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Sangue nelle urine


Di Geetha Maddukuri , MD, Saint Louis University
Revisionato/Rivistodic 2022
La presenza di sangue nelle urine (ematuria) può conferire all’urina un colore rosa, rosso o bruno, in base alla quantità di sangue, alla durata del suo
ristagno e al livello di acidità dell’urina. Se la quantità di sangue è troppo esigua per essere visibile a occhio nudo (ematuria microscopica), verranno
eseguiti esami chimici o microscopici. L’ematuria microscopica potrebbe essere rilevata eseguendo un esame delle urine per un altro motivo.

I soggetti affetti da ematuria potrebbero presentare altri sintomi di disturbi delle vie urinarie, come dolore alla schiena o al fianco, dolore nella parte
inferiore dell’addome, urgenza di urinare o difficoltà di minzione, in base alla causa della presenza del sangue nelle urine. Se il sangue è presente nelle
urine in quantità sufficiente può formare un coagulo. Il coagulo può ostruire completamente il flusso dell’urina, causando un dolore acuto improvviso e
l’impossibilità di urinare. Un sanguinamento abbastanza abbondante da causare un tale coagulo è normalmente secondario a trauma delle vie urinarie.

L’urina rossa non è sempre causata dalla presenza di globuli rossi. Una colorazione rossa o bruno-rossastra può derivare anche da quanto segue:

Emoglobina (che trasporta l’ossigeno nei globuli rossi) nelle urine dovuta alla distruzione dei globuli rossi

Proteina muscolare (mioglobina) nelle urine dovuta alla distruzione delle cellule muscolari

Porfiria (disturbo causato da un deficit di enzimi coinvolti nella produzione di eme, un composto chimico contenente ferro che conferisce al
sangue il suo tipico colore rosso)

Cibo (ad esempio barbabietole, rabarbaro e a volte il colorante alimentare)

Farmaci (principalmente fenazopiridina, ma talvolta cascara, difenilidantoina, metildopa, rifampicina, fenacetin, fenotiazine e senna)

Cause del sangue nelle urine


Il sangue nelle urine può essere causato da problemi localizzati ovunque nel tratto urinario, dai reni agli ureteri, alla vescica o all’uretra. Alcune donne
scambiano inizialmente il sanguinamento vaginale per sangue nelle urine.

Cause comuni
Le cause più comuni possono differenziarsi in base all’età della persona, ma in generale sono

Infezione della vescica (cistite)

Infezione della prostata (prostatite)

Calcoli delle vie urinarie (negli adulti)

Difetti congeniti del rene e delle vie urinarie

Cause meno comuni


Cause meno comuni
Le cause meno comuni includono

Cancro (dei reni, della vescica o della prostata)

Ingrossamento non canceroso della prostata (iperplasia prostatica benigna)

Disturbi dei piccoli vasi sanguigni dei reni (chiamati disturbi di filtrazione del rene o disturbi glomerulari)

Cisti dei reni (malattia renale policistica)

Cicatrici occlusive (strozzature) o altre anomalie degli ureteri

Il cancro e l’iperplasia prostatica benigna possono causare la presenza di sangue nelle urine. Questi disturbi destano preoccupazione principalmente
nei soggetti oltre i 50 anni di età, sebbene anche i giovani con fattori di rischio (fumo, anamnesi familiare o esposizione a sostanze chimiche) possano
sviluppare il cancro.

I disturbi dei vasi sanguigni microscopici dei reni (glomeruli) possono costituire una causa a qualsiasi età.

I disturbi di filtrazione del rene (disturbi glomerulari) possono rappresentare una parte dei disturbi renali o potrebbero comparire in seguito a un
disturbo presente in un’altra parte del corpo. Questi disturbi sono più probabili se l’urina contiene proteine, aggregati di globuli rossi (definiti cilindri
eritrocitari) o globuli rossi malformati. Tali disturbi comprendono infezioni (come l’infezione di una valvola cardiaca), disturbi del tessuto connettivo
(come lupus eritematoso sistemico), vasculite, disturbi del sangue (come malattia da siero) o alcuni disturbi cronici (come il diabete). Inoltre, anche
qualsiasi tipo di danno renale può causare la presenza di piccole quantità di sangue nelle urine.

Traumi gravi, come una caduta o un incidente automobilistico, possono lesionare i reni o la vescica e causare sanguinamento. Anche varie procedure e
interventi chirurgici (ad esempio l’inserimento di un catetere o la biopsia della prostata o del rene) possono causare sanguinamento.

Lo Schistosoma haematobium è un verme parassita che causa una malattia chiamata schistosomiasi in Africa e, in misura minore, in India e in alcune
zone del Medio Oriente. Questo verme può invadere le vie urinarie, determinando la presenza di sangue nelle urine. Il medico prenderà in
considerazione la schistosomiasi unicamente se il soggetto ha trascorso del tempo in zone in cui è diffuso il parassita. La tubercolosi può far comparire
sangue nelle urine.

Altre cause di ematuria sono l’infiammazione della vescica dovuta alla radioterapia alla regione pelvica, alcuni farmaci e disturbi dei vasi sanguigni
renali.

