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Le Congiuntiviti
Giocamici pag. 12
Si svolta il 31 gennaio la festa di San Giovanni Bosco il Santo dei giovani. Lassociazione Oratorio San Domenico Savio ha organizzato un pomeriggio di giochi, laboratori,cineforum, karaoke, il tutto arricchito dalla gioia di ogni singolo componente. Per dare visibilit alla ricorrenza del Santo lesterno della sede stato allestito con striscioni, cartelloni, brochure, preghiere preparate dagli stessi ragazzi; il momento pi importante, stato: la riflessione sul SISTEMA PREVENTIVO di don Bosco basato sulla religione, ragione e amorevolezza e la STRENNA 2013 Rallegratevi nel Signore sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi (Fil 4:4)Come Don Bosco educatore,offriamo ai giovani il Vangelo della gioia attraverso la pedagogia della bont che rilancia lonesto cittadino e il buon cristiano il ritorno ai giovani con maggiore qualificazione e infine una educazione di cuore impegnandoci al Vangelo della gioia. Lassociazione con il suo esempio ha dato preziosi consigli come: saper usare bene il proprio tempo, scoprire che ogni giorno ci sono tante occasioni per fare del bene a se stessi e agli altri, limportanza dello studio per costruirsi la propria vita e infine di non lamentarsi ma proporre sempre e soprattutto condividere i propri sogni per farli diventare realt credendo nella Provvidenza facendo capire che siamo piedi per andare in giro e incontrare nuove realt, mani per aiutare concretamente coloro che soffrono, cuore per amare e testa per progettare nuove attivit per i giovani e con i giovani e continuare a formare per inviare. I Santi non vanno ammirati o festeggiati ma imitati e averli come punti di riferimento. In questo giorno di festa dobbiamo fare la promessa cos come fece don bosco a Dio cari giovani vi prometto che fino allultimo respiro la mia vita sar per voi. La serata si conclusa con il cineforum organizzato da Gianluca Tommasiello, hanno dato un valido contributo Maria Chiara Paletta, Carmine Frustillo, Francesco DellAquila, Rita Viola e infine il nutella crepes preparato dalle Mamme Margherita la colonna portante dellassociazione.
"Occupare rigorosamente il tempo. Patire, fare, umiliarsi in tutto e sempre quando si tratta di salvare le anime. La carit e la dolcezza di San Francesco di Sales mi guideranno in ogni cosa".
Ti rendiamo grazie, Signore, per averci dato Don Bosco. In lui celebriamo le meraviglie del tuo amore. Tu lo hai ricolmato di doni, di natura e di grazia e lo hai dato a noi come padre dei giovani, come fondatore di Famiglie religiose al servizio della giovent nel tuo nome, come maestro di vita cristiana per tutti, Egli fu uomo profondamente umano attento ed aperto ai segni dei tempi, ed insieme l'uomo di Dio che sospinto dalla tua carit ha saputo dare la vita per la salvezza dei giovani. Concedi a noi, ti preghiamo, di saperlo imitare nel suo amore a Dio e al prossimo e nello sforzo generoso di vivere il Vangelo con coraggio e gioia.
Don Bosco viveva come se vedesse Dio! Ges era per Don Bosco una persona viva e presente in ogni momento della sua vita e del suo agire.
Se vuoi farti buono, pratica tre sole cose e tutto andr bene: allegria, studio, piet.
Ora non ci resta che rimboccarci le maniche e fare come don Bosco. I santi non vanno tanto ammirati quanto imitati. In questa festa anche noi come don Bosco dovremmo fare una promessa a Dio. Don Bosco scopr che la sua vita non gli apparteneva pi e che doveva essere un dono per i giovani e cos fece loro questa promessa che poi una promessa a Dio: Cari Giovani, vi prometto che fino allultimo respiro, la mia vita sar per voi. E tu, oggi, che promessa vuoi fare a Dio?
