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Globalità

MusicArTerApiA
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maggio 2017 N° 17 Metodo Stefania Guerra LiSi

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marzo 2006 N° 1 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2007 N° 3 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2007 N° 4 Metodo Stefania Guerra LiSi

Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 2° numero 1/2006 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 3° numero 2/2007
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marzo 2008 N° 5 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2008 N° 6 Metodo Stefania Guerra LiSi
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marzo 2009 N° 7 Metodo Stefania Guerra LiSi
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settembre 2009 N° 8 Metodo Stefania Guerra LiSi

LE PAROLE HANNO RADICI VERBA VOLANT

LE PAROLE HANNO RADICI VERBA VOLANT

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Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 4° numero 1/2008 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 4° numero 2/2008 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 5° numero 1/2009 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 5° numero 2/2009
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marzo 2010 N° 9 Metodo Stefania Guerra LiSi settembre 2010 N° 10 Metodo Stefania Guerra LiSi marzo 2011 N° 11 Metodo Stefania Guerra LiSi
settembre 2011 N° 12 Metodo Stefania Guerra LiSi

Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 6° numero 1/2010 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 6° numero 2/2010 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 7° numero 1/2011
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marzo 2012 N° 13 Metodo Stefania Guerra LiSi settembre 2012 N° 14 Metodo Stefania Guerra LiSi

Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 8° numero 1/2012 Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia - Semestrale Anno 8° numero 2/2012
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Globalità GdL on line 48
28
Giorgio Gaslini Achille Rossi

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L’evoluzione creativa Regole per la vita
www.centrogdl.org di un musicista

30 responsabilità 50
Nanni Salio, Gianfranco Bologna
settembre 2005 N° 0 Metodo Stefania Guerra LiSi

Giuliano Giaimis

questo numero
maggio 2017 n° 17
Integrazione globale Come decidere con

31 Del
Maurizio Giuffredi
Artisti si nasce...
53
Giuliano Scabia
Questo numero della nostra Rivista ha ...si nasce Artisti linguaggio, della poesia
carattere antologico e raccoglie alcuni tra i
e altri frammenti

33 Monet e Debussy:
più interessanti interventi e contributi di illustri Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani
collaboratori del “mondo GdL” (in ordine Per un riconoscimento

sinestesici dondolamenti 54
Francesco Spampinato
alfabetico), estratti da precedenti numeri. senza subordinazione

4 gesto fra processo e opera36


Giorgio Antonucci Michele Lomuto
L’estetica musicale del
Direttore Responsabile: Gino Stefani - Editore: Università Popolare di MusicArTerapia

Fin dove può estendersi il giudizio


Semestrale Anno 1° numero 1/2005 - Registrazione Tribunale di Roma N. 326 del 12.08.2005

Il n° 0 della nostra rivista (sopra, la copertina) è uscito nel


psichiatrico?

58
Nicola Valentino

Il Teatro: l’arte degli umili 38 risorsa creativa


mese di Settembre 2005. Con il n° 1 (marzo 2006) è

6
iniziata la pubblicazione regolare, con periodicità
semestrale per sette anni, fino al n° 14 (settembre 2012), Giancarlo Bianchini Claudio Meldolesi Gli scarabocchi come
per poi proseguire sul sito www.centrogdl.org fino al n°
16, pubblicato on line nel mese di dicembre 2013. Credere nei “nascosti”

8
Ora, dopo una lunga pausa, la pubblicazione on line

40 Restituire
Salvatore Nocera

60
riprende con questo corposo numero speciale che vuole
Massimo Bonfantini Camillo Valgimigli
rendere omaggio a quanti, negli anni, hanno sostenuto, L’integrazione scolastica valore agli
anche esternamente, il lavoro dei MusicArTerapeuti nella Le abduzioni del corpo sull’orlo del declino
GdL, dei Docenti UPMAT e dei Maestri fondatori della
operatori

12 parola (Autobiograffiata) 42 Globalità della Persona e


Disciplina. In copertina: le “covers” dei primi 16 numeri.
Cesare Padovani
Eugenia Casini Ropa
Sul potere evocativo della

smembramento tecnologico61
I geroglifici del corpo
Globalità ® Vittorio Volterra

44
dei Linguaggi
16
Marcello Cesa Bianchi, Giovanni Cesa Bianchi, Carlo Cristini Salvatore Panu
MusicArTerapia L’invecchiamento mentale In banda...
fra creatività e demenza

46 della GdL 62
Metodo Stefania Guerra Lisi Agostino Ziino

20
Basilio Presutti
Per un riconoscimento
Organo dell’Università Popolare di Pier Giorgio Curti GdL, prima dell’abbicì

informazione
MusicArTerapia (UPMAT)
Sede e Redazione Sulla Globalità dei Linguaggi

22
Via S. Giovanni in Laterano, 22 • 00184 Roma
info@centrogdl.org • www.centrogdl.org
Direzione Editoriale Duccio Demetrio Quando, nel 2014, abbiamo sospeso temporaneamente la pubblicazione di questa rivista
La scrittura autotelica
Stefania Guerra Lisi • Gino Stefani
Redazione eravamo impegnati in un’impresa complessa di ampio respiro: dare ai MusicArTerapeuti uno

Dal Manicomio al Grembo Sociale 25


Alessandro Cherubini • Mauro Colella
Silva Masini • Annachiara Scapini
status professionale riconosciuto sul piano nazionale ed europeo. Questa impresa si chiama
Segreteria di redazione Maria Rosaria D’Oronzo AIMAT: l’Associazione Italiana dei MusicArTerapeuti nella GdL, nata il 16 aprile 2014 ed ora ormai
Luana Cioffi • tel. 331 8907129 realtà consolidata, conta già novanta associati ed è in via di registrazione, come associazione
Direttore Responsabile professionale, presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ogni professionista associato

Per un superamento dell’handicap 27


Gino Stefani
all’AIMAT usufruisce di copertura assicurativa ed è iscritto nel Registro dei MusicArTerapeuti (una
Progetto Grafico e Realizzazione Maurizio Fontanella sorta di albo professionale) consultabile sul sito ufficiale (v. sotto). Presidente dell’Associazione è
Alessandro Cherubini
miniteatro@gmail.com • tel. 333 7975923 Stefania Guerra Lisi. Il Consiglio Nazionale è composto, inoltre, da Guido Bodda (vicepresidente),
Alessandro Cherubini (segretario) e dai consiglieri Marité Bortoletto, Giacomo Downie, Alessandra
Università Popolare di MusicArTerapia (UPMAT) • Presidente: Gino Stefani, semiologo, musicologo. Forte, Silvia Martini e Santa Orlando. Dotata di un Comitato Tecnico-Scientifico, una Commissione
Comitato Scientifico: Alberto Abruzzese, sociologo; Giorgio Antonucci, medico; Giancarlo responsabile F.I.S.H.; Augusto Palmonari, psicologo; Adolfo Petiziol, psichiatra; Boris
Bianchini, presidente AS.SO.FA.; Rino Caputo, italianista; Eugenia Casini Ropa, storica Porena, compositore; Pio Enrico Ricci Bitti, psicologo; Giancarlo Rinaldi, storico; Achille Deontologica ed un Collegio dei Probiviri, l’AIMAT è presente su tutto il territorio nazionale con riferimento
della danza; Marcello Cesa-Bianchi, psicologo; Pier Giorgio Curti, psicoterapeuta; Marco
De Marinis, semiologo, storico del teatro; Duccio Demetrio, pedagogista; Annamaria
Rossi, giornalista; Vezio Ruggieri, psicofisiologo; Even Ruud, psicomusicologo; Ciro
Salzano, dirigente AIAS; Giuliano Scabia, scrittore e regista; Salvatore Sciarrino,
a quattro poli territoriali interregionali che fanno capo ad altrettante Sedi Regionali (Lazio, Toscana,
Favorini, pedagogista; Maurizio Fontanella, dirigente AULSS; Alf Gabrielsson, psicologo; compositore; Pier Angelo Sequeri, teologo; Eero Tarasti, semiologo, musicologo; Camillo Veneto, Piemonte). Ogni ulteriore informazione può essere reperita sul sito www.aimat-gdl.org.
Bruna Grasselli, pedagogista; Stefania Guerra Lisi, ideatrice GdL; Rémy Hess, antropologo; Valgimigli, psicogeriatra; Pasquale Verrienti, psicoterapeuta; Patrizia Violi, semiologa;
Michel Imberty, psicologo; Roberto Maragliano, tecnologie istruzione; Salvatore Nocera, Vittorio Volterra, psichiatra; Agostino Ziino, musicologo.
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Giorgio Antonucci di svuotare di senso la vita degli altri. Nel


momento in cui una persona qualunque

Fin dove può estendersi il viene giudicata malata di mente da uno


psichiatra, tutto quello che dice o che pensa

giudizio psichiatrico? non ha più alcun significato. Questo atto ha


delle implicazioni sociali: la persona viene
squalificata in relazione agli altri componenti
Dalla 2ª edizione dell’importante libro di Giorgio Antonucci, di una comunità e quindi messa in difficoltà
Critica al giudizio psichiatrico (Sensibili alle foglie, Dogliani - nella vita sociale. Il ricovero a quel punto è
CN, 2005), riportiamo alcuni passaggi significativi per il nostro soltanto un’aggiunta, il danno è avvenuto
prima.
progetto: “Fermare la disumanizzazione” (12° Convegno
Togliendo il significato al pensiero la
Nazionale GdL - Ottobre 2007). psichiatria toglie anche la responsabilità alle
Al di là di ciò che si crede, la psichiatria non La categoria di malattia mentale viene persone, annullandole. L’uomo privato della
riguarda unicamente quegli individui ritenuti sempre attribuita da chi detiene il potere a produzione di senso e dell’attribuzione di
strani, ma proprio tutte le persone. Il tale persone che ne hanno meno. Gli immigrati, responsabilità non esiste più.
individuo può essere giudicato strano perché i sottoproletari, le casalinghe sono sempre
non ha mai avuto un rapporto affettivo con le fasce sociali più colpite, però anche altri Anche nell’ambito della giustizia penale, il
una donna, il talaltro, invece, lo è perché si possono subire la decisione di chi è più in giudizio psichiatrico è falso. In tribunale la
innamora spesso. alto nella gerarchia sociale: un industriale, stessa persona, per lo stesso reato, piccolo
Una qualunque esperienza, ma anche il suo ad esempio, che ha un figlio che non si o grande che sia, trova uno psichiatra -
contrario, può essere giudicata strana e quindi comporta come lui vorrebbe, può farlo quello del pubblico ministero, dell’accusa
“non logica”. Un comportamento considerato tranquillamente ricoverare. Proprio perché - che sostiene, senza ombra di dubbio,
“non logico” secondo la psichiatria diventa può essere applicato a chiunque, il giudizio che l’imputato è sano di mente. Il pubblico
una malattia, una patologia, che però non psichiatrico sembra infondato. ministero sostiene questa tesi perché vuole
ha alcun fondamento clinico, perché non La psichiatria, sostanzialmente priva di condannare la persona ad una pena certa.
esiste niente nel corpo della persona o nel fondamento, mostra dunque di essere Un altro psichiatra - quello nominato dalla
suo cervello che riconduca ad una malattia. uno strumento utile a chi ha più potere per difesa - sostiene invece che l’imputato
Può sembrare un paradosso ma la psichiatria eliminare chi ne ha meno. è malato di mente, ma questo accade
classica aveva elaborato alcuni concetti Nel Novecento, Gaetano Bresci uccise il re semplicemente perché l’avvocato pensa
che si riferivano unicamente a situazioni d’Italia dopo che il generale Bava Beccaris di salvare la persona sostenendo la sua
estreme. Intendo le antiche categorie che a Milano aveva sparato sulla folla affamata. infermità mentale. Nel libro racconto di come il reparto di Sopra: Occhio
Uroborico di Sofia
formano la struttura della psichiatria - e Anche a quei tempi si discuteva se l’anarchico Anche sul piano giuridico, la situazione è Cividale fu chiamato Centro di Relazioni Rocchi - opera esposta
che in questo libro si dimostra essere false Bresci fosse pazzo oppure no. Nessuno ha diventata più difficile che in passato perché Umane. Scegliemmo questo nome proprio alla mostra
- il concetto di schizofrenia ad esempio, mai insinuato dubbi sulla salute mentale tutti i reati possono essere ricondotti ad una perché sapevamo, essendo dei medici, che Art RiBel, in occasione
del 18° Convegno GdL
o quello di paranoia, di isterismo. Esse del generale Bava Beccaris, per il semplice malattia di mente. non ci stavamo occupando di malattie ma
riguardavano condizioni estreme, situazioni motivo che il generale rappresentava il Il manicomio giudiziario naturalmente è di difficoltà relazio­nali. Se una persona si
Giorgio in cui il rapporto fra l’individuo e la società potere, Gaetano Bresci la dissidenza. utilissimo al potere perché con la possibilità rivolgeva a noi perché infelice per la perdita
Antonucci, era particolarmente difficile. di decidere se accettare o meno il parere della ragazza, questa non era una malattia.
medico, è uno dei
massimi esponenti La psichiatria contemporanea invece va oltre, Il primo atto della psichiatria consiste nello dello psichiatra, il magistrato può sempre Perciò parlammo di Centro di relazioni
dell’antipsichiatria estende le sue categorie a situazioni della svuotare di senso ciò che la persona dice o riservarsi il diritto di riconoscere o meno umane perché lavoravamo per sottrarre al
(si veda anche
pag. 25) e vita che nessuno in passato avrebbe mai fa, svuotando in tal modo di senso la persona la responsabilità di un’azione alla persona manicomio le persone che erano in conflitto
membro dei pensato potessero entrare nella sua sfera di stessa. Solo successivamente viene fatto il imputata. Questa scelta dipende dagli con gli altri.
Comitati Scientifici attribuzione. In tal modo, si è formata una resto. Il danno maggiore alla persona non orientamenti del giudice e dal contesto Bisogna cambiare linguaggio per ritornare a
UPMAT ed AIMAT.
Il testo riportato è rete di controllo dei comportamenti umani viene arre­cato tanto dal manicomio, o dalla storico e sociale. Se può far comodo parlare dell’uomo e delle sue esperienze.
stato pubblicato sempre più avvolgente. Gli psichiatri hanno clinica psichiatrica, o dai reparti degli ospedali attribuire un delitto ad una persona che non Il linguaggio della psichiatria va rifiutato
sul n°4 della la possibilità di sequestrare una persona, (SPDC) dove finiscono adesso le persone, è responsabile lo si fa; se non fa comodo, proprio perché falsifica l’esperienza degli
rivista GdL
MusicArTerapia o di costringerla alla dipendenza della loro il danno viene prima ed è generato dal non lo si fa. Ciò vale anche per la persona uomini, classificandoli ed aggredendoli con
(settembre 2007) decisione terapeutica, per i motivi più vari. potere che alcuni essere umani si prendono, che è sottoposta al giudizio. le sue nominazioni.

4 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 5
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Giancarlo Bianchini perché capissero chi


è e potessero ac­

Credere nei “nascosti” coglierlo, con il risul-


tato che il preside
L’AS.SO.FA. (Associazione di Solidarietà Familiare) di Piacenza nella sua formazione
ora coinvolge tutti gli
è una delle realtà storiche ed esemplari della Globalità dei insegnanti e non solo
Linguaggi, grazie anche ad un coordinamento costante di il sostegno.
operatori e responsabili con il Centro Nazionale GdL.
Credere nei potenziali
Io stesso vivo il contatto con i ragazzi, non si umani significa, us-
può avere la responsabilità di una dirigenza ando un’espressione
se non si vive la quotidianità delle relazioni. di S.Paolo “sperare
La prima cosa fondamentale nella vita è contro ogni sper­
prendere sul serio gli incontri con le persone, anza”. Nella condivi-
questa è la lezione profonda che ci rivolgono sione tentiamo di vi-
i nostri ragazzi, per i quali chiunque si incon- vere un’amicizia alla
tra è considerato amico, senza pregiudizio. Il pari con loro, è con-
valore della vita è la radice di ogni rapporto, divisione della con-
qualunque sia la condizione: il coma stesso dizione umana in cui
dimostra la facoltà senziente come inaliena­ loro sono oggettiva-
bile, la vita è sacrale. Credere nei potenziali mente fragili, e ques-
umani è difficile da praticare e da comuni- ta stessa consapev-
care agli educatori, è credere nei “nascosti”. olezza regala loro un
punto di forza: noi ci sentiamo pieni dei tacolo integrato ad Assisi “S.Francesco”,
Alessandro vive con noi da due anni e mezzo nostri successi e obiettivi, ci sentiamo ric- con cento attori di cui quaranta disabili in
perché rifiutato, la diagnosi fatta dal servizio chi; dobbiamo accettare la nostra povertà scena, e come pensiero che promuover-
Sono dirigente dell’AS.SO.FA. di Piacenza, di neuropsichiatria infantile è “senza sper- e la nostra fragilità e insieme vivere la cultu- emo ad un convegno a Piacenza “Comu-
un’associazione di volontariato nata sulla anza”. è uscito dall’ospedale psichiatrico ra della reciprocità del dono. Il mio compito nicazione ed Handicap per una nuova cul-
convenzione per il tempo libero, la definirei dove gli è stata somministrata una cura non è mettere loro in condizione di donare tura dell’uomo” per uscire pubblicamente
una scuola per l’autonomia. La nostra as- adatta che ha amplificato l’atteggiamento quello che hanno. Il valore della persona a testimoniare che i nostri ragazzi non
sociazione ha una radice religiosa: un grup- aggressivo fino a precludere la frequenza a è nella sua integralità, nella unità psicofi­ sono, come spesso sono visti, un prob-
po di famiglie nell’81 si è recato dal nostro scuola. Con noi è riuscito a dare l’esame di sica, nel suo spirito vitale, nel suo bisogno lema, ma delle opportunità, delle risorse
vescovo denunciando un bisogno di inte- terza media servendosi della comunicazi- di trascendenza, che abita ogni persona per tutti, perché ci insegnano: la semplic-
grazione: tutto ha avuto principio come una one facilitata grazie a un nuovo grembo so­ umana. Noi abbiamo un infinito bisogno ità e la fiducia in un mondo di non fidu-
festa del sabato, ed è nata naturalmente ciale, e così è stato per la scuola superiore. di felicità, coltivando questo bisogno ab- cia, la fedeltà nell’amicizia in una cultura di
un’amicizia tra famiglie. Nello statuto stesso La sua sfida indaga sul punto limite biamo scoperto che i ragazzi hanno dentro infedeltà, la condivisione e la disponibilità
dell’associazione abbiamo da subito chiarito dell’educatore, è una riprova quotidiana una ricchezza, una capacità di vivere proi- in una cultura di egocentrismo. Noi, in un
che lo scopo si fondava sulla creazione di della sua fede nei potenziali umani, se con- ettandosi in questa dimensione dell’oltre mondo diviso, violento, di nemici, di com-
Giancarlo
Bianchini è una trama di rapporti d’amicizia, e la pro- serva la speranza rispetto alla disperazione da diventare in questo i nostri maestri, a petizione, siamo la testimonianza di un
Presidente mozione di una valorizzazione dei ragazzi che lui tende a far emergere in provocazi- cominciare da Elvira che in preparazione mondo nuovo, viviamo la possibilità di un
dell’ASSOFA di per le qualità che hanno nella comunità lo- oni continue. Oggi è molto migliorato gra- alla sua prima comunione scrisse alla sua mondo nuovo dove la diversità è ricchez­
Piacenza e
membro del cale, con l’obiettivo dell’integrazione. zie alla nostra fiducia, se fosse stato trat- educatrice “Silvia, mi hai insegnato tante za nel grembo sociale, e questo vogliamo
Comitato Nel tempo è nata l’attenzione alla Persona tato dall’alto in basso come un utente di cose, ma hai tanto bisogno di crescere gridare nella coscienza di una missione
Scientifico UPMAT. un servizio sarebbe stato condannato ad nella fede”. grande di valorizzazione della persona per
Il testo riportato è
nell’incontro con Stefania Guerra Lisi e la
stato pubblicato Globalità dei Linguaggi, nella quale abbiamo essere un soggetto senza possibilità di. Un Lo spirito è quello di vivere un’amicizia ciò che è, perché ciascuno è importante
sul n°1 della trovato i nostri stessi valori: la sacralità della grembo sociale di amici gli sta restituendo e quello di consentire che gli scartati dal ed ha un dono da dare se noi lo sappiamo
rivista GdL
MusicArTerapia vita, la valorizzazione dei potenziali umani, la la speranza che la diagnosi gli aveva sot- mondo diventino protagonisti alla pari con accogliere.
(marzo 2006) condivisione, l’integrazione. tratto. Siamo andati a parlare alla sua classe noi, come abbiamo dimostrato nello spet-

6 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 7
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dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Massimo Bonfantini lema. L’emozione è,


potremmo dire, una forma

Le abduzioni del corpo di “ipointerpretazione”: in-


sorge come sostitutiva di
una ipotesi intellettuale e
Il testo originale “Le abduzioni del corpo” non è di oggi (1), ma operativa, significandone
è attuale. Qui lo riprendiamo in forma abbreviata. L’abduzione è l’esigenza.
A questo punto sembrerà
l’atto di intuizione con cui da alcuni indizi si inventa un’ipotesi per naturale, io credo, l’idea,
risolvere un problema. è la forma di conoscenza più comune, diciamo pure l’ipotesi o ab-
dalla vita quotidiana alle trovate geniali dei grandi detectives, duzione, che una persona
nell’arco della sua vita non
alle grandi invenzioni scientifiche… alle teorie della GdL. Per faccia altro che pensare
questo è importante, e stimolante, la riflessione del massimo e mettere più o meno in
studioso italiano in questo campo. pratica ipotesi per soprav-
vivere, più o meno felice-
Peirce (2) respinge la tesi che la sensazione dell’estensione implica una sintesi superiore mente o alla men peggio,
sia una prima o immediata “impressione dei e non può essere dettata dalla sensazione. disturbata o pungolata dalle
sensi”, mostrando come essa sia in realtà A prima vista l’emozione sembra, come la emozioni che, anche quan-
un’interpretazione selettiva e unificatrice di sensazione, anche se per motivi opposti, do siano nette e potente-
diverse impressioni esercitate dallo stimolo qualcosa di immediato, di non inferenziale, mente suggestive, come la
su vari nervi e centri nervosi. Quindi la sen- di non riconducibile alla forma di un predi- vampa del desiderio o il gelo della paura, an­ sembra essere proprio la difficoltà di comp- Sopra, il gesto di
sazione ha la stessa forma logi­ca e svolge cato quale prodotto di ipotesi. Infatti, mentre gustiano, con l’ansietà del mancato padron- iere certe abduzioni decisive per la propria accoglienza di una
madre in una fotografia
la stessa funzione di un predicato semplice, la sensazione sembra a prima vista imme- eggiamento, e segnalano 1’ineludibilità del vita, o l’impossibilità o il rifiuto di abdurre, di Muybridge.
interpretante, che viene attribuito a una cosa diatamente legata all’oggettività, l’emozione problema, che di volta in volta in un modo o di scegliere che cosa fare, per che cosa vi-
in luogo di un predicato complesso, interpre­ sembra immediatamente connessa al nos- nell’altro va superato. vere. Le nevrosi, le malattie psichiche, dif-
tandum e interpretato. tro io, slegata da ogni contenuto conosci- Tenendo presente questo carattere essen- fuse, proclamate, conclamate, registrate,
È cioè perfettamente analoga all’ipotesi. tivo, semplice stato d’animo. ziale e costante nel nesso interpretativo, si sono sintomi derivati: non sono la malattia
L’unica differenza è che l’ipotesi del giudizio Tuttavia, l’emozione nello sviluppo del pen- può proporre il seguente modello generale ma la sua scusa, la sua razionalizzazione:
vero e proprio è fondata su argo­menti razi- siero «sopraggiunge dopo l’inizio della per- dei livelli dell’interpretazione nella cognizione: non la causa, ma la giustificazione e insieme
onali, mentre l’ipotesi della sensazione «o cezione del suo oggetto» , e insorge «quan- 0.(impatto stimolo-sistema nervoso centrale) la cura dell’impossibilità della scelta e della
segno mentale natu­rale» è per così dire «ar- do la nostra attenzione è fortemente attratta i. sensazione decisione, dell’impossibilità di assunzione
bitraria», in quanto dettata meramente «da su circostanze complesse e che il pensiero ii. percezione di responsabilità che viene avvertita, perché
come è costituita la nostra natura». Per il non riesce a dominare». Quindi, da un lato iii. giudizio percettivo così impone il super-io che riflette il dovere
suo fondamento arbitrario e insieme obbli- l’emozione viene a coronamento, a sintesi, di iv. giudizio in termini di cose ed eventi osserva- sociale, come fallimento.
gato il processo inferenziale che dà luogo un lungo processo conoscitivo-inferenziale; bili, di rapporti causali o generalmente funzio- Io non voglio (o “non ce la faccio” a) laurear-
alla sensazione ‘assomi­glia’ al processo ar- d’altro lato, pur ponendosi come «predicato nali fra cose ed eventi, di rapporti selezionati e mi, trovare un lavoro, conservarlo, fare bene
gomentativo che dalla definizione di un ter- semplice, che si sostituisce a un predicato misurati (esperimenti) i compiti, sposarmi, guadagnare di più, “ti-
mine porta a individuare il termine stesso. altamente complesso», e dunque secondo v. teoria scientifica rar su” una famiglia. Rifiuto questa scelta di
La percezione è un’abduzione in un senso la forma propria dell’ipotesi, l’emozione non L’abduzione, la mania di abduzione, la pas- vita; quest’abduzione. Perché? Perché mi
Massimo più forte e attivo della sensazione. Benché riesce a dominare gli elementi che interpre- sione abduttiva è dunque la marcia in più sembra gravosa, poco affascinante, poco
Bonfantini, ancora avvertita come obbligata, è però ta.
semiologo, è degli umani rispetto agli altri animali, agli promettente, anche sul piano dei consumi
docente al conscia, è un «giudizio virtuale», è soprat- L’emozione è allora pur sempre una cog- antenati, agli antichi e moderni. E la nostra materiali, difficile e insensata, tranne per
Politecnico di tutto già una «costruzione mentale». Ogni nizione inferenziale, anche se ancora, in sé, marcia in più di umani ultramoderni per so- qualche matto “con il pelo sullo stomaco”
Milano.
Il testo riportato è percezione manifesta infatti un netto scarto, troppo “angusta”, troppo grossolana e som- pravvivere come individui e come specie. e malato di aggressività, oppure preso dal
stato pubblicato una profonda differenza costitutiva rispetto maria per essere precisamente utilizzabile. E’ E tuttavia, al giro di boa della crisi della so- “sacro fuoco” dell’attivismo. Voglio fare solo
sul n°3 della alla struttura della sua specifica sensazi- più una domanda, il segnale dell’esistenza, cietà capitalistica e industriale, il problema cose che mi piacciono. Mangiare e bere e
rivista GdL
MusicArTerapia one quale si può inferire dai risultati della anzi dell’insorgenza di un problema, che il esistenziale più dìffuso, la malattia mortale andare a spasso. Andare a remi in barca da
(marzo 2007) fisiopsicologia. Così, a esempio, la visione primo progetto per la soluzione del prob- che attanaglia buona parte dell’umanità Novara a Venezia. Fare il giro del Lago d’Orta

