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gestione e
comunicazio
Ravena, A.A. 2006-2007
ne dei beni
culturali
Mario Neve
Università di Bologna
Premessa
metodologica
La città è un artefatto
sinestetico
tecnica e materia
individuazione, preindividuale,
transindividuale
spazio-temporalità e “passato
non vissuto”
La città ottocentesca inaugura lo
“spazio pubblico” come
“sistema d’orientamento”
“produrre il popolo”
controllare la moltitudine
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Lo “spazio
pubblico”
Esso significa, in primo luogo, che
ogni cosa che appare in pubblico può
essere vista e udita da tutti e ha la
più ampia pubblicità possibile. Per
noi, ciò che appare – che è visto e
sentito da altri come da noi stessi –
costituisce la realtà […] In secondo
luogo, il termine “pubblico” significa
il mondo stesso, in quanto è comune a
tutti e distinto dallo spazio che
ognuno di noi vi occupa privatamente
[…] Vivere insieme nel mondo significa
essenzialmente che esiste un mondo di
cose tra coloro che lo hanno in comune,
come un tavolo è posto tra quelli che
vi siedono intorno; il mondo, come ogni
in-fra [in-between], mette in relazione
e separa gli uomini nello stesso tempo.
(H. Arendt, The Human Condition)
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STRUTTURA
Stampa a caratteri mobili Libro a stampa
Assemblaggio di oggetti preesistenti Collazione di artefatti segnici
e/o prodotti. Produzione di ordine a eterogenei unificati per mezzo della
partire da elementi discreti loro contiguità. Riproduzione seriale
Architettura Città
Assemblaggio di oggetti reperiti Collazione di artefatti (materiali e
e/o prodotti. Produzione di ordine segnici) ed abitanti eterogenei
a unificati per mezzo della loro
partire da elementi discreti contiguità. Riproduzione seriale
FUNZIONE
Stampa a caratteri mobili Libro a stampa
Organizzazione spaziale del Informazione portatile. Diffusione
discorso scritto e dell’immagine del concetto di uno spazio astratto
Città
Architettura
Spazio come superficie comunicativa
Protezione. Dimora. Lavoro.
percepita attraverso una
Comunicazione riorganizzazione sensoriale
Dall’Unità
d’Italia al
fascismo
La nascita dei “centri storici”
e delle periferie
L’antagonismo tra Municipio e
Stato e tra tecnici municipali
e soprintendenze
Il rapporto tra
industrializzazione, rendita
fondiaria ed estetica urbana
Costruzione del “passato non
vissuto”
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Il paradigma
idraulico
La città dei flussi: le
reti di superficie e
sotterranee
Parigi e l’idea di rete:
campagna fotografica
(1850), grands travaux
(1853-1870)
La nozione di ambiente
urbano: igiene biologica
e morale (Balzac)
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Il paradigma
idraulico
La nascita dei “servizi a rete”
trasporti di superficie e di
sottosuolo: assi viari,
ferrovie, fine della civiltà
fluviale (dopo il 1840-1850)
acque, fognature, arginature
e “muraglioni”
rapporto tra epidemie e
ambiente
gas, elettricità
dal privato al gas and water
socialism
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La città
sotterranea
Londra
Gabarit edilizio e rete idrica in una
sezione degli immobili e del sottosuolo,
Il modello
haussmanniano
Separazione tra suolo e
destinazione d’uso
degli edifici;
Rendita di posizione
Libertà di crescita
dell’edificato rispetto
ai vincoli della città
antica
1
Le nuove sedi
pubbliche
Luoghi di culto
Teatri
Musei, biblioteche
I “servizi”
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Veduta aerea di Napoli
Veduta da Viale Gorizia del Naviglio Grande
Veduta di Piazza Duomo a Milano
prima delle demolizioni
za Cordusio a Milano, circa 1910
“cultori
dell’architet
tura”
La battaglia per Venezia
(1883-1887)
Il “pittoresco urbano”
gothic revival, neo-
medievalismo
vedutismo
Eigentümlichkeit
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La
crocie
ra
viaria
a Roma
tra
l’800
e il
1935
Piazza Venezia a Roma prima della sistemazione
dell’Altare della Patria. In nero gli edifici
esistenti conservati, in grigio quelli da
abbattere, in retinato verticale quelli
Palazzo Venezia a Roma prima
dell’isolamento
ma, via dell’Impero
Napoli, Rione Carità, Palazzo
Costruzione del ponte sull’autostrada Venezia-Mestre,
luglio 1931
Lingotto, marzo 1928
Reggio
Emilia,
monumento
ai caduti
del
‘15-’18
Costruzione della Fiera del Levante,
settembre 1930
Inaugurazione della Fiera Campionaria di
Milano, 1934
Inaugurazione della Mostra
d’Oltremare, 1940
Amalfi, anni Tren
Rimini, anni
Trenta
Taormina, anni
Trenta
Rapallo, anni
Trenta
Dal secondo
dopoguerra ad
oggi
Ricostruzione del “passato non
vissuto” nazionale e repubblicano
“Miracolo economico” e
pianificazione
Il piano Ina-Casa (1949-1963)
Il deserto normativo post-1963
Circa 17 milioni di italiani
cambiano residenza in poco più
di un decennio
Cicli del capitale urbano,
gentrification, suburbanizzazione
e paesaggio
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Ferrara,
Palazzo
Ducale
bombardato
, 1944
Bergamo, primi Novecent
Bergamo, 1957
Genova, complesso Forte di
Quezzi, 1956-57
Arredo tipo Ina-Casa, Vittorio
Veduta delle Cinque Ter
Veduta di Marettimo
a di una strada di Matino (Lecce)
I centri storici e il
rapporto con il resto
della città. Napoli, il
centro direzionale di
Poggioreale visto dalla
città
6
Veduta del
centro
direzional
e
di
Poggioreal
e dalla
Certosa di
San
Martino.
Al centro
il
decumano
di
Centri storici
ibridati: Genova, il
teatro “Carlo Felice”
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Il nuovo pittoresco urbano. Il centro storico di
Noale (Venezia),
il recupero di Piazza Calvi (particolare)
Il problema del
rapporto tra
centri storici,
periferie e
paesaggio:
il “comune
sentire”
Il “peso” delle periferie italiane
Bari 81,2
Roma 80,6
Palermo 78,0
Catania 74,9
Bologna 68,1
Torino 67,8
Milano 66,2
Napoli 65,5
Venezia 64,8
Genova 55,6
Firenze 54,2
Percentuale di abitazioni localizzate
nelle zone periferiche (dopo il 1946) sul
totale (stime Cresme su dati Istat 1991)
patrimonio
abitativo
italiano
La produzione fisica residenziale
della grande città si è arrestata
nel corso degli anni ottanta
Nelle grandi città il 14% è
costituito dal patrimonio
storico, il 15% dal patrimonio
costruito tra le due guerre,
mentre il patrimonio costruito
tra gli anni cinquanta e sessanta
ospita la maggior parte della
popolazione
Quest’ultima è giunta ai limiti
del suo ciclo di vita tecnologico
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Guido Guidi, Ina-Casa, 2002
Guido Guidi, Ina-Casa, 2002
Cattolica
Cattolica
Cattolica
Cattolica
Sassuolo
Parma
Sassuolo