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© 2013 by David Carli

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotto in
qualsiasi forma senza il permesso dell’autore.

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SOMMARIO

Prefazione PAG. 3

Capitolo 1 – 1-2-3 high, 1-2-3 low PAG. 4

Capitolo 2 – Ledge e Trading Range PAG. 12

Capitolo 3 – Ross Hook PAG. 17

Capitolo 4 – Trader’s Trick Entry PAG. 21

Capitolo 5 – Anticipare la TTE PAG. 25

Capitolo 6 – Gimmee Bar PAG. 29

Capitolo 7 – 1-2-3 high o low + Bande di Bollinger PAG. 34

Capitolo 8 – La scelta del pattern PAG. 38

Capitolo 9 – Stop loss. Trailing stop e take profit PAG. 42

Capitolo 10 – Conclusioni PAG. 48

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PREFAZIONE

Joe Ross ci ha consegnato due pattern molto importanti e di grande


efficacia. Il primo d’inversione del trend, la formazione 1-2-3 high o low; il
secondo di continuazione del trend, il Ross Hook (uncino di Ross). Entrambi sono
molto semplici ma richiedono condizioni ben precise. Comincerò con illustrare la
formazione 1-2-3 high o low per poi passare al Ross Hook. Infine vedremo quali
sono i pattern migliori e per concludere la Trader’s Trick Entry (TTE),
un’importante e ottima tecnica d’ingresso nel mercato.

Capirete come riconoscere quando il mercato si prende una pausa


per poi ripartire e come operare in queste situazioni studiando la Ledge e la
Trading Range. Vi renderete conto del grosso potenziale che ha la Gimmee Bar e
un particolare abbinamento tra formazione 1-2-3 high o low e Bande di Bollinger.

La semplice spiegazione dei pattern sopra citati non è cosa rara,


sarebbe bastata una ricerca su Google per trovare numerosi siti che li descrivono.
Ciò rende diverso questo mini ebook è il capitolo in cui v’illustro quali sono i
pattern con le maggiori possibilità di successo e quali, invece, quelli da evitare. E
quello in cui vi spiego come faccio trading con queste tecniche: dove inserisco lo
stop loss, quando e dove lo sposto, quando prendo parte dei profitti e quando
chiudo l’operazione.

Spero che possiate trovare giovamento nella lettura di questo mini


ebook distribuito gratuitamente, io stesso utilizzo questa strategia con buoni
risultati. Nella versione a pagamento, mostrerò come utilizzare queste tecniche
nel Forex con molti esempi esplicativi. Per qualsiasi domanda o chiarimento
potete contattarmi all’indirizzo e-mail info@bsimmy.com.

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1-2-3 High, 1-2-3 low

La formazione 1-2-3 high o low è una figura d’inversione del trend


che si forma al termine di un movimento ben definito al rialzo (1-2-3 high) o al
ribasso (1-2-3 low). Condizioni necessarie, quindi, perché si possa formare questo
pattern sono un mercato in chiaro trend rialzista o ribassista e che la formazione
inizi dal massimo (se il trend è rialzista) o dal minimo del trend (se invece è
ribassista) del mercato. Prima spiegherò la formazione 1-2-3 high e dopo quella 1-
2-3 low che, di fatto, sono graficamente, una l’opposta dell’altra. Poi vi riporterò
alcuni esempi e vi dimostrerò quali sono i pattern con maggiori possibilità di
riuscita, i soli da prendere in considerazione.

La formazione 1-2-3 high ha inizio al termine di un trend rialzista,


quando i prezzi, dopo aver fatto registrare un massimo finale, cominciano a
scendere. Il punto 1 è identificato come l’ultima barra che ha fatto registrare un
nuovo massimo (figura 1).

Figura 1 – Formazione 1-2-3 high, punto 1

Il prezzo, dopo essere sceso dal punto 1, toccherà un minimo (punto


2) dal quale si formerà una correzione completa (figura 2).

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Figura 2 – Formazione 1-2-3 high, punto 2

Per correzione completa s’intende una barra che forma sia un


massimo più alto che un minimo più alto della barra che forma il punto 2. O al
massimo una combinazione di tre barre, che formano sia un massimo più alto sia
un minimo più alto rispetto alla barra che forma il punto 2. In questo caso il
massimo più alto e il minimo più alto si possono verificare in qualsiasi ordine
(figura 3).

Figura 3 – a. minimo più alto, b. massimo più alto

Se dopo tre barre ciò non avviene, abbiamo una congestione e la


formazione è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 1 e il punto 2 avvengano
nella stessa barra.

Il punto 3 si formerà quando si verificherà una correzione completa,


cioè quando si avrà un minimo più basso e un massimo più basso. O al massimo
una combinazione di tre barre, che formano sia un massimo più basso sia un
minimo più basso rispetto alla barra che forma il punto 3. In questo caso il
massimo più basso e il minimo più basso si possono verificare in qualsiasi ordine
(figura 4).

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Figura 4 – a. minimo più basso, b. massimo più basso

Se dopo tre barre non avviene una correzione completa, abbiamo una
congestione e la formazione è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 2 e il
punto 3 avvengano nella stessa barra.

Questa appena presentata è la formazione 1-2-3 high che, ripeto,


deve verificarsi al termine di un trend rialzista ben definitivo. Come sfruttarla per
entrare nel mercato? E’ molto semplice, alla rottura del punto 2 (cioè quando il
prezzo scende sotto il punto 2) si possono aprire posizioni ribassiste.

Adesso passo a spiegare la formazione 1-2-3 low che, di fatto, non è


altro che l’opposto del precedente pattern appena visto.

La formazione 1-2-3 low ha inizio al termine di un trend ribassista,


quando i prezzi, dopo aver fatto registrare un minimo finale, cominciano a salire.
Il punto 1 è identificato come l’ultima barra che ha fatto registrare un nuovo
minimo (fig. 5).

Figura 5 - Formazione 1-2-3 low, punto 1

Il prezzo, dopo essere salito dal punto 1, toccherà un massimo (punto


2) dal quale si formerà una correzione completa (figura 6).

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Figura 6 - Formazione 1-2-3 low, punto 2

Per correzione completa s’intende una barra che forma sia un minimo
più basso che un massimo più basso della barra che forma il punto 2. O al
massimo una combinazione di tre barre, che formano sia un minimo più basso
sia un massimo più basso rispetto alla barra che forma il punto 2. In questo caso
il minimo più basso e il massimo più basso si possono verificare in qualsiasi
ordine (figura 7).

Figura 7 – a. massimo più basso, b. minimo più basso

Se dopo tre barre ciò non avviene, abbiamo una congestione e la


formazione è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 1 e il punto 2 avvengano
nella stessa barra.

