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marzo 2006 N° 1 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2007 N° 3 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2007 N° 4 Metodo Stefania Guerra LiSi
Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 2° numero 1/2006 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 3° numero 2/2007
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marzo 2008 N° 5 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2008 N° 6 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2009 N° 7 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2009 N° 8 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2010 N° 9 Metodo Stefania Guerra LiSi settembre 2010 N° 10 Metodo Stefania Guerra LiSi marzo 2011 N° 11 Metodo Stefania Guerra LiSi
settembre 2011 N° 12 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2012 N° 13 Metodo Stefania Guerra LiSi settembre 2012 N° 14 Metodo Stefania Guerra LiSi
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Globalità GdL on line 48
28
Giorgio Gaslini Achille Rossi
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L’evoluzione creativa Regole per la vita
www.centrogdl.org di un musicista
30 responsabilità 50
Nanni Salio, Gianfranco Bologna
settembre 2005 N° 0 Metodo Stefania Guerra LiSi
Giuliano Giaimis
questo numero
maggio 2017 n° 17
Integrazione globale Come decidere con
31 Del
Maurizio Giuffredi
Artisti si nasce...
53
Giuliano Scabia
Questo numero della nostra Rivista ha ...si nasce Artisti linguaggio, della poesia
carattere antologico e raccoglie alcuni tra i
e altri frammenti
33 Monet e Debussy:
più interessanti interventi e contributi di illustri Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani
collaboratori del “mondo GdL” (in ordine Per un riconoscimento
sinestesici dondolamenti 54
Francesco Spampinato
alfabetico), estratti da precedenti numeri. senza subordinazione
58
Nicola Valentino
6
iniziata la pubblicazione regolare, con periodicità
semestrale per sette anni, fino al n° 14 (settembre 2012), Giancarlo Bianchini Claudio Meldolesi Gli scarabocchi come
per poi proseguire sul sito www.centrogdl.org fino al n°
16, pubblicato on line nel mese di dicembre 2013. Credere nei “nascosti”
8
Ora, dopo una lunga pausa, la pubblicazione on line
40 Restituire
Salvatore Nocera
60
riprende con questo corposo numero speciale che vuole
Massimo Bonfantini Camillo Valgimigli
rendere omaggio a quanti, negli anni, hanno sostenuto, L’integrazione scolastica valore agli
anche esternamente, il lavoro dei MusicArTerapeuti nella Le abduzioni del corpo sull’orlo del declino
GdL, dei Docenti UPMAT e dei Maestri fondatori della
operatori
smembramento tecnologico61
I geroglifici del corpo
Globalità ® Vittorio Volterra
44
dei Linguaggi
16
Marcello Cesa Bianchi, Giovanni Cesa Bianchi, Carlo Cristini Salvatore Panu
MusicArTerapia L’invecchiamento mentale In banda...
fra creatività e demenza
46 della GdL 62
Metodo Stefania Guerra Lisi Agostino Ziino
20
Basilio Presutti
Per un riconoscimento
Organo dell’Università Popolare di Pier Giorgio Curti GdL, prima dell’abbicì
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MusicArTerapia (UPMAT)
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Direzione Editoriale Duccio Demetrio Quando, nel 2014, abbiamo sospeso temporaneamente la pubblicazione di questa rivista
La scrittura autotelica
Stefania Guerra Lisi • Gino Stefani
Redazione eravamo impegnati in un’impresa complessa di ampio respiro: dare ai MusicArTerapeuti uno
4 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 5
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
6 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 7
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
mi consente di lavorare poco, di curarmi, e di coscienza e delle magre soddisfazioni dei abbiamo stabilite, non sapevamo etichettar-
di risparmiare il corpo. pentimenti, agli equivoci antiquati, ma rin- le con i simboli. Né le premesse né le con-
In tutta questa storia, sotto il segno più che novati continuamente, del raddoppio imma- clusioni erano espresse in parole. Quando
del “disagio” freudiano del disastro di questa ginario della vita nell’anima: dell’alienazione abbiamo cominciato a parlare, era più facile
civiltà. è infatti proprio il corpo, il corpo pro- del corpo, appunto. e più importante verbalizzare la conclusione,
prio, propriamente inteso, il proprio corpo, Il fondatore del pragmatismo non può non il no, il non mi piace, invece delle premesse.
nel senso del mio corpo, fondamento per essere anche il fondatore di un metodo prag- Del resto la capacità di autoanalisi e di giu-
me e del riguardo per me e del rispetto per matista, cioè interattivo, della detection. è stificazione di un giudizio di valore è molto
me (prima che e come indispensabile per dall’interazione, dal parlare, che si riescono tardiva e sempre difficilmente obiettivabile.
riguardo per l’altro), che viene accantonato ad apprendere cose nuove. Ma non tanto Ma vi è di più. Questi giudizi si fondavano su
e mortificato. La soggettività di godimento e dalla superficie dei discorsi, quanto dai com- segnali olfattivi. Cioè su un senso il cui uso
di spontaneità corporale, il corpo come ciò portamenti, studiando mimica e fisionomia. è molto fondato nella nostra animalità, nel
che fa e gode, ma anche soffre, viene di- Ma in questo studio dell’apparenza fisica al- nostro istinto della caccia, ma sempre più
menticato e ristretto, sepolto sotto il fissarsi trui, di gestualità, mimica, fisionomia, a volte penalizzato nella nostra civiltà e nella nostra
dell’attenzione, sociale, del paziente, del ci arrivano «forti notificazioni di verità», dice educazione. Ci insegnano molto presto che
medico, sui labirinti dell’animo (dell’anima?), Peirce, che si presentano però in un modo dobbiamo cancellare i nostri odori, non an-
sulle fissazioni delle credenze, sui crampi strano. Che si può chiarire come un singola- nusare gli odori degli altri e sforzarci di non
psichici, sulle chiacchiere e i sentimenti chi- re contrasto fra sfuggente opacità delle pre- sentirli.
acchierati. messe e perentoria vivacità della conclusio- Così giudizi del tipo di quello vincente di
Se il mio discorso, volutamente provocatorio ne di un profondo e suggestivo argomento Peirce sono al contempo molto repressi, an-
ed estremo, sul senso della malattia men- ipotetico interiore, sviluppato zitto zitto da che se non propriamente rimossi, e quindi
tale come abduzione mancata, rimossa e uno dei nostri “ii”. di difficile recupero, non verbalizzabili nelle
a piedi. Fare tutti i giochi elencati da Rabe- coperta da nevrosi sintomatica di superfi- Noi, in questi casi, come quando a una pri- premesse, ma, quando siano autentica-
lais. Amoreggiare senza impegno la mattina cie, dovesse essere preso un pochettino sul ma impressione diciamo nel nostro cuore mente riattivati, molto convincenti e ragione-
con Rosetta, il pomeriggio con Lisetta, la serio dalla “gente del mestiere”, è evidente recisi «questa faccia non mi piace», o come voli quasi quanto un’asserzione o una previ-
sera con Benedetta. La mattina con Gino, che l’attenzione del paziente e del medico fa Peirce quando riesce a riconoscere un sione della fisica. Perché, se questo odore,
il pomeriggio con Dino, la sera con Pino. dovrebbe spostarsi dai discorsi sulla guari- sintomo di colpevolezza nel “negro”, siamo che pure non so di primo acchito definire,
Suonare la chitarra. Dipingere senza vend- gione all’invenzione e alla prova di nuovi ben sicuri di questa conclusione, di questo non mi ha mai ingannato, e ha costituito un
ere. Scrivere poesie senza stamparle. Ma mi abiti e di nuovi esercizi (non “spirituali” ma) giudizio-impressione. Ma non riusciamo a abito di riconoscimento di persona-di-cui-
dicono tutti e mi dico anch’io che non è pos- corporei finalizzati, agonistici, sportivi, ludici, risalire alle premesse di questo argomento non-fidarsi, per quale motivo mi dovrebbe
sibile. Che l’erba voglio non cresce da nes- attoriali, pratici, a seconda delle inclinazioni ipotetico. ingannare ora?
suna parte. Seguo allora quanto mi impon- e delle scelte che maturino nelle “riunioni di Perché? Qui commento ed esplicito la linea Naturalmente non è facile cogliere questi
gono. Seguo l’andazzo. Ma non ce la faccio. allenamento”. di ragionamento che ha in mente Peirce. segnali. Ci vuole, appunto, come si dice, fiu
Non lo sopporto. Provocare e indurre, con battute dialogiche Spesso queste impressioni, soprattutto to. Questa fiutata va preparata. Non bastano
Ma ecco la trovata, la giustificazione, perché inventive, con il discorso delle parole e dei negative, sono riattivazioni o campioni di forza logica e scientificità alla Holmes, ener-
non “rendo”, non “rispetto gli accordi”. Non gesti, il “paziente” a essere sempre meno impressioni che noi abbiamo ricevuto, o gia interattiva e caparbietà, ci vuole l’abito
è per pigrizia, cattiva volontà, incapacità in- paziente e a partire per un progetto, per un meglio campioni di quella classe di impres- alla Peirce del filosofo-segugio, la capacità,
tellettuale. No. È perché sono malato. In ef- processo di libere abduzioni progettuali del sioni che noi abbiamo imparato a ricevere e che è anche dell’artista, di distendere il mas-
fetti, adesso che ci penso, odio i miei geni- corpo, che hanno il corpo come strumento a immagazzinare, quando eravamo molto simo di intenzionalità nell’ottusità apparente
tori, la mia libido è a zero, alzo il gomito, con e fine. piccoli. Quando non sapevamo parlare del del massimo di ricettività: per saper cogliere
il coniuge è un disastro, devo avere qualche Ma perché fare leva sull’iniziativa e l’attività tutto o quasi. Tuttavia le abbiamo immagaz- le piccole percezioni e le nostre risposte più
perversione, forse sono lesbica, deve aver- del corpo per curare la psiche? Non proprio, zinate. E abbiamo imparato a stabilire certe profonde o più antiche.
mi sedotto quando avevo due mesi il mio direi, per seguire l’assunto della linea Pascal- connessioni. Per esempio: fra un certo
bisnonno pirata. Me lo chiarirà senz’altro il Stanislavskij, secondo cui la ripetizione della odore e la malvagità o l’aggressività o la (1) è apparso nella rivista Tecniche conversazionali,
paura o la malevolenza. Edizioni La Vita Felice, IX, 18, dicembre 1997.
mio psicoanalista. Comunque, finché sono recita, del rito corporeo finto per prescrizio-
(2) Charles Sanders Peirce, fondatore della semi-
malato, sono a posto. Sono rispettabile. Ho ne, induce a poco a poco l’abito psichico Queste connessioni o inferenze della nostra otica moderna, e in particolare ideatore della teoria
uno status. Sul lavoro e in casa non mi pos- giusto e desiderato (da chi?). Ma più radi- prima infanzia, spesso confermate, e di vita- dell’abduzione. Vedi C.S.Peirce, Opere, a cura di
Sopra:
Picasso, Donna seduta sono rompere troppo (vedi anche Volponi, calmente per erodere lo spazio-tempo di le importanza, si sono radicate profonda- M.Bonfantini, Bompiani, Milano 2003; M.Bonfantini,
(1920) Memoriale); crogiolarmi nella malattia , che vissuto abbandonato al guasto dell’esame mente nella nostra memoria. Ma quando le La semiosi e l’abduzione, Bompiani Milano 2/2003.
