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Sono di nuovo in possesso delle mie facoltà mentali, ma ormai il

mondo è morto. La Miskatonic è in fiamme. I dormitori, le aule,


gli annessi, la Carter Hall… tutto distrutto. Gli Shantak mettono
a sacco il palazzo Locksley. Solo la biblioteca è ancora in piedi,
sicuramente solo grazie al Segno degli Antichi che Wilmarth
fece incastonare nel pavimento dell’atrio. I Ghoul, però, hanno
abbattuto le porte e stanno portando via i libri e le pergamene
la cui raccolta ha richiesto immense fatiche! A quale empio
padrone vadano poi a consegnarli, questo lo ignoro. Mi trovo
nell’attico, con tre pistole cariche posate per terra al mio fianco.
Aspetto solo che la botola si spalanchi e appaiano quegli orrendi
volti canini. E non so cosa temere di più: che mi sbranino o che mi
gettino le braccia al collo, accogliendomi come fossi uno dei loro.
Strisciando dalla finestra, riesco a vedere Garrison Street. Il
selciato insanguinato è coperto di mucchi di cadaveri dilaniati
e putrefatti. Di quando in quando una figura pallida e ricurva
si avvicina a un cumulo per rosicchiare un piede o succhiare
gentilmente un occhio colloso dall’orbita di un teschio. I Ghoul
qualche volta alzano il grugno al cielo e si mettono a ululare. Nelle
loro grida becere intuisco una nota di tristezza. Loro sanno che
il mondo è finito e che l’attuale abbondanza di cadaveri freschi è
solo l’ultima cena prima dell’incombente carestia.
Il sole è rimasto oscurato per giorni. Dappertutto un fumo acre
e nero copre il paesaggio come un lenzuolo funebre. Su tutta
la costa orientale il vento trascina le ceneri degli incendi che
hanno distrutto New York, Boston e Philadelphia, che precipitano
al suolo come nero nevischio. Di quando in quando tremendi
temporali scuotono la terra. I chicchi di grandine, grossi come
dita, sono striati dal rosso del sangue.

135 Documento 8
Sento i Ghoul muoversi là sotto. Credo mi abbiano fiutato. Forse
ho ancora il tempo di rimuginare sugli errori del passato. Se
guardo indietro, riesco a vedere chiaramente le piste abbandonate
troppo in fretta, gli indizi trascurati. Sono certo che ci sia
stato un mistero, una trama, risolvendo il quale avremmo potuto
impedire che la Terra precipitasse nel caos. Un unico filo della
ragnatela che, una volta spezzato, avrebbe fatto restare i Grandi
Antichi nei loro sepolcri, nelle loro prigioni.
Era forse la Loggia del Rito del Cerchio? Quel commento che Jonas
Stockton fece intorno al falò, la Vigilia di Ognissanti, implicava che
sapesse più di quanto lasciasse trapelare. Rice pensava che fosse
dei nostri ma, in tal caso, perché non tentò di avvicinarlo? I riti
della Loggia, a quanto pare, derivano dai Misteri Eleusini. Ma se si
doveva prestare fede a quell’informatore febbricitante – anche se
sapevamo bene che era un eroinomane, e anche se sapevamo bene
c’era stata quella diagnosi di Sisifo sifilide terziaria – ah, se solo
gli avessimo dato fiducia! Ora che le navi spaziali
da Yuggoth sfrecciano indisturbate
nei nostri cieli, i suoi deliri sul clangore

degli artigli fungoidali sembrano


pronostici anche troppo azzeccati! E perché
quel Ghoul dal corpo mezzo sciolto, mentre
metteva a sacco gli scaffali, si è fermato a
guardare con evidente nostalgia quella copia de
“L’Usignolo”? Forse solo a causa della cruda illustrazione riprodotta
sulla copertina ciclostilata? Così, a una rapida occhiata, mi sembra di
avervi visto un corvo e un teschio. Magari l’immagine del teschio ha solo
solleticato i suoi appetiti cannibali. Eppure quella rivista amatoriale, per
un motivo o per l’altro, era nella nostra collezione… Mi pare che fosse
Rice, oppure fu Morgan? – – a trovarla interessante. Ma perché?
Certe parole e certe frasi nelle poesie che pubblicava, sì. Ma
c’era anche altro. L’editore, era lui a far nascere dei
sospetti. — Qualunque sia la risposta, ormai è
inaccessibile, e i nostri fascicoli laceri vengono
portati via dal vento, tra turbini color cenere.

