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I social media in Cina all’emergenza Coronavirus

Dallo scoppio del coronavirus in Cina all’inizio gennaio, tre piattaforme social sono più

attive in questa emergenza: Weibo, Wechat e Tiktok.

 Weibo

Weibo è un social network simile a Twitter. È stata la piattaforma per informarsi il più

presto possibile grazie al suo meccanismo: ha un ranking di 50 tendenze di argomenti

che si aggiorna ogni minuto secondo il numero di commenti e repost. I dati rivelano che

durante la pandemia, il numero di utenti attivi su Weibo è cresciuto più di 40% rispetto

al solito. Proprio dovuto al tasso alto di partecipazione, l’inefficacia di alcune

amministrazioni locali e la corruzione della Croce Rossa cinese sono messi alla luce.

L’interrogazione della massa ha spinto fortemente l’effettuare di lavoro e la trasparenza

delle informazioni di donazione.

A parte della funzione di supervisione che assume, Weibo serve anche come una

piattaforma che promuove la solidarietà: la costruzione del nuovo ospedale di Wuhan è

messa in diretta streaming 24 ore su Weibo e c’erano 40 milioni utenti che guardavano e

scrivevano innumerevoli commenti per tirare su il morale. Scherzavano stessi come

“sorveglianti ai lavori nel cloud” e hanno inventato persino i soprannomi per le

macchine che lavoravano giorno e notte nel cantiere, c’era un pizzico di umorismo per

addolcire il pesante clima attuale nei tempi difficili.

Inoltre, Weibo ha introdotto la possibilità di fare donazioni e ha sviluppato un canale per

17 mila di medici volontari che offrivano la visita online gratuitamente per chi ne aveva

il bisogno.

 Wechat
Wechat è l’app di messagistica istantanea più usata in Cina, con 1.1 bilione di utenti.

Avendo questo vantaggio, Wechat ha collaborato col governo e ha sviluppato “Codice di

Salute”, un codice QR che serve a raccoglie le informazioni della quarantena personale e

gli spostamenti. È obbligatorio mostrarlo per spostarsi o entrare nei luoghi pubblici.

Ormai l’uso del codice ha coperto 800 milioni della popolazione e ha funzionato molto

come una contromisura efficace per mettere sotto controllo la trasmissione della

pandemia.

Su Wechat tante storie pesanti sono pubblicate ogni giorno e c’era una da ricordare di

particolare: a 7 febbraio, quasi tutti stavano piangendo per la morte di Li Wenliang, uno

dei primi medici che ha dato l’allarme sul virus a dicembre ed è morto per le

complicazioni dell’infezione. La gente stava chiedendo la giustizia per il suo coraggio di

dire la verità perché all’inizio era ammonito dalla polizia per “la diffusione di fake

news”. Proprio dopo questo “funerale di Stato” su Wechat, il governo centrale ha svolto

un’inchiesta e l’ha dichiarato martire ed eroe nazionale. La giustizia è arrivata alla fine

grazie alla petizione di mille milioni di persone che ha fatto abbastanza influenza sul

social.

Su Wechat si informa anche molto grazie ai contenuti di qualità pubblicati dagli account

sottoscriti/abbonati(?). C’è un account più seguito nell’ambito salute che pubblica gli

aggiornamenti della pandemia e diffonde le conoscenze del virus e come proteggersi.

Aggiornarsi è divento un’abitudine quotidiana per la gente che resta a casa.

 Tiktok

Tiktok è una piattaforma di video brevi, molto diffusa in tutta la Cina dalle città grandi

alle campagne lontane. Video correlati ai medici o infermieri e alla gente comune che

faceva donazioni sono seguiti tantissimo. Su Tiktok sono sviluppate due canali speciali
Battere (Battiamo)(?) La Pandemia e Forza Wuhan, ha anche introdotto lo streaming del

canale nazionale di Telegiornale (CCTV 13) per informare. Inoltre, per divertire la gente

che resta a casa, Tiktok ha offerto gratuitamente una centinaia di film classici e un film

nuovo che dovrebbe essere lanciato in cinema durante questo capodanno cinese.

I social media in un certo senso hanno funzionato tanto quanto gli ospedali in questa

battaglia sanitaria contro il coronavirus, perché hanno reso la genta a capire di

comportarsi con responsabilità. In un altro senso, ci ha portato tanti momenti di

commozione e ci dato coraggio e speranza e così viviamo meglio in questi tempi difficili.

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