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LA GIUNTA COMUNALE

VISTA la delibera del Consiglio Comunale n. xx del xxxxxxxxxx, esecutiva ai sensi di legge, con
cui è stata approvata la nota di aggiornamento al DUP ed il Bilancio di Previsione 2023/2025;

VISTO l’art. 65, comma 1, del D.P.R. 10.01.1957, n. 3, secondo cui: “Gli impieghi pubblici non sono
cumulabili, salvo le eccezioni stabilite da leggi speciali”;

VISTO l’art. 53, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, in base al quale: “Le pubbliche
amministrazioni non possono conferire ai dipendenti incarichi, non compresi nei compiti e doveri
d’ufficio, che non siano espressamente previsti o disciplinati da legge o altre fonti normative, o che
non siano espressamente autorizzati”;

VISTO l’art. 1, comma 557, della Legge 30 dicembre 2004 n. 311, ai sensi del quale: “I Comuni con
popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, i consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non
industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell'attività lavorativa di
dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purché autorizzati dalla amministrazione di
provenienza”;

RICHIAMATO il parere n. 34 del 23.05.2008, con il quale il Dipartimento Funzione Pubblica ha


precisato che “la norma in causa non è stata abrogata dalla novella apportata all’art. 36 del D.Lgs.
n. 165/2001 dal comma 79 dell'art. 3 della Legge finanziaria 2008, poiché il comma 557 configura
una fattispecie speciale per le categorie di Enti elencati, che possono coincidere solo in parte con
quelle degli Enti locali di cui al comma 9 dell’art. 36”;

DATO ATTO:
- che il citato art. 1, comma 557, della Legge n. 311/2004 dètta una disciplina particolare a favore
degli Enti locali con meno di 5.000 abitanti per fronteggiare l’esiguità degli organici e le ridotte
disponibilità finanziarie, consentendo loro di reperire personale dotato di competenze adeguate
alle funzioni da svolgere;
- che, in questa ottica, secondo l’orientamento seguito dal Consiglio di Stato (Sez. I, parere n. 2141
del 25.05.2005), la disposizione ha introdotto una deroga al principio di unicità del rapporto di
lavoro a tempo pieno nella pubblica amministrazione, espresso dall’art. 53, comma 1, del d.lgs. n.
165/2001;
- che, nel parere citato, il Consiglio di Stato ha evidenziato come l’utilizzazione della seconda
attività lavorativa del dipendente di altro Ente possa avvenire sulla base tanto di un nuovo contratto
di lavoro subordinato (a tempo parziale) quanto di un contratto di lavoro autonomo, e come, in
entrambi i casi, la permanenza del rapporto di lavoro a tempo pieno con l’Amministrazione di
appartenenza faccia sì che quest’ultima possa subordinare l’autorizzazione a vincoli ed oneri che
assicurino il permanere della compatibilità della prestazione lavorativa con il rapporto a tempo
pieno in essere; in queste ipotesi, dunque, l’atto autorizzatorio avrà ad oggetto essenzialmente la
definizione dei tempi e dei modi attraverso i quali l’attività lavorativa svolta presso l’Ente
utilizzatore non arrechi pregiudizio al corretto svolgimento dei compiti istituzionali dell’Ente di
appartenenza;

VISTA la Circolare n. 2/2005 del 21.10.2005 del Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari
interni e territoriali - Direzione Centrale per le Autonomie, che, in conformità al menzionato parere
n. 2141/2005 del Consiglio di Stato, considera la norma dell’art. 1, comma 557, L. n. 311/2004
derogatoria al principio di esclusività del rapporto di lavoro, riconoscendo la possibilità che “gli Enti
interessati si accordino per definire modi e tempi di esercizio dei rispettivi poteri di gestione dei
rapporti di lavoro”, anche utilizzando il modulo procedimentale mutuato dall’art. 30 del D.Lgs. n.
267/2000;