Documento 8 136
Cos’altro avrei potuto scoprire? Quei contadini,
i Sutton. Dove vivevano… nei dintorni del Lago
Pearce? O vicino a Stow? O era Centerbridge?
Ricordo solo che si accennava a una chiesetta
muffita. Morgan credeva che fossero gente
corrotta, adoratori dei Grandi Antichi; Rice,
invece, sosteneva che erano solo dei poveri
campagnoli idioti. Le nostre risorse erano limitate
e non li ritenemmo pericolosi a sufficienza per
approfondire. Ma in fondo è proprio nei recessi
più reclusi e dimenticati del mondo che crescono
le escrescenze più putride…
Il dr. George Belling. L’odore di cloroformio che
lo seguiva ovunque. Le sue maligne insinuazioni.
I suoi viaggi in Asia. Di molti si sussurra che
abbiano camminato sull’Altipiano di Leng, ma lui
aveva in più quella foto sulla scrivania – prima che
la nascondesse con maleducazione alla mia vista,
quando si accorse che la osservavo.
Alfie Pivar, il fenomeno da baraccone. Sicuramente
il sangue di pesce che gli scorreva nelle vene era
quello della stirpe di Dagon. Il serbatoio della mia
auto fu sabotato proprio quella notte. Riesco quasi
a immaginarlo, aggrappato sotto il telaio, in attesa
dell’occasione propizia per farmi fuori. Si infuriò
visibilmente quando feci delle insinuazioni sulla
ragazza scomparsa. Mi aspettavo quasi di vedere le
branchie fremergli sul collo.
Il detective, Cliff McGrail. Non era certo il tipo da
mettersi a fare il girotondo, ululando i nomi di
divinità sconosciute, ma si impegnò a fondo per
ostacolare la nostra caccia allo Specchio Versatile.
Se solo fossimo stati più aggressivi e risoluti, e
ci fossimo fatti rivelare il nome del suo cliente,
avremmo potuto fare piena luce sui circoli
esoterici dell’elite cittadina e…
Mentre correvo a rifugiarmi in questo solaio pieno
di ragnatele, ebbi il tempo di afferrare solo un
unico prezioso volume dalla nostra inestimabile
collezione. Abbandonai ai Ghoul il Necronomicon, il
von Junzt, i Prodigi Taumaturgici… Come predisse
Claudia, la zingara, nel leggermi le carte, adesso
avevo veramente le lacrime in mano. Il simbolo
è proprio come viene descritto. Lo vedo anche
quando chiudo gli occhi, una sagoma verde stagliata
nelle tenebre, impressa nella retina. È perché
l’incantesimo è stato ormai lanciato che il tempo
comincia a ripiegarsi su se stesso?

