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N. 43733106 R.G. N. R.

N.8265/06 R.G.G.I.P.

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
ORDINANZA DI APPLICAZIONE DI MISURA COERCITrv A
INDIZIATI
RUBRICA
coo mandato di cattura
-..JIflJ91,c.p.". -
SOMMARIO
2
3
lo PREMESSA DI METODO 30
2. OMICIDIO DI NOVELLA CARMELO INTESO NUNZIO (CAPI 2, 2A, 2B) 34
2.1 L'ordinan7.B di custodia cautelare 05.07.2010 34
2.2 Il movente c la rase preparatoria 35
2.3 (segue) l'esecuzione dell 'omicidio 38
2.4 (segue): il periodo successivo all 'omicidio 43
2.5 I gravi indizi di colpevolezza e la partecipazione al sodalizio mafioso 45
3 OMICIDIO DI STAGNO ROCCO (CAPI 3, 3A, 3B E 3C) 53
3.1 Le dichiarazioni S4
3.2 I riscontri 62
3.3 l gravi indizi di colpc\'olezza e la partecipazione al sodalizi o mafioso 70
4 OMICIDIO DI TEDESCO ANTONIO INTESO L'AMERICANO 75
4.1 Le dichiarazioni 76
4.2 Riscontri 79
4.3 J gravi indizi di colpevolezza e la parteci pazione al sodalizio mafioso 84
5 OMICIDIO DI CRISTELLO ROCCO (CAPI 5, SA E 5B) 86
5.1 Le dichiarazioni 88
5.2 I riscontri 90
5.3
6.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Gi udice per le indagini preliminari
Gravi indi zi di colpevolezza
ESIGENZE CAUTELARI
P. Q. M.
IL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
foglio nr. 2
104
106
108
dr. Andrea GHrNETTI, nel procedimento in epigrafe indicato contro AGOSTlNO Fabio ed
altri, lette le requis itorie del Pubblico Ministero nei confTonti dei seguenti
INDIZIATI
l) CARNOVALE Antonio, nato a Santa Caterina dello Ionio il 29/ 10/ 1959, residente a
Cerro Maggiore, via Diaz n. 24, capi 1), 2), 2.A), 2.B), 4), 4A), 48)
2) PANAJIA Michael, nato a Stoccarda il 16/ 10/1974, residente a Milano, via Nunzio
Cervi n. IO; capi 1), 2), 2.A), 2.B)
3) SILV AGNA Cristian, nato a Bollate l' 1/07/ 1972, detenuto presso la Casa Circondariale
di Sal uzzo (CN), difeso di fiducia dall 'avvocato Daniela FIGINI del foro di Mi lano con
studio in Milano via Fornari nr. 14 e dall ' avvocato Donata COLUZZI del foro di Milano
con studio in Mi lano via Fomari Ilf. 14; capi 2), 2.A), 2.B)
4) TARANTINO Luigi, nato a Cariati (CS) il 28.1 2. 1981 , detenuto presso la Casa
Circondariale di Monza, difeso di fiducia dall'avvocato Gianluca CRUSCO del foro di
Monza, con studio in Lentate sul Seveso piazza Fratelli Cervi nr. 3; capi 2), 2.A), 2.B)
5) CRI STELLO Rocco, nato l'II set 1961 a MILETO (VV), detenuto presso la Casa
Circondariale di Voghera (PV), difeso di fiducia dall ' avv. Gino COLOMBO del foro di
Monza, con studio in Monza via Italia nr. 28; capi 3), 3A), 38), 3C)
6) CRISTELLO Francesco, nato l'l giu 1969 a MILETO (\IV), detenuto presso la Casa
Circondariale di Torino "Lo Russo e Cotugno", difeso di fiducia dall ' avv. Gino
COLOMBO del foro di Monza, con studio in Monza via Italia nr. 28; capi 3), 3A), 3C)
7) FORMICA Claudio, nato il 13 lug 1964 a MILETO (VV) attualmente detenuto presso
la Casa Circondariale di Como, difeso d' ufficio dall ' avvocato Sami BEHARE del foro di
Mi lano, con studio in Milano via Buonarrot i nr. 9; capi 1),3), 3A), 3C)
8) ELIA Francesco, nato il 2 nov 1973 a VIBO VALENTI A, resi dente a San Giovanni
Mileto (VV), via l O maggio n. 34, domici liato in Cabi ate (CO), via Istria n. l ; capi t ), 3),
3A), 3C)
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
f oglio nr. 3
9) DI NOTO Salvatore, nato il 15 apr 1956 a PALERMO, detenuto presso la Casa
Circondariale di Torino "Lorusso e difeso di fiducia dall'avvocato Francesca
BINAGHI del foro di Como, con studio in Como via Dante nr. 133; capi 4), 4A), 48)
IO) NAPOLI Maurizio, nato il 9 ago 1974 a LEONFORTE (EN), detenuto presso la Casa
Circondariale di Torino "Lorusso e Cutugno", difeso di fiducia dall 'avvocato Francesca
BINAGI-lI del foro di Como, con studio in Como via Dante nr. 133; capi 1),4), 4A), 4B)
Il)CARI STO Agostino Luigi, nato il 3 dic 1969 a CATANZARO, residente in Paderno
Dugnano, via Pi sacane n. 3; cnpi 1), 4), 4A), 4B)
12)SESTITO Sergio, nato il 22 feb 1969 a PALERMITI (CZ), detenuto presso la Casa
Ci rcondariale Lo Russo e COlugno di Torino, difeso di fiducia dall'avvocato Gianluca
CRUSCO del foro di Monza, con studio a Lentate sul Seveso Piazza F. lli Cervi 3; capi
1), 4), 4A), 4B)
13) PRESTIA Leonardo, nato il 7 mar 1973 a VIBO VALENTIA (VV), detenuto presso la
Casa Circondariale di Mi lano; capi 1),3), 3A), 38)
14) ZANCHIN Massimiliano, nato il 17 apr 1974 a GruSSANO (MI), resi dente in Verano
Brianza (MB), via Padania n. 46 int. 2; capi 1),3), 3A)
15) TEDESCO Domenico, nato il1 2 on 1982 a SARONNO (VA); residente in Guardavalle
(CZ), via Nazionale n. 30; capi 1),3), 3A), 3C)
16) GALLACE Vincenzo, nato il 27.03. 1947 a Guardavalle (CZ), detenuto presso la Casa
Circondariale di Vigevano, di feso di fiducia dagli avvocat i Salvatore STAIANO del foro
di Catanzaro e Francesco LOJACONO del foro di Roma; capi 4), 4A), 48)
17) STAGNO Antonio, nato a Giussano il 18.08. 1968, detenuto presso la Casa Circondariale
di Genova, difeso di fiducia dagli avvocati Salvatore STIV ALA del foro di Milano con
studio via Podgora nL IO e Claudi a ROMAGNOLI del Foro di Mi lano; capi 5), SA), 58)
18)CASTAGNELLA Giovanni, nato a San Giorgio Morgeto (RC) il 07. 10.1978, detenuto
presso la Casa Ci rcondariale di Torino "Lo Russo e Cotugno", difeso di fiducia
dall ' avvocato Rocco FEMIA del foro di Torino, con studio in Torino via Beumont or. 16;
capi 5), SA), 58)
19) DANIELE Giuseppe, nato a Giussano (MI) il 19.11. 1974, detenuto presso la Casa di
Reclusione di Milano Opera, difeso di fiducia dagl i avvocati Ernestina CERASANI, del
foro di Milano , con studio in Mi lano via Donizetti ilA e Raffaele BACCHEITA del
foro di Como; capi 5), SA), 58)
dei delitti di cui all a seguente preliminare imputazione:
RUBRICA
TRIBUNAL E ORDINARIO DI MILANO
Uffic io del Giu di ce per le inda g ini preliminari
Joglio nr.4
CARt"iiOVALE Antonio - PANAJIA Michael - CARI STO Agostino Luigi - NAPOLI
Maurizio - SESTITO Sergio - ELIA Francesco - FORMICA Claudio - PRESTIA
Leonardo - TEDESCO Domenico - ZANCHTN Massimiliano
l) del deli tto p. e p. dall 'art. 4 16 bi s co. I, Il , III e IV c.p. per aver fano parte uni tamente
a MANDALARI Vincenzo, CRIVARO Francesco, MI NNITI Giuseppe, STAGNO
Rocco ( deceduto), BANDlERA Gaetano, BARRANCA Giuseppe, FICARA
Giovanni, BlLLARJ Costantino Carmelo, BELNOME Antonino, TEDESCO
Giuseppe Amedeo cd i soggetti di seguito indicati per i quali gi stato emesso
decreto di giudizio immediato: AGOSTINO Fabio, ALBANESE Giuseppe
Domenico, ASCONE Rocco, BARRANCA Armando, BARRANCA Cosimo,
BELCASTRO Pierino, BENEVENTO Antonio, BERTUCCA Francesco,
BRANCATISANO Pietro, CALELLO Tommaso, CAMMARERI Annunziato,
CAMMARERI Domenico, CAMMARERI Rocco, CAMMARERJ Vincenzo,
CASTAGNELLA Giovanni, CHIARELLA Leonardo Antonio, CI CALA
Pasquale, CI CI-IELLO I)ictro, COLUCCIO Rocco, COMMISSO Domenico
Sandro, COMO Edmond, CRJCELLI Ilario, CRISTELLO
Franceseo,CRISTELLO Rocco, CUA Rizeri ,DANIELE Giuseppe, DE CASTRO
Emanuele, DE MARCO Salvatore, DI NOTO Salvatore, DI NOTO Simone, DI
PALMA Francesco, FERRARO Salvatore, l'I LI PPELLI Nicodemo, FOC
Salvatore, FOTI Bartolo, FUDA Cosimo, FUDA Pasquale, FURCI Giuseppe,
GAGLI USO Luigi Giorgio, GAMARDELLA Rocco Annunziato,
GAMBARDELLA Gerardo, GENOVESE Leandro, GENTILE Fiore,
IOCULANO Francesco, 10CULANO Vincenzo, LAMARMORE Antonino,
LAURO Domenico, LAURO Vincenzo, LAVORATA Vincenzo Libero S,lOto,
LENTINI Domenico, LONGO Bruno, LUC Nieola, MAGNO LI Cosimo
Raffaele, MAIOLO Cosimo, MAIOLO Salvatore, MALGERI Roberto,
MANCUSO Luigi, MANDALARJ Nunziato, MANNA Domenico, MANNO
Al essandro, MANNO Francesco, MANNO Manuel, MAZZ Domenico, MEDI CI
Giuseppe Antonio, MIGALE Antonio Armando,MINASI Saverio, MINNITI
Nicola, MOLLUSO Giosofatto, MOLLUSO Salvatore, Moscato Annunziato
Giuseppe, MUI Francesco, MUSCATELLO Salvatore, NERJ Giuseppe
Antonio, NOCERA Pasquale, NOVE LLA Vincenzo, NUCIFORO Armando,
OPI'EDISANO Michele cl. 69, PANETTA Giuseppe, PANETTA Maurizio,
PANETTA Pietro Francesco, PARISI Fabrizio, PAVONE Andrea, I)ELAGI
Vincenzo Domenico, PEREGO Ivano, PETROCCA Aurelio, Pio Candeloro, PIO
Domenico cl. 46, PISCIONERI Giuseppe, POLIMENI Candeloro, PORTARO
Marcello Ilario, RECHI CHI Salvatore, RIILLO Francesco Tonio, RISPOLI
Vincenzo, ROMANELLO Antonio Francesco, ROMANO Vincenzo, ROSSI
Cesare, RUSSO Pasquale, SALVATORE Giuseppe, SANFlLlPPO Stefano,
SANNINO Sergio, SARCINA Pasquale Emilio, SCRIVA Biagio, SGRO'
Eduardo Salvatore, SGRO' Giuseppe, SILVAGNA Cristian, SPINELLI Antonio,
SQUILLACIOTI Agazio Vittorio, SQUILLACIOTI Antonio, SQUILLACIOTI
Cosimo, STAGNO Antonio, STRANGIO Salvatore, TAGLIAVIA Giuffrido,
TARANTINO Luigi, TEDESCO Raffaele, TIUPODI Antonino, VALLELONGA
Cosimo, VARCA Francesco, VARCA Luigi , VARCA Pasquale Giovanni,
VERTERAME Carmine Giuseppe, VETRANO Annunziato, VETRANO
Orlando Attilio, VONA Luigi, VOZZO Vincenzo, ZAPPAL Giovanni, ZAPPIA
TRIBUNALE ORDI NARI O DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pre l iminari
foglio lir. 5
P:1SqUlllc, ZINGHI NI Savcrio, ZOITI Felice ed altre persone allo stato non ancora
individuate, dell 'associazione mafiosa denomi nata 'ndr (lI1ghefa, operante da anni sul
territorio di Milano e province limitrofe e costituita da numerosi locali, di cui 15
individuate. coordinale da un organo denominato "la Lombardia" in cui hanno
rivestito un ruolo di veni ce, nel corso del tempo, BARRANCA Cosimo, fino al
15.08. 2007, NOVELLA Carmelo, dal 15.08.2007 al 14.07.2008 (data del suo
assassi nio), ZAPPIA Pasquale, dal 31. 08.2009 ad oggi ; deputato a concedere agl i
amliati " cariche" e " do/t', secondo gerarchie prestabil itc e mediante cerimonie e
ri tuali tipici dell ' associazione malosa, come per esempio la partecipazione a riunioni
e/o incont ri di seguito indicati:
15 febbmio 2008, ristorante " Borgo Antico" di Legnano.
SANFILIPPO Stefano, LAMARMORE Antoni no, RI SPOLI Vi ncenzo, rl CARA Giovanni ,
ROSSI Cesare, MINASI Saveri o, CICHELLO Piel'ro, DE CASTRO Emanuele, MANNO
Alessandro, MAIOLO Cosi mo, PORTARO Marcello Il ario, PlSCIONERI Giuseppe
26 febb raio 2008, ristorante " II Pali o" di Legnano.
PANEn ' A Pietro Francesco, CI-II ARELLA Leonardo Antonio, DE CASTRO Emanuele,
MAGNOLI Cosimo, SANFILIPPO Stefano, MINASI Saverio, ASCONE Rocco.
LAMARMORE Antonino, MUI Francesco, MANNO Alessandro, RI SPOLI Vincenzo
I marLO 2008, ristorante la "Cadrega" di Pioltello
MANNO Alessandro, MANNO Giuseppe, PORTARO Marcello Ilario, MAZZA' Domenico,
MAIOLO Cosi mo. PI SCIONERJ Gi useppe, LAVORATA Vincenzo, MALGERI Roberto,
MINASI Saverio, SANFILI PPO Stefano, ROSSI Cesare
23 aprile 2008, ristorant e " Borgo Antico" di Legnano.
SANFILIPPO Stefano, LAMARMORE Antonino, MOSCATO Annunziato Gi useppe,
RI SPOLI Vincenzo , DE CASTRO Emanuele, MEDI CI Giuseppe Antonio. FI CARA
Giovanni, MALGERI Rnberto, MINASI Saverio, MANNO Alessandro
26 aprile 2008, ristorante la "Fornace" di Solaro.
SANFILI PPO Stefano, CICI-I ELLO Pi etro, LAMARMORE Antonino, FI CARA Giovanni ,
FICARA Domeni co, ZAPPA L Giovanni, FERRAGINA Salvatore, MINASI Saverio,
IOCULANO Francesco, IOCULANO Vincenzo, RACCOSTA Vincenzo, BELCASTRO
Pieri no, MALGERI Roberto, MANNO Alessandro, MAIOLO Cosimo, NUCERA
Antonio, MUIA Francesco
3 maggio 2008, crossdromo di Cardano :.1 Campo (VA).
BENEVENTO Antoni o. BILLARI Costant ino Carmelo, CICHELLO Pietro, DE CASTRO
Emanuele, FICARA Giovanni. FILIPPELLI Nicodemo, LAMARMORE Antonino.
MAIOLO Cosi mo detto NINO, MALGERI Roberto, MANCUSO Lui gi, MANOALARI
Vincenzo. MANNO Alessandro, MANNO Francesco, MAZZA' Domenico, MEDICI
Giuseppe Antonio, MINASI Saverio, MUSCATELLO Salvatore, VONA Luigi,
NOVELLA Carmelo, PI SCIONERI Giuseppe, PORTARO Marcello Ilario, RISPOLI
Vincenzo, SAN FILIPPO Stefano
25 maggio 2008, Ncr\'htno all ' interno dci capannone di Rossi Cesare
TRIBUNALE ORDI NAR IO DI MILANO
Ufficio del Gi udice per le indagini prel iminari
ASCONE Rocco, CICHELLO Pietro, ROSSI Cesare, LAMARMORE Antonino
MANDALARI Vincenzo, NOVELLA Carmelo, SANFILIPPO Stefano,
31 maggio 2008, Nerviano (MI) all'interno dci capannone di Rossi Cesare
foglio nr. 6
ASCONE Rocco, CICHELLO Pietro, DE CASTRO Emanuele, ROSSI Cesare,
LAMARMORE Antoni no, MANDALARI Vincenzo, MANNO Alessandro, NOVELLA
Canmelo, RISpOLI Vincenzo, SANFILIPPO Stefano
2 settembre 2008, os pedale di Mariano Comense (Co)
MUSCATELLO Salvatore, LAMARMORE Antonino, MANDALARI Vi ncenzo, RISPOLI
Vincenzo, PANETTA Pi etro Francesco, CHI ARELLA Lepnardo Antonio, ASCONE
Rocco, BENEVENTO Antonio, DE CASTRO Emanuele
21 novembre 2008: ristora nte Mediterraneo di Seregno
PIO Candeloro, MANNO Alessandro, MfNNITI Giuseppe, MINNITI Nicola, SGR
Giuseppe, LAMARMORE Antonino
20 gennaio 2009, crossdromo di Cardano al Campo (Va).
RI SPOLI Vincenzo, MANNO Alessandro, BENEVENTO Antonio, PORTARO Marcello
Il ario, DE CASTRO Emanuele, SANFILI PPO Stefano, PI SCIONERI Giuseppe,
BARRANCA Cosimo, LAMARMORE Antonino
23 maggio 2009 ristorante " La Masseria" sito a Cisli ano (Mi) in via per Cusago n.2
MAGNO LI Cosimo Raffaele, LAURO Domenico, LONGO Bruno, ZINGHINI Saverio,
TAGLIAVIA Giuffrido, PANETIA Pietro Francesco, LENTINI Domenico, MARANDO
Pasquale, ZAPPI A Pasquale, VALLE Fortunato, LAMPADA Francesco, BARRANCA
Cosimo, BARRANCA Amlando, PANETIA Vincenzo, VALLE Leonardo
31 ottobre 2009, centro per anzi ani "Falcone e Borsellino" ubicato in Dugnano
in pitlzza Falcone e Borsellino n. 2.
BALDASSARRE Arturo, DE MARCO Salvatore, MANDAl:ARI Vincenzo, SARCINA
Pasquale Emi li o, CHI ARELLA Leonardo Antonino, MAGNOLI Cosimo Raffaele,
TAGLIAVIA Giuffrido, PANEITA Pietro Francesco, FERRARO Salvatore, ASCONE
Rocco, ZAPPI A Pasquale, COMMISSO Domenico Sandra, MOSCATO Annunziato
Giuseppe, PIO Candeloro, MANNO Alessandro, VONA Luigi , FURCI Giuseppe,
MUSCATELLO Salvatore, LAMARMORE Antonino, FICARA Giovanni, LUCA'
Nicola, NERI Gi useppe Antonio, MUIA' Francesco, n. 8 persone non identificate
Locale di Corsico
26 giugno 2009 ristorante Pesce Spada di Milano
LONGO Bruno, ZAPPI A Pasquale, COMMISSO Domenico Sandra, PANETf A Pietro
Francesco, MAGNOLI Cosimo, TAGLlAVIA Giuffrido
Locale di Mariano Comense
12 marzo 2008 "giardino degli ulivi" di Verano Brianza (MI)
MUSCATELLO Salvatore,CRISTELLO Roeco, CRISTELLO Francesco,
Cosimo, SALVATORE Giuseppe, COMMISSO Giuseppe, PROCHI LO Domenico.
TRIBUNA LE ORD I NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indag in i prel iminari
Locale di Cornulno
foglio IIr. 7
7 giugno 2008, di PANETTA Pietro Francesco sito in Senago (Mi) Via Farini
IO.
PANETTA Pi etro Francesco LAURO Domenico, LUCA' Nicola, MAZZAFERRO
Domeni co BARRANCA Cosimo. LAVORATA Vi ncenzo , PANElTA Gi useppe l e
MAGNO LI Cosimo Rarraele.
30 ottobre 2008, officina CO.VE.AL di PANETTA giuscppe I di Milano Via Novara 215
che successivamente continua presso il vicino ristorante "La Rete" di Via Novara 205.
PANETfA Pietro Francesco. I>ANETI' A Giuseppe I , MAGNOLI Cosi mo Raffaele,
TAGLIA VIA Giuffrido, CAMMARERI Vincenzo, CAMMARERI Annunziato, FUDA
Pasquale. LAVORATA Vi ncenzo, LAURO Domeni co, LAURO Vincenzo , ALBANESE
Giuseppe Domenico, ZOITI Felice, PANETTA Giuseppe.
12 novembre 2008, capannone di PANETTA Pietro Francesco sito in Senago (Mi) Via
F:.uini IO.
PANETTA Pietro Francesco, MALGERI Roberto LUCA' Nicola, LAVORATA Vincenzo,
MAGNO LI Cosimo Raffaele. LAURO Vi ncenzo, FOCA' SALVATORE
24 genn:li o 2009, capannone di PANETTA Pietro Francesco sito in Senago (Mi) Via
F:trini IO.
PANETI A Pietro Francesco, MAGNOLI Cosimo Raffaele, TAGLIA VIA GiufTrido, LUCA'
Nicola, LAVORATA Vincenzo e LAURO Vincenzo.
26 febbraio 2009, bar " Piccolo Lord" di Corsico (Mi) Viale Della Liberazione n. 34/A
PANETIA Pietro Franceso, BRUZZESE Carmelo, LAVORATA Vi ncenzo. MALGERI
Roberto, MAGNOLI Cosi mo Raffae le e COMMI SSO Domenico Sandro.
IS marzo 2009, capannone sito in Senago (Mi) Via Fa rini IO.
PANETTA Pietro Francesco, MANDALARI Vincenzo, LAVORATA
ALBANESE Giuseppe Domenico, MAGNOLI Cosimo Raffaele, LUCA'
TAGLIAVIA Giuffrido.
18 giugno 2009, I)i zzeri a "L'Antico Forno" di Ceriano Laghetto (Mi)
Vincenzo,
Nicola e
PANETTA Pietro Francesco, MAGNO LI Cosimo Raffaele, LUCA' Nicola, TAGLIAVIA
Giuffrido, ZANGARI Giuseppe, FUDA Cosimo, FU DA Pasquale, LAURO Domenico,
GAGLIUSO Lui gi Giorgio e PELAGf Vi ncenzo.
Locale di Bresso
23 ottobre 2008, ristonmte " La Montina"
CAMMARERI Vincenzo, CAMMARERl Annunziato, PANETTA Pi etro Francesco, ZOfTl
Felice. LENTINI Domeni co, RECHI CHI Salvatore, TAGLIAVIA Giuffrido e MAGNOLI
Cosimo.
6 dicembre 2008 ristorante " L'Unico" sito in Cologno Monzese via Mihmo IO
CAMMARERI Vincenzo, CAMMARERI Annunziato, ZOITI Felice, ZOITI Domenico,
RUSSO Pasquale. MOLLUSO Salvatore, ALVIANO Umberto, MORABITO Giuseppe.

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pre l iminari
04.04.2009 RISTORANTE DA MARIU'S
foglio nr. 8
CAMMARERl Vincenzo, CAMMARERl Annunziato, MORABITO Giuseppe, ALVIANO
Umberto, ZOITI Domenico, ZOITI Felice, RUSSO Pasquale, MOLLUSO Salvatore,
RECI-IICHI Salvatore, PAIANO Domenico, RUSSO Francesco Gianluca, MOLLUSO
Gerardo.
Locale di Rho
04 maggio 2008, magazzino di Nerviano (Mi) Via Dcll'Annunziata 4
SAN FILIPPO STEFANO, ROSSI CESARE, CICHELLO PIETRO, ARENA SALVATORE
e n. 2 persone non identificate
Locale di Milano
22 maggio 2008 Ristorante"l1 Pcpcr oncino" sit o in Via Parenzo n. 6 Mil a no.
LAVORATA Vi ncenzo, GAMARDELLA Rocco Annunziato, SARCINA Pasquale Emili o,
CRICELLI lI ar;o, NUCIFORO Annando, BARRANCA Armando, BARRANCA Cos;mo,
PANEITA Pietro Francesco, LUCA' Nicola, CHI ARELLA Leonardo Antonio,
SALVATORE Giuseppe, PANETIA Maurizio. Non hanno preso parte alla celebrazione
del summit sebbene " invitati": LONGO Bruno, BARRANCA Giuseppe e CRI CELLI
Davide.
18 ottobre 2007 Ristorante "La Cadrega" sito in Limito di Pioltell o (Mi) Via Dante.
BARRANCA Cosimo, SALVATORE Gi useppe, CHI ARELLA Leonardo Antonio,
CRICELLI Dav;de, MANNO Alessandro, PORTARO Marcello IIar;o, GAMARDELLA
Rocco Annunziato, SARCINA Pasquale Emilio, ROMANELLO Antonio Francesco,
NUCIFORO Armando
29 novembre 2007 Ristorante " La Cadrega" sito in Limito di Pioltello (Mi) Via Dante.
BARRANCA Cosimo, SALVATORE Giuseppe, CHIARELLA Leonardo Antonio, MANNO
Alessandro, PORTARO Marcello, GAMARDELLA Rocco Annunziato, SARCINA
Pasquale Emilio, ROMANELLO Antonio Francesco, NUCIFORO Armando, CRICELLI
Ilario, PANETI A Maurizio
02 febbraio 2008 " Bar Trattoria da Marina", sito in P.zza Dubini n. 25 della frazione di
San Pietro All 'Olmo di Cornaredo (MI). .
BARRANCA Cos; mo, SALVATORE G;useppe, CRICELLI II ad o, SARCINA Pasquale
Emi lio, ROMANELLO Antonio Francesco, NUCIFORO Armando e
alt ri 4 soggetti non megl io ident ifi cati tra cui molto veros imilmente PANETIA Maurizio
21 febbraio 2008 r istorante " Da Rosario e Maria" sito a lla Via Milano N. 64 del
Comune di Cornaredo (Mi).
BARRANCA Cosimo, SALVATORE Giuseppe, CHIARELLA Leonardo Antonio,
GAMARDELLA Rocco Annunziato, ROMANELLO Antoni o Francesco. NUCIFORO
Armando, CRICELLI Il ario, BARRANCA Armando e l soggetto non identificato.
06 dicembre 2008 " Ilar Trattoria Da Ma rina", silo in P.Zza Dubini n. 25 della frazione
di San Pietro All 'Olmo del Comune di Cornaredo (Mi).
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Gi udi ce per le indagini pre liminari
foglio IIr. 9
NUCIFORO Annando, SARCINA Pasquale Emili o, CHIARELLA Leonardo Antonio,
PANETTA Maurizio, ' SARCINA Ornar, ROMANELLO Antonio Francesco,
SALVATORE Giuseppe, BARRANCA Cosimo, CRI CELLI Davide.
Il. 2 soggetti non identificati
29 febbraio 2009 ristorante pizzeria "La Piazzetta" sito in largo Risorgimento n. 3 del
Comune di Trezzano Sul Naviglio (Mi).
BARRANCA Cosimo, SALVATORE Giuseppe, BARRANCA Annando, CHIARELLA
Leonardo Antonio, ROMANELLO Antonio Francesco, BARRANCA Giuseppe,
BARRANCA Massimo Giacomo, BARRANCA Fabio, ROMANELLO Andrea
Locale di Bollate
25 ottobre 2008, Orti di Novate Milanese;
SCRIVA Bi agio, MIGALE Antonio Arnlando, MIGALE Massimi liano, MUI Francesco,
OPPEDISANO Michele, ASCONE Rocco, BRANCATISANO Pietro, DE MARCO
Salvatore, IENCO Nicola, MISURACA Giuseppe, SCRIVA Rocco, RITO Giuliano
15 novembre 2008, Orti di Novate Milanese;
ASCONE Rocco, SCRIVA Biagio, MIGALE Antonio Armando, MUI Francesco,
OPPEDISANO Pietro, ANGHELONE Francesco, BRANCATI SANO Pietro,
BRANCATI SANO Bruno, CARETI A Sergio
03 mar.l.O 2009 Ufficio IMES sito in BolJate (Mi)
MA DALARJ Vincenzo, GALLACE Vincenzo, MANDALARl Annunziato, BELNOME
Antonino, FORMI CA Claudio, CRJSTELLO Francesco, VETRANO Annunziato,
VETRANO Orlando Attilio, TEDESCO Domeni co,
04 marlO 2009, Centro Commerciale "Carrefour" sito in Paderno Dugnano
MANDALARI Vincenzo, GALLACE Vincenzo, BELNOME Antonino, VETRANO
Annunziato, TEDESCO Domenico, TEDESCO Aldo, e due soggett i non identificati
Il aprile 2009, Orti di Novate Milanese
MANDALARI Vi ncenzo, ASCONE Rocco, SCRIVA Biagio, M1GALE Antonio Armando,
MUI Francesco, DE MARCO Salvatore, BRANCATI SANO Pi etro, ANGHELONE
Francesco.
24 luglio 2009 ristorante "Old America" sito in Milano via Vincenzo Monti n. 15
MANNO Alessandro, LAMARMORE Antonino, SANFILIPPO Stefano, ASCONE Rocco,
MANDALARI Vincenzo e MUI Francesco.
Locale di Legnano - Lonate P073.010
28 gennaio 2009 caff "Stomp" sito in Legnano via Zaroli.
BENEVENTO Antonio, ARENA Carmelo, BENEVENTO Mario, FILIPPELLI Nicodemo,
MANCUSO Luigi
Locale di Pioltello
20 marLO 2009 : luogo sconosciuto
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
[oglio Ilr. lO
MANNO Alessandro, MANNO Manuel, MANNO Giuseppe, MANNO Giuseppe, MANNO
Filippo, MANNO Francesco, MAIOLO Sal vatore, MAIOLO Cosimo; CRI CELLI Il ario,
MAZZ Domeni co, PORTARO Marcello Ilario, PISCIONERI Giuseppe, DE CASTRO
Emanuele, MAMMOLI TI Francesco, IULIANO Franco Mass imo, NUCERA Antonio,
MAIOLO Ornar, MAIOLO Antonio, VOZZO Vincenzo, LAMARMORE Antonino
Associazione mafiosa che avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associati vo e
dell e conseguenti condizioni di assoggettamento e di omert che di volta in volta si sono
create nel territorio di Mil ano e province li mitrofe ha avuto lo scopo di:
commettere deli tti in materia di armi , esplosivi e munizionamento, contro il
patrimonio, la vita e l' incolumit individuale, in particolare commercio di sostanze
stupefacenti , estorsioni, usure, furti, abusivo esercizio di att ivit fi nanziaria,
riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza ill ecita in attivit economiche,
corruzioni , favoreggiamento latitanti , corruzione e coercizione elettorale, intestazione
fi ttizia di beni , ri cettazione, omicidi ;
acquisire direttamente e indirettamente la gestione elo controllo di attivit
economiche, in particolare nel settore edi li zio, movimento terra, ri storazione
acquisire appalt i pubblici e privat i
ostacolare il li bero esercizio del voto, procurare a s e ad altri voti in occasione di
compet izioni elettorali , convogli ando in tal modo le preferenze su candidati a loro
vicini in cambio di future utilit
conseguire per s e per altri vantaggi ingiusti.
LOCALE DI BOLLATE:
MANDALARI Vincenzo, MANOALARJ Nunziato, ASCONE Rocco, MUIA' Francesco,
SCRIVA Biagio, MIGALE Antonio Armando, VETRANO Annunziato, VETRANO
Orlando Attilio, CICALA Pasquale, DE MARCO Salvatore
Con il ruolo di capi e organizzatori :
MANDALARJ Vincenzo nel ruolo di di rezione e capo della locale con compiti di decisione,
pianifi cazione e di individuazione delle azioni , delle strategie, impartendo direttive alle
quali tutt i gli associati dovevano attenersi; Mandalari inoltre, quale elemento di vertice,
legitt imato a partecipare ai summit de La Lombardia nei quali si decidono le strategie, gli
equi libri relativi all e locali e si nomina il rappresentante generale; intrattiene rapporti con
esponenti politici locali ed inoltre crea un movimento politico per partecipare alle elezioni
ammini strative del 2010 dci comune di Bollate al fine di garantire a s e ad altri associat i
commesse pubbl iche nel settore edili zio; concede presti ti a tassi usurai come meglio
specificato nel capo 55); organi zza altres summit a livell o di local e nel corso dei quali
vengono concesse cari che e doti agli affili ati;
ASCONE Rocco quale "capo societ" e cio vicario del capo locale ed inoltre quale
rappresentante delle ' ndrine della Piana presso la Lombardia, in particolare portando e
ri cevendo ambasci ate da e per Domenico Oppedisano, attual e Capo del Crimine della
' ndrangheta; inoltre crea unitamente a MANDA LARI Vincenzo, un movimento politico
per partecipare alle elezioni ammini strative del 20 l O del comune di Bollate ed intrattiene
rapport i con esponenti poli ti ci locali al fine di garantire a s e ad altri associat i commesse
pubbliche nel settore edilizio;
MUI Francesco con funzioni di Mastro di Giornata I Contabile, con il compi to di divulgare
gli ordini e le di sposizioni adottate dai vert ici della locale agli altri sempli ci affiliati , di
raccogl iere il denaro da versare nell a cassa comune della "baci ll etta"
TRIBUNA LE ORD I NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pre l iminari
Con il ruolo di part ecipi :
foglio nr. 11
MIGALE Anlonio, SCRIVA Biagio, DE MARCO Salvatore, MANDALARl Nunziato,
CICALA Pasquale, VETRANO Orlando Atti lio c VETRANO Annunziato partecipano
a summit di "ndrangheta, ricevono doti e si mettono a completa disposizione degli
interessi della locale cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma
criminoso del gruppo ed in particolare
SCRIVA c MIGALE con il compito di custodire le armi presso la baracca degli orti di
Novate Milanese, luogo di ritrovo degli affiliat i (anni che venivano rinvenute in dala 8
giugno 2009)
CICALA Pasquale coadiuva il capo societ accompagnandolo ad incontri con altri affiliati,
si ra latore di notizie ri servate concernenti le indagini in corso e si mette a completa
disposizione degli interessi dell a locale, anche in ragione del suo patri monio di
conoscenze nel contesto dei trafficanti internazionali di sostanze stupefacenti
VETRANO Orlando Attilio, VETRANO Annunziato, il primo piega le funzioni del
proprio incarico presso la lanomi spa (societ a partecipazione pubblica) agli interessi della
' ndrina; il secondo favorisce !'inserimento del figlio Orlando nella lanomi spa grazie
all ' interessamento di Mandalari e Simeti (dipendente della menzionata societ); entrambi
partecipano a summi t con la presenza del capo locale Mandalari e di Gallace Vincenzo,
capo della locale di Guardavall e e si mettono a completa di sposizione degli interessi dell a
locale
MANDA LARI Nunziato cooperando nelle atti vit illecite del fratell o, intestandosi beni di
provenienza illecita, come meglio descritto nel capo 56), beneficiando altres di commesse
di lavoro attraverso il cugi no inserito nella I. A.No.M. 1.
LOCALE DI CORMANO:
ALBANESE Giuseppe Domenico, F'OC Salvatore, GAGLIUSO Luigi, LA uno
Vincenzo, LUCA Nicola, MALGERJ Roberto, PANETIA Pietro Francesco,
TAGLIAVIA Gi uffrido, BELCASTRO Pierino, FERRARO Salvatore, FUDA
Cosimo, LAURO Domenico, LAVORATA Vincenzo, MAGNOLI Cosimo Raffaele,
PANETTA Giuseppe, PELAGI Vincenzo Domenico, FUDA Pasquale
Con il ruolo di capi e organizzatori:
PANETTA Pietro Francesco nel ruolo di direzione e capo della locale con compiti di
decisione, pianificazione e di indi viduazione delle azioni, delle strategie, impartendo
direttive alle quali tlltti gli associat i devono attenersi; Panetta inoltre, quale elemento di
vertice, legittimato a partecipare ai summit de La Lombardi a nei quali si decidono le
strategie, gli equilibri relativi alle locali nonch e si nomina il rappresentante generale;
organizza altres sununit a livello di locale nel corso dei quali vengono concesse cari che e
doti agli affil iati ; costituisce uno degli interlocutori privilegiati di alti esponenti di
' ndrangheta calabresi , tra cui Foc Domenico e Bruzzese Cannelo
MAGNOLI Cosimo Raffaele quale "capo societ" e cio vicario del capo locale, delegato ad
intrallenere rapporti con i vari affi li ati , ri solvere le problematiche interne, e verificare che
tutti si attengono alle decisioni del capo locale
LUC Nicola con funzioni di Maslro di Giornata / Contabile, con il compito di divulgare gli
ordi ni e le disposizioni adottate dai vert ici della locale agli altri semplici affiliat i,
raccogliere le somme di denaro dest inate alla cassa comune, ed inoltre, organi zzando c
partecipando ad una serie di incontri preparatori del sUlllmit di Paderno Dugnano all'esito
del quale viene eletto il nuovo rappresentante dell a Lombardia

Con il ruolo di partecipi
TRIDUNAL E OROINARIO 01 MILANO
Uffi cio de l Giudi ce per l e i ndagini prel imi nari
foglio nr. 12
ALBANESE Giuseppe, BELCASTRO Pierino, FOC Salvatore, GAGLI USO Luigi,
LAURO Vincenzo, MALGERI Roberto, TAGLIAVIA Giuffrido, FERRARO
Salvatore, r UDA Cosimo, rUDA Pasquale, LAURO Domenico, LAVORATA
Vincenzo, PANETTA Giuseppe, PELAGI Vincenzo Domenico part ecipano a summit in
occasione dei qual i si decidono la concessione di doti ) la riammi ssione nel sodali zio di
soggetti in precedenza espul si, le strategie dell' associazione, si menono a compl eta
di sposizione degli interessi della locale cooperando con gli altri associati nella
realizzazione del programma criminoso del gruppo; in particolare,
BELCASTRO Pierino quale ex contabile della locale, poi desti tuito a favore di Luc Nicola
a seguito di contrasti con il capo locale, Foc Salvatore, fi gli o di Foc Domenico, reggente
del locale di Grotteri a, quale emissari o del padre, intervenendo nel la decisione di
riammi ssione alla locale di Malgeri Roberto;
MALGERl Roberto vi ene indicato da NOVELLA Carmelo come nuovo capo di una
costi tuenda locale e, solo dopo la morte di quest ' ultimo riammesso nella locale di
Cormano;
LAVORATA Vincenzo, quale affi liato anziano, partecipando a numerosi incontri per
l'individuazione del successore di NOVELLA Carmelo;
LAURO Domenico mettendosi a di sposizione per le atti vit di intimidazione nei confront i di
affiliati dissidenti ed imprenditori riottosi ;
i fratelli FUDA portando e ricevendo ambasciate da e per la Calabri a;
TAGLIAVIA Giuffrido e FERRARO Salvatore occupandosi in particolare della logistica
del summit di Paderno Dugnano al fi ne di garant irne la riservatezza e segretezza.
LOCAL E 01 BRESSO
CAMMARERJ Annunziato, CAMMARERI Rocco, IOCULANO Vincenzo, MI NASI
Saverio, MOLLUSO Salv<ltore, ZI NGHINI Saverio, ZOITI Felice, CAMMARERI
Domenico, CAMMARERI Vincenzo, IOCULANO Francesco, LENTI NI Domenico,
RECHI CHI Salvatore, RUSSO Pasqual e, BRANCATI SANO Pietro
Con il ruolo di capi e organizzatori:
CAMMA RERI Vincenzo nel ruolo di direzione e capo della locale con compit i di decisione,
pianifi cazione e di indi viduazione dell e azioni, dell e strategie, in particolare di staccandosi
dalla locale nel periodo di NOVELLA Carmelo a capo dell a Lombardia, a seguito di
di vergenze con quest' ult imo, riorgani zzando attorno a s il consenso degli altri affi li ati a
seguito dell ' omicidi o NOVELLA; intrattiene altres stretti rapporti con GA TTELLARI
Antonio e BONARRIGO Francesco esponenti di vertice della locale di Oppido Mamertina;
organi zza ahres summit a li vell o di local e nonch di altri locali nel corso dei quali
vengono concesse cari che e doli agli affiliati
CAMMARERl Annunziato quale "capo soci et" e cio vicario del capo locale, ed inoltre
gi designato quale suo successore a capo della locale
ZOITI F'elice con funzioni di Mastro di Giornata I Contabile, con il compito di divulgare gli
ordini e le disposizioni adottate dai vert ici dell a local e agli altr i semplici affi liati.
Con il ruolo di partecipi:
IOCULANO Vincenzo, MOLLUSO Salvatore, ZI NGHI NI Saverio, IOCULANO
Francesco, LENTINI Domenico, RECHI CHI Salvatore, RUSSO Pasquale,
BRANCATI SANO Pietro partecipavano a summit in occasione dei quali si decidevano la
concessione di dot i, la ri ammissione nel sodalizio di soggetti in precedenza espulsi, le
strategie dell 'associazione, si mettevano a compl eta disposizione degli interessi della
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Ufficio del Giudice per le indagini prelimi nari
foglio n,.. 13
locale cooperando con gl i altri associati nella realizzazione del programma criminoso del
gruppo;
IOCULANO Francesco partecipando anche a numerosi incontri con esponenti di vert ice del
locale di Oppido Mamertina al fine di garant irsene l' appoggio per divenire il nllOvo capo
locale, in ci coadiuvato dal fratello Vincenzo,
BRANCATI SANO Pietro fuoriuscendo temporaneamente dall a locale e creando con
SCRIVA Biagio la locale di Voghera la cui legittimit era disconosciuta da NOVELLA,
COJl1 Wlque intrattenendo rapporti privilegiati con gli affiliati di Bollate; ZJNGH1Nl
Savcrio c LENTINI Domenico intrattengono rapporti privilegiati con GA TIELLARI
Antonio esponente di vertice della locale di Oppido Mamertina.
MINASI Saverio, quale capo del locale di Bresso a ci designala da NOVELLA Cannelo;
mettendosi aJtres a disposizione del predetto NOVELLA con le pi svariate mansioni , da
quella di aut ista a custode delle anni e contabile delle attivit illecite dell a famiglia
NOVELLA, fi ssando appuntamenti tra NOVELLA e gli altri affi liati della Lombardia,
partecipando a tulti gli incontri e summit del capo della Lombardi a fino alla morte di
NOVELLA, anche in sua vece;
CAMMARERI Domenico ha rivestito in passato il ruolo di Mastro Generale della
Lombardia ed attualmente ' fermo " cio sospeso per aver violato il codice
comportamentale della 'ndrangheta. ma comunque sempre appartenente al sodali zio ed a
d.i sposizione.
CAMMARERI Rocco, anche lui in passato sospeso per violazione del codice
comportamentale della ' ndrangheta ed in epoca recente "libera/o", intratt iene rapporti con
altri affili ati , in particolare con BARRANCA Cosi mo; invitato a partecipare a summi t ed
in generale a dispos izione
LOCALE DI LIMBIATE.
LAMARMORE Antonino
Con il ruolo di capo e organizzatore
LAMARMORE Antonino: Mastro Generale della Lombardia con il compito di fungere da
raccordo tra le local i, nonch essere punto di riferimento degli affiliati per le ambasciate da
e per la Calabria ed anche di dirimere conflitti e contrasti tra gli affili ati delle di verse
local i; reggente della locale di Limbiate in luogo del fratell o Giovanni. detenuto in
espiazione della pcna dell 'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa; chiamato a
partecipare, in ragione della cari ca, ai summi t della Lombardia nei quali si decidono le
strategie c gli equilibri relativi alle locali ed a partecipare ai summit dei singoli locali in
occasione dei quali vengono conferite doti.
LOCALE DI MILANO:
BARRANCA Cosimo, CHJARELLA Leonardo Antonio, BARRANCA Armando,
CRICELLI Ilario, PANETTA Maurizio, NUCIFORO Armando, ROMANELLO
Antonio Francesco, SARCINA Pasquale Emilio, SALVATORE Giuseppe,
BARRANCA Giuseppe, GAMARDELLA Rocco Annunziato,
Con il ruolo di capo e organi7..zatore:
BARRANCA Cosimo, posto al vertice della Lombardia ed attualmente capo del locale di
Mi lano, con compiti di decisione, pianificazione e di indi viduazione delle azioni , delle
strategie, impartendo direui ve alle quali tutti gli associat i dovevano attenersi; Barranca
inoltre, quale elemento di vertice, legittimato a partecipare ai , "mmit de La o m b ~
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foglio nr. 14
nei quali si decidono le strategie, gli equilibri re lati vi alle locali e si nomina il
rappresentante general e; organizza altres summit a li vello di locale nel corso dei qual i
vengono concesse cariche e doti agli affiliati ; intratt iene rapporti con ambienti politici e
amministrativi lombardi , sia direttamente sia attraverso Carl o Chiriaco, direttore sanitario
della ASL Paviaj intrattiene rapporti con rappresentanti dell e locali piemontesi
assicurandosi la di sponibi lit all ' intestazione fitt izia di beni; costituisce uno degli
interlocutori privi legiati di alti esponenti di ' ndrangheta calabresi, tra cui Commi sso
Giuseppe, Barbaro Pasquale (nato il 4 maggio 1961), Pelle Giuseppe, Foc Domenico,
Gallace Vincenzo.
CHIARELLA Leonardo, Mastro Generale della Lombardia prima di Lamannore Antoni no,
capo local e di Milano prima di Cosimo Barranca ed attuale Capo societ e contabile, con
il compilO di raccogliere il denaro da versare nella cassa comune detta "bacilletta"
destinato anche al sostegno dei latitanti ; partecipa tra l'altro al swnmit del 31.1 0.09,
votando il rappresentante generale.
Con il ruolo di partecipi
BARRANCA Armando, CRI CELLI Ila rio, PANETTA Maurizio, NUCIFORO
Armando, ROMANELLO Antonio Francesco, SARCINA Pasquale Emilio,
SAL V A TORE Giuseppe, BARRANCA Giuseppe, GAMARDELLA Rocco
Annunzialo
in quanto partecipano a summit di ' ndrangheta, ricevono doti e si mettono a completa
disposizione degli interessi della locale cooperando con gli altri associat i nella
realizzazione del programma criminoso del gruppo e inoltre
SAL V ATORE Giuseppe, uomo di fiduci a ed alter ego di Cosimo Barranca, si mette a
disposizione per ogni esigenza fungendo da autista, custode delle anni (capo 27) di cui
dispone secondo le diretti ve dI capo, facendo da intermediario fra BARRANCA Cosimo e
gli altri affiliat i nella fissazione di incontri ed appuntamenti, si mette altres a disposizione
su direttiva di BARRANCA di Pel le Giuseppe, Commisso Giuseppe e Barbaro Pasquale in
occasione delle visite di questi ult imi in Lombardia; si reca altres in Calabria per portare e
ri cevere ambasciate; infine, gestisce traffi ci di stupefacenti, si procura la disponibilit di
documenti falsi per la fitti zia intestazione di beni e di schede' telefoniche e per consentire
anche agli altri affil iati l'accesso al finanziamento con finalit trurraldine presso societ
finanziarie ed istituti di credito;
BARRANCA Armando, seguendo le direttive del fratello Cosimo, di spone delle armi del
gruppo. coadi uva SAL V ATORE Giuseppe nelle attivit illecite afferenti gli stuperacent i e
le truffe.
SARCI NA Pasquale Emilio, promuove un summit e pi incontri con il Mastro Generale
della Lombardia aspirando al ruolo di capo locale di Mi lano in luogo di BARRANCA
Cosimo, partecipa tra l' altro al summit di Paderno Dugnano del 31.1 0.09 in rappresentanza
del locale.
BARRANCA Giuseppe e GAMARDELLA Rocco Annunziato mettono a di sposizione gli
esercizi pubblici che gestiscono in zona Milano - Baggio quali luoghi di ritrovo abituale
degli altri affili ati e delle riunioni settimanali del sabato pomeriggio; GAMARDELLA e
NUCIFORO promuovono inoltre unitamente a SARClNA Pasquale Emi lio summit e
incontri aspirando rispetti vamente all e cariche di capo societ e mastro di giornata;
CRICELLI Il ario, inoltre, prima dell ' estate 2008 si distacca dalla locale di Mi lano
aderendo alla neo costituita locale di Pi oltell o.
LOCALE DI SOLARO:
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice pe r le indagini preliminari
f oglio nr. 15
FICARA Giovanni, BILLARI Costantino Ca rmelo, GENOVESE Leandro, ZAPPAL
Giovanni
Con il ruolo di capo e organizzatore
fl CARA Giovanni, capo della locale; rappresentante delle ' ndrine di Reggio Calabria presso
la Lombardia, con disponibil it di amli che utilizza per dirimere conOitti con appartenenti
ad altri locali
Con il ruolo di partecipi
BILLAR) Costantino Carmelo, GENOVESE Lcandro, ZAPPAL Giovanni in quanto
partecipano a summit di ' ndrangheta in occasione dei quali vengono conferite doti e
cariche, e si mettono a completa disposizione degl i interessi della locale cooperando con
gli ahri associat i nell a reali zzazione del programma criminoso del gruppo;
BILLARI in particolare quale pri ncipale collaboratore di Giovanni Ficara, accompagnandolo
in occasione dei summit di inconlri con altri esponenti di ' ndrangheta e gli altri due
facendone comunque le veci presso la Lombardia durante l'assenza di Ficara.
LOCALE DII'IOL TELLO:
MANNO Alessandro, MAIOLO Cosimo, CRICELLI Uario, MANNO Manuel,
PORTARO Marcello Ilario, MAIOLO Salvatore, MANNO Francesco, MAZZ
I)omeni co, PI SCIONERI Giuseppe, VOZZO Vincenzo, GENTILE Fiore
Con il ruolo di capo e organizzatore
MANNO nel ruolo di di rezione e capo della locale con compiti di decisione,
pianificazione e di individuazione delle azioni , delle strategie, in particolare distaccandosi
dalla locale di Milano il l Odi marzo 2008, per volere di NOVELLA Carmelo, si pone a
capo della neo costit uita locale di Pioltello; coordina le attivit illecite che si svolgono
nella locale ed in part ic0.1are quelle afferenti il traffico di stupefacenti , dando direttive su
come debbano comport'arsi i sottoposti per eludere le investigazioni dell e autori t a seguito
dj fatti di sangue, quali il ferimento a colpi d'arma da fuoco in darulO di LEKA Augustin;
ha inoltre di sponibilit diretta di armi cos come indicato nel capo 35).
MAiOLO Cosimo, Capo societ, coordina le attivit ill ecite in tema di traffici di
stupefacenti, intervenendo in prima persona a dirimere con n itti con i fornit ori a mezzo di
metodi violenti, quali il fer imento di LEKA Agustin CUI SI e cenno sopra, avendo
direttamente la disponibil it di armi come megli o indicato nei capi 28), 29), 30).
In qualit di partecipanti :
CRICELLI Ilario, MANNO Manuel, PORTARO Marcello Ilario, MAIOLO Salvator e,
MANNO Francesco, MAZZ Domenico, PI SCIONERI Giuseppe, VOZZO Vincenzo,
GENTILE Fiore in quanto partecipano a summit di 'ndrangheta ricevendo dot i, ovvero
parteci pano a cerimonie di "investitura" di alt ri e si meltono a compl eta di sposizione
degli interessi dell a locale, in particolare
rORTARO Marcello Ilario, MAIOLO Salvatore MAZZA' Domenico, PI SCIONERI
Giuseppe, GENTILE Fiore, gestendo auivit illecite i cui proventi venivano in parte
conferiti nella cassa comune, avendo disponibili t di armi, quelle megl io indi cate nei capi
3 1), 34), 35), 36),41).43); PISCIONERI inoltre mettendo a dispos izione il locale da lui
gesti to a Cardano al Campo per i principali summit della Lombardia, in uno dei quali erano
altres present i soggett i lat itanti, di stribuendosi con affi liati di altri locali i lavori di
movimento terra, occupahdosi , unitamente a GENTILE Fiore di furti di furgoni/autocarri,
poi desti nati al mercato estero, corrompendo appartenenti alle forze dell ' ordine ed
ottenendo in cambio nell'interesse dell 'associazione i favori meglio indicati nei capi lA),
84),87), 88), 89), 90), e 91). \ O .