Figura 8 – a. massimo più alto, b. minimo più alto

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Il punto 3 si formerà quando si verificherà una correzione completa,
cioè quando si avrà un massimo più alto e un minimo più alto. O al massimo una
combinazione di tre barre, che formano sia un massimo più alto sia un minimo
più alto rispetto alla barra che forma il punto 3. In questo caso il massimo più
alto e il minimo più alto si possono verificare in qualsiasi ordine (figura 8).

Se dopo tre barre non avviene una correzione completa, abbiamo una
congestione e la formazione è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 2 e il
punto 3 avvengano nella stessa barra.

Questa appena presentata è la formazione 1-2-3 low che, ripeto


ancora una volta ma è molto importante, deve verificarsi al termine di un trend
ribassista ben definitivo. Come per la precedente formazione, possiamo sfruttare
questo pattern per entrare nel mercato alla rottura del punto 2 (cioè quando il
prezzo sale sopra il punto 2) si possono aprire posizioni rialziste.

Riepilogando un mercato deve essere in trend rialzista (o ribassista).


Il massimo (o il minimo) del trend forma il punto 1. Da qui il mercato ritraccia per
un po’ andando a formare il punto 2. Dopo il mercato riprende il suo trend
originario ma senza, tuttavia, riuscire a superare il massimo (o il minimo)
precedente. Quello è il punto 3 e da qui il mercato inverte il suo trend. La rottura
del punto 2 è il nostro punto d’ingresso. Questo pattern è molto semplice da
riconoscere ma, come spesso accade, ciò che è semplice è anche il più efficace.
Vedremo in seguito un’entrata nell’operazione che ci permetterà di anticipare il
movimento e quali sono le formazioni 1-2-3 high o low che hanno la maggiore
percentuale di successo (l’80% circa).

Abbiamo visto la definizione della formazione 1-2-3 high o low.


Abbiamo visto quali sono le condizioni necessarie perché si possano formare
questi due pattern grafici. Adesso vediamo un paio di esempi pratici, un 1-2-3
high e un 1-2-3 low. Vediamo come avremmo potuto fare trading in modo molto
semplice ed efficace.

Esempio 1. In figura 9 è riprodotto il grafico di Prysmian. Il giorno 24


luglio il titolo ha toccato un massimo a € 21,40 (punto 1) dopodiché ha

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cominciato a ritracciare fino ad arrivare il giorno 27 luglio a toccare un minimo a
€ 18,80 (punto 2). Il giorno successivo si ha una correzione completa, cioè una
massimo e un minimo maggiori.

Figura 9 – Grafico Prysmian

Il titolo torna a salire ma non tocca un nuovo massimo, infatti, il


giorno 31 luglio tocca un massimo di € 20,37 (punto 3) e il giorno successivo si
ha una correzione completa (massimo e minimo minore). La formazione 1-2-3
high è completa, adesso basta attendere la rottura del punto 2. Rottura che
avviene il giorno 2 agosto e noi possiamo così entrare short (cioè al ribasso) su
Prysmian. Potete capire da soli osservando il grafico del guadagno che avremmo
portato a casa.

Esempio 2. In figura 10 è, invece, riprodotto il grafico di A2A


(all’epoca sempre AEM). Il giorno 10 agosto il titolo ha toccato un minimo a €

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2,2575 (punto 1) dopodiché ha cominciato a ritracciare fino ad arrivare il giorno
14 agosto a toccare un massimo a € 2,4400 (punto 2). Il giorno successivo si ha
una correzione completa, cioè una massimo e un minimo minori. Il titolo torna a
scendere ma non tocca un nuovo minimo, infatti, il giorno 17 agosto tocca un
minimo di € 2,3400 (punto 3) e il giorno successivo si ha una correzione completa
(massimo e minimo minore). La formazione 1-2-3 low è completa, adesso basta
attendere la rottura del punto 2. Rottura che avviene il giorno 21 agosto e noi
possiamo così entrare long (cioè al rialzo) su A2A. Anche in questo caso avremmo
chiuso un’ottima operazione.

In realtà non saremmo mai entrati nel mercato poiché l’apertura è


avvenuta in gap up. Cioè l’apertura del titolo è stata superiore al massimo del
giorno precedente.

Figura 10 – Grafico A2A

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Ho voluto portare questo esempio proprio per focalizzare l’attenzione
su questo particolare: se l’apertura avviene in gap, la formazione è annullata. Non
importa se poi il titolo corre nella nostra direzione, pazienza. Le aperture in gap
possono avere diversi significati e se è vero che in qualche circostanza avremmo
guadagnato, ci sono molte volte in cui il titolo, dopo l’apertura, ritraccia e
riprende il trend originario. Il titolo, quindi, deve passare per il nostro prezzo
d’ingresso e non saltarlo con un’apertura in gap.

Altra importante considerazione è che se il punto 3 sale sopra il


punto 1 nell’1-2-3 high o scende sotto il punto 1 nell’1-2-3 low, tale formazione è
annullata.

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Ledge e trading range

La Ledge (tradotto cornice) è una configurazione rettangolare di


minimi e massimi allineati che si verifica all’interno di un trend al rialzo o al
ribasso. La Ledge rappresenta un punto di sosta per i prezzi ed è costituita da un
numero di barre variabile da 4 a 10; se supera le 10 barre si parla di trading
range. I massimi e i minimi devono essere separati da almeno una barra. Preciso
che per allineati s’intende che i due massimi tra loro (e i due minimi tra loro) non
devono essere distanti più di tre ticks (figura 11).

Figura 11 - Ledge

E’ possibile che in una serie di barre si presentino, come nel secondo


caso in figura, più Ledge sovrapposte. E’ a discrezione del trader scegliere la
rottura di quale Ledge è da prendere in considerazione.

Ci si aspetta che il trend continui dopo la rottura (breakout) di una


Ledge. I massimi e i minimi allineati definiranno dei livelli di supporto e di
resistenza. Normalmente si entra nel mercato alla rottura nella direzione del
trend pre-esistente, dopo che i due massimi allineati o due minimi allineati si
sono verificati. Apriremo una posizione solo dopo che s’è verificato il breakout di
uno dei livelli (supporto o resistenza). Il breakout di questi livelli è solitamente
accompagnato da un buon momentum. Sul mercato dovrebbe esserci una forza
sufficientemente esplosiva per generare un buon profitto nel breve termine.

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La Trading Range è molto simile alla Ledge, si differenzia solo per il
numero di barre che la compongono. La Trading Range, infatti, è composta da
minimo undici barre e massimo trenta. Le barre comprese tra la decima e la
ventesima generalmente hanno poco impatto. Di solito le barre dalla ventunesima
alla ventinovesima sono candidate a essere barre di breakout del massimo o
breakdown del minimo della Trading Range definita dalle barre precedenti la
rottura (figura 12).

