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PROSPETTIVE
Prospettive
30 novembre 2007
3
DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE
4
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
POLITICHE PER L’ISTRUZIONE,
LA FORMAZIONE E LA QUALITÀ DEL LAVORO
5
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
INDICATORI SPECIFICI DELLA SEO 2003
E ALTRI INDICATORI DELL’UE. ANNO 2005. %
6
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
DALLE CRITICITÀ ALLE PRIORITÀ
7
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
FINALITÀ DEL FONDO SOCIALE EUROPEO
8
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
COERENZA CON LE POLITICHE COMUNITARIE,
NAZIONALI E REGIONALI
9
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
OBIETTIVO GENERALE POR FSE
10
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
ADATTABILITÀ
1a) Accrescere l'adattabilità Sviluppare interventi rivolti alle persone occupate con rapporti di lavoro
dei lavoratori, delle imprese non subordinati
Favorire l’innovazione e la produttività
e degli imprenditori al fine Favorire le pari opportunità di genere
attraverso una migliore
di migliorare l'anticipazione Sviluppare un sistema integrato di sicurezza e qualità del lavoro
organizzazione e qualità del lavoro
e la gestione positiva dei Sostenere l’adattabilità nelle organizzazioni del lavoro finalizzata alla
cambiamenti economici modernizzazione delle imprese e delle filiere produttive
11
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
OCCUPABILITÀ
12
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
INCLUSIONE
13
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
CAPITALE UMANO
Elaborazione e introduzione delle Assicurare standard di qualità nell’offerta di politiche attive del lavoro
riforme dei sistemi di istruzione, (accreditamento, standard formativi, certificazione dei percorsi e delle
formazione e lavoro competenze)
14
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
TRANSNAZIONALITÀ E INTERREGIONALITÀ
15
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
POR EMILIA-ROMAGNA: RISORSE
totale costo %
eleggibile
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Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
LINEE DI PROGRAMMAZIONE E INDIRIZZI
PER IL SISTEMA FORMATIVO E PER IL LAVORO 2007/2010
le principali politiche
gli strumenti per la loro attuazione
i criteri per l’attribuzione delle risorse
le modalità di condivisione degli obiettivi e delle responsabilità
tra Regione ed Enti Locali
17
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
LINEE DI PROGRAMMAZIONE E INDIRIZZI
PER IL SISTEMA FORMATIVO E PER IL LAVORO 2007/2010
Priorità trasversali
pari opportunità
interculturalità
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Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
LINEE DI PROGRAMMAZIONE E INDIRIZZI PER IL SISTEMA
FORMATIVO E PER IL LAVORO 2007/2010
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Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
ACCORDO FRA REGIONE E PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA
PER IL COORDINAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE 2007/2009
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Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
POR EMILIA-ROMAGNA: RISORSE ASSEGNATE ALLE
PROVINCE DA ACCORDO 2007/2009
2007/2009
Asse I - Adattabilità 61.255.917
Asse II - Occupabilità 52.749.062
Asse III - Inclusione sociale 33.963.862
TOTALE 147.968.841
21
Programmazione e valutazione progetti – Francesca Bergamini
9 INTESE REGIONE - PROVINCIA
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Il coordinamento della programmazione
integrata a sostegno delle politiche
intersettoriali a valenza regionale,
interregionale, nazionale e comunitaria
30 novembre 2007
23
Con Determinazione n. 764 del 2000
24
Coordinamento interistituzionale per la programmazione del Fse – Serenella Sandri
Gruppi di coordinamento programmazione attività Misura
B1 e E1
Obiettivi:
25
Coordinamento interistituzionale per la programmazione del Fse – Serenella Sandri
Con Determinazione n. 4180 del 2001
26
Coordinamento interistituzionale per la programmazione del Fse – Serenella Sandri
GRUPPO INTERDISCIPLINARE DI COORDINAMENTO DELLA
PROGRAMMAZIONE NELL'AMBITO DEL P.O.R
Obiettivi:
Documenti di programmazione
Bandi regionali
Bandi provinciali
Monitoraggio
Referenti di merito sui progetti
Programmazione Equal
Monitoraggio progetti Equal
Immigrazione
Detenuti
Pari Opportunità
Politiche giovanili
Piano regionale anziani
Piani territoriali di coordinamento provinciale
Programmi d’Area
Programmazione Interreg
Gruppo di monitoraggio del patto per lo sviluppo regionale
Tavolo sulle Assistenti familiari
Obiettivi:
Modalità di lavoro:
Obiettivo generale
Obiettivi specifici
Ambiti di lavoro:
Aree di sinergia:
Es: Politiche sociali
legame tra le politiche di inclusione sociale e le strategie per migliorare
quantitativamente e qualitativamente il livello occupazionale
Perseguire e privilegiare per quanto concerne l’inclusione socio –
lavorativa dei soggetti deboli, approcci di tipo integrato e personalizzato
Interazione dei due modelli di governance (Piano Sociale e Socio-
Sanitario e programmazione FSE)
Aree di sinergia:
Es.: Piano regionale Anziani
Integrazione tra politiche sociali e formative fra soggetti pubblici e privati e di
cooperazione internazionale e promozione dell’economia sociale e del 3° settore a
sostegno dell’inclusione sociale in raccordo con i piani di zona distrettuali
Qualificazione di tutti gli operatori pubblici e del volontariato e le badanti
immigrate al servizio delle persone anziane e non autosufficienti
Integrazione sociale ed occupazionale degli immigrati, quale risorsa per la
coesione sociale nel contesto regionale
Qualificare l’apprendimento e la comunicazione verso le persone anziane
………………….
