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Raccolta Differenziata ESPOSTO DENUNCIA

Ill. mo Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ESPOSTO-DENUNCIA

LAssociazione WWF PALERMO ONLUS, con sede in Palermo Via Archimede 56, in persona del suo Presidente e legale rappresentante ing. Angelo PALMIERI, nato a Napoli il 6/4/1937, e lAssociazione RIFIUTI ZERO PALERMO, con sede in Palermo, via Maggiore Toselli 132, in persona del suo Presidente e legale rappresentante Sig.ra Donatella COSTA, nata a Catania, il 24 maggio 1966, espongono quanto segue al fine di accertare se sia configurabile il reato di omissione di atti d'ufficio, ai sensi dell'art. 328 c.p., in conseguenza degli inadempimenti da parte dei competenti organi del Comune di Palermo e della Regione Siciliana che mantengono irrisolto lo stato di emergenza rifiuti, prorogato per la Provincia di Palermo, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2010, e pubblicato in G.U. n. 23 del 29 gennaio 2010. Prima per di passare a trattare nello specifico della tematica in materia di rifiuti in Sicilia, opportuno fare una premessa. La raccolta differenziata svolge un ruolo prioritario nel sistema di gestione integrato dei rifiuti, in quanto consente sia di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento che di condizionare positivamente lintero sistema di gestione, garantendo: a) la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta; b) la riduzione delle quantit e della pericolosit dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, individuando tecnologie pi adatte di gestione e minimizzando limpatto ambientale dei processi di trattamento e smaltimento; c) il recupero di materiali e di energia nella fase del trattamento finale; d) la promozione di comportamenti pi corretti da parte dei cittadini, con conseguenti significativi cambiamenti nelle abitudini di consumo, a beneficio di politiche di prevenzione e di riduzione. Con il Decreto Ronchi del 1997 e la successiva normativa del 2006, che regolano la gestione dei rifiuti solidi urbani, stato imposto alle amministrazioni locali di ridurre la quantit di rifiuti mediante il reimpiego e il riciclaggio, i quali garantiscono incentivi alle aziende che utilizzano prodotti realizzati con materiale riciclato. In 10 anni, dal 1999 al 2009, le nuove discariche evitate grazie alla raccolta differenziata, sono state 196, e 26 soltanto nell'ultimo anno, apportando benefici ambientali pari a 300 milioni di euro l'anno (3 miliardi in 10 anni). Non solo. Per quanto riguarda carta e cartone nel 2009 in Italia sono state raccolte oltre 3 milioni di tonnellate di rifiuti (500mila in pi del 2008) e il tasso di riciclo ha superato l'80%. Questi alcuni dei dati contenuti nel 15 rapporto di Comieco sulla raccolta differenziata carta e cartone, presentato alla Camera dei deputati.

La differenziata interessa ormai tutto il Paese: il Nord si conferma da traino nazionale con un aumento di 76 mila tonnellate (+4,3%), ma al Sud si registra l'unico incremento in doppia cifra con 60 mila tonnellate in pi (11,8%), anche se la crisi ha ridotto i consumi. UN INCREMENTO A DOPPIA CIFRA Molise +30,9% Sardegna +28,5% Campania +20,3% Puglia +13% Lazio +1,9% Sicilia -7,4% Gli obblighi previsti dal D.lgs. 05.02.1997 n. 22 (cd decreto "Ronchi"), e dalle ordinanze del Ministero dell'Interno - Protezione Civile - riguardanti lemergenza rifiuti nella Regione Sicilia, imponevano ai Comuni della Regione Sicilia di attuare una percentuale minima di raccolta differenziata (rispetto al totale ammontare della quantit di rifiuti prodotta), tenuto poi conto che la legge n. 296/2006 prevedeva percentuali di raccolta differenziata da realizzare sul territorio nazionale entro la fine degli anni dal 2006 al 2012. Sullargomento intervenivano anche i risultati della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, trasmessa alle Camere il 01.02.2006, alla luce di questesito emergeva che i rifiuti indifferenziati e loro quantit erano concause dei problemi di blocco e cattivo funzionamento dei sette impianti di produzione del CDR (combustibile derivato da rifiuti), nonch fonte di ripetute situazioni di emergenza con tonnellate di rifiuti nelle strade. Ai maggiori costi sostenuti per la mancata differenziazione dei rifiuti, dovevano essere aggiunte le considerevoli spese affrontate per il trasporto fuori regione o allestero dei rifiuti, derivanti dalle ripetute situazioni di acute crisi del settore (rifiuti non raccolti nelle strade che attraverso i media hanno fatto il giro del mondo, screditando limmagine dellintero paese). In subiecta materia, pacifica la responsabilit del Sindaco, che non risulta aver realmente assunto nessuna iniziativa per l'adozione dellordinanza sindacale che avrebbe reso dovuto il conferimento differenziato dei rifiuti, come voluto anche dal regolamento comunale. Si ricorda che la raccolta differenziata dei rifiuti stata avviata in quasi tutti i Comuni d'Italia (in modo particolare nel nord del Paese), perch negli ultimi trenta anni la produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) pro-capite giornaliera raddoppiata. Lattuale momento storico, in materia di rifiuti deve superare il criterio "dellusa e getta con quello "dell'usa e riusa". Infatti, soltanto con il recupero della maggior parte possibile dei rifiuti si pone un freno allaumento indiscriminato delle quantit di rifiuti che sono smaltiti nelle discariche controllate, le quali sono tutte in via di esaurimento. 2

Ogni anno infatti vengono prodotti nell'Ue tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici, di cui circa 88 milioni sono costituiti da rifiuti urbani. Si prevede che da qui al 2020 tale cifra aumenter in media del 10%. In Europa in media il 40% dei rifiuti organici viene ancora conferito in discarica e in alcuni Stati membri la percentuale pu arrivare fino al 100%. Tuttavia, lo smaltimento in discarica comporta grossi rischi ambientali, quali l'emissione di gas a effetto serra e l'inquinamento del suolo e delle acque sotterranee e sottrae irrevocabilmente risorse preziose (compost, energia) al ciclo naturale ed economico, contravvenendo agli orientamenti delle politiche Ue in materia, in particolare alla "gerarchia dei rifiuti", sulla quale dovrebbero basarsi tutte le politiche nazionali. Sono queste le premesse dalle quali si sviluppa una Direttiva (98/2008) della Commissione europea relativa alle prossime misure in materia di gestione dei rifiuti urbani nell'Unione europea. La gestione dei rifiuti organici regolamentata da diversi atti normativi comunitari. In base alla direttiva quadro sui rifiuti, gli Stati membri hanno l'obbligo di elaborare politiche in materia di gestione dei rifiuti rispettose dell'ambiente e della salute umana e capaci di garantire un uso sostenibile delle risorse naturali. Gli Stati membri sono pertanto giuridicamente tenuti a ottimizzare il trattamento dei rifiuti urbani in funzione delle loro specifiche situazioni. La direttiva quadro sui rifiuti invita gli Stati membri a effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti organici e a riciclarli e li autorizza a includerli nel calcolo degli obiettivi obbligatori di riciclaggio dei rifiuti urbani. La direttiva consente inoltre di definire requisiti minimi in seno all'Ue per la gestione dei rifiuti organici e criteri di qualit per il compost derivato da tali rifiuti, nonch requisiti relativi all'origine dei rifiuti e ai processi di trattamento. Tali criteri si sono resi necessari per accrescere la fiducia del consumatore e rafforzare il mercato a sostegno di un'economia razionale dei materiali. La direttiva quadro fissa una soglia di efficienza energetica al di sotto della quale l'incenerimento di rifiuti solidi urbani non pu essere considerato un'operazione di recupero. La direttiva sulle discariche impone agli Stati membri di ridurre gradualmente la messa in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili per giungere, entro il 2016, al 35% rispetto ai valori del 1995. Fatta questa doverosa premessa, si tratter ora nello specifico della situazione palermitana. I disservizi connessi con la raccolta dei rifiuti a Palermo, non derivano soltanto dalla scelta gestionale di chi questi servizi governa, dal momento che basterebbe acquisire e riprodurre i sistemi virtuosi di altre citt italiane o europee per risolvere le questioni tecniche. C invece una precisa volont politica (come del resto recentemente dichiarato dallo stesso Governatore Raffaele Lombardo), forse collegata ad interessi economici diversi, che di fatto ostacola la raccolta regolare dei rifiuti, impedisce lo sviluppo della differenziata e la tutela del territorio cittadino, sistematicamente trasformato in varie parti della citt in discariche a cielo aperto, dove si raccolgono rifiuti solidi, speciali, tossicicarcasse, etc. Il tutto senza le opportune forme di controllo che potrebbero essere realizzate anche a costi contenuti, istituendo mirate zone di video sorveglianza o bonificando e riqualificando, con opportune piantumazioni ed interventi le aree sistematicamente compromesse.