Figura 12 - Trading Range

Il massimo diventerà la resistenza mentre il minimo il supporto e


come per la Ledge, anche nella Trading Range entreremo nella direzione del trend
alla rottura della resistenza (se il trend è rialzista) oppure alla rottura del
supporto (se il trend è ribassista). La spinta in uscita da una Trading Range ci
fornirà, spesso, un’operazione significativa. Vediamo adesso un paio di esempi
pratici per capire meglio queste due figure.

Esempio 1. In figura 13 è riprodotto il grafico di Tenaris. Si può


facilmente intuire che il titolo si trova in trend rialzista e il giorno 6 giugno
raggiunge un nuovo massimo. Subito dopo si forma una breve fase laterale, dove
possiamo notare la Ledge contrassegnata dalle due righe rosse.

Se prima della decima barra si verificherà il breakout dei due


massimi allineati, entreremo al rialzo. Cosa che avviene il giorno 19 giugno
(freccia verde) ed è facilmente intuibile quale sarebbe stato il potenziale
guadagno. Da notare come il giorno del breakout e quello successivo i volumi
sono stati altissimi, più del doppio della media.

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Figura 13 - Grafico Tenaris

Questo vi fa capire il perché questa tecnica sia importante. La Ledge


si forma su resistenze e supporti naturali e la sua rottura è, generalmente,
accompagnata da un buon momentum e un forte aumento degli scambi. Questo
garantisce un buon guadagno.

Esempio 2. Quello riprodotto in figura 14 è il grafico di


STMicroelectronics. Dal grafico si evince come il titolo sia in trend ribassista fino
a toccare un nuovo minimo il 22 gennaio. Il giorno successivo (contrassegnato
con la freccia blu) ha inizio una Trading Range delimitata dalle due linee rosse;
quella superiore la resistenza e quella inferiore il supporto. Il segnale d’ingresso è
la rottura della linea di supporto questo perché entreremo sempre in direzione del
trend che precedeva la Trading Range. Il giorno 4 marzo (freccia verde) è ciò che
realmente avviene con la ripresa del trend ribassista del titolo.

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Figura 14 - Grafico STMicroelectronics

Un paio di considerazioni. Vedrete, osservando le Trading Range, che


nella maggior parte dei casi esse saranno precedute sul grafico da un gap o da
una barra relativamente lunga che va quasi da massimo a minimo. Questi due
casi potrebbero essere combinati insieme.

Inoltre, se noi guardiamo a com’è cominciata la Trading Range,


scegliamo come inizio la barra che più rappresenta il centro verticale di tutto il
movimento dei prezzi fin dall’inizio del consolidamento (cioè della Trading Range).

Riprendendo il grafico di STMicroelectronics vediamo che la barra


contrassegnata con la freccia blu è molto estesa e il suo massimo e il suo minimo
sono molto vicini alle due linee rosse che delimitano la Trading Range. Inoltre
vediamo, anche, che si trova proprio nel centro della Trading Range stessa.

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Questi sono due ottimi segnali per capire quando e dove incomincia
una Trading Range.

Ultima considerazione: se la rottura di una Ledge o di una Trading


Range avviene in gap il segnale viene annullato. Come per la formazione 1-2-3
high o low anche in questi due casi voglio che il prezzo passi per il mio punto
d’ingresso. E’, tuttavia probabile, che entrando nel mercato alla rottura del
supporto o della resistenza s’incappi in qualche falso breakout o breakdown. Se si
desidera evitare questo rischio si può entrare nel mercato al formarsi del primo
Ross Hook. Ross Hook che vedrete nel prossimo capitolo.

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ROSS HOOH

La formazione 1-2-3 high o low, che abbiamo in precedenza visto, è


una figura d’inversione del trend. Il Ross Hook, invece, è una figura di
continuazione del trend e si verifica quando in un trend (rialzista o ribassista) il
titolo si prende una pausa per poi ripartire. Per definizione il Ross Hook è ogni
fallimento dei prezzi nel conseguire nuovi massimi o nuovi minimi.

Il Ross Hook si forma:

 Alla prima correzione che segue la rottura di una formazione 1-2-3


high o low.

Figura 15 - Ross Hook dopo una formazione 1-2-3 high

 Alla prima correzione che segue la rottura di una Ledge.

Figura 16 - Ross Hook dopo una Ledge

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 Alla prima correzione che segue la rottura di una Trading Range.

Figura 17 - Ross Hook dopo una Trading Range

I Ross Hook si verificano a qualsiasi livello a differenza delle


formazioni 1-2-3 high che si verificano ai massimi di mercato e delle formazioni 1-
2-3 low che si verificano ai minimi di mercato. Un uncino di Ross non richiede
altro che l’incapacità dei prezzi di formare un nuovo massimo o minimo in un
trend. In un mercato al ribasso, appena si verifica un minimo uguale o superiore,
si ha un Ross Hook.

In un mercato al rialzo, appena si verifica un massimo uguale o


inferiore, si ha un Ross Hook. Il nostro punto d’ingresso nel mercato è dato dalla
rottura del Ross Hook purché non avvenga in gap (come abbiamo già visto per le
precedenti figure) poiché ciò annullerebbe il segnale.

Esempio 1. Riprendiamo il grafico di Prysmian visto in precedenza e


riprodotto in figura 18.

Osserviamo che dopo la rottura del punto 2, e il nostro conseguente


ingresso short nel mercato, il titolo comincia a scendere. Inoltre, non tutte le
barre nel grafico formano un nuovo minimo. Ogni tanto abbiamo alcuni brevi
ritracciamenti che formano degli uncini.

Sul grafico sono stati contrassegnati con le lettere RH in rosso. Ogni


qualvolta, quindi, il prezzo fallisce un nuovo minimo si viene a formare un Ross
Hook. Vediamo un altro esempio.

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Figura 18 - Grafico Prysmian

Esempio 2. Quello riprodotto in figura 19 è il grafico di


Finmeccanica.

Possiamo osservare sul grafico che, delineata dalle due linee rosse, c’è
una Trading Range formatasi dopo un trend rialzista del titolo. La freccia blu
indica il suo inizio (notate anche qui la centralità della barra rispetto alle due
linee rosse) mentre quella verde il giorno in cui il prezzo ha rotto al rialzo (cioè
riprendendo il trend precedente) la Trading Range.

Dopo nel trend rialzista del titolo si formano diversi Ross Hook (nel
grafico contraddistinti dalle lettere RH) ogni volta che il prezzo non è riuscito a
formare un nuovo massimo (nel grafico ho segnalato solo i primi 5 Ross Hook,
divertitevi a trovare quelli successivi).

