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Bisogni

Da quelli primari a quelli transpersonali

dr. Guido A. Morina


Istituto Europeo di Psicobiologia
Bisogni
Primari e secondari, a seconda che se non soddisfatti si
acuiscano (fame) oppure si indeboliscano (cultura).
3 tipi:
• sussistenza (primari e materiali)
• assistenza: welfare state, il diritto di fruire di tutti i
servizi, a favore di tutti i cittadini. Secondo Lord
Beveridge alcuni bisogni non possono diventare mai
diritti (il bisogno dell’anziano di essere ascoltato e di
parlare), ma rimessi alla voluntary action, azioni svolte
solo per arricchire la vita degli altri
• esistenza: bisogni di qualità della vita
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I bisogni secondo Maslow
(movimento del potenziale umano)
1.Fisiologici primari (cibo, riparo, sopravvivenza
all’ambiente fisico)
2.Sicurezza (Pronto Soccorso, aiuto economico dei
genitori, ambiente sociale, politico ed economico
sicuro)
3.Appartenenza (gruppi, associazioni, fedi, culti, tifo, classi)
4.Stima, riconoscimento
5.Autorealizzazione
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Gli imperativi psicobiologici secondo la
psicologia evoluzionistica

1.Attaccamento e sue manifestazioni


2. Accudimento e sue manifestazioni
3.Cooperazione e collaborazione
4.Competizione e antagonismo
5.Sessualità (a fini riproduttivi e di coesione familiare e
sociale)

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Analisi dei bisogni
È molto importante osservare la corrispondenza
tra bisogni e imperativi psicobiologici.
I bisogni primari, infatti, rispondono all’imperativo
psicobiologico che garantisce la sopravvivenza fisica
attraverso la riproduzione sessuale e la presa in
carico degli individui in crescita, deboli o malati
tramite gli imperativi della sessualità,
dell’attaccamento e dell’accudimento(bisogni
fisiologici, di sicurezza e di salute).

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Analisi dei bisogni
I bisogni secondari o sociali, invece, sono presi in
considerazione soltanto nelle loro manifestazioni che
li ricollegano all’imperativo della cooperazione
umana.
Ciò è dovuto all’impostazione teorico metodologica
della psicologia umanistica di cui Maslow è uno dei
principali esponenti, fondata su una assoluta fiducia
sulle qualità positive dell’essere umano.
In realtà, l’imperativo alla cooperazione non può
esistere senza il suo opposto, e cioè quello alla
competizione e all’antagonismo.
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Analisi dei bisogni
L’imperativo alla competizione e all’antagonismo è quello
che garantisce la sopravvivenza dell’individuo il quale sia
in grado di sopraffare il suo antagonista in tutte quelle
situazioni nelle quali le risorse vitali disponibili non siano
sufficienti per entrambi. Esso implica un vero e proprio
combattimento, reale o virtuale, per l’affermazione del
proprio diritto alla sopravvivenza, sia essa fisica o sia
essa quella dell’individualità, della dignità e
dell’affermazione della propria personalità. Senza
l’azione di questo imperativo unito al suo opposto (alla
cooperazione), non sarebbe possibile il passaggio alla
ricerca del soddisfacimento dei bisogni terziari.
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Analisi dei bisogni
L’autoaffermazione, infatti, implica l’affermazione di
valori, principi, idee, sentimenti che la persona ha
fatto propri e che non sono universalmente e
unanimemente condivisi. La loro affermazione,
presupposto della autoaffermazione, richiede quindi
la loro difesa e un vero e proprio combattimento
(reale o virtuale) nei confronti di coloro che
oppongono valori, principi, idee e sentimenti diversi
e incompatibili con essi.

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Analisi dei bisogni
Nella scienza, nella politica, nell’economia, persino nella
religione, esistono posizioni differenti e incompatibili, le
quali, per produrre effetti nella realtà, devono potersi
affermare attraverso l’inattivazione della posizione
contraria. Esistono posizioni incompatibili e che non
possono coesistere in uno stesso ambiente: una delle due
deve soccombere.
Si tratta di un vero e proprio combattimento, fondato su un
imperativo psicobiologico che fa leva su stati d’animo
opposti a quelli su cui si basa l’imperativo alla cooperazione.
Essi sono l’odio, la rabbia, la frustrazione, il desiderio di
rivincita e di vendetta, il piacere profondamente istintivo di
vedere l’avversario soccombere.
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Analisi dei bisogni
Naturalmente, queste manifestazioni istintive e primitive si
sono evolute assumendo la forma di combattimenti rituali o
virtuali, e cioè giochi, attività sportive, attività di
comunicazione e di informazione che devono seguire regole
condivise per il loro svolgimento.
In ogni caso, resta il fatto che l’obiettivo finale di queste
forme di combattimento virtuale resta sempre quello della
affermazione di sé e delle proprie posizioni, la quale implica
necessariamente la sconfitta dell’altro.
Si tratta di quella “volontà di potenza” che, in forme diverse, è
stata oggetto di profonda riflessione nella filosofia occidentale
con Nietzsche, per esempio, o nello studio della psicologia
umana, con Adler.
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Analisi dei bisogni

