che la correttezza, unita all'intelligenza organizzativa, non gradita in nessun luogo, nemmeno nelle prigioni, e nemmeno agli stessi amministratori.

54. Come Hach ha confidato segretamente a Blorna, con ogni probabilit l'accusa di omicidio contro Gtten non potr essere sostenuta, e perci non verr nemmeno presentata. Risulta provato ch'egli non solo sia un disertore della Bundeswehr, ma che abbia anche inferto gravi danni (anche materiali, non solo morali) a questa benemerita istituzione. Non una rapina in banca, ma lo svuotamento totale di una cassaforte contenente il soldo di due reggimenti e cospicue riserve in danaro; inoltre falsificazione del bilancio, furto d'armi. Insomma, anche per lui si possono prevedere dagli otto ai dieci anni di carcere. In tal caso, il giorno che fosse dimesso avrebbe circa trentaquattro anni, Katharina ne avrebbe trentacinque, e Katharina ha effettivamente dei piani per il futuro: conta sul fatto che, per il giorno della sua liberazione, il suo capitale si sar molto accresciuto, e allora aprir da qualche parte, naturalmente non qui un ristorante con servizio a domicilio. Che Katharina, poi, si possa o no considerare la fidanzata di Gtten una cosa che verr probabilmente decisa non a pi alto, ma addirittura al massimo livello. Si sono gi presentate istanze in questo senso, che ora stanno percorrendo la loro lunga marcia burocratica. A proposito, i contatti telefonici che Gtten prese dalla villa di Strubleder riguardavano esclusivamente appartenenti alla Bundeswehr o le rispettive mogli, tra cui ufficiali e mogli di ufficiali. Si prevede uno scandalo di media portata.

55. Mentre Katharina guarda al futuro indisturbata, soffrendo solo di una limitazione della sua libert, anche Else Woltersheim si sta amareggiando di pi in pi. L'ha molto colpita che abbiano diffamato sua madre e il suo povero padre, considerato una vittima dello stalinismo. In Else Woltersheim si pu riscontrare un'avversione crescente contro la societ, che nemmeno Konrad Beiters in grado di placare. Poich Else si sempre pi specializzata nei buffet freddi, per quanto riguarda sia l'organizzazione che la preparazione e la sorveglianza, la sua aggressivit si volge sempre pi contro gli ospiti dei parties, si tratti di giornalisti, industriali, sindacalisti, banchieri o dirigenti stranieri o germanici. Certe volte, - disse pochi giorni fa a Blorna, - devo far violenza su me stessa se non voglio rovesciare una terrina d'insalata di patate sul frac di qualche faccia da schiaffi o un vassoio di salmone affettato nella scollatura di qualche oca da salotto, in maniera da mettergli finalmente un po' di paura. Immagini un po' la scena dall'altra parte, cio dalla nostra: tutti l davanti con le loro bocche, anzi coi loro grugni spalancati, che per prima cosa, com' naturale, si precipitano sui panini col caviale. E in mezzo a loro ci sono dei tipi di cui so che sono milionari o mogli di milionari, eppure si cacciano in tasca anche sigarette e fiammiferi e petits-fours. Un giorno di questi porteranno ancora dei sacchetti di plastica per metterci dentro il caff... e tutto questo lo paghiamo noi con le nostre tasse, in un modo o nell'altro. Ci sono dei tizi che saltano la colazione o il pranzo e poi si buttano sul buffet come tanti avvoltoi... ma non vorrei offendere i poveri avvoltoi.

56.

