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000 CASE
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Servizio Politiche Abitative – Raffaele Lungarella
PROGRAMMA 3.000 ALLOGGI: NUMERO DI INTERVENTI,
DI ALLOGGI E POSTI LETTO PROPOSTI PER PROVINCIA
Nuova Nuova
Provincia costruzione Recupero Vari* Totale costruzione Recupero Vari* Totale
Bologna 17 1 18 709 11 720
Forlì-Cesena 8 2 1 11 86 19 11 116
Ferrara 9 1 10 146 8 154
Modena 25 1 26 287 11 298
Piacenza 11 1 12 81 25 106
Parma 23 6 1 30 356 95 2 453
Ravenna 9 1 2 12 85 14 20 119
Reggio-Emilia 32 2 34 607 20 627
Rimini 7 3 10 99 44 143
Totale 141 17 5 163 2456 236 44 2736
Locazione Locazione a
Provincia permanente termine Proprietà Totale
Totale operatori
Bologna 557 98 65 720
Forlì-Cesena 97 19 116
Ferrara 79 6 69 154
Modena 133 68 97 298
Piacenza 25 30 51 106
Parma 338 27 88 453
Ravenna 76 15 28 119
Reggio-Emilia 165 59 403 627
Rimini 143 143
Totale 1.613 322 801 2.736
Operatori privati
Bologna 451 98 65 614
Forlì-Cesena 19 19
Ferrara 15 6 69 90
Modena 92 68 97 257
Piacenza 25 30 51 106
Parma 50 27 88 165
Ravenna 42 15 28 85
Reggio-Emilia 90 59 403 552
Rimini
Totale 765 322 801 1.888
Il fondo interviene a favore dei beneficiari dei mutui agevolati per i quali ricorre una
delle seguenti condizioni:
essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, part-time,
formazione lavoro, apprendistato, collaborazione coordinata e continuativa, lavoro a
progetto e altre forme di contratti di lavoro temporaneo;
avere subito una riduzione del reddito del nucleo familiare residente nell’alloggio, tale
che l’importo complessivo annuo delle rate del mutuo sia superiore al 50% del reddito
del nucleo familiare suddetto documentato al momento di presentazione della
domanda. Ai fini della valutazione dell’esistenza della situazione di difficoltà
economica si considera il reddito imponibile fiscale;
perdita del posto di lavoro del proprietario o del comproprietario dell’alloggio con
permanenza nella situazione di disoccupazione per almeno i sei mesi precedenti la
data della richiesta di accesso al fondo;
cessazione dell’attività da parte di lavoratori autonomi o titolari di impresa avvenuta
almeno cinque mesi prima della data di richiesta di attivazione del fondo.
Vantaggi
Libertà di scelta
della durata
dell’ammortamento
Accresciuta Neutralità delle del mutuo
produttività della fluttuazioni del
spesa pubblica mercato finanziario
sulla spesa pubblica Libertà di scelta
del grado di rischio
dia assumere:
tasso fisso o variabile
Numero
nuclei in
graduatoria Numero alloggi oggetto
Erp del programma Costo interventi
PIACENZA 822 162 5.798.856
PARMA 1.541 90 2.068.993
FERRARA 2.078 155 3.993.500
BOLOGNA 7.785 366 7.732.065
FORLI' - CESENA 1.688 52 1.223.400
MODENA 2.558 195 5.328.000
RAVENNA 2.162 64 807.000
REGGIO EMILIA 1.236 217 5.035.000
RIMINI 1.200 8 310.000
TOTALE 21.070 1.309 32.296.813
68 proposte pervenute da
135 Comuni
26 proposte
39 Comuni Euro 51.645,69
Classe 1
15 proposte
45 Comuni Euro 30.987,41
Classe 2
14 proposte
42 Comuni Nessun
Classe 3 contributo
Richieste da parte
di 102 Comuni
Per un ammontare di
Euro 478.853.287,12
Finanziamenti integrativi
DCR 2418/01 7,7 milioni di Euro
dal Bilancio regionale
Contributo concesso a
51 Comuni per 70 PRU
Euro 70.158.087,46
38,48% pari a
ERP Euro 26.356.055,19
Totale 1.004.445.271,65