8 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 9
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dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

mi consente di lavorare poco, di curarmi, e di coscienza e delle magre soddisfazioni dei abbiamo stabilite, non sapevamo etichettar-
di risparmiare il corpo. pentimenti, agli equivoci antiquati, ma rin- le con i simboli. Né le premesse né le con-
In tutta questa storia, sotto il segno più che novati continuamente, del raddoppio imma- clusioni erano espresse in parole. Quando
del “disagio” freudiano del disastro di questa ginario della vita nell’anima: dell’alienazione abbiamo cominciato a parlare, era più facile
civiltà. è infatti proprio il corpo, il corpo pro- del corpo, appunto. e più importante verbalizzare la conclusione,
prio, propriamente inteso, il proprio corpo, Il fondatore del pragmatismo non può non il no, il non mi piace, invece delle premesse.
nel senso del mio corpo, fondamento per essere anche il fondatore di un metodo prag- Del resto la capacità di autoanalisi e di giu-
me e del riguardo per me e del rispetto per matista, cioè interattivo, della detection. è stificazione di un giudizio di valore è molto
me (prima che e come indispensabile per dall’interazione, dal parlare, che si riescono tardiva e sempre difficilmente obiettivabile.
riguardo per l’altro), che viene accantonato ad apprendere cose nuove. Ma non tanto Ma vi è di più. Questi giudizi si fondavano su
e mortificato. La soggettività di godimento e dalla superficie dei discorsi, quanto dai com- segnali olfattivi. Cioè su un senso il cui uso
di spontaneità corporale, il corpo come ciò portamenti, studiando mimica e fisionomia. è molto fondato nella nostra animalità, nel
che fa e gode, ma anche soffre, viene di- Ma in questo studio dell’apparenza fisica al- nostro istinto della caccia, ma sempre più
menticato e ristretto, sepolto sotto il fissarsi trui, di gestualità, mimica, fisionomia, a volte penalizzato nella nostra civiltà e nella nostra
dell’attenzione, sociale, del paziente, del ci arrivano «forti notificazioni di verità», dice educazione. Ci insegnano molto presto che
medico, sui labirinti dell’animo (dell’anima?), Peirce, che si presentano però in un modo dobbiamo cancellare i nostri odori, non an-
sulle fissazioni delle credenze, sui crampi strano. Che si può chiarire come un singola- nusare gli odori degli altri e sforzarci di non
psichici, sulle chiacchiere e i sentimenti chi- re contrasto fra sfuggente opacità delle pre- sentirli.
acchierati. messe e perentoria vivacità della conclusio- Così giudizi del tipo di quello vincente di
Se il mio discorso, volutamente provocatorio ne di un profondo e suggestivo argomento Peirce sono al contempo molto repressi, an-
ed estremo, sul senso della malat­tia men- ipotetico interiore, sviluppato zitto zitto da che se non propriamente rimossi, e quindi
tale come abduzione mancata, rimossa e uno dei nostri “ii”. di difficile recupero, non verbalizzabili nelle
a piedi. Fare tutti i giochi elencati da Rabe- coperta da nevrosi sinto­matica di superfi- Noi, in questi casi, come quando a una pri- premesse, ma, quando siano autentica-
lais. Amoreggiare senza impegno la mattina cie, dovesse essere preso un pochettino sul ma impressione diciamo nel nostro cuore mente riattivati, molto convincenti e ragione-
con Rosetta, il pomeriggio con Lisetta, la serio dalla “gente del mestiere”, è evidente recisi «questa faccia non mi piace», o come voli quasi quanto un’asserzione o una previ-
sera con Benedetta. La mattina con Gino, che l’attenzione del paziente e del medico fa Peirce quando riesce a riconoscere un sione della fisica. Perché, se questo odore,
il pomeriggio con Dino, la sera con Pino. dovrebbe spostarsi dai discorsi sulla guari- sintomo di colpevolezza nel “negro”, siamo che pure non so di primo acchito definire,
Suonare la chitarra. Dipingere senza vend- gione all’invenzione e alla prova di nuovi ben sicuri di questa conclusione, di questo non mi ha mai ingannato, e ha costituito un
ere. Scrivere poesie senza stamparle. Ma mi abiti e di nuovi esercizi (non “spirituali” ma) giudizio-impressione. Ma non riusciamo a abito di riconoscimento di persona-di-cui-
dicono tutti e mi dico anch’io che non è pos- corporei finalizzati, agonistici, sportivi, ludici, risalire alle premesse di questo argomento non-fidarsi, per quale motivo mi dovrebbe
sibile. Che l’erba voglio non cresce da nes- attoriali, pratici, a seconda delle inclinazioni ipotetico. ingannare ora?
suna parte. Seguo allora quanto mi impon- e delle scelte che maturino nelle “riunioni di Perché? Qui commento ed esplicito la linea Naturalmente non è facile cogliere questi
gono. Seguo l’andazzo. Ma non ce la faccio. allenamento”. di ragionamento che ha in mente Peirce. segnali. Ci vuole, appunto, come si dice, fiu­
Non lo sopporto. Provocare e indurre, con battute dialogiche Spesso queste impressioni, soprattutto to. Questa fiutata va preparata. Non bastano
Ma ecco la trovata, la giustificazione, perché inventive, con il discorso delle parole e dei negative, sono riattivazioni o campioni di forza logica e scientificità alla Holmes, ener-
non “rendo”, non “rispetto gli accordi”. Non gesti, il “paziente” a essere sempre meno impressioni che noi abbiamo ricevuto, o gia interattiva e caparbietà, ci vuole l’abito
è per pigrizia, cattiva volontà, incapacità in- paziente e a partire per un progetto, per un meglio campioni di quella classe di impres- alla Peirce del filosofo-segugio, la capacità,
tellettuale. No. È perché sono malato. In ef- processo di libere abduzioni progettuali del sioni che noi abbiamo imparato a ricevere e che è anche dell’artista, di distendere il mas-
fetti, adesso che ci penso, odio i miei geni- corpo, che hanno il corpo come strumento a immagazzinare, quando eravamo molto simo di intenzionalità nell’ottusità apparente
tori, la mia libido è a zero, alzo il gomito, con e fine. piccoli. Quando non sapevamo parlare del del massimo di ricettività: per saper cogliere
il coniuge è un disastro, devo avere qualche Ma perché fare leva sull’iniziativa e l’attività tutto o quasi. Tuttavia le abbiamo immagaz- le piccole percezioni e le nostre risposte più
perversione, forse sono lesbica, deve aver- del corpo per curare la psiche? Non proprio, zinate. E abbiamo imparato a stabilire certe profonde o più antiche.
mi sedotto quando avevo due mesi il mio direi, per seguire l’assunto della linea Pascal- connessioni. Per esempio: fra un certo
bisnonno pirata. Me lo chiarirà senz’altro il Stanislavskij, secondo cui la ripetizione della odore e la malvagità o l’aggressività o la (1) è apparso nella rivista Tecniche conversazionali,
paura o la malevolenza. Edizioni La Vita Felice, IX, 18, dicembre 1997.
mio psicoanalista. Comunque, finché sono recita, del rito corporeo finto per prescrizio-
(2) Charles Sanders Peirce, fondatore della semi-
malato, sono a posto. Sono rispettabile. Ho ne, induce a poco a poco l’abito psichico Queste connessioni o inferenze della nostra otica moderna, e in particolare ideatore della teoria
uno status. Sul lavoro e in casa non mi pos- giusto e desiderato (da chi?). Ma più radi- prima infanzia, spesso confermate, e di vita- dell’abduzione. Vedi C.S.Peirce, Opere, a cura di
Sopra:
Picasso, Donna seduta sono rompere troppo (vedi anche Volponi, calmente per erodere lo spazio-tempo di le importanza, si sono radicate profonda- M.Bonfantini, Bompiani, Milano 2003; M.Bonfantini,
(1920) Memoriale); crogiolarmi nella malattia , che vissuto abbandonato al guasto dell’esame mente nella nostra memoria. Ma quando le La semiosi e l’abduzione, Bompiani Milano 2/2003.

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dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

sivo? Nel nostro mondo occidentale cam- l’odio, l’amore, la


Eugenia Casini Ropa bia la concezione del corpo. Prendono il superbia, la van-
sopravvento le scienze che permettono di ità, imprimono sul
I geroglifici del corpo conoscerne meglio la costituzione e il fun-
zionamento: fisiologia, biologia, anatomia,
corpo testi gestu-
ali che rielaborano
La danza è l’arte del corpo, dove il corpo è il soggetto-ogget- medicina fanno passi da gigante. Ma so- i significati interiori
prattutto si sviluppano le scienze cosiddette e li restituiscono
to globale di ciò che avviene, e la moltitudine dei suoi segni è del profondo: psicologia, psichiatria, psica- trasmettendoli
consapevolmente organizzata in discorso poetico, metaforico e nalisi, che vanno ad indagare quella ‘secon- a l l ’ o s s e r v a t o re ;
simbolico, al servizio di un’idea artistica creativa. da metà di noi’, come era vista nell’ambito è un’estetica
dualistico, e ad instaurare rapporti ineludibili dell’espressione
Negli studi si parla oggi abitualmente del tuale. Questa concezione della danza ha e strettissimi tra le due parti. che si traduce in
corpo come del luogo in cui più intimamente le sue radici non a caso nel Rinascimento All’inizio del ‘900, infatti, si tenta il supera- una scrittura ideo-
natura e cultura si incontrano e si fondono; in ambito aristocratico, fondamento della mento della dicotomia corpo/spirito, o grammatica, in cui
la danza è un osservatorio interessante per costituzione di un corpo elitario, il corpo perlomeno se ne proclama a gran voce la i segni esterni rin-
osservare i modi di questa fusione. Vedremo ideale elaborato dalla nobiltà cortese, fatto necessità e se ne indagano le vie. L’essere viano a dei conte-
qui tre esempi che costituiscono nodi em- di segni di distinzione rispetto alla massa umano è uno, nell’individuo le due ‘parti’ nuti sottesi stiliz-
blematici di modificazione della concezione della società. L’immagine del corpo e il mentale e corporea non possono più essere zandoli.
del corpo, e quindi della costruzione del lin- codice di movimento della danza-balletto divise; il corpo deve essere rivalutato come
guaggio dei suoi segni, nel corso del secolo deriva da quella particolare concezione. luogo della rivelazione dello spirito, che por- 3 - La danza post-
ventesimo. Per dirla con Husserl, qui il corpo è con- ta a manifestazione l’interiorità (chiamata al- moderna: il Corpo
cepito come Körper, un corpo-strumento lora prevalentemente anima); se ogni mani- senziente
puramente organico, un corpo-oggetto festazione fisica, o segno esteriore, è intima- Se osserviamo le performances di alcuni
dominato dalla mente, a cui viene imposta mente connessa ad un impulso interiore (e danzatori degli anni Sessanta/Settanta del
una codificazione, una acculturazione, un la- viceversa, come insegna la psicologia speri- novecento, cogliamo subito un nuovo, evi-
voro gravoso e continuo di ricostruzione per mentale), ogni gesto/segno sarà costituzio- dente cambiamento. Non c’è più né tecnica
imprimergli sopra i segni tipici di un valore nalmente espressivo. Abbiamo così da un codificata, linguaggio definito, né volontà di
estetico ideato da una certa società e cultu- lato una benefica rivalutazione del corpo e espressione, ricerca di un corpo emozio-
ra. Questa è un’estetica della forma, questi dell’individualità creatrice nell’arte del movi- nale. Non ci pare di cogliere nei loro gesti
sono corpi idealizzati e formalizzati, sui quali mento; dall’altro, per la grave difficoltà a alcun significato ulteriore: c’è una persona
viene iscritta una scrittura segnica dove ciò liberarsi della soggezione del doppio bina- che fa movimenti pressoché normali, quasi
che conta è la bella linea: una scrittura cal­ rio, si finisce per mettere il corpo liberato pedestri a volte, sperimenta le possibilità di
ligrafica. Qui non ha valore ciò che sta dietro dalle precedenti costrizioni al servizio della movimento del suo corpo secondo modalità
il segno; il segno è costruito artificialmente psiche, poiché viene investito del compito di che non sono virtuosistiche né espressive;
e sovrapposto al corpo, che deve rispettare “agente” esterno dell’interiorità.
delle regole estetiche definite da una soci- Ecco allora che i nuovi danzatori primonove- Le immagini: a sinistra, Analisi schematica di un arabesque del balletto classico (codificato da C. Blasis)
In alto, la danzatrice tedesca Gret Palucca; sotto, Ballet Preljocaj (Emty Moves, 2004)
età che crede fortemente nella necessità di centeschi, all’insegna del motto “ogni uomo
dominio e controllo del corpo, della sua or- è un danzatore”, rivendicano la libertà indi-
Eugenia
ganizzazione e del suo assoggettamento al viduale di creare i segni del proprio corpo,
Casini Ropa 1- Danza classica: il Corpo formale disegno della ragione. si liberano della codificazione linguistica
è docente di Storia La codificazione “classica” del corpo e classica e rifiutano il peso delle convenzioni
della Danza
all’Università di del suo linguaggio teatrale costituisce la 2 - Danza moderna: il Corpo espressivo comportamentali della società, ciascuno si
Bologna e tradizione pluricentenaria della danza d’arte All’inizio del ‘900, primo grande mutamento, dedica ad esprimere a suo modo la propria
membro del
Comitato occidentale. Ma qual è l’idea di corpo che rivoluzionario, della concezione del corpo, interiorità. Ogni corpo/anima (Körperseele,
Scientifico UPMAT. la sostanzia? Un corpo tradizionalmente che scopre un linguaggio della danza com- come lo battezzano i tedeschi, ora Leib,
Il testo riportato è
stato pubblicato scisso da una visione dualistica dell’essere pletamente diverso: corpo “liberato” che si corpo vivente, esperienziale) consapevole
sul n°3 della umano: il noto ‘errore di Cartesio’ fatale per “esprime” nel movimento. Come si passa da della propria espressività costruisce nella
rivista GdL la nostra civiltà, e tuttora operante: la divi- un corpo formale, che costruisce splendidi danza un metalinguaggio cinetico al servizio
MusicArTerapia
(marzo 2007) sione tra corpo e anima, tra sensibile e spiri- disegni nello spazio, ad un corpo espres- di emozioni, pensieri, sentimenti. La paura,

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Globalità Globalità
dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

della persona, ne rivela la completezza co- in parole significanti, né gli ideogrammi della
sciente e ne trasmette l’esperienza vitale cultura orientale, che traducono simbolica-
nel proprio mondo. Il corpo allora è davvero mente un concetto di fondo, c’è invece una
dal sito http://www.ilpost.it/2013/06/30/pina-bausch-teatrodanza
e ancor di più Leib, corpo/essere. Siamo di serie di disegni apparentemente analoghi
fronte ad un corpo senziente, sensibile, i cui agli oggetti della realtà (cose, animali), che
geroglifi ci danzanti instaurano una comuni- però vanno interpretati in modo totalmente
ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images

cazione apparentemente letterale, diretta ai diverso (come nomi, azioni, congiunzioni) a


nostri sensi, ma in realtà ambigua e miste- seconda della loro posizione nel discorso.
riosa, della stessa ambiguità e complessità Oggi nella danza i portati dei cambiamenti
dell’essere. delle concezioni e delle pratiche che si
Ho voluto chiamare questo intervento “i sono succedute sono maturati, si sono
geroglifici del corpo”, perché riflettendo sulla unificati, e c’è ormai una consapevolezza
molteplicità dei suoi segni, sulla comples- del corpo come portatore di segni com-
sità che questi segni portano con sé, mi è plessi, una considerazione del corpo in sé
una persona che compie una sorta di ricer- movimento è l’oggetto della danza, contiene venuta alla mente la scrittura geroglifica: non ma anche una volontà di costruzione, di
ca su se stessa, non si interessa del pub- in sé tutto ciò che può mostrare; quello che ci sono le lettere, segni grafici in sé privi di organizzazione del linguaggio del corpo,
blico eventuale, occupa lo spazio, tutta in- interessa non è più la costruzione tecnica senso che si uniscono convenzionalmente che porta ad una visione più articolata e
tenta a sentire cosa succede nel suo corpo né la volontà espressiva, è semplicemente permette le numerose forme
mentre si muove camminando, chinandosi, la coscienza e l’uso del corpo per ciò che è. e le conseguenti letture e in-
stirandosi, piegando un braccio, ecc. Per la danza post-moderna, il corpo è quel terpretazioni della danza con-
Che cosa è successo? Ci troviamo di fron- che è storicamente: il mio corpo è ciò che è temporanea.
te ad un secondo grande cambiamento di oggi, in questo preciso momento, con tutti i La visione d’insieme dei se-
concezione del corpo nel Novecento o ad portati della mia esistenza; ma ciò che inter- gni della danza come un lin-
una radicalizzazione delle acquisizioni pre- essa è sentire, abitare questo corpo, essere guaggio apre la possibilità di
cedenti, che trova il suo sostrato concet- questo corpo. Nella danza classica ed e- leggervi non solo le intenzioni
tuale principalmente negli studi fenomeno- spressionista, per dirla con i filosofi, io ho un della mente creatrice, ma an-
logici. Dopo un corpo svalutato che aveva corpo; per questa nuova danza io sono un che la manifestazione di un
bisogno di presentarsi come oggetto di corpo, e con questa consapevolezza fac- corpo/essere vivente che sta
bellezza virtuosistica per avere un valore, cio i conti, questo cerco di capire. In questa nel mondo, ne è plasmato e
e dopo un corpo rivalutato, ricongiunto danza che potremmo definire centripeta ­ lo plasma, ne è segnato e lo
all’interiorità e messo al suo servizio, ora così come le altre forme erano centrifughe, segna, traducendo la sua es-
abbiamo un corpo in sé, ridefinito come rivolte all’esterno - i danzatori si concen- perienza in movimento tanto
unica sede dell’essere. Il corpo ha acquisi- trano prevalentemente su se stessi, sul letterale quanto simbolico.
to una sua vita autonoma, ha una dimen- sentire il proprio corpo e il suo movimento. Questo mi porta ad un’ultima
sione olistica definita, accettata; si sa che i La ricerca di questa sensazione, del sentire riflessione finale su quanto -
gesti/segni, i movimenti del corpo portano il proprio esserci nel corpo, si sviluppa in contenendo in sé tutte le po-
intrinsecamente con sé e rivelano elemen- alcuni fino ad arrivare ad una ricerca quasi tenzialità formali, espressive
ti biologici e culturali, ereditari e acquisiti, ossessiva di ogni potenzialità motoria cor- e sensoriali di cui si è parla-
tecnici e compulsivi (come i segni di disa- porea: ogni articolazione viene saggiata e to - il linguaggio della danza
gio, di malattia). Tutto questo è già inscritto messa in movimento, nessuna parte del possa essere uno strumento
all’interno del corpo, il corpo è tutto questo, corpo è ignorata, a dominare è la segmen- utile e sensibile per leggere i
non c’è bisogno di esaltarlo attraverso una tazione e il policentrismo, spazio e tempo corpi, i bisogni, i disagi delle
rielaborazione linguistico-gestuale della sua trovano nuove dimensioni corporee. Pur se persone e nello stesso tempo
presenza, né di sottolineare il fatto che di- la sensazione domina, finisce comunque possa offrire a tutti una pos-
etro i suoi gesti ci sia un mondo interiore. inevitabilmente per portare con sé anche sibilità ulteriore di coscientiz-
FOTO RUGGERO ZILIOTTO ©

Le immagini: I nuovi danzatori rifiutano le tecniche sofisti- l’emozione; benché non ci sia la volontà di zazione corporea, di espres-
in alto, Pina Bausch; cate, come la volontà di espressione o emozionarsi e di emozionare, l’emozione
a destra, Thierry
sione e di comunicazione per
Parmentier con comunicazione di significati aggiunti; il corpo finisce per ritornare nel momento in cui il vivere più pienamente la pro-
Martina Danieli è di per sé il centro del discorso, il corpo in corpo diventa veramente la sede unica pria vita.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Marcello Cesa Bianchi, Giovanni Cesa Bianchi, Carlo Cristini gressivo ma un restringimento dell’area di azione tare i problemi
all’interno della quale il livello di attività psichica può con maggiore

L’invecchiamento mentale conservarsi o addirittura perfezionarsi. serenità.


