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Newsletter

Editoriale

N 54 Gennaio 2012

Trifir & Partners Avvocati

Anno nuovo, nuova newsletter. Da questo numero abbiamo deciso di inserire tre nuove rubriche: un osservatorio sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione con le pi interessanti sentenze di recente pubblicazione e ADR A domanda risponde la sintetica soluzione di un caso pratico in materia civile e di lavoro. La newsletter inizia con il Diritto del Lavoro dove nellattualit riprendiamo lesame delle novit introdotte dal Decreto Salva Italia che avevamo iniziato ad affrontate negli Highlights 2011, focalizzando in particolare lattenzione sulla riforma del sistema pensionistico. Nella prossima Newsletter approfondiremo il Decreto L. 1/2012 sulle cd Liberalizzazioni, pubblicato in G.U. n. 19 del 24/01/2012. La sentenza del mese una recentissima pronuncia in materia di licenziamento che ha ritenuto integrare giusta causa di licenziamento lassenza prolungata ingiusticata del lavoratore, anche in assenza di specica previsione nel ccnl. Le Nostre Sentenze offrono una veloce panoramica sulla rilevanza delle prove testimoniali e uninteressante decisione in materia di gruppi societari. Chiude lADR del mese: pu essere ridotta la parte variabile della retribuzione? La demarcazione tra la Sezione di Diritto del Lavoro e la Sezione di Diritto Civile, Commerciale e Assicurativo, segnata dal nuovo Osservatorio sulla Corte di Cassazione. La Sezione di Diritto Civile, Commerciale e Assicurativo si apre con un articolo sulle nuove disposizioni introdotte dalla legge di stabilit 2012 in materia di responsabilit delle persone giuridiche dipendente da reato e una sentenza su una singolare ipotesi di impossibilit sopravvenuta della prestazione (una crociera premio saltata causa eventi bellici!). Segue la parte relativa alle Assicurazioni dove segnaliamo, tra le altre, uninteressante sentenza in materia di rinunzia alleccezione di prescrizione causa il protrarsi delle trattative tra le parti. Il Punto su... richiama lattenzione su una recente iniziativa dellINAIL volta a nanziare progetti di investimento nalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. E chiude la rassegna lADR di civile: possibile far valere lazione di garanzia nei confronti del fornitore anche se decorso lanno dalla consegna, avendo denunciato prima i vizi? Marina Tona e il Comitato di Redazione composto da: Francesco Autelitano, Stefano Beretta, Antonio Cazzella, Teresa Cofano, Luca DArco, Diego Meucci, Claudio Ponari, Vittorio Provera, Tommaso Targa, Stefano Trir e Giovanna Vaglio Bianco

Diritto del Lavoro Attualit 2 Le Nostre Sentenze 4 Cassazione 7 Diritto Civile, Commerciale, Assicurativo Attualit 8 Le Nostre Sentenze 10 Assicurazioni 11 Il Punto su 13 Rassegna Stampa 15 Contatti 16

