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Alice nel paese delle meraviglie

Narratore
Questo è un musical dove l’irreale diventa reale e l’impossibile diventa possibile.
Il paese delle meraviglie non è un luogo geografico, ma un territorio custodito dentro di noi che le più
accurate radiografie non saprebbero rintracciare . E’ l’umana capacità di essere visionari;
In questo mondo fatto di colori, immagini, giardini, di musica, di personaggi come il coniglio che non ha
tempo, la lepre e il cappellaio matti da legare, la regina che taglia le teste, ma soprattutto l’ingenuo
stupore di Alice, apprenderemo che è bello potere restare bambini e riuscire a guardare il mondo e tutte le
sue follie con ironia e semplicità.In fondo siamo tutti Alice”Eterni sognatori dell’altro mondo “
1 SCENA
SIPARIO APERTO scenografia : giardino con albero
Alice e sua sorella sedute, leggono un libro
Coniglio Bianco le sfreccia davanti
-Coniglio Bianco si tuffa in una buca del terreno
-Alice lo segue
Alice, stanca, si addormenta.
Si risveglia e rivede il Coniglio Bianco scomparire di fretta
NARRATORE: Alice era la bambina più curiosa d’Inghilterra. Le piacevano gli indovinelli, i gatti, le storie
divertenti e i libri con le figure. Quelli senza figure, invece, no.
E neanche a farla apposta, quel pomeriggio sua sorella, che era più grande e credeva di sapere molte cose più di
lei, aveva deciso di leggerle un volume gigantesco pieno di parole scritte fitte, ma così fitte che dovevano
stringere la pancia per non scivolare giù dalla pagina.
Di figure, invece, neanche l’ombra.
SORELLA:Oh Alice vuoi essere così gentile da seguire la lettura!
Alice Scusami sai,,ma come si fa a essere interessati ad un libro dove non c’è neanche una figura?
SorellaMia cara bambina, ci sono tanti libri interessanti anche senza figure a questo mondo.
Alice. A questo mondo , ma nel mio mondo i libri sarebbero fatti solo di figure.
Sorella Oh, cielo! È già ora del the. Alice devo andare ad aiutare la mamma. Tu, intanto, finisci di leggere il libro,
tutto il libro e seduta composta.
ALICE:Oh, mamma mia, che noia mortale (sbadiglia con mano davanti alla bocca)… poi fa un caldo. Se almeno ci
fosse qualcosa da fare …
Ci vorrebbe una magia
Si alza e canta e balla
Bibbidi bobbidi bu’
Quando finisce la canzone ,entra il coniglio.
CONIGLIO BIANCO: Oh, cielo! Oh, cielo! È tardi è tardi è tardi!
ALICE:Un momento! Da quando in qua i conigli portano l’orologio?
Senza badare a lei, il Coniglio Bianco prosegue fino alla siepe e si tuffa in una grossa buca scavata nel
terreno. Alice si catapulta dietro di lui. E cade
ALICE:(Dandosi arie dotte) Uff, questo pozzo non finisce più. Ormai sarò quasi al centro della Terra! Anzi! A
furia di cadere finirò di sicuro dall’altra parte della Terra, dove la gente cammina a testa in giù e dice le parole al
contrario. Oh, mamma mia, non capirò niente!
CONIGLIO BIANCO:Oh, disgrazia! Oh, tragedia! È tardi è tardi è tardi, .?...
Cos’è cos’è
questa fretta che sento ai piè
di gran carriera devo andare
perché non voglio più tardare
via di qua
nessun mi fermerà
ad un appuntamento col mio amore devo andar
se non arrivo in tempo certamente se ne andrà
la strada è lunga in verità e senza fiato sono già
se mancherò
di certo ne morrò
di gran ritardo sono già per questo
corro e vò !
ALICE:Signor Coniglio, aspetti! Un momento, prego! (Borbotta) Ariuffa! questi conigli d’oggi sono troppo
indaffarati.
Uscita dalla scena
Scena 2
Personaggi: Alice, Coniglio Bianco
Scenografia: Atrio dalle tante porte, tavolino, chiave d’oro, porticina, scrigno, pasticcino (Mangiami),
bottiglia (Bevimi), guanti bianchi, ventaglio
Coro piante e animali
La piccola Alice caduta quaggiù
Non sa cosa far per tornarsene su
Restare se vuole può con gli animali
Girare e girare a lungo i viali
cercare e trovare la via giusta
ma solo se gioca un po’ d’astuzia
La piccola Alice caduta giù
Non sa cosa far per tornarsene su
Sono usciti tutti quanti
Vuoto è tutto lo scenario
A noi resta qui davanti
Sol di chiudere il sipario.
Tra pochino ci vediamo
Per vedere l’altra parte del racconto,
Ma ora andiamo ritiriamoci in disparte
Alice si guarda attorno e sbatté le palpebre: era finita in un ampio atrio pieno di porte, tutte chiuse.
ALICE: QUANTE PORTE ! SONO PORTE PER ENTRARE O PER USCIRE ?
GUARDA QUESTA PORTA QUANTO E’ PICCOLA.
Alice sbatte contro un tavolino con sopra una chiave d’oro
Alice OH, UNA CHIAVE D’ ORO.
