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Narratore
Questo è un musical dove l’irreale diventa reale e l’impossibile diventa possibile.
Il paese delle meraviglie non è un luogo geografico, ma un territorio custodito dentro di noi che le più
accurate radiografie non saprebbero rintracciare . E’ l’umana capacità di essere visionari;
In questo mondo fatto di colori, immagini, giardini, di musica, di personaggi come il coniglio che non ha
tempo, la lepre e il cappellaio matti da legare, la regina che taglia le teste, ma soprattutto l’ingenuo
stupore di Alice, apprenderemo che è bello potere restare bambini e riuscire a guardare il mondo e tutte le
sue follie con ironia e semplicità.In fondo siamo tutti Alice”Eterni sognatori dell’altro mondo “
1 SCENA
SIPARIO APERTO scenografia : giardino con albero
Alice e sua sorella sedute, leggono un libro
Coniglio Bianco le sfreccia davanti
-Coniglio Bianco si tuffa in una buca del terreno
-Alice lo segue
Alice, stanca, si addormenta.
Si risveglia e rivede il Coniglio Bianco scomparire di fretta
NARRATORE: Alice era la bambina più curiosa d’Inghilterra. Le piacevano gli indovinelli, i gatti, le storie
divertenti e i libri con le figure. Quelli senza figure, invece, no.
E neanche a farla apposta, quel pomeriggio sua sorella, che era più grande e credeva di sapere molte cose più di
lei, aveva deciso di leggerle un volume gigantesco pieno di parole scritte fitte, ma così fitte che dovevano
stringere la pancia per non scivolare giù dalla pagina.
Di figure, invece, neanche l’ombra.
SORELLA:Oh Alice vuoi essere così gentile da seguire la lettura!
Alice Scusami sai,,ma come si fa a essere interessati ad un libro dove non c’è neanche una figura?
SorellaMia cara bambina, ci sono tanti libri interessanti anche senza figure a questo mondo.
Alice. A questo mondo , ma nel mio mondo i libri sarebbero fatti solo di figure.
Sorella Oh, cielo! È già ora del the. Alice devo andare ad aiutare la mamma. Tu, intanto, finisci di leggere il libro,
tutto il libro e seduta composta.
ALICE:Oh, mamma mia, che noia mortale (sbadiglia con mano davanti alla bocca)… poi fa un caldo. Se almeno ci
fosse qualcosa da fare …
Ci vorrebbe una magia
Si alza e canta e balla
Bibbidi bobbidi bu’
Quando finisce la canzone ,entra il coniglio.
CONIGLIO BIANCO: Oh, cielo! Oh, cielo! È tardi è tardi è tardi!
ALICE:Un momento! Da quando in qua i conigli portano l’orologio?
Senza badare a lei, il Coniglio Bianco prosegue fino alla siepe e si tuffa in una grossa buca scavata nel
terreno. Alice si catapulta dietro di lui. E cade
ALICE:(Dandosi arie dotte) Uff, questo pozzo non finisce più. Ormai sarò quasi al centro della Terra! Anzi! A
furia di cadere finirò di sicuro dall’altra parte della Terra, dove la gente cammina a testa in giù e dice le parole al
contrario. Oh, mamma mia, non capirò niente!
CONIGLIO BIANCO:Oh, disgrazia! Oh, tragedia! È tardi è tardi è tardi, .?...
Cos’è cos’è
questa fretta che sento ai piè
di gran carriera devo andare
perché non voglio più tardare
via di qua
nessun mi fermerà
ad un appuntamento col mio amore devo andar
se non arrivo in tempo certamente se ne andrà
la strada è lunga in verità e senza fiato sono già
se mancherò
di certo ne morrò
di gran ritardo sono già per questo
corro e vò !
ALICE:Signor Coniglio, aspetti! Un momento, prego! (Borbotta) Ariuffa! questi conigli d’oggi sono troppo
indaffarati.
Uscita dalla scena
Scena 2
Personaggi: Alice, Coniglio Bianco
Scenografia: Atrio dalle tante porte, tavolino, chiave d’oro, porticina, scrigno, pasticcino (Mangiami),
bottiglia (Bevimi), guanti bianchi, ventaglio
Coro piante e animali
La piccola Alice caduta quaggiù
Non sa cosa far per tornarsene su
Restare se vuole può con gli animali
Girare e girare a lungo i viali
cercare e trovare la via giusta
ma solo se gioca un po’ d’astuzia
La piccola Alice caduta giù
Non sa cosa far per tornarsene su
Sono usciti tutti quanti
Vuoto è tutto lo scenario
A noi resta qui davanti
Sol di chiudere il sipario.