137 Documento 8
Re. Il fatto che avessi
I Ghoul si tenevano a distanza, timorosi. Io ero il loro
non li aveva affatto
ucciso i primi tre che si erano affacciati dalla botola
sovran o, ne avevo tutto il diritto. Mi hanno
disturbati. Dopotutto, come loro
vie di Arkha m, osann ando il mio nome insiem e a quello di
trascinato per le di mosche
age! Nubi soffoc anti
Mordiggian, il Dio degli Ossari. Armitage! Armit gelatinosi
ri tappez zavano le strad e. Esseri
oscuravano l’aria. Brani di cadave le in modo
hiando
pulsavano nei cieli. Calavano sugli edifici in fiamme, risucc
simili a polipi non
famelico. I Ghoul sibilavano e le minacciavano, ma le entità
se ne curavano.
qualcosa di familiare,
Il Ghoul che mi sosteneva per le spalle tremanti aveva
distor ti del muso canino . Le ciocch e di capelli
nonostante i tratti
bianchi e la cicatr ice frastagliata sul
naso mi ricordavano in modo
inconfondibile lo sfortunato
antropologo Henry
Russell. Mi tornava in
mente la discussione
che ebbi con lui a
proposito delle
tribù primitive
che aveva studiato
nel cuore delle
foreste pluviali
dell’Amazzonia e
della Birmania.
Ne parlava
con convinta
ammirazione.
Quando non
fui più capace
di trattenermi
e rimarcai la loro
degenerazione, divenne
sempre più freddo e distaccato,
a fondo ma ormai
cambiando argomento. Pregai Freeborn di sondarlo più
E ora non riuscivo a fare
Russell era già partito per un’altra spedizione.
ze nei tratt i distor ti e bizzar ri di questo
a meno di coglierne le fattez sa in modo
o notò il mio sguard o indaga tore e gracch iò qualco
Ghoul. Il mostr dolore.
gli causas se un gran
esitante, come se esprimersi in lingua umana contin uò a
capire le parole che diceva , ma il Ghoul
All’inizio non riuscivo a
ripeterle fin quando le intesi: “È arrivato il Salvato re!”
nascoste le mie parole
“Russell?” sussurrai, nel ridicolo tentativo di tenere
al resto della mostruosa folla. “Henry Russell?”
“Gloria incomparabile!”
udito anni prima
La sua voce, per quanto alterata, era la stessa che avevo
nell’atrio della facolt à. “Russe ll, siete voi, vero?”
ente le aveva
“Richiamo del sangue! Metamorfosi!” E, anche se apparentem
pretai queste parole come una rispos ta affermativa.
scelte a caso, inter
“Che è successo? Come vi siete trasformato?”
un sentiero
“Pnakotus! Mnar! Tawil At-’Umr!”, abbaiò. Immaginai allora
a in un tunne l teneb roso, e sentii di nuovo
sperduto nella giungla, la disces
del sangue e della carne umana cruda .
in bocca il gusto

139 Documento 9
Russell e gli altri mi portarono dinnanzi al tribunale,
con il portico disfatto e le colonne abbattute. Saltando
sui gradini spezzati, mi condussero nel vestibolo e
da qui giù lungo una scala la cui presenza non avevo
mai notato prima. Mi venne in mente che forse stavo
sognando, perché nei sogni le strutture architettoniche
familiari spesso appaiono in modo alterato e distorto.
Tuttavia avevo la pelle accapponata dal freddo e sentivo
molto chiaramente la pressione delle mani artigliate
dei miei sudditi, che mi trascinavano sempre più in
basso. Poi, quando la scala sfociò in una serie di corridoi
contorti e le mura di mattoni furono sostituite da
pareti di arenaria color giada, mi resi conto di quel che
era accaduto. Stavo sognando, è vero, ma ero ben desto,
e i Ghoul mi stavano conducendo nei Reami del Sogno.
L’apocalisse aveva abbattuto le barriere che li separano dal
mondo della veglia.
Fui condotto in un salone ottagonale illuminato da un
fuoco violetto. Lì fui deposto su un trono intagliato nelle
ossa metalliche di una bestia sconosciuta. Una femmina
di Ghoul, grassa in modo grottesco, mi porse un vassoio
dorato, stracolmo di chicchi d’uva e dita amputate. Presi
con circospezione alcuni acini e li portai alla bocca
affamata, cercando di non badare alle macchie di sangue
sulla lucida buccia. Qualcuno mi pose una corona in testa.
I Ghoul mi si accalcavano intorno, in un cerchio sempre
più stretto, e ringhiavano l’un l’altro come cani randagi
in calore. Un mostro corpulento si fece strada nella
ressa, sostenendo tra le braccia uno scrigno di cristallo
trasparente. Lo scrigno mi fu presentato come se fosse
un elemento dei miei paramenti sovrani. Attraverso le
pareti trasparenti dello scrigno riuscivo a vedere una
serie di volti umani, scorticati e conservati con cura, come
fossero maschere. Li riconobbi tutti, o per conoscenza
personale o per averne viste le foto nei fascicoli del
nostro archivio. L’investigatore [nome cancellato] con i
tratti congelati in un’espressione di sorpresa; la mascella
volitiva dello sceriffo Elisha Culberson, con le orbite
vuote e ormai prive dell’astuto sguardo rurale. Accanto
a lui, la faccia spiaccicata del vagabondo Isaiah Havens, nel
quale Wilmarth aveva riconosciuto la figura tenebrosa che
aveva tentato di strangolarlo. La maschera successiva, anche
se non ne sono del tutto certo, sembrava quella del dr.
Erwin Dieke, il famoso alienista. L’unico volto femminile
era quello della cartomante che mi aveva indirizzato
su questa tremenda strada. La mia mente correva
febbrilmente da un volto all’altro, cercando di mettere
in relazione quanto sapevo delle vicende passate di questi
individui disparati, di ricondurle a un’unica trama, che in