Aree di sinergia:
Es.; Attività produttive, Commercio e turismo
Ricerca, innovazione e collegamenti con l’alta formazione:
formazione di specifiche competenze e di figure professionali per la gestione
dell’innovazione, del cambiamento e del trasferimento tecnologico
sull’inclusione nei processi di trasformazione del sistema produttivo regionale
dell’imprenditorialità femminile.
Tematiche energetico-ambientali
……………………
Aree di sinergia:
Es.; Agricoltura
Miglioramento della competitività del sistema produttivo mediante l’accrescimento
del grado di integrazione e di innovazione delle filiere agroalimentari, la promozione
dell’aggregazione e dell’ammodernamento delle imprese e dell’orientamento al
mercato :
promozione dell’innovazione, dell’imprenditoria e dell’economia della
conoscenza, mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le
nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
creazione di nuovi e migliori posti di lavoro, attirando un maggior numero di
persone verso il mercato del lavoro, migliorando l’adattabilità dei lavoratori, delle
lavoratrici e delle imprese e aumentando gli investimenti in capitale umano.
Formazione degli imprenditori e dipendenti agricoli e forestali attraverso azioni di
sistema in continuità con quanto realizzato tra il 20000 e il 2006
………………………..
Aree di sinergia:
Es.; Ambiente
………………………..
Pari Opportunità
………………………..
Giorgio Poggioli
30 novembre 2007
FABBISOGNI PRIORITARI DI INTERVENTO
SETTORI AGRICOLO, FORESTALE E ALIMENTARE
55
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
FABBISOGNI PRIORITARI DI INTERVENTO
AMBIENTE E GESTIONE DELLA TERRA
Ridurre i livelli complessivi di utilizzazione della risorsa idrica da parte del settore agricolo;
Ridurre i livelli di inquinamento delle acque da inputs agricoli e da carichi zootecnici nelle zone
sensibili;
Aumentare la copertura del suolo, il ricorso a pratiche agricole anti-erosive e la
realizzazione/manutenzione delle sistemazioni idraulico-agrarie;
Mantenere attività agricole sostenibili nelle aree montane e a rischio di dissesto idrogeologico;
Incrementare il contenuto di sostanza organica nel suolo;
Favorire una corretta gestione e utilizzazione dei fanghi derivati da reflui urbani, dei compost e degli
effluenti zootecnici,
Ridurre i livelli di emissione di gas ad effetto serra e di ammoniaca da inputs agricoli e deiezioni
zootecniche;
Sviluppare le bioenergie;
Salvaguardare e incrementare il patrimonio forestale;
Aumentare la diversificazione paesaggistica nelle aree di pianura;
Aumentare la biodiversità e conservare/espandere gli spazi naturali e seminaturali e gli elementi
dell’ecosistema agricolo e forestale;
Preservare e sviluppare attività agricole ad Alto Valore Naturalistico (AVN);
Tutelare le razze animali e le specie vegetali regionali di interesse agrario a rischio di estinzione;
Migliorare il benessere degli animali allevati.