Analizzando poi i dati, si osserver che la raccolta differenziata questanno crollata ai minimi storici (4 %) e i costi di Amia s.p.a. societ per ligiene ambientale, al 100% del Comune di Palermo sono arrivati alle stelle, al punto che stata dichiarata insolvente dal Tribunale su richiesta della Procura. Detti costi aumentano anche a causa di denunciate esternalizzazioni di servizi dellazienda, esternalizzazioni che, se accertate, mal si concilierebbero con la funzione di contenimento della spesa pubblica, che rappresenta il presupposto del commissariamento di questa societ comunale del socio unico Comune di Palermo. Giova sul punto ricordare che ai Comuni sono attribuiti una serie di obblighi nella regolamentazione della materia di raccolta differenziata dei rifiuti, e linadempimento da parte di un Comune del vincolo normativo sul raggiungimento delle previste quote di raccolta differenziata ha concorso alla situazione di crisi nel settore rifiuti, ed stata una delle cause che ha indubbiamente aggravato le difficolt ed i costi dellemergenza. I Commissari straordinari ritengono di non dover procedere allesternalizzazione dei servizi di competenza della stessa azienda e comunque alcuni dei servizi di Amia s.p.a. sono stati appaltati a societ esterne ed a cooperative sociali proprio dai Commissari straordinari. Andando poi a trattare nello specifico la situazione, si potr osservare che il contratto di servizio stipulato dal Comune con la societ di gestione AMIA S.p.A. non prevede esplicitamente il rispetto della normativa vigente, n altri obiettivi quantificabili di raccolta differenziata, ma anzi il contratto prevede un prezzo unico per tutte le attivit di raccolta, trasporto e conferimento. Altro elemento francamente non facile da spiegare sta nel fatto che il Comune non ha mai chiesto ad AMIA il rispetto degli obiettivi minimi di raccolta differenziata e non ha adottato un contratto a risultato coerente con le linee guida formulate dalla struttura commissariale con ordinanza del 6/9/2004 (con evidente scopo di incentivare la raccolta differenziata spinta). Si tratta di unanomalia gestionale davvero difficilmente spiegabile, laddove si ponga mente al fatto che si tratta di societ che sebbene di partecipazione pubblica deve sottostare alle ordinarie regole economiche e di mercato: certo lindicazione degli obiettivi da raggiungere sarebbe stato un utile strumento incentivante. Di contro, appare strano che il Comune abbia applicato anche pesanti sanzioni alla societ di gestione per le altre deficienze riscontrate rispetto ad altri obiettivi riportati nel contratto e per il rispetto della qualit dei servizi: sta a dire che quando il Comune vuole che determinati obiettivi vengano raggiunti, trova gli strumenti per farlo! Il Comune inoltre ha adottato il regolamento per la gestione dei rifiuti in citt (delibera c.c. n. 93 del 16 maggio 2002): tale Regolamento stranamente ed immotivatamente non mai stato recepito dal contratto di servizio con Amia. Esso contiene, in specie per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, quasi esclusivamente principi generali recepiti dal decreto Ronchi e non mai stato aggiornato! La nuova normativa di settore risulta completamente ignorata, in totale spregio di qualsivoglia norma di legge. Trattando in particolare di detto "piano comunale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani", cos come previsto nel capitolo 7, co. III dellordinanza commissariale, n. 1166 del 18 dicembre 2002, mai elaborato n dal Comune, n dallAMIA, si 4

noter che definisce lorganizzazione dei servizi di raccolta in funzione degli obiettivi da raggiungere in termini di raccolta differenziata, e di qualit della raccolta, in funzione della struttura territoriale e del numero di abitanti; stabilisce il rapporto tra le diverse tipologie di utenti (famiglie, utenze commerciali, grandi utenti, ); definisce limpiantistica e le attrezzature necessarie (ccr, mezzi di raccolta, impianti fluidi trattamento, ) n ha emesso ordinanze per dare seguito ad obiettivi di raccolta differenziata spinta. Come noto il primo piano di raccolta differenziata spinta per la citt di Palermo, quello del Ministero dellambiente "Palermo differenzia" avviato nel 2010 e portato avanti in collaborazione con il CONAI e con lAgenzia per i Rifiuti e per le Acque. LAmia si interessata materialmente della raccolta domiciliare. Il Comune non ha avuto parte attiva nel progetto, il Sindaco ha emesso quasi costretto le relative ordinanze per avviare la raccolta domiciliare in citt: in sostanza la citt ha subito unimposizione esterna per avviare la raccolta differenziata "porta a porta". Il Comune, come unico socio dellente gestore Amia, ha sempre approvato i piani industriali e i bilanci dellazienda. Essa non ha mai previsto n programmato una raccolta degli RSU con metodologia "porta a porta", lunica in grado di assicurare il rispetto degli obiettivi minimi di raccolta differenziata chiesti dalla normativa vigente. Infatti lAmia, cos come chiaramente indicato nel contratto di servizio, per i rifiuti solidi urbani ha solo utilizzato il sistema dei cassonetti stradali, anche nelle zone in cui aveva iniziato a raccogliere rifiuti in modo differenziato. Questultima metodologia, abbandonata quasi del tutto nelle aree pi virtuose, genera una raccolta differenziata di pessima qualit e difficilmente supera il 10% dei rifiuti prodotti. Il piano industriale dellAmia per il 2010, al di l di generiche dichiarazioni, non prevede alcun impegno per estendere la raccolta differenziata in tutta la citt, andando oltre il progetto "Palermo differenzia" che interessa solo 130.000 cittadini. Ci risulta che gli attuali commissari stiano predisponendo un nuovo piano industriale per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata posti dalla L.R. 9 dell8 aprile 2010. Palermo ancora priva di un impianto di compostaggio, pur se previsto da Amia e finanziato; limpianto sito a Partanna Mondello, destinato alla selezione del multi materiale proveniente dalla raccolta differenziata, non ancora entrato in funzione a molti anni dal suo completamento. In citt non esistoino centri comunali di raccolta o isole ecologiche, ove i cittadini possono conferire i diversi tipi di materiale non raccolti a domicilio, quali legno, metalli, sfalci, Il Sindaco di Palermo, che giova ricordarlo lorgano responsabile dellamministrazione comunale, sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici comunali e allesecuzione degli atti e, in particolare, esercita le funzioni attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti. Ebbene, egli, dal 2003 ad oggi, non ha mai operato per organizzare in citt una raccolta di rifiuti che avesse come obiettivo di raggiungere almeno i valori minimi di raccolta differenziata richiesti dalla normativa. Stante limportanza e la drammaticit delle ricorrenti emergenze, per lineludibile obbligo di garantire il servizio di raccolta differenziata ed il raggiungimento dei relativi minimi percentuali, era richiesta allorgano di 5

vertice del Comune la massima sollecitudine ed una pronta attivazione delle funzioni sindacali, ed a maggior ragione in relazione alla permanente necessit di adottare lordinanza sindacale che rendeva dovuto e obbligatorio il conferimento differenziato. Si ricorda, che, alla luce del c.d. decreto Ronchi del 1997 e la successiva normativa del 2006, che ha regolamentato la gestione dei rifiuti solidi urbani, imposto alle Amministrazioni locali di ridurre la quantit di rifiuti mediante il reimpiego e il riciclaggio e garantiscono incentivi alle aziende che utilizzano prodotti realizzati con materiale riciclato; infatti, la raccolta differenziata mira al riutilizzo dei prodotti di scarto di qualsiasi presidio soprattutto abitativo per poterne produrre di nuovi, ottenendo diversi vantaggi a livello sia economico e sia ecologico, ottenendo la riduzione dei rifiuti da smaltire. Il D.Lgs. n. 22/1997, individua le funzioni amministrative relative alla gestione dei rifiuti a livello regionale, provinciale e comunale e spinge fortemente per favorire le operazioni di recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali e la progressiva riduzione delle discariche, le quali si pongono come sistema ordinario di smaltimento solo per i rifiuti inerti e per quelli residuati dalle operazioni di riciclaggio e di recupero. La raccolta differenziata dei rifiuti (definita raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee) ha una validit economica, perch come affermato da organismi tecnici, in nessun caso determina un aggravio dei costi di gestione, perch le situazioni con alta raccolta differenziata, con le relative attivit di trattamento e smaltimento hanno costi pi bassi di situazioni associate a bassa raccolta differenziata e ricorso quasi esclusivo alla discarica. Gli amministratori comunali con i tecnici preposti devono attivarsi con efficienza in questo settore anche perseguendo chi non collabora, specialmente quando siano state svolte le opportune opere di sensibilizzazione. Non svolgere proficuamente la raccolta differenziata costituisce un danno pubblico e, attraverso lazione di responsabilit amministrativa, si sanzionano i comportamenti illeciti produttivi di danno ingiusto susseguente al mancato raggiungimento dei benefici economici di cui si innanzi detto. Sul punto, poi, sostenere, a propria discolpa, la mancata collaborazione dei cittadini alla realizzazione della raccolta differenziata, anche se nella Regione Sicilia pu avere un certo fondamento (come molti servizi giornalistici hanno mostrato), per essere credibile era necessario che lamministrazione e, quindi, i responsabili preposti, dimostrassero di avere predisposto concrete opere di sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonch di avere attivato procedimenti contravvenzionali nei confronti di coloro che non rispettavano le regole imposte in materia di conferimento di rifiuti. pur vero che nella Regione Sicilia quelle criticit esistono, ma un buon amministratore deve dimostrare di "aver fatto" qualcosa di utile per affrontare la crisi dei rifiuti e, quindi, di "avere agito" cercando soluzioni e adempiendo gli obblighi di legge che, nel caso specifico, esistevano da tempo ed erano anche molto dettagliati e sicuramente trascurati dallamministrazione comunale. Tanto vero che il 9 luglio 2010 stata firmata unordinanza nella quale si prevede la nomina del Presidente della Regione Siciliana, On. Raffaele Lombardo a Commissario delegato per il superamento dell'emergenza che subentra all'attuale Commissario - Prefetto di Palermo e che dovr provvedere, 6

entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Ordinanza e d'intesa con il Dipartimento della protezione civile, agli adeguamenti al Piano regionale di gestione dei rifiuti anche per incrementare i livelli della raccolta differenziata ed individuare soluzioni compatibili con le esigenze ambientali per i rifiuti accumulati nei siti di stoccaggio provvisorio. L'Ordinanza dispone che il Commissario delegato - Presidente della Regione siciliana provveda ad incrementare la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro e metalli, cos da raggiungere, d'intesa con le Province, l'obiettivo del 35% entro il 31 dicembre 2011; inoltre, dovr realizzare in ciascun ambito provinciale piazzole per lo stoccaggio delle frazioni di rifiuto differenziato e le strutture per il trattamento dei suddetti rifiuti. A questo punto si impone unultima valutazione di carattere tecnico normativo. Nel campo della normativa ambientale la giurisprudenza si posta pi volte il problema dei rapporti tra le violazioni previste dalle leggi speciali e le fattispecie incriminatrici del codice penale, giungendo costantemente alla conclusione che trattasi di fattispecie diverse per cui pu configurarsi un concorso di reati . In particolare, a proposito dei rapporti con il D. Lgs 5 febbraio 1997 n. 22 sui rifiuti, la Cassazione ha concluso che il concorso con lipotesi di reato di cui allart. 674 c.p. possibile <<stante la diversa struttura della fattispecie ed i differenti beni giuridici tutelati>> (cos, Cass. pen., sez. 1, 22 giugno 2005, RV 231882, Ventura). Per tutto quanto innanzi premesso e rappresentato, si chiede alla S.V.Ill.ma di valutare se sussistano nelle condotte innanzi descritte, comportamenti illeciti costituenti reato, fra i quali il reato di omissione di atti di ufficio, il reato di gestione di discarica abusiva, o qualunque altro reato la S.V. riterr di configurare. Si riserva la costituzione di parte civile e si chiede di essere informati ai sensi dellart. 408 c.p.p. di eventuale richieste di archiviazione. Con osservanza. Palermo, 28 ottobre 2010 Ing. Angelo PALMIERI Sig.ra Donatella COSTA

Ill. mo Sig. Procuratore della Repubblica presso la Corte dei Conti di Palermo
ESPOSTO-DENUNCIA
LAssociazione WWF PALERMO ONLUS, con sede in Palermo Via Archimede 56, in persona del suo Presidente e legale rappresentante ing. Angelo PALMIERI, nato a Napoli il 6/4/1937, e lAssociazione RIFIUTI ZERO PALERMO, con sede in Palermo, via Maggiore Toselli 132, in persona del suo Presidente e legale rappresentante Sig.ra Donatella COSTA, nata a Catania, il 24 maggio 1966, espongono quanto segue al fine di accertare se sia configurabile il reato di omissione di atti d'ufficio, ai sensi dell'art. 328 c.p., in 7

conseguenza degli inadempimenti da parte dei competenti organi del Comune di Palermo e della Regione Siciliana che mantengono irrisolto lo "stato di emergenza rifiuti", prorogato per la Provincia di Palermo, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2010, e pubblicato in G.U. n. 23 del 29 gennaio 2010. Prima per di passare a trattare nello specifico della tematica in materia di rifiuti in Sicilia, opportuno fare una premessa. La raccolta differenziata svolge un ruolo prioritario nel sistema di gestione integrato dei rifiuti, in quanto consente sia di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento che di condizionare positivamente lintero sistema di gestione, garantendo: a) la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta; b) la riduzione delle quantit e della pericolosit dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, individuando tecnologie pi adatte di gestione e minimizzando limpatto ambientale dei processi di trattamento e smaltimento; c) il recupero di materiali e di energia nella fase del trattamento finale; d) la promozione di comportamenti pi corretti da parte dei cittadini, con conseguenti significativi cambiamenti nelle abitudini di consumo, a beneficio di politiche di prevenzione e di riduzione". Con il Decreto Ronchi del 1997 e la successiva normativa del 2006, che regolano la gestione dei rifiuti solidi urbani, stato imposto alle amministrazioni locali di ridurre la quantit di rifiuti mediante il reimpiego e il riciclaggio, i quali garantiscono incentivi alle aziende che utilizzano prodotti realizzati con materiale riciclato. In 10 anni, dal 1999 al 2009, le nuove discariche evitate grazie alla raccolta differenziata, sono state 196, e 26 soltanto nell'ultimo anno, apportando benefici ambientali pari a 300 milioni di euro l'anno (3 miliardi in 10 anni). Non solo. Per quanto riguarda carta e cartone nel 2009 in Italia sono state raccolte oltre 3 milioni di tonnellate di rifiuti (500mila in pi del 2008) e il tasso di riciclo ha superato l'80%. Questi alcuni dei dati contenuti nel 15 rapporto di Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone, presentato alla Camera dei deputati. La differenziata interessa ormai tutto il Paese: il Nord si conferma da traino nazionale con un aumento di 76 mila tonnellate (+4,3%), ma al Sud si registra l'unico incremento in doppia cifra con 60 mila tonnellate in pi (11,8%), anche se la crisi ha ridotto i consumi. UN INCREMENTO A DOPPIA CIFRA Molise Sardegna +30,9% +28,5%

Campania Puglia Lazio Sicilia

+20,3% +13% +1,9% -7,4%

Gli obblighi previsti dal D.lgs. 05.02.1997 n. 22 (cd decreto "Ronchi"), e dalle ordinanze del Ministero dell'Interno - Protezione Civile - riguardanti lemergenza rifiuti nella Regione Sicilia, imponevano ai Comuni della Regione Sicilia di attuare una percentuale minima di raccolta differenziata (rispetto al totale ammontare della quantit di rifiuti prodotta), tenuto poi conto che la legge n. 296/2006 prevedeva percentuali di raccolta differenziata da realizzare sul territorio nazionale entro la fine degli anni dal 2006 al 2012. Sullargomento intervenivano anche i risultati della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, trasmessa alle Camere il 01.02.2006, alla luce di questesito emergeva che i rifiuti indifferenziati e loro quantit erano concause dei problemi di blocco e cattivo funzionamento dei sette impianti di produzione del CDR (combustibile derivato da rifiuti), nonch fonte di ripetute situazioni di emergenza con tonnellate di rifiuti nelle strade. Ai maggiori costi sostenuti per la mancata differenziazione dei rifiuti, dovevano essere aggiunte le considerevoli spese affrontate per il trasporto fuori regione o allestero dei rifiuti, derivanti dalle ripetute situazioni di acute crisi del settore (rifiuti non raccolti nelle strade che attraverso i media hanno fatto il giro del mondo, screditando limmagine dellintero paese). In subiecta materia, pacifica la responsabilit del Sindaco, che non risulta aver realmente assunto nessuna iniziativa per l'adozione dellordinanza sindacale che avrebbe reso dovuto il conferimento differenziato dei rifiuti, come voluto anche dal regolamento comunale. Si ricorda che la raccolta differenziata dei rifiuti stata avviata in quasi tutti i Comuni d'Italia (in modo particolare nel nord del Paese), perch negli ultimi trenta anni la produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) pro-capite giornaliera raddoppiata. Lattuale momento storico, in materia di rifiuti deve superare il criterio "dellusa e getta con quello "dell'usa e riusa". Infatti, soltanto con il recupero della maggior parte possibile dei rifiuti si pone un freno allaumento indiscriminato delle quantit di rifiuti che sono smaltiti nelle discariche controllate, le quali sono tutte in via di esaurimento. Ogni anno infatti vengono prodotti nell'Ue tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici, di cui circa 88 milioni sono costituiti da rifiuti urbani. Si prevede che da qui al 2020 tale cifra aumenter in media del 10%. In Europa in media il 40% dei rifiuti organici viene ancora conferito in discarica e in alcuni Stati membri la percentuale pu arrivare fino al 100%. Tuttavia, lo smaltimento in discarica comporta grossi rischi ambientali, quali l'emissione di gas a effetto serra e l'inquinamento del suolo e delle acque sotterranee e sottrae irrevocabilmente risorse preziose (compost, energia) al ciclo naturale ed economico, contravvenendo agli orientamenti delle politiche Ue in materia, 9

