Cabina di Regia
per il coordinamento delle politiche
di programmazione e per il PTR
SOMMARIO (1/2)
L’Ambiente
Introduzione di Giuseppe Bortone 4
Le criticità ambientali dell’Emilia-Romagna di Alessandro Maria Di Stefano 8
Obiettivi ambientali per l'Emilia-Romagna di Giuseppe Bortone 40
Criticità ambientali regionali e le priorità dei diversi strumenti di
programmazione economica di Patrizia Bianconi 62
Facciamo entrare la natura nel PTR di Enzo Valbonesi 73
Il progetto del nuovo piano d’azione ambientale di Cristina Govoni 105
VAS di Alessandro Maria Di Stefano 119
2
SOMMARIO (2/2)
Il Paesaggio
Dal piano delle condizioni alla politica per il paesaggio
di Giancarlo Poli 160
L’Agricoltura
Ricerca, sperimentazione, assistenza tecnica, formazione e
trasferimento dell’innovazione agricola nel sistema regionale
di Giancarlo Cargioli 184
Le principali produzioni vegetali e zootecniche regionali
da valorizzare e promuovere di Davide Barchi 208
Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013
di Giorgio Poggioli 205
L’ Aree urbane
I piani di riqualificazione urbana di Michele Zanelli 280
3
Introduzione
Giuseppe Bortone
19 ottobre 2007
4
INTRODUZIONE
6
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
Sistema insediativo … (sch.9)
-le città
-le infrastrutture a rete
Carichi inquinanti ……. (sch.2) -i porti
Perdita della qualità dovuta a: Turismo (sch.5)
-le strutture turistico balneari
- rimessa in circolo inquinanti -sistemi di difesa innovativi
-le opere per la difesa costiera
(ripascimenti,dragaggi, dumping) -mantenimento degli arenili
-estrazione acqua e gas – subsidenza
- calo della circolazione (barriere): -buona qualità del materiale
-regimazione fiumi ed escavazioni in alveo-
- alterazioni granulometriche usato nei ripascimenti
deficit di trasporto solido
- rischio batteriologico
7
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
Le criticità ambientali
dell'Emilia-Romagna
19 ottobre 2007
8
QUALITÀ DELL’ARIA:
ZONIZZAZIONE E STAZIONI DI MONITORAGGIO
(In rosso le zone più critiche da risanare, in giallo chiaro le zone da risanare, con punti gialli le stazioni di misura)
Diverse zone con atmosfera molta inquinata (particelle, ossidi di azoto, ozono, composti
organici volatili, inquinanti secondari, ecc.)
Per il PM10 il superamento della concentrazione limite (50 µg/m3) è pressoché ovunque
sopra il massimo di giorni consentito (35 gg/a) ai sensi delle pertinenti Direttive europee
Per gli NOx nonostante i miglioramenti rispetto agli anni '90 (introduzione di marmitte
catalitiche) oggi le concentrazioni restano sopra i limiti (40 µg/m3) ai sensi delle pertinenti
Direttive europee
Per l'ozono al suolo sono rilevanti superamenti sia della soglia di informazione alla
popolazione (180 µg/m3) sia per la protezione della vegetazione (AOT40)
Indicatori ambientali prestazionali: emissioni, numero di giorni con superamenti dei limiti
di concentrazione
AGRICOLTURA
A, B Agriculture, fishing
LOGISTICA
I Transport, communication
J-Q Other
SERVIZI VARI services
DJ Metal products
PROD. METALLIFERI
DG Chemical products
CHIMICA
G, H Wholesale and retail
COMERCIO E PUBBL.
trade ES.
DA Food products
ALIMENTARI
DE Paper products
CARTA
DB Textile products
TESSILE
DK Machinery
MACCHINARI
DH Plastic products
DM Transport equipment
PLASTICA
F Construction
VEICOLI
CAVE
DF Coke, petroleum prod
CONCERIE
(07) H/hold - Private traffic
H/hold - Other
TRASPORTO PRIVATO
RISCALDAMENTO, COND.
