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INDICE

PRESENTAZIONE
Gancio Originale al San Lazzaro: un giro a180, di Deliana Bertani pag. 4 La carica dei Quattromilaseicentonove! Pag. 6 .Se DUE ore vi sembran poche di Susanna Cagossi, pag.11

Workshop alla Scuola media Da Vinci Einstein e alla Scuola Elementare Don Milani Il primo anno da coordinatrice, di Patrizia Scardilli, pag.25 Ganciounesperienza da non perdere! di Anna Greco, pag. 25. I volontari di Gancio, pag. 27 Workshop alla scuola media Aosta Un anno Intenso, di Patrizia Montanari, pag. 28 Il Gancio raccontato da volontari e ragazzi, pag. 29. Workshop alla Scuola media Marco Emilio Lepido Riflessioni, di Patrizia Montanari e Federica Sassi, pag. 31. Gancio raccontato da volontari e ragazzi, 31. Stanza di Dante alla Scuola Elementare Collodi Riflessioni, di Monia Astrologi, pag. 33. Alla scuola elementare Collodi, di Lorenzo Menozzi, tirocinante, pag. 33. Il workshop alla scuola media Dalla Chiesa La mia esperienza di tirocinante che conduce e coordina un workshop, di Cecilia Bedogni, pag. 35 Stanza di Dante nella Scuola Elementare di Massenzatico Riflessioni, di Mimmo Spaggiari, pag. 36. Stanza di Dante Scuola Elementare di Gavassa Riflessioni, di Mimmo Spaggiari, pag. 37. Stanza di Dante Scuola Media di Massenzatico Riflessioni, di Francesca Tirelli, pag. 37. Workshop scuola elementare San Giovanni Bosco Riflessioni, di Federica Sassi, pag. 38 La mia esperienza in Gancio, di Lorenzo, Psicologo tirocinante, pag.38

WORKSHOP E STANZE DI DANTE NELLE SCUOLE


Workshop al BUS Riflessioni, di Linda Marchi, pag. 14. Workshop al Liceo Moro Una squadra speciale di Annachiara Montanari pag. 15 Stanza di Dante allIstituto Superiore Scaruffi Riflessioni, di Francesca Tirelli, pag. 17. Stanza di Dante Scuola Media G. Pascoli Cadelbosco Sopra Riflessioni di Francesca Tirelli, pag.18. Il contributo dellinsegnante referente, Prof.ssa Chiara Siligardi, pag. 18. I ragazzi della Stanza di Dante, pag. 19 La Stanza di Dante allistituto comprensivo Fermi- Manzoni Riflessioni, di Monia Astrologi, pag. 20 Due anni al Gancio Accoglienza, pag. 20. Workshop alla Scuola media Fontanesi Il Marted alla Fontanesi, di Monia Astrologi, pag. 21 Grazie a Gancio! di Sabrina El Moukane, volontaria Stanza di Dante alla scuola media Leonardo da VinciEinstein Riflessioni, di Monia Astrologi, pag 23

Workshop presso la Scuola Elementare C Bianca Riflessioni, di Linda Marchi, pag. 39. Workshop presso la Scuola Media Galileo Galilei Riflessioni, di Linda Marchi, pag. 40. La parola ai volontari, pag. 40 Il Gancio di Montecavolo Canzone scritta in occasione del Natale assieme ai nostri ragazzi, di Daniela Ligabue e Silvia Arlini pag. 41.

GANCIO WELCOME, pag. 69.


Mediazione Interculturale. Progetti di lavoro svolti attraverso le due borse di studio assegnate allassociazione Gli Amici di Gancio Originale, di Dott.ssa Mariella Cantini, Dott.ssa Francesca Tirelli, pag. 71.

Scuola Insieme Progetto di educazione interculturale. Di Fabrizio Degola Andrade Cunha, pag. 75. Riflessioni sullesperienza didattica realizzata con la mediazione interculturale di Amina Boumrine di Elvira Fochi, insegnante referente, pag. 81. Free Student Box 2007/2008 Relazione di fine anno scolastico di Leonardo Angelini pag. 84

ALTRE ESPERIENZE DI VOLONTARIATO


Gancio e lEuropa, pag. 46. Centro Pomeridiano di Rivalta, di Chiara Bertozzi, pag. 48. Centro Pomeridiano di Rivalta, TRACCE COMPILATE 2007/2008, pag. 49 Progetto On Board pag. 51

LA FORMAZIONE
MAROLA 2007 10 COMPLEANNO. COMUNICATO STAMPA, pag. 95. Lavori di gruppo MAROLA 2007 mercoled mattina, pag. 101. STROLGANCIO, formazione in itinere per i volontari di Gancio Originale, pag. 102. TERZO PEER DAY di L. Angelini, pag.104

GANCIO E LE SUE RETI


Gancio e LUniversit, pag. 59 UN PROGETTO IN ESPANSIONE LA STANZA DI DANTE , di Mariella Cantini, pag. 60. ACCOGLIENZA ALLA SCUOLA DELLINFANZIA, di Elena Gasparini, pag. 62 Relazione finale Progetto Gancio, Scuola primaria G. Pascoli. Il Dirigente Scolastico, Docente Referente, Dott.ssa Carla Canedoli, Santina Abate, pag. 67.

IL BILANCIO 2007
Bilancio di attivit anno 2007/2008, di Susanna Cagossi e Deliana Bertani, pag. 106.

GANCIO SULLA STAMPA pag. 115

PRESENTAZION E
4

GANCIO ORIGINALE AL SAN LAZZARO: UN di Deliana Bertani

GIRO A180

Nel settembre 2007 abbiamo festeggiato il 10 compleanno del Seminario al Seminario di Marola, lappuntamento annuale di formazione, di riflessione e progettazione per i volontari, gli operatori, gli insegnanti, i giovani e i meno giovani amici di Gancio Originale. A Marola sono state concepite le stanze di Dante, gli sportelli scolastici Freestudentbox, aTUxTu, Strolgancio, il corso per Mediatori culturali realizzato con il Cesvip. A Marola di anno in anno sono stati apportati a Gancio i cambiamenti che le richieste e la lettura del bisogni rendevano necessari. Questanno il nostro momento formativo non sar a Marola ( il Seminario in ristrutturazione) ma al San Lazzaro, allex ospedale psichiatrico ora sede dellAUSL e del Polo Universitario. Abbiamo fatto un cambiamento, abbiamo cambiato sede : questa tendenza ad abbandonare il desco e andare oltre una caratteristica di Gancio Originale. Non per niente ci venuta in mente lascia di Washington quando, gi dai primi anni abbiamo compreso questo: l ascia ancora l in bella vista, anche se nel frattempo le sono stati cambiati sei volte il manico e due volte il ferro. I giovani volontari, i tirocinanti, i giovani collaboratori passano e Gancio resta a disposizione dei nuovi venuti, come lascia di Washington, che rimane se stessa nonostante non lo sia da un punto di vista materiale. Questanno ci siamo separati da Marola e abbiamo scelto il San Lazzaro , abbiamo scelto di partecipare alla Settimana della Salute mentale

Ricorre il 30anniversario della legge 180, la legge Basaglia ,la legge che ha sancito : Il divieto di costruire nuovi ospedali psichiatrici e di ricoverare nuovi pazienti in quelli gi esistenti,che vanno gradualmente superati e riutilizzati per altri scopi Il principio che prevenzione,trattamento e riabilitazione delle persone con disturbi mentali vanno di norma svolte dai servizi di salute mentale territoriali la chiusura dei manicomi nel segno dei diritti, linserimento nella normativa sanitaria di principi gi posti dalla Costituzione, lestromissione dal sistema di cura di unistituzione che imprigiona le persone che nessun giudice ha condannato: Una legge che un atto di riparazione che la Democrazia ha fatto verso i cittadini. Estata la sfida che nel servizio sanitario pubblico ha mobilitato le risorse professionali migliori,che hanno costruito modelli organizzativi inediti . Purtroppo la riforma andata avanti in modo dispari nelle varie le regioni. La nostra regione, la nostra citt ha prodotto modelli alti. Bisogna saperli mantenere e difendere . Per questo abbiamo, noi anziani, pensato che il piccolo esercito di Gancio che ha fatto, di anno in anno,della solidariet una bandiera senza colori politici e razziali avesse il diritto di sapere, di vedere e conoscere una struttura , come il san Lazzaro, ricca di storia dove si pu toccare con mano il passato ma anche il presente, le trasformazioni che hanno cancellato le brutture e le violenze dellistituzione Vorrei concludere con una citazione di Basaglia

Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale che chiamerei semplicemente istituzionalizzazione; viene immesso, cio in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualit, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale , alla sua stessa origine, perdita dell'individualit, della libert, nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sar definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative che proprio in quanto tali non possono tenere conto del singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo lo schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell'asilo.
(in La distruzione dell'ospedale psichiatrico, 1964)

La carica dei quattromilaseicentonove!


I tre prodotti di Gancio: Workshop + Stanze di Dante + Free Student Box

Dati complessivi - anno per anno, dal 1990 al 2008


Reggio Emilia, Giugno 2008 1. Dati complessivi confrontabili anno scolastico n. minori a giovani rischio volontari seguiti n. n. Stanze n. workshop di Dante immigrati aperti nelle stanze di Dante 0 3 3 3 4 6 7 10 10 10 11 15 17 2 23 17 4 37 15 9 84 18 7 110 18 7 112 16 9 167 165 38 533 n. giov. n. adulti volontari impegnat stranieri i 0 5 5 6 8 9 9 10 13 12 13 12 13 13 11 12 10 11 172 N. peer di Free Student Box

90\91 91\92 92\93 93\94 94\95 95\96 96\97 97\98 98\99 99\00 00\01 01\02 02\03 03\04 04\05 05\06 06\07 07\08 tot

5 25 33 52 90 104 97 137 230 308 260 318 336 369 381 408 410 401 3964

15 28 32 41 107 98 95 108 193 203 230 278 262 349 355 352 377 380 3503

13 31 52 62 65 74 297

15 37

130 199 264


645

Nei 18 anni di esperienza di Gancio Originale il numero complessivo dei giovani volontari impegnati annualmente nei workshop e nelle stanze di Dante stato di 3964. Se a questi si aggiungono i 645 volontari peer di Free Student Box (aperti solo a partire dallanno scol. 2003\04) abbiamo un totale di 4609 giovani volontari, provenienti dalle scuole medie superiori di Reggio Emilia. 3503 i minori a rischio seguiti, ai quali vanno aggiunti 533 stranieri appena arrivati, per un totale di 4.036 minori seguiti (il paragone con lattivit in Free Student Box in questo caso non possibile, poich lattivit di questultimo prodotto di Gancio non ha funzioni riabilitative, ma di counselling psicologico). da notare i 297 (!!) volontari immigrati di seconda generazione, che gi padroneggiano la lingua italiana, impegnati nelle Stanze di Dante in una attivit di aiuto a bambini, ragazzi e giovani stranieri appena arrivati a Reggio Emilia. infine limpegno annuo dei giovani adulti (tirocinanti psicologi e non, giovani laureati borsisti, e allinizio obiettori) impegnati nei workshop e nelle Stanze di Dante; impegno che risulta pari a 172 unit.

2. Workshop + Stanze di Dante + Free Student Box \ Giovani volontari impegnati per anno scol.

90\91 91\92 92\93 93\94 94\95 95\96 96\97 97\98 98\99 99\00 00\01 01\02 02\03 03\04 04\05 05\06 06\07 07\08

n. giov vol (work + stanze + free) 5 25 33 52 90 104 97 137 230 308 260 318 336 384 418 538 609 665

anno scol

Nella tabella e nel grafico che seguono la testimonianza dellascesa nel tempo dellimpegno dei giovani delle superiori in Gancio e nei sui tre prodotti. Non siamo purtroppo in grado di fare dei confronti a proposito della distribuzione per genere di questo impegno, ma la tendenza fra una quasi totale assenza di maschi allinizio a un numero di maschi che oggi oscilla fra il 20 e il 25 % dei volontari: lultima coorte (quelle che va dal 2000 al oggi) quella che ha visto lemergere dellimpegno maschile. 3. Numero dei Workshop e delle Stanze di Dante aperti per anno scolastico n. work e Stanze aperti 0 3 3 3 4 6 7 10 10 10 11 15 19 21 24 25 25 27

scolasticoAnno 90\91 91\92 92\93 93\94 94\95 95\96 96\97 97\98 98\99 99\00 00\01 01\02 02\03 03\04 04\05 05\06 06\07 07\08

Qui sopra una tabella e un grafico che testimoniano lespansione anno scolastico dopo anno scolastico delle strutture pomeridiane di cura. A proposito va detto che nei workshop fin dallinizio hanno trovato spazio casi, segnalati da altri servizi Ausl e dalla scuola - e da noi in ogni caso riosservati -, che comprendevano bambini e ragazzi provenienti da famiglie problematiche autoctone o di migranti interni. Qui sotto, infine, uno squarcio sul lavoro fatto con gli stranieri: si noti in proposito lelevato numero di stranieri di seconda generazione impegnati come volontari in attivit di cura. Questa propensione alla cura abbiamo imparato tipica dei soggetti appartenenti alle seconde generazioni immigrate.

5. Limpegno con gli stranieri Danten. immigrati nelle stanze di 23 37 84 110 112 167 533

02\03 2 03\04 4 04\05 9 05\06 7 06\07 7 07\08 9 tot 38

13 31 52 62 65 74 297

n. volontari stranieri

n. Stanze di Dante

anno scolastico

.Se DUE ore vi sembran poche di Susanna Cagossi


Pu sembrare un impegno leggero quello che chiediamo ai nostri volontari allinizio dellanno, due ore settimanali da novembre a maggio, che per tutti si intrecciano con impegni gi programmati e nuovi imprevisti collegati alla Scuola, allo Sport, alla quotidianit in generale.Questo impegno / assunzione di responsabilit, risulta quindi piuttosto complesso e ogni anno restiamo stupiti dalla tenuta dei nostri volontari anche a fronte di una percentuale di circa il 20% che lascia il compito , e anche in questo caso , quasi sempre con consapevolezza e senso di responsabilit. Questanno negli Istituti Superiori,abbiamo coinvolto allinizio dellanno 372 volontari , di cui 46 ragazzi stranieri, nelle Stanze di Dante e nei Work shop. Siamo arrivati alla fine con 293 volontari ed interessante capire quali possono essere state le ragioni di questi abbandoni, a nostro avviso contenuti se consideriamo le caratteristiche, i bisogni e le problematiche dei nostri protagonisti sedicenni e/o diciassettenni. Solitamente nei primi due mesi la presenza di tutti costante. Da gennaio inizia qualche defezione, comincia qualche materia sotto, nei Work shop molto numerosi, come successo questanno in alcune scuole, dove i volontari superavano il numero dei bambini,qualche volontario si sente legittimato a lasciare il campo non sentendosi indispensabile, la valutazione del I quadrimestre ridefinisce bisogni e impegni rispetto alla Scuola , questanno il recupero dei debiti con relativi rientri pomeridiani per i corsi di recupero ha prodotto un aumento delle assenze in corso danno e per qualche studente anche la necessit di rinunciare allimpegno di volontariato.

Da febbraio negli Istituti Professionali e Tecnici iniziano gli stage, cos la frequenza al gancio, nonostante la buona volont si deve interrompere In alcune Scuole poi durante lanno sono partiti progetti molto interessanti a cui gli studenti erano pre-iscritti ( come ad esempio il teatro allIstituto Filippo Re,) sovrapponendosi negli stessi pomeriggi allimpegno con gancio e richiedendo ai volontari stessi una scelta da fare e da gestire nel senso di motivare labbandono, salutare i bambini e ragazzi, farsi sentire ogni tanto, andarli a trovare quando possibile. Anche questo riteniamo sia importante, assumersi comunque la responsabilit di interrompere un accordo che diventa impossibile manteneresenza sparire come chiediamo ai volontari nel momento dellaggancio e dellabbinamento a quel determinato Work shop o Stanza di Dante. Restiamo dunque ogni anno stupiti dallimpegno e dalla tenuta dei nostri volontari, che ci consentono di mettere in piedi le attivit pomeridiane, che ci consentono spesso un rapporto uno a uno con i bambini e i ragazzi allinterno dei gruppi e dei vari progetti . Sono tre le componenti importanti di questa scommessa che ogni anno rinnoviamo , linvestimento, che ogni Istituto fa sul Progetto con la disponibilit e il coinvolgimento degli Insegnanti referenti, con la disponibilit di tempo per la promozione e laggancio, con il riconoscimento di questo impegno come attivit formativa. laccompagnamento , che insieme alla scuola facciamo nei singoli gruppi e progetti attraverso il prezioso e indispensabile lavoro dei coordinatori dei Work Shop e dei vari collaboratori che accolgono i volontari , che devono costantemente monitorare due filoni di obiettivi sia rispetto

ai bambini e ragazzi, sia rispetto appunto agli studenti volontari. la capacit dei giovani di essere risorsa, che ogni anno incontro inizialmente in quei cinque minuti che dedico ad ogni volontario nel momento del gancio, quando dobbiamo decidere a quale progetto e in quale sede dedicare le due ore. Per noi un momento magico e cruciale, perch dobbiamo accogliere le vocazioni e i bisogni dei singoli volontari e contemporaneamente dobbiamo comporre gruppi eterogenei il pi possibile e rispondenti ai bisogni dei singoli Work shop, stanze di Dante eccNel mese di ottobre incontro circa 400 volontari, alla fine di questa avventura confondo i loro volti, i loro nomimi resta per un insieme variegato, fatto di energia, motivazione, curiosit, voglia di mettersi in gioco Ringrazio dunque i Volontari che ci dedicano queste due ore di tempo, di impegno, di lavoro, di cittadinanza attiva, che certo non sono poche e che messe tutte insieme sono una ricchezza per i nostri bambini e ragazzi e per la comunit reggiana. Ringrazio le nostre favolose collaboratrici e/o tirocinanti che conducono le attivit con e nelle SCUOLE che sono gli anelli portanti della nostra catena dellaccompagnamento. Ringrazio i Dirigenti Scolastici e gli Insegnanti Referenti che ogni anno con passione sostengono i nostri progetti.

WORKSHOP E STANZE DI DANTE NELLE SCUOLE

Workshop BUS

Di Linda Marchi Anche questanno ad Ottobre arrivato limperdibile appuntamento con il Workshop al BUS. Rispetto agli anni scorsi, una nuova variabile stata rappresentata dalla presenza di alcuni volontari frequentanti altri due Istituti Superiori della citt, ovvero lIpsia Lombardini e le Magistrali che si sono aggiunti ai comunque numerosi ragazzi del Bus. Il gruppo dei ragazzini era invece formato da 13 studenti frequentanti la Scuola Media Fermi Manzoni; alcuni gi inseriti nel Workshop gli scorsi anni ed alcuni arrivati grazie ai colloqui conoscitivi svolti nella loro scuola ad Ottobre. La prima difficolt, determinata forse dai diversi spostamenti, cambiamenti avvenuti allinizio dellattivit sia nel gruppo dei volontari che in quello dei ragazzini, stata senzaltro quella di riuscire a creare unarmonia di gruppo, di consentire e facilitare la conoscenza e lo scambio reciproco. Ed cos che abbiamo sperimentato assieme tanti giochi di conoscenza, abbiamo creato le nostre regole di gruppo, un cartellone con i nostri nomi, delle carte per conoscerci al meglio, abbiamo chiacchierato in cerchio, abbiamo mangiato gelato, nutella Una volta raggiunto, almeno in parte, lobiettivo prefisso per il clima di gruppo, stato possibile svolgere tante attivit, festeggiare insieme tanti momenti e giocare, giocare, giocare..

Sicuramente, le prime persone che ritengo importante ringraziare sono la prof.ssa Maria Carla Fornaciari e la prof.ssa Patrizia Tommaselli che hanno condiviso con me oneri, responsabilit e soddisfazioni del coordinamento del gruppo durante tutto lanno scolastico. Ringrazio anche volontari che ci hanno accompagnato lungo questo viaggio: nonostante limpresa non fosse delle pi semplici, hanno mantenuto limpegno dimostrando di credere e di investire fortemente nellesperienza. Ringrazio poi tutti i ragazzini per esserci stati, per la loro spontaneit, la loro semplicit e il loro costante entusiasmo.

arrivederci a settembre

WORKSHOP AL LICEO MORO


Il gancio al Liceo Moro si dimostrato molto utile e importante perch mi ha dato lopportunit di conoscere persone nuove e di aiutare gli altri. In questa scuola i ragazzi sono un po turbolenti, per ti fanno anche divertire ed bello aiutarli e passare del tempo con loro. La mia coordinatrice si dimostrata molto disponibile e simpatica e anche i volontari erano buoni ragazzi. Il gancio stato unoccasione incredibile di conoscenza del prossimo e di arricchimento interiore. Lorenzo M. Durante gancio aiuto i ragazzi a svolgere i compiti e allo stesso tempo cerco di conoscerli meglio e farli ridere. Nellora del gioco faccio del mio meglio per coinvolgere tutti e farli divertire, anche se spesso quando i ragazzi si agitano la situazione si complica! Francesca G. Credo che durante gancio ci sia bisogno della collaborazione di tutti. Per questo mi impegno nellaiutare i ragazzi nello svolgere i compiti e nelle attivit; magari il comportamento di qualche ragazzo sembra un po esagerato in alcuni casi, probabilmente si trattato di un po di stanchezza! Lisa Io quando vengo al gancio vengo perch non sono molto bravo a fare i compiti e non sto quasi mai attento perch non ne ho voglia. A me piace venire perch si fanno tante cose soprattutto di venerd

Una squadra speciale

di Anna Chiara Montanari

Pensate a 20 ragazzini e a 30 volontari,a 3 coordinatori immaginateli a fare i compiti insieme, a tramutare bottiglie del latte in birilli, a decoupare vasi in terracotta, a piantare bulbi di giacinti, ad annusare il fiore sbocciato, ad assemblare cartone e palline per far nascere degli angeli Immaginateli in una grande palestra a giocare a calcio, calcetto, hokey, pallacanestro, pallavolo Immaginateli a fare merenda, a mangiare pizza, torte, pandoro, panettone, m&ms, patatine Riuscite a vederli? Li sentite i profumi? La sentite la confusione? beh, ce ne era da vendere, ma era una confusine fatta di allegria e di voglia di stare assieme di sorrisi, di risate che gi mi mancano ma ci rivedremo a settembre per ricominciare un nuovo anno grazie a tutti quelli che hanno dedicato il loro tempo, le loro energie, il loro cuore grazie a tutti i volontari della scuola che da anni si dedicano numerosi a ragazzini che hanno bisogno di loro grazie alla prof.ssa Sandra De Pietri e alla prof.ssa Rosaura Immovilli per il tempo dedicato la pazienza e la voglia di migliorasi sempre

perch facciamo fisica. Vengo anche perch a scuola non vado tanto bene e da quando vengo al gancio sto migliorando. D. Io al gancio quando faccio i compito non sono molto attento e non ci metto molto impegno, ma quando ci sono le verifiche sono pi attento e responsabile. Quando facciamo le attivit ludiche mi impegno abbastanza. Quando andiamo n palestra lattivit pi divertente e mi impegno sempre! A. Io parlo, scherzo e dialogo con tutti, non h problemi con i miei compagni e nemmeno con i volontari Z. Io al gancio mi comporto bene. Il gancio mi aiuta tanto a fare i compiti, andiamo in palestra e qualche volta faccio un po il somaro. I ragazzi del gancio sono bravi con noi anche loro, mi aiutano tanto, per questo sono arrivata a parlare la lingua perch non sono bravo, sono anche straniero che vengo dallAlbania! O.

LA STANZA DI DANTE ALLISTITUTO SUPERIORE G. SCARUFFI Riflessioni

di Francesca Tirelli
lattivit di volontariato rivolta a ragazzi stranieri presso lIstituto Superiore G. Scaruffi ha registrato la presenza di quindici ragazzi, un cospicuo numero di alunni i quali hanno garantito durante lintero anno scolastico una partecipazione costante, impegno e voglia nella necessit di misurarsi con lapprendimento della lingua italiana e con lapprendimento delle materie scolastiche. I bisogni registrati presso lIstituto Superiore, in linea con quelli degli anni precedenti, riguardano prevalentemente la necessit di aiutare i ragazzi a fare i compiti scolastici, in particolar modo rafforzando gli apprendimenti riguardanti la lingua italiana. Grazie alla presenza dei volontari, nella Stanza di Dante stata inoltre fornita ai ragazzi unoccasione di scambio relazionale tra pari che ha consentito loro di mettere in comune percorsi, bisogni, dubbi e di riconoscere nei coetanei possibili punti di riferimento interni alla scuola, in una sorta di mediazione interculturale implicita e informale. Vorrei ringraziare i volontari che si sono spesi con costanza e impegno in questo progetto, la Professoressa Atonia Munarini, referente di Gancio Originale e le Professoresse Marilena Manfredi ed Emilia de Leonibus per il puntuale e attento coordinamento e accompagnamento in situazione del gruppo di alunni e volontari partecipante al progetto.

IL GANCIO PRESSO LA SCUOLA MEDIA G. PASCOLI DI CADELBOSCO SOPRA Riflessioni

di Francesca Tirelli

Prosegue la storica collaborazione tra Gancio Originale e la Scuola Media di Cadelbosco Sopra! Anche questanno stata attivata lesperienza della Stanza di Dante e, nonostante la mancanza del finanziamento comunale, stato aperto nel corso dellanno scolastico anche il gruppo di workshop sulla base del rilevamento dei bisogni della scuola e per dare continuit ai servizi da sempre attivi in essa. La stanza di Dante ha visto la partecipazione assidua e costante di otto alunni stranieri, sei provenienti dallIndia e due originari del Marocco. E stato possibile lavorare con un gruppetto di volontari con i quali stato importante condividere obiettivi formativi riguardanti il recupero degli apprendimenti e il rinforzo dello studio della lingua italiana e attraverso i quali stato possibile raggiungere limportante obiettivo connesso alla possibilit di socializzazione e condivisione di spazi di confronto e di crescita attraverso il gioco e lo scambio di competenze e abilit. Il workshop, attivato nel corso dellanno scolastico, ha dato risposta a ragazzini italiani in disagio scolastico per i quali stata particolarmente importante la possibilit di collaborare con volontari poco pi grandi con i quali si sono intrecciati confronti e vere e proprie interviste riguardanti dubbi, curiosit e timori

riguardanti le future scuole superiori che tanta attrattiva suscitano nei ragazzini. Da rilevare la sempre pi numerosa partecipazione tra i volontari di ragazzini che hanno partecipato al Gancio durante gli anni delle scuole Medie e che ora richiedono la possibilit di rientrare nelle loro ex scuole come volontari, come coloro che hanno la possibilit di essere daiuto ai pi piccoli, in un percorso di accresciuta autostima e di maggiore consapevolezza delle proprie risorse e di miglioramento nelladeguatezza del proprio comportamento e delle proprie capacit relazionali. Grazie allora ai miei volontari davvero una bellissima esperienza lavorare con voi grazie per tutte le volte che ci siete stati e per come avete saputo calibrarvi sui bisogni dei nostri ragazzi e sugli obiettivi educativi che abbiamo condiviso. Desidero inoltre ringraziare personalmente lintero corpo docenti della Scuola Media e in particolar modo la Professoressa Chiara Siligardi per la preziosa e attenta collaborazione e capacit di accompagnamento in itinere dei ragazzi partecipanti al progetto.