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Figura 19 - Grafico Finmeccanica

Il concetto è molto più semplice di quanto si possa credere. A ogni


fallimento del prezzo a conseguire nuovi massimi (in un trend rialzista) o nuovi
minimi (in un trend ribassista) si forma un Ross Hook. Utilizzeremo questa
tecnica entrando in direzione del trend ogni volta che il prezzo rompe il Ross
Hook. Un’eventuale apertura in gap annullerebbe il segnale d’ingresso. Vedremo
nel prossimo capitolo una particolare tecnica che anticipa il punto d’ingresso nel
mercato.

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Trader’s Trick entry

Abbiamo visto che nella formazione 1-2-3 high o low la nostra entrata
nel mercato avviene alla rottura del punto 2 e nel Ross Hook alla rottura dello
stesso uncino. Adesso vediamo come possiamo anticipare l’entrata nel mercato
con la Trader’s Trick Entry (TTE). Obiettivo della TTE è di evitare i danni derivanti
dal falso breakout o breakdown di un Ross Hook o di una formazione 1-2-3 high
o low e di metterci in una posizione di vantaggio rispetto agli altri trader.

1-2-3 HIGH O LOW

Consiste nell’entrare sul breakdown del minimo della barra di


correzione (o del minimo più basso delle barre di correzione) che definisce il punto
3 in una formazione 1-2-3 high. Oppure sul breakout del massimo della barra di
correzione (o del massimo più alto delle barre di correzione) che definisce il punto
3 in una formazione 1-2-3 low. E’ necessario che ci sia abbastanza spazio tra il
livello d’ingresso e il punto 2 in modo tale che se i prezzi, una volta tentato di
forzare il punto 2 della formazione, dovessero tornare indietro abbiamo la
possibilità di uscire con un guadagno. Prendendo come esempio figura 20,
entreremo long alla rottura del punto a (il massimo delle due barre di correzione
che hanno definito il punto 3).

Figura 20 - Formazione 1-2-3 low

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ROSS HOOK

Consiste nell’entrare sul breakout del massimo della barra che


definisce il Ross Hook ed è la prima della correzione. E’ necessario che ci sia
abbastanza spazio tra il livello d’ingresso e il Ross Hook in modo tale che se i
prezzi, una volta tentato di forzare l’uncino, dovessero tornare indietro abbiamo la
possibilità di uscire con un piccolo guadagno e, cosa ancora più importante, di
evitare delle perdite.

E’ inoltre possibile, e in realtà più consueto, che la correzione non si


realizzi in una sola barra ma in più barre. In tal caso il punto di entrata sarà la
rottura del massimo dell’ultima barra della correzione. Se la correzione supera le
tre barre, il pattern è annullato.

Prendiamo l’esempio in figura 21. Vediamo formarsi tre barre di


correzione, se ve ne sarà una quarta, il pattern è annullato altrimenti entreremo
al rialzo al superamento del massimo della terza barra di correzione. Se l’apertura
avverrà in gap, il segnale d’ingresso sarà annullato.

Figura 21 - Ross Hook

Vediamo adesso due esempi. In figura 22 è riprodotto il grafico di Gaz


de France (Cac 40). Osserviamo formarsi, al termine di un trend rialzista, un 1-2-
3 high. La linea orizzontale rossa indica il livello di entrata con la TTE che ci
avrebbe permesso di portare a casa un guadagno ben maggiore rispetto a quello
che avremmo ottenuto se avessimo atteso la rottura del punto 2.

22
Figura 22 - Grafico Gaz de France

La linea rossa parte dal minimo della barra che completa la


formazione 1-2-3 high. Alla rottura di tale minimo noi entriamo nel mercato.

Sul grafico di Pirelli (figura 23) vediamo formarsi diversi Ross Hook e,
dopo al massimo tre barre di correzione, osserviamo la linea rossa che ci indica il
punto di entrata al ribasso con la tecnica della Trader’s Trick Entry.

La linea rossa parte dal minimo dell’ultima barra di correzione e la


rottura di tale minimo rappresenta il nostro punto d’ingresso nel mercato.

Con la tecnica della Trader’s Trick Entry abbiamo la possibilità di


entrare prima nel mercato rispetto ai canonici segnali (rottura del punto 2,
rottura del Ross Hook), dandoci così l’opportunità anticipare le mosse della
maggior parte dei trader.

23
Figura 23 - Grafico Pirelli

Nel caso in cui la formazione 1-2-3 al raggiungimento del punto 2 o il


Ross Hook al raggiungimento dell’uncino, dovessero invertire rotta, riusciamo, nel
peggiore dei casi, a chiudere in pareggio l’operazione (e non è cosa da
sottovalutare!).

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Anticipare la tte

Abbiamo visto come entrare in anticipo in una formazione 1-2-3 high


o low con la Trader’s Trick Entry. Adesso vediamo com’è possibile addirittura
anticipare questa tecnica. Negli anni, utilizzando la formazione 1-2-3 high o low
ed entrando sempre nel mercato, dove possibile e consigliabile, con la TTE mi
sono accorto che c’erano delle volte in cui il punto 3 non veniva definito con la
barra successiva in quanto questa aveva solo uno dei due parametri necessari per
la correzione completa: o il massimo inferiore nell’1-2-3 high, o il minimo
superiore nell’1-2-3 low.

La caratteristica di questa barra consisteva nel fatto che era una


barra inside rispetto alla precedente e che, teoricamente, costituiva il punto3
(figura 24). La barra inside è una barra che ha massimo inferiore e minimo
superiore rispetto alla barra che la precede.

Figura 24 - Formazione 1-2-3 low, correzione incompleta

Come potete notare il punto 3 non è stato ancora definito in quanto,


perché ciò accada, occorre che la barra successiva o al massimo la combinazione
delle tre barre successive formino un massimo più alto e un minimo più alto
(figura 25).

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Figura 25 - Formazione 1-2-3 low, correzione completa

Studiando tutti i casi simili che si sono formati nei grafici dei titoli
dell’S&P MIB40, del CAC40 e del DAX30 dal novembre 2006 all’ottobre 2008 (cioè
nell’arco temporale di due anni) e filtrati in base al ritracciamento del punto 3
(caratteristica che vedremo nel capitolo che tratta la scelta del pattern), ho potuto
appurare che nell’84% delle volte in cui il prezzo rompe il minimo della barra
inside nella formazione 1-2-3 high oppure il massimo della barra inside nella
formazione 1-2-3 low, il prezzo raggiunge almeno il punto 2.