in particolare alla "gerarchia dei rifiuti", sulla quale dovrebbero basarsi tutte le politiche nazionali. Sono queste le premesse dalle quali si sviluppa una Direttiva (2008/98) della Commissione europea relativa alle prossime misure in materia di gestione dei rifiuti urbani nell'Unione europea. La gestione dei rifiuti organici regolamentata da diversi atti normativi comunitari. In base alla direttiva quadro sui rifiuti, gli Stati membri hanno l'obbligo di elaborare politiche in materia di gestione dei rifiuti rispettose dell'ambiente e della salute umana e capaci di garantire un uso sostenibile delle risorse naturali. Gli Stati membri sono pertanto giuridicamente tenuti a ottimizzare il trattamento dei rifiuti urbani in funzione delle loro specifiche situazioni. La direttiva quadro sui rifiuti invita gli Stati membri a effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti organici e a riciclarli e li autorizza a includerli nel calcolo degli obiettivi obbligatori di riciclaggio dei rifiuti urbani. La direttiva consente inoltre di definire requisiti minimi in seno all'Ue per la gestione dei rifiuti organici e criteri di qualit per il compost derivato da tali rifiuti, nonch requisiti relativi all'origine dei rifiuti e ai processi di trattamento. Tali criteri si sono resi necessari per accrescere la fiducia del consumatore e rafforzare il mercato a sostegno di un'economia razionale dei materiali. La direttiva quadro fissa una soglia di efficienza energetica al di sotto della quale l'incenerimento di rifiuti solidi urbani non pu essere considerato un'operazione di recupero. La direttiva sulle discariche impone agli Stati membri di ridurre gradualmente la messa in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili per giungere, entro il 2016, al 35% rispetto ai valori del 1995. Fatta questa doverosa premessa, si tratter ora nello specifico della situazione palermitana. I disservizi connessi con la raccolta dei rifiuti a Palermo, non derivano soltanto dalla scelta gestionale di chi questi servizi governa, dal momento che basterebbe acquisire e riprodurre i sistemi virtuosi di altre citt italiane o europee per risolvere le questioni tecniche. C invece una precisa volont politica (come del resto recentemente dichiarato dallo stesso Governatore Raffaele Lombardo), forse collegata ad interessi economici diversi, che di fatto ostacola la raccolta regolare dei rifiuti, impedisce lo sviluppo della differenziata e la tutela del territorio cittadino, sistematicamente trasformato in varie parti della citt in discariche a cielo aperto, dove si raccolgono rifiuti solidi, speciali, tossici, carcasse, etc. Il tutto senza le opportune forme di controllo che potrebbero essere realizzate anche a costi contenuti, istituendo mirate zone di video sorveglianza o bonificando e riqualificando, con opportune piantumazioni ed interventi le aree sistematicamente compromesse. Analizzando poi i dati, si osserver che la raccolta differenziata questanno crollata ai minimi storici (4 %) e i costi di Amia s.p.a. societ per ligiene ambientale, al 100% del Comune di Palermo sono arrivati alle stelle, al punto che stata dichiarata insolvente dal Tribunale su richiesta della Procura. Detti costi aumentano anche a causa di denunciate esternalizzazioni di servizi dellazienda, esternalizzazioni che, se accertate, mal si concilierebbero con la funzione di contenimento della spesa pubblica, che rappresenta il presupposto del commissariamento di questa societ comunale del socio unico Comune di Palermo. Giova sul punto ricordare che ai Comuni sono attribuiti una serie di obblighi nella regolamentazione della materia di raccolta differenziata dei 10

rifiuti, e linadempimento da parte di un Comune del vincolo normativo sul raggiungimento delle previste quote di raccolta differenziata ha concorso alla situazione di crisi nel settore rifiuti, ed stata una delle cause che ha indubbiamente aggravato le difficolt ed i costi dellemergenza. I Commissari straordinari ritengono di non dover procedere allesternalizzazione dei servizi di competenza della stessa azienda e comunque alcuni dei servizi di Amia s.p.a. sono stati appaltati a societ esterne ed a cooperative sociali proprio dai Commissari straordinari. Andando poi a trattare nello specifico la situazione, si potr osservare che il contratto di servizio stipulato dal Comune con la societ di gestione AMIA S.p.A. non prevede esplicitamente il rispetto della normativa vigente, n altri obiettivi quantificabili di raccolta differenziata, ma anzi il contratto prevede un prezzo unico per tutte le attivit di raccolta, trasporto e conferimento. Altro elemento francamente non facile da spiegare sta nel fatto che il Comune non ha mai chiesto ad AMIA il rispetto degli obiettivi minimi di raccolta differenziata e non ha adottato un contratto a risultato coerente con le linee guida formulate dalla struttura commissariale con ordinanza del 6/9/2004 (con evidente scopo di incentivare la raccolta differenziata spinta). Si tratta di unanomalia gestionale davvero difficilmente spiegabile, laddove si ponga mente al fatto che si tratta di societ che sebbene di partecipazione pubblica deve sottostare alle ordinarie regole economiche e di mercato: certo lindicazione degli obiettivi da raggiungere sarebbe stato un utile strumento incentivante. Di contro, appare strano che il Comune abbia applicato anche pesanti sanzioni alla societ di gestione per le altre deficienze riscontrate rispetto ad altri obiettivi riportati nel contratto e per il rispetto della qualit dei servizi: sta a dire che quando il Comune vuole che determinati obiettivi vengano raggiunti, trova gli strumenti per farlo! Il Comune inoltre ha adottato il regolamento per la gestione dei rifiuti in citt (delibera c.c. n. 93 del 16 maggio 2002): tale Regolamento stranamente ed immotivatamente non mai stato recepito dal contratto di servizio con Amia. Esso contiene, in specie per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, quasi esclusivamente principi generali recepiti dal decreto Ronchi e non mai stato aggiornato! La nuova normativa di settore risulta completamente ignorata, in totale spregio di qualsivoglia norma di legge. Trattando in particolare di detto "piano comunale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani", cos come previsto nel capitolo 7, co. III dellordinanza commissariale, n. 1166 del 18 dicembre 2002, mai elaborato n dal Comune, n dallAMIA, si noter che definisce lorganizzazione dei servizi di raccolta in funzione degli obiettivi da raggiungere in termini di raccolta differenziata, e di qualit della raccolta, in funzione della struttura territoriale e del numero di abitanti; stabilisce il rapporto tra le diverse tipologie di utenti (famiglie, utenze commerciali, grandi utenti, ); definisce limpiantistica e le attrezzature necessarie (ccr, mezzi di raccolta, impianti fluidi trattamento, ) n ha emesso ordinanze per dare seguito ad obiettivi di raccolta differenziata spinta. Come noto il primo piano di raccolta differenziata spinta per la citt di Palermo, quello del Ministero dellambiente "Palermo differenzia" avviato nel 2010 e portato avanti in collaborazione con il CONAI e con lAgenzia per i Rifiuti e per 11

le Acque. LAmia si interessata materialmente della raccolta domiciliare. Il Comune non ha avuto parte attiva nel progetto, il Sindaco ha emesso quasi costretto le relative ordinanze per avviare la raccolta domiciliare in citt: in sostanza la citt ha subito unimposizione esterna per avviare la raccolta differenziata "porta a porta". Il Comune, come unico socio dellente gestore Amia, ha sempre approvato i piani industriali e i bilanci dellazienda. Essa non ha mai previsto n programmato una raccolta degli RSU con metodologia "porta a porta", lunica in grado di assicurare il rispetto degli obiettivi minimi di raccolta differenziata chiesti dalla normativa vigente. Infatti lAmia, cos come chiaramente indicato nel contratto di servizio, per i rifiuti solidi urbani ha solo utilizzato il sistema dei cassonetti stradali, anche nelle zone in cui aveva iniziato a raccogliere rifiuti in modo differenziato. Questultima metodologia, abbandonata quasi del tutto nelle aree pi virtuose, genera una raccolta differenziata di pessima qualit e difficilmente supera il 10% dei rifiuti prodotti. Il piano industriale dellAmia per il 2010, al di l di generiche dichiarazioni, non prevede alcun impegno per estendere la raccolta differenziata in tutta la citt, andando oltre il progetto "Palermo differenzia" che interessa solo 130.000 cittadini. Ci risulta che gli attuali commissari stiano predisponendo un nuovo piano industriale per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata posti dalla L.R. 9 dell8 aprile 2010. Palermo ancora priva di un impianto di compostaggio, pur se previsto da Amia e finanziato; limpianto sito a Partanna Mondello, destinato alla selezione del multi materiale proveniente dalla raccolta differenziata, non ancora entrato in funzione a molti anni dal suo completamento. In citt non esistoino centri comunali di raccolta o isole ecologiche, ove i cittadini possono conferire i diversi tipi di materiale non raccolti a domicilio, quali legno, metalli, sfalci, Il Sindaco di Palermo, che giova ricordarlo lorgano responsabile dellamministrazione comunale, sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici comunali e allesecuzione degli atti e, in particolare, esercita le funzioni attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti. Ebbene, egli, dal 2003 ad oggi, non ha mai operato per organizzare in citt una raccolta di rifiuti che avesse come obiettivo di raggiungere almeno i valori minimi di raccolta differenziata richiesti dalla normativa. Stante limportanza e la drammaticit delle ricorrenti emergenze, per lineludibile obbligo di garantire il servizio di raccolta differenziata ed il raggiungimento dei relativi minimi percentuali, era richiesta allorgano di vertice del Comune la massima sollecitudine ed una pronta attivazione delle funzioni sindacali, ed a maggior ragione in relazione alla permanente necessit di adottare lordinanza sindacale che rendeva dovuto e obbligatorio il conferimento differenziato. Si ricorda, che, alla luce del c.d. decreto Ronchi del 1997 e la successiva normativa del 2006, che ha regolamentato la gestione dei rifiuti solidi urbani, imposto alle Amministrazioni locali di ridurre la quantit di rifiuti mediante il reimpiego e il riciclaggio e garantiscono incentivi alle aziende che utilizzano prodotti realizzati con materiale riciclato; infatti, la raccolta differenziata mira al riutilizzo dei prodotti di scarto di qualsiasi presidio soprattutto abitativo per 12