Il contributo dellinsegnante referente Prof.ssa Chiara Siligardi


I workshop di Gancio sono per gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Cadelbosco che hanno partecipato lunica opportunit di ritrovarsi con altri ragazzi nel pomeriggio, fare i compiti e fare gruppo. Ma c una cosa soprattutto che colpisce e rende Gancio cos efficace e diverso da tanti altri progetti: la formula del tutoring tra pari. Ho visto ex-alunni della nostra

scuola, non tra i pi bravi, anzi, tra quelli che forse noi stessi insegnanti facevamo fatica a valorizzare, entrare a scuola il marted e il mercoled pomeriggio con gli occhi radiosi per portare il loro piccolo ma importantissimo contributo alla formazione di altri alunni, italiani e stranieri, con entusiasmo e orgoglio. Non una formula magica, ma sono sicura che apre molte porte, che mette in moto meccanismo positivi sia sul piano delle relazioni che sul piano dellautostima tanto in chi aiuta che in chi aiutato. Il gruppo del marted, formato lo scorso anno e consolidato questanno, ha partecipato con una tale assiduit e costanza che la pi bella testimonianza del successo dellattivit! Un grazie grandissimo dunque a tutti i volontari e ovviamente alla coordinatrice del gruppo.un lavoro certo non facile ma immagino di grande soddisfazione!

Mi chiamo K., ho tredici anni, abito a Cadelbosco Sopra. Questa la mia seconda esperienza di Gancio ci sono tornata perch mio diverto a fare i compiti insieme ad altre persone e mi diverto con le mie compagne a giocare a calcio e a pallavolo e mi piace perch alla fine dellanno andiamo in una scuola superiore di Reggio e io mi diverto un sacco!!!!! K. vuole bene a tutti!!!! Anche ai volontari!!!!!

I ragazzi della Stanza di Dante


Mi chiamo R. ho tredici anni frequento la classe II al Gancio faccio dei compiti di scuola e anche dei giochi il mio secondo anno al gancio non mi piace venire a scuola per i volontari del gancio sono belli, bravi, simpatici e con i volontari mi diverto molto!!!

Mi chiamo S. Ho quattordici anni e frequento le scuole medie di Cadelbosco Sopra. Mi piace venire al gancio!!! E il secondo anno che faccio gancio anche se non mi piace andare a scuola al mattino.. quando sono a gancio faccio i compiti e i giochi con i miei amici e con i volontari

LA STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA MEDIA "FERMI" Riflessioni

Due anni al Gancio Accoglienza


Sono X. ho 14 anni, vengo dallAlbania. Frequento la scuola A. Manzoni, classe 3G. Nella met del mese di novembre 2006 ho cominciato per la prima volta unattivit un po particolare GANCIO. Io in realt non sapevo che cosa significava gancio, ma anche i miei amici, quindi per me era una parola nuova. Ma mi avevano detto che al workshop cio gancio si faceva unora di compiti e laltra ora divertimento. Quando sono andata per la prima volta, uno, non conoscevo nessuno e, due, non mi piaceva. Ma quando sono passati due mesi circa mi piaceva tanto perch avevo fatto amicizia con i ragazzi, con i volontari e con la coordinatrice. molto bello venire al gancio perch ti aiutano a fare i compiti e questa la pi bella cosa, poi ti diverti ad andare fuori perch giochi con la palla, Questanno, cio 2007-08 quando sono venuta ero molto felice perch alcuni li conoscevo e altri no, ma non ho fatto molta fatica a fare amicizia. La cosa che mi piaciuta di pi questanno quando abbiamo giocato a Stati, Citt, Nomi,, stato molto divertente quel gioco. Il bello di questanno che non sono mai mancata, non ho fatto nessuna assenza. Quando non fai nessuna mancanza ti senti bene, per esempio io mi sento benissimo. Il gancio a me mi servito tanto, perch mi ha aiutato molto nei compiti. Il gancio fatto per aiutare i ragazzi che sono in difficolt. Mancano due o tre volte e poi finisce e a me mi dispiace tanto, perch non li posso pi vedere i miei amici. In poche parole voglio dire che il gancio molto divertente e voglio dire a tutti i ragazzi che leggeranno questo, che il gancio molto utile e non dovete perdere questoccasione. Ciao a tutti e buon divertimento! (X., 14 anni, Albania)

di Monia Astrologi
Questo per me stato il primo anno di coordinamento del Gancio Accoglienza alla Fermi. E come tutte le prime volte, la sensazione un po quella di sentirsi messi alla prova, dal gruppo dei ragazzini, dai volontari, dallambiente scolastico non familiare. Il gruppo degli studenti, appartenenti in parte alla scuola media Fermi, in parte alla Manzoni, era composto da una netta prevalenza di maschi, ben 10 rispetto a 3 sole ragazze. La loro provenienza era piuttosto varia, Romania, Marocco, Albania, Thailandia, Ucraina, Cina, Ghana e Togo. Una cos netta predominanza maschile e leterogeneit della provenienza ha reso un po pi difficile organizzare la seconda ora, poich riuscire a trovare giochi che coinvolgessero e divertissero tutti non era semplice. Il gruppo dei volontari stato estremamente importante, soprattutto nellora dedicata allaiuto dei compiti, si sono fatti in quattro per risolvere i problemi di geometria, le traduzioni dinglese e la terribile analisi logica. Quindi, un grazie di cuore a loro, che hanno mantenuto per tutto lanno scolastico la voglia di esserci e di aiutare i pi piccoli e anche se a volte si sono trovati in difficolt non hanno gettato la spugna. Grazie a Mariaolga Zaccarini, insegnante referente, per la piena disponibilit e collaborazione. Grazie mille anche ad Annachiara Montanari, psicologa referente del progetto, per essere stata un punto di riferimento al momento del bisogno.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA "A. FONTANESI" IL MARTED ALLA FONTANESI di Monia Astrologi
Coordinare il work shop alla Fontanesi stato un po come ritornare a casa, tuttavia, anche se lassenza durata solo un anno, il gruppo dei ragazzi era completamente nuovo per me. La sua formazione stata graduale, solo a marzo abbiamo raggiunto il numero completo, 6 ragazzi e altrettante ragazze. Anche i volontari, provenienti da quattro differenti istituti superiori formavano un gruppo di pari numerosit. Per tutto lanno scolastico la loro frequenza stata ottima e questo ha permesso di poter contare appieno sul loro aiuto, il loro impegno e lentusiasmo dimostrato per tutte le attivit proposte ha creato per i ragazzi un clima estremamente sereno, in cui mettersi in gioco diventava molto semplice e gratificante. Grazie al gruppo dei volontari, credo che questanno il work shop abbia avuto una marcia in pi e alla Fontanesi sia stato possibile respirare la vera atmosfera di Gancio. Un grazie speciale a Rossana del Bus, Jessica, Francesca M., Sara, Elisabetta dello Scaruffi, Nadia, Francesca M., Anita del Chierici, Samuel, Andrea e Sabrina del Motti. Siete stati meravigliosi ragazzi! Grazie anche a alla prof.ssa Monica Bottai, insegnante referente, per la disponibilit con cui ha seguito il progetto di Gancio.

GRAZIE A GANCIO! di Sabrina El Moukane, volontaria


Ed solo oggi che capisco limportanza di questa fantastica esperienza, solo oggi che guardando il mio gruppo capisco quanto siano stati importanti per me. Ci sono state incomprensioni, lacrime, ma non sono mancati i sorrisi innocenti e spensierati. Cos giorno dopo giorno mi rendo conto di cosa realmente mi ha dato il Gancio Originale. Molto semplicemente un Grazie a Monia, ai ragazzi volontari, ma anche agli alunni che hanno potuto permettere tutto ci. Semplicemente Grazie.

LA STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA MEDIA "LEONARDO DA VINCI"

Riflessioni

(L., 12 anni, Cina)

di Monia Astrologi
Alla Leonardo Da Vinci, questo stato il terzo anno di attivazione della Stanza di Dante e come sempre stato possibile ripetere lesperienza grazie allaiuto dei volontari e alla collaborazione della scuola. Il progetto ha coinvolto 11 studenti della scuola, giunti in Italia da pochi anni e provenienti in prevalenza dalla Cina, ma anche dallo SriLanka, Albania e Marocco. Aiutati da un gruppo di volontari altrettanto numeroso, ci siamo incontrati tutti i mercoled pomeriggio per svolgere i compiti scolastici, approfondire lapprendimento della lingua italiana, ma probabilmente, il momento pi atteso era quello dedicato ai giochi in palestra e alle chiacchiere. Lo raccontano bene tre ragazzine di prima e terza media: - Al corso pomeridiale della Stanza di Dante si viene tutti i mercoled dalle ore 14.30 alle ore 16.30. Questo corso un gruppo e serve ad aiutarti a fare i compiti e di stare tutti insieme, in cui ci sono i volontari che sono: Michelangelo, Sabrina, Valentina, Elena, Beatrice, Safia e Khady; i ragazzi sono: L., P., M., A., M., X., S. In questo corso si fa unora di compiti e unora di gioco, spesso in palestra. Il mio gioco preferito calcio perch si diverte un sacco con Michelangelo, un volontario molto simpatico e anche le altre sono simpatici. - La Stanza di Dante c il mercoled, si inizia alle 14.30 e si finisce alle 14.30. I ragazzi possono portare i loro compiti e farsi aiutare dai volontari. I volontari che avevo io erano molto simpatici e quando io non sapevo delle cose ti spiegavano molto bene, se loro non lo sapevano facevano un grande sforzo per trovare la soluzione. Con me venivano tanti altri ragazzi di prima, seconda, terza media. I volontari erano in 13, non me lo ricordo per bene adesso. Se tu hai finito i compiti pi veloce ti fanno fare dei compiti in pi, ma a volte puoi restare anche a giocare se manca un po di tempo. Alla fine dopo aver fatto i compiti possiamo restare a fare dei giochi in palestra o dei giochi nellaula. Se andiamo in palestra giochiamo insieme a pallavolo o a calcio. A me non piace di giocare a calcio ma c una mia amica che insiste sempre a giocare. A volte restiamo in aula a fare dei giochi, a volte mi piacciono ma non sempre. I volontari che ci sono, sono molto bravi e simpatici. Tra loro c anche la Monia la pi simpatica, come tutti. Tra i ragazzi io conoscevo solo una mia compagna di nome L. per dopo ho fatto tante amicizie con tutti e MI SONO DIVERTITA! (P., 12 anni, SriLanka)

- Mi piace molto questo corso pomeridiane con i volontari molto bravi e gentili e mi piacerebbe andarci anche il prossimo anno! Spero.

- Durante il workshop svolgiamo i compiti e poi facciamo giochi di gruppo, oppure andiamo in palestra. Questa attivit svolta molto piacevole, perch oltre a fare i compiti abbiamo giocato e parlato di tante cose. Il workshop stato molto utile perch siamo stati aiutati dove eravamo in difficolt dai volontari, che sono ragazzi

che provengono da diverse scuole superiori e con loro mi sono trovata bene. (M. M., 14 anni, Cina)

Un grazie speciale a Safia, Michelangelo, Sabrina, Khady, Valentina T. , Elena, Elisa, Beatrice e Valentina U.; se per i ragazzi stata unesperienza positiva soprattutto per merito vostro! Grazie alla prof.ssa Marina Leuratti, referente del progetto, per la disponibilit e la collaborazione.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA "DA VINCI-EINSTEIN" WORKSHOP E ALLA SCUOLA ELEMENTARE DON MILANI

Il primo anno da coordinatrice

di Patrizia Scardilli
Questo il mio primo anno da coordinatrice di workshop (medie Einstein ed elementari Don Milani); lanno scorso avevo fatto qualche mese da volontaria. Mamma mia che differenza! Gestire 10-15 ragazzi (tra volontari e bambini), trovare il gioco giusto che possa coinvolgere tutti, far capire che andavano portati sempre dei compiti da fare, non stato per nulla semplice da realizzare! davvero un mestiere da gioie e dolori: mi capitato il pomeriggio in cui il clima era quello giusto, il numero tra bambini e volontari equilibrato, le attivit tanto coinvolgenti che non ci si accorgeva che erano gi arrivate le 16:30 e con gran sorrisi e ladrenalina ancora in circolo ci dovevamo salutare. Ma sono capitate anche giornate che proprio non ingranavano: bambini che non volevano finire i compiti, piccoli dispetti, confusione e il gioco (magari preparato in anticipo con grande impegno) clamorosamente snobbato!! In tutto questo una gran forza lho trovata nei volontari sono stati dei preziosissimi aiutanti! Ho rivalutato molto i ragazzi dellet di 15-16-17 anni: avevo di loro la classica idea di tipetti un po ribelli, fannulloni e passivi, INVECE ho incontrato dei ragazzi solari, pazienti, premurosi, che sono subito intervenuti quando hanno visto dei bambini un po in crisi, che hanno saputo caricarli nel gioco e nello studio! Dire che sono stati in gamba poco, e non esagero se aggiungo che senza ognuno di loro non ce lavrei sicuramente fatta! Ripensando a questa esperienza di coordinatrice il punto pi delicato stato individuare il giusto equilibrio tra lessere complice, empatica, amica dei bambini e dei ragazzi, e lessere allo stesso tempo autorevole e ferma nel rispetto di alcune regole.

Per riuscire in questultima parte infatti ho dovuto forzare un po il mio carattere, tendenzialmente buono e accomodante, ma ne ho capito limportanza per dare a tutti, non solo ai bambini pi agitatelli, maggior tranquillit e sicurezza. Spero di aver fatto un buon lavoro e spero di poter ripetere questa esperienza lanno prossimo proprio per mettere in pratica tutto quello che ho imparato questanno ed essere ancora pi brava!

Ganciounesperienza da non perdere! di Anna Greco Ormai lanno scolastico finito, e con esso anche Gancio Originale! Questanno, per me il terzo, ho seguito il workshop allinterno della scuola media A. Einstein, che si svolto il marted pomeriggio alle ore 14.30 presso i locali della scuola e ha visto la partecipazione sia dei ragazzi, tutti stranieri, sia dei volontari. Lo spazio allinterno del workshop ha messo a confronto diverse realt e ha permesso a tutti di stare insieme, di conoscersi meglio e di apprendere cose nuove. I ragazzi e i volontari hanno seguito, infatti, con entusiasmo le attivit svolte allinterno del workshop, sia per quanto riguarda lo svolgimento dei compiti, durante la prima ora, sia per la partecipazione ai giochi di gruppo proposti, nella seconda ora.

Voglio fare un ringraziamento speciale a Patrizia S., la coordinatrice che mi ha reso partecipe di questesperienza, e ai volontari, un gruppo validissimo che con impegno, responsabilit ed energia ci hanno aiutato nella conduzione del gruppo. Grazie.

Grazie Gancio! Con te mi diverto tanto!

A GANCIO DEVI ANDARE!

di Roberta e Manuela, volontarie


Se hai problemi a studiare, a Gancio devi andare. Con gli amici scoprirai Che studiare amerai! Nuovi amici, nuova gente incontrerai E tante risate ti farai.

I VOLONTARI DI GANCIO GRAZIE AL GANCIO MI DIVERTO TNT

di Eleonora e Martina, volontarie


In citt c 1 nuova attivit: si chiama Gancio! non so bene cosa sia, ma mi lancio! 1 incontro tra ragazzi dove ci si diverte da pazzi 1 giorno alla settimana nellora pomeridiana: ke tocca sana! Calcio, storia, bandiera e italiano e pi siamo pi ci divertiamo Per i bambini e i volontari 1 esperienza senza pari! Serve a tutti a maturare cose nuove puoi imparare

Questa esperienza per noi stata molto divertente perch abbiamo conosciuto tanti ragazzi simpatici e di varie nazionalit, ogniuno di loro ci ha insegnato un pezzettino della loro cultura. Grazie a Gancio Originale che ci ha fatto vivere questa avventura. Ciao da: Barbara, Noemi e Marta, volontarie

Liniziativa Gancio mi servita molto per capire quanto sia complicato e difficile insegnare. Certe volte stata dura aiutare i bambini o perch non capivano, perch stranieri, oppure perch non avevano voglia di capire e si distraevano. In complesso comunque tutti hanno cercato di fare il massimo e chi pi chi meno, ci riuscito! stato divertente fare i giochi e scherzare. In complesso stata uniniziativa divertente e utile che mi servita molto.

di Nicol, volontario

di Marialaura, volontaria
Sono Marialaura e sono una volontaria alla scuola Don Milani. il secondo anno che faccio questa attivit sempre in questa scuola ed ogni anno insegna sempre cose nuove. Penso che il rapporto che si instaura tra volontari e bambini sia un legame abbastanza particolare che cambia, ovviamente, a seconda del carattere dei bambini e dei volontari, ad esempio ho conosciuto bambini che vedevano i volontari come insegnanti, altri invece che ci vedevano come amici, un po pi grandi, che li aiutano nello svolgimento dei compiti e che giocano con loro nella seconda ora. Lunica cosa che pu essere vista negativamente di questa esperienza che i bambini sono pochi e che molto spesso i volontari sono molti di pi dei bambini. Comunque stata unattivit che mi ha dato tantissimo e che ripeter sicuramente il prossimo anno, sperando di aver aiutato nel modo migliore i bambini.

I RAGAZZI DI GANCIO
Sono F. frequento la 1D. Non la prima volta che partecipo a dei gruppi dopo la scuola: anche alle elementari mi trovavo con altri bambini a fare i compiti e a giocare. Di Gancio non mi tanto piaciuto che cerano i volontari perch i compiti riesco anche a farli da sola e non riuscivo a sedermi vicino alle mie amiche. Inoltre i giochi che abbiamo fatto non mi sono piaciuti molto, avrei preferito fare la caccia al tesoro e delle gare. Vedere i cartoni animati, fare la merenda e fare il lavoretto del coniglio di Pasqua gli ho trovati noiosi. Il gioco che mi piaciuto di pi stato palla prigioniera. Il prossimo anno penso che parteciper ancora perch e sempre meglio che stare a casa da sola. Grazie a Gancio fare i compiti diventato pi facile. Ringrazio tutti i volontari per laiuto che ci danno ogni volta sacrificando i loro pomeriggi per aiutarci ed stato anche un modo per conoscere nuove persone. S., 1E

SCUOLA ELEMENTARE DON MILANI

IL MIO SECONDO ANNO IN GANCIO WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA A.S. AOSTA

UN ANNO INTENSO

di Patrizia Montanari
Sono arrivata al quarto anno di coordinamento alla scuola media Aosta e lesperienza che ho accumulato in questi anni mi ha fornito molti spunti per ampliare le competenze nel lavoro con gli adolescenti e, pi in generale, con i gruppi. Tuttavia, ogni anno ritrovo la stessa necessit di mettersi in gioco che avevo scoperto al mio arrivo in gancio; il rinnovamento , probabilmente, una caratteristica imprescindibile del lavoro allinterno dei workshop e coinvolge tutti. I volontari e i ragazzi cambiano, almeno parzialmente, di anno in anno e insieme a loro cambiano le aspettative, gli obiettivi, le esperienze e le motivazioni che caratterizzano il gruppo. Cogliere le peculiarit che ogni gruppo e, pi in particolare, ogni individuo porta

diviene cruciale per poter progettare e affrontare al meglio il percorso di coordinamento. Anche questanno ho ritrovato, e forse in modo ancor pi evidente, questa necessit di mettersi in gioco. Il gruppo, costituito di 12 ragazzi e 15 volontari, era quasi totalmente nuovo ed estraneo allesperienza di gancio. Il lavoro pi impegnativo stato sicuramente quello di creare un clima funzionale allinterno del gruppo e di sostenere in modo continuativo i volontari nel loro ruolo. La maggior parte dei volontari ha dovuto concentrare le proprie risorse per comprendere e portare avanti il proprio mandato educativo allinterno del gruppo. Infatti, tale mandato veniva, quasi settimanalmente, messo alla prova dagli atteggiamenti provocatori di molti ragazzi; ci ha pi volte messo in discussione la motivazione e il senso di autoefficacia dei volontari. Per questo motivo stato necessario, come mai fino ad ora, impegnare molte energie nel lavoro di accompagnamento dei volontari che si tradotto in una costante disponibilit ad ascoltare ed accogliere i loro vissuti. Nel corso del tempo, le caratteristiche di questo accompagnamento si sono andate modificando, in parallelo al crescere e allo svilupparsi degli strumenti dei volontari che sono divenuti progressivamente capaci di gestire in modo pi autonomo la relazione con i ragazzi. Il dato pi significativo di questa positiva evoluzione del lavoro dei volontari e, pi in generale del gruppo, rappresentato dalla frequenza pressoch costante al workshop. Per il percorso importante e a volte faticoso che abbiamo fatto insieme voglio ringraziare tutto il gruppo. Infine voglio ringraziare la referente, prof.ssa Bonilauri, per la disponibilit che ha sempre manifestato verso gancio.

- GANCIO RACCONTATO DA VOLONTARI E RAGAZZI -

UN SOLO ARGOMENTO, UNA SOLA PASSIONE: GANCIO 2008!!

molto venire qui a gancio, dove potevo fare tutti i compiti nel primo pomeriggio. Sia noi volontari che i ragazzi vogliamo esprimere il nostro ringraziamento per aver potuto partecipare a questa splendida esperienza che ci ha permesso di fare nuove conoscenze e di migliorare nei rapporti interpersonali. Noi tutti speriamo che questo possa non essere il nostro ultimo anno qui al gancio.

di Filippo Lati, Angela Scarciglia, B.A.I., A.A., N.C.


Ciao a tutti! Siamo Filippo e Angela, due volontari del gancio allAosta e, insieme ad alcuni ragazzi, vogliamo raccontarvi la nostra esperienza. Il workshop strutturato in due ore cos suddivise: una lunga ed interminabile ora di compiti allinterno di stanze animate un po dai nostri cartelloni (non sempre tutti attuali), un po dai ragazzi del gancio, non sempre motivati per i compiti ma che, stranamente, nella seconda ora (quella di gioco) acquistano uninaspettata energia. Certi ragazzi hanno apprezzato i volontari bravi e responsabili; entrando nel particolare sentiamo la testimonianza di N.: Il gancio mi piaciuto perch c una bella compagnia, con la quale mi sono trovato molto bene, frequento alcuni compagni anche al di fuori di gancio. Naturalmente, mi piace di pi la seconda ora soprattutto perch spesso siamo andati in palestra dove posso esibire le mie grandiose doti calcistiche. Non accontentandoci di una sola testimonianza abbiamo chiesto il parere ad un altro ragazzo del gruppo, Issam, che dice: La cosa pi bella stata andare a giocare in palestra, soprattutto quando abbiamo fatto delle partite di basket; mi piaciuto

INTERVISTIAMOCI: I 5 DELLA STANZA DELLO SPECCHIO

di Lucia Marmiroli, Luca Oppo, R.C., S.M., C.M.


Cosa significa per te gancio? Lucia (volontaria): un luogo in cui, che ne ha la possibilit, d una mano ai ragazzi. Luca (volontario): un posto dove poter aiutare i ragazzi.

C.M: un posto dove incontrare amici. S.M.: un posto dove conoscere nuovi amici. R.C.: un luogo dove si imparano nuove cose. Ti piace gancio? Lucia (volontaria): stanto! Luca (volontario): s. C.M: noscherzo! S.M.: sss!! R.C.: s. Cosa hai imparato a gancio? Lucia (volontaria): ad ascoltare ed essere pi paziente con chi ha bisogno di me. Luca (volontario): le capitali deuropa!? C.M: a studiare. S.M.: a non prendere in giro gli altri. R.C.: non lo so Chi ti rimasto pi impresso a gancio? Lucia (volontaria): C.M. Luca (volontario): S.M. C.M: Lucia. S.M.: Luca. R.C.: Annalisa (volontaria). Lanno prossimo rifarai Gancio? Lucia (volontaria): s spero! Luca (volontario): s. C.M.: no S.M.: spenso.

R.C.: no, perch sono in terza e spero di essere promossa!

GANCIO MI PIACIUTO PERCH


S.G.: Ho scoperto tante cose nuove. A.C.: Mi sono divertito durante le attivit in palestra e ho fatto nuove amicizie. S.G.: Mi piaciuto fare tanti giochi nuovi. S.G.: Le persone erano socievoli. A.C.: Ho avuto modo di stare con persone adulte. Nina Mulas (volontaria): Mi piaciuto perch stata una esperienza nuova, diversa da tutte le altre in cui ho avuto modo di conoscere gente indimenticabile! Eleonora Mazzilli (volontaria): Ho potuto rapportarmi con tanti ragazzi. Anna Fornaciari (volontaria): stata una bella esperienza che ho portato avanti per tre anni. Andrea Leurini (volontario): Il gruppo di questanno si rivelato migliore di quello dellanno scorso perch i ragazzi sono pi tranquilli e siamo riusciti a lavorare bene.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA M.E. LEPIDO RIFLESSIONI

di Patrizia Montanari e Federica Sassi


Gancio un progetto ormai consolidato allinterno di questa scuola, dove ogni anno viene accolto con grande entusiasmo.

