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Limitazioni Nuove Utilizzo di Sistemi ICT
Cooperazione
all’accesso regole per CDU/ per la
Incentivi per la
per tipo di l’uso degli cross- gestione del
realizzazione di
veicoli spazi urbani docking trasporto
interventi
PIACENZA
PARMA
REGGIO E.
MODENA
BOLOGNA
IMOLA
FERRARA
FAENZA
RAVENNA
FORLI’
CESENA
RIMINI
IN SINTESI
Marco Calzolari
15 Novembre 2007
3
FASE 1: LEPIDA RETE GEOGRAFICA A REGIME
2.115 Km di infrastrutture
50.000 Km di fibre
ottiche di proprietà
della Regione per Lepida
Obiettivo strategico
b) realizzazione di un’infrastruttura
parallela a Lepida, finanziata
totalmente da Enìa, da destinare
alla fornitura di servizi a larga
banda ai privati delle zone in
montagna e in alcune zone rurali
in DD.
Obiettivo dell’Accordo
Intervenire con un “Programma Banda-Larga in sinergia, ad
integrazione della rete regionale Lepida e degli interventi già previsti
dalla Regione e dagli accordi con gli Enti, con la duplice finalità di:
Enzo Valbonesi
20 Settembre 2007
15
LA COLLOCAZIONE BIOGEOGRAFICA
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Ma…
Numerosi ecosistemi, habitat e gruppi di specie, caratteristici della nostra Regione, sono soggetti ad
un crescente degrado, ed in particolare:
• i litorali marini
• gli habitat delle zone umide di acqua dolce
• i corsi d’acqua di pianura
• i prati stabili e pascoli in pianura, collina e montagna (segnati dalla riduzione o dalla vera e propria
scomparsa)
Conservazione e ripristino
Si tratta di quegli habitat non sostituibili con altri tipi di habitat esistenti in regione per il mantenimento di
determinate specie animali e vegetali. La carta evidenzia i principali corridoi ecologici fluviali.
Le 2 immagini precedenti sono tratte dal lavoro svolto per la nostra regione dal Prof. Luigi Boitani
dell'Università La Sapienza; lavoro commissionato per fornire analisi e proposte capaci di indicarci
quali gradi di protezione sarebbe opportuno accordare ai diversi territori regionali posti al di fuori
delle Aree protette (Parchi e Riserve) e dei siti di Rete Natura (SIC e ZPS). Il tutto finalizzato a
predisporre il 1° programma triennale per il "sistema regionale delle aree protette e dei siti di Rete
Natura 2000".
Le due immagini presentano molte coincidenza fra di loro , nel senso che si può notare un buon
grado di sovrapposizione tra alcune delle aree rappresentate nella prima e nella seconda slide.
L'importanza delle zone umide con particolare riferimento a quelle del delta del Po.
L'immagine precedente rappresenta il sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete
natura 2000 (SIC-ZPS).
Va tenuto presente che i siti di Rete Natura per il 50% della loro superficie complessiva sono
interni ai Parchi nazionali e regionali.
La superficie delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000 (SIC-ZPS) è pari a circa il 13 %
della superficie della regione a fronte di una media nazionale del 22% circa.
Tuttavia occorre precisare che la nostra regione ha istituito SIC e ZPS in tutte le principali aree
che conservavano habitat e specie di interesse comunitario. E' per questa ragione che nei
nostri confronti, da parte dell'UE, non è stata intrapresa alcuna procedura di infrazione, per
una insufficiente designazione di aree SIC e ZPS, come invece è avvenuto per altre regioni
italiane ed europee.
Va ancora segnalato che la maggior parte delle aree protette e dei Siti della Rete Natura
presenti in Emilia-Romagna interessano territori fortemente antropizzati, a differenza di quelli di
altre regioni che invece in buona misura afferiscono ad aree collocate in alta quota dove sono
sicuramente inferiori i conflitti tra le esigenze di conservazione della biodiversità e quelle di
sviluppo economico.
Rispetto alle indicazioni che emergono dal lavoro svolto dal Prof. Luigi Boitani, illustrate nelle
immagini precedenti ,si può notare che non sono ricompresse tra i Parchi esistenti alcuni
territori ritenuti strategici per una idonea politica di conservazione della biodiversità regionale e
in particolare i seguenti: basso Trebbia, basso Taro, fiume Marecchia, fiume Conca e il tratto
del Po che interessa le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
La rete ecologica non può in alcun modo ridursi ad una rete di parchi o di aree
protette di altro tipo (SIC, ZPS, ecc.)
Il tema delle reti ecologiche e paesistiche è trattato in modo appropriato nei documenti
preliminari al PTR e con un approccio moderno che tende a:
– Superare la concezione “insulare” della conservazione dei sistemi naturali a
favore di un approccio sistemico e a rete;
– Dilatare la strategia della rete ecologica fino a comprendere anche gli aspetti
paesistici, culturali ecc.
Si è determinato quindi sul piano concettuale un sostanziale passo in avanti, sia
qualitativo che quantitativo, rispetto alle elaborazioni progettuali che hanno
caratterizzato i precedenti strumenti di programmazione e di pianificazione territoriale
regionale.
Infatti, nei documenti preliminari del PTR le reti ecologiche e paesistiche sono
annoverate tra le vere e proprie azioni strategiche che il futuro PTR dovrà sviluppare.
Va inoltre sottolineato che pur considerate nella loro intima connessione non sempre le
reti ecologiche coincidono materialmente con quelle paesistiche ed anzi le stesse reti
ecologiche si devono intendere come fasci di reti.
Reti che sono tra di loro differenziate in relazione alle variegate esigenze di
conservazione di specie ed habitat naturali.