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Anno 2006
INDICE
Premessa pg.3
D. CONTESTO pg.6
ALLEGATI pg.14
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PREMESSA
La partecipazione alla selezione dei progetti, sia nel caso dei micro-progetti che in
quello dei progetti quadro, richiede la compilazione di un Formulario dove devono
essere indicate tutte le informazioni necessarie alla valutazione del Progetto stesso. I
soggetti toscani che intendono partecipare all’attività internazionale con il sostegno
della Regione Toscana troveranno due tipi di Formulari:
Le presenti Linee Guida rappresentano uno strumento di supporto per quei soggetti
che intendono promuovere un Micro Progetto con il sostegno della Regione.
La lettura parallela dei due documenti – Linee Guida e Formulario - può facilitare la
compilazione di quest’ultimo da parte dei vari soggetti interessati alla presentazione
di un Progetto.
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GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL FORMULARIO
Il Progetto, per quanto possa coinvolgere una pluralità di attori, deve essere
presentato da un unico soggetto -SOGGETTO PROPONENTE- il quale rappresenta,
inoltre, il solo responsabile della rendicontazione.
Il Piano, nell’indicazione dei requisiti essenziali di ammissibilità [vedi punto 3.2 A)],
identifica i soggetti che possono presentare iniziative di cooperazione:
- Enti Locali
- Altri enti pubblici
- Soggetti privati senza finalità di lucro
Per gli soggetti privati, diversi dalle ONG e dalle ONLUS, l’assenza della finalità di
lucro deve essere dichiarata esplicitamente nello statuto che dovrà altresì esplicitare,
fra le finalità e gli obiettivi, la partecipazione ad attività di cooperazione
internazionale.
Il Progetto prevede una serie di attori che affiancano il Soggetto Proponente nella
realizzazione dell’iniziativa di cooperazione definiti Soggetti Partners. Le due principali
categorie dei co-esecutori dell’intervento riguardano: i partners locali, cioè
appartenenti al Paese destinatario dell’intervento e quelli
toscani/nazionali/transnazionali.
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locale. Infine, dalla presenza di un buon partner locale può dipendere gran parte della
sostenibilità degli effetti benefici dell’intervento di cooperazione nel tempo.
Il Proponente deve prima di tutto specificare, nella sezione C, il TITOLO del Progetto
(riassuntivo dell’intervento), il PAESE e la LOCALIZZAZIONE.
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RIGUARDO AI SOLI PROGETTI DI GEMELLAGGIO È FATTO OBBLIGO AI SOGGETTI
PROPONENTI DI RISPETTARE IL VINCOLO DELLE AREE PRIORITARIE INDIVIDUATE
NEL PIANO: PAESI DELL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE E SUD-ORIENTALE; PAESI
TERZI DEL MEDITERRANEO.
D. CONTESTO
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Nell’identificazione dei PROBLEMI SUI QUALI IL PROGETTO SI PROPONE DI
INTERVENIRE il Proponente deve elencare in ordine di priorità i principali ostacoli
allo sviluppo del territorio locale, in particolare evidenziando i problemi sui quali si
intende agire con le attività del Progetto. La compilazione di quest’ultima parte è di
fondamentale importanza, dal momento che la corretta individuazione dei problemi
permetterà di definire meglio la formulazione e la realizzazione del Progetto.
Dato che nessuno meglio dei potenziali beneficiari e, più in generale, della
popolazione locale è in grado di indicare le priorità di sviluppo di un determinato
territorio, si richiede al Proponente di fornire indicazioni circa il PERCORSO
SEGUITO NELLA DEFINIZIONE DEL PROGETTO. In particolare, si dovranno
indicare eventuali missioni di analisi dei bisogni ed incontri con i vari attori, locali e
non, presenti nella zona d’intervento (i cosiddetti stakeholders).
E. STRATEGIA D’INTERVENTO
Al fine di facilitare la presentazione dei micro progetti, per il 2006 non viene
richiesta l’elaborazione del quadro logico. Per rendere più facilmente
identificabile la correlazione fra obiettivi e attività, vengono confermate le
stesse indicazioni del precedente bando, anche se risultano evidenti i diversi
criteri di classificazione degli obiettivi generali e specifici..
Una volta definiti i problemi da risolvere, occorre scegliere tra le possibili alternative
di intervento, quella ritenuta più idonea a raggiungere l’obiettivo di sviluppo che il
Progetto intende realizzare. In questa sezione si tratta, dunque, di descrivere e
legittimare la strategia prescelta per la realizzazione dell’intervento, tenendo conto
dell’obiettivo generale del Progetto, dei suoi obiettivi specifici e dei relativi risultati
attesi.
Nella descrizione dell’OBIETTIVO GENERALE il Proponente deve definire l’ampio
obiettivo settoriale o subsettoriale al cui raggiungimento il Progetto di intervento
dovrebbe contribuire. Data l’ampiezza dell’obiettivo generale, per il suo
raggiungimento occorrono una molteplicità di interventi e un insieme di sforzi
convergenti. In questa ottica, il Progetto non intende raggiungere l’obiettivo generale
ma si propone di dare un contributo concreto alle problematiche individuate nella
sezione precedente. Alla luce di tale considerazione, il Proponente deve identificare
l’obiettivo in termini di miglioramento, superamento, potenziamento, ampliamento e
stimolo di capacità, ecc.