Secondo Guil-

fra creatività e demenza


Sul piano biologico, una ricerca giovanile sui rep- ford, le abilità
erti autoptici di una donna di 102 anni ci aveva creative sono
permesso di rilevare come in essa non comparisse determinate
è “inevitabile” la perdita progressiva delle facoltà cerebrali con nessuno dei segni considerati paradigmatici per da un insieme
l’invecchiamento? un cervello senile: avevamo potuto così appurare, eterogeneo di
e con noi molti altri, che il cervello che invecchia qualità del pen-
Per un lungo periodo l’invecchiamento mentale è in un sempre più accentuato egocentrismo, con non va necessariamente incontro a progressive e siero: a) fluid-
stato considerato un processo parallelo a quelli che una tendenza depressiva sempre più coinvolgente irreversibili modificazioni strutturali e funzionali. ità, nel senso
caratterizzano le varie funzioni dell’organismo – di- e l’apprendimento diventando sempre più fragile, la Le capacità dimostrate da uomini e donne nella di capacità nel
minuiscono la vista, l’udito, la rapidità dei movimenti, memoria a breve termine sempre più compromes- percezione, nel linguaggio e nella comunicazi- produrre un el-
il funzionamento di organi e di sistemi - e si è parlato sa, le motivazioni giungendo a ridurre il loro signifi- one ad età molto avanzata e le opere di per- evato numero di idee partendo da uno stimolo
di un decadimento fisiologico che progredisce con cato e la loro spinta esistenziale e il comportamento sonaggi illustri hanno inoltre documentato come a prescindere dalle sue caratteristiche oggettive;
l’età, a ritmi variabili ma con modalità irreversibili. Un a essere inesorabilmente compromesso. l’anziano possa essere ancora creativo sulla b) flessibilità, nel senso di una capacità nel modi-
decadimento che riguarda l’intelligenza, le emozio- L’elevatissima diffusione fra le persone anziane base di un cervello che conserva un grado el- ficare l’impostazione del pensiero superando
ni, l’apprendimento, la memoria, le motivazioni, il di sindromi demenziali e depressive e di malattie evato di plasticità e come l’essere creativo – es- l’egocentrismo per valutare lo stimolo da diversi
comportamento. neurologiche, con il conseguente verificarsi di con- pressione di libertà da condizionamenti sociali punti di vista; c) elaborazione, nel senso di capac-
Le ricerche condotte con metodo trasversale me- dizioni di non autosufficienza o di scarsa autonomia – consenta un invecchiamento sereno. ità del pensiero di integrare fra loro informazioni e
diante scale di valutazione sulle modificazioni con sembrava confermare questo orientamento. Ma lo Gli esempi in proposito sono numerosissimi, come dati diversi sulla natura dello stimolo; d) valutazi-
l’età dell’intelligenza su campioni rappresentativi sviluppo delle ricerche in ambito psicogerontologico è documentato fra gli altri del bel volume di An- one, nel senso dello sviluppo della capacità di
dei vari livelli di età cronologiche di una determinata ha portato a rivedere quelle che sembravano po- tonini e Magnolfi L’età dei capolavori e sottolineato scegliere fra le diverse alternative la più congrua.
popolazione, a partire da quelle di David Wechsler sizioni consolidate, e ciò in funzione di 3 elemen- da Simone de Beauvoir ne L’età della ragione. Ne L’insieme di queste quattro capacità eviden-
negli anni ’50 sulla popolazione americana porta- ti: a) il contributo fornito dalle ricerche longitudinali cito soltanto due: quello di Sofocle il quale, reso zia, nella creatività, la possibilità per l’individuo
rono a riconoscere un quoziente di deterioramento che documenta l’estrema variabilità del processo padre a 89 anni dall’etera Theoris, come racco- di organizzare in forma diversa gli elementi che
con valori statistici caratterizzanti ogni classe di età di invecchiamento, in vari casi caratterizzata da una nta Cicerone, fu chiamato in giudizio, perché fosse strutturano un problema producendo idee nuove
e sempre più elevato col progredire di essa, a docu- conservazione delle proprie capacità intellettive; b) dichiarato infermo di mente, dal figlio legittimo Io- in grado di risolverlo. Alla base della creatività
mentare l’affievolimento di una capacità che si era la revisione critica degli strumenti psicometrici che fone e ottenne l’assoluzione dopo aver recitato da- vi sarebbe una forma di pensiero “divergente”,
costruita nella fase iniziale della vita, stabilizzata per ha consentito di riconoscere che il modo di esecu- vanti alla corte alcuni passi dell’Edipo a Colono ap- meno vincolato a schemi rigidi ed in grado di pro-
un breve lasso di tempo ma che aveva iniziato molto zione di molte prove, e in particolare a quelle a tem- pena completato. E quello di Michelangelo il quale durre molteplici alternative (Guilford, 1950).
presto a decadere: l’invecchiamento mentale risul- po limitato, penalizzava gli anziani – più riflessivi ma – come ricorda il suo allievo e biografo Daniele da Secondo Piaget le variabili intellettuali che carat-
tava inserirsi senza soluzione di continuità sul pro- anche più lenti - rispetto ai giovani; c) le biografie di Volterra – pochi giorni prima di morire a 89 anni terizzano l’atto creativo si riferiscono alla capacità
cesso di accrescimento, caratterizzato quest’ultimo personaggi illustri nel campo delle arti, delle scienze, modificò, nell’ultima delle sue Pietà, quella Ron­ di associazione e di dissociazione. La soluzione
da una costruzione progressiva; la senescenza da della politica, che documentano come a tarda età si danini, il rapporto spaziale fra Cristo e la madre, creativa di un problema dipende quindi dalla ca-
una progressiva perdita che riguarda maggiormen- possa essere non soltanto ripetitivi rispetto a quan- avvicinando notevolmente le loro due teste. pacità di ristrutturare una situazione percepita
te alcuni aspetti dell’intelligenza – quelli connessi ai to realizzato in passato, ma anche innovativi e che Ma se la creatività si esprime anche a tarda età in come problematica in funzione dell’esperienza
processi mnemonici e di apprendimento - ma che l’efficienza mentale possa in alcune persone mante- alcuni personaggi eccellenti, essa è peraltro po­ passata e delle conoscenze che l’individuo ha
implica una riduzione globale irreversibile, misurabile nersi molto elevata anche in età avanzata. tenzialmente presente in ciascuna persona che assimilato su quella particolare situazione eviden-
Marcello nei termini del quoziente di decadimento fisiologico, invecchia, anche se si esprimerà nelle modalità ziando somiglianze e connessioni nascoste. Allo
Cesa Bianchi, da confrontare con quello patologico. Si veniva così chiarendo che se con l’invecchiare più svariate, individuali, di coppia, di gruppo e in stesso tempo l’atto creativo scompone e dissocia
Psicologo e molte persone, ma non tutte, vanno incontro a dec- prestazioni anche di carattere elementare. i termini di un problema sino ad arrivare ai suoi el-
membro del
Comitato
L’invecchiamento sembrava portare progressiva- adimento mentale, mentre tutte vanno incontro a Jeanne Claude Calmette, una donna che aveva ementi di base (Piaget, 1936).
Scientifico UPMAT; mente e ineluttabilmente a una condizione demen- cambiamenti, peraltro molto variabili, non può es- conosciuto Van Gogh, è vissuta fino a 122 anni Lo svolgimento di un’attività creativa è quindi un el-
Giovanni ziale, da avvalorare l’aforisma di Terenzio (“Senec- sere il processo di per sé a causare questa con- dichiarando “Io muoio sana”. emento complesso dell’attività intellettiva che attua
Cesa Bianchi, tus ipsa morbus est”) l’equivalenza riconosciuta da seguenza ma l’interferenza di condizioni e fattori – Molte ricerche hanno anzi dimostrato che l’essere un ruolo fondamentale nei processi di adattamento
Psicologo;
Carlo Cristini,
S. Antonio da Padova fra senescere e se nescire genetici, sanitari, culturali, psicologici, sociali – che creativi, che aveva caratterizzato l’infanzia di tutti all’ambiente ed è presente, seppur con caratteris-
Psicologo. e la definizione di Anselmo da Viadana che vede riguardano solo una parte della popolazione; se si e che era apparentemente scomparso durante tiche diverse, in ogni fascia d’età (Simonton, 1990).
Il testo riportato è nell’invecchiamento una “sensuum diminutio”. In manifesta una dicotomia esistenziale, per la quale l’età adulta, ricompare spesso in vecchiaia,
stato pubblicato questa ottica anche l’apprendimento, la memoria, l’invecchiamento è patologico per una percentuale come se le condizioni esistenziali dell’età senile Quando di parla di creatività non si intende solo
sul n°2 della
rivista GdL le emozioni e le motivazioni risultavano progressiva- ancora troppo elevata di uomini e donne, risulta che favorissero la sua manifestazione. E l’essere cre- quella dell’uomo di genio, ma si considera anche
MusicArTerapia mente trasformate col passare degli anni, le emozi- è fisiologico per alcuni, e questa fisiologicità non ativo ridà un significato personale a una vita che la disposizione che potrebbe presentare qualsiasi
(settembre 2006) oni tendendo a concentrarsi sui problemi personali, comporta sul piano mentale un decadimento pro- sembrava averlo smarrito e permette di affron- persona per realizzare se stessa. Afferma Rollo

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dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Mayo che “il significato di creatività si è smarrito Un problema che a questo punto si pone è quello Di “Outsider Art” si occupa anche la Haus der Kün- L’essere creativi in una condizione demenziale –
disastrosamente nel convincimento che si tratti di relativo al rapporto fra creatività e follia nella vec- stler di Gugging (Vienna), che sposta l’interesse dal di per sé distruente – può consentire lo sviluppo
qualcosa cui ricorriamo occasionalmente, soltanto chiaia; se la creatività esprime un’attività non con- malato all’opera d’arte in sé. di una tendenza positiva, attraverso il quale può
nei giorni di festa. La premessa da cui dobbiamo formistica, un pensiero divergente, la patologia L’Art Brut è conosciuta in Nord America come orientarsi un programma di recupero che si pro-
partire per discernere il vero significato di creatività mentale blocca necessariamente questa espres- Outsider Art, Visionary Art, Intuitive Art, Grassroots ponga di contenere le perdite e di potenziare le
è che in essa si esprime l’uomo normale nell’atto sione o può in qualche caso facilitarla o addirittura Art, Folk Art. capacità residue.
di realizzare se stesso, non come prodotto di uno sbloccarla? O, ancora, orienta in una certa direzi- Tali nomi designano, secondo Roger Cardinal,
stato morboso, bensì come rappresentazione del one una creatività che comunque si esprimereb- un’arte posta “fra l’ingenuità e l’insanità”, “non ac- Si può immaginare che l’invecchiamento oscilli fra
massimo grado di equilibrio emotivo (…) che si ri- be? È indubbio che molti esempi di personaggi colturata”, rozza, che individua il proprio nemico, creatività e demenza e che fra le due condizioni
trova nell’opera dello scienziato o dell’artista, del illustri documentano come arte e follia possano così come gran parte dell’arte moderna, in “that non esista soluzione di continuità: saranno la pre-
pensatore o dell’esteta (…) o nel normale rap- coesistere: la storia di alcuni artisti è anche la sto- force which feeds on blind obedience, fidelity to disposizione genetica, la struttura mentale, la sto-
porto di una madre con il figlio”. ria della loro follia: ammessa un’interdipendenza, stereotypes, the denial of spontaneity, the repres- ria personale, il caso a far propendere l’uomo o la
Secondo C. R. Rogers esistono tre condizioni in- è difficile stabilire quale sia il fattore iniziale e quello sion of individualism and experimentation. The ‘en- donna dall’una o dall’altra parte.
teriori che sono più strettamente associate a un che svolge in seguito una funzione prevalente. E la emy’ in question here is academy art, and gallery- Ma da una posizione raggiunta si può essere sos-
atto creativo costruttivo. Come prima condizione follia che si sviluppa nella vecchiaia è sempre un controlled avant garde”. pinti verso l’altra e viceversa, in un’oscillazione che
questo studioso parla di apertura all’esperienza, minus o può essere anche un plus? Nel 1882, Ce- Laurent Danchin, critico d’arte nonché storico potrà durare per anni, a meno che la società non
di estensibilità della stessa. Si tratta del fenomeno sare Lombroso affermava in Genio e follia lo stretto dell’Art Brut, la definisce così: “L’Art Brut, s’il ex- cristallizzi la condizione patologica segregando
opposto a quello della deformazione percettiva rapporto esistente fra creatività e malattia mentale, iste, ce sont les mecanismes de la creation mon- l’uomo o la donna in una struttura psichiatrica.
che può verificarsi come meccanismo di difesa mentre Roberto Volmatt elenca nel 1956 oltre 700 trés à l’etat pur, le cri primal d’une civilisation stéri- Oggi si deve pensare che anche il demente possa
quando un individuo si trova di fronte a una situ- saggi pubblicati fra arte e psicopatologia. lisée par son excès même de perfection. Ce sont disporre di una potenzialità creativa, valorizzando
azione di frustrazione. les noeuds de résistance d’un tissu social en cours la quale potrà uscire dal regno delle ombre. E che
La seconda condizione si verifica quando il Un’arte “anti-accademica”, che può essere es- de normalisation, la protestation à demi autiste, la vista di un creatore invecchiato possa essere of-
giudizio di valutazione per l’azione creativa provi- pressione del bambino ma anche del vecchio e sauvage, d’individus, irreductibles, dissidents…”. fuscata per eccesso di luce e l’artista trovarsi in un
ene essenzialmente dalla propria interiorità, per del malato mentale, è stata indicata come Art Brut, La creatività, soprattutto in campo artistico, mondo oscuro.
cui essa viene percepita come la realizzazione termine coniato da Jean Dubuffet per catalogare sostiene Arieti, sarebbe la via d’uscita della de- Questa è forse l’espressione di un pendolo esist-
d proprie potenzialità, come espressione di una la sua collezione iniziata nel 1940, di 5000 opere pressione: la spinta riparativa sarebbe la molla enziale: alla luce ci attende il buio, al buio la luce.
parte di se stessi. Anche se il consenso degli realizzate da quasi 500 persone istituzionalizzate delle attività creative. Abbiamo la certezza di vivere, viviamo la certezza
altri può agire da stimolo, tuttavia il sentimento in ospedali psichiatrici, nonché per definire il tipo di di morire.
di realizzazione personale è la miglior condizione arte da lui stesso prodotta a partire dagli anni ’50. È possibile parlare di demenza creativa? Alla do-
per favorire la creatività. Le prime opere gli furono indicate dagli psichiatri manda se la creatività possa coesistere, seppur
Il terzo punto è in stretto rapporto con l’apertura Hans Prinzhorm, laureato in storia dell’arte, che non frequentemente, con la demenza la risposta
e l’estensibilità dell’esperienza. Implica la ca- coniò altresì il termine di “outsider art” e Leo Na- desunta da molteplici osservazioni è che tale co- riferimenti bibliografici
pacità immaginativa, il gusto dell’esplorazione vratile, negli anni ’30. esistenza è documentabile: il demente può ancora Aveni Casucci M.A., 1992. Psicogerontologia e ciclo
del nuovo, la possibilità di inventare e scoprire Fra gli autori più importanti, Adolf Wölfli, consid- o per la prima volta rivelare tratti di creatività e ta- di vita. Mursia, Milano.
nuove ipotesi e significati. erato come il più grande fra gli “artisti psicotici” (in lora una piena capacità innovativa. Birren J. E., Schaie K. W., 1977. Handbook of the
realtà internato in via definitiva a Waldau per pedo- Se la creatività è espressione di libertà e la de- Psychology of Aging. Van Nostrand & Reinhold, New
Se il mantenere in attività il proprio cervello – filia), Johan Hauser, Joaquim Vicens Girondella. menza di delimitazione e costrizione, si può quindi York.
così come ogni altro organo – consente di con- Fra le opere della collezione ci sono le sculture riconoscere che nell’ambito di un’attività cerebrale Bruner J., 1999. Narratives of aging. Journal of Aging
servarne una relativa efficienza e forse di pre- di Filippo Bentivegna, nato nel 1885 a Sciacca limitata la creatività possa ancora esplicarsi. E non Studies, n. 13 (1), 7-9.
venire o limitare le conseguenze di un evento in Sicilia, emigrato negli Stati Uniti, personaggio Cesa-Bianchi M., 1998. Giovani per sempre? L’arte
si può neppure escludere che in alcuni casi la de-
di invecchiare. Laterza, Bari-Roma.
patogeno, l’essere creativi da vecchi – sponta- originale, rabdomante, e di Carlo, del 1916, della menza disinibisca il processo creativo. Cesa-Bianchi M., Vecchi T., 1998. Elementi di
neamente o sulla base di adeguati programmi di provincia di Verona, arruolato e spedito al fronte, Si pone un altro problema: la psicosi comporta solo Psicogerontologia. F. Angeli, Milano.
stimolazione – permette di rallentare e/o di ar- tornato sotto choc e internato. decadimento e destrutturazione o può talvolta av- Cesa-Bianchi M., 1999. Cultura e condizione anzia­
restare il proprio declino. A un’età sempre più In seguito Dubuffet inviò la collezione negli Stati Uni- viare lo sviluppo di tendenze sopite? Essa determi- na. Vita e Pensiero, Rivista Culturale dell’Università
avanzata – si pensi al centoquattrenne Ardito ti, sperando invano di trovarvi una sede; le opere ora na solo impoverimento o può aprirsi a nuove pros- Cattolica del Sacro Cuore, maggio-giugno, 3, anno
Desio e al contadino sardo di 112 anni - è pos- sono a Losanna, raccolte nel “museo de l’Art Brut”. pettive? L’espressione creativa di alcuni dementi LXXXII, 273-286.
sibile esprimere una vita mentale significativa. sembra avvicinarsi alla seconda possibilità. E se la Cesa-Bianchi M., 2000. Psicologia
E allora ci si deve domandare se un’azione pre- Con Jean Dubuffet, André Breton, padre del surre- demenza può ripercuotersi in modo incisivo sulla dell’invecchiamento. Carrocci, Xa ristampa, Roma.
ventiva, terapeutica, riabilitativa in campo sani- alismo, fondò la “compagnia dell’Art Brut” che vol- creatività – spesso inibendola e talvolta disiniben- Falzini Maria, 2001. Attività creativa e malattia menta­
tario, educativo, psicologico, sociale, possa au- eva esaltare l’opera d’arte spontanea ed immedi- le. Risultati di un’esperienza. Tesi di Specializzazione
dola – come la creatività influenza la demenza? Al-
in Psicologia Clinica, Milano.
mentare progressivamente la percentuale di chi ata, creata da chi lavora fuori dal sistema dell’arte. cune indicazioni preliminari, meritevoli di conferma, Hillman J., 2000. La forza del carattere. Adelphi,
invecchiando presenta un declino di alcuni fun- Ne furono influenzate le avanguardie storiche, fra suggeriscono che l’esercizio di un’intensa attività Milano.
zioni, l’alterazione di altre, ma è ancora in grado cui gli artisti del Bauhaus, insofferenti nei confronti mentale, specie se creativa, previene o ritarda la Simeone I., 2001. L’anziano e la depressione. CESI,
di esprimere la propria creatività. delle convenzioni e del conformismo. comparsa della demenza e ne attenua gli effetti. Roma.

18 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 19
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Pier Giorgio Curti D: Cosa ha cambiato la GdL nel suo modo di D: Può raccontare un aneddoto particolar­
operare e di vedere la realtà dell’handicap? mente significativo in merito a quella che Ste­

Sulla Globalità dei Linguaggi R: La formazione psicanalitica freudiana mi ha


insegnato a tenere adeguatamente la distanza
fania G.L. definisce “meraviglia”?
R: La meraviglia è la fonte della sapienza.
In questa intervista a Pier Giorgio Curti, psicoanalista con i problemi che affronto nella convinzione La filosofia è nata nel seno di essa, l’enigma
che l’inconscio sovrasta in egual misura tutte non sta nel complesso, ma nel semplice. Per
e psicoterapeuta da anni impegnato a fianco della le persone. A questa mia radice formativa la questo è difficile pensare ad un aneddoto, ogni
GdL, rileggiamo alcune importanti tappe del suo GdL ha offerto l’opportunità di un corpo a cor- mattina è necessario rinnovare l’attenzione al
po con il soggetto trattato che ha introdotto quotidiano, proprio nei gesti ripetuti con osti-
percorso professionale nella mia visione di condurre le terapie con i nazione si situa la sorpresa e con essa la ma-
disabili il taglio etico, prima di quello terapeu- raviglia. Dobbiamo rieducarci alla meraviglia,
D: Come ha incontrato la rezione di un approccio spontaneamente in- tico. Rispetto ai disabili ha solo approfondito sapere ascoltare con infinita pazienza quello
GdL nella sua esperien­ tegrativo. Lo studio del corpo con tutte le sue una mia convinzione che da sempre mi ha che l’altro ha da dirci con tutti i linguaggi che
za professionale e cosa memorie emotofonosimboliche garantisce di orientato verso questo ambito terapeutico: il mette in campo. Per questo possiamo dire
contraddistingue la GdL porsi tutti sugli stessi stili prenatali, questo di disabile non è un ostacolo ma una opportunità che la GdL è un sapere che è saper essere e
dalle altre artiterapia? per sé aiuta il disabile a rimettersi in gioco nel data al cosiddetto “normodotato”. quindi saper fare.
corpo a corpo propo-sto dalle attività GdL. Il
R: Ho incontrato Stefania recupero del placet primario aiuta il disabile a
Guerra Lisi e l’applicazione riprogettarsi nella propria storia, ed in questa Corpo e immagine di sé
della GdL 18 anni fa a Lucca in un Centro di ricercare una identità da sempre negata. In un altro intervento (1), scritto con Valeria Gabbianelli e Rachele Lemmi del Centro OAMI di
riabilitazione dell’ANFFAS nel quale ero stato Livorno, dove sono stati condotti laboratori GdL, Pier Giorgio Curti ci propone un’interessante
invitato a condurre attività di supervisione. D: La GdL può ritenersi una via privilegiata
Devo dire che all’inizio io ero perplesso della per la realizzazione dei percorsi d’integrazione riflessione (che abbiamo estrapolato) su un tema fondamentale per la Globalità dei Linguaggi,
estrosità del metodo. Ma fui immediatamente delle persone in situazione di handicap, per­ il cui primo Convegno nazionale era intitolato appunto “In principio era il Corpo”.
rapito dall’umanità della persona che lo stava chè? (1) “Dalla mimesi negativa all’immagine creativa” (in GdL - MusicArTerapia, n°11 - marzo 2011)
proponendo. Fu così che cominciai a studiare R: Per integrare è necessario non adattare il
la disciplina della Gdl, e per la mia formazione Il corpo, come insegna la clinica psicanalitica, La ferita narcisistica e il rifiuto conseguente che il
diverso al “normale”, ma trovare un codice che non è mai un dato primo. La “carne” si pone disabile rappresenta per la specie, per la società e
psicanalitica fu una vera rivelazione. Da allora accomuni tutti gli esseri umani. Fino a prova
ho sempre seguito l’evoluzione, anche dal all’inizio dell’esperienza umana, ma il corpo è una nel particolare per la propria famiglia rimane come
contraria tutti abbiamo un corpo, la GdL of- processione di atti che coinvolge sempre il due traccia irreparabile che non lascia scampo all’illu-
punto di vista epistemologico, della disciplina fre un codice che ci aiuta ad interpretarlo, qui
che Guerra Lisi andava sviluppando negli anni. alla ricerca dell’Uno, nella funzione identitaria. È sione identitaria.
inizia l’integrazione, qui si può sviluppare un un processo immaginario (Lacan) che implica la Il soggetto disabile non riuscirà a causa dell’altera-
Fin da subito ho avuto la chiara sensazione progetto che accomuna tutti gli esseri umani
che la GdL avesse uno statuto epistemolog- costituzione di un corpo che organizza il prima- zione specifica della cura materna e familiare a
nella rivalutazione dei propri potenziali. rio corps morcelé, prima come schema corpo- sviluppare un percorso di consapevolizzazione del
ico diverso dalle altre artiterapie, innanzitutto Quindi la GdL è una modalità d’integrazione
perché non sgomitava per entrare nelle stanze reo, poi come immagine corporea, infine come Sé corporeo, ma rimarrà nello stato confusivo
tra tutti gli esseri umani, è un modo d’educare Sé corporeo. della simbiosi materna, oscillando tra l’inscena-
delle psicoterapie; ma soprattutto perché la alla convivenza, che al giorno d’oggi è rivolta
sua proposta ribaltava il principio terapeutico, Questa implica che il corpo è un corpo in quanto mento dei processi di autoerotismo collegato alla
non solo ai disabili, ma a tutti i componenti oggetto di sguardo. Il ri-guardo è la dimensione pulsione parziale (stereotipie, auto- ed eteroagres-
rompendo con la logica dello specialismo ver- della società interetnica.
so la ricerca di competenze comuni ad ogni specifica mediante la quale il soggetto si “corpo- sività, sessualità inadeguata, sensorismi, ecc…), a
essere umano a prescindere dalle condizioni D: Cosa vuol dire per lei “avere fede nei poten­ reizza” nelle cure dell’Altro. momenti di fusionalità psicotica che impediscono
psicofisiche. ziali umani”? Il corpo è una conquista, sempre messa in discus- ogni tipo di individuazione.
sione dall’irruenza e dalla sensibilità paranoidea È evidente che il corpo del disabile non ha confini
Pier Giorgio D: In un istituto per disabili a quali risultati R: In una società che tende a vedere nella per- che è propria del processo di soggettivazione. all’interno dei quali potersi contenere ed utilizza
Curti,
psicoanalista e (“vantaggi”) porta lavorare con la GdL? fezione dell’immagine la misura a cui rivolgersi per Questo è visibile, con semplicità, nella fenomeno- perciò forme regressive di contenimento che sono
psicoterapeuta, trovare se stessi, “avere fede nei potenziali umani” logia della depressione. ad un tempo utili per segnare la pelle come limite,
è membro del R: La GdL rompendo con la logica degli implica una rivoluzione che cerca non nell’avere, Se il corpo è una conquista sempre in discussione ma dannosi ed allontananti nei confronti degli altri.
Comitato specialisti, che per sua natura si sviluppa in ma nell’essere l’arricchimento del sé. Il disabile, il
Scientifico UPMAT.
per il soggetto normale, diventa una scommessa Per questo è indispensabile porre al centro della
Il testo riportato è modo di verticalizzazione del potere, propone bambino e l’artista diventano un modello di pro- persa in partenza per il disabile. In quanto la sua riflessione l’immaginario, inteso in questo caso
stato pubblicato l’approccio al disabile in modo orizzontale. vocazione per rompere con l’apparenza medi- presenza al mondo è l’evidenza della “gettatezza”, come lo spazio nel quale diventa possibile richia-
sul n°8 della Se prendiamo sul serio che l’essere umano, ante la potenza della creatività. Quindi la perso- ovvero del processo deiettivo propriamente impli- mare lo sguardo dell’altro in quanto rigeneratore
rivista GdL
MusicArTerapia a prescindere dalle proprie condizioni psicofi- na, contro la non-persona che vorrebbe trovare cito dell’essere essere umani. dell’immagine del disabile. [...]
(settembre 2009) siche, ha potenziali uguali, allora siamo in di- nell’adesività alla folla la fuga da sé.