I rapporti di collaborazione che si sono andati sviluppando nel tempo con la dirigente e soprattutto con linsegnante referente, sono divenuti un presupposto fondamentale per il lavoro che noi coordinatrici portiamo avanti nel corso dellanno. Anche questanno abbiamo formato due gruppi distinti, quello del marted composto da 12 ragazzi e quello del gioved da 10 ragazzi. Ogni gruppo stato accompagnato da un numero pressoch equivalente di volontari, alcuni gi presenti negli anni precedenti. Questo elemento di continuit stato determinante per molti dei ragazzi che avevano gi frequentato il workshop e ha fornito ai nuovi ragazzi e volontari un modello positivo con il quale confrontarsi. Lo svolgimento delle attivit e landamento dei gruppi sono stati monitorati attraverso lo scambio settimanale di informazioni con la prof.ssa Bertani. Questa stretta collaborazione ha permesso, laddove possibile o necessario, di fare nuovi inserimenti allinterno dei gruppi. Sono stati condotti due colloqui con gli insegnanti coordinatori di classe, nei mesi di gennaio e maggio, per condividere obiettivi e metodologie di lavoro. In queste due occasioni, abbiamo lasciato alle insegnanti la scheda individuale che, gi da alcuni anni, utilizziamo per fissare alcune informazioni di base sui ragazzi che frequentano il workshop.

La condivisione delle attivit e la visibilit che il progetto ha acquisito allinterno della scuola ci hanno permesso di lavorare in modo sereno e produttivo. Perci non possiamo anche questanno esimerci dal
ringraziare moltissimo la prof.ssa Emanuela Bertani, insegnante referente del progetto, e la prof.ssa Bonicelli, dirigente scolastica, per tutto il sostegno e la disponibilit con cui ci hanno accompagnato. Infine vogliamo ringraziare tutti i volontari per la continuit e limpegno con cui hanno portato avanti lattivit con i ragazzi.

- GANCIO RACCONTATO DA VOLONTARI E RAGAZZI DEL MARTED-

GANCIO: UNA BELLA ESPERIENZA!

di Erica Magnani, S. M., S. S., ST. S., D. F.


Lesperienza che abbiamo fatto al workshop stata molto gratificante sia per i ragazzi che per i volontari. Sono nati legami di amicizia tra ragazzi e volontari che collaborano e si vogliono bene. Riportiamo di seguito alcune opinioni dei ragazzi e di una volontaria. S. M.: Questa esperienza stata molto bella e divertente, stata anche utile perch sono riuscito a migliorare il mio rendimento scolastico e il mio metodo di studio.

S. S.: Sono orgoglioso di aver potuto partecipare a questo progetto, sono entusiasta di aver potuto fare i compiti in allegria e divertendomi. D. F.: Come S. sono molto orgogliosa di aver partecipato a questa esperienza perch mi ha aiutato a comprendere tante cose. ST. S.: Il gancio stato per me molto utile, mi ha aiutato a trovare un buon metodo di studio. Erica Magnani (volontaria): Sono fiera di aver accettato di partecipare al workshop, stata unesperienza unica che penso abbia aiutato molto i ragazzi che vi hanno partecipato.

- LA PAROLA AI VOLONTARI DEL GIOVED-

Giulia Villirillo e Erica Cutroni, volontarie


GANCIO IN RIMA

di Chiara Mastrolorito, Edgar Franco Herrera, G. A., N. T., R. F.

Secondo noi il gancio unesperienza molto formativa in quanto si pu aiutare chi ne ha bisogno, spesso faticosa, ma la soddisfazione che se ne trae dai successi dei ragazzi ripaga ogni sforzo. Inoltre il rapporto che si viene a creare supera i tempi del gancio e pu arrivare a diventare una vera amicizia. p.s. La nostra coordinatrice Federica stata seria e capace di donare tanto anche a livello umano.

Il workshop alla Lepido di marted sarebbe bello farlo tutti i d. Noi tanti amici conosciam E tanti compiti facciam! Quando c il sole fuori andiamo E tutti insieme ci divertiamo. Lanno prossimo lo rifaremo E tutti a Gancio ci ritroveremo.

LA STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA ELEMENTARE "COLLODI"

Riflessioni di Monia Astrologi


Alla Collodi sicuramente non ci si annoia! Provate ad immaginare 9 bambini di et compresa tra i sei e gli otto anni, quasi la met di loro appena giunti in Italia dal Ghana, poi, chi dalla Cina, dallo SriLanka e un simpaticissimo bimbo di origini napoletane. Potrete anche immaginare quanto fosse difficile la comunicazione e, quanto questa difficolt venisse compensata dai gesti, dalle facce strambe, ma anche da urla, salti e allegre fughe per i corridoi della scuola. Riuscire a stabilire e a far rispettare anche le pi elementari regole di convivenza stato molto difficile e alla fine dellanno non posso dire che lobiettivo sia stato completamente raggiunto. Anche solo la strutturazione del tempo e il poter lavorare durante la prima ora in modo sufficientemente adeguato stata una conquista graduale. Tuttavia, le soddisfazioni sono state tante. Come riuscire a conquistare la fiducia di J. con laiuto della volontaria-mediatrice cinese e con il passare del tempo a comunicare e lavorare anche senza la mediazione. Percepire chiaramente che liniziale diffidenza dei bambini verso noi adulti si trasformata in fiducia e poi in un legame molto pi forte per cui il gioved per loro diventava un giorno speciale, perch al pomeriggio ci sarebbe stato Gancio. Poter venire al Gancio era diventato un privilegio che solo alcuni bambini della scuola avevano, perch dopo i compiti ci sarebbero stati i giochi in cortile, il laboratorio con le tempere, il collage, i lavoretti di Natale con il das o le maschere di Carnevale

Tutto ci stato possibile grazie ai volontari: Brenda, Greta, Jessica, Valentina, Lucia, Inna, Jing, Michael. Siete stati meravigliosi, per la vostra pazienza, per i mille modi che vi siete inventati per far star bene questi bimbi, grazie di cuore! Un ringraziamento speciale anche a Morena Bigi, insegnante referente, per il suo fondamentale supporto durante tutto lanno scolastico e per la piena disponibilit al confronto.

Alla scuola elementare Collodi di Lorenzo Menozzi, tirocinante


Lambiente di Gancio nella scuola Collodi mi ha particolarmente sorpreso per il fatto che si respira unaria di solidariet, collaborazione e amicizia e ho stretto rapporti interpersonali che mi hanno molto arricchito umanamente. I bambini sono un po turbolenti e ogni tanto ti fanno anche arrabbiare, per nella maggior parte delle volte ti mettono tanta allegria e stabilisci un rapporto molto bello con loro. Sia i volontari che la coordinatrice Monia, mi hanno stupito per la loro tolleranza e per il loro affetto nei confronti di questi bambini.

Mi sono tanto divertito durante lora di gioco, perch i bambini giocavano spesso a modo loro senza regole precise. Oltre ai volontari che sono ragazzi e ragazze eccezionali,
ho conosciuto una tirocinante straniera con la quale ho stabilito un buon rapporto. Anche nella Collodi ho imparato cosa vuol dire dare se stessi per aiutare gli altri e questo mi sar molto utile per il mio futuro professionale.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA DALLA CHIESA La mia esperienza di tirocinante che conduce e coordina un workshop

di Cecilia Bedogni

Ho iniziato a settembre 2007 il tirocinio post-lauream in psicologia allAUSL. La mia esperienza iniziata nel progetto di Gancio Originale, nella promozione delle attivit nelle classi III degli Istituti Superiori e, a novembre, ho iniziato subito a cocoordinare il workshop alla scuola media Dalla Chiesa il mercoled pomeriggio. La co-conduzione e laccompaganmento da parte di Francesca, una psicologa esperta gi da anni collaboratrice di Gancio, mi ha permesso in una prima fase ,di imparare a gestire questa situazione nuova, per poi concluderla da gennaio, come unica coordinatrice. Il gruppo dei ragazzini, tutti di terza media tranne uno, era complesso, la gestione dei loro comportamenti era difficile, non riuscivano a contenersi e a capire quali erano le regole e i limiti da rispettare. Io ero molto in difficolt, non avevo mai condotto gruppi di ragazzini cos grandi, le volontarie ci provavano ad aiutarmi, ma anche loro si lamentavano perch li trovavano troppo agitati, difficili da coinvolgere nelle attivit di gruppo perch si sentivano grandi per giocare insieme, in pi i giochi che erano proposti non andavano mai bene. Certo per stata unesperienza che mi ha resa pi forte e combattiva, sicuramente ho imparato a capire e a gestire meglio le dinamiche tra ragazzini di questa et da una parte e i

di acquistare maggiore sicurezza, in pi insegna a lavorare in gruppo, cosa complessa per tutti. Ringrazio le volontarie per laiuto e spero che nonostante i problemi incontrati vogliano ripetere lesperienza il prossimo anno e la referente di Gancio allinterno della scuola media sempre disponibile in caso di bisogno. Un breve pensiero di O., un ragazzino inserito questanno per la prima volta nel workshop. Sono arrivato in Italia in aereo dallUcraina, ci ho messo due ore. Prima di iniziare la scuola ho dovuto fare tutti i documenti, poi, quando sono entrato nella mia nuova classe, i compagni mi hanno accolto bene e mi hanno fatto tante domande. Ho avuto un po di difficolt ad imparare litaliano. Anche quando ho iniziato Gancio stato bello, mi sono divertito, poi mi ha fatto piacere che una ragazza delle superiori mi abbia aiutato a fare i compiti.

bisogni e le modalit di accompagnamento di volontari adolescenti dallaltra. E unesperienza che consiglio caldamente sia come volontari che come coordinatori, nonostante le difficolt, in quanto arricchisce la persona e la forma permettendo

LA STANZA DI DANTE DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI MASSENZATICO Riflessioni di Mimmo Spaggiari

Il gruppo che ho seguito nel corso dellanno scolastico come coordinatore un gruppone di dodici bimbi, piuttosto eterogeneo composto da bimbi delle prime classi come degli ultimi anni della scuola elementare e con disagi, problematiche e caratteristiche comportamentali piuttosto differenti che nel complesso creano una Stanza di Dante da vari colori tutti piuttosto accesi!! E stato utile utilizzare pi aule della scuola Media di Massenzatico, sede ospitante del nostro laboratorio, e proporre ai bambini contemporaneamente lattivazione di pi attivit dallangolo ludico con il gioco, laula con lattivit craetiva, lo spazio di cucina per la preparazione della merenda, i giochi allaperto del parco della scuola e i tour per conoscere gli spazi e la disposizione della scuola media che sar la loro futura scuola. Abbiamo realizzato una sorta di fiera dove ogni volta fosse possibile per i bimbi poter svolgere pi attivit e avere sempre qualcosa in cui essere impegnati stata unimpostazione utile per rispondere ai diversi bisogni dei nostri bimbi e, comportando un notevole impegno, stata resa possibile grazie alla dedizione e alle grandi risorse e capacit dei volontari che, pur non essendo in tanti, hanno da subito rivelato abilit nella gestione delle dinamiche relazionali e di gruppo e una grande capacit nel coinvolgere i bimbi nei giochi e nelle attivit creative cos come nello svolgimento dei compiti. Grazie ragazzi per aver contribuito in modo cos profondo, divertente e adeguato alla realizzazione della nostra Stanza di Dante

Un grazie particolare allinsegnante Cecilia Serri, referente di Gancio, per la collaborazione attenta e puntuale in ogni fase del progetto.

grazie per limpegno che ci avete messo e per esserci stati sempre!!! (sar un caso che anche i nostri bimbi non hanno mai fatto unassenza?)

LA STANZA DI DANTE DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI GAVASSA Riflessioni di Mimmo Spaggiari

Nella Scuola Elementare di Gavassa abbiamo dato continuit allesperienza della Stanza di Dante accogliendo, sulla base dei bisogni della scuola, sei alunni che hanno partecipato con costanza, grande curiosit e impegno alle attivit proposte loro. La difficolt nel reperire un numero cospicuo di volontari abitanti a Gavassa non ha reso possibile ulteriori inserimenti di bambini nel progetto. Con i bimbi della stanza di Dante abbiamo lavorato nella prima parte del pomeriggio sui compiti focalizzandoci sulle materie nelle quali i bimbi incontrano maggiori difficolt e nella parte di tempo rimanente abbiamo condiviso momenti connessi al gioco e alla creativit. I bimbi si sono rivelati da subito molto incuriositi dalle attivit creative e dalla possibilit di utilizzare i materiali nello sperimentarsi, come colori, creta, gesso vista la possibilit di portare i bambini allaperto nel grande parco della scuola, abbiamo realizzato un percorso sulle stagioni facendo esperienza e di alcuni elementi (la neve dellinverno, le foglie e i germogli della primavera, i colori che preannunciano larrivo dellestate) e riproducendoli attraverso varie tecniche e modalit di rappresentazione. I bimbi hanno seguito le attivit con grande interesse e rivelando abilit creative che non immaginavano di possedere! Grazie ai volontari per la preziosa partecipazione e un grazie particolare allinsegnante Luciana Rinaldi, referente di Gancio, per la collaborazione e lattenzione dedicati ad ogni fase del progetto

di Francesca Tirelli
Anche questanno stato attivato il workshop presso la Scuola Media di Massenzatico che ha visto la pertecipzione di cinque ragazzi. Non stato possibile incrementare il numero di alunni partecipante, nonostante i bisogni emergenti rilevati dalla scuola, a causa della difficolt nel reperire possibili volontari abitanti nella zona di Massenzatico. Vorrei ringraziare a questo proposito il volontario che ha collaborato con costanza e grande impegno al progetto e la tirocinante di psicologia per la preziosa e attenta collaborazione. Grazie al loro puntuale impegno stato possibile lavorare sul duplice obiettivo del recupero scolastico dei ragazzi e sulla possibilit di offrire loro uno spazio di gioco e decompressione delle dinamiche relazionali dove potersi misurare con regole e limiti e dove poter apprendere modalit comportamentali pi funzionali per s e per poter entrare in relazione con gli altri (coetanei e volontari). Un grazie particolare allinsegnante Giorgio Cangiano, referente di Gancio, per la collaborazione e la mediazione in ogni fase del progetto.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA DI MASSENZATICO Riflessioni

WORKSHOP ALLA SCUOLA ELEMENTARE S.G. BOSCO

Riflessioni

Di Federica Sassi
E anche questanno finito.. ma nonostante tutto, la fatica gli abbandoni e i mille compiti dei ragazzini. stato veramente fantastico stato composto un gruppo di 12 bambini affiancati da una decina di volontari veramente meravigliosi!! Vorrei ringraziare in particolar modo Monica, Rossella, Sara (volontarie storiche) Martina, Federica, Alberto e Giulia per la loro presenza sempre costante e linsostituibile aiuto!!! Nel corso dellanno sono state proposte diverse attivit in particolare attivit sportive, giochi di gruppo e attivit grafiche. Penso che sia stato un anno molto positivo che ha arricchito un po tutti a livello emotivo me, i volontari e i bambini si creata una complicit molto bella tra bambini e volontari.. ogni bambino ha scelto il suo volontario e se lo portato fino alla fine! Ognuno di noi ha potuto confrontarsi con un mondo un po diverso dal proprio ma direi altrettanto bello!!

La mia esperienza di Gancio Originale alla scuola S.G. Bosco stata davvero bella e formativa; ho instaurato un ottimo rapporto sia con i bambini, sia con i volontari e sia con Federica la mia coordinatrice. Stare a contatto con i bambini e aiutarli nei compiti stato veramente bello, perch da un lato mi ha insegnato a relazionarmi con loro, dallaltro stato un arricchimento dal punto di vista umano. Anche i volontari sono stati simpaticissimi e gentili, e ho passato dei bei momenti con loro. Il gancio mi ha insegnato quanto sia importante aiutare gli altri che hanno difficolt, e di conseguenza aiuti e arricchisci anche te stesso.

La mia esperienza in Gancio

di Lorenzo, Psicologo tirocinante

WORKSHOP ALLA SCUOLA ELEMENTARE C BIANCA


Riflessioni

Di Linda Marchi
Prima di tutto vorrei ringraziare le persone che hanno condiviso con me lesperienza di questanno. Penso ai volontari, ragazzi che hanno saputo mettersi in gioco e dare un contributo davvero importante, sia per la loro costante presenza che per limpegno profuso che per lamicizia e lentusiasmo che hanno manifestato ai pi piccoli. Un grazie speciale a Paola Paoli che rimasta un costante punto di riferimento per lintero anno; al corpo docente che ha accolto lattivit con grande interesse e spirito di partecipazione. Un grazie anche alle famiglie che hanno in pi occasioni espresso la loro gratitudine e la considerazione data al progetto.

Ci aspettavano a braccia aperte quattro dei bambini del gruppo dellanno precedente che sono stati uniti ad un gruppetto di otto alunni frequentati lintero ciclo della Scuola Primaria, conosciuti attraverso i colloqui fatti nella scuola ad Ottobre. Il nostro gruppo era inoltre composto da 12 volontari provenienti dalle Scuole Superiori della citt, in particolare: Istituto Magistrale, Motti, Liceo Ariosto, Galvani, Citta del Tricolore. Limpegno dellanno si concentrato soprattutto sulla facilitazione delle relazioni tra coetanei e tra bambini e volontari e sulla promozione della partecipazione alle attivit proposte. A questo riguardo, ritengo importante sottolineare quanto il lavoro dei volontari e le relazioni amicali che hanno instaurato siano state determinanti ed importanti. Credo che il clima positivo ed affettivo che si venuto ad instaurare nel corso dellanno rappresenti una buona fonte di soddisfazione e un meritato premio per limpegno e il forte investimento fatto sia dai volontari che dai bambini.

Dopo una sospensione di un anno, dovuta alla ristrutturazione della Scuola, anche questanno abbiamo iniziato lavventura del Workshop a C Bianca.

Workshop Galileo Galilei

Riflessioni

Di Linda Marchi

Ritengo fondamentale ringraziare tutti i componenti del gruppo, dal primo allultimo; stato grazie al contributo di ciascuno se alla fine dellanno scolastico abbiamo potuto condividere la soddisfazione e larricchimento dato dal percorso compiuto. La parola ai volontari: Per me questesperienza stata molto bellaho imparato nuove cosee mi sono divertita ad aiutare i ragazzi, anche se a volte ho trovato delle difficolt. P.S. lo rifarei! Gabriela Un d, svegliandomi con un bacio Me ne andai felicemente al gancio Incontrai tanti bambini Che facevano un po i cretini A tenere a bada a questi bimbi cera Linda La psicologa pi bionda. Sugi e St Il Gancio ci fa conoscere persone nuove e d un aiuto in pi. Fatima

Ecco qui il gruppo della Galilei quasi al completo per la nostra foto. Rispetto allo scorso, questanno il gruppo si notevolmente allargato: 13 ragazzini, frequentanti lintero ciclo scolastico della Scuola Media e 13 bravissimi volontari provenienti dai seguenti Istituti Superiori: Bus, Scaruffi - Levi, Motti, Filippo Re e Spallanzani. stato davvero importante ed arricchente il vedere i ragazzi aiutarsi a vicenda, non solo nellesecuzione dei compiti pomeridiani ma anche confrontandosi e sostenendosi in merito ai tanti temi portati allinterno del gruppo. Ho potuto osservare come alcuni volontari siano divenuti per alcuni ragazzini dei veri punti di riferimento, cui rivolgersi per tanti motivi. Grazie al clima positivo che stato possibile respirare fin dal primo giorno di attivit, stato possibile svolgere tantissime attivit, sia atelieristiche che ludiche, ma soprattutto siamo riusciti a creare e trascorrere insieme vari momenti di armonia e condivisione.

GANCIO A MONTECAVOLO
Canzone scritta in occasione del Natale assieme ai nostri ragazzi Stellino
dolce ed un po birichino. Daniela Ligabue e Silvia Arlini e poi Umberto

Gancio Natal dolce sognar, bimbi e grandi siamo in tanti...

Eccolo qua Il nostro Abdallah Bravo e maturo Ma a volte fa il duro,

.c Silvia che ci rassicura ma se si arrabbia fa paura, con la Daniela ma dai!!! non si sa mai che farai.

c anche Marco

Zaccariello
Con noi da anni sempre pi grande e pi bello,

Tammi Mastroianni
splendido canterino da Napule sto bambino,

e al fratellino Saif coccole per tutto il d.

C il gentiluom

Manuelito
il complimento garantito,

Eccolo qui il nostro Andriy di tutto il mondo il pi bel biondo.

Muriel la nostra
Non finisce qui c Dridi Saif paffutello quant bello. Per Maicol ed il suo impegno meritato ogni premio, fatina due stelle per occhi e un e Lilly che dolce codino bambina. infine arrivato Peppino.

La tenerezza di

Hamza
illumina ogni stanza,

E i volontari maestri e giullari, quanta pazienza, come faremmo senza?

Insieme ci divertiamo e sta canzone cantiamo per augurarci di cuore un mondo di pace e di amore!

ALTRE ESPERIENZE DI VOLONTARIATO

GANCIO E LEUROPA
Ad aprile arrivata tra di noi una nuova volontaria proveniente dalla Germania: Christel. Ci ha accompagnato nelle nostre attivit di Workshop, volontariato singolo, e attivit varie mostrando sempre un sorriso e tanto entusiasmo, oltre ad aver dimostrato un forte apprezzamento per la cucina italiana e per la nostra cultura, ha pi volte sottolineato limportanza, la peculiarit e la creativit del progetto di Gancio.

OGGETTO: ATTESTATO

DI FREQUENZA

Si attesta che nel periodo compreso fra il 1/04/08 e il 30/05/08 CHRISTEL LAMBERTZ, nata a Malmedy (B) il 7-0873, beneficiaria del Programma Leonardo da Vinci nellambito del progetto PEDAL - Formazione per educatori specializzati, animatori, socio-pedagogisti e operatori sociali tedeschi in Italia, ha partecipato in qualit di volontaria, alle attivit del Progetto Gancio Originale dellAzienda USL di Reggio Emilia e ai progetti ad esso collegati nelle Scuole e nei Servizi del Settore di NPI (neuropsichiatria infantile) e Disabili Adulti. In particolare, ha partecipato a: Workshop pomeridiani di Gancio originale, nelle scuole

elementari e medie (Collodi, C Bianca, Lepido, Aosta, Liceo Moro);

Attivit del Centro Diurno per Disabili adulti Busetti (psicomotricit, cucina, atelier ) Evento conclusivo delle attivit di Extra Time (Laboratori artistico- creativi di teatro, Danza, musica ecc) rivolte a bambini, adolescenti e adulti, pensate per il tempo libero e con obiettivi di abilitazione e socializzazione. Attivit del Centro pomeridiano per adolescenti disabili, presso OSEA , gestito in convenzione, dal Settore di

La volontaria si relazionata positivamente con gli operatori e con i coordinatori e con gli insegnanti delle attivit alle quali ha partecipato attivamente mostrando competenze sotto il profilo umano e professionale. Inoltre, ha costruito buone relazioni con i volontari e con i bambini nei diversi contesti.

Reggio Emilia, 21/05/08

Neuropsichiatria Infantile. ( attivit socio-riabilitative mirate al potenziamento delle abilit e autonomie, sia

La Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica Dott.ssa Deliana Bertani

legate alla quotidianit come i pasti, sia pi specifiche come la musicoterapica) Attivit presso la Scuola Media L. Da Vinci, allinterno del progettoGancio Welcome ( percorsi di accoglienza e accompagnamento per minori con esperienze migratorie) potenziando insieme alla mediatrice interculturale e agli insegnanti , alcuni momenti operativi del progetto..

Centro Pomeridiano di Rivalta

di Chiara Bertozzi
Il Centro Pomeridiano di Rivalta un progetto, attivo da sei anni, del Comune di Reggio Emilia, pensato e realizzato in collaborazione con diversi soggetti che operano sul territorio: La Citt Educativa Comune di Reggio Emilia, lIstituto Comprensivo Don Borghi, l Associazione Comitato per una Comunit Educante, Gancio Originale, Istituto Don Z. Jodi E un luogo dove i bambini possono incontrarsi, conoscersi, trovare un sostegno per i compiti, giocare, sperimentare collaborazione, solidariet, riconoscimento dellaltro e di s e stare in gruppo. Il Centro Pomeridiano rivolto ai bambini e bambine delle scuole elementari del territorio di Rivalta, con particolare attenzione ai bambini sinti e vuole essere anche unoccasione di confronto e crescita per le volontarie che vi partecipano. La prima parte della giornata dedicata allaccoglienza, ai compiti e al rafforzamento degli apprendimenti e permette ai bambini di sentirsi valorizzati e di sviluppare competenze. La seconda parte della giornata dedicata a laboratori e giochi che stimolano la manualit, lespressione verbale e corporea, la fantasia, limmaginazione e la capacit di collaborare a coppie e in gruppo. Questanno abbiamo posto lattenzione sulle emozioni, sulle pulsioni e sulla loro gestione, con lobiettivo di: - sostenere i bambini nel riconoscerle, nellessere consapevoli del proprio modo di gestirle e dominarle - vedere se tali modi aiutano o ostacolano il benessere personale e la relazione con laltro - sperimentare diverse possibilit di azione attraverso la drammatizzazione e il confronto dialogico La collaborazione con Gancio Originale, come sempre, stata preziosa ed essenziale per la buona riuscita del progetto: questanno hanno partecipato 12 volontarie, che hanno dimostrato molta seriet e costanza nellimpegno preso, disponibilit al confronto con i bambini e con le educatrici, capacit di gestire relazioni individuali e a piccolo gruppo, propositive nei giochi e laboratori e soprattutto capaci di trasmettere con il proprio esserci e il proprio comportamento un messaggio educativo importante in linea con lazione delle educatrici. Altro aspetto importante da sottolineare la presenza di 3 volontarie che hanno scelto di ripetere lesperienza di volontariato dellanno precedente al Centro Pomeridiano, cosa che, oltre a confermare la positivit dellintervento, ha permesso alle ragazze di sperimentarsi in un contesto noto e di approfondire le relazioni con i bambini. Non ci resta che ringraziare di cuore le volontarie che hanno dato il loro contributo prezioso e Gancio Originale per la collaborazione.