VISTA la Circolare del Ministero dell’Interno n. 2/2014 del 26.05.2014, che, richiamando il parere
della Sezione 1^ del Consiglio di Stato n. 3764 dell’11.12.2013, ammette la possibilità di procedere
al conferimento della responsabilità di un ufficio o servizio al dipendente di un’altra
Amministrazione, utilizzato ai sensi del citato art. 1, comma 557, L. n. 311/2004, anche nel caso in
cui detta utilizzazione non raggiunga il 50% dell’orario di lavoro a tempo pieno, previsto dalla
disciplina in vigore;

PRESO ATTO:
- che la Corte dei Conti, Sezione Autonomie, intervenuta con deliberazione n. 23/2016/QMIG a
dirimere un contrasto insorto fra le Sezioni Regionali di Controllo, ha statuito che, “se l’Ente
decide di utilizzare autonomamente le prestazioni di un dipendente a tempo pieno presso altro
Ente locale al di fuori del suo ordinario orario di lavoro, la prestazione aggiuntiva andrà ad
inquadrarsi necessariamente all’interno di un nuovo rapporto di lavoro autonomo o subordinato
a tempo parziale, i cui oneri dovranno essere computati ai fini del rispetto dei limiti di spesa
imposti dall’art. 9, comma 28, [del D.L. n. 78/2010, convertito in Legge n. 122/2010,] per la quota
di costo aggiuntivo”;
- che la stessa Corte dei Conti, Sezione Autonomie, pronunciandosi su questione di massima posta
dalla Sezione regionale di controllo per il Veneto, con deliberazione n. 1/2017/QMIG del
5.01.2017 ha enunciato il seguente principio di diritto: “Ai fini della determinazione del limite di
spesa previsto dall’art. 9, comma 28, del D.L. 78/2010 e s.m.i., l’Ente locale che non abbia fatto
ricorso alle tipologie contrattuali ivi contemplate né nel 2009, né nel triennio 2007-2009, può,
con motivato provvedimento, individuare un nuovo parametro di riferimento, costituito dalla
spesa strettamente necessaria per far fronte a un servizio essenziale per l’Ente. Resta fermo il
rispetto dei presupposti stabiliti dall’art. 36, commi 2 e ss., del D.Lgs. n. 165/2001 e dalla
normativa - anche contrattuale - ivi richiamata, nonché dei vincoli generali previsti
dall’ordinamento”;

RILEVATO che la norma dell’art. 1, comma 557, L. n. 311/2004 in esame è considerata dalla
giurisprudenza lex specialis in materia di pubblico impiego, e consente a un dipendente pubblico a
tempo pieno e indeterminato di effettuare attività lavorativa presso un’altra Amministrazione con
meno di 5.000 abitanti, al di fuori delle 36 ore e per un massimo di ulteriori 12 ore settimanali;

VISTA la nota prot. n. 1669 del 22.02.2023, con la quale il Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx ha richiesto
al Comune di xxxxxxxxxxx, nella persona del Suo Sindaco pro tempore, l’autorizzazione all’utilizzo
temporaneo, in regime di “scavalco di eccedenza” al di fuori dell’orario di servizio, della prestazione
lavorativa del sig. Xxxxxxxxxxxxxx, Funzionario amministrativo contabile di EQ, categoria giuridica
D (ex D3), posizione economica D5, dipendente a tempo pieno e indeterminato del Comune di
xxxxxxxxxx, per n. 10 mesi a decorrere dall’1.03.2023 e per n. 8 ore settimanali, a fini di supporto
alle attività afferenti all’Area economico-finanziaria;