Contributo pubblico
locale 13,13%
Totale 804.077.754,28
Investimenti privati in
opere pubbliche 34,33%
Investimenti privati in
opere private 65,67%
29
SITUAZIONE FINANZIARIA AL 31.12.2007
Totale Impegnato
56.599.675,56
61 %
Totale liquidato
49.898.040,64
54%
15 dicembre 2005
Accordo di Programma Quadro
tra Ministero Infrastrutture e
Trasporti e Regione Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna
82 milioni di euro
cofinanziamento pubblico
per circa 215 milioni di euro
Investimenti complessivi
64 milioni di euro
fondi comunali
69 milioni di
finanziamenti privati
Bologna,
Modena,
Reggio Emilia,
Piacenza,
Ferrara,
Ravenna,
Forlì,
Imola,
Faenza,
Fidenza,
Bondeno
Obiettivo generale
Qualità e
sicurezza urbana
Migliorare l’accessibilità
e la mobilità sostenibile
negli ambiti urbani
interessati dai Contratti di Quartiere
1370 alloggi
Per
progetti urbani
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Dati demografici Nazionali e Regionali (1/1/2007)
59.000.000 4.225.000
Popolazione (F 51,4%; M 48,6%) (F 51,3%; M 48,7%)
100% 7,2%
% di immigrati su pop. di
5% 7,5%
riferimento
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in Emilia-Romagna vivono e lavorano quasi l’11% dei migranti residenti in
Italia che, relativamente alla loro tipologia, si compongono in:
43.700 comunitari
274.400 non comunitari
di cui 700/750 rifugiati
1300/1400 richiedenti asilo
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Stranieri residenti in Italia e in Emilia-Romagna - Serie storica 1993-2007
8
7,53
7 6,9
6 6,2
5 5,13 4,97
4,55
4 4,04 4,11
3,25 3,44
3
2,77 2,7
2,36 2,2 2,53
2 2,06
1,79 1,72 1,94
1,34 1,47 1,54
1,1 1,21 1,2 1,29
1 1,01 1,1
0
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2006 2007
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Così anche in E-R troviamo migranti provenienti da 168 paesi differenti
%
1. Marocco 16,86
2. Albania 13,91
3. Romania 6,85
4. Tunisia 6,03
5. PRC (Cina) 5,19
6. Ucraina 4,52
7. Pakistan 3,29
8. Moldova 3,12
9. India 3,03
10. Filippine 2,72
……
13. Polonia 2,27
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Distribuzione territoriale dei migranti nel territorio dell’Emilia-Romagna
(% della popolazione 2006)
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Relativamente al lavoro, dagli ultimi dati INAIL, i cittadini non comunitari
impiegati regolarmente come lavoratori dipendenti, sono stimati essere 196.240.
Inoltre sul PIL Emiliano-Romagnolo che è di circa 124,5 miliardi di € l’anno (2006),
si può stimare un contributo dato dagli immigrati pari ad almeno il 6% (7,47 miliardi
di €)
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In conseguenza della stabilizzazione dei percorsi migratori e della crescita dei
ricongiungimenti famigliari:
Cresce il numero di minori stranieri che dai 28.847 del 2000 (5,2%
della popolazione minorile) passa ai 75.622 del 2006 (l’11,9% dei
minorenni).
I nati da madri straniere, negli ultimi due anni, sono più di 1/5 delle
nascite complessive;
Cresce il numero degli studenti stranieri: dai circa 15.000 scolari
nell’a.s. 1999/2000 passa ai circa 51.000 dell’a.s. 2005/06. Con un
tasso di iscrizione pari a quasi il 10% dell’intera popolazione
scolastica regionale l’Emilia-Romagna è la regione italiana con la
più alta percentuale di studenti di origine straniera frequentanti
gli istituti scolastici.