Diritto del Lavoro

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Le novit del decreto Salva Italia e lentrata in vigore del termine di decadenza di cui allart. 32 del Collegato Lavoro
A cura di Tommaso Targa
Con lanno nuovo, entrano in vigore tutte le misure del decreto Salva Italia in materia di lavoro, previdenza e tassazione dei redditi da lavoro (decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011 n. 214, pubblicata in Gazzetta Ufciale 27 dicembre 2011 n. 300). Una prima novit (art. 2 del decreto) riguarda la deducibilit dal reddito imponibile ai ni IRPEF e IRES dellintero ammontare dellIRAP versata in relazione al personale dipendente e assimilato. La legge di conversione ha aumentato le deduzioni in favore di chi assume a tempo indeterminato donne e/o giovani di et inferiore a 35 anni, con agevolazioni pi consistenti nelle aree depresse (Sicilia e Sardegna). Una seconda misura da evidenziare (art. 24, comma 31, del decreto) riguarda la tassazione delle indennit corrisposte in occasione della cessazione del rapporto di lavoro. Quando limporto percepito dal dipendente supera la somma di 1.000.000,00 lordi, le indennit di ne rapporto, in deroga a quanto previsto dagli artt. 17 e 19 del TUIR, non sono soggette a tassazione separata, bens fanno cumulo con gli altri redditi percepiti nel periodo di esercizio. Lespressione utilizzata dal legislatore, facendo riferimento a un importo complessivamente superiore a 1.000.000,00in denaro o in natura, impone di cumulare tutte le somme percepite dal dipendente in occasione della cessazione del rapporto, che normalmente vengono sottoposte a tassazione separata con laliquota del TFR: di conseguenza, oltre al TFR, dovranno essere conteggiati lincentivo allesodo, lindennit supplementare per i dirigenti, le somme corrisposte in via di transazione generale e novativa, nonch eventuali benet in natura riconosciuti nellambito di un accordo sulla risoluzione consensuale del rapporto. Va segnalata, inoltre, la portata retroattiva di tale norma, che si applica a partire dalle indennit e compensi il cui diritto alla percezione sorto a decorrere dal 1 gennaio 2011. Lart. 24 del decreto ha generalizzato il criterio di calcolo della pensione sulla base del sistema contributivo, che era stato introdotto nel 1995 con la legge Dini e permette di ottenere una pensione proporzionale ai contributi versati durante lintera vita lavorativa. La nuova disciplina va, dunque, ad impattare su coloro che, sino ad oggi, beneciavano del c.d. sistema retributivo per il quale la pensione viene determinata in base alla retribuzione percepita negli ultimi anni prima del pensionamento. Particolarmente signicativo labbandono, a far tempo dal 1 gennaio 2012, delle pensioni di anzianit e del sistema delle quote. Prima del Decreto era prevista la possibilit di ottenere la pensione di anzianit, godendo o di 40 anni di contributi, e in questo caso si poteva andare in pensione a qualsiasi et, oppure avendo un minimo di anni di contributi, sommati a un minimo di anni di et anagraca. Gi con lultima manovra del governo Berlusconi, la cosiddetta quota 97 era stata anticipata di un anno, al 1 gennaio 2012.
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La pensione anticipata sostituisce il vecchio trattamento di anzianit con 40 anni di contributi. In base al comma 10 dell'articolo 24 del Decreto, indipendentemente dall'et anagraca, occorrono 42 anni e un mese per gli uomini a decorrere dal 1 gennaio 2012; 41 anni e un mese per le donne, sempre a decorrere dal 1 gennaio 2012. Per gli uomini e le donne scatter un nuovo aumento di un mese nel 2013 e nel 2014. Segnaliamo che quando un lavoratore o una lavoratrice accedono al pensionamento con meno di 62 anni, la pensione anticipata viene ridotta del 2% per ogni anno di anticipo rispetto a 62. Questa riduzione scatta sulla quota di pensione relativa alle anzianit contributive maturate prima del 1 gennaio 2012. Il Decreto ha introdotto, altres, novit per il pensionamento delle donne. Infatti, con decorrenza dal 1 gennaio 2012, let minima per andare in pensione salir dai 60 di oggi ai 62 anni (63 anni e 6 mesi per le lavoratrici autonome), per arrivare a 66 anni nel 2018, con scatti di altri due anni nel 2014 e di un altro anno nel 2016. Eccezionalmente, per coloro che entro la data del 31 dicembre 2012 avrebbero maturato il diritto alla pensione (60 anni di et e 20 anni di contributi per le donne, oppure attraverso il sistema delle quote per uomini e donne), sar consentito andare in pensione anticipatamente alla data di vecchiaia, allet minima dei 64 anni. Per gli uomini, dal 1 gennaio 2012, let pensionabile aumenta da 65 a 66 anni. Tale innalzamento non determina, per, alcuna (ulteriore) penalizzazione per i lavoratori posto che il Decreto ha abolito le nestre mobili, che costringevano i lavoratori ad attendere dai 13 ai 19 mesi per godere effettivamente della prima mensilit della pensione, dopo il maturamento del diritto. Con la nuova riforma, la pensione pu essere percepita immediatamente dal momento in cui il diritto viene maturato. Sempre in materia pensionistica, va segnalato lart. 6 del Decreto che ha abrogato tutte le forme di equo indennizzo e pensione privilegiata, fatta eccezione per quelle nei confronti del personale appartenente al comparto della sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Daltro canto, la legge di conversione, introducendo lart. 24, comma 31 bis, ha incrementato il contributo di solidariet o di perequazione sulla parte eccedente gli 200.000 lordi di trattamenti pensionistici obbligatori. Attualmente, il contributo di solidariet , quindi, rideterminato nel 5%, per redditi da pensione compresi tra 90.000 e 150.000 lordi annui; 10% per i redditi da pensione compresi tra 150.000 e 200.000 lordi annui; 15% per i redditi da pensione superiori a 200.000 lordi annui. Il Decreto contiene anche una norma programmatica (art. 24, comma 30) che prevede lapertura di un tavolo di confronto per il riordino del sistema degli ammortizzatori sociali e degli istituti di sostegno al reddito. Tutte queste novit non devono far dimenticare che, a decorrere dal 1 gennaio 2012, entrato di fatto in vigore lart. 32 del Collegato Lavoro (l. 4 novembre 2010, n. 183), in base al quale il lavoratore deve impugnare il licenziamento, entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto; tale termine di decadenza si applica anche a tutte le ipotesi di cessazione di un rapporto di lavoro di cui sia rivendicata la natura subordinata, recesso dai contratti di collaborazione, azioni di nullit del termine e impugnazioni dei trasferimenti di sede. Il termine di entrata in vigore della norma in questione era stato rinviato al 1 gennaio 2012 dal cosiddetto Decreto Mille Proroghe 2010 (decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, art. 2, comma 54).