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giud ice per le indag ini prelimi nari
foglio nr. 16
VOZZO Vincenzo mene a disposizione il ristorante da lui gestito denominato "La Cadrega"
per i summit della locale di Milano e poi di quella di Pioltello.
GENTILE Fiore, si presta inoltre a di rimere conflitti con affil iali di altre locali a mezzo di
atti di danneggiamento quale ad esempio l'incendio, uni tarncnte a Piscioneri Giuseppe,
dell ' autovettura di Bandi era Gaetano.
LOCALE DI MARIANO COMENSE
MUSCATELLO Salvatore, CRI STELLO Francesco, CRISTELLO Rocco, MEDI CI
Giuseppe Antonio, VALLELONGA Cosimo
Con il r uolo di capo c organizzatore
MUSCATELLO Salvatore, nel ruolo di direzione e capo dell a locale con compiti di
decisione, piani fi cazione e di individuazione dell e azioni , dell e strategie, rapportandosi
inoltre con i vertici della ' ndrangheta calabrese, venendo ripelutamente consultato dai
principal i affiliati della Lombardia quale membro anziano per la individuazione del
successore di NOVELLA Carmelo, tra gli elettori del nuovo 'reggente ZAPPIA Pasquale.
In qualit di partecipanti:
CRJSTELLO Francesco, CRJSTELLO Rocco, ME.DICI Giuseppe Antonio,
VALLELONGA Cosimo in quanto partecipano a summit di 'ndrangheta, in occasione dei
quali vengono conferite doti e decise strategie e si mettono a completa disposizione degl i
interessi della locale cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma
cnmmoso;
CRJSTELLO Rocco ha inoltre la disponibilit di numerose anni ed esplosivo sequestrati nel
maneggio di Bregnano meglio indicati nel capo 6) e garant isce protezione agli
amministratori del gruppo Perego in occasione della estromissione dalla societ di
Salvatore STRANGIO e del suo gruppo; uni tamente al fratell o Crislello Francesco si
mette a disposizione di GALLACE Vincenzo e Belnome Antonino, individual i quali
mandanti e esecutori dell ' omicidio di Novell a Carmelo in occasione del su mOli t presso gli
uffici della IMES di MANDALARI del 3 marzo 2009;
MEDICI Giuseppe Antonio custodisce armi e esplosivo rinvenuto il 24.02.09 in Seregno via
Rossini all ' interno di un box nella disponibilit di Tripodi Antonino;
VALLELONGA Cosimo quale uomo di fiducia di Salvatore Muscatello in quanto affiliato
anziano e chiamato a dirimere i dissidi all ' interno della locale.
LOCALE DI CORSICO:
LONGO Bruno, ZAPPIA Pasquale, COMMISSO Domenico Sandra, MOLLUSO
Giosofatto
Con il ruolo di capo e organizzatore
LONGO Bruno nel ruolo di direzione e capo della loca.le con compiti di decisione.
pianificazione e di individuazione delle azioni, delle strategie, rapportandosi inol tre con i
vertici della ' ndrangheta calabrese, in part icolare con COMMISSO Giuseppe, viene
ripetutamente consullato dai principali affi liati della Lombardia quale membro anziano per
la individuazione del successore di NOVELLA Carnlelo.
In qualit di partecipanti :
ZAPPI A Pasquale, principale collaboratore di Longo Bruno e dal 31.10.09 nuovo
rappresentante della Lombardia e da quel momento capo e organizzatore della
Lombardia;
COMMISSO Domenico Sandro parteci pa al summil in occasione del quale riceve le dOli e
si mette a completa di sposizione degli interessi dell ' associazione, in part icolare dando la
TRIB UNALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pr e l iminari
f oglio nr. 17
disponibilit del proprio. eserCIZiO pubblico denominato " Pi ccolo Lord" di Corsico per
riunione di ' ndrangheta cui presenziano autorevoli esponenti dell e ' ndrine calabres i quali
Gattellari Antonio (esponente di spicco dell a locale di Oppido Mamertina) e Bruzzese
Cannelo (capo locale Grotteria)
MOLLUSO Giosofatto, accompagnando al tri affiliati da Novell a Carmelo in part icolare
BERTUCCA Francesco per dirimere conflini fra locali, rappresenta inoltre un importante
punto di riferimento per gli altri affi liali nella spartizione del lavoro del movi mento terra.
LOCALE DI RHO:
SANFILIPllO Stefano, CICHELLO Pietro, BANDI ERA Gaetano, SPI NELLl Antonio,
ROSSI Cesare
Con il ruolo di capo e organizzatore
SANFILIPPO Stefano, nel ruolo di direzione e capo dell a locale con compiti di decisione,
pianificazione e di individuazione dell e azioni , delle strategie ed inolt re primo responsabi le
della Lombardia e cio vicario di Novella Cannelo durante la sua gestione.
In qualit di pa rtecipanti:
CICHELLO Pietro, BANDIERA Gaetano, SPINELLI Antonio, ROSSI Cesare, in quanto
part ecipano a summit di 'ndrangheta, nel corso dei quali vengono conferite dot i e cariche e
si mettono a completa di sposizione degli interessi della locale cooperando con gli altri
associat i nell a del programma criminoso:
CICHELLO Pietro quale contabile della locale nell a cui cassa comune vengono confer iti
anche proventi delle attivit illecite in particolare quelle condotte da SPINELLI Antonio;
SPI NELLI Antonio gestisce attivi t illecite qual i i furti di automezzi meglio indicati nel
capo 92) ed alt ri , conferendo in parte i proventi delle attivit ill ecite nella cassa comune e
untamente a PISCIONERI Giuseppe corrompendo appartenenti alle forLe dell'ordine ed
ottenendo in cambio nell'i nteresse dell 'associazione i favori megli o indicati nei capi l A),
84), 87),88),89),90), e 91);
ROSSI Cesare mette a di sposizione il magazzino di Nerviano per i summit della locale.
LOCALE DI PAVIA:
NERI Giuseppe Antonio, BERTUCCA Francesco
Quali capi c organi7..Zatori :
NERl Giuseppe riceve incarico da parte dei vertici della ' ndrangheta calabrese di costituire
una "camera di con/mI/o" che organizzasse i locali della Lombardia nella fase successiva
all'omicidio Novella ed inohre di consultare i responsabili di ciascun locale al fine di
nominare, con l' accordo di tutti , un nuovo responsabile poi risultato Zappi a Pasquale;
indica propri candidat i in occasione dell e competizioni ammini strative; entra in rapporto
con esponenti pol itici regionali e locali sia direttamente sia attraverso l' intermediazione di
Carlo Chiriaco; si propone per il reinvestimento di capital i di origine illecita;
BERTUCCA Francesco nel ruolo di direzione e capo della locale con compiti di dec isione,
pianificazione e di individuazione dell e azioni , delle strategie; si incontra con Novella
Cannelo richiedendo un suo intervento finalizzato a porre termine a un tentati vo di
scissione dal locale di Pavia da parte di alcuni affil iati che unitamente a Brancatrisano
Pietro, Gattellari Giovanni e Scriva Biagio, intendevano creare un nuovo locale a
Voghera;
COLUCCIO Rocco: partecipa alla fase organizzativa del summit di Paderno Dugnano del
3 1.1 0.09 promuovendo e partecipando a summit con vari affi li ati de La Lombardia, come
uomo di fiducia di Neri Giuseppe indicato come possibile componente della "camera cii

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni preliminari
Joglio nr. [8
control/o" unitamente a PANElTA Pietro Francesco, MANDALARI Vincenzo e LUCA'
Nicola;
LOCALE DI ERBA:
VARCA Pasquale Giovanni, COMO Edmond, CRlV ARO Francesco, OPPEDISANO
Michele, PARJSI Fabrizio, PETROCCA Aurelio, RULLO Francesco Tonio, VARCA
Francesco, VARCA Luigi, VERTERAME Carmine Giuseppe
Con il ruolo di capo e organizzatore
VARCA Pasquale Giovanni, nel ruolo di direzione e capo della locale con compiti di
decis ione, pianificazione e di indi viduazione delle azioni , delle strategie; impone la sua
presenza nel settore del movimento terra; reFerente i n Lombardia di Domenico
Oppedisano, capo del Crimine della ' ndranghcta; garantisce ad una organizzazione di
trafficanti di stupefacente di origine albanese l'appoggio delle 'ndrine che controllano il
porto di Gioia Tauro per l'introduzione nel territorio dello Stato di grossi cari chi di
cocaina, dispone di armi occultate nel maneggio di Erba, sede della locale, da il suo
apporto all a fase organizzativa e logist ica del trasferimento d.i due latitanti appartenenti alla
cosca ARENA-NICOSCIA come meglio indi cato nel capo 80).
In qualit di partecipanti:
COMO Edmond, CRJVARO Francesco, OPPEDISANO Michele, PARISI Fabrizio,
PETROCCA Aurelio, RIILLO Francesco Tonio, VARCA' Francesco, VARCA Luigi,
VERTERAME Carmi ne Giuseppe
, in quanto parteci pano a summit di ' ndrangheta, nel corso dei quali vengono conferite dot i e
cariche, ovvero ad incontri nel quale si discutono questi oni di ' ndrangbeta e vengono
defini te strategie comuni e si mettono a completa disposizione degli interessi della locale
cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso;
VARCA FrltnCeSco e PETROCCA Aurelio cooperano con VARCA Pasquale nell'att ivit di
trasporto di terra / inerti imposta ad altri operatori del settore, nella esportazione in Tunisia
di mezzi d'opera falsamente denunciati dai proprietari come rubat i, i cui proventi
contribuiscono a finanziare le casse della locale, collabora a garanti re ad una
organizzazione di trafficanti di stupefacente di origi ne albanese l' appoggio delle ' ndrine
che controllano il porto di Gioia Tauro per l'introduzione nel territorio dello Stato di
cocaina accompagnandolo a importanti incontri in Calabri a;
COMO Edmond quale persona di fiduci a di VARCA Pasquale sempre presente nel
maneggio di Erba, coll abora nelle pi svariate attivit ed in particolare nella conclusione
degli accordi con l' organizzazione albanese e lo segue nei viaggi in Calabria negli incontri
con esponenti di vertice della ' ndrangheta;
RJILLO Francesco Tonio e VARCA Luigi coll aborano con VARCA Pasquale e VARCA
Francesco a garantire ad una organizzazione di trafficanti di stupefacente di origine
albanese l' appoggio dell e 'ndrine che controllano il porto di Gioia Tauro per l' introduzione
nel territorio dello Stato di cocaina accompagnandolo a importanti incontri in Calabria;
VERTERAM-E Carmine: impone la sua presenza nel settore movimento terra attraverso pi
societ intestate a familiari o prestanome
CRIVARO Francesco d la di sponibi lit del proprio locale Coconut per summit di
'ndrangheta, mette in contaLto VARCA con l' organizzazione di trafficanti albanesi ,
coll abora nell ' attivit di usura meglio indi cata nei capi 67). 68) e nella esportazione dei
mezzi d'opera in Tunisia con Varca Pasquale;
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio IIr. 19
PARJ SI Fabrizio quale persona di fiducia di Carmine Verterame collabora con lui nel settore
del movimento terra, si rende prestanome per conto di quest' ultimo attraverso la Isola
Scavi di Parisi Fabrizio e si mette comunque a disposizione;
inoltre CRJVARO Francesco, VARCA Pasquale, VARCA Francesco, VERTERAME
Cannine collaborano nella organizzazione e gest ione dei lat itanti ed hamlO la di sponibi li t
delle aml i meglio indicati nei capi 33), 38), 44), 46), 46), 47), 48);
OPPEDISANO Michele rappresenta in Lombardi a degli interessi economici della ' ndrina
facente capo allo zio Oppedi sano Domenico, capo dci crimine della ' ndranghcta,
partecipando ad incontri con affiliati delle altre locali, socio e coopera con VARCA
Pasquale nell ' att ivit di movimento terra e coll abora a garantire ad una organizzazione di
trafficanti di stupefacente di origine albanese l ' appoggio dell e ' ndrine che controllano il
porto di Gioia Tauro per l'i ntroduzione nel territorio dello Stato di cocai na.
LOCALE DI CANZO:
VONA Luigi, FURCI Giuseppe
Con il ruolo di capo e organizzatore
VONA Luigi, nel ruolo di direzione e capo della locale con compiti di decisione,
pianificazione e di individuazione dell e azioni . delle strategie; partecipa alla nomina del
rappresentante generale della Lombardia il 31. 10.09;
In qualit di partecipanti:
FURCI Giuseppe; partecipa all a nomina del rappresentante generale della Lombardia il
31. 10.09, accompagna VONA Luigi al maneggio di Erba in occasione di incontri con
esponenti del locale di Erba.
LOCAL E DI L EGNANO:
RI SPOLI Vincenzo, BENEVENTO Antonio, DE CASTRO Emanuele, F"lLIPPELLI
Nicodemo, MANCUSO Luigi, NOVELLA Vincenzo,
Con il ruolo di capo e organi7..zatore
RI SPOLI Vincenzo, nel ruolo di direzione e capo della locale con compiti di decisione,
pianificazione e di individuazione delle azioni, delle strategie; partecipa ai principali
summi t della Lombardia in parti colare quello del 20 gennaio 2009.
In qualit di partecipanti:
BENEVENTO Antonio, DE CASTRO Emanuele, FI"LlPPELLI Nicodemo, MANCUSO
Luigi, NOVELLA Vincenzo,
in quanto partecipano a summit di ' ndrangheta, nel corso dei quali vengono con rerite doti e
cariche, ovvero ad incontri nel quale si discutono questioni di ' ndrangheta e vengono
definite strategie comuni e si mettono a completa disposizione degli interessi dell a locale
cooperando con gli altri associati nell a realizzazione del programma criminoso ed in
particolare,
FrLl PPPELLI Nicodemo ponendo in essere le atti vit di usura / estorsioni megl io indicati
nei capi dal 58) al 66);
DE CASTRO Emanuele, principale collaboratore di RISPOLI e suo accompagnatore in
occasione di tutti i summi t ed incontri con altri affil iati finali zzati a definire strategie
dell ' associazione,
BENEVENTO Antonio, pari menti accompagnando RI SPOLI Vincenzo agli incontri ( in
particolare al summit del 20.01.2009) ed occupandosi inoltre unitamente a MANCUSO
Luigi della gestione dei latitant i MARlNCOLA Cataldo e FARAO Sil vio con la condotta
meglio indicata nel capo 83), \ O
- ----t"
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio de l Gi udi ce pe r le ind agi ni pre liminar i
foglio nr, 20
NOVELLA Vincenzo: vicari o del padre fino al suo assassinio; si di vide con altri con affiliati
di altri locali i lavori di movimento terra e pone in essere atti di grave intimidazione, anche
con l' uso di anni, in danno delle vittime di usura, cosi come indicato nei capi 39) e 40)
LOCALE DI DESIO:
MOSCATO Annunziato Giuseppe, MINNITI Nicola, PIO Candeloro, MOSCATO
Saverio ( deceduto), PIO Domenico cl. 46, MINNITI Giuseppe, SGRO' Giuseppe,
SGRO' Eduardo Salvatore, POLlM.ENI Candeloro, TRIPODI Antonino, MANNA
Domenico, Di PALMA Francesco, FOTI Bartolo,
In gualit di capi e organizzatori
MOSCATO Annunziato Giuseppe: capo della locale; nel ruolo di direzione e capo dell a
locale con compiti di deci sione, pianificazi one e di indi viduazione delle azioni . delle
strategie, impartendo diretti ve alle quali tutti gli associati dovevano attenersi;
Moscato inoltre, qual e elemento di vertice, legittimato a partecipare ai summit de La
Lombardia nei quali si decidono le strategie, gli equilibri relati vi alle locali nonch e si
nomina il rappresentante generale; organizza altres summit a li vello di locale; intrattiene
rapporti con pubblici ammini stratori
MINNITI Nicola: contabil e della locale con il compito di raccogliere il denaro da versare
nella cassa comune delta "bacili ella"; commette il reato di cui al capo 97)
PIO Candeloro: capo societ cio vicario del capo locale; commette i reati di cui ai capi 21),
52) ,53), 69) e 96)
In Qualit di partecipi :
MOSCATO Saverio ( deceduto), PIO Domenico cl. 46, MINNITI Giuseppe, SGRO'
Giuseppe, SGRO' Eduardo Salvatore, POLI MENI Candeloro, TRIPODI Antonino,
MANNA Domenico, Di PALMA Francesco, FOTI Bartolo' prendono parte a summit di
' ndrangheta, ricevono doti e si mettono a completa disposizione degli interessi della locale
cooperando con gli altri associati nella reali zzazione del programma criminoso del gruppo
e in particolare commettono i seguenti reati rientranti nel programma criminoso:
PIO Domenico cl. 46: commette il reato di cui aI capo 78)
SGR Giuseppe commette i reati di cui ai capi 17), 52) e 96)
SGR Eduardo Salvatore: commette i reati di cui ai capi 2 1) 52)
POLlMENI Candeloro: commette i reati di cui ai capi 18) e 2 1)
TRIPODI Antonino: commette il reato di cui al capo 19)
MANNA Domenico: commette il reato di cui al capo 17)
Di PALMA Francesco: corrunette i reati di cui ai capi 21) e 96)
FOTI Bartolo commette il reato di cui al capo 21)
LOCALE ()( SEREGNO e GIUSSANO:
BELNOME Antonino, SQUILLACIOTI Cosimo, STAGNO Antonio, CALELLO
Tommaso, DI NOTO Salvatore, DI NOTO SIMONE, GAMBAROELLA Gerardo,
SILVAGNA Cristian, SQUlLLACIOTI Antonio, SQUILLACIOTI Agazio Vittorio,
TARANTINO Luigi, TEDESCO Giuseppe Amedeo, TEDESCO Raffaele,
AGOSTINO Fabio, CASTAGNELLA Giovanni, DANIELE Giuseppe, ROMANO
Vincenzo, SANNINO Sergio, STAGNO Rocco (deceduto) . - CARNOVALE Antonio,
PANAJIA Michael - CARI STO Agostino Luigi -TEDESCO Domenico ELIA
Francesco PRESTIA Leonardo FORMICA Claudio ZANCHIN Massimiliano.
NAPOLI Maurizio. SESTITO Sergio
In qualit di capi e organizzatori:
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 21
BELNOME Antonino: capo dell a locale di Giussano , "riattivata" nell a primavera 2008,
pianificava e prendeva parte all ' omicidio di Novella Cannelo, fatto commesso in San
Vittore Olona il 14.07.2008 e aH' omicidio in danno di STAGNO Rocco, commesso in
Bernate Ticino il 29 marzo 20 l O;
PANAJIA Michacl, capo societ del locale di Giussano, pianifi cava e prendeva parte nelle
vest i di esecutore materiale all'omicidio di Novella Carmelo, fano commesso in San
Vittore Olona il 14.07.2008;
CARNOVALE Antonio, prima capo societ, poi mastro di giornata del locale di Giussano,
operava quale " basista" nell ' omicidio NOVELLA e partecipava all 'omicidio in danno di
TEDESCO Antonio
CARI STO Agostino Luigi ,contabile del locale di Giussano, partecipava ali' omicidio in
danno di TEDESCO Antonio
FORM"lCA Cluudio, capo societ del locale di Seregno con la dote del "/reqllartino",
partecipava all ' omicidio di STAGNO Rocco , deciso per vendicare l' omicidio del capo
locale di Seregno CRI STELLO Rocco, avvenuto in Verano Brianza il 27 marzo 2008,
SQUILLACIOTI Cosimo : Contabile con il compito di raccogliere il denaro da versare nell a
cassa comune detta "baci Ietta". Commette i reati di cui ai capi 4),71),73),74) e 79)
STAGNO Antonio: capo della 'ndrina distaccata della locale di Seregno a seguito di
contrasti con Rocco Cristello cl. 196 1; pianificava l' omicidio di Elia Francesco, poi non
avvenuto per il tempestivo sequestro delle armi . Commetteva i reati di cui ai capi 8) 9) e
lO)
In qualit di partecipanti:
CALELLO Tommaso, DI NOTO Salvatore, DI NOTO SIMONE, GAMBARDELLA
Gerardo, SILVAGNA Cristian, SQUILLACIOTI Antonio, SQUILLACIOTI Agazio
Vittorio, TARANTINO Luigi, TEDESCO Giuseppe Amedeo, TEDESCO Raffaele,
TEDESCO Domenico ELIA Francesco, NAPOLI Maurizio. SESTITO Sergio.
PRESTI A Leonardo. ZANCHIN Massimiliano prendevano parte a summit di
' ndrangheta, ri cevevano dOli e si mettevano a completa disposizione degli interessi dell a
locale cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del
gruppo e in particolare commettevano i seguenti reati rientranti nel programma criminoso:
TEDESCO Domenico.PRESTIA Leonardo. ELIA Francesco, ZANCH-IN MassimiIinno
partecipavano all ' omicidio in danno di STAGNO Rocco con i ruoli megli o descritti nel
capo 4) SESTITO Sergio e NAPOLI Maurizio partecipavano all ' omicidio in danno di
TEDESCO Antoni o; in particolare, TEDESCO Domenico quale affi liato al locale di
Giussano con la dote della" camorra", PRESTIA Leonardo, gi affi liato alla < ndrangheta
dalla Calabria, dopo l'omicidio STAGNO entrava a far parte del locale di Giussano e a
titolo di ricompensa per il ruolo rivestito nell ' omicidio riceveva la dote della " santa",
ELIA Francesco quale affiliato all ocale di Seregno con la dote dell a" santa", partecipava
all ' omi cidio STAGNO volendo" vendi care" l' omicidio di CRISTELLO Rocco (gi capo
del locale di Seregno), commesso in Verano Brianza il 27 marzo 2008, SESTITO Sergio e
NAPOLI Maurizio, quali affiliat i al locale di Giussano con la dote della "camorra" e
SESTITO, inoltre, per un certo periodo anche capo giovane; ZANCH_IN Massimiliano
quale" contrasto onora/o" cio persona non affi liata , ma che in prova per " il ballezzo",
si melleva a disposizione con la condotta megl io indicata nel capo 4 per l'omicidio in
danno di STAGNO Rocco; segnaJava, inoltre, agli affliati dei locali di Giussano! Seregno
imprenditori possibili vi ttime di reati di estorsione, nonch mediava una " tangente" con un
imprenditore vitt ima di estorsione; cos fornendo il proprio contributo all ' organizzazione;
CALELLO Tommaso commetteva il reato di cui al capo 13)
~
T RI BUNALE O RDI NARIO DI MI LANO
Ufficio del Giu dice per le indagi ni preliminari
DI NOTO Salvatore: commetteva il reato di cui al capo 94)
GAMBARDELLA Ger a rdo: commetteva il reato di cui al capo 3)
foglio nr, 22
SQUI LLACIOTI Antonio commetteva i remi di cui ai capi 4), 5), 73) e 74)
SQUI LLACIOTI Agazio Vittorio c TARANTi NO Luigi commettevano il reato di cui al
capo 4)
TEDESCO Gi useppe Amedeo fornendo il supporto logistico agl i autori dell ' omicidio in
damlO di NOVELLA Carmelo e partecipando alle attivit di intimidazione,
ELI A Francesco,
In quali t di partecipanti alla ' ndr ina distaccata di Seregno:
Agostino Fabio, Castagnclla Giovanni, Da niele Gi useppe, Romano Vincenzo, Saonino
Sergio, Stagno Rocco prendevano parte a summit di "ndranghela, ricevevano doti e si
mettevano a compl eta di sposizione degli interessi della locale cooperando con gli altri
associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo e in particolare
commettevano i seguenti reati rient ranti nel programma criminoso:
AGOSTI-NO Fabio commetteva il reato di cui al capo 15)
CASTAGNELLA Giovanni commetteva i reati di cui ai capi 51) e 97)
DANIELE Giuseppe commetteva il reato di cui al capo 12)
ROMANO Vincenzo custodiva le anni da uti lizzare per l'omicidio di Elia Francesco
SANNI NO Sergio gestiva i mezzi di provenienza furti va da utilizzare per l'omicidio di Elia
Francesco
ed inoltre:
STRANGIO Salvatore in qualit d i capo e organizzatore, perch acqui siva per conto della
' ndrangheta, in particolare delle 'ndrine di Plat e Nati le di Careri, la gest ione e comunque
il controllo delle atti vit economiche della PEREGO STRADE SRL, poi divenuta
PEREGO GENERAL CONTRACTOR, una delle maggiori societ operanti in Lombardia
nel settore del movimento terra, garantendo con la propria presenza la equa sparti zione dei
lavori tra le ' ndrine calabresi e le corri spondenti locali della LOMBARDIA e a tal fi ne
partecipando a summit presso l'abitazione di PELLE Giuseppe, unitamente a VARCA
Pasquale, capo del locale di Erba, OPPEDISANO Michele cl. 69, affi liato del medesimo
locale e OPPEDISANO Michele cl. 70, in rappresentanza delle ' ndrine della Piana, gli
ultimi due nipoti di OPPEDISANO Domenico, attual e capo del "crimine"; garantiva con la
propria presenza la protezione sui cantieri PEREGO da eventuali alli di intimidazione posti
in essere da terzi; a sua volta organizzava att i di intimidazione in darmo di BARONE
Giovanni e PAVONE Andrea, con i quali era venuto in confli tto di interessi nell a gestione
della societ ed altri soggetti allo stato non identificati; consegui va infine ingiusti vantaggi
patrimonial i qual e titolare della SAD BUILDING sr1 ;
PEREGO Ivano in qualit di partecipe
quale amministratore delle societ del Gruppo Perego acconsentiva e favori va l'ingresso in
societ di STRANGIO Salvatore; richiedeva l' intervento di quest' ultimo per indurre
imprenditori concorrenti a ritirare le offerte; intrattiene rapporti privilegiati sia con
esponenti pol itici che con pubblici dipendenti , al fine di ottenere, anche a mezzo di regale
ed elargizioni di somme di denaro, l'aggi udicazione di commesse pubbliche, sia in
generale affinch la PEREGO fosse favorita nei rapporti con la pubbli ca amministrazione;
dava direttive ai dipendenti ed organizzava lo smalti mento illecito di rifi uti , anche tossici,
derivanti da bonifiche e demolizioni di edifici in discariche abl,lsive;
l
TRIBUNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio dci Giudice per le indagini prelimina r i
PAVONE Andrea in qualit di partecipe
f oglio nr. 23
favoriva l' ingresso in PEREGO GENERAL CONTRACTOR di STRANGIO Salvatore;
inoltre, quale suo diretto re ferente, ne diveniva amministratore di fatto, occupandosi
direllamente della gest ione delle operazioni finanziarie, poi non andate a buon fine, della
acquis izione di partecipazioni societarie in al tre importanti aziende nel settore dell e opere
pubbliche, quali quelle che hanno riguardato la VANZULLI COSTRUZIONI SRL, la
societ COSTRUZIONI di ANGELO CEGA e le soci et facenti capo al gruppo COSBAU.
NOCERA Pasquale e CUA Ri7..zcri con il ruolo di partecini
qual i soggetti "a di sposizione" di STRANGIO Salvatore si presentavano sui cantieri dell a
PEREGO al fine di garantirne la protezione e controllare l' esecuzione dei lavori ed
eseguivano su direttiva di STRANGIO le attivit di int imidazione in danno di PAVONE
Andrea, BARONE Giovanni e di altri soggett i non identificati.
Con l'aggravante dell'essere l'associazione arnlata, avendo i partecipanti la disponi bilit, per la
realizzazione dei del itti-fine, di armi di ogni tipo: mitra, pi stole, fucili , esplosivo e del fatto
che le att ivit economiche controllate dal sodali zio sono fi nanziate con il provento dei reati
In Mi lano e province limi trofe ad oggi permanente.
[la numerazione dei reari jne indicari nel superiore capo I si riferisce a quella con/es/a/a
nelle precedenri ace emesse nel presente procedimento]
PANAJIA CAH.NOVALE Antonio, SILVAGNA Cristian, TARANTINO Luigi
2) del delitto previsto e punito dagl i arn. 110,575 e 577 primo comma n. 3 del Codice Penal e
e art . 7 D.L. 152/199 1, per avere, in concorso tra di loro e con GALLACE Vincenzo,
BELNOME Antonino, TEDESCO Amedeo Giuseppe e RUGA Andrea (deceduto),
programmato e dato esecuzione, con ruoli di versi, GALLACE Vincenzo quale mandante,
BELNOME Antoni no e PANA.HA Michacl quali esecutori material i, CARNOVALE
quale basista", TARANTI NO Luigi e SILVAGNA Cristian quali partecipi con le
condotte di seguito meglio indicate, TEDESCO Amedeo Giuseppe con il ruolo di aver
organizzato e qui ndi ass icurato la fuga dei due killer dal luogo del reato, la mort e di
NOVELLA Carmelo, capo della " Lombardia" e ai vertici dell a locale" di Guardavalle.
GALLACE Vincenzo, capo della "locale" di Guardavall e, BELNOME Antonino e
TEDESCO Amedeo Giuseppe, TARANTlNO Luigi e SILVAGNA Cristi an affiliati alla
"locale" di Seregno - Giussano , PANAJI A e CARNOVALE a loro volta affi li at i al
sodalizio criminoso denominato 'ndranghela.
In particolare:
Il giorno 14.07.2008, alle ore 17: 50 in San Vittore Olona, NOVELLA Cannelo. come sua
abitudine, si trovava nel bar " Reduci e combattenti ", alta via Don Minzoni , nelt o spazio
adibito a zona giardino sul lato via Tasso, in compagni a di SANFILIPPO Stefano e
ARENA Salvatore e qui veniva aggredi to, da due persone anllate e a volto scoperto
(PANAJI A Michael e BELNOME Antonino) che poco prima erano entrat i dall'ingresso
del predetto esercizi o e. da di stanza ravvicinata gli esplodevano contro numerosi colpi
d'anna da fuoco che attingevano la vittima in parti vitali causandone la morte immediata.

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 24
Subito dopo, i due aggressori si allontanavano a piedi, recuperando il mezzo uti li zzato per
arrivare sul luogo del delitto, la KAWASAKI Z - 1000 targata GO 5911 3 di propriet di
BELNOME Antonino, a cui era stata apposta una targa rubata, dirigendosi a Cormano, ove
con l' autovettura Mercedes classe A targata DN 932 NX di SILVAGNA Cristian,
TEDESCO Giuseppe Amedeo e BEL NOME Antonino si allontanavano, imboccando, alle
ore 18,50, la rete autostradale in direzione Sud e giungevano, senza alcuna sosta, a
Guardavalle alle ore 04:46 del 15.07.2008.
Rispetto all 'azione di fuoco il primo a sparare con un revolver (marca Smi th & Wesson
ovvero Ruger ovvero Taurus) stato PANAJIA Michael, NOVELLA a seguito dei col pi
rovinava al suolo e veni va altres attinto dai colpi esplosi da BELNOME, che prima di
fuggire, quando la vittima era gi a terra agonizzante, lo finiva con lm colpo di grazia,
colpendo NOVELLA Carmelo nella regione occipitale destra.
Per gli altri con i ruoli di seguito specificati:
CARNOV ALE Antonio, abitando a Cerro Maggiore, nei pressi di San Vittore Olona,
studiava le abitudini della vittima, i suoi spostamenti quotidiani ed orari , accompagnava i
due ki llers in occasione dei sopralluoghi per scegliere la pi sicura via di fuga, il giorno
dell ' omicidi o, da un telefono con scheda "dedi cata". mandava uno squillo ad analogo
telefono nella disponibilit dei due esecutori per segnalare [' arrivo al bar" Reduci e
combattenti" della vittima;
TEDESCO Giuseppe Amedeo, a bordo di uno scooter di provenienza illecita, doveva seguire i
due kill er per sorvegli are la moto Kawasaki ed i caschi al momento dell ' azione
omicidiaria, ma in realt non raggiungeva San Vittore Olona perch perdeva la strada,
attendeva quindi il loro ritorno alla base di partenza (il bar XAVIER di Connano) e si
recava a Guardavalle con BELNOME;
SILVAGNA Cristian e TARANTINO Luigi procuravano le armi , preJevandole dal
manegg.io di Bregnano, la targa rubata apposta sull a moto di BELNOME ed attendevano i
ki ller al ritorno al bar XAVIER, occupandosi TARANTINO di distruggere le armi e di
abbandonare lo scooter rubato usato da TEDESCO e che lui stesso aveva procurato,
SILVAGNA di distruggere i gi ubbotti indossati dai killers, i caschi ed il telefono
"dedicato" che era stato uti li zzato per il segnale con CARNOVALE.
Con l'aggravante di cui all ' art. 7 D.L. 152/1991. per aver commesso il ratto al fine di
agevolare l' associazione mafiosa denominata ' ndrangheta. .
Con l'aggravante della premeditazione prevista dall ' art. 577 primo comma n.3.
Fatto commesso in data 14.07.2008, in localit San Vittore Olona.
2.A) PANAJIA Michacl , CARNOVALE Antonio, TARANTINO Luigi, SILVAGNA
Cristian
dei delitti previst i e puniti dagli articoli 110,81 cpv. del Codice Penale, IO - 12 e 14 della
Legge 497/1974, 61 n. 2 c.p. art . 7 D.L. 152/199 1, per avere. in concorso con BELNOME
Antonino, TEDESCO Giuseppe Amedeo, GALLACE Vincenzo ed al fine di eseguire il
delitto di cui al capo che precede, con pi azioni esecuti ve di un medesimo disegno
criminoso, detenuto e portato in luogo pubblico due arnl i comuni da sparo del tipo
revolver, con relat ivo munizionamento.
Fatto commesso in data 14.07.2008, in localit San Vittore Olona.
28) PANAJlA Michacl, CARNOVALE Antonio, TARANTINO Luigi, SILVAGNA
Cristian
TRIBUNA LE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le inda g ini preliminari
foglio nr. 25
Del delitto p. e p. dagli am. 110, 8\ cpv C. p. , 648 e 61 n. 2 c. p. perch, in concorso tra
loro e con BELNOME Antonino c TEDESCO Amedeo, con pi azioni esecutive del
medesimo disegno crimi noso, ed al fine di eseguire il delitto di cui al capo 2, acquistavano o
comunque ricevevano da persone non ident ificate, consapevoli della illecita provenienza, uno
seooteT ed una targa di motaciclo di provenienza funi va.
In luogo non in epoca antecedente c prossima il 14.7.2008.
3) CRISTELLO Rocco, CRISTELLO Francesco, TEDESCO Domenico, FORMI CA
Claudio, ELIA Francesco, PRESTIA Leonardo, ZANCHIN Massimiliano
Dci delitto p. c p. dagli artt. 110, 575,577 IIr. 3) ep. e 7 DL. 152/ 1991 perch in concorso
tra loro e con BELNOME Antonino, con le condotte di seguito megli o specificate,
esplodendo almeno tre col pi di anna da fuoco contro STAGNO Rocco che attingevano la
vitti ma al tronco c al capo, ne cagionavano la morte.
In particolare:
CRI STELLO Rocco e CRI STELLO Francesco progettando l'evento omicidiario quale
ritorsione nei confronti di STAGNO Rocco e STAGNO Antonio ri tenuti coi nvolti
nell ' omicidio del cugi no CRI STELLO Rocco, consumato in Verano Bri anza il 27 marzo
2008;
CRJ STELLO Rocco, CRI STELLO Francesco, ELI A Francesco e FORMICA Claudio
eseguendo servizi di appostamento nei pressi dell' abitazione della vittima al fine di
consumare un agguato non ri uscendo a causa della particolare accortezza di STAGNO
Rocco che pernottava spesso fuor i casa;
llitti partecipando alle riunioni preparatorie con PRESTI A Leonardo che, avendoli infonnati
del fatto che la vittima saltuariamente si recava presso il suo cascinale sito in Bernate
Ticino, aveva dato la propria disponibil it ad avvisarli tempestivamente della presenza di
STAGNO Rocco in detto luogo;
PRESTIA Leonardo, avvisando CRISTELLO Rocco tramite ZANCIIlN Massi miliano,
dell'arrivo di STAGNO Rocco presso la sua casci na la manina dell'omi cidio;
condotte meglio di seguito descritte:
dopo essersi dati appuntamento nei pressi del terreno sito a Seregno, area Meredo,
nella di sponi bil it dei CRI STELLO, nmi i soggett i di seguito indicat i unitamente a
ZANCHIN Massimi li ano ed essersi procurati la disponibilit di una pistola
verosimilmente occultata in detto terreno, CRISTELLO Rocco e FORMI CA Claudio a
bordo dell a Smart del primo, CRI STELLO Francesco e ELI A Francesco a bordo di
lino ' scooterone" in uso al primo e con l' anna, BELNOME Antoni no e TEDESCO
Domenico a bordo del motociclo di BELNOME raggiungevano Bernate Ticino dove
nel fratlempo PRESTI A Leonardo, in attesa del!' arrivo dei complici, aveva trattenuto
la vi ui ma con una scusa;
ivi gi unti, ELI A Francesco e CRI STELLO Francesco, con la moto, pennanevano in
zona per fornire eventuale supporto, mentre FORMICA Claudio e CRI STELLO
Rocco si nascondevano all ' interno deJl a cascina per evitare che STAGNO Rocco,
qualora si fosse avveduto della loro presenza, si desse alla fuga, mentre BELNOME e
TEDESCO si intrattenevano a parl are con STAGNO Rocco all' interno della corte in
attesa che i compli ci organi zzassero materialmente l'esecuzione;
l'RESTIA Leonardo forniva la propria pistola a CRI STELLO Rocco che si era
nascosto in un locale sito nei pressi del luogo in cui PRESTIA era solito macellare gli
animali;