Centro Pomeridiano di Rivalta TRACCE COMPILATE 2007/2008


1. Racconta come ti sei sentita il tuo primo giorno al Cento Pomeridiano, nel rapporto con i bambini, con le educatrici, con gli altri volontari

2. Racconta come ti senti ora, a percorso terminato, rispetto al rapporto con i bambini, con le educatrici, con i volontari. 3. Sapendo che i bambini ci guardano e assorbono molte pi cose di quello che noi possiamo pensare, sia positive che negative, del nostro comportamento; ti sei accorta di essere stata o di poter essere esempio per i bambini che hai conosciuto? Racconta 4. Adesso che lesperienza terminata, cosa vorresti portare con te e cosa invece vorresti lasciare di te al Centro Pomeridiano? (ai bambini, alle educatrici) 5. Ad un ragazzo/a che inizier come volontario presso il Centro Pomeridiano lanno prossimo, dopo la tua esperienza di questanno, cosa racconteresti, cosa suggeriresti?

4. vorrei portare con me lentusiasmo e la semplicit dei bambini. Per non so cosa lascerei 5. sicuramente racconterei la mia esperienza passata e suggerirei di non mollare anche se i bambini fanno dannare perch oltre ad essere delle pesti regalano grandi emozioni.

ELENA 1. 2. 3. mi sono sentita un po spaesata, impaurita anche se ero molto motivata mi dispiace molto che questa esperienza sia terminata, penso che mi abbia fatto maturare e crescere penso di s, penso che comunque anche solo un sorriso voglia dire che loro ti apprezzano magari pi di un insegnante che considerano la cattiva di turno Porterei con me lallegria, la solarit, la voglia di stare insieme di confrontarsi. Lascerei invece il ricordo di una bella esperienza coinvolgente e ai bambini direi comunque di continuare a lottare, anche quelli con tante difficolt e poi un po a tutti di credere nei propri sogni di provare questesperienza per conoscere un po di pi la gioia immensa che ti trasmettono i bambini, che qualcosa di speciale che riempe il cuore.

La parola ai volontari
GIADA 1. un po spiazzata per per fortuna conoscevo gi le volontarie e quindi cera meno imbarazzo e ho affrontato meglio la situazione. Con le educatrici mi sono trovata benissimo 2. ora mi sento benissimo!! I bimbi, anche se a volte sono delle pesti, ti danno un affetto incredibile 3. s, si capiva anche da piccoli gesti, come quando nelle assegnazioni dei volontari per i compiti, mi abbracciavano perch volevano stare con me

4.

5.

TRACCE COMPILATE 2007/2008 dalle volontarie al 2 anno di esperienza presso il Centro Pomeridiano di Rivalta 1. Racconta un episodio che ti rimasto particolarmente impresso ( in cui sei stato protagonista insieme ai bambini o che hai vissuto come osservatore) 2. In quest anno di volontariato, il secondo per te presso il Centro Pomeridiano, pensi di aver utilizzato competenze apprese lanno scorso? Se s quali? 3. Pensi di averne acquisite delle nuove? Se s quali? 4. Consigli suggerimenti.

1. mi sono rimasti impressi soprattutto i giochi fatti il pomeriggio dopo i compiti quando rimanevo a giocare insieme con loro. I bimbi 2 o 3 volte facevano a gara per stare vicino a me, e questo piccolo gesto mi faceva molto piacere. 2. s, lanno precedente mi servito molto per fare meglio questanno. Anche perch sapevo gi come comportarmi rispetto ai compiti e al rapporto con i bambini 3. s, si continua ad imparare sempre. Penso di aver acquistato un po pi di autocontrollo, pazienza, la gioia che danno i bambini e il comportamento da tenere in certe situazioni da Chiara e Rosalia. 4. no, bello e perfetto cos.

ALESSIA 1. i bambini pi grandi hanno aiutato quelli pi piccoli. Credo che sia stata una cosa veramente bella, che possa aiutarti a crescere bene con piccoli gesti 2. s, prima di tutto sapevo gi come comportarmi e rispetto allanno scorso allinizio era meno impaurita 3. s, credo che oltre ad insegnare ai bambini anche noi dobbiamo imparare da loro perch i gesti pi piccoli possono cambiare molto 4. non saprei cosa dire, credo che vada bene cos! Suggerisco solo di continuare anche con altri volontari perch e veramente una bella esperienza

PROGETTO ON BOARD
Progetto finanziato da Provincia di Reggio Emilia e Fondo Sociale Europeo

SERENA

Gruppo di lavoro:

Reggio Children Elisa Bagni, Benedetta Barbantini, Francesca Marastoni Comune di Bagnolo in Piano - Enrica Marconi, Tiziana Verzellesi Comune di Quattro Castella Federica Cirlini, Sara Davoli Comune di Albinea Servizio di psicologia clinica dellAusl di Reggio Emilia Silvia Argini, Deliana Bertani, Luana Pensieri Associazione Amici di Gancio Originale Mariella Cantini TIL Roberto Badalotti Provincia di Reggio Emilia Angela Ficarelli Il progetto On board stato coordinato da Reggio Children in collaborazione con un gruppo di lavoro che si riunito periodicamente per confrontarsi e ragionare insieme intorno ai contenuti e strategie del percorso formativo e per monitorarne landamento nella sua fase sperimentale. Da settembre 2007 anche il Comune di Albinea ha iniziato la sperimentazione. DA DOVE NASCE IL PROGETTO ON BOARD Il servizio di scuolabus, attivo su tutta la Provincia di Reggio Emilia e organizzato dai Comuni con il contributo finanziario della Provincia stessa, svolto direttamente dai Comuni o, sempre pi spesso, attraverso convenzioni con le aziende di trasporto presenti sul territorio. Nel percorso scuola-casa, uno dei momenti della vita scolastica che presenta maggiori criticit da un punto di vista relazionale, bambini e ragazzi sono spesso accompagnati da un autista che svolge questo servizio da solo, senza la presenza sullo scuolabus di altri accompagnatori.

Il tragitto di ritorno da scuola presenta molte criticit, legate anche ad alcune caratteristiche del servizio stesso, ad esempio la fruizione del trasporto da parte di unutenza molto diversificata per et (comprendendo il servizio laccompagnamento di bambini dalla scuola dellinfanzia alla scuola media), cultura e per il fatto che il percorso prevede tratte abbastanza lunghe, con tempi diversi di permanenza sullo scuolabus. Sempre pi spesso vengono segnalati casi di bullismo, vandalismo, ed altri fenomeni di intolleranza che lautista dello scuolabus non riesce a gestire con sufficiente efficacia in quanto impegnato in primis nella conduzione del mezzo. Sulla base di queste considerazioni, durante lanno scolastico 2003/2004 Reggio Children ha progettato e realizzato, con la collaborazione del Servizio di Psicologia Clinica dellAUSL di Reggio Emilia, un percorso di formazione continua rivolto agli autisti impegnati nel trasporto scolastico di T.I.L. Trasporti Integrati e Logistica, azienda del gruppo ACT. Il percorso, realizzato attraverso la costituzione di cinque gruppi, stato co-finanziato dallazienda stessa, dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Fondo Sociale Europeo ed ha avuto buoni esiti formativi e riscontri positivi fra i partecipanti. A seguito di questa prima esperienza, TIL ha richiesto la disponibilit di Reggio Children a continuare la collaborazione ed stata presentata una seconda edizione del percorso formativo sullo sviluppo delle competenze relazionali degli autisti nellanno scolastico 2005/2006, realizzata con le stesse collaborazioni e con il finanziamento della Provincia di Reggio Emilia. Durante queste esperienze formative, Reggio Children, insieme a due delle psicologhe consulenti che hanno condotto i gruppi in

formazione e al Servizio di Psicologia Clinica dellAUSL di Reggio Emilia, ha promosso uno studio di fattibilit che provasse a delineare un possibile percorso di promozione e coinvolgimento del volontariato quale supporto durante il servizio di trasporto scolastico. Da qui lidea progettuale di dare continuit, allargare e rafforzare lesperienza in corso, formando un gruppo di volontari, giovani e adulti, che nel contesto autobus potessero assumere una funzione educativa e di contenimento delle dinamiche complesse che si verificano nel viaggio di ritorno da scuola a casa.

COMUNI COINVOLTI NELLA OBIETTIVI DEL PROGETTO

SPERIMENTAZIONE

Nasce cos il progetto On Board formazione psico-pedagogica di volontari per laccompagnamento sugli autobus scolastici. Il progetto si proposto di sperimentare la formazione e il coinvolgimento sugli scuolabus di volontari giovani che avessero compiuto i 18 anni e adulti, inizialmente in due realt pilota, il Comune di Bagnolo in Piano e il Comune di Quattro Castella, per valutarne la fattibilit e lattuabilit concrete e poterle poi eventualmente proporre in modo diffuso sul territorio. I Comuni di Bagnolo in Piano e di Quattro Castella, che si sono resi disponibili dopo aver partecipato a diversi incontri di coprogettazione, sono stati individuati sulla base di caratteristiche specifiche dei rispettivi territori:

- Il Comune di Bagnolo in Piano, da sempre molto attento alla realt giovanile ha attivato, negli anni, progetti rivolti a ragazzi di et diverse: Gancio Originale, Informagiovani, Educatore di strada. Ha, inoltre, una sezione Auser molto attiva, che copartecipa ad iniziative sociali e culturali diverse, collaborando prevalentemente con lAmministrazione Comunale e le scuole. Attualmente, particolarmente delicato risulta il percorso che serve il campo nomadi, situato in una zona intercomunale tra Bagnolo e Reggio Emilia. - Il Comune di Quattro Castella presenta un territorio che si sviluppa in lunghezza tra le frazioni di Puianello e Roncolo e offre un servizio di trasporto scolastico che copre una tratta piuttosto lunga. Era quindi abbastanza forte la necessit di prevedere sullo scuolabus un accompagnatore che rimanesse con i ragazzi per la durata del viaggio da scuola a casa. LAmministrazione Comunale inoltre, anche attraverso i contributo del Consiglio Comunale dei ragazzi, che nellanno scolastico ha riflettuto in particolare sulle dinamiche legate al bullismo, ha promosso iniziative per prevenire fenomeni simili, coinvolgendo la scuola e le famiglie dei ragazzi, potendo contare su una rete di volontari molto attiva, a diversi livelli, su tutto il territorio del Comune. Attraverso il progetto On board, quindi, si cercato di qualificare maggiormente il servizio di trasporto scolastico e di promuovere forme di volontariato per far crescere una comunit solidale. Lobiettivo di facilitare il dialogo, la solidariet e le dinamiche relazionali che si verificano sugli scuolabus diventato occasione per stimolare forme di partecipazione attiva alla cittadinanza sia nei giovani che negli adulti, la cui presenza sugli

scuolabus ha costituito un importante esempio di impegno civile e del prendersi cura dellaltro e ha favorito lo scambio intergenerazionale. REPERIMENTO DEI VOLONTARI Le persone che hanno offerto la loro disponibilit a partecipare al progetto sono state contattate prevalentemente attraverso lAssociazione Amici di Gancio Originale, nata da un progetto avviato nel 1991, che negli anni ha assunto dimensioni qualitative e quantitative importanti fino a contare 400 volontari. Sono state coinvolte anche lAssociazione Internazionale Amici di Reggio Children e associazioni di volontariato presenti sul territorio del Comune di Bagnolo in Piano e di Quattro Castella, tra cui lAuser, Associazione per lautogestione dei servizi, la Croce Rossa e i gruppi scout. La promozione di On Board avvenuta attraverso canali diversi, in primis gli Uffici Scuola e gli Istituti comprensivi dei due Comuni, che hanno promosso incontri con le famiglie e organizzato momenti pubblici di comunicazione del progetto. Si cercato di dare visibilit alliniziativa anche in occasione di eventi particolari e in luoghi di aggregazione dei due Comuni. T.I.L., lazienda di trasporti partner del progetto, ha offerto la possibilit di appendere sugli autobus di linea urbana della citt di Reggio Emilia le locandine promozionali. Nella fase iniziale di promozione, inoltre, per diffondere e far conoscere limportanza e il significato del progetto ad un pubblico pi ampio, si scelto di pubblicare articoli dedicati sulla stampa locale e sui giornali a cura dellAmministrazione dei due Comuni coinvolti.

Importante, quindi, stato il coinvolgimento di una pluralit di soggetti diversi, che, in modo autonomo, ma sempre facendo rete tra loro, hanno saputo far conoscere il progetto e coinvolto i volontari che lo hanno poi realizzato. I volontari coinvolti sul progetto sono stati in tutto 21: 16 nel Comune di Bagnolo in Piano e 5 nel comune di Quattro Castella. Per i volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro competenza sono state previste forme di agevolazione e bonus per la fruizione di servizi culturali, ricreativi e sportivi: ingressi gratuiti e sconti presso piscine, palestre, cinema, librerie e negozi oltre a un servizio di trasporto gratuito per le localit di mare nel periodo estivo. ARTICOLAZIONE DEL PRERCORSO FORMATIVO Il progetto On board ha avuto come obiettivo quello di formare volontari, giovani e adulti, motivati ad offrire un servizio di accompagnamento sugli autobus scolastici, creando una rete di persone con competenze specifiche per rispondere alle esigenze presenti e migliorare il trasporto scolastico. Ediventato cos occasione per offrire ai volontari un percorso formativo di gruppo che tenesse dentro competenze teoriche spendibili anche sul campo nellaccompagnamento sugli scuolabus. Il corso ha previsto due edizioni, che hanno proceduto contemporaneamente e parallelamente, una sul territorio di Bagnolo in Piano e una sul territorio di Quattro Castella.

I volontari, suddivisi per Comune, hanno frequentato il corso di formazione nelle sedi messe a disposizione dai Comuni stessi. Il progetto si suddiviso in due parti: una parte iniziale pi teorica prima dellavvio dellesperienza diretta di accompagnamento sugli autobus e una seconda parte, che si svolta durante il servizio di accompagnamento volontario, nella quale, attraverso lavoro a piccolo gruppo si sono discussi casi, si sono analizzate situazioni e possibili rilanci e azioni. Il percorso formativo, della durata di 44 ore complessive, ha avuto inizio nel mese di novembre 2006 ed terminato nel mese di giugno 2007. Inizialmente i volontari sono stati coinvolti, attraverso colloqui e interviste di gruppo, al fine di approfondire la motivazione, le aspettative e le perplessit nei confronti del progetto. Pi nello specifico, attraverso colloqui motivazionali allinizio del percorso, si cercato di verificare le capacit dei volontari coinvolti di stare bene con gli altri e di relazionarsi in modo adeguato nelle situazioni difficili. In un secondo momento i colloqui, individuali e di gruppo, hanno sondato la motivazione e la capacit di sostenere limpegno. Le docenze sono state tenute da due psicologhe consulenti di Reggio Children, con significativa esperienza di lavoro sul territorio, dalla prevenzione alla promozione del benessere, all'intervento in situazioni problematiche: - Dottoressa Luana Pensieri, progetto del Comune di Bagnolo in Piano. - Dottoressa Silvia Argini, progetto del Comune di Quattro Castella.

Entrambe hanno seguito i volontari con azioni di sostegno e consulenza, anche individuale, durante lintero anno scolastico. Il corso ha cercato di fornire elementi di conoscenza e di comprensione delle dinamiche comportamentali, di interpretazione dei linguaggi e dei rituali di bambini e adolescenti, aumentando la capacit di comunicazione, fatta di ascolto e dialogo. L'approccio previsto per gli interventi stato di tipo interattivo, con riferimento a nozioni di psicologia dellet evolutiva e alla teoria sistemica della comunicazione, che offre validi supporti per affrontare la gestione dei conflitti. Le docenti, attraverso incontri in cui sono state riportate le analisi delle situazioni incontrate e vissute dai volontari, hanno avuto modo di accompagnare in itinere lesperienza. Lobiettivo stato sostenere i volontari nella motivazione e nellimpegno, nonch nellelaborazione, anche durante la fase operativa, delle situazioni emergenti e delle possibili azioni da intraprendere, anche a piccolo gruppo. Il lavoro di gruppo ha permesso di sperimentare alcune tecniche di osservazione e valutazione delle situazioni che si possono verificare sui mezzi di trasporto, grazie al confronto fra i partecipanti ed alla supervisione delle due docenti; si fatto ricorso anche a simulazioni e tecniche di gioco guidato. A partire dal mese di gennaio 2007 cominciata la fase sperimentale di accompagnamento sugli scuolabus. Limpegno richiesto a ciascun volontario stato quantificato in due/tre ore settimanali, per uno/due viaggi a settimana. Per ogni viaggio di trasporto scolastico stato previsto il coinvolgimento di due persone, che potessero garantire il servizio anche in caso di malattia o altri impegni da parte di uno degli accompagnatori.

Ai volontari stato richiesto un protagonismo attivo nella gestione delle relazioni con e tra bambini e adolescenti durante il viaggio da scuola a casa. In prima persona hanno negoziato regole e divieti, per creare contenimento da un lato e dallaltro mediare nelle situazioni di conflitto. Hanno gestito attivit di socializzazione allinterno del gruppo e hanno cercato di interpretare i fenomeni che si sviluppavano di volta in volta sullautobus e di coinvolgere bambini e ragazzi nella ricerca di un clima sereno e socializzante. DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO I due gruppi di volontari hanno prodotto diversi materiali documentativi che cercano di tratteggiare e restituire il significato dellesperienza. Il gruppo di Quattro Castella ha realizzato un video nel quale i volontari, al termine del percorso, incontrano alcuni dei ragazzi che durante lanno hanno accompagnato sullo scuolabus e li intervistano sul significato che ha avuto la loro presenza. Il gruppo di Bagnolo in Piano ha realizzato una raccolta di immagini, frasi e frammenti di conversazioni dei volontari, dei bambini e dei ragazzi che hanno accompagnato sugli scuolabus e testimonianze degli autisti. Lesperienza stata monitorata e seguita dalle responsabili di progetto per Reggio Children, dottoresse Elisa Bagni e Benedetta Barbantini.

Alla fine del percorso stato proposto ai volontari che hanno preso parte al progetto un questionario per verificare senso e significato dellesperienza e comprenderne lestensione in altra realt. Per quanto riguarda la diffusione degli esiti formativi, sar molto importante produrre un documento che racconti lesperienza condotta, anche attraverso la voce dei protagonisti, e costituisca un strumento efficace di divulgazione delliniziativa sperimentata tra i giovani, le associazioni di volontariato, le amministrazioni locali e i sistemi scolastici interessati al tema dei percorsi casa-scuola come esperienze di amicizia, dialogo, solidariet e mobilit sostenibile.

GANCIO E LE SUE RETI

La parola agli studenti SFP (h.10,00-11,00) - Presentazione delle esperienze di tirocinio (Rossana
Associazione di Promozione Sociale
Sede Legale Via Rousseau n 3/1, 42100 Reggio E milia - tel. 349 71.90.911 fax . 0522-28.66.92 codice fiscale: 91130310351 info@amicidigancio.com www.amicidigancio.com

GANCIO E LUNIVERSIT ALUNNI STRANIERI A SCUOLA: GANCIO E UNIVERSITA' INSIEME SUL TERRITORIO REGGIANO Seminario provinciale per raccontare una collaborazione 24 giugno 2008 h. 9-13 Facolt Scienze della Formazione, viale Allegri 9, aula 7 (2 piano) RE PROGRAMMA

Cavatorti, SPV Tirocinio) -Laboratorio ludico per l'alfabetizzazione degli alunni di lingua straniera (Caterina Muzzupappa, scuola primaria G.Pascoli, Re) -L'accoglienza di una bambina di classe 4a (Matteo Muratori, scuola primaria S. Giovanni Bosco, Re) -Stare bene nella scuola dell'infanzia (Laura Castagnoli, Zannoni Montanari Ilaria e Bigi Anastasia scuola infanzia Montecavolo, Re)

La parola alle scuole ospitanti (h. 11,00-11,20)


L'integrazione nella scuola dell'infanzia (Elena Gasparini, scuola Fism Lari, Re) 2 anni di Gancio con La stanza di Dante (Cinzia Conti, scuola primaria Lepido, Re) Dibattito La

(h. 11,30-12,30)

parola ai presenti

La parola alle istituzioni (h. 9,00-10,00)


Apertura

( Prof.ssa Roberta Cardarello, Preside Facolt ) Cos' Gancio (Dott.ssa Deliana Bertani, AUSL) Alunni stranieri a Re (Dott.ssa Matilde Paioli, USP di RE) Cosa ha fatto Gancio con il CdL di SFP (Mariella Cantini, Gancio) Cosa ha fatto il CdL con Gancio (Dott.ssa Mariangela Pasciuti coordinatore tirocinio Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria)

Conclusioni Prospettive

(h. 12,30-13)
Gancio (Referente CdL

di sviluppo SFP/Referente CdL SE)

Conduce: Alessandra Binco (SPV Tirocinio SFP)

UN PROGETTO IN ESPANSIONE LA STANZA DI DANTE

di Mariella Cantini
Questo progetto nato due anni fa ed ha visto coinvolti 8 Scuole, 14 Tirocinanti , 200 bambini di cui 50 immigrati. Obiettivo del Progetto Obiettivo primario di questo Progetto : il Benessere dei bambini immigrati ed autoctoni con difficolt di linguaggio , in modo particolare concedere ai bambini immigrati nella Scuola dellinfanzia e nella Scuola primaria una possibilit in pi di acquisire adeguatamente la lingua italiana. Modalit di realizzazione del Progetto 1. Intesa tra le Facolt di Scienza della Formazione dellUniversit degli Studi di MO-RE , sede di Reggio Emilia e lUnit Operativa di Psicologia Clinica DSM AUSL di Reggio Emilia con la collaborazione dellAssociazione di Promozione Sociale Amici di Gancio Originale . 2. Questultima ,nata nel febbraio 2006 , portandosi lesperienza quasi ventennale acquisita con il Progetto Gancio Originale, intende realizzare i propri scopi istituzionali attraverso le attivit di : Promozione di attivit volte a creare e mantenere il ben-essere di bambini,di adolescenti e di giovani Progetti di prevenzione e recupero del disagio giovanile

Lo sviluppo della disposizione dei giovani alla solidariet ed al dialogo con persone in condizione di svantaggio sociale me relazionale Realizzazione di progetti , come quello oggi esposto, volti allinfanzia in particolare situazione di disagio. Lesperienza condotta in via sperimentale nellanno scolastico 2006-2007 nella Scuole: Infanzia Lari , Primaria S.Vincenzo e Lepido pu essere considerata pi che positiva e si ripetuta questo anno scolastico nella Scuola dell?infanzia Lalbero delle Farfalle di Montecavolo, Scuola Primaria Lepido, Ca Bianca , G. Pascoli , S.Giovanni Bosco. Metodologia Individuazione delle scuole dove le Tirocinanti andranno ad operare in base alle richieste pervenuteci ed ai bisogni verificati . Le scuole coinvolte hanno dal 20% al 30% di bambini immigrati. Le difficolt delle scuole si evidenziano maggiormente durante lanno scolastico non potendo le stesse prevedere larrivo dei nuovi alunni immigrati . Individuazione insieme al Dirigente scolastico delle scuole interessate di un Docente che sia il Tutor dei Tirocinanti e si faccia carico dellandamento interno di questa esperienza. Individuazione di un percorso di dialogo e di scambio con i Docenti operanti nelle scuole coinvolte in modo che lintegrazione e laccoglienza dei bambini immigrati passi attraverso momenti di STIMOLAZIONE individuale e di GRUPPO per far crescere le capacit individuali

valorizzare il SAPER FARE aiutandoli nei percorsi scolastici. I progetti partono allinizio di Dicembre per terminare a Maggio . Ad ogni Tirocinante viene dato e discusso un Progetto predefinito dove si stabiliscono gli obiettivi e le azioni previste. Le Tirocinanti con le quali abbiamo lavorato sono state altamente motivate innescando e creando percorsi e adattando il progetto a misura di ogni singolo bambino. Cos sono nate favole, giochi , laboratori linguistici, si sono concretizzati nella scuola incontri tra genitori e bambini. La flessibilit di Gancio , tipica del Progetto, ancora una volta utilizzata e ha permesso di arricchirsi di nuovi percorsi, Nel corso degli incontri di verifica realizzati con gli studenti, i docenti delle scuola, i SPV sono emerse diverse osservazioni riguardanti i RISULTATI RAGGIUNTI : Notevole miglioramento degli alunni sul piano degli apprendimenti miglioramento delle capacit di relazione delle dinamiche del gruppo maggiore autostima dei bambini che si traduce con una maggiore fiducia in s e maggiore consapevolezza nelle proprie risorse. miglioramento della padronanza della lingua italiana

Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Pasciuti , nonch alla Preside Prof.ssa Cardarello che hanno creduto nel Progetto ed hanno condiviso con la nostra Associazione Amici di Gancio Originale questi momenti formativi dei Tirocinanti di Scienza della Formazione. E ancora un ringraziamento ai SPV che con me hanno accompagnato le studentesse durante il tirocinio.

ACCOGLIENZA ALLA SCUOLA DELLINFANZIA di Elena Gasparini LAssociazione Gancio Originale e la Facolt di Scienze della Formazione Primaria, creando sinergie costruttive, hanno promosso la realizzazione de La stanza di Dante, progetto ideato con la finalit di sostenere e accompagnare bambini in condizioni di svantaggio socioculturale nel loro percorso scolastico, per lo pi collaborando allintegrazione e alla prima alfabetizzazione di bambini stranieri, di recente o recentissima immigrazione. La Stanza di Dante va alla scuola dellinfanzia: cos stato denominato il progetto che in via sperimentale stato proposto alla scuola dellinfanzia Elisa Lari, presso cui insegno, dalla Dottoressa Mariella Cantini, da anni attivamente impegnata nellideazione delle iniziative pedagogico-culturali degli Amici di Gancio Originale. Il progetto La Stanza di Dante aveva, infatti, mosso i suoi primi passi allinterno di scuole primarie e non si era ancora affacciato sulla soglia della scuola dei pi piccoli, la scuola dellinfanzia. Dai colloqui della Dottoressa Cantini con la direttrice della scuola dellinfanzia Elisa Lari, Dottoressa Carmela Adani, emersa la concreta opportunit di procedere alla sperimentazione del progetto in un altro ordine di scuole. La rilevante presenza di bambini di lingua e cultura cinese ha motivato la direttrice della scuola ad accogliere favorevolmente liniziativa proposta e ad individuare nelle due

sezioni dei bambini di cinque anni gli ambiti pi idonei per questa azione educativa. Il progetto, ideato grazie agli apporti della Dottoressa Cantini e del supervisore Dottor Alessandro Ramploud, stato realizzato da due studentesse della Facolt di Scienze della Formazione Primaria in qualit di tirocinanti. Il nucleo centrale del progetto si connetteva allidea del viaggio, reale e simbolico trasferimento dalla Cina, paese dorigine dei bambini e delle loro famiglie, allItalia, meta delle loro peregrinazioni migratorie. Il canovaccio steso, una volta aperto il confronto con le insegnanti della scuola, ha subito modifiche e variazioni: la flessibilit dimostrata dagli ideatori del progetto ha suscitato lapprezzamento delle insegnanti e della direttrice. Nella prospettiva della contaminazione culturale e del riconoscimento dellaltro come persona che mi riguarda, da ascoltare ed accogliere, il lavoro svolto ha previsto il coinvolgimento di tutti i compagni di sezione e si incentrato sulla valorizzazione dei bambini stranieri a partire dalle competenze in loro pi spiccate, collegate alla motricit fine. Lautorinforzo cognitivo e la percezione di autoefficacia che ne sono scaturiti sono stati individuati come elementi propulsori in grado di far dimenticare la timidezza e limbarazzo provati nellesprimersi in una lingua che richiede notevoli sforzi di articolazione e memorizzazione dei suoni. Tale progetto, inoltre, ha avuto il pregio di connettersi alla cornice semantica della progettazione annuale di istituto dedicata alla narrazione (ascolto di storie, attivit e giochi linguistici, riproduzione orale e grafico-pittorica di libri letti e osservati).