Valutazione del sangue nelle urine


Il medico proverà innanzitutto a determinare se è la presenza di sangue a conferire un colore rosso alle urine Poi indagherà la causa del
Il medico proverà innanzitutto a determinare se è la presenza di sangue a conferire un colore rosso alle urine. Poi indagherà la causa del
sanguinamento, inclusa la ricerca dell’origine del sanguinamento nelle vie urinarie (o eventualmente altrove). Le seguenti informazioni possono aiutare
a decidere se sia il caso di consultare un medico e cosa aspettarsi nel corso della valutazione.

Segnali d’allarme
Nei soggetti che presentino sangue nelle urine, determinati sintomi e caratteristiche possono essere fonte di preoccupazione. Tra questi troviamo:

Grandi quantità di sangue nelle urine

Età superiore a 50 anni

Gonfiore di piedi e gambe, oltre a ipertensione arteriosa

Quando rivolgersi a un medico


Qualora si notasse la presenza di sangue nelle urine è necessario consultare il proprio medico entro massimo due giorni. Se, invece, la quantità di
sangue è marcata, il soggetto non riesce a urinare o avverte un dolore intenso è necessario consultare subito il medico.

Come si comporta il medico


Innanzitutto, il medico pone domande relative ai sintomi e all’anamnesi della persona, quindi conduce un esame obiettivo. I risultati dell’anamnesi e
dell’esame obiettivo spesso suggeriscono una causa del sangue nell’urina e gli esami da effettuare (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche del
sangue nell’urina).

Il medico chiederà da quanto tempo è presente il sangue e se vi siano stati episodi precedenti di sanguinamento. Chiederà se siano presenti febbre,
calo ponderale o sintomi di blocco urinario, come difficoltà ad avviare la minzione o incapacità di svuotare completamente la vescica. Il dolore o il
fastidio è un segnale importante. Il bruciore durante la minzione o un dolore sordo nella parte inferiore dell’addome proprio sopra l’osso pubico indica
un’infezione della vescica. Negli uomini, un dolore da lieve a moderato nella parte inferiore della schiena o nella pelvi indica spesso un’ infezione della
prostata. Un dolore particolarmente intenso è generalmente dovuto alla presenza di un calcolo o di un coagulo di sangue che ostruisce il flusso
urinario.

Esegue quindi un esame obiettivo. Di norma nelle donne si richiede un esame della pelvi. Se è presente del sangue all’interno della vagina, potrebbe
essere necessario inserire un catetere nella vescica per controllare se l’origine del sangue sia nella vescica o nella vagina. Negli uomini, il medico
generalmente esegue un’esplorazione digito-rettale per controllare la prostata.
Esami
Il medico talvolta pone la diagnosi sulla base dei sintomi e dei risultati dell’esame obiettivo. Più di frequente, poiché possono sovrapporsi sintomi di
diversi disturbi, è necessario eseguire esami per stabilire la causa (o a volte la presenza) del sangue nelle urine. Il primo esame eseguito è l’ esame delle
urine. L’analisi delle urine può rilevare sangue (a conferma del motivo della colorazione rossa dell’urina) e può indicare un disturbo di filtrazione del
rene. Se si sospetta un’infezione di norma si effettua l’urinocoltura.

In tutti i soggetti oltre i 50 anni di età e nelle persone con fattori di rischio per il cancro, il medico in genere inserisce una sonda flessibile a fibre ottiche
all’interno della vescica (cistoscopia) per determinare la causa del sanguinamento.

I soggetti di qualsiasi età che non presentino un’infezione o un disturbo di filtrazione del rene come causa evidente di sangue nelle urine vengono
generalmente sottoposti a esami di diagnostica per immagini, come tomografia computerizzata (TC), ecografia o risonanza magnetica per immagini
(RMI) dell’addome e della pelvi. Nei soggetti di età inferiore ai 50 anni con ematuria microscopica e nessun’altra anomalia rilevata durante l’esame
obiettivo, gli esami del sangue o l’analisi delle urine, il medico potrebbe semplicemente ripetere l’analisi delle urine dopo 6 o 12 mesi. Se è ancora
presente sangue verranno eseguiti ulteriori esami.

Se sospetta un disturbo di filtrazione del rene (in base ai risultati dell’analisi delle urine), il medico effettua generalmente esami del sangue per valutare
la funzionalità renale e, talvolta, esegue una biopsia renale. Gli esami del sangue per la ricerca di anemia falciforme potrebbero risultare necessari per
le persone di origine africana o mediterranea a cui non sia mai stata diagnosticata la malattia.

Negli uomini a partire dai 50 anni d’età, il medico generalmente esegue la misurazione del livello di antigene prostatico specifico (PSA) nel sangue.

Trattamento del sangue nelle urine


Il trattamento è diretto alla causa del sanguinamento. Indipendentemente dalla causa, se il flusso di urina è ostruito da coaguli di sangue il medico di
norma inserisce un tubo flessibile nella vescica (catetere urinario) e cerca di eliminare il coagulo.

Punti principali

L’urina rossa non è sempre causata dalla presenza di sangue.


Molte delle cause che determinano la presenza di sangue nelle urine non sono gravi.

Il rischio di una malattia grave aumenta con l’età e in base alla durata della presenza di sangue nelle urine.

Gli esami diagnostici per il tumore sono necessari generalmente solo nelle persone oltre i 50 anni o per persone più giovani con fattori
di rischio per il tumore.

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