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Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “A”
E tutti sappiamo che non si può fare Arte se non si fa con passione ed amore.-
Ebbene questo amore è durato diecimila anni , fino a decadere repentinamente
con l’avvento del metallo e ultimamente con la tanto amata/odiata plastica
(vetroresina).-
Non voglio qui tediarvi con i soliti piagnistei della scomparsa e assenza delle
istituzioni del patrimonio storico del nostro naviglio antico , ma vorrei almeno
ricordare il linguaggio dei termini usati nelle costruzioni navali antiche in legno.- Un
linguaggio che non voglio chiamare tecnico , perché mi sembra di togliere quella
poesia che questa nomenclatura aveva e che , purtroppo penso , sia in via di
estinzione.-
Pure noi modellisti molte volte non li usiamo ,vuoi per non apparire troppo tecnici
presso i meno introdotti , o per mancata conoscenza , ma se è vero che rimaniamo
tra quelli che continuano questa vecchia arte (anche se in scala ridotta) dobbiamo
conoscerli ed usare.-
Con questo scritto non ho la pretesa di stendere un vocabolario marinaro o un
trattato sulla costruzione navale; anzi sarei grato a chiunque volesse correggermi o
dare contributi per le sicure lacune che ci saranno.
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “B”
CHIGLIA [1] E’ il primo pezzo che si imposta nella costruzione di una barca.- Di
legno durevole e adatto, è una lunga trave di sezione rettangolare che va da prua a
poppa, alla base della barca lungo la linea mediana.- Nelle barche più lunghe ove
non è reperibile il legno di tale misura viene giuntato, anche in più parti, con
incastri dette PALELLE [2] che vengono spinati per la tenuta.- Spesso è guarnita,
sotto, dalla FALSACHIGLIA o SOTTOCHIGLIA [3] che ha lo scopo di preservare la
chiglia da incagli o insabbiamenti e favorire l’aumento della superficie di contrasto
allo scarroccio.-
RUOTA di PRORA (o PRUA) Solido pezzo di uguale sezione della chiglia che la
prosegue,nella parte anteriore, verticalmente o inclinata in avanti nelle barche
slanciate o raramente all’indietro
( es. gozzo cornigiotto) .- Tramite PALELLA la chiglia si collega con un pezzo
ricurvo chiamato PIE di RUOTA [4] che inizia la curvatura della prua e a seconda
dello slancio favorisce le qualità giratorie della barca.-
Questo elemento si accorpa nel MASSICCIO DI PRORA che può essere composto
da uno o più BRACCIOLI [5] , e sopra la RUOTA di PRORA [7] e CONTRORUOTA [8]
, mentre nelle barche di maggiore dimensione,troviamo PEZZI di RIEMPIMENTO [6]
,e per ultimo il TAGLIAMARE [10] ,che chiaramente è quello che per primo fende le
onde.-
Pag.2-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “C”
Per il fissaggio delle ORDINATE [16] alla chiglia, viene posta allineata e sopra la
medesima, il PARAMEZZALE [14]. E’ una trave rettangolare di larghezza uguale
alla chiglia con tutti i relativi incastri.- Particolarmente nelle barche maggiori, per
migliore robustezza, si trova il SOPRAPARAMEZZALE [15] appoggiato sopra, e a
volte affiancati di lato, sempre alla chiglia, due PARAMEZZALETTI [42]. .-Secondo i
vari tipi di imbarcazioni, la CONTROCHIGLIA e il PARAMEZZALE hanno delle
intaccature per l’alloggiamento delle COSTE, e particolarmente nelle barche
minori, è possibile che siano assenti, sia l’uno che l’altra. E’ altrettanto vero e
possibile che le COSTE siano solidamente inchiavardate ma senza alcun incastro.
Pag.3-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
A maggiore chiarezza di quanto finora scritto si veda qui sotto il DISEGNO “D”
disegno “D”
Pag.4-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
Le ORDINATE [16] –Per similitudine anatomica sono come le costole della cassa
toracica. Difatti vengono anche dette COSTE o OSSATURA. Sono poste
perpendicolarmente alla chiglia , a breve e costante distanza fra di loro, che
prende il nome di MAGLIA.- Ogni ORDINATA è composta di una parte centrale che
si posa negli alloggiamenti della chiglia, la sua ampiezza è varia e mediamente è un
terzo della corrispondente larghezza della barca, ed è detto MADIERE [17] .-Alle
sue estremità (a volte, partendo dai due fianchi della chiglia) è accoppiato a due
parti ricurve dette STAMINALI [18] o GINOCCHIO.- Il tutto prosegue, a volte
appaiato, con un ultimo pezzo detto SCALMO [19] o SCALMOTTO.-
L’ordinata con la maggiore ampiezza è detta ORDINATA MAESTRA e le altre che
vanno verso prua e poppa diminuiscono sempre più la loro ampiezza ,e
avvicinandosi alle estremità della barca, tendono a perdere la curvatura,e in alcune
barche tendono a prendere la forma di una V, e si dice che diventano sempre più
STELLATE,.- Quando queste COSTE non presentano il MADIERE ma 2 pezzi
incastrati sui fianchi della CHIGLIA,prendono il nome di FORCACCI a poppa e
ZANGONI a prua.