Tra pochino ci vediamo
Per vedere l’altra parte del racconto,
Ma ora andiamo ritiriamoci in disparte
Alice si guarda attorno e sbatté le palpebre: era finita in un ampio atrio pieno di porte, tutte chiuse.
ALICE: QUANTE PORTE ! SONO PORTE PER ENTRARE O PER USCIRE ?
GUARDA QUESTA PORTA QUANTO E’ PICCOLA.
Alice sbatte contro un tavolino con sopra una chiave d’oro
Alice OH, UNA CHIAVE D’ ORO.
COSA POSSO FARE? APRIRA’ UNA DELLE PORTE?
Infila la chiave e apre la porta
Alice prova a far passare la testa, troppo grossa
si abbassa per sbirciare dalla porticina che ha aperto con la chiave d’oro e vede un bellissimo giardino
ALICE: CHE GIARDINO MERAVIGLIOSO! MA LA PORTA E’ TROPPO PICCOLA, NON POSSO PASSARE.
PERCHE’ NON POSSO DIVENTARE PIU’ PICCOLA? PERCHE’? PERCHE’? QUI NON E’ COME A CASA: SEMBRA
TUTTO PIU’ MAGICO!
Torna al tavolo e ci trova una bottiglia con la scritta “Bevimi”
Controlla e assaggia
ALICE : UNA BOTTIGLIA! PRIMA NON C’ERA!
- BEVIMI!!!
NE ASSAGGERÒ’ SOLO UN SORSO. . MMMMMMM E’ DELIZIOSO! SA DI TORTA DI CILIEGIE, DI CREMA E DI
PANE IMBURRATO
Alice: ORA SONO PICCOLA, POSSO PASSARE. MA LA CHIAVE DOV’E’?
E’ SUL TAVOLO, IL TAVOLO E’ TROPPO ALTO…..
OH, NO….IH IH.. IH…IH….
L’ha lasciata sul tavolo ed ora lei è troppo piccola per afferrarla. cerca di salire sul tavolo ma non ci
riesce. incomincia a piangere.
ALICE: ALICE, ALICE, NON SERVE A NIENTE PIANGERE IN QUESTO MODO. SMETTILA IMMEDIATAMENTE!
BASTA!
Tra le lacrime vede una scatola accanto al tavolo. La apre e vede una torta con su scritto…APRIMI
ALICE: UNA SCATOLA, PRIMA NON C’ERA…MANGIAMI!
ALICE: SI, MANGERÒ QUESTO PASTICCINO. SE DIVENTO GRANDE POTRO’ PRENDERE LA CHIAVE APRIRE LA
PORTA ED ENTRARE NEL GIARDINO.
Cambio di scena giardino con fungo
Alice Oh !che strane farfalle !!
Fiore Vuoi dire panfarfalle
Alice ma chi ha parlato? Ma è assurdo , i fiori non parlano...
Fiore Ma si mia cara, questo è il paese delle meraviglie !
Fiore Se c'è qualcuno con cui valga la pena di parlare parliamo , e
Fiore cantiamo anche....vuoi sentire una canzone?
balletto dei fiori canzone Il bel meriggio d’or
Alice ohhh è meravigliosa !!!
Fiore Grazie cara!
Fiore Da che giardino vieni?
Alice oh io non vengo da nessun giardino
Fiore Sarà un fiore selvatico ?
Alice io sono una bambina, mi chiamo Alice, non sono un fiore !!!
Fiore Lo sospettavo, nient' altro che comunissima erbaccia!!!
Alice ma io non sono erbaccia!!!
Fiore E non vi aspetterete che lo ammetta....cacciamola
Prima che metta radici
TUTTI via vai via !( E CACCIANO ALICE FUORI SCENA SPINGENDOLA )
Loro escono e Alice rientra
E vede un topo che si affaccia da dietro una pianta
Alice -Senti topo, sai la via per uscire da qui? (il topo la guarda con i suoi occhietti furbi, ma non risponde) Forse
parla un’altra lingua! Mah! Proviamo in un altro modo: C’è un gatto!
TOPO(facendo un gran salto) Aiuto! Aiuto!