Da questo si evince che al formarsi di una barra inside subito


successiva a quella che potrebbe essere la barra del punto 3, si può entrare nel
mercato alla rottura del minimo nella formazione 1-2-3 high o del massimo nella
formazione 1-2-3 low anticipando anche l’entrata della TTE, con probabilità di
successo molto elevate. Se tale rottura avviene in gap, la formazione è annullata.

Vediamo un paio di esempi chiarificatori. Nella figura 26 è riprodotto


il grafico di ENI. Vediamo formarsi un 1-2-3 high al termine di un trend rialzista.
Notiamo la barra inside successiva a quello che è, ancora potenzialmente, il
punto 3 (freccia rossa). Saremmo potuti entrare short alla rottura del minimo
della barra inside anticipando la TTE che, fra l’altro, non avrei personalmente
utilizzato poiché consisteva nell’entrare short alla rottura del minimo della barra
successiva a quella inside.

Minimo che è di pochissimo più alto del punto 2 e, quindi, non ci


sarebbe stato spazio sufficiente per portare a casa parte del guadagno al
raggiungimento del punto 2 (vedrete quest’ultimo concetto nei capitoli “la scelta
del pattern” e “stop loss, trailing stop e take profit”).

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Figura 26 - Grafico ENI

Vediamo un altro grafico (figura 27). Su Mediaset al termine di un


trend ribassista si è formato un 1-2-3 low. Anche in questo caso subito dopo la
barra del potenziale punto 3 si è formata una barra inside. Avremmo potuto fare
trading entrando al rialzo alla rottura del massimo della barra inside anticipando
la TTE. TTE che anche in questo caso era impossibile da usare in quando
coincideva esattamente con l’entrata alla rottura del punto 2.

In conclusione, quando si forma una barra inside subito dopo un


potenziale punto 3, la si può utilizzare per entrare prima degli altri nel mercato.
Non è una figura comunissima ma molto affidabile e a basso rischio. Come
abbiamo visto nei due casi sopra descritti, è anche più efficace della TTE poiché
la distanza tra barra inside e punto 2 è sufficiente per fare trading (cosa che con
la TTE non è sempre possibile). Chiamerò d’ora in avanti questa tecnica Inside
Entry.

27
Figura 27 - Grafico Mediaset

La stessa strategia d’ingresso può essere applicato anche al Ross


Hook.

28
Gimmee bar

La barra Gimmee deriva da una delle più antiche formazioni note ai


trader, la barra “reversal” alla fine di una salita o discesa dei prezzi in un mercato
che complessivamente si sta muovendo lateralmente. Sebbene il riconoscimento
delle reversal bar sia antico, il loro utilizzo insieme alle Bande di Bollinger non lo
è.

Per quanto riguarda le Bande di Bollinger è sufficiente dire che le


bande sono costruite in modo che, quando definite con una media mobile a 20
barre delle chiusure e due deviazioni standard, approssimativamente il 96,5% di
tutte le chiusure saranno contenute nelle bande (figura 28).

Figura 28 - Bande di Bollinger

La barra reversal è una barra particolare che si trova alla fine di una
correzione o di un rally ed è un chiaro segnale d’inversione della tendenza. Al

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termine di una discesa perché ha la chiusura più alta rispetto all’apertura e al
termine di una salita per l’esatto contrario, cioè ha la chiusura più bassa
dell’apertura. In pratica dopo un certo numero di sedute ribassiste o rialziste è
come se il mercato, esaurita la spinta, cambi tendenza in un’unica seduta. Le
Gimmee non sono altro che delle barre reversal che invertono la direzione dei
prezzi quando questi hanno toccato la banda superiore o inferiore (figura 29). Si
noti che ciò deve accadere solamente in un mercato in cui i prezzi si muovono
orizzontalmente (Trading Range).

Figura 29 – Gimmee Bar

Vediamo un po’ più nello specifico come utilizzare questa importate


figura. In un trend al rialzo la Gimmee è quella barra che tocca la banda
superiore e chiude a un prezzo inferiore dell’apertura (nella figura 29 quella barra
indicata con la prima freccia in alto a sinistra) oppure è la barra subito
successiva a una barra che ha toccato la banda superiore (e che ha la chiusura
superiore all’apertura altrimenti ritorneremo al primo caso) con, come da
definizione, la chiusura inferiore all’apertura (figura 29 seconda freccia in alto).

Al verificarsi di una di queste due considerazioni noi possiamo


entrare al ribasso due o tre ticks sotto il minimo della Gimmee. Ricapitoliamo…

30
Caso 1:

 I prezzi stanno salendo.


 La barra tocca la banda superiore e la chiusura è inferiore
all’apertura (barra Gimmee).
 Entreremo short due/tre ticks sotto il minimo della barra Gimmee.

Caso2:

 I prezzi stanno salendo.


 La barra tocca la banda superiore ma l’apertura è inferiore alla
chiusura.
 La barra successiva chiude sotto l’apertura (barra Gimmee).
 Entreremo short due/tre ticks sotto il minimo della barra Gimmee.

In un trend al ribasso la Gimmee è quella barra che tocca la banda


inferiore e chiude a un prezzo superiore dell’apertura (nella figura 29 quella barra
indicata con la prima freccia in basso a sinistra) oppure è la barra subito
successiva a una barra che ha toccato la banda inferiore (e che ha la chiusura
inferiore all’apertura altrimenti ritorneremo al primo caso) con, come da
definizione, la chiusura superiore all’apertura (figura 29 seconda freccia in
basso).

Al verificarsi di una di queste due considerazioni noi possiamo


entrare al rialzo due o tre ticks sopra il massimo della Gimmee. Ricapitoliamo…

Caso 1:

 I prezzi stanno scendendo.


 La barra tocca la banda inferiore e la chiusura è superiore
all’apertura (barra Gimmee).
 Entreremo long due/tre ticks sopra il massimo della barra Gimmee.

31
Caso2:

 I prezzi stanno scendendo


 La barra tocca la banda inferiore ma l’apertura è superiore alla
chiusura
 La barra successiva chiude sopra l’apertura (barra Gimmee)
 Entreremo long due/tre ticks sopra il massimo della barra Gimmee

Andiamo a vedere un esempio pratico. In figura 30 è riportato il


grafico di Buzzi Unicem.

Figura 30 - Grafico Buzzi Unicem

Per prima cosa si noti il movimento orizzontale del titolo, condizione


necessaria per operare con le Gimmee Bar. Possiamo vedere il formarsi di quattro

32
Gimmee Bar: due “rialziste” di colore verde e segnalate da frecce poste al di sotto
e due “ribassiste” di colore rosso con relative frecce site al di sopra.

Entreremo nel mercato long alla rottura del massimo della barra
verde, short alla rottura del minimo della barra rossa. Non sono ammesse, come
per tutti gli altri pattern di Ross, aperture in gap. Nel grafico riportato non
sarebbe stato possibile fare trading con tutte e quattro le barre ma questo non ha
importanza per il momento.