A volte viene usato il termine QUINTI per indicare le ordinate; ciò deriva dal fatto
che nella costruzione di barche di piccola dimensione, usavano questo termine per
le cinque ordinate che venivano impostate per prime sulla chiglia e sulle quali si
montavano dei listelli provvisori che determinavano la forma della barca, e quindi di
tutte le altre costole, dello scafo ed anche il QUARTOBUONO.- Con questo termine
si intende l’inclinazione che deve avere il lato dell’ordinata che aderisce alla
fasciame esterno dello scafo .-
L’ultima ordinata, a prua , è chiamata APOSTOLO e a volte fa corpo unico con la
prua . Nelle barche più grandi si serrava con altre seguenti .- Si forma cosi un
corpo unico ,che solitamente è in numero di sei per ogni fianco (6 per i 2 bordi del
naviglio fa 12 e 12 erano gli apostoli) , è da qui che probabilmente ne prende il
nome .-
Spesso uno o due di questi pezzi sporgono sugli altri e allora prendono la funzione
di BITTA .-
In alcune barche, sia a prora e/o a poppa, si possono presentare delle
semiordinate che non sono perpendicolari alla chiglia ma perpendicolari al profilo
esterno della barca, e prendono il nome di ORDINATE DEVIATE.
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ E “
Il PONTE della barca è sostenuto dai BAGLI [20], sono travi squadrate con una
curvatura più o meno accentuata, per favorire lo scolo dell’acqua verso apposite
aperture praticate alla base della impavesata, detti OMBRINALI [ 55 ].- La freccia
di tale curvatura è chiamata BOLZONE [50], ed è costante su tutta la lunghezza
della barca. – Cosi come è costante la distanza tra i BAGLI, ma a volte per
maggiore robustezza (per esempio in prossimità degli alberi) , viene diminuita.- Se,
causa una apertura nel ponte, il baglio non corre completamente da un fianco
all’altro della barca prende il nome di MEZZO BAGLIO O BAGLIETTO [56], e a volte,
si trovano, per maggiore irrobustimento,delle LATE o TRVERSE dei BAGLI [57] che
li collegano tra di loro.
Oltre alla curvatura del BOLZONE il PONTE ha un’altra curvatura (ma contraria
rispetto al bolzone) che si sviluppa da PRUA POPPA che è chiamata CAVALLINO o
INSELLATURA.
Tutti questi elementi costituiscono il cosiddetto LETTO del FASCIAME del PONTE
ove si poggia il TAVOLATO del PONTE.
Il PONTE della barca è costituito da tavole ben CALAFATATE, specialmente quelle
più esposte alle intemperie e alle ondate. Corrono longitudinalmente seguendo la
mezzaria della barca o la linea esterna dei fianchi della nave. Le tavole del ponte
non sono ovviamente lunghe quanto una nave, quindi i loro terminali devono
sempre appoggiarsi alla mezzaria di un BAGLIO. Viene anche evitato di affiancare
su uno stesso baglio due terminali ma di posizionali in maniere più o meno
alternate.
Pag.6-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ F “
Ma torniamo al BAGLIO [20] che è uno degli elementi tra i più importanti della
struttura dello scafo. Esso si incastra a coda di rondine su un robusto pezzo,
squadrato, e saldamente fissato a tutte le ordinate, che corre longitudinalmente sui
due fianchi della barca, da PRUA a POPPA e viene chiamato DORMIENTE [21] o
PUNTUALE.- A maggiore solidità di questo incastro è possibile avere anche dei
legni a forma di squadra detti BRACCIOLI dei BAGLI [45]. In barche maggiori ,è
possibile avere sotto al baglio uno o più SOTTODORMIETE [22] di minori
dimensioni.- Sopra il DORMIENTE e ben incastrato e fissato tra gli SCALMI si
adagia il TRINCARINO [23] e sopra di esso e possibile avere il SOPRATRINCARINO
[24] mentre di fianco, appoggiato sul BAGLIO il CONTROTRINCARINO [49].-
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “G”
Pag.8-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
Tra queste due facce del CORSO si inserisce il CALAFATAGGIO [54] per rendere
impermeabile tale giunzione.