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Globalità Globalità
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della persona, ne rivela la completezza co- in parole significanti, né gli ideogrammi della
sciente e ne trasmette l’esperienza vitale cultura orientale, che traducono simbolica-
nel proprio mondo. Il corpo allora è davvero mente un concetto di fondo, c’è invece una
dal sito http://www.ilpost.it/2013/06/30/pina-bausch-teatrodanza
e ancor di più Leib, corpo/essere. Siamo di serie di disegni apparentemente analoghi
fronte ad un corpo senziente, sensibile, i cui agli oggetti della realtà (cose, animali), che
geroglifi ci danzanti instaurano una comuni- però vanno interpretati in modo totalmente
ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images
Le immagini: I nuovi danzatori rifiutano le tecniche sofisti- l’emozione; benché non ci sia la volontà di zazione corporea, di espres-
in alto, Pina Bausch; cate, come la volontà di espressione o emozionarsi e di emozionare, l’emozione
a destra, Thierry
sione e di comunicazione per
Parmentier con comunicazione di significati aggiunti; il corpo finisce per ritornare nel momento in cui il vivere più pienamente la pro-
Martina Danieli è di per sé il centro del discorso, il corpo in corpo diventa veramente la sede unica pria vita.
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
Marcello Cesa Bianchi, Giovanni Cesa Bianchi, Carlo Cristini gressivo ma un restringimento dell’area di azione tare i problemi
all’interno della quale il livello di attività psichica può con maggiore
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
Mayo che “il significato di creatività si è smarrito Un problema che a questo punto si pone è quello Di “Outsider Art” si occupa anche la Haus der Kün- L’essere creativi in una condizione demenziale –
disastrosamente nel convincimento che si tratti di relativo al rapporto fra creatività e follia nella vec- stler di Gugging (Vienna), che sposta l’interesse dal di per sé distruente – può consentire lo sviluppo
qualcosa cui ricorriamo occasionalmente, soltanto chiaia; se la creatività esprime un’attività non con- malato all’opera d’arte in sé. di una tendenza positiva, attraverso il quale può
nei giorni di festa. La premessa da cui dobbiamo formistica, un pensiero divergente, la patologia L’Art Brut è conosciuta in Nord America come orientarsi un programma di recupero che si pro-
partire per discernere il vero significato di creatività mentale blocca necessariamente questa espres- Outsider Art, Visionary Art, Intuitive Art, Grassroots ponga di contenere le perdite e di potenziare le
è che in essa si esprime l’uomo normale nell’atto sione o può in qualche caso facilitarla o addirittura Art, Folk Art. capacità residue.
di realizzare se stesso, non come prodotto di uno sbloccarla? O, ancora, orienta in una certa direzi- Tali nomi designano, secondo Roger Cardinal,
stato morboso, bensì come rappresentazione del one una creatività che comunque si esprimereb- un’arte posta “fra l’ingenuità e l’insanità”, “non ac- Si può immaginare che l’invecchiamento oscilli fra
massimo grado di equilibrio emotivo (…) che si ri- be? È indubbio che molti esempi di personaggi colturata”, rozza, che individua il proprio nemico, creatività e demenza e che fra le due condizioni
trova nell’opera dello scienziato o dell’artista, del illustri documentano come arte e follia possano così come gran parte dell’arte moderna, in “that non esista soluzione di continuità: saranno la pre-
pensatore o dell’esteta (…) o nel normale rap- coesistere: la storia di alcuni artisti è anche la sto- force which feeds on blind obedience, fidelity to disposizione genetica, la struttura mentale, la sto-
porto di una madre con il figlio”. ria della loro follia: ammessa un’interdipendenza, stereotypes, the denial of spontaneity, the repres- ria personale, il caso a far propendere l’uomo o la
Secondo C. R. Rogers esistono tre condizioni in- è difficile stabilire quale sia il fattore iniziale e quello sion of individualism and experimentation. The ‘en- donna dall’una o dall’altra parte.
teriori che sono più strettamente associate a un che svolge in seguito una funzione prevalente. E la emy’ in question here is academy art, and gallery- Ma da una posizione raggiunta si può essere sos-
atto creativo costruttivo. Come prima condizione follia che si sviluppa nella vecchiaia è sempre un controlled avant garde”. pinti verso l’altra e viceversa, in un’oscillazione che
questo studioso parla di apertura all’esperienza, minus o può essere anche un plus? Nel 1882, Ce- Laurent Danchin, critico d’arte nonché storico potrà durare per anni, a meno che la società non
di estensibilità della stessa. Si tratta del fenomeno sare Lombroso affermava in Genio e follia lo stretto dell’Art Brut, la definisce così: “L’Art Brut, s’il ex- cristallizzi la condizione patologica segregando
opposto a quello della deformazione percettiva rapporto esistente fra creatività e malattia mentale, iste, ce sont les mecanismes de la creation mon- l’uomo o la donna in una struttura psichiatrica.
che può verificarsi come meccanismo di difesa mentre Roberto Volmatt elenca nel 1956 oltre 700 trés à l’etat pur, le cri primal d’une civilisation stéri- Oggi si deve pensare che anche il demente possa
quando un individuo si trova di fronte a una situ- saggi pubblicati fra arte e psicopatologia. lisée par son excès même de perfection. Ce sont disporre di una potenzialità creativa, valorizzando
azione di frustrazione. les noeuds de résistance d’un tissu social en cours la quale potrà uscire dal regno delle ombre. E che
La seconda condizione si verifica quando il Un’arte “anti-accademica”, che può essere es- de normalisation, la protestation à demi autiste, la vista di un creatore invecchiato possa essere of-
giudizio di valutazione per l’azione creativa provi- pressione del bambino ma anche del vecchio e sauvage, d’individus, irreductibles, dissidents…”. fuscata per eccesso di luce e l’artista trovarsi in un
ene essenzialmente dalla propria interiorità, per del malato mentale, è stata indicata come Art Brut, La creatività, soprattutto in campo artistico, mondo oscuro.
cui essa viene percepita come la realizzazione termine coniato da Jean Dubuffet per catalogare sostiene Arieti, sarebbe la via d’uscita della de- Questa è forse l’espressione di un pendolo esist-
d proprie potenzialità, come espressione di una la sua collezione iniziata nel 1940, di 5000 opere pressione: la spinta riparativa sarebbe la molla enziale: alla luce ci attende il buio, al buio la luce.
parte di se stessi. Anche se il consenso degli realizzate da quasi 500 persone istituzionalizzate delle attività creative. Abbiamo la certezza di vivere, viviamo la certezza
altri può agire da stimolo, tuttavia il sentimento in ospedali psichiatrici, nonché per definire il tipo di di morire.
di realizzazione personale è la miglior condizione arte da lui stesso prodotta a partire dagli anni ’50. È possibile parlare di demenza creativa? Alla do-
per favorire la creatività. Le prime opere gli furono indicate dagli psichiatri manda se la creatività possa coesistere, seppur
Il terzo punto è in stretto rapporto con l’apertura Hans Prinzhorm, laureato in storia dell’arte, che non frequentemente, con la demenza la risposta
e l’estensibilità dell’esperienza. Implica la ca- coniò altresì il termine di “outsider art” e Leo Na- desunta da molteplici osservazioni è che tale co- riferimenti bibliografici
pacità immaginativa, il gusto dell’esplorazione vratile, negli anni ’30. esistenza è documentabile: il demente può ancora Aveni Casucci M.A., 1992. Psicogerontologia e ciclo
del nuovo, la possibilità di inventare e scoprire Fra gli autori più importanti, Adolf Wölfli, consid- o per la prima volta rivelare tratti di creatività e ta- di vita. Mursia, Milano.
nuove ipotesi e significati. erato come il più grande fra gli “artisti psicotici” (in lora una piena capacità innovativa. Birren J. E., Schaie K. W., 1977. Handbook of the
realtà internato in via definitiva a Waldau per pedo- Se la creatività è espressione di libertà e la de- Psychology of Aging. Van Nostrand & Reinhold, New
Se il mantenere in attività il proprio cervello – filia), Johan Hauser, Joaquim Vicens Girondella. menza di delimitazione e costrizione, si può quindi York.
così come ogni altro organo – consente di con- Fra le opere della collezione ci sono le sculture riconoscere che nell’ambito di un’attività cerebrale Bruner J., 1999. Narratives of aging. Journal of Aging
servarne una relativa efficienza e forse di pre- di Filippo Bentivegna, nato nel 1885 a Sciacca limitata la creatività possa ancora esplicarsi. E non Studies, n. 13 (1), 7-9.
venire o limitare le conseguenze di un evento in Sicilia, emigrato negli Stati Uniti, personaggio Cesa-Bianchi M., 1998. Giovani per sempre? L’arte
si può neppure escludere che in alcuni casi la de-
di invecchiare. Laterza, Bari-Roma.
patogeno, l’essere creativi da vecchi – sponta- originale, rabdomante, e di Carlo, del 1916, della menza disinibisca il processo creativo. Cesa-Bianchi M., Vecchi T., 1998. Elementi di
neamente o sulla base di adeguati programmi di provincia di Verona, arruolato e spedito al fronte, Si pone un altro problema: la psicosi comporta solo Psicogerontologia. F. Angeli, Milano.
stimolazione – permette di rallentare e/o di ar- tornato sotto choc e internato. decadimento e destrutturazione o può talvolta av- Cesa-Bianchi M., 1999. Cultura e condizione anzia
restare il proprio declino. A un’età sempre più In seguito Dubuffet inviò la collezione negli Stati Uni- viare lo sviluppo di tendenze sopite? Essa determi- na. Vita e Pensiero, Rivista Culturale dell’Università
avanzata – si pensi al centoquattrenne Ardito ti, sperando invano di trovarvi una sede; le opere ora na solo impoverimento o può aprirsi a nuove pros- Cattolica del Sacro Cuore, maggio-giugno, 3, anno
Desio e al contadino sardo di 112 anni - è pos- sono a Losanna, raccolte nel “museo de l’Art Brut”. pettive? L’espressione creativa di alcuni dementi LXXXII, 273-286.