GHG
Output
CO2eq
EMISSIONI SERRA (IN CO2 E PRODUZIONE (IN EURO) DAI SETTORI
16
DEFICIT IDRICI
Maggiori necessità d’acqua per gli usi irrigui (58% del totale) rispetto a quelli
civili (26%) e all'industria (16%)
Prelievi superficiali (68%, soprattutto da Po) e falde (32%)
Per i fiumi ci sono gravi deficit estivi soprattutto nei tratti di pianura
Per le falde il sovrasfruttamento induce anche subsidenza
Indicatori ambientali prestazionali: DMV, deficit di portata fluviale nei mesi
estivi, deficit di ricarica delle falde
Nutrienti, fertilizzanti e fitosanitari (da settore agro-zootecnico; estensioni irrigate sono in bacini emiliani)
Sostanze organiche alogenati e metalli pesanti: da scarichi industriali (recapiti diretti maggiori in Secchia e
Panaro; consistenti anche in Reno e Taro)
Per la valutazione di criticità, è stato dato maggior peso ad acque sotterranee (perché maggiormente
utilizzate a scopo idropotabile)
La qualità delle falde deriva sia da inquinamento antropico (spec. in acquiferi liberi di alta pianura) sia da
meccanismi idrochimici naturali (spec. in acquiferi confinati di medio-bassa pianura)
Indicatori ambientali prestazionali: LIM, IBE, SECA, SACA, SCAS, SQuAS, SAAS
(1996=100)
(1997=100)
Le province più a rischio hanno ospitato nel tempo varie attività inquinanti: chimica, ceramica, galvaniche,
meccaniche, idrocarburi.
Fasi di realizzazione:
periodo 1995 – 2000: prima individuazione di 111 siti con sup.
di ha 183.000
periodo 2003 - 2006: individuazioni di 35 nuovi siti per
adeguamento a richiesta UE per una superficie di ha 73.800
Stato attuale:
attualmente la Rete Natura 2000 è costituita da 127 SIC e 75
ZPS (circa 256.800 ettari pari all'11,6% dell'intero territorio
regionale)
Soprattutto in Emilia c'è alta densità di popolazione per siti situati lungo fiumi, in fasce
collinari, in conoide ed in pianura
Giuseppe Bortone
19 ottobre 2007
40
NORME IN MATERIA DI ATMOSFERA
E AGENTI FISICI
Alte frequenze
•L 36/01; DPCM 7/8/03
Inquinamento
elettromagnetico •LR 30/00
Basse frequen.
DGR 197/01
Da Johannesburg:
aumentare quote di produzione elettrica da fonti rinnovabili;
eliminare progressivamente i sussidi per i combustibili fossili;
stabilizzare concentrazioni gas serra a livelli non pericolosi per il clima.
Dal VI° Programma UE:
entro il 2010 raggiungere il 22% di produzione elettrica da fonti rinnov.;
promuovere l’uso di tecnologie più pulite e l’efficienza energetica;
stabilizzare concentrazioni di gas serra nell’atmosfera;
realizzare gli impegni internazionali, compreso il protocollo di Kyoto;
ridurre le emissioni serra di settori energetico, trasporti, industria.
Dal Ministero Ambiente:
ridurre consumi energ in settori trasporti, industriale, abitativo, terziario;
incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili;
elaborare Piani Energetico-Ambientali regionali che privilegino fonti rinnovabili,
innovazione tecnologica, razionalizzazione della produzione elettrica e dei
consumi energetici;
43
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
OBIETTIVI SPECIFICI
IN MATERIA DI RIFIUTI (1 DI 3)
Raccolta differenziata
35% entro il 31/12/2006 (art. 205 D.Lgs. 152/06)
40% entro il 31/12/2007 (art. 1, comma 1108, L.296/2006)
45% entro il 31/12/2008 (art. 205 D.Lgs. 152/06)
50% entro il 31/12/2009 (art. 1, comma 1108, L.296/2006)
60% entro il 31712/2011 (art. 1, comma 1108, L.296/2006)
65% entro il 31/12/2012 (art. 205 D.Lgs. 152/06)
44
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
OBIETTIVI SPECIFICI
IN MATERIA DI RIFIUTI (2 DI 3)
PCB/PCT
divieto smaltire in discarica rifiuti con PCB > 50 ppm (D.Lgs. 36/03)
Da Johannesburg:
promuovere modelli sostenibili di produzione e di consumo.
4. Buono Stato Chimico delle acque •Evitare / contenere l’intrusione salina – Obiettivo da •Direttiva quadro sulle acque – 60
sotterranee •Invertire tendenze significative e conseguire al 2015 / 2000 / CE
durature all’aumento di qualsiasi •D.Lgs 152/2006 – Parte III
inquinante. •Direttiva 2006/118/CE sulla
•Norme di Qualità delle acque protezione delle acque
sotterranee sotterranee dall’inquinamento
6. Riduzione del carico di nutrienti 1.Individuazione e delimitazione D – Abbattimento di •Direttiva 91/271/CE sul
(azoto e fosforo) nelle acque cartografica delle Aree Sensibili almeno il 75% del trattamento delle acque reflue
superficiali e marino costiere (AS). carico di N e P in uscita urbane
2.Individuazione e delimitazione da tutti gli impianti di •D.Lgs 152/2006 – Parte III;
cartografica dei Bacini Drenanti le trattamento su scala •Norme PTA – Delibera AL n.