Documento 9 140
qualche modo spiegasse tutto quello che era capitato.
L’intuito mi diceva che ciascuno di loro aveva avuto un
ruolo nella distruzione del mondo. E se il mio Gruppo,
con una benedetta preveggenza, avesse modificato il
destino di uno solo di loro, la catastrofe sarebbe
stata evitata. Ma non avevo idea di quale avrebbe potuto
rivelarsi decisivo per impedire la resurrezione di R’lyeh.

I Ghoul, con un coro incessante di grugniti e latrati


di crescente intensità, mi comunicarono che ci si
aspettava che io scegliessi uno dei quei volti mummificati
dallo scrigno e lo indossassi come fosse una maschera.
Rendendomi conto che la tolleranza garantita al
loro sovrano umano non era poi infinita, sia pur con
riluttanza, obbedii. Con mani tremanti, estrassi dallo
scrigno il volto del mio stimato collega, dr. William
Moore, e lo indossai sopra il mio.

141 Documento 9
Pioggia scrosciante tutto intorno a me. Sono bagnato come un pulcino
e ho fr eddo. Ho una ferita alla gamba, che non vuole guarir e. La
pelle diventa nera e dura, si stacca come fosse una crosta, guarisce,
poi torna ad annerirsi di nuovo. L’ultima volta che mi sono guardato
allo specchio ho visto i primi segni della metamorfosi. Il cranio si
sta deformando, alterando i lineame nti dall’inte rno. Chissa’ se mi
cr escera’ il muso come ai G houl, o mi trasfor mero’ in una cr eatura

   
         
soprastante e’ crollata e cio’ che r esta del pavimento offr e un minimo
riparo. Anche se completamente lucido, sono caduto di nuovo in pr eda
alla follia. Mantengo sempr e il controllo sui miei pensier i, ma sono
spinto a compier e azioni suicide. Attirato in qu esta citta’ ridotta
a un mattatoio, nel cuor e stesso della catastrofe. E’ soprattutto
di notte che non riesco a controllar e le mie azioni. Ed e’ allora
che mi sposto. La notte scorsa ho visto qu ell’Antico Dio in persona
divorar e torme di uomini ancora vivi. Il suo ventr e osceno, rigonfio
e gorgogliante, posato sulla distesa desolata che era un tempo
           
      
brandello d’abito, si avvicinavano a lui fr ementi, attirati come falene
  !  " #     $      
  %   &           
un senso di gelo e di vergogna, mi ha permesso di volgermi indietro
mentr e gli altri venivano spinti inesorabilment e verso il loro orr endo
fato. Forse un lascito delle mie r ecenti esperie nz e di cannibalismo?
Oppur e e’ il destino che mi spinge a pr ender e le attr e z zatur e e
il materiale di r egistrazione che ho ricevuto dai Mi-Go, e scriver e
qu esto r esoconto?

143 Documento 10
Qu esto documento, infatti, lo scrivo solo per pr ender e tempo, per non
dover terminar e troppo in fr etta il mio capolavoro, L e Lacrime di Azazoth.
Io ne sono l’autor e. E qu este note sono solo appunti che pr endo per la mia
magnum opus.