I nostri GIOVANI
Progettano, Realizzano
Laereo non altro che una sorta di uccello artificiale che rivoluzion la vita delluomo;infatti la sua invenzione nel secolo scorso port una svolta nel mondo e rappresent il mezzo pi veloce in assoluto. Inizialmente era riservato ad una piccola elite ma oggi pu essere paragonato ad unautomobile per luso che se ne fa; infatti solito vedere continuamente aerei che volano nel cielo o le loro bianche scie. Al giorno doggi un mezzo sicuramente pi accessibile e pi sicuro rispetto a un tempo. ma nonostante ci una sicurezza relativa. Sono tanti i fatti di cronaca che parlano della loro brutta sorte: aerei di cui si perdono le tracce o svaniscono nel nulla, come lavvenimento successo in Venezuela un mese fa, oppure il fatto di cronaca che pochi giorni fa ci ha interessati in prima persona. Laereo ATR 72 Carpatair , uscito di pista alle ore 20,15 a Fiumicino, proveniente da Pisa. Una delle ipotesi pi plausibili il forte vento. A bordo del volo cerano 46 passeggeri e 4 membri dellequipaggio. Lincidente ha provocato 16 feriti di cui due gravi ma per fortuna nessuno rischi la vita. Altre quattro persone sono rimaste ferite lievemente e hanno ricevuto medicazioni da una struttura sanitaria allestita dal 118 allo scalo di Fiumicino. Gli altri passeggeri sono stati trasportati nei vari ospedali di Roma.La capatair una compagnia rumena,che gestisce in subappalto alcune rotte dellAlitalia che ora sono state sospese. La procura di Civitavecchia ha aperto uninchiesta per conoscere le motivazioni dellincidente. La pista stata momentaneamente chiusa al traffico aereo. Se si indaga a fondo nei fatti di cronaca precedenti a questo, ci sono stati altri brutti episodi che hanno caratterizzato questa compagnia, finiti nel migliore dei modi: panico e disservizi per i clienti malcapitati. Come si pu notare come ogni cosa anche laereo ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. E un ottimo mezzo utilizzato da molti per lavoro e per viaggiare, dal quale si pu godere un panorama mozzafiato, incredibile e indescrivibile, ma daltro canto bisogna avere la consapevolezza di essere sospesi nel cielo tra le nuvole, impotenti di difendersi nella maggior parte dei casi, dinanzi agli eventuali problemi che potrebbero verificarsi. Fatti come questo, causati forse dalluomo (distrazione) forse dalla natura (vento), continueranno a verificarsi, perch nulla perfetto, nulla pienamente sicuro, perci non ci resta nientaltro che affidarsi alla fede di Dio: la vera sicurezza. (Mariachiara Paletta)
Attualit
Frasi
Non appoggiarti alluomo : deve morire Non appoggiarti allalbero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Non abbiate paura. appoggiati a DIO, e a DIO SOLTANTO. LUI RIMANE SEMPRE. Aprite, anzi San Francesco dAssisi a Santa Chiara Spalancate le porte
a Cristo.
All'umanit che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e apre l'animo alla speranza. L'amore non una cosa che si pu insegnare, ma la cosa pi importante da imparare. Non si mai soli davanti al mistero della sofferenza: si col Cristo che d senso a tutta la vita. Con Lui tutto ha un senso, compresi il dolore e la morte. Chi ha conosciuto la gioia dell'incontro col cristo, non pu tenerla chiusa dentro di s ma deve irradiarla. La pace non pu regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro. Dovete conoscere la 'prigione' per apprezzare questa libert. Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro.