Di vie di fatto, finora, se n' risaputa una, che purtroppo ha colpito molto il pubblico. Durante il vernissage di una mostra del pittore Frederick Le Boche, di cui Blorna considerato il mecenate, quest'ultimo torn a incontrarsi per la prima volta con Strubleder. Costui gli venne incontro col pi smagliante dei sorrisi, ma Blorna si rifiut di dargli la mano e allora Strubleder gliela prese quasi per forza, sussurrandogli: Santo cielo, non prenderla cos sul serio, non vi lasceremo mica andare in rovina... purtroppo sei tu, invece, che ti lasci andare in rovina. Be', la nostra correttezza di cronisti purtroppo c'impone di riferire che in quel momento Blorna ruppe veramente il muso a Strubleder. Diciamolo in fretta, perch lo si dimentichi altrettanto in fretta: corse sangue, s, dal naso di Strubleder, secondo alcune valutazioni private da quattro a sette gocce, ma, quel che peggio, Strubleder arretr di qualche passo, ma poi disse: Ti perdono, ti perdono tutto... visto il tuo stato emotivo. Un'osservazione che parve mandare Blorna fuori dei gangheri, tanto che si arriv a quello che testimoni oculari hanno definito una colluttazione, e come sempre avviene quando persone come Strubleder e Blorna si fanno vedere in pubblico, si trov presente anche il fotoreporter del GIORNALE, un certo Kottensehl, il successore dell'assassinato Schnner, e forse non si pu biasimare il GIORNALE - di cui ormai conosciamo il carattere - se pubblic la foto di quella colluttazione con la didascalia: Uomo politico conservatore aggredito fisicamente da un avvocato sinistrorso. Questo, naturalmente, la mattina dopo. Durante la mostra si ebbe ancora un incontro tra Maud Strubleder e Trude Blorna. Maud Strubleder disse a Trude Blorna: Sappi che hai tutta la mia simpatia, cara Trude, al che Trude B. disse a Maud S.: Rimettila subito in frigorifero, dove tieni tutti i tuoi sentimenti. Quando poi da Maud S. si sent offrire ancora una volta perdono, benevolenza, simpatia, quasi affetto con le parole: Nulla, nulla al mondo, nemmeno le tue frasi corrosive possono diminuire la simpatia che ho per te, Trude B. rispose con parole che qui non possiamo riferire ma solo accennare alla lontana. Certo non furono degne di una signora le parole con cui Trude B. alluse ai reiterati approcci di Strubleder, e tra l'altro - violando il segreto professionale a cui tenuta anche la moglie di un avvocato - accenn all'anello, alle lettere e alla chiave, che il tuo dongiovanni continuamente respinto ha lasciato in una certa casa. A questo punto le due litigiose vennero separate da Frederick Le Boche, che non aveva rinunciato, con molta presenza di spirito, a raccogliere su un foglio di carta assorbente il sangue di Strubleder e a ricavarne un - com'egli disse - One minute piece of art dal titolo "Fine di una vecchia amicizia maschile", che poi firm e regal, non a Strubleder ma a Blorna, con le parole: Puoi venderlo per migliorare un po' le tue finanze. Quest'ultimo episodio, e anche le violenze descritte all'inizio dovrebbero dimostrare che l'arte, tutto sommato, svolge pur sempre una funzione sociale.

57. Naturalmente molto spiacevole che in queste battute finali si possa trasmettere cos poca armonia e anche cos poca speranza di poterla conseguire. Non siamo giunti all'integrazione, ma alla contraddizione. E ci permettiamo allora di chiedere: perch mai? Una giovane donna di buon umore, quasi allegra, se ne va a un'innocente festicciuola; quattro giorni dopo - qui non vogliamo dar giudizi, ma solo riferire i fatti, nudi e crudi - essa diventa un'omicida, spintavi, a ben guardare, dalla lettura di servizi giornalistici. Si crea un'atmosfera di tensione e d'irritazione tra due uomini ch'erano amici da lungo tempo e che alla fine arrivano a vere e proprie vie di fatto, mentre le loro mogli si scambiano frasi pungenti, rifiutano la simpatia, l'amore che gli viene offerto. Sviluppi oltremodo spiacevoli. Un uomo gioviale, un cosmopolita che ama la vita, i viaggi, il lusso, finisce per trascurarsi a tal punto da mettersi a puzzare! Si ormai costatato che ha perfino l'alito pesante. Mette in vendita la sua villa, va all'agenzia dei prestiti su pegno. Sua moglie sta cercando un nuovo lavoro, essendo certa di perdere in seconda istanza. E' persino disposta, questa donna cos dotata, persino disposta a farsi assumere da una grande ditta di mobili come venditrice di alto livello col titolo di consulente di arredamento, ma l le vien detto che gli ambienti che noi riforniamo abitualmente sono gli stessi ambienti con cui lei, gentile signora, si guastata. Insomma, la situazione brutta. Il procuratore di Stato Hach ha gi sussurrato confidenzialmente ai suoi amici ci che non ha ancora osato dire a Blorna: cio che con molta probabilit egli verr ricusato come patrocinatore per legittima suspicione. Che cosa succeder, come andr a finire tutto questo? Che ne sar di Blorna se non avr pi modo di visitare Katharina e - ormai non pi il caso di nasconderlo! - tenerla stretta per mano? Non c' dubbio, lui l'ama, lei non ama lui, e lui non ha la minima speranza perch tutto, tutto appartiene al suo caro Ludwig! Aggiungiamo che quello stringersi la mano un'azione del tutto unilaterale, perch consiste solo in questo, che Blorna, quando Katharina gli porge dei documenti, degli appunti o delle annotazioni, mette le sue mani su quelle di lei pi a lungo - tre, quattro, al massimo cinque decimi di secondo - di quanto si usi fare. Maledizione, come si fa a creare una certa armonia? E poi, nemmeno la sua forte inclinazione per Katharina lo spinge - ma s, come dire? - a lavarsi un po' pi spesso. Neppure il fatto di aver scoperto lui solo la provenienza dell'arma omicida - cosa che non riuscirono a fare n Beizmenne, n Moeding, n i loro assistenti - basta a consolarlo. Be', dire

