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Università di Ferrara
Tesi di :
Marco Barbieri, barbierama@tiscali.it
INTRODUZIONE
Classificazione:
Ordine Colonnifere
Famiglia delle Bombacaceae
Genere Adansonia
Specie Adansonia digitata Linn.
Adansonia digitata L., detta più comunemente baobab, è un albero
paleotropicale, paragonabile ad un fossile vivente in via di estinzione, dato che
il genere al quale appartiene è molto antico. Il Baobab africano, assieme a
specie affini, fa parte di una piccola famiglia subtropicale delle Bombacaceae la
quale include altri importanti alberi: Ceiba pentandra (kapok indiano),
Ochroma pyramidale, Durio zibenthinus, ma nessuno di loro assume le
proporzioni gigantesche dell’Adansonia.
Ha affinità con le Sterculiaceae e Malvaceae. Adansonia è definita “albero-
bottiglia” poiché il suo tozzo tronco è costituito da tessuti parenchimatosi
rigonfi di liquidi, che possono arrivare ad immagazzinare fino a 120.000 litri di
acqua. Grazie a questa caratteristica l’uomo e gli animali utilizzano parti di
tronco e radici per dissettarsi. Può raggiungere i 20-25 metri di altezza, dal
tronco enorme più o meno fibroso; l’interno è più o meno spugnoso. Il fusto è
di forma conica o cilindrica, con rami assai corti rispetto alla maestosità della
pianta che arriva ai 10 metri di diametro. La scorza è liscia e di colore grigio
argentato, ma può presentare variazioni di colore che vanno dal verde al
marrone fino al porpora (Wickens, 1987).
I primi rami si espandono a corona e tendono ad assottigliarsi alle estremità,
quelli giovani sono voluminosi, raramente glabbri (Wickens, 1987). Le foglie
sono alternate: semplici o digitate, composte da 5 o 7 foglie; le foglie si
trovano alla fine dei rami oppure a livello del tronco. Ad ogni stagione il baobab
comincia a produrre foglie semplici che, col passare del tempo, si trasformano
in adulte (da semplici a composte palmate), ognuna delle quali si divide poi in
2 o 3 foglie. Quelle mature sono lunghe dai 10 ai 15 cm e larghe dai 4 ai 6 cm.
Le foglie presentano dalle 12 alle 18 nervature laterali e una rete molto fine di
nervature secondarie translucide.
Le foglie dei giovani alberi sono usualmente semplici. Sono presenti stipole (2
appendici alla base della foglia) che cadono presto (Wickens, 1987). I grandi
fiori, bianchi, penduli , si dispongono solitari o appaiati all’estremità di un
peduncolo lungo dai 10 ai 30 cm. Il fiori del baobab hanno una corolla, larga
dai 15 ai 20 cm, che è formata da 5 petali bianchi largamente arrotondati che
si incurvano rapidamente all’esterno e verso l’alto, aprendo la massa di stami
bianchi con filamenti lunghi dai 4 ai 5 cm oltrepassati dal pistillo curvo. Il calice
che ricopre la base della corolla è conico, composto da 5 lunghi lobi di 4-5 cm.
L’esterno è rivestito da un tomento (imbottitura di fitti peli) verdastro, denso e
felpato come il peduncolo. I fiori compaiono dopo le prime piogge assieme alle
prime foglie (Berhaut, 1989).
Il frutto, ricoperto da un guscio, è lungo all’incirca 15-35 cm e 8-15 cm di
larghezza. La sua forma è più o meno ovoidale o oblunga. I frutti detti “pains
des singes” sono legnosi all’esterno, di un colore verdastro che diventa verde-
bronzo una volta raggiunta la maturità. Questi frutti contengono dei semi o
grani neri che sono avvolti da una polpa farinosa bianca che potrebbe essere
anche di colore giallo o rosa, inframezzata da fibre rossastre. Il guscio è
rivestito da una feltratura verde giallastra densa.
Distribuzione geografica
Il frutto del baobab era apparentemente conosciuto dagli antichi egizi anche se
questo albero non è nativo dell’ Egitto; testimoni ne sono le immagini
rinvenute in alcune tombe egiziane. Ci sono iscrizioni trovate vicino ad Aswan
di un capo carovana chiamato Harkhuf, datate 2500 a. C., che descrivono la
presenza del frutto del Baobab vicino al fiume Nilo e anche in territori situati
vicino al Mar Rosso, oltre che in alcune zone del Sudan. Si pensa che fosse
utilizzato per la sua attività antipiretica. Nel 1445 i navigatori portoghesi
condotti da Gomez Pires accostano all’ isola di Gorea in Guinea e il cronista
Gomez Eneas de Zurara riporta la descrizione dell’ albero in “Cronica dos feitos
de Guinè” Lisboa 1453. Nel 1592, l’ erborista e fisico veneziano Prospero Alpino
scrive in ”De plantis Aegyptic liber” di un frutto trovato ai mercati veneziani
provenienti da Cairo dal nome bu hobab (dall’ arabo frutto dai molti semi).