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Quadro normativo e
strategie regionali
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GLI OBIETTIVI STRATEGICI
DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
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In questa prospettiva la Regione Emilia-Romagna si è data 6
macro-obiettivi strategici di riferimento:
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… tali macro obiettivi si realizzano attraverso:
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La Legge Regionale 24 Marzo 2004 n. 5, è la prima legge organica regionale sul
tema dell’immigrazione approvata in Italia dopo la riforma del Titolo V. Questa
norma riforma profondamente l’intera legislazione regionale in tema di
immigrazione e mira a:
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Dalla legge Regionale 5/2004 seguono:
* http://www.emiliaromagnasociale.it/wcm/emiliaromagnasociale/home/antidiscriminazioni.htm
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Protocolli operativi con le parti sociali su tematiche strategiche
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Il Programma Regionale per l’integrazione sociale degli immigrati prevede
circa 4 milioni di Euro l’anno e si incentra su 3 macro livelli di intervento:
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progetti articolati in:
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In Emilia-Romagna si è posta una particolare attenzione per evitare
sovrapposizioni tra il ruolo delle Province e dei Comuni.
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Questi sforzi hanno delineato un sistema regionale di accoglienza e
integrazione composto da:
un network di circa 135 info-point per cittadini immigrati gestiti dai comuni
(più quelli gestiti dai sindacati o dalle associazioni);
più di 250 mediatori interculturali impiegati nei servizi pubblici (scuole,
servizi sociali, centri sanitari, ospedali) a supporto di corrette e
comprensibili relazioni tra impiegati pubblici, cittadini e amministratori;
Un network regionale contro lo sfruttamento e la tratta che dal 1999 ha
fornito aiuto e protezione (e percorsi di integrazione) a più di 2.100 donne
(ex. Art. 18 D.lgs. 286/98) in forte interconnessione con i servizi sociali di
comuni e AUSL, Questure e associazionismo;
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Un network regionale a favore di rifugiati e richiedenti asilo capace
di accogliere 205 persone;
un network di oltre 20 centri interculturali gestiti dai comuni e/o da
organizzazioni non-profit;
Varie imprese sul versante della comunicazione interculturale
(giornali, radio, tv, web sites) promosse e sviluppatesi grazie al
supporto attivo della Regione Emilia-Romagna e degli enti locali;
Più di 20 consulte di immigrati elette a suffragio universale dai
cittadini stranieri che in parte compensa il grande problema
dell’assoluta mancanza di rappresentatività per i cittadino non
comunitari.
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GLI INDICATORI DI INTEGRAZIONE
DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI IN EMILIA-ROMAGNA
ANNO 2006
(Ai sensi della clausola valutativa prevista dall’art.20 della l.R.5/2004 e della azione
di monitoraggio prevista dal programma 2006-2008 per l’integrazione sociale dei
cittadini stranieri)
1) Inserimento lavorativo
2) Stabilità sociale
3) Eliminazione delle diseguaglianze
4) Accesso ai servizi
5) Acquisizione di competenze
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Valore % rispetto
Esempi di indicatori Legenda
assoluto al totale
N. matrimoni misti (con almeno uno degli % calcolata sul totale dei
2 2.657 18,2
sposi stranieri) matrimoni 2005
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Divario tasso di promozione stranieri-italiani
7 -8,2 a.s. 2004-2005
(secondaria 1°grado)
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Negli anni il sistema di welfare si confronta sempre più spesso con l’utenza
straniera e ciò non può sorprendere visto che gli immigrati sono quasi l’8% della
popolazione, hanno un’età media più bassa ed una composizione familiare
tendenzialmente più numerosa degli italiani.
Va chiarito tuttavia che la crescente fruizione di servizi di welfare da parte dei
cittadini stranieri non può rappresentare di per sé ed in maniera esaustiva un
indicatore di effettiva integrazione; potrebbe anche solo rappresentare un crescente
bisogno di assistenza.
Decisivo è quindi il valore aggiunto delle politiche complessive di integrazione.