sibile esprimere una vita mentale significativa. sembra avvicinarsi alla seconda possibilità. E se la Cesa-Bianchi M., 2000. Psicologia
E allora ci si deve domandare se un’azione pre- Con Jean Dubuffet, André Breton, padre del surre- demenza può ripercuotersi in modo incisivo sulla dell’invecchiamento. Carrocci, Xa ristampa, Roma.
ventiva, terapeutica, riabilitativa in campo sani- alismo, fondò la “compagnia dell’Art Brut” che vol- creatività – spesso inibendola e talvolta disiniben- Falzini Maria, 2001. Attività creativa e malattia menta
tario, educativo, psicologico, sociale, possa au- eva esaltare l’opera d’arte spontanea ed immedi- le. Risultati di un’esperienza. Tesi di Specializzazione
dola – come la creatività influenza la demenza? Al-
in Psicologia Clinica, Milano.
mentare progressivamente la percentuale di chi ata, creata da chi lavora fuori dal sistema dell’arte. cune indicazioni preliminari, meritevoli di conferma, Hillman J., 2000. La forza del carattere. Adelphi,
invecchiando presenta un declino di alcuni fun- Ne furono influenzate le avanguardie storiche, fra suggeriscono che l’esercizio di un’intensa attività Milano.
zioni, l’alterazione di altre, ma è ancora in grado cui gli artisti del Bauhaus, insofferenti nei confronti mentale, specie se creativa, previene o ritarda la Simeone I., 2001. L’anziano e la depressione. CESI,
di esprimere la propria creatività. delle convenzioni e del conformismo. comparsa della demenza e ne attenua gli effetti. Roma.
18 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 19
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dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
Pier Giorgio Curti D: Cosa ha cambiato la GdL nel suo modo di D: Può raccontare un aneddoto particolar
operare e di vedere la realtà dell’handicap? mente significativo in merito a quella che Ste
20 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 21
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
Duccio Demetrio Poniamoci allora la domanda: perché scri- Questa è la funzione della letteratura.
viamo? 3 - Infine vi è il momento che chiamo
La scrittura autotelica Quando ci poniamo davanti ad un foglio bian- ‘ulteriore’, che oltrepassa i confini perso-
co o davanti alla tastiera o allo schermo di un nali, le relazioni; apre dimensioni che tra-
computer lo facciamo con uno scopo, più o sformano l’autotelia in un eschaton, in
In questo intervento (16° Convegno GdL, Riccione 2011) il celebre meno consapevole. Quando non c’è più que- un’auto-escatologia.
pedagogista e filosofo, che da anni si occupa di scrittura e sto scopo, spesso cestiniamo quel che ave- è scrittura dell’ulteriorità il mondo dei
vamo scritto, quasi ce ne vergognamo... but- miti, delle leggende che non conoscono
psicoanalisi, ha affrontato il tema del rapporto tra autonarrazione tiamo così le nostre ‘egoteche’... pensiamo ai differenze tra etnie, tempi, culture, ma
e inconscio. Il percorso proposto ha coinvolto i partecipanti in un viaggi dell’adolescenza: chi di noi non li ha che muovono temi legati all’amore, alla
laboratorio di scrittura creativa dove ognuno dei partecipanti ha fatti? E quanti di noi hanno gettato i vecchi passione, alla morte, alla felicità, alla tra-
diari? Oggi qualcuno potrebbe rendersi conto gedia... Motivi universali, spirituali, reli-
potuto cogliere il senso della parola come strumento di autorivelazione di aver distrutto un intero patrimonio esisten- giosi. Comprendiamo così perché un
con conseguente valore terapeutico. ziale. Un patrimonio che si rivelerebbe oggi libro scritto in altri luoghi o in altre epoce
prezioso per noi stessi e per i nostri figli. ci parla al di là del tempo, al di là delle
realizzazione di risultati (comunicazione di La scrittura ha dunque un compito: rischiara differenze: perché rivela motivi connessi
dati, esposizione di fatti). ed illumina quello che andiamo facendo. Ha alla saggezza.
Un’anima pratica/domestica, o relaziona- un compito di chiarificazione.
le/professionale. Scrivendo comprendiamo
Tèlos ed Eschaton
La scrittura ha un’anima estetica, poetica, meglio quello che formicolava
Cosa significa ‘scrittura autotelica’?
letteraria... simbolica. nei nostri pensieri e non trovava
una forma; l’evento che abbia- “Autotelico” deriva dalla congiunzione di due etimi greci, autòs
Una funzione mnestica: raccontiamo qual- (io, il mio ego) e tèlos (il fine): io e il fine, io e uno scopo.
cosa, ma cerchiamo la carta per ricordare, mo vissuto acquista un corpo; La scrittura autotelica è una scrittura che nasce dalla nostra espe-
per rammentare. sottratto all’oralità, il racconto si rienza e muove verso finalità diverse. Una scrittura che non descri
La scrittura ha un’anima intima, intimisti- arricchisce di parole diverse. è ve, ma rivela.
ca. Abbiamo innumerevoli esempi di lette- valore aggiunto alla parola, la Il concetto di autotelia vuole evidenziare che quanto sgorga,
scrittura. Ci realizza e ci guida emerge da noi è frutto di processi inconsci. Compiere un percor-
ratura dell’intimità, egoscrittura, scrittura so autotelico significa realizzarsi, evolvere, promuovere e pro-
di sé. Una scrittura che ha dato un contri- dove non sapevamo che sarem- muoversi, dirigersi.
buto fondamentale alla nozione di Io. mo finiti. Ci sfida, ci è complice,
Nell’antica Grecia il “fine” viene indicato con diversi termini: il concet-
Quanto vi presento tiene conto della ricer- Quando attraverso la scrittura penetrò ci guarda. to di tèlos indica il fine personale, nella sua unicità. Mentre il fine nel
ca, di ormai quasi 15 anni, condotta pres- nelle culture umane il ‘personale’, avvenne Voglio qui individuare tre senso più religioso e tragico, e quindi universale, viene indicato con
so la Libera Università dell’Autobiografia una vera rivoluzione della mente. La com- momenti dell’autotelia dello la parola Eschaton.
scrivere: L’eschaton è una visione profetica, che indica i fini ultimi dell’in-
di Anghiari, comunità di scrittori e scrittrici parsa della soggettività costituì una rivolu- tera umanità. Noi tutti apparteniamo a un’eschaton.
nata con lo scopo di promuovere la memo- zione della libertà umana. 1 - Il primo momento, che defi-
Il tèlos ci riguarda in prima persona e inconsapevolmente ci
ria autotelicamente e formare le persone Ma perché, e quando, la scrittura è auto- nirei ‘interiore’, è caratterizzato porta a perseguire istintivamente percorsi di ricerca. Tèlos indi-
all’utilizzo personale, ma anche professio- telica? dall’invisibilità di quello che ca, perciò, anche il riscatto della libertà umana, il diritto a perse-
nale, della scrittura privata, autobiografi- Quando nasce da noi e non ci viene impo- andiamo facendo. Qui la scrit- guire liberamente le proprie possibilità di approdo attraverso
tura manifesta se stessa attra- sfide, rispetto all’eschaton che appare invece come un disegno
ca, e della scrittura di sé. sta. Quando si svolge nella libertà, nei superiore alla nostra libertà.
Promuovere scrittura autobiografica, in momenti difficili, nell’espressione di sogni, verso i segni, ma si realizza nel
Tèlos significa ‘fine’ anche nel senso di conclusione, congedo,
modo clinico, significa promuovere la con- desideri. Si tratta allora di scrittura ‘desi- lavorìo personale, nel microla- addio...
Duccio Demetrio, sapevolezza che la scrittura è innanzitutto derante’, che ci trasferisce altrove... boratorio della nostra mente, Riconosciamo in questi concetti un’enfasi individuale e un’enfasi
pedagogista e una prassi, che mette in gioco il corpo, le Se scrivamo perché siamo felici la scrittu- delle noste emozioni. corale.
filosofo, è membro L’unione dei due significati descrive il nostro percorso personale ed
dei Comitati sue memorie e le sue acquisizioni. ra accentua la nostra felicità; se siamo è il diario, poesia intima, vita
umano in senso più ampio.
Scientifici UPMAT Qual’è, dunque, la natura della scrittura? infelici, essa lenisce la nostra sofferenza. invisibile...
ed AIMAT. Adamo, in ebraico Adam (uomo di terra, uomo della terra), non
Molte delle autobiografie più recenti evi- 2 - Vi è poi un protendersi verso
Il testo riportato è è soltanto un nome proprio - il nome del primo uomo secondo
stato pubblicato La scrittura ha tante anime. denziano la funzione terapeutica e auto- l’esterno, con l’ambizione di l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam -, ma significa Umanità,
sul n°13 della Un’anima funzionale, quella che purtroppo terapeutica della scrittura: non si scrive sedurre e catturare lettori, di Uomo, nella sua accezione più vasta.
rivista GdL ‘perseguire successi’ ed emo-
MusicArTerapia maggiormente regna nel mondo della per “diventare scrittori”, ma per accentua- Intrecciando le due idee di tèlos ed eschaton incrociamo la
(marzo 2012) scuola: è una scrittura dell’efficacia, della re o enfatizzare lo scopo. zionare l’altro, commuoverlo. parola destino, karma.
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Globalità Globalità
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La scrittura è un’esperienza autotelica di senza perdere la propria stessa natura (pen- Maria Rosaria D’Oronzo
carattere ludico e pedagogico. siamo ai regimi dittatoriali che hanno impo-
Come insegnanti utilizziamo giochi di
ricordi per risvegliare questa passione. Se
sto ai dissidenti autobiografie in forma di
confessione, negando oltretutto il diritto a Dal manicomio al grembo
a scuola qualcuno è riuscito a comunicar-
ci la passione per la scrittura ci garantisce
un successo per la vita. La possibilità di
tacere).