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LE NOSTRE SENTENZE La sentenza del Mese

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COSTITUISCE GIUSTA CAUSA DI LICENZIAMENTO LASSENZA PROLUNGATA INGIUSTIFICATA DEL LAVORATORE, ANCHE IN ASSENZA DI SPECIFICA PREVISIONE NEL CCNL (Tribunale di S. Maria Capua Vetere - Sezione Lavoro, n. 108/2012, 10 gennaio 2012) Il Tribunale del Lavoro di S. Maria Capua Vetere ha dichiarato la legittimit di un licenziamento intimato per giusta causa ad un lavoratore che si era assentato dal lavoro per oltre 20 giorni. Pi precisamente, il lavoratore dopo aver ricevuto una lettera di trasferimento comunicava alla societ che avrebbe voluto riettere se accettare o meno il trasferimento allontanandosi senza ricevere alcuna autorizzazione e senza richiedere ferie o permessi. Precisiamo che nella vicenda decisa il CCNL applicabile (Logistica e Trasporto) prevede espressamente che la mancata accettazione da parte del lavoratore del trasferimento (giusticato), comporti la risoluzione del rapporto. La societ aveva dunque la necessit di conoscere laccettazione o meno del trasferimento da parte del lavoratore che, invece, per sottrarsi alle conseguenze previste dalla contrattazione collettiva si reso letteralmente irreperibile anche al telefono. Precisiamo altres che il CCNL applicato, diversamente da altri contratti collettivi (es. Commercio, Metalmeccanico, Chimico-farmaceutico) non prevedeva espressamente quale fattispecie tipizzata per il recesso disciplinare lipotesi dellassenza ingiusticata prolungata. Il Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha ritenuto irrilevante la mancata previsione a livello contrattuale della fattispecie considerando lassenza ingiusticata protratta per 20 giorni, idonea a ledere irreparabilmente il vincolo duciario. (Causa curata da Giacinto Favalli e Luca DArco)

Altre sentenze
LAVORO AUTONOMO E SUBORDINATO CRITERI DISTINTIVI UTILIZZABILIT DELLE PROVE TESTIMONIALI RACCOLTE IN UN PROCESSO CONNESSO (Tribunale di Bologna, 17 novembre 2011) Il Tribunale di Bologna ha accertato la natura autonoma del rapporto di lavoro instaurato con alcuni lavoratori che avevano svolto, per conto di unazienda operante nel settore, attivit di distribuzione di materiale pubblicitario. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che i c.d. distributori erano liberi di decidere se, quando ed in quale misura rendere la prestazione. Peraltro, i distributori non erano vincolati da un rigido orario di lavoro e non dovevano in alcun modo giusticare le assenze, anche laddove si fossero gi dichiarati disponibili ad effettuare la prestazione; inoltre, i collaboratori erano liberi di stabilire litinerario da seguire per effettuare la distribuzione. Sotto il prolo dellistruttoria, il Tribunale ha ritenuto di poter utilizzare le prove testimoniali raccolte in un processo connesso, in cui lazienda aveva promosso un contenzioso nei confronti dellInail avente ad oggetto la natura del rapporto intercorso con i suddetti distributori. (Causa curata da Antonio Cazzella)