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IMMIGRAZIONE E CAPITALE SOCIALE
Robert Putnam, autore di “la tradizione civica delle regioni italiane” e “bowling
alone”, in una nuova ricerca sul capitale sociale fatta negli Stati Uniti, pone le
reti di solidarietà, le relazioni tra individui, l’associazionismo e la
partecipazione (il capitale sociale) in rapporto con l’immigrazione.
Egli osserva come in una prima fase l’immigrazione risulti essere un fattore di
crisi della solidarietà e rottura degli equilibri (paura, insicurezza, ecc.)
Tuttavia, in una seconda fase, se le politiche di integrazione hanno successo,
il tessuto di associazionismo che compone il capitale sociale, ne esce
arricchito propria dalla presenza di cittadini stranieri.
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Politiche per la Sicurezza e la
Polizia Locale
Giovanni Sacchini
24 Gennaio 2008
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Servizio
politiche per la sicurezza
e la polizia locale
http://www.regione.emilia-romagna.it/sicurezza
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PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO
La protezione civile e la
sicurezza negli ambienti
di vita
Sicurezza nelle città
COSA FA LA REGIONE
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COSA FA LA REGIONE
Sostiene la Scuola regionale di polizia locale, nata nel 2000, come sede di
formazione e qualificazione professionale.
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COSA FA LA REGIONE
Svolge l´attività di segreteria tecnica del Forum italiano per la sicurezza urbana.
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2004: la locandina sui 10 anni di attività
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2. IL CONTESTO NAZIONALE
La prima fase, dalla metà degli anni ‘90 al 2000 circa, è caratterizzata
dalle continue sollecitazioni che i governi locali portano avanti verso il
governo nazionale, affinché riconosca le nuove dinamiche che
caratterizzano la criminalità nei contesti locali e affinché cooperi
attraverso diversi strumenti, alla sua gestione quotidiana.
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2. IL CONTESTO NAZIONALE
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IL CONTESTO NAZIONALE - II FASE
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IL CONTESTO NAZIONALE
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20/03/2007
Patto per la sicurezza Ministero dell'Interno-Anci
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IL CONTESTO NAZIONALE - III FASE
Generalmente tale Fondo speciale per la sicurezza viene devoluto dagli enti
locali al Ministero dell'Interno e gestito dalla Prefettura di riferimento.
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IL CONTESTO NAZIONALE - III FASE
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QUALI SONO LE AZIONI PREVISTE DAI PATTI?
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QUANTE SONO LE CITTÀ COINVOLTE DAI PATTI?
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LE CITTÀ COINVOLTE DAI PATTI
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3. LA CONOSCENZA DEI FENOMENI
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LA CONOSCENZA DEI FENOMENI - MONITORAGGIO
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LA CONOSCENZA DEI FENOMENI - DIFFUSIONE
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3. LA CONOSCENZA DEI FENOMENI
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1. ASPETTI OGGETTIVI
Il sistema «SDI»
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Denunce
Omicidi dolosi
60
40
20
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
90
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Denunce
Lesioni dolose
6.000
4.000
2.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
91
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Denunce
Borseggi
24.000
18.000
12.000
6.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
92
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Denunce
Scippi
4.000
3.000
2.000
1.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
93
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Denunce
Furti di autoveicoli
16.000
12.000
8.000
4.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
94
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Denunce
Furti in appartamenti
24.000
18.000
12.000
6.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
95
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Denunce
Furti in negozi
16.000
12.000
8.000
4.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
96
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Denunce
Totale rapine
3.000
2.250
1.500
750
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
97
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Denunce
Rapine in banca
500
400
300
200
100
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
98
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Denunce
Totale furti
160.000
120.000
80.000
40.000
0
1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
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2- ASPETTI SOGGETTIVI
100
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SONDAGGIO - PREOCCUPAZIONI SOCIALI
Domanda “aperta”:
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi
più preoccupanti?»
