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PROGETTO DI ELEMENTI IN VETRO STRUTTURALE SECONDO LA NORMA prEN 13474-3 (CEN/TC129/WG8).

Ing. Leonardo Lani1

INTRODUZIONE

La progettazione di elementi in vetro strutturale ha avuto negli ultimi quindici anni uno sviluppo notevole in conseguenza di un miglioramento tecnologico che ha consentito di sviluppare delle lavorazioni del materiale appropriate ad un uso strutturale. ormai consuetudine realizzare travi, colonne e coperture interamente in vetro, ma le metodologie di calcolo e di verifica non sono supportate da alcuna regolamentazione Normativa, i progetti realizzati sono cos frutto di una indagine teorico sperimentale specifica per il singolo problema. La Norma prEN13474 si pone come obiettivo quello di fornire al progettista i principi di una progettazione degli elementi in vetro strutturale; sebbene non offra alcuna indicazione riguardo ai dettagli costruttivi, evidentemente fondamentali per un buon progetto, tale Norma rappresenta comunque un primo tentativo di uniformare il vetro agli altri materiali da costruzione. La Norma divisa in 3 parti di cui la prima si occupa di elementi piani in vetro ad uso di finestre, la seconda di elementi non strutturali mentre la terza di tutti gli elementi che hanno applicazioni strutturali in genere. I principi ed i metodi di calcolo sono in accordo con lEurocodice EN 1990: Basis of structural design, le azioni sono in accordo con lEurocodice EN 1991: Action on structures. I vetri considerati ai fini strutturali sono i vetri ricotti (FLOAT e altri) o quelli temperati (termicamente, chimicamente o parzialmente). La filosofia di base quella degli Eurocodici, la struttura deve quindi soddisfare lo Stato Limite Ultimo e quello di Esercizio.

PhD Student. Dipartimento Ingegneria Strutturale, Facolt Ingegneria, Universit di PISA. l.lani@ing.unipi.it

VERIFICA GENERALE
Tab.1 Stato limite Ultimo Stato Limite di Esercizio

Richiesta Dove gli effetti della azione : con:

EULS;dRd EULS;d=E{FULS;d}

ESLS;dCd ESLS;d=E{FSLS;d}

FULS;d: valore di progetto della singola azione o combinazione per lo ULS; FSLS;d: valore di progetto della singola azione o combinazione per lo SLS; EULS;d: valore di progetto degli effetti delle azioni, espresse come tensioni prodotte dai carichi; Rd: valore di progetto della corrispondente resistenza espressa come il massimo stato limite ultimo della tensione ammissibile fg;d, considerando i valori parziali per il materiale relativo allo stato limite considerato M; ESLS;d: valore di progetto degli effetti delle azioni, espresse come tensioni prodotte dai carichi; Cd: valore di progetto della corrispondente resistenza espressa come il massimo stato limite ultimo della tensione ammissibile fg;d, considerando i valori parziali per il materiale relativo allo stato limite considerato M;
FATTORI PARZIALI PER IL MATERIALE

Sono raccomandati i seguenti fattori di sicurezza per il materiale ad uso strutturale:


Stato limite Ultimo Stato Limite di Esercizio

M= 1,4

M= 1,0

PROPRIETA MECCANICHE E FISICHE DEL MATERIALE

Le caratteristiche fisiche meccaniche dei vetri sono indicate direttamente dalle normative specifiche (es. EN 572 per il vetro FLOAT) in cui sono riportati i valori da utilizzare in fase di progetto. In alternativa la Norma indica dei valori da considerare per tutti i tipi di vetro quando i valori rientrano in un intervallo direttamente fornito dalla Norma stessa. Le propriet meccaniche del vetro si possono considerare: densit: =2500 Kg/m3; modulo di elasticit normale: E=70000 MPa; rapporto di Poisson: =0,22;

AZIONI

Le azioni devono essere determinate nel rispetto delle norme EN1991. Il valore di progetto della singola azione sar: Stato Limite Ultimo: Stato Limite Esercizio: con: Fd: valore di progetto dellazione; Qk,1: valore caratteristico dellazione; per le combinazioni: Stato Limite Ultimo: Stato Limite Esercizio: Dove: G: valore azione dovuta al peso proprio; Qk,1: valore dellazione dominante; Qk,i: valore delle altre azioni; 0,i: fattori di combinazione. Si adotter 0,6 per lazione del vento, 0,7 o 0,6 per la neve nelle zone con altitudine rispettivamente maggiore o minore di 1000m;
RESISTENZA DEL MATERIALE

Fd=1,5Qk,1 Fd=1,0Qk,1

Fd=1,35G+1,5Qk,1+1,5 0,iQk,i Fd=1,0G+1,0Qk,1+1,0 0,iQk,i

La normativa fornisce lespressione per il calcolo della tensione massima resistente del materiale: zona lontana dai bordi: zona in prossimit dei bordi: con: fg;k=45 N/mm2: resistenza a flessione caratteristica del materiale; M: fattore parziale per il materiale; kp=1 o 0,9: fattore che tiene conto dellaccuratezza delle propriet fisiche meccaniche del materiale; 1 se queste sono riferite direttamente alle Norme specifiche, 0,9 se si considerano i valori direttamente riportati; ksp=0,67 (es. FLOAT): valore che tiene conto della finitura superficiale; kmod= 0,663t-1/16: fattore di durata del tempo di applicazione dei carichi; il vetro infatti soggetto al fenomeno della fatica statica ovvero ad una progressiva diminuzione della resistenza a trazione di un elemento sottoposto ad un carico costante f g,d = k p k mod k sp f g;k

feg;d=0,8 fg,d

nel tempo. quindi necessario considerare valori differenti di resistenza per differenti tempi di durata dei carichi. La Normativa fornisce direttamente i valori di questo coefficiente in funzione del tipo di carico: AZIONE Vento, folla Neve Peso proprio Variazione temp. giornaliera Variazione temp. rara Variazione di pressione
RESISTENZA DEL VETRO TEMPERATO