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
f oglio IIr. 26
PRESTIA Leonardo invitava la vittima ad avvicinarsi a lui e, una volta che questi
aveva raggiunto il luogo di macellazione degli animal i, CRlSTELLO Rocco usciva dal
nascondiglio ed esplodeva al suo indirizzo almeno tre colpi di arma da fuoco che
att ingevano lo STAGNO al petto ed al capo, cagionandone la morte.
Immediatamente dopo PRESTlA Leonardo lavava le tracce di sangue lasciate dalla
vittima, teneva la condotta meglio speci fi cata nel capo che segue, bruciando altres i
documenti e gli altri effetti personali della vittima, mentre FORMICA Claudi o e
CRlSTELLO Rocco spostavano ed abbandonavano l'alltovettura di STAGNO Rocco
ad alcuni chilometri di distanza dalla cascina;
Con l'aggravante dell ' avere agito con premeditazione.
Con l'ulteriore aggravante dell ' avere agito al fine di agevolare l' attivit l"associazione
mafiosa denominata 'ndrangheta.
In Bernate Ticino il29 marzo 2010.
3A) CRISTELLO Rocco, CRISTELLO Francesco,TEDESCO Domenico, FORMICA
Claudio, ELIA Francesco, PRESTIA Leonardo, ZANCHIN Massimiliano
dci delitto p. e p. dagli artt. 110,411, 61 nr. 2) c.p. perch, in concorso tra loro e con
BELNOME Antonino e con la condotta di seguito meglio specificata, agendo
materialmente PRESTIA Leonardo, sottraevano il cadavere di STAGNO Rocco.
Condona consisti ta nel caricare il cadavere sulla benna di un escavatore, nello scavare una
fossa in un' area boschiva sita a non molta distanza dal luogo dell ' omicidio nella
disponibilit di PRESTIA e seppellendovi il cadavere.
Con l' aggravante dell"avere commesso il fatto al fine di conseguire l' impunit in ordi ne al
delino di cui al capo che precede.
In Bernate Ticino il29 marzo 2010.
3B) CRlSTELLO Rocco, PREST1A Leonardo
Del delitto p. e p. dagli artt. 110,61 Dr. 2) c.p., lO, 12 e 14 L. 497/74 e 7 DL. 152/1991
perch, in concorso tra loro, illegalmente portavano una pistola automatica di calibro e
marca non accertati, pistola che PRESTIA Leonardo custodiva, e dunque illegalmente
deteneva, in locali pertinenti alla cascina nella sua disponibilit e che consegnava a
CRJSTELLO Rocco per esegui re l' omicidi o di STAGNO Rocco.
Con l' aggravante dell'avere commesso il fatto al fine di eseguire il reato di cui al capo 3).
Con l'ulteriore aggravante dell'avere agito al fine di agevolare l' attivit deIrassociazione
mafiosa denominata ' ndrangheta. .
In Bernate Ticino il29 marzo 2010.
3C) CRISTELLO Rocco, CRISTELLO Francesco, TEDESCO Domenico, FORMICA
Claudio, ELLA Francesco
Del delitto p. e p. dagli artt. 110,61 Dr. 2) c.p., IO, 12 e 14 L. 497/74 e 7 D.L. 152/1991
perch, in concorso tra loro e con BELNOME Antonino, illegalmente detenevano e
portavano in luogo pubblico una pistola automatica di calibro e marca non accertat i, pistola
che era custodita in Seregno in un terreno nella disponibilit dei CRISTELLO e che fu
portata a Bernate Ticino da EllA e CRlSTELLO Francesco per essere utili12ata per r
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufricio del Giudice per le indagini pre liminari
foglio nr. 27
omicidio di STAGNO Rocco, ma che non fu usata perch l'improvvisa comparsa della
vi ttima. che si era temporaneamente allontanata dalla casci na con PRESTIA, imped al
killer CRJSTELLO Rocco di averne la disponibil it.
Con l'aggravante dell 'avere commesso il fatto al fine di eseguire il reato di cui al capo che
precede
Con l'ulteriore aggravante dell'avere agi to al fine di agevolare l'atti vit dell'associazione
maJosa denominata ' ndrangheta.
In Seregno e Bernat e Ticino il29 mail:O 2010.
4) GALLACE Vincenzo, CARNOVALE Antonio, CARI STO Luigi, DI NOTO
Salvatore, NAPOLI Maurizio, SESTITO Sergio
Del dclitlo p. c p. dagli artI. J 10, 575, S77 Dr. 3) ep. c 7 DL. 152/ 1991 perch in concorso
tra loro e e con RUGA Andrea (deceduto il 13 febbraio 201 1) con le condotte di seguito
meglio speci fi cate, esplodendo colpi di anna da fuoco contro TEDESCO Antonio, che lo
attingevano al capo, ne cagionavano la morte.
In particolare:
RUGA Andrea e GALLACf: Vincenzo ordinavano l' omicidio del TEDESCO;
CARISTO Luigi contattava la vittima telefonicamente di cendogli che era stato deciso il suo
" rimpiazzo" e dandogli appuntamento presso il piazzale antistante il ri storante
"SERENELLA" sito a Paderno Dugnano strada statale or. 35 ;
CARNOVALE Antonio, SESTITO Sergio, NAPOLI Maurizio e DI NOTO Salvatore
part ecipando all ' omicidi o con le condotte meglio di seguito descritte:
dopo avere attirato TEDESCO Antonio con la scusa della imminente artiliazione ed
avergl i a tal fine dato appuntamento presso il piazzale ant istante il ristorante
"SERENELLA" si to a Paderno Dugnano strada statale nr. 35, CARI STO Luigi
(insieme a CARNOV ALE Antonio) lo faceva salire sulla propri a autovettura, dopo
averl o invitato a lasciare tutti gli effetti personali ed il telefono cell ulare all ' interno
della sua auto che era rimasta ivi parcheggiata e si recava presso il maneggio sito a
Bregnano dove erano present i DI NOTO Salvatore, SESTITO Sergio e NAPOLI
Maurizio;
ivi giunti, DI NOTO Salvatore, CARNOV ALE Antonio, SESTITO Sergio e NAPOLI
Maurizio si disponevano "a circolo fonnato" in modo da simulare la cerimonia di
inj ziazione alla 'ndrangheta e DI NOTO Salvatore esplodeva all'indirizzo di
TEDESCO Antonio un colpo di arma da fuoco che att ingeva il TEDESCO, quindi
CARNOVALE Antonio colpiva la vi ttima al capo con un piccone cagionandone la
morte.
Immediatamente dopo il cadavere veni va spogliato e predisposto per la sepoltura
mentre i vestiti venivano distrutti ;
Con l' aggravante dell 'avere agito con premeditazione.
Con l' ulteriore aggravante dell 'avere agito al fine di agevolare l'attivit dell'associazione
mafiosa denominata ' ndrangheta
In Bregnano il27 aprile 2009
4A) del delitto p. e p. dagli artt. 110,411, 61 nr. 2) c.p. perch in concorso tra loro e con le
condotte di seguito megl io specifi cate, di comune concerto, agendo materialmente DI
NOTO Salvatore, con la condotta di seguito megli o specificata, sottraevano il cadavere di
TEDESCO Antonio.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Gi udi ce per le inda gi n i preliminari
foglio nr. 28
Condotta consistita nello scavare - avvalendosi di una ruspa una buca profonda ci rca ci nque
metTi all ' interno di un capalUlOne si to nel maneggi o e nel seppell irvi il cadavere dopo
averlo coperto di calce.
Con [' aggravante dell'avere commesso il fatto al fine di conseguire l'impunit in ordine al
delitto di cui al capo che precede.
In Bregnano H27 aprile 2009
4B) del delitto p. e p. dagli artt.lIO, 61 Dr. 2) c.p., IO, 12 e 14 L. 497/74 e 7 DL. 152/ 1991
perch,in concorso tra loro ed al fine di eseguire il delitto di cui al capo 4 , illegalmente
detenevano lIna pistola a tamburo di cal ibro e marca non accertat i, che utili zzavano per
eseguire l' omicidi o di TEDESCO Antonio.
Con ,' ulteri ore aggravante dell 'avere agito al fine di agevolare l'attivit dell ' associazione
mafiosa denominata ' ndrangheta
In Bregnano il27 apri le 2009
5) STAGNO Antonio, CASTAGNELLA Giovanni, DANIELE Giuseppe
del deli tto di cui agli artt. 110, 575 e 577 comma l n. 3 c.p. e art. 7 D.L 152/ 1991, per
avere, in concorso tra di loro, con NOVELLA Carmelo e VALLELONGA Damiano
(deceduti), e con altri soggetti allo stato non identifi cati, con le condotte di seguito megl io
specifi cate, cagionato la morte di CRlSTELLO Rocco esplodendo nei suoi confronti
almeno 19 colpi di anna da fuoco che lo attingevano al tronco e al capo.
In particolare:
NOVELLA Carmelo, nel suo ruolo di vertice dell ' organo di coordinamento denominato "la
Lombardia" dell'organi zzazione di stampo mafioso 'ndranghela, autori zzava la
commissione del delitto e, unitamente a VALLELONGA Damiano conferi va uomini (allo
stato non ident ificat i) e mezzi per la sua esecuzione.
STAGNO Antonio ideava e pianificava il delitto predisponendo i mezzi necessari ed
utilizzando, unitamente ad ignoti soggetti calabresi, gli uomini di sua fiducia DANIELE e
CAST AGNELLA.
DANIELE Giuseppe svolgeva le funzioni di basista, controllando i movimenti della vittima
sia attraverso il suo impiego presso il bar l'Orchidea dove il CRISTELLO era solito
ritrovarsi , sia attraverso i familiari che abitavano nella stessa via del CRISTELLO.
CASTAGNELLA Giuseppe svolgeva le funzioni di esecutore materiale facendo parte del
gruppo che ha eseguito l' omicidio.
Pi precisamente, i membri del gruppo di fuoco (allo stato non compiutamente identifi cati ,
con eccezione di CASTAGNELLA) dopo aver speronato con una autovettura FIAT Sti lo
tg CT 242 RF l'autovettura FIAT 500 di colore bianco targata DN 693 JG sull a quale il
CRISTELLO si stava recando presso la propri a abitazione, sita in via pri vata Comasina nel
comune di Verano Brianza (MB), lo costringevano a femlarsi lungo il muro perimetrale
della propri a casa e gli esplodevano contro almeno 19 colpi di arma da fuoco, per poi darsi
alla fuga unitamente ad altri soggetti che a bordo di una di ver'sa autovettura svolgevano le
funzioni di copenura.
STAGNO Antonio: capo della 'ndrina distaccata dell a locale di Seregno, DANIELE
Gi useppe e CASTAGNELLA Giovanni membri della Locale di Seregno.
Con l' aggravante di aver conunesso il fatto con premeditazione.
TRIB UNALE ORDI NARIO DI MILANO
Uffici o dci Giudice pe r le indagini preliminari
foglio nr. 29
Con l'ulteriore aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi del vi ncolo assoclattvo
derivante al la comune appartenenza alla associazione mafiosa denominata 'ndrangheta, ed
al fine di agevolare l'attivit di delta associazione.
Commesso in Verano Brianza in data 27 marzo 2008.
SA) del delitto di cui agli artl. 61 n. 2, 81 cpv., IlO, c.p., IO, 12 Legge 497/ 1974, art. 7 D.L.
152/ 1991 , per avere, con pi azioni esecuti ve di un medesimo disegno criminoso, detenuto
e portato in luogo pubblico due armi da guerra o tipo guerra ( una dell e quali sicuramente
predisposta per il tiro a raffica) con relati vo munizionamento cal. 9x 19.
Fatto aggravato dall 'essere stato commesso al fine di eseguire il delitto di cui al capo l , e per
essere stato commesso avvalendosi del vincolo associati vo derivante alla comune
appartenenza alla associazione mafiosa denominata 'ndrangheta, ed al fine di agevolare
I ' auivit di detta associazione.
Commesso in Verano Brianza in data 27 marzo 2008.
58) del deli tto di cui agli artt. 61 n.2, 11 0, 648 c.p. perch, in concorso Ira loro e con altr i
soggett i allo stato non identificati , acquistavano o comunque ricevevano da persone non
identificate, l'autovettura FIAT Stilo TG eT 242 RF provento di furto ai danni della
societ TEKNA s.r.l. con sede in Baranzate (MQ, nella consapevolezza dell a sua illecita
provenienza.
Fatto aggravato dall ' essere stato commesso al fine di esegui re il delitto di cui al capo l.
In luogo non accertato in epoca antecedente e prossima al 27 marzo 2008.
Sulle richieste formulate dal Pubblico Ministero, d'applicaziolle della misura coercitiva
della custoditI cautelare iII carcere per i reati come sopra illdicati, depositate il 03 marzo e il
24 marzo 2011 COli atti allegati ed illtegrate il 28.03.2011 e il 30.03.2011 COli deposito di
ulteriori atti d'imlagrej
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giud ice per le indagini preliminari
OSSERVA
I. PREMESSA DI METODO
foglio 1Ir. 30
La presente ordinanza costituisce il risvolto cautelare della prosecuzione dell ' indagine, in
codice intesa Infinito, che ha portato all 'emissione delle ordinanze di custodja cautelare del 5
e 7 luglio 2010. Nella mi sura 5 luglio 2010 si dava atto della imponente attivit investigativa
che si era svolta senza l'ausilio di alcun collaboratore di giustizia, solo grazie ad attivit
tecniche unite a servi zi di osservazione posti in essere dagli operanti. Il successivo 13 lugl io
venivano eseguite le mi sure cautelari nei confronti di 185 indagati; pochissimi di loro
riuscivano a sottrarsi alla cattura e venivano arrestati nei mesi successivi (per ultimo
MANDALARI Vincenzo, arrestato il 21 gennaio 2011 ). Ai primi provvedimenti faceva
seguito altra DCC del 18.10.20 l O che sul piano cautelare da un lato costituiva il risvolto
patrimoniale delle indagini fino ad all ora condotte e dall ' altro comprendeva episodi di reato
emersi successivamente all 'esecuzione delle prime misure. Numerosi provvedimenti cautelari
reali sono stati emessi fino ad oggi a corredo.
Questa dunque la quarta ordinanza di custodia cautelare emessa da chi scrive nel
procedimento in epigrafe, facendo luogo alle requisitorie della Di rezione distrettuale
antimafia in sede che ha ben coordinato le indagini bri ll antemente condotte dal Gruppo
Carabinieri Monza, dalla Compagnia Carabinieri Seregno. dalla DIA C.D. di Milano e dal
ROS Carabinieri di Milano.
Gli alfi posli a sostegno delle richieste del PM sono costituiti, oltre agli otto faldoni pi
specificamente dedicali, da lutli gli alfi su cui si sono fondale le richiesle di misura caulelare
emesse nell'ambito dei procedimenti nr. 43733/06 (richiesta' 8.5.2010) e nr. 47816/08
(richiesta del 19-5-2010), gi depositati presso l 'Ufficio Gip a seguito della richiesta di
giudizio immediato 2.12.2010.
La presente ordinanza d per richiamate " per incorporazione" le puntuali e dettagliate
richieste del pubblico ministero 1 laddove essa espone i ri sultat i delle lunghe e complesse
attivit d'indagine, scaturite dalla collaborazione con la Giustizia di BELNOME Antonino, le
cui preziose dichiarazioni hanno da un lato consentito di rielaborare una grande mole di dati
gi raccolti (conversazioni telefoniche ed ambientali , tabulati , esiti di servizi di osservazione)
che avevano gi integrato ipotesi investigative non ancora coltivate e, dall'altro, di trovare
ampli ssimi riscontri.
Come chiosa il Procuratore della Repubblica, le dichiarazioni di BELNOME non sono che
la conferma di un quadro probatorio gi ben delineato nella prima fase delle
investigazioni; la circostanza che attengano a vicende occorse per lo pi in costanza di
indagini tecniche presenta un duplice vantaggio: da un lato agevola la ricerca dei " riscontri
esterni individualizzanti", dall ' altro consente di dare lIna chiave di lettura certa al contenuto
di conversazioni spesso caratterizzate daJl ' uso di linguaggio convenzionale.
Anche per l'esigenza di contenere la mole del provvedimento, salvo casi eccezionali gli atti e
I Quella depositata il 03.03.2011 per la partecipazione all ' associazione di lipo mafiso e gli omicidi di
NOVELLA Carmelo, STAGNO Rocco e TEDESCO Amonio, di pagine 234, e quella depositata il 24.03.2011
per l' omicidio di CRISTELLO Rocco, di pagine 204.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni preliminari
foglio nr, 31
documenti indicati non saranno quindi ritrascritti nel loro tenore, ma solo indicati tramite
rinvio e commentati, nei li miti del necessario ex art. 292 C.p.p. Anche gli elementi acquis iti al
rascicolo esposti in parti dell a richiesta non richiamate esplicitamente fanno comunque parte
integrante dell e premesse di fatto del presente provvedimento.
Poich il contesto in cui sono maturati gli epi sodi delittuosi che si andranno a trattare quello
gi descritto nella mi sura cautelare del 5 luglio 20 I 0, si richiama integralmente anche il citato
provvedimento nonch il materiale probatorio su esso cui si fonda, sempre da chi scri ve
valutato.
All ' atto del deposito dell ' ordinanza, comunque, la richiesta e gli atti presentati a sostegno di
essa dal pubblico mini stero sono ex lege resi disponibili anche agli indagati , di talch le
valutazioni difensive possono da subi to spiegarsi in tutta cognizione di causa.
Infine alcune considerazioni sulla valutazione della prova e, in particolare, sulla attendibi li t
del collaboratore di giusti zia BELNOME Antonin0
2
.
Le richieste del Pubblico Ministero davvero si segnalano per la rassegna di giurisprudenza e
la puntuale disamina in concreto di tutti gli aspetti inerenti la credibi li t intrinseca e i
numerosi positi vi riscontri esterni individualizzanti alle dichiarazioni del coll aboratore.
In questa sede cautelare sufficiente ricordare quanto segue, tenuto conto dei numerosissi mi
concordi ri scontri ai quali si far cernIO nella descrizione degli indi zi di reit.
Il collaboratore risulta allo stato indagato per art. 416 bis c. p. unitamente ad altri soggetti , fra i
quali molti degli indiziati che ne occupano, per avere fatto parte della 'ndrangheta, operante
da anni sul territorio di Milano e provincie limitrofe e costituita da numerosi locali, di cui 15
individuate, coordinate da un organo denominato "la Lombardia". Dal momento che i deli tti
per i quali si procede si inseriscono nell ' attivit criminosa dell ' associazione, il BELNOME
va qualificato come imputato in procedimento connesso ai sensi dell 'art. 121ett. c) c. p.p.
Il criterio di valutazione delle sue di chiarazioni quello previsto dall' art. 192 comma 3
(richiamato anche dal successivo comma 4) c.p.p. , e cio v' necessit dell a sussistenza di
riscolllri estrinseci alle dichiarazioni del collaborante che ne confemlino l' attendibilit.
Passando daIl" inquadramento giuridico del dichiarante a quello della dichi arazione da lui rese,
si deve rilevare che la natura stessa delle dichiarazioni di Belnome non unica. Egli infatti ha
riferito sia di ci rcostanze da lui apprese direttamente che di altre apprese da chiamati in
correit le quali, a loro volta, contengono sia confessioni stragiudj ziali che chi amate in
correit stragiudizial i di terzi.
BELNOME Antonino era stato catturato in esecuzione della oce 05.07.20 10 proprio come
capo locale di Seregno e per l' esecuzione material e dell 'omi cidi o di NOVELLA Canne!o. Il
20 seltembre successivo chiedeva di essere interrogato. All ' interrogatorio del 13 ottobre egli
ri costruiva in modo dettagl iato le fasi ideati ve ed esecutive dell"omicidio NOVELLA,
indi cando mandanti ed esecutori materiali , escludendo comunque il coinvolgimento proprio e
del cugino nella fase dell ' esecuzione. Raccontava altres di due epi sodi di "lupara bianca"
occorsi in danno di TEDESCO Antonino e STAGNO Rocco, soggett i di cui i familiari
avevano denunziato la scomparsa rispettivamente il 29 aprile 2009 e 31 marzo 2010. A
seguito delle contestazioni mossegli in occasione dell ' interrogatorio del 27 ottobre 20 10, nel
successivo interrogatorio dell ' II novembre BELNOME decideva di collaborare con la
giusti zia rendendo innanzitutto piena ammi ssione circa le responsabilit proprie e del cugino
in meri to all 'omicidio NOVELLA ed il 17 novembre 2010 iniziava la redazione del verbale
illustrati vo dell a coll aborazione.
2 CFr. Richiesla PM 2.3.20 11. pp. :13 SS. , e Richiesla PM 23.3.20 Il , 10ss, pp. 72 ss.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indag ini preliminari
foglio nr, 32
Dopo avere ricostrui to la sua bri llante carriera in seno all'organizzazione criminale sotto
l'egida di personaggi quali GALLACE Vincenzo, RUGA Andrea e CRI STELLO Rocco
classe 1961, egli ha adeguatamente motivato la scelta di collaborazione con la maturata
esigenza di netto distacco dal contesto criminale in cui si vissuti ed ai cui valori si creduto
per gran parte della propria vita. BELNOME ha affennato che "nella ' ndrangheta non c'
futuro" , nel senso che le troppe invidie e gelosie che governano le dinamiche interne
all ' organizzazione ("si armano le carretle" nel gergo ' ndranghetistico) sono spesso foriere di
morte. Il collaboratore ha sottolineato come una scelta tendenzialmente irrevocabile quale
quella di aderire ad una organizzazione di stampo mafioso comporti conseguenze che
incidono pesantemente nella vi ta di relazione e come il " modello di vita" che tanto attrae
giovane manovalanza incida negativamente sui rapport i fami li ari, poich mette fortemente a
rischi o la libert e la stessa vi ta di ogni affiliato, spesso vittima di fajde cui non ha dato
origine. Tenuto conto altres che la scelta di aderi re alla ' ndrangheta di regola si tranlanda di
padre in figlio, egli ha anche voluto sottrarre i propri figl i maschi a tale circui to perverso.
Quanto alla spontaneit e genuinit della sua scelta, opportuno sottolineare che essa
intervenuta allorch BELNOME era in stato di custodia cautelare per il reato di cui all ' art.
4 16 bis c.p. e per un omicidio" indiziario", in relazione al quale non vi era ancora la prova
conclamala della sua responsabili t. Collaborando, BELNOME ha confessato oltre
all' omi cidio NOVELLA, un ulteriore omicidio in relazione al quale MAI sarebbe stato
indagato. Ha ammesso la sua partecipazione alla ' ndrangheta, autoaccusandosi di una lunga
seri e di reati fine che vanno dall ' estorsione, al danneggiamento, alla violazione della legge
Armi e della Legge Stupefacenti. Ha riferito di diversi omicid i commessi in Calabria in epoca
recentissima (faida in atto tra i GALLACEIRUGA ed i SINVALLELONGA) indicando
mandanti ed esecutori materiali , accusando personaggi di primo piano della ' ndrangheta
calabrese e con ci esponendo s ed i propri familiari al rischio perpetuo di ritorsioni.
Dal complesso delle dichiarazioni di BELNOM-E non emergono motivi di astio nei
confronti dci soggetti chiamati in reit, cui legato per lo pi da vincoli di amicizia e
parentela. Il coll aboratore sottolineava pi volte come gli fosse costato coi nvolgere anche i
parenti; a riprova della sua lealt, nell' interrogatorio del primo dicembre 2010 esordiva
affennando che nella ricostruzione dell ' omici dio in danno di STAGNO Rocco non aveva
precisato che sul luogo dell ' omicidio c' era anche il cugi no TEDESCO Domenico, che non
aveva in precedenza indicato perch il suo ruolo era stato marginale.
Sul piano della credibilit intrinseca, la narrazione del collaboratore si presenta ol tremodo
dettagliata e non manifesta incongrui t logiche; i racconti in pi interrogatori (dopo l' ini ziale
tentativo di "coprire" le proprie responsabil it per l'omici dio NOVELLA, ben prima della
scelta di collaborare veramente) sono assolutamente sovrapponi bil i, sia in rifer imento ai fatt i
eclatant i (gli omicidi), sia per epi sodi meno gravi quali ad esempio i numerosi reati - fine
dell ' associazione.
Il provvedimento accoglie due separate ri chieste del pubblico ministero, presentate il 3 ed il
24 marzo 2011, rispettivamente per gli omicidi Novell a - Stagno - Tedesco e per l' omicidio
Cri stello.
La st r uttura del provvedimento segue quella delle richieste e, in particolare, l'omicidio
Cristello viene trattato per ultimo siccome oggetto della successiva richiesta cautelare anche
se cronologicamente stato il primo. Nell 'ordine:
Cap. I: la presente premessa di metodo;
Cap. 2: omicidio Novella;
T RIB UNALE ORDI NAR IO DI MI LANO
Ufficio de l Giudice per le indagini preliminari
Cap. 3: omicidio Stagno;
Cap. 4: omicidio Tedesco;
Cap. 5 omicidio Cristcllo;
Cap. 6: Esigenze cautelari e altre condizioni di applicabil it della misura.
foglio nr. 33
TRIBUNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminar i
foglio IIr. 34
2. OMICIDIO di NOVELLA Carmelo inteso NUlIZio (Capi 2, 2A, 2B)3
2. 1 L 'ordillallza di custodia caulelare 05.07.2010
L' omicidio di NOVELLA Cannelo inteso Nunzio gi stato oggetto del provvedimento in
titolo (capi 2 e 2A), per cui trovansi in custodia cautelare i seguenti soggetti cos indiziati:
GALLA CE Vincenzo, BELNOME Antonino, TEDESCO Amedeo Gil/seppe
2) dei reali previsti e PUllil; dagli orli. J IO, 575 e 577 primo COIIIIIW Il. 3 del Codice Penale e
art. 7 D.L. 152/ /991, per avere. iII concorso Ira di loro e con persone alfo sfato 1/011
idemifiC(fte, prOI:::rammalO e dala esec/lzione. COli rlloli diversi. GALLACE Vincenzo quale
mandall/e. BELNOME AnfOllino quale esecutore maleriale, TEDESCO Amedeo Gil/seppe
quale parlecipe, con il r/lolo di aver organizzalo e quindi assicurato laluga dei due killer dal
I/logo del realo, lo morle di NOVELLA Carmelo. capo della "Lombardia" e ai verlici della
"locale " di Guardavalfe.
GALLACE Vincenzo. capo della "locale" di Guardavalle, BELNOME AnlOl/illo e TEDESCO
Amedeo Giuseppe el1lrambi affiliali alla "locale" di Seregno e quindi lulli e Ire appartenenti
al sodalizio criminoso denominalo 'ndranghela,
In parlicolare:
Il giorno 14.07.1008, al/e ore 17:50 iII Sali Vitlore Olona, NOVELLA Carmelo, come sua
abitudine, si Irovava nel bar "Reduci e combaltel/li ", alla via Don Minzolli, lI ello spazio
adibilo a zona giardino sul Ialo via Tasso. iII compagnia di SANFlLlPPO Sleftmo e ARENA
Salvatore e qui veniva aggredito. da due persone armale e a volto scoperto (UIIO dei qllali
BELNOME Anlonillo) che poco prima erallo entrali dall'ingresso del predello esercizio e da
distanza ravvicinala gli esplodewlI1o COllfro numerosi colpi d'arma da fuoco che allingevano
lo vill/UI in parti vitali causandolle lo morte immediata,
Subilo dopo, i due aggressori si allOnlal1aVallO a piedi, recuperando il mezzo lIIilizzalo per
arrivare sul luogo del delillo, lo KAWASAK1 Z - 1000 targata GD 59113 di propriet di
BELNOME Amol/illo dirigendosi a Corrila/lO, ove CO/1 l'autovelll/ra Mercedes c 1 a s ~ e A
targata DN 932 NX di SILVAGNA Cristian, TEDESCO Giuseppe Amedeo e BELNOME
Alllonillo si allomal/a\>'al/o. imboccando, alle ore 18.50. lo rete auloSlrada/e iII direzione Sud
e giungevallo. senza a/cuna sosta. a Guardavalle al/e ore 04:46 deI15.07.20OB.
Rispetlo 01/ 'azione di fuoco il primo a sparare con /III revolver (marca Smith & Wesso1/
ovvero 11110 Ruger ovvero IIna Tallrtls) stato BELNOME Amol/ino. NOVELLA a seguito dei
colpi rovinava al suolo e veniva altresi allil1lo dai colpi esplosi dal secondo killer, che prima
di fiJggire, qllando la viI/ima era gi a ferra agonizzallle. lo finiva CO/I UII colpo di grazia.
colpendo NOVELLA Carmelo ileI/a regione occipitale destra.
Fatto commesso il 14.07.2008. in localit Sali ViI/ore Olona.
COI1 l'aggravanle di cui all'ari. 7 D.L. 152/ 1991, per aver commesso if faI/O al fi11e di
agevolare l 'associazio11e mafiosa del/ominala ndral/ghe/a.
E con l 'aggravO/Ile della premeditaziOlle previsla dall'ari. 577 primo comma 11. 3.
J Cfr. Rich. PM 2.3.20 11 , pp. 43 SS. ed atti faldo 13055. e C
TRIBUNALE O RDI NARIO DI MILANO
Uffic io dci Giudice per le indagini pre liminari
fogliQ IIr. 35
Il capitolo 3
4
del provvedi mento contiene la ri costmzione del fatto come emergente dall e
prove reali e dalle dichiarazioni dei testi ocul ari nonch dagli accertamenti svolti dalle FF.OO.
- nei termini trasfusi nel capo di preliminare imputazione.
L' omicidio era cenamenle malurato nell 'ambito della stessa organizzazione criminale: la
ricost ruzione del profilo d; NOVELLA Carmelo e il contenuto di alcune conversazioni
ambi entali capiate nell ' immediatezza dei fatti facevano emergere in modo chiaro che il
progetto di NOVELLA rispetto ad una autonomia della Lombardia aveva detenninato non
solo un risentimento nei suoi confronti, ma una netta contrapposizione con il gruppo egemone
calabrese, che riteneva NOVELLA soggetto in grado di scardinare gli equil ibri interni della
stessa organizzazione mafiosa.
In sostanza, egli si proponeva di recidere la dipendenza delle "locali" dalle cosche originarie e
fare in modo che queste rispondessero escl usivamente a lui, che sarebbe voluto di ventare cos
l'unico interlocutore con la "Provincia". Tali proponimenti, ovviamente, veni vano vissuti
come il tentat ivo di sovvert ire " l' ordine costituito" all ' interno dell ' organi zzazione che di
conseguenza decideva di di eliminarlo.
Grazie anche ai commenti dei correi oggetto di intercettazione, le indagini per
l'i dentificazione dei due aggressori e dei mandanti si sono da subito concentrate sugli
appartenenti all a locale di Guardavalle facenti capo, oltre che a NOVELLA stesso, a
GALLACE Vincenzo e nei confronti di alcuni affiliati vicini allo stesso GALLACE c
residenti in Lombardia, quali appunto BELNOME e il cugino TEDESCO Giuseppe Amedeo.
In sostanza, l' ordinanza richiamata giungeva a concludere:
che BELNOME Antonino era stato uno dei due esecutori materiali dell 'assassini o;
che aveva agito su mandato del suo re ferente GALLACE Cenzo;
che TEDESCO Giuseppe Amedeo aveva partecipato attendendo a Cormano il
BELNOME e accompagnandolo immediatame nte a Guardavall e per sottrarsi ai sospetti e
ad eventuali ritorsioni, facendo quindi ritorno in Lombardia.
2,2 1/ movelJ/e e IlI/llse prepllr(l/orill
Le dichia razioni
Fin dal primo interrogatorio del 13 ottobre 2010 BELNOME riferiva che, per quanto gli
risultava, il movente dell ' omicidio NOVELLA era di carattere personale. I mandanti erano
indicati in GALLACE Vi ncenzo, LEUZZI Cosimo e RUGA Andrea (deceduto il 13 gennaio
2011). Secondo il collaboratore costoro sarebbero gli alleati pi potenti della costa ionica:
"sono oggi i nllmeri uno e sono lUI/i e Ire insieme ".
Nel successivo interrogatorio del 26 novembre BELNOME tornava sul movente e ri badiva
che GALLACE era portatore di un interesse personale all 'eliminazione di NOVELLA che
traeva origine nella lettura della carte processuali dell ' indagine MYTHOS. Addirittura,
NOVELLA, in una conversazione intercettata con ORIGLIA Domenico si sarebbe lasciato
andare ad espressioni irriguardose nei confronti della madre di GALLA CE, comportamento
che nel contesto ' ndranghetisti co non pu essere definito una semplice "trascuranza".
Anche RUGA avrebbe avuto motivi di risentimento nei confronti di NOVELLA, poich
costui , in occasione del matrimonio del figlio di RUGA, si sarebbe comportato in modo
irriguardoso.
_. P_P_. _18_6_,,_. ____________________________________________________
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 36
Al collaboratore, quanto alla scenario che aveva condotto all'omicidio NOVELLA, veni vano
contestate le risultanze dell ' indagine "INFINITO", in particolare la conversazione 12 giugno
2008 con la quale FOCA' Domenico, reggente del locale di Grotteria, notiziava il cognato
PANElTA Pi etro Francesco di una riunione tenutasi in Calabria all 'esito della qual e un
soggetlo che gli investigatori identificano in NOVELLA Camlelo sarebbe stato " licenziato
dalla Provincia" . BELNOME si mostrava a conoscenza del progeno autonomista di
NOVELLA, anche se aggi ungeva che non aveva alcuna probabi lit di successo poich a suo
dire la Lombardia " nulla pu" senza l' assenso della Calabria.
Il coll aboratore peraltro nulla sapeva di eventuali riunioni della Provincia, dato il suo rango
non secondario (dote del padrino) ma comunque non sufficientemente elevato.
Quel che esprimeva BELNOME quanto aveva appreso dai suoi "mentori", RUGA e
GALLA CE, che ai suoi occhi erano personaggi di primiss imo piano della ' ndrangheta; anche
se nell a realt un omicidio come quello di NOVELLA era un omicidio eccellente, dunque
l'esistenza di un "null a osta" da parte degli altri capi locale della Ionica, emersa dalle
intercettazioni , assolutamente verosimile come pure il fatto che BELNOME, dal suo punto
di vista, non ne fosse a conoscenza.
BELNOME riferiva che la decisione di uccidere NOVELLA era stata presa dopo che costui
si era allontanato dall a Calabria a seguito della scarcerazione per scadenza tennini il 18
agosto 2007, quando dichiar domicilio in San Vittore Olona.
La presenza di NOVELLA in Lombardi a era un'occasione unica per la sua el iminazione,
senza che i sospetti ricadessero su GALLACE. L'ulteriore vantaggio era rappresentato dalla
presenza in Cerro Maggiore, localit limitrofa a San Vittore Olona, di CARNOVALE
Antonio, soggetto legato a RUGA e GALLA CE. Costui , abitando in zona, poteva
agevolmente studiare le abitudini della vittima e dare un apporto fondamental e sia nella fase
preparatoria, sia nella fase pi propriamente esecutiva.
Il progetto omi cidi ario vero e proprio risaliva a sei - sette mesi prima rispetto all ' esecuzione;
aveva subito una battuta d' arresto allorch RUGA Andrea era stato incarcerato (il 13
febbraio 2008) ed era entrato nel vivo dopo la sua scarcerazione, avvenuta il 17 apri le 2008.
RUGA, poco dopo essere uscito dal carcere, era venuto a Milano per concordare i preparati vi.
BELNOME raccontava che il kill er fu individuato in un soggetto esperto, PANAIJA
Michele, persona vicina a LEUZZI Cosimo. Dichiarava che costui , origi nario di Placanica,
gl i fu presentato da RUGA in occasione di una dell e sue "visite milanesi". In un primo
momento si era pensato di affidare a SILVAGNA Cristian l' incarico di guidare la moto, ma
l' incidente stradale in cui questi fu coinvolto il 6 gi ugno 2008 costrinse RUGA e BELNOME
a cambiare i piani.
BELNOME che, quale uomo di fiducia e rappresentante in Lombardia dei mandanti , era il
responsabile del progetto, decise di scendere in campo in prima persona come secondo killer.
Fu previ sta anche l' eventuale partecipazione di un soggetto legato a LEUZZJ Cosimo a nome
NATALE, allo stato non identificato, che sarebbe entralo in gioco solo qualora fosse venuto
meno uno dei due killer prescelti.
RUGA sal in Lombardia una seconda volta per sollecitare all'azione BELNOME poich a
sua volta era " pressato" da GALLA CE. Furono fatti dei soprall uoghi per scegliere una via di
Fuga "sicura" ed anche in questo caso fu CARNOV ALE a rivestire un ruolo fondamentale
poich conosceva molto bene la zona. Vennero percorse da CARNOVALE, PANAJlA e
BELNOME almeno tre strade alternative; fu subito scartata la via pi veloce perch si doveva
passare dal casello autostradale e ci avrebbe lasciato una traccia, fu altres scartata un'altra
strada che costeggiava una zona boscosa ed usciva a Lomazzo. Per i sopralluoghi fu utilizzato
TRIBUNAL E ORDI NARIO DI MILANO
Uffi cio del Giud i ce per le indagini prelimi nar i
foglio nr, 37
il camion furgonato bianco di CARNOV ALE ed una Lancia Y modell o vecchi o, sempre nell a
sua disponibilit.
l riscontri
Dall ' annotazione di P.G. dell ' g.Ol.l009 dei Cc. di Seregno circa i contatti tra BELNOME
Antonino e RUGA Andrea emergono, a partire dall a scarcerazionc di quast ' ult imo il
17.04.2008, frequenti contani telefonici (trami te DI NOTO Simone) e incontri tra i due, con
BELNOME in posizione di subaltemit.
Parimenti importante ['annotazione 10.02.2011 della DIA di Mil ano afferente i contatt i tra
BELNOME Antonino e CARNOVAl E Antonio. Costui era menzionato gi nell a richiesta
cautelare del maggio 2010 nel presente procedimento (pg. 824) poich l' utenza a lui intestata
risultava essere stata in contatto con quella di BELNOME nei giorni a cavall o dell ' omicidio e,
proprio per tale ragione, era stato acqui sito il relati vo traffico telefoni co.
Come si evince dal relativo tabulato
S
e dall e intercettazioni svolte sull ' utenza di BELNQME
Antonino, i due intrattenevano alcune conversazioni telefoniche nell e sett imane precedenti l'
omicidio (una anche la manina del 14.07.2008).
Nel complesso, il traffi co telefonico generato nel periodo in esam dall ' utenza 3474844737
risulta molto esiguo. Si tratta dell ' utenza uffi ciale di CARNOV ALE, in uso dal 1997.
Il coll aboratore dichiarava che con CARNOVALE si sentiva talvolta sul telefono "uffi ciaJe",
poich el1lrambi operavano nel settore edile ed i contatti ed il linguaggio utilizzato potevano
non destare sospett i (CARNOVALE titolare di una impresa individuale che opera nel settore
edil izio).
In effetti, nella conversazione del 26 maggio 2008, citata dal pubblico miniatero a pago 69
della richiesta, i due apparentemente fanno rifer imento a questi oni lavorative ma la
circostanza che si tratti di un linguaggio simulato provata dal fatto che, qualora l' oggetto
dci discorso fossero opere edil i che i due si accingevano a realizzare, troveremmo analoghe
conversazioni poco pri ma o poco dopo. In realt la successiva telefonata veniva registrata
soltanto circa 40 giorni dopo ed esattamente il 3 luglio, Il giorni prima dell 'omicidio di
NOVELLA CamIeio. Mentre nella prima era CARNOVALE a chi amare BELNOME, in
questa era BELNOME Antonino a contattare CARNOVALE
7
, chiedendogli un incontro per
/asciargli Wl preventivo. CARNOVALE confermava che lo avrebbe raggi unto nell o stesso
luogo dove si erano gi visti la volta precedente. Alle successive ore 14.43 e fino alle ore
17.59, la cella agganciata dal telefono di BELNOME AntonlO risulta essere quella di
Cormano via Giovanni XXIII , 15, poco distante da via Dei Giovi n. 69 ove ubicato il bar
" XA VIER" di LATELLA Domenico.
Nell a ri chiesta di mi sura cautelare 8 maggio 2010 il PM aveva gi ampiamente sottolineato
come il tennine convenziOJ181e maggiormente usato dagli affi liati dell a "Lombardia" per
dissimulare quest ioni di ' ndrangheta sia appunto quell o di "preventivo"; indubbiamente il
tenn ine che pi si presta, poich quasi tutti operano nel settore edile. Ci che colpisce nella
telefonata sopra riport ata che i due interl ocutori prestano part icolare attenzione a non fornire
agli eventuali ascoltatori alcun riferimento temporale o spaziale sull ' appuntamento: questo
port a ad escludere che si trattasse di un incontro di lavoro. Non si pu non collegare questo
S Rif. tab. 3474844737 (N.lOI3/09 RlT. TAB); nota p. n. di prot.5467 del 26.06.2009
6 Dall ' 1.07.2008 al 31.07.2008.
7 Progressivo nr. 2437 intercettata in data 3 luglio 2008 ore t3.31 sul1' utenza cellulare n. 3476347842.
TRIBUNA LE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio dc! Gi udi ce pe r re indagini preliminari
foglio nr. 38
appuntamento ai sopralluoghi che venivano fatti proprio in quei giorni per scegliere la via di
fuga pi idonea.
A questo proposito si evidenzia tra l'altro che effe tti vamente CARNOVALE risulta
intestatario di un autocarro furgonato, mentre la mogl ie proprietaria di una vettura Lancia
modello Y.
Dopo l'incontro del 3 luglio veni va intercettata una nuova telefonata il successivo giorno 7; in
questa occasione era CARNOV ALE a chiedere a BELNOME un incontro, ma questi era
impegnato e i due rimanevano d' accordo di incontrarsi il giorno successivo. Effetti vamente,
alle ore 14. 15 del giorno dopo, CARNOVALE Antonio telefonava a BELNOME
8
e
concordava di incontrarsi verso le 16. 30 - 17.00 in un bar noto ad entrambi.
Il bar in quest ione veros imilmente il bar XAVIER di Connano di LATELLA Domenico,
dove nella giornata del 14.07.2008 si ritroveranno, in pi momenti, T EDESCO Giuseppe
Amedeo BELNOME Antonino, SILV AGNA Cristian e TARANTINO Luigi.
L'i ncrocio dei dati dei tabulati operato dalla PG dimostra la verosimile compresenza di
CARNOVALE, BELNOME, SILVAGNA, TARANTINO in quello stesso bar il
08.07.2008.
Analogo episodio relati vo ad una probabile "riunione" a cui partecipava CARNOV ALE, si
registrava in data 11.07.2008 a Milano in prossimit dell' abitazione della madre di
BELNOME allorquando la sua utenza e quelle di TEDESCO Giuseppe Amedeo e
BELNOME si troveranno nello stesso arco di tempo ad impegnare celle aventi come area di
copertura del servizio anche ~ u l l vie Mossoni e P. Bassi. Nella. circostanza CARNOVALE
Antonio contattava l' utenza in uso a RUGA Andrea. In questa giornata era presente in
Lombardia KOSTOVA Lilyia Krastanova, intesa LlLLI , convivente di RUGA, che
intratteneva (con una diversa utenza)l O conversazioni telefoni che con BELNOM.E.
2.3 (segll e) l 'esecuzione dell'omicidio
Le dichiarazioni
Negl i interrogatori dell ' Il e 26 novembre 2010 e 26 gennaio 2011, BELNOME narrava che
"quel luned" era stato indi viduato da lui e dai suoi complici come il primo giorno utile per
consumare l' omicidio. Il "basista", CARNOVALE Antonio, aveva gi studiato le abitudini
della vitt ima e ci aveva consentito a BELNOME di organizzare nei minimi dettagl i
l'agguato. Secondo le indicazioni fomite, NOVELLA era solito recarsi ogni pomeriggio dopo
le 17 preso il bar "Combattenti e Reduci " di San Vittore Olona e ivi trattenersi per qualche
ora. Si era pertanto deciso che da inizio settimana BELNOME e PANAIJ A si sarebbero
trovati intorno a met pomeri ggio al Bar di LA TELLA Domenico, sito in Cormano, in allesa
che CARNOVALE segnalasse la presenza della vitt ima al solito bar.
Il ki l1er era stato individuato nell 'esperto PANAIJA Michele, BELNOME avrebbe agito a
support o, ponendosi alla guida della propria Kawasaki 1000 a ci era stata apposta una targa
di provenienza furtiva.
I Progressivo nr. 2556 intercettata in data 8 luglio 2008 h. 14.1 5
9 3294156679 intestata a KOSTOVA l..ilyia Krastanova, nella di sponibilit di RUGA Andrea: rif.
comunicazione N.I44/51-35 del 28.02.2009 - Cc. Seregno (MB)
lO Usuaria dell'Ulcnza 3925302788 a Ici intestata - rif. inl. le1. 3476347842 (N. 255/08 RIT. INT.) - Cc. Seregno
(MB); Proc. Peno N. 1783/08 RG. NR. - Proc. Rep. Tribunale Monza (MB)
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preli mi na r i
foglio nr. 39
TEDESCO Giuseppe Amedeo doveva seguire i due kill er a bordo di uno "' scooterone"
parimenti di provenienza furti va. Il suo compito era quello di sorvegli are la moto e i caschi
nel breve lasso di tempo dell'azione omicidiaria. BELNOME aveva dato incarico a
SILV AGNA Cri sti an di occuparsi della distruzione degli abiti indossati da lui e dal compl ice,
dei caschi, delle anni e dei telefoni cellulari ; avrebbe altres dovuto abbandonare lo
scooterone rubato utilizzato da TEDESCO. SILVAGNA, a sua volta, si era diviso i compiti
con TARANTINO Luigi.
Questa programmazione era stata solo in parte ri spettata. In particolare, nel pomeriggio al bar
di LATELLA si erano trovati BELNOME, PANAfJ A Michele, che era gi unto da Mi lano con
la sua vettura, e TARANTINO Lui gi (che in quel periodo abitava in un seminterrato nella
di sponibil it di Squi ll acioti Cosimo sito alle spalle del bar).
Secondo quanto riferiva il collaboratore, SILVAGNA Crist ian era giunto poco dopo portando
la Mercedes classe A con cui poi BELNOME e TEDESCO sarebbero part iti per la Calabria.
La moto di BELNOME era gi stata "predisposta" con la sovrapposizione della targa falsa a
quella autenti ca per mezzo di un sottile filo di ferro. La targa era stata procurata da
TARANTINO o da TEDESCO; i due l' avevano consegnata insieme a BELNOME.
TARANTINO aveva recuperato le anni prelevando le dal maneggio di Bregnano. Si trattava di
due pistole calibro 38, una a canna lunga e una a canna corta, verosimilmente di marca "Smith
& Wesson" e "Taurus". Quanto allo scooterone, era stato acqui stato da un ri cettatore per la
somma di 500 euro da TARANTINO Luigi. BELNOME precisava che il ciclomotore non era
stato procurato appositamente per l' omicidio, era un mezzo a disposizione
del I ' organizzazione.
Poco dopo le 17.00 era arrivato il segnale di CARNOVALE Antonio. rappresentato da uno
squill o telefoni co. BELNOME, in proposito spiegava che per non lasciare traccia dei contatti
telefonici si erano procurat i due telefoni cellulari nuovi, verosimilmente dei Nokia,
acquistandoli in un negozio di cinesi sito in zona piazzale Maciachini . All'interno di ciascun
telefono era stata inserita una sim-card intestata probabilmente a cittadini ci nesi, ovvero senza
intestazione. A detta del dichiarante, lui e gli altri affiliati avevano la disponibilit di
numerosissime schede telefoniche intestaste a cinesi che TARANTINO Luigi, ma anche altri
del gruppo, si procuravano da esercenti asiati ci che avevano il negozio nella zona del cimitero
monumentale di Mi lano. Uno dei due cellul ari era rimasto nella disponibilit di
CARNOVALE, l'altro era nella disponibili t dei due killer.
Dopo aver ricevuto lo squillo BELNOME e PANAUA, indossando giubbotti da motociclista,
erano sali ti sulla Kawasaki e si erano diretti a San Vittore Olona, facendo il seguente
percorso: ingresso nella Mi lano-Meda da Cormano fino al l'uscita di Lentate sul Seveso
direzione Misinto, Rovell o Porro ,fmo a Turate. Qui imboccavano l' autostrada A9, direzione
Mi lano, fino a incrociare l' A8 direzione Varese ed uscivano a Legnano, girando per Cerro
Maggiore e da l a San Vittore Olona.
l! primo contrattempo si verificava all ' uscita dell a MilanoMeda allorch BELNOME si
avvedeva che non cra pi seguito da TEDESCO sullo scooter. Costui, a posteriori , si era
giustificato di cendo di essersi perso, anche se in proposito BELNOME commentava che,
probabilmente, non aveva avuto il coraggio di seguirl i fino al luogo dell 'omicidio.
Nell'immediato, BELNOME e PANAIJ A avevano deciso di proseguire comunque, anche
perch sapevano che TEDESCO conosceva la strada per raggiungerli 11 percorso da Cormano
a San Vittore Olona era durato ci rca 25 minuti ; la moto era stata parcheggiata proprio l dove
era stata notata dal testimone, cio sulla statale del Sempi one angolo via Tasso. I due kill er
avevano lasciato i caschi appoggiati alla Kawasaki ; non li avevano portati con s perch,
dovendo utili zzare le amli, avrebbero in parte limitato la libert di movimento dell e braccia.

TRIBUNALE ORDINARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudi ce per le indagini preliminari
foglio nr. 40
BELNOME e PANAJlA erano entrati nel bar dal lato dell a strada, immediatamente notando
la presenza di NOVELLA, che era seduto ad un tavolino all' esterno, sito sotto la finestra del
bar. Il coll aboratore spiegava che NOVELLA sicuramente non conosceva PANAIJ A e che.
altrettanto certamente, non aveva ri conosciuto lui. BELNOME spiegava che lui e NOVELLA
non si erano mai conosciuti di persona, probabilmente si erano solo "incrociati " anni addietro
a Guardavalle, dove di soli to lui trascorreva le vacanze estive. I due killer si erano avvicinati
al bancone ordinando due cappuccini. BELNOME, a precisa domanda, ricordava di aver
probabilmente ordinato un "cappuccino bianco", perch era sol ito prendere la bevanda con
poco cafTe. Quando i due baristi avevano girato loro le spalle per preparare i cappuccini si
erano dirett i verso I"esterno, trovandos i facc ia a faccia con NOVELLA, che nel frattempo si
era alzato. Contrariamente a quanto affermato dai testimoni , nessuno dei due lo aveva
chi amato per nome.
A quel punto PANAJlA aveva esploso all' indirizzo di NOVELLA tutti i colpi della sua anna;
BELNOME, mentre il complice gi si stava all ontanando aveva esploso a sua volta due o tre
colpi indirizzandoli al busto della vi ttima, per essere certo dell'esito letale dell ' azione di
fuoco. I due erano ritornati alla moto ed avevano ripercorso la medesima strada dell ' andata,
incontrando un unico contrattempo, rappresentato da un passaggio a livello abbassato. Il
tragitto al ritorno era durato circa mezz'ora.
AI bar Latella avevano trovato in attesa TEDESCO Giuseppe Amedeo, SILVAGNA Cristi an
e TARANTINO Luigi. PANAIJ A era sali to a bordo della sua auto per tornare a casa;
BELNOME con gli altri si era diretto nel garage di pertinenza dell ' appartamento di
SQUILLACIOTI Cosimo. Qui i giubbotti e i caschi erano stat i consegnati a SILVAGNA
Cri st ian e le arnl i a TARANTINO Luigi, la targa rubata era stata rimossa daJla moto.
BELNOME era quindi salito nell 'appartamento per lavarsi e cambiarsi ed unitamente a
TEDESCO Giuseppe Amedeo era partito all a volta della Calabria a bordo della Mercedes
Classe A intestata a SILVAGNA Cristian.
Successivamente, aveva appreso che, come da suo ordine, abiti e caschi erano stati distrutti e
TARANTINO Luigi gli aveva assicurato di aver fallO a pezzi le anni. Quest ' ultimo aveva
abbandonato lo scooterone nell a zona di Linate, con ci provocando il disappunto di
BELNOME, in ragione dell ' inutil it di tale azione poich, di fatto, il veicolo non era stato
ut ilizzato per l' omicidio.
I riscontri
Per ci che ri guarda gl i spostamenti di BELNOME e TEDESCO Giuseppe Amedeo vanno
richiamate le annotazioni 8 febbraio 2009 dei CC Seregno e 30 luglio 2009 e 29 gennaio 2010
della DIA di Mi lano, gi commentate nell ' OCC 05.07.2010.
Con specifico riferimento al percorso fatto dai killer rilevano altres le annotazioni redatte dai
CC Monza in data 15 febbraio 20 11 a seguito di sopralluogo fallo con BELNOME. In
particolare sono state riscontrate fin nei particolari le dichiarazioni di BELNOME in ordine al
viaggio di ritorno. Il collaboratore indicava come presente un impianto semaforico tra le vie
Colombo e Turati di Cerro Maggiore e infatt i all'epoca era presente un semaforo, poi
eliminalo dall ' amministrazione comunale. Sempre BELNOME riferiva di aver notato in Cerro
Maggiore la presenza di una pattuglia dell a poli zia municipale ed una dei carabinieri. Anche
in questo caso gli accertamenti esperiti davano esito positivo. Quanto al passaggio a li vello
abbassato, si accertava che il casello ferroviario di Rovello Porro abbassato alle ore 18.10
per il lransito del treno n. 165 delle Ferrovie Nord.
TRIBUNA LE ORDINARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagini pre l iminari
foglio Ilr. 41
L' annotazione ROS MILANO del 24 febbraio 2011
11
importante per la prova a carico di
PANAJIA. Costui lavorava e lavora tuttora come operaio presso la ditta SAM IT ALlA di
Lambrugo. Nell ' interrogatorio 23 febbraio 201 1 BELNOME spiegava che questa dina dista
pochi chi lometri da casa sua e che si incontrava con PANAJ IA nell'intervallo di pranzo.
Riguardo al giorno dell 'omicidio il collaboratore spiegava che si erano trovati al bar XA VIER
di Connano intorno alle 15.30/1 6.00 perch CARNOVALE aveva dello loro che NOVELLA
verso le 17 era solito recarsi al bar, dunque, per quell'ora dovevano essere "operat ivi".
BELNOME ignorava se quel giorno PANAJJlA fosse andato al lavoro o meno; tra l'altro,
riferiva che " Mi chele" indossava sempre abiti da lavoro, quindi il tipo di abbigliamento
indossato quel giorno non 'poteva essere decisivo per dare una ri sposta al quesito. Certo,
affermava il collaboratore, doveva essersi organizzato con il lavoro poich sapeva che da
quell ' ini zio settimana (il 14 era un luned) ogni giorno poteva essere quello buono.
Il 23 febbraio 20 11 personale del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro accedeva
presso la dina S.A.M. Italia al fine di verifi care la presenza di PANAJ IA sul luogo di lavoro
nella giornata del 14 lugli o 2008. Dagli atti acquisiti risulta che PANAJIA nell ' anno 2008,
fino a novembre, ha svolto un orario di otto ore giornaliere pi una di straordinario, con pausa
pranzo tra le 12 e le 13:30; poi il suo orario stato ridotto, come quello degli altri dipendenti ,
per mancanza di commesse.
Il giorno 14 luglio, come si evince dal foglio presenze allegato all 'annotazione, ha svolto un
orario di sole sei ore. Non stato possibile sapere esattamente l' orario svolto poich i
cartell ini marca - tempo messi a disposizione dalla ditta partono dal novembre 2008, poich i
precedenti sono stati distrutt i. L' orario di lavoro che si evince dai cartell ini il seguente: dall e
ore 8.00 all e 12.00 e dalle 13.30 alle 17.30. Dai fogli - presenze emerge che PANAJI A nel
mese di maggio 2008 ha svolto tutt i i giorni lavorativi 8 ore pi una di straordinario; a giugno
ha svolto 8 ore ed in 13 giorni ha anche prestato un' ora di straordinario. A lugli o ha lavorato
sempre 8 ore tranne che nel giorno dell' omicidio. in cui. come si detto. ha lavorato solo sei
ore.
L' annotazione DI A del 29 gennaio 2010 fond amentale per la chiamata in reit d
SILVAGNA Cristian e TARANTINO Luigi, perch gi all ora si poteva ipotizzare il
coinvolgi mento dei due nell ' omici dio NOVELLA.
Infatti il 14.07. 2008 alle ore 12:58 TARANTINO Luigi dall ' utenza 3404 166743 telefonava a
SILVAGNA Cristian. Nel corso della conversazione i due interiocutori si davano a breve
appuntamento in un luogo noto ad entrambi e dove si erano gi incontrati pochi giorni prima.
Il PM sottolinea giustamente l'estrema accortezza utilizzata da TARANTINO, ben allento a
non fornire alcun dato relati vo a persone o luoghi.
rei 14.07.2008 ore J 2.58. prog. 2 1282 11/. 339778 1595
Si/vagna: Proli/o?!
Taran/il/o: olte;! ..
Si/vaglia: ollll! Dove sei ?
T(lr(IIII;IlO: Tra un'orella e mezza siamo difroll/e! Dove l'allra sera. Ti ricordi ?!
Sifvagl/a: NOli 110 capito ..
Tara11lil1o: Tra un'ora siamo gi!
Sifvaglla: altall. Allora ci vedilllllo li, dai!
Tarall/ino: Sai dove, si ?!
Sill'aglla: elle?
Il In faldo C.
TRIBUNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio de l Giudi ce per le indag ini pre l iminari
Tara1llil10: Ci vediamo n dove l ' lI/lro giortl o;).'ll belle?!
Si/vaglia: Si! Va belle! Ciao!
foglio 1Ir. 42
Le risultanzc investigative consentono di individuare il luogo d' incontro ncl bar
XAVIER
I 2
.
TEDESCO Giuseppe Amedeo, infatti , alle 14:12, di ritorno da Inverigo e dopo essere stato
all' aeroporto di Orio al Serio, dunque in compagnia di BELNOME, prima di raggiungere
Milano chiamava TARANTINO Luigi. Il telefono di TEDESCO, il 3202 115140, agganciava
la cell a di via Filzi di Cormano, cio quella del bar XA VIER. Aspetto particolare di questa
chiamata che la stessa avviene nell ' orario concordato in precedenza (""n 'ora" - "lw 'oreI10
e mezza" dopo le 12:58) da SILVAGNA con TARANTlNO, per incontrarsi llni Lamcnte ad
altri soggcui ( ... . .siamo gi"), in prossimi t dell' individuato bar di Cormano (MI).
Infatti, dopo soli sei minuti , alle 14:18, si ha traccia telefonica della presenza anche di
SIL V AGNA Cristian; anche in questo caso il raggio di competenza della cella comprende
l' area relativa al "Bar Xavier".
Dopo circa 8 minuti TEDESCO (e BELNOME che in sua compagnia) lasciava la cella di
Cormano e si dirigeva a Milano percorrendo viale Fenni. I due andranno poi a casa della
madre di BELNOME. Alle 15:09 1' utenza di TEDESCO agganciava di nuovo la cella del bar
XAVrER, cos come l' utenza di BELNOME alle 16: 14 ed alle 17:05.
Alle 17:52 l' omicidio si era consumato poich le telecamere della concessionaria
Autofonnula di san Vittore Olona inquadravano la moLo di BELNOME che si allontanava.
Alle 18:03 TEDESCO Giuseppe Amedeo, dopo una pausa telefonica durata un paio d' ore
circa (15:47 - 17:57), agganciava ancora la stessa cella di Cormano (MI) di via Filzi .
Alle 18: 10 TEDESCO (che non era andato a san Vittore Olona coi sicari) chiedeva a
SILVAGNA di passare dal bar: si tenga presente che intorno alle 18:20, secondo la
ri costruzione di BELNOME ("impiegammo circa mezz'ora poich era chiuso il passaggio a
livello"), i due ki ll er giungevano al bar XAVIER e i soggetti di supporto si att ivavano per far
sparire le tracce del reato.
Per quant o riguarda la posizione di CARNOV ALE Antonio di rondamentale importanza la
conversazione intercorsa tra quest' ultimo e BELNOME Antonino la mattina dcll'omicidio13:
Be/nome:
Amol/io:
Be/nome:
Amonio:
Be/nome:
Anrollio:
BelI/ome:
All/ollio:
Be!nome:
Amol/io:
BeblOme:
AII/ollio:
Si ...
BI/ongiomo geometra!
Ciao TOlli ....
ascoltami
dimmi.
come ... chefacciamo la parlo l 'iflfonacatrice ... che iI/empo chiov .... ?
Si! ... Si! ... lo facciamo lo stesso.
eh
Si.
Va bene.
E poi li dal/no una 111(1110 loro a scaricar/a. hai capito.
Va belle.
12 14.07.2008 _ Sposlamenti di Belnome Antonino e Tedesco Giuseppe Amedeo ri levabili dall e celle dei cell ulari
a loro in uso nonch dal contenuto delle intercettazioni captate quel giorno dalle predett e utenze, cfr. anche OCC
05.07. 2010 pp. 194 ss.
13 Trascri zione progressivo nr. 27[ 0 intercettata in data 14 luglio 2008 h. 10.40 (orario tabulato gestore
Vodafone) sull'utenza cellulare n. 3476347842, nella di sponibi lit di BELNOME Antonino, in entrata dal n.
3474844737, nella disponibilit di CARNOVALE Antonio.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Urficio del Giudice per le indagi ni preliminari
Belnome:
An/onio:
Be/nome:
Amol/io:
Be/nome:
NOli ti preoccupare che lo facciamo lo stesso il/avoro.
Va bene.
Okay?
Okay, ciao.
ciao.
foglio nr. 43
Nell'i nterrogalOrio del 26 gennaio 20 11 veni va chiesto a BELNOME se ricordasse di essere
stato contattato da CARNOVALE la mattina dell'omicidio. Il collaboratore dapprima
escludeva la circostanza; poi dopo che gli veniva data lettura dell a conversazione afTennava:
"NOI/me la ricordavo 'sra rele/onolO. pu darsi che si voleva sincerare che magari era brUllO
tempo, percile si sapeva delta questione della iliO/O. Pu darsi che era per queslo, ma 11011 era
iII programma che ci dovevamo sentire, ha capito? "
La conversazione infatti trova la sua spiegazione nelle condizioni atmosferiche di quell a
giornata. Come emerge dall 'annotazione ROS Mi lano del 2 1 febbraio 2011 quel giorno, al
maltino, il tempo era brullo e pioveva e solo nel pomeriggio volgeva al bello. Ecco che cos si
spiega la preoccupazione di CARNOVALE che, vi sto il brutto tempo e sapendo che i sicari
avrebbero uti li zzato la moto voleva sincerarsi che il programma non fosse cambiato.
2.4 (segue): il periodo successivo llll'omicidio
Le dichiarazioni
BELNOME e TEDESCO subito dopo l'omicidio partivano per Guaradavalle, ove giungevano
alle prime ore del matti no del 15 luglio. I due si recavano presso il Ri storante "II
Molo 13", gestito dalla famigl ia TEDESCO, dove gi alloggiava la convivente di BELNOME
con i figli. BELNOME, per riposare e non svegli are i familiari , prendeva una stanza diversa,
risvegliandosi nel primo pomeriggio. Quello stesso pomeriggio si incontrava con RUGA,
GALLACE e LEUZZI che, ovviamente, attraverso i massmedia, erano gi venuti a
conoscenza dell 'omicidio. BELNOME rimaneva in Calabri a fino al 9 settembre 2008,
allorch faceva ritorno in Lombardia a bordo della Mercedes Classe A di SI LV AGNA
Crist ian.
Il Coll'lboratore raccontava che nel periodo estivo 2008, ovvero 2009, GALLACE
Vincenzo gli "fece vedere" SANFl LlPPO Stefano. Costui, fedeli ssimo di NOVELLA
Carmelo, era stato teste ocul are dell 'omicidio, essendo seduto accanto alla vittima unitamente
ad ARENA Salvatore. AI momento degli spari, entrambi avevano cercato di fuggire ed erano
caduti uno sull'altro. Vincenzo GALLACE, consapevole del fatto che SANFILIPPO aveva
bene visto in faccia BELNOME, volle che anche costui "visualizzasse" la fi gura di
SANFILIPPO e ci a tutela dello stesso BELNOME. Attraverso GALLELLI Vi ncenzo,
dello "Macineiju", soggetto coimputato del reato associati vo nell 'ambito dell ' indagine
Mithos, convoc SANFlLIPPO in un bar di Badolato. BELNOME rimase in macchina fuori
dal locale, ma a distanza comunque da poter visualizzare e memorizzare la figura di
SANFILIPPO.
BELNOME raccontava anche di un ulteriore incontro, sempre nel bar di Badolato e sempre
attraverso l'intennediazione di "Macineiju", tra GALLACE Vi ncenzo e SANFILIPPO
Stefallo. Nell 'occasione, GALLACE redargu pesantemente SANFILIPPO accusandolo di
"parl are troppo" nel senso che SAN FILI PPO aveva raccontalo ad altri affiliati che gli autori

T RIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini prelimina ri
foglio f/r. 44
dell ' omicidio di NOVELLA erano "quell i di Guardavall e", con ci impli citamente incolpando
lo stesso GALLACE.
Come si gi accennato, l' omicidio NOVELLA dava luogo a una seri e di conseguenze,
rappresentate dall 'atteggiamento da parte di alcuni di presa di distanza da NOVELLA e, da
parte di altri , nel mantener fede all e antiche alleanze, avversando GALLA CE. Il collaboratore
spiegava che alcuni affiliati della "Lombardia", tra tutti BARRANCA Cosimo, erano venuti a
colloquio con GALLACE Vincenzo per rimarcare la presa di di stanza da NOVELLA e dai
soggetti a lui vicini e ci all 'evidente fine di evitare di essere a loro volta vittime di agguati
mafi osi. Anche MANDA LARI aveva incontrato pi volte GALLACE Vincenzo, in
un' occasione era presente anche PANEITA Pietro Francesco. Il coll aboratore defllliva i
fratelli MANDALARI dell e "banderuole", cio affil iati che agivano secondo convenienza.
BELNOME spiegava che altre famigl ie, per esempio F ARA O Giuseppe per conto del nipote
RISPOLI Vincenzo e lo stesso VALLELONGA Damiano, pur prendendo ronnal mente le
distanze da NOVELLA erano in qualche modo intervenuti per proteggere il figl io di
NOVELLA, altra vittima predestinata di GALLACE. Avevano mandato "ambasciate" a
GALLACE dicendo che con Alessio "se la sarebbero vista loro". GALLACE si era molto
arrabbiato ed aveva risposto in malo modo poich il significato di tali messaggi era che lui
veni va identificato come mandante dell ' omicidio NOVELLA. I contrasti tra GALLACE e
VALLELONGA, nati con lo schi eramento pro o contro NOVELLA, si erano poi accresciuti
di ulteriori moti vazioni e ci dava inizio alJa faida che tutt' ora vede contrapporsi i
GALLACEIRUGAlLEUZZI ai SIAN ALLE LONGA.
I riscontri
Effettivamente BELNOME dopo l'omicidio rimaneva fino a fine estate a Guardavall e e di lui
gli investigatori "perdevano le tracce", nel senso che usava utenze cellulari non note agli
operanti (due delle quali si era procurato l' Il lugli o) e non si registravano sue conversazioni .
TEDESCO Giuseppe Amedeo faceva invece immediato ritorno in Lombardia dopo essersi
fennato a Nettuno. Giungeva a Milano in treno da Roma alle 16 del giorno 17 luglio 2008
(vds. annotazione DIA 29 geIlllaio 2010). Sul punto BELNOME, anche di fronte all e
emergenze invest igati ve, ha ripetutamente affennato che il cugino si era trattenuto in Calabria
per almeno 15/20 giorni. In realt l'annotazione DIA anali z7..a proprio il traffico del ce llul are
di TEDESCO, che consente di ricostruire il suo percorso in auto fino a Guardavalle ed in
treno dalla Calabria via Roma fino a Mi lano. Era propri o TARANTINO Lui gi che lo andava
a prendere in stazione (vds. annotazione 21.02.2011 Caro Pisano) ..
Nel progressivo n. 21803 delle ore 21:48 del 17107/2008, utenza telefonica 3397781595 in
uso a SILVAGNA Cri st ian, TARANTINO e SILVAGNA si accordano per vedersi, anche con
TEDESCO il giorno seguente "al bar".
Quanto precede consente di ritenere dimostrato un ricordo errato del collaboratore che, per,
non ne inficia la attendi bilit: anzi, prova che non ha inteso segui re il solco delle ri sultanze
investigative atteso che la circostanza emergeva gi chiaramente dall ' OCC 5/7/2010.
Quanto agli "scenari" lombardi e calabresi dopo l' omicidio NOVELLA si evidenzia che nella
misura cautelare del 5.07.2010 gi erano richiamate alcune conversazioni tra MANDALARI
Vincenzo e PANETrA Pietro Francesco nella quali si faceva cenno ad incontri in
Guardavalle dei fTate lii MANDALARI e dello stesso PANETIA con GALLACE e della
"scomoda" posizione di SANFILIPPO Stefano, fedel issimo di compare NUNZIO e teste
oculare in occasione del suo omicidio. GALLACE gl i avrebbe contestato di "parl are troppo" e
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foglio nr. 45
per "intimorirlo a morte" si' sarebbe presentato a lui in compagnia di "quello muse% so di
Giussano .. {' esecllIor e " , cio proprio con BELNOME Antonino.
Si tratta in particolare delle conversazioni progressivo n. 15 delle ore 07:56:42 del
04/09/2009, eseguita a bordo dell'autovettura Range Rover targata OG721 PL, nonch del
progressivo n. 15 dell e ore 07:56 del 04/09/2009, eseguita a bordo dell 'autovettura Range
Rover largala DG72 IPL, sempre Ira MANDALARI e PANETTA.
BELNOME era persona nOIa ovviamente a MANDA LARI , origi nari o di Guardavalle, ma aJlo
stesso PANETTA, poich il 17 agosto 2009 gli operanti documentavano in Guardavalle,
presso il MOLOI3, un incontro tra GALLACE Vincenzo, PANETIA, FOCA' Domenico, i
fralell i MANDA LARI e lo Slesso BELNOME.
Sempre dalle conversazioni tra MANDALARI e PANETIA emerge come NOVELLA
Vincenzo inteso A/essio, figli o dell'ucciso, fosse "in pericolo", in ragione dell a "inimicizia" di
GALLACE e del legittimo timore di questi che Alessio volesse vendicare la morte del padre.
Infatti NOVELLA Alessio non veniva invitato al summit di Paderno Dugnano, essendo ormai
diventato personaggio "scomodo". Nell a conversazione di cui al progressivo 617 del
21 . 10.2009, MANDALARJ di ceva che a null a era valso il tentativo di RJSPOLI di veni rgli in
aiuto scendendo in Calabria a chiedere per lui "la grazia". In realt RISPOLl , come dice
BELNOME, fece interveni re a mezzo di "ambasciata" lo zio FARAO Gi useppe (detenuto nel
carcere di Tolmezzo), capo del locale di Cir Marina, e personaggio di primo piano nel
contesto calabrese.
Dopo l'omicidio NOVELLA tutti i principali esponenti della Lombardia cercavano di
"accreditarsi" presso GALLACE Vincenzo, nel timore di essere tra le prossime vittime. Per
esempio, come racconta BELNOME, BARRANCA Cosimo si giust ificava con GALLACE
del suo rapporto con NOVELLA, facendosi scudo del fratell o Vittorio e del suo rapporto con
il "Mastro", COMMISSO Giuseppe. Nella conversazione di cui al prog. 2476 del 14.2.2009
era PANETTA che raccontava di aver appreso dal cognato FOCA' Domenico che Cosimo ed
il fratello Vittorio erano andati a fargli visita ed in particolare Vittorio aveva giustificato il
fratello affermando che evidentemente c'erano state delle incomprensioni con GALLACE
Vi ncenzo per qualcosa che Cosimo aveva fatto insieme a "Compare Nunzio".
Indubbiamente l' inimicizia di GALLACE Vincenzo nei confronti di NOVELLA, che
permane anche dopo la sua morte, aveva creato una spaccatura all'i nterno dell a ' ndrangheta,
sia in Lombardia che in Calabria. BELNOME non partecipa a nessun summit, anche perch
come " fonga manus" di GALLACE non potrebbe accettare che venga ricordata la
"buonanima di compare Nunzio ". cos come accaduto nel discorso introduttivo del summit
presso il centro Falcone Borsellino tenuto da NERI Giuseppe. Come si accerulalO, questo
scenario ha poi dato origine in Calabria ad una faida tutt ' ora in atto.
2.5 I gravi indizi (/i co/pello/ezza e /a partecipaziolle a/ sodalizio mafioso
Sussistono a carico di PANAJIA CARNOVALE Antonio, SILVAGNA Cristian,
TARANTINO Luigi i gravi indizi di reit in ordi ne ali ' omicidio in concorso di NOVELLA
Caannelo e dci reali connessi di detenzione e porto dell e pistole a rotazione utilizzate per
commetterlo e dell a ricettazione del moticicJo destinato alla copert ira dei sicari (a prescindere
dal fatto che non raggiunse mai il luogo del delitto).
SILVAGNA Cristian, gi in custodia cautelare per il reato di cui all ' art . 416 bi s c.p., era
all 'epoca uomo di assoluta fiducia di BELNOME, tanto da accompagnarlo in Calabria in

TRIBUNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni prelimi nari
foglio nr. 46
occasione di incontri importanti , come ad esempio a Lamezia Tenne il 23 aprile 2008,
allorch vi fu un summit con i GIAMPA' e gli STAGNO ed all a' presenza di RUGA Andrea.
Parimenti era presente al pranzo summi t, tenutosi il 09.05.2008 al maneggio di Bregnano, a
cui partecipavano anche TEDESCO Amedeo, DI NOTO Simone, BELNOME Antonino,
RUGA Andrea e TEDESCO Vi ncenzo Bruno. Era in sostanza la persona cui si accompagnava
abitualmente BELNOME, agendo anche come guardaspall e; in particolare, fu la prima
persona chiamata da BELNOME dopo l'omicidio di CRlSTELLO Rocco, per affi dargli la
sicurezza della propria convivente. E' un affi li ato al locale di Giussano, come riferiva
BELNOME nell 'i nterrogatorio del 10. 12.20 I O:
Silvagna Cristian. niellle, aveva Wl ruolo flOII... se Ilon erro aveva la camorm. che poi anche
lui per UI/ certo periodo fu messo ... lo misi, fu 1II1ll !Jcelta mia. pi che altro da parte per via
della sua ragazza, Valelllina Bizozzero.
SI LV AGNA doveva essere il secondo killer, cio colui che doveva porsi alla guida della
moto, ma venne messo "fuori gioco" dall ' inci dente stradale occorsogli il 9 giugno 2006. Circa
il fatto che fosse stato prescelto per un compito cos importante si rileva da un lato che,
all'epoca, ri sultava proprietario di due motoveicoli , il che porta a ritenere che fosse esperto
nell a conduzione di moto di grossa cilindrata c, dall 'altro, che i suoi precedenti per
associazione a delinquere fi nali zzata a rapine a furgoni bl indat i, lo identi fi cavano come
"uomo d'azione" esperto anche nel maneggiare le armi.
Il suo coinvolgimento nell 'omicidio NOVELLA era emerso gi prima dell a collaborazione di
BELNOME, poich era presente al bar XAVIER prima e dopo l'omicidio e forniva a
BELNOME la Mercedes cl asse A con cui quest i e TEDESCO si all ontanavano dalla
Lombardia. In sostanza le propalazioni accusatorie di BELNOME non fanno che
"corroborare" un materiale probatorio gi presente in att i (si veda l' ordinanza del Tribunale
del riesame dell '8 agosto 20 10 che gi evidenzia nell a motivazione il coi nvolgimento di
SILVAGNA nell' omicidio NOVELLA).
In diritto, evidente che le condotte contestate integrano appieno il concorso nel delitto
premeditato e final izzato all'agevolazione del sodali zio mafioso.
Anche TARANTINO Luigi sottoposto a mi sura cautelare nel procedimento per il reato di
cui all' art . 4 16 bis C.p. e la violazione della Legge Anni:
11 suo compilo il/ seno al sodalizio varia. in qllanlo viene utilizzato da BELNOME come
autista. corriere, nonch custode delle armi della cmca .. .!l suo compito di custode
dellarsenale del sodalizio facel/le capo a Belnome si palesa in occasione del seqlleslro delle
armi presso il deposilo della SCV TermoidrauJica in Desio e di quello presso il maneggio di
Bregllano ...
Dunque, trova pieno riscontro ci che riferi sce BELNOME nell'interrogatorio 26 gennaio
2011 circa il suo ruolo nell ' omicidio NOVELLA che fu quello, soprattutto, di occuparsi dell a
anni . portandole dal maneggio di Bregnano al bar XA VIER, dove ad attenderlo VI crano 1
killer, quindi, ad azione avvenuta, di distruggerle.
BELNOME - Be' quelle pistole erano messe l a Bregnano. (Iiciamo, e di come ne siamo
venuli in possesso ... iII quella circoslallza ce le fecero gi trovare li CormmlO. Adesso 11011
ricordo se Amedeo ... ma Amedeo era con me, siCliramellle o Luigi o CriSliafl. perch io
ricordo che floi le lrovall/IIIO gi a Cormano. insomma. Cio quando ci jiamo riO'ovali a
Cormano le armi erano anche l. quindi di sicuro dovrebbe essere slalO Luigi che era gi iII
possesso delle armi e ce le fece trovare l.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio dci Giudi ce per le indagini pr e liminari
foglio IIr. 47
P.M. DOLCI - Materia/mente il passaggio dav ' avvenuto, ileI har, fllori dal bar. die!ro al
bar?
BELNOME - Penso ilei bar. perch il bar c 'ha 1/1/ r elro dove c ' Wl bagno e dove c ' ulla sala
che giocano (I carIe, e ci siamo messi l. diciamo.
P.M. DOLCI- Risposta: Fu Luigi Taralllino a prelevare ...
BELNOME - Custodiva/ui. diciamo. abilalldo l.
P.M. DOLCI - .. .Ie due pistole dal maneggio di Bregnano e ce le consegll ileI retro del bar
Lmel/a.
DOli/alida: Conosce le modalila CDII le {filali Tamnlino si liberato del/e armi l'0c '(ll1zi
menziona/e?
/JELNOME - Mali, lui mi accenn che le ha tagliate e poi le ha/alle sparire pezzo per pezzo.
Cio cosa iI/soli/a. che io rimasi perch le pafevo SOlferrare, diciamo.
BELNOME precisava che TARANTINO nulla sapeva, per quanto a sua conoscenza, circa la
programmazione dell ' omicidio e che l' incarico dell ' att ivit di lui lo di ede a
SILVAGNA Cristian.
BELNOME, nell ' interrogatorio I I novembre 2010, affermava che non parl dell'omicidio
direttamente con TARANTINO nel senso che TARANTINO, essendo un semplice anliato,
non poteva essere messo a parte del progetto di un "omicidio eccell ente" quale era quello in
danno di NOVELLA. Lo stesso SILVAGNA, che pure doveva essere uno dci killer, poco o
nulla sapeva dell 'esecuzione (sarebbe stato messo al corrente al momento opportuno).
Entrambi erano uomini "a disposizione" dell a locale di Giussano e del suo capo.
TARANTINO, come SILVAGNA, si falt o trovare pronto con le a.rmi quando si trattato di
passare all ' azione c ei testimoniato dalla sua presenza al bar XA VI ER il pomeri ggio dell '
omicidio: certamente partecipa pienamente quale concorrente al deli tto doloso e gli si
comunica la premeditazione per averla evidentemente conosci uta al momento del
coinvolgimento nell ' azione.
CARNOVALE Ant onio soggetto condannato per reati quali la violazione della legge anni
(fu assolto per insufficienza di prove dal delitto di tentato omicidio e condannato per l'
illegale porto e detenzione di un fuc il e da caccia) e il sequestro di persona.
La sentenza 31 gennaio 1987 lo assolveva con fomlula dubitat iva dal deli tto di cui all ' art.
416 bi s (in Guardavalle e Monasterace fino al 1985) che lo vedeva coimputato tra gli altri con
RUGA Andrea, con cui il legame era dunque assai risalente.
CARNOVALE si trasfer dalla Calabria in Lombardia a fine anni ' 80, ma quelle risultanze
processuali acqui siscono nuova valenza alla luce delle dichi arazioni di BELNOME ci rca
l'affiliazione al la ' ndrangheta.
Nell ' interrogatorio lO dicembre 20 10 il collaboratore ricostrui va la storia del local e di
Giussano. Raccontava di quando fu "rianivato", in un periodo di tempo compreso tra
l'omicidio di CRISTELLO Rocco e quello di NOVELLA Carmelo. Riguardo agli affil iati,
di stingueva tra coloro che erano stati gi "ballezzati" in Calabria" c, dopo la riapertura di
Giussano", si erano chiamati il posto" nell a sua locale, da coloro che lui stesso aveva
affiliato. Ecco le dichiarazioni di BELNOME:
P.M. DOLCI - E quelli elle invece erallO gi affiliati prima della creazione del locale di
Giussano, questi qua da dove venival/o?
P.M. BO(XASSINI- Diciamo gli storici.
BELNOME - Quelli da Guardavalle. i famosi Luigi Carto, Tonino Carnovafe. Tonillo
Carnovale addiriU/lra da Cosimo Ruga, ali 'epoca di Cosimo Ruga. lei lo conosce bene. Luigi
Caristo. A1icllele PCII/ajia stato rimpiazzato gi, era persona s frelfame11le vicilla a Cosimo

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foglio Ilr. 48
Leuzzi, Ulisse Pallella SlalO rill/piazzOIO a suo tempo. Parecchi lo erallo gi da gi
.. om;s5is ...
CARNOVALE fu tra coloro che, gi appartenenti alla ' ndrangheta. in ragione del loro
risiedere da tempo al nord, aderirono al locale di Giussano dal momento della " riattivazione":
P.M BOCCASSINI - Nel momelllO iII cui viene costituito Giussano. ci dica le prime cariche a
chi/urono dale da lei: o 1I0nfuroll0 dale a nessuno?
BELNOME - No. be' creandosi 1111 locale le cariche dovevano esserci per forza. Diciamo che
le prime cariche ero io come capo locale, come capo societ era Tonino Camovate, poi come
mostro di giomala mi sembra che all'epoca feci Amedeo Tedesco e con/abile Salvalore Di
N%. dovrei ricordarmi che erano queste qua.
Dopo l'i ngresso di PANAJlA le cariche furono cambiate:
Come capo locale ero io, come capo societ Michele p(II1(yia, come mas/m di giomala
Tonino Camo vale e come COli/abile Ulisse Panella.
Om;sis
Quando si chiam il posto Michele Panajia gli venne consegna/o il capo societ, a III;
consegnalo e a lui rimaslo, e anche le altre cariche, di Tonil/o CarI/ovaIe e di Ulisse Panelfa,
sono sta/e invertite a volte per disponibilit, perche il mostro di giornata quello che deve
avere il raccordo di tllllO il locale, cio quello che si prende carico ... deve avere Wl po' di
tempo anche, si prende carico per informare di even/uali riul/iO/li, se qualcl/llo ha qualcosa da
dover conferire, portare avanti, deve parlare COli il mas/ro di giorno/a: lo mansione del
mostro di giornata questa.
Le scelte di BELNOME, secondo quanto egli stesso ha ri vendicato, erano dettate dalle
capaci t dei singoli e dalla loro affidabil it e CARNOVALE era cos affidabile da meritarsi
una "promozione":
BELNOME ... .. , ..... omissis.facemmo anche 1111 paio di ri/ll/iOlli, nel/e zone del Piemonle e lui
c 'ha Wl tiro al pialtello, adesso il paese n01l me lo ricordo come si chiama, comullque ha Wl
lira a/ pial/ello di cui 11011 ill/es/alario lui ma Wl suo lIipofe, perch lui nOl1 poteva ... nOli mi
ricordo, perch 'ui stato den/ro, e organizzammo /u1l0 l. Ah e l gli furol/o date allche due
doli importami sia a Tal/iliO Canlovale che a Luigi CariSIO e all'Ulisse Panelta. le cariche di
"angelo: e parteciparono Francesco Cristello, Rocco Cristello, Claudio Formica, c'ero io,
c'era Domenico Tedesco. c'era Pasquale Fraiel/a, c 'era Sa/va/ore Fraietla, c'era Basiglio, il
figlio di ... sempre questo Fraierla, il figlio di Salvatore, Tonino Carnol'ale. Luigi Caristo.
Micltele Panajia.
P.M. DOLCI - E il conferimenlo delle datifufauo in queslo lira al piatlello?
BELNOME - S, aveva 111/0 .. a parle che 1111 pos/o grandissimo, 1IU1 c'aveva proprio dei
locali, in 11110 mangiammo, 1111 bel Iaea/e, e iII lilla casellina andammo a formare. diciamo
quelli che avevano le doli per po/erlo fare, gli al/ri aspelfarOIlO l al 10\'0/0.
Nell'interrogatorio del 01 marzo 201 J Belnome aggi ungeva che CARNOVALE volle
fortemente l'affiliazione di SESTITO Srgio e NAPOLI Maurizio e che a lui bastarono le
garanzie fornile da CARNOV ALE in quanto lo definisce "soggelto autorevole nel contesto
'ndranghelislico ~ o '
I primi contatti tra CARNOVALE e BELNOME sono quelli gi evidenziati trattando delle
varie fasi dell 'omicidio ed i riscontri fondamental i sono naturalmente rappresentati dalle
TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
u rficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 49
conversazioni che hanno preceduto l' esecuzione e da quella, importantissima, del mattino del
14 luglio 2008,
Nella fase successiva si registravano altre conversazioni tra CARNOVALE, RUGA Andrea,
BELNOME ed altri soggetti affiliati alla locale di Giussano (si vedano le due schede redatte
dai CC Seregno e dai CC Monza). Si tenga presente che CARNOVALE, come gl i altri, usava
"schede dedicate" e i contatti che sono stati evidenziati sono solo quelli risultanti tra le
"utenze ufficiali".
Un important issimo riscontro circa la presenza di CARNOV ALE a summit del locale di
Giussano stato acquisito dagli alti dell ' indagine " TENACIA", condotta dal ROS di Milano
(gli att i sono stat i riunit i al presente procedimento) .
Nell ' annotazione del ROS Mi lano del 21 febbraio 2011 richiamato un servizio di O.C.p. che
il 28 febbraio 20 10 aveva condotto gli operanti presso un campo di tiro a volo sito in
localit Tromello, ai confini tra Lombardia e Piemonte e gestito da FRAIEITA Nicola. I
mi litari riferivano di un incontro conviviale ed effettuavano anche riprese fotografiche. In
realt si trattava di uno dei summit di cui ha riferi to BELNOME e nel corso dei quali sono
state conferite delle doti (tra " altro la dote del vangelo proprio a CARNOVALE). Vi da
premettere che, all' epoca, le utenze intercettate nell' ambito dell ' indagine TENACIA erano
quell e di CRISTELLO Rocco e di FOR!vfICA Claudio. I mi liari sottolineavano che le due
ulenze venivano spenle, circostanza che gi si era verificata allorch CRISTELLO Rocco era
giunlo in Calabria unitamente a ELIA Francesco. Lo spegnimento dei telefoni stava a
significare che gli indagati erano impegnati in summit, ovvero erano "in azione". Il che
confenna la natura dell ' incontro di Tromello riferita da BELNOME e le relati ve foto tolgono
ogni dubbio circa la natura di summit, al quale erano presenti affi li ati al locale di Seregno (i
CRJ STELLO, FORMI CA Claudio) e del locale di Giussano (oltre a BELNOME e
CARNOVALE, PANAJlA Michael, CARISTO Agostino Luigi),
In una prima scheda depositata dai CC. Monza relativa a CARNOV ALE Antonio sono altres
elencate una seri e di conversazioni telefoniche da lui intrattenute con soggetti intercettat i
nell ' ambito dell ' indagine che ne occupa. Di particolare signifi cato sono i contaui con LUCA'
Nicola e con PANEITA Pietro Francesco, rispetti vamente contabile e capo del locale di
Connano.
In conclusione, sulla base degli elementi sopra evidenziat i e della circostanza che
CARNOVALE coinvolto di rettamente in ben due episodi omicidiari (per l'omicidio di
TEDESCO Antonio vide infra), uno dei quali , l'omicidio NOVELLA, certamente definibi le
come un omicidio "eccellente" deve ritenersi pacifico che CARNOV ALE Antonio sia un
affiliato all a ' ndrangheta, in particolare al locale di Giussano con il ruolo di .. mastro di
giornata".
La misura cautelare va quindi applicata anche per il ruolo direttivo nel delitto associativo.
PANAJ1A Michael, nato in Germania, ma di origine calabrese, fu arrestato una prima volta il
27 maggio 1993 per il reato di illegale detenzione e porto di anna clandestina, quindi
scarcerato il 17 dicembre 1993 perch la pena fu patteggiata in appello nei limiti della
sospensione condi zionale. L'epilogo processuale lascia francamente stupiti , avuto riguardo
all'episodio che lo vide coinvolto: la sera del 23 maggio 1993 nella frazione Cimin di
Sant ' Ilario dello Ionio ("localit negl i ultimi tempi conosciuta per gravi delitti contro la
persona", si legge nella sentenza del Tribunale di Locri 13 lugli o 1993) i militari in servizio di
P.G. sentivano il rumore di una moto provenire da una strada interpoderale e intimavano l' alt.
I carabinieri udivano il conducente, un sorvegliato speciale a nome ROMEO Tommaso,
imi",are al passeggero, PANAJIA Michael, di liberarsi di qualcosa ("gel/afa, g e l a f ~
TRI BUNALE ORDI NARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagi n i preliminari
f oglio IIr. 50
Costui estraeva dalla cintola e gettava nei cespugli, una pi stola semiautomatica calibro 9x21
mm clandestina completa di munizionamento e con il colpo in canna. Il tipico reato
occasionale del soggetto non inserito in una compafine crimi nale che, si presume, non torner
a delinquere, deve aver ragionato la Corte reggina
l
.
E infatti PANAJlA fu arrestato nuovamente il 19 luglio 2000 in Mi lano perch sorpreso in
possesso di circa un kg di cocaina e condannato in appello alla pena di sei armi di reclusione
senza alcuna misura di sicurezza. Contestualmente gl i fu not ificata ordinanza di custodia
cautelare emessa dal GIP di Reggio Calabria per il reato di cui all ' art. 416 bis c.p. , reato in
ordine al quale fu poi assolto dal GUP con sentenza 7. 12.2001.
11 2 gennaio 2004 venne scarcerato per l' uni co titolo detenti vo rimasto grazie al c.d. indulfino
ex lege 207103.
Il fatto dunque che BELNOME parli di PANAJlA come di un "killer professionista" risulta
perfettamente compati bile con la storia di quest ' ulti mo.
Quanto ai contatti tra PANAJlA e BELNOME, si ricorda che il collaboratore ha dichiarato di
averlo conosciuto pochi mesi prima rispeno all 'omicidio NOVELLA e che i loro contatti
avveni vano su schcde "dedicate". A ci si aggi unga che BELNOME per un lungo periodo,
dall ' autunno 2008, non era pi oggetto di intercettazione.
Tuttavia, nella annotazione ROS del 2 1 febbraio 2011 sono evidenziati contatti tra l' utenza
3200205783, intestata a BOGDANI Erika (moglie) e in uso a PANAJI A Michael e l' utenza
3455030362, in uso a BELNOME Antonio (R. I. T. 5016/08). Le chiamate si concentrano
esclusivamente nei giorni 15 e 16 novembre 2008; di pi, sembrerebbe che, nella giornata del
15.11.2008, PANAJIA abbia una certa urgenza nel contattare BELNOME, come evidenziato
dal numero di chiamate, ben sette, ripetute in brevissimi intervalli di tempo e lungo la fasc ia
pomeridiana e serale. Da giugno a settembre 2009 sull a medesima utenza intestata alla moglie
si registrano alcune conversazioni tra PANAJIA e TEDESCO Domeni co. E' sempre
quest'ultimo a contattare l' interl ocutore, mentre PANAJlA cerca TEDESCO su schede non
conosciute dagli investigatori e verosimilmente "dedicate".
Si prendano le mosse dalla conversazione del 17.06.2009, intercettata alle ore 19: 15
(progr.130), effettuata da TEDESCO Domenico verso PANAJIA: ci che emerge in maniera
chiara che PANAJlA, a seguito dell'incontro con un soggetlD chiamato " il Compare" -
certamente noto ad entrambi gl i interl ocutori - ha necessit di contattare TEDESCO. Quello
che singolare che PANAJlA cerca di contattare TEDESCO non all'utenza dalla quale
riceve soli tamente le sue telefonat e, ma ad altro numero allo stesso in uso: " ancora
TEDESCO a confaUare PANAJ/A e quest 'ultimo domanda se l'altro telefono di TEDESCO
fosse spento oggi; l 'interlocufore conferma e PANAJ/A, quasi a voler solfolineare l'urgenza
che aveva nel contatlarlo, lo informa che si recato l dal compare {. . .}".
Di estremo rilievo sono le due conversazioni delle ore 18:44 e 18:58 tra CARNOVALE
Antonio e PANAJIA Michae1 del 27 aprile 2009, poco dopo la consumazione dell ' omicidio
in danno di TEDESCO Antonino. Se ne tratter a proposito di quest' altro crimine, ma si
evidenzia in questa sede che CARNOVALE, dopo aver chiamato BELNOME (per infonnarlo
dell ' omicidio appena avvenuto), non trovandolo a casa, chiama "Michele" ed il suo telefono
in occasione della seconda conversazione aggancia la cella sovrastante l' abitazione dell ' epoca
di PANAJIA.
Quanto al ruolo di PANAJIA nel locale di Giussano un importantissimo riscontro alle
dichiarazioni di BELNOME il servizio di o.c.p. che consente di "visual izzare" il summi t di
Tromello. Non vi sono dubbi sull a presenza di PANAJIA, sia perch viene rilevata la targa
14 Tutte le sent enze sono nel faldone A. And ancor meglio al coimputato, che in appello fu addirittura assolto ...
TRIB UNA L E O RDI NA RIO DI MILANO
Ufficio dci Gi udice per le indagini pre l iminari
foglio nr. 51
della sua Opel Meriva, sia perch la sua utenza ufficiale, il 3404022535, aggancia la cell a di
Tromello (vds. annotazione DIA 24.2.201 1), sia in ragione di alcune conversazioni
telefoniche intercettate dai CC di Monza su una delle ulenze in uso a BELNOME (vds. scheda
PANAJI A): va rimarcato che entrambe le SIM sono risultate intestate ad un cittadino cinese a
nome BAO XIAO (analoga SIM era in uso a TEDESCO).
E' paci fi co che i due interlocutori siano BELNOME e PANAJ IA, sia perch il primo nella
telefonata di cui al prog. 222 del 15 marzo 2010, parlando con una donna (verosimilmente
BOGDANI Erika), chiede di Michele, sia perch i due parlano anche di questioni familiari
(nella conversazione di cui al prog. 5 BELNOME dice all ' amico che il fi glio che aspetta dalla
convivente maschi o, mentre nell a telefonat a di cui al prog. 67 i due parlano dei gemell i che
altende la mogli e di PANAJI A).
Tra i due traspare una evidente Familiarit, si chiamano con il nome di "fratell o" e fi ssano
appuntamenti , che spesso dipendono dagli orari lavorativi di PANAJI A. Di particolare
interesse la conversazione di seguito indicata che precede il summit di Tromello (che si terr
il 28 febbrai o 201 0)1 5
PANAJJA Mic!wel;- si?
BELNOME Amollino:- proli/o. ciao fra ..
PANAJIA !vlichael: - ciao
BELNOME Amonino:- ti disturbo?
PANAJJA Michael;- 110, 110
BELNOME Anronillo:- "h .. micollll, doma,,; ci vedianw direllameltle li!!
PANAJJA Michael :- ha ... va belle dai
BELNOME Allfollillo:- loro SOIl O r;m(u'; cos COli coso e 110 ; ci w diflmo direlt" mell ie l!!
PANAJIA 1\llichael :- ah .. va bene dai
BELNOME AllfOllino:-. l'a bene?
PANAJIA Michael:- va beni!o'simo!!
BELNOME Alltolli"o:- che III; sa, che Illi sa, olt ?
PANAJIA Mie/me! ;- va belle ok
BELNOME Al1fOl1;110:- ciao
PANAJIA Michoel;- ciao, ciao
Nell a scheda di PANAJ IA si evidenzia anche un contatto telefoni co intercorso in data 11
luglio 20 10 tra quest' ultimo e PRESTI A Leonardo, soggetto coi nvoho nell' omicidio di
STAGNO Rocco ed a cui. in premio. proprio in quel periodo era stata concessa la dote dell a
salllo
l6
.
Si ricorda quanto affermato da BELNOME circa i suoi cri teri di scelta su chi dovesse rivesti re
le pi importanti cariche nel locale di Giussano e cio la valutazione delle capacit e dell '
affidabil it. Ebbene, PANAJI A, che era stato il killer di NOVELLA, dimostrando capacit e
sangue freddo, quando "si era chi amato il posto" a Giussano, era stato immediatamente
nominato "capo sociel" . Le telefonate tra i due lasciano trasparire il rapporto di fiducia
reciproca, stima e collaborazione che ci deve essere tra il capo locale ed il suo vice.
PANAJIA, come CARNOVALE, era gi affi li ato alla ' ndrangheta perch altrimenti non
avrebbe potuto essere il kill er di un "capo" quale era NOVELLA; dopo l'omicidio, rinsaldava
il suo legame con BELNOME ed il suo gruppo, fino a ricoprire un ruolo importante nel
local e di Giussano.
15 Progressivo: 113 del 27/02f2010, 15:27:24 nr. 3279945404 in uso a BELNOME
16 RIT 2744/0 lO prog. 4 t6 utenza 340/253708 (proc. peno 150422/ 10 mod 44).
T RI BUNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini prelimi nari
foglio nr. 52
Oltre alla sua responsabil it come esecutore materiale dell'omicidio e per i reati fine ne va
dunque predicata la partecipazione con ruolo direttivo al locale di Seregno.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Uffic io de l Giudice per le indagini pr eli minari
J OMICIDIO di STAGNO Rocco (capi J, 3A, 38 c 3C)17
foglio nr. 53
Il 31 marzo 20 10, alle ore 13:29, COPPOLA Carmela si presentava presso la Stazione dei
Carabinieri di Varedo per denunciare la scomparsa del proprio marito STAGNO Rocco nato a
Monterosso Calabro il 15 ottobre 1957.
Secondo quanto riFerito dalla donna, il marito era uscito dalla propria abitazione sita a Varedo
in Pi azza Volta nr. 5, la mattina di luned 29 mano verso le 8:45 senza dire dove sarebbe
andato.
Verso le 12:15, STAGNO Rocco l' aveva contattata telefonicamente e le aveva detto che non
sarebbe ri entrato per pranzo, ma la cosa non aveva suscitato in Ici alcuna preoccupazione.
In segui to, non vedendolo arri vare, lo aveva chiamato pi volte in serata e durante la notte ma
sempre con esito negati vo perch l'utenza risultava spenta.
L' ipotesi di un suicidio perch preoccupato per una grave malattia (adombrata da moglie e
figli) veniva consi derata, si n da subito, scarsamente fondata, tanto che con decreto del 6 aprile
20 l O la Procura di Monza emetteva un decreto di acquisizione dei tabulat i telefonici relat ivo
all ' utenza cellulare un uso a STAGNO Rocco, la nr. 327-5822938. L' indagine sul traffico
teleFonico veniva estesa n c ~ e al numero IMEI del telefono in uso allo scomparso.
Dall ' analisi dei tabulati si aveva confenna del fano che effettivamente, come riferito da
COPPOLA Cannela, STAGNO Rocco aveva chiamato la moglie alle ore 12: 18 agganciando
una cella sila a Boffalora Ticino (MI), strada vicinale della Costa.
Da tale momento in poi, il tabulato registrava una serie di tentati vi di chiamata all 'indirizzo di
STAGNO Rocco senza alcuna conversazione in quanto il telefono risultava spento,
circostanza desumibile dal falto che l'utenza in questione non "agganciava" alcuna cell a.
La circostanza appari va di nolevole interesse, dal momento che lo STAGNO non aveva
nessun motivo per recarsi in tale posto e, d' altra parte, gl i accertamenti esperit i sul posto dai
Carabinieri davano esito negati vo, in quanto non veni va rinvenuta alcuna traccia dello
scomparso 18.
Un' anali si pi approfondita del traffi co telefonico relativo all ' utenza dell o scomparso
consenti va, peraltro, di appurare (si veda sul punto la nota dei CC di Seregno del 18 giugno
2010) che l'uomo, prima di telefonare alla mogli e dalla predetta localit, effettu nell 'arco
della mattinata altre due telefonate significati ve: una alle ore 9: l O ad una utenza intestata a
LOVERSO Salvatore ed una alle ore Il : 17 ad una utenza intestata a BARBA l'atrizia.
LOVERSO Sah'atore, ident ificato e sentito a s.i.!. il 17 gi ugno 2010, ha dichiarato di
conoscere sia STAGNO Rocco che il fi glio Antonio, impiegato presso lo studio
commercialista DEA di DE PONTI Adriano; circa la tel efonata ri sultante dai tabulati, ha
precisato di avere ricevuto, in un peri odo compatibi le con la data della scomparsa di
STAGNO Rocco, lIna telefonata da parte di quest ' ultimo che gli chiedeva di incontrarl o
perch aveva bisogno di un favore; si erano, quindi incontrati a Bovisio Masciago e, in quella
circostanza, STAGNO gli aveva chi esto di restituirgli una parte di un precedente prestito e lui
gli aveva consegnato la somma in contanti di 150 euro circa. Da quel momento non aveva
avuto pi alcuna noti zia di STAGNO Rocco, se non quella relativa alla sua scomparsa.
17 Cfr. Rich. PM 2/3120 11, p. 186 55. ed atti nei fald. D ed E.
II cfr. Nota della Stazione CC di Seregno del 18 gi ugno 2010 e re lativi allegat i.
TRI B UNALE ORDI NARIO DI MILANO
Uf ficio del Giudi ce per le ind ag in i pr e l iminari
f oglio nr. 54
L' utenza intestata a BARBA Patrizia, chiamata da STAGNO Rocco alle ore Il , 17 del giorno
della sua scomparsa, risultata, invece, nella materi ale disponibi lit del convivente della
donna, ANSELM] Jonatha.
Questi, sentito a s.i .l. in data 17 giugno 2010, ha confermato di conoscere STAGNO Rocco
in quanto amico di vecchia data del propri o padre ANSELMI Angelo ed ha riferito che circa
quattro o cinque mesi prima (dunque tra gennaio e febbraio del 2010), STAGNO Rocco gli
aveva chiesto di accompagnarlo presso una cascina sita nel comune di Boffalora Ticino per
ritirare alcune caprette da portare a suo fratello a Gi ussano. ANSELM I aveva acconsenti to e si
era recato insieme a STAGNO Rocco nella cascina che era di propriet di un giovane di
origine meri dionale di cui non ha sapulo fornire le generali t ma che descrive come un
ragazzo di circa trentotto anni , la cui occupazione principale era quella di vendere bibite e
panini allo stadio. La matt ina del 29 marLO 20 lO, lo STAGNO lo aveva chi amato e gli aveva
domandato se avesse delle caprette da vendere e lui lo aveva indirizzato presso il proprio
padre.
Prendeva, dunque, corpo sin dal mese di giugno 20 I O (si veda la Nota dei CC di Seregno del
18 giugno 2010), l' ipotesi che lo STAGNO il giorno della scomparsa si fosse recato
effetti vamente dalla persona di cui aveva parl ato l' ANSELM I per acquistare delle caprette e,
conseguentemente, le indagini si concentravano sulla ide ntifi cazione di tal e soggetto.
Gl i accerta menti esperi ti presso il Comando dei Carabinieri di Magenta consentivano di
identi fi care la persona indicata dall ' ANSELMI in PRESTIA LceDa rdo nato a Vibo Valent ia
il 7.3. 1973 e residente a Bernate Tici no via San Giorgio S.n.c., in un cascinale situato in una
zona boschiva del comune di Bernate Ticino (localit vicina a Boffalora) e, oltre a gestire
un'atti vit di allevamento di ovini, svolge come att ivit principale quella di ri venditore
ambulante di bibite e panini .
Inoltre, l' utenza Dr. 340/1253708 dallo stesso utilizzata ha avuto, nel peri odo compreso tra il
mese di ottobre 2008 ed il mese di novembre 2009 ben 34 contatt i con l' utenza Dr. 327-
5850892 in uso a STAGNO Rocco sottoposta ad intercettazione nell 'ambito del procedimento
nr. 43733/06 modo 21, a dimostrazione del fatto che i due si conoscevano e frequentavano
ben prima della scomparsa dello STAGNO.
Il successivo 23 giugno 2010 l' ammini stratore di un condomi nio sito in via Fratell i Bandiera
nr. 37 segnalava ai vigili urbani di Abbiategrasso la presenza, all ' interno di un cortile
condominiale, dell' autovettura Renault Twingo targata CH25 1 KJ di propriet di STAGNO
Rocco ed in uso al medesimo il giorno della scomparsa.
3. / Le dichiaraziolli
Belnome parla per la prima volta dell ' omicidi o ai danni di STAGNO Rocco nel corso
dell ' interrogatorio del 13 ottobre 2010, quando per la prima voJt a mani festa l' intenzione di
collaborare con l'Autorit Giudi ziaria. Come gi accennalO egli, pur parl ando diffusamente
dell' omicid io (e di mUllerosi altri fatt i criminosi legati a11'associazione criminosa cui
appartiene). cerca di escludere la propria responsabilit e quell a del cugino TEDESCO
Antoni o, sostenendo di essere intervenuto dopo che STAGNO Rocco era stato gi ucciso e di
avere. quindi, appreso i part icolari del delitto dagli stessi autori.
Nel successivo verbale illustrati vo della coll aborazione del 24 novembre 20 10. tuttavia.
ammette di avere preso parte all ' omicidi o (pag. 80 e S5. delle trascrizioni ) e rinvia ogni
dettaglio all ' intcrrogatorio dci 26 novcmbre 2010 nel quale chi arisce definiti vamente la
propri a posizione e parla diffusamente dell'omici dio, indicando qual i a utori dello stesso
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Uffic io del Giudi ce per le indagini preliminari
foglio nr. 55
CRI STELLO Rocco nato l' 11.9.1961 (cugi no di CRJ STELLO Rocco assassinato il 27
marzo 2008), CRISTELLO Francesco, FORMICA Claudio, ELIA Francesco, PRESTI A
Leonardo, ZANCHIN Massimiliano.
Nell ' interrogatorio successivo del l dicembre 2010 aggiunge un particolare sino a quel
momento taciuto, ovvero che ai fatt i era presente anche il proprio cugino TEDESCO
Domenico, e spiega di non averne fatto cenno in precedenza perch era concentrato a
ricostmire la dinami ca dell ' omicidio c, d'altra parte, il ruolo avulo dal TEDESCO era, a suo
di re, "sostanzialmente irrilevanre", moti vo per cui non aveva in un primo momento ricordato
la sua presenza sul luogo dell ' omicidio. Il collaboratore precisa, inoltre, che in occasione del
sopralluogo dell ' II marzo 201 0 lui si trovava proprio in compagnia di TEDESCO Domenico
e che questi era perfettamente a conoscenza del progetto di uccidere STAGNO Rocco ed era
presente ad alcuni degli incontri con il PRESTlA avvenuti nel piazzale anti stante lo stadio di
S. Siro.
Per quanto concerne la fase ideat iva ed il movente dell ' omicidio, il coll aboratore afferma che
a volere la morte di STAGNO Rocco erano principalmente CRJSTELLO Umberto e
CRlSTELLO Rocco, ri spetti vamente frat ello e cugino dell' omonimo CRISTELLO Rocco
ucciso davanti all a propria abi tazione di Verano Brianza il 27 marzo 2008 (cfr. cap. 5 di
questa stessa OCC).
I cugini Cristell o, infatti, ritenevano gli STAGNO responsabili dell 'omicidio del quondam
Rocco CRJ STELLO e per tale ragione avevano deci so di vendicarsi uccidendo sia STAGNO
Rocco che il nipote STAGNO Antonio fi glio di STAGNO Nazareno.
In un interessante passaggio (pag. 9 e ss. dell ' interrogatorio del 26 novembre 20 10),
BELNOME ha spiegato il processo attraverso cui si pass da una mera ipotesi all a "cert ezza"
dell e responsabilit degli STAGNO e ha indicato il "canale" attraverso il quale i Cristello
vennero a conoscenza del movente e delle circostanze relati ve all'omicidio del loro cugi no.
Belnome diceva in proposito che nell a ' ndrangheta, di solito, si conoscono i responsabi li ed il
movente di un episodio criminoso ma sino a che non si acquisisce una qualche conferma
uffici ale, non si procede ad azioni di vendetta.
Nel caso di specie, i Cri stella sapevano che a volere la morte di Rocco CRI STELLa erano gli
STAGNO, ma la confenna ufficiale arriv soltanto con le di chiarazioni di CASTAGNELLA
Giovanni , persona da sempre legata a STAGNO Antoni o che - come pi volte sottolineato
dal BELNOME - pass dalla loro parte dopo quasi un anno dall 'omicidio CRI STELLO
ri velando una serie di particolari sulla famiglia STAGNO nonch i retroscena dell ' omicidio
CRJSTELL0
19