Al termine del percorso stato raggiunto il traguardo ipotizzato: lorganizzazione e la produzione di micro-narrazioni di vita quotidiana. Gli obiettivi specifici a cui guardare per progettare le attivit in modo significativo si sono articolati intorno allidea di integrazione e convivenza educativa, al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze, allacquisizione di competenze linguistiche pi alte: ascoltare, accogliere e rispettare laltro; favorire e incrementare le opportunit di socializzazione; lavorare allintegrazione nel gruppo sezione dei bambini stranieri e in particolare cinesi; riconoscere e valorizzare le peculiarit linguistiche e culturali di ciascuno; affinare le capacit di espressione linguistica ed ampliare il bagaglio lessicale in lingua italiana. Il progetto mi ha visto nella veste inconsueta di tutor di tirocinio, riservandomi il ruolo privilegiato dellosservatore che pu leggere gli eventi con quel minimo di distanziazione emotiva propria di chi fuori e non dentro levoluzione delle tracce. Indirizzato ai bambini di lingua e cultura cinese iscritti nelle due sezioni di cinque anni della scuola (Luisa, Jia Hao, Maicol ed Elisa), il progetto ha reso partecipi tutti i compagni, che si sono avvicendati accanto a loro, a piccolo o grande gruppo. Partire dai paesi di provenienza di ciascun bambino, collegandosi in tal modo al tema del viaggio proposto inizialmente, si rivelata unintuizione felice, vedendo con quale entusiasmo, nelle due sezioni, sono stati accolti mappamondo e planisfero.

Il gioco, proposto a grande gruppo, richiedeva di conoscere il luogo di nascita o di provenienza di tutti i bambini della sezione e poi mostrarlo e segnalarlo sulla carta geografica. Ogni bambino, pennarelli alla mano, ha colorato la nazione di provenienza e le carte sono state appese in salone in uno spazio dedicato a documentare il progetto.

I due incontri successivi si sono svolti a piccolo gruppo in salone e in atelier. I bambini cinesi che hanno frequentato la scuola dellinfanzia Elisa Lari si sono sempre distinti nelle abilit legate alla manualit e motricit fine. La costruzione di aeroplani e barchette di carta, sullesempio di Jia Hao, Elisa, Maicol e Luisa, non ha per sortito leffetto sperato: i compagni non hanno potuto ascoltare nessuna spiegazione a parole, ma solo osservare precisi movimenti delle mani eseguiti al replay e al rallentatore pi e pi volte.

Sar il caso di provare in altro modo, magari con lascolto di una storia intitolata Lao Lao, una fiaba cinese. La protagonista, abilissima intagliatrice di carte e tessuti, ha incuriosito i bambini che con gioia hanno voluto cimentarsi nel ritagliare fiori che parevano ricamati alluncinetto. La lettura della storia ha lasciato spazio ad una conversazione nella quale a intervenire sono stati quasi unicamente i bambini di lingua madre italiana.

Lavorando a medio gruppo in salone, lidea stata quella di inventare una storia, estraendo a sorte protagonisti, ambientazioni e tempi da un sacchetto che conteneva diverse possibili scelte. Ad ogni bambino veniva chiesto di disegnare un personaggio e, nellincontro successivo, linvenzione del testo si concretizzata grazie ai contributi dei bambini, guidati dallinsegnante. Qualche timido ma incoraggiante tentativo di proferire parola c stato anche da parte di Maicol e Luisa. Lallestimento della cornice del racconto ha tenuto impegnato lo stesso piccolo gruppo delle due volte precedenti nel ritagliare ed applicare su un cartellone blu notte tutti i protagonisti. Finalmente giunto il momento di rappresentare davanti ad un pubblico curioso e molto attento (le due sezioni riunite in salone) la storia inventata, animando la scena, anche se con gesti appena accennati.

Ogni bambino, al momento della prima comparsa del personaggio da lui ideato, doveva pronunciarne il nome e applicarlo col velcro sul cartellone blu. Tutti hanno svolto il loro compito: le voci a volte giungevano flebili, ma non ne mancata neanche una. Gli ultimi quattro incontri sono stati dedicati ad accogliere i genitori, in un caso la sorella, di ciascun bambino cinese. Le famiglie hanno risposto mostrando disponibilit e attenzione alle richieste loro rivolte: scrivere i giorni della settimana e i numeri in cinese e insegnarne la pronuncia, far assaggiare un

piatto tipico cinese, tradurre in cinese i nomi dei bambini italiani presenti, leggere una storia in cinese traducendola poi in italiano.

Il coinvolgimento delle famiglie stato graditissimo tanto ai bambini cinesi che hanno visto i loro genitori insegnare e raccontare ai loro amici italiani, quanto ai bambini italofoni, protesi allascolto e allincontro con una realt nuova e affascinante. Il progetto si articolato in incontri a cadenza settimanale ed durato complessivamente tre mesi. La documentazione per rendere visibile il progetto a genitori, alunni ed insegnanti si avvalsa di strumenti di volta in volta differenti: appunti, fotografie e registrazioni delle conversazioni tra bambini, riprese con la telecamera degli incontri con i genitori. In un angolo del salone campeggiavano scatti e immagini dei bambini intenti al loro lavoro creativo e dascolto, fiori di carta, barchette, aeroplani, trascrizioni di dialoghi e scambi dopinione, ricostruzioni delle varie fasi di realizzazione della storia inventata e, a illustrare la fase conclusiva del percorso, il cartellone-sfondo della narrazione rappresentata. La scelta dello spazio da dedicare alla documentazione scaturisce da una motivazione ben precisa: dare massima visibilit al percorso intrapreso, sia per chi vi ha preso parte (i bambini), sia per chi, da osservatore esterno, pu scorgerne descrizioni e valenze (insegnanti e genitori). La valutazione, volta alla ricognizione del raggiungimento degli obiettivi individuati, si esprime nella ricerca di tracce e linee di accoglienza, socializzazione, integrazione e accrescimento delle competenze linguistiche e del bagaglio lessicale. Credo che, in tal senso, il progetto abbia corrisposto alle mete e ai traguardi prefigurati. Accogliere cercando di creare il clima, le attitudini, gli atteggiamenti orientati allapertura e allascolto gi integrare,

includere i bambini stranieri tra noi, nelle nostre scuole, nei nostri orizzonti culturali. Al termine degli incontri, Maicol ritornava in sezione e si mostrava tutto compreso nel suo nuovo ruolo: Maestra, posso dire a tutti i numeri in cinese?. Quanto allacquisizione di pi elevate competenze linguistiche e lessicali in lingua italiana, tutto ha fatto laccoglienza festante dedicata a Maicol, Elisa, Jia Hao, Luisa e ai loro familiari. I bambini cinesi, cos desiderosi di comunicare la gioia di sentirsi apprezzati e accolti, hanno impiegato tutte le loro energie per trovare le parole, per esprimersi nella lingua italiana cos difficile, ma, ora che sincarnava in volti e gesti accoglienti, forse pi vicina. La valorizzazione di una cultura altra passa attraverso lopportunit di essere maestri per un giorno nel ritagliare, capovolgere, incrociare pezzi di carta inerti e farli diventare forme tridimensionali di oggetti prima inesistenti. I bambini di madre lingua italiana hanno incontrato la cultura cinese scoprendo, nel gioco degli origami, il precoce apprendistato alle figurazioni matematiche e geometriche. Hanno intuito, con limmediatezza delle illuminazioni infantili, le difficolt e la fatica poderosa che affronta un bambino cinese intento ad imparare una lingua cos lontana dalle sonorit delle brevissime parole materne, simultanea espressione di significato e suono. Elisa e Maicol, poco prima che si concludesse lanno scolastico, hanno avuto il loro debutto in societ: dopo i numerosi inviti a feste di compleanno di compagni di sezione, finalmente i genitori hanno acconsentito ad accompagnarveli, rendendoli, in tal modo, sconfinatamente felici.

Noi insegnanti abbiamo voluto leggere in questo il frutto pi maturo di una esperienza fortemente motivante e formativa.

Relazione finale Progetto Gancio


Scuola primaria G. Pascoli
Nell'ambito del Progetto Gancio, promosso dalla facolt di Scienze della Formazione Primaria dell'universit di Modena e Reggio Emilia con la collaborazione dell'associazione Gli amici di Gancio, la scuola primaria G. Pascoli ha potuto beneficiare della disponibilit di una tirocinante per sviluppare un percorso formativo rivolto principalmente agli alunni stranieri inseriti nella scuola. Grazie alla disponibilit e alla collaborazione della Prof.ssa Rossana Cavatorti, referente per l'Universit e della Prof.ssa Mariella Cantini dell'associazione Gli amici di Gancio si potuto avviare il progetto tramite lo svolgimento del tirocinio universitario della studentessa Caterina Muzzupappa. L'attivit, concordata in via preliminare con le responsabili del progetto, la dirigenza dell'istituto e la docente referente di sede, Sig.ra Santina Abate, ha previsto la realizzazione di due progetti integrati, da svolgersi nel periodo Febbraio/ Maggio 2008 ed

articolati in una presenza a scuola della tirocinante per 3 giornate settimanali, per complessive 80 ore. In particolare, dopo un primo momento di osservazione dei bambini allinterno dei gruppi-classe, la tirocinante intervenuta in affiancamento ai docenti di plesso per la realizzazione di un progetto di alfabetizzazione gi avviato nella scuola ed ha inoltre realizzato un percorso parallelo, con modalit di lavoro a piccolo gruppo, rivolto allaffermazione dellidentit dei bambini stranieri. La studentessa, partendo dalla storia personale dei singoli alunni, ha poi ricostruito il viaggio personale che li ha portati nel nostro paese facendo riferimento alle dinamiche che lo hanno caratterizzato attraverso giochi, racconti ed attivit espressive grafico-pittoriche. Attenta ai bisogni dei singoli alunni, si sempre confrontata con le insegnanti di classe e con la referente del progetto, dedicando molto interesse alla programmazione e alla progettazione delle attivit. Il progetto ha visto i bambini particolarmente coinvolti ed entusiasti. Questi hanno avuto modo di raccontare e ricostruire la loro storia personale sentendosi protagonisti nei confronti dei compagni.

Via via aumentata la propria autostima e il senso di appartenenza alla classe. Visti i risultati ottenuti e la soddisfazione generale delle varie figure professionali che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, sarebbe quindi molto interessante poter usufruire di questa collaborazione anche in futuro, con possibili maggiori risorse. Auspicando nella possibilit che l'Universit continui a sostenere e promuovere queste valide iniziative, confermiamo la disponibilit del nostro Istituto nel portare avanti simili laboratori rivolti ad un numero di bambini stranieri, che tendenzialmente tende sempre ad aumentare e a caratterizzare l'utenza delle scuole cittadine. Il Dirigente Scolastico Docente Referente Dott.ssa Carla Canedoli Santina Abate

GANCIO WELCOME
Progetto Gancio Welcome percorsi di accoglienza e accompagnamento per minori con esperienze migratorie in situazioni scolastiche o parascolastiche
Nel periodo ottobre 2006 aprile 2007 stato realizzato un corso di formazione per mediatori interculturali attraverso un progetto co-finanziato dallUnione Europea per la Mediazione Interculturale, approvato dalla Provincia di Reggio Emilia nellagosto 2006 e promosso dallAzienda USL di Reggio Emilia, realizzato in collaborazione con lente di formazione CESVIP di RE. Hanno partecipato 18 fra ragazzi e ragazze autoctoni e immigrati di 2generazione in possesso di diploma di scuola media superiore La specificit del suddetto corso stata quella di fornire ai partecipanti elementi di conoscenza della mediazione interculturale

strumenti e conoscenze riguardanti lorganizzazione scolastica metodologie dellapproccio al gruppo classe e al bambino nel contesto educativo strumenti per mediare lintegrazione e contenere gli eventuali episodi di criticit
Lidea di questo corso nata da un duplice imput : 1)l esperienza ormai di parecchi anni fatta da Gancio Originale con le Stanze di Dante workshop di accoglienza per ragazzi di recente immigrazione

2) il lavoro dellUnit operativa di Psicologia Clinica fatto nella scuola, spesso in rete con i servizi sociali del Comune di Reggio per quei bambini che dimostrano il loro disagio nel processo migratorio con comportamenti destrutturati i processi di apprendimento, la dinamica del gruppo classe, le relazioni con gli adulti. lAssociazione Amici di Gancio Originale contemporaneamente allo svolgimento del corso ha presentato e ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Manodori che ha consentito di poter iniziare il progetto Gancio Welcome in due situazioni scolastiche . Sono state attribuite due borse di studio della durata di 200 ore ognuna per due mediatori interculturali selezionati attraverso un bando tra coloro che avevano preso parte al corso di formazione. Il progetto ha preso avvio nel dicembre 2007 attraverso una collaborazione e una co-progettazione con le scuole individuate. LElementare Collodi e Media Leonardo sono state identificate come punto di partenza di questo progetto in quanto conosciute precedentemente sia per l esperienze fatte con Gancio Originale sia per essere state sede di tirocinio per i partecipanti al corso sia sulla base del rilevamento dei bisogni specifici e delle caratteristiche territoriali e costitutive del tessuto sociale in cui sono inserite; le scuole individuate, infatti, registrano al loro interno una percentuale di alunni immigrati superiore al 50%. In ogni suola sono state individuate, attraverso la collaborazione dellinsegnante referente interno del progetto, le classi che per caratteristiche e bisogni avrebbero potuto beneficiare maggiormente dellintervento e delle risorse del mediatore

interculturale. Lesperienza iniziata con una co- costruzione a pi mani del progetto dintervento che vede come soggetti partecipanti linsegnante referente, i coordinatori del progetto per lAssociazione Amici di Gancio Originale, le capacit relazionali e tecniche del mediatore e le caratteristiche e peculiarit portate del gruppo classe, la sua composizione, le dinamiche che si creano al suo interno, le caratteristiche di genere, la fase del ciclo di vita, lappartenenza sociale e culturale, la storia migratoria, la connessione con il contesto cittadino, la possibile correlazione con le famiglie dorigine degli alunni.

Gli obiettivi principali di questo progetto riguardano la possibilit di creare un ponte fra le appartenenze culturali cogliendo e lavorando sia su aspetti di appartenenza, identit e quindi di stima e autostima dei ragazzi, sia sugli aspetti evolutivi legati alle caratteristiche dellet e delle dinamiche relazionali ad esse associate, nellintento di creare momenti di decompressione dove i vissuti possono essere messi in comune e dove lenergia pu essere incanalata attraverso modalit e strumenti costruiti sulla base della rilevazione degli specifici bisogni.
Amina Boumrine la mediatrice interculturale che lavora presso la scuola Media Leonardo, Fabrizio Degola ricopre il medesimo ruolo presso la scuola Elementare Collodi. In entrambi i contesti il progetto ha preso avvio con una fase di osservazione del gruppo classe, nella sua interezza, e nelle dinamiche che si vengono a creare nel grande gruppo, piccolo gruppo e vari sottogruppi e nelle caratteristiche dellindividualit di ogni alunno.

Attualmente Amina condivide con linsegnante referente un progetto riguardante la connessione delle identit culturali dei ragazzi e la conoscenza di luoghi e spazi cittadini, percorsi di mediazione linguistica e la finalit di creare un ponte di mediazione comunicativa e di appartenenza culturale con le famiglie dorigine degli alunni;
Fabrizio ha condiviso con gli insegnanti la costruzione di un percorso sul viaggio nei luoghi dorigine dei bambini attraverso percorsi di condivisione di aspettative, connessioni relative a immagini, suoni e simboli e giochi dei relativi paesi e prevedendo la presenza a scuola della madre di un bambino per leggere una fiaba della cultura dappartenenza. Il termine dei due interventi previsto nel mese di maggio.

Mediazione Interculturale Progetti di lavoro svolti attraverso le due borse di studio assegnate allassociazione Gli Amici di Gancio Originale Relazione a cura di: Dott.ssa Mariella Cantini Dott.ssa Francesca Tirelli Le due borse di studio della durata di 200 ore ognuna, ottenute dallAssociazione Gli Amici di Gancio, attraverso il finanziamento dalla Fondazione Manodori, sono state utilizzate per lavorare sul progetto dellintercultura in due scuole del territorio cittadino. Fabrizio Degola e Amina Boumrine, i due mediatori interculturali che hanno lavorato sul campo, sono stati selezionati attraverso bando pubblico tra i partecipanti al corso di formazione per mediatori interculturali svoltosi nellanno 2007 presso CESVIP di Reggio Emilia. I mediatori sono stati coordinati e supervisionati attraverso riunioni e incontri periodici da Dott.ssa Mariella Cantini Educatrice Professionale e Dott.ssa Francesca Tirelli, psicoterapeuta, riferimenti per il coordinamento pedagogico lelaborazione delle dinamiche relazionali emergenti. Il progetto ha preso avvio nel dicembre 2007 attraverso una collaborazione e una co-progettazione con le scuole individuate per la realizzazione dellesperienza. Tali scuole, Elementare Collodi e Media Leonardo sono state identificate come punto di partenza di questo progetto in quanto conosciute

precedentemente attraverso lesperienza degli stage del corso di formazione e in seguito al rilevamento dei bisogni specifici e delle caratteristiche territoriali e costitutive del tessuto sociale delle scuole reggiane; le scuole individuate, infatti, registrano al loro interno una percentuale di alunni immigrati superiore al 50%. In ogni scuola sono state individuate, attraverso la collaborazione dellinsegnante referente interno del progetto, le classi che per caratteristiche e bisogni specifici avrebbero potuto beneficiare maggiormente dellintervento e delle risorse del mediatore interculturale. Lesperienza iniziata con una co - costruzione a pi mani del progetto dintervento che vede come soggetti partecipanti linsegnante referente, il mediatore interculturale e i supervisori del progetto. Per costruire la proposta del progetto di lavoro di mediazione interculturale stato prioritario il rilevamento dei bisogni e dei vincoli presenti nella scuola scelta per il progetto, losservazione delle risorse del contesto sociale ed educativo del territorio reggiano, la rilevazione delle capacit relazionali e tecniche specifiche portate dal mediatore interculturale e le caratteristiche e peculiarit caratterizzanti il gruppo classe:la composizione del gruppo, le dinamiche che si creano al suo interno, le caratteristiche di genere, la fase del ciclo di vita degli alunni, la loro appartenenza sociale e culturale, la storia migratoria, la connessione con il contesto cittadino, la possibile correlazione con le famiglie dorigine degli alunni. Gli OBIETTIVI macro dei due progetti costruiti sulle due realt scolastiche riguardano la possibilit di creare un ponte di appartenenze culturali cogliendo e lavorando sia su aspetti di appartenenza, identit e quindi di stima e autostima dei ragazzi, sia sugli aspetti evolutivi legati alle caratteristiche

dellet e delle dinamiche relazionali ad esse associate, nellintento di creare momenti di decompressione dove i vissuti e i racconti delle storie personali possono essere messi in comune e dove lenergia pu essere incanalata attraverso modalit e strumenti costruiti sulla base della rilevazione degli specifici bisogni. In particolare il mediatore interculturale nella scuola: - aiuta le relazioni tra le strutture di accoglienza e gli alunni che arrivano da altri Paesi; - favorisce la riflessione sulle differenze e le somiglianze tra realt diverse; - offre elementi per avviare un confronto tra universi simbolici diversi; - innesta processi di cambiamento come risposta a bisogni specifici e a beneficio di tutta la scuola. Lintervento di mediazione si svolge su cinque piani: - orientativo informativo: il mediatore informa, traduce, avvicina al servizio, lo rende comprensibile e accessibile; - linguistici comunicativo: la comunicazione traduzione, bisogno di capire ci che viene detto. Il mediatore ha il compito di prevenire i conflitti, di chiarire ci che implicito, di dare voce alle domande silenziose; - psico-sociale e relazionale: su questo piano lattenzione si sposta sulle relazioni, sullanalisi dei bisogni e delle domande: capire ci di cui le parti hanno bisogno importante. La funzione che il mediatore ha di contenitore delle emozioni e delle ansie risulta perci basilare; - culturale: sul piano dellincontro tra culture intese come insieme di valori il mediatore deve saper porsi come fonte per entrambi, per questo importante che la

figura del mediatore conosca in modo approfondito il Paese daccoglienza; - piano educativo riparativo: allinterno delle scuole il mediatore svolge unattivit di tutoraggio, accompagnando il minore nel processo di integrazione e favorendone i processi dapprendimento. Amina Boumrine ha lavorato come mediatrice interculturale presso la scuola Media Leonardo; Fabrizio Degola ha ricoperto il medesimo ruolo presso la scuola Elementare Collodi. In entrambi i contesti il progetto ha preso avvio con una fase di osservazione del gruppo classe, nella sua interezza, e nelle dinamiche che si vengono a creare nel grande gruppo, piccolo gruppo e vari sottogruppi e nelle caratteristiche dellindividualit di ogni alunno. - Amina ha realizzato in collaborazione con linsegnante referente un progetto riguardante la connessione delle identit culturali dei ragazzi e la conoscenza di luoghi e spazi cittadini, percorsi di mediazione linguistica e la finalit di creare un ponte di mediazione comunicativa e di appartenenza culturale con le famiglie dorigine degli alunni; - Fabrizio ha condiviso con gli insegnanti la costruzione di un percorso sul viaggio nei luoghi dorigine dei bambini attraverso percorsi di condivisione di aspettative e connessioni relative a immagini, suoni, simboli, giochi e fiabe dei relativi paesi dorigine degli alunni. Nel corso degli incontri di verifica realizzati con gli insegnanti referenti dei progetti sono emerse diverse osservazioni riguardanti i RISULTATI REGGIUNTI: - notevole miglioramento degli alunni sul piano degli apprendimenti

miglioramento delle capacit relazionali delle dinamiche del gruppo classe (maggiore capacit degli alunni nel rispettare i tempi dei compagni e i rispettivi turni di parola) maggiore autostima degli allievi che si traduce con una maggiore fiducia in s e maggiore consapevolezza nelle proprie risorse miglioramento nella padronanza della lingua italiana arricchimento linguistico e culturale integrazione della consapevolezza di s attraverso possibili percorsi di identificazione multiculturale

I due interventi, della durata di 200 ore ognuno, si sono conclusi nel mese di maggio, in correlazione alla fine dellanno scolastico. Al fine di rendere pi analitica la descrizione dei progetti, alleghiamo le descrizioni degli interventi realizzati dai due mediatori nelle rispettive scuole sede di lavoro.

PROGETTO DI AMINA BOUMRINE: 1. CONTESTO DI APPARTENENZA Egitto Marocco Moldavia Russia Tunisia

Ucraina

diverse lingue ( Arabo, Italiano, Moldavo, Russo). 5. MODALITA DI INTERVENTO

Francese,

Inglese,

La maggior parte di questi ragazzini sono nati nei propri paesi dorigine e in seguito ci fu un ricongiungimento famigliare. 2. SETTORE AREA DINTERVENTO DEL PROGETTO Scuola Media Leonardo Da Vinci di Reggio Emilia 3. DESCRIZIONE DEL CONTESTO DOVE SI REALIZZA IL CONTESTO Scuola media con una grande percentuale di ragazzi con situazioni di svantaggio e diverse problematiche; un elevata presenza di immigrati di seconda e terza generazione che in certi casi pu raggiungere fino il 40% del totale degli alunni.

Lintervento si basa sulle tecniche del costruttivismo pedagogico rielaborando i temi trattati in piccoli gruppi. Lobiettivo principale quello di responsabilizzare e creare consapevolezza nei ragazzi della classe valorizzando e diffondendo le loro idee. Le attivit consisteranno in diversi incontri le cui tematiche saranno soprattutto: droghe e dipendenza; violenza e bullismo; criminalit, carcere e rispetto della legge. Incontri con relatori che hanno avuto esperienze nelle tre aree tematiche. Discussione in piccoli gruppi dei temi proposti con i relatori. 6. FASE DEL LAVORO

4. RISORSE RISCONTRATE Progetti fatti con la classe: disarmate (gruppi educativi Relazioni territoriali). Progetto La citt ti parla. il metodo usato per il Le audioguide progetto La citt ti parla in cui sono state fatte diverse uscite; una delle quali stata al Mauriziano. Lattivit da svolgere dai ragazzi era quella di osservare e descrivere il luogo e in seguito riportare il tutto su un CD per poi tradurlo in

Osservazione comportamento, relazione tra i compagni, utilizzo delle lingue. Affiancamento. Relazione e comunicazione tra i diversi soggetti allinterno della classe. Ascolto attivo/ creativo. Lavoro in grande gruppo sul clima della classe. Lavoro in piccolo gruppo gestione di eventuali conflitti allinterno del gruppo classe oppure tra se stessi e il mondo esterno.