COSA POSSO FARE? APRIRA’ UNA DELLE PORTE?
Infila la chiave e apre la porta
Alice prova a far passare la testa, troppo grossa
si abbassa per sbirciare dalla porticina che ha aperto con la chiave d’oro e vede un bellissimo giardino
ALICE: CHE GIARDINO MERAVIGLIOSO! MA LA PORTA E’ TROPPO PICCOLA, NON POSSO PASSARE.
PERCHE’ NON POSSO DIVENTARE PIU’ PICCOLA? PERCHE’? PERCHE’? QUI NON E’ COME A CASA: SEMBRA
TUTTO PIU’ MAGICO!
Torna al tavolo e ci trova una bottiglia con la scritta “Bevimi”
Controlla e assaggia
ALICE : UNA BOTTIGLIA! PRIMA NON C’ERA!
- BEVIMI!!!
NE ASSAGGERÒ’ SOLO UN SORSO. . MMMMMMM E’ DELIZIOSO! SA DI TORTA DI CILIEGIE, DI CREMA E DI
PANE IMBURRATO
Alice: ORA SONO PICCOLA, POSSO PASSARE. MA LA CHIAVE DOV’E’?
E’ SUL TAVOLO, IL TAVOLO E’ TROPPO ALTO…..
OH, NO….IH IH.. IH…IH….
L’ha lasciata sul tavolo ed ora lei è troppo piccola per afferrarla. cerca di salire sul tavolo ma non ci
riesce. incomincia a piangere.
ALICE: ALICE, ALICE, NON SERVE A NIENTE PIANGERE IN QUESTO MODO. SMETTILA IMMEDIATAMENTE!
BASTA!
Tra le lacrime vede una scatola accanto al tavolo. La apre e vede una torta con su scritto…APRIMI
ALICE: UNA SCATOLA, PRIMA NON C’ERA…MANGIAMI!
ALICE: SI, MANGERÒ QUESTO PASTICCINO. SE DIVENTO GRANDE POTRO’ PRENDERE LA CHIAVE APRIRE LA
PORTA ED ENTRARE NEL GIARDINO.
Cambio di scena giardino con fungo
Alice Oh !che strane farfalle !!
Fiore Vuoi dire panfarfalle
Alice ma chi ha parlato? Ma è assurdo , i fiori non parlano...
Fiore Ma si mia cara, questo è il paese delle meraviglie !
Fiore Se c'è qualcuno con cui valga la pena di parlare parliamo , e
Fiore cantiamo anche....vuoi sentire una canzone?
balletto dei fiori canzone Il bel meriggio d’or
Alice ohhh è meravigliosa !!!
Fiore Grazie cara!
Fiore Da che giardino vieni?
Alice oh io non vengo da nessun giardino
Fiore Sarà un fiore selvatico ?
Alice io sono una bambina, mi chiamo Alice, non sono un fiore !!!
Fiore Lo sospettavo, nient' altro che comunissima erbaccia!!!
Alice ma io non sono erbaccia!!!
Fiore E non vi aspetterete che lo ammetta....cacciamola
Prima che metta radici
TUTTI via vai via !( E CACCIANO ALICE FUORI SCENA SPINGENDOLA )
Loro escono e Alice rientra
E vede un topo che si affaccia da dietro una pianta
Alice -Senti topo, sai la via per uscire da qui? (il topo la guarda con i suoi occhietti furbi, ma non risponde) Forse
parla un’altra lingua! Mah! Proviamo in un altro modo: C’è un gatto!
TOPO(facendo un gran salto) Aiuto! Aiuto!
ALICE Scusami, ma non sapevo come fare per farmi rispondere. Ho pensato che a te non piacciono i gatti!
TOPO Come mi possono piacere? Piacerebbero a te i gatti se tu fossi me?
ALICE Forse no! Ma non ti arrabbiare, sai! Eppure, se ti facessi vedere Dina la mia gatta, te ne innamoreresti. E’
una bestia così tranquilla e bella ma ,forse è meglio che non ne parli.
TOPO Già, è meglio che tu non parli. Come se fossi io a parlar di gatti. La mia famiglia ha sempre odiato i gatti;
bestie rozze, volgari e basse! Non me li nominare più.
ALICE No, no! Dì, ti piacciono forse… ti piacciono… i cani? Sai, vicino a casa mia c’è un cane bellissimo,
TOPO(tutto tremante dall’ira) Ma non conosci animali che non mangiano i topi?Si gira arrabbiato ed esce
Arriva Il Coniglio Bianco con Abito sfarzoso, un paio di guanti e un ventaglio
CONIGLIO BIANCO:È tardi è tardi è tardi! Oh, cielo, la Duchessa mi ucciderà se non arrivo in tempo! Mi taglierà
la testa, ma forse anche i piedi! Diventerò uno spezzatino di coniglio con contorno di orecchie e…
ALICE:Mi scusi, signore…
Il Coniglio Bianco sussulta per lo spavento e fa cadere i guanti e il ventaglio, sparendo di nuovo
Alice si sventola con il ventaglio –
ALICE:(Prendendo a farsi aria con il ventaglio) Mamma mia, mamma mia! È tutto così strano, oggi! Eppure ieri
mi sentivo normalissima. Non è che mi hanno scambiata con un’altra bambina? È possibile. Forse Ada? No, no,
Ada è troppo boccolosa. Mabel? Oh, per favore: Mabel è una rimbambita… non sa neanche le tabelline! Io invece
le ho studiate bene: 4x4 quattro, 4x5 dodici, 4x6 tredi… 21.
