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Aurora Benni
che il contrario. Io la penso in questo modo. Tu Ma soprattutto, eri quel ragazzo con quell’aria
sei uno di quelli che hanno forgiato il bambino sempre distratta che ci ha accolto in modo cor-
che ero. Per te, senza dubbio, devo essere stato diale con quegli abiti troppo grandi, al labora-
solo un bambino come gli altri, anche se ero torio di cucito di Iole, tua sposa, e nella vostra
quello della tua cara cugina Aurora Benni, ma casa di campagna « La Pilla » di Monzuno nel Remy Elkoubi cugino di Iole e Paolo
per me tu eri sopratutto uno strano cugino. mezzo delle colline di Bologna.
In effetti è vero che ci siamo frequentati poco. Appena mi hai aperto la porta ho ritrovato
Tu eri un adulto così diverso da quelli che co- quel sorriso così grande che ti tagliava la faccia
noscevo. Originale, speciale, si è così, tanto in due con quell’aria semi-ironica di chi non
speciale. si prende troppo sul serio, ed eri così dolce e
Erede di una fabbrica di fuochi di artificio, che felice di vedermi. I tuoi occhi ridenti e gioiosi
dopo la vendita è esplosa, sei diventato un pit- che sapevano godere ogni goccia di vita, ogni
tore riconosciuto, ma anche uno scrittore, un incontro come un dono. Ma soprattutto non si Valeria Bonazzi, Cugina di Iole (Iolanda)
e Paolo
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sentiva , a casa tua, alcun desiderio di afferra- ganza che la rendevano regina con quasi nien-
re l’altro con trasporto, una sorta di distacco te addosso.
dell’anima, eppure quando siamo arrivati ci Ricordo il vostro appartamento in quel palaz-
hai baciati e abbracciati con affetto. zo nel centro di Bologna, dove l’atmosfera era
Per il bambino che ero , ho visto questo strano minimalista, un bellissimo divano in pelle nera
ragazzo che sembrava non lavorare, che non di Cassina e nient’altro nel mezzo di una stan-
aveva bisogni materiali, non vendeva i suoi za pavimentata decorata con uno specchio che
dipinti nonostante la sua grande reputazione, rifletteva i visitatori.
Rosa Anna e suo marito Carlo e non veniva pagato per i suoi bellissimi bu- Ricordo il tuo passo ondeggiante, come un
Bonazzi
rattini. E’ sicuro che la società dei consumi ha orso felice di tutto il miele che la provvidenza
avuto poca influenza su di te in un momento in aveva messo a sua disposizione.
cui eri all’apice. Ricordo tutto ciò che ho pensato e che non ti
Anticonformista, ai miei occhi eri un vero ar- ho mai detto, e che dobbiamo parlare da vivi
tista. finché siamo in tempo.
Sono stato anche affascinato dai tuoi dipinti REMY ELKOUBI 29 Agosto 2015
che non ho capito, Questi quadri astratti che
ancora posseggo, mi hanno posto così giovane
la questione dell’arte.
E c’erano anche quei libri che hai scritto, uno
Da sinistra Iolanda (Iole) Minarini Pa- dei quali mi ha seguito per tutta la vita e anco-
sotto, Marietta Sfriso (la mamma di Pa-
sotto) e Thea Tenenbaum, La Pilla 1987 ra adorna la mia biblioteca. Questo libro che
io non ho mai letto, dove tutto sembrava rias-
sunto nel suo titolo spaventoso « ENDURA ».
Forse inconsciamente ho avuto l’intuizione che
avrei avuto una buona dose di difficoltà nella
mia vita futura.
Ricordo la mia ultima visita alla Pilla, dovevo
avere 26/27 anni forse, quel giorno il mio cane
La Pilla, abitazione-studio in costruzio-
aveva divorato una delle tue galline sul campo. ne, sullo sfondo lo storico studio venduto
nell’anno 1987
Non ti avevo mai svelato questo crimine cani-
no! Ricordo il profumo dei tessuti appena ta-
gliati nel laboratorio della tua Iole.
Iolanda (Iole) Minarini La cucina Paolo Pa-
Pasotto, la moglie di Pa- sotto insieme a Thea Ricordo la sua gentilezza, il suo aspetto mali-
olo 1987, La Pilla Tenenbaum 1987, La
Pilla zioso, la sua voce così particolare, la sua ele-
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subito della casa e di Paolo, e lui di noi. De- ne!’ che era un caffé molto lungo perche il caffé
ciso velocemente, abbiamo comprato e siamo forte era gia stato bevuto a colazione. Le estati
partiti. In quella maniera, Paolo e Iole sono erano piene di tanti piccoli momenti dove ci
rimasti padroni della casa per un altro anno, sentivamo molto vicini.