7. OBIETTIVI DI QUESTO PROGETTO Consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Incremento della responsabilit e del rispetto verso se stessi e gli altri. Visione delle leggi come una potenzialit e non come una limitazione. Promuovere il decentramento del soggetto. Migliorare lautostima, stimolando cos laumento della fiducia in se stessi e negli altri

Scuola Insieme
Progetto di educazione interculturale. Di Fabrizio Degola Andrade Cunha Istituto ospitante progetto: Istituto comprensivo: G.Galilei Scuola Primaria: Carlo Collodi, via Veneri n57, 42100, Reggio Emilia Durata totale progetto: 200 ore, ripartite in 10 ore settimanali, nei giorni: luned, venerd, sabato 3-Dicembre 2007 10-Maggio 2008

Inizio progetto: Termine progetto: Relazione progetto

La mia permanenza come mediatore interculturale scolastico allinterno del progetto denominato Stanza di Dante, presso la scuola Primaria di Reggio - Emilia Carlo Collodi, appartenente allIstituto Comprensivo G. Galilei, ha avuto la durata di 200 ore. Il tempo impiegato per la realizzazione del progetto stato di 6 mesi, dal 9-dicembre 2007 al 10 maggio 2008, con una media oraria settimanale di 10 ore distribuite su 2-3 giorni lavorativi luned, venerd e sabato mattina. Prima di passare in rassegna le attivit realizzate e i metodi adottati durante la mia esperienza di formazione lavoro indispensabile spendere qualche parola per descrivere lIstituto Scolastico Elementare che mi ha ospitato, e dove questo si trova a Reggio Emilia. Larea dove ubicata la scuola, in cui ho prestato servizio, si trova di via Adua. Questa arteria, con le sua ramificazioni laterali, ospita

un zona di Reggio estremamente popolata, caratterizzata da una consistente concentrazione demografica e da un costante ed elevato flusso migratorio di diversa provenienza: dal sud Italia, da paesi comunitari ed extracomunitari, dato che rispecchia il giovane fenomeno presente a livello nazionale. Per unelevata richiesta di lavoro e un tasso di disoccupazione basso, la citt di Reggio Emilia , insieme alla sua provincia, al terzo posto in Italia come numero di stranieri presenti sul suo territorio, con una percentuale che tocca pi del 10% della popolazione, con un trand in continuo aumento che vede la provincia ospitare persone appartenenti a 144 nazionalit differenti. Questa realt di concentrazione socio urbanistica ha la sua normale trasposizione nelle scuole dellobbligo in cui il tasso di bambini stranieri, presenti nella scuola primaria, pari allincirca al 14.5%. sul totale. Per quanto riguarda invece la scuola che mi ha ospitato, questa presenta il 50% di bambini di origine straniera su un totale di 250 iscritti, fenomeno conforme al particolare quartiere di Reggio, dove si trova la scuola. Altro fondamentale dato per capire la tipologia di scuola lorganizzazione, o meglio la scelta educativa di come sono strutturate le lezioni e le giornate scolastiche. Nellistituto i genitori possono scegliere di iscrivere i propri figli al tempo normale: dal luned al: sabato dalle 8.00 alle 13.00, oppure al tempo a modulo con mensa, dal luned al venerd dalle 8.00 alle 17.00. Diversamente da altri istituti che praticano il tempo pieno e il rientro pomeridiano, in questa scuola il modello educativo prevede per ogni ciclo avente 2 sezioni, che queste debbano essere formate per met da bambini che frequentano il tempo normale e per laltra met da bambini che frequentano il tempo a modulo. Questo fa si che vi siano: un gruppo classe del mattino da luned al venerd

un altro gruppo classe del pomeriggio, in cui da 2 sezioni se ne ottiene una sola formata dai bambini frequentante il modulo, dal luned al venerd un gruppo classe del sabato, formato da tutti i bambini dello stesso ciclo che frequentano il tempo normale.

Con lobiettivo si di far stare insieme tutti i bambini della stessa et, ma con la conseguenza di far instaurazione dinamiche relazionali personali e di gruppo diverse tra i bambini, e tra bambini e gli insegnanti. Allinterno di questo contesto scolastico, il mio ruolo principale stato quello di progettare e realizzare percorsi educativi interculturali, che avessero come obiettivo quello di passare in rassegna alcuni aspetti culturali, di rilevanza pedagogica, appartenenti alle tradizioni dei paesi di provenienza di alcuni bambini presenti in classe. Ho fatto questo in modo da poter utilizzare altri codici, altri strumenti, altre rappresentazioni della realt e altri punti di vista, ma che richiamassero il comune vissuto quotidiano dei bambini. Lottica, il taglio di ogni mia iniziativa, stata quella di dare degli input che potessero permettere delle piccole rielaborazioni personali di ogni bambino, finalizzate alla valorizzazione del patrimonio di diversit presente in ogni contesto classe. I bambini che sono stati coinvolti sono quelli del II ciclo, nello specifico tutta la sezione B, e parte della sezione A, che frequentano il tempo normale. In queste classi la docenza ripartita nel seguente modo: per ogni sezione ci sono almeno 3 insegnanti delle materie principali: 1 per le materie logico-matematiche e scientifiche 1 per le materie linguistiche-antropologiche 1 per linsegnamento della lingua inglese

Per un totale di almeno 6 insegnanti che hanno modo di scambiarsi nel pomeriggio e il sabato mattina nelle 2 sezioni che si formano. Osservazioni allinterno della classe Il numero di bambini, con cui ho avuto lopportunit di lavorare, durante la mia esperienza stato pari a 35 Tra questi la variabilit si espressa da diversi punti di vista: let lo sviluppo cognitivo Il livello di apprendimenti raggiunti Il comportamento tenuto le diverse provenienze, (altre parti dItalia, paesi comunitari e non) il livello di conoscenza dellitaliano altre lingue parlate il percorso di immigrazione compiuto il tempo trascorso in Italia.

Nelle due classi ci sono, infatti, bambini con provenienza comunitaria ed extracomunitaria con una maggior incidenza di bambini provenienti dal continente: africano: Egitto, Marocco, Tunisia, Ghana, Senegal, Nigeria, Mali. euro-asiatico: Albania, Turchia, Rep. Ceca, Germania, Bangladesh, Cina sud americano: Brasile, Santo Domingo.

Per quanto riguarda il tempo di permanenza in Italia dei bambini stranieri, troviamo che: una buona parte nata in Italia da genitori di origine straniera, ha frequentato il nido e la materna a Reggio Emilia ed in grado di parlare sia litaliano che la propria lingua dorigine. Alcuni di loro non conoscono ancora la terra dorigine dei genitori alcuni di loro sono figli di famiglie neo-arrivate sul territorio reggiano, meno di 1 o 2 anni, che stanno imparando la lingua italiana altri sono invece bambini che si sono appena ricongiunti con i genitori, dopo alcuni anni, ai quale oltre allaspetto linguistico e di adattamento, si aggiungono una parte di nuove dinamiche famigliari da ricostruire.

Una dato interessante e significativo, se andiamo a prendere in considerazione i soli bambini italiani, quello che non vede presente, nel secondo ciclo, nemmeno un bambino figlio di genitori, nati e cresciuti a Reggio Emilia, la maggior parte risulta essere figlia di genitori provenienti da regioni meridionali dItalia come Campania, Puglia, Calabria. Per quanto concerne i bambini di provenienza straniera doveroso fare alcune distinzione relative: al tipo di provenienza al tempo di permanenza in Italia al tipo di immigrazione

Questo distinguo lo trovo fondamentale perch trovo troppo semplicistico considerare solo le assonanze delle appartenenze culturali e identitarie, senza considerare nello specifico le diverse storie ed esperienze di famiglie che si spostano dai loro paesi dorigine.

Una parte del mio lavoro nella classe II B stata dedicata allintegrazione nel gruppo classe di un bambino di origine nigeriana nato in Italia, molto spigliato, intelligente e capace di esprimersi in nelle lingue, italiana e inglese ma con grosse problematiche comportamentali e relazionali allinterno della classe. Le diverse modalit con cui ho svolto le mie attivit, nel contesto educativo scolastico, mi hanno permesso di lavorare in diversi situazioni: allinterno della classe - sullintero gruppo classe, sia in modalit frontale che in cerchio. - con lintero gruppo classe suddiviso in piccoli gruppi, per svolgere attivit di laboratorio - in compresenza con gli insegnanti allesterno della classe - sullintero gruppo classe, nellorganizzazione di attivit di gioco strutturate, in palestra o nel cortile della scuola. - con un singolo bambino per volta NELLARCO

con il gruppo classe IIB, ogni venerd mattina ho condotto delle attivit finalizzate alla conoscenza di alcuni aspetti della cultura cinese. In ognuno di questi laboratori, suddivisi in moduli, stato possibile presentare con la logica di una scoperta graduale, aspetti tradizionali di questa cultura che avessero una applicazione didattica.

con il gruppo classe del tempo normale del sabato mattina, sono partito da un progetto che ha affrontato alcuni aspetti della cultura africana, per poi proseguire con lutilizzo di diverse tecniche della narrazione, come il racconto di fiabe, la visione di cartoni animati, che si sono rilevati spunto per attivit interculturali legati al programma di insegnamento del II ciclo, che successivamente passer in rassegna. Percorso didattico 1 sulla Cina

Modulo|1 Attivit di presentazione introduttiva sul viaggio, inteso come spostamento non solo fisico ma anche astratto, in grado di sradicare i propri punti di riferimento Mettendo i bambini in cerchio e con lausilio di un planisfero, ho raccontato la mia esperienza di migrazione come punto di partenza per una serie di riflessioni che ho voluto fare, e che coinvolgessero i vissuti dei bambini, come: il motivo che porta le persone a spostarsi i mezzi di locomozione attraverso i quali le persone si spostano a seconda delle distanze le differenze e le analogie legate al fatto di vivere in posto o in un altro ad esempio legato agli usi e costumi, feste, ricorrenze, cibi ecc

ATTIVIT SVOLTE E PROGETTATE DELLA MIA ESPERIENZA:

stato necessario sviluppare due distinti progetti che proseguissero parallelamente per rispondere ai bisogni dei bambini e allorganizzazione logistica della scuola. I due percorsi progettuali sono stati:

Quali sono le difficolt legate allo spostarsi, come il fatto di imparare una lingua diversa

Quella che meno ha gradito

Questa prima attivit mi ha permesso di iniziare a conoscere i bambini e quindi di condividere allinterno del cerchio frammenti di vissuti quotidiani di ogni bambino, straniera o italiano che sia, che si trovato a raccontare qualcosa di s e della propria storia. Lattivit si conclusa con la presentazione del percorso che i bambini avrebbero fatto assieme a me, in un viaggio che ci avrebbe portato in Cina. Modulo|2 Drammatizzazione di un viaggio guidato in Cina, attraverso lascolto della musica tradizionale cinese. Obiettivo dellattivit: riuscire a fare emergere dallimmaginario di ciascun bambino la rappresentazione della sua Cina, per poi poterne discutere, confrontarsi in cerchio in classe con gli altri bambini, portandovi le diverse rappresentazioni. Modulo|3 Proiezione di immagini della Cina relative a: paesaggi, volti, dipinti, architetture, bambini, scene di vita quotidiana, cultura materiale, mezzi di trasporto, strade, animali, citt, ecc Obiettivo dellattivit: attraverso una lettura delle immagini fare una comparazione tra quello che limmaginario dei bambini, prodotto nellattivit precedente, e quelle che sono immagini tratte dalla realt, in unottica di decostruzione di una rappresentazione omologa/univoca Lattivit, si conclusa con una serie di domande che andassero a sondare per ogni bambino quale fosse: Limmagine che pi gli fosse rimasta impressa Quale che non si aspettava

Lultima richiesta fatta in conclusione dellattivit stata quella di ricercare a casa, oggetti che ricordassero a loro la Cina per poterne discutere e confrontare in classe. Modulo|4 Racconto/drammatizzazione di una fiaba illustrata, bi-lingue Cinese dal titolo: Lao - Lao.

Modulo|5 Elaborazione della filastrocca contenuta nel racconto di Lao - Lao Questa attivit consiste nel: far memorizzare la filastrocca in italiano ai bambini far sentire la medesima filastrocca in cinese, e successivamente farla ricopiare, utilizzando la scrittura in ideogrammi in modo da far provare ad ogni bambino lesperienza e la difficolt di scrivere in una lingua diversa. Traslitterare in alfabeto latino il suono degli ideogrammi Tentativo di far memorizzare la filastrocca il lingua originale

Lobiettivo di tale modulo prendere contatto e consapevolezza dellesistenza di un altro sistema di scrittura. Lattivit si conclusa con lascolto di una piccola storia in cinese, che successivamente stata tradotta, in modo da provare a far sentire ai bambini la sensazione di difficolt che si prova quando si ascolta una lingua che non si capisce, sensazione familiare a quei bambini che si sono dovuti cimentare da poco con questo scoglio.

Modulo|6 Manipolazione della storia riprendendo una aspetto della tradizione artistica cinese riportato nella fiaba ovvero larte di ritagliare la carta: gli origami. Modulo|7 Ricostruzione, della fiaba cinese Lao Lao attraverso la tecnica del Collage. Attraverso immagini e ritagli di materiali diversi, ho chiesto ai bambini di ricostruire il fotogramma della storia che pi gli era rimasta impresso Lattivit poi proseguita con lordinamento cronologico dei fotogrammi realizzati dai bambini per rivisitazione della storia. Modulo|8 Lezione frontale sulla modalit di scrittura cinese, con differenziazione tra linguaggio alfabetico e linguaggio ideografico. Durante la breve presentazione video-proiettata, ho cercato di fare capire alcuni aspetti della scrittura cinese Lattivit si conclusa con una manipolazione consistente nell ideare un ideogramma che poi venisse semplificato mantenendo il suo significato. Processo similare a quello che ha subito la scrittura nellarco del tempo Modulo|10 Lezione frontale che ha visto un gioco di carte da me ideato, funzionale per far tentare di tradurre una filastrocca in lingua cinese ai bambini. Modulo|11 Modulo|1 Lettura animata della fiaba fratelli gemelli, tratta dalla tradizione orale nigeriana. Drammatizzazione di alcuni giochi di gruppo allaperto di provenienza cinese. Il gioco del drago il folletto dacqua Percorso didattico 2

Modulo|2 Comprensione e rielaborazione libera della storia, per poi assegnare ad ogni bambino unimmagine da riprodurre tramite il disegno. Modulo|3 Divisione della classe in gruppi ed assegnazione e consegna ad ogni gruppo di elaborare con i propri strumenti i fotogrammi da me assegnati per la ricostruzione della storia.

Modulo|4 Visione del film di animazione interculturale Kirik e la strega Karab, con lobiettivo di poter dare unimmagine rappresentativa di un villaggio africano riprodotto nel film.

Questo ci ha dato la possibilit di poter creare allinterno della classe un momento di confronto su alcune tematiche trattate nel film. Modulo|5 Ho chiesto ai bambini di riprendere ancora la storia nigeriana, precedentemente raccontata, chiedendo loro di rifare i disegni con la richiesta espressa di inserire ci che avevano percepito dei frammenti di vita africana dalla visione del cartone Modulo|6 Attivit strutturata ludico ricreativa che ha visto la partecipazione di tutto il gruppo classe, a una serie di giochi dinamici provenienti dallAfrica sub-sahariana, che sono stati condotti allaperto Modulo|7 Visione del secondo film di animazione dal titolo Principi e Principesse Il film in questione presente 6 storie differenti, ambientate in luoghi, epoche e culture diverse. Questo mi ha permesso di fare insieme ai bambini unulteriore riflessione sul fatto che ogni storia fosse unalchimia di diversi elementi: ambientazioni spazio temporali caratterizzazioni dei personaggi strettamente legati ad un contesto Modulo|8 Questa attivit ha richiesto la creazione di materiale auto-prodotto Attraverso il lavoro di suddivisione delle varie storie in fotogrammi, ho creato una serie di immagini di materiale cartonato.

Questo materiale poi servito durante lattivit di laboratorio per poter eseguire la comprensione delle storie tramite le immagini. Dividendo la classe in gruppo e consegnandogli i mazzi ho realizzato varie attivit finalizzate alla comprensione tramite la lettura delle immagini: Riconoscimento delle differenti storie, cercando di riconoscere il titolo e lambientazione Somministrazioni di domande per capire il grado di comprensione e di elaborazione dei tematiche riscontrate nel film. Modulo|9 Creazione di un gioco didattico auto-formativo per la memorizzazione delle tabelline sulla falsa riga del gioco del memory Dividendo la classe in gruppi ho organizzato una sorta di torneo auto-gestito dagli stessi bambini, a cui ho assegnato tutto il materiale necessario per calcolare i punteggi da soli. Importante sottolineare come lobiettivo di integrazione del bambino nigeriano allinterno del gruppo classe sia stato raggiunto: stato infatti sempre presente durante ogni attivit di gruppo, svoltasi fuori e dentro la classe. Per concludere reputo tutta questa esperienza molto impegnativa a livello di progettazione e a livello personale, ma che mi ha dato la possibilit di cimentarmi in contesti nuovi e con dinamiche diverse, indispensabile per la mia formazione professionale. Ritengo fondamentale nella mia esperienza lutilizzo di materiale e strumenti alternativi e la possibilit di lavorare con il gruppo classe in collaborazione con i docenti e i supervisori del progetto. Un avventura a cui sarei disposto di nuovo a partecipare. Fabrizio Degola Andrade Cunha

Riflessioni sullesperienza didattica realizzata con la mediazione interculturale di Amina Boumrine di Elvira Fochi, insegnante referente
Riflessioni sullesperienza didattica realizzata con la mediazione interculturale di Amina Boumrine Lintervento di Amina consiste in 200 ore di attivit in classe, in orario scolastico, sulle classi 1b e 2b della scuola secondaria di 1 grado Da Vinci di Reggio Emilia da novembre a maggio per 3 ore il luned, il marted e il gioved. Tale orario viene a volte modificato concordemente con gli insegnanti per seguire lo svolgimento di alcune attivit didattiche significative calendarizzate in altri giorni. Le classi in cui Amina svolge la sua azione hanno intorno al 50% di alunni con cittadinanza straniera che stanno imparando litaliano come seconda lingua (L2), le loro provenienze geografiche e culturali sono varie, cos come i livelli di Interlingua. In prima gli alunni L2 sono 13 su 23 (Albania 4, Cina 3, Ghana 1, Marocco 1, Romania 1, Russia, 1,Tunisia 1, Ucraina 1, un altro ragazzo di famiglia cinese parla solo italiano e una ragazza italiana conosce la lingua della madre dominicana ) In seconda gli alunni L2 sono 12 su 23 (Albania 1 Cina 4 Ghana 1 Egitto 1, Filippine 1, Marocco 1, Moldavia 1, Romania 1, Tunisia 1, 1 ragazzo italiano capisce, ma non parla la lingua della madre albanese ) Con questo gruppo classe (ma con linserimento nel corso questanno di una nuova alunna cinese in fase di alfabetizzazione) e con alcuni degli attuali insegnanti Amina aveva gi realizzato lo scorso anno parte del suo tirocinio del corso per mediatore interculturale.

Lintervento di Amina non prevalentemente di mediazione linguistica, anche se ha partecipato a colloqui in lingua con genitori ed ha tradotto alcune valutazioni sulle schede : il suo lavoro con gli insegnanti volto a garantire anche agli alunni con diverse situazioni linguistiche una partecipazione consapevole e pi possibile attiva alle attivit di classe e alla costruzione di un percorso di apprendimento. Essenziale la capacit di Amina di creare un punto d osservazione esterno a quello dellinsegnante a cui sa restituire notazioni importanti anche molto concrete sul procedere delle attivit dei ragazzi; nello stesso tempo A. costituisce un ascolto interno alla classe in cui si inserita con una presenza leggera e discreta, costruendo un legame di fiducia che consente lapertura del dialogo, avvenuto quindi anche con i ragazzi italofoni. La sua conoscenza della lingua e cultura araba stata per altro preziosa nel realizzare insieme ai ragazzi di seconda b la versione in arabo (con la trascrizione in alfabeto italiano, per la difficolt dei ragazzi madrelingua di utilizzare lalfabeto arabo) del testo di unaudioguida sul Mauriziano nellambito del progetto La citt ti parla (documentata dallallegato 1 e in parte gi fruibile dal sito della scuola www.scuola.re.it/davinci- einstein). La lettura del testo stata in questo caso affidata ad Amina dai ragazzi che temevano di affrontare la registrazione in lingua, non cos stato poi per altri che, dopo di lei, hanno realizzato a casa con laiuto dei genitori e poi registrato a scuola la versione in altre lingue. Ai ragazzi di prima Amina ha raccontato la sua esperienza di vita in Marocco , suscitando molto interesse e domande, tanto che con la stessa modalit sono poi stati coinvolti anche Fabrizio, mediatore interculturale alla scuola primaria Collodi, e altri adulti e insegnanti (il coinvolgimento dei genitori in tale attivit in orario scolastico in fase di non facile realizzazione dati gli orari di lavoro). Tale modo di avvicinare lo studio della geografia attraverso i propri vissuti ha via via coinvolto tutti i ragazzi, anche

i pi intimoriti , sia nel racconto ai compagni, sia nella realizzazione di semplici ipertesti individuali sui propri viaggi o sui paesi dorigine; questi ipertesti che uniscono racconti, ricordi, immagini scaricate da Internet e file sonori realizzati con linsegnante di musica, stanno confluendo in un unico lavoro provvisoriamente intitolato dai ragazzi I viaggi della 1b che verr poi trasferito su cd (vd. allegato 2)

Dal momento della sua presenza a scuola Amina ha contribuito a realizzare anche tante altre esperienze didattiche (vd. allegato 3) ed altre ancora in corso verranno via via documentate, ritengo quindi importante che tale rapporto di collaborazione possa in futuro continuare e contribuire alla definizione del ruolo del mediatore interculturale nella scuola.

Free Student Box Anno scolastico 2007\08

Cattaneo Gobetti Chierici Ariosto Atuxtu

4 25 62 28

2 6 4 2 0 14 17 8 13 10 13 13 35 8 0

1 18 5 8 10 8 9 5 5 4 6 10 20 22 1

7 49 71 38 25 55 54 40 55 34 53 77 85 66 9

6 38 47 26 16 46 42 28 46 26 39 44 52 50 6

1 11 24 12 9 9 12 12 9 8 14 33 33 16 3

22 64 170 62 110 143 119 37 182 104 154 258 161 172 0

0 4 4 0 2 12 3 1 16 2 7 9 5 4 0

9 15 18 15 0 24 16 29 12 10 12 22 20 29 0

1 2 1 1 0 1 1 3 2 1 1 2 1 10 0

0 3 6 0 0 3 3 0 1 2 2 4 8 7 5

0 1 2 0 0 2 0 0 0 1 0 0 5 4 0

0 2 4 0 0 1 3 0 1 1 2 1 3 3 5

Relazione finale

1. Partiamo dai dati Obiettivi, contenuti e metodi li abbiamo ribaditi anno per anno: per cui non stiamo qui a ripeterli. Segnaliamo per il documento intitolato Free Student Box: gli sportelli e le reti. Riflessioni su unattivit di counselling psicologico nelle superiori della provincia di Reggio Emilia, presente anche nel nostro sito web www.freestudentbox.it, che riassume la filosofia di Free Student Box. E partiamo dai dati: Vedremo innanzitutto i dati di questanno e in un secondo momento faremo delle analisi e dei confronti. 1.1 Le attivit di sportello - quadro complessivo finale:
N. compl colloqui sportelli Accessi studenti Accessi genitori Totale accessi Accessi proff immigratiN. accessi

15 Tricolore 33 bus pascal 28 Spallanz 27 IPSIA RE 37 IPSIA Gu 20 Scaruffi Motti CM Zanelli Moro 2 sport virt TOTALI 34 54 30 36 8

556 171 155 882 664 218 2080 102 264 30 51 19 29

1.2 Per ogni scuola inoltre stata effettuata:


una formazione iniziale dei peer di 8 ore; un lavoro di accompagnamento dei peer che varia da scuola a scuola, ma che in base alle convenzioni firmate dai presidi non pu essere inferiore alle 10\12 ore annuali mattutine, alle quali vanno aggiunte un numero consistente di ore pomeridiane, che varia da scuola a scuola e che oltre alla funzione di accompagnamento - hanno quella di promuovere una vera e propria formazione in itinere; un lavoro di raccordo con i proff referenti e con i presidi; unattivit di promozione dello sportello nei confronti sia dei giovani (classe per classe) che degli adulti (proff e genitori): anche in questo caso limpegno varia da scuola a scuola in base alla disponibilit delle singole istituzioni;

Invio back office

N. proff referenti

Invio studenti

Invio adulti

Femmine

N. peer

Maschi

Filippo Re Iodi

55 60

11 15

12 11

78 86

69 83

9 3

166 156

15 18

14 19

2 1

2 5

2 2

0 3

raccordo con i servizi Ausl che fanno da back office per i 51 casi inviati; cura del back office, insieme alla dott.ssa Bertani - che fa anche da filtro e da accoglienza dei casi pi urgenti - in modo da garantire, al bisogno, un accesso soft, veloce e personalizzato a coloro che non possono trovare una risposta ai loro problemi allinterno dellattivit di counselling nel front office; Organizzazione e conduzione del 3 Peer Day rivolto ai giovani peer counsellor, che questanno era centrato sul problema: I giovani e la citt; Riunione dequipe (2 ore ogni 15 gg), con il dott. Angelini Supervisione (2 ore ogni 15 gg a scalare), con la dott.ssa Bertani Partecipazione ai momenti formativi del Dipartimento di Salute Mentale dellAusl

gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08

26.322 40.927 56.528 43.341 39.207

gen-07 feb-07 mar-07 apr-07 mag-07

25.083 28.580 24.616 27.410 28.356

Tot 0708 348.701

Tot 06-07

285.496

348.701 visite da giugno 07 a maggio 08 rappresentano un ulteriore sostanzioso incremento rispetto ai dati dellanno scolastico scorso. 1.4 - Infine le attivit del responsabile del progetto (Leonardo Angelini), in ore: formaz r. equipe \sup verifiche sito web totale Totale h. 80 46 148 80 354

1.3 - I dati relativi alle attivit del sito questanno scolastico:


STATISTICHE VISITE SITO FREESTUDENTBOX.IT 2007-2008 (con paragone all'anno precedente)

Anno 2007-2008 giu-07 17.216 lug-07 15.625

Anno 2006-2007 giu-06 19.582 lug-06 17.664

ago-07 15.070 set-07 14.079


ott-07 nov-07 dic-07 26.155 28.287 25.944

ago-06 17.417 set-06 21.852


ott-06 nov-06 dic-06 28.793 27.767 18.376

1.5 - Si tratta di un risultato lusinghiero che, paragonato agli anni scorsi a nostro avviso ha i suoi capisaldi: a. nellaumento del numero degli sportelli: segno del gradimento che le scuole mostrano nei confronti del nostro servizio; b. nellaumento del numero degli accessi; c. nellaumento degli adulti che accedono al servizio; d. nella crescita dei peer, con una partecipazione di giovani che sono spesso al terzo o anche al quarto anno di esperienza come peer (una parte consistente dei quali Anno 2006peraltro svolge anche attivit di volontariato sia Gancio 2007 Originale e nei mille progetti di volontariato aperti alla partecipazione dei giovani); Anno in corso 2007-2008

e. nel gradimento che i migranti mostrano nei confronti di questo tipo di cura; f. nel successo del terzo peer day, al quale questanno hanno partecipato 130 studenti (contro i 100 dellanno scol. scorso e gli 80 circa di due anni fa); g. nella continua a strabiliante crescita den numero degli accessi al sito web.