Quando noi scriviamo arricchiamo di poetici-
tà l’emergere delle memorie e scegliamo
sociale
rivolgersi alla scrittura e rifugiarsi in essa sempre cosa tacere e cosa enfatizzare. Con Giorgio Antonucci per
dinanzi al disagio e alla sofferenza. Aprendo un quaderno e ponendovi il titolo “La ripercorrere l’esperienza
Essa è autotelia giocosa: scoperta, sor- mia autobiografia” accadono cose mai acca-
presa, costruzione, ideazione, smontag- dute prima. Accade, infatti, di immergersi nel
che da Basaglia ad oggi ha
gio e ristrutturazione della nostra stessa tempo della memoria.Possiamo privilegiare portato ad una valorizzazione
percezione del mondo. Ci trasferisce nel una connessione cronologica tra le “storie” della Persona nel campo
mondo della finzione e dell’immaginario. della nostra vita oppure scegliere un’altra linea
Finzione non intesa come menzogna ma narrativa (le scene fatali, ad esempio), per rico-
psichiatrico.
come illusione nel senso etimologico del struire i pezzi della nostra esistenza. Qui entra Il dottor Giorgio Antonucci è stato im-
termine. in gioco un altro concetto in qualche modo pegnato dagli anni sessanta nella lotta
Illudere significa indurre al gioco (il gioco legato a quelli già esposti di telos ed eschaton: alla psichiatria coercitiva. Ha lavorato con
dell’esistenza). il concetto di Fato (il Destino). Basaglia nel ‘68 a Gorizia e poi nel ‘69
Un grande psicanalista diceva “l’illusione è Il Destino è ciò che si compie prima di noi, non a Udine. La sua professione è quella di
l’unica realtà possibile della nostra vita”... dopo di noi. L’autobiografia permette al dise- battersi per i diritti delle persone e specifi-
L’autobiografia è dunque un’esperienza ludi- gno, alla trama della propria storia personale, catamente delle persone che sono vittime
ca che non può essere imposta o indirizzata di riaffiorare, collocando fatti ed eventi in uno del sistema della psichiatria coercitiva.
spazio che ne giustifica la fata- Io l’ho conosciuto nel ’92 nel reparto au- La psicologia (io sono psicologa) ha il suo
A conclusione del proprio intervento, Ducco Demetrio ha letto le necessità. togestito di Imola, dove ho fatto un lavoro fulcro nella scelta: in altre parole, noi siamo
alcuni passi del libro di Erri De Luca “I pesci non chiudono gli Qui si evidenzia il valore peda- perché scegliamo. La capacità della scelta è
occhi” (Feltrinelli) dove emerge la ricostruzione dell’autobiografia
di ricerca per l’Università di Padova. Era
dell’Autore (“Mi accosto attraverso la scrittura al me stesso di
gogico e terapeutico dei per- un ‘reparto aperto’ (negli anni settanta in diversa da persona a persona rispetto al suo
cinquant’anni fa”). corsi di autonarrazione. Un Italia e in Europa esistevano questi reparti mondo, alla sua cultura e al suo ambiente.
Introducendo, infine, il suo laboratorio di scrittura, ha citato valore confermato da molti filo- aperti che ora non esistono più, perché le Conoscere qualcuno a livello psicologico
l’omaggio che Italo Calvino, in un suo scritto, tributa alla ricerca sofi della scrittura: scrivere significa stare a chiedersi delle sue contrad-
compiuta da Primo Levi con il libro “L’altrui mestiere” (Einaudi),
comunità terapeutiche hanno preso il loro
dove vengono individuate almeno nove ragioni per scrivere,
significa non solo ricomporre la posto); ‘reparto aperto’ non significa solo dizioni e del suo mondo. Le relazioni, i rap-
riproposte al pubblico in questa occasione. propria esistenza, ma anche, e che le persone etichettate, classificate, porti, i linguaggi, le discussioni aumentano le
Tra i testi scaturiti dai partecipanti al laboratorio abbiamo estratto prima di tutto, ritagliarsi un denunciate come matte possono uscire nostre possibilità di scelta. Il nostro compito
tre brani significativi, a titolo esemplificativo. Il secondo è stato tempo per sé (pensiamo alla è accrescere le possibilità e i punti di vista.
composto da una bambina, la piccola Dalila Tilde.
dal manicomio, ma significa anche che la
La domanda era: Perché si scrive?
‘stanza tutta per sé’ di Virginia società può entrare nell’istituzione psichi- L’angoscia è il segnale che non percepiamo
Wolf), rivendicare il diritto alla atrica. molte possibilità di vita. La sofferenza inte-
• Per raccontarsi, a se stessi e agli altri
Per capire meglio ciò che siamo, siamo stati o vorremmo essere stati memoria personale... “per i Per me è stato un periodo di formazione riore è la condizione in cui si trova una per-
Per dire agli altri cose che di persona non vogliamo dire o non miei figli, per i miei nipoti” (tenia- molto ricco perché il reparto autogestito sona che non ha spazi reali per vivere e si
abbiamo il coraggio di dire mo i diari di crescita: li regalere- di Imola, grazie agli interessi molteplici del rifugia nella fantasia. è necessario trovare
Per dare un nome e un ordine alle cose Maria rosaria
mo loro!)... dott. Antonucci, ha richiamato artisti e in- uno scopo per vivere in modo da tornare D’Oronzo (nella
Per spiegare le nostre idee
In questo senso la scrittura è tellettuali da tutto il mondo, anche dal Gi- ad essere come gli altri. Privare le persone foto con Giorgio
• “Io scrivo perchè amo farlo e mi piacerebbe insegnarlo, quindi ho Antonucci),
anche segno di grande solida- appone e poi da tutta Italia, e io, che ero della libertà è dannoso e ingiusto. La lib-
scelto le opzioni 1 e 3” psicologa,
(1: Perchè se ne sente il bisogno; 3: Per insegnare qualcosa a qualcuno) rietà sociale. Non narcisismo, li, ho goduto di tutto questo. ertà non la intendiamo come mancanza di coordina il Centro
ma gesto altruistico, perché Questo cambiamento culturale, che ap- costrizione ma come opportunità di scelte e Relazioni Umane
• Oggi mi viene così, per liberarmi dall’angoscia: dall’angoscia di essere Bologna.
sola, dall’angoscia di essere nata e vissuta nella separazione, c’è sempre un lettore immagi- punto ha interessato la “rivoluzione psi- come un arricchimento dei punti di vista. è Il testo riportato è
dall’angoscia di non essere stata ascoltata, dall’angoscia di dover nario a cui ci rivolgiamo. chiatrica” degli anni sessanta, settanta e osceno che la psichiatria nella persona dello stato pubblicato
mostrare di me solo la parte piacevole e obbediente, dall’angoscia Ed è anche antidoto al rumore psichiatra dica dove il paziente debba o non sul n°7 della
ottanta, ora sta diventando lettera morta.
di non valere abbastanza. Ho sempre scritto tantissimo, compiaciu- rivista GdL
ta sul momento e insoddisfatta il giorno dopo. E così non ho mai
e ricerca di Silenzio, esperienza C’è una regressione culturale che è di debba andare. Il manicomio, la casa di cura MusicArTerapia
sciolto la matassa, anzi il bandolo sta lì; è chiuso come un bozzolo... autotelica per eccellenza. un’ignoranza oscena. sono fondate sul fatto che alcune persone (marzo 2009)
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Giorgio Gaslini
“L’evoluzione creativa di un
musicista”
Giorgio Gaslini, musicista a molte dimensioni, invitato al 16°
Convegno Nazionale della GdL (ottobre 2011), non ha potuto
essere presente, ma ha inviato un testo nel quale sviluppa il tema
che gli abbiamo proposto: ne riportiamo alcuni passi significativi.
Il tema proposto mi tira in causa in prima per- sino a Stan Kenton. Contemporaneamente Michelangelo Antonioni ascoltò il disco e mi
sona. studiavo le opere dei grandi autori del primo scritturò come autore della colonna sonora del
L’io creativo quindi e non l’ego autoreferente. novecento. Nel 1948 registrai il mio primo disco film La Notte, musica che ottenne il “Nastro
Ho sempre cercato di guardare avanti con per la EMI. In Italia il mio lavoro e il mio nome si d’argento” e mi aprì le porte di una nuova espe-
l’apriori della formazione musicale e culturale erano, senza che me ne fossi accorto, fatti rienza creativa: il Cinema.
alle spalle. conoscere e apprezzare.
Quindi è stato un percorso che continuo a per- Ma io non ero appagato. Raccolsi tutte le forze …Tuttavia la cosa più interessante e feconda
correre, ricordando sempre una espressione di e agii secondo il mio carattere: volevo avere per me è stata quella di aver incontrato e colla-
Pablo Picasso: “è fatale che un artista riceva una formazione accademica da unire con quel- borato con tanti musicisti e tante musiche di
influenze da altri artisti e dalle loro opere ma mai la vasta sperimentazione spontanea. quelle nazioni, in una sorta di abbraccio “globa-
un artista deve ripetere se stesso”. Ecco, qui mi Abbandonai tutto di colpo e entrai al le” di culture diverse.
pare che ci sia un po’ tutto ciò che conta. Conservatorio di Milano uscendone poi con Ecco che il percorso mio evolutivo andava
Ovvero la peculiarità dell’evoluzione creativa. cinque diplomi. avanti all’insegna dell’”esperimenta il tutto e
La mia è stata una vita di musica creata o inter- Così trascorsi gli anni ‘50. Ma sentivo che, pur trattieni ciò che ti serve per crescere”.
pretata secondo la mia natura e la musica è avanzando nell’evoluzione artistica, qualcosa
stata, lo comprendo di più adesso, la ricerca, mi mancava. Era la ricchezza dell’esperienza …Dopo l’esperienza pluridecennale che avevo
passo dopo passo, della conoscenza di me precedente che in questo altro mondo musica- vissuta nel jazz fui invitato ad aprire la strada
stesso. le istituzionale e un po’ algido mancava com- dell’insegnamento di questo linguaggio con la musica di globalità di linguaggi, e la nascita di
Quando ho cominciato, all’età di sei anni, a pletamente. Occorreva un colpo d’ala, un cattedra al Conservatorio di Roma (1972-73) e una nuova tipologia del musicista, del suo agire
studiare il pianoforte sono stato mosso, lo ricor- cambio di rotta. successivamente a quello di Milano. Dopo artisticamente considerando la musica come
do bene, da una passione sfrenata. Fui io a E fu netto e rischioso. vent’anni di resistenza la musica jazz è stata “un grande albero con tanti rami e frutti diversi”.
chiederlo a mio padre, il quale subito mi asse- riconosciuta come materia di studio in tutti i Una musica intrisa di impegno civile e di fratel-
condò. Subito la curiosità cognitiva mi spinse ...Composi subito celermente un nuovo lavoro Conservatori italiani. Cosa che esiste tutt’oggi. lanza tra i popoli. Così il mio libro successivo
verso la ricerca di un mondo sonoro che mi per otto esecutori nel quale cercai la sintesi di edito da Baldini-Castoldi, intitolato appunto Il
appartenesse, di altre linee melodiche, di altri tutto il mio vissuto musicale sino ad allora. Quel …Il mio bisogno di vederci chiaro su quanto tempo del musicista totale.
agglomerati armonici, di altri impulsi ritmici. lavoro che intitolai Tempo e Relazione si basava stavo facendo e il “conosci te stesso” incom- Arnold Schönberg in risposta alla domanda
Ricerca quindi e piccole tappe di conoscenza e sulla sintesi tra il linguaggio del jazz avanzato beva su di me di nuovo. Occorreva riversare “Che cosa è la composizione?” ha risposto “la
di sfida contro il proprio limite. con la tecnica dodecafonica, lavoro che ancora tutto quel mare di esperienze su pagina scritta. composizione è una improvvisazione lenta”! In
Giorgio
Gaslini, Tutto ciò ricordo che prese forma in una insi- oggi è considerato l’unico esempio in campo In questa direzione ebbi un invito dell’Editore fondo, non ho fatto questo per tutta la vita?
musicista e stente e tenace prassi di improvvisazione piani- internazionale. Feltrinelli, e scrissi il libro Musica totale (1975). Vi ringrazio tutti per la vostra attenzione. E rin-
musicologo.