CONSIDERATO, infatti:
- che, in attuazione della Convenzione ex art. 30, D.Lgs. n. 267/2000 per l’esercizio associato dei
servizi economico-finanziario, tecnico-manutenzioni, amministrativo e sociale, stipulata fra i
Comuni di Xxxxxxxxxxxxxx e Xxxxxxxxxxxxxx in data 26.02.2021, l’incarico di Responsabile
dell’Area economico-finanziaria associata è stato conferito ad interim all’Istruttore Direttivo
Tecnico xxxxxxxxxxxxxx (dipendente del Comune di Xxxxxxxxxxxxxx, già investito della
titolarità della P.O. dell’Area tecnica associata), a far data dall’01.06.2021 e sino al 31.12.2022,
mediante decreti del Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx n. 4 dell’1.06.2021, n. 5 dell’1.07.2021 e n. 3
del 12.01.2022, controfirmati dal Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx;
- che detto incarico ad interim è stato ulteriormente rinnovato per l’anno 2023 con decreto del
Sindaco di Xxxxxxxxxxx n. 1 dell’12.01.2023, controfirmato dal Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx;
- che, peraltro, nonostante lo sforzo organizzativo profuso dalle Amministrazioni di Xxxxxxxxxxxx
e Xxxxxxxxxxxx, e la disponibilità manifestata dal xxxxxxxxxxxxx, la gestione congiunta
dell’Area economico-finanziaria ha palesato, e tuttora registra, persistenti criticità, non essendo
presidiata da un contingente di personale sufficiente e adeguatamente formato all’espletamento
dei numerosissimi incombenti rimessi alla competenza del servizio;
- che, in plurime occasioni, e da ultimo con Sua nota trasmessa via email in data 10.02.2023, il
Geom. Bissaro ha manifestato ai Sindaci di Xxxxxxxxxxxxxx e Xxxxxxxxxxxxxx l’oggettiva
insostenibilità, con la dovuta diligenza e puntualità, del carico di adempimenti connesso alla
gestione associata dei servizi economico-finanziario e tecnico-manutenzioni, entrambi rimessi alla
responsabilità sua e dei suoi collaboratori, paventando come l’aggravio di attività derivante dalla
titolarità dell’Area economico-finanziaria (che ricomprende i servizi ragioneria, tributi, personale
e informatica) ponga concretamente a rischio l’efficace perseguimento degli obiettivi operativi
assegnati all’Area tecnica, relativi alla gestione di plurimi e importanti progetti di opere pubbliche,
ivi compresi quelli finanziati con fondi rivenienti dal PNRR;
- che pure l’Area amministrativa associata versa in situazione di criticità, essendo stato disposto, a
far data dal 4.02.2023, il collocamento della dipendente del Comune di Xxxxxxxxxxxxxx dott.ssa
xxxxxxxxxxxxxxx, titolare della posizione organizzativa associata dell’Area sociale, in congedo
obbligatorio di maternità sino ai quattro mesi successivi al parto (la cui data presunta è prevista
per il 04.03.2023), con conseguente assunzione, in capo alla Responsabile dell’Area
amministrativa associata Sig.ra xxxxxxxxxxxx, della titolarità dell’Area sociale in via sostitutiva,
come stabilito dal decreto del Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx n. 4 del 12.01.2023, controfirmato dal
Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx;
- che non è stato possibile far fronte alle rilevate difficoltà di gestione operando una redistribuzione,
fra le diverse Aree di attività, del personale interno in servizio presso i Comuni di Xxxxxxxxxxxx
e Xxxxxxxxxxxxxx;
- che, allo stato, l’utilizzo in regime di “scavalco d’eccedenza” della prestazione lavorativa del dott.
Xxxxxxxxxxxxx, in esecuzione di quanto stabilito con delibera di Giunta n. 112 del 30.12.2022,
consente di rimediare in misura soddisfacente al sovraccarico di attività gravante sul personale
addetto all’Area amministrativa, ma lascia nondimeno sostanzialmente inalterato il fabbisogno di
risorse lavorative a supporto dell’Area economico-finanziaria;
- che è allo studio un percorso di ridefinizione della struttura organizzativa del Comune di
Xxxxxxxxxxxxxx, mediante lo scioglimento della convenzione di gestione associata dei servizi in
essere con il Comune di Xxxxxxxxxxxxxx e il successivo convenzionamento della gestione di
tutte o parte delle Aree comunali di attività con il meglio strutturato Comune di xxxxxxxxxxx;
- che, peraltro, visto anche l’approssimarsi di scadenze assai impegnative (in primis del termine del
30 aprile prossimo, fissato ex lege per la redazione e approvazione del rendiconto consuntivo),
sussiste l’urgenza di reperire soluzioni di pronta disponibilità ai problemi, qui rappresentati, del
servizio finanziario;