Le tavole del fasciame, solitamente hanno una lunghezza che va dai 6 agli 8 metri
“al vero” e questo deve essere tenuto presente nella scala in cui viene eseguito il
nostro modello. Quindi il terminale e l’inizio del seguente, di ogni tavola, deve
assolutamente essere allineato con la mezzaria di una ordinata corrispondente. Le
tavole del Fasciame, quando vengono preparati per il montaggio, hanno una
larghezza costante, ma devono essere adattati per seguire le varie curvature delle
forme dello scafo. I CORSI nelle vicinanze dell’ORDINATA MAESTRA mantengono
la larghezza originaria, ma tenderanno a diminuire verso PRUA e ad allargarsi o
diminuire verso POPPA. Vanno quindi adattati e ,a volte, si rende necessario
l’inserimento di CORSI AGGIUNTIVI; e il disegno allegato chiarisce, meglio di ogni
mio dire, la loro esecuzione.
disegno “H”
Questi inserimenti devono essere fatti quando il CORSO rischia di avere una
larghezza che è inferiore alla metà della larghezza originale. Tutto questo allo
scopo che con la foratura dei cavicchi, e lo sforzo dell’inserimento del medesimo,
non provochi la spaccatura della tavola.
Iniziando dal bordo più in alto troviamo: fissato allo SCALMO una serie di CORSI
che prendono il nome di IMPAVESATA[30] ( nelle navi da guerra) o PARAPETTO
(nelle navi mercantili).
Pag.9-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ I “
Il FASCIAME INTERNO è costituito da tavole che contrariamente a quelle esterne
vengono dette SERRETTE o SERRETTONI [32] quando hanno spessori superiori
(es. nelle navi armate) e questo insieme viene chiamato SERRETTE dei FIORI [33].
Quelle del fondo della barca SERRETTE del POGLIUOLATO [34], e alcune di queste,
movibili onde permettere l’asciugatura e l’areazione del fondo della barca detta
SENTINA. Vengono considerati come FSCIAME INTERNO anche :PARAMEZZALE,
DORMIENTI, SOTTODORMIENTI . Salvo le SERRETTE movibili, tutto quanto il
fasciame ( interno ed esterno) viene solitamente fissato con chiodi di misura
adeguata a tutte le costole della barca. Tutte le chiodature che hanno contatto con
l’acqua vengono tappate con cavicchi in legno duro. Nelle barche minori, spesso, il
fasciame interno è limitato, fermandosi solitamente all’incirca all’inizio del
ginocchio, o completamente assente e sostituito da una struttura asportabile detta
semplicemente PAGLIUOLO.
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ L “
I BOCCAPORTI [59] sono delle aperture sui ponti, rettangolari o quadrate, atte al
passaggio di merci o persone. Nelle navi da trasporto sono solitamente 3 (per le
merci) e la centrale, solitamente più grande, viene chiamata FONTE. I boccaporti
delle merci si coprono con delle assi, solamente appoggiate, nella intelaiatura e si
coprono con tele cerate. Per i boccaporti più piccoli la copertura è data da uno
sportello unico detto QUARTIERE [48]. L’ intelaiatura è formata da due BAGLI e
due TRAVERSE [58] ove si appoggiano, rialzandosi sopra il piano del ponte,delle
assi dette BATTENTE o MASCELLARE[39] che hanno la funzione di impedire lo
scolo delle acque. Quando queste aperture servono come accesso agli alloggi,
spesso sono protette da più alte coperture,tipo piccoli vani dette TAMBUCCIO[60].
Altre aperture hanno la funzione di dare aria e luce ai locali sottostanti, sono
coperte da telai apribili con vetri protetti di griglie detti OSTERIGGIO[43]. Nelle
navi più antiche, e il vetro era poco affidabile queste aperture erano fatte da portelli
grigliati in legno detti CARABOTTINO [40]. Viene detta TUGA [41] la
sovrastruttura parziale dello scafo, di larghezza e lunghezza inferiore a quelle del
PONTE ma il cui cielo può estendersi fino a murata ed essere qui sostenuto da
puntelli o da estensioni della MURATA.