(riesce a infilarsi i guanti)
Alice esce di scena
SCENA3
Personaggi: Alice, Bruco, Ghignagatto -fiori
NARRATORE: Le persone curiose, come la nostra Alice, si annoiano facilmente, ma altrettanto facilmente si
riscuotono e cercano qualcosa d’interessante da fare. Perché la curiosità è come il solletico: quando ce l’hai
non puoi fare a meno di ridere, e anche se ti sganasci e contorci dalla ridarella finché ti viene il mal di
pancia, in fondo in fondo vorresti che non smettesse mai. Per Alice tutto ciò che la circondava era un
solletico.
Alice si rassetta il vestito ed esce dal cespuglio
cerca di specchiarsi in una goccia di rugiada
sbatte contro un fungo più alto di lei, cade, si rialza e lo esamina con attenzione
Incrocia lo sguardo di un grosso Bruco che incurante continua a fumare il suo narghilè
Alice (facendosi aria con una foglia)Caspiterina ! A furia di passare da grande a piccola, non capisco più
neanche chi sono?
Che cosa sono diventata?
Bruco Oh,oh !Chi sei tu?
Alice -(confusa)Veramente non saprei Se vuole posso dirle chi ero stamattina.Quello si ,me lo ricordo.
Però mi sono trasformata un bel po’ di volte da allora, e chi sono adesso è un mistero.
Bruco -Qui ognuno di noi ha un incarico: io per esempio, guardo i funghi.
Alice -Vedi, io non conosco questo luogo, né le abitudini dei suoi abitanti…
Bruco-Ti abituerai, ti abituerai. Se ascolti i miei consigli non avrai a pentirtene.
Alice- Ma io ascolterò con attenzione
Bruco -Vedrai che la Duchessa t’inviterà a prendere il tè, che il Coniglio bianco vorrà vestirti di foglie e che il
Cappellaio matto pretenderà che tu gli cuocia i sassi.
Alice- Ma… non capisco cosa dici!
Bruco- Tu lasciali parlare e agitarsi e ascolta solo ciò che ti dirà la regina, la quale, poi, è una regina di carta.
Alice -Ma… ma che cosa dici!
Bruco -Dico la verità. Chiediamo alle piante del bosco. Come è la regina?
Piante in coro
Ha ragione il verde bruco
La Regina è solo carta
Ha ragione il verde bruco
Non gli serve a lei la sarta.
Bruco-Hai sentito? E’ proprio carta! Lei, invece, si crede importante…
Alice Va bene, è di carta, ma è sempre la regina, perciò ci vuole rispetto.
SCENA 4 Aperta
Alice cammina in mezzo ai fiori
ALICE:Buongiorno signor Ghignagatto ,mi può dire che strada devo prendere?
Ghignagatto:Mia cara, tutto dipende da dove vuoi andare.
ALICE:(Balbettando)Ehm, co-come ha detto?
Mi perdoni, signor Gatto, per caso sa quale strada devo prendere?
GHIGNAGATTO:Be’, mia cara, dipende da dove vuoi andare.
ALICE:Oh, il posto importa poco, purché…
GHIGNAGATTO:Allora importa poco che strada prendi.
ALICE:Potrebbe dirmi chi abita da queste parti?
GHIGNAGATTO:In quella direzione (cerchio zampa destra), vive il Cappellaio Matto. In quell’altra direzione
(cerchio zampa sinistra), abita la Lepre Marzolina.
ALICE:Da chi mi consiglia di andare?
GHIGNAGATTO:Non c’è differenza, mia cara. Sono matti tutti e due.
ALICE:Ma io non voglio andare in mezzo ai matti.
GHIGNAGATTO:Oh, non puoi farci niente, sai. Siamo tutti matti, qui. Anche io. E anche tu, se è per questo.
ALICE:Come fa a dirlo, scusi? Non mi conosce neanche!
GHIGNAGATTO Ma è naturale, no? Se qui siamo tutti matti, e tu sei qui, devi essere matta per forza.
ALICE:Questa è bella! Ho visto tante volte un gatto senza sorriso. Ma un sorriso senza gatto (!) è la cosa più
strana che abbia mai visto in vita mia!
Alice continua a camminare ,osserva una farfalla e parla con lei.
Alice: Cara farfalla ,stare quaggiù che tristezza, senza amici, né giochi da fare. Io mi trovo in questo mondo
assai strano senza riuscire a capire che cosa succede.Muovo un braccio, la testa o un piede in silenzio, molto
piano per non fare rumore, e mi ritrovo con strane presenze,tutte intorno ,pronte ad emettere sentenze , a
parlarmi di cose che mi pungano come spine di rose.Come vorrei essere nel mio mondo ideale!