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Duccio Demetrio Poniamoci allora la domanda: perché scri- Questa è la funzione della letteratura.
viamo? 3 - Infine vi è il momento che chiamo

La scrittura autotelica Quando ci poniamo davanti ad un foglio bian- ‘ulteriore’, che oltrepassa i confini perso-
co o davanti alla tastiera o allo schermo di un nali, le relazioni; apre dimensioni che tra-
computer lo facciamo con uno scopo, più o sformano l’autotelia in un eschaton, in
In questo intervento (16° Convegno GdL, Riccione 2011) il celebre meno consapevole. Quando non c’è più que- un’auto-escatologia.
pedagogista e filosofo, che da anni si occupa di scrittura e sto scopo, spesso cestiniamo quel che ave- è scrittura dell’ulteriorità il mondo dei
vamo scritto, quasi ce ne vergognamo... but- miti, delle leggende che non conoscono
psicoanalisi, ha affrontato il tema del rapporto tra autonarrazione tiamo così le nostre ‘egoteche’... pensiamo ai differenze tra etnie, tempi, culture, ma
e inconscio. Il percorso proposto ha coinvolto i partecipanti in un viaggi dell’adolescenza: chi di noi non li ha che muovono temi legati all’amore, alla
laboratorio di scrittura creativa dove ognuno dei partecipanti ha fatti? E quanti di noi hanno gettato i vecchi passione, alla morte, alla felicità, alla tra-
diari? Oggi qualcuno potrebbe rendersi conto gedia... Motivi universali, spirituali, reli-
potuto cogliere il senso della parola come strumento di autorivelazione di aver distrutto un intero patrimonio esisten- giosi. Comprendiamo così perché un
con conseguente valore terapeutico. ziale. Un patrimonio che si rivelerebbe oggi libro scritto in altri luoghi o in altre epoce
prezioso per noi stessi e per i nostri figli. ci parla al di là del tempo, al di là delle
realizzazione di risultati (comunicazione di La scrittura ha dunque un compito: rischiara differenze: perché rivela motivi connessi
dati, esposizione di fatti). ed illumina quello che andiamo facendo. Ha alla saggezza.
Un’anima pratica/domestica, o relaziona- un compito di chiarificazione.
le/professionale. Scrivendo comprendiamo
Tèlos ed Eschaton
La scrittura ha un’anima estetica, poetica, meglio quello che formicolava
Cosa significa ‘scrittura autotelica’?
letteraria... simbolica. nei nostri pensieri e non trovava
una forma; l’evento che abbia- “Autotelico” deriva dalla congiunzione di due etimi greci, autòs
Una funzione mnestica: raccontiamo qual- (io, il mio ego) e tèlos (il fine): io e il fine, io e uno scopo.
cosa, ma cerchiamo la carta per ricordare, mo vissuto acquista un corpo; La scrittura autotelica è una scrittura che nasce dalla nostra espe-
per rammentare. sottratto all’oralità, il racconto si rienza e muove verso finalità diverse. Una scrittura che non descri­
La scrittura ha un’anima intima, intimisti- arricchisce di parole diverse. è ve, ma rivela.
ca. Abbiamo innumerevoli esempi di lette- valore aggiunto alla parola, la Il concetto di autotelia vuole evidenziare che quanto sgorga,
scrittura. Ci realizza e ci guida emerge da noi è frutto di processi inconsci. Compiere un percor-
ratura dell’intimità, egoscrittura, scrittura so autotelico significa realizzarsi, evolvere, promuovere e pro-
di sé. Una scrittura che ha dato un contri- dove non sapevamo che sarem- muoversi, dirigersi.
buto fondamentale alla nozione di Io. mo finiti. Ci sfida, ci è complice,
Nell’antica Grecia il “fine” viene indicato con diversi termini: il concet-
Quanto vi presento tiene conto della ricer- Quando attraverso la scrittura penetrò ci guarda. to di tèlos indica il fine personale, nella sua unicità. Mentre il fine nel
ca, di ormai quasi 15 anni, condotta pres- nelle culture umane il ‘personale’, avvenne Voglio qui individuare tre senso più religioso e tragico, e quindi universale, viene indicato con
so la Libera Università dell’Autobiografia una vera rivoluzione della mente. La com- momenti dell’autotelia dello la parola Eschaton.
scrivere: L’eschaton è una visione profetica, che indica i fini ultimi dell’in-
di Anghiari, comunità di scrittori e scrittrici parsa della soggettività costituì una rivolu- tera umanità. Noi tutti apparteniamo a un’eschaton.
nata con lo scopo di promuovere la memo- zione della libertà umana. 1 - Il primo momento, che defi-
Il tèlos ci riguarda in prima persona e inconsapevolmente ci
ria autotelicamente e formare le persone Ma perché, e quando, la scrittura è auto- nirei ‘interiore’, è caratterizzato porta a perseguire istintivamente percorsi di ricerca. Tèlos indi-
all’utilizzo personale, ma anche professio- telica? dall’invisibilità di quello che ca, perciò, anche il riscatto della libertà umana, il diritto a perse-
nale, della scrittura privata, autobiografi- Quando nasce da noi e non ci viene impo- andiamo facendo. Qui la scrit- guire liberamente le proprie possibilità di approdo attraverso
tura manifesta se stessa attra- sfide, rispetto all’eschaton che appare invece come un disegno
ca, e della scrittura di sé. sta. Quando si svolge nella libertà, nei superiore alla nostra libertà.
Promuovere scrittura autobiografica, in momenti difficili, nell’espressione di sogni, verso i segni, ma si realizza nel
Tèlos significa ‘fine’ anche nel senso di conclusione, congedo,
modo clinico, significa promuovere la con- desideri. Si tratta allora di scrittura ‘desi- lavorìo personale, nel microla- addio...
Duccio Demetrio, sapevolezza che la scrittura è innanzitutto derante’, che ci trasferisce altrove... boratorio della nostra mente, Riconosciamo in questi concetti un’enfasi individuale e un’enfasi
pedagogista e una prassi, che mette in gioco il corpo, le Se scrivamo perché siamo felici la scrittu- delle noste emozioni. corale.
filosofo, è membro L’unione dei due significati descrive il nostro percorso personale ed
dei Comitati sue memorie e le sue acquisizioni. ra accentua la nostra felicità; se siamo è il diario, poesia intima, vita
umano in senso più ampio.
Scientifici UPMAT Qual’è, dunque, la natura della scrittura? infelici, essa lenisce la nostra sofferenza. invisibile...
ed AIMAT. Adamo, in ebraico Adam (uomo di terra, uomo della terra), non
Molte delle autobiografie più recenti evi- 2 - Vi è poi un protendersi verso
Il testo riportato è è soltanto un nome proprio - il nome del primo uomo secondo
stato pubblicato La scrittura ha tante anime. denziano la funzione terapeutica e auto- l’esterno, con l’ambizione di l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam -, ma significa Umanità,
sul n°13 della Un’anima funzionale, quella che purtroppo terapeutica della scrittura: non si scrive sedurre e catturare lettori, di Uomo, nella sua accezione più vasta.
rivista GdL ‘perseguire successi’ ed emo-
MusicArTerapia maggiormente regna nel mondo della per “diventare scrittori”, ma per accentua- Intrecciando le due idee di tèlos ed eschaton incrociamo la
(marzo 2012) scuola: è una scrittura dell’efficacia, della re o enfatizzare lo scopo. zionare l’altro, commuoverlo. parola destino, karma.

22 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 23
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dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

La scrittura è un’esperienza autotelica di senza perdere la propria stessa natura (pen- Maria Rosaria D’Oronzo
carattere ludico e pedagogico. siamo ai regimi dittatoriali che hanno impo-
Come insegnanti utilizziamo giochi di
ricordi per risvegliare questa passione. Se
sto ai dissidenti autobiografie in forma di
confessione, negando oltretutto il diritto a Dal manicomio al grembo
a scuola qualcuno è riuscito a comunicar-
ci la passione per la scrittura ci garantisce
un successo per la vita. La possibilità di
tacere).
Quando noi scriviamo arricchiamo di poetici-
tà l’emergere delle memorie e scegliamo
sociale
rivolgersi alla scrittura e rifugiarsi in essa sempre cosa tacere e cosa enfatizzare. Con Giorgio Antonucci per
dinanzi al disagio e alla sofferenza. Aprendo un quaderno e ponendovi il titolo “La ripercorrere l’esperienza
Essa è autotelia giocosa: scoperta, sor- mia autobiografia” accadono cose mai acca-
presa, costruzione, ideazione, smontag- dute prima. Accade, infatti, di immergersi nel
che da Basaglia ad oggi ha
gio e ristrutturazione della nostra stessa tempo della memoria.Possiamo privilegiare portato ad una valorizzazione
percezione del mondo. Ci trasferisce nel una connessione cronologica tra le “storie” della Persona nel campo
mondo della finzione e dell’immaginario. della nostra vita oppure scegliere un’altra linea
Finzione non intesa come menzogna ma narrativa (le scene fatali, ad esempio), per rico-
psichiatrico.
come illusione nel senso etimologico del struire i pezzi della nostra esistenza. Qui entra Il dottor Giorgio Antonucci è stato im-
termine. in gioco un altro concetto in qualche modo pegnato dagli anni sessanta nella lotta
Illudere significa indurre al gioco (il gioco legato a quelli già esposti di telos ed eschaton: alla psichiatria coercitiva. Ha lavorato con
dell’esistenza). il concetto di Fato (il Destino). Basaglia nel ‘68 a Gorizia e poi nel ‘69
Un grande psicanalista diceva “l’illusione è Il Destino è ciò che si compie prima di noi, non a Udine. La sua professione è quella di
l’unica realtà possibile della nostra vita”... dopo di noi. L’autobiografia permette al dise- battersi per i diritti delle persone e specifi-
L’autobiografia è dunque un’esperienza ludi- gno, alla trama della propria storia personale, catamente delle persone che sono vittime
ca che non può essere imposta o indirizzata di riaffiorare, collocando fatti ed eventi in uno del sistema della psichiatria coercitiva.
spazio che ne giustifica la fata- Io l’ho conosciuto nel ’92 nel reparto au- La psicologia (io sono psicologa) ha il suo
A conclusione del proprio intervento, Ducco Demetrio ha letto le necessità. togestito di Imola, dove ho fatto un lavoro fulcro nella scelta: in altre parole, noi siamo
alcuni passi del libro di Erri De Luca “I pesci non chiudono gli Qui si evidenzia il valore peda- perché scegliamo. La capacità della scelta è
occhi” (Feltrinelli) dove emerge la ricostruzione dell’autobiografia
di ricerca per l’Università di Padova. Era
dell’Autore (“Mi accosto attraverso la scrittura al me stesso di
gogico e terapeutico dei per- un ‘reparto aperto’ (negli anni settanta in diversa da persona a persona rispetto al suo
cinquant’anni fa”). corsi di autonarrazione. Un Italia e in Europa esistevano questi reparti mondo, alla sua cultura e al suo ambiente.
Introducendo, infine, il suo laboratorio di scrittura, ha citato valore confermato da molti filo- aperti che ora non esistono più, perché le Conoscere qualcuno a livello psicologico
l’omaggio che Italo Calvino, in un suo scritto, tributa alla ricerca sofi della scrittura: scrivere significa stare a chiedersi delle sue contrad-
compiuta da Primo Levi con il libro “L’altrui mestiere” (Einaudi),
comunità terapeutiche hanno preso il loro
dove vengono individuate almeno nove ragioni per scrivere,
significa non solo ricomporre la posto); ‘reparto aperto’ non significa solo dizioni e del suo mondo. Le relazioni, i rap-
riproposte al pubblico in questa occasione. propria esistenza, ma anche, e che le persone etichettate, classificate, porti, i linguaggi, le discussioni aumentano le
Tra i testi scaturiti dai partecipanti al laboratorio abbiamo estratto prima di tutto, ritagliarsi un denunciate come matte possono uscire nostre possibilità di scelta. Il nostro compito
tre brani significativi, a titolo esemplificativo. Il secondo è stato tempo per sé (pensiamo alla è accrescere le possibilità e i punti di vista.
composto da una bambina, la piccola Dalila Tilde.
dal manicomio, ma significa anche che la
La domanda era: Perché si scrive?
‘stanza tutta per sé’ di Virginia società può entrare nell’istituzione psichi- L’angoscia è il segnale che non percepiamo
Wolf), rivendicare il diritto alla atrica. molte possibilità di vita. La sofferenza inte-
• Per raccontarsi, a se stessi e agli altri
Per capire meglio ciò che siamo, siamo stati o vorremmo essere stati memoria personale... “per i Per me è stato un periodo di formazione riore è la condizione in cui si trova una per-
Per dire agli altri cose che di persona non vogliamo dire o non miei figli, per i miei nipoti” (tenia- molto ricco perché il reparto autogestito sona che non ha spazi reali per vivere e si
abbiamo il coraggio di dire mo i diari di crescita: li regalere- di Imola, grazie agli interessi molteplici del rifugia nella fantasia. è necessario trovare
Per dare un nome e un ordine alle cose Maria rosaria
mo loro!)... dott. Antonucci, ha richiamato artisti e in- uno scopo per vivere in modo da tornare D’Oronzo (nella
Per spiegare le nostre idee
In questo senso la scrittura è tellettuali da tutto il mondo, anche dal Gi- ad essere come gli altri. Privare le persone foto con Giorgio
• “Io scrivo perchè amo farlo e mi piacerebbe insegnarlo, quindi ho Antonucci),
anche segno di grande solida- appone e poi da tutta Italia, e io, che ero della libertà è dannoso e ingiusto. La lib-
scelto le opzioni 1 e 3” psicologa,
(1: Perchè se ne sente il bisogno; 3: Per insegnare qualcosa a qualcuno) rietà sociale. Non narcisismo, li, ho goduto di tutto questo. ertà non la intendiamo come mancanza di coordina il Centro
ma gesto altruistico, perché Questo cambiamento culturale, che ap- costrizione ma come opportunità di scelte e Relazioni Umane
• Oggi mi viene così, per liberarmi dall’angoscia: dall’angoscia di essere Bologna.
sola, dall’angoscia di essere nata e vissuta nella separazione, c’è sempre un lettore immagi- punto ha interessato la “rivoluzione psi- come un arricchimento dei punti di vista. è Il testo riportato è
dall’angoscia di non essere stata ascoltata, dall’angoscia di dover nario a cui ci rivolgiamo. chiatrica” degli anni sessanta, settanta e osceno che la psichiatria nella persona dello stato pubblicato
mostrare di me solo la parte piacevole e obbediente, dall’angoscia Ed è anche antidoto al rumore psichiatra dica dove il paziente debba o non sul n°7 della
ottanta, ora sta diventando lettera morta.
di non valere abbastanza. Ho sempre scritto tantissimo, compiaciu- rivista GdL
ta sul momento e insoddisfatta il giorno dopo. E così non ho mai
e ricerca di Silenzio, esperienza C’è una regressione culturale che è di debba andare. Il manicomio, la casa di cura MusicArTerapia
sciolto la matassa, anzi il bandolo sta lì; è chiuso come un bozzolo... autotelica per eccellenza. un’ignoranza oscena. sono fondate sul fatto che alcune persone (marzo 2009)

24 MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi 25
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

farle un’iniezione perché lei non dormiva più


la notte. Josephine ha detto loro che non Maurizio Fontanella
dormiva solo perché doveva pregare per la
sua mamma. Il suo uomo, benefattore per Per un superamento
dell’handicap
modo di dire, non voleva pagarle il bigliet-
to aereo per il suo paese d’origine perché
temeva che non sarebbe più tornata a Bo-
logna. Josephine è stata portata via dalla La Globalità dei Linguaggi, coniugando l’agire dell’artista con
sua casa di Bologna con quattro infermieri, le competenze terapeutiche, ci propone un approccio vincente
uomini enormi, due vigili urbani e un’auto
della polizia e sbattuta in manicomio. Tutto nei confronti delle complessità dell’area dello svantaggio, che si
questo è accaduto perché le convinzioni estende da quello che tradizionalmente viene definito “handicap”
sociali non permettono ad un bolognese di ad altre le forme di disagio - sociale e affettivo.
capire che si possa pregare anche al di fuori
delle funzioni delle chiese di S. Vitale o di Oggi l’handicap, o meglio, le diverse abil- nel rispetto della loro individualità, una
S. Petronio. Continuo dicendo che noi non ità si presentano in una prospettiva di- comunicazione nel rispetto delle di-
abbiamo dei punti di riferimento di significati versa rispetto al passato; ci sono nuove versità: una vita costruita nel rispetto
perché i significati li dobbiamo creare giorno emarginazioni legate all’immigrazione e dei diversi linguaggi, potenzialità, as-
per giorno dal vuoto e dal nulla, dalla sen- alle problematiche familiari. pirazioni dove l’arte può diventare essa
sono prese con la forza e messe da parte sibilità del nostro animo, del nostro mondo Sempre più in futuro saremmo chiamati a stessa comunicazione e liberazione.
perché non hanno il bene della ragione. La interiore che è misterioso e non ha nessuna rispondere all’handicap intellettivo grave La costanza di Stefania Guerra Lisi e
psichiatria dovrebbe migliorare le condizio- spiegazione. ed in particolare al fenomeno dell’autismo, Gino Stefani deve essere valorizzata in
ni psicologiche delle persone e lo fa con La psichiatria, la psicologia si occupano di in crescita ovunque, mentre registriamo qualcosa di stabilizzato. Credo che un
l’elettrochoc, con i letti di contenzione, con i contraddizioni, con se stessi e con gli altri. I già oggi una riduzione costante delle rapporto non più con le piccole AULSS
farmaci, con i trattamenti sanitari obbligatori problemi psicologici, le difficoltà di conviven- forme più lievi. Mancano all’interno delle (come l’AULSS 12 Veneziana, dove ab-
e col ricatto. za e di comunicazione con gli altri riguardano strutture le strumentazioni adeguate, la biamo realizzato una scuola quadriennale
Il concetto di malattia mentale conferma tutti e non solo una minoranza di persone società paga queste carenze. è indispen- di GdL), ma a livello centrale, nazionale
l’idea che una persona sia difettosa. Il con- giudicate arbitrariamente come “individual- sabile che ci predisponiamo a sperimen- vada attivato; occorre sancire il processo
cetto di malattia mentale è nemico della ità difettose”. Il nostro intento è di aiutare a tare nuove formule organizzative, apren- avviato con tanto amore, con tanto im-
creatività dell’individuo. Per essere un po’ capire in profondità che non c’è un essere do nuovi percorsi socio riabilitativi e nuovi pegno, così come con tanto approfondi-
più chiara, ricordo Josephine, una donna di vivente difettoso, che non c’è un mostro o spazi terapeutici. mento scientifico e tecnico, confermarlo
cinquantacinque anni, che è una nigeriana un malato, ma un uomo indipendente che Con i disabili più gravi Stefania Guerra Lisi a livello istituzionale.
che due anni fa era preoccupata per la sua deve far tesoro delle sue esperienze positive ci ha insegnato un approccio vincente. La [nella foto: Stefania Guerra Lisi durante un’attività]
famiglia e per la sua mamma molto anziana. e negative per scegliere, finalmente, secon- Globalità dei Linguaggi ci consente
Per questo ha cominciato a pregare di notte do i suoi desideri, le sue inclinazioni, nel ris- di coniugare l’agire dell’artista con
come si fa nella sua tribù, vale a dire con petto di se stesso e degli altri senza paura di le competenze del riabilitatore ecc.,
balli, canti e offerte di cibo. Il suo uomo (che nessuno e senza concessioni ai pregiudizi. offrendo alla dispera-zione di chi si Maurizio
a me si è presentato a me non come uomo trova nel buio la possibilità di comu- Fontanella,
nicare e quindi d’intravedere la luce. Direttore del
di Josephine ma come il suo benefattore), Dipartimento
che è un bolognese, era preoccupato per- “Sono come un tappeto, un tappeto vivente. Ho bisogno di un In questo procedere ritroviamo cos- Disabilità e
ché la donna non dormiva più e consumava motivo, di un disegno come questo sul suo tappeto. Se non c’è tantemente i principi e gli obiettivi Handicap
un disegno, vado in pezzi, mi disfo”. Guardai il tappeto e mi dell’AULSS 12 di
tutte le sue energie nei balli notturni. La sua tornò in mente la famosa immagine di Sherrington: il cervello/
ben individuati da Stefania Guerra Venezia, è
preoccupazione lo ha spinto a rivolgersi a un mente come un “telaio incantato”, che tesse disegni sempre Lisi nel testo Progetto Persona e membro del
centro d’igiene mentale e ne ha parlato con diversi, ma sempre dotati di significato. ripresi in Coma/Comunicazione [il Comitato
Scientifico UPMAT.
la psichiatra, la quale il giorno dopo è anda- (da: Rebecca, in “L’uomo che scambiò sua moglie per un cap- riferimento è a due note pubblicazioni ris- Il testo riportato è
ta a casa della donna con quattro infermieri pello” di O. Sacks, Adelphi. 1986) pettivamente del 2000 e del 2001 - NdR]. stato pubblicato
In alto: sul n°1 della
enormi. Josephine alla vista di queste per- Sono principi e riferimenti metodo-
Tessuto Inuit di Marion Tuu’Luuq (da: “Immaginario Inuit - Arte e rivista GdL
sone ha offerto loro il caffé e loro le hanno cultura degli esquimesi canadesi” Ed. Palazzo Forti, Verona logici validi per tutte le persone MusicArTerapia
detto che non volevano il caffé, ma volevano 1995) che attendono da noi una risposta (marzo 2006)

26 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 27
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Giorgio Gaslini

“L’evoluzione creativa di un
musicista”
Giorgio Gaslini, musicista a molte dimensioni, invitato al 16°
Convegno Nazionale della GdL (ottobre 2011), non ha potuto
essere presente, ma ha inviato un testo nel quale sviluppa il tema
che gli abbiamo proposto: ne riportiamo alcuni passi significativi.

Il tema proposto mi tira in causa in prima per- sino a Stan Kenton. Contemporaneamente Michelangelo Antonioni ascoltò il disco e mi
sona. studiavo le opere dei grandi autori del primo scritturò come autore della colonna sonora del
L’io creativo quindi e non l’ego autoreferente. novecento. Nel 1948 registrai il mio primo disco film La Notte, musica che ottenne il “Nastro
Ho sempre cercato di guardare avanti con per la EMI. In Italia il mio lavoro e il mio nome si d’argento” e mi aprì le porte di una nuova espe-
l’apriori della formazione musicale e culturale erano, senza che me ne fossi accorto, fatti rienza creativa: il Cinema.
alle spalle. conoscere e apprezzare.
Quindi è stato un percorso che continuo a per- Ma io non ero appagato. Raccolsi tutte le forze …Tuttavia la cosa più interessante e feconda
correre, ricordando sempre una espressione di e agii secondo il mio carattere: volevo avere per me è stata quella di aver incontrato e colla-
Pablo Picasso: “è fatale che un artista riceva una formazione accademica da unire con quel- borato con tanti musicisti e tante musiche di
influenze da altri artisti e dalle loro opere ma mai la vasta sperimentazione spontanea. quelle nazioni, in una sorta di abbraccio “globa-
un artista deve ripetere se stesso”. Ecco, qui mi Abbandonai tutto di colpo e entrai al le” di culture diverse.
pare che ci sia un po’ tutto ciò che conta. Conservatorio di Milano uscendone poi con Ecco che il percorso mio evolutivo andava
Ovvero la peculiarità dell’evoluzione creativa. cinque diplomi. avanti all’insegna dell’”esperimenta il tutto e
La mia è stata una vita di musica creata o inter- Così trascorsi gli anni ‘50. Ma sentivo che, pur trattieni ciò che ti serve per crescere”.
pretata secondo la mia natura e la musica è avanzando nell’evoluzione artistica, qualcosa
stata, lo comprendo di più adesso, la ricerca, mi mancava. Era la ricchezza dell’esperienza …Dopo l’esperienza pluridecennale che avevo
passo dopo passo, della conoscenza di me precedente che in questo altro mondo musica- vissuta nel jazz fui invitato ad aprire la strada
stesso. le istituzionale e un po’ algido mancava com- dell’insegnamento di questo linguaggio con la musica di globalità di linguaggi, e la nascita di
Quando ho cominciato, all’età di sei anni, a pletamente. Occorreva un colpo d’ala, un cattedra al Conservatorio di Roma (1972-73) e una nuova tipologia del musicista, del suo agire
studiare il pianoforte sono stato mosso, lo ricor- cambio di rotta. successivamente a quello di Milano. Dopo artisticamente considerando la musica come
do bene, da una passione sfrenata. Fui io a E fu netto e rischioso. vent’anni di resistenza la musica jazz è stata “un grande albero con tanti rami e frutti diversi”.
chiederlo a mio padre, il quale subito mi asse- riconosciuta come materia di studio in tutti i Una musica intrisa di impegno civile e di fratel-
condò. Subito la curiosità cognitiva mi spinse ...Composi subito celermente un nuovo lavoro Conservatori italiani. Cosa che esiste tutt’oggi. lanza tra i popoli. Così il mio libro successivo
verso la ricerca di un mondo sonoro che mi per otto esecutori nel quale cercai la sintesi di edito da Baldini-Castoldi, intitolato appunto Il
appartenesse, di altre linee melodiche, di altri tutto il mio vissuto musicale sino ad allora. Quel …Il mio bisogno di vederci chiaro su quanto tempo del musicista totale.
agglomerati armonici, di altri impulsi ritmici. lavoro che intitolai Tempo e Relazione si basava stavo facendo e il “conosci te stesso” incom- Arnold Schönberg in risposta alla domanda
Ricerca quindi e piccole tappe di conoscenza e sulla sintesi tra il linguaggio del jazz avanzato beva su di me di nuovo. Occorreva riversare “Che cosa è la composizione?” ha risposto “la
di sfida contro il proprio limite. con la tecnica dodecafonica, lavoro che ancora tutto quel mare di esperienze su pagina scritta. composizione è una improvvisazione lenta”! In
Giorgio
Gaslini, Tutto ciò ricordo che prese forma in una insi- oggi è considerato l’unico esempio in campo In questa direzione ebbi un invito dell’Editore fondo, non ho fatto questo per tutta la vita?
musicista e stente e tenace prassi di improvvisazione piani- internazionale. Feltrinelli, e scrissi il libro Musica totale (1975). Vi ringrazio tutti per la vostra attenzione. E rin-
musicologo.
Il testo riportato è stica creativa. Il concerto e il disco ebbero una grande eco. Quel testo partiva dal basso, da tutta la mia vita grazio Gino Stefani che ha voluto e ideato que-
stato pubblicato …Entrai a far parte di una storica orchestra, a Per me si fece tutto più chiaro. Avevo trovato la di musicista “on the road”, dall’esperienze vis- sti preziosi incontri dedicati alla “globalità dei
sul n°13 della Milano. Ebbi così modo di suonare e conosce- strada dell’incontro tra diverse culture, l’unità sute davanti e dentro la gente in mezzo mondo, linguaggi”. Sperando di aver, in qualche misura,
rivista GdL
MusicArTerapia re le partiture originali dei massimi leader e della molteplicità musicale. Tempo e relazione dalla ricerca di un “unicum” unico che fosse il contribuito a questa preziosa iniziativa, vi porgo
(marzo 2012) autori americani, da Ellington, Basie, Herman, diede una svolta alla mia vita. Il regista punto di catalizzazione di musica del mondo, un affettuoso saluto augurale e vi ringrazio.

