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OMELIA - DOMENICA DELLE PALME E

DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE


GESÙ CRISTO

Cari fratelli e sorelle, con la celebrazione


di questa Domenica delle Palme e della
Passione del Signore, stiamo iniziando la
Settimana Santa, la settimana più
importante dell'anno liturgico, perché
celebreremo il mistero centrale della
nostra fede. Attraverso il mistero della
Liturgia facciamo memoria dei misteri
della vita di Cristo. Fare memoria nella
liturgia non è semplicemente ricordare,
ricordare un evento storico, ma è
celebrare il mistero, vivere il mistero,
ascoltare quello che ci dice oggi, per
rendersi conto dei suoi effetti nella nostra
vita.
La seconda lettura ci offre un aspetto che
potrebbe essere per noi una sintesi del
mistero della passione di Cristo che
ascoltiamo nel vangelo di oggi. Ci dice
che Gesù si è svuotato, si è umiliato
assumendo lo status di schiavo e
morendo sulla croce. In molte parti della
Parola di Dio possiamo vedere Dio che si
umilia. Nel libro dell'Esodo vediamo che
Dio si è umiliato ascoltando i mormorìi
della gente, le sue numerose lamentele.
Dio ha liberato il popolo, ma si è
lamentato contro Mosè e così contro Dio.
Dio si umilia per camminare con la sua
gente e sopportare le loro infedeltà. Nel
vangelo di oggi vediamo un profondo
svuotamento del Figlio di Dio. Colui che
entrò a Gerusalemme acclamato e
osannato, si umilia assumendo la
condizione di schiavo, essendo insultato,
calunniato, tradito e morendo sulla croce.
Vediamo, quindi, che lo stile del nostro Dio
si esprime nella sua umiltà.
Fratelli miei, in questi giorni siamo
chiamati a camminare con Gesù sulla via
del Calvario. Questa è la via del Figlio di
Dio, e anche l'umiltà è il modo in cui siamo
chiamati a camminare con Gesù. Siamo
invitati a contemplare il significato del suo
svuotamento e ciò che questo mistero
dice alla mia vita oggi.
Il nostro Dio si è umiliato, ha svuotato se
stesso, non per una qualsiasi ragione, ma
come espressione del suo profondo
amore per l'uomo, perché vuole salvarlo.
La prima lettura parla del Servo Sofferente,
figura di Cristo, che non ha evitato gli
schiaffi e gli sputi. Gesù non è sceso dalla
croce, ma ha vissuto il suo mistero di
sacrificio per il nostro bene. Ha sofferto
per assumere, nel suo sacrificio, il
peccato dell'uomo, il nostro peccato. Il
mistero della sofferenza di Gesù parla
direttamente alla nostra vita, poiché la sua
sofferenza redentrice era per me. Il Suo
Sangue versato, il Suo Corpo consegnato,
era il sacrificio che ci ha redento, che ci ha
dato una nuova vita.
La Settimana Santa, per noi, dovrebbe
essere vissuta in un modo particolare.
Che noi possiamo viverla in questo
atteggiamento di contemplazione del
mistero di Cristo, contemplazione del suo
sacrificio di redenzione e lasciare che
questo mistero parli alle nostre vite di
oggi e che i frutti della Croce di Cristo
possano generare nuova vita in noi.
Sia lodato Gesù Cristo.

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