Alice canta Nel mio mondo ideal
SI CHIUDE IL SIPARIO
5 SCENA
Personaggi: Alice, Lepre Marzolina, Cappellaio Matto, Coniglio
Scenografia: Tavolo apparecchiato per il tè, teiera e tazze, qualche sedia, orologio da tasca
Il coniglio controlla l ‘orologio, lo annusa ,lo bagna nel tè e lo riguarda
Il Cappellaio e la lepre iniziano a cantare
Un buon non compleanno
Alice. Buongiorno!
CAPPELLAIO, LEPRE, :(rivolti ad Alice)Non c’è posto, non c’è posto!
ALICE:Veramente qui c’è un sacco di spazio.
CAPPELLAIO MATTO:Dite un po’, che giorno del mese è oggi?
ALICE:(facendo un rapido calcolo) Credo… il quattro.
CAPPELLAIO MATTO:Ecco, lo sapevo, si è rotto! (Guardando torvo la Lepre) Ti avevo detto che il burro non
andava bene per ungere gli ingranaggi!
LEPRE MARZOLINA:Ma era burro Valsana di prima scelta, ci scommetto la coda!
CAPPELLAIO MATTO:Sì, ma ci sono finite dentro anche le briciole! Non dovevi usare le dita per spalmarlo! Sei
una cuoca o no??!!
LEPRE MARZOLINA:(leccandosi le dita)Un burro eccezionale!
ALICE:Che strano orologio! Dice il giorno del mese, ma non dice che ore sono!
CAPPELLAIO MATTO:E perché dovrebbe? Per caso, il tuo orologio ti dice che anno è?
ALICE:(Riflettendo) Be’, no. Ma è perché l’anno rimane lo stesso per un sacco di tempo.
CAPPELLAIO MATTO:Infatti, il mio orologio fa la stessa cosa con le ore.
ALICE: (Scuotendo la testa confusa) Non capisco.
CAPPELLAIO MATTO:(Seccato) Certo che non capisci. È perché sei una bambina ignorante. Se conoscessi il
Tempo come lo conosco io… invece scommetto che non gli hai mai parlato!
ALICE:Non mi pare. Però, per esempio, quando studio musica, devo battere il tempo.
CAPPELLAIO MATTO:Ah! Ecco perché non capisci niente di orologi. Non sai, signorinella, che il Tempo odia
essere battuto? Al contrario, se fossi in buoni rapporti con lui potresti chiedere all’orologio quello che vuoi. Poni
che siano le nove del mattino: l’ora in cui iniziano le lezioni. In quel caso ti basterebbe chiedere alle ore (con
gentilezza, s’intende) di fare un bel balzo avanti e passare direttamente al pranzo.
LEPRE MARZOLINA:(Con fare sognante) Ah, pranzo! Magari fosse già ora.
ALICE:Però in quel momento non avrei ancora fame.
CAPPELLAIO MATTO:Forse no, ma non importa, perché poi potresti rimanere all’ora di pranzo tutto il tempo
che vuoi, fino a quando ti viene fame.
ALICE:È così che fate voi? Avete deciso di fermarvi all’ora del tè?
CAPPELLAIO MATTO:(Accigliato, scuotendo il capo)Purtroppo no, cara…il nostro caso è ben diverso. Vedi,
tutto ebbe inizio a marzo dell’anno scorso, poco prima che lei (indica la lepre con un cucchiaino) desse di
matto.
Al concerto organizzato dalla Regina di Cuori dovevo cantare la canzone Brilla, brilla pipistrellino. La conosci, no?
(Cappellaio canta, poi riprende il racconto)…
Brilla, brilla pipistrellino
Brilla come uno stellino…
ALICE:Veramente no.
CAPPELLAIO MATTO:È perché non sai un piffero, cara. Non è una colpa.
Comunque, ero lì che verseggiavo così graziosamente, quando la Regina cominciò a strillare, con quel suo
vocione da bufalo della savana: “Il tempo è tutto sbagliato! Tagliategli la testa!” A me! Hai capito?
ALICE:Ma che orrore!
CAPPELLAIO MATTO:Da allora, per punizione, il Tempo mi ha bloccato alle sei del pomeriggio.
ALICE:Ecco perché ci sono tanti posti apparecchiati qui.
CAPPELLAIO MATTO:Già. È sempre l’ora del tè e così non abbiamo tempo per lavare i piatti.
LEPRE MARZOLINA:(Sbadigliando e sbuffando) Yawn… mi sto annoiando terribilmente, cara. Non sei una
bambina molto interessante, sai?
ALICE:Mah…
CAPPELLAIO MATTO:Decisamente noiosa, sì (mentre si spolvera il cappello)
Alice , risentita , si mette in disparte ,
I due iniziano a cantare e a ballare e poi lei si unisce a loro e infine entra il coniglio
Un buon non compleanno
SCENA 6
Alice passeggia tra i fiori e gli animali e si guarda intorno sconsolata
Alice: Qui è tutto così bello , ma ditemi voi dove sono e come faccio ad uscire da qua? (entra da una delle porte
un pesce)
Pesce: Alice, Alice!
Alice: Chi è ora che mi chiama?
Pesce: Sono io, sono qua, ciao Alice!
Alice: Ciao, ma tu mi conosci, come mai?