(Esempio: miglioramento delle condizioni sociali della popolazione di tre quartieri
della città di San Paolo)
Nella descrizione degli OBIETTIVI SPECIFICI il Proponente deve indicare ciò che
concretamente si intende raggiungere durante il periodo di attuazione del Progetto.
Tali obiettivi rappresentano il contributo del Progetto al raggiungimento dell’Obiettivo
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Generale di sviluppo. Ciascun Obiettivo Specifico identificato dal Progetto, è da
intendersi come il flusso di benefici duraturi, chiaramente identificabili e quantificabili,
che il Progetto intende produrre. Nella sua definizione il Proponente deve identificare
chiaramente i destinatari dei benefici (economici e sociali) prodotti dall’intervento e
delimitare la zona d’intervento.
(Esempi: aumentare il numero di giovani del quartiere di Villa Juana che seguono i
corsi di formazione professionale, migliorare l’accesso ai mercati rurali)
Esempio:
Indicatore di valutazione: A tre anni dalla data di inizio del progetto il tempo di
percorrenza medio per raggiungere il mercato più vicino per tutti i viaggiatori, uomini
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e donne, su veicoli pubblici nella Blue Mountain Region durante la stagione umida è
ridotto del 25% rispetto al livello dell’anno X
Nelle FONTI DI VERIFICA il Proponente deve indicare dove e come sarà possibile
reperire e verificare se i risultati attesi, come stabiliti dagli indicatori di valutazione
corrispondenti, siano stati raggiunti. (Esempio: per verificare se “A tre anni dalla data
di inizio del progetto il tempo di percorrenza medio per raggiungere il mercato più
vicino per tutti i viaggiatori, uomini e donne, su veicoli pubblici nella Blue Mountain
Region durante la stagione umida è ridotto del 25% rispetto al livello dell’anno X” si
potrebbe usare come fonte di verifica la comparazione tra gli orari, oppure un
questionario da somministrare ad un campione di utenti)
Per BENEFICIARI DIRETTI sono da intendersi tutti coloro che sono esplicitamente
coinvolti dall’intervento. Tutti coloro che, invece, non rientrano direttamente tra i
beneficiari dell’intervento, ma che – in qualche misura – risentono degli effetti positivi
del Progetto rientrano tra i BENEFICIARI INDIRETTI.
Una volta individuati nel dettaglio gli Obiettivi Specifici del Progetto, necessari al
conseguimento del più ampio Obiettivo Generale di sviluppo cui l’intervento aspira, il
Proponente dovrà indicare la linea di intervento ed esplicitare le attività previste e il
relativo ruolo svolto dagli attori coinvolti.
Nella DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ il Proponente deve indicare ogni attività che
si intende porre in opera per il raggiungimento degli obiettivi specifici (individuati
nella sezione precedente).
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(Esempi: 1. costruzione di un pozzo, 2. acquisto e installazione di una pompa idrica,
3. formazione del personale, 4. campagna di informazione sulle attività del centro
”…”, ecc.).
Nella definizione dei CONTRIBUTI, il Proponente deve indicare, per ciascun Partner
coinvolto (Proponente incluso), sia il contributo economico al Progetto distinto in
termini di valorizzazioni e contanti, sia il coinvolgimento in termini di risorse umane e
strumentali.
Nell’indicazione delle RISORSE UMANE E STRUMENTALI, il Proponente deve
indicare le risorse effettivamente APPORTATE PER IL COFINANZIAMENTO
DELL’AZIONE.
Nell’indicazione delle RISORSE ECONOMICHE, infine, il Proponente deve, da una
parte, inserire l’importo del contributo in contanti e dall’altra, valorizzare le risorse
umane e strumentali apportate.
Per "valorizzazione" s'intende la quantificazione dei beni e/o servizi e/o lavoro
apportati in modo forfetario o a titolo gratuito al progetto. Tali "valorizzazioni"
saranno ammesse nei seguenti casi:
lavoro svolto in modo forfetario da personale dipendente retribuito dall'ente
titolare del contributo (ad es. per le attività di progettazione, di redazione di atti
amministrativi, di rendicontazione, missioni ecc.);
lavoro svolto a titolo gratuito da parte di altri soggetti;
beni e/o servizi offerti a titolo gratuito da parte di soggetti coinvolti nel progetto
(es. vitto e alloggio per delegazioni in visita, strutture e attrezzature per periodi di
formazione, ecc.).
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Sia nel caso dei contributi in natura che delle valorizzazioni, l’indicazione sarà resa
nella forma di una dichiarazione sottoscritta da chi ha offerto beni e/o servizi, che
specificherà anche le modalità di quantificazione dell'importo.