che l'ha scoperto forse dir troppo, si tratta solo di una confessione spontanea di Konrad Beiters, il quale in quest'occasione ammise di essere un vecchio nazista, e che probabilmente era solo grazie a ci che finora nessuno aveva sospettato di lui. Ebbene, era stato capo politico a Kuir e a suo tempo aveva potuto far qualcosa per la madre di Frau Woltersheim, e quanto alla pistola, s, era una vecchia pistola di servizio che lui aveva nascosto ma, commettendo una sciocchezza, aveva fatto vedere, una volta, a Else e a Katharina. Un giorno erano persino andati nel bosco in tre e l avevano fatto degli esercizi di tiro. Katharina si era dimostrata un'ottima tiratrice e gli aveva detto che gi da ragazzina aveva servito come cameriera presso la societ di tiro a segno, dove pi di una volta le avevano permesso di sparare. Sabato sera Katharina lo aveva pregato di darle la chiave del suo appartamento dicendogli che doveva pur capire, aveva bisogno di restare un poco sola, ma la sua stessa casa, per lei, era morta, morta... Tuttavia quel sabato Katharina era poi rimasta da Else e la pistola doveva essere andata a prenderla a casa di lui, Beiters, la domenica, quando, dopo aver fatto colazione e aver letto il GIORNALE DELLA DOMENICA, si era recata in quel localetto per giornalisti mascherata da beduina.

58. Ma alla fin fine ci resta ancora da riferire una cosa abbastanza piacevole: Katharina raccont a Blorna come si erano svolti i fatti, gli raccont anche come aveva trascorso le sette o le sei ore e mezzo tra l'omicidio e il suo ingresso in casa Moeding. Fortunatamente siamo in grado di citare questo racconto alla lettera, dato che Katharina mise tutto per iscritto, affidando a Blorna di farne uso durante il processo. Sono andata in quel locale per giornalisti solo per vedere una volta Ttges. Volevo sapere che faccia pu avere un uomo simile, che gesti fa, come parla, beve, balla... quest'uomo che ha distrutto la mia vita. S, prima sono andata in casa di Konrad e mi sono presa la pistola, l'ho anzi caricata io stessa. Me l'ero fatto insegnare ben bene, quel giorno che avevamo fatto il tiro a segno nel bosco. Aspettai in quel locale da un'ora e mezzo a due ore, ma lui non venne. Avevo deciso che, se fosse stato un uomo troppo ributtante, non sarei nemmeno andata all'intervista, e infatti se l'avessi visto prima non ci sarei andata. Ma lui non si fece vedere. Per evitare che mi dessero fastidio, ho pregato il proprietario del locale, si chiama Kraffluhn, Peter, lo conosco grazie alle mie attivit secondarie, dove a volte lui da una mano come capocameriere... l'ho pregato di lasciarmi aiutare il barista. Peter naturalmente sapeva ci che il GIORNALE aveva scritto sul mio conto e mi aveva promesso di farmi un segno non appena fosse apparso Ttges. Un paio di volte, visto ch'era carnevale, mi sono lasciata anche invitare al ballo, ma quando Ttges non venne finii per diventare molto nervosa, perch non volevo incontrarmi con lui senza essere preparata. Sicch alle dodici me ne sono andata a casa, ed stato orribile aspettare in quelle stanze sudicie e imbrattate. Ma dopo pochi minuti di attesa son il campanello, ed ebbi appena il tempo di togliere la sicura alla pistola e infilare l'arma nella borsetta, pronta all'uso. Gi, e poi sentii sonare, e quando aprii lui stava gi davanti alla porta, mentre io pensavo che avesse sonato dal basso e che mi restavano ancora alcuni minuti di tempo, ma lui era gi salito con l'ascensore, ed eccolo l davanti a me, tanto che mi presi uno spavento. Be', capii subito che razza di maiale fosse, un autentico maiale. E belloccio per giunta. Quello che si dice belloccio. Be', lei ha visto le sue foto. Mi disse: 'Allora, fiorellino, cos' che si fa adesso, noi due?' Io non gli risposi una parola, arretrai in salotto e lui mi venne dietro e disse: 'Perch mi guardi cos allibita, mio piccolo fiore? Per prima cosa proporrei che noi due si facesse un po' di bum-bum'. Io intanto avevo raggiunto la mia borsetta, lui gi mi brancicava i vestiti, e io pensai: 'Lo chiama fare bum-bum? E va bene', cos tirai fuori la pistola e gli sparai senza esitare. Due, tre, quattro volte. Non ricordo pi bene. Quanti colpi gli abbia sparato, potr controllarlo nel rapporto di polizia. Ora lei non deve pensare che mai nessun uomo abbia allungato le mani su di me: se una, come me, lavora fin dall'et di quattordici anni, e anche prima, come cameriera e roba simile, deve subirne di tutti i colori. Ma che fosse proprio lui, e poi quel 'bum-bum', e allora pensai: 'E va bene, ora faccio io bum-bum'. Lui, naturalmente, non se l'aspettava, e continu a guardarmi per un altro mezzo secondo, sbalordito, proprio come al cinema, quando uno viene fatto secco di punto in bianco. Poi casc gi, e io pensai che fosse morto. Gettai la pistola accanto a lui e corsi fuori, scesi con l'ascensore e tornai in quel localetto, e Peter si stup perch ero rimasta via appena mezz'ora. Dopo di che ho ripreso a lavorare al banco, non ho pi ballato, e intanto continuavo a pensare 'Ma no che non vero', per sapevo ch'era vero. Ogni tanto Peter mi si avvicinava e mi diceva: 'Quello l oggi non viene, sai, il tuo tizio', e io: 'Eh s, ne ha tutta l'aria'. E mi fingevo indifferente. Fino alle quattro ho mesciuto schnaps e spillato birra e sturato bottiglie di champagne e servito aringhe arrotolate. Poi me ne sono andata senza salutare Peter. Per prima cosa sono entrata nella chiesa l vicino, ci sono rimasta seduta forse mezz'ora e ho pensato a mia madre, alla sua maledetta, miserabile vita, e anche a mio padre, che non smetteva mai di brontolare, e inveiva contro lo Stato e la Chiesa, le autorit e gl'impiegati, gli ufficiali e tutto il resto, ma quando gli capitava di aver a che fare con uno di quelli si metteva a strisciare, quasi guaiva di servilismo. Ho pensato a mio marito, Brettloh, e alle misere porcate che aveva

