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APPUNTI DEL CORSO EASY CAB

questa piccola dispensa ti servirà per ricordare le cose essenziali viste durante il
corso.
Se vorrai approfondire alcuni argomenti oppure hai semplicemente qualche dubbio,
non esitare a contattare il tuo istruttore e farti consigliare un testo dedicato.

I PRINCIPI CARDINE DELLA VELA.

DIREZIONE (dato principalmente dal timone)


PROPULSIONE ( la spinta data dalle vele)
ASSETTO (l’equilibrio del mezzo)

TERMINOLOGIA BASE
Lo sport che ci accingiamo a svolgere, affonda le proprie origini direttamente nell’
arte marinaresca dalla quale eredita un linguaggio “zeppo” di termini tecnici, utili da
conoscere al fine di rendere immediata e precisa l’identificazione di un componente
o di un’azione.

Inizialmente avremo qualche difficoltò ma presto impareremo come la rapidità di


comunicazione risulti indispensabile al fine della corretta esecuzione di una
manovra.
Di seguito prenderemo in esame esclusivamente i termini basilari.

SCAFO
OPERA MORTA Parte emersa dello scafo

OPERA VIVA Parte immersa dello scafo

PRUA Parte anteriore della barca


POPPA Parte posteriore della barca

CHIGLIA (DERIVA A BULBO) Appendice zavorrata dello scafo, contrasta lo


sbandamento e riduce lo spostamento laterale
dell’imbarcazione (SCARROCCIO)
MURA (MURE, MURATA) I lati a mezzanave dell’imbarcazione

DRITTA La murata di destra osservando la barca da poppa


verso prua
MANCA (SINISTRA) La murata di sinistra osservando la barca da poppa
verso prua
COPERTA

POZZETTO Parte incassata della coperta per ospitare


l’equipaggio in navigazione
TUGA Parte rialzata della coperta (per l’abitabilità interna
e per proteggere il pozzetto
ALBERO Antenna sulla quale vengono issate le vele

BOMA Elemento orizzontale collegato all’allbero utile a


fissare e regolare le vele
MANOVRE FISSE INSIEME DI CAVI CHE SOSTENGONO L’ALBERO

STRALLO Sorregge l’albero anteriormente e regola la flessione

SARTIE Sorreggono l’albero lateralmente, regolano la


flessione dell’albero
CROCETTE regolano flessione laterale e longitudinale
dell’albero
PATERAZZO Sorregge l’albero posteriormente, regola la flessione
(non sempre presente)
VELE (ARMO SLOOP) Le più comuni sono RANDA, GENOA, FIOCCO,
TORMENTINA tutte a forma triangolare
ANGOLI O BUGNE Penna, scotta, mura

LATI Base, balumina, inferitura

STECCHE Irrigidiscono la randa (poiché la balumina non è


dritta ma allunata)
ISSARE Tirare su (vele, bandiere, ecc…)

AMMAINARE Tirare giù (vele, bandiere, ecc…)

CAZZARE tirare

LASCARE Aprire, lasciare completamente o gradualmente

MANOVRE CORRENTI Insieme di cavi per issare e regolare le vele

DRIZZE Cavi in tessile o acciaio per issare le vele

SCOTTE Tutte le CIME che servono a regolare le vele (una


volta issate)
AMANTIGLIO Serve a tenere sollevato il boma quando la randa
non è issata
TESA BASE Tiene in tensione la base della randa

VANG Paranco che evita al boma di alzarsi quando il vento


agisce sulla randa
BOROSE Manovre che servono a ridurre la superficie della
randa quando c’è molto vento
WIND
LA BARCA A VELA

Tutte le barche a vela si possono raggruppare in due grandi categorie


- Barche a vela a chiglia fissa : più sovente chiamate a bulbo, dove la stabilità della
barca è garantita da una zavorra (barca a sinistra)

- Barche a deriva mobile (basculante o baionetta): la stabilità è completamente


affidata all’equipaggio (barca a destra)

Armare e Disarmare

Quando si attrezza una barca a vela per prepararla alla navigazione si parla di
armare una barca.
Allo stesso modo , disarmare una barca, significa disallestirla eseguendo le stesse
operazioni effettuate per armarla , ma in ordine inverso.
Cosa che va fatta al rientro della navigazione.

Ricorda
Le vele vanno issate e ammainate sempre mantenendo la prua della barca
controvento.

Il vento come riferimento

In barca tutto è relativo al vento e risulta essenziale determinarne la direzione.