(Michaela Vulcano)
LE CONGIUNTIVITI
Sono infiammazioni della membrana trasparente (congiuntiva) che riveste le palpebre e parte dellocchio. I sintomi che accompagnano la congiuntivite sono noti pi o meno a tutti: arrossamento degli occhi, prurito, sensazione di sabbia nellocchio, secrezione, lacrimazione. Le congiuntiviti possono essere causate da virus obatteri (congiuntiviti infettive) ma nella maggioranza dei casi gli stimoli che provocano linfiammazione della congiuntiva sono di natura allergica o irritativa. Le congiuntiviti allergiche in genere colpiscono entrambi gli occhi e sono causate da sostanze note come allergeni. Alcuni allergeni hanno una diffusione stagionale e causano le cosiddette Congiuntiviti Stagionali o SAC (Seasonal Allergic Conjunctivitis). Altri allergeni hanno una diffusione costante e sono causa delle PAC (Perennial Allergic Conjunctivitis) o Congiuntiviti Perenni. Nelle congiuntiviti perenni i sintomi possono essere presenti in ogni periodo dellanno e risultano pertanto particolarmente fastidiosi. Gli allergeni che causano le congiuntiviti perenni sono rappresentati, ad esempio, dagli acari,, dagli animali domestici peli di gatto), dalle muffe, ecc. Importanti fattori di irritazione e infiammazione degli occhi possono essere anche gli inquinanti atmosferici, i cosmetici, lesposizione a sostanze e prodotti di uso domestico (detergenti, detersivi, ecc.). Lacaro della polvere uno dei principali agenti causali della congiuntivite perenne. Evitare lesposizione allacaro una misura molto importante per cercare di alleviare i sintomi della congiuntivite. A tale scopo consigliabile lavare e cambiare spesso la biancheria dei letti, ridurre il grado di umidit degli ambienti domestici (se necessario mediante deumidificatori), rimuovere la polvere, evitare luso di tappeti e tappezzeria che possono trasformarsi in veri epropri ricettacoli di polvere. Lesposizione agli inquinamenti presenti nellatmosfera, pu causare stati infiammatori di tutte le mucose del corpo, inclusa la congiuntiva. Di questo tipo di aggressione locchio di difende innanzitutto aumentando la produzione di lacrime, che rimuovono meccanicamente gli agenti esterni e secondariamente attuando la reazione infiammatoria che clinicamente si traduce appunto nellocchio rosso. Ma l insidia per i nostri occhi pu annidarsi anche tra le mura di casa. Diversi prodotti di uso domestico (detergenti, detersivi,ecc.) contengono principi attivi che se non usati con la dovuta accortezza, possono essere fortemente irritanti per le congiuntive. Quando la lesione provocata da sostanze chimiche il primo intervento consiste nel lavare immediatamente locchio con abbondante acqua sterile al fine di eliminare la sostanza irritante con cui si venuti a diretto contatto.
Per la cura delle congiuntiviti allergiche lapproccio pi seguito (oltre ad una prima fase di allontanamento della causa scatenante la reazione allergica o irritativa) consiste nellutilizzo di colliri antistaminici-decongestionanti, antinfiammatori e, nel caso di effettiva necessit, di corticosteroidi. Nel trattamento dei sintomi della congiuntivite sono in genere indicate le sostanze ad azione decongestionante (vasocostrittori) e antistaminica che riducono la reazione infiammatoria dellocchio (e quindi prurito, il gonfiore, il bruciore, la lacrimazione) conseguente a stimoli infettivi, tossici e allergici e trovano impiego sia nelle forme infiammatorie che in quelle allergiche. Anche nelle congiuntiviti e nelle irritazioni da inquinanti atmosferici o da sostanze tossiche in ambiente domestico, accanto ai presidi pi adeguati, prescritti dal medico, trovano indicazioni i colliri a base di antistaminici e decongestionanti nei casi di gravit lieve-moderata. Questi ultimi, riducendo gli effetti sintomatici allergici ed infiammatori, scatenati dalla lesione chimica, permettono un pronto recupero dellocchio e della congiuntiva in particolare.