28 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 29
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

tico. La possibilità di definire attraverso la e viceversa. Quindi, dal neurofisiologico al


Giuliano Giaimis carezza uno spazio, un confine (di nuovo comportamento, c’è necessariamente una

Una psicomotricità ‘globale’


pelle e muscoli della pelle) e attraverso la continuità.
sensazione sonora lo spazio e aggiungerei Andiamo quindi verso una terapia somes-
(come caratteristica individuale) il tempo, è tesica. Penso che l’intervento terapeutico in
La Globalità dei Linguaggi è ben più che una specificità terapeutica fondamentale. generale, e quello psicoterapeutico in parti-
Stessa esperienza attraverso il contatto, colare, debba proprio porsi questo obiettivo,
come la musicoterapia, l’arteterapia o le “discipline psicomotorie”... si è verificato nella terapia familiare. Molte di entrare così socraticamente (utilizzando
Dire Stefania Guerra Lisi è dire “metodo mo. L’Intensità, condizionando Spazio situazioni di difficoltà relazionale sono leg- strumenti come la sinestesia con le possi-
della Globalità dei Linguaggi”. e Tempo, “individua” la forza d’impatto ate ad una mancanza assoluta di contatto. bilità che essa offre) a sviluppare le compe-
Il primo testo che la Guerra Lisi ha prodot- degli eventi. Fatta di sfumature e di di­ Figli che non hanno mai baciato la madre tenze espressive inespresse.
to sul suo metodo è del 1980; e non c’è namiche l’Intensità è per la Guerra Lisi,
oggi insegnante che non abbia, almeno “il parametro più espressivo dell’essere”
per sentito dire, un’idea dell’impegno perché non si limita a congiungere spa­ Maurizio Giuffredi
dell’autrice nell’area dell’handicap, anche
grave. Il principio di base del metodo è
zio e tempo, ma li mette in relazione in
modo assolutamente unico per ciascun Artisti si nasce...
...si nasce Artisti
quello di considerare la Corporeità ele- individuo, fin dalle primissime fasi dello
mento coagulante di tute le possibilità es- sviluppo embrionale.
pressive del soggetto e fondamento per è per questo che nel lavoro della Guerra
riattivare, con l’intervento terapeutico, le Lisi la “comunicazione” diviene una “ques- I veri scopritori dell’inconscio sono gli artisti, prima degli
possibilità comunicative presenti, ma in- tione di sfumature”; per cui è importante psichiatri, dei neuropatologi o degli psicologi. Come sosteneva
espresse. che l’insegnante, il riabilitatore ed il ter- Freud: “Attingiamo alle stesse fonti, lavoriamo sopra lo stesso
In uno dei suoi più recenti libri la nostra, apeuta si formino verso colui con cui si
citando Le Boulch, propone “il tono mus- confrontano una “sensibilità estempora-
oggetto, ciascuno di noi con un metodo diverso...” Maurizio Giuffredi,
Psicologo dell’Arte
colare come ceppo comune delle emozi- nea” che non si può chiudere in canoni. La Guardando ai lavori prodotti dai ragazzi se- Difficile stabilirlo e in un certo senso anche (Accademia delle
Belle Arti di
oni e degli atteggiamenti mentali” e con- Globalità dei Linguaggi è anche globalità guiti da Stefania Guerra Lisi e dai suoi col- superfluo. Bologna) e
seguentemente come espressione della di saperi, e si propone come trama su cui laboratori, ho sempre avuto l’impressione Ora, ritornando al metodo della GdL, esso, membro del
(oggi esattamente come alcuni anni fa) che il oltre porsi come opera (con una sua poetica Comitato
posizione verso la vita (fiducia, sfiducia, tessere l’insegnamento, sia nei disabili che Scientifico UPMAT,
ricerca). Da questo è facile far scaturire nei normali. E, ancora, propone il corpo sistema-metodo della Globalità dei Linguag- con i suoi culmini di `esposizione’. con il suo è scomparso nel
che la vita è movimento, movimento di non solo come struttura oggettiva bensì gi sia, di per sé, un’opera d’arte, e che Ste- progetto), ha l’obiettivo preciso di generare 2013.
Il testo riportato è
“moti d’animo” presenti anche in un corpo come contenitore-diffusore di emozioni e fania, ideatrice di questo metodo, prima di a sua volta opere. Questo avviene attraverso stato pubblicato
“impedito” dall’handicap. Ritengo di par- sentimenti. “Si realizza cosi un sentimento essere psicologa, terapeuta, comunicatrice, la ricerca di una dimensio­ne generalizzata di sul n°1 della
rivista GdL
ticolare interesse, nel percorso teorico e del mondo e dei suoi aspetti partendo dal semiologa, filosofa e così via, sia artista. ascolto fluttuante sia verso di sé sia verso gli MusicArTerapia
applicativo di Stefania Guerra Lisi, la sua sentimento del proprio corpo”. Questo non toglie nulla né al metodo né altri, che porta alla tutela e all’accettazione (marzo 2006)
proposta di sintesi tra Spazio e Tempo. Movimento, manipolazione e linguaggio alle produzioni che questo metodo incor-
Nell’Intensità lo spazio corporeo è facil- sono i cardini su cui ruota il discorso” ap- aggia e sollecita, anzi, credo che ne costi-
mente osservabile e percepibile, ma ha plicativo’ della Guerra Lisi che nelle corris- tuisca la forza intima e la maggiore novità.
anche una sua valenza molto personale, pondenze foniche tra corpo e produzione Tuttavia la questione in sé non è af-
interiore, rappresentata dal “sentirsi” che verbale e grafica, trova la sua fortissima po- fatto nuova, se pensiamo alla stret-
Giuliano Giaimis,
Psicoterapeuta e ognuno di noi sperimenta e che non può tenza espressiva. ta alleanza postulata da Freud
neuropsichiatra, essere disgiunto dal tempo personale. In conclusione, l’educazione secondo la agli albori della psicoanalisi tra arte e psi-
membro del cologia. Alleanza in cui viene stabilita an-
Comitato
Con questo intendendo che una corpore- Guerra Lisi, non può essere che psico-cor-
Scientifico UPMAT, ità sentita come “paralizzata”, “immo- porea: “non preoccupata del sapere ma del che una netta preceden­za: “i veri scopritori
è scomparso nel bile”, può (come frequentemente accade) sentire per sapere, in modo molto più pro- dell inconscio” sarebbero gli artisti e non gli
2011.
Il testo riportato è limitare il movimento quando “dà corpo al fondo”. psichiatri, i neouropatologi, gli psicologi, gli
stato pubblicato tempo interiore”. (…) Le modalità del contatto che ristabi- psicoterapeuti e così via.
sul n°8 della Un corpo può essere vissuto come lisce il primordiale dialogo tonico madre- Lo stesso Freud porta questa alleanza a
rivista GdL
MusicArTerapia enorme o piccolissimo; di contro il tem­ bambino, sono uno strumento vivissimo di un punto estremo di ambiguità: il caso di
(settembre 2010) po può essere rapidissimo o lentissi­ comunicazione anche per il soggetto autis- Dora è un romanzo o un resoconto clinic­o?

30 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 31
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

incondizionata di fenomeni ritenuti general- la differenza [sia] di più/meno, non di sì/no”.


mente incomprensibili, dal tic isolato alla in- Pur condividendo questa continuità e un al- Stefania Guerra Lisi - Gino Stefani
sistente stereoti­pia motoria. Fenomeni che tro prlncipio secondo il quale l’uomo deve
vengono recuperati in tutte le loro potenzi-
alità creative, potenzialità prese non solo nel
riconqulstare il_­suo “bagaglio di piacere” “a
partire dal piacere creativo”, come scrive Per un riconoscimento
bambino ‘normale’ - come sostiene la psi-
coanalisi fin dalle sue origini - ma anche, e
ancor di più, nell’handicappato.
Stefania Guerra Lisi, mi chiedo se e come
questo piacere possa durare ed essere
ricercato autonomamente. Così come mi
senza subordinazione
In questo modo l’antica convinzione, in gran chiedo se tra il “più” il “meno di cui parla Riflessioni Programmatiche.
parte condivisa anche Freud, secondo la Gino Stefani si possa tentare di privilegiare
quale artisti si nasce, subisce una consider- il “più”. Forse qualcosa di tutto questo può
Al Convegno “Le Nuove Opportunità per musica è sempre, da un lato una ricerca-
evole dilatazione: si nasce artisti, anzi, anc- accadere, ma è soltanto un’ipotesi e tutta da
l’handicap”, svoltosi a Roma (CNR), il 10 azione aperta, sperimentale, dall’altro un
ora più chiaramente: tutti nascono artisti per verificare. Attraverso la sollecitazione di un
maggio 2007, i rappresentanti delle di­ ‘Progetto Persona’ che va aldilà di qua-
il solo fatto d­i nascere. Sono Infatti le nostre legame forte, di affezione e di affiatamento,
verse operatività in Italia nel campo delle lunque diagnosi specialistica.
più segrete memorie ­prenatali, memorie di tra colui che, nei laboratori di ­Stefania, pro-
‘terapie alternative’, o ‘complementari’
piacere negate dalla società, dalla famiglia, duce un’opera e l’opera stessa, un legame
hanno discusso ed elaborato proposte 2. MUSICOTERAPIA - In pratica, questo
dall’ambiente, che, riscoperte e rivalorizzate che passa attraverso la complicità tra autore
per il Riconoscimento dei Profili Profes­ termine può certo essere usato al sin-
fanno sì che questo sia possibile. e materia.
sionali degli Arti Terapeuti e delle loro As­ golare, ma sempre sapendo che oggi (e
Ora, senza entrare nel merito di quelli che Ste- Sono il piacere e il sapere aggiunti, se
sociazioni Professionali. non solo da oggi) la pratica della cura con
fania Guerra Lisi chiama Stili Prenatali, è evi- vogliamo, che lo spirito dell’antico labor
In particolare l’area artistica si è pre­ la musica è in realtà una pluralità di pratiche
dente che questa rivalorizzazione si cristallizza limae, o di qualcosa del genere. è in grado
sentata con due caratteristiche: prima, le ciascuna caratterizzata da riferimenti teorici
in quel principio fondamentale della GdL che di restituire. Qualcosa comunque che, an-
diciture esclusive ‘Musicoterapia’, ‘Arte e metodologici diversi, disparati, e anche
è, come ha scritto Gino Stefanl, la “continuità” cora una volta, non si può né insegnare né
Terapia’, ‘Danza Movimento Terapia’; divergenti e per certi aspetti opposti, come
tra espressione e arte. Questo significa che “fra tantomeno imporre, e che ognuno dovrebbe
seconda, la subordinazione a una super­ attesta la serie ormai lunga di pubblicazioni
arte con la minuscola e Arte con la maiuscola, trovare, e coltivare da sé.
visione clinica, sola garante di una opera­ sull’argomento.
tività nell’ambito della ‘terapia’.
In quel contesto siamo intervenuti senza 3. CURA – Nei dizionari di lingua, “‘Cura’
un formale invito a parlare, facendo circo­ significa preoccupazione, sollecitudine in-
lare il testo che qui presentiamo. teresse verso qualcuno o qualcosa. Essa
implica, dunque, un rapporto in cui una
sofferenza è oggetto di partecipazione, sol-
1. MUSICA - In un’ottica socio-culturale la idarietà, comprensione e aiuto”. In questo
musica è un insieme definito e di pratiche senso comune, dunque, ‘cura’ non ha an- Stefania Guerra
Lisi, ideatrice e
e tecniche specifiche. Per noi questa è una cora il senso specialistico di ‘terapia’, che è caposcuola della
visione di superficie, dall’esterno. Più ap- invece una “prestazione di servizio” speci- Globalità dei
propriata alla musicoterapia è invece la vi- ficamente inteso alla “guarigione” di una Linguaggi,
membro del
sione di una esperienza musicale, come specifica “malattia”. Comitato
una complessità radicata nell’unità psico- In concreto, quello che una musicoterapia Scientifico UPMAT
somatica, di cui tutti abbiamo coscienza e può proporsi è cercare di aiutare a le per- e Presidente
AIMAT.
competenza, e su cui la domanda “Come sone in difficoltà ad attivare i propri poten- Gino Stefani,
è musicale l’uomo?” riceve dagli ‘esperti’ ziali musicali per stare meglio, per miglio- semiologo e
musicologo, è
(musicologi, semiologi, psicologi, neuro- rare la qualità della loro vita. In sostanza, Presidente UPMAT
scienziati, antropologi…) risposte notoria- un progetto di animazione, che in ottica e Comitati
Le immagini: mente insufficienti. sociale significa integrazione. Questo vale Scientifici UPMAT
e AIMAT.
a pag. 31, E. Ende, Questa ‘identità musicale universale’ div- specialmente per le tante persone con Il testo riportato è
Die Begegnund
- L’incontro -
enta poi enormemente più complessa se ci disagi che sfuggono alla diagnosi (magari stato pubblicato
si addentra nell’ ‘identità musicale individu- di comodo) che li etichetta, e per le tan- sul n°4 della
(1932-33)
rivista GdL
a destra, A. Bocklin, ale’ delle singole persone. Questo significa tissime, sempre di più, specialmente an- MusicArTerapia
L’isola dei morti
(1880-86)
che un qualunque progetto di ‘uso’ della ziane, ‘scaricate’ dall’istituzione clinica che (settembre 2007)

32 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 33
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

non vede più possibile alcuna ‘guarigione’, 6. LA FORMAZIONE - Appare quindi cen- 8. ANIMAZIONE - Tutto quanto detto della tecnica artistica assuma la centralità
e dunque ritiene senza senso una qua- trale la formazione dell’operatore. Una for- pensiamo valga per tutte le operatività di nell’operatività pedagogico-terapeutica.
lunque ‘terapia’ in senso stretto, clinico, e mazione personale, ‘a misura d’uomo’, che cura con le arti. D’altra parte, come si può meglio vedere
ancor meno riabilitativo; fino alle situazioni armonizza, in maniera originale per cias- Il campo d’azione, l’oggetto e la finalità di nelle sue pubblicazioni, si tratta di una
critiche dove l’animazione diventa riani­ cuno, competenze tecniche, saperi con- questa operatività è lo sviluppo dei poten­ disciplina specifica e non olistica, assom-
mazione. vergenti, storie personali. Un esempio lo ziali umani comunicativi ed espressivi; se matoria, cumulativa.
troviamo già in Benenzon: “Mi sono basato questi potenziali sono latenti, l’attività di La MusicArTerapia nella Globalità dei Lin-
4. SAPER FARE E ‘SCIENTIFICITÀ’ - In unicamente sulla mia esperienza clinica e sviluppo si chiama di solito educazione; guaggi è una disciplina riconosciuta:
quanto finalizzata alla cura, la musicot- sulle teorie di autori nelle cui idee trova fon- se sono repressi o rimossi, si parla di rie- - con il profilo professionale di “Operatore
erapia è primariamente una pratica, e una damento la [mia] Musicoterapia. Tali autori ducazione, o riabilitazione, o recupero, o in MusicArTerapia nella GdL” con validità
pratica sociale, il cui senso e la sua valid- sono: Freud, Winnicott, Watzlawick, Lorenz, terapia. europea, diploma rilasciato nel 2006 dalla
ità sono decise in ultima istanza dalla sua Jung, Fiorini, Hall”. E allora: l’esperienza Un termine comprensivo per questa ‘attiv- Regione Lazio al termine di un percorso
efficacia riconosciuta dalla società globale. personale potrà essere artistica o educativa ità di sviluppo di potenziali umani’, sostan- formativo di ugual titolo;
E’ ovvio che tante scienze afferiscono più o sanitaria, e l’intreccio dei riferimenti cul- zialmente unitaria quanto a principi, teorie - da un Master dell’Università di Roma Tor
o meno a tale pratica; ed è certamente un turali potrà estendersi nelle scienze umane e metodi, e diversificata soltanto dai con- Vergata, attivo dal 2002, con sede a Roma
obiettivo auspicabile la crescita dell’una o senza limiti. testi ‘applicativi’, è animazione. In ultima e a Lecce (1), che dà, oltre il titolo acca-
dell’altra scienza. Ma questo non significa Con ciò, nessuno oggi può pretendere di analisi, comunicare ed esprimersi è, sem- demico, 60 crediti formativi per la carriera
che il senso e la validità di quella pratica imporre, o di chiedere ad altri di esibire una pre e per tutti, educativo e terapeutico. universitaria e 3 punti in graduatoria nei
siano decise in base a una scienza o a una teoria di musicoterapia con validità gene- Nei casi estremi – il risveglio dal coma – si concorsi della Pubblica Istruzione;
‘verità’ ovvero conformità a un qualche rale, né imporre o richiedere un codice della parlerà di rianimazione. - dal Ministero della Salute, dal 2003 con
orizzonte di pensiero o teoria di riferimento, formazione dell’operatore in musicoterapia eventi formativi ECM specificamente de-
qualunque possa essere la sua autorev- uguale per tutti. In questa richiesta si an- 9. ‘MusicArTerapia’ - Questo termine nominati “MusicArTerapia nella GdL”;
olezza nell’orizzonte delle scienze. nida un progetto di monopolio, di costituzi- cerca, non senza sforzo, di evidenziare - culturalmente, dal Comitato Scientifico
La scientificità è relativa all’oggetto one di un potere centrale e accentratore, la concezione dell’unità delle arti. Questa dell’Università Popolare di MusicArTera-
dell’indagine. Pensando alla comples- censorio, unità si può concepire in due modi. pia.
sità del nostro campo di osservazione, mortificante ed emarginante per le periferie. La prima è quella della prospettiva cor- Tutti gli eventi formativi nella nostra disci-
l’esperienza musicale e poi un progetto E questo vale anche se chi la avanza lo fa in rente (che all’Università si esprime nel plina sono poi accreditati presso il MIUR
relazionale costruito su di essa, appare obbedienza a poteri maggiori (quelli clinici) a corso di laurea DAMS), dove le Arti sono dal 1996 tramite il MCE e poi la CNUPI
poco realistico, allo stato attuale dell’arte, cui appoggiarsi per conquistare una propria assunte così come si trovano nella nostra (Confederazione Nazionale Università
pretendere una esplicita teorizzazione della autonomia. cultura, come discipline e pratiche sociali Popolari Italiane), di cui la nostra Univer-
musicoterapia tale che sia universalmente ciascuna a sé stante, con proprie teorie e sità Popolare in MusicArTerapia è asso-
riconoscibile. La pretesa sarebbe poi cap- 7. RISPETTO DELL’OPERATORE - Noi chie- metodiche e tecniche specifiche, ed even- ciata.
ziosa se tendesse a dire che basti esibire diamo alla società il rispetto dell’operatore tualmente abbinate, combinate insieme.
una teoria e le opportune deduzioni perché artistico, una materia che non è solo l’ascolto Le pratiche sociali correnti di Musicotera- 10. ADESIONE ALL’APPELLO del Comi-
esista una musicoterapia: come se bas- della musica, ma la pratica strumentale e vo- pia, Artiterapia, Danzaterapia, ecc. si col- tato Nazionale per il Riconoscimento dei
tasse dire per fare. cale, dove ha molta parte l’improvvisazione, locano in questa prospettiva, certamente Profili Professionali degli Arti Terapeuti e
nei più diversi contesti e con i più diversi legittima, di comunanza e alleanza. delle loro Associazioni Professionali.
5. L’OPERATORE - In realtà nella musi- materiali, e in una relazione corpo-a-corpo La seconda è quella specifica della Musi- Sulla base di quanto sopra scritto, per-
coterapia, pratica di continua e quotidi- con le persone di cui hanno cura: un rispetto cArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, sonalmente e insieme all’Associazione
ana ricerca-azione ovvero sperimentazi- da affermare contro la sottomissione a su- dove l’unità è vista come un processo Università Popolare di MusicArTerapia
one, quello che è centrale non è una dis- pervisori non competenti, che non vivono dalle origini delle emozioni attraverso il diamo la nostra adesione all’Appello a
ciplina ma l’operatore Dal punto di vista quella relazione, ma presumono di capire e tono muscolare e la sinestesia, fino alle due condizioni: 1) che la MusicArTerapia
dell’operatore, ciò che conta in definitiva valutare la competenza e il vissuto corpo-a- specializzazioni sensoriali e culturali delle e il MusicArTerapeuta nella Globalità dei
è la sua competenza, che è insieme un corpo degli operatori. Per quella operatività, singole arti. Questa visione, e una formazi- Linguaggi vengano esplicitamente inclusi
sapere, un saper essere e un saper fare. dalla animazione alla rianimazione, non c’è one che ad essa si ispira, anche se più a suo luogo nel testo dell’Appello; 2) che il
Un accertamento della ‘competenza effet- supervisore possibile; perché è ricerca-azi- esigente e impegnativa, la riteniamo più riconoscimento non implichi la subordina-
tiva’ è anzitutto pragmatico, sui risultati del one con responsabilità non delegabile. idonea per affrontare la complessità della zione a supervisori di alcun genere.
suo fare, non sul come sa parlare di quello Per questo è da chiedere alla società un persona e dell’espressione e comunicazi-
che fa. riconoscimento senza subordinazione. one, e ad evitare il rischio che lo specifico (1) Oggi a Roma, Torino, Firenze e Napoli [NdR]

34 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 35
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

cantata, con la sua altezza, la sua durata, la sua zio di formatività, in un riferimento, che sembra
Michele Lomuto dinamica, come qualsiasi nota del trombone - la qui quanto mai pertinente, alla categoria centrale

L’estetica musicale del


messinscena del gesto va oltre le operazioni addi- dell’estetica di Pareyson: “un tal ‘fare’ che, men-
tive e sottrattive indicate da Berio. Qui, infatti, non tre fa, inventa il ‘modo di fare’: produzione che è,
c’è più sullo sfondo un grado zero della manipo- al tempo stesso e indivisibilmente, invenzione. (p.

gesto fra processo e opera


lazione, una carattere normale della performan- 18)
ce rispetto al quale potrebbe definirsi il carattere Un «fare» che dà forma a una materia che non è
«esorbitante di funzioni e di rapporti musicali», o più pura passività, ma infinita eccedenza rispet-
la pratica di manomissione e riduzione «ad alcuni to allo stesso ordine della forma, infinita riserva di
Sull’esclusione del corpo dall’orizzonte musicologico come dettagli esecutivi». senso, infinita alterità. Un «fare» che apre a un ma-
manifestazione della ‘crisi delle scienze europee’. Il gesto che rende possibile il processo formativo, terialismo che non è più quello che Marx indicava
pur conservando il suo carattere funzionale, entra come «rozzo e volgare», ma a un materialismo
La ‘Crisi delle scienze europee’ (Krisis der eu­ un universo semiosico governato dall’intercorpo- nell’opera a condizione di farsi forma esso stes- dell’alterità, un materialismo che solo ci permette
ropäischen Wissenschaften) si manifesta, in re- reità - di ogni percorso interpretativo. so, perché, come nell’estetica della formatività di di superare la più pericolosa delle patologie, la pa-
lazione all’esperienza musicale, come esclusione Ciò che si riconsidera criticamente nel teatro stru- Pareyson, “solo facendosi forma l’opera giunge tologia del normodotato grave: la cancellazione
del corpo dall’orizzonte musicologico. Il respiro, mentale sono i rapporti fra il radicamento corpo- ad esser tale, nella sua individua e irripetibile real- dell’alterità dell’Altro nella riduzione all’ordine del
l’articolazione delle dita, ogni movimento del cor- reo dei processi musicali di morfogenesi e l’opera tà, ormai staccata dal suo autore e vivente di vita Medesimo.
po, sono assunti nel senso della pura strumen- compiuta. Più che portare in scena il gesto, che in propria”. (p.18) È nell’ottica di questo ‘Umanesimo dell’altro
talità orientata alla produzione; possono quindi scena comunque è sempre stato, si tratta di por- Gran parte del fascino del teatro strumentale sta uomo’ (Humanisme de l’autre homme), per usare
cancellarsi nella realizzazione del fine. L’espe- tarlo in primo piano. Ma in questo modo saltano proprio nella tensione provocata da questo dop- la nota espressione di Lévinas, che la GdL esten-
rienza musicale assume così lo statuto di comu- i confini fra opera e processo, perché la messin- pio statuto del gesto-processo che è produttore de la nozione pareysoniana di materia insieme
nicazione fra pure entità spirituali: la mediazione scena cancella, come qualunque testualità este- e prodotto al tempo stesso; che senza alcuna su- alla nozione di artista. In un interessante scritto del
dell’esecuzione è solo lo scotto da pagare perché tica, la categoria del non pertinente: «to be or not blimazione in una sintesi degli opposti, ci appare 1999 così si esprime Stefania Guerra Lisi: “Que-
un’intuizione pura, per usare la nota espressione to be» declamato con accento australiano colloca traccia dell’interiorità che lo ha generato, ma, in sto presuppone un ‘educatore artista’ che nel
crociana, possa comunicarsi fra pure interiorità. inevitabilmente non l’attore, ma Amleto, in Austra- quanto opera, proiettato in una assoluta esterio- fare inventa il modo di fare, ispirato dalla materia
Ma non è forse incontestabile che la musica è an- lia. La scena della performance, come testo este- tità. Il processo di temporalizzazione che caratte- umana e dalle sue reazioni non solo ascoltate ma
che emozione? Sarà allora linguaggio delle emo- tico, assorbe ogni pre-testo. rizza l’esperienza musicale non permette di isola- sempre più pre-sentite, interpretate, senza pre-
zioni, comunicazione transitiva costretta ad usare In Vedere la musica, una delle Norton Lectures re stabilmente la visione dall’esterno come nella tendere ubbidienza alle altrui aspettative, ma vice-
il corpo perché non può proprio farne a meno. tenute da Luciano Berio alla Harvard University, si scrittura letteraria. Quello star fuori dalla parola versa ubbidendo ai suoi bisogni, per raggiunge-
Se la musicologia per recuperare un senso non parla, a proposito del teatro strumentale, di ope- propria, che Bachtin chiama ‘vnenachodimost’, re la sua specifica con-formazione. Così l’opera
può sottrarsi al richiamo dell’esperienza ante- razioni additive e operazioni sottrattive. exotopia, condizione necessaria perché la paro- pedagogico-terapeutica agisce come formante
predicativa, riconsiderando criticamente, come “Nel primo caso, ogni partecipante viene coin- la sia sempre parola dell’altro, perché mantenga prima ancora di esistere come formata. (Guerra
ci indica Husserl «l’abito ideale [che] fa sì che noi volto in una quantità esorbitante di funzioni e di la sua infinita eccedenza, è qui sempre in una Lisi p. 147)
prendiamo per il vero essere quello che invece rapporti musicali che, sommati gli uni agli altri, condizione di instabilità. La stecca, sempre in ag- Si riconosce da molte fonti che gran parte dei
è soltanto un metodo» (Husserl p. 80), la pratica trovano espressione e rifugio nella gestualità, in guato, può in ogni istante riconvertire l’opera nel nostri problemi, dalla malattia all’handicap, fino
musicale, finché si produce musicalmente, è ed è una sorta di «parola scenica» dell’ascolto. Nel se- processo che, come l’utilizzabile in Heidegger, si a quelle patologie sociali che si esprimono nel
sempre stata rivendicazione del radicamento car- condo caso il lavoro musicale viene manomesso, rivela nella perdita di Zuhandenheit (disponibilità, fanatismo e nella violenza di massa, possono
nale di ogni struttura formale. Quando la musica viene ridotto ad alcuni dettagli esecutivi che, così maneggevolezza), nel suo fallimento. essere considerati problemi di comunicazione.
perde il suo fondamento sensibile perde la sua isolati, tendono ad acquistare una loro autono- Certo, nella performance musicale il radicamento In quest’ottica il superamento delle retoriche
musicalità. Nell’ipotesi più favorevole diventa «in- mia.” (Berio p. 91) corporeo della tecnica non può essere minaccia- dell’interiorità come origine pura e incontaminata
teressante» (termine massimamente offensivo nel Riferimento d’obbligo è, in relazione a quest’ulti- to - ne va del «prodotto» - ma se ne può censu- del senso trova nel concetto di «materia umana»
gergo dei musicisti). mo caso, l’autonomizzazione del respiro, uno dei rare la manifestazione che ha luogo nel gesto. Il come alterità assoluta il suo superamento. La
È opportuno considerare, sotto questo aspetto, gesti di più profonda risonanza simbolica ed emo- teatro strumentale quindi, come messinscena del pratica pedagogico-terapeutica della messin-
quel movimento iniziato negli anni Sessanta, in- zionale, nella performance di uno strumentista a gesto, rivela un rimosso: il suo carattere spesso scena del gesto nella performance musicale apre
dicato generalmente come teatro strumentale o fiato. Si tratta, in opere come Sequenza V dello serio-comico, se non tragicomico, sembra con- la soggettività a quell’alterità originaria, anzitutto
gestualismo. Se il gesto nella pratica autentica- stesso Berio, Atem für einen Bläser, di Mauricio validare l’ipotesi freudiana, sostenuta nel saggio corpo e linguaggio, che precede ogni processo
mente musicale non ha mai svolto una funzione Kagel, o Respiro di Luca Francesconi, di un’au- sul Witz, del risparmio di dispendio psichico ne- identitario e che va sempre di nuovo recuperata
ancillare, di puro strumento tecnico; se rispetto tonomia guadagnata nei confronti dell’impiego cessario per esercitare e mantenere una pressio- per salvaguardare l’humanitas ancor prima che la
Michele Lomuto, alla musica come linguaggio le vibrazioni del cor- puramente strumentale del respiro, ma non certo ne repressiva. Esercita quindi in sé, comunque, sapientia dell’homo sapiens.
musicista e po, il respiro, la grana della voce, non sono mai nei confronti dell’opera, alla quale, anzi, il respiro una funzione terapeutica, o meglio, amplifica
semiologo. stati «tratti soprasegmentali», nel teatro strumen- viene assimilato. Un’operazione, quindi, di disoc- la funzione terapeutica che la pratica musicale Riferimenti bibliografici
Il testo riportato è tale la rivendicazione del corpo-gesto si presenta cultamento e di rivelazione del carattere poietico
stato pubblicato esplica in ogni caso. Apre così uno spazio entro il Luciano Berio, Un ricordo al futuro. Lezioni america­
come messa in scena. Perdendo il suo carattere della tecnica. quale si offrono importanti possibilità di intervento ne. Einaudi, Torino, 2006.
sul n°6 della
rivista GdL esclusivamente funzionale, il gesto perde anche il Ma se il respiro, come in generale il gesto, entra sia generalmente pedagogico, sia più specifica- Sigmund Freud. Il motto di spirito. Boringhieri, Tori-
MusicArTerapia suo essere-significato per presentarsi come signi- nell’opera con la stessa dignità degli altri materia- mente pedagogico-terapeutico. no, 1975. (Tit. orig. Der Witz und seine Beziehung
(settembre 2008) ficante primario, origine - seppur non originaria in li - in Sequenza V per trombone l’inspirazione è Possiamo allora definire tale spazio come spa- zum Unbewussten, 1905.)