Il testo riportato è stica creativa. Il concerto e il disco ebbero una grande eco. Quel testo partiva dal basso, da tutta la mia vita grazio Gino Stefani che ha voluto e ideato que-
stato pubblicato …Entrai a far parte di una storica orchestra, a Per me si fece tutto più chiaro. Avevo trovato la di musicista “on the road”, dall’esperienze vis- sti preziosi incontri dedicati alla “globalità dei
sul n°13 della Milano. Ebbi così modo di suonare e conosce- strada dell’incontro tra diverse culture, l’unità sute davanti e dentro la gente in mezzo mondo, linguaggi”. Sperando di aver, in qualche misura,
rivista GdL
MusicArTerapia re le partiture originali dei massimi leader e della molteplicità musicale. Tempo e relazione dalla ricerca di un “unicum” unico che fosse il contribuito a questa preziosa iniziativa, vi porgo
(marzo 2012) autori americani, da Ellington, Basie, Herman, diede una svolta alla mia vita. Il regista punto di catalizzazione di musica del mondo, un affettuoso saluto augurale e vi ringrazio.
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non vede più possibile alcuna ‘guarigione’, 6. LA FORMAZIONE - Appare quindi cen- 8. ANIMAZIONE - Tutto quanto detto della tecnica artistica assuma la centralità
e dunque ritiene senza senso una qua- trale la formazione dell’operatore. Una for- pensiamo valga per tutte le operatività di nell’operatività pedagogico-terapeutica.
lunque ‘terapia’ in senso stretto, clinico, e mazione personale, ‘a misura d’uomo’, che cura con le arti. D’altra parte, come si può meglio vedere
ancor meno riabilitativo; fino alle situazioni armonizza, in maniera originale per cias- Il campo d’azione, l’oggetto e la finalità di nelle sue pubblicazioni, si tratta di una
critiche dove l’animazione diventa riani cuno, competenze tecniche, saperi con- questa operatività è lo sviluppo dei poten disciplina specifica e non olistica, assom-
mazione. vergenti, storie personali. Un esempio lo ziali umani comunicativi ed espressivi; se matoria, cumulativa.
troviamo già in Benenzon: “Mi sono basato questi potenziali sono latenti, l’attività di La MusicArTerapia nella Globalità dei Lin-
4. SAPER FARE E ‘SCIENTIFICITÀ’ - In unicamente sulla mia esperienza clinica e sviluppo si chiama di solito educazione; guaggi è una disciplina riconosciuta:
quanto finalizzata alla cura, la musicot- sulle teorie di autori nelle cui idee trova fon- se sono repressi o rimossi, si parla di rie- - con il profilo professionale di “Operatore
erapia è primariamente una pratica, e una damento la [mia] Musicoterapia. Tali autori ducazione, o riabilitazione, o recupero, o in MusicArTerapia nella GdL” con validità
pratica sociale, il cui senso e la sua valid- sono: Freud, Winnicott, Watzlawick, Lorenz, terapia. europea, diploma rilasciato nel 2006 dalla
ità sono decise in ultima istanza dalla sua Jung, Fiorini, Hall”. E allora: l’esperienza Un termine comprensivo per questa ‘attiv- Regione Lazio al termine di un percorso
efficacia riconosciuta dalla società globale. personale potrà essere artistica o educativa ità di sviluppo di potenziali umani’, sostan- formativo di ugual titolo;
E’ ovvio che tante scienze afferiscono più o sanitaria, e l’intreccio dei riferimenti cul- zialmente unitaria quanto a principi, teorie - da un Master dell’Università di Roma Tor
o meno a tale pratica; ed è certamente un turali potrà estendersi nelle scienze umane e metodi, e diversificata soltanto dai con- Vergata, attivo dal 2002, con sede a Roma
obiettivo auspicabile la crescita dell’una o senza limiti. testi ‘applicativi’, è animazione. In ultima e a Lecce (1), che dà, oltre il titolo acca-
dell’altra scienza. Ma questo non significa Con ciò, nessuno oggi può pretendere di analisi, comunicare ed esprimersi è, sem- demico, 60 crediti formativi per la carriera
che il senso e la validità di quella pratica imporre, o di chiedere ad altri di esibire una pre e per tutti, educativo e terapeutico. universitaria e 3 punti in graduatoria nei
siano decise in base a una scienza o a una teoria di musicoterapia con validità gene- Nei casi estremi – il risveglio dal coma – si concorsi della Pubblica Istruzione;
‘verità’ ovvero conformità a un qualche rale, né imporre o richiedere un codice della parlerà di rianimazione. - dal Ministero della Salute, dal 2003 con
orizzonte di pensiero o teoria di riferimento, formazione dell’operatore in musicoterapia eventi formativi ECM specificamente de-
qualunque possa essere la sua autorev- uguale per tutti. In questa richiesta si an- 9. ‘MusicArTerapia’ - Questo termine nominati “MusicArTerapia nella GdL”;
olezza nell’orizzonte delle scienze. nida un progetto di monopolio, di costituzi- cerca, non senza sforzo, di evidenziare - culturalmente, dal Comitato Scientifico
La scientificità è relativa all’oggetto one di un potere centrale e accentratore, la concezione dell’unità delle arti. Questa dell’Università Popolare di MusicArTera-
dell’indagine. Pensando alla comples- censorio, unità si può concepire in due modi. pia.
sità del nostro campo di osservazione, mortificante ed emarginante per le periferie. La prima è quella della prospettiva cor- Tutti gli eventi formativi nella nostra disci-
l’esperienza musicale e poi un progetto E questo vale anche se chi la avanza lo fa in rente (che all’Università si esprime nel plina sono poi accreditati presso il MIUR
relazionale costruito su di essa, appare obbedienza a poteri maggiori (quelli clinici) a corso di laurea DAMS), dove le Arti sono dal 1996 tramite il MCE e poi la CNUPI
poco realistico, allo stato attuale dell’arte, cui appoggiarsi per conquistare una propria assunte così come si trovano nella nostra (Confederazione Nazionale Università
pretendere una esplicita teorizzazione della autonomia. cultura, come discipline e pratiche sociali Popolari Italiane), di cui la nostra Univer-
musicoterapia tale che sia universalmente ciascuna a sé stante, con proprie teorie e sità Popolare in MusicArTerapia è asso-
riconoscibile. La pretesa sarebbe poi cap- 7. RISPETTO DELL’OPERATORE - Noi chie- metodiche e tecniche specifiche, ed even- ciata.
ziosa se tendesse a dire che basti esibire diamo alla società il rispetto dell’operatore tualmente abbinate, combinate insieme.
una teoria e le opportune deduzioni perché artistico, una materia che non è solo l’ascolto Le pratiche sociali correnti di Musicotera- 10. ADESIONE ALL’APPELLO del Comi-
esista una musicoterapia: come se bas- della musica, ma la pratica strumentale e vo- pia, Artiterapia, Danzaterapia, ecc. si col- tato Nazionale per il Riconoscimento dei
tasse dire per fare. cale, dove ha molta parte l’improvvisazione, locano in questa prospettiva, certamente Profili Professionali degli Arti Terapeuti e
nei più diversi contesti e con i più diversi legittima, di comunanza e alleanza. delle loro Associazioni Professionali.
5. L’OPERATORE - In realtà nella musi- materiali, e in una relazione corpo-a-corpo La seconda è quella specifica della Musi- Sulla base di quanto sopra scritto, per-
coterapia, pratica di continua e quotidi- con le persone di cui hanno cura: un rispetto cArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, sonalmente e insieme all’Associazione
ana ricerca-azione ovvero sperimentazi- da affermare contro la sottomissione a su- dove l’unità è vista come un processo Università Popolare di MusicArTerapia
one, quello che è centrale non è una dis- pervisori non competenti, che non vivono dalle origini delle emozioni attraverso il diamo la nostra adesione all’Appello a
ciplina ma l’operatore Dal punto di vista quella relazione, ma presumono di capire e tono muscolare e la sinestesia, fino alle due condizioni: 1) che la MusicArTerapia
dell’operatore, ciò che conta in definitiva valutare la competenza e il vissuto corpo-a- specializzazioni sensoriali e culturali delle e il MusicArTerapeuta nella Globalità dei
è la sua competenza, che è insieme un corpo degli operatori. Per quella operatività, singole arti. Questa visione, e una formazi- Linguaggi vengano esplicitamente inclusi
sapere, un saper essere e un saper fare. dalla animazione alla rianimazione, non c’è one che ad essa si ispira, anche se più a suo luogo nel testo dell’Appello; 2) che il
Un accertamento della ‘competenza effet- supervisore possibile; perché è ricerca-azi- esigente e impegnativa, la riteniamo più riconoscimento non implichi la subordina-
tiva’ è anzitutto pragmatico, sui risultati del one con responsabilità non delegabile. idonea per affrontare la complessità della zione a supervisori di alcun genere.