Ciò che conta è che abbiate visto che la Gimmee Bar è una figura
molto importante e redditizia da utilizzare quando i mercati si muovono
lateralmente. Non è invece valida quando ci troviamo in trend rialzista o
ribassista.

33
1-2-3 High o low + bande
di bollinger

Abbiamo visto la formazione 1-2-3 high o low, come si forma e


quando entrare nel mercato. Adesso guardiamo a una variante di tale formazione,
impariamo a utilizzare questo pattern quando il mercato si trova in Trading
Range con l’aiuto delle Bande di Bollinger (che abbiamo già utilizzato con la barra
Gimmee).

Abbiamo detto in precedenza che le Bande di Bollinger consentono di


visualizzare la collocazione di due deviazioni standard rispetto al movimento dei
prezzi. Dal punto di vista statistico, due deviazioni standard comprendono il
96,5% di tutto il movimento dei prezzi sulla base di una media mobile semplice o
esponenziale.

Se consideriamo le chiusure, ad esempio, possiamo aspettarci che il


96,5% di tutte le chiusure cadrà all’interno dei limiti delle Bande di Bollinger.
Queste bande hanno dimostrato di essere un valido aiuto per l’individuazione dei
punti di svolta del mercato, poiché sono statisticamente affidabili.

Negli esempi che seguono, utilizzerò le convenzionali Bande di


Bollinger con 2 deviazioni standard basate su una media mobile semplice a 20
barre delle chiusure.

Gli indicatori raramente sono sufficienti, da soli, per fare un trading


davvero efficace. E’ necessario utilizzare anche altri elementi per convincere un
trader che si è verificata una svolta nel mercato e che i prezzi sono pronti a
muoversi in un’altra direzione, o almeno a interrompere il movimento nella
direzione precedente. Un altro elemento può essere la formazione 1-2-3 high o
low. I massimi 1-2-3 che si formano alla Banda di Bollinger superiore o alla

34
media mobile, e i minimi 1-2-3 che si formano alla Banda di Bollinger inferiore o
alla media mobile, forniscono al trader attento alcuni eccellenti segnali di
cambiamento di direzione (figura 31).

Figura 31 - Formazioni 1-2-3 high o low e Banda di Bollinger

In un mercato in trend al ribasso, i prezzi devono toccare o superare


la Banda di Bollinger superiore, o i prezzi devono toccare o superare la linea della
media mobile prima che la formazione 1-2-3 diventi un legittimo punto di entrata.
In un mercato in trend al rialzo, i prezzi devono toccare o superare la Banda di
Bollinger inferiore, o i prezzi devono toccare o superare la linea della media
mobile prima che la formazione 1-2-3 diventi un legittimo punto di entrata.

A differenza della Gimmee, l’utilizzo della Banda di Bollinger con la


formazione 1-2-3 high o low necessita che il mercato si trovi in trend rialzista o
ribassista. Vediamo un paio di esempi per capire meglio questa combinazione
pattern/indicatore.

In figura 32 abbiamo il grafico di Unicredit. Vediamo subito il trend


ribassista del titolo. Ho riportato tre formazioni 1-2-3 high che si sono sviluppate
sulla banda superiore. Vedremo meglio nel prossimo capitolo quali pattern
utilizzare e quali, invece, da scartare, adesso prendete per buone tutte e tre le

35
formazioni. Noterete immediatamente come avremmo potuto realizzare un
guadagno utilizzando questo pattern.

Figura 32 - Grafico Unicredit

Altro grafico. In figura 33 è riprodotto quello di Saipem. In questo


caso il trend del titolo è rialzista e ho riportato due formazioni 1-2-3 low che si
sono sviluppate sulla banda inferiore. Anche in questo caso è visibilmente
lampante come una volta scattato il nostro ingresso nel mercato, avremmo
ottenuto un grosso guadagno.

La tecnica d’ingresso è sempre la stessa: alla rottura del punto 2


oppure con la TTE (vedrete meglio nel prossimo capitolo quale usare secondo la
circostanza). Questa combinazione tra formazione 1-2-3 e Bande di Bollinger è
ottima per riuscire a sfruttare i ritracciamenti in un trend per entrare nel mercato
nella direzione del trend stesso.

36
Figura 33 - Grafico Saipem

37
La scelta del pattern

Abbiamo visto le figure che Joe Ross utilizza nel suo trading, ma non
tutte le volte che si presenta una determinata figura, che possa essere una
formazione 1-2-3 high o una Gimmee, dobbiamo fare trading. Ci sono, infatti, dei
pattern che hanno maggiori probabilità di altri di successo e adesso vedremo in
dettaglio quali.

1-2-3 HIGH O LOW

La formazione 1-2-3 high o low in definitiva non è altro che onda 1 e


onda 2 di Elliott. Per chi ha dimestichezza con Elliott, può verificarlo, gli altri
prendano per buono quanto detto. Statisticamente, quindi, attraverso i
ritracciamenti di Fibonacci possiamo concludere che i pattern migliori, quelli con
circa l’80% di possibilità di riuscita, sono quelli in cui il punto 3 ha un
ritracciamento dal punto 2 compreso tra il 38,2% e il 61,8%.

Questi sono le sole formazioni 1-2-3 high o low con le quali fare
trading. Se avete dei software che hanno la funzione di ritracciamento di
Fibonacci, potete usare facilmente tale funzione per verificare il grado di
ritracciamento del punto 3, altrimenti basta usare queste formule:

1-2-3 high:

((punto 3 – punto 2) x 100 )/ (punto 1 – punto 2)

1-2-3 low:

((punto 2 – punto 3) x 100) / (punto 2 – punto 1)

38
ROSS HOOK

Vi sono casi in cui occorre prestare molta attenzione e possibilmente


evitare di operare con la tecnica dell’uncino. Non si tratta di casi assoluti, ma è
molto importante ricordare come le probabilità di successo si riducano
notevolmente, noi vogliamo operare solo con molte probabilità a nostro favore.

 Quando i prezzi diventano improvvisamente volatili e gli uncini sono,


in termini di prezzi, molto distanti dalle correzioni, che a loro volta si
manifestano con gaps.
 Quando gli uncini si susseguono a distanza di poche barre, anche
una o due dopo una correzione, segno che il mercato è vicino al top o
si sta muovendo troppo velocemente.
 Quando vi è un breakout di un uncino con volumi inconsistenti.
 Quando i prezzi, dopo tre barre di correzione non hanno ripreso con
decisione la direzione verso l’uncino.
 Quando un uncino è troppo lontano.