VISTA la nota del Sindaco del Comune di xxxxxxxxxxxxxx prot. n. 2932 del 23.02.2023, con la quale
- a positivo riscontro della richiesta formalizzata dal Sindaco di Xxxxxxxxxxxxxx con sua nota prot.
n. 1669 del 22.02.2023 - si autorizza il dipendente sig. Xxxxxxxxxxxxxx, Funzionario amministrativo
contabile di EQ, categoria giuridica D (ex D3), posizione economica D5, ad espletare la propria
attività lavorativa presso il Comune di Xxxxxxxxxxxxxx ai sensi dell’art. 1, comma 557, L. n.
311/2004, per n. 10 mesi a decorrere dal prossimo 01.03.2023 e per n. 8 ore settimanali, da svolgersi
al di fuori dell’orario ordinario di servizio;
RITENUTA, alla luce di quanto suesposto, la necessità di utilizzare la prestazione lavorativa del sig.
Xxxxxxxxxxxxxx, a supporto delle attività afferenti al servizio economico-finanziario, costituendo,
per l’effetto, con detto dipendente un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato e parziale,
per n. 8 ore settimanali a decorrere dal prossimo 01.03.2023 e con termine finale in data 31.12.2023;

DATO ATTO che detto utilizzo è conforme a quanto previsto dal Piano triennale dei fabbisogni di
personale, allegato al DUP 2023/2025, e che permangono in capo al Comune di Xxxxxxxxxxxxxx i
requisiti di cui all’art. 1, comma 557, della L. n. 311/2004;

ACCERTATO che il limite di spesa per lavoro flessibile, determinato secondo le modalità di cui
all’art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010, convertito in L. n. 122/2010, ammonta per il Comune di
Xxxxxxxxxxxxxx ad € 0,00, non avendo l’Ente locale fatto ricorso alle tipologie contrattuali
contemplate dalla disposizione richiamata né nel 2009, né nel triennio 2007-2009;

RIBADITO:
- che, in forza del principio di diritto affermato dalla Corte dei Conti, Sezione Autonomie,
deliberazione n. 1/2017/QMIG, l’Ente locale che non abbia concluso contratti di lavoro flessibile
né nel 2009, né nel triennio 2007-2009, può, con motivato provvedimento, individuare un nuovo
parametro di riferimento, costituito dalla spesa strettamente necessaria per far fronte a un servizio
essenziale per l’Ente, fermo il rispetto dei presupposti di straordinarietà ed eccezionalità
dell’esigenza assunzionale, di cui all’art. 36 del D.Lgs. n. 165/2001, nonché dei vincoli generali
di spesa previsti dall’ordinamento;
- che, come meglio esplicitato nella parte motiva della deliberazione citata, in seno alla Corte “si è
sviluppato un orientamento (cfr. Sez. reg. contr. Lombardia n. 227/2011/PAR e n. 1/2015/PAR)
incline a ritenere che, in assenza di una base di spesa nei periodi contemplati dalla norma di
riferimento, sia comunque possibile colmare la lacuna normativa creandone una ex novo, valida
per il futuro. Mutuando questa impostazione, nell’ipotesi in cui non sia stata sostenuta alcuna
spesa nell’anno 2009, ovvero nel triennio 2007/2009, si potrebbe ritenere funzionale consentire
le assunzioni determinate dall’assoluta necessità di far fronte ad un servizio essenziale per l’ente
(cfr. Sez. reg. contr. Lombardia, delibera n. 29/2012/PAR, Sez. reg. contr. Puglia, delibera n.
149/2016/PAR). Questa nuova soglia di spesa, nella misura strettamente necessaria a far fronte
ad esigenze eccezionali, costituirà, a sua volta, il parametro finanziario da prendere a riferimento
per gli anni successivi”;

RITENUTO che la straordinarietà e l’eccezionalità dell’esigenza assunzionale qui rappresentata


trovino piena giustificazione nell’urgenza di garantire adeguata funzionalità a servizi essenziali (nella
fattispecie, i servizi afferenti all’Area economico-finanziaria, al momento gestiti in forma associata
fra i Comuni di Xxxxxxxxxxxxxx e Xxxxxxxxxxxxxx), i quali attualmente versano in situazione di
grave deficienza di personale applicato e di conclamata insostenibilità dei relativi carichi di attività,
per le ragioni meglio sopra esplicitate;