Pesce: E’ una storia molto lunga...ma per farla corta ti dirò che mi ha parlato di te un mio amico che stava in casa
tua dentro una vaschetta, e che poi tu hai buttato nel fiume.
Alice: Si, si! Mi ricordo, era Pasqualino il rosso pesciolino, ma vedevo che non stava bene nella vaschetta ed
allora lo rimisi nel fiume. Ma dimmi, ora dove è ? Lo rivedrei volentieri.
Pesce: Non credo che lo potrai vedere, si è sposato ed è andato in un altro posto. So che si trova molto bene, ha
preso in affitto uno stagno e ci abita con tutta la sua famiglia.
Alice: Sono contenta! Se lo rivedi salutamelo tanto.
Pesce: Certamente. Ma il motivo della mia uscita è per dirti che la Duchessa ti vuole vedere, gli dirò che sei qui e
lei ti raggiungerà. Preparati…(il pesce rientra dentro la porta)
Entrano le piante
Alice: Chissà come mi devo preparare, voi amiche piante sapete come mi devo mettere?
Coro piante Prova a metterti a sedere, no no no!

Forse è meglio stare in piedi, no no no!

Ora fatti ricadere, no no no!

No, no è meglio se ti siedi. Si si si!


Alice: Ora basta, se do retta a voi, divento una trottola. L’aspetterò inchinata, l’ho visto fare nei film, sperando
che arrivi alla svelta.
(Mentre Alice si faceva tanti scrupoli per trovare una posizione rispettosa per la Contessa, lei fa
irruzione urlando contro una sua cuoca)
Duchessa: E’ incredibile!!! Una cuoca!... rivolgersi così alla Duchessa...
Cuoca: Siete stata voi a cominciare, mi avete detto che l’insalata di foglie secche non era salata, e voi capite se
un’insalata non è salata che insalata è ?
Duchessa: Basta con questi giochetti. E’ vero, non sei buona a niente.
Cuoca: Allora preparateveli da voi i vostri cibi, i vostri piatti dietetici, le vostre insalate...sciocchine ! Io me ne
vado. Arrivederci. (Consegna Il grembiule alla Duchessa ed esce) Duchessa: Avete sentito, avete sen-ti-to!(come
se non fosse successo niente, con una
calma incredibile, consegnando il grembiule ad Alice)
Duchessa -Tu sei A...a... come ti chiami?
Alice: Alice.
Duchessa: Alice ecco brava. Preparati, ragazza mia, la Regina sta per arrivare, viene a trovare me e così potrà
conoscere anche te.
Pesce: La Regina da te?... La Regina non viene a trovare te, è di passaggio e tu l’hai saputo e subito vorresti
approfittarne.
Duchessa: Pesce pettegolo...
Pesce: Quando arriverà la Regina e ti troverà qui, ti farà prendere dalle sue guardie.
Duchessa: Se non fosse andata via la cuoca, ti farei mettere in pentola.
Alice: Povero pesciolino!...
Duchessa: Non credere al quel pesciaccio. La Regina passerà di qui proprio perché sa che qui ci sono io: la
Duchessa, io sono un personaggio importante, sai!
Pesce: Ma che importante, se la Regina ti ha proibito di guardare persino i suoi fiori!
Duchessa: (urlando) Taci, pesce dispettoso! (Verso Alice) Presto, presto prepariamoci che la Regina sarà qui a
momenti.
Coro delle piante
La Duchessa poverina
Sta aspettando la Regina
Ma non sa cosa gli tocca
Quando l’ora giusta scocca.
Chiusura di scena
SCENA 7 Alice continua a camminare e ad un tratto incontra due strani personaggi.
Alice-Ma che strane piccole creature ,Pinco Panco e Panco Pinco !
Pinco-Se ci credi burattini dovresti pagare per vederci e se ci credi persone viventi dovresti salutarci , questa è
logica.
Alice-Be , piacere di avervi conosciuto .
Panco-Tu fai la conoscenza alla rovescia ?
Pinco-Eh già la prima cosa da fare , facendo conoscenza , è stringersi la mano e dire:
Insieme- Piacere, piacere (Fanno un piccolo balletto ,strattonando Alice)
e poi la presentazione.Questa è educazion!
Alice-Davvero , mi chiamo Alice e sto seguendo il coniglio bianco!
Panco - Oh , andartene non puoi ,sei in visita da noi
Alice-Mi dispiace ma devo andarmene
Pinco-Perché?
Alice-Devo seguire il coniglio bianco!
Panco-Perché?
Alice-Sono curiosa di sapere dove è diretto.
Pinco-Oh ! È curiosa (Sghignazzando)
Insieme - I curiosi finiscono sempre male,
Entrano tre carte cantano Rose rosse per te
1 carta Lo sapevo ,lo sapevo !Dovevamo piantarle rosse non bianche!Lo sapevo,siamo degli incapaci!
2 carta Stai tranquillo ,abbiamo ancora un po’ di tempo ,le tingeremo di rosso.La regina di cuori non se ne
accorgerà , lei non sarà qua prima del tramonto ,calma e serenità.La prossima volta che devi prenderti la pillola
prenditi un Aulin
1 carta Mi taglierà la testa…
2 carta Che grande perdita , ti vuoi stare zitto! Ho bisogno di riflettere , bene mettiamoci al lavoro
3 carta Vado a prendere la vernice rossa!