GIMMEE

Evitare di entrare in un’operazione se l’estremo della barra Gimmee


ha toccato o è molto vicino alla media mobile (linea intermedia tra le bande).
Spesso i prezzi si fermano o formano congestioni quando raggiungono il livello
della media mobile (figura 34).

Figura 34 – Gimmee Bar

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Evitare di entrare in un’operazione se la barra Gimmee è
eccessivamente lunga rispetto alla dimensione delle barre precedenti. Spesso,
quando c’è stata una barra molto grande, le barre successive mostrano una
reazione (figura 35).

Figura 35 – Gimmee Bar

Evitare di entrare in un’operazione se l’apertura della barra


successiva alla Gimmee è in gap oltre l’estremo della Gemmee. Aperture in gap
oltre l’estremo vedranno spesso i prezzi tornare indietro verso la chiusura della
barra precedente (figura 36).

Figura 36 -

1-2-3 HIGH O LOW + BANDA DI BOLLINGER

Quando una formazione 1-2-3 high o low si forma sulle bande, è


opportuno che il punto 2 sia superato prima di entrare nel mercato (quindi non è
consigliabile utilizzare la Trader’s Trick Entry). Trader’s Trick che mostra i

40
risultati migliori quando è utilizzata con formazioni 1-2-3 high o low che si
formano alla media mobile.

TRADER’S TRICK ENTRY

Evitare di usare la Trader’s Trick per entrare anticipatamente in una


formazione 1-2-3 high o low o in un Ross Hook, quando non vi è sufficiente
spazio tra punto di entrata e punto 2 (in una formazione 1-2-3 high o low) o tra
punto di entrata e Ross Hook. In questi casi attendere la rottura della punto 2 o
dell’uncino prima di entrare nel mercato.

In tutti i casi non entrerò mai nel mercato se il mio punto d’ingresso
verrà rotto in gap. Prenderò solo in esame quei mercati in cui il prezzo passa per
il mio punto d’ingresso e non quelli in cui il mio punto d’ingresso è saltato da
un’apertura in gap.

41
Stop loss, trailing
stop e take profit

Abbiamo visto nel capitolo precedente che non tutti i pattern sono
uguali. Ci sono alcune condizioni che rendono statisticamente più profittevoli
alcune figure piuttosto che altre. Non bisogna, quindi, prendere per buone tutte le
formazioni 1-2-3 high o tutti i Ross Hook ma bisogna fare una cernita dei segnali
in base a determinate caratteristiche.

Adesso passiamo all’argomento più difficile da “digerire”, poiché va a


colpire quello che è l’ego umano. Guardiamo quando uscire, come proteggere il
nostro guadagno man mano che il trend si sviluppa, dove individuare il take
profit. Già, l’inserimento degli stop. In pochi li utilizzano e non a caso più del 90%
delle persone che fanno trading, finiscono nel breve periodo di poche settimane
con il dilapidare tutto il capitale.

Nessuno è disposto a veder scattare uno stop perché equivarrebbe a


dichiarare io ho perso, io ho sbagliato a… Non accorgendosi che questo loro
pensiero è l’inizio della loro fine. Io vedo lo stop loss come una sorta di
assicurazione. Si, un’assicurazione dalle grosse perdite. In fondo nessuno paga
volentieri l’assicurazione della propria automobile però la benedice quando si
ritrova l’auto sfasciata perché incidentato. Qui è la medesima cosa. Nessuno vede
volentieri scattare lo stop loss ma lo benedice quando costata quanto avrebbe
perso se non lo avesse inserito.

Di seguito riporto le mie tecniche di entrata, uscita e utilizzo degli


stop.

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1-2-3 HIGH O LOW (con la TTE)

Entrata: Trader’s Trick Entry o Inside Entry (quando possibile).

Stop loss: tre ticks sotto il punto 3 nella formazione 1-2-3 high; tre
ticks sopra il punto 3 nella formazione 1-2-3 low. Se sono entrato con l’Inside
Entry, lo stop loss è posizionato tre ticks sotto il minimo della barra inside nella
formazione 1-2-3 low o tre ticks sopra il massimo della barra inside nella
formazione 1-2-3 high.

Take profit: al raggiungimento del punto 2 chiudo metà posizione e


porto lo stop a pareggio (qualche ticks in più per coprire anche le commissioni). Il
Take profit lo individuo sempre nel primo supporto nella formazione 1-2-3 high o
nella prima resistenza nella formazione 1-2-3 low.

Trailing stop: alla prima chiusura sotto il punto 2 in una formazione


1-2-3 high o alla prima chiusura sopra il punto 2 in una formazione 1-2-3 low,
sposto lo stop a protezione del 50% del guadagno massimo visto sulla carta.
All’avvicinarsi del take profit stringo lo stop.

ROSS HOOK

Entrata: utilizzo sempre la Trader’s Trick Entry.

Stop loss: tre ticks sotto il minimo, se il trend è rialzista, o tre ticks
sopra il massimo, se il trend è ribassista, dell’ultima barra di correzione.

Take profit: al raggiungimento del Ross Hook chiudo metà posizione


e porto lo stop a pareggio (qualche ticks in più per coprire anche le commissioni).
Il Take profit lo individuo sempre nella prima resistenza, se il trend è rialzista, o
nel primo supporto, se il trend è ribassista.

Trailing stop: alla prima chiusura sopra l’uncino in un trend


rialzista o alla prima chiusura sotto l’uncino in un trend ribassista, sposto lo stop

43
a protezione del 50% del guadagno massimo visto sulla carta. All’avvicinarsi del
take profit stringo lo stop.

LEDGE E TRADING RANGE

Entrata: non entro nel mercato al breakout up o down della Ledge o


della Trading Range ma al superamento del massimo, se il trend è rialzista, o del
minimo, se il trend è ribassista, della barra che ha prodotto il breakout o il
breakdown.

Stop loss: tre ticks sotto il punto di breakout se il mercato è rialzista


o tre ticks sopra il punto di breakdown se il mercato è ribassista.

Take profit: al raggiungimento del 3% di guadagno chiudo metà


posizione e porto lo stop a pareggio (qualche ticks in più per coprire anche le
commissioni). Il Take profit lo individuo sempre nella prima resistenza, se il trend
è rialzista, o nel primo supporto, se il trend è ribassista.

Trailing stop: alla prima chiusura sopra il punto in cui ho chiuso


metà posizione in un trend rialzista o alla prima chiusura sotto il punto in cui ho
chiuso metà posizione in un trend ribassista, sposto lo stop a protezione del 50%
del guadagno massimo visto sulla carta. All’avvicinarsi del take profit stringo lo
stop.

GIMMEE

Entrata: alla rottura del massimo, se la Gimmee si è formata nella


banda inferiore, o del minimo, se la Gimmee si è formata nella banda superiore,
della Gimmee stessa.