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PADRE PANCRAZIO
Padre Pancrazio, al secolo Nicola Gaudioso, nasce a Bari il 15 novembre 1926 ultimo di sei figli. Dopo la morte prematura del padre Domenico la famiglia si regge economicamente sul lavoro di sarta della mamma Giovanna, maestra ed esempio di sacrificio e di preghiera ai figli e alle donne del quartiere. La famiglia segnata da un disegno singolare: la figlia maggiore Anna muore in seguito alla nascita di una bambina che diverr clarissa con il nome di suor Teresina nel monastero di Palestrina; laltra figlia, Angela, diverr suor Candida nel medesimo monastero dove, una volta cresciuti tutti i figli, si consacrer anche la madre con il nome di suor Elisabetta. Dei quattro figli maschi Leonardo lunico a sposarsi; Giuseppe diviene frate Cappuccino con il nome di fra Giocondo, missionario in Mozambico; Vito, lasciata la Marina militare, segue le orme del fratello missionario con il nome di fra Giuseppe. La via della consacrazione per aperta da Nicola, sebbene sia il pi giovane egli il primo tra i fratelli ad entrare nella famiglia dei Frati Minori Cappuccini di Puglia allet di tredici anni, il 10 dicembre 1939, giorno della Madonna di Loreto; veste labito religioso come fratello laico il 13 maggio 1942 con il nome di fra Pancrazio e professa i voti temporanei il 19 giugno 1943 ad Alessano in provincia di Lecce. Il 23 novembre 1947 emette la professione perpetua nella Santa Casa di Loreto dove arrivato lanno precedente a servizio del Santuario. Nel 1967 trasferito nel convento dei Cappuccini a Bari e successivamente, nel 1969, a Recanati. In quegli anni frequenta i corsi di teologia presso lo studentato Cappuccino di Loreto per diventare sacerdote. Il 18 marzo 1973 viene ordinato presbitero nel Santuario di Loreto. Dopo alcuni mesi dallordinazione sacerdotale viene trasferito nel convento dei cappuccini a Civitanova Marche dove rimarr fino al 1982 anno di inizio della fondazione della Fraternit la quale, inizialmente, prender il nome di Casa Betania. Padre Pancrazio ha avuto modo di incontrare san Padre Pio da Pietrelcina in varie occasioni; in particolare egli considera tre di questi incontri come peculiari per la formazione del carisma della Fraternit, che cos spiega: Limportanza delle piccole cose di cui mi parl in occasione della prima confessione, avvenuta nel 1950, che benevolmente padre Pio venne a farmi nella mia stessa celletta del convento di San Giovanni Rotondo, ove ero ospite. Sedutosi sul mio letto, e io ai suoi piedi, mi tenne una lunga catechesi sullimportanza delle piccole cose, facendomi cos approfondire sia il mistero della Sacra Famiglia nella Santa Casa, sia lintuizione di san Francesco sulla vita evangelica. Sgorgava cos impellente lurgenza di una vita che sapesse cogliere la vocazione alla santit nella quotidianit della propria esistenza, poich penso che non esistano ambiti della nostra vita che siano esclusi dalla tensione alla santit. S, proprio vero, la santit non consiste tanto nel fare cose straordinarie, ma nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie. Ges non ha mai cavalcato un cavallo, ma se qualche volta ha avuto bisogno di una cavalcatura, si sempre servito di un asinose vuoi essere cavalcato da Ges, fatti asinoe stai tranquillo . (Padre Pancrazio) La chiamata al sacerdozio. Nellultimo incontro che ebbi con lui, nel luglio del 1968 (un mese e mezzo prima della sua morte), mi disse: Figliolo, volont di Dio che tu diventi sacerdote. Dipende da te, comunque farai la volont dei superiori. Questa chiamata che poco dopo mi fu confermata dalla Venerabile Madre Speranza, veniva a sconvolgere i miei primi trentanni di vita nella Fraternit cappuccina in qualit di fratello laico. Ci incontrava in me una certa resistenza, sia per la mia poca inclinazione agli studi sia perch mi faceva lasciare uno stato che, comunque, allinterno dellOrdine godeva del privilegio evangelico dellinferiorit. Eppure questo grande dono che il Signore mi ha fatto, la vocazione sacerdotale, si rivelato essere indispensabile per poter portare a compimento lopera di fondazione della Fraternit Francescana di Betania affidatami dal Signore.