Torna con la vernice ,
ALICE:Ehm, scusatemi… non volevo disturbare, ma perché dipingete le rose? Sono belle anche bianche…
UNA CARTA:(Guardandosi tra loro)Be’, il fatto è, signorina, che queste rose dovevano essere rosse. Ma siccome
che ci siamo sbagliati e le abbiam piantate bianche, allora adesso ci tocca di farle rosse, perché sennò la Regina…
Colorano e cantano
Alice:
Ma signor Tre vorrei saper
se un buon motivo c'è.
Le carte:
Eh? Oh!
Tre:
Beh, il fatto è, signorina, che abbiam piantato per sbaglio rose bianche e...
Le carte:
C'è la regina che
le vuole rosse, è ver
se lo saprà
a tutti e tre
la testa taglierà
Alice: Oddio!
Le carte:
Per questo noi ci affrettiam
e di rosso le verniciam.
Alice:
Mio Dio!
Rosse le verniciam
Le rosse le pitturiam
Le carte:
Ma non dir mai
che hai visto e sai
non metterci nei guai
ma di rosso le tingerem
Alice:
Sì, rosse le tingerem
Le carte: Né blu, né ner
Alice: Né arcobalen
Tutti: Di rosso le tingerem
Suono della marcia militare
Alice rimane in disparte e osserva i Soldati che entrano a passo di marcia cantando ; i soldati sono carte
da gioco
Noi siamo i soldati di cuori
Noi siamo i soldati di quadri
Noi siamo i soldati di picche
Noi siamo i soldati di fiori
Siamo qui con il
Noi siam qui con la Regina
Noi marciamo e andrem lontano
Sia di sera che di mattina
Ballo delle carte
UNA VOCE:La Regina! LA REGINA!
MUSICA: Inno inglese scenografia trono
Corteo regale avanza: Carte da Gioco che si accodano, Coniglio Bianco, Re e Regina Coniglio , tartaruga ,
carte, , topo , duchessa ,Stregatto bruco. Lepre
-Cinque, Sette e Due si prostrano a terra
LA REGINA:(Squadrando Alice) Questa chi è? Allora, non ce l’hai un nome?
ALICE:(Accennando un inchino) Mi chiamo Alice, signora. Signora Regina. Vostra Maestà Eccellente.
LA REGINA:(Indicando i giardinieri) E quelli lì?
ALICE:Ah, se non lo sa lei…
LA REGINA:(Accorgendosi di una rosa gocciolante) A-ha! È questo che facevate, allora! Oltraggiavate le rose
reali? Guardie! Boia! Decapitateli!
ALICE:Ma Madama Regina! Vostra Magnificenza! Loro volevano solo…
LA REGINA:Chiudi la bocca, tu! (Addolcendo il tono della voce) Piuttosto dimmi, carina: sai giocare a croquet?
ALICE:Be’… sì, Vostra Imperialità. Però volevo dire che…
LA REGINA:Si dia inizio alla partita, or dunque., tutti ai loro posti!
Chiusura di scena
SCENA 8
Si dispongono come se giocassero a croquet. Scattando al comando, le carte si mettono a correre
all’impazzata in ogni direzione
La Regina viene imitata da tutti i concorrenti, senza alcun ordine.
Se la sovrana non riusciva a segnare un punto gridava un isterico “Tagliategli la testa!” o un furibondo
“Decapitatelo!”, in base all’ispirazione del momento.
LA REGINA:(Rivolta ad Alice) Non sei molto brava, sai.
ALICE:Veramente, nessuno è bravo a giocare in questo modo assurdo!
LA REGINA:Insomma, io mi annoio ed è tutta colpa tua. Anzi, sai che ti dico? La partita è finita. Ti porto dalla
Tartaruga Tarocca.
IL RE:Tutti via! Tutti via!
ALICE:Una Tartaruga?
LA REGINA:Tarocca. Se non sai chi è, lo saprai tra poco.
ALICE:Perché è triste?
TARTARUGA TAROCCA:Un tempo… sigh… io ero una Tartaruga Autentica…
(Lunga pausa, dopo sospiri affranti, la tartaruga riprende il racconto)
Quand’ero piccola andavo a scuola nel mare. Il mio maestro era una vecchia tartaruga… lo chiamavano
Testuggine…
ALICE : Perché Testuggine, se era una Tartaruga?
TARTARUGA TAROCCA:Perché educava le nostre teste, naturalmente.
ALICE:Scusi.
TARTARUGA TAROCCA:Dicevo: Andavo a scuola nel mare e facevo lezione di giorno. Di giorno, capisci?!
ALICE:Be’, anch’io vado a lezione di giorno, di notte dormo.
TARTARUGA TAROCCA: Ah… ma studi anche materie facoltative?
ALICE:Sì. Francese e musica.
TARTARUGA TAROCCA:E lavanderia? Ce l’hai, lavanderia?
ALICE:Lavanderia no.
TARTARUGA TAROCCA:Ecco, lo sapevo. Allora la tua non è una scuola molto buona, sai? Invece nella nostra si
studiava.