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Globalità Globalità
dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

Claudio Meldolesi

Il teatro, l’arte degli umili


Il teatro è un crocevia di linguaggi, nel quale si possono rovesciare
i giudizi sociali.
Nel 2004 abbiamo dato vita ad un festival energia espressiva spesso rivelano atti-
a Bologna che voleva estendersi in am- tudini meravigliose.
bito nazionale per i teatri dell’interazione La moltiplicazione dei mondi e delle pos-
sociale che si impegnano nel carcere, con sibilità espressive è la posta in gioco di
l’handicap, con l’immigrazione. questa società in cui tutto tende ad es-
Non è stato fac- sere omologato sulla
ile conquistare base dei modelli te-
tanto pubblico; levisivi.
c’è molta soli- La questione di fondo
darietà ideale, è la sottovalutazione
ma nei fatti la delle infinite varietà
gente ha paura relazionali affettive,
di misurarsi con culturali, perché da
la differenza. Il un’ottica politica, ma
nostro stesso anche da un’ottica
assessore ha ri- istituzionale delle
Nelle immagini: alcuni
tardato la ripresa scuole, si concepis- momenti teatrali
del festival fino cono questi rap- presentati ai convegni
a metterci nella porti solo in termini GdL nel corso degli
anni.
condizione di di salute e malattia: L’improvvisazione e la
non proseguirlo. stiamo tutti con le partecipazione
paritaria di ogni
Accade spesso nostre “pasticchine” persona, con tutto il
che gli enti locali più andiamo avanti proprio potenziale
non compren- con l’età, per sem- creativo ed
espressivo, sono
dono i tempi che brare perfettamente caratteristiche
occorrono, non in rapporto con la vita peculiari del teatro
riuscendo a dis- comune. nella Globalità dei
Linguaggi.
costarsi dall’idea A mio avviso il teatro
dell’immediata favorisce questa evi-
claudio ricaduta pub- denza, perché è l’arte
Meldolesi, blicitaria. Il te- degli umili, è l’arte in
Storico del Teatro,
già Preside del atro è a mio cui si sono maggior-
DAMS di Bologna parere uno stru- mente espresse le mi-
e membro del mento naturale per l’interazione dei lin- noranze etniche, e innanzi tutto le donne.
Comitato
Scientifico UPMAT, guaggi, è la prima delle arti, è l’arte che è un luogo dove si possono rovesciare
è scomparso nel si esercita anche senza aver studiato. i giudizi sociali, e quindi creare globali
2009.
Il testo riportato è Spesso i talenti più straordinari proven- linguaggi, perché il teatro è in fondo un
stato pubblicato gono dalla vita nei vicoli, come Totò, ven- crocevia di linguaggi.
sul n°1 della gono dall’esperienza della vita, guidati La moltiplicazione dei linguaggi è comp-
rivista GdL
MusicArTerapia unicamente dalla loro soggettività; e se lessa, ma ha alla base il riconoscimento
(marzo 2006) trovano chi aiuta a dar misura a questa della complessità individuale.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

vedimenti che le contraddicono. Così vengono


Salvatore Nocera sempre più tagliati i fondi per le supplenze, non

L’integrazione scolastica
viene resa obbligatoria la formazione in servizio
dei docenti curricolari, vengono quasi sempre
organizzate al mattino le riunioni dei gruppi di

sull’orlo del declino lavoro, non viene rispettato il tetto di 20 alunni.


Il Governo ha pure compiuto un atto di facciata,
approvando con la l. n. 18/09, la Convenzione
Negli ultimi anni stiamo assistendo, tranne rare eccezioni pubbliche, ma ONU sui diritti delle persone con disabilità, in cui
con molte esperienze contrarie nascoste, ad un lento declino della cultura l’art 24 esalta l’importanza della scuola inclusi-
va; però nella prassi non si preoccupa di fare
e della prassi dell’inclusione scolastica. rispettare le norme sulla qualità dell’integrazione
A partire dal 2008 i crescenti tagli alla spesa Ministero il 4 Agosto 2009, che sono un valido scolastica, anzi nei fatti esse vengono ostacola-
dell’istruzione pubblica stanno eliminando le documento, secondo per importanza ideale al te o rese inapplicabili.
condizioni che la storia dell’inclusione avevano Documento Falcucci del 1974. In questo docu- Tutto ciò è ulteriormente aggravato dal riaffiorare
mostrato essere necessarie per un’integrazione mento, di circa 26 pagine, si ripercorre, in una di rigurgiti di discriminazione nostalgica di ritor-
di qualità. La conseguenza dei tagli indiscrimina- prima parte di circa 13 pagine, la storia della no al passato. Così negli ultimi mesi ben tre
ti è stata una scuola non più accogliente per gli cultura e della normativa sull’integrazione scola- persone influenti si sono pubblicamente espres- però quest’anno [2005/06, NdR] si sono ridotte
alunni con disabilità. La vulgata si riferisce subi- stica, evidenziandone le tappe fondamentali e le se per un ritorno alle scuole speciali ed alle di numero come domande di partecipazione al
to ai tagli alle ore ed ai posti di sostegno; ciò non acquisizioni irrinunciabili. Una seconda parte classi differenziali; trattasi dell’assessore all’istru- concorso. Sempre più gli alunni con disabilità si
è vero, poiché ancora quest’anno, anche grazie ripropone, nelle mutate situazioni istituzionali ( zione del Comune di Chieri (Torino), di un impongono all’attenzione dell’opinione pubblica
alla sentenza della Corte costituzionale n. maggiore decentramentolegislativo ed ammini- docente del conservatorio musicale di Milano e per la loro presenza in corsi di formazione pro-
80/2010 i posti di soste gno sono aumentati di strativo, autonomia scolastica, maggiore pre- del presidente della Provincia di Udine. Questi fessionale, nelle iscrizioni universitarie, nelle
circa 4.000 posti pervenendo a circa 94.000 senza delle associazioni di familiari ) l’importan- personaggi non si sono limitati a giustificare le professioni, nello spettacolo e nello sport.
posti di sostegno a fronte di circa 186.000 alun- za della necessità di rapporti interistituzionali fra loro posizioni con motivazioni economiche, ma Per fortuna la cultura dell’inclusione fa sempre
ni certificati con disabilità. Dove invece i tagli scuola, Enti locali ed AASSLL non più solo a sono andate giù ancora più duro, sostenendo più breccia nel mondo dei sordi, dal quale si
hanno colpito duro è sull’organizzazione della livello comunale o provinciale, ma a monte a che è la configurazione genetica delle persone distaccano giovani “sordi-oralisti” che prendono
vita quotidiana della scuola. Si pensi al sovraf- livello programmatorio regionale ed a valle a con disabilità a rendere inutile ed improduttiva la parola in convegni come è avvenuto il 25
follamento delle classi sino a più di trenta alunni, livello di piani di zona.Una terza parte fornisce l’inclusione; ed addirittura l’illustre docente lom- Novembre a Bologna all’apertura di Handymatica.
ove sono talora concentrati, specie nelle scuole una serie di indicazioni di buone prassi e con- bardo si è spinto fino a rievocare il ricorso anti- Sono queste esperienze presenti in tutte le
superiori, più di tre o quattro alunni con disabili- danna di cattive prassi concernenti i compiti dei co alla soppressione delle persone con disabilità regioni ed in tutti i territori grandi e piccoli che
tà. Dirigenti scolastici, i docenti curricolari, quelli per appena nate. fanno bene sperare in una resistenza attiva con-
Ciò impedisce agli alunni con disabilità di essere il sostegno, i collaboratori e le collaboratrici sco- Di fronte a questa ipocrisia governativa di ema- tro l’indifferenza governativa e del Ministro verso
seriamente seguiti dai docenti curricolari e di lastiche e le famiglie. nare norme che non consente siano applicate e l’inclusione scolastica ed in un rilancio della
dialogare coi compagni. Di qui la ricerca affan- Tra le cattive prassi condannate sono l’utilizzo in presenza di crescenti casi di bullismo e di presenza di questo tema nell’agenda politica a
Salvatore Nocera, nosa dei genitori dell’unica risorsa che li può improprio di docenti per il sostegno in supplen- pronunciamenti pubblici di razzismo discrimina- livello regionale e locale. Le associazioni , come
cofondatore e già risulta da numerosi convegni di questi ultimi
Vicepresidente rasserenare e quindi la promozione di una valan- ze anche in altre classi pure quando l’alunno torio, cresce il numero delle famiglie degli alun-
nazionale della ga di ricorsi al TAR , che si concludono inequi- con disabilità è assente; la formazione di gruppi ni con disabilità che cominciano seriamente a mesi, possono essere i soggetti di resistenza e
F.I.S.H. vocabilmente con l’accoglienza della richiesta di soli alunni con disabilità ( sedicenti “laborato- pensare di portar via dalla scuola pubblica i pro- rilancio. Non per nulla F.I.S.H. (Federazione
(Attualmente del massimo di ore di sostegno; taluni TAR ri”); l’uscita dall’aula dell’alunno con disabilità pri figli per metterli in scuole speciali. Italiana per il Superamento dell’Handicap) e
Presidente del F.A.N.D. (Federazione Associazioni Nazionali
Cominato dei hanno anche concesso ore per tutta la durata quando manchi il docente per le attività di Un organismo che avrebbe potuto suggerire al
Garanti), è mem- dell’orario scolastico. Questa deriva giudiziale sostegno. Ministero dell’Istruzione atteggiamenti più inclu- Disabili) che sono le due grandi federazioni
bro dei Comitati sta determinando una crescente deresponsabi- Tra le buone prassi sono evidenziate quella della sivi nei fatti, l’Osservatorio ministeriale sull’inte- associative, che pur hanno talune frizioni impor-
Scientifici UPMAT grazione scolastica, è ormai praticamente tanti soprattutto legate al monopolio della rap-
ed AIMAT.
lizzazione dei docenti curricolari con delega presa in carico del progetto di integrazione da
sempre più massiccia dell’inclusione ai soli parte di tutto il consiglio di classe, la formazione defunto non essendo più convocato né si pre- presentanza legale attribuito dalla normativa alle
Il testo riportato è
stato pubblicato docenti per il sostegno. Ciò sempre più impedi- dei docenti curricolari, delle riunioni dei gruppi di vede che il Ministro abbia intenzione di farlo, associazioni della F.A.N.D., si sono unite nel
sul n°1 della sce la normale presa in carico del progetto di lavoro in orario pomeridiano in modo da con- preso com’è dalla preoccupazione di trovare contrastare la deriva di neoistituzionalizzazione
rivista GdL finanziamenti per le scuole private, mentre sta strisciante e potrebbero, sostenute dall’opinione
MusicArTerapia
integrazione da parte dei docenti curricolari e sentire a tutti , specie ai docenti curricolari, di
dei compagni di classe. partecipare alla formulazione ed alle verifiche del favorendo la politica di tagli a quelle pubbliche. pubblica e dai politici e dai funzionari che anco-
(marzo 2006) e,
successivamente, Di fronte a questo disastro, il Ministero ed il PEI, la fissazione di un tetto massimo di 20 alun- Fortunatamente nella scuola attiva a livello di ra credono nell’importanza dell’inclusione, far
sulla rivista I CARE Governo hanno preso alcuni provvedimenti di ni nelle classi frequentate da alunni con disabilità base ci sono numerosissime esperienze di ritornare al centro dell’agenda politica le soluzio-
edita dal Centro di buone prassi di integrazione scolastica di quali- ni indispensabili al rilancio di una vera inclusione
Riabilitazione facciata che servono più da manifesto che da (dpr n. 81/09 art 5 comma 2).
Ortofonologica di soluzione. Si pensi alle Linee-guida sulla qualità Peccato che queste buone intenzioni vengano tà, alcune delle quali da 4 anni emergono col generalizzata quale segno della dignità delle
Firenze. dell’integrazione scolastica diramate dal contemporaneamente rese inoperanti da prov- concorso della F.I.S.H. “Le chiavi di scuola”, che persone e della nostra civiltà umanistica.

40 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 41
Globalità Globalità
dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

Cesare Padovani

Sul potere evocativo


della parola
Abbiamo chiesto a Cesare Padovani, ne sovrapposte, doppi sensi,
fililogo e scrittore, autore di un intervento
AUTOBIOGRAFFIATA
Segni, disegni scaramucce di parole, mac-
molto coinvolgente al 14° Convegno GdL, chie riprese da un bàndolo e
di ripercorrere alcune sue riflessioni sul ed altre marachelle grafiche
con questo mio di Cesare Padovani sgomitolate per ogni dove, in
linguaggio, partendo dall’immagine, da lui
computer (mezzo che caramboleschi non-sensi
proposta, giocata sulla similitudine grafica annulla le differenze alfabetiche)
“Favole / Parole”. Questa sequenza di segni vuole mostrare apparenti, tra logiche interrot-
«nota bene: mentre scrivo non spin- quanto la fisicità corporea sia presente
Perché, dunque, “Favole come Parole”? è te e graffi fuoripista... tutto mi
germi», più o meno ognuno che lo legga si rappre-
chiara l’allusione al potere evocativo della senta una propria idea riguardo allo scrivere e allo
nell’espressione creativa. porta a galla un sorriso inter-
parola... è vero che le parole sono come spingere, ma nessuno sorriderebbe perché in fondo, Negli aspetti più ludici, allorquando viene rogante, quel certo sorriso
favole? scritta così, è solo una raccomandazione; altro effet- attenuata la dominante della mente che che traballa mentre naviga
Se pensiamo a parola come parabola, e per- to invece avrà se lo scrivo così: impartisce “ordini” al corpo obbediente, è sulla zattera dell’ironia.
tanto risaliamo al «para-bolê» greco, ci tro- perché in questo caso Significante e Significato appunto qui che il corpo si propone, nel Che cos’è questa smorfia vis-
viamo di fronte ad un orizzonte semantico coincidono, ovvero l’effetto della gestualità fisica prendersi spazio, nel farsi corpo disob- suta allo specchio dell’ironia?
molto ampio, dal momento che potremmo tra- dello spingere è già insito nel modo con cui vado bediente, corpo pensante. è allora che Anche attraverso questi miei
durlo con più di una perifrasi: «para-bolê» come a scriverlo.
tutto quello che mi capita appresso mi segni, l’ironia può dirci quan-
“adesione a ciò che si lancia”, come “(arco) Qual è, propriamente, la differenza tra una parola
diventa pretesto per fare. to racchiuda in sé, nel suo
lungo il quale si snoda un senso (che si avvicina che richiama e una parola che evoca?
Appunto. Altra cosa è richiamare, e altra cosa è evo-
Non è solo una punta che seg- na, quella etimo, una medesima linfa
ma non coincide perfettamente con ciò che si
nomina)”, e pertanto come “richiamo di qualco- care. Il richiamo entra nelle convenzioni. Ma là dove la che afferro con la forza di un remo nel nutriente mediante le sue tre
sa” attraverso più segnali adiacenti... parola / parabola riesce ad e-vocare, a far emergere mare, non è solo uno stilo, un pennarello radici: una radice che “solleva
Il gioco dell’ambiguità verbale potrebbe dal profondo del suo segno una e-mozione non effi- e magari spuntato, ma è una mia occa- (la parola) e ne pone in evi-
portarci alla Babele dei linguaggi... Cosa ci mera, è proprio qui che questa em- ersione esercita il sionale estremità, alla quale aderisce denza” la faccia contradditto-
consente di evitarlo? suo potere. Penso, però, che questa pa- rola evoca- tutto il mio corpo dalla testa ai piedi. E lo ria, come chi graffia scrivendo
In questa sua facoltà di richiamare, la parola, in trice non sia pre- rogativa solo dell’arte, perché spes-
impugno solitamente come s’impugna un o chi parla cantando o chi
quanto parabola, gode di un’enorme varietà so capita di incontrare nel quotidiano catene di parole
(o di gesti, di suoni, di segni, di forme) che nel loro
cucchiaio. ride commuovendosi; una
espressiva, perché non si esaurisce in un unico Quando, nell’ampio gesto del braccio
“agganciarsi” contraddicono una sintassi, ma nel far seconda radice che mostra di
linguaggio: quello verbale. Conosciamo la mol-
teplicità delle sue forme, acustiche, grafiche, questo mostrano un potere straordinario. Come la intero, sto per raccogliere il mio respiro “fingere di non sapere”, come
FOTO © M.Giovanna Milani

gestuali, simboliche e così via; ma sappiamo metafora. è una potenza che spesso stravolge i para- per tradurlo in un contorno visivo, allora chi è avvolto dall’innocenza
anche che lungo questi archi parabolici della metri, e con una sua logica mette in crisi la Logica. non mi trattengo dalla risatina sotto i d’un sogno, per smascherare
parola, gli appartenenti ad una cultura ricono- Qualche esempio? Riprendiamo pure l’aneddoto baffi. Mi accorgo che quello che ho in chi si difende troppo o chi si
scono ciò che la parola richiama. Se da oltre che ci ha divertito al Convegno... mente di eseguire si arruffa, recalcitra, mi corazza dentro a certezze as-
due millenni ci ripetiamo che nomina sunt numina, Se, ad esempio, Magritte nel suo Notturno colloca la contraddice: ogni segno che vado a solute; ed una terza radice
non significa che il richiamo suscitato da ogni voce falce di luna al di qua dell’albero, e se la parola “rimane
deporre viene stravolto da un impulso con cui si prova “simpatia
sia una sacralità identica per tutti, perché ognuno senz’ali” in bocca a Penelope (Odissea, XVII, 57), o
riempie la parola del proprio vis- ancora se le bocche cantate da delle mie parecchie mani mentali che amorosa” per chi è bersaglio
cesare padovani, suto. Se io, con la mia grafia, Garcia Lorca sono “piene di sole e inseguono altri solchi, altri sensi, altre delle nostre ironie, dal
artista, scrittore e di sassi”, perché non rallegrarci se logiche. momento che ci riconoscia-
filosofo del
scrivo sopra un foglio STRAPPO
linguaggio, è o FAVOLA o FOGLIE oppure un bimbo, spinto dalla mamma Allora, ciò che trovo per terra, sui muri, mo e ci rispecchiamo anche
scomparso nel CAOS..., ogni mio lettore o ascol- sopra una carrozzina Chicco, sparso per il tavolo, nel cestino delle nelle sue debolezze...
2014. tatore, mentre evoca la propria incrociando me, pure spinto da carte gettate, sulle pareti dei miei pensie- Ma forse, questo ed altro, ce
Il testo riportato è immagine di strappo o di foglia e mia moglie Giovanna sopra una
stato pubblicato ri scivolati tra le fessure della mano, tutto lo racconteremo il prossimo
così via, viene orientato al sorriso carrozzina Chicco, esclama pun-
sul n°9 della
dal modo con cui esprimo grafi- tandomi la manina: Mamma, vado raccogliendo, tutto vado assem- Ottobre al XV Convegno di
rivista GdL
MusicArTerapia camente queste voci. Un esem- mamma, guarda un bambino con blando: sghiribizzi, parole ambigue, Riccione sulla Globalità dei
(marzo 2010) pio ancora più chiaro. Se io scrivo la barba! ? foglie, ombre, suoni, fogli strappati, pagi- Linguaggi.

