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Secondo uno spirito di dialogo e di collaborazione, il medesimo che –per la verità senza molto suc-
cesso- ci aveva mosso nei confronti della precedente amministrazione comunale, proponiamo qui di
seguito una lista di questioni sulle quali sollecitiamo una risposta puntuale da parte dei nostri ammi-
nistratori attuali. Allo stesso tempo chiediamo un incontro nel merito con il Sindaco, gli Assessori
competenti, il Presidente del Consiglio Comunale (oggi stesso provvederemo a formalizzare la ri-
chiesta).
Le questioni che solleviamo sono molte, ma tutte hanno in comune alcune caratteristiche, riconduci-
bili all’indirizzo metodologico che da tempo la nostra associazione si è data:
a) sono già state avanzate nei confronti della precedente amministrazione (tranne due, che
sono del tutto nuove);
b) per ciascuna abbiamo già condotto –per quanto potevamo- una nostra campagna di in-
formazione;
c) sono immediatamente realizzabili;
d) non implicano rilevanti impegni di spesa (anzi, talvolta condurrebbero a un risparmio);
e) richiedono per lo più la semplice applicazione e il rispetto delle leggi vigenti.
Le abbiamo raccolte a seconda dell’interlocutore di riferimento per ciascuna.
A Firenze gli assessori comunali sono 12; a Bologna 10; a Lanciano 6. A Vasto sono 8; ma esiste da
tempo un accordo tra tutti i partiti (dal quale la sola Rifondazione Comunista si è di recente chiama-
ta fuori) per portarne il numero a 10. Ad attuare l’accordo dovrebbe provvedere, stando alle antici-
pazioni riportate dai giornali, per l’appunto la nuova redazione dello Statuto Comunale.
E’ vero, ciò è perfettamente compatibile con la legge vigente: il numero degli assessori, “stabilito
dallo statuto”, “non deve essere superiore a un terzo del numero dei consiglieri comunali”, così
l’art. 47 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Ma si tratta di un limite mas-
simo. E non è detto che proprio il limite massimo si debba toccare. Anzi.
Non è solo un’opinione nostra. E’ un invito che proviene dal presidente nazionale dell’ANCI (Asso-
ciazione Nazionale Comuni Italiani), nonché sindaco DS di Firenze, Leonardo Domenici, che ha re-
centemente dichiarato2: “Oggi c’è un rapporto da 1 a 3 tra assessori e consiglieri eletti, almeno si
dovrebbe scendere a 1 a 4”.
Noi chiediamo anche qualcosa di meno. Se proprio mantenere il numero attuale di assessori non
fosse possibile, almeno si mantenga fisso il tetto di spesa, riducendo in proporzione l’appannaggio a
tutti gli assessori. Sarebbe, ne siamo certi, un segnale politico molto apprezzato dalla città.
Dimostreranno le forze politiche locali tanta sensibilità civile? O prevarranno le logiche interne e gli
accordi tra i partiti? Attendiamo anche in questo caso una prima risposta dai nostri interlocutori.
2
La Repubblica ed. Firenze, 3.10.’06.