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LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA, PROVE RACCOLTE NEL PROCEDIMENTO DURGENZA (Corte dAppello di Venezia, 4 ottobre 2011) Con ricorso ex art. 700 cod. proc. civ., un lavoratore ha chiesto al Tribunale di Venezia lemissione di un provvedimento durgenza, diretto a far accertare lillegittimit del licenziamento intimatogli dalla datrice di lavoro per giusta causa. Il suddetto procedimento si concluso con il rigetto della domanda del ricorrente, stante le dichiarazioni rese dai sommari informatori i quali hanno confermato i fatti sulla cui base la datrice di lavoro aveva proceduto al licenziamento. A detto procedimento seguito il giudizio di merito sia in primo che in secondo grado, allesito del quale - senza svolgimento di ulteriore attivit istruttoria - stata confermata la legittimit del licenziamento. In particolare, la Corte dAppello di Venezia, nel motivare la sentenza di conferma del provvedimento di primo grado, ha ritenuto che le deposizioni rese dai sommari informatori nel corso del procedimento cautelare, ove siano state assunte in contraddittorio tra le parti, sotto il vincolo del giuramento e sulla base delle indicazioni fornite dalle parti stesse nei rispettivi atti introduttivi, sono da considerare come provenienti da veri e propri testimoni e possono quindi essere utilizzate, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, nel relativo giudizio di merito come prove raccolte in un diverso giudizio tra le stesse parti. (Causa curata da Orazio Marano e Giuseppe Gemelli) SUL LAVORATORE, CHE PRETENDE IL RICONOSCIMENTO DELLA NATURA SUBORDINATA DEL PROPRIO RAPPORTO DI LAVORO, INCOMBE LONERE DI DIMOSTRARE LESISTENZA DELLA SUBORDINAZIONE, CHE PU RESTARE ESCLUSA DALLA PROVA AVVERSARIA DELLA SUSSISTENZA DI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE DEL DIPENDENTE CON ALTRE SOCIET FACENTI PARTE DEL MEDESIMO GRUPPO DI IMPRESE (Tribunale di Milano, 30 dicembre 2011) Un lavoratore, ex dipendente di una Societ in forza di un contratto di lavoro subordinato cessato nel 2005, conveniva in giudizio la sua ex datrice di lavoro, deducendo di aver lavorato per la stessa allestero in virt di un contratto di lavoro a progetto, concluso in forma orale, per il periodo 1.4.2007-31.12.2007, senza il rispetto delle prescrizioni di cui al combinato disposto degli artt. 61 e 69 D.Lgs. 276/03; di conseguenza, egli domandava, ai sensi dellart. 69 della suddetta normativa, che il suo contratto di lavoro a progetto fosse riqualicato come contratto di lavoro subordinato, e chiedeva, in conseguenza di tale riqualicazione, il riconoscimento del diritto ad essere inquadrato come dirigente, sulla base del fatto che egli aveva gestito progetti lavorativi della convenuta, relazionandosi con elevatissimi referenti istituzionali di governi esteri, e del fatto che i suoi collaboratori allinterno dellazienda convenuta fossero tutti dipendenti della stessa con qualica dirigenziale. La Societ resisteva negando che il ricorrente avesse svolto alcuna attivit lavorativa alle proprie dipendenze in qualsiasi altra forma, deducendo, al contrario, che il ricorrente aveva intrattenuto rapporti di collaborazione con altre societ, di diritto straniero, facenti parte del medesimo gruppo multinazionale, dalle quali aveva percepito anche ingenti somme a titolo di remunerazione. Il Giudice, nel recepire integralmente le nostre difese, ha ritenuto che gli elementi addotti dal lavoratore non fossero sufcienti a provare la subordinazione, non avendo egli dimostrato la sussistenza di un vincolo di soggezione personale al potere organizzativo, direttivo e disciplinare della societ convenuta, e, in particolare, non avendo dimostrato la limitazione della sua autonomia organizzativa e il suo inserimento nellorganizzazione aziendale della predetta societ; correttamente, infatti, il Giudice ha ritenuto che nei gruppi multinazionali possibile che il lavoratore venga a contatto con distinte societ, in

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considerazione dei legami esistenti tra le varie entit giuridiche che fanno parte del Gruppo, ma ci non sufciente a costituire un rapporto di lavoro alle dipendenze di tutte le societ del Gruppo stante la personalit propria del rapporto di lavoro che si costituisce esclusivamente tra la Societ che esercita i poteri direttivi e di controllo ed il lavoratore; su tali premesse il Giudice ha, conseguentemente, rigettato il ricorso. (Causa curata da Giorgio Molteni e Claudio Ponari)

ADR
Pu il datore di lavoro non corrispondere la retribuzione variabile pattuita con i dipendenti? Si discute se i bonus siano soggetti al principio della irriducibilit della retribuzione. Secondo parte della giurisprudenza lemolumento variabile da corrispondersi a fronte della fissazione e del raggiungimento di obiettivi ha natura retributiva e non indennitaria, e pertanto sottoposto al principio di irriducibilit, in quanto connesso al patrimonio professionale dal datore utilizzato per raggiungere i risultati e non a una specifica modalit di svolgimento della prestazione (Corte dAppello di Milano, 21 novembre 2007). Dalla natura retributiva dellemolumento variabile conseguirebbe che il bonus non pu essere soppresso per decisione unilaterale del datore di lavoro in quanto, essendo parte integrante della retribuzione, soggetto al citato principio della irriducibilit ex art. 2103 c.c.. Peraltro, la questione deve essere valutata caso per caso in funzione delle specifiche previsioni del contratto individuale e collettivo.

