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PRONTO SOCCORSO LESSICALE

L’esigenza primaria delle scritture professionali, che devono fornire dati e


informazioni, è la chiarezza. Si tratta di un genere di scrittura al servizio del lettore,
per cui è fondamentale che il maggior numero possibile di informazioni venga
comunicato nel modo più chiaro possibile.
Ecco cosa scrive al proposito un illustre studioso come Tullio De Mauro:

Possiamo scegliere frasi e parole che siano le più appropriate a far comprendere la
maggior quantità possibile di ciò che intendiamo dire. Il mestiere di scrivere sta in
questo.

Alcuni, che hanno gran pratica di scrivere e parecchia anche di leggere, si inalberano a
sentire questi discorsi. Essi hanno le loro ragioni e vanno anche loro capiti.

Temono che la richiesta di parlare in modo adatto a destinatari di un discorso porti alla
faciloneria, al semplicismo. Sanno o sono convinti di sapere quanto oscuro, difficile,
perfino in parte misterioso è il mondo in cui viviamo. Sanno o credono di sapere che vi
sono esperienze rare e strane, difficili da raccontare e descrivere. Sanno o credono di
sapere che vi sono questioni scientifiche, filosofiche di grande complessità, che esigono
fatica per essere studiate, apprese e comprese. Sanno o credono di sapere che vi sono
molti aspetti oscuri della nostra esistenza privata e altrettanto o ancora più oscuri e
confusi della vita pubblica e politica.

Temono che sforzarsi di parlare con limpidezza voglia dire cancellare tutto ciò

Da queste parole si capisce subito che il primo chiarimento da fare è il seguente:


scrivere con chiarezza non significa per nulla scrivere con semplicismo o faciloneria;
un’esposizione chiara non compromette la complessità degli argomenti, anzi ne facilita
la comprensione; saranno l’ambiguità, la confusione e l’oscurità a rendere il dettato
non comprensibile.
Quelli che seguono sono tutti accorgimenti pensati per una scrittura chiara,
comunicativa; sono accorgimenti elaborati da studiosi e specialisti.
Si parla infatti di PLAIN LANGUAGE.

Evitare locuzioni verbali astratte, formate cioè da un verbo e un sostantivo astratto. Se


il concetto può essere espresso con un UNICO verbo è meglio.
Ecco una lista di locuzioni verbali astratte e la relativa forma corretta:

 dare comunicazione
 comunicare

 apporre la firma
 firmare

 portare a conoscenza
 informare
1
 sottoporre ad analisi
 analizzare

 effettuare la cancellazione
 cancellare

 procedere alla verifica


 verificare

 rilasciare una dichiarazione


 dichiarare

 avere la possibilità
 potere

 procedere all'annullamento
 annullare

 portare a compimento
 finire/concludere

 porre in essere
 creare / provocare / produrre / generare

Evitare catene di sostantivi astratti:

NO > Recare espresse indicazioni delle specifiche situazioni riconducibili ai


motivi di famiglia

SÌ > Indicare in modo chiaro le situazioni in cui si può parlare di motivi di


famiglia

NO > la eccessiva incidenza della pendenza dei procedimenti amministrativi


incide sulla esplicabilità delle posizioni di vantaggio degli amministrati

SÌ > l'eccessiva durata dei procedimenti amministrativi impedisce l'esercizio dei


diritti dei cittadini

Evitare formule dotte, arcaiche, solenni, perifrasi lunghe. Eccone una scelta:

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il dichiarante > chi dichiara

diniego > rifiuto

mancato accoglimento, mancata approvazione > rifiuto

fattispecie > caso

causale > motivo

sovraesposto > già citato


sprovvisto > senza

munito, provvisto > con

contestualmente > contemporaneamente

in ottemperanza > nel rispetto / come prevede

differire > rinviare

differimento > rinvio

depennare > cancellare

preso atto / considerato che > poiché

è fatto obbligo a chiunque di > tutti devono

a tergo > dietro / sul retro

istanza > domanda/richiesta

istanza corredata di > domanda completa di

ci pregiamo di informarla > la informiamo che

in ossequio a > secondo


ingiunzione > ordine

al fine di / con l'obiettivo di / allo scopo di > per

nel caso in cui > se

con riferimento a / in merito a / per quanto attiene a > circa / riguardo a

di concerto con > insieme a / d'accordo con

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Si badi bene che tutto questo non significa che non bisogna usare i termini tecnici e
specifici di una data disciplina: essi andranno usati quando necessari.