Metto fr eneticamente in corr elazione tra loro una serie


ingarbugliata di fatti. Strume nti analitici alieni sono stati
impiantati nella mia mente. Il testo risultante sara’ inumano,
astratto, pr egno di informazioni. Inoltr e, risulte ra’ mutevole
secondo l’identita’ del lettor e, e malleabile. Scrivo qui
solo per pr eservar e una forma umana in qu este verita’ , per
mantener e un senso nella narrazione, per dar e un’anima alle
parole liquide sparse sulle su e pagine impossibili.
Sono ormai convinto che la Confrat ernita della Fascia Rossa abbia avuto
un ruolo in tutto qu esto. O almeno cosi’ sembra suggerir e il compute r
fungoide che mi hanno impiantato nella corteccia cer e brale. Organiz zazione
a base etnica. Occupava un tugurio al terzo piano di un palaz zo, in citta’.
Adesso sara’ stato distrutto. Origini ugro-tuzlane (balcaniche). Alfabeto
cirillico. Connessi in qu el loro modo peculiar e, tipicame nte est europeo,
alle vicende dei T emplari. Innocui all’appar enza, come devono esser e tutti i
cultisti e tutti coloro che li combattono. T e’, discussioni, politica, involtini
 
'     *      +


* "    /  !          
combatt erlo?

Documento 10 144
T empo fa, ho incontrato uno strano tipo. Un altro superstite come
   0 12  #  3 & '
costr etto a seguirne le tracce, ma r esiste al richiamo del divorator e.
Curvo, malaticcio, con il r espiro affannato, uno spaccone fastidioso, sempr e a
far e domande. Un concentrato di paura e gelosia. Lo dispr e z zo. T uttavia, con
la gamba che va sempr e peggio, ho cominciato sia pur con riluttanza a non
poterne far e a meno. Il mio sostentamento, ormai, dipende esclusivamente
dalla sua bravura nel cacciar e i topi. Si chiama Wilton B ohleen.
& 
   
  $ % &  " # 
che Ephraim Callan cominciò a costruir e prima di morir e di tumor e al
cervello. R icordat e che ci andammo dopo aver sentito qu elle storie di
gatti mutilati? Fu allora che ve demmo le entita’ capaci di girarsi di lato e
svanir e nello spazio non euclide o. Pensammo che fossero proprio loro le
r esponsabili delle uccisioni di qu elle pover e bestiole, ma adesso mi chie do
se non fossero in r ealta’ delle entita’ benigne, venute in nostro aiuto da un
altro mondo. So che riderai nel legger e qu este affermazioni, Fr ee born.
E dirai che le cosiddette entita’ benigne, una volta viste da vicino,
rivelano sempr e una natura opposta. T i lasci trasportar e troppo dal tuo
cinismo marxista. Qu elle cose erano le ombr e degli angeli, e se potessimo
contattarle di nuovo, forse potr e bbero...

145 Documento 10

         

 

     


 


 

    
     
 
    
   
  
  




 
  
  

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Naturalm 

turalmen
uralment  ente,
tee,
 

B  
          
ohleen
h een conosce n i Miti di Cthulhu. Mi bombarda con le sstorie
delle 



le su e eesperienz
  

    
   
e en e soprannaturali, risalenti a prima che il mondo f inisse.   
 
 
 

ziona

Menziona
nziona  persone
     
     ss     
che
he conosco,n ma che h lui non poteva plausibilmente conoscer s  e 
(qu es 



esto mi h


  
 

ha ffatto n 
  
 
 
  4   
nascer e il dubbio che forse fosse solo un parto della mia
fantasia; 

tasia
asia; ma h  

ho  
sub

subito                
scartato l’ipotesi’ perche’, per quanto sconvolto dalla
 

demenza
emenza  
en a e d     $ $
dalla ffollia, n              

  


non avr ei mai e poi mai potuto partorir e un compagno
immaginar 

maginari 
ginario   
io tanto  
n piagnucol 
   
   %     
n oso e per giunta effeminato...). Sostiene di esser
ointimo
amico
mico    del

          '   ss  e stato stt
  
 

ppovero
pove e G
Graham h B urgess, lo sventurato professor e emerito. t

 

R acconta d   $ 
di aver 
e e avuto un           


n guaio con un uomo che sosteneva di avermi una volta t 


riparato 

parato l’
para  
  

lauto,
’auto, 

uto un 
 

         
  
n certo
ce J
Je
Jesse MD
McDermo tt. Qu esto Jesse, a quanto sembra, mi
ricorda
corda molto meglio meeglio
 
 d 
di

 quanto
n io
  ricordi
  lui.