Per quanto attiene speci fi camente ai rapporti con CASTAGNELLA Giovanni, BELNOME
descrive molto dettagliatamente le fasi del passaggio di quest'ultimo dal gruppo STAGNO al
proprio, spiegando il processo attraverso cui il Castagnella si avvicin al gruppo e, vi ncendo
le resistenze iniziali di CR.I STELLO Rocco e FORMICA Claudio, guadagn la fiducia di
BELNOME pri ma e degli altri poi. arri vando a confessare di essere uno degli autori materiale
dell' omicidio CRl STELLO e prestandosi a compiere una sorta di "doppio gioco".
A pago 24 del medesimo interrogatorio, Belnome spiega la ragione per cui la confessione del
Castagnella non fu ostati va al passaggio nel gruppo Belnome-Cristello, dicendo in proposito
che Castagnell a fu perdonato" in quanto si era limitato ad eseguire un ordine che non poteva
- secondo le regole della ' ndrangheta - rifiutarsi di eseguire.
19 Cfr. per tale delitto il cap. 5 de ll a presente OCC.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminar i
f oglio IIr. 56
Per tale plausibile ragione il suo comportamento fu, in un cert o senso. scriminato anche se la
decisione di fidarsi del Castagnella fu essenzialmente del Belnome.
Grazie alle informazioni fomi te da CASTAGNELLA, dunque, i CRlSTELLO poterono
ri costrui re responsabi li t e movente dell' omicidio del loro congiunto e detemlinarsi , cos, ad
attuare la loro vendetta.
Nel riferire quanto appreso dal CASTAGNELLA circa' il movente dell' omicidio
CRJ STELLO, Selnome spiega l'evoluzione dei rapporti tra le famigli e CRI STELLO e
STAGNO, originariamente unj te oltre che dall a comune appartenenza alla '''ndrangheta''
(locale di Seregno), anche dal fatto che la moglie di Cristello Rocco sorella della moglie di
STAGNO Antonio.
Dice BELNOME che, ad un certo punlo, i rapport i tra STAGNO Antonio e CRJSTELLO
Rocco (deceduto) cominciarono ad incrinarsi e vi fu una separazione nel senso che la famiglia
STAGNO si allontan dal locale di SEREGNO ed i CRJ STELLO si avvicinarono sempre pi
a BELNOME a sua volta legato a GUARDA VALLE.
Il discorso viene ripreso anche, con maggiori dettagli , nell' interrogatorio del 2 dicembre
2010 dedicato all 'omi cidio ai danni di CRJ STELLO Rocco (cap. 5 al quale si ri nvia) in
occasione del quale BELNOME descrive puntualmente il processo di deterioramento dei
rapporti tra i cognat i Rocco CRJSTELLO e Antonio STAGNO, dovuto principal mente al fatto
che quest' ultimo era animato da una smisurata ambizione.
Per attuare i propri propositi criminosi, tuttavia, STAGNO Antonio aveva la necessit di un
tramite autorevole che lo mettesse in contatto con NOVELLA Cannelo perch egl i non
avrebbe mai potuto, in ragione del ruolo rivestito dal Novella nella ' ndrangheta, rivolgersi
di rettamente a quest' ultimo (a pago 5 dell ' interrogatorio del 26 novembre si legge: " ... .perch
Anronio Sragno non avevo quesro rapporro direuo con loro, non l 'avrebbero neanche
calcolalO. Se non vi presentare da un 'allra persona porlali da una persona diciamo di un
cerro spessore, non che quello vi riceve e andare a parlare di delerminale cose. Allora gli
imputavano quesli passaggi a lui, dice "S, sei slalO lu che l 'hai portaro l, cos hanno pOIUro
fare, organizzare e ruuo. Quindi c 'enrri pure tu", gli davano questa .... ").
Tale "canale" fu rappresentato da Nino LAMARMORE, capo della locale di Li mbia.te, la cui
moglie cugina della moglie di STAGNO Rocco e fu proprio in ragione della parentela
esistente tra le due donne che STAGNO Antoni o pot, dietro intercessione di STAGNO
Rocco e per il tramite di Nino LAMARMORE, entrare in contatto con NOVELLA Cannelo
ed ottenere da questi l' assenso e l' aiuto logistico per la realizzazione dell ' omicidio ai danni di
CRISTELLO Rocco.
Per le ragioni suesposte, dunque, i CRl STELLO imputavano a STAGNO Rocco, tra le altre
cose, anche di avere fatto da tramite tra STAGNO Antonio e NOVELLA Camlelo mettendo il
pri mo in contatto con il secondo attraverso Ni no LAMARMORE.
Vi era, poi , un ulteriore ragione di attri to tra le famiglie STAGNO-CRI STELLO rappresentata
dal fatto che in passato un collaboratore di giustizia aveva accusato tale " Rocco" che dalla
Polizia Gi udiziaria era stato erroneamente identificato di STAGNO Rocco. Costui si era
difeso sostenendo che nel contesto criminoso in cui egl i operava vi erano altri soggetti di
nome Rocco, cos implicitamente indirizzando le indagini verso CRlSTELLO Rocco
(deceduto) che venne, conseguentemente, tratto in arresto. Quest' ultimo ed i fami liari si
risentirono parecchio perch il comportamento di STAGNO Rocco venne gi udicato come una
palese violazione del codice della ' ndrangheta.
Il contrasto tra i cognat i divenne ad un cert o punto talmente aspro, che i due si rivolsero anche
a NOVELLA Cannelo per addivenire ad una riappacificazione ma la cosa non ebbe un buon
esito.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagini pr e l iminari
foglio nr. 57
Selnome dice di avere appreso tale circostanza dal CAST AGNELLA e di non sapere
esattamente per quale ragione NOVELLA non riusc a mediare tra i due cognati ma presume
che il NOVELLA non fosse tanto interessato alla questione. Dice, inoltre, che Rocco
8elnome dice di avere appreso tale circostanza dal CASTAGNELLA e di non sapere
esattamente per quale ragione NOVELLA non riusc a mediare tra i due cognati ma presume
che il NOVELLA non fosse tanto interessato alla questione. Dice, inoltre, che Rocco
CRI STELLO, un tempo molto legato a NOVELLA, era all 'epoca di ventato una "persona
scomoda" in ragione della scelta di appoggiare i I gruppo BELNOME che era a sua volta
legato a GALLA CE.
Tornando all 'omicidio STAGNO, Belnome dice di essere stato informato di tale progetto
ci rca un anno dopo l' omi cidio CfistcHo (avvenuto il 27 mar.w 2008 a Verano Brianza).
La realizzazione di tale proposito criminoso fu estremamente problemati ca, in quanto sia
Rocco che il nipote Antonio erano molto guardinghi e prudenti, tanto che in pi di una
occasione erano sfuggi ti a degli agguat i orditi dai CRJ STELLO.
La scelta di uccidere per primo Rocco fu, dunque, casuale, o per meglio dire legata a quella
che Belnome defi nisce una "occasione",
L'''OCcllsiolle'' fu un pranzo organizzato qualche mese prima rispetto all 'omicidio, nella
cascina di PRESTIA Leonardo inteso Dillo al quale egli prese parte insieme a CRISTELLO
Rocco, FORMICA Claudio, ZANCI-UN Massimiliano (cugino di PRESTI A Leonardo), suo
cugino TEDESCO Domeni co ed alcuni parenti del PRESTIA.
Belnome spiega che il pranzo non aveva alcuna finalit particolare e che si trall di una sorta
di "rimpatriata" tra persone che si conoscevano da tempo. Dice infatti che Dino (PRESTIA
Leonardo) era cresciuto insieme a loro (ovvero egli stesso, i CRISTELLO e FORMICA
Claudio) e poi si era trasferito nella zona dove abita attualmente cos perdendoli di vista. AI
tempo era gi stato affilialO (ma non con "loro") quando ancora era in Calabria, prima di
trasferirsi al Nord; successivamente all ' omicidio avrebbe ri cevuto dOl i dallo stesso
BELNOME.
Durante il pranzo il discorso cadde casualmente su STAGNO Rocco, nel senso che Dino
(Leonardo PRESTIA) - che era a conoscenza dei contrasti tra le famiglie STAGNO e
CRISTELLO - rifer ai commensal i che STAGNO Rocco occasionai mente si recava da lui
per svariati moti vi.
In quella sede, come speci fi cava Be1nome, non si fece alcun cenno al progetto omicidiario ai
danni di STAGNO Rocco, e ci per l'evidcnte moti vo che non si sapeva se ci si poteva fidare
deI PRESTIA.
Tuttavia cominci a prendere corpo nel gruppo l'idea di coinvol gere il PRESTIA
nell ' omicidio, anche alla luce del fatto che la cascina in cui viveva il PRESTIA ben si
prestava ad un agguato.
Si trattava, pertanto, di vagli are la affidabilit del PRESTIA che da quel momento venne
messo "sotto osservazione". Approfittando del fatto che costui aveva un camion per la
ri vendita di panini e che era soli to stazionare nei pressi dell o stadio di San Si ro in occasione
dell e parti te, CRI STELLO Rocco, lo stesso BELNOME, FORMICA Claudio e in qualche
occasione anche TEDESCO Domenico cominciarono ad andarl o a trovare per "sondare il
terreno" o, come dice Bel nome, ad "imbaslire lo cosa (. .. .) imbaslire, nel senso, si inizi a
creare dei presupposli, gli chiesero lo disponibilit sua e si inizi a creare le basi, diciamo
per_ ..
In una occasione (documentata da un servizio di ocp dell ' Il marzo 20 l O), BELNOME si rec
nuovamente a pranzo dal PRESTlA unitamente al cugino Domenico TEDESCO. Sebbene non
~ ~
TRIDUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pre l iminari
foglio I1r. 58
ricordi esattamente il moti vo preciso della visita, Belnome non esclude di avere domandato al
PRESTIA not izie in ordine ad eventuali altre "visite" dello STAGNO.
Dopo essersi incontrati per almeno tre o quanro volte, i Cristello decisero che PRESTIA
poteva essere la persona adatta al loro scopo ed incaricarono proprio BELNOME, in ragione
della maggiore conoscenza con il PRESTIA, di chiedere espressamente a quest' ultimo la
disponibi li t a coll aborare nell 'esecuzione dell' omicidio.
Dall ' interrogatorio 26.1 1.20 10:
"Quando Rocco disse che secondo 'ui era arrivalo il momenlo che glielo doveva dire, no, per
lo disponibilit. Poi mi dice" Visto che lu lo conosci al/che belle, magari essendoci ltI COlIlIOi,
nOli ci dice di 110 a 1I0i", ilO? Allora decisione di dirglielo, e iII quell'occasione c'ero pure io,
quando gliene parlarollo. E poi f u //lesso in pro/ica, lui diede la disponibilir e disse "Se
capi/a l 'occasione, io vi avviso ". Per poi c ' s/ala fa cosa come avvisarsi e via dicendo"
Insomma, PRESTIA accett la proposta e si mi se a di sposizione, per cui si pass alla rase
successiva, ovvero stabilire gli accordi di carattere prati co: si decise che, non appena
STAGNO Rocco si fosse presentato alla cascina, il PRESTIA avrebbe avvisato i
CRJ STELLO tramite il proprio cugino ZANCH1N Massmiliano che, a sua volta, avrebbe
avvisato i CRI STELLO.
BELNOME - Perch II/i ha dello .. , Dillo ha dello "Chiamo sul cellulare di mio cugino cos gli
faccio capire che dovere venire qua ", iII quel giomo specifico che sarebbe vellu/o ...
Prestia di sse anche che, con tutta probabi lit, STAGNO si sarebbe fatto vivo prima di Pasqua
per acquistare delle caprette, cosa che di fatto avvenne: una mattina, poco prima di Pasqua,
PRESTIA Leonardo contatt il cugino ZANCHfN Massimil iano che a sua volta avvis
CRJ STELLO Rocco del fatto che STAGNO Rocco si sarebbe recato all a casci na, cos dando
il via alla fase esecuti va dell' omicidio,
Quanto alle modalit esecutive, Belnome Antonino forni sce un racconto estremamente
preciso e dettagl iato dell a giornata in cui avvenuto l'omi cidio di STAGNO Rocco indicando
tutte le persone coinvolte, i mezzi utilizzati , gli spostamenti effettuati e le circostanze in cui si
arriv a consumare il deli tto.
A tal e proposito il collaboratore sottolinea in pi punti che, proprio a causa della assoluta non
prevedibilit dei movimenti dello STAGNO, le modalit di svolgi mento dell ' omicidio
vennero in definiti va improvvisate subito dopo la telefonata di ZANCHfN Massimili ano,
A ci deve aggiungersi che quando CRJSTELLO Rocco e FORMI CA Claudio giunsero per
primi all a cascina si verific un imprevisto, rappresentato dal fatto che il PRESTIA e lo
STAGNO non erano presenti poich (come Belnome apprender in seguito dallo stesso
PRESTIA) questi, che aveva trattenuto STAGNO Rocco invitandolo a pranzo. lo aveva
portato a fare un giro in macchina per prendere tempo nell ' attesa che il gruppo raggiungesse
la cascina. Per tale ragione non venne utilizzata l' arma originariamente destinata all' azione
omicidiaria (una pistola detenuta da CRJSTELLO Francesco e ELIA Francesco) ma una
diversa pistola che venne fornita all'ultimo momento dallo stesso PRESTIA.
Venendo alla descrizione dei fatti , Belnome riferi sce che la mattina del 29 marzo 20 IO, subito
dopo la telefonata di ZANCHIN, CRlSTELLO Rocco, CRI STELLO Francesco, ELI A
Francesco, FORMICA Claudio e lo stesso ZANCHIN Massimil iano si incontrarono in un bar
vici no al terreno di cui i CRI STELLO avevano la disponibilit e che si trova a Seregno.
Belnome venne avvisato telefonicamente da FORMI CA Claudio il quale lo invitava a
raggiungerli; nella circostanza - come precisato nel verbale di interrogatorio del IO dicembre
20 IO- lui si trovava insieme al cugino Domeni co TEDESCO che lo accompagn,
TRIBUNAL E ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giu dice per le indagini pre l iminari
foglio Ilr. 59
Nel luogo dell ' appuntamento erano presenti, oltre a FORMICA Claudio, anche Rocco e
Francesco CRlSTELLO, ZANCHIN Massimiliano e Francesco ELIA che lo avvisarono del
ratto che Dino aveva chiamato.
Il gruppo si diresse, con le modalit ed i mezzi di seguito meglio descritti verso la cascina del
PRESTIA, e segnatamenle:
CRISTELLO Rocco e FORMICA Claudio partirono subito per Bernate Ticino a bordo
dell a SMART bianca di' CRlSTELLO Rocco; si trattava, come megl io specificato a pago
33, di un' auto abi tualmente usata dal CRl STELLO e verosimilmente non di provenienza
furtiva (La Smarl era in possesso di Rocco Cristello e gliela vedevo sempre a IlIi, quindi
presumo era sua, era sempre con quella Smart l, bianca);
CRJSTELLO Francesco cd ELIA Francesco, che erano giunti sul luogo
dell'appuntamento in macchina, andarono a prendere uno "scooterone" con il quale poi
raggiunsero gli altri; anche in questo caso, BELNOME riferi sce che si trattava, con tutta
probabil it, di un mezzo lecitamente detenuto (pag. 33 Lo scooterone era in possesso di
Francesco Crisfello, Franco, e Francesco Elia, per non penso che era rubato, era loro;
era loro).
BELNOME Antonino, infine, insieme aJ cugino TEDESCO Domenico, and a prendere
la moto che (come specificher a pago 33 e 34 delJ'interrogatorio del 26 novembre) era la
stessa Kawasaki utilizzata per compiere l' omicidio ai danni di NOVELLA Carmelo,
quindi li raggiunse alla cascina con il cugino.
I primi ad arrivare sul luogo furono Rocco CRJ STELLO e FORMICA Claudio i quali , non
trovando n il PRESTI A n lo STAGNO, decisero che era meglio non farsi vedere onde
evit are che STAGNO nel vedere CRJ STELLO Rocco si allamlasse (si legge a pago 53:
...... Perch se Rocco Stagno avesse visto Rocco Cristello, si sarebbe allarmato, perch lui
con me non aveva niente, ma con loro c 'era dell 'astio, risaputo, no?).
Per tale motivo i due si nascosero in una casupola posta di fronte ad un' area utilizzata dal
PRESTIA per ammazzare gli animali (BELNOME specifi ca che in realt quello dei due che si
nascose fu il solo CRISTELLO Rocco mentre FORMICA fu visto da STAGNO che
probabilmente non lo riconobbe).
BELNOME Antonino arriv ci rca dieci minuti dopo insieme a TEDESCO Domenico e, come
preciser megl io nel verbale di interrogatorio del 2 febbraio 20 lJ , not che ELIA Francesco
e CRISTELLO Francesco erano rermi a bordo dello "scooterone" appena dopo l' uscita del
casello e dopo tal e momento non li vide pi perch si allontanarono.
Immediatamente dopo il suo arrivo alla cascina, Rocco STAGNO e PRESTI A fecero ritorno a
bordo dell ' autovetlura di STAGNO guidata da quest' ultimo (pag. 59:BELNOME - Quando
sono arrivalo io, io a loro li ho trovati gi l perch io sono arrivato dopo.(. ..... ... .). Infatti
subito dopo di me arrivato Rocco Stagno con Dino dentro lo macchina, ma trenta secondi,
hofatto in tempo a levare il casco.).
STAGNO Rocco scese dall ' auto e lo and a salutare, i due si trattennero per circa dieci minuti
nel piazzale a parlare di vari argomenti mentre PRESTIA si mise a scannare una pecora di
fronte alla casupola ali ' interno della quale era nascosto CRJSTELLO Rocco.
Ad un certo momento PRESTIA li chiam entrambi e li invit ad avvicinarsi e, mentre i due
erano reoni di fianco al PRESTIA, Rocco CRISTELLO usc dalla casupola brandendo
una pistola che gli era sta,ta precedentemente fornita dal PRESTI A e spar tre colpi a
distanza ravvicinata attingendo STAGNO Rocco al volto ed al busto.
Pago 30 del l' interrogatorio del 26 novembre 2010:
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni pre l iminari
f oglio nr. 60
"Subito dopo, dopo cinque minuti arrivalo Rocco Slagllo, con/a macchina di Rocco. e Dillo
sedulo a fiallco. Rocco Slagno ... Poi Claudio Formica e Rocco Crislello si dileguarono. cio
si nascosero ... DillO ave\'a una specie di casupole, I/O, dove allllll(IZZaWI gli animali. Ii
appelldeva e ... loro si SOl/O IUlSCOSli l denlro. E Rocco Staglio sce:!;e, mi veline a sallitare a
me, e siamo rimasti a parlare l proprio in mezzo a/ piazzale dell 'abilazione di Dino. 1nla/110
loro erallo nascosli. Si parlava, mi chiede\'a de/nipote "Come lIIai, ma 1101/ si PII parlare ... ",
siamo slali U/1 bel dieci minUli: ill/a1ll0 Dino stava effeuivamenle scanllal/do 11110 pecora.
l 'avevo ... ce l 'aveva appesa e la slava lavorando. Rocco Slag1lo mi chiese "Come mai qua? ",
'No - gli ho dello - sono venulO a Irovare Dino, poi gli sono venulO auche ad ordinare delle
pecore ", lilla cosa e un 'allra, io ero COli lo molO, e Dino ci chiam di andare l vicil/o. melltre
lui slava lavorando coi coltelli a scannare 'Sia ... Am!ammo l vicino, sempre in questu
cwmpo!tI qUtl, e Rocco Stugllo era messo tljitlllCO ti me 1m metro, io ero qlla, e praticameme
a fiall co a me a sinistra c'era mlcll e Claudio Formica. Rocco rimase lIascosto, COli la
pistolu. Dopo cinqlle minuti usc Rocco da l delltro e gli spar tre colpi, lutti u lil'ello alto,
11110 (J{ltIiriJtllTa quando era gi per terra, gli spar 1111 II/timo olpo e lo prese q"a. lo gli ero
pralictlmellte ti due metri.
P.M. BOCCASSINI - Qua, dove?
BELNOME- LL
P.M. BOCCASSINI - Qua, dove?
BELNOME - Ah. il/ fccia. /11 fccia. Ul/ colpo ce l'aveva iii faccia, gli altri pel/so alla lesta.
perch gli spar da distanza ravvicinata, era Wl paio di metri. Un paio di melri ... poi Rocco
Stagno cadde o terra, tul10 col tremolio, e mor quasi subito. Poi Dino con la canI/a
dell'acqua gli bllU l'acqua addosso, poi l c 'era una specie di grala per terra, no, lui l
scannava gli animali. E ha pulito /III po' per terra con la canno dell 'acqua e poi loro se ne
sono andati afar sparire la macchina.
Si veda anche a pago 39:
BELNOME - S. Allora, me Ile rimasto impresso 11110 perch. a parte che io ero l, e l c 'era
anche Claudio Formica e Dino che scallnava 'sta pecora, 'sto agnello, quando uscito Rocco
da questa stanza gli spar tre colpi, di cui nella zona alta, quil/di presulllO in testa, ilO? Poi
quando cadulo. cadwo da questa distanza, gli spar 11/1 altro colpo i/1 faccia e lo becc
qua, quello lo vidi bene, 'qua ' sulla guan ...
P.M. BOCCASSINI - Sulla guancia.
BELNOME - Afiallco al naso, sullo guancia.
Per quanto riguarda l'arma utilizzata, BELNOME precisa che il gruppo aveva a di sposizione
due pistole: una pistola portata da CRlSTELLO Francesco e ELIA Francesco non venne
utili zzata perch all'ultimo momento vi fu un cambi o di programma dovuto al fatto che
CRISTELLO Rocco si dovette nascondere e, conseguentemente, ELIA e CRI STELLO
Francesco se ne andarono con la pistola; l' altra pistola, un'automatica, era stata fornita da
PRESTIA e rimase nella di sponibil it di quest' ultimo.
Nel corso dell ' interrogatorio del 2 febbraio 20 11 , il collaboratore precisa che in realt non
cerio della presenza di ELIA Francesco e CRJSTELLO Francesco alla casci na in quanto lui li
vide all ' uscita del casello mentre erano fenni a bordo dell a moto ma quando arriv alla
cascina loro non c'era pi.
La fase successiva all'omicidio fu curata principalmente, secondo quanto ha ri ferito
BELNOME, da CRI STELLO Rocco, FORMICA Claudio e PRESTI A Leonardo.
Quest ' ulti mo, dopo avere ripul ito il sangue con una canna che soli tamente utilizzava dopo
avere ucciso gli animali, si preoccup di occultare il cadavere ed a tal fine, con l'ausili o di
Rocco e Claudio FORMICA, posizion il cadavere dello STAGNO sulla benna di una grossa
. ruspa e si avvi a seppellirlo dicendo a BELNOME di aspettarl o l.
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foglio IIr. 6\
Nel frattempo CRISTELLO Rocco e FORMI CA Claudio si occuparono di far sparire l'auto
del mort o, e segnatamente:' CRl STELLO si mise alla guida della propri a SMART mentre
FORMI CA sal sull 'autovettura dello STAGNO ed entrambi si allontanarono dal terreno del
PRESTIA.
Quest' ultimo di sse a BELNOME che avrebbe seppellito il cadavere in un posto dove c' erano
stati gi dei lavori e si allontan per circa venti minuti durante i quali lui sent il rumore delle
accelerale senza peraltro vederl o.
PRESTI A fece ritorno portando il portafogli della vittima ed un telefono cellulare e
comment dicendo che fortunatamente lo aveva perquisito perch nessuno si era accorto che
aveva un altro telefono oltre a quello che gi era stato portato via da FORMI CA, quindi
bruci i document i davanti al BELNOME e disse che avrebbe distrutto il cellulare.
Subito dopo BELNOME e TEDESCO andarono via e, dopo circa tre ore dall ' omi cidio,
FORMICA chiam BELNOME sul cellulare "dedicato" e gli disse di raggiungerli in un bar a
CABIATE dove CRISTELLO Rocco era solito andare a giocare a carte.
In quell a sede erano presenti , oltre al BELNOME, TEDESCO Domenico, CRJSTELLO
Rocco c FORMICA Claudio; questi ultimi spiegarono a BELNOME come avevano
sistemato l' auto di STAGNO Rocco, precisando che l' avevano portata in un paese che si trova
a circa una mezz'ora da Bernate Ti cino in modo da far si che, in caso di ritrovamento
dell ' auto, non vi fosse alcun collegamento con il l'RESTIA.
Il collaboratore ha specificato che l'auto non venne data alle fiamme in quanto, come ribadito
pi volte, l' omicidio non era stato programmato e, dunque, non c' era stato il tempo di
pianificare anche la distruzione dell 'auto.
In un primo momento l' auto fu posizionata in un posto e poi spostata (sempre nello stesso
giorno) in un luogo ritenuto maggionnente idoneo; in epoca successiva erano andati a
controllare ed avevano visto che l' auto si trovava ancora nel posto in cui l' avevano lasciata;
gli di ssero poi ancora che l' auto era stata rinvenuta molto tempo dopo i fatti .
Da ultimo, il collaboratore riferisce di avere appreso, successivamente, da CASTAGNELLA
Giovanni che i familiar i di STAGNO Rocco sapevano che STAGNO si era recato da
l' RESTIA.
Dice inoltre che PRESTIA gli disse di avere ricevuto, in epoca successiva all ' omicidio, due
visite da parte dei parenti dello STAGNO, e segnatamente: in una circostanza Stagno Antoni o
con altre due persone ed il fratello si recarono da Dino a chiedere not izie. Dino si giustific
dicendo che effettivamente Rocco era stato da lui , ma che poi aveva ricevuto una telefonata
ed era andato via.
In un' altra occasione Dino ricevette la visita di Stagno Luca e di suo padre, Stagno Nazareno,
e anche a loro disse la stessa cosa. Secondo Belnome, inoltre, la mogli e di STAGNO sapeva
che Stagno Rocco quel giorno si sarebbe recato da Dino, ma non lo rifer ai Carabinieri.
Per quanto concerne, infine, l'orario dell ' omicidio, BELNOME non ri esce ad essere preciso,
ma forni sce degli elementi che hanno potuto trovare preci si ri scontri nelle telefonate
intercettate e nei tabulati acquisiti .
Innanzi tutto, si trattava verosimi lmente di una giornata non piovosa, dal momento che lui
prese la motocicl etta; inoltre, la telefonata con cui FORMICA lo avvisava dell ' appuntamento
al bar avvenne in tarda mattina e aggiunge che l'omicidio fu effettuato verso l' ora di pranzo
poich ricorda chiaramente che l' RESTIA, al fine di consentire al "commando" di
raggiungere in tempo la cascina, aveva invitato STAGNO Rocco a trattenersi da lui per
pranzo. Inohre ricorda bene che quando si all ontan dall 'abitazione del l'RESTI A dopo il
seppellimento del cadavere era ancora giorno.

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TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indag i ni prelimi nari
3.2 I riscolltri
f oglio nr. 62
Le dichiarazioni di BELNOME Antonino sono giunte in un momento in cui le indagini
precedentemente svolte avevano gi consentito di acqui si re elementi di fondamentale
importanza a carico della maggior parte degli indagati indjcati dal BELNOME quali
protagonisti dell ' omicidio in esame, come gi evidenziato in premessa.
Le dichiarazioni del collaboratore, dunque, si inseriscono in un quadro probatorio che era gi
delineato nei suoi element i essenziali e forni scono preziosi elementi che completano tale
quadro e permettono di ricostruirne ogni fase con estrema precisione.
Considerato, inoltre, che la maggior parte dei soggetti di cui parla BELNOME era gi stato
oggetto di investigazioni da parte di diverse Forze di Polizia, il PM ha provveduto a
"rivisitare" il copioso materiale probatorio (con particolare riferimento alle intercettazioni
telefoniche ed ambientali, ai tracciati dei GPS ed ai tabulati telefonici comprensivi del c.d.
"posi tioning") alla luce di quanto dichiaralO dal collaborartore. Tale attivit ha consentito di
rinvenire e valori zzare importantissimi elementi di riscontro.
Venendo all'esame dei ri scontri, si osserva, con particolare riferimento al movente che gi in
epoca anteriore alle propalazioni di BELNOME, le investigazioni condotte nell'ambito della
pi vasta indagine di cui si detto in premessa consenti vano di ritenere, quantomeno come
ipotesi invest igat iva, che il delitto STAGNO fosse collegato all 'omicidio avvenuto il
precedente 27 marzo 2008 a Verano Brianza ai danni di CRJSTELLO Rocco, cugino degli
indagati Rocco e Francesco CRJSTELLO: si rinvia integralmente sul punto alle
considerazioni che saranno svolte a proposito di tale delitto al cap. 5 di questa OCC.
D' altro canto, che i rapporti tra le famiglie STAGNO e CRISTELLO si fossero incrinati
risulta chiaramente dalle indagini condotte nell 'ambito del procedimento penale Dr. 43733/06
mod, 21 (c.d. indagine "i nfinito,,)2o.
Ed proprio nel copioso material e probatorio di tale indagine che si registra una
conversazione ambientale che costitui sce un primo riscontro di fondamentale importanza alle
dichiarazioni di BELNOME Antonino nella parte in cui illustra il movente dell ' omicidio
STAGNO Rocco.
Si tratta di una conversazione ambientale regi strata due giorni dopo l'omicidio CRJSTELLO
Rocco (il 29 marzo del 2008 alle ore 11,00) a bordo dell'autovettura PEUGEOT 307 targata
DA 722 BF in uso a MINASI Savcrio nella quale il MfNASI parla con NOVELLA
Carmelo dello "Compare Nunzio".
Dall a conversazione suddetta emerge chiaramente che, secondo le informazioni in possesso
del NOVELLA, i mandanti dell'omicidio CRISTELLO fossero proprio STAGNO Rocco e
STAGNO Antonio. In particolare, NOVELLA Carmelo dice a MINASI Saverio di avere
appreso da MUSCATELLO Salvatore che STAGNO Rocco aveva chiesto di incontrarlo ma
lui, avendo capito di cosa si trattava, non lo aveva vol uto ricevere. Aveva, per, mandato a
chiamare CRlSTELLO Rocco per in vi tarlo ad una sorta di riappacificazione ma la cosa non
aveva avuto seguito. I due poi commentano i contrasti tra i cognati.
La conversazione ambientale sopra riportata di fondamentale importanza per diversi ordini
di motivi:
in primo luogo, essa costitui sce un riscontro all e dichiarazioni di BELNOME Antonino nella
parte in cui lo stesso riferisce dell ' esistenza di forti contrasti tra CRISTELLO Rocco e la
famiglia STAGNO ed in particolare STAGNO Antonio. I due parl ano, infatti molto
2() Cfr. informativa dei Carabinieri di Seregno nr. 144/43 del 31 ottobre 2009 a pago 115 e 55.
TRIBUNALE ORDINARIO 01 MILANO
Ufficio del Giudice p ~ r le indag ini prel iminar i
foglio nr. 63
chiaramente di tali contrasti dicendo che avrebbero dovuto risolvere la cosa "tra cognat i"
ovvero in fami glia.
Mi nasi, in parti colare, commenta la cosa dicendo che CRISTELLO Rocco avrebbe dovuto
scegliere una delle possi bili alternative: lasciare in pace il cognato oppure ucciderlo, invece
che fare ri corso ad azioni intimidatoric che avrebbero alimentato lo scontro (MJNASI: " .. se
voi mi fare ulla cosa che meritate un 'a/Ira cosa oulamalicamen/e io non vengo e vi sparo
nella serranda e nemmeno nella porta, perch domani lo sapere che sono stato io ..... io non
mando a spararvi della porta, non vi brucio l 'auto. Non vi faccio niente, al/ora dI/e sono le
cose, due: o vi lascio in pace o vi tiro, o no? ").
In secondo luogo, essa conferma la circostanza, parimenti riportata dal BELNOME, secondo
cui i CRISTELLO ritenevano gli STAGNO, ed in particolare STAGNO Antonio e STAGNO
Rocco, responsabili dell'omkidio di CRl STELLO Rocco e che, conseguentemente, il
movente dell' omicidi o STAGNO sia da ricercarsi in una vera e propria vendetta dei
CRrSTELLO.
E' infatti significativo che un personaggio del cali bro di NOVELLA Carmelo, ad appena due
giomi dall'omicidi o CRl STELLO, ricoll eghi il Fatto criminoso ad un' azione degli STAGNO e
commenti il fatto che CRI STELLO Rocco si fosse spinto troppo oltre ed avesse alzato il
li vello dello scontro con STAGNO Antoni o al punto che lui stesso aveva ritenuto di doverlo
convocare per redarguirlo.
In terzo luogo, la conversazione in oggetto costituisce una importante ulteri ore conferma di
quanto ri feri to da BELNOME nella parte in cui afferma che i due cognati si rivolsero a
NOVELLA Cannelo per lenlare una medi azione autorevole ma lui se ne di sinteress
sostanzialmente.
Nella conversazione intercenata, invero, NOVELLA Carmelo Fa espresso riferimento a tale
circostanza ed al fatto che STAGNO Rocco aveva cercato di incontrarlo tramite
MUSCATELLO Salvatore (NOVELLA: " .... lo ave/e visto, compare SA RO, Illi se lo poteva
Cllllzare lo cosa, compare SARO, se qllelli andavano alla ricerca di me, lo so che quelli
volevano parlare con me. Allora Salvatore (MUSCATELLO Salvatore), una volt a lui aveva
senti/o dire che ROCCO STAGNO dice "voglio andare a parlare con compare Nunzio ".
Salva/ore mi ha dello "non gli di/e nienle" . Faccio "compare Salvai ore, non vi preoccupale
per le cose mie, quando viene qualcuno io so spiegarmi " quindi se quelli volevano venire a
trovare me c 'era IIn motivo, no? ").
La conversazione in questi one contiene, infine, altre due important i conferme all e
dichiarazioni di BELNOME Antonino. Infatti da un lato vi un espresso riferimento a quello
che BELNOME indica come un ulteriore motivo di asti o dei CRl STELLO nei confronti di
STAGNO Rocco, ovvero la vicenda processuale nella quale Rocco STAGNO con le sue
dichiarazioni , fece si che CRI STELLO Rocco veni sse arrestato perch identificato come il
"Rocco" di cui parlava un pentito (NOVELLA: ., Ma li dice lui che quando andarono ad
an'eslare a Rocco STAGNO, il pentilo parlava di un certo Rocco, ROCCO STAGNO gli disse
non mi chiamo solo io Rocco ma ci sono altri Rocchi qua e quelli arrestarono Rocco
Crislello. ma questo era ROCCO STAGNO. /I nipote di Rocco STAGNO sposato con lo
sorella della moglie. Allora III a livello di lIomo ci potevi dire a tuo cognato: "senli con IliO zio
non mi posso mai sedere io. Adesso non mi voglio neanche sedere io a livello di uomo '').
Dall'altro lato, nella conversazione in questi one emerge che NOVELLA Carmelo, pur non
prendendo espressa posizione nella diatriba tra i cognati , mostra un cert o disappunto nei
confronti di CRI STELLO Rocco, dato questo che rende particolannente credi bile il racconto
di BELNOME nella part e in cui dice di avere appreso da CASTAGNELLA Giovanni che
STAGNO Antonio, ad un certo momento, riusc a far leva sui contrasti tra NOVELLA e
- - - - - - ~
TRIBUNALE O RDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini pr eliminari
foglio nr. 64
GALLACE e sul fatto che CRISTELLO Rocco si fosse sostanzial mente schierato dall a parte
di quest ' ultimo, per ottenere da NOVELLA ,'assenso e l'appoggio per uccidere il cognato.
Nella conversazione in oggetto, infatti, NOVELLA Carmelo dice chiaramente al MINASI di
avere fatto chiamare CRISTELLO Rocco e di averlo redarguito che questi , invece di dargli
retta, si era rivolto a GALLACE Vincenzo.
E' interessante notare la nota sarcasti ca contenuta nella frase di NOVELLA dalla quale
traspare la sua avversione per GALLACE (NOVELLA: (( Oh allora, compare Soro, io quando
ho capilo non sono inlervenulo. lo ho mandalo a chiamare e gli ho dello "a livello di uomo
fale come volete, a livello di cognato non vi dovele tocc ... .invece quello se Il e andalo da
compare Vincenzo adesso, vai da compare Vincenzo adesso, quando vai e lo Irovi, compare
Saro, eh 'j.
Da ultimo, deve rilevarsi che gli stessi familiar i stretti di STAGNO Rocco, ovvero la moglie
COPPOLA Carmela ed i figli (che hanno sempre avuto il comportamento reticente nei
confronti dell 'autorit cost ituita tipico dei componenti dell e famiglie mafiose ed hanno tentato
di sostenere l' ipotesi inverosimile del suicidio di STAGNO Rocco), nel corso di una
intercettazione ambientale effettuata nella sala di aspetto della Stazione dei Carabini eri di
Desio in data 17 luglio 2010
21
(ovvero poco tempo dopo la scomparsa di STAGNO Rocco),
hanno fatto espresso riferimento a STAGNO Antonio quale indiretto responsabi le di quanto
accaduto alloro congiunto. In particolare COPPOLA Concetta ha ri volto al proprio fi glio per
ben due volte la frase: "lutto merilo di IUO cllgino!" riferendosi verosimilmente a STAGNO
Antonio, ritenuto responsabi le dell ' omicidio da cui sarebbe poi scaturita la vendetta nei
confron ti di STAGNO Rocco.
Sempre con riferi mento al movente dell 'omicidio STAGNO, i riscontri relativi ai rapporti
tra il gruppo CRISTELLO-BELNOME e CASTAGNELLA Giovanni sono
particolarmente soddisfacenti perch contribuiscono a spiegare finalmente alcune circostanze
apparse subito "singolari" agli investigatori nel corso delle indagini .
Come sopra evidenziato, il collaboratore ha ribadito pi volte che CASTAGNELLA
Giovanni , uomo da sempre legato agli STAGNO (risulta peraltro avere avuto una relazione
sentimentale con STAGNO Tanya, fi glia di STAGNO Rocco), dopo circa un anno di distanza
dall 'omicidio di CRl STELLO Rocco, pass dalla parte di BELNOME e per un lungo periodo
fece il C.d. "doppio gioco"; egli, secondo il racconto del collaboratore, sarebbe rimasto
"formalmente" fedele a STAGNO Antonio e da tale prospettiva avrebbe fornito
importantissime not izie al gruppo CRlSTELLO-BELNOME, la pi ri levante delle quali
ri guard proprio l' omicidio CRlSTELLO del quale CASTAGNELLA rivel i retroscena,
indicando STAGNO Antonio quale mandante e confessando il proprio ruolo di esecutore
materi ale. Furono propri o le rivelazioni del CASTAGNELLA in ordine al ruolo di STAGNO
Rocco (ovvero mettere il nipote Antonio in contatto con NOVELLA Carmelo trami le Ni no
LAMARMORE) a determinare - secondo quanto ri fer ito da BELNOME - la decisione del
gruppo di uccidere STAGNO Rocco.
All a luce di quanto appena detto, si comprende la fondamentale importanza che rivestono i
riscontri circa l'esistenza di contatt i tra CRISTELLO Rocco, FORM ICA Claudio,
BELNOME Antonio da una parte e CASTAGNELLA Giovanili , ri scontri che, ancora una
volla, si rinvengono nel material e probatorio racente parte dell'indagine C.d. " INFINITO",
21 Conversazione ambi entale (Rit. Nr. 2273/10) registrata il 17 luglio 2010 presso la sala d'attesa della Stazione
dei Carabinieri di Desio delle ore 12,08: 51 prog.65.
TRIBUNALE ORDINARIO DI M ILANO
Uffic io del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 65
come evidenziato nella Nota dci R.O.S. di Milano Dr. 46/-1 di pro" dci 16 febbraio ' ti a
cui si rinvia
22
,
Sono state, infatti , per cos dire " ripescate" una serie di conversazioni telefoniche (in alcuni
casi corredate da servizi di ocp) il cui tenore lenerale non venne inizialmente compreso
(anche se si cap da subito l' esistenza di una ;' cliriosa relazione" tra appartenenti a cosche
diverse che suscit non poche perplessit), ma che esami nate oggi all a luce delle dichiarazioni
rese da BELNOME Antonino consentono di affermare con cert ezza che a partire dal mese di
novembre 2009 (i l che implica contatti precedenti), vi furono numerosi incontri tra
FORMICA Claudio, CRI STELLO Rocco e CASTAGNELLA Giovanni (indicato nelle
conversazioni con il soprannome di "zia") e tra questi e BELNOME Antonino.
Come sottolineato, gi all 'epoca delle indagini, la constatazione della esistenza di stretti
rapport i tra i CRJ STELLO.e CASTAGNELLA aveva suscitato negli inquirenti non poche
perplessit in quanto dalle indagini sino a quel momento svolte era emerso chi aramente che i
CRI STELLO ritenevano gli STAGNO, ed in parti colare STAGNO Rocco e suo nipote
STAGNO Antonio, responsabili dell ' omicidio di CRl STELLO Rocco, tanto che avevano
organizzato (anche se la cosa non and a buon fine) l' omicidio di ELI A Francesco (uomo dei
Cri stella) individuando come possi bil e esecutore proprio CASTAGNELLA Giovanni, uomo
di fiducia di STAGNO Antonio e fidanzato della fi gl ia di STAGNO Rocco.
Alla luce di tali risultanze appari va, dunque, decisamente strano constatare l' esistenza di
stretti legami tra CASTAGNELLA ed il gruppo CRISTELLO.
Un altro dato giudicato "insol ito" all ' epoca dei fatti era la constatazione della particolare
accort ezza usata dagl i interl ocutori nelle conversazioni in esame, accortezza che oggi assume
un di verso significato alla luce dell e propalazioni di BELNOME che ha spiegato che i contaui
con CASTAGNELLA dovevano avvenire nell a massima segretezza proprio al fine di evitare
che gli STAGNO scopri ssero il doppio gioco (si veda anche l'i nterrogatorio del 26 gem18io
2011).
La prudenza dimostrata era tale da far s che gli operanti, in un primo momento, ritenessero
che i contatti dei CRISTELLO con CASTAGNELLA fossero separati e distinti rispetto a
quell i con BELNOME; successivamente si cap chiaramente che, in realt, c'era un
collegamento, ed in part icolare si costat che in numerosi casi CRISTELLO e FORMICA,
dopo essersi incontrati con CASTAGNELLA Giovanni, si recavano da BELNOME Antonino
e che in alcuni casi era presente anche quest' ultimo.
Tale dato costitui sce una ulteriore importante confenna alle dichiarazioni di BELNOME che,
come sopra evidenziato, ha spiegato che la scelta di fidarsi di CASTAGNELLA fu
essenzial mente sua, tanto che CRlSTELLO Rocco e FORMI CA Claudio erano molto
riluttanti e lo invitavano a diffidare del CASTAGNELLA e che, soltanto in un momento
successivo (cronologicamente compatibile con il peri odo delle intercettazioni) gl i altri due si
convinsero della affi dabilit del CASTAGNELLA, tanto che al medesimo venne consegnata
una scheda "dedicata" da uti lizzare soltanto con lui; In ogni caso, gli incontri con quest ' ultimo
avvenivano sempre in totale ed assoluta segretezza.
Vi era, infi ne, un' ulteriore circostanza giudicata all' epoca "davvero singolare" che emergeva
dalle conversazioni intercettate, ovvero che i CRl STELLO pagavano il conto di un albergo
presso il quale sembrava alloggiare proprio CASTAGNELLA Giovanni e che gl i stessi SI
stavano attivamente adoperando per trovare all o stesso un alloggio.
l2 In faldo C.
T RIBUNALE O RDI NARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagin i prel imi nari
foglio nr. 66
A seguito dell e dichiarazioni del BELNOME si provveduto ad approfondire tale ci rcostanza
svolgendo accertamenti i cui esiti, di fondamenta le importanza per il riscontro dell e
dichiarazioni di BELNOME- possono essere riassunti nel modo seguente:
l' albergo menzionato nelle intercettazioni stato individuato (grazie anche ad un servizio
di O.C.p. del 22 dicembre 2009) nell ' hotel "VECCH1A BRIANZA" sito a Seveso in \' ia
Tonale;
la proprietaria, TRJ SCffiTTA Domenica, sentita a s. i. l. , ha confermato che nel periodo
corrispondente alle intercettazioni telefoniche in esame, CASTAGNELLA Giovanni
(riconosciuto in una fotografia dalla donna che ha anche consegnato la scheda di
registrazione) pernott nell 'albergo per almeno due periodi: lino che parte dal 18. 12.2009
ed un altro a partire dal 8.1 .2010;
FORMI CA Claudio si occup di pagare il conto del CASTAGNELLA.
Sulla base di quanto emerso dall'esame del materiale probatorio di cui si detto, stato
possibile ricostruire numerosi incontri tra FORMICA Claudio e CRI STELLO Rocco e
CASTAGNELLA Giovanni. Si tratta i conversazioni nelle quali i due parl ano di
CASTAGNELLA chiamandolo con il nomignolo di "zia".
Trovano, cos, pieno riscontro le dichiarazioni rese da BELNOME con ri guardo ai rapporti tra
il suo gruppo e CASTAGNELLA Giovanni , sia con riferimento all e modal it di contatto che
ai luoghi in cui avvenivano gli incontri con CASTAGNELLA.
Nell ' interrogatori o del 26 gennaio 2011 , infatti, BELNOME ha fornito maggiori particolari su
tali circostanze ed ha altres fatto cenno al fatto che CRI STELLO e FORMICA per un certo
periodo si occuparono di pagare un albergo al CASTAGNELLA.
Ci detto in ordine ai riscontri sul movente dell ' omicidio, e passando ai riscontri sull e fasi
prepanttorie c sulla esecuzione dello st esso, deve innanzitullo ril evarsi come, ancora una
volta, un importante elemento di riscontro alle dichiarazioni di BELNOME fosse gi presente
nel fascicolo delle indagini relat ive alla scomparsa di STAGNO Rocco, prima dell ' inizio della
collaborazione.
Infatti il giorno t I marLO 2010 (ovvero ci rca quindici giorni prima dell'omicidio) il Nucleo
Investi gativo dei Carabi nieri di Monza effettuava un servizio di osservazione e pedinamento
dell'autovettura FIAT STILO targata CF 466 WB intestata a NAPOLI Mauri zio.
Il servizio nasceva dall ' ascolto di una conversazione intercettata su una utenza in uso a
BELNOME Antonino (aH'epoca sottoposto ad indagini nel procedimento penale nr. 43733/06
modo 2 1) lo stesso giorno
23
.
L'analisi dei tabulati telefonici (effettuat o con l'ausilio del sistema c.d. "Sfera") ha permesso
di accertare la presenza di BELNOME Antonino nel Comune di Bernate Ti cino (MI). via San
Giorgio (Ioe. Boffalora) 1' 11.03.20 10.
L' utenza telefonica utilizzata dal Belnome la 3279945404 (WIND). Le celle telefoniche
interessate sono quelle di Boffalora Sopra Ti cino. strada Vicinale dell a Costa e Cuggiono,
strada Vici nale c/a Ci mitero, localit prossime a Bernate Ticino, via San Giorgio.
Dal combinato di sposto dei dati dei tabulati telefonici e di quelli estrapolati dal sistema di
localizzazione satell itare e veicolare emerso che, il giomo I l.03.2010 dalle ore 11.22 alle
23 Tutti i dati relativi a tale servi zio (ed alle att ivit tecniche autoriv..ate, comprensive dei sistemi di
local izzazione dell'autovellura utilizzata da BELNOME Antonino e del traffico telc fonico inerente tutte le
ulenze mobili intestate e in uso al predetto) sono stati riesaminati dalla Com'Pagnia dei Carabincri di Monza e
riassunti nella nOia Nr. di prol. ll o. del 23 Ottobre 2010.
TRIBUNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 67
ore 14.47, una delle autovellure usate da BELNOME Antonino, la Fiat Stilo targata 466WB,
staziona a Bemate Ticino in via San Giorgio.
L' itinerario effett uato dall a Fiat Stilo ha come punto di partenza l' abitazione di
SQUILLACIOTI Maria (madre di BELNOME Antonino), luogo in cui dimorava
provvisoriamente TEDESCO Domeni co.
A partire dall e ore 11.22 e sino alle orc 14.47 l' autovettura resta fenna a Bernate Ticino, via
San Giorgio.
Durante la permanenza ln tal e luogo, dalle ore 11.30 alle ore 11.35, dalle ore 13.23 alle ore
13.25, dalle ore 13.34 alle ore 13.37, vengono registrate delle variazioni altimetriche
(parametro altitudine/velocit), segno che l'autovettura si muoveva all ' interno di tale arca
percorrendo delle strade interne, verosimilmente fra i boschi e le vall ate.
In corri spondenza degli spostamenti dell' autoveuura, vengono registrate delle conversazioni
telefoniche tra BELNOME Antonino ed un interlocutore, di sesso maschi le chiamato "Ghiro"
(poi identificato in DE MASI Daniele).
In una sola conversazione, avente progressivo n. 2 12, l' interlocutore TEDESCO Domenico
il quale util izza l' utenza mobile di BELNOME Antonino.
Le risultanze sono di fondamentale importanza perch permettono di confermare con certezza
che l' I l marzo 2010 BELNOME Antonino - come da egli stesso riferito nel corso
dell ' interrogatorio del 26 novembre 2010 - si rec insieme al cugino TEDESCO Domenico
presso la casci na di PRESTIA Leonardo per discutere, tra le altre cose, anche dell'omicidio ai
danni di STAGNO Rocco.
Si tratta, in sintesi , di uno degli incontri preparatori di cui parla diffusamente il collaboratore
laddove descrive le modalit con cui fu progettato l' omicidio.
Trovano, dunquc, piena confernla le dichiarazioni del BELNOME Antonino anche nell a parte
in cui afferma con sicurezza che in tale occasione (come del resto in occasione del primo
pranzo alla cascina e di alcuni degli incontri con PRESTIA Leonardo nel piazzale ant istante
lo stadio di San Si ro) era presente TEDESCO Domenico.
Venendo al 29 marLO 2010, giorno dell'omicidio, prima ancora dell a collaborazione di
BELNOME Antonino l'esame dei tabulati telefonici relativi all' utenza in uso a STAGNO
Rocco comprensivi del c.d. " positioning", aveva pennesso di appurare che il giorno dell a
scomparsa STAGNO Rocco si era recato a Bernate Ti ci no, ed proprio dalla corri spondente
cella che parte l' ultima telefonata effettuata prima di spegnere il telefono, ovvero quella delle
12: 18 diretta alla mogli e COPPOLA nella quale l' uomo, come riferito dalla teste nella
denuncia del 31.3.2010, avvis la donna di non aspettarlo per pranzo.
Lo svil uppo dell e indagini - con particolare riferimento all' esame dei tabulati telefonici sul
cellulare in uso a STAGNO Rocco ed alla audizione delle due persone con le quali l' uomo
aveva avuto dei contatti telefonici la mattina del 29 marzo 20 10 (s.i. 1. di ANSELMI Jonata e
LOVERSO Salvatore) - portava a ritenere che la scomparsa di STAGNO Rocco fosse
conseguenza di un omicidio e che PRESTIA Leonardo, proprietario della cascina si tuata in
corrispondenza della cella agganciata dal cellul are dello STAGNO in occasione dell'ultima
telefonata alla moglie, fosse coi nvolto nel reato.
Le indagini si erano, infatti , concentrate sul PRESTI A e l'acquisizione dei tabul ati relativi all e
utenze in uso al medesimo confermava un pri mo dato: ovvero che effetti vamente STAGNO
Rocco la mattina del 29 marzo 2010 aveva avuto un contatto con l' RESTIA Leonardo.
Considerato che l'ultima tel.efonata alla moglie risulta effettuata dall a cella corri spondente a
Bemale Ticino, possibi le affermare che egli a quell ' ora si trovasse proprio dal PRESTIA,
come riferito da BELNOME.
~
TRIBUNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice pe r le ind agi ni preliminari
foglio nr. 68
Le indagini successive hanno confermato tale ipotesi e fornito ulteriori elementi dai quali si
ricava una piena conferma di tutte le affennazioni del collaboratore di gi usti zia.
Come si legge nelle not e dei Carabinieri di Seregno del 16 novembre 2010 e 14 di cembre
2010
24
l' esame dei tabulati dei soggetti coinvolti (STAGNO Rocco, PRESTIA Leonardo,
ZANCHTN Massimi li ano), confrontat i con quelli emersi a seguito di quell a opera di
"rivisitazione" del materiale probatorio facente parte del procedimento penale nr. 478 16/08
mod, 2 1 (indagi ne "Tenacia") poi riunito al nr. 43733/06 modo 21 (i ntercettazioni telefoniche
ed ambientali a carico di CRISTELLO Rocco, FORMICA Claudio e ELI A fRANCESCO,
tracciamenti GPS, ha dato dei risultati ecl atanti che sono riassunti nell a nota del ROS di
Milano del 16 febbrai o 2011 Nr. 46/1-2 di prot.
25
e nella nota dei Carabinieri di Seregno
dci 14. 12.2010 nr. 113/15-37 di prot.
26
; risultati che consentono di riscontrare pienamente
guanto dichiarato da BELNOME Antoni no in merito al coinvolgimento nell'omicidio di tutti
gli indagati, ai mezzi dalle stesse utilizzati, agli spostamenti effettuati, agli orari ed ai luoghi
descritt i dal coll aboratore. .
Dal combinalo disposto dell e conversazioni telefoni che ed ambientali esaminate e le
risultanze dei tabulati telefonici comprensivi dell a locali zzazione dei titolari delle vane
utenze, pu affennarsi con certezza quanto segue:
il29 marzo 20 10 CRISTELLO Rocco, CRI STELLO Francesco, FORMICA Claudio,
ELIA Francesco, ZANCHIN Massimiliano si trovarono in un bar situato nei pressi del
terreno dei Cristello a Seregno (localit ben nota alle Forze dell 'Ordine) per progettare
qualcosa di illecito, come si evince chiaramente dal tenore delle conversazioni registrate,
dal linguaggio criptico, dal rifennento ad anni (in tal senso debbono intendersi espressioni
quali " ferri " o "martell o pneumatico") e dall a ulteriore circostanza che CRI STELLO
Francesco e ELIA Francesco (gli unici intercettat i per lungo tempo) che si no ad un
momento prima parlavano a voce alta, a partire dalla telefonata con cui CRI STELLO
Rocco "convoca" il fratello, cambiano tono parlando a voce bassa in calabrese stretto;
l' incontro tra i soggett i suindi cati preceduto da un contatto tra Massimili ano ZANCHIN
(che ri sulta presente al luogo dell 'appuntamento) e PRESTI A Leonardo; importante
ril evare che il li nguaggio utilizzato da ZANCHIN (che utilizza la scusa della vendita
dell ' automobile) significativo del fatto che quest i fosse ben consapevole della natura
dell 'ambasciata che stava trasmettendo;
tale contatto, a sua volta, preceduto da due contatti tra PRESTIA e la vittima che, come
stato parimenti pienamente provato, effettua l' ultima telefonata alla moglie alle 12, 18
agganciando una cella corrispondente al terreno del PRESTlA; anche PRESTIA, secondo
quanto si evince dai dati ri levabi li dai tabulati del suo cellulare, si trova in quel momento
nella cascina di Bernate Ticino;
l'anali si delle celle ha evidenziato che in corrispondenza dell a telefonata delle ore I l ,32
tra CRISTELLO Rocco e CRl STELLO Michele, l' utenza in uso a CRl STELLO Rocco
agganciava la cella di Seregno Area Meredo, ubi cata a poca distanza dal terreno sito in via
De Nicola, ave alle ore 11. 36 giungeva l'autovettura con a bordo ELI A Francesco e
CRISTELLO Francesco e vi sostava fino alle ore 11 .41.
Inoltre nel lasso di tempo indi cato, cio alle 11. 35, anche " utenza in uso a ZANCHI N
Massimiliano che effettuava una chiamata verso l' utenza in uso a PRESTI A Leonardo,
24 In faldo D.
25 In faldo C.
16 In fa Id. D.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Urnci o del Giudice pe r le indagini preliminari
foglio nr. 69
veni va censita dalla cell a di via Cavalla di Baruccana di Seveso, insistente sull 'area del
terreno in questione.
Anche l' ulenza in uso a. FORMI CA Claudio, che all e ore 11.37, riceveva una chi amata
datl ' utenza 034344164 veniva localizzata dall a cell a di Via Don Vigano di Cesano
Maderno, sempre poco distante dal terrene di via De Nicola.
E" possibi le, dunque, affermare che tra le ore 11. 32 e le ore 11.41 al terreno di via De
Nicola di Seregno fossero presenti: CRJ STELLO Rocco, FORMICA Claudio, ELIA
Francesco, CRI STELLO Francesco c ZANCHTN Massimiliano.
Inoltre all e ore I l.35, quando ZANCHIN contatta \' utenza in uso a PRESTIA Leonardo,
la cella che localizza il numero in uso a quest ' ultimo era quell a di Cuggiono via Vicinale
e/a cimitero, la stessa che all e precedenti ore 11.1 7 censiva l' utenza in uso a STAGNO
Rocco.
Sempre alle ore 11.35 ELI A Francesco tramite l' utenza 3474354 198, contattava la
convi vente OSZ Ana Maria sull 'utenza 3393420048 all a quale diceva di essere a Milano
(iII realt si IrOl'am (I Seregllo iII via De Nicola) e che sarebbe ri entrato per le ore 14:00.
Alle ore 11.41 l' autovettura in uso ad EllA Francesco partiva da via Dc Nicola di
Seregno e giungeva alle successive ore 11.51 vicino alla via lSlria di Cabiate ove rimaneva
parcheggiata sino alle ore 16.45.
almeno tre di coloro che ri sultano presenti al famoso bar dell ' appuntamento (ELIA,
CRISTELLO Francesco e FORMICA Claudi o) si spostano dal bar al terreno, come si
evince dall 'ascolto dell e conversazioni ambientali sull a YARlS;
come dimostra l' esame. del tracciato del GPS posizionato sulla moto del CRISTELLO
Francesco quest'ultimo dopo essere sceso dall ' auto di ELIA si reca a casa propria per
prendere la moto con la quale (come si ricava dal tracciato GPS) va a prendere ELI A
Francesco; i due si recano si no all ' uscita di MEREDO.
Significativo inoltre il fatto che, dopo tali eventi , tutte le utenze oggetto di
intercettazione, ovvero quelle in uso a CRISTELLO Rocco, FORMI CA Claudio ed ELIA
Francesco, non generarono pi traffico, in particolare risultavano spente e tali rimanevano
si no all e ore 15.20 e 15.22, momento in cui quell a in uso a CRl STELLO veniva censita
dalla cella di Via Mazzini Paderno Dugnano e quell a in uso a FORMICA dal\ a cella di
Via Toti E., IIC Paderno Dugnano.
Le cell e in questo caso avevano area di copertura prospicienti, entrambe si tuate a ridosso
dell a SS 35 Milano - Meda.
Quell a in uso ad ELI A, invece, veni va censita alle orc 16.44, la cell a indi cata era quella
di Mariano Comense via Pio X nr. 34.
Il dalo signifi cat ivo che nel lasso di tempo che va dall e ore 11. 5 1, ul timo evento
documentabil e dalle intercettazioni in questione, sino all e ore 15.22, tutti i protagoni sti
hanno spento i cellulari , evidentemente per evitare di poter essere "tracciati".
Nel periodo di tempo indicato avrebbero avuto tutto il tempo per raggiungere Bernate
Ticino, ove si trovavano STAGNO Rocco e PRESTI A Leonardo, e farvi ritorno.
Le dichiarazioni di BELNOME Antoni no si inseri scono nel quadro appena evidenzialo
compl etandolo e fornendo u;la sorta di "chiave di lettura" dj tutti i dat i acquisiti.
La conoscenza da parte di BELNOME di tutta una serie di dettagli relat ivi alla vicenda in
esame (conoscenza che lrova puntual e ri scontro nel materiale appena esaminato) dimostra in
modo inequivocabile il pieno coi nvolgi mento di quest ' ult imo nell ' omicidi o di STAGNO
Rocco e connota di particolare pregnanza le dichiarazioni dci collaboratore.
~
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio dci Giudice per le indagini preliminari
foglio Ilr. 70
Da ultimo deve farsi menzione di tutta una serie di riscontri re lati vi a ci rcostanze, per cos
dire, "di contorno" rispetto alle dichi arazioni di BELNOME.
Si tratta dci riscontri relativi ai mezzi nella disponibilit degl i indagati in relazione (illustrati
nella nota dei ROS di Milano 16.02.2011 n. 46/ 1_1
27
) ai qual i emerso quanto segue:
CRJSTELLO Rocco dispone di una seri e di autovetture tra cui una Smart di colore bianco
largala DS723CJ ;
CRISTELLO Francesco risulta avere la disponibili t della moto di cui si detto sinora,
tanto che a bordo della stessa venne inserito un GPS dall a Procura di Como.
Altro importante ri scotro all a dichiarazioni del BELNOME che merita di essere evidenziato
che il 4 maggio 2010, CRJSTELLO Michele veniva tratto in arresto dai Carabinieri di
Mariano Comense perch trovato in possesso di una pistola marca BERETT A calibro 7,65
con caricatore inseri to, ci a confenna del fatto che quest'ultimo aveva evidentemente il
compito di custodire le anni per il gruppo, come del resto emerge chiaramente dalla
conversaizone teleFonica del 29 marzo 20 10 richiamata dal PM nella quale CRJ STELLO
Rocco chi ede a CRlSTELLO Mi chele dove si trovino le chi avi per recuperare il "martell o
pneumatico".
3.3 I gravi indizi di colpevolezza e la partecipazione al sOflalizio mafioso18
Sulla base degli element i evidenziati dal PM possono ritenersi acqui siti precisi ri scontri circa
la partecipazione all 'omicidio di STAGNO Rocco di tutti gli indagati menzionat i da
BELNOME Antoni no, mentre le ricerche del cadavere proseguono alacremente.
Per quanto riguarda PREST1A Leonardo si richi amano le risultanze relati ve ai tabulat i
telefonici nei quali vi prova sia dei contatti con STAGNO Rocco che di quelli
immediatamente successivi con ZANCHrN Massimiliano, oltre che della presenza presso la
cascina di Bernate Tici no in concomitanza con la presenza di STAGNO Rocco.
Deve, inoltre, aggiungersi che il PRESTIA il 4 febbraio 20 11 stato tratto in arresto perch
trovato in possesso, a seguito di una perquisizione disposta dal PM, di tre pistole di cui una
avente matricola abrasa dall o stesso detenute all ' interno di un mobile posto nel soggiorno
della propri a abitazione.
Per quanto riguarda ZANCHIN Massimiliano, indicato da BELNOME come colui che
doveva fare da tramite tra PRESTIA Leonardo e CRJ STELLO Rocco, stata acquisita la
prova sia della telefonata mattut ina con il PRESTIA che di quella con cui egli avvisa
CRlSTELLO Rocco che, per una Fortunata coi ncidenza, stata intercettata dai ROS e
confenna pienamente le dichiarazioni del BELNOME.
ZANCHrN, inoltre, in base base ai dati forni ti dai tabulati telefonici, risulta presente nei pressi
del bar ove avvenuto l' incontro tra gl i appartenenti il gruppo di fuoco (cell a di via Cavalla di
Baruccana di Seveso, insistente sull ' area del terreno in questione) in un orario pienamente
corrispondente con quello in cui ri sultano presenti gli altri indagati e compatibile con quanto
dichiarato da BELNOME.
27 In fa Id. C.
28 Si evidenzia che il 26.2.20 11 stata richiesta ed autorizzala la riapenura delle indagini preliminari nei
confronti di ELIA Francesco, TEDESCO Domenico e FORMICA Claudio per il reato di cui all 'an. 416 bis cp.
TRI BUNALE ORD INARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
f oglio IIr. 71
Analoghe considerazioni valgono per FORMlCA Claudio, CRI STELLO Rocco,
CRJSTELLO Francesco ed ELIA Francesco. A definiti va confemla di quanto riferito dal
collaboratore si ri chi ama il contenuto delle intercertazioni telefoniche ed ambientali riportate
nella richiesta del PM e in diritto non ri leva che gli ultimi due non abbiano da ultimo
raggiunto l'aia del delitto, essendo sufficiente l' attivit preparatoria e di basisti per
configurare il concorso punibile.
Per quanto concerne la posizione di TEDESCO Domenico, si osserva che sebbene l' esame
dei tabulati telefonici (peraltro limitato alle utcnze note alla P.G. operante) non abbia
consentito di acqui sire il riscontro circa la presenza insieme ai complici nel luogo
dell'appuntamento e dunque della sua partecipazione all a fase esecutiva dell'omicidio (fase in
cui viene invece indicato come presente da BELNOME), si tuttavia acqui sita la prova della
sua partecipazione ad uno dei momenti salienti della fase preparatoria, ovvero l'incontro
dell' Il marzo 20 l O avvenuto tra BELNOME, TEDESCO Domenico e PRESTIA Leonardo
presso la cascina di quest' ultimo e documentato dal servizio di OCP dei Carabinieri di Monza
e daJle concomitanti intercettazioni dell ' utenza all'epoca in uso al BELNOME.
Infatti , l'ascolto delle telefonate registrate in occasione dell ' incontro ha permesso di appurare
che la persona che si insieme al BELNOME (che in un primo momento non era stata
identificata) proprio TEDESCO Domenico, come dimostrato dalla fase finale della
telefonata intercettata in cui a parlare proprio il TEDESCO.
BELNOME ha pi volte ribadito che TEDESCO era ben consapevole del progetto
omicidiario ordito ai danni di STAGNO Rocco avendo partecipato sia al famoso pranzo
presso la cascina di PRESTI A che a una parte dei successivi incontri con quest ' ultimo
avvenuti nel piazzale antistante lo stadio e, d' altra parte, stante la delicatezza del momento
(siamo a poche setti mane dalla Pasqua, ovvero dalla imminente visita dello STAGNO al
PRESTI A) BELNOME non avrebbe mai e poi mai coinvolto un soggetto inconsapevole e del
tutto estraneo al progetto, cos esponendosi al rischio che lo stesso sfumasse.
In diritto, a prescindere dalla presenza sul luogo del delitto (che per provata dalla
testimoni anza del collaboratore) ci equivale in ogni caso ad aver concorso nell 'omicidio.
Debbono, infine, evidenziarsi le risultanze degli accertamenti effettuati dal ROS di Milano
(ri assunte nella nota nr. 46/ 18 di prot. dci 24_2_201 129) circa la rilevata presenza di alcuni
degl i indagati presso la cascina di Bernate Ticino o presso lo stadio San Siro di Milano.
Come gi evidenziato, BELNOME riferisce di un pranzo alla casci na del PRESTIA che si
svolte diversi mesi prima dell'omici di o (cui parteciparono, tra gli al tri , anche CRI STELLO
Rocco, FORMICA Claudi o) e di ulteriori incontri con il PRESTIA, ai quali BELNOME
partecip insieme a CRJ STELLO Rocco, FORMICA Claudi o e, in alcuni casi , TEDESCO
Domenico.
In punto di partecipazione degli indagati alla ' ndranghela, valgono le seguenti considerazioni.
CRISTELLO Rocco viene ora indicato da BELNOME come il capo della locale di Seregno,
succeduto al cugino morto dopo l'omicidio di quest' ultimo: nell a misura cautelare veniva
indicato quale affili ato alla locale di Mariano Comense in ragione della sua vici nanza con
MUSCATELLO Salvatore. E' gi stato catturato e posto in custodia cautelare per art. 416 bis
C.p. con ace 517/2010. La sua importanza gi emergeva in occasione della visita di
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TR I BUNALE ORDI NA RIO DI MI LANO
UfficIo del Giudice per le indagini preliminari
f oglio Ifr. 72
GALLACE Vincenzo ai primi di marzo del 2009. AI " summit" presso la ditta 1M ES di
Boll ate erano tuttavia presenti , evidentemente in sua vece, FORMICA Claudio ed il fratell o
CRISTELLO Francesco.
Si rammenta che secondo le dichiarazioni di Belnome in occasione di questo incontro
GALLACE chi ese il sostegno di MANDALARl Vi ncenzo e dei CRlSTELLO per organizzare
un agguato in danno del figlio di NOVELLA Carmelo.
CRI STELLO Francesco, come il fratello Rocco, detenuto per il reato di cui all ' art. 4 16 bis
C.p. viene indicato da BELNOME Antonino come affiliato alla locale di Seregno; nella mi sura
cautelare veniva indicato quale affi liato alla locale di Mariano Comense come il fratello.
Nel l' interrogatorio dell o marzo 201 1 Belnome precisava che sia CRISTELLO Francesco che
FORMICA Claudio presero parte al summit di Boll ate perch avevano sposato la linea di
GALLACE Vincenzo, come del resto il defunto CRISTELLO Rocco.
FORMICA Cla ud io detenuto nel l' ambito del procedimento penale nr. 72991110 modo 21
(nato a seguito dello straJcio dal nr. 43733/06 modo 2 1) poich corresponsabile
nell ' occultamento delle armi rinvenute nel maneggio di Bregnano.
E' indicato da BELNOME come Capo Societ del locale di Seregno e questa sua carica
spiega anche la sua presenza al summil presso la dina IMES di Mandalari. Secondo il
racconto del collaboratore gli fu conferita la dote di "Trequartino" in Calabria nell' apri le del
2010. A questo proposito si riscontra che in un servizio di ocp stata ri levata la sua presenza
al MOLO 13 di Guardavalle, noto luogo di ritrovo dei fedeli ssimi di GALLACE Vincenzo. In
ragione di queste emergenze e dall a sua partecipazione all ' omicidio in danno di TEDESCO
Antonino, deve ri tenersi pienamente riscontrata la chiamata in reit di BELNOME anche con
rifeirimento all'affi liazione alla ' ndrangheta e va d isposta nei suoi confronti la misura
cautelare in carcere a nche per il reato di cui all 'art. 4 t 6-bis c. p. come diretti vo del locale
di Seregno.
l' RESTIA Leona rdo indicato da BELNOME come affi liato alla ' ndrangheta da tempo;
nell ' interrogatorio del 26 novembre 20 10 Belnome affermava che in origine era stato
rimpiazzato in Calabria e che si era dedicato ad att ivare un locale nella zona di Modena.
Nel successivo interrogatorio del l O marzo 2011 precisava che, bench lo conoscesse sin da
ragazzo, non lo frequent per anni sino a che ZANCHIN Massimiliano gli rifer che
PRESTIA aveva piacere di rivedere sia lui che CRJ STELLO Rocco cugino del deceduto.
Diceva inoltre che PRESTIA gli ri fer di avere avuto un "buonordine" nella zona in cui
abitava (Bernate Ticino) da parte di Enzo Rispoli con l' autori zzazione di Novella. A questo
proposito si evidenzia che, come risulta dai certificat i di residenza allegati alla nota del ROS
di Milano del l O marzo 2011 nr. 46/ 1- 13 di prot. , PRESTI A Leonardo stato residente a
Medesano in provincia di Parma dal 13.9. 1995 al 20. 10.1999 e successivamente a Noceto
(Parma) dal 20.10.1999 al 21.2.2003 .
La sua disponi bilit ad operare quale basista nell 'omicidio in danno di STAGNO Rocco,
importante personaggio dell a ' ndrangheta insediata in Lombard ia (era il capo societ del
locale di Seregno) si spiega solo con il suo essere affiliato all a ' ndrangheta e, dunque, "a
di sposizione" degli altri affi liati. Belnome rifer isce che quale premio per il ruolo avuto
nell 'omici di o STAGNO a PRESTIA Leonardo fu concessa la dote dell "SANTA". La
cerimoni a si svolse in una fattor ia in via di identificazione nella zona di Lentante sul Seveso e
- come precisato nell ' interrgoatorio del l O marzo 20 11 - e vi parteci parono anche i
Mandalari , ASCONE Rocco e PANAJ IA Michael.
TRIB UNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 73
In effett i anche dopo l'omicidio si registrano dei contatti con CR1STELLO Rocco e
FORMICA Claudio e con lo stesso PANAJlA che lo chiamava per preannunciare una slia
visita a Bernate Ticino proprio due giorni prima dell'esecuzione dell e misure autelari del
13. 7.2010. Va pertanto disposta nci suoi confronti la misura cautelare in car cer e anche
per il reato di cui all' a rt. 416-bis c.p. come partecipe allocale di Seregno.
ELI A Francesco era gi emerso nell a presente indagi ne come soggetto che abitualmente si
accompagnava ai CRISTELLO (vedasi scheda personale) ed era stato oggetto di attenzione
anche perch vitt ima designata di un progetto omicidiari o ad opera di STAGNO Antonio.
Solo grazie al pronto intervento dei Carabi neri che sequestrarono in un box di Mi lano l'auto
di provenienza furtiva e le armi gi predisposte per l'agguato fu sventato il progetto
omicidiario. Il movente da ricercarsi nella sua vici nanza a BELNOME e CRISTELLO,
nell' ottica di una vendetta tr.asversale contro costoro che, in occasione di incontri calabresi cui
aveva presenziato lo stesso ELI A, avevano messo in cattiva luce gli STAGNO.
Nell ' interrogatorio del IO marzo 201 I il collaboratore precisava che ELIA era un "uomo
d' azione" dei CRJSTELLO e che era presente in tutte le "azioni di fuoco" che questi
pianificavano. Di ce inoltre che alcuni mesi prima dell a esecuzione dell 'ordinanza cautelare
ELI A, che si no a poco prima aveva avuto lo "sgarro", ebbe la dote dell a "SANTA"
Ancora il 12 febbraio 201 0 nell 'ambito del procedimento "Tenacia" gl i operanti
monitoravano un viaggio di CRJSTELLO Rocco ed ELI A Francesco a Guardavalle
evidentemente finalizzato a portare cIo a ri cevere ambasciate per conto di BELNOME e
dirette a GALLACE Vincenzo.
Tenuto conto di questo scenario anche nei suoi confronti deve ritenersi riscontrata la chianlata
in reit di BELNOME in ordine al reato di cui all ' art. 416 bis C. p. e va disposta anche nei
suoi confronti la misura cautch, r e in carcere anche per il reato di cui 416-bis c. p.
come partecipe del locale di Seregno.
TEDESCO Domenico cugino di BELNOME e fi gli o di ALDO, gestore del MOLO 13 di
Guardavalle; l'abituale accompagnatore di BELNOME Antoni no.
Di estremo signi ficato la sua presenza in occasione della visita di GALLACE Vincenzo ai
primi di marzo del 2009: presente sia all ' incontro presso la ditta di Mandalari sia il giorno
successivo presso il Carrefour di Paderno Dugnano. In sostanza lui e Belnome ebbero
nell'occasione il ruolo di guardaspalle di Gallace e, a Paderno Dugnano, garanti vano la
sicurezza e riservatezza dell ' incontro (vedasi la relazione di servizio dei CC. Monza). Gi si
sono evidenziati i contatti e gli incontri con CARNOVALE Antoni o, PANAJlA Michael e
con altri affiliati della locale di Giussano.
Nell ' interrogatorio del l O marzo 201 1 Belnome precisa che TEDESCO Domeni co fu affili ato
alla ' ndranghela presso il maneggio di Bregnano in epoca successiva all 'omi cidio Novella e
che fu lui a " portarlo". Dice inoltre che in epoca recente ebbe la dote di "camorri sta" e che in
tale occasione venne "sponsori zzato" da PANAJIA Michele con l'avvallo di Belnome. La
cerimonia si svolse a tiro al pianello di Tromello in provi ncia di Pavia. Anche nei suoi
confronti pienamente riscontrata la chiamata in reait di BELNOME anche con ri feri mento
al reato di cui all'art. 416 bis C.p. e va appli cata nei suoi confro nti la misura cautelare in
carcere anche per il reato di cui all'art. 41 6-bis c. p.
ZANCHIN Massimiliano a detta di BELNOME non ancora stato "battezzato" ma un
"contrasto onorato" ovvero un soggetto in prova che aspira all ' affiliazione.
Nell ' interrogatorio del 1
Q
marzo 2011 il collaboratore precisa che con il termine "contrasto

TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni preliminar i
foglio Ilr. 74
onorato" si intendono tutte quelle persone che "fiancheggiano la 'ndrangheta' nel senso che
"sono a disposizione, possono tenere armi, portare e ricevere ambasciate ". Dice inoltre che
"si tralla di soggelti destinati a divenire affiliati alla 'ndranghe/a".
Nell 'i nterrogatorio del l o marzo 2011 Belnome aggiunge che ZANCHIN era legato al defunto
CRISTELLO Rocco e che quest' ultimo teneva in part icolar modo a lui tanto che lo port con
s ad una riunione presso il maneggio di Bregnano anche se al momento di discutere di
questioni di ' ndrangheta ZANCHIN fu messo da parte. Dice che ZANCHIN era sempre "a
disposizione" e che svolgendo l' attivi t di mediatore immobili are offri va agli appartenenti al
sodal izio criminoso le opportunit pi vantaggiose in campo immobiliare segnalando anche
quali fossero le societ in espansione ovvero quelle pi appeti bi li dal punto di vista estorsivo.
Son del resto significative le sue frequentazioni ; dalla scheda personale emerge che era in
contatto con FORMICA Claudio, all'epoca latitante nell 'ambito del presente
procedimento. Sono altres signifi cativi i controlli con CRlSTELLO Rocco, pochi giorni prima
che costui venisse ucciso, GAMBARDELLA Gerardo e BAGNATO Francesco, i cui
documenti (contraffatti con la sostituzione della fotografia) furono trovati nella disponibilit
di FORMI CA Claudio al momento del suo arresto (si veda la nota del ROS di Milano nr.
46/1-13 dell o marzo 2011 in atti).
La disponibilit prestata nell ' omicido STAGNO Rocco ed il suo ruolo di inlernlediario tra
STAGNO Antonio e STAGNO Gianluca e SESSA Alessandro, a cui i primi due avevano
chiesto il pagamento di una tangente (vedasi interrogatorio del 20 gennaio 2011 e del l O
marzo 20 Il ) fa ritenere che egli con la propria condotta abbia comunque contribuito al
rafforzamento dell ' associazione mafiosa e che, pertanto, anche nei suoi confronti debba essere
disposta l' applicazione di misura cautelare anche per il reato di cui all'art. 416-bis c.p.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Uffic io dci Giudi ce per le indagin i preliminari
4 OMICIDIO DI TEDESCO Antonio inteso l'Americllllo
JO
foglio nr. 75
Il 28 aprile 2009, alle ore 12,31, GALATI Giuseppina si presentava presso la Stazione dei
Carabi neri di Paderno Dugnano per denunciare la scomparsa del proprio marito TEDESCO
Antonio nato a Footoscreyaul (Australi a) il 26.8.1 963, uscito dall a propria abitazione sila a
Paderno Dugnano in via Aurora nr. 12, la manina del luned 27 aprile 2009 ulle ore 9,00 per
recarsi, come di consueto,' presso ['ufficio dell a ditta "EDIL SCAVI TV s. r.l. " sita nel
medesimo comune.
Verso le ore 12:30 la donna lo aveva contattato alt' utenza cellulare Dr. 347-3678332 ed aveva
appreso dal Tedesco che questi si trovava presso lo studio del commercialista a Cinisello
Balsamo in via Segantini.
Alle successive 15:15, secondo quanto riferitole dal figlio, quest' ultimo lo aveva chi amato al
telefono e l' uomo aveva detto al fi gli o che era in giro per delle commissioni.
La donna riferisva inoltre di avere successivamente appreso da un meccani co amico di
fami glia che il TEDESCO si era recato da lui verso le 15:30 per un problema all a propria auto
Ford Fiesta targata BR023MJ.
Lei stessa aveva provato a chi amarl o verso le 16:30 ma il tel efono risultava spento e non
aveva pi avuto noti zie.
All e successive ore 15:00 del medesimo 28.04 i Carabinieri di Paderno Dugnano venivano
avvisati dai fami liari di TEDESCO Antonio del ritrovamento dell' autovettura del TEDESCO
presso il parcheggio del ri storante "SERENELLA" sito a Paderno Dugnano Strada Statale nr.
35. L'automobile era parcheggiata regolamlcnte chiusa (tanto che veniva aperta con le chiavi
fomi te dai famil iari) e all'interno veniva rinvenuto, oltre ad una serie di altri oggett i e
documenti di propriet dello scomparso, il telefono cellulare dell'uomo (chc era spento).
comprensivo della scheda WIND ed una tessera Vodafone.
Secondo quanto ri sulta dall.'annotazione di servizio dei Carabinieri di Paderno Dugnano, a
ritrovare l'auto era stata ritrovata da un amico di famiglia GRILLO Stefano il quale aveva
notato il veicolo mentre passava per caso ed aveva avvisato i familiari del TEDESCO.
I primi accertamenti esperiti presso il ristorante pennettevano di appurare che il sistema di
videosorveglianza del ri storante non era attivo.
Nell'immediatezza si apprendeva, inoltre, seppure informai mente, da personale del ri storante
che alle ore 19,00 del 27 aprile 2009 l'autovettura del TEDSCO Antonio non era presente nel
piazzale. mentre era stata notata verso le ore 7,00 del giorno seguente.
Successivamente (si veda la nota dei Carabini eri di Paderno Dugnano del 28 maggio 2009 in
atti con allegato verbale di s.i.t. del 15.5.2009) veni va sentito a s.i.t. Ahmcd SAJ1D,
dipendente del ri storante "SEREN ELLA" con mansioni di parcheggiatore.
L' uomo riferi va di svolgere le proprie mansioni di parcheggiatore ogni giorno dal luned al
venerd con orario dall e ore 7,00 alle ore 14,00, precisando per che d fatto solito trattenersi
sino alle ore 18 circa, fatta eccezione per il caso in cui siano previsti eventi part icolari (quali
matrimoni o altre feste) nei quali si tratt iene anche oltre l'orario di lavoro.
Il testimone diceva di avere lasciato il posto di lavoro verso le ore 18,00 del 27 april e 2009 e
di non avere notato l'autoveuura del TEDESCO e di avere notato l'auto la mattina del 28
lO Cfr. Rich. PM 2/312011 pp. 196 ss., faldo F - G e da ultimo atti e CT relativi all'esumazione del cadavere
presso il maneggio di Bregnano, atti ad int egrazione trasmessi il 28.03. 201 I.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Urricio dcI Giudice per le indagin i preliminari
f oglio nr. 76
aprile 2009 verso le I l :30 in quanto lo stesso era parcheggiato nell o spiazzo solitamente
ri servato ai mezzi pesant i dei fornitori e creava qualche disagio.
In quell a circostanza lui aveva cercato di rintracciare il proprietario senza successo. Nel
pomeriggio l'auto era ancora nello stesso posto, anche se non costituiva pi un problema
perch il traffico dei mezzi era oramai diminuito.
Le indagini proseguivano con l' acquisizione dei tabulati telefonici relativi alle utenze in uso a
TEDESCO Antonio al fine di ricostruire i movimenti dell'uomo nel giorno dell a scomparsa.
4./ Le dichillrllzioni
Il collaboratore ha parl ato per la prima volta dell' omicidio di TEDESCO Antonio detto
"l'americano" nell 'interrogatorio del 13.10.2010 nel quale aflennava di conoscere sia i
mandanti - che indicava in RUGA Andrea e GALLACE Vinccnzo- che gli esecutori
materiali , ovvero: CARNOVALE Antonio, CARI STO Luigi, DI NOTO Salvatore,
SESTITO Sergio.
Nel successivo interrogatorio del 17 novembre 20 I O precisava che era presente anche
NAPOLI Maurizio.
Di ceva, inoltre, di conoscere esattamente il luogo ave il cadavere era stato occultato ovvero a
Bregnano all ' interno di un maneggio e lo indicava con precisione tanto che il 18.10.2010
veni va esumato nel luogo indicato un cadavere di sesso maschile copert o da uno strato di
calce.
Belnome precisava, sin dal primo interrogatorio, di non avere preso parte all 'omicidio ma di
essere venuto a conoscenza del del itto e dei dettagli dell'esecuzione in quanto personalmente
informato da CARNOVALE Antonio c CARI STO Luigi il giorno stesso dell ' omicidio.
Tale vers ione stata mantenuta in tutti i successivi interrogatori compreso quello del
dicembre 20 I O nel quale egli ha parlato diffusamente della vicenda.
Secondo il racconto del coll aboratore, il 27 aprile 2009 verso sera CARI STO Luigi e
CARNOVALE Antonio si presentavano presso l'abitazione di sua sorella sita a Milano, dove
lui si trovava insieme al cugino Domenico TEDESCO e gl i riferivano dell'omicidio nei
minimi particolari.
Precisava, inoltre, che la visita fu del lutto improvvisata e non preceduta nemmeno da una
telefonata e diceva in proposito che i due correi sapevano che lui era solito utilizzare
l' appartamento della sorell a la quale, di fatto, non ci abitava.
Egl i ri cordava bene che era di sera e che dopo il racconto i tre uscirono di casa per andare a
controllare che la macchina del TEDESCO fosse ancora nel parcheggio di Paderno Dugnano
ed in quel momento era certamente buio. E' bene sottolineare che Selnome sin dal primo
interrogatorio (quello del 13 ottobre 2010) forniva una spiegazione precisa del motivo per il
quale, pur essendo lui il capo del locale di Giussano, non venne preventivamente avvisato del
progetto di uccidere TEDESCO Antonio ma soltanto infonnato dopo l' esecuzione.
Ri velava, innanzi tutto, che il movente dell'omicidio era duplice: da un lato vi era la vicinanza
del TEDESCO a NOVELLA Cannelo (motivo di per s sufficiente a giustificare la sua
eliminazione visti i rapport i tra NOVELLA e GALLACE) e, dall'altro lato, vi era un ulteriore
motivo per certi versi anche pi grave, rappresentato dal fatto che TEDESCO Antonio (si
veda pago 77 dell'interrogatorio del 13 ottobre 2010) .... parlava troppo sulle donne e in
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Uffi c io del Giudice per le indag ini preliminari
foglio nr. 77
Calabria avevano sen/ilo che si vantava che era stalo con una ragazza e con l 'altra e ha
nomina/o flnche mia sorella. "
Proprio in relazione a questo secondo motivo, ed al fine di evitare che BELNOME, venuto a
conoscenza del fallo che Antonio si era vantato di avere avuto una relazione con
sua sorella, agisse di impulso ( ..... Allora a me in Calabria non mi dissero nienle per paura
che mi rovinassi, nel senso se glielo diciamo che lui dice queste cose qua, f a qualche pazzia,
f a qualche cosa e si rovina"), l' omicidio venne deli berato ed attuato senza che Bclnome
veni sse preventivamente avvi sato, anche se, ad esecuzione appena avvenuta, CARNOVALE e
CARI STO si affrettarono a riferirgli ogni dettagl io, in ossequio al ruolo di capo locale di
Giussano da Be!nome rivestito all 'epoca dei fatti. Nell ' interrogatorio del 01.12.20 11, il
collaboratore ha ricostruito con dovizia di parti colari tutte le fasi che hanno portato
all ' omicidio, riferendo circostanze che - come si avr modo di illustrare- sono in parte
apprese dai diretti interessati (CARNOVALE Antonio, CARl STO Lui gi e DI NOTO
Salvatore) ed in parte - per quanto attiene all a fase successiva all ' omicidio - da egli stesso
vissute in prima persona.
L' omi cidio, secondo quanto riferitogli da CARNOVALE e CARISTO, venne deciso in
Calabri a da GALLACE Vincenzo e RUGA Andrea.
Con specifico riferimento al ruolo di mandanti di RUGA Andrea e GALLACE Vincenzo, il
collaboratore precisa che ogni decisione che riguardi GUARDA VALLE e MONASTERACE
viene presa da LEUZZI Cosimo, GALLA CE Vincenzo e RUGA Andrea.
Nel caso in questione i veri portatori di un interesse ad eliminare TEDESCO Antonio erano
gli ult imi due, mentre per quanto ri guarda LEUZZI, egli non ebbe modo di parlane
direttamente ma desume, conoscendo le dinamiche della ' ndranghela, che lo stesso fosse stato
messo al corrente della cosa 'e non si fosse opposto.
La conferma di quanto riferi togli da CARNOVALE e CARISTO, BELNOME la ebbe,
secondo quanto da egli dichiarato, dai diretti interessat i poco dopo il fatto.
Furono. infatt i. gli stessi Vincenzo GALLACE e Andrea RUGA, in occasione di un viaggio in
Calabria, a confermargl i di avere effett ivamente deliberalo l' omicidio di TEDESCO Antonio
ed a fornirgl i maggi ori delucidazioni sulla vicenda. I due padrini gli spiegarono anche che
avevano ritenuto di non metterl o a conoscenza del progetto omi cidiario perch temevano che
egli, venendo a sapere che TEDESCO si era vantato di avere avuto una relazione con sua
sorella, agisse di impul so commettendo qualche sciocchezza.
Gli raccontarono, anche, che vi era stato un primo tentati vo di omicidio ai danni del
TEDESCO, avvenuto in Calabria (il collaboratore non indeciso tra l'estate del 2008 ed una
festivit immediatamente successiva) e fallito poich TEDESCO al momento dell 'agguato era
in compagnia di un bambino.
Protagonisti dell ' episodio erano stati - secondo quanto riferilogli direttamente da GALLACE
Cosimo - quest' ultimo (fi glio di Vincenzo) e W1 ragazzo chiamalo " BETTEIU". Circa i
rapport i tra RUGA Andrea e TEDESCO Antonio, Belnome dice di non sapere del Ruga se
avesse mai dato qualche particolare incarico a TEDESCO. Precisa, tuttavia, di essere a
conoscenza del falto che TEDESCO Antonio e RUGA Andrea si conoscevano bene e si
frequentavano sia quando TEDESCO si recava in Calabria, sia quando RUGA veni va al nord.
Riferi sce anche che i due si incontravano spesso anche con un amico del TEDESCO di nome
Marco che faceva il meccani co presso una carrozzeria sita a Bollate o Nova Mi lanese.
Per quanto attiene alle modalit esecutive dell'omicidio - che come si detto, gli
furono riferi te in parte da CARNOVALE Antonio e CARI STO Lui gi e in parte da DI