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A cura di Stefano Beretta e Antonio Cazzella
INTERPOSIZIONE FITTIZIA DI MANODOPERA

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OSSERVATORIO SULLA CASSAZIONE

Con sentenza n. 751 del 19 gennaio 2012 la Corte di Cassazione ha affermato che sussiste uninterposizione ttizia di manodopera laddove il committente utilizzi i dipendenti delle ditte in subappalto per lo svolgimento di attivit difformi da quelle inerenti lappalto medesimo, inserendoli nella propria struttura produttiva (nel caso di specie, la societ committente aveva procurato agli operai delle ditte in subappalto anche vitto ed alloggio). LICENZIAMENTO PER ECCESSO DI VELOCIT IN AREA AZIENDALE Con sentenza n. 457 del 16 gennaio 2012 la Corte di Cassazione ha confermato la legittimit del licenziamento di un lavoratore, che aveva causato un incidente con un altro veicolo allinterno dello stabilimento, superando il limite di velocit indicato dallapposita segnaletica e mentre svolgeva, peraltro, compiti che non erano di sua pertinenza. LICENZIAMENTO PER RIFIUTO DEL DIPENDENTE DI FREQUENTARE UN CORSO DI FORMAZIONE FUORI SEDE Il riuto del lavoratore di recarsi in trasferta per frequentare un corso di formazione non pu determinare, di per s, la lesione del rapporto duciario. Con sentenza del 11 novembre 2011, n. 23673, la Corte di Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenziamento del lavoratore, rilevando che il datore di lavoro non pu impartire al dipendente disposizioni prive di fondamento logico ed avulse da effettive ragioni organizzative, in quanto tenuto al rispetto delle regole di correttezza (nel caso di specie, il datore non aveva fornito alcuna prova sulla necessit che il corso formativo fosse effettuato in una citt diversa rispetto alla sede ove operava la dipendente licenziata).

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Civile, Commerciale, Assicurativo


ORGANISMO DI VIGILANZA E COLLEGIO SINDACALE
Le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di stabilit 2012
A cura di Francesco Autelitano e Giovanna Vaglio Bianco
La Legge di Stabilit per lanno 2012 ha introdotto, in materia di responsabilit delle persone giuridiche dipendente da reato (D.Lgs. n. 231 del 2001), la possibilit di attribuire al collegio sindacale le funzioni dellorganismo di vigilanza (comma 4bis dellart. 6 del D.Lgs. n. 231/2001). La disposizione citata prevede: nelle societ di capitali il collegio sindacale, il consiglio di sorveglianza e il comitato per il controllo della gestione possono svolgere le funzioni dellorganismo di vigilanza di cui al comma 1, lettera b). Si possono svolgere talune considerazioni in sede di prima lettura:
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norma parla di societ di capitali, restando esclusi dalla sua diretta disciplina tutti gli altri enti destinatari del D.Lgs. n. 231/2001; in particolare, per le societ di persone e per le associazioni la disciplina dellorganismo di vigilanza rimane immutata; previsione introduce una facolt non un dovere; le societ di capitali possono affidare al collegio sindacale le funzioni dellorganismo di vigilanza, ma non sono obbligate a farlo; esse possono dunque anche continuare a comporre lorganismo di vigilanza con soggetti estranei al collegio sindacale; norma afferma che le funzioni proprie dellorganismo di vigilanza possono essere affidate allorgano di controllo gi esistente in modo tipico nella disciplina delle societ di capitali (il collegio sindacale del sistema tradizionale e, salve talune precisazioni, il consiglio di sorveglianza nel sistema dualistico ed il comitato per il controllo sulla gestione nel sistema monistico).

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Da tali considerazioni si pu arguire che, contrariamente a quanto asserito in taluni primi commenti, n lorganismo di vigilanza n tantomeno le sue funzioni sono abolite, e ci neppure dallambito delle societ di capitali cui si riferisce il nuovo comma 4bis. La novit che ne consegue, pi significativa, si colloca sul piano ermeneutico.