(**) + due sportelli virtuali ps il sito web e ps ATuxTu Nel quinquennio abbiamo cos seguito: - 2.438 soggetti (1.887 femmine e 551 maschi), di cui: 1.576 studenti 411 professori 451 genitori - 5.452 il numero complessivo dei colloqui, pari a 2,2 sedute a caso (occorre in proposito tener presente che uno dei nostri metri quello di non superare nel front office le 4 sedute per soggetto) - Solo 149 sono i soggetti che nel quinquennio abbiamo inviato al back office dei servizi dellAusl, anche se va ribadito che senza il la presenza e il raccordo col back office anche gli sportelli pi efficaci sono destinati al fallimento.

Cercheremo ora di evidenziare significativi, relativi a questi dati:

gli

elementi

pi

1.6 - Raffronto complessivo con i dati degli gli anni precedenti:


annoN. peer impegnati anno dopo

tot 03\04 tot 04\05

2(*) 5(*)

25 132 402

8 42

8 57

41 231

40 183 561 664

1 48

87 481 995

Non ril 15 Non ril. 37 96 102 198

2 13

5 19 36 38 51

tot 05\06 10(*) tot 06-07 13(**) tot 07-08 15(**) Tot.

61 124 587

439 148

Non ril. 130 27 199 29 264 30

461 129 107 697 556 171 155 882

136 1809 218 2080

1576 411 451 2438 1887 551 5452 (*) + uno sportello virtuale ps il sito web

645 101 149

1.7 Peer counsellor, proff referenti e accessi I 264 peer e i 30 proff referenti rappresentano una delle chiavi del nostro successo: i peer svolgono insieme ai proff referenti - opera di promozione (noi la chiamiamo marketing sociale) fra i giovani. I proff referenti insieme ai peer - fra gli adulti. I giovani peer vedono in questo ruolo di facilitatori il fulcro della loro attivit. Noi sappiamo per che ci che permette loro di attivarsi ed espandere la loro propensione a immettersi nel circuito virtuoso del dare ricevere contraccambiare il rapporto che essi instaurano con lo psicologo del loro sportello. Allinterno di questo quadro la formazione da essi ricevuta inizialmente ed in itinere (allinterno della quale va visto il peer day) decisiva nel mettere in piedi, insieme allo psicologo dello sportello, ai tecnici dei servizi e al responsabile, quella catena

N. accessi immigrati

N. compl colloqui

Accessi studenti

Invio back office

N. proff referenti

Accessi genitori

n. sportelli reali

Totale accessi

Accessi proff

anno scol

Femmine

Maschi

dellaccompagnamento che nasce dallesperienza di Gancio Originale e che noi ci siamo solamente sforzati di applicare ad un contesto che non riabilitativo, ma di counselling. In totale i peer impegnati, anno dopo anno, nel quinquennio appena trascorso sono stati 645 (con una tendenza da parte di molti a iterare il loro impegno per due o tre anni). Qui sotto il quadro che permette di evidenziare landamento ascendente di questo impegno che ripetiamo non corrisponde al numero dei peer ma al loro impegno anno dopo anno:

(46,2) e, nellultimo triennio non mai stato inferiore a 50 accessi per sportello. La contrazione ulteriore del numero degli accessi allo sportello virtuale (che, a dir la verit, questanno erano due e che insieme hanno veicolato solo 9 soggetti) da ascriversi a nostro avviso alla diffusione e alla funzionalit di quelli reali. n. sportelli 2 5 10 13 15 anno scol tot 03\04 tot 04\05 tot 05\06 tot 06-07 tot 07-08 acc x sp 20,5 46,2 60,8 53,6 57,8 Totale accessi 41 231 587 697 882

1.8- Aumento degli accessi nel quinquennio: Dopo un momento iniziale, il numero di accessi per sportello aumentato fortemente gi a partire dal secondo anno

Il totale degli accessi a Free Student Box ha permesso un ampliamento esponenziale degli accessi dei giovani, dei proff e dei genitori ai servizi dellAusl rivolti ai giovani e allecosistema adulto che ruota intorno ad essi. Ampliamento che, sommato allaccesso dei genitori di adolescenti nei Gruppi Itaca va definendo un quadro nuovo nellla dinamica fra domanda e offerta di cure psicologiche in adolscenza.

1.9 Gli accessi e il genere:

Non siamo in grado di comprendere bene a cosa ascrivere questo dato, che va parametrato alla composizione per genere degli studenti delle singole scuole e scomposto distinguendo anche fra licei, scuole tecniche e professionali. Certo che la minore propensione in termini percentuali dei maschi ad accedere ai servizi psicologici di cura ci sembra vada ascritta ad una serie di componenti che per ora elenchiamo come la somma delle nostre ipotesi, corroborate per da ci che deriva dalla pratica: - la minore propensione dei maschi a mettersi in discussione e a confidarsi con lo psicologo non corrisponde affatto ad un minore bisogno di cura, ma anzi allude ad una propensione allautocura, e cio arisolvere sul piano sintomatico e comportamentale i problemi: ad agirli, come si dice; - vi senzaltro nei maschi una sorta di vergogna che li spinge a non mettere in risalto in pubblico i loro bisogni di aiuto; - il fenomeno in ogni caso sembra pi evidente negli sitituti tecnici e nei professionali. In tutti i modi stiamo lavorando molto su questo piano, ad esempio spostando al pomeriggio gli incontri con coloro prevalentemente maschi - che mostrano difficolt a fruire dei colloqui mattutini per tema di essere derisi dai compagni di classe o di scuola.

Il numero dei maschi che accede agli sportelli di Free, a parte il primo anno, oscilla fra il il 20 e il 25% degli accessi; cifra che leggermente inferiore a quella degli accessi ai consultori giovani dellEmilia e Romagna, pari al 30% del totale degli accessi per ragioni psicologiche.

1.10 Un altro elemento che abbiamo voluto approfondire il dato dellaccesso degli adulti. Molti sportelli condotti da giovani psicologi sono aperti solo per gli studenti. Noi invece abbiamo deciso di aprire anche a genitori e proff. Ecco qui sotto cosa emerso negli anni:

Se poi distinguiamo fra accessi ai vecchi e ai nuovi sportelli, nellanno scol. 07\08 emerge quanto segue:

E a questo proposito come abbimo avuto modo di constatare con i proff referenti nei follow up di fine anno il dato pi significativo lincremento degli accessi adulti nei vecchi sportelli. Ci a nostro avviso va letto: - come un segnale di radicamento dello sportello e dello psicologo che lo conduce (!) nella scuola di cui si occupa; - come il risultato dellimpegno del proff referente che in ogni scuola ci d una mano nei rapporti con gli altri proff e con la scuola in generale. Mentre il mancato aumento dei genitori nei vecchi sportelli a nostro avviso va ascritto probabilmente al fatto che ancora la promozione di Free fra di loro non molto efficace.

1.11 Gli accessi degli immigrati:

che testimonia e segna la loro presenza a Reggio Emilia. In questo caso lapporto che d Free Student Box quello: - di marcare meglio il valore e lo spessore di questa presenza; di legittimare e di dare un nome alla loro sofferenza lungo il percorso dellautoctonizzazione. La presenza fra gli stessi peer di giovani immigrati testimonia infine come il lavoro dei peer di Free Student Box sia uno spaccato di un futuro possibile di integrazione e di interscambio fra giovani autoctoni ed immigrati. 1.12 - Per quanto riguarda il sito web dal confronto con gli anni scorsi emerge una costante tendenza allespansione, che comprende sia le pagine rivolte ai giovani (come il reparto iconografico); sia quelle rivolte agli adulti e segnatamente agli addetti ai lavori 8come testimoniato dallelevato numero di visite ai due blog: Pensieri sui giovani Giovani uguali e diversi Totale visite ai due blog e alle gallerie di foto giu 07 \ mag 08 = 252.095 (contro le 196.708 dellanno scol scorso), cos distribuite mese per mese: Totale visite al resto del sito = 96.606 (contro le 64.068 dellanno scol scorso)

In questo caso abbiamo voluto evidenziare da un lato (a sin.) le scuole prevalemtemente femminili, dallaltra (a dx) quelli prev. maschili. Come si pu notare, anche in questo caso la domanda di counselling femminile pi alta di quella maschile, che pure rimane significativa. In questo caso ci che conta : - la dimensione dellaccesso ad un servizio specialistico (102 questanno \ 96 lanno scorso): enorme ed impensabile in altri contesti sociosanitari (ad es. in quelli ambulatoriali). Servizio specialistico che evidentemente per la sua vicinanza e per la sua dimensione friendly cattura anche i giovani immigrati; - il fatto che la scuola diventa per questi giovani immigrati e le loro famiglie un luogo di legittimazione forse lunico

1.13 le news di Free Student Box - Ogni settimana arriva ad un indirizzario che cresciuto nel tempo una newsletter che comprende gli eventi della settimana successiva; - ed ogni mese una newsletter degli aggiornamenti presenti nel sito. Da due anni a questa parte stiamo distinguendo due indirizzari. Uno quello delle news settimanali - che comprende i giovani (2.000 indirizzi mail); laltro anche agli aduklti (2000 + 1100 = 3.100). Qui sotto i dati dellincremento di questo indirizzario nel quinquennio:

1.14 Attivit del responsabile confronto con i due anni precedenti, in ore:

Qui sopra i dati riassuntivi e un raffronto con i due anni scolastici precedenti. Laumento dello spazio per le verifiche come vedremo meglio nel prossimo paragrafo legato, oltre che allaumento del numero degli sportelli, al fatto che abbiamo dovuto affrontare questanno un insieme di

discontinuit, come quella del cambiamento di molti presidi nelle scuole convenzionate. Discontinuit che hanno richiesto un lavoro di rinegoziazione degli spazi di Free scuola per scuola. 2. FSB - Anno scolastico 2007 2008 novit e criticit

sostituita da due nuove giovani psicologhe: le dottoresse Patrizia Montanari e Linda Marchi. 2.5 - Ci ha comportato da una parte un'esigenza di amalgama di queste due nuove colleghe allinterno del gruppo storico di Free Student Box, dall'altra una presentazione delle stesse nelle situazioni gestite in precedenza dalla Dott.ssa Borghi. 2.6 - A partire da queste necessit di amalgama nata una discussione allinterno dellequipe sulle modalit di lavoro che sfociata nella stesura di un documento in cui sono definite le coordinate di fondo che regolano il setting di Free Student Box. 2.7 Daltro canto l'ampliamento ulteriore degli sportelli, unito alla necessit di rinegoziazione degli spazi di Free Student Box con le singole scuole e con quella di distinguere pi nettamente fra riunione dequipe e supervisione hanno comportato una modifica sostanziale dell'attivit del responsabile di Free che si nettamente spostata questanno sul piano dell'attivit di raccordo con i presidi. Ci avvenuto anche attraverso l'instaurazione e la calendarizzazione di incontri in itinere con essi, che si sono rivelati molto utili sul piano della coniugazione delle nostre competenze con le esigenze concrete che emergono scuola per scuola. 2.8 Allinterno di questi incontri emersa in maniera pi spiccata rispetto agli anni scorsi una tendenza da parte di molti presidi a porci delle richieste che, pur non essendo pi di counselling psicologico, permangono all'interno dell'area della prevenzione secondaria, e si concentrano sullesigenza di contrastare il bullismo maschile e femminile e di favorire

2.1 - l'anno scolastico 07\08 stato caratterizzato da un insieme di novit sia nel lavoro di front office all'interno di sportelli, sia nel lavoro in equipe. 2.2 - Innanzitutto aumentato il numero degli sportelli che come abbiamo visto - sono passati, da 13 reali +2 virtuali = 15, a 15 reali + 2 virtuali = 17 , con l'apertura di uno sportello presso lIPSIA di Guastalla ed il gemellaggio con uno sportello del Gobetti di Scandiano gestito da uno dei nostri giovani psicologi (il Dott. Alberto Grazioli) . 2.3 - All'inizio dell'anno abbiamo dovuto affrontare due elementi di discontinuit: - il primo esterno a noi e rappresentato da un elevato turn-over dei dirigenti delle scuole convenzionate: il che ci ha imposto una iniziale opera di rinegoziazione scuola per scuola che alla fine ha comportato un ritardo, in certe situazioni abbastanza accentuato, nell'avvio del lavoro di front office in molte scuole. 2.4 - il secondo elemento di discontinuit invece stato interno a noi. Anche in questo secondo caso si trattato di un turn-over dovuto al fatto che la Dott.ssa Silvia Borghi che nell'anno scorso aveva condotto - peraltro egregiamente ben quattro sportelli, ha trovato un altro lavoro ed stata

un ingresso soft dei giovani di prima nelle scuole medie superiori. 2.9 - Si tratta, insomma, di richieste di accoglienza e di accompagnamento dei giovani che frequentano le prime classi, che acutamente i presidi tendono a collegare non tanto con l'attivit di counselling di Free, quanto con le modalit che Free Student Box usa nel fare counselling. La richiesta quindi non solo quella di estendere lattivit degli psicologi sul tema dellaccoglienza e del tutoring, ma anche e soprattutto quella di estendere il lavoro dei peer in questa direzione, facendo di essi, oltre che dei peer counsellor, anche dei peer tutor che operano innescando una ulteriore rete di accompagnamento che comprenda Free in tutta la sua interezza e longitudinalit. 2.10 - Abbiamo scoperto inoltre che tali richieste aggiuntive possono essere remunerate attraverso il pur magri cespiti che le singole scuole a volte hanno a disposizione; per cui stiamo attivando percorsi di accoglienza e di tutoring dei giovani di prima ovunque ci ci venga richiesto e a partire da una remunerazione di questo nuovo tipo di attivit da parte della scuola. 2.11 - Ci implica per nel prossimo anno un ampliamento della formazione iniziale dei peer, integrandola con percorsi di addestramento al peer tutoring rivolta a tutti coloro che abbiano liberamente aderito a questa ulteriore attivit di volontariato giovanile. 2.12 Passando infine dal lavoro alle condizioni di cornice che lo sostengono la criticit maggiore - presente gi negli anni scorsi ed emersa drammaticamente con le dimissioni della dott.ssa Borghi (che ci ha lasciato perch aveva trovato

un lavoro pi sicuro) quella di operare in una situazione in cui lassenza di cespiti certi che permettano ai nostri giovani collaboratori di sentirsi rassicurati sul piano diacronico nel momento in cui si impegnano in Free Student Box. 2.13 Crediamo che limpegno dellAusl e della Provincia nostri sponsor istituzionali da sempre sia quella di trovare un sistema per salvaguardare gli elementi di stabilit del progetto a livello finanziario. Dopo un lustro di impegno in Free Student Box e, dopo questi risultati, pensiamo di meritarcelo. Un saluto e un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato con noi: peer counsellor, proff referenti, presidi. E un grazie in particolare allAusl, alla Provincia di Reggio Emilia, alla Fondazione Manodori e allAssociazione Amici di Gancio Originale per il loro sostegno alla nostra iniziativa Il responsabile di Free Student Box Leonardo Angelini Reggio Emilia 11.6.08

LA FORMAZIONE

MAROLA 2007 10 COMPLEANNO

A Marola sono state concepite le stanze di Dante,gli sportelli scolastici Freestudentbox, aTUxTu, strolgancio, il corso per

COMUNICATO STAMPA
Nei giorni 4 e 5 Settembre presso il Seminario di

Mediatori culturali realizzato con il Cesvip. Tutte attivit che vedono i giovani protagonisti, i giovani che assumendosi responsabilit e svolgendo con impegno e passione i compiti assunti durante tutto lanno scolastico permettono e hanno permesso a Gancio Originale di vivere, di crescere, di essere costantemente aggiornato ai bisogni e alle esigenze che nel frattempo sono cambiate , sono diventate pi complesse e articolate rispetto a quando abbiamo iniziato nel lontano 1991. Nel 1998 un po per scherzo , ma soprattutto per stare insieme e conoscerci meglio, abbiamo lanciato il seminario residenziale di

Marola si terr il 10 Seminario al Seminario rivolto ai volontari e alle volontarie di Gancio Originale, lattivit di volontariato giovanile dellAUSL di Reggio Emilia , che ormai da molti anni vede impegnati i giovani e le giovani delle scuole medie superiori della citt e un buon nucleo di universitari.

Quest'anno

siamo

arrivati

alla

10edizione

del

Marola, per far fronte all esigenza di avere una spazio fisico di conoscenza reciproca, di riflessione, di apprendimento comune, uno spazio fisico che fosse per l occasione per mettere insieme una rappresentazione mentale comune ,come si diceva ,a cui fare riferimento durante lanno, in cui riconoscersi ma anche a cui pensare come momento di divertimento, di vacanza, di gita Negli anni sono cambiati gli argomenti, i contenuti del seminario, sono cambiati i volontari, molti adulti, ma rimasta identica la modalit dellapproccio con i giovani

Seminario al Seminario. Il seminario diventato di anno in anno unoccasione di formazione,di incontro non solo per i ragazzi ma anche per gli operatori della sanit, della scuola, degli enti locali. Unoccasione correggere programmare. per il imparare, pensare , riflettere risposte , e

tiro,

inventare

nuove

volontari: possiamo fare,lo diciamo senza timore e senza falsi pudori, un bilancio positivo e degno di lode. Il tema di questanno sar A CHE GIOCO GIOCHIAMO? Come dove e perch Con la solita modalit dei laboratori e dei gruppi di discussione intendiamo rivisitare le attivit messe in piedi in questi anni :i workshop, le Stanze di Dante, le esperienze di accoglienza . Lo scopo quello di sempre: attualizzare e rendere continuamente adeguate le

Laura Salsi, le dirigenti dellAusl dott.sse Mariella Martini e Daniela Ricc, nonch insegnanti, presidi ,operatori e funzionari delle istituzioni che

collaborano con G.O. Nel corso della due giorni formativa sar distribuito il fascicolo Annuario di Gancio Originale 2006/2007 che nelle sue pagine Illustra le attivit svolte dai volontari ,dai 4 Volontarie del Servizio Civile, dalle psicologhe tirocinanti che hanno operato allinterno del Servizio di Psicologia Clinica dellAUSL, in

risposte che cerchiamo di dare ai bisogni dei giovani,dei ragazzi, del territorio. I laboratori saranno condotti da Silvia Arlini, Leonardo Angelini, Mimmo Spaggiari. Anche questanno saranno presenti i peer counsellor che collaborano agli sportelli di consulenza superiori Freestudentbox. Il pomeriggio del 5 la festa di compleanno concluder i lavori con torta e lancio di palloncini nelle scuole

collaborazione con le Scuole Medie Inferiori e Superiori della citt, nellanno scolastico appena terminato. Cogliamo quindi loccasione per ringraziare tutti i giovani che in questi anni hanno lavorato con noi e tutti coloro che ci hanno dato fiducia e hanno seguito il nostro lavoro.

3/9/2007 Sono stati invitati: la presidente della Provincia Sonia Masini, lassessore Iuna Sassi, la consigliera regionale

LOCANDINA MAROLA

VOLANTINO MAROLA 2 PAG.

A che gioco giochiamo? Dove come e perch ? Rivisitazione del setting a partire dai bisogni e dalle problematiche evidenziate questanno. WORKSHOP nelle Scuole Medie: Difficile coinvolgimento nella seconda ora , quali giochi? Quali attivit ?a partire da Caratteristiche, spazi ,luoghi, strumenti della Scuola (palestra , cucina, sala musica, informatica,atelier) Caratteristiche del coordinatore, interessi, inclinazioni e abilit personali Caratterizzazione dei singoli Work shop? Da inserire nel protocollo? STANZA DI DANTE alle Superiori: Sono emersi meno bisogni rispetto agli altri annimolti studenti stranieri arrivano avendo gi frequentato le scuole medie. Riformulazione ? Stanze di dante itineranti al bisogno..per accoglienze, facilitazioni temporanee? SCUOLE ELEMENTARI accoglienza nel 1 ciclo: E aumentata la richiesta di Stanze di Dante nel 1 ciclo. bisogno di accoglienza e alfabetizzazione (i compiti entrano in II piano, prevale il bisogno di accompagnamento alle regole, allo stare in classe, in gruppo ecc.) quali nuove ipotesi operative sperimentare..?

Lavori di gruppo MAROLA 2007 mercoled mattina


3 gruppi di lavoro misti con: Volontari, insegnanti, presidi, staff di gancio e di Free Student Box, ecc. GRUPPO 1 ripensando la seconda ore dei workshop. GRUPPO 2 ripensando la Stanza di Dante alle Superiori GRUPPO 3 strolgando sullaccoglienza nel 1 ciclo delle elementari

Anno Scolastico 2007/08

VERIFICA/CONFRONTO A SCUOLA: scambio


di esperienze tra volontari. Accompagnamento rispetto ai problemi e alle criticit. Evidenza/condivisione dei punti forti. 2 APPUNTAMENTI: entro febbraio 2008 (date da definire nei singoli Istituti Superiori) entro maggio 2008 (date da definire nei singoli Istituti Superiori)

FORMAZIONE IN ITINERE PER I VOLONTARI DI


GANCIO ORIGINALE

Obiettivi:
Accompagnamento dei volontari sul senso dellesperienza che stanno facendo Supporto nellaffrontare le problematiche che incontreranno (relazione con i bambini e ragazzi, dinamiche di gruppo ecc.) Supporto e valorizzazione del fare come tramite/ strumento privilegiato per la relazione.

INIZIO.SETTEMBRE 2008 SEMINARIO RESIDENZIALE Due giorni di full immersion formativa con laboratori di Strolgancio o in alternativa SEMINARIO A REGGIO E...con tutti i volonari

una giornata fine settembre / primi di ottobre nella settimana dedicata alla salute mentale.

Progetto formativo per i volontari di Gancio Originale

(ultima bozza 12 giugno 2008)

Questanno, data la ristrutturazione del seminario di Marola ancora in corso e la novit degli esami di recupero previsti dallex ministro Fioroni,abbiamo pensato di sperimentare una nuova formula formativa che coinvolga a Reggio tutti i volontari dellanno scolastico che sta per concludersi( circa 350) Lipotesi quella di collegare la formazione alla Settimana della Psichiatria che sar dal 28 settembre al 5 ottobre , per stimolare i ragazzi ad una riflessione sui temi delle cura del disagio oggi, alla quale essi stessi hanno dato un contributo attraverso unesperienza di cittadinanza attiva, rispetto a quella di ieria 30 anni dalla legge 180 Dovrebbe essere una mattinata formativa alternativa alle lezioni scolastiche previa autorizzazione dei Drigenti scolastici e delle famiglie. Il titolo sar:

Gancio Originale al S. Lazzaro: un giro a 180

OBIETTIVI Per ringraziare i volontari che hanno fatto con noi unesperienza di cittadinanza attiva Per riflette con loro sulle modalit e sui luoghi di cura di ieri e di oggi attraverso percorsi di conoscenza del S. Lazzaro ed atelier esperienziali Per lasciare traccia al S. Lazzaro di questa partecipazione giovane alla riflessione sui temi della salute mentale attraverso i loro spunti, elaborati ecc
Data prevista : Gioved 2 ottobre I volontari dellanno scolastico in corso sono circa 350 ( la maggior parte di loro ha concluso la classe III ), quindi saranno divisi in almeno 12 gruppi.che faranno percorsi differenziati nella parte centrale della mattinata , e parteciperanno a momenti comuni di accoglienza iniziale e restituzione ringraziamenti e saluti Finale. La giornata garantir sia accompagnamento formativo che vigilanza e sar strutturata nel modo seguente: Primo momento di accoglienza tutti insieme

Suddivisione in gruppi, ogni gruppo avr un conduttore ( i nostri Psicologi coordinatori dei Work shop) al quale sar affiancato un testimone privilegiato ( ex operatori dellex S. Lazzaro e in particolare delIex Istituto De Sanctis , che hanno lavorato per la deistituzionalizzazione) Ogni gruppo far un percorso di conoscenza- esperienza 9,30-10,30 Atelier / laboratori intesi come momenti di condivisione di unattivit con gruppi di utenti della salute mentale o disabili adulti, associazioni, ecc) e di riflessione elaborazione di pensieri emozioni 10,30-11,30 Un momento conclusivo nuovamente tutti insieme e poi pranzo a buffet Cosa Accoglienza tutti insieme dove Cortile Agitate ( in caso di pioggia Palestra di C Bianca in via Gattalupa Cortile Agitate ( in caso di pioggia Palestra di C Bianca in via Gattalupa

quando Ore 8- 8,30 Ore 8,30-9,30

Accoglienza e conoscenza, condivisione del senso della giornata Perch siamo qui ? e perch in questa settimana?
suddivisione in 12 gruppi Atelier esperienziali , INCONTRI CON. (programma in costruzione)

Ore 9,30-10,30 Ore 10,30 11,30

Laboratori espressivi di elaborazione dei vissuti delle emozioni attraverso attivit espressive leggere( scrittura, pittura, immagini, collage ..)

Sedi da individuare in relazione al tipo di Attivit - atelier I laboratori avranno una sede/spazio di lavoro nelle varie aule/sale riunioni nei vari Servizi ecc.allinterno del S. Lazzaro

Ore 11,30 12,30

RACCOLTA nel GRANDE gruppo degli nel cortile delle agitate, elaborati.che potranno essere appesi.come il ( sempre se ci sar il sole) bucato tra gli alberi.rendere visibili le Alternativa da pensare in caso di pioggia riflessioni,lasciare traccia del lavoro svolto RINGRAZIAMENTI REGALO AI VOLONTARI (possibile un piccolo oggetto fatto nei laboratori del DSM )
PRANZO a buffet

12,30- 13

( bar- cortile bar.)