RITENUTO, altresì:
- che, quanto al parametro da adottarsi per ricostituire il limite di spesa flessibile, entro l’importo
strettamente necessario per far fronte alla temporanea carenza descritta, possa farsi
ragionevolmente riferimento alla spesa erogata dall’Ente, allo stesso titolo, nel corso dell’anno
2021, allorchè il manifestarsi di analoghe esigenze di pronto reperimento di personale dotato delle
competenze necessarie a garantire la funzionalità dell’Area tecnica e dell’Area economico-
finanziaria associate (in particolare, dei servizi urbanistica ed edilizia privata, ragioneria e
informatica) ha indotto l’Amministrazione di Xxxxxxxxxxxxxx a fare ricorso a prestazioni
lavorative esterne per complessivi € 34.462,17, importo che qui viene assunto come parametro
finanziario di riferimento per la determinazione, ai sensi dell’art. 9, comma 28, D.L. n. 78/2010,
della soglia di spesa a titolo di lavoro flessibile valevole per il Comune di Xxxxxxxxxxxxxx anche
per l’anno 2023;
- che detta soglia è sufficiente a coprire il fabbisogno finanziario necessario per l’erogazione della
retribuzione dovuta, a norma di legge e di contrattazione collettiva, al sig. Xxxxxxxxxxxxxx quale
corrispettivo dell’utilizzazione della sua attività lavorativa da parte del Comune, ai sensi dell’art.
1, comma 557, L. n. 311/2004;

DATO ATTO, in ordine al rispetto dei vincoli generali di spesa previsti dall’ordinamento, che il
Comune di Xxxxxxxxxxxxxx è in regola con gli obblighi di riduzione della spesa di personale di cui
all’art. 1, commi 557 e ss., della L. n. 296/2006 e che l’incidenza della spesa del personale rispetto
alle entrate, come determinate ai sensi del D.M. 17.03.2020, è pari per l’anno 2021 al 14,42%, di gran
lunga inferiore rispetto al tetto massimo del 27,60%;

CONSIDERATO:
- che, allo stato, non sussistono situazioni produttive di conflitto di interessi, anche solo potenziale,
tra il Comune di xxxxxxxxxxx e il Comune di Xxxxxxxxxxxxxx, in relazione alle prestazioni
lavorative che il dott. Xxxxxxxxxxxxxx andrà a svolgere presso quest’ultimo;
- che dette prestazioni si svolgeranno presso il Comune utilizzatore al di fuori dell’orario di servizio
predeterminato dal Comune di xxxxxxxxxxxxx, e senza creare pregiudizio alla corretta esecuzione
del rapporto di lavoro in essere fra il dott. Xxxxxxxxxxxxxx e l’Ente di originaria appartenenza;

RITENUTA, peraltro, la necessità di regolare, con apposita convenzione fra i Comuni interessati,
“modi e tempi di esercizio dei rispettivi poteri di gestione dei rapporti di lavoro”, nel rispetto di
quanto stabilito dalla menzionata Circolare del Ministero dell’Interno n. 2/2005 e del presupposto
parere n. 2141/2005 del Consiglio di Stato;

DATO ATTO:
- che lo schema della predetta convenzione è allegato sub A alla presente deliberazione,
costituendone parte integrante e sostanziale;
- che resta comunque ferma la possibilità di risolvere anche unilateralmente, in corso d’anno 2023,
la convenzione (e, per l’effetto, il rapporto di lavoro) oggetto della presente deliberazione, ai sensi
dell’art. 9 della convenzione stessa, in relazione a mutate esigenze dell’Ente e/o alla prossima
ridefinizione della sua struttura organizzativa;

DATO ATTO che, a presupposto dell’approvazione della convenzione allegata sub A), si rende
necessario contestualmente rimpinguare, con la prima variazione al Bilancio finanziario 2023/2025,
cui si provvede in via d’urgenza ai sensi dell’art. 175, comma 4, D.Lgs. n. 267/2000, i capitoli inerenti
alla spesa del personale - anno 2023, secondo quanto indicato negli allegati B), C) e D) al presente
provvedimento;