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Il programma di vita scritto personalmente da padre Pio. Nel 1959 gli chiesi, dopo una confessione: Padre, lei che vede il mio futuro, mi dia un programma di vita e dopo alcuni giorni egli mi fece recapitare, tramite il suo confessore, unimmaginetta che portava a tergo questo scritto: Non sii talmente dedito allattivit di Marta da dimenticare il silenzio di Maria. La Vergine Madre che s bene concilia luno e laltro ufficio ti sia di dolce modello e di ispirazione. Nel riceverlo non ne compresi subito il significato. Tuttavia mi sforzai di sempre meglio capire e soprattutto di attuare nella mia vita il contenuto di quel programma che, ben oltre le mie intenzioni, si rivel essere stato scritto non solo per me ma per molti altri Questo biglietto fu veramente profezia, prima per la mia vita personale e poi per la definizione del carisma della Fraternit. (Francesco DellAquila)
ESPERIENZA
Meglio avere l'impressione di camminare poco, ma insieme... che avere l'illusione di camminare di pi, ma soli ( Padre Pancrazio)
Padre Pancrazio ha sempre definito lapprovazione ecclesiastica certezza e garanzia che questo Istituto non un semplice desiderio umano ma una nuova realt di vita consacrata donata da Dio alla Chiesa che la Provvidenza continua a benedire attraverso numerose e giovani vocazioni.
Domenica 3 febbraio noi ragazzi delloratorio,insieme agli altri gruppi del paese (Scout, Gruppo Liturgico, Caritas, Padre Pio), abbiamo trascorso una giornata allinsegna della fede e del rinnovamento spirituale. Guidati dal nostro carissimo parroco Don Giovanni Napolitano siamo partiti per Terlizzi, provincia di Bari, per incontrare la comunit francescana di Betania, istituita da Padre Pancrazio. Inizialmente ero abbastanza titubante riguardo allo svolgersi della giornata, ma appena giunti a destinazione ho cambiato idea: siamo stai accolti con molta serenit e allegria da Sorella Chiara, la quale ci ha delineato le parti fondamentali della giornata: Lodi Mattutine, Santa Messa, Pranzo, Preghiera e Testimonianza di Vita. E una realt molto diversa dalla nostra, in quanto il tutto si basa sulla fede, profonda carit e rispetto fraterno ma nonostante ci siamo riusciti ad integrarci in questa comunit di giovani, frati e suore, che hanno deciso di offrire la propria vita al Signore. Il loro volto colmo di gioia e speranza per un futuro migliore; ed proprio quel sorriso stampato sulle labbra che riuscito a penetrare nel mio cuore e a farmi capire che nella vita si pu essere felici con poco: la cosa pi importante credere in Dio e nella sua Divina Provvidenza, senza perdere mai la speranza,anche nelle situazioni pi difficili. A volte, soprattutto noi giovani perdiamo di vista i valori veramente importanti della vita,basandoci su cose futili: non facile parlare di Dio e per questo cerchiamo di sorvolare largomento e pensare ad altro. In seguito a questa bellissima giornata io e gli altri giovani delloratorio presenti abbiamo capito che la vita un lungo percorso in cui bisogna fare delle scelte concrete senza avere timore di sbagliare, con la consapevolezza di avere Qualcuno accanto a noi, che ci ama e ci protegge in tutte le nostre azioni. Questa esperienza dedita alla gioia e alla preghiera stata fondamentale per la nostra formazione spirituale: solo cos possiamo crescere,maturare ed avvicinarci sempre pi a Dio,colui che non ci abbandoner mai!!. (Fiorenza Malena)
