Proporre una nuova rivista di psichiatria e scienze umane è un com -
pito arduo e suscettibile di interrogativi e dubbi.
L'idea è quella di dare, se possibile, voce ad operatori quotidiana - mente impegnati nella difficile opera di cura dei pazienti psichiatri ci, per non perdere un contributo esperienziale a mio avviso molto importante. Nello stesso tempo il desiderio è quello di confronto con intellet - tuali impegnati a spiegare i complessi sistemi mentali a partire da ri - ferimenti culturali dissimili, consentendo se non sempre un'integra - zione per lo meno un dialogo, a volte difficile, tra teorie e pratiche. Vorrei però evitare il rischio di scadere nel pressapochismo vellei - tario o nell'ideologismo che spesso permeano e falsano il procedere rigoroso della ricerca in campo psichiatrico. Per ciò, quando ho chiesto ad amici e colleghi di imbarcarsi con me per questa avventura, ho privilegiato persone che, pur con carat - teristiche non omogenee e riferimenti culturali diversi, hanno come punto d'incontro comune un grande impegno nel prendersi cura di pazienti psichiatrici, una grande onestà intellettuale fatta di ricono - scimento dell'altro e di tolleranza del diverso, una spiccata curiosità per le cose umane, un certo gusto per il gioco e la trasgressione. In definitiva il tentativo è quello di favorire l'aspetto creativo della psichiatria che consiste tra l'altro in esercizio di fantasia, entusia - smo, dinamismo e partecipazione. Ogni componente del comitato scientifico è esperto in una bran ca della psichiatria ed è responsabile del dialogo con i collaboratori e i lettori al fine di favorire al massimo la circolarità della comunicazione. Riusciremo a produrre qualcosa di valido solo con la collaborazio ne attiva di tutti, per cui il mio desiderio è che la rivista diventi uno strumento di lavoro comune e cresca col crescere della partecipa- zione: auspico perciò un rapporto molto stretto tra comitato scienti - fico, redazione autori e lettori.
La scienza di eccellenza al tempo del Covid-19: Dialoghi tra la psicologa Doriana Galderisi e i rappresentanti delle scienze psicologiche, mediche e forensi