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Disparità tra i sessi sul lavoro

Il divario retributivo di genere, le cause, e altro


Lavoro, c’è differenza tra uomo e donna? Nella retribuzione sì:
donne guadagnano il 10,9% in meno
Il divario retributivo di genere
• gender gap

• 10,9 è la differenza percentuale tra i salari medi degli uomini e delle donne in Italia, pari a 3.620

euro annui

• 11mila euro è la differenza di guadagno tra dirigenti di sesso maschile e femminile

• Sembra una leggenda metropolitana invece è tutto vero: a parità di mansioni, uomini e donne non

godono della stessa retribuzione. Secondo il Gender Gap Report 2016, le donne guadagnano meno

degli uomini.

• Differenze che valgono 3.620 euro all’anno. Se un uomo infatti guadagna mediamente 29.985 euro

lordi, la retribuzione di una donna è invece di 26.725 euro.


• Il gap è dovuto innanzitutto alla sottovalutazione delle competenze delle donne, che

sono viste come “tipicamente femminili” e non come indice di professionalità:

un’infermiera guadagna in genere meno di un paramedico, pur vantando qualifiche

analoghe. Molto spesso i lavori fisicamente pesanti (tipicamente maschili) sono meglio

retribuiti di quelli di relazione e di cura (esercitati tradizionalmente dalle donne).

Inoltre nei settori a prevalenza femminile, come quello delle pulizie, gli stipendi sono

in genere più bassi rispetto a settori paragonabili dominati dagli uomini, come ad

esempio quello della raccolta dei rifiuti. E lo stesso accade per le donne manager.

Anche i premi di risultato – ovvero il salario integrativo – sono più diffusi in settori

tipicamente maschili.
• Alla disparità di genere in ufficio si associa
un’elevata asimmetria dei ruoli della coppia: la
mamma resta la figura più presente in casa, visto che
nelle coppie con figli il 72% delle ore di cura della
coppia sono svolte dalle donne.
• In Italia, è solo il 57,8% delle donne con un
figlio ad avere un impiego: il paradosso sta nel
fatto che in nord Europa mamme con tre
bimbi lavorano più delle italiane con un solo
figlio
La realtà è che in Italia le donne sono
spesso costrette a scegliere tra famiglia e
carriera. E nonostante le promesse del
governo, la strada resta in salita.
“I ruoli chiave”
• In Italia, solo il 5% delle grandi imprese
quotate in borsa è guidato da un presidente
donna, mentre, per quanto riguarda i consigli
di amministrazione, la presenza femminile si
ferma al 24%
• Più istruite, ma meno occupate e meno pagate.

• l'Italia in fondo alle classifiche europee

sull'occupazione femminile
I vantaggi del ridurre il gap
• Le donne studiano mediamente di più e con maggior profitto dei loro compagni e nutrono giustamente

aspettative sempre maggiori nei confronti della vita professionale: la riduzione del gender pay gap

porterebbe alle aziende più talento, efficienza e prestazioni.

• Una maggiore uguaglianza retributiva tra donne e uomini incide positivamente anche sull’economia e

sulla società nel complesso, rendendola maggiormente equa e giusta. Perché la riduzione del gender

pay gap sia possibile è indispensabile che anche gli uomini facciano la propria parte, supportando le

aspirazioni e le scelte professionali della propria compagna, prendendo congedi parentali e

condividendo più equamente i carichi domestici.

• Colmare il gender pay gap significa dare alle donne la possibilità di guadagnare meglio lungo

l’intero arco della loro vita, renderle economicamente indipendenti nel breve periodo, garantendo

nel lungo periodo pensioni dignitose.


La fine

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