Esempio:
Contributi in termini di:
Soggetti
Compiti e Risorse economiche
coinvolti Risorse Risorse
responsabilità
Umane strumentali Valorizz. Contanti
“Andamios Coordinamento 1 geometra 1 camion € 7.500 € 5.500
populares” Opera di 1 gru
costruzione di un
centro di
accoglienza
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significative, data la natura dell’organizzazione); precedenti esperienze nella
cooperazione; ammontare di finanziamenti ricevuti in un anno (solo se si tratta di un
soggetto privato); enti finanziatori (solo se si tratta di un soggetto privato). Nella
stessa tabella il Proponente dovrà poi fornire una descrizione sintetica dei rapporti
pregressi tra i vari partner del progetto (altri progetti già svolti insieme nel passato,
ecc…). Infine sotto la voce altro, il Proponente potrà indicare altri elementi ritenuti
utili ai fini della valutazione quali brevi cenni sulla struttura ed il mandato
dell’organizzazione partner, ecc…
Il Proponente, in questa sezione, dovrà indicare gli aspetti di merito del Progetto volti
direttamente a promuovere le capacità di sostenibilità, riproducibilità e diffusione dei
risultati del Progetto stesso.
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Con la SOSTENIBILITÀ il Proponente deve definire la capacità del Progetto di
produrre benefici attesi una volta terminato l’intervento. Tale capacità dipende da
una serie di fattori, economici e non, alcuni dei quali da considerasi esogeni in quanto
non direttamente controllabili. Si richiede al Proponente di fornire indicazioni in
merito tenendo presente i seguenti elementi della sostenibilità:
o ambientale
o sociale
o istituzionale
o economica
Entrambi gli aspetti sono pertanto collegati alla possibilità di dare vita a un benefico
circolo virtuoso che un efficace progetto di intervento potrebbe generare nella
promozione dello sviluppo locale.
Molti sono gli aspetti che possono garantire la sostenibilità e la riproducibilità di un
intervento. Dalle misure politiche di sostegno adottate dalle istituzioni locali
beneficiarie dell’intervento, agli aspetti socio-culturali fondati sulla tradizione che
guidano i meccanismi sociali della distribuzione delle risorse; dalla presenza (o
assenza) di enti o istituzioni locali in grado di partecipare alla gestione concreta del
progetto, alla scelta delle tecnologie appropriate e coerenti con il contesto nel quale il
progetto si inserisce; non ultimi, infine, gli effetti del progetto sull’ambiente e –
dall’ottica opposta - i possibili ostacoli dell’ambiente stesso alla realizzazione del
progetto.
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Nella sezione relativa alla DIFFUSIONE DEI RISULTATI il Proponente deve
innanzitutto indicare quale target group (Esempi: ampio pubblico, comunità
accademica, tecnici del settore, ecc...) sia stato identificato come rilevante per la
diffusione delle informazioni ed in base a quale motivazione. Il Proponente deve poi
chiaramente indicare quali siano gli strumenti che si intendono utilizzare per
diffondere i risultati del Progetto (Esempi: mostre, conferenze, relazioni,
pubblicazioni, siti internet, ecc...) e perché gli strumenti indicati per la diffusione
delle informazioni siano da ritenersi credibili ed efficaci in tal senso.
I. PARTE FINANZIARIA
La sezione dedicata alla parte finanziaria contiene la stima dei costi complessivi
previsti per la realizzazione dell’intervento. Il dettaglio informativo richiesto è tale per
cui il Proponente deve indicare le voci di spesa per ogni singola attività del Progetto,
oltre che individuare il contributo finanziario apportato da ciascun soggetto coinvolto
nell’esecuzione e/o finanziamento dell’intervento.
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- spese generali e amministrative: max. 6% del totale (in questa voce di
spesa sono comprese anche le spese di coordinamento del Progetto e
possono essere rendicontate con autocertificazione dal Soggetto
Proponente);
- spese per informazione e documentazione: max. 5% del totale (si ricorda
che tali spese dovranno essere documentate in sede di rendicontazione –
non sono ammesse autocertificazioni);
- finanziamento in termini di valorizzazione di lavoro e di risorse: max. 25%
delle spese ammissibili.
Le somme eventualmente eccedenti tali limiti saranno riportate d’ufficio entro il limite
stesso.
Sottolineando una volta ancora l’importanza di presentare un bilancio chiaro e
dettagliato, si ricorda al Proponente che questo è condizione essenziale ed
imprescindibile per la concessione di un eventuale finanziamento.
Infine, nella tabella ALTRI FINANZIATORI il Proponente, nel caso in cui vi siano
uno o più altri finanziatori, è tenuto a fornire dettagli riguardo al loro contributo.
ALLEGATI
Le lettere devono essere tante quante sono i partners che partecipano al Progetto. La
lettera deve specificare le azioni progettuali svolte dal partner e le risorse
eventualmente apportate al Progetto anche in termini di valorizzazione.
Al Progetto può essere, inoltre, allegata ulteriore documentazione a discrezione del
Proponente, allo scopo di illustrare ulteriormente l’iniziativa.
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