 E dice
 
   di
 conoscer
% 


 
 
e anche
an qu el
vecchio

 o marinaio,
      L em qualcosa
  
 
 , che si
 rivelo’
rivelo

   
una  falsa
 
 
pista nel  caso
  Sw

Swampsco
tt.   
T utte te

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appaiono,
 
 
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 vesti

 

 appena


velate

  
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idiota che  

 

sostiene
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 scritto
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   “Fantasci
 Fantascie
 
   enza”
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lui. 
 
 
  
  
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8 
  



A volte
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lte dice di
 
  
d conoscer   % 
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n e Vance
V Whitney; ripete una serie di assurdita’ ssui
oi
suoi contatti
 
   con
ontatti    
         

la malavita, o parla a vanvera delle su e piantagioni di canna
     

   

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da zuc /
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zucchero 0
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hero a C

 

Cuba
Cub         
 
 
  
 

b . MaM sempr e e, quando lo incalzo, ritratta tutte q

affermaz 
fermazio
ermazion  ioni.
ni
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i. U
Un ver  
     qu  este
s   
ve
vero contafro n f ttole, che ha smarrito la capacità di distingu s er e  
tra'  

raa le storie che immagina  
 
 
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n e la verita’.
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  $$
 
  

Ah ciao scusate io devo scrive in fr etta   qui e


q  
cu
sscusate
s t se non scrivo bene ma lo
scritto 
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to non è mai  stato
  il  mio forte
 
 e 
  
 
 

anche se vabbe’ 

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sono
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e (non propio
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famoso / 



  
  
 
  
 

  
    
   
  
 
 
 
 
  
   

 

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ma devi evi sape che Armitage ti mette fuori strada con qu esto scritto qui e non ti
devi f ida di lui iunt
iu nt t ditat
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ssti gente gruppi tutti qu elli che lui dice e’ solo 
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tte che poi tu vai e control 

 

 
  



controlli e ti accorgi 

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e e’’ nel mio libro, di me medesimo, Wilton B ohleen, B r eve Storia St  del
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 Lacrime
   
 
di Azazoth

 
 
    
 
 
  



 
 

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dar e di Armitage
A
Udiediti
non ti f idar e di lui ora, non ti f idar
dar sentur
di lui eiu
eium a in
allora int
t.

Documento 10 146
Ho colto B ohleen sul fatto, mentr e scriveva qu este assurdita’ sul mio
diario. Un dispetto da bambino. Lui odia il diario e odia ancora di piu’ i
momenti che dedico alla scrittur a de L e Lacrime di Azazoth. Cr edo di
poter e affermar e che ha sviluppato una cr escente e morbosa dipende nza
da me. Non sar e bbe appropr iato insinuar e altro, ma intanto ho cominciato
a barricar e la porta quando vado a dormir e, per porr e un fr eno alla sua
insana libidine.

Sostiene che sono stati i miei messaggi a provocar e tutto qu esto, e cio’ solo
perche’ sono riuscito a cr ear e da solo la formula per inviarli indietro nel
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Sapendo cosa vi e’ capitato _ e soprattutto cio’ che ho fatto ad alcuni di voi
_ come potr ei esimermi dal tentativo di mettervi sul chi vive per evitarlo?
B ohleen vuole uccider mi, ne sono certo. Non posso piu’ spostarmi, ma lui si
mette a gridar e e a maledir mi, intimandomi di muovermi, dicendo che la mia
gamba non ha niente che non va. Ve lo immaginate? Adesso faccio uscir e un po’
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se dico la verita’. Fidatevi di me, non di lui. Avevo pensato di tagliar e le
su e aggiunte a qu este pagine dal manoscritto, ma poi ho pr eferito lasciarle,
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che la mia gamba non e’ ferita, lo scopo e’ palese: vuole solo attirarmi
all’aperto, dove uno dei suoi amichetti Vampiri Siderali verrà a risucchiarmi
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costr etto a far e con altri prima di lui. E’ solo un ratto troppo cr esciuto.
E le mie abitudini alimentari si sono ormai da tempo molto, molto, adattate
alle circostanz e.

147 Documento 10

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