poterne produrre di nuovi, ottenendo diversi vantaggi a livello sia economico e sia ecologico, ottenendo la riduzione dei rifiuti da smaltire. Il D.Lgs. n. 22/1997, individua le funzioni amministrative relative alla gestione dei rifiuti a livello regionale, provinciale e comunale e spinge fortemente per favorire le operazioni di recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali e la progressiva riduzione delle discariche, le quali si pongono come sistema ordinario di smaltimento solo per i rifiuti inerti e per quelli residuati dalle operazioni di riciclaggio e di recupero. La raccolta differenziata dei rifiuti (definita raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee) ha una validit economica, perch come affermato da organismi tecnici, in nessun caso determina un aggravio dei costi di gestione, perch le situazioni con alta raccolta differenziata, con le relative attivit di trattamento e smaltimento hanno costi pi bassi di situazioni associate a bassa raccolta differenziata e ricorso quasi esclusivo alla discarica. Gli amministratori comunali con i tecnici preposti devono attivarsi con efficienza in questo settore anche perseguendo chi non collabora, specialmente quando siano state svolte le opportune opere di sensibilizzazione. Non svolgere proficuamente la raccolta differenziata costituisce un danno pubblico e, attraverso lazione di responsabilit amministrativa, si sanzionano i comportamenti illeciti produttivi di danno ingiusto susseguente al mancato raggiungimento dei benefici economici di cui si innanzi detto. Sul punto, poi, sostenere, a propria discolpa, la mancata collaborazione dei cittadini alla realizzazione della raccolta differenziata, anche se nella Regione Sicilia pu avere un certo fondamento (come molti servizi giornalistici hanno mostrato), per essere credibile era necessario che lamministrazione e, quindi, i responsabili preposti, dimostrassero di avere predisposto concrete opere di sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonch di avere attivato procedimenti contravvenzionali nei confronti di coloro che non rispettavano le regole imposte in materia di conferimento di rifiuti. pur vero che nella Regione Sicilia quelle criticit esistono, ma un buon amministratore deve dimostrare di "aver fatto" qualcosa di utile per affrontare la crisi dei rifiuti e, quindi, di "avere agito" cercando soluzioni e adempiendo gli obblighi di legge che, nel caso specifico, esistevano da tempo ed erano anche molto dettagliati e sicuramente trascurati dallamministrazione comunale. Tanto vero che il 9 luglio 2010 stata firmata unordinanza nella quale si prevede la nomina del Presidente della Regione Siciliana, On. Raffaele Lombardo a Commissario delegato per il superamento dell'emergenza che subentra all'attuale Commissario - Prefetto di Palermo e che dovr provvedere, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Ordinanza e d'intesa con il Dipartimento della protezione civile, agli adeguamenti al Piano regionale di gestione dei rifiuti anche per incrementare i livelli della raccolta differenziata ed individuare soluzioni compatibili con le esigenze ambientali per i rifiuti accumulati nei siti di stoccaggio provvisorio. L'Ordinanza dispone che il Commissario delegato - Presidente della Regione siciliana provveda ad incrementare la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro e metalli, cos da raggiungere, d'intesa con le Province, l'obiettivo del 35% entro il 31 dicembre 2011; inoltre, dovr realizzare in ciascun ambito provinciale piazzole per lo stoccaggio delle frazioni di rifiuto differenziato e le strutture per il trattamento 13

dei suddetti rifiuti. Gli esponenti ritengono la sussistenza del danno pubblico patrimoniale materiale determinato dalla mancata o insufficiente realizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, pregiudizio che presenta i requisiti della certezza, della concretezza e dell'attualit, in presenza della insufficiente attivazione della raccolta differenziata presso un ente locale. Di questo danno rispondono, a titolo di colpa grave, il Sindaco e i competenti dirigenti dellente pubblico: il primo cittadino perch ha omesso di assumere iniziative finalizzate all'incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, mentre i dirigenti tecnici per non avere curato il preciso obbligo di assicurare la legittimit degli adempimenti prescritti dalla legge in materia, per non avere curato la vigilanza e il controllo dei servizi gestiti dalla ditta appaltatrice, venendo meno anche allobbligo d'impulso, nei confronti dello stesso Sindaco. Per tutto quanto innanzi premesso e rappresentato, si chiede alla S.V. Ill.ma di valutare se sussistano nelle condotte innanzi descritte, comportamenti illeciti costituenti illecito contabile. Con osservanza. Palermo, 28 ottobre 2010 Ing. Angelo PALMIERI Sig.ra Donatella COSTA
STUDIO LEGALE RINAUDO Avv. Beatrice Rinaudo Dott.ssa Annamaria Passamonte Dott. Giuseppe Prestigiacomo Via R. Wagner 4 - 90139 Palermo Tel. 091 9826745 Fax 091 9826804 e-mail: studiolegalerinaudo@libero.it studiolegalerinaudo@pecinfostrada.it p.i. 05536610826 c.f. RND BRC 75D49 L219B

Cuffaro Genchi Pellerito e i 4 Termovalorizzatori Caricato da isolapulita. - Video notizie dal mondo.

Comm.Parlamentare RIfiuti Cuffaro Genchi Luglio 2007 Caricato da isolapulita. - I nuovi video di oggi.

CRONOLOGIA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI

CATANZARO COSTRUZIONI - PRETRATTAMENTO FAVARA (AG) 14/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 12/04/06: la C.P.T.A. di Agrigento non ha ancora espresso parere. PLATANI ENERGIA AMBIENTE PRETRATTAMENTO CASTELTERMINI (CL) /CAMPOFRANCO (AG) 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 14

12/04/06: n la C.P.T.A. di Agrigento n il Comune di Campofranco hanno espresso parere. PLATANI ENERGIA AMBIENTE INCENERITORE CASTELTERMINI (CL) /CAMPOFRANCO (AG) 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 06/02/06: la CPTA di Caltanissetta trasmette parere 12/04/06: il Servizio 3 rigetta la richiesta di autorizzazione

SICIL POWER PRETRATTAMENTO CATANIA 22/12/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [Servizio 3 non operativo] (*) 13/04/06: il Servizio 3 emana il decreto di autorizzazione. SICIL POWER PRETRATTAMENTO MAZZARR S.ANDREA 23/02/06: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 06/03/06: la CPTA trasmette la documentazione completa 12/4/06: non risulta che la Ditta abbia fatto la V.I.A. SICIL POWER INCENERITORE PATERN 22/12/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 12/04/06: manca parere del Comune nonostante richieste del 7/12/04, 18/7/05 e 28/3/06. La CPTA non ha ancora verificato la congruit con il D. Lgs. 133/05, richiesta il 28/7/05 e il 28/3/06. TIFEO ENERGIA AMBIENTE PRETRATTAMENTO MODICA (RG) 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 12/04/06: il Comune di Modica non ha fornito i chiarimenti richiesti con note del 22.02.05, 18.07.05 e 28.03.06. TIFEO ENERGIA AMBIENTE PRETRATTAMENTO AUGUSTA (SR) 22/10/05: la CPTA trasmette parere ed incartamento 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [Servizio 3 non operativo] (*) 13/04/06: emanato il decreto di autorizzazione;. . 15

TIFEO ENERGIA AMBIENTE INCENERITORE AUGUSTA (SR) 07/11/05 e 28/12/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [Servizio 3 non operativo] (*) 22/10/05: la CPTA trasmette il parere 30/11/05: il Comune trasmette il parere 12/04/06: il Servizio 3 rigetta la richiesta di autorizzazione

PALERMO ENERGIA AMBIENTE PRETRATTAMENTO PALERMO 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 03.08.05: il Comune esprime il parere 12/04/06: nessun parere pervenuto dalla CPTA. PALERMO ENERGIA AMBIENTE INCENERITORE PALERMO 07/11/05: la Ditta richiede intervento sostitutivo [pratica incompleta] 03.08.05: il Comune esprime il parere 12/04/06: manca la verifica della CPTA sulla congruit con il D. Lgs. 133/05, chiesta con note del 28.07.05 e del 28.03.06. (*)N.B. 19/09/05 28/02/06: per effetto della ristrutturazione del Dipartimento e della revoca di tutti gli incarichi dirigenziali non ci sono dirigenti in servizio presso il Servizio 3, che non , quindi, operativo Dipartimento Territorio Ambiente Prot. 65316 del 11/09/2007

Oggetto : Commissione parlamentare dinchiesta sui rifiuti Audizione del 25/07/2007 Al Presidente della Regione Palazzo dOrleans Palermo

Si appreso con vivo stupore, dal sito web di radio radicale, delle dichiarazioni rese dalla S.V. nellaudizione della Commissione parlamentare dinchiesta sui rifiuti del 25/07/2007, relative a presunti comportamenti omissivi e ad asserite impugnative di atti e denunce operate dallo scrivente, il tutto riguardante la materia delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento dei rifiuti. 16