AS. regionale 40/2005
3.Revisione quadriennale delle AS E – Obiettivo da
ed ei relativi bacini drenanti. conseguire al 2008
DIRETTIVA /
OBIETTIVO / DESCRIZIONE ELEMENTI STRUMENTI / TEMPISTICA NORMA DI
RIFERIEMENTO
7. Balneazione delle acque marino costiere 1.Classificazione dello stato A – Primo Profilo da realizzare •Direttiva
•Esprime la necessità di preservare, qualitativo (eccellente – buono – al marzo 2011 2006/7/CE
proteggere e migliorare la qualità sufficiente – scarso)
dell’ambiente e salvaguardare la salute 2.Valutazione della qualità delle B - Prima Classificazione al 2015
umana: acque di balneazione (al termine
•Integra la direttiva quadro sulle acque di ogni stagione balneare e nelle
60/2000/CE tre stagioni precedenti)
3.Profilo delle acque di
balneazione :
•caratteristiche geografiche,
fisiche, idrologiche;
•Individuazione/ valutazione
delle cause di inquinamento;
•Proliferazione delle
macroalghe e fitoplanton;
•Proliferazione dei ciano batteri
Da Johannesburg:
entro il 2015 dimezzare il numero di persone che non hanno accesso all’acqua
potabile;
entro il 2005 adottare i piani per una gestione integrata ed efficiente delle risorse
idriche.
1995 - 2000
prima individuazione di 111 siti con sup. di ha 183.000
2000 - 2006
individuazioni di 35 nuovi siti per adeguamento a richiesta UE
per una superficie di ha 73.800
53
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
MISURE DI CONSERVAZIONE: ZPS
54
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
MISURE DA INCENTIVARE
NEI SITI RETE NATURA 2000
Vi sono anche altri interventi di corretta gestione del territorio che andrebbero
incentivati con altri fondi, al fine di salvaguardare ed incrementare la
biodiversità
ATTIVITA’ DA INCENTIVARE:
55
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
MACROBIETTIVI PER LA BIODIVERSITÀ
Da Johannesburg:
entro il 2010 ridurre significativamente la perdita di biodiversità;
promuovere approccio ecosistemico per protezione biodiversità marina;
entro il 2012 generalizzare le pratiche della pesca sostenibile.
56
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
MACROBIETTIVI PER I SUOLI
57
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
ALTRE POLITICHE EUROPEE
SULL'AMBIENTE (1 DI 2)
58
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
ALTRE POLITICHE EUROPEE
SULL'AMBIENTE (2 DI 2)
59
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
POLITICHE AMBIENTALI
DI RIFERIMENTO EUROPEO
COMUNICAZIONE
E AUMENTO DI
CONSAPEVOLEZZA
MECCANISMI DI GESTIONE
DEL CAMBIAMENTO MONITORAGGIO E
INCLUSE ATTIVITÀ PILOTA RENDICONTAZIONE
60
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
LE SETTE SFIDE DELLA SSS EUROPEA
61
Direzione Generale Ambiente – Giuseppe Bortone
Criticità ambientali regionali e le
priorità dei diversi strumenti di
programmazione economica
Patrizia Bianconi
19 ottobre 2007
62
CORRELAZIONE TRA LE CRITICITA’ AMBIENTALI REGIONALI
e Assi/Misure del PSR
Sismica
// // //
Indiretta:
asse 3 misura 321 azione 2
miglioramento viabilità rurale locale
Vengono presi in considerazione priorità, obiettivi specifici e obiettivi operativi del PSR 2007-2013
Accrescimento dell’attrattività
dell’ambiente rurale come sede di
Asse 3 Qualità della vita Misura 321 servizi essenziali per
Infrastrutture residenza ed investimenti,
nelle zone rurali e l’economia e la popolazione rurale
attraverso il miglioramento delle
idriche diversificazione
infrastrutture e dei servizi, il
Azione 1 ottimizzazione rete
dell’economia rurale acquedottistica rurale
recupero del patrimonio storico-
culturale
Siti
contaminati
Vengono presi in considerazione priorità, obiettivi specifici e obiettivi operativi del PSR 2007-2013
Salvaguardare e valorizzare la
biodiversità di specie e habitat dei
Asse 2 Miglioramento territori agricoli e forestali, favorire
dell’ambiente e dello una corretta gestione delle aree Tutte
spazio rurale della Rete Natura 2000, tutelare e
sviluppare i sistemi agricoli e
forestali
Rete ecologica ad alto valore naturalistico (AVN)
Accrescimento dell’attrattività
Asse 3 Qualità della vita
dell’ambiente rurale come sede di
nelle zone rurali e Misura 323 Tutela rete natura
residenza ed investimenti,
diversificazione 2000
attraverso il miglioramento delle
dell’economia rurale
infrastrutture e dei servizi, il
recupero del patrimonio storico-
culturale
Salvaguardare e valorizzare la
biodiversità di specie e habitat dei Misura 216 sostegno agli investimenti
Asse 2 Miglioramento territori agricoli e forestali, favorire non produttici