42 MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi 43
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

cui, l’improvvisazione radicale era


Salvatore Panu sovente costretta a mischiarsi con

In banda
la pappa col pomodoro o con il
tango delle capinere.
In quegli anni io e Ferdinando
Salvatore Panu, organizzatore e inventore di eventi artistici e D’Andria abitavamo a Bologna, in
via S. Isaia 39, quasi di fronte
progetti musicali a carattere sociale, da Bologna a Parigi, sempre all’Ospedale Psichiatrico Roncati.
ispirati alla condivisione e all’integrazione, invitato nel 2011 al 16° Decidemmo di fare un’irruzione
Convegno Nazionale della GdL, non ha potuto essere presente, una domenica mattina, che l’ospe-
dale era meno sorvegliato, spar-
ma ha mandato uno scritto, da cui abbiamo ritagliato alcuni gemmo la voce il sabato sera e
passaggi su una delle sue passioni creative: la banda. dopo un bel caffè a casa nostra
nacque così, da quella festa che
Da più di venti anni osservo alcune costanti del trica, non ha bisogno del palcoscenico, può fare aprì i cancelli, la ‘Banda Roncati’.
fare banda, perlomeno nel tipo di bande, dicia- un cerchio, far ballare la gente, stare e giocare In un Ospedale Psichiatrico che si
mo, autogestite, senza il classico direttore: con la gente che incontra. Può anche arrivare nei dichiarava e si dichiara democrati-
La nascita di una banda è sempre un momento luoghi più chiusi e controllati, nelle scuole, nei co, non potevano chiuderci le porte in faccia, aveva un certo suo modo di essere e le bande
di alta creatività, di fermento che è nell’aria e che luoghi di lavoro, può entrare nelle istituzioni totali, soprattutto perché i giornalisti erano lì con noi. In tradizionali. Fu dato a tutti uno spartito molto
a un certo punto sboccia per attrazione passio- carceri o manicomi e scatenare emozioni proba- pratica fu una festa. I mattacchioni dell’ospedale semplice di un brano di Charles Mingus, a due
nale: è la nascita di un gruppo, di un soggetto bilmente ancora più intense e difficilmente imma- hanno iniziato a ballare e dopo un po’ sono arri- voci. Ho battuto quattro e via! è partito, Mingus
collettivo che esprime la gioia di essere nato. ginabili se non si suda insieme. vati alcuni dottori ed infermieri che ci hanno suonato da cinque Bande, il tutto nei sottopas-
La banda è un momento di socialità collettiva, la detto: “Voi siete pazzi”. La cosa faceva ridere, saggi di piazza Maggiore, con una sonorità per
convivialità è un elemento cruciale, è il piacere A questo punto il mio pensiero va a una banda, perché non si capiva più chi era pazzo e chi non me indimenticabile. Quel Primo Maggio andò
dello stare insieme con la musica, grazie alla che fra poco compirà vent’anni, la Banda lo era. Comunque, non riuscivano a fermarci bene, anche se pioveva. Per la Banda Roncati la
quale si realizza l’incontro fra le persone. Roncati di Bologna. perché la gente si stava divertendo; allora ci festa cominciò quando per le altre stava finendo;
La banda è un momento di apprendimento della Avevo 20 anni, arrivai a Bologna nell’anno acca- hanno provato dicendoci che i degenti si stavano per loro era finita la performance per cui erano
musica. Si tratta spesso di approcci molteplici, di demico 1985-1986, trovai il DAMS occupato, divertendo troppo, e che era pericoloso. Ma noi stati contattati e pagati. Alcuni rimasero a bere, i
aiuto reciproco, della condivisione di esperienze, entrai subito a far parte attiva del collettivo continuavamo tutti insieme a suonare, cantare, più giovani delle Bande avevano voglia di conti-
della generosità di chi sa fare delle cose e della Damsterdamned (i dannati del DAMS), fondai ridere e ballare. Era, se non sbaglio, il 29 marzo nuare ad improvvisare, a giocare e scherzare
voglia di imparare: è un momento di autoeduca- dopo qualche tempo il Musikollettivo coinvolgen- 1992. mischiandosi fra le varie Bande. I più anziani,
zione collettiva. do altri studenti del DAMS musica. In quegli anni Insieme nacque la sorella gemella, la Scuola invece, volevano andarsene.
La banda è un momento di sperimentazione conobbi Gino Stefani e ebbi l’opportunità grazie Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna, che Quell’esperienza ci fece confrontare con orga-
musicale: l’arte di arrangiarsi in musica, spesso a lui di praticare l’autogestione pedagogica. Il fondai nel 1992 e che ho coordinato fino al feb- nizzazioni molto diverse dalla nostra: la Banda
ci fa imboccare percorsi inusuali, approcci e suo approccio all’umanità della musica mi aprì la braio 2006. Roncati è senza direttore, le altre lo avevano
metodologie non convenzionali, esperimenti cre- mente e gliene sarò grato per sempre. Lui ha tutte. In occasione della loro venuta a Bologna
ativi che stimolano dinamiche di improvvisazione visto nascere e ha contribuito con estrema Il 1 Maggio 1993 organizzai a Bologna un’inizia- erano tutte in divisa, mentre gli elementi della
e composizione collettiva. I risultati sono a volte discrezione alla crescita di tutti queste esperien- tiva intitolata “Bandiga”, con la coop. A Lato Banda Roncati non l’avevano di certo. Per ciò
oggettivamente vicini alla sperimentazione delle ze collettive. Nel 1990 fummo travolti dal (cooperativa che avevamo fondato con un grup- che concerne lo stile esecutivo, la Banda
avanguardie storiche o della musica contempo- Movimento della Pantera. po di studenti o neolaureati DAMS, i cosiddetti Roncati, magari nel disordine più totale, attacca
ranea colta, basterebbe sviluppare una maggiore Nacque in quel contesto il Gruppo Laboratorio di operatori culturali appena sfornati dall’Università, a suonare i pezzi uno dietro l’altro con un carico
capacità di ascolto e consapevolezza per ricono- Musica e Immagine e, con Noemi Bermani e altri, io ero il responsabile del settore musicale). di energia che va sempre aumentando, va avan-
scere la ricchezza di queste esperienze umane e il collettivo Conisuoni (che poi fondò il Telefono Partecipò insieme ad altre bande anche la ti a flusso, anche un’ora, due ore di fila, con brevi
Salvatore Panu,
musicista, musicali. Viola di Bologna): per un anno e mezzo andam- Banda Roncati. pause tra un pezzo e l’altro; le altre facevano un
etnomusicologo, La banda è uno strumento di intervento sociale, mo a suonare nel reparto Autogestito dell’Ospe- Bandiga, che a Bologna vuol dire festa per la fine pezzo, poi camminavano senza suonare per
antropologo ed può supportare i movimenti, colorando i momen- dale Psichiatrico di Imola, diretto dal non-psichia- dei lavori di costruzione di una casa, voleva cinque minuti, tutti in riga, perfettamente ordina-
animatore
Il testo riportato è ti di grande partecipazione collettiva e rendendoli tra Giorgio Antonucci. Alcuni di noi pensavano essere una performance tra bande che non ti, facevano la loro parata silenziosa poi suona-
stato pubblicato eccezionali, marcando la memoria delle emozioni inizialmente più a fare della sperimentazione fosse un concerto da palco ma piuttosto  una vano un altro pezzo. La cosa che accomunò un
sul n°13 della individuali: “c’era la banda!”. La banda inoltre musicale, ma subito ci rendemmo conto che il sonorizzazione degli ambienti cittadini, delle varie po’ tutti, al di là anche dei dati anagrafici, fu di
rivista GdL
MusicArTerapia suona in acustico, è ecologica, a misura d’uomo, cuore degli incontri era nello scambio umano e strade. Penso che fu stimolante mettere a con- sicuro la damigiana di vino, una costante tra-
(marzo 2012) può arrivare a piedi dove non c’è la corrente elet- nella loro voglia di fare festa con una banda. Per fronto, sulla stessa piazza, la Banda Roncati, che sversale di tutte le bande.

44 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 45
Globalità Globalità
dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

Molti ragazzi frequentanti i corsi GdL, lamentano


Basilio Presutti di non sapersi orientare, di non sapere gli sboc-
chi professionali della loro preparazione. Final-
GdL, prima dell’abbicì... mente vedo approvata una legge per la regione
Campania sulla musicoterapia e istituito il regis-
tro professionale dei musicoterapisti. Il testo di
L’uomo è un animale sociale e simbolico ancor prima di sviluppare legge promosso nella scorsa consiliatura defin-
il linguaggio verbale... “Leggere, scrivere e far di conto” non sono isce la musicoterapia attività ‘psicopedagogica’.
più gli obiettivi primari della scuola. A livello nazionale il ministero non agisce più
per la formazione di nuove figure profession-
Il messaggio della GdL va oltre quello Il piano dell’offerta formativa (POF) vuole ali: l’aggiornamento non è più un impegno
che per anni è stato, nella pubblica scuola, accertare i bisogni formativi della persona, del ministero, il ministero ha rotto la pira-
l’obiettivo primario del leggere, scrivere e far al di fuori di ogni aggettivazione. è final- mide e riconosce alle associazioni, agli enti la
di conto; le parole della GdL vanno a monte mente affermato un diritto costituzionale: facoltà di aggiornare, di formare nuove “pro-
sottolineando la motivazione, la comuni- parità del diritto allo studio della persona, fessionalità”. Occorre creare nelle varie re-
cazione, l’identità. Sono parole substrato di senza differenziazione di alcun handicap. altà occasioni occupazionali nuove con una
quelle funzionali di cui la scuola tradizionale Se il POF viene elaborato come risposta rete di persone, competenti nella GdL, che
ancora aspetta esiti. Come docente ricordo ad individuati “bisogni formativi”, nel caso si costituiscano a livello cooperativistico, per
l’entusiasmo con cui negli anni settanta si di specifici bisogni, accertati da specialisti fondare dei raccordi di lavoro e di intervento
faceva la sperimentazione nelle scuole, si competenti,era previsto dal DPR del feb- sia sul piano organizzativo in possesso della
cercavano le migliori braio ’94 una sequenza base teorica, sia sul piano economico senza
soluzioni per un rinno- di Diagnosi Funzion- fini di lucro scaricando le spese.
vamento, lavorando sui ale (DF), di un Profilo
cosiddetti prerequisiti Dinamico Funzionale sibilità strumentale del “cognitivo”, si deve
all’apprendimento: si (PDF) e di un Piano Ed- lavorare, all’interno delle risorse dell’intera
valorizzava la motricità, ucativo Individualizzato comunità, sui prerequisiti indispensabili al
la rappresentazione, la (PEI), successivamente raggiungimento del cognitivo e là ove fosse
danza. riconfermatosi PEP ciò impossibile si raggiungerà almeno la
A seguito di queste per non confonderlo massima qualità possibile nella COMUNI-
pressioni verso i mes- col vecchio PEI (pro- CAZIONE/AUTONOMIA senza sacrificare la
saggi alternativi a quelli getto Educativo di Is- persona sull’altare del cognitivo/simbolico/
tradizionali è nato il tituto) recuperato nel astrazione sempre restandovi “deficitaria”
DAMS. POF. Con la riproposta Questa è una mia idea; non è ancora a
La grande riforma del- del POF appare super- livello di politica della scuola; ma io sto
la scuola elementare, ata quella necessità di lottando per questo, in contatto con il min-
con la Legge 148, volle “certificare” l’handicap istero, come direttore di corsi, all’interno
riconoscere parità di per avere personale di delle iniziative di aggiornamento.
codici anche alla musi- sostegno. L’esigenza La GdL risponde al desiderio di innovazi-
ca, al canto, al disegno è implicita nel dettato one. Bruner parlava di “stili cognitivi”; la
e alla motricità: le fa- della Legge istitutiva del Guerra-Lisi studia gli “stili prenatali”: ques-
mose “tre educazioni” POF: a bisogni speci- ta novità deve emergere: assume valore di
(all’immagine, al suono fici, specifiche risposte. scoperta internazionalmente qualificante la
e musica, motoria). Il tutto documentato in nostra pedagogia. Novella Montessori, la
Basilio presutti,
già ispettore del Oggi con la riforma questa parità si è smar- un “Portfolio” che non rappresenta altro GdL promuove un contesto ”grembo so-
MIUR, è membro rita. che quel “fascicolo personale” già istituito ciale” che restituisce una valorizzazione
dei Comitati I MusicArTerapeuti devono essere dalla Legge 270/‘80. Anzi in quel Fascicolo del soggetto tramite un accomodamento. Foto: laboratori GdL
Scientifici UPMAT nella scuola
ed AIMAT. la forza ripropositiva dei prerequisiti erano previste addirittura annotazioni rela- In questa prospettiva pare proponibile un dell’infanzia, primaria e
Il testo riportato è all’apprendimento. tive al prenatale, al perinatale ed al postna- “Protocollo d’intesa” tra MIUR e GdL per secondaria di 1° grado.
stato pubblicato Negli atti degli ultimi incontri tenuti tale immediatamente precedente l’ingresso una più stretta collaborazione sia nella pre- A pag.46,
sul n°1 della nella scuola dell’infanzia e successivamnte parazione di personale competente sia nel- un’illustrazione di E.
rivista GdL
dall’osservatorio nazionale che opera a Nardi per una celebre
MusicArTerapia livello ministeriale, ancora si sta a disqui- dell’obbligo. E se la scuola non può inter- la cooperazione in situazioni concrete, su edizione (1892) del libro
(marzo 2006) sire sugli “ accertamenti “ dell’handicap. venire, in quanto non ancora aperta la pos- tutto il territorio nazionale. “Cuore” di E. De Amicis.

46 MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerApiA Metodo Stefania Guerra Lisi 47
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Un altro aspetto che io credo uccida in radice l’industria delle armi, l’industria della pubblicità,
Achille Rossi la creatività, è un cristianesimo infedele: perché l’industria del nucleare. Noi abbiamo la ne-

Regole per la vita


una chiesa che propone, invece della logica del cessità di fare marcia indietro su queste cose,
dono, una chiesa come lobby, preoccupata del e cominciare a chiederci cosa serve davvero
suo potere, di se stessa, alleata dei potenti, che all’umanità.
“Io credo che non si possa uscire dalla situazione di non vede più dove sono gli ultimi, è una chie- La terza pista è la ricerca della piena occupa­
crisi attuale con provvedimenti puramente economici. sa che uccide col suo stesso atteggiamento la zione, attraverso una riduzione programmata
La crisi è ancor più profonda, e mi sembra che sia creatività. del tempo di lavoro. Si diceva dieci anni fa: “La­
E ancora, una cultura dominante che privilegia vorare meno e lavorare tutti”; e se noi usciamo
anche antropologica”. la logica del potere verticale, la logica della forza dalla civiltà della crescita, dovremo passare per
Io credo che non si possa C’è una bella metafora della Uphanishad che e che disprezza la cultura del donare se stessi, questa linea. E ancora, tornare a valorizzare le
uscire dalla situazione di cri- dice che l’uomo è un nodo in un tessuto di re- nella quale l’uomo pienamente si realizza: que- economie locali invece che continuare con il
si attuale con provvedimen- lazioni, e se taglio i fili, cioè se taglio le relazioni, sti sono blocchi, macigni che ci impediscono progetto della globalizzazione, che è un’occi-
ti puramente economici. La crisi è ancora più anche il nodo si disfa; se io non curo questa oggi di vivere la relazione, che uccidono la rela- dentalizzazione del sud del mondo e che, nello
profonda, e mi sembra che sia anche antropo- relazionalità con gli altri, l’uomo è finito, distrut- zione e bloccano la creatività. stesso tempo, produce impoverimento di qua;
logica. to. Penso che Stefania Guerra Lisi ci potrebbe Allora, come si può fare nel concreto? Quest’ot- non arricchisce gli altri e impoverisce noi. Ecco
E’ una crisi che sta nel modo in cui noi vediamo ricordare che se qualcuno non ci avesse rivolto tica di cui parlo si può incarnare in gesti con- il punto: ritornare a privilegiare l’industria locale,
l’uomo. Il sistema, e dico sistema per dire l’insie- parole d’amore, noi non ci saremmo. Soltan- creti? Possiamo affrontare il sistema dominante l’artigianato locale, l’agricoltura locale. Dovrem-
me delle cose (l’economia, la politica, la società, to nella relazione si dà quella luce che sostiene facendo gesti che sono gesti concreti, e che mo fare il movimento inverso a quello dei glo­
la cultura) ha un’antropologia di tipo particolare, l’umanità dell’uomo. In una relazione d’amore si invertono la rotta? Io credo di sì. balizzatori, che ci dicono: “fine delle regole, tutti
e concepisce l’essere umano esclusivamente percepisce quanto la vita è profonda, e si per- Cerco di indicare alcune piste. commerciano con tutti, e questo è il mondo
come consumatore. E allora è un consumato- cepisce quel soffio che gli antichi chiamavano La prima mi sembra quella di promuovere una migliore possibile”. Non è vero, è il mondo che
re che deve auto-soddisfarsi, che deve soddi- lo spirito. cultura che metta al centro i beni dell’umanità, e produce più sperequazione, più ingiustizie.
sfare la propria voglia. Conseguentemente, in L’uomo è anche un essere di relazione con il co­ i beni comuni sono semplici: l’acqua, il cibo, la Per concludere, usando i termini di un teorico
quest’ottica, tutti gli altri cosa sono? Non sono smo, con le cose, con la natura, con la materia. salute, la casa, l’educazione, il risparmio. Questi della decrescita, dico che bisognerebbe usa-
esseri con i quali comunico, ma sono dei com- L’uomo non si può sganciare dal cosmo, che sono beni comuni, di tutti e non possiamo pri- re, invece della strategia della lepre, che fugge
petitori, dei concorrenti, e la società alla fine è la è come il suo corpo più grande. Se tagliamo vatizzarli, che significa speculare su quello che sempre più, quella della tartaruga sapiente, che
guerra di tutti contro tutti. E’ quello che diceva anche questa relazione, e mettiamo le persone è di tutti per farlo diventare proprietà privata, e dà la priorità al reimparare a vivere insieme, sulla
Hobbes: “Bellum omnium contra omnes”. solo davanti ai computer e ai giochi elettronici, ricavarne più soldi: è la monetizzazione genera- base di principi di: precauzione (cioè non si fa
Voi capite che in quest’ottica imperversa la abbiamo perso una dimensione fondante della lizzata. Io credo che si dovrebbe utilizzare un’ot- tutto quello che è possibile, ma quello che aiuta
competitività, e al centro di quest’antropolo- nostra esperienza umana. tica opposta. In questo senso è importante il la vita umana); prevenzione, sul senso della gio-
gia c’è, come elemento sostanziale, il denaro, Dovremmo affrancarci da questa tirannia lavoro che le persone fanno dal basso, perché ia (perché avere tutto non ci renderà più gioio-
che è il mezzo che ci serve per soddisfare la dell’oggettivazione: a furia di oggettivare tutto, sono le nuove visioni che creeranno una nuova si); sobrietà (perché non c’è un mondo infinito);
voglia, il desiderio di consumo. Per l’accumulo di rendere tutto strumento, oggetto, noi stes- politica. Lavorare per questo significa ridiventa­ della bellezza (perché la vita è bella quando è
del denaro è sacrificato tutto, i cosiddetti valori si diventiamo oggetto. Si diventa quello che si re cittadini, che sembrerebbe una cosa elemen- vita umana, e non quando ha tante cose); par­
e soprattutto le persone. Quella che si chiama frequenta: a furia di frequentare oggetti e tecno- tare, ma che abbiamo perduto. Ricominciare a tecipazione: tutti dobbiamo lavorare per creare
la globalizzazione finanziaria, che l’estendersi di logia, diventiamo soggetti tecnologici, cioè non pensare, non come un soggetto individuale che il mondo comune.
questo criterio a tutta l’umanità, è l’esito finale di più soggetti ma puri strumenti. vede quello che va bene per lui, ma come la Fatemi concludere con quella bella espressione
questa idolatria del denaro. Due o tre grandi rischi nella nostra condizione persona che si preoccupa della Polis, della cit- di Gandhi, che raccomandava sempre ai suoi
Dunque, per cambiare le regole non basta una frenano la creatività e uccidono la relazione. tà, del bene di tutti. amici: “ Cercate, e siate voi stessi, nella vostra
Achille Rossi, norma politica, ci vuole una revisione di questa Uno mi sembra quello scientismo aggressivo La seconda è abbandonare la religione della vita, quel cambiamento che vorreste realizzato
teologo, maniera di guardare l’uomo: è necessario ela- che si professa l’unica metafisica valida. Guar- crescita e ripensare la produzione e il consumo. nella vostra società.”.
giornalista,
membro del borare un’alternativa che vada nella direzione date ad esempio gli studi sul cervello: sono em- Non si può continuare a preconizzare la cre- Questo è l’augurio che io faccio a tutti voi che la-
Comitato di recuperare la natura relazionale dell’essere blematici, non nel momento in cui descrivono, scita. Non si deve smettere di produrre, ma si vorate per gli ultimi, per le persone che, in qual-
Scientifico UPMAT. deve produrre per le necessità collettive, invece che modo, ci indicano qual è la strada corretta.
Il testo riportato è umano. L’essere umano è un essere di rela­ ma nel momento in cui diventano la metafisica,
stato pubblicato zione. Non scandalizzerò nessuno perché era la visione globale. Allora sorgono le teorie del che per i bisogni del consumatore individuale. Solo se sapremo ascoltare gli ultimi, sapremo
sul n°13 della l’intuizione di Marx, che diceva che l’uomo è es- post-umano, di quello che è dopo la dissolu- Questo significa produrre per i bisogni veri, in- dove possiamo andare a finire, umanamente e
rivista GdL vece che per quelli indotti dalla pubblicità. Ri- dignitosamente. Se ascoltiamo i primi, rischia-
MusicArTerapia sere di natura ed essere di relazione, e l’hanno zione dell’essere umano, che sono metafisiche,
(marzo 2012) detto in tanti nella storia del pensiero. secondo me, molto pericolose. convertire le grandi industrie parassitarie, come mo di sbagliare sentiero. Vi ringrazio.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

ora nelle prima fasi di sviluppo, che potrebbe ci troviamo di fronte a tre principali paradossi
Nanni Salio, Gianfranco Bologna essere chiamata “precauzionale”[…], preoc- generati dal successo della scienza: «uno:

Come decidere con


cupata degli effetti nocivi non intenzionali del nell’economia globale della conoscenza,
progresso. Il suo stile è “postnormale”, si la continua accelerazione dell’innovazione
trova nell’interfaccia controversa tra scienza crea una sicurezza temporanea per le in-

responsabilità? e politica. Le questioni a cui si riferisce sono,


tipicamente, che i fatti sono incerti, i valori
oggetto di dispute, la posta in gioco elevata
dustrie rispetto alla competizione, ma non
può garantire la sicurezza delle loro inno-
vazioni nell’ambiente. Due: di fronte a questi
Nell’ottica del Convegno “Fermare la disumanizzazione” (ottobre e le decisioni urgenti […]. I tradizionali scopi possibili pericoli dell’innovazione, i governi
2007), sulla nostra rivista venne pubblicato questo testo gemelli della scienza, l’avanzamento della perdono la fiducia del pubblico quando cer-
stralciato da un articolo che Nanni Salio (invitato a quello stesso conoscenza e la conquista della natura, cano di rassicurarlo sull’assenza di pericoli
sono insufficienti per guidare la ricerca in e ne guadagnano la fiducia ammettendone
Convegno) aveva scritto con il biologo Gianfranco Bologna, questa situazione postnormale […]; le ques- l’esistenza. Tre: ma ammettendo il pericolo e
direttore scientifico del WWF (Il futuro di noi tutti - Commissione tioni sollevate dai problemi etici, sociali ed quindi inibendo l’innovazione, i governi per-
Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, 1987) ecologici possono essere riassunte in due dono la sicurezza nella politica dell’economia
termini: sicurezza e sostenibilità» (Ravetz, ). globale della conoscenza» (Ravetz).
Convivere con l’incertezza solo le probabilità dei singoli esiti finali, ma La scienza applicata è essenzialmente scien- Questi tre paradossi formano un circolo
Sul tema della decisione abbiamo scenari neppure tutti gli esiti possibili che si mani- za di laboratorio, nella quale si è accumulata vizioso da cui è difficile uscire applicando
molto diversi tra loro, con scuole di pensi- festano come “eventi inattesi” che ci colgo- molta esperienza e si opera in condizioni di gli schemi classici della scienza tradizionale
ero che portano a conclusioni che sovente no di sorpresa, impreparati (come nel caso rischio controllato e prevedibile sulla base di fondata sulla certezza. Beck sostiene che «i
sono diametralmente opposte, sostenute dell’impatto dei CFC sullo strato protettivo una probabilità statistica. rischi della modernizzazione sono estrema-
da “esperti” che sono sempre in disaccor- di ozono). Aumentando la posta in gioco e la scala del mente difficili da valutare, se non impossibili,
do tra loro. Tutto ciò non è nuovo, ma oggi Gran parte delle decisioni sulle questioni sistema cresce anche l’incertezza e in que- e quindi lo è anche la loro gestione secondo
è ancor più accentuato che in passato e più controverse (OGM, cambiamento cli- sto campo gli scienziati svolgono spesso il linee scientifiche tradizionali».
pone serie difficoltà ai decisori politici e più matico, politiche energetiche, nanotecnol- ruolo di consulenti, con il compito di offri-
in generale a chiunque desideri partecipare ogie) rientrano nelle due ultime categorie, re un parere informato al decisore politico, Imparare dagli errori
responsabilmente ai processi decisionali. quelle più problematiche, da prendere in affinché questi possa assumere le soluzio­ Non sembra esserci altra via, al momento,
Come si fa a decidere in simili condizioni di condizioni di incertezza e ignoranza. ni più razionali e responsabili sulle questioni che quella di imparare dagli errori, pro-
incertezza e, peggio ancora, di ignoranza? controverse. cedendo con cautela, lentamente, senza
Come governare le innovazioni scientifico- Paradossi Ampliando ancora la scala, l’incertezza e fretta, in modo tale da rendere tali errori
tecnologiche in modo tale da minimizzarne L’odierna ricerca scientifica e tecnologica la posta in gioco, ci si trova a decidere su correggibili e le decisioni reversibili.
i rischi e massimizzarne i benefici? genera un paradosso: man mano che pro- questioni che per loro natura sono irriduci­ Christine von Weizsäcker ha creato il ter-
Una classificazione delle condizioni nelle cede si amplia sia la nostra conoscenza sia bilmente complesse, nelle quali prevalgono mine error-friendliness («buona dispo-
quali siamo chiamati a decidere è quella il campo dell’ignoranza. La natura di questo condizioni di ignoranza. È questo il campo sizione nei confronti degli errori»). Il concet-
proposta da David Collingridge, tra i primi paradosso è stata interpretata da Silvio Fun- della scienza postnormale, oggetto di ricer- to di error-friendliness comprende le idee
a occuparsene, che definisce towictz e Jerry Ravetz introducendo il con- ca e attenta sperimentazione per individuare di produzione degli errori, di tolleranza agli
• decisioni in condizioni deterministiche cetto di “scienza postnormale”. criteri di gestione delle controversie scienti- errori, e della cooperazione “amichevole”
quelle in cui siamo in grado di prevedere e • La scienza applicata corrisponde all’area fiche e dei conflitti sociali che ne derivano. di questi due aspetti per l’esplorazione di
calcolare con certezza gli esiti di ciascuna definita da una incertezza e da una posta in Di questi temi si stanno occupando anche nuove opportunità. Ed è in questa coop-
Nanni Salio,
studioso
scelta; gioco basse. altri autori, non di formazione scientifica, tra erazione che si colloca l’utilizzazione degli
ambientalista e • decisioni in condizioni di rischio quelle in • Quando entrambe queste variabili hanno i quali spicca il contributo del sociologo te- errori, che è una caratteristica assoluta-
pacifista,fondatore cui per almeno una delle scelte siamo in un valore intermedio, siamo nell’ambito della
del Centro Studi desco Ulrich Beck (2001), che ha messo in mente generale di tutti i sistemi viventi, in-
Sereno Regis, è grado di fare previsioni probabilistiche; consulenza professionale. evidenza la condizione strutturale, intrinseca dipendentemente dal livello gerarchico che
scomparso nel • decisioni in condizioni di incertezza quelle • Infine quando i valori diventano alti entria- alla modernità, delle nostre società definite si voglia prendere in esame. (Weizsäcker e
2016. in cui sono definibili tutti gli esiti finali relativi
Il testo riportato è mo nel campo della scienza postnormale, “società del rischio”. Weizsäcker, 1988).
stato pubblicato a ciascuna decisione, ma non si è in grado una metodologia per affrontare i problemi Mentre in passato le conoscenze scientifiche Contrariamente a quanto si sente affermare
sul n°3 della di formulare una previsione probabilistica; STS (scienza, tecnologia, società) in fase di e tecnologiche hanno avuto un ruolo soltanto in vari dibattiti, la correggibilità comporta
rivista GdL • decisioni in condizione di ignoranza quelle
MusicArTerapia esplorazione, che non esiste ancora in forma progressivo, di graduale riduzione di alcuni la possibilità di tornare indietro, sui propri
(marzo 2007) in cui non siamo in grado di stimare non compiuta, «una scienza […] alternativa, anc- rischi e disagi della condizione umana, oggi passi. Con una metafora, l’umanità si trova