ALICE:Ma se viveva nel mare, non aveva bisogno della lavanderia.
TARTARUGA TAROCCA:Oh, cosa vuoi saperne tu! E comunque, io non potevo permettermi di seguire anche quel
corso. Ho studiato solo il corso base, capisci? Il corso base! Se ci ripenso… ohimè!
ALICE:Che corso era?
TARTARUGA TAROCCA:Linguine e linguacce, ovviamente. Il solito. Poi le varie branche della Matematica:
sofferenza contabile, supplizio moltiplicato, addizioni di dolore, le strabruttine…
ALICE: Strabruttine?
TARTARUGA TAROCCA:Come le tabelline, ma più brutte. Non dirmi che non le hai mai imparate,le sanno anche i
gamberetti.poi Merluzzologia (antica e moderna),tuffologia e strisciamento.Il professore di strascicamento era
un lumacone di mare e insegnava anche sbaciucchio cronico ,appiccica zia e attorciamento di guscio
Alice mamma mia …e com’era?
Tartaruga. Cosa?
Alice Attorrcigl…attorc…insomma , quella materia lì
TARTARUGA TAROCCA:be..ora come ora non saprei darti una dimostrazione pratica sono fuori esercizio
capisci, dopo tanti anni !
(Improvvisamente si sente suono di tromba e il coniglio grida)
IL PROCESSO! INIZIA IL PROCESSO!
ALICE:Quale processo?
TARTARUGA TAROCCA:(Colpendo Alice con il carapace) Forza, sbrigati
Scena 9 chiusa
Personaggi: Alice, Re (giudice), la Regina, il Coniglio Bianco (Cancelliere), il Fante di Cuori (Imputato ),
guardie Carte da Gioco Francesco Enrico giuseppe) (Giurati (,Tartaruga Tarocca , , lepre, duchessa
stregatto topo), Cappellaio Matto (primo testimone)
Scenografia: poltrone (sedie) per Re e Regina, tromba e pergamena per il Coniglio
SIPARIO APERTO
Alice assiste da spettatrice accanto alla giuria
Entra in scena il Cappellaio Matto con una tazza di tè e una fetta di pane imburrato nelle mani
Dall’agitazione, il Cappellaio addenta la tazza di tè al posto del pane
La Regina continua a fissare il Cappellaio
Il Cappellaio s’inginocchia ai piedi della Regina
Il Cappellaio scappa via perdendo il cappello
Il Re riprende a parlare indicando un appunto appena scritto sul suo taccuino
Tutti guardano verso Alice
Le Carte si avventano su Alice
BIANCONIGLIO Sua realtà altezzosa, sssua graziosità, sua magnificenza, sua maestà imperialissima , la
regina di cuori !LA REGINA ENTRA TUTTI GRIDANO EVVIVA
RE (ENTRA E FA SEGNO DI PRESENTARLO ) Nocche’ il re !!!
RE EVVIVA !!
REGINA ( LO GUARDA MALE POI VEDE UNA ROSA BIANCA E SALE SUL PALCO...) Chi ha dato vernice qua
????
( GRIDANDO ) chi ha dato vernice quaaaaaaa!!!!!!!! Chi ha osato le mie rose profanar, qualcuno la
pagheraaaaaa, la testa perderàààà.
CARTA 1 Oh ,no maestade , vi prego le colpe sono sue..
CARTA 2. Maestà dice solo delle bugie, son sue non mie le colpe !
CARTA 3 No sue !
( LITIGANO SCARICANDOSI LA COLPA , LA REGINA GIA' ARRABBIATA DIVENTA FURIOSA )
REGINA Basta così, tagliateli la testa a tutti e tre !!!!
TUTTI Evviva, evviva la regina!!!!!
REGINA ( CONTENTA CHE LA FOLLA LA ADORA )
( LE ALTRE CARTE SALGONO SUL PALCO PRENDONO LE CARTE CONDANNATE E LE PORTANO VIA
La regina si schiarisce la gola e poi parla.
REGINA Amici, cittadini, sudditi del regno, come nascondere la tristezza che pervade il mio animo, in questo
giorno solenne in cui vengo chiamata ad assumere l'onore di governare il paese delle meraviglie …. (Alzando il
tono di voce minaccioso)guai a chi oserà ancora rimpiangere o soltanto parlare della vecchia regina bianca !!!Gli
sarà tagliata la testa, si coprirà tutto di rosso, siiii, rosso vermiglio, rosso amaranto, rosso Pompei, rosso
bordeaux, ma l'importante che sia ROSSO !!
E adesso si dia inizio al processo.
CONIGLIO BIANCO:(Suonando la tromba) Silenzio in aula! Ha inizio il processo
IL RE:Cancelliere, legga l’accusa. E cominci dal principio. Poi, quando arriva alla fine, si fermi.
Coniglio: Udite, udite
Dinanzi alle maestà sovrane
Sarà celebrato un processo
Chi ha sbagliato pagherà
Chi non ha sbagliato è bravo.
Re: Usciere leggete il capo d’accusa.
Coniglio: “La Regina di Cuori
un dì d’estate le crostatine volle fare
il fante di cuori gran furfante
di nascosto le torte volle mangiare
Regina -Soldato vai a prendere il primo che trovi per strada e portalo qui!
