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Dipartimento federale dell’economia,

della formazione e della ricerca DEFR


Commissione svizzera di maturità CSM

Esame svizzero di maturità Svizzera italiana Sessione estiva 2021

Latino
Punti ottenuti: ______________
Livello di competenza superiore/opzione
specifica
Nota: ______________

Nome e cognome: __________________________ Corretto da


(firma): ______________

Numero: __________________________

Durata: 3 ore

Sussidi ammessi: dizionario.

Punteggio massimo: 150

Indicazioni: Si leggano attentamente l’introduzione, il testo in lingua, nonché le note a piè


di pagina.
Esame svizzero di maturità Svizzera italiana Sessione estate 2021

NELLA VECCHIAIA VENGONO MENO LE FORZE?


Il De Senectute è un’opera ciceroniana, che prende avvio nella forma del dialogo. L’autore
immagina che l’incontro si sia tenuto nel 150 a. C. fra Catone il Censore, ormai ottuagenario,
e due suoi amici, Caio Lelio e Publio Cornelio Scipione Emiliano Africanus minor.
Tema del contendere è appunto la vecchiaia con i suoi pro e i suoi contro. A un certo punto,
durante una lunga dissertazione, il discorso di Catone cade sulle forze di cui si dispone
invecchiando. Parrebbe, infatti, secondo un’opinione diffusa, che l’avanzare dell’età mini
profondamente l’autonomia della persona. Catone la pensa diversamente e riflette su alcuni
distingui necessari, proponendo alcuni esempi calzanti. Ecco allora fare il loro ingresso
personaggi come il centurione Tito Ponzio, il celebre atleta Milone Crotoniate, il filosofo
Pitagora, contemporaneo del precedente, o ancora il novantenne Massinissa, re della
Numidia, che alla sua veneranda età svolgeva tutti i doveri che erano di sua competenza.
Benché vengano meno le forze fisiche, tuttavia la vecchiezza non è d’ostacolo all’esercizio
delle proprie attività.

At minus habeo1 virium quam vestrum utervis. Ne vos quidem T. Ponti2


centurionis vires habetis ; num idcirco est ille praestantior? Moderatio modo3
virium4 adsit et tantum quantum potest quisque nitatur; ne5 ille non magno
desiderio tenebitur virium. Olympiae per stadium ingressus esse Milo6 dicitur,
cum umeris sustineret bovem. Utrum igitur has7 corporis an Pythagorae tibi
malis8 vires ingenii dari?
Denique isto bono utare9, dum adsit; cum absit, ne requiras10, nisi forte11
adulescentes pueritiam, paulum aetate progressi adulescentiam debent
requirere. Cursus est certus aetatis et una via naturae, eaque simplex, suaque

1
A parlare è appunto Catone, che si rivolge a Lelio e a Scipione.
2
Il centurione Tito Ponzio non ci è altrimenti noto. Doveva certamente distinguersi per la sua forza
straordinaria.
3
modo: i.e. dummodo.
4
moderatio virium: “la moderazione nell’uso delle forze; l’uso moderato delle forze”.
5
ne (avv.) è particella esclamativa con valore affermativo (“certo, davvero”).
6
L’atleta di Crotone è qui menzionato per la sua forza bruta in contrapposizione a Pitagora (ca. 575-495 a. C.),
di cui era stato discepolo.
7
Il sintagma has (scil. vires) corporis si oppone a vires ingenii.
8
malis: cong. pres. da malo, mavis, malui, malle.
9
utare: i.e. utaris.
10
requīro (-ĕre): “rimpiangere”.
11
nisi forte: “a meno che non”.
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Esame svizzero di maturità Svizzera italiana Sessione estate 2021

cuique parti aetatis tempestivitas12 est data, ut et infirmitas puerorum et


ferocitas iuvenum et gravitas iam constantis aetatis13 et senectutis maturitas
naturale quiddam habeat, quod suo tempore percipi debeat.
Audire te arbitror, Scipio, hospes tuus avitus Masinissa14 quae faciat hodie
nonaginta natus annos ; cum ingressus iter pedibus sit, in equum omnino non
ascendere15; cum autem equo16, ex equo non descendere; nullo imbri, nullo
frigore adduci, ut capite operto sit17; summam esse in eo siccitatem corporis;
itaque omnia exsequi regis officia et munera. Potest igitur exercitatio et
temperantia etiam in senectute conservare aliquid pristini roboris.
Non sunt in senectute vires. Ne postulantur quidem vires a senectute. Ergo et
legibus et institutis18 vacat aetas nostra muneribus iis, quae non possunt sine
viribus sustineri. Itaque non modo, quod non possumus, sed ne quantum
possumus quidem cogimur. Cic., De senectute 33-34.

PARTE 2: DOMANDE INERENTI AL TESTO

1. At minus habeo virium quam vestrum utervis: qual è la funzione del


genitivo vestrum?

2. Denique isto bono utare: indichi la sfumatura del congiuntivo


indipendente utare?

3. Non sunt in senectute vires: qual è oggi la sua opinione al riguardo?


Motivi brevemente la risposta!

4. In quale momento della vita Cicerone compone il De senectute? A


quale genere appartiene l’opera? Ne conosce altre affini per genere?

Buon lavoro!

12
suaque … tempestivitas: tempestivitas significa “particolarità, caratteristica”.
13
constans aetas è “l’età consolidata, l’età virile”.
14
Verso la fine della seconda guerra punica, mentre si delineava la vittoria dei Romani sui Cartaginesi,
Massinissa (ca. 240-148 a. C.) divenne fedele alleato di Roma. Durante la terza guerra punica intrattenne
rapporti di ospitalità e amicizia con Scipione Africano, avo dell’Emiliano.
15
ascendere (scil. eum) e i successivi infiniti dipendono dal precedente audire te arbitror.
16
scil. iter ingressus sit.
17
capite operto esse: i.e. caput operire.
18
et legibus et institutis: “sia per legge sia per consuetudine”.
3

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