Invero, sia il tono che il contenuto delle affermazioni fanno immediatamente propendere allo scrivente per un probabile difetto delle informazioni che sono state fornite alla S.V. Infatti, se i comportamenti omissivi lamentati avessero avuto un minimo di fondamento e di sussistenza, allora si dovrebbe convenire per fatti e situazioni di notevole gravit. Ma - appare persino superfluo ricordarlo - in casi del genere, cio di acclarata inerzia dei compiti e delle responsabilit dirigenziali, sovviene la legge n. 10/2000, laddove allart. 7, comma g, ed allart. 8, comma d, prevede espressamente lattivazione dei poteri sostitutivi, a secondo delle situazioni, da parte del Dirigente Generale o del Dirigente di Area o Servizio. Labnormit della durata della presunta omissione, indicata in 412 o pi giorni, contrasta con leventuale applicazione delle norme di cui sopra, anzi, il fatto stesso che non sia stato adottato proprio alcun intervento sostitutivo, n sullo scrivente, responsabile del provvedimento, n sul dott. Alessandro Pellerito, responsabile del procedimento, non potrebbe che fare concludere per la totale assenza di comportamenti ed atti omissivi. Ad entrambi, peraltro, non mai pervenuto alcun richiamo sui fatti specifici, come invece affermato dalla S.V., n si mai avuta percezione o notizia di qualcosa di simile. Ed infatti, la correttezza dello scrivente e del dott. Pellerito appare conclamata in tutto e per tutto dalla sequenza cronologica degli avvenimenti e degli atti amministrativi che sono stati trasmessi di volta in volta alla Struttura Commissariale e che ad essa sono, quindi, ben noti. Di essi la S.V. trover prova e conferma nei due prospetti Cronologia degli atti amministrativi e Sintesi cronologica sui 4 inceneritori autorizzati con Decreto interministeriale, allegati alla presente, che riassumono sinteticamente, ma esaurientemente, i passaggi cardine delliter procedurale seguito. Dallesame dei prospetti emerge con estrema chiarezza: a) Alle date delle richieste delle Ditte dellintervento sostitutivo del Ministero dellAmbiente, pressoch tutte le pratiche erano incomplete in alcune o pi parti, in particolare nessuna di quelle riguardanti gli impianti di incenerimento era completata ai sensi del D.Lgs. n. 133/2005, come peraltro sottolineato dalla Direzione DSA dello stesso Ministero con la nota n. 0033030 del 21/12/2005; il Servizio 3, quindi, non era nelle condizioni di emettere alcun provvedimento, sia positivo che negativo; b) Per effetto della ristrutturazione del Dipartimento Territorio e Ambiente il Servizio 3 rimasto privo di dirigenti incaricati dal 19/09/2005 al 28/02/2006; lo scrivente ed il dott. Pellerito sono stati tenuti senza contratto per oltre 5 mesi con la conseguente decurtazione dellindennit dirigenziale; non appena reinseriti nelle proprie funzioni si proceduto immediatamente con le pratiche nel frattempo definitesi. Tanto basta per concludere che nessun dirigente del Servizio 3 si tenuto pratiche nel cassetto, n, tanto meno, ha omesso di rilasciare autorizzazioni per procedimenti che fossero completati e definiti in tutti i passaggi amministrativi. Per quanto riguarda il resto delle dichiarazioni della S.V. appena il caso di rilevare che lo scrivente non solo non ha impugnato alcun atto relativo alla vicenda, ma totalmente alloscuro dellasserita impugnativa che gli si attribuisce. 17

Altrettanto incomprensibile ed oscuro il riferimento ad una presunta denuncia che lo scrivente avrebbe sporto nei confronti della S.V. in relazione ad una riunione, completamente ignota, che si sarebbe svolta allAssessorato Territorio e Ambiente tra la S.V. ed i Direttori. Trattasi di azioni, fatti e circostanze assolutamente estranee e sconosciute per lo scrivente, di cui appaiono incomprensibili motivi ed origini. Per quanto sopra rappresentato si chiede alla S.V. di voler fornire alla Commissione parlamentare le precisazioni che il caso comporta. Infine, si coglie loccasione per rappresentare alla S.V. la farraginosit delliter amministrativo riguardante il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, che tanti problemi ha creato in passato ed anche nel caso in questione. Ebbene, nonostante le semplificazioni procedurali introdotte dal D.Lgs. n. 152/06 ed applicate nel corso del 2006 dagli Uffici diretti dallo scrivente e dal dott. Pellerito, si assistito dal mese di gennaio di questanno ad opera del Dipartimento Territorio e Ambiente ad una inopinata involuzione delle procedure con relativo ripristino dei pareri delle CPTA. Sulla materia, che comporta un aggravio di spesa di oltre 300.000 euro/anno per il bilancio regionale (spese di sopravvivenza di organismi obsoleti quali le CPTA) e di circa 3.000.000 di euro/anno (spese di sopravvivenza degli uffici di segreteria, il cui personale potrebbe essere impiegato fruttuosamente in altri settori dellAmministrazione), lo scrivente trasmetter, separatamente, apposito rapporto alla SV. Il Dirigente Chimico Dott. Gioacchino Genchi

Dipartimento Territorio Ambiente Prot. 65316 del 11/09/2007

Oggetto : Commissione parlamentare dinchiesta sui rifiuti Audizione del 25/07/2007 Al Presidente della Regione Palazzo dOrleans Palermo

Si appreso con vivo stupore, dal sito web di radio radicale, delle dichiarazioni rese dalla S.V. nellaudizione della Commissione parlamentare dinchiesta sui rifiuti del 25/07/2007, relative a presunti comportamenti omissivi e ad asserite impugnative di atti e denunce operate dallo scrivente, il tutto riguardante la materia delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento dei rifiuti. Invero, sia il tono che il contenuto delle affermazioni fanno immediatamente propendere allo scrivente per un probabile difetto delle informazioni che sono state fornite alla S.V. 18

Infatti, se i comportamenti omissivi lamentati avessero avuto un minimo di fondamento e di sussistenza, allora si dovrebbe convenire per fatti e situazioni di notevole gravit. Ma - appare persino superfluo ricordarlo - in casi del genere, cio di acclarata inerzia dei compiti e delle responsabilit dirigenziali, sovviene la legge n. 10/2000, laddove allart. 7, comma g, ed allart. 8, comma d, prevede espressamente lattivazione dei poteri sostitutivi, a secondo delle situazioni, da parte del Dirigente Generale o del Dirigente di Area o Servizio. Labnormit della durata della presunta omissione, indicata in 412 o pi giorni, contrasta con leventuale applicazione delle norme di cui sopra, anzi, il fatto stesso che non sia stato adottato proprio alcun intervento sostitutivo, n sullo scrivente, responsabile del provvedimento, n sul dott. Alessandro Pellerito, responsabile del procedimento, non potrebbe che fare concludere per la totale assenza di comportamenti ed atti omissivi. Ad entrambi, peraltro, non mai pervenuto alcun richiamo sui fatti specifici, come invece affermato dalla S.V., n si mai avuta percezione o notizia di qualcosa di simile. Ed infatti, la correttezza dello scrivente e del dott. Pellerito appare conclamata in tutto e per tutto dalla sequenza cronologica degli avvenimenti e degli atti amministrativi che sono stati trasmessi di volta in volta alla Struttura Commissariale e che ad essa sono, quindi, ben noti. Di essi la S.V. trover prova e conferma nei due prospetti Cronologia degli atti amministrativi e Sintesi cronologica sui 4 inceneritori autorizzati con Decreto interministeriale, allegati alla presente, che riassumono sinteticamente, ma esaurientemente, i passaggi cardine delliter procedurale seguito. Dallesame dei prospetti emerge con estrema chiarezza: a) Alle date delle richieste delle Ditte dellintervento sostitutivo del Ministero dellAmbiente, pressoch tutte le pratiche erano incomplete in alcune o pi parti, in particolare nessuna di quelle riguardanti gli impianti di incenerimento era completata ai sensi del D.Lgs. n. 133/2005, come peraltro sottolineato dalla Direzione DSA dello stesso Ministero con la nota n. 0033030 del 21/12/2005; il Servizio 3, quindi, non era nelle condizioni di emettere alcun provvedimento, sia positivo che negativo; b) Per effetto della ristrutturazione del Dipartimento Territorio e Ambiente il Servizio 3 rimasto privo di dirigenti incaricati dal 19/09/2005 al 28/02/2006; lo scrivente ed il dott. Pellerito sono stati tenuti senza contratto per oltre 5 mesi con la conseguente decurtazione dellindennit dirigenziale; non appena reinseriti nelle proprie funzioni si proceduto immediatamente con le pratiche nel frattempo definitesi. Tanto basta per concludere che nessun dirigente del Servizio 3 si tenuto pratiche nel cassetto, n, tanto meno, ha omesso di rilasciare autorizzazioni per procedimenti che fossero completati e definiti in tutti i passaggi amministrativi. Per quanto riguarda il resto delle dichiarazioni della S.V. appena il caso di rilevare che lo scrivente non solo non ha impugnato alcun atto relativo alla vicenda, ma totalmente alloscuro dellasserita impugnativa che gli si attribuisce. Altrettanto incomprensibile ed oscuro il riferimento ad una presunta denuncia che lo scrivente avrebbe sporto nei confronti della S.V. in relazione ad una riunione,

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completamente ignota, che si sarebbe svolta allAssessorato Territorio e Ambiente tra la S.V. ed i Direttori. Trattasi di azioni, fatti e circostanze assolutamente estranee e sconosciute per lo scrivente, di cui appaiono incomprensibili motivi ed origini. Per quanto sopra rappresentato si chiede alla S.V. di voler fornire alla Commissione parlamentare le precisazioni che il caso comporta. Infine, si coglie loccasione per rappresentare alla S.V. la farraginosit delliter amministrativo riguardante il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, che tanti problemi ha creato in passato ed anche nel caso in questione. Ebbene, nonostante le semplificazioni procedurali introdotte dal D.Lgs. n. 152/06 ed applicate nel corso del 2006 dagli Uffici diretti dallo scrivente e dal dott. Pellerito, si assistito dal mese di gennaio di questanno ad opera del Dipartimento Territorio e Ambiente ad una inopinata involuzione delle procedure con relativo ripristino dei pareri delle CPTA. Sulla materia, che comporta un aggravio di spesa di oltre 300.000 euro/anno per il bilancio regionale (spese di sopravvivenza di organismi obsoleti quali le CPTA) e di circa 3.000.000 di euro/anno (spese di sopravvivenza degli uffici di segreteria, il cui personale potrebbe essere impiegato fruttuosamente in altri settori dellAmministrazione), lo scrivente trasmetter, separatamente, apposito rapporto alla SV. Il Dirigente Chimico Dott. Gioacchino Genchi