ACQUISITI i pareri favorevoli di regolarità tecnica e di regolarità contabile espressi ai sensi degli
artt. 49 comma 1 e 147-bis, comma 1, del D.lgs. 267/2000, riportati nella presente deliberazione;

VISTO il parere favorevole del Revisore dei conti n. 1/2023 sulla proposta di variazione di bilancio,
acquisito a prot. com. n. ------- del -----------;

DATO ATTO che in capo al responsabile del procedimento e ai titolari degli uffici competenti ad
adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale non
sussiste conflitto di interessi, neppure potenziale;
RICHIAMATO l’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali di cui al D.Lgs. 267/2000 con riferimento
alla previsione sul dovere degli amministratori di “…astenersi dal prendere parte alla discussione ed
alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado.
L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i
piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto
della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”;

DATO ATTO che nessun amministratore si trova nella situazione di conflitto di interessi sopra
indicata;

VISTO l’art. 125 del D.lgs. n. 267/2000 che prevede la trasmissione ai Capigruppo consiliari,
contestualmente alla pubblicazione all’Albo on-line, dell’elenco delle deliberazioni adottate dalla
Giunta Comunale;

DATO ATTO che la proposta della presente deliberazione viene trasmessa alla R.S.U. e alle OO.SS.
territoriali per la dovuta informazione ai sensi di legge e di contratto collettivo;

VISTI:
- il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000,
n. 267;
- il vigente Statuto Comunale;
- il Regolamento di contabilità armonizzata;

RITENUTA la propria competenza, ai sensi del combinato disposto degli artt. 42 e 48 del D.Lgs.
n. 267/2000;

CON VOTI unanimi favorevoli, espressi dai presenti nelle forme di legge,

DELIBERA

1) DI RICHIAMARE le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;


2) DI APPROVARE lo schema di convenzione tra i Comuni di Xxxxxxxxxxxxxx e di xxxxxxxxx
(allegato sub A), per la disciplina dell’utilizzazione della prestazione lavorativa del sig.
Xxxxxxxxxx, dipendente a tempo pieno e indeterminato del Comune di Xxxxxxxxxxxxxx, ai sensi
dell’art. 1, comma 557, della Legge n. 311/2004;
3) DI DARE ATTO che il rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato e parziale con il sig.
Xxxxxxxxxxxxxx avrà durata di mesi 10 a decorrere dal 01.03.2023 e si articolerà per n. 8 ore
settimanali;
4) DI INCARICARE il Sindaco di sottoscrivere la sottoestesa convenzione;
5) DI DARE ATTO che, a presupposto dell’approvazione della convenzione allegata sub A), si rende
necessario contestualmente rimpinguare, con la prima variazione al Bilancio finanziario
2023/2025, adottata in via d’urgenza ai sensi dell’art. 175, comma 4, D.Lgs. n. 267/2000, i capitoli
inerenti alla spesa del personale - anno 2023, secondo quanto indicato negli allegati B), C) e D) al
presente provvedimento;
6) DI DARE ATTO che, sulla proposta di variazione di bilancio, è stato acquisito parere favorevole
n. 1/2023 del Revisore Unico;
7) DI DEMANDARE al Responsabile d’Area finanziaria l’adozione di ogni atto consequenziale al
presente deliberato;
8) DI RICONOSCERE al sig. Xxxxxxxxxxxxxx il trattamento economico previsto dal vigente CCNL
di comparto per il personale attualmente inquadrato in categoria D, posizione economica D5,
oggetto di prossimo reinquadramento nell’Area dei Funzionari e dell’EQ ai sensi del CCNL di
comparto del 16.11.2022, in misura proporzionata all’impegno lavorativo effettivamente reso in
favore di questo Ente;
9) DI DARE ATTO che la proposta della presente deliberazione è stata trasmessa alla R.S.U. e alle
OO.SS. territoriali per la dovuta informazione ai sensi di legge e di contratto collettivo;
10) DI TRASMETTERE copia del presente atto al Comune di Xxxxxxxxxxx e al sig. Xxxxxxxxxx,
per opportuna conoscenza;

LA GIUNTA COMUNALE

stante l’urgenza di provvedere, con separata votazione favorevole unanime espressa in forma palese,
dichiara la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del
D.Lgs. n. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni.

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