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
FABBISOGNI PRIORITARI DI INTERVENTO
ASPETTI SOCIO-ECONOMICI
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
LE TAPPE DEL PROGRAMMA REGIONALE
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005,
sul sostegno allo sviluppo rurale
da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
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Direzione GeneraleAgricoltura – Giorgio Poggioli
LE STRATEGIE
60
Direzione GeneraleAgricoltura – Giorgio Poggioli
LE TAPPE DEL PROGRAMMA REGIONALE
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
62
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
APPROCCIO INTEGRATO E TERRITORIALE
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRIORITÀ TEMATICHE TRASVERSALI
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRIORITÀ TEMATICHE TRASVERSALI:
SOSTEGNO E INCENTIVAZIONE DEI GIOVANI IMPRENDITORI
aree svantaggiate.
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRIORITÀ TEMATICHE TRASVERSALI:
VALORIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA A METODO BIOLOGICO
66
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRIORITÀ TEMATICHE TRASVERSALI:
PROMOZIONE DELLE FILIERE BIOENERGETICHE
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
68
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRIORITÀ TERRITORIALI
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
RIEPILOGO MISURE ATTIVATE
ASSISTENZA TECNICA
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
ASSE 1 – MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ
DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE
Misure attivate:
111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell'informazione (1c);
112 Insediamento di giovani agricoltori (1b);
114 Utilizzo di servizi di consulenza (New);
121 Ammodernamento delle aziende (1a);
122 Accrescimento del valore economico delle foreste (2i);
123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali(1g, 2i,3 m);
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare (New);
133 Attività di informazione e promozione (New);
124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore
agricolo e alimentare e in quello forestale (New);
Misure non attivate:
Prepensionamento;
Avviamento di servizi alla gestione, di sostituzione e di consulenza aziendale;
Infrastrutture rurali connesse allo sviluppo ed all'adeguamento dell'agricoltura e silvicoltura;
Ripristino del potenziale produttivo danneggiato e azioni appropriate di prevenzione;
Rispetto delle norme basate sulla legislazione comunitaria;
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRINCIPALI INNOVAZIONI DELL’ASSE 1
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
ATTUAZIONE SU BASE TERRITORIALE DELL’ASSE 2
(AREE PREFERENZIALI)
Aree preferenziali:
• Aree vulnerabili alla Direttiva Nitrati
• Aree montane
• Aree a rischio erosione e dissesto
• Aree della Rete Natura 2000
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
ASSE 2 – MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE E
DELLO SPAZIO RURALE
Misure previste.
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Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRINCIPALI INNOVAZIONI DELL’ASSE 2
75
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
ASSE 3 - QUALITÀ DELLA VITA E DIVERSIFICAZIONE
DELL’ECONOMIA NELLE ZONE RURALI
Misure attivate
311 Diversificazione in attività non agricole (3p);
313 Incentivazione delle attività turistiche (New);
321 Investimenti per servizi essenziali per l'economia e la pop. rurale;
322 Sviluppo e miglioramento dei villaggi (3o);
323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale (3o);
331 Formazione ed informazione degli operatori economici (New);
431 Acquisizione di competenze e animazione (New).
76
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRINCIPALI INNOVAZIONI DELL’ASSE 3
APPLICAZIONE SU BASE TERRITORIALE DELL’ASSE 3
IN FUNZIONE DEL GRADO DI RURALITÀ
77
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
PRINCIPALI INNOVAZIONI DELL’ASSE 3
78
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
RIPARTIZIONE FINANZIARIA
asse 3
14% AT
1% asse 1
42%
asse 2
43%
79
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
80
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED AGRICOLTURA
CONDIZIONALITA’
81
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
CONDIZIONALITA’
82
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
CONDIZIONALITA’
83
Direzione Generale Agricoltura – Giorgio Poggioli
Ricerca, sperimentazione, assistenza
tecnica, formazione e trasferimento
dell’innovazione agricola nel sistema
regionale
30 novembre 2007
84
CONTENUTI DELL’INTERVENTO
La formazione in agricoltura;
85
