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Calcolo del vetro di una copertura.

Premessa:

Il punto 4.6 del D.M.14/01/2008 prescrive che per poter utilizzare il vetro strutturale
occorre l'autorizzazione del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici.
Questo perché in Italia non vi è una normativa specifica per il vetro. Per il calcolo
generalmente si fa riferimento o alle indicazioni tecniche riportate sul “Manuale del Vetro”
della Saint-Gobain o alle normative nazionali estere (Inghilterra).

Nel Cap. 12 Riferimenti Tecnici, si fa riferimento alla possibilità di impiego di codici


internazionali di comprovata affidabilità, aprendo alla possibilità di adottare normative e
documenti tecnici internazionali ( per esempio: Astm3, Cstb4, Trlv5)

A livello europeo è in fase di progettazione una norma per il vetro strutturale (NORMA prEN
13474-3 (CEN/TC129/WG8) di cui è presente in rete un articolo del Prof. Ing. Leonardo Lani.

Dopo alcuni cenni di richiamo teorico, si riporta un esempio di calcolo, rivolto


principalmente ad un confronto con i tecnici progettisti.

Richiami teorici:

RESISTENZA DEL MATERIALE: NORMA prEN 13474-3 (CEN/TC129/WG8)

La tensione di resistenza massima per il vetro si calcola con le seguenti formule:

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Per il vetro temperato la tensione di resistenza vale:

Fattori parziali per il materiale:

Stato limite ultimo : γM = 1,4


Stato limite esercizio : γM = 1,0

SPESSORI EQUIVALENTI PER VETRI MULTISTRATO:

Nel caso di lastre di vetro multristrato unite con PVB, occorre considerare questo strato di
collegamento non garantisce l’assenza di scorrimento tra le due lastre. Ossia non
garantisce la trasmissione delle tensioni tangenziali tra le lastre. Ciò è ancora più vero se
si considera che già le temperature tipiche estive il PVB ha una sensibile riduzione del
modulo elastico tangenziale G.
Pertanto è sicuramente a favore della sicurezza considerare ogni strato di vetro separato
dagli altri ( in casi particolari di azioni di breve durata le lastre potrebbero essere
considerate collegate).

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Per il calcolo delle lastre multistrato con i comuni programmi agli elementi finiti è
necessario considerare spessori equivalenti differenti per il calcolo delle deformazioni e
delle tensioni.

Per spessore equivalente si intende lo spessore da attribuire alla lastra di vetro


considerata monolitica per avere le stesse deformazioni o sollecitazioni della lastra
multistrato considerata formata da fogli separati che lavorano in parallelo.

Spessore equivalente per le deformazioni

Lo spessore equivalente per le deformazioni è dato dalla formula:

hd , eq = 3 ∑h i
3

In cui hi è lo spessone della singola lastra.

Spessore equivalente per le sollecitazioni

Lo spessore equivalente per le sollecitazioni calcolate con riferimento alla prima lastra è
dato dalla formula:

hi3
hs ,eq = h1 ∑ h3
1

In cui hi è lo spessone della singola lastra.

In caso di vetro multistrato composto da lastre di stesso spessore, che si considerano


separate ma che lavorano in parallelo, nel calcolo di verifica si può considerare una
singola lastra soggetta a carichi i cui valori siano dati da quelli totali divisi per il numero
delle lastre.

VERIFICA DI RESISTENZA:

Poiché il vetro ha valori di resistenza di riferimento dipendenti dal tempo di azione dei
carichi, non è possibile seguire direttamente la verifica nei termini:

sE O sR

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La verifica delle tensioni deve essere eseguita omogeneizzando le tensioni rispetto alle
diverse tensioni di riferimento, ossia nei termini:

sG / fg;d, G + sN / fg;d, N + sV / fg;d, V O 1

In cui: G= peso proprio, N=neve e V=vento

Con i normali programmi di calcolo occorre eseguire tante elaborazioni quanti sono i
carichi e successivamente si esegue, manualmente, la verifica con le tensioni
normalizzate.

Considerando, però, che il calcolo si esegue con l’ipotesi del legame costitutivo del
materiale di tipo perfettamente elastico, le tensioni sono direttamente proporzionali ai
carichi applicati.
Pertanto risulta più agevole fattorizzare i carichi anziché le tensioni, in quanto permette di
eseguire il calcolo della lastra di vetro con i comuni programmi di calcolo agli elementi finiti
in un’ unica elaborazione. La verifica può essere effettuata confrontando la tensione di
Won Mises con la tensione di resistenza del materiale.

Per esempio nel caso di carico di lunga durata (carichi permanenti), neve e vento e
normalizzando i carichi all’azione istantanea (vento) si ha:

G’ = G * (fg;d, V /: fg;d, G)
Q’neve = Qneve* (fg;d, V /: fg;d, N)
Q vento

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Esempio di calcolo:

Geometria:
Lastra di vetro a due strati con dimensioni 1532x1464x2,5mm.
I due strati hanno uno spessore di 12mm ciascuno collegati da uno strato di
4PVB.
Lo strato inferiore è di tipo “incrudito” quello superiore è di tipo “temprato”.