101
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SONDAGGIO
50
25
0
1995 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
102
Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale – Giovanni Sacchini
SONDAGGIO
50
25
0
1995 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
103
Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale – Giovanni Sacchini
SONDAGGIO
Piccola criminalità
50
25
0
97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
104
Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale – Giovanni Sacchini
SONDAGGIO
Droga
50
25
0
95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
105
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SONDAGGIO
50
25
0
95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
106
Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale – Giovanni Sacchini
SONDAGGIO
Immigrazione
50
25
0
95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
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SONDAGGIO
Inquinamento ambientale
50
25
0
95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
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SONDAGGIO
Traffico
50
25
0
95 96 97 98 99 2000 01 02 03 04 05 06 07
«Per lei, in generale, quali sono nella realtà di oggi i tre problemi più preoccupanti?»
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Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale – Giovanni Sacchini
4. I PRINCIPALI INTERVENTI IN MATERIA DI SICUREZZA
E DI POLIZIA LOCALE (1994 – 2007)
110
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4.1. IL SOSTEGNO AGLI ENTI LOCALI
111
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4.1.1 SOSTEGNO AI COMUNI, ALLE PROVINCE E ALLE
ASSOCIAZIONI DI CITTADINI
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4.1.1 SOSTEGNO AI COMUNI, ALLE PROVINCE E
ALLE ASSOCIAZIONI DI CITTADINI
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LA SITUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI
40 promossi da EE.LL.
19 promossi da Associazioni
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I CONTENUTI DEI PROGETTI FINANZIATI
Il tipo di interventi proposti è molto vario e segue la logica chiave delle politiche
regionali, quella della integrazione delle misure.
Troviamo così misure di:
potenziamento e qualificazione del controllo sul territorio;
riqualificazione urbana e strumenti di natura tecnologica;
interventi a sostegno dell’emarginazione e del disagio sociale;
servizi per l’integrazione multietnica e per la gestione del conflitto;
animazione dello spazio pubblico e promozione della partecipazione;
campagne educative e informative.
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4.3. “I PROGETTI–PILOTA” E GLI ACCORDI DI PROGRAMMA
PER INTERVENTI DI RILIEVO REGIONALE
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RECENTI INTESE E ACCORDI A VALENZA REGIONALE
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RECENTI INTESE E ACCORDI A VALENZA REGIONALE
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4.5. LO SVILUPPO DELLE POLIZIE LOCALI
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LO SVILUPPO DELLE POLIZIE LOCALI –
CONTRIBUTI ORDINARI
Con riferimento alla prima tipologia (contributi annuali), negli anni che vanno
dal 2004 al 2007, sono stati finanziati 120 progetti di qualificazione della
polizia locale.
Il tutto per un ammontare di contributi pari a 3,15 mln di Euro (che diventano
6,8 mln se teniamo conto della quota investita dai Comuni).
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LO SVILUPPO DELLE P. L. –
CORPI A NORMA L.R. 24/2003
Sulla istituzione dei Corpi (associati e no) sono stati accordati contributi su
base triennale a 17 strutture di polizia municipale pari ad una contribuzione
di 4,7 mln di Euro (che anche in questo caso diventano 6,8 mln se teniamo
conto della quota investita dai Comuni).
1,7 mln € per il 2008
10 sono gli Accordi previsti (ma non ancora sottoscritti) per il periodo 2008-
2010 (1 mln € previsto per il 2008 e idem 2009 e 2010)
interventi simili a quelli dei contributi ordinari ma utili per raggiungere gli
standard previsti dalla L.R. 24/2003.
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LO SVILUPPO DELLE POLIZIE LOCALI
Per lo sviluppo delle Polizie locali (P.M. e, con meno peso, Polizie
provinciali) le due grandi linee di intervento sono:
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LO SVILUPPO DELLE POLIZIE LOCALI
FORMAZIONE
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LO SVILUPPO DELLE POLIZIE LOCALI
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4.6. ALTRE ATTIVITÀ RILEVANTI IN MATERIA
DI SICUREZZA URBANA
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ALTRE ATTIVITÀ RILEVANTI IN MATERIA
DI SICUREZZA URBANA
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http://www.fondazionevittimereati.it/
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ALTRE ATTIVITÀ RILEVANTI IN MATERIA
DI SICUREZZA URBANA
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RIASSUMENDO ….
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