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
IL MODELLO ATTUALE DI PROMOZIONE DELLA RICERCA
E SPERIMENTAZIONE AGRICOLA IN EMILIA ROMAGNA
86
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
IL MODELLO ATTUALE DI PROMOZIONE DELLA RICERCA
E SPERIMENTAZIONE AGRICOLA IN EMILIA ROMAGNA
Ricerca e Sperimentazione
Domanda Interessi collettivi
di ricerca applicata
I produttori La Regione
(Enti organizzatori
ricerca)
Realizzato da:
Università, altri Enti di ricerca, Imprese e Aziende sperimentali
87
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
IL MODELLO REGIONALE
DELL’ASSISTENZA TECNICA IN AGRICOLTURA
88
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
IL MODELLO REGIONALE
DELL’ASSISTENZA TECNICA IN AGRICOLTURA
89
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA
90
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA
91
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA
FORMAZIONE
INFORMAZIONE
CONSULENZA
92
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
IL TRASFERIMENTO DELLE INNOVAZIONI
93
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
GLI ORIENTAMENTI
DEL NUOVO PIANO POLIENNALE DEI SERVIZI
94
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
GLI ORIENTAMENTI
DEL NUOVO PIANO POLIENNALE DEI SERVIZI
Sostenibilità ambientale:
Impatto dell’attività agricola su suolo-acqua-aria
Misure antierosione del suolo
Uso agricolo dell’acqua in funzione del risparmio idrico
Residui e loro utilizzo
Bilanci energetici e sostenibilità delle nuove filiere agroenergetiche
Biodiversità
95
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
GLI ORIENTAMENTI
DEL NUOVO PIANO POLIENNALE DEI SERVIZI
96
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
ORGANIZZAZIONE
DELLA DOMANDA DI RICERCA
97
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
BANDO COMPETITIVO
98
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
ALTRI BANDI
99
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
CRESCITA DEL CAPITALE UMANO
100
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
INTEGRAZIONE
Di filiera;
Fra strumenti finanziari (sinergie fra risorse pubbliche
di diversa provenienza e private);
Fra strumenti normativi;
Fra enti e istituzioni;
101
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
102
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
INTEGRAZIONE CON PTR
103
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
PRODUZIONI COMPATIBILI CON
L’AMBIENTE
104
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
CONSERVAZIONE DEL SUOLO-MANTENIMENTO DELLA SOSTANZA
ORGANICA DEL SUOLO-STOCCAGGIO DEL CARBONIO NEL SUOLO
105
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
RISPARMIO IDRICO E MIGLIORAMENTO
DELLA QUALITÀ DELL’ACQUA
106
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
AGROENERGIE
Potenzialità colturali;
Indagine sui distretti;
Monitoraggio matrici organiche;
Progetti pilota (filiera corta)
Criticità
107
Servizio Sviluppo Sistema Agro-alimentare - Giancarlo Cargioli
Edilizia scolastica ed
universitaria
Lucio Agrotti
11 Gennaio 2008
108
LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23
“NORME PER L’EDILIZIA SCOLASTICA”
-- 701 131.766.138,28
Numero Importo
Annualità
interventi finanziamento
totale Emilia-
206 15.134.667,09 0,00
Romagna
Costo
Stato Regione Ente locale Costo finanziato intervento
Totale Regione per adeguamenti a
norma - 2007 2.774.513,89 2.774.513,89 2.774.513,91 8.323.541,69 9.385.377,86
Primaria
Secondaria
Università
24 Gennaio 2008
122
LA CULTURA NEL DPEF
La cultura è:
La loro attuazione avviene, come negli altri settori, attraverso Programmi triennali, nei
quali si definiscono: gli obiettivi generali e specifici per il triennio; le azioni prioritarie ai
fini della loro attuazione; le modalità di attuazione degli interventi, anche rispetto alle
relazioni istituzionali con i soggetti interessati; i requisiti per accedere ai finanziamenti
regionali; le modalità di valutazione degli interventi e di assegnazione degli stessi
finanziamenti; le procedure.
Attualmente si stanno attuando: la terza annualità del Programma sullo spettacolo 2006-
2008 (delibera dell’Assemblea legislativa n. 38/2005) e la seconda annualità del
Programma 2007-2009 in materia di promozione culturale e del Programma 2007-2009
in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali (rispettivamente delibere
dell’Assemblea legislativa n. 95/2006 e n. 116/2007)
Numero delle sale di spettacolo e loro densità per 100.000 abitanti, anno 2005
L’Emilia-Romagna è la regione che vanta in Italia la maggiore presenza di sale per lo spettacolo dal vivo in
funzione, in rapporto alla popolazione: 210 distribuite su 185 sedi (teatri, auditorium, cinema-teatro, centri
polifunzionali ecc.), con una media di 4,8 ogni 100.000 abitanti.