DURATA CARICHI 5 sec. 6 settimane 50 anni 11 ore 6 mesi 4 giorni

Kmod 1,00 0,43 0,29 0,57 0,39 0,50

La normativa fornisce lespressione per il calcolo della tensione massima ammissibile dal vetro temperato: zona vicina e lontana dai bordi: con: fb;k: valore caratteristico di tempra; kv: fattore di indurimento dipendente dal tipo di vetro; per il vetro FLOAT si ha:
Tipo di Vetro FLOAT Fattore di indurimento kv 1,00 Valore caratteristico di tempra fb;k Tempra termica 120 N/mm2 Tempra parziale 70 N/mm2 150 N/mm2 termica Tempra chimica

f eg,d = f g;d = k p

k sp k mod f g;k + k v (f b;k f g;k )

VERIFICHE DA EFFETTUARE

I carichi di progetto devono essere impiegati per il calcolo delle tensioni di trazione e per gli spostamenti da confrontare poi con i valori ammessi dal materiale. importante evidenziare come le strutture in vetro siano spesso soggette ad un comportamento geometricamente non lineare: essendo molto flessibili consuetudine avere spostamenti maggiori della met dello spessore del pannello, con lattivazione di un comportamento membranale. La Norma fornisce unespressione non lineare per il calcolo delle tensioni e degli spostamenti per un pannello appoggiato ai quattro lati, per pannelli vincolati diversamente (appoggi puntuali o routulle) necessario una modellazione agli elementi finiti che indaghi con maggior precisione gli stati tensionali del pannello.

Le tensioni e gli spostamenti resistenza: maxfg;d wmaxwd

trovati vanno quindi confrontati con quelli massimi di

Nella Norma non chiaro se confrontare la tensione massima o quella di Von Mises. Per gli spostamenti massimi necessario valutare la tipologia della struttura e la capacit di questa di ammettere spostamenti.
VETRO STRATIFICATO

Come noto il comportamento statico di questo elemento strutturale dipende dalla capacit del PVB (materiale termoplasto usato come interlayer) di trasferire le azioni di taglio da un elemento allaltro. I due casi limite sono quindi quello dellelemento monolitico, con spessore pari alla somma dei singoli strati, e quello del materiale layered con gli elementi completamente indipendenti e il PVB incapace di trasmettere alcun sforzo di taglio. La Norma in questione indica di considerare il PVB capace di trasmettere completamente il taglio solo per il vetro stratificato di sicurezza (conforme alla Norma EN ISO 12543-2), per il vetro stratificato si deve verificare i vetri separatamente. C da dire che analisi sperimentali hanno evidenziato come in realt il materiale termoplasto garantisce una trasmissione completa del taglio per gli elementi soggetti a carichi di breve durata come il vento.
ESEMPIO NUMERICO

A titolo di esempio calcoliamo la tensione ammissibile per una vetro temprato parzialmente soggetto al peso proprio ed a un carico di breve durata come il vento. Kp=0,9 Ksp=0,67 fg;k=45 N/mm2 fb;k=70 N/mm M=1,4 kmod=1-0,29 si ottiene: feg;d=fg;d=37 N/mm2; :tensione massima per il vetro soggetto al vento;
2

:caratteristiche del materiale in accordo con i valori forniti dalla Norma; :vetro FLOAT; :resistenza caratteristica del materiale; :valore caratteristico di tempra parziale; :coefficiente per gli SLU; :coefficiente di durata per il vento e peso proprio;

feg;d=fg;d=23 N/mm2;

:tensione massima per il vetro soggetto al peso proprio;

I valori sono in accordo con i valori forniti direttamente dalle Normative olandesi Constructief Glas, October 1996: Tipo di vetro FLOAT Tempra parz. Tempra tot.
CONCLUSIONI

Carichi Permanenti 7 N/mm2 22 N/mm2 50 N/mm2

Carichi a medio termine 17 N/mm2 24 N/mm2 53 N/mm2

Carico termine 28 N/mm2 22 N/mm2 56 N/mm2

breve

Come evidente da questa breve presentazione, la Normativa completamente priva di informazioni riguardanti dettagli costruttivi ed indicazioni su fori e giunzioni; essendo il vetro un materiale fragile assumono particolare importanza i dettagli costruttivi ovvero quei punti della struttura dove si possono avere concentrazioni di sforzo. Va poi ricordato come la progettazione con questo materiale debba prediligere una filosofia di tipo fail-safe piuttosto che safe-life; il progettista deve valutare la risposta globale della struttura ipotizzando la rottura, totale o parziale, di un elemento strutturale. Le verifiche indicate nella Norma non sono quindi esaurienti per garantire una sicurezza strutturale, ma sicuramente rappresentano un primo passo per un impiego del vetro come materiale costruttivo.

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