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Il legislatore si espresso chiaramente nel senso della compatibilit tra le funzioni dellorganismo di vigilanza e quelle del collegio sindacale e pertanto, rispetto alle opinioni contrarie sin qui emerse, si deve ora considerare adeguata la scelta di afdare le funzioni di vigilanza previste dal D.Lgs. n. 231 del 2001 al collegio sindacale (va sempre comunque ribadito lobbligo di vericare anche in concreto tale idoneit). Inoltre lattribuzione delle citate funzioni pu riguardare, non il collegio sindacale nel suo complesso, bens uno o pi dei suoi componenti, chiamati a costituire lorganismo di vigilanza insieme ad altri soggetti, nellambito di un ufcio a composizione eterogenea. Possiamo ancora aggiungere, sempre nellottica di prime considerazioni sulla nuova disciplina, che lart. 12 della legge di stabilit introduce il citato comma 4bis riferendosi testualmente al collegio sindacale. Lart. 13 della stessa legge, regolando una diversa materia, stabilisce che nelle srl leventuale funzione sindacale sia afdata ad un organo a composizione monocratica: il sindaco, appunto. E lart. 14 soggiunge che nelle spa di minori dimensioni lorgano di controllo pu essere composto da un sindaco unico. Oggi nel diritto societario si presenta la novit del sindaco unico, sia per le srl che per le spa. Qualche commento a caldo ha sostenuto che il comma 4bis, stante il suo tenore testuale, non possa riferirsi ai casi in cui vi sia un sindaco monocratico. Per contro si pu ritenere, sulla base delle premesse sopra dette, che quando vi sia un sindaco unico, la societ pu (non deve) afdargli le funzioni dellorganismo di vigilanza (posto che la gura professionale considerata tipicamente idonea dal legislatore); fermo restando lobbligo di vericare, in concreto, se una sola persona sia sufciente per lincarico, tenuto conto anche del cumulo con le funzioni tipiche dellufcio di sindaco (se il problema numerico, peraltro, lorganismo di vigilanza potr essere composto da pi membri, di cui uno costituito dal sindaco).

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LE NOSTRE SENTENZE

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RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER IMPOSSIBILIT SOPRAVVENUTA DELLA PRESTAZIONE (Corte dAppello di Roma, 8 settembre 2011) Una societ stipulava un contratto di noleggio di una imbarcazione al ne di organizzare una crociera premio per i propri dipendenti. Il pagamento del corrispettivo veniva previsto in tre tranches ed era pattuita la prestazione di deiussione bancaria a garanzia delladempimento degli obblighi assunti dallarmatore. A seguito di un evento bellico occorso prima della data di partenza della crociera ed in prossimit della rotta di navigazione contrattualmente concordata, la societ conveniva in giudizio larmatore per dichiarare risolto il contratto di noleggio per impossibilit sopravvenuta della prestazione e, conseguentemente, il diritto alla restituzione delle somme gi versate. Il Tribunale accoglieva la richiesta di risoluzione formulata. Tale sentenza veniva confermata dalla Corte di Appello, che ribadiva come levento bellico e la pericolosit della navigazione nelle vicinanze di quella zona fossero causa di impossibilit sopravvenuta denitiva ex art. 1256 cod. civ. La Corte di Appello, inoltre, evidenziava la mancanza di interesse da parte della societ ad un adempimento parziale ex art. 1464 cod.civ. come invece prospettato dallarmatore, che si era offerto di modicare litinerario. Il progetto di crociera prevedeva, infatti, che i dipendenti si imbarcassero e potessero sbarcare al porto pi prossimo al loro luogo di residenza. La modica di tale programma, con la navigazione limitata allarea esclusa dalle operazioni belliche, avrebbe impedito di fatto la partecipazione alla crociera a molti dipendenti. La societ, inoltre, non avrebbe nemmeno potuto avere interesse a svolgere il viaggio in un momento successivo e indeterminato rispetto alla data originariamente concordata, posto che la crociera era stata programmata in occasione della premiazione, in quellanno, di alcuni dipendenti della societ. Inne, la Corte di Appello ha avuto modo di statuire che loggetto della deiussione rilasciata in favore della societ riguardava anche gli obblighi restitutori conseguenti alla risoluzione del contratto, sicch ben aveva fatto la banca a pagare la societ stessa a fronte della richiesta di escussione della garanzia pervenuta da questultima. (Causa curata da Vittorio Provera e Francesco Cristiano)