Evitare copie di aggettivi, verbi dello stesso significato:

idee simili e analoghe

quella tradizione che accompagna e rappresenta la vita dello Stato

Scrivere frasi di forma affermativa

NO > Non sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi

SÌ > Devono presentare la dichiarazione dei redditi ...

Evitare le doppie negazioni, ad es.:

non impossibile > possibile


senza negare > affermare
non esente da Iva > soggetto a Iva
non è vietato > è permesso
non si può non ammettere che > si può / si deve ammettere che

Preferire le frasi di forma attiva:

NO > L'imposta deve essere corrisposta mediante versamento su apposito conto


corrente

SÌ > I cittadini devono versare l'imposta sull'apposito conto corrente

NO > Il versamento va effettuato

SÌ > Il cittadino deve pagare

NO > La presente autorizzazione è soggetta a revoca da parte


dell'amministrazione

SÌ > L'amministrazione può revocare la presente autorizzazione

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Però in certi casi il passivo è consigliabile perché più educato, meno diretto; una frase
come:

Guardi che lei non ha pagato il conto

potrebbe suonare troppo diretta e scortese; la soluzione col passivo:

Guardi che il conto non è stato pagato

risulta più fine.

Evitare le cosiddette rime in prosa:

sicurezza sociale nell'ambito previdenziale

si può rendere meglio così:

sicurezza sociale nell'ambito della previdenza

Altro esempio:

La decisione dell'Avana porta una schiarita nella crisi cubana

verrà scritto così:

La decisione dell'Avana porta una schiarita nella crisi di Cuba

Sono soggette a tale rischio (si badi: non si tratta di un vero e proprio errore, piuttosto
di una forma di scarsa eleganza) soprattutto le parole che terminano in:

-ione, -ente, -mente, -ale

Per risolvere il problema, si possono sciogliere in vario modo, ad es.:

il pezzo seguente > il pezzo che segue

chiaramente > in modo chiaro

Evitare gli avverbi che non aggiungono nulla al significato della frase, ad es.:

Libro straordinariamente esilarante

Bambino assolutamente intelligente

Meglio direttamente “libro esilarante” e “bambino intelligente”.

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Attenzione alle complicazioni evitabili (quando si usano parole in più, inutili).
Le frasi a. sono pesanti, le b. sono quelle corrette:

a. La lingua usata nella Divina Commedia è il fiorentino

b. La lingua della Divina Commedia è il fiorentino

a. Il testo su cui si è lavorato è in versione originale

b. Si è lavorato sul testo in versione originale

a. Si esporranno ora quelle che sono le conclusioni raggiunte al termine del lavoro

b. Si esporranno ora le conclusioni del lavoro

a. È probabile che i capi non rivelarono agli altri membri il vero scopo della
guerra, ma trovarono princìpi religiosi o morali per giustificarne il fine

b. Probabilmente i capi non rivelarono agli altri membri il vero scopo della
guerra, ma trovarono princìpi religiosi o morali per giustificarne il fine

Concludiamo con due utili prospetti.

Un testo è essenziale se non contiene:

 troppi aggettivi o avverbi


 parole troppo ricercate o solenni
 parole tecniche quando non necessarie
 frasi prolisse, vaghe o vuote di senso

Un testo è chiaro se usa:

 parole di significato non ambiguo


 parole italiane
 parole tecnico-specialistiche solo se necessarie

Si raccomanda, infine, di studiare bene la parte Lessico in Lorenzetti, riguardo a


italiano standard e neostandard.

Per ulteriori approfondimenti:

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https://blog.mestierediscrivere.com/2020/04/24/copywriting-per-hotel/
http://www.mestierediscrivere.com/uploads/files/PlainLanguage.pdf

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