suo fare, non sul come sa parlare di quello Per questo è da chiedere alla società un persona e dell’espressione e comunicazi-
che fa. riconoscimento senza subordinazione. one, e ad evitare il rischio che lo specifico (1) Oggi a Roma, Torino, Firenze e Napoli [NdR]
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Globalità Globalità
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cantata, con la sua altezza, la sua durata, la sua zio di formatività, in un riferimento, che sembra
Michele Lomuto dinamica, come qualsiasi nota del trombone - la qui quanto mai pertinente, alla categoria centrale
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Globalità Globalità
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Claudio Meldolesi
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
L’integrazione scolastica
viene resa obbligatoria la formazione in servizio
dei docenti curricolari, vengono quasi sempre
organizzate al mattino le riunioni dei gruppi di
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Globalità Globalità
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Cesare Padovani
gestuali, simboliche e così via; ma sappiamo metafora. è una potenza che spesso stravolge i para- per tradurlo in un contorno visivo, allora chi è avvolto dall’innocenza
anche che lungo questi archi parabolici della metri, e con una sua logica mette in crisi la Logica. non mi trattengo dalla risatina sotto i d’un sogno, per smascherare
parola, gli appartenenti ad una cultura ricono- Qualche esempio? Riprendiamo pure l’aneddoto baffi. Mi accorgo che quello che ho in chi si difende troppo o chi si
scono ciò che la parola richiama. Se da oltre che ci ha divertito al Convegno... mente di eseguire si arruffa, recalcitra, mi corazza dentro a certezze as-
due millenni ci ripetiamo che nomina sunt numina, Se, ad esempio, Magritte nel suo Notturno colloca la contraddice: ogni segno che vado a solute; ed una terza radice
non significa che il richiamo suscitato da ogni voce falce di luna al di qua dell’albero, e se la parola “rimane
deporre viene stravolto da un impulso con cui si prova “simpatia
sia una sacralità identica per tutti, perché ognuno senz’ali” in bocca a Penelope (Odissea, XVII, 57), o
riempie la parola del proprio vis- ancora se le bocche cantate da delle mie parecchie mani mentali che amorosa” per chi è bersaglio
cesare padovani, suto. Se io, con la mia grafia, Garcia Lorca sono “piene di sole e inseguono altri solchi, altri sensi, altre delle nostre ironie, dal
artista, scrittore e di sassi”, perché non rallegrarci se logiche. momento che ci riconoscia-
filosofo del
scrivo sopra un foglio STRAPPO
linguaggio, è o FAVOLA o FOGLIE oppure un bimbo, spinto dalla mamma Allora, ciò che trovo per terra, sui muri, mo e ci rispecchiamo anche
scomparso nel CAOS..., ogni mio lettore o ascol- sopra una carrozzina Chicco, sparso per il tavolo, nel cestino delle nelle sue debolezze...
2014. tatore, mentre evoca la propria incrociando me, pure spinto da carte gettate, sulle pareti dei miei pensie- Ma forse, questo ed altro, ce
Il testo riportato è immagine di strappo o di foglia e mia moglie Giovanna sopra una
stato pubblicato ri scivolati tra le fessure della mano, tutto lo racconteremo il prossimo
così via, viene orientato al sorriso carrozzina Chicco, esclama pun-
sul n°9 della
dal modo con cui esprimo grafi- tandomi la manina: Mamma, vado raccogliendo, tutto vado assem- Ottobre al XV Convegno di
rivista GdL
MusicArTerapia camente queste voci. Un esem- mamma, guarda un bambino con blando: sghiribizzi, parole ambigue, Riccione sulla Globalità dei
(marzo 2010) pio ancora più chiaro. Se io scrivo la barba! ? foglie, ombre, suoni, fogli strappati, pagi- Linguaggi.
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
In banda
la pappa col pomodoro o con il
tango delle capinere.
In quegli anni io e Ferdinando
Salvatore Panu, organizzatore e inventore di eventi artistici e D’Andria abitavamo a Bologna, in
via S. Isaia 39, quasi di fronte
progetti musicali a carattere sociale, da Bologna a Parigi, sempre all’Ospedale Psichiatrico Roncati.
ispirati alla condivisione e all’integrazione, invitato nel 2011 al 16° Decidemmo di fare un’irruzione
Convegno Nazionale della GdL, non ha potuto essere presente, una domenica mattina, che l’ospe-
dale era meno sorvegliato, spar-
ma ha mandato uno scritto, da cui abbiamo ritagliato alcuni gemmo la voce il sabato sera e
passaggi su una delle sue passioni creative: la banda. dopo un bel caffè a casa nostra
nacque così, da quella festa che
Da più di venti anni osservo alcune costanti del trica, non ha bisogno del palcoscenico, può fare aprì i cancelli, la ‘Banda Roncati’.
fare banda, perlomeno nel tipo di bande, dicia- un cerchio, far ballare la gente, stare e giocare In un Ospedale Psichiatrico che si
mo, autogestite, senza il classico direttore: con la gente che incontra. Può anche arrivare nei dichiarava e si dichiara democrati-
La nascita di una banda è sempre un momento luoghi più chiusi e controllati, nelle scuole, nei co, non potevano chiuderci le porte in faccia, aveva un certo suo modo di essere e le bande
di alta creatività, di fermento che è nell’aria e che luoghi di lavoro, può entrare nelle istituzioni totali, soprattutto perché i giornalisti erano lì con noi. In tradizionali. Fu dato a tutti uno spartito molto
a un certo punto sboccia per attrazione passio- carceri o manicomi e scatenare emozioni proba- pratica fu una festa. I mattacchioni dell’ospedale semplice di un brano di Charles Mingus, a due
nale: è la nascita di un gruppo, di un soggetto bilmente ancora più intense e difficilmente imma- hanno iniziato a ballare e dopo un po’ sono arri- voci. Ho battuto quattro e via! è partito, Mingus
collettivo che esprime la gioia di essere nato. ginabili se non si suda insieme. vati alcuni dottori ed infermieri che ci hanno suonato da cinque Bande, il tutto nei sottopas-
La banda è un momento di socialità collettiva, la detto: “Voi siete pazzi”. La cosa faceva ridere, saggi di piazza Maggiore, con una sonorità per
convivialità è un elemento cruciale, è il piacere A questo punto il mio pensiero va a una banda, perché non si capiva più chi era pazzo e chi non me indimenticabile. Quel Primo Maggio andò
dello stare insieme con la musica, grazie alla che fra poco compirà vent’anni, la Banda lo era. Comunque, non riuscivano a fermarci bene, anche se pioveva. Per la Banda Roncati la
quale si realizza l’incontro fra le persone. Roncati di Bologna. perché la gente si stava divertendo; allora ci festa cominciò quando per le altre stava finendo;
La banda è un momento di apprendimento della Avevo 20 anni, arrivai a Bologna nell’anno acca- hanno provato dicendoci che i degenti si stavano per loro era finita la performance per cui erano
musica. Si tratta spesso di approcci molteplici, di demico 1985-1986, trovai il DAMS occupato, divertendo troppo, e che era pericoloso. Ma noi stati contattati e pagati. Alcuni rimasero a bere, i
aiuto reciproco, della condivisione di esperienze, entrai subito a far parte attiva del collettivo continuavamo tutti insieme a suonare, cantare, più giovani delle Bande avevano voglia di conti-
della generosità di chi sa fare delle cose e della Damsterdamned (i dannati del DAMS), fondai ridere e ballare. Era, se non sbaglio, il 29 marzo nuare ad improvvisare, a giocare e scherzare
voglia di imparare: è un momento di autoeduca- dopo qualche tempo il Musikollettivo coinvolgen- 1992. mischiandosi fra le varie Bande. I più anziani,
zione collettiva. do altri studenti del DAMS musica. In quegli anni Insieme nacque la sorella gemella, la Scuola invece, volevano andarsene.
La banda è un momento di sperimentazione conobbi Gino Stefani e ebbi l’opportunità grazie Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna, che Quell’esperienza ci fece confrontare con orga-
musicale: l’arte di arrangiarsi in musica, spesso a lui di praticare l’autogestione pedagogica. Il fondai nel 1992 e che ho coordinato fino al feb- nizzazioni molto diverse dalla nostra: la Banda
ci fa imboccare percorsi inusuali, approcci e suo approccio all’umanità della musica mi aprì la braio 2006. Roncati è senza direttore, le altre lo avevano
metodologie non convenzionali, esperimenti cre- mente e gliene sarò grato per sempre. Lui ha tutte. In occasione della loro venuta a Bologna
ativi che stimolano dinamiche di improvvisazione visto nascere e ha contribuito con estrema Il 1 Maggio 1993 organizzai a Bologna un’inizia- erano tutte in divisa, mentre gli elementi della
e composizione collettiva. I risultati sono a volte discrezione alla crescita di tutti queste esperien- tiva intitolata “Bandiga”, con la coop. A Lato Banda Roncati non l’avevano di certo. Per ciò
oggettivamente vicini alla sperimentazione delle ze collettive. Nel 1990 fummo travolti dal (cooperativa che avevamo fondato con un grup- che concerne lo stile esecutivo, la Banda
avanguardie storiche o della musica contempo- Movimento della Pantera. po di studenti o neolaureati DAMS, i cosiddetti Roncati, magari nel disordine più totale, attacca
ranea colta, basterebbe sviluppare una maggiore Nacque in quel contesto il Gruppo Laboratorio di operatori culturali appena sfornati dall’Università, a suonare i pezzi uno dietro l’altro con un carico
capacità di ascolto e consapevolezza per ricono- Musica e Immagine e, con Noemi Bermani e altri, io ero il responsabile del settore musicale). di energia che va sempre aumentando, va avan-
scere la ricchezza di queste esperienze umane e il collettivo Conisuoni (che poi fondò il Telefono Partecipò insieme ad altre bande anche la ti a flusso, anche un’ora, due ore di fila, con brevi
Salvatore Panu,
musicista, musicali. Viola di Bologna): per un anno e mezzo andam- Banda Roncati. pause tra un pezzo e l’altro; le altre facevano un
etnomusicologo, La banda è uno strumento di intervento sociale, mo a suonare nel reparto Autogestito dell’Ospe- Bandiga, che a Bologna vuol dire festa per la fine pezzo, poi camminavano senza suonare per
antropologo ed può supportare i movimenti, colorando i momen- dale Psichiatrico di Imola, diretto dal non-psichia- dei lavori di costruzione di una casa, voleva cinque minuti, tutti in riga, perfettamente ordina-
animatore
Il testo riportato è ti di grande partecipazione collettiva e rendendoli tra Giorgio Antonucci. Alcuni di noi pensavano essere una performance tra bande che non ti, facevano la loro parata silenziosa poi suona-
stato pubblicato eccezionali, marcando la memoria delle emozioni inizialmente più a fare della sperimentazione fosse un concerto da palco ma piuttosto una vano un altro pezzo. La cosa che accomunò un
sul n°13 della individuali: “c’era la banda!”. La banda inoltre musicale, ma subito ci rendemmo conto che il sonorizzazione degli ambienti cittadini, delle varie po’ tutti, al di là anche dei dati anagrafici, fu di
rivista GdL
MusicArTerapia suona in acustico, è ecologica, a misura d’uomo, cuore degli incontri era nello scambio umano e strade. Penso che fu stimolante mettere a con- sicuro la damigiana di vino, una costante tra-
(marzo 2012) può arrivare a piedi dove non c’è la corrente elet- nella loro voglia di fare festa con una banda. Per fronto, sulla stessa piazza, la Banda Roncati, che sversale di tutte le bande.