intanto che progettavano e costruivano la nuo- Per quelli della zona noi eravamo “gli Ameri-
va casina. cani” e Paolo e Iole erano “I Pittori”, anche se
Quando siamo tornati a Giugno con i bimbi Lele era di Casalecchio e la Iole era una sarta
per i nostri tre mesi estivi, la nuova casa era di alta moda. Paolo pero` era un vero pittore
finita e noi siamo entrati nella Pilla e nella loro che lavorava nel suo studio giu’ a Bologna dove
vita. Abbiamo fatto assieme l’orto che Paolo siamo andati a trovarlo alcune volte. Lui non
piantava ogni anno in primavera e noi lo cura- dipingeva alla Pilla e la sua vacanza era stare
vamo d’estate. nella natura e pensare. I suoi pensieri piu pro-
I nostri due figli, Emiliano e Gelsomina, anda- fondi erano sempre dedicati all’umanita’. Noi
vano a una scuola Steineriana a Boulder, Co- ci sentiamo ancora tanto fortunati di essere ri-
lorado e Paolo seguiva e scriveva di antropo- usciti a trascorscorere insieme tutto quel tem-
sofia da molto tempo. Cosi’, ogni giorno dopo po condividendo quella parte della sua vita.
pranzo, mentre i bimbi facevano il pisolino, ci Pero` Paolo non aveva degli attacamenti sen-
trovavamo sotto l’ombra delle querce a legge- timentali alle cose materiali. Dopo che ci ha
re i libri di Steiner. Paolo era il maestro e noi venduto La Pilla, non e` mai piu voluto entra-
gli studenti. Quelle erano le estati che non di- re nella casa, gia parte del passato. Quando è
menticheremo mai, fatte di amicizia, di cultura stato il momento di vendere la sua casina, ha
e di buon cibo. Paolo era un cuoco splendido, venduto anche l’automobile e non e’ piu tor-
senza ricette, usando tutto quello che trovava nato. Ci sentivamo al telefono ogni tanto, ma
al momento dal frutteto che aveva piantato e il rapporto intimo che avevamo, tristemente,
dall’orto che aveva creato. finito come l’estate.
Thea Tenenbaum e Raffaele (Lele) Malferrari
Tutto quello che Paolo toccava veniva trasfor- Thea Tenenbaum
mato dalle sue mani con dita affusolate in un’o- Raffaele (Lele) Malferrari
pera d’arte. Poteva essere una staccionata o
una macchina per schiacciare le nocciole o del-
le panchine di legno, fino a l’indimenticabile
marmellata di fico caramellato o al tortellaccio
enorme che copriva tutto un piatto. Mi ricor-
dero’ sempre alle 10 della mattina l’urlo dalla
sua finestra: “Lele, vieni a farti uno sciacquo-
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Abitazioni e studi di Paolo Pasotto
Abitazione di Pasotto in centro a Bologna Via Residenza di Pasotto in via Morandi, 4 (Bologna) negli anni ‘00 Istituto S.Anna di Bologna ultima dimora di Paolo Pasotto fino
S.Isaia, 6/2 al 2015
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Il Primo Studio (dal 1958) di Paolo Pasotto presso i frati di Lo storico studio (dal 1961 fino all’inizio degli anni La Pilla di Monzuno, studio e residenza estiva cinquecentesca
S.Giuseppe a porta Saragozza, Bologna 2000) di Via Drapperie, 6 in centro a Bologna acquistata nel 1963 da Paolo Pasotto sulle colline bolognesi
La Pilla di Monzuno, studio e residenza estiva La Pilla di Monzuno, secondo studio e residenza esti- L’entrata dell’ultimo studio di Paolo Pasotto
va, restaurata negli anni 1987 da Paolo Pasotto sulle in via Jacopo di Paolo Bologna
colline bolognesi
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Collezione privata Bonazzi ed Elkoubi
FA.P001T 1961 Olio su tela 65x91 cm FA.P007T fine anni ‘60 Olio su tela
collezione Remy Elkoubi 59x73 cm Collezione Valeria Bonazzi
FA.P004T Anni ‘60 Olio su tela 55x58
cm Collezione Valeria Bonazzi
Cartella Personale di Marietta Sfriso, madre di Paolo Pasotto Cartella Personale di Marietta Sfriso, madre di Paolo Pasotto
Cartella Personale di Marietta Sfriso,comunione, madre di Paolo Pasotto Cartella Personale di Marietta Sfriso, madre di Paolo Pasotto
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Cartella Personale di Marietta Sfriso, madre di Paolo Pasotto L’Avanti domenica 11 marzo 1973 articolo sulla rassegna della sartoria a
Sanremo con la partecipazione di Iole Minarini Pasotto
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Documenti storici
24 luglio 1962 lettera di Adolf D. Klarmann per l’opera “Paseo del sol” di Pasotto
Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto di Storia dell’Arte, Fondo Cardazzo.
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Lista delle opere per la mostra collettiva numero 536 del Cavallino di Venezia Agosto 1962.
Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto di Storia dell’Arte, Fondo Cardazzo.
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Inizio del 1963 lettera a Cardazzo con invio foto per presentazione mostra
Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto di Storia dell’Arte, Fondo Cardazzo.
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Foto per il catalogo della mostra del 1963 alla galleria del Cavallino inviata a Cardazzo
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Lista delle opere per la mostra personale numero 554 del Cavallino di Venezia marzo 1963
Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto di Storia dell’Arte, Fondo Cardazzo.
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Opera del 1963 Collezione André Breton (Archivio storico personale di Paolo Pasotto)
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