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GIOVEDIAMOCI la nuova attivit dellassociazione oratorio San Domenico Savio che continua ad aprire nuove realt giovanili sul territorio. Da qui nasce, con la partecipazione attiva dei giovani delle associazioni Quattro Porte Oratorio Misericordia, lidea di coinvolgere bambini, r a g a z z i e g i o v a n i i n u n a gr an de ma ni f es t a zi o ne s p or t i va : GIOCAMICI 2012. una giornata all'insegna dello sport e della cultura ricordando con frasi ed esempi la nascita della repubblica presso il Campo Sportivo (sant'elia) dove bambini e ragazzi hanno sperimentato la gioia di giocare insieme e di fare squadra con il massimo divertimento. In mattinata la caccia al tesoro ha visto i giovani impegnati ad esplorare i posti pi belli di Cir. In serata la premiazioni delle squadre vincitrici e assegnazione delle medaglie a tutti i partecipanti da parte del sindaco Mario Caruso e dallassessore allo sport Mario Romano. La serata si conclusa con Karaoke, e un buffet preparato dal gruppo Mamma Margherita. Un ringraziamento particolare da parte delle associazioni vanno al Sindaco e Allamministrazione Comunale alla pizzeria la Colonna per aver sponsorizzato le magliette e agli organizzatori: Nicodemo Bruno, Giuseppe Vasam, Rita Viola, Antonio Grillo,Maria Teresa Rizzo, Chiarelli Luigi, Luigi Adamo, Teresa Barone,Francesca Blefari, Antonio Malena, Gennaro Bruno, Giuseppe Rizzo,Teresa Barone, Vincenzo Stasi, Anna Maria Madera, Mariangela Bruno.
NEWS Giovediamoci
GIOCAMICI
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Si svolta dal 3 al 6 maggio 2012 la festa in onore del Santo Protettore dellass. Oratorio San Domenico Savio. Lo slogan servi il Signore nella gioia ha seguito i tre giorni di festa attraverso testimonianze, giochi, lo stare insieme, attraverso la cultura e limpegno di due associazioni: l'Oratorio di cir e il Liceo musicale di Cir Marina grazie alla professionalit della prof.ssa Angela Vulcano conosciuta e stimata da tutti. La collaborazione delle due associazioni dura da anni per costruire realt positive e concrete con i giovani e per i giovani la continuit dell'impegno ha portato i suoi frutti. In occasione della festa stata presentata per la prima volta insieme l'Orchestra Giovanile San Domenico Savio battezzata da don Antonio Mazzone nel 2009 e i Pueri Cantores tenuti a battesimo da don Giovanni Napolitano nel Natale 2011 due realt, due esempi di fede e di cultura, di impegno costante. Diceva don Bosco che la musica lo strumento educativo per eccellenza e San Domenico Savio il patrono dei Pueri Cantores presenti in tutta la nazione.
Il gruppo di Cir formato da Francesco Dellaquila, Fiorenza Malena, Francesca Critelli, Francesca Vasam, Giulia Salerno Aurora Stasi, Lucia Stasi, Aurora Stasi, Martina Le Rose, Debora Vasam, Morena Zumpano, Francesca Bruno, Rosetta Funaro, Morena Bruno, Giada Blefari, Francesca Giardino, Rossella Lettieri. Il loro compito quello di evangelizzare con la musica, vivono la liturgia domenicale e lunit con gli altri giovani che frequentano loratorio e insieme sono i promotori delle varie attivit giovanili. Sono giovani che condividono e realizzano le loro idee concretamente per migliorare il loro vivere quotidiano. Grazie alle iniziative dei giovani stata presentata in occasione del Concerto Natalizio 2012 una nuova formazione dellassociazione i Laeti Cantores formati dai responsabili canori: FrancescoD., FiorenzaM., FrancescaC., FrancescaV., GiuliaS. si impegnano con costanza e amore nella formazione dei pi piccoli questo vivere loratorio. GIOIA NEL MONDO Il PRESEPE DI GRECCIO, LAST CHRISTMAS, IL NATALE ARRIVA IN CITTA,CARO GESU TI SCRIVO, JINGLE BELLS ROCK, OH HAPPY DAYS, ACQUA DI NATALE, I WILL FOLLOW HIM, sono stati i brani scelti
Domani tutti i fanciulli del mondo canteranno la pace di Dio sulla terra. (F. Maillet)
dai Pueri per il concerto con la collaborazione del batterista Daniele Rocca. Ha presentato la serata Maria Chiara Paletta. (Rosetta)
Giovanni Paolo II nel 1987 disse: " Cari piccoli cantori, il vostro canto vi aiuti a fare della vostra vita un canto di lode a Dio. Con la vostra voce, la vostra giovinezza, la vostra vita, annunciate Ges, il Salvatore. Voi siete anche messaggeri della fede. La gioia che vi pervade quando cantate deve irradiarsi intorno a voi e suscitare un entusiasmo contagioso. Cari bambini, vi incoraggio a cantare per il Signore.