ALICE Scusami, ma non sapevo come fare per farmi rispondere. Ho pensato che a te non piacciono i gatti!
TOPO Come mi possono piacere? Piacerebbero a te i gatti se tu fossi me?
ALICE Forse no! Ma non ti arrabbiare, sai! Eppure, se ti facessi vedere Dina la mia gatta, te ne innamoreresti. E’
una bestia così tranquilla e bella ma ,forse è meglio che non ne parli.
TOPO Già, è meglio che tu non parli. Come se fossi io a parlar di gatti. La mia famiglia ha sempre odiato i gatti;
bestie rozze, volgari e basse! Non me li nominare più.
ALICE No, no! Dì, ti piacciono forse… ti piacciono… i cani? Sai, vicino a casa mia c’è un cane bellissimo,
TOPO(tutto tremante dall’ira) Ma non conosci animali che non mangiano i topi?Si gira arrabbiato ed esce
Arriva Il Coniglio Bianco con Abito sfarzoso, un paio di guanti e un ventaglio
CONIGLIO BIANCO:È tardi è tardi è tardi! Oh, cielo, la Duchessa mi ucciderà se non arrivo in tempo! Mi taglierà
la testa, ma forse anche i piedi! Diventerò uno spezzatino di coniglio con contorno di orecchie e…
ALICE:Mi scusi, signore…
Il Coniglio Bianco sussulta per lo spavento e fa cadere i guanti e il ventaglio, sparendo di nuovo
Alice si sventola con il ventaglio –
ALICE:(Prendendo a farsi aria con il ventaglio) Mamma mia, mamma mia! È tutto così strano, oggi! Eppure ieri
mi sentivo normalissima. Non è che mi hanno scambiata con un’altra bambina? È possibile. Forse Ada? No, no,
Ada è troppo boccolosa. Mabel? Oh, per favore: Mabel è una rimbambita… non sa neanche le tabelline! Io invece
le ho studiate bene: 4x4 quattro, 4x5 dodici, 4x6 tredi… 21.
(riesce a infilarsi i guanti)
Alice esce di scena
SCENA3
Personaggi: Alice, Bruco, Ghignagatto -fiori
NARRATORE: Le persone curiose, come la nostra Alice, si annoiano facilmente, ma altrettanto facilmente si
riscuotono e cercano qualcosa d’interessante da fare. Perché la curiosità è come il solletico: quando ce l’hai
non puoi fare a meno di ridere, e anche se ti sganasci e contorci dalla ridarella finché ti viene il mal di
pancia, in fondo in fondo vorresti che non smettesse mai. Per Alice tutto ciò che la circondava era un
solletico.
Alice si rassetta il vestito ed esce dal cespuglio
cerca di specchiarsi in una goccia di rugiada
sbatte contro un fungo più alto di lei, cade, si rialza e lo esamina con attenzione
Incrocia lo sguardo di un grosso Bruco che incurante continua a fumare il suo narghilè
Alice (facendosi aria con una foglia)Caspiterina ! A furia di passare da grande a piccola, non capisco più
neanche chi sono?
Che cosa sono diventata?
Bruco Oh,oh !Chi sei tu?
Alice -(confusa)Veramente non saprei Se vuole posso dirle chi ero stamattina.Quello si ,me lo ricordo.
Però mi sono trasformata un bel po’ di volte da allora, e chi sono adesso è un mistero.
Bruco -Qui ognuno di noi ha un incarico: io per esempio, guardo i funghi.
Alice -Vedi, io non conosco questo luogo, né le abitudini dei suoi abitanti…
Bruco-Ti abituerai, ti abituerai. Se ascolti i miei consigli non avrai a pentirtene.
Alice- Ma io ascolterò con attenzione
Bruco -Vedrai che la Duchessa t’inviterà a prendere il tè, che il Coniglio bianco vorrà vestirti di foglie e che il
Cappellaio matto pretenderà che tu gli cuocia i sassi.
Alice- Ma… non capisco cosa dici!
Bruco- Tu lasciali parlare e agitarsi e ascolta solo ciò che ti dirà la regina, la quale, poi, è una regina di carta.
Alice -Ma… ma che cosa dici!
Bruco -Dico la verità. Chiediamo alle piante del bosco. Come è la regina?
Piante in coro
Ha ragione il verde bruco
La Regina è solo carta
Ha ragione il verde bruco
Non gli serve a lei la sarta.