Boscosità dell’ambiente e dello una corretta gestione delle aree Misura 221 Imboschimento dei
terreni agricoli
spazio rurale della Rete Natura 2000, tutelare e
Misura 226 interventi pr la riduzione
sviluppare i sistemi agricoli e del rischio di incendio boschivo
forestali Misura 227 sostegno agli investimenti
ad alto valore naturalistico (AVN) forestali non produttivi
Vengono presi in considerazione priorità, obiettivi specifici e obiettivi operativi del PSR 2007-2013
Rete ecologica 5.1 valorizzare le risorse naturali, culturali 5.1.1 valorizzare la rete ecologica e
5. valorizzazione delle risorse e paesaggistiche locali trasformandole in tutelare la biodiversità per migliorare la
naturali e culturali per vantaggio competitivo per aumentare qualità dell’ambiente e promuovere
l’attrattività e lo sviluppo l’attrattività, anche turistica, del territorio, opportunità di sviluppo economico
migliorare la qualità della vita dei sostenibile
Boscosità residenti e promuovere nuove forme di
sviluppo economico sostenibile
Priorità QSN
Criticità Obiettivo generale Obiettivi specifici
Sismica
Idrogeologia
Idraulica
Qualità della
risorsa idrica
Siti contaminati
Rifiuti
Obiettivi specifici
Criticità Priorità QSN Obiettivo generale
Enzo Valbonesi
20 Settembre 2007
73
LA COLLOCAZIONE BIOGEOGRAFICA
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Ma…
Numerosi ecosistemi, habitat e gruppi di specie, caratteristici della nostra Regione, sono soggetti ad
un crescente degrado, ed in particolare:
i litorali marini
gli habitat delle zone umide di acqua dolce
i corsi d’acqua di pianura
i prati stabili e pascoli in pianura, collina e montagna (segnati dalla riduzione o dalla vera e propria
scomparsa)
Conservazione e ripristino
Si tratta di quegli habitat non sostituibili con altri tipi di habitat esistenti in regione per il mantenimento di
determinate specie animali e vegetali. La carta evidenzia i principali corridoi ecologici fluviali.
Le 2 immagini precedenti sono tratte dal lavoro svolto per la nostra regione dal Prof. Luigi Boitani
dell'Università La Sapienza; lavoro commissionato per fornire analisi e proposte capaci di indicarci
quali gradi di protezione sarebbe opportuno accordare ai diversi territori regionali posti al di fuori
delle Aree protette (Parchi e Riserve) e dei siti di Rete Natura (SIC e ZPS). Il tutto finalizzato a
predisporre il 1° programma triennale per il "sistema regionale delle aree protette e dei siti di Rete
Natura 2000".
Le due immagini presentano molte coincidenza fra di loro , nel senso che si può notare un buon
grado di sovrapposizione tra alcune delle aree rappresentate nella prima e nella seconda slide.
L'importanza delle zone umide con particolare riferimento a quelle del delta del Po.
L'immagine precedente rappresenta il sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete
natura 2000 (SIC-ZPS).
Va tenuto presente che i siti di Rete Natura per il 50% della loro superficie complessiva sono
interni ai Parchi nazionali e regionali.
La superficie delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000 (SIC-ZPS) è pari a circa il 13 %
della superficie della regione a fronte di una media nazionale del 22% circa.
Tuttavia occorre precisare che la nostra regione ha istituito SIC e ZPS in tutte le principali aree
che conservavano habitat e specie di interesse comunitario. E' per questa ragione che nei
nostri confronti, da parte dell'UE, non è stata intrapresa alcuna procedura di infrazione, per
una insufficiente designazione di aree SIC e ZPS, come invece è avvenuto per altre regioni
italiane ed europee.
Va ancora segnalato che la maggior parte delle aree protette e dei Siti della Rete Natura
presenti in Emilia-Romagna interessano territori fortemente antropizzati, a differenza di quelli di
altre regioni che invece in buona misura afferiscono ad aree collocate in alta quota dove sono
sicuramente inferiori i conflitti tra le esigenze di conservazione della biodiversità e quelle di
sviluppo economico.
Rispetto alle indicazioni che emergono dal lavoro svolto dal Prof. Luigi Boitani, illustrate nelle
immagini precedenti ,si può notare che non sono ricompresse tra i Parchi esistenti alcuni
territori ritenuti strategici per una idonea politica di conservazione della biodiversità regionale e
in particolare i seguenti: basso Trebbia, basso Taro, fiume Marecchia, fiume Conca e il tratto
del Po che interessa le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.