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Perché non siamo tornati sulla Luna?

Tante sono le domande riguardo la Luna, a questa in particolare mi sono


ritrovato a rispondere molte volte.

In alcuni casi nasce in buona fede, spinta dalla curiosità del capire il
perche’ l’esplorazione umana del nostro satellite sia stata messa in
pausa, in altri invece (e purtroppo) come sintomo di malsane pulsioni
complottistiche. In ogni caso, il punto focale e` il capire come
funziona la ricerca moderna, in particolare come viene finanziata.

Il programma Apollo, che ha portato l’uomo sulla Luna a cavallo dei


decenni ’60 e ’70 del secolo scorso, non e` stato l’unico grande
investimento nel campo dell’esplorazione spaziale. Questo vuol dire che
non e` stato l’unico progetto ad aver avuto bisogno di ingenti
investimenti e risorse. L’intero programma e` costato 28 miliardi di
dollari dell’epoca. Tenendo conto dell’inflazione, si parla di una cifra
che dovrebbe stare tra i 150 e i 250 miliardi di euro attuali, che è
grossomodo quanto costano una decina di manovre finanziarie di un paese
come l’Italia. Si concluse all’inizio degli anni ’70, e ad esso
seguirono molti altri progetti, tra i quali due dal costo analogo o
addirittura superiore: il programma “Space Shuttle” e la “Stazione
Spaziale Internazionale”.

La costruzione della Stazione Spaziale Internazionale inizio` ad essere


costruita nel 1998, proprio grazie al programma “Space Shuttle” appena
descritto (lo Shuttle era l’unica navetta capace di portare i moduli
principali in orbita), ed e` tuttora in funzione. Il fine ultimo del
programma è quello di sviluppare tecnologie per l’esplorazione spaziale,
in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni di lunga durata,
ospitare un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, ove
condurre esperimenti di fisica, biologia, chimica, medicina oltre ad
osservazioni meteorologiche. In poche parole, un luogo dalle condizioni
uniche per spingere avanti la ricerca e il progresso in un grande numero
di branche scientifiche in parallelo. Anche in questo caso, i grandi
risultati raggiunti hanno avuto bisogno di un grande investimento, circa
160 miliardi di dollari, paragonabile ai programmi “Apollo” e “Space
Shuttle”.

Tutto questo fa capire bene il perche dopo l’inizio degli anni ’70
l’uomo non sia piu’ tornato sulla Luna: grandi costi esigono grandi
motivazioni! Ovvero, dopo 6 allunnaggi, che hanno anche portato a Terra
382 kg di campioni di rocce lunari, quali importanti domande
scientifiche non hanno ancora avuto risposta da tutti i dati raccolti e
necessitano di una nuova e costosa serie di missioni? Questa era la
domanda essenziale a cui rispondere per giustificare un ulteriore,
enorme investimento. E un’ eventuale urgenza di dover rendere conto al
somaro complottista di turno, oltre che puerile, non e’ ovviamente una
giustificazione valida.
Tutti quei soldi in una nuova serie di missioni lunari, avrebbero voluto
dire NIENTE finanziamenti per gli altri due grandiosi programmi appena
descritti, ai quali si aggiungono altre missioni tramite satelliti e
sonde che si sono poi rivelate come dei grandiosi successi storici nei
decenni a venire: pensiamo alle sonde Pioneer che han portato al primo
sorvolo di Giove e Saturno nel 1973), alle sonde Mariner (che han
portato al primo sorvolo di Venere e Mercurio), alle sonde Voyager (che
han portato al primo sorvolo di Urano e Nettuno nel 1977), le sonde
Viking (che per la prima volta atterrarono e trasmisero con successo
immagini dalla superficie di Marte), il gia’ citato Telescopio Spaziale
Hubble e altri osservatori in orbita terrestre, come il Chandra X-ray
Observatory. Tutte queste missioni hanno necessitato anch’esse di
ingenti investimenti, per cui bisognava scegliere: o queste o altre
missioni lunari. Inutile dire, e i risultati e scoperte fatte dan
ragione a questo punto di vista, che oggi la sensazione e` che si sia
fatta la scelta giusta.

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