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Globalità Globalità
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Globalità Globalità
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Un altro aspetto che io credo uccida in radice l’industria delle armi, l’industria della pubblicità,
Achille Rossi la creatività, è un cristianesimo infedele: perché l’industria del nucleare. Noi abbiamo la ne-
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Globalità Globalità
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ora nelle prima fasi di sviluppo, che potrebbe ci troviamo di fronte a tre principali paradossi
Nanni Salio, Gianfranco Bologna essere chiamata “precauzionale”[…], preoc- generati dal successo della scienza: «uno:
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Globalità Globalità
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nella stessa condizione di un alpinista che estensori del progetto per il Pentagono,
salga lungo una impervia via inesplora- contrariamente a quanto sostenuto da al- Giuliano Scabia
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Globalità Globalità
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Osserviamo adesso uno de quadri più noti Esso dà l’impressione di un movimento flet-
Francesco Spampinato di Claude Monet: Le bassin aux nymphéas, tente: sostenuto dagli zampilli frondosi dei
Monet e Débussy:
harmonie verte (1899). Il senso globale che cespugli, sembra incurvarsi mentre lo sguar-
scaturisce dall’osservazione di quest’opera do dell’osservatore lo attraversa, grazie al
è quello di una grande armonia equilibrata, suo disegno non perfettamente regolare, al
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Globalità Globalità
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visiva che di quella musicale: equilibrio, sim- in un’esplorazione ondulatoria della tela, si inseguono senza sosta, come accade nei dell’inarticolato, costruzione propriamente
metria, oscillazione, cullante, piacevole, confortata dalle conferme della ridondanza temi che emergono dalle agitazioni ondose umana. Esso è metafora del legame fra i
rassicurante, ridondanza percettiva, sfuma- dell’immagine. “L’Orangerie di Parigi (1909- di La Mer. Allo stesso modo gli ammalianti due lati dell’organismo in simmetria bilat-
ture, scivolamento, alternanza di tensione 26) – secondo Guerra Lisi e Stefani – è pro- canti di Sirènes ci trascinano da una parte erale, è senso di integrità corporea, di pos-
e distensione, di appoggio e sospensione, prio una inconscia riproduzione ovale di un all’altra, in su e in giù, in un ipnotico e av- sesso del proprio corpo come sensazione di
delicatezza, ecc. Molte produzioni pittoriche contenimento cromatico, una reimmersione volgente viavai. continuità sfumata fra un appoggio e l’altro,
di Claude Monet solleciterebbero così una mnemofisica in un liquido amniotico che La musica e la pittura dondolanti instaurano fra un arto e l’altro. Oltre che figura bilan-
“memoria del corpo” simile a quella attivata produce l’effetto Dondolante” (Ibid.). quindi un rapporto privilegiato con l’elemento ciata, il ponte è ritmo dondolante: gli archi
da molte delle musiche di Claude Debussy. Qualcosa di molto simile accade in mu- liquido. L’acqua che non è libera di scorrere fra i basamenti, le campate, sono emersioni
“La pittura Impressionista – scrivono Guerra sica. Oltre a Danseuses de Delphes, varie ricade infatti su se stessa, ondeggia e oscilla e reimmersioni regolari, fuoriuscite period-
Lisi e Stefani –, in particolare quella di Mon- composizioni debussyane si articolano in fino a liberarsi delle forze che ne impedis- iche della figura dallo sfondo, dell’articolato
et, rivela lo stato fusionale con la natura che modo tale da generare una sensazione don- cono la quiete e poi giace stagnante. Moti dall’inarticolato, dell’aereo dal liquido, del
caratterizza la fase dolante. Oscilla ascensionali in decelerazione e moti dis- verticale dall’orizzontale. Il ponte contiene
prenatale Don- a passi leggeri la censionali in accelerazione costituiscono un e armonizza le due dimensioni del dondo-
dolante: mater-ia Danse profane moto pendolare che è anche il movimento lamento: quella orizzontale e quella verti-
con i suoi umori pour harpe et or che compie una madre per cullare un ne- cale. Nel congiungere simmetricamente due
e le sue tempera- chestre à cordes, onato. Per Gaston Bachelard l’unico dei sponde, esso dà il senso della continuità del
ture luminose” (S. nell’alternanza fra quattro elementi capace di cullare è l’acqua, percorso che lega due estremità articolate;
Guerra Lisi, G. Ste- le note pizzicate “l’elemento cullante”. “L’acqua ci restituisce nell’emergere dall’acqua (e specchiarvisi)
fani, Gli Stili Prena sull’arpa e quelle la madre” (G. Bachelard, Psicanalisi delle congiunge l’inarticolato liquido-aereo (dal
tali nelle arti e nella tenute sugli stru- acque, Red, Como 1992). In questo la ri- fondale al riflesso) al desiderio di “delineare”,
vita, CLUEB, Bolo- menti ad arco. dondanza fluida del dondolante ha una fun- di articolare, di formare. Il materico-soundi-
gna 1999). Lo stile La melodia in- zione fortemente regressiva e consolatoria. co aspira a melodizzarsi, ma ritorna periodi-
espressivo Dondo- iziale di La fille aux Dal fluido al solido, incontriamo poi immagini camente su se stesso e finisce per diseg-
lante è il secondo cheveux de lin on- architettoniche dondolanti. Nel corso di tutta nare arabeschi dondolanti. Musicalmente,
dei sette stili espressivi di formazione prena- deggia sospesa prima di adagiarsi leggera la sua vita Monet contemplerà spettacoli di lo stile dondolante è il ponte-diaframma che
tale; esso si lega alla fase embrionale detta su una triade maggiore: lungo le note di una ponti. Ricordiamo, per esempio, i ponteggi congiunge il sound emotonico-ventrale e la Nelle immagini, opere di
della “morula”, che ha un movimento ondu- scala pentatonica (fluida in quanto priva di galleggianti de La Grenouillère, Le Pont de melodia aerea del respiro. C. Monet (1840-1926)
latorio passivo, continuo e ripetuto. A livello sensibili). Nelle prime battute di Rêverie Bougyval, le varie rappre-
tonico si alternano tensione e distensione. l’accompagnamento si ripete simmetrico e sentazioni del ponte stradale
Le pressioni del liquido amniotico sulla pelle quasi ipnotico: su di una superficie liquida e di quello ferroviario ad Ar-
producono im-pressioni di sfumature fra lievemente oscillante si staglia l’aerea melo- genteuil, quelle del Pont de
macchie più scure e macchie più chiare. Un dia; il metro è binario, ma le sincopi ne am- l’Europe che sovrasta la Gare
piacere delicato, morbido, dolce. In Monet il morbidiscono gli spigoli. Il 6/8 è il metro delle Saint-Lazare di Parigi, le im-
piacere dell’oscillazione passiva è prodotto, berceuses e delle barcarole: il ritmo don- magini brumose che lasciano
in certi casi, da due siepi che costeggiano dolante per eccellenza (G. Stefani, Musica: scorgere il ponte di Waterloo
un sentiero e ne abbracciano il percorso, dall’Esperienza alla Teoria, Ricordi, Milano sul Tamigi, fino al ponticel-
attirando discretamente l’attenzione ora da 1998). Lo ritroviamo in En bateau, il primo lo giapponese sullo stagno
una parte ora dall’altra, lungo un continuum dei quattro pezzi che formano la Petite Suite delle ninfee. Il ponte è figura
di sfumature intermedie. La celebre donna per pianoforte a quattro mani, dove reiterati per eccellenza dondolante,
con l’ombrellino disegna un arco che parte arpeggi ascendenti cullano dolcemente il oscillante, vibrante, come
dalla sua ombra sull’erba e si prolunga fino tema, che si lascia trasportare dalla morbida una superficie diaframmatica
all’ombrello, cui la figura sembra aggrappar- carezza delle acque. Ondeggia suadente an- che congiunge l’interiorità
si per resistere al vento che soffia sugli abiti che il Clair de lune della Suite bergamasque: viscerale dell’individuo con
e attorno a questo fulcro centrale essa pare la melodia si spinge subito in alto e poi plana il respiro e con le sue “as-
oscillare, accarezzata dall’erba e dalle nuv- oscillante. In Debussy i temi sono spesso pirazioni”, il mondo interno
ole. Nei quadri che rappresentano le ninfee, reduplicati e simmetrizzati, semplificati fino col mondo esterno. Il ponte
la superficie lacustre riflette le chiome degli a farne pure coppie di impulsi energetici, in sulle acque è emersione dalla
alberi, le nuvole, i fiori, guidando l’occhio un continuo spingersi e ricadere di onde che materia, articolazione lineare
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Globalità Globalità
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Scarabografie
Kellogg ha notato che ci sono
degli scarabocchi fondamentali,
delle tracce grafiche elementari,
Gli scarabocchi come risorsa creativa che ricorrono nei bambini, negli
adulti di varie culture e nelle raf-
La cooperativa Sensibili alle foglie, attraverso delle più comuni e frequenti esperienze dis- figurazioni dell’arte rupestre.
l’Archivio di scritture scrizioni e arte irritata sociative oltre ad essere una dimostrazione Ciò l’ha indotta a sostenere che
raccoglie da oltre venti anni opere pittoriche, esemplare della nostra molteplicità identi- ci sono meccanismi neurologici
da www.spaziobradipo.it
manoscritti, disegni ed ogni altra forma es- taria e della vastità espressiva di ciascuno. innati che permettono di pro-
pressiva prodotta in risposta al malessere Al telefono, a scuola, sul lavoro, durante una durre e percepire le costanti di
che si genere in diversi ambiti istituzionali qualche riunione, mentre una parte di noi è forma degli scarabocchi.