IL BILANCIO 2007

BILANCIO di ATTIVITA Anno 2007


a cura di Susanna Cagossi Deliana Bertani Anche questanno non possiamo che iniziare il bilancio delle attivit sottolineando la positiva collaborazione con la scuola , sono arrivate nuove richieste da parte di Istituti comprensivi e Istituti Superiori per lattivazione di nuovi Work shop , Stanze di Dante, Sportelli di Free Student Box e progetti di intercultura. Ogni anno il rapporto con la Scuola continua a modificarsi e a spingere il nostro agire verso rimodellamenti e soluzioni il pi possibile adeguati alle nuove esigenze e ai nuovi bisogni del mondo giovanile ( quello studentesco almeno per ora).. Le Novit dellanno LA STANZA DI DANTE NELLA SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA Alla fine dellanno scolastico 2006/07 si delineata in modo sempre pi chiaro, lesigenza di implementare la Stanza di Dante anche nelle Scuole Medie ed Elementari dove il bisogno pressante , soprattutto in alcuni contesti scolastici. Quindi la Stanza di Dante , confermata negli istituti Superiori come esperienza di peer education, dove chi aiuta coetaneo o quasi di chi viene aiutato , ha adeguato i suoi modelli e le metodologie di lavoro alle esigenze dei pi piccoli, affiancando ai bambini e ai ragazzi i volontari italiani e stranieri degli Istituti superiori, cos come avviene negli altri Work shop, e soprattutto adattando le

GANCIO ORIGINALE attivit di volontariato giovanile

attivit e i giochi alle esigenze di mediazione linguistica e culturale che il gruppo di bambini o ragazzi esprime. Ad esempio con i pi piccoli, nel primo ciclo della scuola elementare il gioco pu essere un primo strumento privilegiato di scambio e comunicazione, mentre con i ragazzi di III media i contenuti scolastici e la preparazione dellesame sono spesso il primo tramite della relazione con i volontari. Ogni contesto per deve essere arricchito e accompagnato con strumenti culturali e didattici nuovi, spesso da inventare e costruire. Da qui nata lesigenza di preparare educatori interculturali formati per affrontare le problematiche che sempre pi richiedono approcci innovativi da costruire allinterno dei percorsi scolastici. Il Corso per mediatore interculturale iniziato nel 2006 andava proprio in questo senso. Va ricordato che nel 2005 c stata unesplosione di disponibilit al volontariato fra i ragazzi immigrati delle scuole superiori con le quali lavoriamo. Infatti anche in scuole diverse dalla loro, elementari e medie, questi ragazzi ci hanno dato un grosso aiuto. Dal 2006 raccogliamo i frutti di questo lavoro, nel senso che i ragazzi che hanno usufruito della Stanza di Dante come utenti negli anni passati, sono diventati volontari per aiutare loro compagni e/o bambini pi piccoli, ricevendo e producendo molte gratificazioni e rinforzi.

fornire borse di studio/lavoro a favore dei giovani mediatori interculturali per let evolutiva, formati dallAssociazione stessa, Amici di Gancio O. insieme a CESVIP di Reggio Emilia, in modo da favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro e della formazione. Lobiettivo delliniziativa quello di sostenere il processo di autoctonizzazione dei minori migranti in et dellobbligo con problemi di apprendimento , di comportamento e di impatto con la nuova cultura. Il finanziamento assegnato ha consentito di attivare, a partire da novembre 2007, una prima sperimentazione nella Scuola elementare Collodi e nella Scuola Media Leonardo da Vinci, contesti scolastici dove la presenza di alunni stranieri in classe supera il 50% . Sono state assegnate due borse di Studio / lavoro a due giovani mediatori interculturali che, insieme agli insegnanti e con il supporto di Esperti dellAssociazione, stanno co-progettando gli interventi di accoglienza e accompagnamento che abbiamo denominato GANCIO WELCOME RICERCA DUE LINGUE DUE ANIME LUnit Operativa di Psicologia Clinica, Azienda Unit Sanitaria Locale di Reggio Emilia, promuove, per lanno scolastico 2007/2008, la ricerca intitolata Due lingue - due anime curata dalla Prof.ssa Silvia Barbieri della Facolt di Psicologia dellUniversit di Trieste. Lobiettivo primario dello studio consiste nel monitoraggio e nellanalisi dei processi di interiorizzazione della lingua italiana e della lingua materna nei bambini, ragazzi e adolescenti immigrati di seconda generazione a Reggio Emilia come elemento nucleare nella definizione della loro identit personale e sociale. Il bilinguismo potenzialmente una ricchezza; si ritiene, infatti, che parlare due lingue non significhi solo conoscere lessico e grammatica di ciascuna di esse, ma voglia dire soprattutto saperle usare in modo appropriato, secondo i codici che sono propri della

LA FONDAZIONE MANODORI FINANZIA WELCOME

GANCIO

Lo scorso anno, proprio a partire dai bisogni sopra evidenziati, lassociazione di promozione Sociale Amici di Gancio Originale, ha presentato un progetto alla Fondazione Manodori, finalizzato a

cultura che ciascuna lingua esprime. Parlare due lingue, quando entrambe sono adeguatamente possedute, vuol dire quindi avere accesso a due culture, o, per usare unespressione figurata, avere due anime. I destinatari dellindagine saranno soggetti di et diversa: bambini di et prescolare, della scuola dellobbligo, e adolescenti giunti in Italia da meno di due anni. La metodologia utilizzata sar quella del questionario eterosomministrato: gli studenti partecipanti al progetto verranno intervistati da professionisti, psicologi e/o mediatori interculturali incaricati dal Servizio di Psicologia Clinica. I questionari saranno in forma anonima , verranno somministrati con la collaborazione della Scuola previa autorizzazione delle famiglie e verranno analizzati con metodologia qualitativa. Si sono consolidate le esperienze: AMICI DI GANCIO ORIGINALE Lassociazione di promozione sociale Amici di Gancio Originale, nata nel marzo 2006, ha accompagnato per tutto il 2007 le iniziative di promozione e formazione rivolte sia ai giovani sia allecosistema adulto che ruota intorno ad essi: genitori, insegnanti, educatori, social Worker. * Ha portato a termine il corso per i mediatori interculturali, realizzato da CESVIP. * Ha ottenuto il finanziamento dalla Fondazione Manodori di cui sopra. * Ha accompagnato il progetto on board ( accompagnatori volontari sugli scuola bus )iniziato nel 2006, in collaborazione con Reggio Children, nei Comuni di Bagnolo e Quattro Castella. * In collaborazione con LUniversit di Modena e Reggio, Facolt di Scienze della formazione, ha realizzato il progetto La Stanza di Dante allUniversit strutturando percorsi di tirocinio nelle

scuole primarie Emilio Lepido e San Vincenzo e Scuola dellinfanzia Lari , conclusi nel mese di giugno. Da settembre 2007 : Ha reiterato e ampliato la Convenzione con lUniversit,per il triennio 2007-2010, sia con la facolt di Scienze della formazione che con Scienze dellEducazione Ha stipulato la Convenzione con le facolt di Psicologia di Parma e di Padova, mentre in via di definizione quella con la facolt di Bologna Ha presentato nuovi progetti alla Fondazione Manodori per La Stanza di dante e il Free Student Box In collaborazione con lAUSL, la Provincia di RE, Reggio Children, ha presentato un progetto per la Formazione dei Dirigenti scolastici che inizier a marzo 2008, con la presenza del prof. Pietropolli Charmet. CORSO PER MEDIATORI INTERCULTURALI A giugno si concluso il corso di formazione per mediatori interculturali, formati nello specifico sulle problematiche dellet evolutiva. Tutti i 18 giovani stranieri e italiani , che hanno partecipato, hanno ottenuto il Diploma di qualifica regionale . Hanno svolto esperienze di tirocinio interessanti nellambito della scuola elementare e media o in attivit extrascolastiche ( ludoteche , centri pomeridiani ) che hanno consentito una riflessione con gli insegnanti e la costruzione di ipotesi di lavoro innovative e mirate ai nuovi bisogni. A due di loro sono state assegnate le borse di studio , come si diceva prima, per i progetti alla Collodi e alla Leonardo da Vinci. LA GABELLA E continuata la collaborazione con la Gabella, a gennaio abbiamo partecipato ad una riflessione insieme ad altre realt giovanili del

territorio ( Gabella , Free student box, Gancio originale , Gyp, Mondinsieme, Reggio nel mondo ), impegnate nel campo dellintegrazione e della multiculturalit ; liniziativa ha abbozzato lidea della Bricultura bricolage di culture con lobiettivo di individuare progettazioni e idee realizzabili sul tema. Abbiamo realizzato in Gabella alcuni laboratori di Strolgancio, disponendo le attivit anche allesterno e suscitando la curiosit dei passanti, data la vivacit e la caratteristica multiculturale dei nostri volontari. Nel mese di ottobre, inoltre, Gancio ha partecipato alla settimana di scambio Contaminazione attiva europea, incontrando 15 giovani di Girona, rappresentanti delle associazioni giovanili della loro citt. Lo scambio di esperienze legate al mondo della Scuola e alle attivit ricreative extra scolastiche messe in campo con obiettivi di prevenzione e/o di cura del disagio stato molto interessante. STROLGANCIO : laboratori itineranti, Sono piccole officine atelier aperte per un pomeriggio dentro le Scuole Superiori o in altri luoghi frequentatati da giovani, dove i volontari e i loro amici si incontrano per strologare delle idee e realizzarle in manufatti Gli obiettivi di questa attivit sono molteplici: insegnare ai volontari cosa poter fare allinterno dei workshop con i ragazzini raggiungere quei ragazzi che non riusciamo ad agganciare come volontari (quelli che solo con la parola non riusciamo a coinvolgere nei progetti) favorire processi di scambio ,di conoscenza di visibilit costruire luoghi che potrebbero anche facilitare laccesso al FREE STUDENT BOX. Promuovere luoghi per fare insieme delle cose in unottica di benessere ,di prevenzione ,di socializzazione ,di ascolto ,di promozione.

Dare ai giovani la possibilit di mettere a disposizione le loro competenze sul fare, condividendole con altri La riflessione che abbiamo fatto a Marola sugli strolganci realizzati entro giugno 2007, ci ha indotto a riorientare il progetto, connotandolo in modo pi formativo e collegato alle esperienze dei Work Shop. In dicembre abbiamo sperimentato allo Scaruffi questo nuovo tipo di coinvolgimento responsabilizzando alcuni volontari per ogni Work shop, nel rappresentare il loro gruppo di lavoro e nellimparare le attivit proposte per poi condividerle con i bambini e i ragazzi. Questo nuovo approccio ha dato buoni risultati, tutti da verificare nelle prossime scadenze.

PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO Ad agosto 2007 si concluso il progetto Gancio Originale : strolgancio work shops itineranti , che ha visto in servizio due giovani Psicologhe , una laureanda in Scienze della riabilitazione Psichiatrica e una laureanda in Scienze dellEducazione. La presenza delle volontarie civile ha consentito una forte implementazione delle attivit: work shops, stanze di Dante, ecc. PURTROPPO il progetto presentato e valutato in Regione per lanno 2007-2008 non ha ottenuto punteggio sufficiente per essere approvato insieme a tutti gli altri presentati dalla nostra azienda e alla maggior parte di quelli presentati dalle AUSL della Regione. Quindi lanno scolastico iniziato senza lapporto dei volontari civili costringendoci a ridimensionare le nostre attivit. Da un punto di vista quantitativo, abbiamo dato continuit ai progetti in corso con le varie scuole, togliendo per quasi tutti i secondi pomeriggi di frequenza dei bambini e ragazzi ; da un punto di vista qualitativo venuta a mancare una risorsa privilegiata nella relazione con i nostri volontari adolescenti, perch chiaro che lesperienza di cittadinanza attiva dei volontari civili pu contaminare i nostri volontari rispetto allassunzione di

responsabilit e impegno civile, oltre che essere in questo senso un motore interessante di promozione al servizio civile per le giovani generazioni. Speriamo nel prossimo anno! A settembre 2007 abbiamo presentato un nuovo progetto : GANCIO ORIGINALE: giovani che aiutano altri giovani nella scuola e nel territorio. FREE STUDENT BOX E uno sportello di consuelling psicologico, che si apre in ogni scuola superiore convenzionata, ed rivolto ai giovani, ai genitori e ai professori che ne facciano richiesta. Sul piano operativo si avvale di una molteplicit di contributi: gli studenti peer consuellor reperiti nelle Scuole, generalmente a partire dalla loro precedente attivit in Gancio Originale, uno o pi professori referenti per Scuola, i giovani psicologi neo specializzati o specializzandi , gli psicologi psicoterapeuti dellOpen G dellAusl Pensato a Marola nel 2003 , era partito con due sole scuole (BUS e TRICOLORE), successivamente ha aperto 6 sportelli nellanno scolastico 2004/2005 (BUS,IPSIA LOMBARDINI,TRICOLORE,SCARUFFI/LEVI,MORO) passato a 8 nellanno scolastico 2005/2006(FILIPPO RE e ZANELLI). Nel 2006 si sono aggiunti il Don Zeffirino Iodi, il Liceo Ariosto e il liceo Spallanzani e nel Distetto di Castelnovo Monti LIstituto comprensivo Cattaneo e lIstituto Motti, portando complessivamente a 13 gli sportelli. Nel 2007 si consolidata questa situazione con buoni risultati che i dati continuano a confermare. Dati dellanno scolastico 2006/2007 : Accessi studenti 461 Accessi insegnanti 129 ; Accessi genitori 107; Il Totale dei colloqui effettuati 1809

Ai 13 sportelli si aggiunge lo sportello virtuale : Il sito www.freestudentbox.it 84.058sono state le visite alle pagine del nostro sito web fra il giugno del 2006 e il 31 maggio 2007:

ATUXTU E il 15 sportello, a maggio 2006 ha iniziato la sua attivit lo Sportello Ascolta Informa Atuxtu. Lobiettivo fondante del progetto e quello di essere un punto di riferimento allinterno del Comune di Reggio per tutti gli adolescenti e per chi si occupa di loro. Nel front - office dello spazio presente un giovane Psicologo in contatto continuo con la rete sociale e dei Servizi dellAUSL per mettere a disposizione quando necessario un back-office di proposte diversificate e specifiche. Eventi e collaborazioni CONCERTO AL VALLI 7 Gennaio Lanno 2007 iniziato con questa gradita iniziativa del Sindaco che ha invitato 10 dei nostri volontari, a prendere parte gratuitamente al concerto del 7 Gennaio al teatro Valli dove il maestro Riccardo Chailly ha diretto la Filarmonica della Scala. 10 ragazzi sono andati al concerto, e ci hanno riferito una piacevole esperienza .

PROGETTO MI FIDO DI TE Da questanno , a partire dal mese di dicembre, iniziata una collaborazione col Progetto Mi fido di te, promosso dal Servizio per la pastorale giovanile, Caritas Diocesana, Gruppo Perdiqua. E un progetto formativo esperienziale al servizio che vuole offrire ai giovani unopportunit che permetta loro di vivere un percorso introspettivo di conoscenza di s e dellaltro, di presa di coscienza delle proprie qualit e capacit e chieda loro di condividerle con altri. Da gennaio 2008 accoglieremo nei nostri Work Shop 6 giovani volontari per il percorso esperienziale. DAR VOCE Nel mese di giugno abbiamo partecipato alle fasi conclusive di riflessione sul progetto di Ricerca TRA NUOVO E VECCHIO VOLONTARIATO pubblicata sui Quaderni di Dar Voce, alla quale abbiamo partecipato in qualit di Intervistati come organizzazione di volontariato rivolta ai giovani allinterno di un Servizio Pubblico WORK SHOP in FESTA AL LICEO MORO Il 24 maggio c stata la tradizionale festa di Gancio al Moro per la chiusura delle attivit con le scuole. Questanno abbiamo introdotto la novit del Torneo di Calcetto , coinvolgendo volontari e ragazzi in squadre miste, stata una esperienza interessante , resa possibile dalla collaborazione di uninsegnante di educazione fisica del Moro, che da anni collabora con gancio. Da settembre 2006 Reggio Children, con i comuni di Bagnolo in Piano e di Quattro Castella, con la collaborazione del Servizio di psicologia clinica dellAusl di RE, dellassociazione Amici di Gancio Originale , di Til e della Provincia di RE, ha promosso e valorizzato il coinvolgimento di giovani e di adulti in un progetto di volontariato socio-educativo a favore di bambini e adolescenti che usufruiscono dei trasporti scolastici. Obiettivo del progetto promuovere forme di volontariato e qualificare il Servizio di trasporto scolastico Provinciale. La prima fase del progetto si conclusa con un seminario realizzato nel giugno 2007 e ha visto coinvolti 16 volontari a Bagnolo e 4 volontari a Quattro Castella. Da settembre ha ripreso negli stessi comuni con nuove ipotesi di ampliamento. Convegni Il 19 maggio 2007 Gancio ha partecipato al Convegno ESPRESSIONE GIOVANE limpegno delle nuove generazioni per una Reggio multiculturale nellambito della Festa di Mondinsieme Lobiettivo del Convegno stato quello di sottolineare il protagonismo dei giovani, il loro impegno ( di volontariato e non) nella costruzione di una Reggio Multiculturale. L1 giugno 2007 abbiamo partecipato alla rappresentazione BANG BANG SEI MORTO esito del laboratorio teatrale degli studenti dellIstituto IPSIA Galvani nellambito del progetto Il teatro di Marte, e alle riflessioni in diretta con i ragazzi e gli insegnanti sulle emozioni suscitate dalla rappresentazione e sulle tematiche del bullismo. GANCIO Originale e lUniversit A bordo on board ACCOMPAGNATORI VOLONTARI SUGLI SCUOLABUS La collaborazione con lUniversit di Modena e Reggio ,Facolt di Scienze della formazione, Corso di laurea della formazione Primaria

,iniziata nel 2006, col supporto e laccompagnamento dellAssociazione Amici di Gancio, stata reiterata per i prossimi 3 anni dal 2007 al 2010, allargando lambito della convenzione anche alla facolt di Scienze dellEducazione. I tirocinanti fino a giugno del 2007 sono stati 3 ( due impegnati nella scuola elementare e 1 nella scuola dellinfanzia) a novembre 2008 sono stati ipotizzati 5 progetti di tirocini sempre nellambito di Scienze della formazione. Formazione AI GIOVANI VOLONTARI I giovani volontari dei vari istituti Superiori sono stati coinvolti in incontri di riflessione e verifica /accompagnamento in itinere, effettuati in orario scolastico,a gennaio/febbraio e ad aprile/ maggio , condotti da operatori dello Staff di Gancio insieme agli insegnanti referenti delle varie scuole. Gli incontri sono stati mirati a rilevare i punti forti e le criticit dellesperienza in campo, le fatiche e le gratificazioni sperimentate nellassunzione di ruoli adulti nei confronti dei pi piccoli. AI GIOVANI COORDINATORI /CONDUTTORI DEI W.S. stata offerta : FORMAZIONE/SUPERVISIONE mensile con il dott. Dino Angelini O Dott.ssa Bertani Deliana INCONTRI MENSILI DI ACCOMPAGNAMENTO nello Staff, valutazione dellesperienza in corso , analisi delle criticit , riprogettazione in relazione a nuovi bisogni, individuazione di tematiche specifiche da approfondire in incontri ad hoc. 10 SEMINARIO A MAROLA : A CHE GIOCO GIOCHIAMO ? dove come e perch

Siamo partiti dalla necessit di rivisitare i setting di alcune nostre attivit a partire dai bisogni e dalle problematiche evidenziatesi durante lanno: soprattutto nella scuola media , difficile coinvolgimento dei ragazzi nella seconda ora dei work shop, quali giochi, quali attivit? Stanze di Dante: sempre pi bisogni alle Elementari e Medie, stazionari alle Superiori, itinerari di accoglienza da ripensare? I laboratori proposti sono stati: Storie giocate, narrate , illustrate ( come costruire, rappresentare e illustrare una storia ) Al percorso formativo dei ragazzi nei laboratori, si affiancato un lavoro di riflessione progettazione per i grandi che ha coinvolto lo Staff di Gancio e del FSB, Presidi e Insegnanti referenti delle varie Scuole / Istituti, Operatori dellOPEN G, collaboratori delle reti , Gabella ecc.e anche in parte i volontari stessi. La discussione sui i temi proposti ha fatto nascere la nuova progettazione di GANCIO WELCOME Pubblicazioni Luglio 10 ANNUARIO 2006/2007 di Gancio Originale DATI Attivit di gruppo Workshop e Stanze di Dante anno 2007 Dati al giugno 2007: Nelle 25 sedi scolastiche sono stati realizzati 37 workshop e/ Stanze di dante ( in alcune scuole lattivit proposta per due pomeriggi o allo stesso gruppo di bambini /ragazzi o a due gruppi diversi a seconda dei bisogni) Sono stati seguiti 328 bambini ( di cui i minori immigrati sono 167 )

9 laboratori linguistici La Stanza di Dante presso : Istituti Superiori: Scaruffi /Levi, Don Z. Iodi, Filippo Re, Ipsia Lombardini ( per 4 pomeriggi complessivi ) Scuole Medie : Pascoli di Cadelbosco ,Media Leonardo da Vinci/Einstein, Fermi Manzoni. ( per 4 pomeriggi complessivi ) Scuole elementari : Marconi, Bagnolo (per 3 pomeriggi complessivi) 9 workshop in scuola media inferiore: (in quasi tutti si evidenzia una compresenza di ragazzi sia italiani che stranieri) Rivalta, Dalla Chiesa, Aosta, Fontanesi, Lepido , Leonardo Einstein, Massenzatico, Galileo Galilei, Cadelbosco (per 13 pomeriggi complessivi ) 2 workshop in Scuola Superiore rivolti a ragazzi di Scuola media : Liceo Moro e Bus accolgono in workshop interni ragazzi della Scuola Media Fermi Manzoni ( per 4 pomeriggi)

NPI: Progetto Simonini ,Ateliers, progetti individuali , (con limpegno complessivo di 29 volontari ) Progetti del settore Handicap Adulto : Busetti e Centro Damiel Polifunzionale, Attivit di Extra time, Progetti estivi in collaborazione con SAP, Piccolo principe, Ist. Matilde di Canossa, Face, CTO, Coop Girasole ( con lmpegno complessivo di 14 volontari) CEP di VEZZANO, CEP Castelnovo Sotto : con lmpegno complessivo di 10 volontari Volontari in attivit: situazione al giugno 2007 VOLONTARI MINORENNI : 345 ( i volontari agganciati allinizio dellanno scolastico erano stati 380, quindi la tenuta stata soddisfacente e in linea con i dati degli anni scorsi ) ( ai volontari di gancio vanno aggiunti 199 peer negli sportelli del FREE molti dei quali continuano anche lattivit di Gancio) PROVENIENTI DALLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI: Liceo Moro ,Bus Pascal , Scaruffi- Levi, ITAS-Tricolore , Magistrali , Zanelli, Ipsia Lombardini, Ipsia Galvani, Chierici, Iti, Filippo Re, Liceo Ariosto-Spallanzani, Iodi, DArzo ( montecchio) , Motti , Don Z. Iodi. VOLONTARI MAGGIORENNI : I volontari iscritti al Registro aziendale del volontariato sul progetto Gancio originale e sue collaborazioni continuano ad aumentare ogni anno e al termine del 2007 sono 97 , hanno prestato attivit durante lanno 45 volontari per periodi continuativi.

7 workshop nella scuola elementare in quasi tutti si evidenzia una compresenza di bambini sia italiani che stranieri S.G.Bosco ,Don Milani , Collodi, Scuola elementare di Montecavolo , Scuola elementare di Massenzatico, Scuola Elementare di Gavassa, Scuola elementare di Rivalta in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e il COMITATO PER UNA COMUNITA EDUCANTE. ( per 9 pomeriggi ) ALTRE collaborazioni con:

Ogni anno registriamo nuovi ingressi e disponibilit ma anche abbandoni temporanei e anche , in piccola parte definitivi dovuti a nuovi impegni lavorativi, di studio e famigliari. Abbiamo iniziato ad orientare i volontari che non riescono pi a svolgere attivit nellorario pomeridiano, verso altri progetti di volontariato come i SAP , ormai presenti in tutti i Comuni, con i loro progetti di tempo libero rivolti a persone disabili adulte. Monte ore complessivo dei volontari nelle attivit di gancio originale, anno scolastico 2006/07 : ORE 14.820 Sensibilizzazione promozione ottobre novembre 2007 Abbiamo incontrato 72 classi( III superiori) . Sono stati sensibilizzati circa 1700 studenti Abbiamo raccolto 378 disponibilit Protocolli con le scuole medie superiori e inferiori Entro dicembre 2005 sono stati firmati 11 protocolli con le Scuole Superiori 13 protocolli con le Scuole Medie/elementari. Considerazioni conclusive Vorremmo concludere con due parole chiave che secondo noi hanno caratterizzato anche questanno le nostre attivit : flessibilit e riprogettazione Gancio originale, con le altre attivit della sua rete, allinizio di ogni anno scolastico ripropone una scommessa, da una parte i bisogni dei bambini e dei ragazzi nelle varie scuole che si modificano con una rapidit incredibile e dallaltra le nostre risorse privilegiate , i giovani volontari, a loro volta centro del nostro operare, rispetto ad obiettivi di prevenzione,salute e benessere . Diventa inevitabile quindi progettare e riprogettare gli interventi, i work shop, le Stanze di Dante cos come gli strolganci e le

formazioni, sulla base di quanto via via si evidenzia senza schemi precostituiti e con la consapevolezza che quanto deciso pu essere rivisto, riadattato con flessibilit e creativit purch condiviso tra i vari protagonisti dellintervento. Questo, se da una parte crea incertezza, dallaltra consente sicuramente di utilizzare al meglio le risorse e le energie in campo.

Reggio Emilia 11 Febbraio 2008

GANCIO SULLA STAMPA

La Melagrana, Associazione per la salute informa


Luglio 2007

02-09-07 GAZZETTA DI REGGIO

27 aprile 2008, GAZZETTA DI REGGIO

21 maggio 2008 Gazzetta di Reggio

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