Materiale:

Unità di misura: daN e cm

Per il vetro FLOAT“incrudito” ovvero con tempra termica parziale si ha:

kp = 0,9
kmod = 0,29 per peso proprio fg;k = 45 N/mm²
kmod = 0,43 per neve fb;k = 70 N/mm²
kmod = 1 per vento gm = 1,4 (per SLU)
kmod = 1 per manutenzione.
ksp = 0,67 (finitura superficiale: tipo FLOAT) gm = 1,0 (per SLE)

Le tensioni di resistenza di calcolo pertanto risultano:

Stati limiti ultimi SLU:


peso proprio : fg;d, G = 0,9 * [0,67 * 0,29 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1,4 = 21 N/mm²
neve fg;d N = 0,9 * [0,67 * 0,43 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1,4 = 24N/mm²
vento fg;d V = 0,9 * [0,67 * 1,00 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1,4 = 35 N/mm²

Stati limiti di esercizio SLE:


peso proprio : fg;d, G = 0,9 * [0,67 * 0,29 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1 = 30 N/mm²
neve fg;d, N = 0,9 * [0,67 * 0,43 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1 = 34 N/mm²
vento fg;d, V = 0,9 * [0,67 * 1,00 * 45 + 1 * ( 70 - 45)] / 1 = 49 N/mm²

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AZIONI DI CARICO:

Le azioni agenti sulla lastra di vetro sono:

Peso proprio vetro: G = 62 daN/mq, con azione a lungo termine


Carico della Neve: QN = 57 daN/mq, con azione a medio termine
Carico del Vento: QV = 87 daN/mq, con azione istantanea

Poiché le due lastre sono separate da uno strato di PVB che non garantisce l’assenza di
scorrimento tra le due lastre, queste ultime nel calcolo si considerano separate.
Avendo lo stesso spessore e lavorando in parallelo, le lastre sopportano ciascuno il 50%
dei carichi applicati.

Pertanto su ogni lastra agiscono i seguenti carichi non fattorizzati:

Peso proprio vetro: G = 31 daN/mq


Carico della Neve: QN = 28,5 daN/mq
Carico del Vento: QV = 43,5 daN/mq

Poiché il vetro ha valori di resistenza dipendenti dal tempo di azione dei carichi, per la
verifica della resistenza le tensioni ottenute con i carichi sopra riportati non possono
essere sommate, ma occorre che tutti i carichi siano con azione omogenea.

Pertanto i carichi a lungo ed a medio termine vengono attualizzati ad istantanei


incrementando il loro valore del rapporto tra la tensione di riferimento per azioni istantanee
e la relativa tensione di riferimento.
In particolare i carichi applicati sono:

G’ = G * (fg;d, V /: fg;d, G) = 31 * 35 /21 = 51,7 daN/mq


Q’neve = Qneve* (fg;d, V /: fg;d, N) = 28,5 * 35 /24 = 41,6 daN/mq
QV ……………………………………… = 43,5 daN/mq

COMBINAZIONI: fattori massimi tra DM. 2008 e prEN 13474-3:

Combinazione SLU 1: 1,35 G + 1,5 QN + 1,5*0,6 QV


Combinazione SLU 2: 1,35 G + 1,5 QV + 1,5*0,6 QN

Combinazione SLE 1: 1,0 G + 1,0 QN + 0,6 QV


Combinazione SLE 2: 1,0 G + 1,0 QV + 0,6 QN

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VERIFICHE DI RESISTENZA:

Le tensioni massime di calcolo devono essere confrontate con il valore di resistenza di


progetto riferito alle azioni istantanee , in quanto i carichi sono stati omogeneizzati alle
azioni istantanee

Combinazione di carico : Tensione massima nel Verifica


vetro (Von Mises)
daN/cm² daN/cm²
Comb. SLU 1:
1,35G+1,5QN+1,5*0,6QV 266 < 350 (OK)
Comb. SLU 2:
1,35G+1,5QV1,5*0,6QN 267 < 350 (OK)

Pressioni sugli appoggi e deformazioni massime con i carichi fattorizzati:

Poiché i due strati di vetro sono uguali e sovrapposti le pressioni sugli appoggi si
sommano ( ossia si moltiplicano per 2).

Combinazione di carico : Pressione massima Deformazione


sugli appoggi massima
daN/cm² cm
Comb. SLU 1:
2*(1,35G+1,5QN+1,5*0,6QV) 12,8
Comb. SLU 2:
2*(1,35G+1,5QV1,5*0,6QN) 12,8
Comb. SLE1:
1,0G+1,0QN+1,5*0,6QV 1,1
Comb. SLE 2: 1,0G+1,0QV+0,6QN
1,1

Nota:
Le pressioni sugli appoggi e le .deformate sono leggermente superiori a quelle reali per
effetto dell’amplificazione dei carichi con azione a medio ed a lungo termine.

Questo però è positivo perché si tengono in conto gli effetti di stress sugli appoggi per
carichi prolungati e gli effetti di deformazioni viscose dovute alle azioni a medio e lungo
termine.

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Vista solida del modello strutturale

Discretizzazione del modello strutturale con elementi piastra (D3)

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Modello strutturale dei carichi applicati:

Deformata amplificata:

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Tensioni ideali Von Mises

Combinazione SLU 1: 1,35 G + 1,5 QN + 1,5*0,6 QV

Combinazione SLU 2: 1,35 G + 1,5 QV + 1,5*0,6 QN

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Pressione sugli appoggi per un solo strato di vetro
(Per entrambi gli strati le pressioni devono essere raddoppiate)

Combinazione SLU 1: 1,35 G + 1,5 QN + 1,5*0,6 QV

Combinazione SLU 2: 1,35 G + 1,5 QV + 1,5*0,6 QN

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Deformazioni

Combinazione SLE 1: 1,0 G + 1,0 QN + 0,6 QV

Combinazione SLE 2: 1,0 G + 1,0 QV + 0,6 QN

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