(scuola, famiglia, istituzioni del lavoro, case assorbita nell’impegno di routine, un’altra è forse ipotizzabile che le con-
di cura, istituzioni psichiatriche e reclusive). identità s’impossessa del braccio e traccia figurazioni identitarie che affio-
i suoi suggestivi grafismi. rano attraverso gli scarabocchi,
Raccogliendo queste forme espressive la co- Scarabografie che sorprendono e a volte in- ricorrano, per esprimersi, ad
operativa ha constatato come la creatività quietano la stessa persona che le ha tracciate. un fondo autoappreso di scarabogrammi scuole ed uffici, un esperimento condotto
spontanea possa essere una potente risorsa Una dissociazione profonda, durante la elementari, segni elementari, che verrebbe- da ricercatori del reparto di scienze cog-
umana. Ciò ha generato una ulteriore ricerca, quale una parte non sa bene cosa stia ro poi organizzati in un orizzonte di senso nitive della Cambridge University dimos-
in atto da diversi anni, che consiste nella rac- facendo l’altra, anche se l’automatismo secondo l’ambiente culturale e l’esperienza tra che scarabocchiare mentre si ascolta
colta e valorizzazione sociale di quelle forme grafico dello scarabocchio ordinario sembra personale, ma che, in ogni caso, costituireb- aiuta a ricordare i dettagli. Per verificarlo
espressive considerate come “scarabocchi”, scaturire proprio da un’esigenza delle nostre bero una scrizione creativa diretta, non alfa- gli scienziati inglesi hanno dato un banale
che vengono prodotte da ogni persona negli diverse identità di mettersi in comunicazione betica, di componenti della nostra moltepli- compito ripetitivo, disegnare scaraboc-
stati di sovrappensiero, a scuola, in ufficio… tra di loro. cità identitaria sacrificate, messe da parte. chi ad un gruppo di volontari che doveva
al telefono e che vengono spesso tracciate (,,,) Le ricerche sull’emicrania del neurologo contemporaneamente ascoltare un noio-
per aggirare la noia, per trovare una maggiore Oliver Sacks aggiungono un’ulteriore sug- so messaggio telefonico. Confrontando le
concentrazione, o per lasciarsi andare ad una Alcune funzioni positive dell’attività
gestione. Le allucinazioni visive caratterizzanti capacità di ricordare il messaggio con un
evasione salutare. In questi stati di sovrappen- scarabografica
l’aura emicranica propongono stelle, motivi gruppo di ascolto che non era stato invi-
siero la fantasia corre sregolata ed ogni persona Solitamente lo scarabocchio si limita a scio- reticolari e a scacchiera, forme alveolari, poli- tato a scarabocchiare. Si è scoperto che
senza differenza di sesso cultura età, inventa gliere un grumo di tensione, a costruire il gonali, oppure complesse forme arrotondate lo scarabocchio aumenta la memoria del
mondi simbolici attraverso i quali evadere e fan- sentiero di un momentaneo allontanamento, e a spirali. Forme analoghe, aggiunge Sacks, 29%. Anche negli USA quando hanno rac-
tasticare. La si potrebbe considerare come una di una leggera assenza da una situazione appaiono negli stati di addormentamento o colto gli scarabocchi dei giudici della corte
forma d’arte “profana” e popolare, molto svilup- penosa, non di rado, tuttavia, se lo viviamo nei fenomeni allucinatori di persone costrette suprema la grande maggioranza ha dichi-
pata nell’infanzia e nell’adolescenza, attraverso in modo consapevole scopriamo che esso alla deprivazione sensoriale, come i carcerati. arato che questa attitudine li aiutava ad as-
la quale è possibile comunicare superando può svolgere una funzione integrativa, so- Queste costanti di forma evidenziate da coltare meglio.
differenze culturali e barriere generazionali. Al prattutto nei momenti in cui una condizione Oliver Sacks in alcuni stati allucinatori sono è come se, concentrandosi il complesso oc-
contrario questi momenti di creatività vengono afflittiva può mettere in fuga, e disperdere le stesse che noi creiamo con gli scaraboc- chio-mano in una attività grafica, l’orecchio
spesso vietati, riprovati o squalificati ed i loro lontano, ogni parte di noi stessi. chi. Sacks afferma che esse sono di vitale si libera ad un ascolto più attento.
prodotti il più delle volte cestinati. Invece, si (…) importanza perché necessarie al cervello Perché l’allestimento di un archivio di
scarabocchia un po’ tutti. Ovunque. In pubblico Cogliendo questo suggerimento potremmo per conservare la sua organizzazione, ed scarabografie.
Nicola Valentino, e in privato. Su fogli delle agende. Sul margine definire ‘forme appaganti’, per la loro funzi- alla persona per mantenere la sua integrità. Per istituire una autorizzazione sociale a
o-fondatore della dei libri. Sulla pelle del corpo. Sulle scarpe da one di salvaguardia dell’integrità psicofisica
casa editrice e non cestinare questa forma di linguaggio, a
cooperativa tennis. Sui pacchetti di sigarette. Sulle ban- della persona, tutte quelle forme elementari Ascolto e Apprendimento cominciare attraverso essa, a scambiarla.
“Sensibili alle conote. Nessun materiale si salva dall’irruzione (scarabogrammi elementari) come il cerchio, Al di là di ciò che pensano i presidi e la Un linguaggio grafico che è stato relegato
foglie”. degli scarabocchi. il quadrato, la spirale, il punto, la linea, il sole
Il testo riportato è gran parte degli insegnanti, lo scaraboc- nella pattumiera quindi nell’insignificante
stato pubblicato radiato…. per citarne solo alcune, che usia- chio aiuta la concentrazione, l’ascolto e dalla scrittura alfabetica e dalle discipline
sul n°15 della Gli scarabocchi come prodotto di una dis- mo di frequente. l’apprendimento. Oltre alle osservazioni - dai saperi che la civiltà della scrittura ha
rivista GdL
MusicArTerapia sociazione identitaria La ricercatrice statunitense Rhoda Kellogg fatte da noi raccogliendo scarabocchi in reso possibili.
(settembre 2013) A noi sembra che scarabocchiare sia una ha analizzato più di un milione di scaraboc-
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Globalità Globalità
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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi
Globalità dei Linguaggi linguistica che informa tutto il progetto educativo-terapeutico, sia nell’espressione che nella fruizione. Partendo
da una impostazione psicopedagogica interdisciplinare, il percorso affronta gli aspetti fondamentali di una nuova
impostazione autoeducativa per esprimere pienamente la propria personalità e saperla sviluppare negli altri.
Intervento conclusivo del primo direttore del Master di Scuola Triennale SCUOLE lungo l’anno Savona • 15-20 luglio
• Fa-volare nella GdL: radici psico-
MusicArTerapia a Tor Vergata, al 10° Convegno Nazionale Percorso formativo di base di
MusicArTerapia nella GdL.
Roma corporee dei miti e delle fiabe
Università di Tor Vergata
della Globalità dei Linguaggi - Ottobre 2005 La Scuola consiste in 3 annualità di Facoltà di Lettere - Via Columbia, 1
Riattraversamento nella GdL della sim-
bologia Elementale e delle metafore
formazione, per un monte di 900 ore. Centro GdL - Via SS. Quattro 36/B
Sono stato molto colpito da ciò che ho una legge che riconosce i MusicArTerapeuti, Le annualità si conseguono frequen-
Firenze università della famiglia
tando una Scuola lungo l’anno, o
visto e sentito in questi giorni di convegno, ritengo sia molto difficile estendere su scala due turni di Scuola estiva intensiva. Istituto Ferretti L’Università della Famiglia è un’occasio-
ne di formazione per i genitori, insieme
dunque sempre più mi convinco della neces- statale il metodo della GdL per l’educazione e Ogni annualità comprende: Via Silvio Pellico, 2
con i propri figli, attraverso percorsi inte-
sità di supportare anche a livello istituzionale l’operatività terapeutica. a) la frequenza del Corso lungo l’anno Torino grati ed integranti nella GdL. Quest’an-
(Roma, Torino, Firenze, Lecce/Ostuni); R.A.F. “Il Puzzle” Centro Diurno no si svolge a Napoli, in occasione della
questo tipo di interventi, di studi, di ricerche. Una risoluzione si intravvede, a mio avviso, nel b) il Convegno Nazionale GdL a Via Nizza, 151 Scuola Estiva (v. colonna a fianco)
All’Università di Roma Tor Vergata c’è un tentativo di una pluralità nell’accomodamento Riccione;
Napoli
Corso e un Master di MusicArTerapia che io e nel confronto scientifico con gli altri sis- c) la visita guidata sui simboli della
Centro “Mamu” - Arte e Cura nella GdL
CONVEGNO NAZIONALE
ho accolto e ufficialmente dirigo molto vo- temi, cooperanti all’interno della stessa
GdL in una città d’arte (un weekend
Via Ferrovia Piedimonte d’Alife a della Globalità dei Linguaggi
di gennaio); ROMA - Università di Tor Vergata
Piscinola, 5/b
lentieri. Le esperienze non verbali sono le più problematica. d) il tirocinio, da concordare Alla fine Il Convegno Nazionale della Globali-
Agostino Ziino, naturali, le più connaturate con noi stessi; Occorre lanciare il riconoscimento della GdL del triennio, la presentazione e di- tà dei Linguaggi fa parte del percorso
musicologo, dobbiamo potenziare queste modalità es- come un sistema scientifico, valido, obiet-
scussione di una tesi dà accesso al SCUOLE ESTIVE intensive formativo della Disciplina.
diploma di MusicArTerapeuta nella La Scuola estiva si svolge annualmente Convegno 2017: v. pag. 64
Università di pressive che ci accomunano. tivo, già promosso nell’accrescimento del Globalità dei Linguaggi. in diverse località, ha durata settimana-
Roma Tor Vergata
emembro del Qualche anno fa uscì un bellissimo libro di numero delle scuole e delle occasioni di for- le ed ha valenza di mezza annualità Visita d’Arte GdL • 2018 - ROMA 2
(due scuole estive - non consecutive Un nuovo itinerario a Roma per sco-
Comitato uno studioso inglese, John Blacking, dal ti- mazione. MASTER (biennale) - corrispondono ad un anno di Scuola) prire i simboli dell’Arte Etrusca e
Scientifico UPMAT.
Il testo riportato è tolo Come è musicale l’uomo, da cui emerge Si auspica una diffusione capillare con una in MusicArTerapia Estate 2017
nell’Arte Contemporanea
stato pubblicato che tutti sono musicali; sono le circostanze distribuzione dei referenti. nella Globalità dei Linguaggi
sul n°1 della
Napoli • 2-8 luglio FORMAZIONE PERMANENTE
esterne che ci costringono alle stonature. E va sempre ricordato che un metodo non In convenzione con • Homo Faber-Ludens La Formazione Permanente si rivolge
rivista GdL Università di Roma “Tor Vergata” Riattraversamento in 7 giorni della
MusicArTerapia Riguardo il problema dell’ istituzionalizzazione, è un circuito chiuso, ma aperto e sempre da ai Diplomati e si svolge ogni anno al
(Sedi: v. “Scuole lungo l’anno”, colon- “creazione del mondo” umanizzato termine dei corsi annuali (Scuole
(marzo 2006) se è vero che la regione Campania ha emanato aggiornare e ampliare. na a fianco) nell’integrazione Uomo-Natura lungo l’anno e Master)
“Comunicare per Vivere” Contatti con Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani - Via S.Giovanni in Laterano, 22 - 00184 Roma
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