ADR
possibile far valere lazione di garanzia nei confronti del fornitore anche se decorso lanno dalla consegna quando si comunque provveduto entro il termine di 8 giorni dalla scoperta a denunciare al fornitore i vizi tramite comunicazione telefax ai sensi dellart. 1495 cod. civ. ? Lart. 1495 cod. civ. prevede che lazione per far valere la garanzia si prescrive, in ogni caso, in un anno dalla consegna. Trascorsi oltre dodici mesi dalla consegna della merce, andr verificato se la comunicazione inviata al venditore fosse idonea anche ad interrompere la prescrizione, facendo nuovamente decorrere il termine annuale di prescrizione ex art. 2945 cod. civ. Si ritenuta idonea ad interrompere la prescrizione la comunicazione che, oltre alla denuncia dei vizi, contenga anche la manifestazione della volont dellacquirente di far valere il proprio diritto alla garanzia, valendo, pertanto, come messa in mora ai sensi e nei termini dellart. 1219 comma 1, cod. civ.. In questo caso, pertanto, il termine annuale di prescrizione decorre dalla data della suddetta comunicazione e non dalla consegna della merce viziata con la conseguenza che il compratore potr proporre lazione per far valere la garanzia oltre lanno dalla consegna della merce.

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Assicurazioni
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
RESPONSABILIT CIVILE -

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IMPRESA ASSICURATRICE
IN LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA LEGITTIMAZIONE PASSIVA NEL GIUDIZIO DI RISARCIMENTO DEL DANNO OLTRE I MASSIMALI DI LEGGE

In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilit civile derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, nellipotesi di sottoposizione dellimpresa assicuratrice a liquidazione coatta amministrativa, con trasferimento del portafoglio ad altra impresa, qualora nella convenzione di trasferimento del portafoglio le parti contraenti abbiano espressamente convenuto che sono a carico dellimpresa cessionaria, nei limiti dei massimali di polizza, gli importi eccedenti i massimali di legge, la legittimazione passiva nel giudizio instaurato dal danneggiato per conseguire il risarcimento del danno oltre i limiti dei massimali di legge spetta allimpresa cessionaria e non allimpresa designata. (Cassazione, 30 settembre 2011, n. 19981)

TRANSAZIONE E DEBITO
SOLIDALE

Il debitore che non sia stato parte della transazione stipulata dal creditore con altro condebitore in solido non pu prottarne se, trattandosi di un'obbligazione divisibile ed essendo stata la solidariet prevista nell'interesse del creditore, l'applicazione dei criteri legali d'interpretazione dei contratti porti alla conclusione che la transazione ha avuto ad oggetto non l'intero debito ma solo la quota di esso riferibile al debitore che ha transatto; in caso contrario, il condebitore ha diritto a prottare della transazione senza che eventuali clausole in essa inserite possano impedirlo. Qualora risulti che la transazione ha avuto ad oggetto solo la quota del condebitore che la ha stipulata, il residuo debito gravante sugli altri debitori in solido destinato a ridursi in misura corrispondente all'ammontare di quanto pagato dal condebitore che ha transatto solo se costui ha versato una somma pari o superiore alla sua quota ideale di debito; se invece il pagamento stato inferiore alla quota che faceva idealmente capo al condebitore che ha raggiunto l'accordo transattivo, il debito residuo gravante sugli altri coobbligati deve essere ridotto in misura proporzionale alla quota di chi ha transatto. (Cassazione Sez. Un., 30 dicembre 2011, n. 30174)

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RISARCIMENTO FRAZIONAMENTO DELLA DOMANDA - ABUSO DEL DIRITTO

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In caso di danni a cose ed alla persona subiti in occasione del medesimo sinistro, non consentito frazionare la tutela giurisdizionale mediante la proposizione di distinte domande davanti al giudice di pace ed al tribunale, in ragione delle rispettive competenze per valore, trattandosi di condotta lesiva del generale dovere di correttezza e buona fede, tale da risolversi in un abuso dello strumento processuale, alla luce dellart. 111 Cost.. (Cassazione, 22 dicembre 2011, n. 28286)

TRA LE NOSTRE
SENTENZE:

PRESCRIZIONE PROTRARSI DELLE TRATTATIVE TRA LE PARTI E RINUNCIA IMPLICITA ALLECCEZIONE

La prosecuzione delle operazioni peritali, in presenza di una riserva in ordine alla operativit della garanzia assicurativa, non seguita da alcuna decisione denitiva prima del deposito del verbale delle operazioni, pu integrare un comportamento dellassicuratore contrario a buona fede e implicante la rinuncia ad avvalersi della prescrizione gi maturata, anche in considerazione del protrarsi delle trattative e degli accertamenti per oltre due anni ed in periodo successivo alla maturazione della prescrizione. (Cassazione, n. 19998/2011; causa curata da Bonaventura Minutolo)

