Sei sulla pagina 1di 5

Corso di scienze naturali

SLA: nuove speranze per i malati con trapianto


di cellule staminali neurali umane

Introduzione

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”,
“malattia di Charcot” o “malattia del motoneurone”, è una malattia neurodegenerativa
progressiva che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i
movimenti della muscolatura volontaria. I primi segni della malattia compaiono quando la
perdita progressiva dei motoneuroni (neuroni localizzati all’interno del sistema nervoso
centrale che controllano direttamente o indirettamente i muscoli) supera la capacità di
compenso dei motoneuroni superstiti fino ad arrivare ad una progressiva perdita di forza
muscolare, ma, nella maggior parte dei casi, con risparmio delle funzioni cognitive,
sensoriali, sessuali e sfinteriali (vescicali ed intestinali).

Trapianto di cellule staminali neurali


La prima parte della sperimentazione è avvenuta il 25 giugno 2013 con il trapianto nel
midollo spinale lombare di cellule staminali neurali umane su sei pazienti, che si è conclusa
con successo a fine marzo 2014. Alla luce di questo è stato autorizzato l’avvio della seconda
parte della sperimentazione che prevede il trapianto di queste cellule staminali in zone più
alte del midollo spinale, cioè nella regione cervicale.

Ma che cosa sono le cellule staminali neurali?

2
Cellule multipotenti presenti nell'embrione, capaci di autorinnovarsi e di generare i tre
principali tipi di cellule che costituiscono il cervello adulto (neuroni, astrociti e
oligodendrociti), ma sono presenti anche in alcune zone del cervello adulto.

Casi in USA e in Italia e l’efficacia rilevata

USA: Una di queste linee di cellulari neuronali chiamata NSI-566RS è stata trapiantata in
modelli transgenici di SLA e ha portato un miglioramento della sopravvivenza e un
rallentamento nella perdita delle funzioni motorie. In USA, due trial di fase I (con lo studio
di fase 1 ha inizio la sperimentazione del principio attivo sull'uomo che ha lo scopo di
fornire una prima valutazione della sicurezza e tollerabilità) (NCT01348451) e II
(NCT01730716) (gli studi di Fase II sono i primi studi con un nuovo farmaco svolti su dei
pazienti. Sono di solito condotti su un numero ristretto di pazienti, i quali vengono
strettamente monitorati) hanno verificato la sicurezza e la tollerabilità della procedura di
trapianto di NSI-566RSC in 15 pazienti con SLA. Per valutare l’efficacia del trattamento è
necessaria una sperimentazione di fase III che l’azienda ha confermato all’inizio del 2020 di
voler sviluppare, ma non è ancora stato indicato quando si terrà.

Italia: In Italia, il gruppo di ricerca del prof. Vescovi (Casa Sollievo della Sofferenza, San
Giovanni Rotondo, FG) ha condotto uno studio clinico di fase I (NCT01640067) in Italia

3
utilizzando cellule derivate da tessuto cerebrale fetale. Il trial è stato condotto su 18
pazienti con SLA che hanno ricevuto le cellule tramite iniezione lombare e cervicale per
verificare la sicurezza e la tollerabilità della tecnica chirurgica e delle cellule trapiantate. I
risultati non hanno mostrato particolari eventi avversi, aprendo la strada a un futuro studio
di fase II, che coinvolgerà 60-80 pazienti e servirà a verificare la dose ottimale e l’efficacia
preliminare del trattamento. Ad oggi, peró, non ci sono notizie in merito all’avvio della
sperimentazione di fase II.

La posizione della Società italiana di Neurologia sulla terapia con cellule staminali

La ricerca sulle cellule staminali mesenchimali, ematopoietiche e neurali nella SLA e nelle
malattie del motoneurone è stata, ed è, molto attiva nel mondo, in particolare in Italia, ma
fino ad oggi non è stato ottenuto alcun risultato clinico significativo. Purtroppo, negli ultimi
15-20 anni, sono stati numerosi i ‘tentativi’ terapeutici offerti ai pazienti con SLA, spesso a
pagamento, che hanno provocato innumerevoli ‘viaggi della speranza’, in diversi Paesi del
mondo, con vicende pseudoscientifiche e con risultati nulli, ma spesso con gravi
conseguenze mediatiche e illusorie nei confronti dei pazienti, delle loro famiglie e delle
istituzioni, senza dimenticare gli enormi costi sostenuti. Oggi, infatti, non vi sono ancora
risultati di efficacia clinica riportati in nessuna sperimentazione di Fase II o III e quindi non
sussistono indicazioni di efficacia di approcci terapeutici con cellule staminali nella SLA e
nelle altre malattie del motoneurone.

Il progetto “dell’amore e del coraggio” di Paolo Di Modica

Il progetto nasce da un’idea di Paolo Di Modica, il musicista professionista affetto da


Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), con l’obiettivo di supportare la ricerca sulle cellule
staminali. Un lavoro prezioso in cui Paolo ha voluto raccontare storie d’amore e di
coraggio, ricorrendo alla forma artistica del “melologo”, una forma parateatrale ibrida che
nasce dalla fusione di parole e musica. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2013, a
portare avanti la sua opera è sua moglie Maria Di Pino. Si tratta di una campagna di
sensibilizzazione che servirà per finanziare due ricerche sull’applicazione di cellule staminali

4
nella Sla seguite dalla dottoressa Letizia Mazzini (medico specialista in Neurologia
responsabile del Centro Esperto “Sclerosi Laterale Amiotrofica”).

Potrebbero piacerti anche