Curiosamente in Mauritania il nome è teidoum di origini berbere. I viaggiatori
Portoghesi lo chiamavano cabaçevre, i francesi cabalassier. Charles de Linné
con il suo insegnante, Bernard de Jussieu del museo di Parigi, classificò l’
albero come Adansonia Digita l. dopo aver letto le pubblicazioni del1757 di
Michael Adanson risultanti dall’ esplorazione del Senegal.
Importanza culturale
Recenti studi condotti in vari labolatori hanno rivelato che le piante utilizzate in
medicina tradizionale di varie parti del mondo possono rappresentre una ricca
fonte di sostanze che presentano attività antibatterica e antivirale. Nel contesto
africano l’attività degli estratti è considerata “etichal phytomedicine”, medicina
popolare ed è per questo che esistono metodologie scientifiche per investigare
su queste attività. In uno studio condotto da Anani et al. (2000) si sono trovati
degli spunti abbastanza interessanti da poter indirizzare ulteriori ricerche
mediche su questo campo.
1. attività anivirale: per quanto riguarda l’attività della scorza (radice,
corteccia) e della foglia di baobab, i risultati sono interessanti;
esperimenti condotti in vitro su virus umani quali HSV, Herpes Simplex
Virus, SINV, Sindbis virus e poliovirus di tipo 1, misurati in termini di
inibizione dell’effetto citopatico hanno dimostrato che la scorza presenta
attività antivirale nei confronti dell’HSV e del virus polio, mentre la foglia
non ha mostrato alcuna attività su quest’ultimo virus. Hudson et al
(2000), in un’altra ricerca, hanno mostrato l’attività antivirale
dell’Adansonia digitata nei confronti dell’HSV.
2. attività antibatterica: gli esami batteriologici ,compiuti dagli stessi
autori delle ricerche precedenti, hanno dimostrato che la pianta
dall’Adansonia possiede anche attività antimicrobica, tramite la prova
della M.I.C. A confermare tali proprietà sono la corteccia, le radici e le
foglie di baobab, in particolare nei confronti di Stafilococcus Aureus,
Streptococcus Faecalis, Bacillus Subtilis, Escherichia Coli e Micobacterium
Phlei. L’estratto non ha mostrato resistenza nei confronti di Salmonella,
Klebsiela, Pseudomonas e Candida (Hudson et al, 2000).
3. attività antiinfiammatoria, analgesica e antipiretica: questa
sperimentazione è stata fatta in vivo su topi e ratti con estratto acquoso
di polpa di Adansonia digitata (Ramadan et al, 1994). Gli autori
affermano che l’attività antiinfiammatoria della polpa è dovuta alla
presenza di steroli, saponine e triterpeni contenuti nell’estratto acquoso.
4. attività antimicotica: il metodo di prova è stato quello della M.I.C (
minima concentrazione inibente). Locher et al (1995) hanno dimostrato
un’attività antifungina dell’estratto metanolico del fiore di Adansonia
digitata nei confronti di Microsporum canis, Epidermophiton floccosum,
Tricophyton rubrum.
5. attività antiparassitaria: nel campo della medicina tradizionale
umana, l’estratto delle foglie di baobab assieme ad altre piante ad
attività fitoterapica, è utilizzato nel trattamento del verme della Guinea.
Lo studio compiuto nael campo della medicina umana ha dimostrato, in
conclusione, che i pazienti trattati con A.digitata applicata topicamente
percepivano sollievo al dolore ed il processo di espulsione dei vermi
risultava accelerato (Fabiyi et al, 1993).
Attività antidiarroica:
1. Anani K., Hudson J.B., de Souza C., Akpagana K., Tower G.H.N., Arnason
J.T., Gbessaor M. Investigation of medicinal plants of Togo for antiviral
and antimicrobical activities. Pharmaceutical Biology 2000.
2. Arama E., Michaud P., Rouffiac R., Rodriguez F. Un nouvel excipient en
formulation pharmaceutique de comprimes de theophilline, type matrice
hidrophile : le pulpe de fruit du baobab (Adansonia digitata L.), 1988
3. Ashorobi R.B., Ioda A.O positive inotropic effect of the extract of
Adansonia digitata L. on isolated atrial muscle of the rat,1998
4. Berhaut J., Flore Illustreé du Senegal. 1989
5. Fabiyi J.P., Traditional treatment of dracontiasis in Bauchi state, Nigeria.
1993
6. Fopa O.K., Contribution à l’etude de l’activitè antidiarrheique de la pulpe
de fruit de Adansonia digitata. 1984
7. Hudson J.B., Anani K., de Souza C., Further investigations on the
antiviral activities of medical plants of Togo. 2000
8. Kherharo J., Adam J.G. La phermacopee Senegalaise traditionelle. 1971
9. Locher C.P., Burch M.T. Journal of ethnopharmacology 1995
10. Lodi G. Piante officinali italiane 1957
11. Organization Mondiale de la Santè (OMS, 1983) L’utilisation des
medicaments essentiels
12. Ramadan A. Antiinflammatory, analgesic and antipyretic effects of
the fruit pulp of Adansonia digitata
13. Tal-Dia A. Dakar Med 1997
14. Wickens G.E. The baobab: Africa’s upside down tree, 1987
RINGRAZIAMENTI