Bruco-Hai sentito? E’ proprio carta! Lei, invece, si crede importante…
Alice Va bene, è di carta, ma è sempre la regina, perciò ci vuole rispetto.
SCENA 4 Aperta
Alice cammina in mezzo ai fiori
ALICE:Buongiorno signor Ghignagatto ,mi può dire che strada devo prendere?
Ghignagatto:Mia cara, tutto dipende da dove vuoi andare.
ALICE:(Balbettando)Ehm, co-come ha detto?
Mi perdoni, signor Gatto, per caso sa quale strada devo prendere?
GHIGNAGATTO:Be’, mia cara, dipende da dove vuoi andare.
ALICE:Oh, il posto importa poco, purché…
GHIGNAGATTO:Allora importa poco che strada prendi.
ALICE:Potrebbe dirmi chi abita da queste parti?
GHIGNAGATTO:In quella direzione (cerchio zampa destra), vive il Cappellaio Matto. In quell’altra direzione
(cerchio zampa sinistra), abita la Lepre Marzolina.
ALICE:Da chi mi consiglia di andare?
GHIGNAGATTO:Non c’è differenza, mia cara. Sono matti tutti e due.
ALICE:Ma io non voglio andare in mezzo ai matti.
GHIGNAGATTO:Oh, non puoi farci niente, sai. Siamo tutti matti, qui. Anche io. E anche tu, se è per questo.
ALICE:Come fa a dirlo, scusi? Non mi conosce neanche!
GHIGNAGATTO Ma è naturale, no? Se qui siamo tutti matti, e tu sei qui, devi essere matta per forza.
ALICE:Questa è bella! Ho visto tante volte un gatto senza sorriso. Ma un sorriso senza gatto (!) è la cosa più
strana che abbia mai visto in vita mia!
Alice continua a camminare ,osserva una farfalla e parla con lei.
Alice: Cara farfalla ,stare quaggiù che tristezza, senza amici, né giochi da fare. Io mi trovo in questo mondo
assai strano senza riuscire a capire che cosa succede.Muovo un braccio, la testa o un piede in silenzio, molto
piano per non fare rumore, e mi ritrovo con strane presenze,tutte intorno ,pronte ad emettere sentenze , a
parlarmi di cose che mi pungano come spine di rose.Come vorrei essere nel mio mondo ideale!
Alice canta Nel mio mondo ideal
SI CHIUDE IL SIPARIO
5 SCENA
Personaggi: Alice, Lepre Marzolina, Cappellaio Matto, Coniglio
Scenografia: Tavolo apparecchiato per il tè, teiera e tazze, qualche sedia, orologio da tasca
Il coniglio controlla l ‘orologio, lo annusa ,lo bagna nel tè e lo riguarda
Il Cappellaio e la lepre iniziano a cantare
Un buon non compleanno
Alice. Buongiorno!
CAPPELLAIO, LEPRE, :(rivolti ad Alice)Non c’è posto, non c’è posto!
ALICE:Veramente qui c’è un sacco di spazio.
CAPPELLAIO MATTO:Dite un po’, che giorno del mese è oggi?
ALICE:(facendo un rapido calcolo) Credo… il quattro.
CAPPELLAIO MATTO:Ecco, lo sapevo, si è rotto! (Guardando torvo la Lepre) Ti avevo detto che il burro non
andava bene per ungere gli ingranaggi!
LEPRE MARZOLINA:Ma era burro Valsana di prima scelta, ci scommetto la coda!
CAPPELLAIO MATTO:Sì, ma ci sono finite dentro anche le briciole! Non dovevi usare le dita per spalmarlo! Sei
una cuoca o no??!!
LEPRE MARZOLINA:(leccandosi le dita)Un burro eccezionale!
ALICE:Che strano orologio! Dice il giorno del mese, ma non dice che ore sono!
CAPPELLAIO MATTO:E perché dovrebbe? Per caso, il tuo orologio ti dice che anno è?
ALICE:(Riflettendo) Be’, no. Ma è perché l’anno rimane lo stesso per un sacco di tempo.
CAPPELLAIO MATTO:Infatti, il mio orologio fa la stessa cosa con le ore.
ALICE: (Scuotendo la testa confusa) Non capisco.
CAPPELLAIO MATTO:(Seccato) Certo che non capisci. È perché sei una bambina ignorante. Se conoscessi il
Tempo come lo conosco io… invece scommetto che non gli hai mai parlato!