Tra i bisogni sociali, che costituiscono l’ultimo


gradino della scala che conduce verso l’auto
realizzazione, vanno quindi inseriti anche i bisogni di
sfida, di affermazione di sé e della propria
superiorità (relativa a capacità, situazioni e persone
specifiche), l’ebbrezza della vittoria, della scoperta e
della conquista.

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Evoluzione dei bisogni
Sintesi
1.I bisogni primari sono legati al mantenimento e al
funzionamento di meccanismi strettamente biologici
indispensabili per la sopravvivenza fisica. Essi sono quindi
rivolti verso l’interno del corpo, ossia ai suoi processi
biochimici e meccanici.
2.I bisogni secondari nascono e si sviluppano solo all’interno di
un ambiente sociale e sono quindi rivolti verso l’esterno,
ossia alla relazione con i conspecifici.
3. I bisogni terziari tornano ad essere rivolti verso l’interno
ma, a differenza di quelli primari, non sono più legati al
mantenimento dell’omeostasi e della salute del corpo, quanto
alla salute e allo sviluppo psichico e spirituale, e a superare la
dicotomia interno/esterno.
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Evoluzione dei bisogni
Il soddisfacimento dei bisogni terziari presuppone
quello dei bisogni primari e secondari e costituisce il
ponte psichico che collega la mente di ciascun
individuo con la dimensione transpersonale o della
spiritualità.
Il bisogno di autorealizzazione si fonda sullo sviluppo
della creatività, della volontà di conoscenza e di
esplorazione della realtà, la quale non sia più legata e
condizionata, come nella fase del soddisfacimento dei
bisogni secondari, alla necessità di alleviare la
sofferenza che deriva dalla mancanza di affetto, di
stima, di riconoscimento e di appartenenza.
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Evoluzione dei bisogni
Il bisogno più alto che l’essere umano intende da sempre
soddisfare, il più importante in assoluto, è quello che l’ha
portato, da sempre, a costruire una dimensione
trascendente nella quale collocare ciò che maggiormente
desidera: l’immortalità, l’onniscienza, l’onnipotenza,
creando dei a immagine e somiglianza di ciò che vorrebbe
essere.
Si tratta esattamente delle caratteristiche che da sempre
gli uomini hanno attribuito agli dei creatori dell’universo e
della vita. Per questo motivo il bisogno più alto per ogni
essere umano si lega alla creatività, e cioè alla possibilità
(che presuppone onniscienza e onnipotenza) di modificare
la realtà secondo le proprie esigenze.
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Evoluzione dei bisogni
La ricerca consapevole del significato della propria
esistenza, reso coerente e armonico rispetto
all’interpretazione del significato della vita e della
realtà, colloca l’individuo in una dimensione
“transpersonale”, nella quale il significato della propria
esistenza non è più legato al soddisfacimento di
bisogni che vengono dal passato e richiamano ad esso,
ma alla progettualità, alla costruzione di un futuro
attraverso la modificazione di sé e dell’ambiente
circostante, nell’ottica di un miglioramento della
qualità della vita che passa sempre attraverso
l’incremento della conoscenza e della consapevolezza.
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Bisogni terziari (transpersonali)
Caratteristica fondamentale dei bisogni terziari, e distintiva
rispetto alle due categorie precedenti, è quella che essi
soddisfano una esigenza di sviluppo, di crescita, di
costruzione di significato. Al contrario, i bisogni primari e
secondari sono limitati al soddisfacimento di esigenze
biologiche negative, e cioè ad alleviare il dolore fisico e
quello psicologico ed esistenziale.
Nel caso dei bisogni terziari, dunque, il bisogno si rivolge al
futuro e allo sviluppo di qualità e risorse in positivo,
mentre nel caso dei bisogni primari e secondari essi si
rivolgono al passato e si limitano a rimuovere aspetti
negativi di esso, senza costruire nulla e senza rivolgersi al
progresso e al futuro.
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Bisogni terziari (transpersonali)
1.Esplorazione, ricerca rivolta a tutti gli aspetti della realtà e dell’ambiente.
2.Creatività e ricerca del piacere e del benessere (materiale, emotivo,
affettivo, intellettuale e spirituale)
3. Ricerca dell’ordine, dell’armonia e della bellezza.
4.Concezione della propria esistenza come progetto costituito di piccoli
passi che conducano verso l’obiettivo della felicità (per sè e per gli altri)
5.Analisi e ricerca del significato di tutti gli aspetti dell’esistenza individuale,
sia sul piano della sfera inconscia, affettiva ed emotiva, sia su quello della
sfera razionale.
6. Condivisione libera e spontanea di ogni acquisizione di conoscenza e
ricerca di moralità e di equità nella distribuzione della ricchezza (materiale,
culturale, spirituale).
7.Ricerca della cooperazione e della competizione in vista del miglioramento
della qualità della vita e dell’ambiente, al di là delle proprie esigenze
personali.
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Bisogni transpersonali e valori