Articolazione delle imprese di spettacolo dal vivo per tipologia di attività e forma giuridica,
anno 2006
Enti di natura
Altre forme di
Cooperative
Associazioni
Fondazioni
pubblica
impresa
Società
Totale
Attività musicali 69 7 6 8,0 0 0 90
Attività teatrali 102 4 11 24,0 0 2 143
Danza 23 1 1 1,0 0 1 27
Agenzie di spettacolo 0 0 10 0,0 0 4 14
Dialettale 7 0 0 0,0 0 0 7
Attività interdisciplinare
36 3 5 3,0 1 1 49
Totale 237 15 33 36 1 8 330
Nel 2006, sono state censite 330 imprese che svolgono attività di Spettacolo dal vivo in Emilia-Romagna, la
maggior parte di esse adotta la forma giurdica di “associazione culturale”. I settori trainanti sono il teatro di
prosa e la musica.
Totale numero dei lavoratori, giornate lavorative e retribuzioni medie annue in Italia ed
Emilia-Romagna, anno 2005
incidenza %
Lavoratori Giornatelav. Annue Retribuzioni annue
ER sul Tot.
Numero Italia
Numero medio Importo medio
Fonte: nostra elaborazione su dati ENPALS – Ente di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo
I lavoratori dello spettacolo dal vivo attivi in Emilia-Romagna sono 10.509, pari al 12,9% del
dato nazionale, con una popolazione corrispondente al 7,1% del paese.
Sia per lo spettacolo dal vivo, sia per il cinema l’Emilia-Romagna rappresenta il
terzo polo, dopo Lazio e Lombardia in termini di consumo e offerta.
Emilia Incidenza
Dati Generali Italia
Romagna % sul totale
Con riferimento allo Spettacolo dal vivo, le statistiche SIAE indicano che sono state effettuate 17.090
rappresentazioni (9,4% del paese) e sono stati venduti 2.877.787 biglietti (9,3% del paese, con un
incremento dell’11,6% nel quinquennio 2002-2006), per una spesa complessiva al botteghino di
40.024.092 Euro.
9%
91%
Emilia-Romagna Italia
Variaz. Variaz.
% sul tot.
% %
2002 2003 2004 2005 2006 Italia nel
2006- 2006-
2006
2002 2005
92%
8%
Emilia-Romagna Italia
Variaz. Variaz.
% sul tot.
% %
2002 2003 2004 2005 2006 Italia nel
2006- 2006-
2006
2002 2005
Emilia-Romagna Italia
8%
92%
Variaz. Variaz.
% sul tot.
% %
2002 2003 2004 2005 2006 Italia nel
2006- 2006-
2006
2002 2005
6,7%
Bologna
12,6%
Ferrara
23,8%
Forlì-Cesena
Modena
Parma
Le sale cinematografiche 11,2% Piacenza
7,4%
presenti in regione sono Ravenna
4,5% Reggio-Emilia
269, tra esse, 12 multiplex e Rimini
7,4% 10,4%
40 multisale, per un totale di
16,0%
459 schermi. Si registra una
Altri n. sale per
media di 6,4 sale ogni Capoluogo
comuni
Totale
100.000 ab.
5,3% 4,0%
Bologna
8,0%
1,3% Ferrara
L’attività regionale è stata
8,0% Forlì-Cesena
imperniata per anni sulla
Modena
distribuzione, si sta però
assistendo negli ultimi anni 8,0% 64,0% Parma
0,0%
alla crescita delle imprese di 1,3% Piacenza
Totale Emilia-Romagna 52 63 66 75
Anche nella nostra regione abbiamo assistito ad una rapida diffusione dei
multiplex: 5 sono gli insediamenti in corso di realizzazione (2
multisale e 3 multiplex) che, per la loro dimensione, sono destinati ad
incidere sul sistema dell’offerta, aggravando ulteriormente la crisi delle
monosale e delle piccole multisale.