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ALIMENTAZIONE
La Zucca Matura
La Zucca
Colpiscila con le nocche delle dita, se senti un rumore interno di vuoto allora pronta per essere mangiata (Francesca Vasam) La zucca ha una lunga storia, non c antico popolo che non labbia conosciuta, dagli Egizi ai Romani. Portata nel continente europeo da Cristoforo Colombo fu considerata di poco valore. I contadini sapevano, per, che la delicata polpa della zucca era davvero ottima se cucinata con il giusto condimento. questortaggio era conosciuto e coltivato, in variet diverse, dai popoli pi antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci; questi popoli la importarono con molta probabilit dallAsia Meridionale, pi precisamente dallIndia. La sua coltivazione non era solo scopo alimentare, pensate che gli antichi Romani una volta svuotata la polpa e fatta essiccare la zucca la utilizzavano come contenitore per il sale, latte o cereali o addirittura n ricavavano piatti, ciotole, cucchiai. La zucca fu conosciuta dagli europei solo dopo la conquista delle Americhe quando Cristoforo Colombo port in Italia diverse variet di zucca; n arrivano variet pi disparate e di tutti i tipi: bislunga o rotonda, grande o piccola, verde, gialla, striata, rossa. La zucca inizialmente fu usata per sfamare il popolo contadino che col passare del tempo n ricav sapientemente ricette prelibate. Le lunghe carestie fecero cadere i pregiudizi sulle zucche e iniziarono a essere apprezzate anche dalle classi sociali pi abbienti. Anche se inizialmente di questortaggio colp la sua stranezza, finalmente aveva attirato lattenzione del palato. Ci si accorse, infatti, che la sua polpa, diventava ottima se preparata con condimenti e aromi giusti. L origine del suo nome potrebbe derivare dal latino cocutia che significa testa; nel tempo il suo significato prima di arrivare al nome attuale zucca stato trasformato da cucuzza (termine ancora utilizzato nelle nostre lingue dialettali).La zucca ha una quantit molto bassa di grassi e calorie, per questo motivo la rendono ideale per chi sta seguendo una dieta dimagrante e per i soggetti diabetici. Contiene molte vitamine, minerali, fibre e antiossidanti. Gli antiossidanti contribuiscono a rafforzare il nostro sistema immunitario e aiutano a ridurre il rischio di cancro e di altre malattie pericolose. Lelevato contenuto di fibre fa della zucca un alimento di notevole potere saziante e favorisce la regolarizzazione delle funzioni intestinali. Lalto apporto di potassio la rende efficace contro la ritenzione idrica. Inoltre, una discreta quantit di vitamina C e altri nutrienti, come la niacina, vitamina E, calcio e ferro rendono la zucca un concentrato nutrizionale .
Lessa la zucca, passala al setaccio e lasciala raffreddare Prendi la zucca e incorporala alla farina, alluovo, e metti un pizzico di sale, lavora il tutto fino ad ottenere una pasta liscia e morbida;lascia riposare per 30 minuti. Stendi la pasta in una sfoglia non troppo sottile, tagliala come tagliatelle. Metti un po dolio in una padella, unisci la cipolla e falla soffriggere. Unisci laglio e la salsiccia sbriciolata, lascia insaporire per 5 minuti e mettici un po di vino. Aggiungi la salvia, il rosmarino, sale e metti un po di pepe, lascia cuocere altri 5 minuti. Togli laglio e il rosmarino. Lessa le tagliatelle in acqua salata, una volta cotte al dente toglile e mettile nella padella ad insaporire nel condimento. Spegni il fuoco e metti il parmigiano, se vuoi aggiungi ancora un po di pepe.