Nel passaggio dai bisogni secondari a quelli


personali lo stesso concetto di bisogno assume
gradatamente un diverso significato: esso cessa di
avere un valore per sé, e assume valore solo se
condiviso e se consente un miglioramento della
qualità della vita e dell’ambiente circostante.
Da semplice bisogno è diventato un VALORE

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Valori
Nel passaggio dai bisogni secondari a quelli
personali lo stesso concetto di bisogno assume
gradatamente un diverso significato: esso cessa di
avere un valore per sé, e assume valore solo se
condiviso e se consente un miglioramento della
qualità della vita e dell’ambiente circostante.
Da semplice bisogno è diventato un VALORE, da
difendere e da diffondere: il significato della vita
non si lega più al soddisfacimento di bisogni ma
all’affermazione di valori universali.
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Valori
Un valore è una concezione del desiderabile,
esplicita o implicita, distintiva di un individuo o
caratteristica di un gruppo, che influenza l’azione
operando una selezione tra i modi, i mezzi e i fini
disponibili.
I valori variano storicamente e geograficamente
perché non appartengono al mondo assoluto delle
idee, ma sono interconnessi alla realtà sociale.

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Valori
I valori si distinguono dalle preferenze perché indicano ciò
che è desiderabile e non ciò che è desiderato, comportano
cioè un dover essere. In questo senso possiedono una
dimensione normativa e cogente che rivela il loro legame col
concetto di “bisogno”.
Inoltre, i valori possiedono
•una dimensione affettiva: indicano il desiderabile. Sono
interiorizzati dall'individuo e, se trasgrediti, producono in lui
senso di colpa;
•una dimensione cognitiva;
•una dimensione selettiva: influenzano nettamente la capacità
di scelta e l'orientamento dell’agire sociale.
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Valori

• Libertà (anche quella dalla sofferenza)


• Uguaglianza
• Giustizia ed equità
• Empatia, compassione e magnanimità
• Dignità

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Bisogni terziari (transpersonali)
Il processo di autorealizzazione, con il suo graduale distacco dal
condizionamento dei bisogni primari e secondari, non significa
adozione di una modalità esclusivamente razionale di comprensione
e di interazione col mondo. Esso trae l’energia per il suo movimento
verso la dimensione transpersonale proprio dalla sfera emotiva e
affettiva, ma trasformata ed evoluta anch’essa in senso
transpersonale.
Saranno sempre le emozioni a fungere da guida del comportamento
umano, ma esse non saranno più destinate a garantire la
sopravvivenza del corpo o dell’individuo all’interno del proprio
ambiente, quanto allo sviluppo in positivo di un significato
dell’esistenza, e quindi al soddisfacimento di bisogni “transpersonali”,
cioè alla affermazione dei valori sopraindicati. Queste emozioni, o,
più correttamente, questi stati d’animo, sono quelli che la terapia
psicobiologica definisce come “transpersonali”.
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Stati d’animo trascendenti
1.Senso del meraviglioso
2.Scoperta di nessi tra dati, eventi e concetti
conseguente all’esplorazione attiva
3.Senso dell’unità col tutto
4.Resa attiva e consapevole alle circostanze su cui
non si ha possibilità di controllo.
5.Consapevolezza del fatto che la vita è
perfettamente quella che è, e sta a noi cercare di
armonizzarci con essa.
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