Nell’ambito di quanto previsto dalla L.R. 13/99, attraverso i Programmi triennali, la Regione
sostiene:
le attività di produzione e distribuzione di spettacoli da parte di soggetti pubblici e privati;
l’organizzazione di rassegne e festival;
la promozione della ricerca e delle forme di espressione artistica e dell’attività creativa dei nuovi autori;
la promozione della qualificazione del personale artistico, tecnico e amministrativo;
le attività degli Enti a partecipazione regionale;
le iniziative di promozione e formazione del pubblico;
il potenziamento dei circuiti relativi al piccolo esercizio cinematografico e il cinema d’essai;
la costruzione, il restauro e la qualificazione delle sedi, ivi comprese le attrezzature e le innovazioni
tecnologiche;
la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
n. Interventi
Convenzioni con Istituti Regionali 8
(Istituto Parri, Regia Accademia Filarmonica, Fondazione Fellini, Associazione
Orlando, Fondazione Museo Ebraico, Istituto Cervi, Solares Fondazione Culturale)
Congresso, mostra e seminari Art and Patronage in a Renaissance Court: The Malatesti a
Los Angeles
Rassegna cinematografica e mostra dedicate a Guareschi a New York per le Celebrazioni
del Centenario
progetto Artemis incontra culture altre- MEXICO CITY a Città del Messico;
Stanziamenti complessivi per gli anni 2005-2008 per il sostegno ad iniziative relative ad
interventi sui Beni e per la Promozione Culturale sia per interventi strutturali sia per spesa
corrente
16.000.000,00
14.000.000,00
12.000.000,00
10.000.000,00
8.000.000,00
6.000.000,00
4.000.000,00
2.000.000,00
-
2005 2006 2007 2008
Conto capitale Spesa corrente
Stanziamenti complessivi per gli anni 2005-2008 per il sostegno ad iniziative relative ad
interventi sui Beni e per la Promozione Culturale e per interventi strutturali sulle sedi di
spettacolo
6.000.000,00
5.000.000,00
4.000.000,00
3.000.000,00
2.000.000,00
1.000.000,00
-
2005 2006 2007 2008
Stanziamenti complessivi per gli anni 2005-2008 per il sostegno ad iniziative relative ad
interventi sui Beni e per la Promozione Culturale e per le attività di spettacolo
16.000.000,00
14.000.000,00
12.000.000,00
10.000.000,00
8.000.000,00
6.000.000,00
4.000.000,00
2.000.000,00
-
2005 2006 2007 2008
La Regione Emilia-Romagna, come emerge dai dati e anche nel confronto con le altre regioni
italiane, presenta:
un quadro complessivamente soddisfacente sia sul piano della domanda che sul piano
dell’offerta culturale;
un elevato grado di imprenditorialità degli operatori e una buona capacità di
innovazione sul piano organizzativo e gestionale;
24 Gennaio 2008
159
LE NORME REGIONALILA LEGGE REGIONALE N. 21/1996:
“PROMOZIONE E COORDINAMENTO DELLE POLITICHE RIVOLTE AI GIOVANI”
La legge regionale:
ASPETTI POSITIVI
❒ ruolo più attivo degli Enti locali nella programmazione degli interventi,
nell'accoglimento delle istanze territoriali e nell’individuazione di ambiti di
lavoro più articolati;
❒ consolidamento di una rete degli Enti Locali che operano nell'ambito delle
politiche giovanili e, più recentemente, nella costruzione di forme innovative
di collabora-zione/concertazione tra Regione ed Enti locali;
CRITICITA’
❒ le priorità sulle politiche giovanili in Regione e negli Enti locali spesso dipendono
dall’Assessorato cui viene attribuita la delega al coordinamento delle
competenze in capo ai diversi settori; ciò ha spesso influenzato, con diversi
accenti, anche le modalità di attuazione della L.R.21/96;
un Fondo Nazionale per le Politiche giovanili di 130 milioni di euro annuali per il
triennio 2007-2009,
2007-2009 di cui: 60 milioni destinati alle Regioni , 12 milioni
destinati all’ANCI, 3 milioni destinati all’UPI
90.000
80.000 Maschi
Italiani
70.000
60.000
50.000 Femmine
Italiane
40.000
30.000
20.000 Maschi
Stranieri
10.000
0
Femmine
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Titolo di studio Uomini % Donne %
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Inattivi (non
FdL)
17%
In cerca di
occupazione
4%
Occupati
79%
Si compone di 2 Sezioni:
una Sezione attuativa che comprende gli interventi con copertura finanziaria certa
nel triennio
una Sezione programmatica che comprende interventi che potranno essere attuati
solo a fronte di eventuali risorse aggiuntive
I numeri dell’Accordo:
8,86%
0,45%
12,94%
Risorsestatali ordinarie
Risorseregionali ordinarie
43,03%
Risorsecomunali
Risorseprovinciali
Linea strategica
Linea strategica
Favorire l’accesso dei giovani al lavoro e all’impresa nei settori produttivi emergenti di
alta tecnologia e ICT (Information and Communication Technologies)
Linea strategica
Promuovere l'informazione, la partecipazione, la cittadinanza attiva e il dialogo
interculturale
Linea strategica
Promuovere stili di vita sani, la pratica sportiva e il turismo giovanile in una
logica di valorizzazione dell’ambiente
Totale 29.488.754,26 22
2.000.000,00
Promuovere stili di vita sani, la pratica
sportiva e il turismo giovanile in una
0,00 logica di valorizzazione dell’ambiente