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IL SALE E LA LUCE1

Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo (Mt 5,13-14). Queste parole sono un elogio rivolto ai discepoli, o linvestitura di una grave responsabilit?

Questi due vocaboli, sale e luce, sulle labbra di Ges, hanno lo stesso significato che hanno per noi, oppure contengono un senso differente da quello che noi siamo consueti dare loro? Tenendo conto che il linguaggio di Cristo metaforico e il nostro purtroppo privo di sfumature poetiche, non possiamo che concludere che i due termini hanno un contenuto differente, e il nostro lavoro ermeneutico bisogna che sia diretto alla ricerca dei significati perduti, perch ci rivelino quello che nel pensiero del Maestro vogliono comunicarci.

Il sale insieme un elemento di vita e un principio attivo di distruzione, secondo il grado di concentrazione con cui viene utilizzato. Ogni specie animale ha conservato nel suo sangue una specifica concentrazione salina, che si rapporta, a detta degli scienziati, a quella che esisteva nel mare al momento del suo distacco dallelemento salino. Il sale un supporto indispensabile alla vita vegetale e animale. Applicato in stato di saturazione diventa antifsiologico, distruttore di germi microbici e di vita organica. Queste propriet, che rendono il sale elemento necessario alla vita e insieme principio di distruzione, furono conosciute fin dalla pi lontana antichit. Il significato del sale, prima che dai suoi effetti, fu colto nella sua misteriosa origine e nella sua figura cristallina. Esso affiora dallacqua del mare per evaporazione, una forma che si consolida per lazione solare; figlio dellacqua e del fuoco, il cristallo che si distacca dallacqua amorfa e acquista la sua perfetta forma, non opponendo resistenza alle energie solari. Diventa per questo il simbolo dellessere che emerge dal caos e assume una perfetta forma individuata.

Il sale in questa prospettiva divenuto il segno della forma che emerge dallincontro dellacqua e del sole; della mutazione che si compie ogni volta che il pensiero caotico si riordina nella saggezza; del cambiamento della coscienza umana quando incontra la Sapienza divina. Il cristallo di sale non ha una parte esterna distinta da quella interna, ma ha tutto intero il sapore del

sale; cos il mistero divino non ha interno o esterno che si distinguano, ma interamente composto di conoscenza. Nel simbolismo del Vecchio Testamento le vittime dovevano essere cosparse di sale, la cui funzione era quella di renderle pure (Lv 2, 13). Le acque inquinate venivano rese potabili con lintroduzione del sale (2 Re 2, 2023). Lalleanza del sale indistruttibile, essendo fondata sulla Verit (Nm 18,11). Consumare il pane e il sale con un ospite significava amicizia presso molti popoli antichi. Rovesciare il sale davanti allospite era segno di discordia. Leonardo nel Cenacolo ha dipinto la saliera rovesciata davanti a Giuda; spargerlo volontariamente come fece Scipione lEmiliano sulle rovine di Cartagine o il Barbarossa sulle macerie delle citt lombarde, indicava inimicizia implacabile. Riteniamo il senso fondamentale del sale come segno di una forma che ascende dallacqua nella luce del sole, elemento che si distacca dallamorfo e si individua seguendo lattrazione delle forze dellalto, delle forze del sole. La vittima cosparsa di sale era esclusivamente ordinata a Dio, unamicizia stabilita col sale era sigillata nella verit divina.

Cos la luce? La luce, sorgente di vita per ogni creatura di questo mondo, sfugge ad ogni indagine e definizione. La luce, che una presenza dolce, continua, necessaria, nella sua ultima realt invisibile; ci che vediamo e chiamiamo luce sono i suoi effetti, le sue radiazioni. La luce, pur nella sua inconoscibilit, lintima ragione della vita e il nome stesso di Dio. Questo nome, che pronunciamo adorando, significa, nella sua etimologia sanscrita devh, il cielo luminoso, il luminoso. Dio luce, ma anche luomo luce, per questo distinto la cerca e, trovatala, se ne inebria. Assurgendo luomo a divenire del tutto un centro animatore di luce, rivela la sua peculiarit e capacit di riflettere il punto luminoso che fuori di lui stesso e che pure in lui: Dio.

Il sale tale perch ascende dalla massa acquosa rispondendo al luminoso appello del sole; la luce riveste luomo quando risponde allattrazione dellinfinita luce divina per vederla, rivestirsene ed esserne consumato. Sale e luce sono due simboli che descrivono lessenzialit della vita del discepolo di Cristo. Rivelano il necessario distacco dalla massa amorfa delle acque, dalle tenebre in cui ordinariamente viviamo. Il sale la forma che si individua separandosi dallacqua e, sotto lazione calda e luminosa del sole, raggiunge la sua armoniosa manifestazione. La luce la

dimensione divina delluomo, e viene raggiunta quando la coscienza umana, abbandonando le imprecise dimensioni della materia, entra in quelle precise dello Spirito. Ogni iniziazione culmina nel rito della luce, e la fiaccola accesa consegnata al bimbo che nasce e allanziano che muore lumile simbolo di un eterno vero: ad ambedue viene affidata quella luce che venne loro consegnata nel mondo divino, la vita. Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo. Questa consegna di Cristo contiene lindicazione della responsabilit di ogni cristiano; cerchiamo di capire. Dio ci ha fatto il dono della vita e non dellesistenza, vita ed esistenza non sono la stessa cosa. Lesistenza sono i condizionamenti della societ, delleconomia, della morale, delle ideologie: la vita condizionata. Cos possiamo parlare di due tipi di verit: quella dellesistere e quella dellessere. La verit dellessere emersione dallindistinto e immersione nella luce, sale e luce, per questo asociale. La verit dellesistere sociale, un reciproco smussamento di angoli fra uomo e uomo. La mta dellessere la realizzazione, in un piano di coscienza superiore, del rapporto con lEssere assoluto, con la Luce infinita che altrimenti gli sfugge. In questo rapporto luomo si risveglia dallo stato ipnotico dellesistere, recidendo i vincoli con il piano dellesistenza.

I discepoli ricevono dal Maestro lordine formale di divenire luce, di essere una sola cosa con le solari energie divine, di raggiungere il supremo punto ontologico, di divenire lampada che illumina! Nello stesso senso Buddha disse ai suoi seguaci: Siate lampade a voi stessi.

1 Giovanni Vannucci, Il sale e la luce, 5 domenica del tempo ordinario, Anno A, in Risveglio della coscienza, 1a ed. Centro studi
ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984; Pag. 104-106.

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