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3.1. Un incidente. Talvolta un singolo episodio getta luce su un intero contesto. Lo scorso
Dicembre la stampa locale riportò la notizia di un militare della Guardia di Finanza, in servizio al
porto di Punta Penna, rimasto intossicato per avere “inalato soda e fosfato d’ammonio nel corso di
alcune operazioni di scarico dei minerali dai mercantili2.” “In seguito all’episodio”, proseguiva il
giornale, “l’ARTA ha effettuato un sopralluogo per verificare la compatibilità delle operazioni di
scarico di sostanze minerali con la salute delle persone.”
Ci si sarebbe aspettato un seguito… Invece sui giornali la cosa finì lì e nessuno ne parlò più. Siamo
in grado di ricostruire parzialmente ciò che accadde.
3.3. Le leggi interessate. La situazione così delineata mette capo a due differenti ordini di
questioni, e ai relativi controlli:
a) Una questione ambientale, annosa, legata al rispetto del DM 12.07.1990: Linee guida
per il contenimento delle emissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valori
minimi di emissione. La verifica di questo spetta all’ARTA. “A riguardo”, si legge nella
relazione, “vale ricordare che compito dell'ARTA è, tra gli altri, quello di accertare il
rispetto di quanto dianzi richiamato circa le disposizioni di cui al DM 12.07.1990,
ovvero ipotesi di reato” 7. La cosa è importante per un doppio ordine di fattori:
- per la prevenzione dell’inquinamento delle acque interne al bacino portuale, e delle
zone ad esso limitrofe;
- per la tutela della salute di quanti, nella stagione estiva, frequentano la vicina
spiaggia o il molo dove sono ancorate le imbarcazioni da diporto; nonché di quanti a
Punta Penna risiedono stabilmente.
b) Una questione sanitaria, non richiamata espressamente nella relazione, che rimanda al
D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25, Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della
salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante
il lavoro; e che concerne per l’appunto la tutela della salute dei lavoratori.
“Relativamente alle notizie fornite in merito al manifestarsi di problemi di salute di
lavoratori domiciliati in area portuale”, scrive l’ARTA, “si torna a sottolineare che le
verifiche di competenza attengono alle figure mediche pertinenti (Medico competente
ovvero sanitario similare)”.
3.4. Considerazioni. Può darsi che alcune di queste prescrizioni siano state effettivamente
realizzate. Quello che è certo è che, dopo otto mesi, ad oggi non risulta che l’adozione delle misure
richieste sia stata mai verificata dalle autorità competenti. Restiamo in attesa di sviluppi ulteriori.
6
Il DM 12.07.1990, Allegato 6, comma 6.3.
7
Questo nella relazione del 21.12.’04. La successiva del 10.02.’05 sembra tuttavia voler attribuire i compiti di controllo
alla Capitaneria: “Attesa l’ovvia necessita di procedere a controlli ed in considerazione della specifica competenza
territoriale, voglia la S.V. attivare, se e quando necessario, idonea vigilanza con il personale di Circomare Vasto”.