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IL LEONE E L'ASINO CHE ANDAVANO A CACCIA INSIEME Fatta societ, il leone e lasino uscirono insieme a caccia. Giunti dinanzi ad una caverna dove cerano delle capre selvatiche, il leone si ferm davanti allentrata per prenderle a mano a mano che uscivano, mentre lasino entrava e, balzando in mezzo ad esse, ragliava per spaventarle. Quando il leone le ebbe prese quasi tutte, lasino venne fuori e gli chiese se non si era mostrato un valoroso guerriero nella cacciata delle capre. Ma sai, gli rispose il leone, che persino io avrei avuto paura di te, se non avessi saputo che eri un asino?. Cos, chi fa il fanfarone davanti a quelli che lo conoscono bene, si guadagna giustamente le beffe. LE SCIMMIE IN VIAGGIO
di Gianni Rodari Un giorno le scimmie dello zoo decisero di fare un viaggio distruzione. Cammina, cammina, si fermarono e una domand: Cosa si vede? La gabbia del leone, la vasca delle foche e la casa della giraffa. Come grande il mondo, e come istruttivo viaggiare. Ripresero il cammino e si fermarono soltanto a mezzogiorno. Cosa si vede adesso? La casa della giraffa, la vasca delle foche e la gabbia del leone. Come strano il mondo e come istruttivo viaggiare. Si rimisero in viaggio e si fermarono solo al tramonto del sole. Che c da vedere? La gabbia del leone, la casa della giraffa e la vasca delle foche. Come noioso il mondo: si vedono sempre le stesse cose. E viaggiare non serve proprio a niente. Per forza: viaggiavano, viaggiavano, ma non erano uscite dalla gabbia e non facevano che girare in tondo come i cavalli di una giostra. La Morale: Guardare il mondo solo attraverso i nostri occhi, pu davvero diventare noioso, allargare i propri orizzonti per riuscire a guardare oltre i monti, godere di meravigliosi e lontani tramonti, pu aprirci la strada verso nuovi mondi, come? vi starete chiedendo Nellaprire semplicemente la mente ascoltando la gente. Se il mondo ti sembra noioso, forse perch ancora in gabbia sei chiuso, e la gabbia della mente ti opprime in modo silente.
per riflettere...
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..In quella notte stessa si sollev un gran temporale, e un fulmine scoppi, con formidabile fragore, sopra l'estremit del corpo di fabbrica dove era la cameretta di don Bosco, il quale si salv miracolosamente con tutti i suoi giovani che riposavano nel dormitorio del piano superiore. Il fulmine era penetrato nel camino che scendeva nella camera di don Bosco; rompeva il muro, gettava a terra uno scaffale di libri, rovesciando il tavolo. Il letto di ferro veniva sollevato dal suolo e trasportato, in mezzo a luce abbagliante, verso il lato opposto, e il povero don Bosco gettato violentemente sul pavimento. Nel dormitorio sovrastante degli artigiani non fu minore il danno e lo spavento, ma tutti furono salvi. Il 19 maggio, in ringraziamento, si cantava un solenne Te Deum nella chiesetta di San Francesco di Sales. Dopo il pericolo corso, molti consigliarono a don Bosco d mettere un parafulmine sulla casa. S, rispose egli, vi collocheremo la statua della Madonna! .
La statua di Maria ancora l e non sono caduti altri fulmini a far danni. La tempesta capace di disperdere i fiori, ma non in grado di disperdere i semi Prodotto non periodico e senza obbligo di registrazione presso il tribunale in base allarticolo 2 della legge 8 febbraio 1948 n.47. Edito dallassociazione Oratorio San Domenico Savio Cir (KR) Impaginazione a cura di Antonio Malena Centro Stampa Cir Marina (KR)