SINTESI CRONOLOGICA SUI 4 INCENERITORI AUTORIZZATI CON DECRETO INTERMINISTERIALE


Inceneritore di PALERMO 19 luglio 2004 Palermo Energia Ambiente presenta listanza 12 ottobre 2004 La C.P.T.A. di Palermo esprime parere favorevole 30 novembre 2004 La Ditta, a parere gi espresso, trasmette integrazioni e chiarimenti alla C.P.T.A. 28 luglio 2005 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente invita la CPTA a verificare la congruit del progetto con il D. Lgs. 133/2005. Non verr dato seguito nonostante i solleciti. 3 agosto 2005 Il Comune di Palermo esprime parere favorevole (*)19 settembre 2005 28 febbraio 2006 per effetto della ristrutturazione del Dipartimento e della revoca di tutti gli incarichi dirigenziali non ci sono dirigenti in servizio presso il Servizio 3 7 novembre 2005 La Ditta chiede lintervento sostitutivo al Ministero 15 febbraio 2006 I Ministeri rilasciano lautorizzazione ex DPR 203/88, pur citando, nelle premesse, che tali progetti dovevano essere assoggettati al D. Lgs. 59/06 (non si comprende il motivo per cui abbiano rilasciato lautorizzazione ex DPR 203). 10 maggio 2006 Il Ministero comunica allAssessorato di aver rilasciato lautorizzazione. 20

Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente, in assenza della valutazione di congruit al D. Lgs. 133/05 da parte del proprio organo consultivo, non ha potuto rilasciare il provvedimento finale di competenza. Si evidenzia che il progetto approvato carente nella descrizione di alcuni punti di abbattimento degli inquinanti in emissione e presenta incongruit tra i dati dichiarati di portata e di flusso di massa. Inceneritore di CASTELTERMINI (AG)/ CAMPOFRANCO (CL) (ricade sui territori di due Comuni e due Province) 16 giugno 2004 Platani Energia Ambiente presenta listanza 28 ottobre 2004 La C.P.T.A. di Agrigento rilascia un parere non esplicito nelle conclusioni 5 agosto 2005 Il Comune di Casteltermini esprime parere contrario 11 agosto 2005 Il Comune di Campofranco esprime parere contrario (*)19 settembre 2005 28 febbraio 2006 per effetto della ristrutturazione del Dipartimento e della revoca di tutti gli incarichi dirigenziali non ci sono dirigenti in servizio presso il Servizio 3 7 novembre 2005 La Ditta chiede lintervento sostitutivo 14 dicembre 2005 La C.P.T.A. di Caltanissetta rilascia un parere. 12 aprile 2006 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente esprime diniego al rilascio dellautorizzazione 10 maggio 2006 Il Ministero comunica di aver rilasciato il 10 febbraio 2006 lautorizzazione ex DPR 203/88, pur citando, nelle premesse, che tali progetti dovevano essere assoggettati al D. Lgs. 59/06 (non si comprende il motivo per cui abbiano rilasciato lautorizzazione ex DPR 203). Si evidenzia che il progetto approvato carente nella descrizione di alcuni punti di abbattimento degli inquinanti in emissione e presenta incongruit tra i dati dichiarati di portata e di flusso di massa.

Inceneritore di PATERN0 3 dicembre 2004 Sicilpower completa listanza 3 dicembre 2004 La C.P.T.A. di Catania esprime parere favorevole 7 dicembre 2004 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente chiede al Sindaco di esprimere parere 18 luglio 2005 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente reitera al Sindaco la richiesta di esprimere parere (*)19 settembre 2005 28 febbraio 2006 per effetto della ristrutturazione del Dipartimento e della revoca di tutti gli incarichi dirigenziali non ci sono dirigenti in servizio presso il Servizio 3 22 dicembre 2005 La Ditta chiede lintervento sostitutivo 28 marzo 2006 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente chiede notizie sulleventuale commissariamento del Comune 21

10 maggio 2006 Il Ministero comunica di aver rilasciato il 10 febbraio 2006 lautorizzazione ex DPR 203/88, pur citando, nelle premesse, che tali progetti dovevano essere assoggettati al D. Lgs. 59/06 (non si comprende il motivo per cui abbiano rilasciato lautorizzazione ex DPR 203). 30 maggio 2006 Il Comune esprime parere negativo 21 giugno 2006 La CPTA fissa nuovi limiti alle emissioni in atmosfera, applicando quelli del D. Lgs. 133/05 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente solo dopo il 30 maggio avrebbe potuto rilasciare un provvedimento finale. Si evidenzia che il progetto approvato carente nella descrizione di alcuni punti di abbattimento degli inquinanti in emissione e presenta incongruit tra i dati dichiarati di portata e di flusso di massa. Inceneritore di AUGUSTA 24 maggio 2005 Tifeo Energia Ambiente presenta il nuovo progetto che prevede 3 linee (*)19 settembre 2005 28 febbraio 2006 per effetto della ristrutturazione del Dipartimento e della revoca di tutti gli incarichi dirigenziali non ci sono dirigenti in servizio presso il Servizio 3 7 novembre 2005 La Ditta, ad istruttoria sospesa in quanto in attesa di integrazioni, chiede lintervento sostitutivo 15 novembre 2005 La Ditta trasmette integrazioni alla CPTA 30 novembre 2005 Il Comune esprime parere negativo 12 dicembre 2005 La Ditta trasmette ancora integrazioni alla CPTA 14 dicembre 2005 La CPTA di Siracusa esprime parere favorevole 29 dicembre 2005 La Ditta integra e modifica la richiesta di intervento sostitutivo 12 aprile 2006 Il Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente esprime diniego al rilascio dellautorizzazione 10 maggio 2006 Il Ministero comunica di aver rilasciato il 10 febbraio 2006 lautorizzazione ex DPR 203/88, pur citando, nelle premesse, che tali progetti dovevano essere assoggettati al D. Lgs. 59/06 (non si comprende il motivo per cui abbia rilasciato lautorizzazione ex DPR 203). Si evidenzia che il progetto approvato carente nella descrizione di alcuni punti di abbattimento degli inquinanti in emissione e presenta incongruit tra i dati dichiarati di portata e di flusso di massa. Inoltre lintervento sostitutivo stato chiesto pur essendo sospesi i termini di istruttoria, in quanto erano state richieste integrazioni. (*) Vedasi documento delle 4Coincidenze

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SOMMARRIO e aggiornamenti degli argomenti pi in evidenza:

*Piano Rifiuti Regione Sicilia *Pentiti di averlo votato *Cuffaro Genchi Pellerito e i 4 Termovalorizzatori *L'antenna wind shear si deve fare a Isola delle Femmine *Gramellini: Virtuoso fuori luogo, Calabrese Il Rispetto del Lenzuolo Bianco *Ruby: Silvio mi mostr lAudi e disse: per te *Italcementi si allarga? Intesa sui limiti *Cassonetto differenziato. Raccolta porta a porta *Revisione del Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani linee guida e strategie di intervento *Sicilia si rivolta contro il Piano Discariche *RIFIUTI Comuni invasi da munnezza *Mappa delle discariche della Sicilia *VOGLIAMO VIVERE *I tumori sono in aumento nelle zone dei cementifici e dei termovalorizzatori *Ecco la nostra "cricca" secondo il presidente Lombardo *I Comitati contro il REVAMPING di Italcementi *Immobiliare SILVIO la verit *Piano Rifiuti la Regione inadempiente *ORDINANZA DEL SINDACO: Emergenza rifiuti Atto numero 69 del 18-10-2010 Tipo di Atto: ORDINANZE Allegato: ORD N.69 del 18.10.10.pdf (277 kb)

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*l' ordinanza sindacale n.69 del 18/10/2010 *Cresce lASMA fra i BAMBINI *LIQUIDAZIONE 2010 A.T.O. PA1 *Discariche in tilt, netturbini in sciopero l'immondizia invade mezza Sicilia *Antenna a Punta Raisi, il prefetto accelera *Soldi Pubblici e gestori privati il business delle discariche *NELSON - Un nuovo grande Paolo Conte *La mitezza non pi una virt *IL nuovo piano Rifiuti Regione Sicilia *Ville e Societ off-shore di Berlusconi *UN Comune gestito dalla MAFIA *La protesta e lagguato di morte di un sindacalista *Regione tagli ai gettoni dei Sindaci Rifiuti e Cementifici *Il boss milionario aveva il sussidio *ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLA F.I.O.M. *PASOLINI CATANIA 'LA CITT UNA GOMORRA FEROCE' *RIFIUTI - IN SICILIA SI CAMBIA? *ANNO ZERO si far *L'isola Ecologica a Isola? Un vero affare! Creare l'emergenza *Ci Chiami "Zoccole" *Ciao Sarah e un Ciao alle tante altre............. *Rifiutiamo i Rifiuti dell'amministrazione *A quando la differenziata? Bugiardoni! Bugiardoni! Bugiardoni! Incapaci! Incapaci....... *Rifiuti, la Regione taglia fondi a 159 sindaci 24

*Le mani della Mafia sui rifiuti Siciliani *Relazione Commissione Parlamentare sui Rifiuti in Sicilia *I Guai giudiziari di Emma Mercegaglia *Laltro stipendio di Maroni *Caso Belpietro. Lagguato, gli spari, la fuga *Convocazione Consiglio Comunale 7 ottobre Interrogazioni e Riequilibri Bilanci *Interrogazione al Sindaco DIONISI geom Vincenzo: Conflitto di Interessi Privacy e U.T.C. *Interrogazione al Sindaco Autolavaggio CAR WASH D.M. *ORDINANZA DELL'UTC: Ripristino dello stato dei luoghi a carico di: Lo Bello Silvana e Rallo Alessandro *Sindaco-Pescatore, dimmi dimmi mio Signor, dimmi che torner *Rifiuti:occhio alla spazzatura, parte differenziata doc *La ricchezza o la povert la misuri dai rifiuti prodotti *Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti *Rifiuti Zero Manifesto di Napoli *RACCOLTA DIFFERENZIATA E RICICLO *Ordinanza Sindacale affidamento Raccolta Rifiuti ditta AL.TA. s.r.l. Zuccarello SICAR *Comunicato ENAV su Installazione Antenna a Isola delle Femmine *ISOLA DELLE FEMMINE: Non ci resta che piangere *ANTENNA RADAR DICHIARAZIONE DEL GRUPPO RINASCITA ISOLANA *IL Comitato NO radar a Isola delle Femmine chiede la convocazione URGENTE del CC *EX Caserma NATO di Isola delle Femmine in vendita?