Il soldato esce.Rientra dopo un attimo con il Dronte. Alice si alza.
Dronte. Che volete da me? Lasciatemi in pace!
Alice. Caro Dronte!
Dronte. Alice, amica mia!
Regina. Dronte, sarai l’avvocato di Alice altrimenti ti taglierò la testa.
Dronte (spaventato). Va bene.
Il Bianconiglio prende una parrucca bianca come la sua e la mette sulla testa di Dronte.
Regina. Parla, Dronte!
Alice. Ma lui non sa niente...
Regina. Silenzio in sala. Parla!
Dronte (balbettando). Lei è senza alcun dubbio... cccolpevole di... tutto ciò di cui è accusata. Ma... lei
sinceramente ammette... le proprie colpe. Per favore, vostro... onore, (si corregge) vostra Maestà... vi chiedo di
lasciarla pentire e di essere liberata in questa sede.
Alice (indignata). No, io non sono d’accordo con l’avvocato.
(Al Dronte.) Dronte caro ti ringrazio.
(Alla Regina.) Sua Maestà, non ho bisogno di un avvocato. Lasciatelo libero.
Regina. Non ti capisco: lo vuoi un avvocato o non lo vuoi? ...Va bene. Sparisci Dronte.
Re: Giurati, comunicate il vostro verdetto!
Coniglio: Non ancora, non ancora! Vi sono molte cose da fare prima!
Regina: Chiamate il primo testimone.
Coniglio: Primo testimone, il Cappellaio.
CAPPELLAIO MATTO:(Con fare cerimonioso)Mi scusino le Loro Altezze, ma stavo facendo merenda quando mi
hanno convocato qui.
LA REGINA:(fissando il Cappellaio) Non ci siamo già visti, noi due?
CAPPELLAIO MATTO:(Impallidendo) N-n-noi due, Eccellenza? Oh, no no no no, non credo proprio, credo
proprio di no…
ALICE:(Gemendo) Oh no, di nuovo!
LA REGINA:(Illuminata finalmente) Portatemi l’elenco dei cantanti che si sono esibiti all’ultimo Sanremo!
CAPPELLAIO MATTO:Vi prego, Maestà! Sono solo un pover’uomo che beveva il suo tè… e magari canticchiava,
ogni tanto, ma comunque con grazia…
LA REGINA:TAGLIATEGLI LA TESTA!
IL RE:Ebbene, invito la giuria a stilare il verdetto!
CONIGLIO BIANCO:(Spazientito) Santi numi, Maestà, oggi non ne indovinate una! Bisogna ancora interrogare il
testimone chiave!
IL RE:Ah sì? Oh, be’, allora, se è proprio necessario…
CONIGLIO BIANCO:La Corte chiama a testimoniare… ALICE!
ALICE:Presente! (Facendo cadere, muovendosi, tutti i giurati)… Ops, scusatemi! (Si inchina e fa altri danni).
“Meglio se sto ferma” pensa.
IL RE:(Imbarazzato) Ehm, allora signorina, signora… cosa ci può …cosa ci può dire di questa disgraziata
faccenda?
Alice È tutta inventata!
Si sente un po’ di vocio dei presenti.
IL RE:Ordine! Ordine! Signori giurati, procedete con il verdetto!
LA REGINA:(Seccata di non aver fatto rotolare nessuna testa ancora) La condanna prima, il verdetto poi, mio
caro.
Guardie! Tagliatele la testa!
ALICE:Lasciatemi stare! Siete solo uno stupido mazzo di carte! Lasciatemi, ho detto!
UNA VOCE LONTANA:Alice!
UNA VOCE LONTANA:Alice!
SI CHIUDE IL SIPARIO si spengono le luci quando si riaccendono scenografia n 1
Scena 10
EPILOGO
Personaggi: Alice e la sorella
SI RIACCENDONO LE LUCI – I PERSONAGGI DAVANTI AL SIPARIO CHIUSO
Mentre aiuta Alice a rialzarsi
LA SORELLA: Svegliati, Alice! Alice!
ALICE:(Meravigliata) Ohh…
LA SORELLA:Hai dormito, piccola.
ALICE:(Confusa) Ho fatto un sogno! Ma un sogno così strano! C’era un Bruco e c’era un Coniglio con l’orologio e
una Regina e un Cappellaio e poi correvo e diventavo grandissima e piccolissima e…
LA SORELLA:È stato un sogno tanto curioso, cara, devo ammetterlo. Ma, adesso, va’ a casa che è tardi.
Alice si spolvera la gonna e corre via, saltellando alla luce del tramonto.
La sorella, invece, rimane lì ancora un poco, Rimane lì a pensare ,poi si alza e dice:
Tenera e dolce Alice, la tua luminosa curiosità non si spegnerà mai, ne sono certa, neppure quando, un giorno,
diventerai grande.
(Rivolta al pubblico )
E voi cari spettatori non temete i sogni dei vostri bambini, non permettete che smettano di inseguire il loro
Coniglio Bianco, che continuino a viaggiare nei Paesi delle Meraviglie, abitati da bizzarri personaggi ‘senza
senso’, come questi .

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