TRIB UNALE O RDI NARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 78
NOTO Salvatore - BELNOME forni va un racconto estremamente dettagliato
dell 'omicidio di cui , evidentemente, stato informato nei particolari.
Egli raccontava di avere appreso che fu CARlSTO Luigi ad attirare TEDESCO
Antonio al maneggio di BREGNANO con un t ranello: essendo, infatti , risaputo il
desiderio di TEDESCO di entrare a far parte dell a 'Ndrangheta, CARISTO Luigi lo
contatt e gli comunic che quel giorno sarebbe stato "rimpiazzato" (ovvero iniziato
alla 'ndrangheta); a tal fine gli diede appuntamento nel parcheggio di un distributore di
benzina posto sulla M ILANO-MEDA nei pressi di un sexy-shop nell a zona di Paderno
Dugnano, dicendogli che quel giorno si sarebbe svolta la cerimonia di ini ziazione.
Con tale scusa, CARl STO fece lasciare a TEDESCO i cell ulari e gli effetti personali
sull 'auto che venne lasciata in sosta nel parcheggio. TEDESCO sal, quindi, a bordo
dell'auto guidata da CARI STO (una station wagon) e i due si diressero all a volta del
maneggio di Bregnano ove ad attenderli erano gi presenti DI NOTO Salvatore,
SESTITO Sergio e NAPOLI Maurizio.
BELNOME non sa se al1 'appuntamento al sexy-shop CARISTO si sia recato con
CARNOV ALE ma certo del fatto che al maneggio di Bregnano si trovarono tutti i
soggett i gi indicati che avevano organi zzato la fi nta affil iazi ,;me di TEDESCO per
poterlo attirare sul posto.
BELNOME spiega di aver avulO maggiori dettagli circa la materiale esecuzione
dell 'omicidio dallo stesso DI NOTO Salvatore in quanto il giorno seguente (o forse
due giorni dopo) lui stesso si rec al maneggio di Bregnano.
In tale occasione DI NOTO Salvatore gli rifer che il giorno de11'omicidio aveva dovuto
allontanare dal maneggio, con una scusa, un operaio extracomunitario di nazionalit
rumena che lavorava in nero presso di lui ; a tal fine lo aveva accompagnato in macchina
al vici no centro commerciale " Bennet" (pag. 3 1 dell ' interrogatorio del l O di cembre
2010: "Ah, mi spieg che siccome lavorava un extracomunitario da lui, gli dava una
mano, aveva dovuto prima sbolognarlo e lo accompagn alla Bennet).
Una volta rientrato al maneggio, aveva trovato gli altri (ovvero CARISTO Luigi,
CARNOVALE Antonio, SESTITO Sergio, NAPOLI Maurizio) che lo aspettavano
all' interno del capannone insieme a TEDESCO Antonio.
I quattro erano disposti in "circolo fonnato" difronte a TEDESCO Antonio per
inscenare in modo credi bi le la finta affiliazione.
A quel punto lo stesso DI NOTO spar a TEDESCO con una pi stola che, secondo
quanto ricorda, era una pi stola a tamburo.
L' uomo non si rese probabil mente conto che stava per essere ammazzato (pag. 31
dell ' interrogatorio del IO dicembre 201 O: " ... . .poi lui torn e li trov gi nel capannone,
messi li t/lffi a circolo formalO. E l lui, vedendo che a n c l ~ a la cosa non si era
disbrigata, ci pens lui, gli appoggi l 'arma e spar mentre erano luI/i... penso che lo
prese alle spalle ").
Belnome non sa fornire ulteriori particolari circa il punto in cui stato att into il
TEDESCO ma ricorda un altro particolare appreso da CARNOV ALE Antonio, ovvero
che dopo il colpo d' arma da fuoco ed al fine di evitare altre esplosioni, CARNOVALE
colp con un piccone TEDESCO Domenico.
DJ NOTO Salvatore gli rifer , inoltre, che la vi ttima fu spogli ata e che egli stesso si
occup di bruciare i vestiti e che, per quanto gli dato di ricordare, gl i vennero lasciati j
gioielli .
DI NOTO disse a BELNOME di avere provveduto egl i stesso a seppell ire il cadavere
all ' interno del capannone sito nel maneggio e indic il punto preci so che ben conosceva
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice pe r le indagi ni preliminari
f oglio nr. 79
poich era stato propno lui a fare la buca, di almeno 4 o 5 metri , utilizzando uno
scavalore.
BELNOME precisa che DI NOTO gli disse che aveva spogli ato il cadavere e, una volta
sistemato nella buca, era stata gettata della calce per favorire il processo di
decomposizione.
Anche l' anna, per come rireritogli sempre da DI NOTO Salvatore, venne distrutta da
parte di quest'ultimo.
Ricordava, inoltre, BELNOME di essersi arrabbiato parecchio quando vemlC a sapere che
all ' omi ci di o avevano preso parte anche SESTITO Sergio e NAPOLI Maurizio, in quanto i
due erano entrati da poco a far parte della 'ndrangheta e non era opportuno coinvolgerli subito
in un' attivit cos delicata.
CARISTO e CARNOVALE, tuttavia, lo rassicurarono dicendogli che si era trattato di un
modo per mel1erli all a prova e che, in ogni caso, i due s i erano comportati molto bene non
mostrando alcuna remora e prodigandosi nelle atti vit di occultamento del cadavere.
Il racconto di BELNOME proseguiva con le fasi successive all'omicidio, rife rendo a questo
punto quanto da lui direttamente vissuto.
Di ceva in proposito che dopo il racconto, si era recato insieme a CARNOVALE e SESTITO
sul luogo ove era stata lasciata la macchi na di TEDESCO Domenico, ovvero un piazzale
antistante un distributore di benzina nell e vici nanze del sexy-shop in locali t Paderno
Dugnano, costatando che l' auto era ancora nel posto in cui era stata lasciata. CARI STO e
CARNOVALE erano preoccupat i della eventuale presenza di telecamere perch sul luogo
erano presenti sia un bar che un di stributore di benzina.
In occasione del sopralluogo notarono che, effetti vamente, in corri spondenza dell ' entrata del
bar c' era una telecamera. Caristo e Carnovale pensarono anche di dare fuoco all ' automobile
del TEDESCO ma lui li fece desistere.
Precisava, inoltre, che in quell a occasione si limitarono a fare dei giri in macchina senza
scendere o entrare nel ri storante o nel bar, mentre nei giorni successivi lui stesso effeuu degl i
ulteriori sopralluoghi, ed in particolare si rec al bar o a fare benzina per capire se vi fossero
telecamere nel parcheggio del distributore e se le stesse potessero aver ri preso qualcosa di
sconveni ente. Ricordava che a partire dal giorno seguente l'auto non era pi nel posto in cui
l' avevano parcheggiata e che verosimilmente era stata rimossa dalle Forze dell ' ordine.
BELNOME spi egava infine che CARISTO Luigi gli rifer successivamente che sia la moglie
sia il figl io di TEDESCO Antonio lo avevano contattato per avere notizie del loro congiunto
dato che entrambi sapevano che CARI STO era stato l' ultima persona a vederl o.
CARlSTO era preoccupato del fatto che i familiari del TEDESCO potessero coi nvolgerlo
nell a scomparsa del loro congiunto e si era raccomandato con moglie del TEDESCO di non
riferire nulla alle Forze dell ' Ordi ne facendo leva sul fatto che lui aveva un fi glio malato e
tanti problemi fami liari .
4.2 Riscontri
Anche con riferimento all ' episodio in esame il riesame, all a luce dell e dichi arazioni del
collaboratore, del copioso materiale probatorio acqui si to nell ' ambito delle indagini esperite
nel procedimento penale or. 43733/06 modo 21 ha consenti to di acquisire signifi cat ivi
riscontri.
TRIB UNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni preliminari
foglio nr. 80
Un primo importante riscontro, particolarmente rilevante con riferimento al movente
dell'omicidio ed a lla individuazione del deceduto RUGA Andrea e di GALLACE Vi ncenzo
rappresentato, ancora una volta, da una serie di conversazioni (questa volta teleroniche) che
hanno come protagonista RUGA Andrea.
Come risulla dalla informativa dei Carabinieri di Ser egno Dr. 144/43-218 dci 31 ottobre
2009]\ , nel mese di marzo 2009 si registr l'arrivo immi nente a Milano di RUGA Andrea e,
conseguentemente, venne installata una intercettazione ambientale a bordo dell ' autoveuura
AUDI A4 targata BL057LF in uso a CANDIDO Giuseppe, persona che - secondo quanto
si no a quel momento emerso dalle atti vit di indagine- fungeva da auti sta e uomo di fiducia di
RUGA Andrea nei suoi viaggi al nord.
Il 6 marzo 2009, ovvero circa un mese e mezzo prima dell a scomparsa di TEDESCO Antonio
(avvenuta il 27 april e 2009), sono state registrate una serie di conversazioni avvenute a bordo
dell ' AUDI tra RUGA Andrea e CANDIDO Giuseppe detto " PINELLI ".
I due parl avano di un uomo di originare calabrese impiegalo presso il comune di Rho (MI),
dell a cui vita privata mostravano di conoscere molti part icolari, successivamente identificato
in MI RARCHI Vito.
Dal contesto del discorso, si evinceva chiaramente che un uomo, detto 1' '' Americano'', era
stato incaricato di "avvicinare" l' impiegato per "convincerlo" a fare un qualcosa di non
meglio precisato inerente al suo ufficio (si parla della consegna di alcuni assegni). Le
successive indagini hanno pemlesso di appurare che la persona indicata come " l'Americano"
era proprio TEDESCO Antonio.
Il successivo 29 mar.lO 2009, infatti, stata intercettata una conversazione tra CANDIDO
Giuseppe alias Pinelli ed un soggetto avente in uso l' utenza 3473678332, intestata proprio a
TEDESCO Antonio, nato a Footoscray (Australia), nel corso della quale CANDIDO dice al
suo interlocutore, da lui chiamato "Tonino", di fare il possibil e per cercare di avvicinare in
sett imana un soggetto non megl io precisato, ma dal contesto di evince chiaramente che il
rifer imento a MIRARCHI Vito.
Ancora, il 24 aprile 2009 alle ore 09.08 (progr. 6887 del 24.09.2009 intercettazione
CANDIDO), CANDIDO Gi useppe chiamava un uomo rispondente ad un ' utenza intestata a
tale SQUILLACIOTI Andrea, chiedendogli di farlo chi amare da "Tonino l' americano":
Successivamente veni vano registrati divers i tentativi di chia mata da parte dell'utenza
3473678332 intestata a TEDESCO Antonio all ' indirizzo di CANDIDO Gi useppe che, a sua
volta, tentava di richiamarlo senza ricevere risposta.
TEDESCO Antonio rispondeva finalmente al telefono e dal tenore della conversazione si ha
la definitiva confenna del fatto che il soggetto chiamato l 'americano TEDESCO Antonio.
Sebbene non si sia potuto appurare in cosa esatlamente consistesse la richiesta rivolta al
MlRARCI-{J di cui TEDESCO si fece ambasciatore, la seri e di conversazioni sotto riportate
di fondamentale importanza in quanto, da un lato, documenta i rapport i tra RUGA Andrea e
TEDESCO Antoni o e, dall'altro lato contiene riferimenti precisi al falto che, in epoca
prossima alla scomparsa del Tedesco, quest ' ultimo era in un certo senso caduto in disgrazia
presso il gruppo facente capo a RUGA Andrea e GALLACE Vincenzo.
Ed invero, dopo la scomparsa del TEDESCO la PG ha proceduto a riesaminare le
conversazioni relative alla vicenda MlRARCHI al fine di trarre elementi rilevanti per la
ricostruzione di quanto accaduto allo scomparso.
31 Cfr. Informativa conclusiva Compagnia CC. Seregno in faldo 70-77.
TRIB UNALE O RDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giud ice per le indagini prelimi na r i
foglio nr. 8 t
Anche in questo caso, come per la vicenda STAGNO, la ricerca ha avuto un esito positi vo in
quanto stata "ripesc3ta" una conversazione ambientale del 06 marzo 2009 contenente un
dialogo tra RUGA Andrea e PINELLI il cui contenuto non venne ini zialmente ben compreso
ma che, alla luce delle vicende successive e delle dichiarazioni di BELNOME Antonino,
costituisce un fondamentale riscontro a quanto da questi rifer ito circa il movente
dell'omicidi o di TEDESCO Antonio.
RUGA Andrea. nel parl are di TEDESCO Antonio, faceva espresso rifeimento ad una
situazione che lo ri guardava e che si era complicata, tanto che slava per "scoppiare una
bomba". A tale proposito, RUGA diceva chi aramente al suo interl ocutore che TEDESCO gli
aveva chi esto di "sal vari o" poich si era reso conto di come la cosa fosse diventata importante
e che non era pi possibile fermarl a.
Le parole di RUGA, lette all a luce degli eventi successivi e delle dichiarazioni di E L N O M ~
Antoninio, sembrarono presagire ci che sarebbe accaduto pi di un mese dopo.
progr. 4 del 06.03.2009 amhientale RUGA
II/Illacchilla RUGA Ane/rea e Pillel/i.
Alle orerI 0:28:33] lo conversazione assume if seguel/te lenore
Pil/efli:mi ha della l'Americal/o ieri: " hai vislO come sal/o le cose? ogni volra che viene qua
11017 mi sallira mai per belle, sempre che mi sgrida"
RUGA: /0 sgrido perche' .. ?
PiI/ el/i: poi mi ha della: "ieri. ieri hai ViSIO, e' sceso del/a macchina [Pinelli fa il verso di 1m
rimprovero] ho ragione. i so/di glieli ha dali a/fratello. Se 1I0n parlano trafralefli poi...
RUGA: quali so/di gli hai dafo fu a/ fratello, par/avallo de/lrallore. di I. 000. Oellro. Roberto
gli ha della 110. 1I0./i liti da/i a me. Ma se 11011 par/allo /rafralelli posso sapere io?
RUGA: si parlava di Wl aliro fallO la' quella sera se avele capi/o ..
Pine/Ii: si ma l'a//ro fafl o vllole dire /Ili , di riso/versi ,si riso/ve. Ma se quello e' carcera/o, che
gli deve fare .. ?
RUGA: 110 11 lo pOS!J'O salutare perche' t u 11011 !J'ai certe cose e Illi I lOti te le dice tU/esso cosa
c'e' solfa capito?Lui lo ha capilO cosa c'e' sollo; perche'soll o il/cazza/o, IllI capi/o, gli ho
dello che sl:1 scoppiando la bomba adesso. Per questo mi liti dello se lo pon 'o sa/wlTe , di
vedere qllel/o che posso f are,11tI capiw l 'imporlllllza che c'e' mlesso e si tratta di una cosa
che non III puoi fermare quella cosa adesso la o gli puoi dire di no. NOli ,\'i 1m/W n di
soldi. u di ceci e n di f ave, e' IIIll1 cosa che l'ha capita Illi l 'importtlllW clt e c'e'. S UI
arrivaI/do aJ/'oret:cltio proprio del primo interessato.
La defi nitiva conferma di ,una simile ri costruzione si ha dall ' ascolto della conversazione
intercettata alle successive ore 13,09 (mentre era in corso il servizio di o.c.p.) nella qual e
PINELLI riferisce al RUGA le preoccupazioni dello stesso TEDESCO.
progr. 18 del 06,03.2009 ambientale RUGA
IlIlIIacchilla Pillelli e RUGA Andrea.
Alle 0,"[13 .. /0 .. / 71
RUGA: vedi cI,e e' duro l'americtlllO? ilotI se le vuole tlccetlare le cose. Ade!J'so Ita
ctipilO .. elt .. eh .. cose vecchie.
Pil/elli: e II/lItllwggia ..
RUGA,' cose vecchie e III/ave ..
Pillelli: almeno che 11011 (uulasse a l'tllltarsela!
RUGA,' e q/la e' il cazzo anche,
Pil/elli,' queslO e' il discorso.
Alle orerl 3: Il: 17]
Pine/Ii.' peli/ilo e'. ieri a me ha delto (parcifrasando le parole dell 'americano) "Pino mi del'i
credere certe volte me Il e "'(ulo dal CapallllOlJe per pial/gere, lImiliaziolli , ho 1m eta', Eppure
certe volte me Il e devo tIIulare dal capmlltol/e e mi melfo fl pifltJgere"
T RIB UNALE ORDI NA RIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagin i preliminari
RUGA: ;I1C .. allre cose che non gliele posso nemmell O dire, capilo?
Parlano del riscaldamento della macchina che l'aria calda/lOti esce.
Alle ore[/3:!4:26]
foglio nr. 82
RUGA: III; voleva saper/o da me, cIIi me lo ha delto, chi e' e chi 110 11 e' quellll persO/w ..
Pillelli: se lui sa che ha parla/o, non sa piu' o meno che cosa ha/alto ..
RUGA: (I coscienza IlIa, Iti cm;a e' questa qua'. Te /tI sei velll/1I111 gli 110 (atto i 110m; vedi ..
... omissis ...
Deve rilevarsi inoltre che BELNOME riferisce di essersi recato in Calabria poco tempo dopo
l'omicidio TEDESCO e di avere appreso maggiori dettagli circa il movente proprio da RUGA
Andrea e GALLACE Vincenzo.
A tale proposito vi sono alcune intercettazioni relative al mese di maggio 2009 dalle quali si
ha conferma del fatto che effettivamente BELNOME si rec in Calabria in quel periodo.
L' esame dei tabulati stato condotto dagli inquirenti sulle utenze seguent i:
utenza telefonica nr. 3473678332 in uso a TEDESCO Antonio;
utenza telefonica nr. 3202299464 intestata a MENNITI Rosaria, ma di fatto in uso al marito
CARI STO Agosti no Luigi;
utenza 334747371 1, in uso a TEDESCO Vincenzo figlio di Antonio;
utenza 3474844737 in uso a CARNOV ALE Antonio detto Tonlno;
utenza 3357978263 in uso a SESTITO Sergio;
utenza 3209568289 in uso a DI NOTO Salvatore;
utenza 3283 165848 in uso a NAPOLI Maurizio;
Il comune denomi natore relat ivo alle utenze esaminate, in uso agl i indagat i, che il giorno
27.04.2009, oltre a registrare vari contatti tra di loro, vengono tutte censi te da celle che
insistono sull 'area ove ubicato il " Maneggio" di Bregnano in via Ca rcano.
Sulla base delle elaborazioni dei tabulati relativi alle utenze sopra. ci tate si pu affermare che:
La matt ina del 27.04.2009, presso il Maneggio di Bregnano si incontrano DI
NOTO Salvatore, CARl STO Agostino Luigi, CARNOVALE Antonio, NAPOLI
Maurizio e SESTITO Sergio.
TEDESCO Antonio quella mattina si recher a Bollate presso la carrozzeria del
conoscente DE PALMA Marco.
All e ore 15.27 TEDESCO Antonio riceve una chiamata da parl e di CARl STO
Agost ino Lui gi, il quale in compagnja di CARNOVALE Antonio, con il quale si
da appuntamento all'area di servizio " Le Sirenelle" sita a Pademo Dugnano sulla
SS 35 Milano - Lecco. Dell ' appuntamento ne viene a conoscenza anche
TEDESCO Vincenzo figlio di TEDESCO Antonio.
Alle ore 15.36 CARNOVALE effettua una chiamata verso l' utenza In uso a
SESTITO Sergio, che si trovava a Bregnano, evidentemente per avvisarlo
dell ' esi to posit ivo dell 'appuntamento con TEDESCO Antonio.
TEDESCO Antonio lascer l'auto e il cellulare presso la succitata area di servizio,
probabil mente perch allontanatosi in compagnia di CARISTO e CARNOVALE.
Successivamente per circa un'ora e mezza tutte le utenze in quest ione cesseranno
di generare traffico, o perch spente o perch non ricevono chiamale, di sicuro non
ne effettuano. E' importante evidenziare che, come gi riscontrato nel corso della
presente indagine, la disattivazione dei cellulari. coincide spesso con lo
svolgimento di attivit ill ecite in quanto connessa atla necessit di non essere
locali zzabili nelleventualit di una successiva indagine;
T RI BUNALE OR DI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 83
Quando ricominciano a generare traffico telefonico le celle impegnate sono
nuovamente quelle nelle zone limi trofe a Bregnano, ad eccezione di quella in uso a
CARISTO che dopo il contatto con TEDESCO Antonio delle ore 15.27, generera
traffico solo alle ore 15.57 successive e la cella impegnala era quella di Carate
Brianza (MB) Piazza Ri sorgimento nr. 1.
Alle ore 22.00 TEDESCO Vincenzo, non avendo notizie del padre, contatta in
breve tempo prima DE PALMA Marco (ore 2 1.49) e poi CARI STO Agost ino
Luigi (ore 22.00), evidentemente sapeva bene che il padre aveva avuto contatti
proprio con i due citati soggetti.
I dati appena esaminati confermano in maniera sorprendente le dichiarazioni rese da
BELNOME Antoni no in meri to alla di nami ca dell 'omicidio (l ' unica differenza rappresentata
dalla presenza anche di CARNOVALE pu essere dovuta ad una dimenticanza) e consentono
di ritenere altamente probabile che l' incontro tra TEDESCO Domeni co e CARNOVALE e
CARI STO sia avvenuto alle ore 15.50 circa a Paderno.
Dopo di ci. invero, il telefono non registra pi alcuna chiamata e verr ritrovato spento a
bordo dell 'auto, dato questo che confemla ulteriormente le dichiarazioni del BELNOME.
Considerato il dala di cui sopra possibile supporre che i soggetti siano giunti al maneggio di
Bregnano all e ore 16. 15 considerando che dal luogo ove stata rinvenuta l' auto di TEDESCO
Antoni o si impiegano circa 20 - 25 minuti per arrivare al luogo ove stato commesso
,'omi cidio.
Per guanto riguarda le fasi successive emerso che tutti i presenti, ad eccezione di DI
NOTO, si sono all ontanati dal maneggio.
Anche con riferimento ai movi menti successivi all 'omicidio vi piena corrispondenza tra
quanto dichiarato da BELNOME e i dati ricavabili dall 'esame dei tabulat i telefonici dai quali
si evince che allc ore 18.37 CARNOVALE Antonio si trova a Milano sotto la cella di Via
Bernina ed il percorso che segue di franco interesse.
BELNOME, infatti, riferi sce che CARNOVALE e CARl STO si sono recat i a casa sua per
riferirgli dell ' omicidio comp'i uto e aggiunge che i due sono giunti a casa sua verso sera poich
era buio.
CARNOVALE quindi viene indicato in compagnia di CARl STO e giunge a Milano, nei
pressi dell 'abitazione di BELNOME alle ore 18.44 come documenta la cella agganciata,
Mi lano via Stelvio che la stessa che aggancia BELNOME quando si trova a casa.
Alle ore 18.41. le celle indicano che BELNOME si trova a Giussano. E' dunque possibile
ritenere che CARNOVALE e CARI STO si sono recati a casa di BELNOME e non trovandolo
hanno avvisato PANAJIA dal quale successivamente si sono recati come di mostrano le celle
successivamente agganciate.
Ma alle ore 21. 12 BELNOME riceve un messaggio e la cella di copertura quella di Varedo
Via Garibaldi , assolutamente compatibile con la zona ave stata lasciata la vettura di
TEDESCO Antonio.
Alle ore 22.00 anche CARI STO transita da Varedo Via Garibaldi ed dunque possibile che a
questo punto CARISTO, CARNOVALE e BELNOME stiano effettuando dei transit i nell a
zona ave l'auto di TEDESCO stata lasciata.
Il giorno successivo, ossia il 28.04.2009 alle ore 10.20 BELNOME aggancia la cella di
MEDA ed quindi possi bile che ancora una volta sia passato proprio nei pressi di Paderno
ave era parcheggiata l'auto di TEDESCO Domeni co.
L' IMEI in uso a BELNOME non produce pi traffico sino alle ore 15.45 ed quindi possi bil e
che BELNOME abbia spento il telefono per recarsi al maneggio di BREGNANO. In effetti ,
TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giud ice per le indagini preliminari
foglio nr. 84
prima ril evazione utile dopo le ore 10.20 quella delle orc 15.45 quando BELNOME invia un
messaggio agganciando la cell a di Lentate sul Seveso che si trova a pochi cllilomclri di
distanza dal maneggio in questione.
Ultimo in ordine ma non certo in imprtanza tra i riscontri il rinvenimento dci corpo con
tutta probabilit appartenuto in vita a TEDESCO Antonio nel luogo esattamente indicato dal
collaboratore, con catena d'oro, bracciale, anello e orologio, occultato in una fossa scavata
con mezzi meccani ci, coperto da calce, su cui gli accertament i sono in corso (cfr. da ultimo
eT PM " ricerca per resti umani all ' interno di un maneggio nel comune di Bregnano"
08.03.201 1).
4.3 I gravi indizi di colpevolezza e Ili pllrtecipllzione III sodlllizio mllfioso
Le dichiarazioni del collaboratore, precise e dettagli ate, appaiono pienamente credibili e tutti i
ri scontri - dal ritrovato cadavere agli esiti di indagini tecniche - sono assolutamente
convergenti .
II qllondam RUGA Andrea e Vincenzo GALLACE risultano i mandanti e CARNOV ALE
Antonio, CARlSTO Luigi, DI NOTO Salvatore, SESTITO Sergio gli esecutori, secondo
le modal it compendiate nel capo 4 di preliminare imputazione. Tutti ri spondono anche di
concorso nei reat i satellite di occultamento di cadavere e detenzione d'arma da fuoco. del
tutto strumental i alla esecuzione del progettato omicidio e al guadagno dell 'i mpunit.
Per CARNOVALE Antonio si rinvia a quanto sopra gi rappresentato a proposito
dell 'omi cidio NOVELLA in ordine alla sua partecipazione al sodali zio mafioso.
DI NOTO Salvatore il gestore del maneggio di Bregnano, principale luogo di occultamento
dell"'arsenale" di anni nell a di sponjbilit degli affiliat i della locale di Giussano, nonch sede
privilegiata per " mangia/e " e "summi/ 'I.
E' cert amente affi liato al local e di Giussano, come riferiva BELNOME nell ' interrogatorio del
10.12.2010. Nel successivo interrogatorio del l marzo 20 11 Bclnome ha riferito che DI
NOTO Salvatore, in qualit di Capo Giovani impieg pi volte gli uomini a sua disposizione
per far picchiare delle persone nonch per mettere una bomba in una cava.
Nell ' ambi to dell' indagine c.d. " Infinito" egli risultato essere in contatto con una serie di
soggetti successivamente tratti in arresto per il reato di cui all ' art. 416-bis c.p., ed egli stesso
gi SOltOposto a custodia cautelare per tale reato.
A parte i dati gi evidenziati elementi (ricavabil i dall 'esame dei tabulati) che riscontrano
pienamente le dichiarazioni di BENOME Antonino ci rca i I SliO pieno coi nvolgimento
nell'omicidio TEDESCO, risultano numerosi contatti con altri appartenenti il sodalizio
criminoso di cui trattasi.
NAPOLI Maurizio e SESTITO Sergio sono attualmente in stato di custodia cautelare
nell ' ambito del proc. peno nr. 72991/10 modo 21 stral ciato dal presente procedimento, per il
reato di violazione della legge sulle anni.
Entrambi sono coinvolti nell a custodia dell 'annamento (pistole, fucili , ordigni esplosivi) che
costituiva strumento indispensabile del "braccio amlato" della locale di Giussano, occultato in
parte presso il maneggio di Bregnano.
TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
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f oglio nr. 85
Il collaboratore li ha indicati entrambi come tra i soggetti da lui direttamente affili ati alla
' ndrangheta (vedasi interrogatorio dellO dicembre 20 l O) nella locale di Giussano.
Nelr interrogatorio del l o marzo 20 Il ha aggiungto che i due sono stati "baHezzati" in epoca
recente e che Fu CARNOVALE Tonino a portorli avanti. La loro affiliazione avvenne al
maneggio di Bregnano c, sebbene egli non ricordi quale fosse la loro " copiata", ritiene che la
stessa fosse ronnata da PANAJI A Michele, CARNOVALE Tonino e PANE1TA Ulisse,
ovvero rispett ivamente il Capo Societ, il Mastro di Giornata ed il Contabile del locale. Ai
due successivamente vene conferita la dote di "camorrista" e SESTITO Sergio, una volta
arrestalo DI NOTO Salvatore, di venne Capo Giovani .
In ragione della loro affiliazione e dci coinvolgimento in importanti c gravi reati fine va
disposta nei confronti di entrambi la misura cautelare in carcere anche per il reato di
cui all'art. 416-bis c.p.
CARISTO Agostino Luigi indicato da BELNOME (nell ' interrogatorio del 10.1 2.2010)
come uno degl i affiliati "storici" del locale di Guardavalle che, successivamente alla
creazione del locale di Giussano, passarono in quest' ultimo.
Riferiva, inol tre. che in occasione di uno dei due incontri avvenuti presso il tiro al pianello di
Tromello gli fu conferi ta la dote di "vangelo" alla presenza di CRISTELLO Rocco,
CRJ STELLO Francesco, FORMI CA Claudio, TEDESCO Domenico.
La circostanza pienamente confennata come risulta dalla nota dei ROS di Mi lano del
16.2.2011 (si fa espresso rinvio alla parte relativa ai riscontri sull'incontro in questione
32
).
Pertanto, anche nci suoi confronti va disposta la misura cautelare in carcere anche per il
reato di cui all'art. 4t6-bis c.p. con rango direttivo.
l2 In fald. C. In panicolarc, all'incontro dcI 28.02.2010 nel parcheggio antistante al ristorante viene notata in
sosta, tra le altre. l' auto targata DT098ZE intestata all'i ndagato.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
5 OMICIDIO DI CRiSTELLO ROCCO (Capi 5, 5A c 58)33
f oglio nr. 86
La sera del del 27 marzo 2008 CRISTELLO Rocco, mentre a bordo della sua autovettura
FIAT 500 aveva appena fatto ingresso nella via Privata Comasina del Comune di Verano
Brianza (MB) dove aveva la propria abitazione, veni va assassinato.
Dalle dichiarazioni delle persone che si trovavano sul luogo del del itto
J4
, l' ora dello stesso
identificabile nelle 23 circa, orario entro il quale CRISTELLO Rocco doveva rientrare nella
propria abitazione in forza delle prescrizioni imposte con la misura dell'affidamento in prova
ai servizi social i cui era sonoposto, ed orario altres compatibile con la diffusione della notizia
preso i pi stretti parent i
35
. Dalla ricostruzione degli spostamenti della vitt ima il pomeriggio
del giorno dci delitto, emergono elementi tali da far ri tenere che lo stesso fosse stato oggetto
di osservazione da parte di soggetti legati ai suoi assassini. Si infatti potuto ricostruire che
egli passava fuori buona parte del pomeriggio, spostandosi dal bar Orchidea, al campetto
sportivo fino al locale dove si recava dopo l'evento sportivo. li fatto che non fosse abitudine
di CRISTELLO rientrare dopo cena viene esplicitamente riferitD'dalia moglie che infatti egli
aveva previamente avvertita. Essendo da escludere, per la particolare conformazione dei
luoghi, l'ipotesi di una attesa dei sicari all ' interno della via privata, ove la prolungata
permanenza di una autovettura con persone a bordo avrebbe sicuramente destato allarnle.
deve necessariamente concludersi che gli spostamenti della vi ttima siano stati oggetto di
osservazione e controllo.
La ricostruzione dei fatt i svolta dagli investigatori indica che non appena il CRI STELLO
aveva fano ingresso nella via della propria abitazione all a guida dell'auto, veni va raggiunto da
una autovettura, con alta probabi lit una FIAT St ilo SW, che lo tamponava sul lato destro
36
costringendolo a tenninare la corsa adiacente al muro perimetrale dell a propria casa, al n. 5 di
via pri vata Comasi na. Una volta bloccata l'autovettura dell a vittima, questa veniva raggiunta
da una serie di col pi di arma da fuoco esplosi da almeno due armi posizionate all'interno della
autovettura Fiat STIL0
31
. Tale dinamica con Fermata dalla perizia medico legale, che
evidenzia come tutti i colpi abbiano attinto la parte dest ra del corpo, ma da una distanza
superiore a 40 cm, compatibile con lo spazio che separa il sedile dci conducente, dove si
trovava CRISTELLO. dalla fiancata destra dell ' auto, settore di proveni enza dei colpi. Per
quanto attiene al tipo di anna usata, la perizia bali st ica in atti ha accertato l' uso di due aml i
di verse che camerano munizioni 9X19, almeno una delle quali automatica (a raffica). Tale
caratteristica si desume innanzi tutto dalle convergenti dichiarazioni dei soggetti presenti al
fatto, che hanno parlato di "quallro colpi di arma da fuoco .a ripetizione" (RADAELLI
Alberto), "colpi esplosi con una mitrag/iella" (CASATI Marta), "colpi a ripetizione", come
Jl Cfr. Rich. PM 24.03.2011 e atti in fald . H, l.
34 Cfr. le dichiarazioni di RADAELLI Alberto, ROSStN[ Maria Rosa. CASAT[ Marta e GALATI Antonina.
3$ CR[STELLO Bcnito riferi sce di aver appreso [a notizia da una telefonata della figlia alle 23 circa. mentre
CRISTELLO Michele colloca tale telefonata, alla cui ricezione era presente, alle ore 23.10.
J6 Il fatto che sia stata propria la autovettura Stilo SW targata CT 242 RF il mezzo utilizzato per l' azione
criminal e desunto da un serie di dati indiziari di sicura precisione e concordanza. InnanzilUtto la compatibilit
della stessa con la descrizione dell'auto degli autori da parte dei testimoni presenti al fatto; in secondo luogo l'
ammaccatura presente sul lato sinistTo, compatibile con la corrispondent e ammaccatura presente sul lato destro
dell ' auto della vittima; il fallo che l'auto presenta un foro di colpo di amla da fuoco, ed infine che stata
incendiata poco dopo il fauo ornicidiario in una strada poco distante.
n Il dato non riferibile in tennine di certezza. Infaui, se vero che nessuno dei lesti oculari CASAT[ e
LONGH[ , ha riferito di avere vi sto persone scendere dalle autoveUure, anche vero che gli stessi possono anche
aver avuto timore a riferire di avere visto gli autori di un cosi grave evento delittuoso.
TR IBUNALE ORDI NARIO DI MI LANO
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 87
se fossero dei " morfarelli " (GALA Tl Anlonina). Inoltre la documentazione fotografica
allegata alla perizia medi ca, evidenzia una seri e di fori di ingresso sul fianco destro della
vittima che di segnano una trai ettoria dal basso verso l'alto caralleri zzala da una regolarit
difficilmente compatibile con l'uso di una anna a col po singolo, tanto meno durante la
conci tazione di una azione omicidiaria. Le stesse caratteristi che morfologiche dei fori di
ingresso, e cio una traiettoria leggemlente inclinata dal basso verso l'alto, appare
maggiomlente compatibile con il fenomeno del " rinculo" di una arma automat ica.
Cessala l' azione di fuoco, l' autovettura con a bordo gli autori si allontanava dal luogo
innestando a forte veloci t la rctromarcia
38
, manovra obbligata trattandosi di strada chiusa, e
dirigendosi verso il celllro del paese. Pi precisamente, possibile ricostruire che
l'autovettura in oggetto, una volta uscita dalla via Pri vata Comasina, voltava a sinistra
passando dinanzi all 'abitazione di ROSSTNI Maria Rosa
39
che la vede sfrecciare a forte
velocit preceduta da una al tra autovettura "di colore nero, abbas/anza lunga,,40 per poi essere
rinvenuta in fiamme presso la vicina via Meucci
41

Per quanto attiene alla composizione numerica del commando omicidiario, esso si componeva
di una autovettura FI AT St ilo SV con a bordo non meno di due persone
42
, e di una ulteriore
autovettura, come detto "di c%re nero, abbastanza lunga", che con funzione di appoggio
sostava fuori dall a via privata Comasi na. Tale circostanza spiega il fatto che essa non stata
n vista dalla teste CASATI, n stato notato il rumore della sua repentina ripartenza da
LONGHI Maria Donata, ~ quali si trovavano entrambe all'interno dell a via Privata
Comasina. La presenza di una ulteriore macchina di appoggio trova confenna altres in
considerazioni di tipo operativo relative allo stato dei luoghi ove si svolto l'agguato.
Trattandosi di una strada stretta, e soprattutto chiusa, con un solo accesso alla via principale,
gli aggressori erano costreni ad aspettare la vittima sulla via principale e fuori dall a strada
privata, con la conseguenza che gli stessi erano di fatto costrett i ad entrare seguendo
l' autovettura dell a vittima e quindi a porre in essere la fuga a marcia indietro, non essendovi
n il tempo, n soprattutto lo spazio, per una manovra di inversione di marcia. All a luce di
tale circostanza, quindi, si rendeva assolutamente necessaria la presenza di un' altra
autovett ura che impedi sse il sopraggiungere di qualche veicolo che potesse precludere l'uni ca
via di fuga ai sicari .
Il delitto si manifesta, quindi , come opera di ki ller professionisti , che lo hanno pianificato
secondo le caratteristiche dei luoghi , evidentemente oggetto di attento studio, e che avevano la
capacit di controllo degli spostamenti della vi ttima, poich CRI STELLO, come visto, era
stato fuori dalla sua abitazione per l' intero pomeri ggio. Anche la fase esecuti va sintomatica
dell 'opera di soggetti dotati di notevole spessore criminale, e ci sia per l' uso di armi
31 Cfr. le dichiarazioni rese da CASATI Marta, e da RADAELLI Alberto su quanto appreso dall a moglie
LONGI1I Maria Donata.
39 Residente in via Comasi na n. ,I I, strada della quale la via Pri vata Comasina teatro dei fatti una piccola
traversa.
40 Cfr. verbale di sommarie infomlazioni rese al Nucl eo operativo e radiomobile delta compagnia Carabinieri di
Seregno da Rossini Maria Rosa in data 31.3.2008 .
4 1 Si veda la ricostruzione del tragitto effettuato dalla autovettura in esame nell 'annotazione del R.O.S, Reparto
anticrimine di Milano del 27 febbraio 201 i.
42 La teste CASATI riferiva infatti, di poter dire con certezza che a bordo di tale veicolo vi fossero almeno due
persone. ma specificava che durante la fase di fuga, aveva modo di notare che "da uno dei due finest rini del lato
sinistro di detta alllovetturti vi era qualcom che sporgeva", senza sapere indicare con precisione cosa fosse. La
strena prossimit temporale con lo scontro a fuoco, un itamente con la concitazione della fase della fuga, fanno
ritenere che il "qualcosa" che ha colpito l'atlcnzione della testimone fosse proprio una parte di una delle armi
",;liu.," p" l'o,,,;,;cl;o, q,;ocl; pmb,ba",,,,, v; ,m '"' tma p,",ooa ", "cl ;l, po"edo," Iato ". ~
TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le indagi ni pre liminari
foglio nr. 88
part icolarmente micidial i, quali armi automatiche e comunque da guerra, delle quali si
di mostrata una grande padronanza e capacit di controll o, per i'impressionante numero dei
colpi esplosi nei confronti della vittima, praticamente tutti andati a bersaglio.
La elevatissima professionalit emergente dalle modalit dell' omicidio implica
necessari amente che, nell'individuazionc del movente, dei mandanti e degli esecutori
materiali dell 'omicidio, non si poteva prescindere, in partenza, dal considerare, con la giusta
attenzione, il "profilo criminale" della vittima, elemento di sicuro spessore all ' interno
dell ' organizzazione criminale denominata 'ndranghela, gi capo contabile del locale di
Seregno - Gi ussano e quindi capo locale.
Le indagini in essere sull ' intero gruppo criminale al momento del fatto consentivano di far
desumere che l'omicidio era veros imilmente maturato nel contesto di un conflitto fra i gruppi
criminali facenti capo rispettivamente a CRl STELLO Rocco e a STAGNO Antonio per il
predominio delle attivit illecite nella zona, nonch per pregresse vicende processuali che
hanno riguardato le due famiglie - gi trattate nel capitolo sull'omicidio STAGNO.
Dalla attivit di intercettazione in corso emergeva che tutt i i soggetti gravitanti nell'orbita
dell a famiglia STAGNO vivevano in una situazione di timore di poter essere dest inatari di
azioni deli ttuose
43
, e che in epoca successiva al deli tto venivano registrate alcune telefonate
fra BELNOME Antonino e STAGNO Antonio aventi ad oggetto proprio l' omicidio di
CRlSTELLO Rocco. Tali incontri si sarebbero effetlivamente svohi dapprima in Calabria,
alla presenza di RUGA Andrea, e poi in casa dello stesso STAGNO Antonio"4.
Tal i risultanze, poi riassunte in separato procedi mento per il del itto di cui all 'art . 416 bis c.p.
ed altri reati fine, non risultavano per sufficienti ad identificare con certezza gli autori.
5.1 Le dichiaraziolli
Nel corso dell e sue dichiarazioni BELNOME riferiva quanto a sua conoscenza riguardo
all'omi cidio di CRl STELLO Rocco, sia per quanto att iene al movente, sia per quanto att iene
all a fase esecutiva, ed indicando i responsabili in NOVELLA Carmelo") e VALLELONGA
quali mandanti e in STAGNO Antoni o, CASTAGNELLA Giovanni e DANIELE
Giuseppe, in concorso con allri, quali esecutori materi ali.
Quanto a mandante e moventi, NOVELLA Carmelo nutriva ost il it nei confronti della
vitt ima in ragione del fatto che questi, dopo la sua scarcerazione, aveva ripreso i suoi
pregressi rapport i con BELNOME Antonino, cos ampli ando il potere dei soggett i, originari
di Guardavalle, che si erano stanziat i sul territorio di Gi ussano e ivi volevano aprire una
Locale di 'nelranghe/a. Tale progetto cost itui va una seria minaccia per NOVELLA in quanto
aumentava la forza di persone legate a quelli che erano diventat i i suoi nemici dichiarat i,
GALLACE Vi ncenzo e RUGA Andrea, ed erano avversari progetto di affrancamento
dall a Calabria dei locali lombardi dall a vittima perseguito.
In ragione dei precedenti ottimi rapporti, naturalmente concret izzatisi in comuni commissioni
di reati, CRISTELLO Rocco non era consapevole dell' ast io nutrito nei suoi confronti da
43 Cfr. Annotazione del 15.9.2008 della Compagnia Carabinieri di Seregno.
44 Cfr. Annotazione 25.9.2008 della Compagnia Carabinieri di Seregno.
43 DecedUlo, come ampiamente noto agli ani del procedi mento, in seguito ad un agguato mortale in data 14
luglio 2008.
016 Deceduto in un agguato mortal e in Riace il 27 settembre 2009.
TRIBUNA LE ORDINARIO DI MILANO
Uffic io dcI Giudice pe r le indagini preli minari
foglio nr. 89
NOVELLA Carmelo e BELNOME non era autorizzato a riferirgli di propria ini ziativa quanto
a sua conoscenza sulle questi oni calabresi. Quest' ultimo, per, ebbe a sottolineare a
CRISTELLO l'imbarazzo provato da NOVELLA Alessio quando ebbe ad incontrarli in
occasione di un ritrovo presso il Giardino degli Uli vi , senza che questi per ril evasse la
circostanza. Successivamente, CRI STELLO rifer a BELNOME di due ambasciate alle quali
NOVELLA non aveva risposto e di averlo invitato alla cresima dell a figli a, in modo tale che
se non fosse venuto a tale ceri monia, egli avrebbe avuto la certezza che i rapport i si erano
rotti .
VALLELONGA Damiano, uomo in stretti rapporti con NOVELLA, svolge un duplice
ruolo; dapprima, fingendosi solidale con la sua causa, avvici na CRISTELLO per sincerarsi
delle sue reali intenzioni e successivamente fornisce uomini e mezzi per l'esecuzione dci
deli tto.
STAGNO Antonio nutriva ostilit nei confronti del cognato CRlSTELLO Rocco per lilla
serie di ragioni , sia di ordine personale, sia di ordine famili are, che per di ssidi ri guardo a
vicende criminali . Dal primo punto di vista, STAGNO soffriva la autorevolezza e il prestigio
del cognato che, una volta scarcerato, stava finendo per offuscarl o all ' interno della
organizzazione criminale. Le ragioni di ostilit affondavano le propri e radici anche in una
pregressa vicenda processuale che aveva riguardato le due fami glie, dal momento che
STAGNO Rocco era stato tratto in arresto in base alle dichiarazioni di un collaboratore di
gi usti zia che aveva fatto riferimento ad un "Rocco", ma che riferiva vicende compiute in
realt da CRlSTELLO Rocco. STAGNO, secondo le "voci correnti" metteva l' Autorit
gi udiziaria nelle condi zioni di accertare lo scambio di persona, cos contravvenendo alla
regola fondamentale di omert dei partecipi dell'organizzazione criminale. Un ulteriore
motivo di acredine fra STAGNO e CRlSTELLO riguardava il provento di una estorsione ai
danni della SELAGIP consumata da STAGNO senza che questi avesse dato la parte dovuta a
CRlSTELLO ed a BELNOME. STAGNO, per, non aveva l'autorevolezza ed il potere per
deci dere e porre in essere autonomamente l'omicidio del cognato, e per questo chiese
l'autorizzazione a NOVELLA, approfittando dell'ostilit che questi ornlai nutriva per
CRISTELLO.
BELNOME Antonino ha riferito altres quanto a sua conoscenza ci rca gli esecutori materiali
dell' omicidi o, narrando sia quanto da lui personalmente vissuto, avendo egli passato insieme
alla vittima buona parte del pomeriggio anteriore all'omicidio, sia quanto appreso
successivamente.
possibi le riassumere le dichiarazioni rese dal collaboratore sull a fase esecutiva
dell ' omicidio di CRISTELLO Rocco nei seguenti termini .
Innanzitutto BELNONE Antonino ha riferito essere venuto a conoscenza delle responsabi li t
degli esecutori materiali per mezzo di CASTAGNELLA Giovanni, soggetto vicino al
gruppo STAGNO, che lo avvicin e si leg a lui circa un anno dopo l'omicidio. Questi gli ha
confessato la propria responsabilit nel ruolo di esecutore materiale, avendo fallo parte del
commando omicida senza per riferire se avesse personalmente sparato.
CRI STELLO Rocco il giorno dell ' omicidio stato segui to quanto meno dal momento
immediatamente successivo alla fine della partita di calcetto (ci rca le 19:30-20), quando
TEDESCO Amedeo aveva notato efTettivamente alcuni soggetti che destavano sospetto.
Molto probabilmente gli spostamenti dell a vitti ma sono stati controllati fin dal primo
pomeriggio, quando si era recato per l'appuntamento con gli altri parteci panti alla partita
presso il bar Orchidea, dove prestava lavoro DANIELE Giuseppe.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Uffic io del Giudice per le indagini pre limin ari
foglio nr. 90
Dopo la partita CRI STELLO, unitamente a BELNOME ed ai TEDESCO si recava dapprima
a cenare nel locale La Taverna, e successivamente a bere qualcosa presso il locale Dja vu,
dal quale il CRISTELLO si all ontanava poco prima dell ' orari o di rientro, per lui fi ssato per le
ore 23. AI momento in cui questi si allontanava dal locale era sicuramente controllato (e
probabilmente anche seguito) da alcuni soggetti che segnalavano l' arri vo dell a vittima ai
membri del commando situati in una autovettura nascosta dietro un' edicola sita in prossimit
della via privata Comasina. Il gruppo di fuoco era fonnato da cinque persone, una dei quali
era lo stesso CASTAGNELLA, mentre gli altri soggetti erano a quest' ultimo sconosciuti in
quanto inviat i da NOVELLA Carmelo e VALLELONGA Damiano dalla Calabri a. In
preparazione di tale azione erano stati ratti numerosi sopralluoghi e la certezza sugli orari di
CRI STELLO era garantita a STAGNO Antonio dalle informazioni che gli pervenivano per il
tramite dell a moglie e della cognata e da DANIELE Gi useppe. per il trami te della madre che
abitava nell a stessa via pri vata Comasina.
All'arri vo della vittima a bordo della sua FIAT 500, una delle auto del gmppo era ri masta
nella via principale con funzioni di supporto, mentre i killer a bordo della FIAT Stilo gri gia
avevano fatt o ingresso nella via privata speronando l' auto del CRISTELLO e cos
costringendolo a fermarsi in prossimit del muro perimetrale della propria abitazione. Due
componenti del gruppo erano a quel punto scesi aprendo il fuoco e portando a termine la
mi ssione omicidiaria (in orario anteriore e prossimo alle 23:05), per poi risal ire in macchina e
darsi aJl a fuga in direzione nord, per poi dirigersi verso la via Meucci dove all'altezza del
civico 7/9 davano fuoco, intorno alle 23.09, all ' autovettura Stilo usata per il conflitto a fuoco
e sali vano sull 'auto di supporto per all ontanarsi definit ivamente.
5.2 / riscolltri
SUL MOVENTE
Il primo movente indicato dal collaboratore attiene ai contrasti tra la vittima e il cognato
NOVELLA Carmelo.
La vitt ima era stata infatti ammessa al regime di semili bert nel marzo 2007, e NOVELLA
Carmelo era stato scarcerato dalla Casa circondariale di Voghera il 15. 8.2007. CRI STELLO,
quindi , dopo un periodo di detenzione, aveva ripreso il suo ruolo all ' interno del Locale di
Seregno, senza compiuta consapevolezza delle dinamiche che nel frattempo si erano
sviluppate, in ragione dell a rottura rra NOVELLA e il gruppo GALLACE - RUGA, e ri spetto
all e quali non era possibi le rimanere neutral i, in quanto nel territorio di Giussano era
operativo BELNOME Antonino, in strettissimi rapporti con RUGA Andrea e GALLACE.
Ad es.empio .il settimane prima di essere ucciso,
orgamzzato presso Il Glardmo degh Uhvl una flumone, la C.d. ricattata, alla presenza fra gli
altri di BARRANCA Cosimo e di COMMlSSO Giuseppe, rispetti vamente il reggente
dell ' organo di coordinamento della Lombardia prima del NOVELLA e un esponente di
ri lievo del Locale di Siderno e dell a Provincia, e cio due autorevoli esponenti della fazione
che!!Q!l condi videva le mire autonomi stiche di NOVELLA.
In proposito, BELNOME ha riferi to di una ri chiesta fatta da CRi STELLO al NOVELLA di
mediare nci dissidi fra costui e STAGNO. Tale richiesta stata. da NOVELLA rifiutata, ma
egli ha mandato a chiamare CRI STELLO invitandolo a non porre in essere alcun atto contro
47 Luogo dove formalmente svolgeva la propria att ivit di (incauto) affidamento in prova ai servizi social i, ma
che in realt risultato essere il centro strategico del la sua attivit.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Urficio del Giudice per le indag ini pre l iminari
foglio nr. 91
lo STAGNO. Ed il riscontro alle parole dci collaboratore proviene dalla viva voce dello
stesso NOVELLA, che racconta l' episodio durante una conversazione con MfNASI
48
Saverio
avvenuta nella autovettura di quest' ultimo appena due giorni dopo , 'omicidio CRISTELLO.
Trascrizioll e di ;,tterceUtlzioll ambielltale Il. 140/ delle ore Il.00 del 29.03.2008, eseguita
su{f'alliovellura PEUGEOT 307 16V CC fargala DA 722 BF, intestata a DI NARDO Maria ed
in uso a M/NASI Saverio (proc. 43733/06 R.G.N. R. mod. 2/ DDA Milano. R./.T. 5/88/07).
MI NAS/ := M/NASI Saverio dello SARO;
NOVELLA:= NOVELLA Carmelo dello NUNZIO;
(omissis)
(AL M/N. 00.40)
NOVELLA: lo avete visto compare SarDo 'ui se la pOleva cunzare (ndr.: sistemare) la cosa.
compare Saro, se qlle{li amlall'ma alla ricerca ,Ii me, lo so cile quelli volevmw parlare (:011
me. Allora, Sulwl/ore (mlr.: Musea/ello Salva/ore) ulla vol/ailli avenI semi/o dire cile Rocco
Staglio dice: "l'aglio UI"lare (I pllrlllre CO" compare NUll zio". Salvatore mi ha dello: "1/011 gli
di/e nienle". faccio (lIdr. : dico): "compare SalvalOre non vi preoccupate per le cose mie,
quando viene qualcuno io so spiegarmi". quindi se quelli volevano venire a trovare a me c'era
Wl mOlivo, I/o?
MINASI: c'era. qua/che 1II0livo c'era.
NOVELLA: oh. .. allora ... compare Saro, io '1'IDllllo /10 cllpi/o ilOti SOIlO illtervenuto. io 110
IIImula/(} a c/liflllUlre e gli ho dello: .. li livello di 1101110 late come volele, tllivello di cogitato
11011 vi dOl'ete focc ... lvece quellil se Il e e' 'md'"0 da compare Vincell zo (ndr. Gallace
Vincenzo). Vili Il compare Vi" cellZO ade!iSO, vai a compare VillcellZo tulesso. ljualllio va; e lo
Irov; ... compare Sllro eh ...
Il riscontro riguarda non solo il rifiuto di parlare con CRISTELLO dei suoi di ssidi con
STAGNO Antonio, ma anche il colloquio avuto con CRISTELLO stesso, nel quale, con
linguaggio assolutamente palese ed emblematico della subcultura criminale, gli dice che per
quanto attiene ai rapporti personali ("ll livello di uomo") era libero di regolarsi come avesse
VOIUlO, ma stante il rapport o di parentel a (" li /h'ello di cogiUllo") non doveva osare
intraprendere nessuna azione violenta, cos implicitamente rimproverandolo per gli attentati
che, come si vedr, egli stava ponendo in essere nei confronti di STAGNO, cos innalzando
pericolosamente il livello dello scontro.
Ulteriore riscontro contenuio nel testo della conversazione in esame riguarda il fatto che
CRISTELLO si fosse avvicinato al gruppo facente capo a GALLACE Vincenzo. In base a
quanto riferi sce NOVELLA, dopo tale rifiuto CRISTELLO si sarebbe recato da GALLACE
per avere soddisfazione (" invece quello se ne a"dalo da compare Vincenzo"). Si noti il
sarcasmo con il quale NOVELLA, commentando tale fatto appena due giorni dopo
l'omicidio di CRISTELLO, invitava fi guratamente lo stesso a recarsi presso il suo protettore
(" vai a compare Vincenzo adesso, vai a compare Vincenzo adesso. qlUlIlllo mi e lo Irov"" ).
BELNOME Antonino ha riferito anche di un successivo funerale del fi gl io di un affil iato che
era mort o in un incidente motociclistico, durante il quale NOVELLA aveva avvicinato il
cugino ed omonimo della vittima dicendogli , con riferimento all ' evento omicidiario "sono
cose che capitano ".
Anche in questo caso la verifica dell ' attendibilit del collaborante ha dato esito positivo, dal
momento che l'episodio in quest ione stato identificato nel funerale di GA TIELLARI
Domenico, fi glio di GATf ELLARI Antoni0
49
deceduto il 14.4.2008 a seguito di sini stro, e i
cui funerali si sono svolti, con grande partecipazione di affiliati alla 'ndranghew, in
~ s Capo del Locale di Bresso e uomo di assoluta fiducia di NOVELLA Carmelo.
~ Esponente di venice del Locale di Oppido Mcmcnina (RC.
TRIBUN ALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio del Giudice per le in d ag ini pre limi nari
foglio nr. 92
Bucci nasco (MI) il 23.4.2008, quindi in periodo di poco successivo al fatto per il quale si
procede. Dalle operazioni di intercettazione telefoniche in atto e dai servizi di O.C.p. emerge
che effettivamente NOVELLA si rec sia a visitare la famiglia del defunto subi to dopo
l'inci dente, sia al successivo funerale. Anche la presenza del cugino ed omonimo del defunto,
CRI STELLO Rocco (n. 11.9. 1961) stata rilevata a tale funerale, dove si rec
accompagnando MUSCATELLO Salvatore
50
Ed in tale occasione era effettivamente assente
BELNOME, che da altra attivit di indagine si accert ato, come si vedr, essere in Nicastro, a
Lamezia Tenne, per un incontro con STAGNO Antonio.
Il secondo movcnte indi cato dal collaboratore consistc nei gravi contrasti col gruppo
STAGNO.
Il coll aboratore indica come una delle cause dei contrast i fra le famiglie STAGNO e
CRI STELLO una vicenda relativa all e dichi arazioni di un coll aboratore che dapprima
avevano avuto come destinatario STAGNO Rocco; successivamente, questi aveva fatto In
modo di far emergere l' equi voco sul nome indi rizzando gli inquirenti sulla figura di
CRISTELLO Rocco.
Questa vicenda risultata pienamente riscontrata, in quanto descritta nei medesimi temlini
durante un colloquio intercettato fra MINASI Saverio e NOVELLA Carmeio
si
.
Tale conversazione non costituisce unicamente un ri scontro ci rca la sussistenza della vicenda
dell 'errore di persona, ma testimonia come tale fatto fosse conoscenza diffusa all' interno
dell'organizzazione criminale.
La sussistenza dei dissidi fra i due cognati viene test imoniata in diretta dall' intercettazione
ambientale effettuatail 17.07.2007 all ' interno dell ' ufficio sito nel vivaio "II giardino degl i
Ulivi" che, come si gi accennato, costituiva la vera e propria base logistica del gruppo
CRISTELLO" .
Tale conversazione forni sce eloquente dimostrazione di quali erano i rapporti fra i cognati nel
luglio del 2007. Emergono ragioni di dissidio fra i due, che STAGNO Antonio reputa anche
non facilmente risolvibili , ma che comunque, in ragione dei rispetti vi ruol i, non devono
impedire loro di relazionarsi (ma se 11011 oggi domani cio avremmo sempre IlIl
chiarimento perch o per motivi difamiglia o per motivi di amicizia ci dobbiamo incontrare
ci incontreremo).
Sono ri scontrati anche i racconti del collaboratore sugli atti intimidatori compiuti nei
confronti del gruppo rivale.
CRI STELLO Rocco, dopo essere tornato in libert, vuole riprendere il controllo sulle attivit
illecite della zona, a discapito delle ambizioni di STAGNO Antonio e in tale periodo si
colloca la scelta di porre in essere una serie di alti intimidatori per fare "terra bruciata"
attorno a quest'ultimo: all ' interrogatorio del 24 novembre 2010 BELNOME ricordava, per
dirlo con parole sue, che CRI STELLO Rocco:
.50 Si veda l'esito della delega di indagine del Reparto Anticrimine Milano del R.O.S. trasmesso in data
11.3.2011.
51 Trascrizione di intercettazione ambientale n. 1401 delle ore 11.00 del 29.03.2008, eseguita sull'autovettura
PEUGEOT 307 16V CC targata DA 722 BF, intestata a 01 NARDO Maria nata a Torrebruna (eH) il
30.03. 1945, residente a Legnano (MI) via Piave n. IO, ed in uso a MINASI Saverio (proc. 43733/06 R.G.N. R.
modo 21 ODA Milano, R. I. T. 51 88/07).
S2 Int ercettazione ambientale all ' interno dell'ufficio sito presso il vivaio "11 Giardino degli Ulivi" di Carate
Brianza (proc.pen.585/07 R.I.T. 399/07 della Procura della Repubbli ca di Moma). Giorno 18 Luglio 2007.
TRIBUNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio dei Giudice pe r le indagini preliminari
- gli fece sparare il negozio Cl Gianluca Stagno;
foglio nr. 93
- glifece bruciare l'III/a la ferra e una casetta che aveva un signore che chiamavamo Liscialo
... che custodiva le armi per conto di Stagno An/onio;
- stato sparato anche /in negozio di motociclette a Mariano ad opera di Rocco CRlSTELLO,
cugino del defunto.
stato possibile, allo stato. ri scontrare due dei tre episodi sopra rifer iti .
In data 19. 11 .2007 VeniVa1lO sequestrate 6 ogive esplose contro la vetrina del negozio
ELLECI CAR in via Catalani 14/b in Giussano. LI negozio ronnal mente intestato a
FURLAN Cristi an, ma di fatlo controllato dal precedente proprietari o STAGNO Gianluca
S3

Emblemati che, per espri mere il contesto di riferimento, sono le dichiarazioni rese dal
FURLAN in sede di denuncia ai Carabinieri di Giussano in data 19. 11.2007, nelle quali
riferisce di aver notato i colpi di arma da fuoco e di essersi recato al supermercato per
acqui stare degli adesivi natalizi e una bomboletta spray per coprire i fori sulla vetrina, senza
pensare "minimamente" di chiamare i Carabinieri per denunciare l' accaduto.
Ulteriore episodio riscontrato quello dei colpi di arma da fuoco esplosi verso un negozio di
moto a Mariano Comense. Il 23.11.2007 VALLI Luigi, ti tolare della concessionaria di
motociclette BMW VALLI Motorrad s.r. l. , denunciava l'esplosione di alcuni colpi di arma da
fuoco su 4 delle sette vetrate che compongono la vetrina.
Che tali azioni abbiano avuto in concreto un effetto intimidatorio test imoniato da una
conversazione intercettata fra STAGNO Antonio ed il fratello Gianluca, nella quale
percepibile il timore del primo per possi bili azioni ai suoi danni . Alle 00.36 STAGNO
Antonio telefona a suo fratello che abita nella medesima stradaS<I, affinch questi controlli i
movimenti di una molo che si era fermata sotto la sua abitazione
ss
.
STAGNO Antonio: "'Spia da li. 11011 (lccelUlere lalllce ... tla//afille!."/ra .. . .
Altro mot ivo di ostil it f\"a i cognat i ha ri guardato una estorsione nei confronti dell a
concessionaria di auto SELAGIP effettuata in via del tutto autonoma da STAGNO Antonio.
Una volta venuti a conoscenza del fatto, CRISTELLO Rocco e BELNOME decisero da un
lato di porre in essere un allentato nei confronti del gestore della azienda, per screditare il
STAGNO dimostrando che costui non era in grado di garantire la protezione, e dall'altro lato
di richiedere allo STAGNO stesso parte del provento della estorsione.
In particolare il coll aboratore ha riferito che l'attentato stato compiuto bruciando le
autovetture della menzionata concessionaria (interrogatorio del 2 dicembre 2010).
Queste dichiarazioni trovano preciso riscontro nella denuncia Fatta da LANCELLOTII
Giuseppe in data 1. 12.2007 (quindi in periodo assolutamente compatibile con l'acuirsi dell o
scontro fra CRl STELLO e STAGNO) presso la Stazione Carabinieri di Giussano. Questi,
nella qualit di amministratore unico della SELAGI.P 2000 srl , riferiva di avere accertato che
la notte precedente era stato dato fuoco a due autovetture che erano custodite all ' interno
del parco auto della concessionaria.
Si citata anche in altro passaggio l'intercettazione della conversazione fra NOVELLA
Carmelo e MINASI Saverio, avvenuta nell a autovettura di quest' ultimo appena due giorni
SJ Si veda in proposi to l' lnfomlativa ri epilogativa delle risultanze investigative emerse nel corso dell'attivit
d'indagine denominala "INFINITO" ad opera della Compagnia Carabinieri di Seregno del 31.9.2009, p. 39 ss.
Sol Traltasi della via BO;lo in Giussano (MB) dove al n. 3 domicil ialo STAGNO Antonio ed al n. 23 STAGNO
Gianluca, si vedano le schede personali in atti.
" Progr. nr. 15 in!. u!. 3482201 543 (RIT. 253/08) in uso a STAGNO Gianluca in data 13.03.2008 alle ore 00.36
in entrata dall'utenza 3341545296 int estata a GIAMPA' Michel ina ed in uso a STAGNO Antonio
~
T RIBUNALE ORDI NA RIO DI MI LANO
Ufficio del Gi udice per le indagin i preliminari
foglio nr. 94
dopo l' omicidio di CRlSTELLO Rocco
S6
Il commento fra due esponenti di primissimo piano
della organizzazione criminale dell'evento omicidiario, e di tutte le vicende ad esso connesse,
consente non solo di riscontrare su pi aspetti le dichiarazioni del collaboratore, ma altres di
leggere tali eventi attraverso la logica del gruppo crimi nale cos da paterne comprendere
meglio le relative dinamiche.
La conversazione in esame, come detto, contiene una serie di elementi di grandissima
rilevanza, che confennano perfettamente quanto riferi to dal collaboratore. Ad appena due
giorni dal delitto non vi era alcun dubbio all'interno dell' organizzazione criminale che
esso dovesse ascriversi al gruppo di STAGNO Antonio.
I due esponenti del sodal izio criminale commentano il recente omicidio di CRJSTELLO
Rocco e lo ricollegano immediatamente ai contrasti con il cognato STAGNO Antonio. I due
confermano la fortissima confl ittual it fra i contendenti e l' episodio della vicenda giudiziaria
del collaboratore che ha riguardato lo zio STAGNO Rocco. Ma trovano conferma altres le
dichiarazioni di BELNOME circa l'azione volta a fare terra bruciata" attorno al gruppo
STAGNO. Infatti sia NOVELLA che MINASI criticano aspramente tale gestione del
conflitto fatta dai cognati. Trattandosi di conflitto all' interno di membri della stessa famiglia,
esso va risolto oppure portato alle estreme conseguenze (cio l' omicidio del rivale), ma non
sono ammessi atti intimidatori che hanno il solo effetto di innalzare il li vello dello scontro
(NOVELLA: per cile tu gli mandi ... MINASI: quando? NOVELLA: ... inc ... clle tu gli mandi,
compare Saro, 1111 coso lordo, 1m cornuto cile gli spara al/a porta, cil e gli spara al/e
serrande ... MINASI ma io dico ... ma tu, tu .. fai una cosa .. NOVELLA: vedete, vedete l
l'errore.. MINA SI: tu fai una cosa, fai una cosa madornale - omissis - MINASI: compare
Nunzio io sono del parere, io sono del parere, benedeua la madonna, sono sempre Sfato di
questo parere qua e morir con questo parere qua. allora: se voi mi fate una cosa (lidI'. uno
sgarbo) che meritate un'altra cosa (ndr. una reazione analoga) automaticamente io non
vengo e vi sparo nella serranda, nemmeno nelfa porta, perch' domani lo sapete che sono
slato iO ... NOVELLA: e certo ... MINA SI: io non mando a Jpararvi nel/a porla, non vengo a
Jpararvi nella por/a, non vi brucio l'auto, non vi faccio nienle, allora SOIl O due le cose, due: O
vi lascio in pace o vi tiro, o no? baSi", l mi f ermo, scelgo quale delle due devo fare, o vi
tiro, o vi lascio in salita pace.)
La seconda serie di r iscontri attiene alla veridicit del "doppio gioco" di CASTAGNELLA,
la fonte che ha riferito le modali t esecutive del delitto CRISTELLO a BELNOME e i
moventi dell ' azione omicidiaria da parte del gruppo STAGNO. .
Anche in questo caso la verifica sull a genuinit e veridicit delle dichiarazioni del
collaboratore ha avuto esito pienamente positivo, in quanto contemporanea attivit svolta nel
procedimento C.d. Tenacia, ovviamente ignota al collaboratore, ha consentito di accertare
effettivamente i rapporti fra i soggetti indicati, in tennini tali da destare stupore persino nei
mil itari operanti.
I risultati di tali accertamenti sono compendiati nella Nota del R.O.S. di Mi lano nr. 46/-1 di
prot. del 16 febbraio 2011
57
, alla quale si torna a fare rinvio e della quale si gi trattato nel
capitolo sull ' omicidio STAGNO.
I menzionati accertamenti hanno consenti to di appurare che, quantomeno a partire dal
novembre del 2009, fra CRJSTELLO Rocco e FORMICA Claudio iniziavano una serie di
56 Trascrizione di intercetlazione ambientale n. 1401 delle ore 11.00 del 29.03.2008, eseguita sull'autovettura
PEUGEOT 307 16V CC targata DA 722 Br, intestata a DI NARDO Maria ed in uso a MINA SI Saverio (proc.
43733/06 R.G.N.R. modo 2 1 DDA Milano, R.I.T. 5188/07).
57 In faldone C con i relativi allegati.
T RIBUNALE O RDI NARIO DI MI LANO
Ufficio dci Giudice per le indagini pre limi na ri
foglio nr. 95
comul1l caziom che riguardavano numerosi incontri con un soggetto convenzionalmente
indi cato come "zia", "1'amca" e "archirello". L'esiguo spazio temporale fra l' inizio delle
operazioni di intercettazione e la prima conversazione nell a quale compaiono indicazioni
riconducibili alla fi gura del CASTAGNELLA un dato altamente emblematico della
frequenza dei contatti tra i soggetti. Inoltre, l' uso dell ' appellativo "zia", senza la necessit di
alcuna spiegazione perch rosse intellegibile il soggetto di riferimento, costitui sce una
ulteriore conferma del fatt o che tale rappono fosse risalente nel tempo.
Il dato di particolare interesse investigativo era costituito dal fatto che, seppure le ulenze in
uso a CRl STELLO e FORMICA erano sottoposte ad intercettazione, su di esse non si
rinveniva alcun contatto con tal e personaggio, con il quale, quindi gli appuntament i erano
fi ssati utili zzando ulteriori utenze verosimilmente ad esso dedicate. Solo attraverso attivit di
osservazione, pedinamento e controllo, questo soggetto veniva identificato in
CASTAGNELLA Giovanni. Gli incontri seguivano molto spesso un modlls procedendi
unitario, ogni incontro di CRISTELLO e FORMICA con CASTAGNELLA era anticipato o
preceduto da uno con BELNOME Antonino, che pi raramente presenziava personalmente.
Nell'i nterrogatorio del 26 gelUlaio 2011 . BELNOME ha fornito maggiori particolari su tali
circostanze ed ha altres fatt o cenno al fatto che CRISTELLO e FORMICA per un certo
periodo si occuparono di pagare un albergo al CASTAGNELLA.
Risulta quindi perfettamente riscontrato il cana le comunicativo descritto dal
collaborantc.
SULL' ESECUZIONE DELL' OMICIDIO
La prima serie di riscontri att iene all a circostanza che il dichiarante abbia effetti vamente
passato le ore precedenti l'omicidio in compagnia della vittima.
La ci rcostanza che la vittima abbia partecipato ad una partita di calcetto presso l' impianto
sportivo "Palaextra" di Mariano Comense, come si visto, era gi emersa dalle prime
indagini svolte sul delitlo, sulla base delle dichi arazioni di CRISTELLO Mi chele, che aveva
partecipato all ' incontro. Inoltre, sul BELNOME stesso in quel periodo era in corso atti vit di
intercettazione telefonica, ed in conseguenza della stessa veni va attivato un servizio di O.C. p.
che consentiva di appurare che effetti vamente egl i si era recato nel centro sporti vo a bordo
dell a autovettura BMW X5 tg BW 911 EP a lui in us0
58
.
Ulteriomlente ri scontrato anche il racconto di BELNOME circa i movi menti fatti da lui e
dalla vittima dopo la partita di calcetto. In particolare, il coll aboratore ha dichiarato che dopo
aver cenato insieme presso il locale La Taverna, si sono recati nel locale Dja VII per
consumare alcuni superalcolici ("al Dj Vu ci siamo fermati l e abbiamo bevuto alcune
grappe") . Il particolare che la vittima abbia consumato dei superalcolici poco prima di essere
ucciso, deci samente non consueto dopo aver svolto attivit fi sica ed evidentemente noto solo
a chi lo abbia accompagnato in quegli ultimi momenti di vita, trova un preciso riscontro nei
risultat i della autopsia della vi ttima, dove a p. 31 viene evidenziato che lo stomaco conteneva
"scarso materiale alimentare parzialmente digerito, non riconoscibile, a odore alcolico ..
s9