Pag.11-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
Fonte: ”Il Grande Libro dei Modelli Navali” di O. Curti editore U. Hoepli
disegno“ M “
La MASTRA [46] dell’albero è una apertura circolare o ellittica fatta sul ponte dove
passano gli alberi della nave. Ogni MASTRA si compone di un robusto massiccio
formato da due TRAVERSE interposte tra due BAGLI e da alcuni pezzi di legno detti
CUSCINI incastrati intorno all’albero. Il diametro della MASTRA si fa più grande di
quello dell’albero,e ciò allo scopo di poter dare la giusta posizione e bloccare
saldamente l’albero inserendovi dei cunei. Poi si contorna l’albero con un collare
di tela cerata, cuoio o lamina di piombo che impermeabilizza il tutto.
La base dell’albero viene poi alloggiato in una massiccia armatura di legno detta
SCASSA [47] a sezione quadra o esagonale che è (solitamente) ancorata al
PARAMEZZALE. La parte terminale dell’albero, che vi si alloggia è dette MICCIA o
MASCHIO.
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ N “
Pag.13-17
Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno O
La CAVIGLIA [70] è un perno di legno tornito che viene alloggiato negli appositi fori
della CAVIGLIERA [38] . Nei grandi velieri, con complesse velature e quindi
moltissime manovre, sono robuste tavole con una serie di fori per inserire le
caviglie. Fissate all’interno delle murate o verso la base dell’albero., e nelle navi
più grandi in vicinanza degli alberi con attrezzature più complesse chiamata
PAZIENZA [72]. La funzione della CAVIGLIA è quella di bloccare la manovra
ricevendola con un avvolgimento a forma di un 8, fatto in modo autobloccante.
Nelle barche minori è stato sostituito dalle GALLOCCE [71] .
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
disegno “ P “
A questo punto penso di aver definito tutto quanto considero importante nella
costruzione dello scafo di una barca. Per una più approfondita conoscenza
sull’argomento esiste un libro fondamentale sulla materia navale: ATTREZZATURA
e MANOVRA NAVALE del professor F. IMPERATO, edito dalla U. HOEPLI nei
primi anni del novecento. Qui la materia viene spiegata in maniera veramente
approfondita. Purtroppo è di difficile reperimento e se vi capitasse di trovarlo in
una bancarella di libri usati, vi consiglio di comprarlo. Vista la sua rarità fareste un
sicuro investimento.
Per una migliore consultazione e ricerca veloce concludo, allegandovi in ordine
numerico e alfabetico tutti i vari nomi menzionati e illustrati nei miei
disegni…….Buon lavoro
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
Elenco Numerico degli elementi che compongono la costruzione di uno scafo in legno
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Il legno sul mare
Luciano Bragonzi
Architettura Navale
Elenco Alfabetico degli elementi che compongono la costruzione di uno scafo in legno
Agugliotto … 62 Mezzobaglio/Baglietto … 56
Anguilla … 44 Ombrinale … 55
Baglio 20 Ordinata/Costa … 16
Bandella … 64 Ostericcio … 43
Barra del timone … 65 Palella … 2
Battente/Mascellare … 39 Paramezzale … 14
Battura … 27 Paramezzaletto … 42
Boccaporto … 59 Parasartie … 67
Bolzone … 50 Pazienza … 72
Braccioli/Presentino … 5 Pezzi di riempimento … 6
Bracciolo dei bagli … 45 Pie di ruota/Piede di ruota … 4
Calatafaggio … 54 Puntello … 25
Calcagnolo … 9 Quartiere … 48
Capodibanda … 31 Ruota del timone … 66
Carabottino … 40 Ruota di prua … 7
Caviglia … 70 Scalmo/Scalmotto … 19
Cavigliera … 38 Scassa … 47
Chiglia … 1 Serrette dei fiori … 33
Cinta … 26 Serrette del pagliolo … 34
Comento … 52 Serrette/Serrettoni … 32
Controchiglia … 13 Sopraparamezzale … 15
Controdritto … 12 Sopratrincarino … 24
Controruota … 8 Sottodormiente … 22
Controtorello … 29 Staminale/Ginocchio … 18
Controtrincarino … 49 Tagliamare … 10
Corso … 51 Tambuccio … 60
Tavolato/Corsi del piano di
Dormiente/Puntuale … 21 carena … 37
Dritto di poppa … 11 Tavolato/Corsi di fasciame … 35
Falsachiglia /Sottochiglia … 3 Tavolato/Corsi di ginocchio … 36
Femminella … 63 Timone … 61
Galloccia … 71 Torello … 28
Gru di capone/Gru di
ancorea … 69 Traverse … 58
Impavesata/Parapetto … 30 Traverse dei bagli … 57
Lande/Landre … 68 Trincarino … 23
Madiere … 17 Tuga … 41
Mastra … 46 Unghia … 53
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