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*EX Caserma NATO il COMUNE che f? *Isola delle Femmine Radr meteo o acquario marino? *ISOLA DELLE FEMMINE TRA STORIA E TRADIZIONE *Federalismo fiscale *I Beni Comuni nello spezzatino del Federalismo *SERIT SICILIA S.P.A. profili di illegittimit nella riscossione dei tributi *COMUNI FISCO PARTECIPAZIONE ACCERTAMENTI RISORSE ECONOMICHE *Con due cuori dentro nata la bimba della donna in coma *In questa terra c bisogno di coraggio Manifestazione Reggio Calabria 25 sett. 2010 *Italcementi Decreto 693 18 luglio 2008 Autorizzazione Integrata Ambientale *Italcementi Delocalizzato a Palermo l'elettrodotto *Il giorno in cui Vassallo cominci a morire *Cementifici e Territorio *Italcementi, quando il gigante non pi ... buono *IL VIDEO MESSAGGIO DI FINI *BENVENUTI IN PARADISO 24 SETTEMBRE 2010 "La passeggiata" *NO ALL'ANTENNA KILLER A ISOLA DELLE FEMMINE Sicurezza Prevenzione Precauzione *NO ALL'ANTENNA A ISOLA Incidente Aereo all'aeroporto Falcone/Borsellino *Onorevole Signor Presidente della Repubblica *Condannato per diffamazione il dirigente regionale Salvatore Anz *La patacca dei Caraibi: ora chi risponde? *BENVENUTI IN PARADISO oggi domani ieri e *Formato il quarto governo LOMBARDO in Sicilia

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*SENTENZA Malibu Beach s.n.c. nel RICORSO al TAR contro il Comune di Isola delle Femmine *ASSOLTO ALBERT GIOVANNI DAL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE *Aiello Rubino Romeo Via Falcone Via Sciascia Viale Italia Via Kennedy Via Sciascia Via Libert *Il Cimitero di Isola delle Femmine *Portobello: mi metter di traverso non far costruire sullarea del comparto 1 *Palermo, se il disegno di una bambina pu svelare lomicidio del padre *Sentenza Tar su Silvio Badalamenti, comunicato dell'ass. Impastato *Rifiutiamo i Rifiuti dell'amministrazione *Rifiuti Regione Comuni Raccolta differenziata Circ 16/09 *Modalit di gestione dei Rifiuti *Bilanci e Rifiuti Ass. Chinnici Circ 16 12/09 A/L Adempimenti Revisori dei Conti *Rifiuti Regione Comuni Raccolta differenziata Circ 16/09 *Rifiuti il Comune di Marineo esce dall'ATO *RIFIUTI CEMENTIFICI CDR PNEUMATICI INCENERITORE *ATO RIFIUTI GESTIONE COSTI E DEBITI *ATO Rifiuti Sentenza Corte Conti Tariffe Competenza Comuni *A.T.O. "NON CI SONO SOLDI" I DEBITI DEI COMUNI *Rifiuti la gestione Croce Portobello Zuccarello *LIQUIDAZIONE 2010 A.T.O. PA1 *RIFIUTI debiti Isola delle Femmine con ATO PA 1 EURI 3.800.000 *RIFIUTI Disposiz prima del conferimento in discarica *Rimosso Sindaco Camigliano Cenname PERCHE comune virtuoso *TARSU ruoli legge 26 gennaio 2010 27

*Cuffaro Genchi Pellerito e i 4 Termovalorizzatori

Discariche in Sicilia

Due ispettori dell'assessorato Territorio Ambiente Regione Sicilia, in mattinata hanno fatto VISITA all'Ufficio Tecnico Comunale di Isola delle Femmine

*Cuffaro Genchi Pellerito e i 4 Termovalorizzatori *Gramellini: Virtuoso fuori luogo, Calabrese Il Rispetto del Lenzuolo Bianco *Piano Rifiuti Regione Sicilia *Cassonetto differenziato. Raccolta porta a porta *Revisione del Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani linee guida e strategie di intervento *Italcementi si allarga? Intesa sui limiti *Revisione del Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani linee guida e strategie di intervento *Sicilia si rivolta contro il Piano Discariche *RIFIUTI Comuni invasi da munnezza *Mappa delle discariche della Sicilia *VOGLIAMO VIVERE *I tumori sono in aumento nelle zone dei cementifici e dei termovalorizzatori *Ecco la nostra "cricca" secondo il presidente Lombardo *I Comitati contro il REVAMPING di Italcementi 28

*Piano Rifiuti la Regione inadempiente *ORDINANZA DEL SINDACO: Emergenza rifiuti Atto numero 69 del 18-102010 Tipo di Atto: ORDINANZE Allegato: ORD N.69 del 18.10.10.pdf (277 kb) *l' ordinanza sindacale n.69 del 18/10/2010 *Cresce lASMA fra i BAMBINI *LIQUIDAZIONE 2010 A.T.O. PA1 *Discariche in tilt, netturbini in sciopero l'immondizia invade mezza Sicilia *Soldi Pubblici e gestori privati il business delle discariche *IL nuovo piano Rifiuti Regione Sicilia *Regione tagli ai gettoni dei Sindaci Rifiuti e Cementifici *RIFIUTI - IN SICILIA SI CAMBIA? *ANNO ZERO si far *Rifiutiamo i Rifiuti dell'amministrazione *A quando la differenziata? Bugiardoni! Bugiardoni! Bugiardoni! Incapaci! Incapaci....... *Rifiuti, la Regione taglia fondi a 159 sindaci *Le mani della Mafia sui rifiuti Siciliani *Relazione Commissione Parlamentare sui Rifiuti in Sicilia *Convocazione Consiglio Comunale 7 ottobre Interrogazioni e Riequilibri Bilanci *Rifiuti:occhio alla spazzatura, parte differenziata doc *La ricchezza o la povert la misuri dai rifiuti prodotti *Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti *Rifiuti Zero Manifesto di Napoli *RACCOLTA DIFFERENZIATA E RICICLO *Ordinanza Sindacale affidamento Raccolta Rifiuti ditta AL.TA. s.r.l. Zuccarello SICAR *ISOLA DELLE FEMMINE: Non ci resta che piangere *Federalismo fiscale *I Beni Comuni nello spezzatino del Federalismo *SERIT SICILIA S.P.A. profili di illegittimit nella riscossione dei tributi *COMUNI FISCO PARTECIPAZIONE ACCERTAMENTI RISORSE ECONOMICHE *Italcementi Decreto 693 18 luglio 2008 Autorizzazione Integrata Ambientale *Italcementi Delocalizzato a Palermo l'elettrodotto *Cementifici e Territorio *Italcementi, quando il gigante non pi ... buono *BENVENUTI IN PARADISO 24 SETTEMBRE 2010 "La passeggiata" *Condannato per diffamazione il dirigente regionale Salvatore Anz *BENVENUTI IN PARADISO oggi domani ieri e *Rifiutiamo i Rifiuti dell'amministrazione *Rifiuti Regione Comuni Raccolta differenziata Circ 16/09 *Modalit di gestione dei Rifiuti *Bilanci e Rifiuti Ass. Chinnici Circ 16 12/09 A/L Adempimenti Revisori dei Conti *Rifiuti Regione Comuni Raccolta differenziata Circ 16/09 *Rifiuti il Comune di Marineo esce dall'ATO *RIFIUTI CEMENTIFICI CDR PNEUMATICI INCENERITORE *ATO RIFIUTI GESTIONE COSTI E DEBITI 29

*ATO Rifiuti Sentenza Corte Conti Tariffe Competenza Comuni *A.T.O. "NON CI SONO SOLDI" I DEBITI DEI COMUNI *Rifiuti la gestione Croce Portobello Zuccarello *LIQUIDAZIONE 2010 A.T.O. PA1 *RIFIUTI debiti Isola delle Femmine con ATO PA 1 EURI 3.800.000 *RIFIUTI Disposiz prima del conferimento in discarica *Rimosso Sindaco Camigliano Cenname PERCHE comune virtuoso *TARSU ruoli legge 26 gennaio 2010 http://isoladellefemminerifiutiamoirifiuti.blogspot.com/2010/11/raccolta-differenziata-espostodenuncia.html

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