Parimenti riscontrato, a fugare ogni dubbio circa una possibile sovrapposizione di ricordi da
parte del coll aboratore, appare l' ulteriore particolare di quanto avvenuto dopo che
CRI STELLO aveva lasciato il locale per rientrare presso la propria abitazione entro le 23.
58 Si veda l'esito delega di indagine trasmesso dalla Compagnia Carabinieri di Seregno in data 10.2.20 Il. \.0 A
59 Si veda la Consulenza medico-legale sulle cause e circostanze del decesso. ..
TRIBUNALE ORD I NARIO DI MILANO
Uffi cio del Giud ice pe r le indagini pr e limi na ri
foglio nr. 96
BELNOME ha infatti riferito di essere rimasto nel locale ad attendere di essere raggiunto da
TEDESCO Amedeo, e di essersi arrabbiato telefonicamente con lo stesso per il ritardo
("BELNOME - Aspetlavo Amedeo, inf aui gli feci delle telefonate incazzane/orni che non
arrivava mai, era sempre in ritardo; sicuramente si sar visto con quella ragazza. "). Tale
circostanza confermata dall ' atti vit di intercettazione dall a quale si evince che alle 23.05
BELNOME chiama TEDESCO Amedeo, senza che questi ri sponda; all e successive 23. 14 vi
una nuova chiamata, questa volta con esito positi vo, nella quale il BELNOME d
appuntamento al cugino presso il locale Deja vu
60

Nella valutazione delle dichiarazioni apprese de relalo da parte di CASTAGNELLA,
occorre anzitutto ricordare che il soggetto trovasi in custod ia cautelare in questo stesso
procedimento siccome inserito a pieno titolo nel sodalizio capeggiato da STAGNO Antonio,
custode della base logistica di via Pianell n. 54 a Milano ed autore in prima persona di
condotte estorsive del sodalizio.
Il suo legame con i componenti del gruppo era saldato anche da un vincolo di natura
personale rappresentato dalla relazione con STAGNO Tania, fi glia di STAGNO Rocco. Egli
era dunque una fi gura all ' interno dell 'organi zzazione che, sommando la vicinanza al capo e la
predi sposizione anche a funzi oni operati ve, poteva ben essere scelta per la commi ssione di un
gravissimo deliuo, quale quello di CRI STELLO Rocco. Avendo il CASTAGNELLA preso la
decisione di avvicinarsi al gruppo BELNOME/CRISTELLO (verosimilmente rifl ettendo sugli
effett ivi rapporti di forza interni all' associazione alla luce dell 'omi cidio NOVELLA) egli si
trovava nella necessit di approcciarne i componenti con modalit che garantissero la
massima riservatezza al fine di minimizzare le possibilit di essere scoperto. Gli incontri,
come si ricordato, sono effetti vamente stati posti in essere con modalit tali da aver messo in
diffi colt gli operant i che stavano seguendo i soggetti protagonisti . Era quindi una scelta
necessitata per il CASTAGNELLA quell a di fi ssare incontri in luoghi soli tari , affi dandosi in
definiti va completamente al gruppo CRI STELLO/ BELNOME .
"Praticamente mi sto mett endo nelle vostre manif " la frase che BELNOME ricorda gli fu
proferita nel primo incontro. In tale situazione confessare di essere l'esecutore materiale del
delitto del precedente leader dei suoi interlocutori era non solo una condotta veros imile e
giustificata, ma addirittura obbligata. Se infatt i tal e circostanza fosse stata da lui taciuta e
invece autonomamente scoperta dai CRISTELLO, egli sarebbe stato verosimilmente ucciso,
e recandosi ad appuntament i di nascosto e da solo, sarebbe andato incontro a morte certa.
Viceversa, ri velando egli stesso la notizia ai suoi interlocutori, spiegandone le ragioni
conformi con la sottocuItura criminale, avrebbe avuto la possibilit di essere capito e
giustificato, cosa che come si visto avvenne.
Emblematiche, per rappresentare la logica ' ndranghetistica sottesa a tale scelta, sono ancora
una volta le parole di BELNOME:
Allora l lui poi disse la verit di 1U1I0, al/che che partecip al/ 'omicidio di Rocco Cristello,
che per lu; f ece quello che gli dissero di fare. Cio f u perdollflto perch lui era IIna pedil1a
in sostanza. lo perdonarono i Crislello, anche perch ... cio glielo dissi al/che io questo, cio
gli dissi "Lui non c'entra niellle. Se andalo a/are l 'azione .. . come poteva andare a Rocco,
come poteva andare afare l 'azione da Wl 'altra pane," 11011 IlIIdato a livello persollale, 11011
sangue Il livello personale. sta/o mandato", quindi Cristello dissero "No ilO, giusto e ... ",
chj aro a questo punto che il presupposto necessario di tutte queste considerazioni la
veridicit della confessione del CASTAGNELLA: intanto si poneva per lui un problema di
60 Si veda Annotazione della DI A Centro operativo di Mi lano n. 8342 prot. del 8 onobre 2009.
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
u rric io del Giudice per le indagi ni preliminari
f oglio nr. 97
ri velare i l proprio coi nvolgi mento nell 'efferato fatto di sangue, in quanto tale coinvolgimento
fosse realmente avvenuto. Solo in quanto realmente uno degli esecutori dell 'omicidi o
CRJSTELLO, CASTAGNELLA doveva porsi il problema di come rei azionarsi con i parenti
di quest' ultimo, perch solo in tale caso ci sarebbe stata la probabilit che questi ultimi , venuti
a conoscenza del fatto, ponessero in essere proposito vendicativi. Viceversa, se cos non fosse
stalo, mai ovviamente CASTAGNELLA avrebbe pensato di raccontare falsamente ai
membri della fami glia CRJ STELLO di essere l' autore dell'omicidi o di Rocco!
Altra serie di riscontri attiene alla conformit della descrizione del fatto da parte del
colJ aboratore con quanto accertato dagli inquirenti.
BELNOME ha riferito fin dall ' interrogatori o del 02 dicembre 2010 che all ' agguato avevano
partecipato due autovetture.
Il collaboratore ha riferito un dato importante e specifico (e cio il numero delle auto
component i il commando) in parziale divergenza con quanto percepito direttamente da
coloro che hanno assistito ai fatti (e quindi con quanto sia stato oggetto di commento e
divulgazione nel contesto del paese, ossia l' uso di una sola auto da parte dei sicar), e che
poteva essere a conoscenza in termini di certezza solo a chi avesse partecipato al fallo.
Ad ulteriore conferma della rilevanza della circostanza, va rimarcato che nella richiesta di
applicazione di mi sura cautelare dell ' 8. 5.20 10, a p. 3099, la dinamica dell' omicidio in
oggetto viene ri costruita con la partecipazione di una sola autovettura. Essendo tal e atto a
disposi zione delle parti ex art. 293 comma 3 c. p.p., pu tranquill amente escludersi che il
collaborante abbia narrato quanto da lui appreso dalla lettura degli att i processuali , che
ovviamente si soffennavano sull 'omicidio CRISTELLO. A maggior riscontro della genuinit
delle dichiarazioni di BELNOME rispetto alle risultanze investigati ve va ulteriomlente
evidenziato che il coll aboratore, nel verbale illustrativo del 17. 11. 201 0 dichi arava di aver
consegnato la sua copia all' atto dell'arresto al proprio difensore e, solo nel successivo
interrogatorio del 26 novembre 20 I 0, si d atto che gli viene consegnata una copia
dell ' ordinanza.
Un secondo dato di assoluta importanza nel racconto rappresentato dal fatto che le
autovetture avessero atteso la vittima presso una edicola posta nelle vicinanze dell a casa del
CRJ STELLO. Questo dato, assolutamente specifico ed anch'esso a conoscenza di chi
abbia partecipato al fatto, pienamente ri scontrato. Non solo verificato che sulla via
Comasi na presente un edicola in prossimit dell'imbocco della via pri vata Comasina, ma
tale edi cola insiste su uno spiazzo privo di illuminazione pubblica diretta, rappresentando cos
il luogo ideale per chi , a tarda serata, volesse appostarsi in attesa senza essere notato.
La seconda serie di riscontri sulla genuninit delle dichi arazioni di CASTAGNELLA in
merito all ' esecuzione dell' omicidi o risiede nell 'avvenuto accertamento, tramite le indagini
tecniche, della preparazione da parte del gruppo STAGNO di un attentato in danno di ELIA
Francesco - indiziato in questo stesso procedimento di avere poi partecipato all 'omicidio di
STAGNO Rocco - poi non portato a compimento per l'i ntervento delle forze dell ' ordine. Il
dato di interesse per quanto ri leva in questa sede che il modlls opera"di appare
assolulamente identico a quello accertato per l'omicidio CRI STELLO: il ruolo di mandante
di STAGNO Antonio, il ruolo di esecutore materiale di CASTAGNELLA Giovanni con
l' aus ilio di due soggetti che dovevano arrivare dalla Calabria.
In part icolare, l' atti vit investigati va ha consentito di accertare lo svolgimento di due
sopraUuoghi aUa casa della vittima. Nel primo, effettuato il 19.1 .2009, i protagonisti
GALATI Fortunato soprannominato "NATO", (cognato di STAGNO Antonio), DANIELE
~
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Ufficio del Gi ud ice per le indagini preliminari
foglio lir. 98
Giuseppe, soprannominato "PEPPE PAGLIARO" (cugino di STAGNO Antoni o) e lo stesso
CASTAGNELLA Giovanni , soprannomi nato "FIFI' o "VANNI", hanno come obbiettivo
)' individuazionc dell 'abitazione di ELlA Francesco, tramite le indicazioni fomite al
DANIELE dal cugino STAGNO Antonio. Il secondo sopralluogo, materialmente viene
effettuato da soggetti diversi, e cio STAGNO Antonio e i cugini CAPPELLO Saverio e
CAPPELLO Gi useppe, ma era preceduto da un incontro presso il ristorante "Gran Galeone"
in Milano al quale prendeva parte anche CASTAGNELLA Giovanni.
Primo sopralluogo in data 19.1.2009. Tale avvenimento viene accertato tramite
l'intercettazione delle conversazioni fra presenti effettuate all ' interno dell ' autovettura con a
bordo GALATI Fortunato, soprannomi nato "NATO", (cognato di STAGNO Antonio),
DANIELE Giuseppe, soprannominato "PEPPE PAGLIARO" (cugino di STAGNO Antonio)
e CASTAGNELLA Giovanni
61
.
Dal tenore dei dialoghi si evi nce chiaramente la programmazione di una azione omicidiaria,
tramite lo studio del percorso, delle abitudini della vittima, delle possibili vie di fuga. In
particolare, va sottolineato che CASTAGNELLA appare il soggetto che deve porre in essere
l'azione, in quanto a lui DANIELE Giuseppe descrive la strada verso l' abitazione della
vittima (strada che, si anticipa, gli stata riferita dal cugino STAGNO Antonio).
CASTAGNELLA riceve altres da GALA TI Fortunato indicazioni circa le abitudini della
vittima, il possibile percorso effettuato dal parcheggio dell' auto fino all 'abitazione e la
presenza di una videocamera. L'azione deve essere posta in essere da CASTAGNELLA,
unitamente ad altri soggetti che sarebbero arrivati dalla Calabri a nei giorni successivi.
Secondo sopralluogo in data 24.1.2009. Durante il sopralluogo effettuato in data 19. 1.2009
DANIELE Giuseppe affennava che si doveva attendere 3 o 4 giorni per l'arrivo di qualcuno.
L' attivit del personal e operante individuava l' arrivo di due soggetti , poi identificati in
CAPPELLO Savcrio c CAPPELLO Giuseppe nell ' appartarne'nto di via Pianell in Milano
che era nella disponibilit del gruppo STAGNO. La sera del giorno successivo viene altres
documentato un incontro degli stessi con ROMANO Vincenzo, CASTAGNELLA Giovanni,
STAGNO Antonio, STAGNO Nazzareno (fi gli o di STAGNO Antonio) presso il ristorante
"GRAN GALEONE" dove consumavano una cena, L' attivit di controllo proseguiva
seguendo l'autovettura Ford Focus con a bordo i cugini CAPPELLO e STAGNO Antonio che
effettuava un secondo soprall uogo presso l'abitazione di ELIA Francesco in via Istria in
Cabiate, non senza aver prima fatto una signifi cativa sosta nella via Meucci in Verano
Brianza, luogo dove era stata ritrovata mesi prima bruciata la FIAT Stilo usata per l'omicidio
di CRISTELLO Rocco.
L'anal isi complessiva dei due episodi fornisce un quadro indi ziario assolutamente univoco
circa il significato di tali spostamenti. I cugini CAPPELLO possono identificarsi con le
persone che erano attese dalla Calabria per poter passare alla fase esecutiva. II 24 sera, quindi ,
vi la riunjone del gruppo operativo, dopo la quale STAGNO Antonio accompagna
personalmente i forestieri a vedere il luogo dove avrebbero dovuto svolgersi i falli, Inutile era
in quel frangente la presenza degli altri partecipanti, che ben conoscevano il luogo per averlo
visto il precedente giorno 19. Appare quindi di assoluta rilevanza la presenza di
CASTAGNELLA alla riunione effettuata in occasione della cena al ristorante "GRAN
GALEONE", assolutamente emblematica di un suo completo coinvolgimento nella fase
operativa dell ' attentato in progetto,
61 Trascri zione di intercettazione ambientale n, 1076 delle ore 23.01 del 19.01.2009, esegui ta sull'autovettura
VW Golftargata BJ411 NF (proc. 43733/06 R.G,N. R. modo 21 DDA Milano, R.J. T. 53080/08).
TRIBUNALE O RDI NARIO DI MILANO
Urricio del Giudice per le indagini preliminari
foglio nr. 99
Una volla ricostrui te in questi tcnnini le vicende del gennaio 2009, non possono non cogliersi
le impressionanti si militudini con le modalit esecutive dci delitto di CRISTELLO
Rocco, sintomatiche di un medesimo modus operandi.
Quanto ai riscontri sul ruolo di basista di DANIE LE Giuseppe, il primo elemento da
considerare il ruolo dell ' indiziato in seno al sodal izio: egli in custodia cautelare in questo
stesso procedimento per i delitti di cui all ' art. 416 bis c.p. e lO. 12 e )4 I. 497/74. Da tali
accertamenti pu desumersi che DANIELE fosse una sorta di "plenipotenziario" di
STAGNO Antonio.
l! secondo dato importante di tipo logistico. Dalla scheda personale dell'indagato emerge
che i suoi gcnitori abitano in via Comasina 15 del comune di Verano Brianza (MB). c cio
esattamente di fronte aWimbocco della via privata Comasi na, dove ha l' abitazione
CRISTELLO Rocco.
Parimenti riscontrata l'indicazione della sua atti vit presso l'esercizio pubblico denominato
Orchidea (che il collaboratore chiama con il nome di Casablanca), dove i componenti del
gruppo STAGNOI BELNOME erano soli ti riunirsi. Gli accertamenti effenuati dai militari
operanti presso le banche dati in uso hanno consentito di ricostruire la successione nella
gestione del locale ed i cambiamenti di denominazione
62
.
Un ulteriore dato che conferma le accuse di BELNOME a DANIELE di avere svolto il ruolo
di basista emerso dall 'anali si del traffico telefonico transitato sulla cel la impegnante il luogo
del delitto. Da tale accertamento emerso un dato di assoluta importanza rappresentato da una
telefonata ricevuta da DANIELE Giuseppe dall'utenza di rete fi ssa attestata presso
l' abi tazione dei suoi famili ari: l' utenza 3494465800 riconducibile a DANIELE Giuserpe, in
quanto allo stesso intestata e successivamente oggetto di att ivit di intercettazione e la
telefonata viene effettuata nella immediatezza dell'evento delittuoso, come si pu evincere dal
confronto con il traffico, che vede in quello stesso lasso temporale le telefonate che segnalano
l' evento delittuoso appena posto in essere e l'autovettura FIAT Stil o in fi amme ai Vigili del
Fuoco ed al 118.
Tale telefonata appare di estremo interesse, sia per l'ora nella quale viene effettuata, sia per la
durata: essa avviene fra DANIELE Giuseppe ed un suo familiare, cio fra soggett i che non
erano assolutamente ignar.i di chi abitasse sul luogo del fatto. La telefonata avviene dopo
pochi minuti dalla sparatoria e dura appena 17 secondi , un tempo assolutamente incompatibile
per un coll oquio che avesse ad oggetto la comunicazione di un fatto cos grave. Tale dato
porta piuttosto a ritenere che i genitori di DANIELE Giuseppe, una volta sentiti gli spari
avessero capito benissimo cosa stava succedendo e lo avessero capito proprio in forza del
pregresso comportamento del fi gli o, che aveva utilizzato l'abitazione e forse loro stessi, per
assumere informazioni sulle abitudini di CRlSTELLO. La telefonata dei genitori non era
dunque finali zzata a fornire notizie al fi glio su cosa fosse avvenuto, ma a riceverne: la
comprensibi le esigenza dei genitori, una volta realizzato il coinvolgimento del fi glio in un
grave fatto, di sapere se fosse coinvolto o rimasto ferito.
Tale telefonata, gi di per s, costituisce riscontro del ruolo avuto dall' abitazione dei
genitori di DANI ELE per le funzioni di basista di quest'ultimo. L' acquisizione della
documentazione attestante l' ampiezza terri toriale della copertura della cella impegnata dal
telefono dell' indagato (Vodafone cella 10021 - 3530 settore 3) all' epoca dei fatt i, ha
62 Si veda in proposito la scheda personale di SOrTentino Nino.
63 Inizio delle operazioni il 22. 1.2009, R.I.T. 333/09.
TRIBUNALE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio de l Giudice per le indagin i pr eli minari
foglio nr. 100
consentito di accertare la locali zzazione del DANIELE la sera del delitto
64
Tale cella. s ita in
Giussano (MB), via don Rinaldo Beretta, ha la caratteristica di irradiare pi settori,
identificabili separatamente, e consente quindi una local izzazione dell ' utenza di interesse
maggiormente precisa e delimitata rispetto a quella fornila dalle celle c.d. monodi rezional i.
Nel settore 3, impegnato dall ' utenza cellulare di DANlELE Giuseppe alle 23.20 del giorno
del delitto, presente un luogo di assoluto ril ievo per la ricostruzione dei ratti, e cio la via
Baito dove s ita l' abitazione di STAGNO Antoni o.
Si gi avuto modo di evidenziare come DANIELE Giuseppe abbia partecipato, in data
19.1.2009, al primo sopralluogo per la progettazione di un attentalo ad ELI A Francesco. Si
visto come in tale caso non abbia semplicemente svolto le funzini di autista, ma egl i stesso
dava precise indicazioni sul tragitto da compiere avute dal cugino STAGNO Antonio.
Il suo ruolo di basista in tale progetto omicidiario emerge chi aramente anche da un ulteriore
accertamento. In data 5.3.2009, quando dopo il secondo sopralluogo con i cugini CAPPELLO
si era passati verosimi lmente ad una fase operativa, alle ore 18.55, viene intercettato un sms
inviato da DANlELE Giuseppe a STAGNO Antonio il cui testo riportava "in questo momento
il nostro amico con la mini e al bar". Gli accertamenti esperiti hanno consenti to di verificare
che la cell a agganciata dall'utenza in uso a DANlELE Giuseppe al momento dell 'invio del
messaggio, venne local izzata a Mariano Comens(CO), cos come quell a dell ' utenza in uso ad
EllA Francesco. [noltre il riferimento fatto dal DANI.ELE alla "Mini" att ri bui bile alla
autovettura MINI COOPER targata CW 975 se in quel periodo in uso ad ELIA 6S.
Non si pu in questa sede che nuovamente evidenziale, come si gi fatto con riferimento alla
posizione CASTAGNELLA , la notevol issima ri levanza del ruolo svolto da DANIELE nel
progetto omicidiario nei confronti di EllA, con le medesime funzioni att ribuitegli
nell'ambito del delitto CRI STELLO. Questo dato che non pu liquidarsi come occasionai e
ma che preciso ed inequivoco circa l'appartenenza del DANIELE a l ristretto numero di
soggetti di assoluta fiducia di STAGNO Antonio, che questi usa nelle pi delicate ed
impegnative azioni , quali gl i attentati contro i membri della opposta fazione.
SUGLI ACCADIMENTI SUCCESSIVI
La prima serie di r iscontri risiede nel contegno della famiglia STAGNO dopo l'omicidio
CRI STELLO: emerge dalle indagi ni tecniche come essa sia stata letteralmente escl usa dalla
divulgazione della notizia dell ' attentato, tanto che la mogl ie della vitti ma neppure ha avvertito
la propria sorell a, moglie di STAGNO Antonio. Il dato non irrilevante, ma evidenzia come
fin dal primissimo momento nel contesto di riferimento era chiaro che loro non era persone
alle quali premeva recarsi sul luogo per verifi care cosa fosse successo e prestare conforto ai
familiari del defunto. La moglie di STAGNO Antonio, inoltre, oppone resi stenze davanti alla
richiesta, neppure esplicita, della ni pote di anni 17 di recarsi in quel drammatico momento a
darle compagnia in assenza della madre. Essa manifesta un timore per s, che di cert o non
poteva essere detenninato dall ' essere cognata del defunto, quanto piuttosto era l'imbarazzo
(,.I Si veda diffusamente la nota del Cent ro operativo DIA di Milano del 16 marzo 2011 n. Nr.
125/MI/3"Sett/ZJ5233 di prot. 2716.
63 Si veda in proposito l' l' lnfonnativa ri epi logativa delle risultanze investigative emerse nel corso dell ' attivit
d' indagine denominata " INFINITO" ad opera della Compagnia Carabinieri di' Seregno del 31.9.2009, p. 903.
TRIBUNA LE ORDI NARIO DI MILANO
Ufficio dcI Giudice per le indagini pr e li minar i
foglio nr. 101
per la moglie di STAGNO Antonio a recarsi sul luogo del fatto del CUI svolgimento non
chiede alcuna spicgazione
66
.
La seconda ser ie di riscontr i risiede nei r apporti tra STAGNO Antonio c lo stesso
collaboratore BELNOME Antonio dopo l' omicidio ed emerge anch'essa dalle indagini
tecniche
67

Il filo condunore di questi qialoghi fra STAGNO e BELNOME si snoda attraverso due temi
ben ident ificabili . Il primo sono i continui inviti di STAGNO a BELMONE di non dare retta
alle maldicenze e le voci correnti. chiaro che STAGNO, all ontanatosi dalla Lombardia
nell ' immediatezza dell ' omicidio, ben consapevole di trovarsi in una posizione molto
difficile con gli appartenenti al gruppo CRI STELLO.
Non un caso che STAGNO rimproveri l' interlocutore di avergli mandato persone sotto casa,
e velatamente fa intendere che erano stat i visti intorno a casa sua, ci rcostanza che all ude ai
controlli per la progettazione di un atto violento. BELNOME reagisce immediatamente
all 'allusione, spiegando di essere andato solo per parlargli e invitandolo a "non inventarsi le
cose". (STAGNO ANTONIO: "mlt. e dimmi lilla c o s ~ come mai vi videro girare fll ori.. .. ?"
BELNOME ANTONINO: "Come? Ma che slai dicendo! Antonio, cosa stai dicendo! Ma che
stai dicendo ora!" STAGNO ANTONIO: "lo che sto dicendo?" BELNOME ANTONINO: "Ma
ora cltefacciamo, vi invelllale le cose ora? Ma non ho capilo, se sio dicendo che sono venuto
l per parlare con te!'l
Il secondo tema riguardava la pressante necessit di un incontro chiarificatore fra i due,
incontro fortemente soll ecitato da BELNOME, rappresentandone l' urgenza. STAGNO cerca
da Wl lato di tranquill izzare sul suo interlocutore sull a effettiva volont di un chiarimento,
dall 'altro per continuando di fatto a prendere tempo, fino alla fissazione di un appuntamento
in Calabria.
Dal complesso di questi atti emergono due elementi di particolare rilievo per la posizione
di STAGNO Antonio, e ci che egli si allontanato dalla Lombardia nell ' immediatezza
del fatto e che manifesta preoccupazione per essere cercato da uomini del gruppo
CRI STELLO BELNOME.
Tali conversazioni confermano pienamente le d ichiarazioni del collaboratore sui
momenti successivi all'omicidio CRJ STELLO.
Si gi esposto, a proposito della vicenda dell ' estorsione alla SELAGlP posta in essere in
via autonoma da STAGNO, che le conversazioni intercettate confermano pienamente le
dichiarazioni del collaboratore sui momenti successi vi all 'omicidio CRISTELLO.
BELNOME e CRISTELLO Rocco pretesero da lui una parte del provento. Con riferimento
all 'aspeuo economico, il collaboratore ha rifer ito che a seguito di una riunione anche alla
presenza di GIAMP si accordarono per la restituzione di parte dei soldi che lo STAGNO
avrebbe dovuto dare al cognato entro la scadenza del 31 marzo. Questa data, in particolare, fu
da lui memorizzata in quanto successivamente al delitto, avvenuto come noto il 27, egli ebbe
66 Progr. nr.83 int. ut. 0362335025 (RIT. 254/08) relativo all 'abitazione di STAGNO Antonio, in data
28.03.2008 alle ore 01.38, in panenza verso l'utenza cellulare nr. 34297158 intestata a MELE Davide di fano in
uso a CRI STELLO Caterina, figl ia di CRISTELLO Rocco.
61 Prog nr. 4803 int. UI. 3487778944 RlT.I09/08 in uso a DI NOTO Simone, il giorno 8/0412008 all e ore 17.41 in
entrata da ll ' utenza 3317986967 intestata a CAFIERO Annunziato, di fatto in uso a STAGNO Antonio.
Prog nr. 1002 int. ut. 3209629023 RIT.34 1/08 in uso a DI NOTO Simone il giorno 21/0412008 alle ore 19.21in
arrivo dall ' Ulenza 069408491 - CABINA TELEFONI CA di Frascati , Via Colle Pi zzuto.
Prog nr. 1004, ibidem.
't'
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foglio nr. 102
modo di associare le due date concludendo che al momento della riunione STAGNO aveva
gi deliberato di uccidere il cognato.
Dopo l' omicidio di CRiSTELLO, BELNOME inviava i cugini TEDESCO presso ,' abitazione
di STAGNO per chiedergli di onorare il debito.
Come si vede le dichiarazioni del coll aboratore sono perfettamente coincidenti con le
risultanze processuali acquisite.
Il dato trova ulteriore ri scontro, per quanto ri guarda il termine finale del 31 marzo, nel
contenuto di una intercettazione ambientale (R.I. T. 401/08) effett uata a bordo dell ' aeromobi le
ALiTALIA AZI1 75 a partire dalle ore 1\.40, fra lo stesso BELNOME e SILVAGNA
Cristian, durante il viaggio per recarsi ad un appuntamento proprio con STAGNO Antonio.
Da tale conversazione si desume chiaramente che BELNOME diretto ad un incontro con lo
STAGNO e che tale incontro ha ad oggetto la consegna di denaro (Voglio vedere quando mi
portano i soldi, il resto sono solo chiacchiere), che precedentemente vi era stato un accordo
sulla consegna del denaro, la cui violazione avrebbe cost ituito una nuova rottura dei rapporti
(veloce, senn con noi "sa guasta 'n altra volla "). Esplicito il richiamo all a data del 31 marzo
come la data della precedente scadenza (io sono rimasto ancora al 31 marzo. poi gli dico:
" Vedi cosa vuoi/ore tu ".).
L' incontro avviene effettivamente a Lamezia Terme, con ogni probabilit pi precisamente a
Nicastro, alla presenza di RUGA Andrea, mentre STAGNO Antonio arriva sul luogo in auto
insieme al fratello Gianluca, e l viene accompagnato da CAPPELLO Saverio. Non pu
sfuggire come tale incontro sia stato effettuato da un lato, a Nicastro, che zona controllata
dalla famigl ia GlAMP, vicina a STAGNO, ma all a presenza di RUGA Andrea, cui legato
invece il BELNOME.
Il soggiorno di BELNOME e SILVAGNA in Calabri a dura fino al successivo giorno 28,
quando pre ndono l' aereo per tornare a Mi lano. Viene intercettata la conversazione con la
quale si commenta l' esito dell ' incontro con riferimento alla questione del debito.
Da tal e conversazione si capisce con sufficiente chiarezza l'esi to dell'incontro, e cio che
STAGNO Antonio ha sostenuto di avere saldato il debito con il defunto CRI STELLO. Questa
versione definita da BELNOME "una trappola" volta da un lato ad non volere saldare il
dovuto, e dall ' altro a screditare il defunto CRISTELLO ed a essa egli sostiene di non credere
( "sparli " (follelico) di 11011 dirmi Iliente a me, e poi secomlo te rischiava Rocco ... ).
Tale intercettazione riscontra pienamente quanto dichiarato dal collaboratore anche su questo
punto.
Ancora. Il giorno 28.3.2009, subito dopo l'omicidio in esame, veniva di sposta la
perquisizione del vivaio " II giardino degli Ulivi". Venivano rinvenute anni e munizioni e
conseguentemente veniva tratto in arresto il proprietario, CALELLO Tommaso.
Veniva disposta attivit di intercettazione delle comunicazioni effettuate da CALELLO
durante i colloqui nell a apposita sala della Casa Circondariale di Monza dove era recl uso,
atti vit che ha consentito di acquisire ulteriori elementi di assoluto interesse per la posizione
di STAGNO Antonio.
Come si evince chiaramente dal tenore della conversazione la preoccupazione del detenuto e
dei suoi familiari che lo stesso venga coinvolto in pi ampie vicende che ri guardano i
soggetti di ben altro spessore criminale che frequentavano il vivaio.
Innanzi tutto, la moglie manifesta la preoccupazione che le anni trovate al marito fossero
quelle usate per l'omicidio di CRJSTELLO Rocco. Il CALELLO escl ude recisamenle la
possi bilit, essendo egli , evidentemente, ben consapevole che le anni erano del gruppo
CRJ STELLO, mentre il delitto andava ri condotto al gruppo STAGNO. E tale consapevolezza
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f oglio nr. 103
emerge chiaramente dalla domanda successiva e cio se qualcuno di tale famiglia fosse
andato al Funerale. La risposta negativa (TOMMASO: - omissis- Gli STAGNO sono venllli al
funerale? GIROLAMO: Nd, no ... TOMMASO: Sono venuti? FILOMENA: Chi? ... ness1Ino
c 'era. TOMMASO: - omissis - GIROLAMO: Non venuto nessuno, neanche il padre,
nessuno.) costituisce non solo specifico riscontro a quanto riferito da BELNOM'E, ma
costituisce ennesima prova della estrema rilevanza che hanno, nel contesto criminale di
riferimento, la presenza ad occasioni quali matrimoni o funerali, che costituiscono
significativa prova di rapporti e relazioni fra i partecipanti. Solo cos pu spiegarsi come mai
un soggetto ristretto perch custodiva anni altrui, possa porre ai famil iari la domanda su chi
fosse presente al funerale dell ' ucciso. Infatti , tale dalo non manifestazione di semplice
curiosit, ma risulta viceversa importantissimo per poter capire con certezza le dinamiche in
atto c gli assetti di potere che sono espressione dell'evento omicidiario. Questa necessit
di comprendere era per CALELLO importantissima per evitare che, essendo egli custode delle
armi del gruppo CRI STELLO, potesse rimanere coinvolto in episodi delittuosi che avrebbero
inevitabi lmente seguito r omicidio di pochi giomi prima.
E non a caso CALELLO immediatamente diee ehe la prima eosa che far una volta
riaequistata la libert sar andare a parlare a STAGNO Antonio, per manifestare la
propria posizione di "pesce piccolo", ed evitare di venire coinvolto. E tale intendimento non
pu avere altra spiegazione se non la consapevolezza che STAGNO Antonio responsabile
dell'omicidio di CRISTELLO Rocco.
E tale consapevolezza viene altres manifestata, in mani era eloquen te e priva di margi ni di
ambiguit dalla successiva riflessione che, a seguito di tale omicidio, ci sar sicuramente la
vendetta del gruppo CRISTELLO (TOMMASO: ... inc ... adesso sai qllllmi morti cadono, gli
STAGNO """,, ... FiLOMENA: e che mi interessa a me ... TOMMASO: gli STAGNO ...
FILOMENA: apposta tu li slai alla larga TOMMASO: minchia ... adesso vado bene). Il tenore
esplicito dell ' affermazione, sia nel suo signi ficato testuale, sia inserita nel contesto del
dialogo, tale che non occorre alcun commento per evidenziarne il valore probatorio.
Altra serie di riscontri sulla reit di STAGNO Antonio desumibi li dagli accadiment i
succesivi quell a che riguarda il progettato attentato a ELIA Francesco di cui si trattato
sopra per vagliare la credibilit di CASTAGNELLA.
Infatti il ruolo di STAGNO emerge inequivocabilmente non solo come mandante, ma
addirittura come colui che ha personal mente dato le indicazioni stradali. Espliciti. sul punto,
sono alcuni passaggi delle conversazioni effettuate all ' interno dell ' autovettura da parte dei
soggetti impegnati nel primo sopralluogo. Da tale intercettazione si evince chiaramente che
STAGNO (che DANIELE indica con il legame di parenle/a che li unisce) l' organizzatore
dell ' allentato. infatti lui che delta i tempi indicando che occorre aspettare delle persone che
vengono da fuori, ed a lui che occorre rivolgersi per avere indicazioni e direttive
(PAGLIARO: quello /a arriva a fine seuimana .. GALATI Fortunato: (bestemmia) ..
PAGLIARO: e /0 so, injttLsiccome, eh.. 3/ 4 giorni di pazienza .. GALATI Fortunato: qua c '
un casino .. PAGLIARO: poi parliamo .. dobbiamo parlare con mio cugino per questo .. "inc"
ha delta che il 19/20, oggi quanTO ne abbiamo? GALATI Fortunalo: 20 PAGLIARO: gli
mando un messaggio.. Ire , quatlro giorni , pi o meno questa la data .. ), ed lui
personalmente che ha dato indicazioni sulla strada da percorrere, anche se non del tutto esatte
(PAGLIARO: in/alli a me mi sembrava lroppo vicino , mio cugino mi ha dello vicino al bar .. ).
Ma il ruolo di STAGNO emerge in maniera diretta quando, passati i 3/4 giorni. arri vano le
persone che erano attese, e che sono state identificate nei cugini CAPPELLO, il programma
criminoso entra nella sua fase operativa. La sera del 24. 1.2009 viene documentato dall ' att ivit
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foglio nr. 104
di osservazione, pedinamenlo e controllo del personale operante, un incontro dei CAPPELLO
con ROMANO Vi ncenzo, CASTAGNELLA Giovanni , STAGNO Antonio, STAGNO
Nazzareno (fi glio di STAGNO Antonio) presso il ristorante "GRAN GALEONE" .
Successivamente, STAGNO Antonio e i cugini CAPPELLO salgono sulla autovettura FORD
FOCUS targata DL 516 TC, a bordo della quale era stato istaJlato un rilevatore dali GPS che
ha consentito di seguire e ricostruire il percorso effettuato. In parti colare, intorno alle ore
00. \ 5, partendo da via Furlanelli in Giussano " auto si dir igeva verso Mariano Comense
(CO) percorrendo la via Como di Giussano (MI), per poi gi ungere a Cabiate (CO) alia via
(stria, dove sita l' abitazione di ELI A Francesco, seguendo il medesimo percorso del
precedente soprall uogo del 19 gennaio. Appare quindi chiaro che in tale occasione STAGNO
Antonio abbia voluto far visionare personalmente il luogo dell'attentato ai cugini
CAPPELLO.
Ulteriore confenna del suo ruolo di organizzatore dci progetto e punto di riferimento degli
uomini preposti a compiti operativi. la trasmi ssione a STAGNO, da part e di DANIELE
Gi useppe, di un sms con il quale si segnalano gli spostamenti di EllA Francesco. Come si
vedr pi speci fi camente analizzando la posizione di DANIELE Giuseppe, questi in data
5.3.2009, alle ore 18.55, inviava un sms a STAGNO Antonio il cui testo era: ;'in questo
momento il nostro amico con la mini e al bar". Dal momento che ELIA Francesco in
quell' epoca aveva in uso una autovettura Mini Cooper, e che sia lui che DANIELE all ' orario
del messaggio risultano impegnare la cell a localizzata a Mariano Comense (CO), appare
inequivoca da un lato l'att ivit di basista di DANIELE, e dall ' altro il ruolo di coordinatore e
organizzatore di STAGNO.
Infine, assurge a riscontro lo stesso omicidio di STAGNO Rocco che ha costituito, come
si esposto nella relativa trattazione, essenzialmente ritorsione per l' omicidio
CRi STELLO. Come chiarito in tale sede, deve escludersi per "legge criminale" che basti un
mero sospetto per passare alla vendetta in seno alla stessa organi zzazione.
5.3 Gravi indizi di colpe",'olezza
Quanto a CASTAGNELLA Giovanni, pu ritenersi in concl usione che la confessione
extragiudi1;iale resa a BELNOME Antonino e da questi riferita all' Autorit giudiziaria
sia pienamente attendibile e verificata. Essa, infatti, non solo segnata da lIna precisa
logicit e verosimiglianza sia per quanto attiene al racconto del fatto, sia per quanto attiene
alle circostanze e alle motivazioni delle propalazioni di CASTAGNELLA al collaboratore.
Inoltre tale dichi arazione, gi di per s dotata di altissima attendibilit in ragione della sua
natura confessoria, confortata da precisi ed inequivoci riscontri estri nseci sia con riguardo
alla corrispondenza delle modal it del fatto descritte con quanto accertato (e conoscibile solo
da chi era presente al fatto), sia con riguardo alla sua partecipazione ad altro attentato.
eseguito sempre su mandato di STAGNO Antonio e con la partecipazione di DANIELE
Giuseppe nel ruolo di basista e di altri soggetto calabresi come esecutori materiali, dalla quale
si evince il suo ruolo di membro del gruppo di fuoco di STAGNO Antonio.
Quanto a STAGNO Antonio, egl i stato fi n dai pri mi ssimi momenti successivi all ' omicidio
la persona sulla qual e si sono concentrate le attenzioni investigat ive e quella alla quale,
al l' interno del sodalizio criminale, tale delitto stato immediatamente ricondotto.
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La chiamata in reit di BELNOME Antonino ha trovato una serie di riscontri molteplici e di
varia natura, rappresentati sia da intercettazioni telefoniche ed ambientali riferibili sia al
gruppo STAGNO (CALELLO Tommaso), che a quello avverso (i ntercettazione NOVELLA -
MfNASI), sia da attivit di osservazione effettuate dagli operanti. stato possibile accenare
come STAGNO nutrisse ostilit nei confronti del cognato, che lo aveva "oscurato" come
referente del sodal izio criminale, limitandone il ruolo attraverso una strategia di "terra
bruciata" ed arrivando a delegittimarne pubblicamente l' autorevolezza con la vicenda
SELAGI P. stato possibi le verificare il comportamento a dir poco anomalo posto in essere
dalla sua famiglia nell' immediatezza del fatto e come questi si sia immediatamente
allontanato dalla Lombardia, manifestando res istenze alle continue richieste di contano di
BELNOME Antonino, fissando infine un appuntamento con quest ' ult imo solo in Calabria.
STAGNO Antonio soggetto che ha disponi bili t di anni, uomini, ed ha la capacit
progenuale di organizzare e portare a termi ne un delitto di questo ti po, come emerge dal
progetto omicidiario contro ELIA Francesco, nel quale egli si avvalso proprio di DANIELE
e CASTAGNELLA, con i medesimi ruol i rivestiti nell ' omicidio CRJSTELLO.
Quanto infine a DAN1ELE Giuseppe, l' accusa di essere stato concorrente materiale
nell'omicidio di CRI STELLO Rocco con il ruolo di basista ed organizzatore ha trovato
preciso riscontro individualizzante sia nella sua possibilit di controll are gli spostamenti della
vittima grazie alla sua rete di relazioni familiari e lavorative, sia nel suo ruolo di uomo di
assoluta fiducia di STAGNO Antoni o, che lo ha con certezza uti li zzato per analoghe funzione
nella ident ica vicenda del progetto di attentato nei confronti di ELIA Francesco.
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6. ESIGENZE CAUTELARI
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Per tutti gl i indagati sussistono in grado eccezionale le esigenze cautelari di cui all' art. 274
Jett. al, bl e cl C.p.p.
Premesso che vi una presunzione di inidoneit di misure diverse dalla custodia
cautelare in carcere (art. 275 co. 3 c.p.p.), va qui comunque ricordato quanto correttamente
affenna il pubblico ministero.
A) Pericolo di inquinamento probatorio
Nell'ambito del procedimento numerose indagini sono ancora da compiere e vengono qui
indicate in via meramente esemplificativa.
1. Vi la necessit di individuare e recuperare la salma di STAGNO Rocco (gl i accertamenti
fino ad ora compiuti fanno ritenere che possa essere stata spostata);
2. vi la necessit di individuare gli ulteriori soggetti , in parte calabresi , che hanno
partecipato alla fase esecutiva dell'azione omicidi aria di CRISTELLO Rocco;
3. devono essere individuate e recuperate le armi (solo quelle dell ' omicidio NOVELLA
dovrebbero essere state distrutte) al fine anche di procedere alle comparazioni balistiche,
nonch ulteriore annamento nella disponibi lit degli indagati o di altri soggett i loro vici ni
4. occorre evitare la precostituzione di alibi attraverso parenti elo amici compiacenti;
5. occorre esaminare i familiari di CRJSTELLO Rocco e STAGNO Antonio, GIUSEPPE
Daniele sulle circostanze del fatto e su eventuali informazioni richieste loro sugli
spostamenti della vittima e la genuini t delle loro dichiarazioni potrebbe essere
condizionata dalla presenza e "vicinanza" dei soggett i coinvolt i negl i omicidi dei loro
congiunti. Si tenga presente che i familiar i di CRISTELLO Rocco, e segnatamente la
moglie, hanno reso dichiarazioni particolannente lacunose;
6. occorre esaminare i familiari di STAGNO Rocco e TEDESCO Antonio. La genuinit
delle loro dichiarazioni potrebbe essere condizionata dalla presenza e "vicinanza" dei
soggetti coinvolti negl i omicidi dei loro congiunti. Si tenga presente che le mogli, pur
sentite a breve distanza dalla scomparsa, verosimilmente per timore, omettevano di fornire
agl i investigatori notizie importanti circa gli spostamenti dei coniugi (la moglie di
STAGNO sapeva bene che il marito il mattino del 29 marzo si era recato da PRESTI A
Leonardo. Parimenti , la moglie di TEDESCO sapeva che il marito al momento della
scomparsa doveva incontrarsi con CARlSTO);
7. devono essere compiute ulteriori investigazion.i con eventualmente l' esame di testimoni
con riferimento a quei soggetti in relazione ai quali non il PM non ha richiesto allo stato la
misura cautelare non essendo completata l'attivit di riscontro.
E' evidente pi in generale l' esigenza imperiosa di tutelare la prova costituenda, al cospetto
della capacit a compiere crimini violenti degli indiziati. .
B) Pericolo di rciterazione dci reati
La pericolosit "in re ipsa" solo che si consideri che i reati contestati sono rappresentati da
una serie di omicidi maturati in un contesto di ' ndrangheta, ad opera di soggetti affiliati ed
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adusi all'uso delle anni (di cui dispongono in gran quantit) ed alla commi ssione di gravi fatti
di sangue.
C) Pericolo di fuga
Trattandosi di soggeui appartenenti alla ' ndrangheta evidente che possano godere di una
serie di appoggi e connivenze in grado di garantire loro la sottrazione alle ricerche della AG.
tenuto anche conto della pena perpetua alla quale, se riconosciuti colpevoli, dovranno essere
condannati.
Sussisitono tutti i presupposti e le condizi oni positi ve e negative di legge.
La custodia in carcere comunque l' unica mi sura idonea alla tutela delle esigenze cautelari,
non potendosi per la capacit a delinquere dei rei fare alcun affidamento sul rispetto delle
prescrizioni.
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P. Q. M.
visti gli articoli 272 c seguenti c.p.p.
APPLICA
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la misura della custodia cautelare in carcere per i del itti di seguito rispetti vamente indicati a
carico di:
I) CARNOV ALE Antonio, capi 1),2), 2.A), 2.8), 4), 4A), 48)
2) PANAJ\A Michael, capi 1), 2), 2.A), 2.8)
3) SILVAGNA Cristian, capi 2), 2.A), 2.8)
4) TARANTINO Luigi, capi 2), 2.A), 2.8)
5) CRI STELLO Rocco, capi 3), 3A), 38), 3C)
6) CRISTELLO Francesco, capi 3), 3A), 3C)
7) FORMICA Claudio, capi 1), 3), 3A), 3C)
8) ELIA Francesco, capi 1),3), 3A), 3e)
9) DI NOTO Salvatore, capi 4), 4A), 48)
IO) NAPOLI Maurizio, capi 1),4), 4A), 48)
I l ) CARlSTO Agostino Luigi, capi 1),4), 4A), 48)
12) SESTITO Sergio, capi 1),4), 4A), 48)
13) PRESTIA Leonardo, capi 1), 3), 3A), 38)
14) ZANCHJN Massimiliano, capi 1),3), 3A)
15) TEDESCO Domenico, capi 1),3), 3A), 3C)
16) GALLACE Vinccnzo, capi 4), 4A), 48)
17) STAGNO Antonio, capi 5), SA), 58)
18) CASTAGNELLA Giovanni, capi 5), SA), 58)
19) DANIELE Giuseppe, capi 5), SA), 58)
visto l'art. 285 c.p.p.
ORDINA
agli ufficiali cd agenti di polizia giudiziaria incaricati dell'esecuzione che gli oblati siano
catturati ed immediatamente condott i in un istituto di custodi a per rimanervi a disposizione
dell 'autorit gi udi ziaria;
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Urric io del Giudice pe r le indag ini pre limi nari
visti gli articoli 293 c seguenti c.p.p.
dispone
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trasmettersi la presente ordinanza al pubblico mini stero - Direzione Di strettual e Antimafia -
in sede perch ne curi l'esecuzione.
L'ufficiale o l'agcnle ;nC(lricOIO di eseguire / 'ordinmua deve:
consegnare copia del provvedimento all'indiziato, avvertendolo della facol t di nominare /In difensore di
fiducia, e. ai semi e per gli eileui di cui all 'articolo 94 ali. c.p.p.. al diref/ore dell';stilulO penitenziario;
informare immedialomcnle il difiducia eventualmente nominalo ovvero quello di ufficio designalo
(I norma dell'articolo 97 c.p.p.;
redigere il verbale delle operazioni compiute;
Irasmeltcrc immediatamellte il verbale al pubblico ministero e al giudice che ha emesso l'ordillan=a:
redigere, se l'inddato 1I0n stato rintraccia/O, il verbale indicando specificamente le indagini svolte,
Irasmetlendolo, sel/za ritardo, al gil/dice che ha emesso l 'ordinanzo,
Dopo l'esecuzione, la presente ordinal/za deve:
essere deposiwla iII cal1celle;ia il/sieme alla richiesta del pubblico ministero e agli aui presel1lati COli lo
stessa. Avviso del deposito dtn'e essere notificato al difensore:
essere cOlI/unicala, a cura della cancelleria, al servizio informatico di cui ali "articolo 97 aU, cpp.,
Data in Milano il d 04 aprile 2011
IL CAN LUERE C1
/JoiI.S$3 MASI1!OI./A
(GHINETTI)
u .

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