detto a quel Ttges, naturalmente a mio fratello che non ha mai fatto altro che dar la caccia ai miei soldi, per poco che guadagnassi un paio di marchi, e me li scuciva per qualche sua idiozia, vestiti o motociclette o sale da giuoco, e naturalmente anche al parroco che a scuola mi chiamava sempre 'la nostra piccola Katharina un poco rossa', e io non sapevo nemmeno che cosa volesse dire, e tutta la classe scoppiava a ridere, perch allora diventavo davvero rossa. Gi. E naturalmente anche a Ludwig. Poi uscii dalla chiesa ed entrai nel primo cinema, poi via di nuovo dal cinema e ancora in una chiesa, perch in quella domenica di carnevale era l'unico posto dove si trovava un po' di pace. Naturalmente pensavo anche al morto, l in casa mia. Senza pentimento, senza rammarico. Lui voleva fare bum-bum, no?, e io ho fatto bum-bum. Per un attimo pensai anche che fosse quel tale che mi aveva telefonato di notte e che aveva molestato continuamente anche la povera Else. Pensai: 'Ma la stessa voce', e volevo farlo! chiacchierare un altro po' per scoprire se era proprio lui, ma a che mi sarebbe servito? Poi, a un tratto, sentii il desiderio di un caff forte e cos andai al caff Bekering, non dentro il locale ma in cucina, perch conosco; Kthe Bekering, la moglie del padrone, da quando frequentavamo insieme la scuola di economia domestica. Kthe fu molto gentile con me, bench avesse molto da fare. Mi ha dato una tazza del suo caff, che prepara ancora come faceva la nonna, versando l'acqua bollente sul caff macinato. Ma poi cominci anche lei con le fregnacce del GIORNALE, gentile, s, ma in un modo come se ci credesse almeno in parte: del resto come fa la gente a sapere che sono tutte bugie? Ho cercato di spiegarle, ma lei non ha capito, continuava ad ammiccare e mi ha chiesto: 'Sicch lo ami davvero, quel tale?' e io ho risposto 'S'. Poi l'ho ringraziata del caff, di fuori ho preso un taxi e mi sono fatta portare da Moeding, che nei giorni precedenti era stato cos gentile con me.

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