In base a quest’ultima si regolano le vele, si determinano rotta e andatura, regole di
precedenza, e si effettuano varie manovre.
Il migliore indicatore della direzione del vento , è la vela.
Quando sbatte (cioè non si gonfia correttamente) vuol dire che è quasi in asse con la
direzione del vento;
si comporta come una bandiera.
Una barca in navigazione ha un lato SOPRAVENTO, che è quello che viene investito
prima dal vento,
e l’altro SOTTOVENTO che è quello dalla parte opposta da cui spira il vento.

Se la parte di scafo sopravento è quella di dritta si dice che la barca naviga MURE A
DRITTA e le vele sono disposte sul lato sinistro.
Se invece la parte di scafo sopravento è quella di sinistra si dice che la barca naviga
MURE A SINISTRA e le vele saranno sulla parte di dritta dello scafo.

MODIFICARE LA ROTTA

La rotta della barca viene generalmente impressa con il timone (DIREZIONE)


Le azioni fondamentali esercitate durante la navigazione sono solo e soltanto due:

ORZARE: cioè portare la prua della barca verso la direzione da cui soffia il vento
POGGIARE: cioè allontanare la pruna dalla direzione da cui arriva il vento
N.B.
Il timone risponde correttamente solo a barca in movimento.
Se la barca risultasse quasi ferma il timone potrebbe non funzionare.
Ricorda: barca ferma non governa.
Il timone rimane sempre e comunque un freno e dunque non è mai utile o
necessario muovere la barra bruscamente o con angoli eccessivi, rispetto all’asse
longitudinale della barca.

LA REGOLAZIONE DELLE VELE


per sfruttare il vento come mezzo di propulsione , è necessario regolare le vele,
ovvero orientarle correttamente rispetto alla direzione del vento.
La regolazione delle vele avviene per mezzo delle SCOTTE:
Esse si possono:

CAZZARE: significa tirare, tendere la scotta ovvero avvicinare le vele all’asse


longitudinale dell’imbarcazione.
LASCARE: Lasciare, allentare la scotta ovvero allontanare le vele dall’asse
dell’imbarcazione.

es:
se la vela “sbatte” o “fileggia” bisogna cazzarla perché troppo lasca (oppure bisogna
poggiare…)
LE ANDATURE

Le andature sono traiettorie di navigazione definite rispetto alla direzione del vento.
Partendo dal presupposto che la barca a vela non può navigare contro vento e, più
esattamente non può navigare in un certo settore detto ANGOLO MORTO, essa può
assumere diverse andature.

BOLINA: è l’andatura che permette di risalire il vento.


Assume angolazioni differenti rispetto alla direzione del vento a seconda del tipo di
imbarcazione ma per convenzione generale si assume di circa 45°.
In questa andatura le vele sono cazzate più che in tutte le altre.

TRAVERSO: quando la rotta della barca è perpendicolare alla direzione del vento

LASCO: quando il vento colpisce la barca con un angolo di circa 135° e cioè tra la
poppa e il traverso.

POPPA: quando il vento viene esattamente da poppa e la rotta risulta quindi di circa
180° rispetto alla direzione del vento
Ogni Volta che si vuole cambiare la direzione della barca , variandone il lato di scafo
sopravento, si ha un CAMBIO DI MURE e le vele si spostano sul lato opposto.
Il cambiamento di mure può essere eseguito in 2 modi diversi:
Orzando fino a compiere una virata in prua oppure poggiando fino alla virata in
poppa.

LA VIRATA
Cambio di mure effettuato passando dalla posizione di prua al vento (facendo
passare cioè la prua nella direzione del vento).
Per effettuare una virata , la barca deve essere in movimento quanto più possibile,
per poter superare la posizione di stallo nell’angolo morto in cui la spinta delle vele è
nulla.

L’ABBATTUTA
Cambio di mure effettuato passando con la poppa al vento.
Questa manovra , apparentemente semplice, è quella che nasconde maggiori
pericoli, perché se la randa dovesse cambiare mure senza controllo, il boma
spazzerebbe la coperta con grande violenza.
I NODI

NODO A 8 (SAVOIA)
Si fa ad una estremità do un cavo per
evitare che si sfili da un passacavo.

NODO PIANO
si usa per collegare due cime di uguale
diametro

NODO BANDIERA
Si usa per collegare due cime di
diametro differente

GASSA D’AMANTE
si usa quando si deve fare un anello che
si stringa ad una estremità del cavo.
Non scorre e si scioglie con facilità anche
dopo una forte trazione
NODO PARLATO
si usa per legare un cavo ad un anello, ad
una bitta o ad un paletto.
Non scorre e si scioglie con una certa
facilità

DOPPIO NODO INGLESE


si usa per collegare due cavi in modo
solidale, dopo forte trazione
difficilmente si scioglie.

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