ALICE:Non mi pare. Però, per esempio, quando studio musica, devo battere il tempo.
CAPPELLAIO MATTO:Ah! Ecco perché non capisci niente di orologi. Non sai, signorinella, che il Tempo odia
essere battuto? Al contrario, se fossi in buoni rapporti con lui potresti chiedere all’orologio quello che vuoi. Poni
che siano le nove del mattino: l’ora in cui iniziano le lezioni. In quel caso ti basterebbe chiedere alle ore (con
gentilezza, s’intende) di fare un bel balzo avanti e passare direttamente al pranzo.
LEPRE MARZOLINA:(Con fare sognante) Ah, pranzo! Magari fosse già ora.
ALICE:Però in quel momento non avrei ancora fame.
CAPPELLAIO MATTO:Forse no, ma non importa, perché poi potresti rimanere all’ora di pranzo tutto il tempo
che vuoi, fino a quando ti viene fame.
ALICE:È così che fate voi? Avete deciso di fermarvi all’ora del tè?
CAPPELLAIO MATTO:(Accigliato, scuotendo il capo)Purtroppo no, cara…il nostro caso è ben diverso. Vedi,
tutto ebbe inizio a marzo dell’anno scorso, poco prima che lei (indica la lepre con un cucchiaino) desse di
matto.
Al concerto organizzato dalla Regina di Cuori dovevo cantare la canzone Brilla, brilla pipistrellino. La conosci, no?
(Cappellaio canta, poi riprende il racconto)…
Brilla, brilla pipistrellino
Brilla come uno stellino…
ALICE:Veramente no.
CAPPELLAIO MATTO:È perché non sai un piffero, cara. Non è una colpa.
Comunque, ero lì che verseggiavo così graziosamente, quando la Regina cominciò a strillare, con quel suo
vocione da bufalo della savana: “Il tempo è tutto sbagliato! Tagliategli la testa!” A me! Hai capito?
ALICE:Ma che orrore!
CAPPELLAIO MATTO:Da allora, per punizione, il Tempo mi ha bloccato alle sei del pomeriggio.
ALICE:Ecco perché ci sono tanti posti apparecchiati qui.
CAPPELLAIO MATTO:Già. È sempre l’ora del tè e così non abbiamo tempo per lavare i piatti.
LEPRE MARZOLINA:(Sbadigliando e sbuffando) Yawn… mi sto annoiando terribilmente, cara. Non sei una
bambina molto interessante, sai?
ALICE:Mah…
CAPPELLAIO MATTO:Decisamente noiosa, sì (mentre si spolvera il cappello)
Alice , risentita , si mette in disparte ,
I due iniziano a cantare e a ballare e poi lei si unisce a loro e infine entra il coniglio
Un buon non compleanno
SCENA 6
Alice passeggia tra i fiori e gli animali e si guarda intorno sconsolata
Alice: Qui è tutto così bello , ma ditemi voi dove sono e come faccio ad uscire da qua? (entra da una delle porte
un pesce)
Pesce: Alice, Alice!
Alice: Chi è ora che mi chiama?
Pesce: Sono io, sono qua, ciao Alice!
Alice: Ciao, ma tu mi conosci, come mai?
Pesce: E’ una storia molto lunga...ma per farla corta ti dirò che mi ha parlato di te un mio amico che stava in casa
tua dentro una vaschetta, e che poi tu hai buttato nel fiume.
Alice: Si, si! Mi ricordo, era Pasqualino il rosso pesciolino, ma vedevo che non stava bene nella vaschetta ed
allora lo rimisi nel fiume. Ma dimmi, ora dove è ? Lo rivedrei volentieri.
Pesce: Non credo che lo potrai vedere, si è sposato ed è andato in un altro posto. So che si trova molto bene, ha
preso in affitto uno stagno e ci abita con tutta la sua famiglia.
Alice: Sono contenta! Se lo rivedi salutamelo tanto.
Pesce: Certamente. Ma il motivo della mia uscita è per dirti che la Duchessa ti vuole vedere, gli dirò che sei qui e
lei ti raggiungerà. Preparati…(il pesce rientra dentro la porta)
Entrano le piante
Alice: Chissà come mi devo preparare, voi amiche piante sapete come mi devo mettere?
Coro piante Prova a metterti a sedere, no no no!