Stop loss: tre ticks sotto il minimo della Gimmee se questa si è


formata nella banda superiore o tre ticks sopra il massimo della Gimmee se
questa si è formata nella banda inferiore.

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Take profit: una volta entrato nel mercato cerco di prendere parte
dei profitti quando i prezzi raggiungono la media mobile. Il Take profit lo
individuo sempre nella prima resistenza se la Gimmee si è formata nella banda
superiore o nel primo supporto se la Gimmee si è formata nella banda inferiore.
Tengo, comunque, d’occhio la banda opposta a quella dove si è formata la
Gimmee.

Trailing stop: superata la media mobile, sposto lo stop a protezione


del 50% del guadagno massimo visto sulla carta. Stringo lo stop al
raggiungimento della banda opposta a quella dove si è formata la Gimmee.

1-2-3 HIGH O LOW + BANDA DI BOLLINGER

Entrata: alla rottura del punto 2 quando la formazione 1-2-3 si forma


su una delle due bande. Con la Trader’s Trick Entry solo quando il pattern si
forma sulla media mobile.

Stop loss: tre ticks oltre il punto 1 se la formazione 1-2-3 si è


formata su una delle due bande. Tre ticks sotto il punto 3 nella formazione 1-2-3
high o tre ticks sopra il punto 3 nella formazione 1-2-3 low, se il pattern si è
formato sulla media mobile.

Take profit: se la formazione si è formata sulla banda, al


raggiungimento della media mobile prendo parte dei profitti. Se la formazione si è
formata sulla media mobile, al raggiungimento della banda prendo parte dei
profitti. Il Take profit lo individuo sempre nel primo supporto nella formazione 1-
2-3 high o nella prima resistenza nella formazione 1-2-3 low. Tengo, comunque,
d’occhio la banda opposta a quella dove si è formato il pattern.

Trailing stop: superata la media mobile in una formazione 1-2-3


formatasi su una delle due bande oppure superato il punto 2 in una formazione
1-2-3 formatasi sulla media mobile sposto lo stop a protezione del 50% del
guadagno massimo visto sulla carta. Quando i prezzi raggiungono una delle
bande, stringo gli stop o sposto il punto di uscita più vicino al movimento dei

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prezzi, sulla base della probabilità statistica che il movimento sia vicino alla
conclusione.

PRECISAZIONI

Quando dico, stringo lo stop intendo che avvicino sempre più lo stop
al prezzo del mercato in quel determinato momento. Basandomi, anche, sulle
barre che si sono formate. In particolar modo se vi sono due barre (non importa
che siano consecutive) con chiusura inferiore all’apertura in un trend rialzista (o
viceversa, due barre con chiusura superiore all’apertura in un trend ribassista).

Inoltre se il mercato raggiunge un nuovo massimo o un nuovo


minimo storico, non essendo così possibile individuare graficamente il prossimo
supporto (o resistenza a seconda dei casi) inserisco il take profit a ridosso della
banda di Bollinger superiore (se il trend è rialzista) o inferiore (se il trend è
ribassista).

Infine, se il mercato apre oltre il mio stop (generalmente in gap),


chiudo l’intera posizione in apertura.

LO STOP LOSS

Dove inserire lo stop è molto soggettivo (e qui si potrebbe aprire un


capitolo). Si possono utilizzare vari modi (percentuale massima di perdita,
supporti/resistenze, a tempo ecc.). Reputo che non ce ne sia uno ideale per tutti i
casi ma che occorre, a seconda delle circostanze, utilizzare quello che si addice
meglio alla situazione. Ad esempio nelle formazioni 1-2-3 high o low, Joe Ross
dice che lo stop andrebbe inserito poco oltre il punto 1 (la cui violazione
annullerebbe la formazione) ma mi sono reso conto, con l’esperienza fatta nel
tempo, che già la violazione del punto 3 suona come un forte campanello
d’allarme e spesso prelude alla violazione anche del punto 1. Ciò che conta
veramente è che vi sentiate a vostro agio con lo stop, che questo non rappresenti

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un’eventuale perdita che vi metta in crisi. Dovete operare sempre con lucidità e
razionalità senza farvi prendere dalla paura di subire una perdita che non potete
sopportare.

IL TAKE PROFIT

Appena mi si presenta l’occasione cerco di portare a casa parte del


guadagno e sposto lo stop a pareggio per l’altra metà. Questo perché non si sa
mai quando un trend può girare e, da un possibile buon guadagno, trasformare la
mia operazione in una violazione dello stop loss (e quindi in una perdita). Il
trading è un lavoro e “voglio” essere ricompensato per il mio sforzo e quando il
mercato si muove nella mia direzione, decido di prendermi questa ricompensa.

Bene, avete visto e letto tutto ciò che c’è da sapere delle tecniche di
Joe Ross, quelle principali. Conoscete perfettamente in cosa consistono, come
entrare nel mercato, quando uscire e quali sono i pattern più profittevoli. Buona
parte di quanto scritto lo potevate trovare su uno qualsiasi dei libri scritti da Ross
oppure con una semplice ricerca su Google. Quello che veramente rende speciali
queste pagine sono le tecniche di entrata e di uscita dall’operazione, la gestione
degli stop e, soprattutto, la scelta del pattern. Tutto questo è frutto della mia
esperienza decennale nell’utilizzare queste tecniche.

Tengo a precisare che non ho mai seguito un corso di Joe Ross e non
conosco nessuno che lo abbia fatto. Tutto quanto dedotto in questo mini ebook è
frutto del mio studio dei vari pattern.

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conclusioni

Quanto avete letto è stato da me scritto circa 5 anni fa (nel 2008).


Tuttavia è ancora valido e funziona molto bene a patto che si rispettino le
condizioni. I pattern sono stati usati nel mercato azionario ma sono altrettanto
validi in altri mercati, come il Forex, e in qualsiasi time frame.

Tuttavia, per tutti coloro che desiderano approfondire queste strategie


applicate al Forex, con numerosi esempi pratici che esplicano l’utilizzo dei vari
pattern, scriverò un secondo mini ebook dal costo di soli € 6,00 dove potrete
vedere come sto utilizzando Joe Ross nel mio trading quotidiano. Per coloro che
sono interessati consiglio di consultare il mio sito www.bsimmy.com per rimanere
aggiornati circa l’uscita del mini ebook.

Esempi dove capirete perfettamente come io ho interpretato i pattern,


quelle che sono le condizioni essenziali perché siano dei pattern con i quali fare
trading e come gestisco stop loss, trailing stop e take profit.

Per qualsiasi altra informazione, chiarimento, domanda mi potete,


come di consueto, scrivere all’indirizzo e-mail info@bsimmy.com.

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