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IL PUNTO SU
A cura di Vittorio Provera

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INCENTIVI INAIL PER FINANZIARE PROGETTI IN MATERIA DI SICUREZZA


Nellattuale realt caratterizzata, come noto, da una sempre maggior attenzione alle problematiche in materia di sicurezza e, sotto altro aspetto, dalle difficolt di accesso ai finanziamenti, si ritiene utile segnalare la recente iniziativa dellINAIL, introdotta a fine dicembre 2011 (ed in attuazione dellarticolo 11 co. V D.Lgs. n. 81/08), destinata a finanziare progetti di investimento finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, alla sperimentazione di soluzioni innovative e per ladozione di modelli organizzativi e di responsabilit sociale. Il bando stato pubblicato nella G.U. del 27 dicembre 2011. previsto che dal 28 dicembre 2011 al 7 marzo 2012 sia attivo lo sportello on-line per lassegnazione - tramite bando - di 205.000.000,00, stanziati per finanziare i progetti aventi le finalit sopra descritte. Tale iniziativa permette alle Imprese di accedere alle risorse stanziate dallIstituto, risorse ripartite in budget regionali in funzione del numero dei lavoratori e del rapporto di gravit degli infortuni rilevato sul territorio. Il finanziamento consiste in un contributo in conto capitale pari al 50% dei costi ammissibili sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. In ogni caso il progetto finanziario deve essere tale da consentire lassegnazione di un contributo compreso tra un minimo di 5.000,00 ed un massimo di 100.000,00 (il limite minimo di spesa non previsto per le Imprese sino a 50 lavoratori). Il contributo viene erogato ad Aziende, anche individuali, ubicate in ciascun territorio regionale ed iscritte alle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. Per dar corso alla richiesta di incentivo occorre utilizzare una procedura informatica installata sul sito www.inail.it, che consente sia la redazione specifica della domanda, sia la possibilit di effettuare simulazioni e modifiche, allo scopo di verificare i parametri associati alle caratteristiche anche del progetto, cos da poter raggiungere il punteggio minimo di ammissibilit, pari a 105 (punteggio soglia). I parametri da considerare per il raggiungimento del punteggio soglia attengono principalmente a: dimensione aziendale, rischiosit dellImpresa, numero di destinatari, finalit, tipologia ed efficacia dellintervento, con la ulteriore previsione di un bonus nel caso di collaborazione con le Parti sociali per la realizzazione dellintervento. Come detto il finanziamento pu riguardare un investimento destinato a migliorare le condizioni di sicurezza ed a determinare un abbattimento delle cause di infortunio o del fattore di rischio sul quale si intende agire (ad esempio: rischi da agenti chimici tossici, rischi da rumore, rischi elettrici ecc.); con necessit di descrivere il progetto, indicare il costo effettivo del medesimo, i lavoratori coinvolti e con necessit di scelta della voce relativa alla causa di infortunio sulla quale si intende agire. Ottenuto il punteggio minimo di soglia, allAzienda viene attribuito un codice da utilizzare per linvio della domanda.

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Anche per quanto concerne leventuale progetto riguardante ladozione di modelli organizzativi e di responsabilit sociale, lImpresa deve fornire una breve descrizione del progetto, il costo effettivo della consulenza ed il costo delleventuale certicazione. Forniti tutti i dati richiesti dal sistema, si avr una proiezione dellincentivo ottenibile. Anche in questo caso occorrer superare comunque il punteggio di soglia minimo per ottenere un codice identicativo da utilizzare per linvio della domanda. Quanto dichiarato nella richiesta on-line dovr, successivamente, essere confermato con la documentazione da inviare a mezzo posta elettronica certicata alla sede dellINAIL, entro i trenta giorni dallinvio in forma telematica della predetta richiesta. Lelenco, in ordine cronologico, di tutte le domande inoltrate sar pubblicato sul sito INAIL con evidenza di quelle collocatesi in posizione utile per lammissibilit del contributo, ovvero sino alla capienza della disponibilit nanziaria complessiva. In caso di ammissione dellincentivo, lImpresa ha un termine massimo di dodici mesi per realizzare e rendicontare il progetto. Entro 90 giorni dal ricevimento di tale rendicontazione ed in caso positivo dalla verica, predisposto quanto necessario per lerogazione del contributo.
LINK: BANDO INAIL

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