50 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 51
Globalità Globalità
dei linGuaGGi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei linGuaGGi

nella stessa condizione di un alpinista che estensori del progetto per il Pentagono,
salga lungo una impervia via inesplora- contrariamente a quanto sostenuto da al- Giuliano Scabia

Del linguaggio, della poesia


ta. Il bravo alpinista, oltre che audace, tri autori, quali Lomborg. Una riflessione
dev’essere in grado di tornare indietro, di analoga è stata, ignoranza e muoverci ver-
non restare “incrodato”, come si dice nel so una nuova creatività sia nella scienza sia
gergo, incapace sia di salire sia di scendere nella capacità di governo. Giuliano Scabia, drammaturgo e autore di eventi teatrali in varie parti d’Italia,
a valle. (…)
Quando agiamo e decidiamo in condizioni Quale dei vari modelli si imporrà nel tem-
celebre anche per la sfilata di “Marco Cavallo”, realizzata con Franco Basaglia
di ignoranza, non siamo in grado di preve- po e quale dovrebbe essere la politica più e con il coinvolgimento dei degenti e degli studenti dell’ospedale psichiatrico
dere il futuro, ma dobbiamo esplorarlo con razionale e saggia da seguire? Ci troviamo di Trieste, simbolo della lotta contro tutti i manicomi, invitato al 12° Convegno
cautela, passo passo, pronti a correggere ancora una volta di fronte a un processo della GdL, non potendo essere presente ha inviato il testo qui pubblicato.
la rotta in caso di errore. decisionale in condizione di ignoranza. Se
David Collingridge (1983) ha dato signifi- dovessimo seguire il principio di precauzi- Cari amici in cammino, che importante senso (per paura, per calcolo sbagliato,
cativi contributi per definire cosa si intende one, saremmo portati a scegliere il modello luogo è diventato l’incontro che ogni per deleteria ideologia) e si sono estinte.
per correggibilità di una decisione: «una che, in caso di errori, ci permetterebbe di anno tenete vivo. Sarei venuto ma sono Oggi vedo il pericolo di virtualizzare tutto - e
decisione è facile da correggere, o larga- correggerli senza gravi danni e costi, in con- appena tornato da Parigi dove ho portato credere che tutto sia risolvibile virtualizzan-
mente correggibile, quando, se è sbagliata, dizioni di massima sicurezza: grandi pro- La luce di dentro, e mi aspettano alcuni do. La velocità del virtuale è onnipotente -
l’errore può essere scoperto rapidamente getti e grande scala sono sinonimi di grandi inderogabili impegni qui, anche con ma noi no. Il nostro corpo no. Il poeta que-
ed economicamente, e quando l’errore im- incertezza, rischio ed errore. Viceversa, Marco Cavallo sto lo sa. E lavo-
plica solo piccoli costi che possono essere piccoli progetti e piccola scala comportano che gli amici di ra per il linguag-
eliminati rapidamente e con poca spesa». l’esposizione a piccoli incertezza, rischio Trieste hanno gio - per ricrearlo
Questa filosofia della correggibilità e della ed errore. Saremo così saggi e razionali voluto far continuamente -
reversibilità delle decisioni ha trovato una da seguire la filosofia del «piccolo è bello», ristampare (col non per la fama
formulazione più generale nell’odierno prin­ sostenuta da Ernst Fritz Schumacher (Mar- cavallo che sta o la gloria. Per il
cipio di precauzione: «ove vi siano minacce chis, Ordine/Disordine: il futuro delle cose. girando l’Italia linguaggio - per
di danno serio e irreversibile, l’assenza di Variazioni sul tema della tecnologia@), op- come un vero non farsene
certezze scientifiche non deve servire come pure la nostra hybris sarà tale da farci ab- matto, ma io ammazzare. Ho
pretesto per posporre l’adozione di misure, bagliare dalle sirene dei megaprogetti e dei non gli vado cari, fra i tanti,
anche non a costo zero, volte a prevenire il megarischi? certo dietro). due libri: La len­
degrado ambientale» (Terragni, Le risorse e Il linguaggio è tezza, di Kundera
Bibliografia (quasi) tutto. E e la Vita, di Alfieri.
il futuro della genetica). U. becK, La società globale del rischio, Asterios, Tri-
Il principio di precauzione deriva dal più este 2001
dunque osser- Che fra l’altro le
generale principio di responsabilitàformula- D. collingridge, Il controllo sociale della tecnologia, vandolo aggiu- tragedie se le è
to, tra gli altri, da Hans Jonas (1990). Esso Editori Riuniti, Roma 1983 standolo lavo- stampate a sue
riecheggia il famoso ragionamento di Pascal
commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Il fu­ randolo lo spese. E ha rifiu-
turo di noi tutti, 1987 teniamo vivo - tato di diventare
sull’esistenza o meno di Dio. Se crediamo in H. Jonas, Principio responsabilità, Einaudi, Torino
Dio, conduciamo un’esistenza morigerata e 1990
prendendoce- Accademico del
timorosa. Qualora, dopo la morte, scopris- R. leaJeY-r. leWin, La sesta estinzione, Bollati Boring- ne cura lo suo Re. Per
simo che Dio non esiste, avremmo pagato hieri, Torino 1998 curiamo. stare in pace e
un prezzo per il nostro errore, non partico-
B. lomborg, L’ambientalista scettico, Mondadori, Mi- Prendersi cura lottare al servizio
lano 2003 non vuol solo del linguaggio.
larmente pesante. Se invece non crediamo E. teller, Sull’importanza della scienza e dell’etica –
in Dio, ci comportiamo in maniera dissoluta I, in Scienza ed etica alle soglie del terzo millennio
dire fare i dot- Ogni bene, ogni Giuliano scabia,
tori (indispen- pace a tutti, drammaturgo e
e dopo la morte scopriamo che Dio esiste, (a cura di AA. VV.), Società Italiana di Fisica, Città di docente DAMS, è
l’errore commesso comporterà un prezzo Castello 1993 sabili) ma met- anche al nuovo membro del
altissimo da pagare, le pene dell’inferno per
E. WeizsÄcKer-c. WeizsÄcKer, Come vivere con gli er­ tere in gioco libro di Marco de Comitato
rori? Il valore evolutivo degli errori, in Physis: abitare la Scientifico UPMAT.
l’eternità. Questo stesso ragionamento può mettendosi in Marinis [“Il Teatro Il testo riportato è
terra (a cura di M. Ceruti-E. Laszlo), Feltrinelli, Milano
essere applicato al cambiamento climatico 1988
gioco, entran- dell’altro. Inter­ stato pubblicato
do nel vivo della vita, cercando di capirne culturalismo e transculturalismo nella scena sul n°13 della
globale, assumendo per buono lo scenario rivista GdL
peggiore, come ci suggeriscono di fare gli il senso - di farci capire dal suo senso. Ci contemporanea” La Casa Usher, 2011 ­ MusicArTerapia
sono specie intere che hanno perso il recensito sul numero 12 della rivista ­ NdR]. (marzo 2012)

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Osserviamo adesso uno de quadri più noti Esso dà l’impressione di un movimento flet-
Francesco Spampinato di Claude Monet: Le bassin aux nymphéas, tente: sostenuto dagli zampilli frondosi dei

Monet e Débussy:
harmonie verte (1899). Il senso globale che cespugli, sembra incurvarsi mentre lo sguar-
scaturisce dall’osservazione di quest’opera do dell’osservatore lo attraversa, grazie al
è quello di una grande armonia equilibrata, suo disegno non perfettamente regolare, al

sinestesici dondolamenti uno spettacolo semplice e piacevole, rispec-


chiamenti simmetrici fra l’alto e il basso, fra
la destra e la sinistra, fra lo sfondo e il primo
suo vertice leggermente spostato fuori dal
centro della tela, alla sua prospettiva imper-
fetta, alla luce solare che raggiunge solo il
Perché certe forme d’arte, apparentemente prive di relazione
piano. Nonostante questo bilanciamento fra lato destro.
dal punto di vista dei codici linguistici, ci suggeriscono forti le parti, la struttura non pare statica né rigi- Veniamo adesso ad un esempio musicale:
associazioni reciproche suscitando in noi una indifferenziata e da, vi è un continuo rinvio fra i due elementi il primo preludio del primo libro di Préludes
condivisa “nostalgia sinestesica”? di queste coppie di dimensioni, ciò che at- per pianoforte di Debussy, Danseuses de
trae non lo fa che per un istante, per poi sp- Delphes. La musica si muove con un pas-
Qual’è il rapporto tra fruizione estetica e vissuti psico-corporei comuni? ingerci verso un altro elemento, un altro lato so fluente e oscillante. L’andatura è com-
della rappresentazione, un’altra dimensione posta ed equilibrata, d’una sobrietà apol-
Una vasta letteratura ha esaminato il rap- e altre musicali, fra la scelta di soggetti da
dello spazio. “E’ il palcoscenico del parad- linea, frutto dell’alternanza di appoggi e
porto musica/pittura da un punto di vista ritrarre e quella di titoli da attribuire a pezzi
iso. Terra e cielo scompaiono, dimenticati successive sospensioni. Una sensualità
storico, tecnico-compositivo, socioculturale musicali. Si procede dunque per analogia:
nel gaudio del colore, del ricamo della veg- velata, trasfigurata dalla distanza tempo-
o filosofico-simbolico. Più rari sono invece un certo numero di somiglianze formali au-
etazione, quintessenza di tutti i fiori delle An­ rale o dall’intangibilità del sogno,
quegli studi che trattano torizzerebbe l’istituzione
nunciazioni da Beato Angelico a Van Eyck si adagia sull’ipnotica continuità
le esperienze di fruizione del parallelismo musica-
a Leonardo. Paradiso senza angeli, para- del ritmo. Un incipit calmo e dolce
estetica in termini di “ap- pittura. Ma se intendiamo
diso senza serpenti, paradiso della pittura (Debussy scrive “doux et soutenu”)
propriazione psicocor- passare da una ricerca su
pura. I verdi chiarissimi dell’alba della vita, in cui una materia sonora densa
porea”. Ci si chiede, in esperienze rappresentate
dell’alba delle stagioni, sono una primavera avanza a fatica sollevandosi e rica-
questo caso, quali siano a una indagine sui vissuti,
di armonia, senza fine” (V. Anker, “Le Ninfee dendo inesorabilmente su se stes-
gli “inviti” che un’opera otterremo risultati più in-
di Monet”, in M. Goldin, Monet, la Senna, le sa. Ogni gesto è perfettamente
d’arte rivolge al suo fruit- teressanti con l’adozione
ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo, Lin- simmetrizzato, ad ogni crescita di
ore perché questi faccia del “modello omologi-
ea d’ombra, Treviso 2005). L’occhio è subito tensione risponde una distensione
appello a certi vissuti cor- co” della sinestesia (S.
attratto dalla linea curva di questo ponticello equivalente, ad ogni salita delle
porei e affettivi nel farne Guerra Lisi, G.Stefani,
disadorno. Esso è come sospeso fra le due altezze corrisponde una relativa
esperienza. Un’estetica Globalità dei Linguaggi.
sponde del laghetto: la vegetazione lussureg- discesa. Questa breve frase non è
psicofisiologica come Manuale di MusicArTera­
giante ha come assorbito i punti di contatto l’introduzione di un ampio discorso,
quella che è alla base pia, Carocci, Roma 2006,
del ponte con la terra. I due cespugli da cui è essa stessa l’elemento centrale,
della GdL ci fornisce due p. 22). Tanto i prodotti
esso si erge sembrano generarlo come si proprio nella sua qualità di breve e trasci-
strumenti di ricerca utili per portare avanti dell’arte (appartenenti a qualsiasi disciplina
genera lo stelo di un fiore, la direzione della nato slancio. Tale slancio rivela però tutta la
questo tipo di indagine: il modello omologi- artistica) quanto le espressioni utilizzate per
pennellata dei due cespugli è convergente e sua indolenza e mollezza quando ritorna allo
co della sinestesia e la teoria degli Stili Pre- descrivere un’esperienza estetica (parole,
segue la curvatura del ponte. La simmetria stato di quiete iniziale e si ripete uguale a
natali. gesti, posture, grafici, vocalizzi, danza, ecc.)
bilaterale del ponte e dei cespugli si ripete se stesso. All’ascolto si percepisce un gen-
La pittura impressionista, soprattutto quella sono l’articolazione di un senso globale in-
sullo sfondo, con la presenza di due grandi erale senso di pacatezza e distensione, di
di Monet, e la musica di Debussy continua- articolato in cui tutte le modalità sensoriali
alberi divisi da una linea d’ombra centrale. una situazione tranquilla e piacevole, che
Francesco no ad essere associate l’una all’altra ancora risultano sinestesicamente unite fra loro e
Due grossi polmoni respirano sullo sfondo riusciamo a controllare e prevedere, un va e
Spampinato, oggi. In questa relazione complessa fra due legate a stati tonici ed emotivi. Questa un-
Master in MAT di questa tela, appoggiandosi alla curvatura vieni trascinato in cui è possibile assaporare
diverse forme d’arte, quello che certamente ione originaria di tutti i linguaggi umani ha
nella GdL, di un ponte che svolge il ruolo di un arco il piacere dell’abbandono del corpo a spinte
semiologo, si nota, ad un livello più generale della ricezi- radici nell’esperienza psicocorporea della
diaframmatico. La superficie piatta dello inerziali regolari.
Università di Aix one, è una certa ‘sintonia’ fra le opere del vita prenatale. Il corpo ha custodito la me-
en Provence. stagno è popolata di echi luminosi che unis- Gli autori di queste due opere non hanno
Il testo riportato è
pittore e del musicista. Quali sono le basi moria di questa modalità sensoriale globale
cono tutti gli elementi del mondo superiore inteso stabilire alcun legame fra di esse, ep-
stato pubblicato psicofisiche di tale sintonia? Poche risposte e quando un’esperienza estetica fa appello
sul n°8 della accostandoli e sovrapponendoli alle isole di pure possiamo constatare che la maggior
utili ci vengono dalle ricerche esistenti. Nella alla nostra corporeità per essere letta, il vis-
rivista GdL fiori acquatici. In questa mobile respirazione parte delle metafore verbali usate fin qui si
MusicArTerapia maggior parte dei casi si mettono in eviden- suto profondo che si genera attiva potenzial-
luminosa, questo ponte può essere rigido. presta tanto alla descrizione dell’esperienza
(settembre 2009) za similitudini fra certe tecniche pittoriche mente tutti gli altri sensi.

54 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 55
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

visiva che di quella musicale: equilibrio, sim- in un’esplorazione ondulatoria della tela, si inseguono senza sosta, come accade nei dell’inarticolato, costruzione propriamente
metria, oscillazione, cullante, piacevole, confortata dalle conferme della ridondanza temi che emergono dalle agitazioni ondose umana. Esso è metafora del legame fra i
rassicurante, ridondanza percettiva, sfuma- dell’immagine. “L’Orangerie di Parigi (1909- di La Mer. Allo stesso modo gli ammalianti due lati dell’organismo in simmetria bilat-
ture, scivolamento, alternanza di tensione 26) – secondo Guerra Lisi e Stefani – è pro- canti di Sirènes ci trascinano da una parte erale, è senso di integrità corporea, di pos-
e distensione, di appoggio e sospensione, prio una inconscia riproduzione ovale di un all’altra, in su e in giù, in un ipnotico e av- sesso del proprio corpo come sensazione di
delicatezza, ecc. Molte produzioni pittoriche contenimento cromatico, una reimmersione volgente viavai. continuità sfumata fra un appoggio e l’altro,
di Claude Monet solleciterebbero così una mnemofisica in un liquido amniotico che La musica e la pittura dondolanti instaurano fra un arto e l’altro. Oltre che figura bilan-
“memoria del corpo” simile a quella attivata produce l’effetto Dondolante” (Ibid.). quindi un rapporto privilegiato con l’elemento ciata, il ponte è ritmo dondolante: gli archi
da molte delle musiche di Claude Debussy. Qualcosa di molto simile accade in mu- liquido. L’acqua che non è libera di scorrere fra i basamenti, le campate, sono emersioni
“La pittura Impressionista – scrivono Guerra sica. Oltre a Danseuses de Delphes, varie ricade infatti su se stessa, ondeggia e oscilla e reimmersioni regolari, fuoriuscite period-
Lisi e Stefani –, in particolare quella di Mon- composizioni debussyane si articolano in fino a liberarsi delle forze che ne impedis- iche della figura dallo sfondo, dell’articolato
et, rivela lo stato fusionale con la natura che modo tale da generare una sensazione don- cono la quiete e poi giace stagnante. Moti dall’inarticolato, dell’aereo dal liquido, del
caratterizza la fase dolante. Oscilla ascensionali in decelerazione e moti dis- verticale dall’orizzontale. Il ponte contiene
prenatale Don- a passi leggeri la censionali in accelerazione costituiscono un e armonizza le due dimensioni del dondo-
dolante: mater-ia Danse profane moto pendolare che è anche il movimento lamento: quella orizzontale e quella verti-
con i suoi umori pour harpe et or­ che compie una madre per cullare un ne- cale. Nel congiungere simmetricamente due
e le sue tempera- chestre à cordes, onato. Per Gaston Bachelard l’unico dei sponde, esso dà il senso della continuità del
ture luminose” (S. nell’alternanza fra quattro elementi capace di cullare è l’acqua, percorso che lega due estremità articolate;
Guerra Lisi, G. Ste- le note pizzicate “l’elemento cullante”. “L’acqua ci restituisce nell’emergere dall’acqua (e specchiarvisi)
fani, Gli Stili Prena­ sull’arpa e quelle la madre” (G. Bachelard, Psicanalisi delle congiunge l’inarticolato liquido-aereo (dal
tali nelle arti e nella tenute sugli stru- acque, Red, Como 1992). In questo la ri- fondale al riflesso) al desiderio di “delineare”,
vita, CLUEB, Bolo- menti ad arco. dondanza fluida del dondolante ha una fun- di articolare, di formare. Il materico-soundi-
gna 1999). Lo stile La melodia in- zione fortemente regressiva e consolatoria. co aspira a melodizzarsi, ma ritorna periodi-
espressivo Dondo- iziale di La fille aux Dal fluido al solido, incontriamo poi immagini camente su se stesso e finisce per diseg-
lante è il secondo cheveux de lin on- architettoniche dondolanti. Nel corso di tutta nare arabeschi dondolanti. Musicalmente,
dei sette stili espressivi di formazione prena- deggia sospesa prima di adagiarsi leggera la sua vita Monet contemplerà spettacoli di lo stile dondolante è il ponte-diaframma che
tale; esso si lega alla fase embrionale detta su una triade maggiore: lungo le note di una ponti. Ricordiamo, per esempio, i ponteggi congiunge il sound emotonico-ventrale e la Nelle immagini, opere di
della “morula”, che ha un movimento ondu- scala pentatonica (fluida in quanto priva di galleggianti de La Grenouillère, Le Pont de melodia aerea del respiro. C. Monet (1840-1926)
latorio passivo, continuo e ripetuto. A livello sensibili). Nelle prime battute di Rêverie Bougyval, le varie rappre-
tonico si alternano tensione e distensione. l’accompagnamento si ripete simmetrico e sentazioni del ponte stradale
Le pressioni del liquido amniotico sulla pelle quasi ipnotico: su di una superficie liquida e di quello ferroviario ad Ar-
producono im-pressioni di sfumature fra lievemente oscillante si staglia l’aerea melo- genteuil, quelle del Pont de
macchie più scure e macchie più chiare. Un dia; il metro è binario, ma le sincopi ne am- l’Europe che sovrasta la Gare
piacere delicato, morbido, dolce. In Monet il morbidiscono gli spigoli. Il 6/8 è il metro delle Saint-Lazare di Parigi, le im-
piacere dell’oscillazione passiva è prodotto, berceuses e delle barcarole: il ritmo don- magini brumose che lasciano
in certi casi, da due siepi che costeggiano dolante per eccellenza (G. Stefani, Musica: scorgere il ponte di Waterloo
un sentiero e ne abbracciano il percorso, dall’Esperienza alla Teoria, Ricordi, Milano sul Tamigi, fino al ponticel-
attirando discretamente l’attenzione ora da 1998). Lo ritroviamo in En bateau, il primo lo giapponese sullo stagno
una parte ora dall’altra, lungo un continuum dei quattro pezzi che formano la Petite Suite delle ninfee. Il ponte è figura
di sfumature intermedie. La celebre donna per pianoforte a quattro mani, dove reiterati per eccellenza dondolante,
con l’ombrellino disegna un arco che parte arpeggi ascendenti cullano dolcemente il oscillante, vibrante, come
dalla sua ombra sull’erba e si prolunga fino tema, che si lascia trasportare dalla morbida una superficie diaframmatica
all’ombrello, cui la figura sembra aggrappar- carezza delle acque. Ondeggia suadente an- che congiunge l’interiorità
si per resistere al vento che soffia sugli abiti che il Clair de lune della Suite bergamasque: viscerale dell’individuo con
e attorno a questo fulcro centrale essa pare la melodia si spinge subito in alto e poi plana il respiro e con le sue “as-
oscillare, accarezzata dall’erba e dalle nuv- oscillante. In Debussy i temi sono spesso pirazioni”, il mondo interno
ole. Nei quadri che rappresentano le ninfee, reduplicati e simmetrizzati, semplificati fino col mondo esterno. Il ponte
la superficie lacustre riflette le chiome degli a farne pure coppie di impulsi energetici, in sulle acque è emersione dalla
alberi, le nuvole, i fiori, guidando l’occhio un continuo spingersi e ricadere di onde che materia, articolazione lineare

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

chi, metà dei quali realizzati


Nicola Valentino da bambini sotto i sei anni. La

Scarabografie
Kellogg ha notato che ci sono
degli scarabocchi fondamentali,
delle tracce grafiche elementari,
Gli scarabocchi come risorsa creativa che ricorrono nei bambini, negli
adulti di varie culture e nelle raf-
La cooperativa Sensibili alle foglie, attraverso delle più comuni e frequenti esperienze dis- figurazioni dell’arte rupestre.
l’Archivio di scritture scrizioni e arte irritata sociative oltre ad essere una dimostrazione Ciò l’ha indotta a sostenere che
raccoglie da oltre venti anni opere pittoriche, esemplare della nostra molteplicità identi- ci sono meccanismi neurologici

da www.spaziobradipo.it
manoscritti, disegni ed ogni altra forma es- taria e della vastità espressiva di ciascuno. innati che permettono di pro-
pressiva prodotta in risposta al malessere Al telefono, a scuola, sul lavoro, durante una durre e percepire le costanti di
che si genere in diversi ambiti istituzionali qualche riunione, mentre una parte di noi è forma degli scarabocchi.
(scuola, famiglia, istituzioni del lavoro, case assorbita nell’impegno di routine, un’altra è forse ipotizzabile che le con-
di cura, istituzioni psichiatriche e reclusive). identità s’impossessa del braccio e traccia figurazioni identitarie che affio-
i suoi suggestivi grafismi. rano attraverso gli scarabocchi,
Raccogliendo queste forme espressive la co- Scarabografie che sorprendono e a volte in- ricorrano, per esprimersi, ad
operativa ha constatato come la creatività quietano la stessa persona che le ha tracciate. un fondo autoappreso di scarabogrammi scuole ed uffici, un esperimento condotto
spontanea possa essere una potente risorsa Una dissociazione profonda, durante la elementari, segni elementari, che verrebbe- da ricercatori del reparto di scienze cog-
umana. Ciò ha generato una ulteriore ricerca, quale una parte non sa bene cosa stia ro poi organizzati in un orizzonte di senso nitive della Cambridge University dimos-
in atto da diversi anni, che consiste nella rac- facendo l’altra, anche se l’automatismo secondo l’ambiente culturale e l’esperienza tra che scarabocchiare mentre si ascolta
colta e valorizzazione sociale di quelle forme grafico dello scarabocchio ordinario sembra personale, ma che, in ogni caso, costituireb- aiuta a ricordare i dettagli. Per verificarlo
espressive considerate come “scarabocchi”, scaturire proprio da un’esigenza delle nostre bero una scrizione creativa diretta, non alfa- gli scienziati inglesi hanno dato un banale
che vengono prodotte da ogni persona negli diverse identità di mettersi in comunicazione betica, di componenti della nostra moltepli- compito ripetitivo, disegnare scaraboc-
stati di sovrappensiero, a scuola, in ufficio… tra di loro. cità identitaria sacrificate, messe da parte. chi ad un gruppo di volontari che doveva
al telefono e che vengono spesso tracciate (,,,) Le ricerche sull’emicrania del neurologo contemporaneamente ascoltare un noio-
per aggirare la noia, per trovare una maggiore Oliver Sacks aggiungono un’ulteriore sug- so messaggio telefonico. Confrontando le
concentrazione, o per lasciarsi andare ad una Alcune funzioni positive dell’attività
gestione. Le allucinazioni visive caratterizzanti capacità di ricordare il messaggio con un
evasione salutare. In questi stati di sovrappen- scarabografica
l’aura emicranica propongono stelle, motivi gruppo di ascolto che non era stato invi-
siero la fantasia corre sregolata ed ogni persona Solitamente lo scarabocchio si limita a scio- reticolari e a scacchiera, forme alveolari, poli- tato a scarabocchiare. Si è scoperto che
senza differenza di sesso cultura età, inventa gliere un grumo di tensione, a costruire il gonali, oppure complesse forme arrotondate lo scarabocchio aumenta la memoria del
mondi simbolici attraverso i quali evadere e fan- sentiero di un momentaneo allontanamento, e a spirali. Forme analoghe, aggiunge Sacks, 29%. Anche negli USA quando hanno rac-
tasticare. La si potrebbe considerare come una di una leggera assenza da una situazione appaiono negli stati di addormentamento o colto gli scarabocchi dei giudici della corte
forma d’arte “profana” e popolare, molto svilup- penosa, non di rado, tuttavia, se lo viviamo nei fenomeni allucinatori di persone costrette suprema la grande maggioranza ha dichi-
pata nell’infanzia e nell’adolescenza, attraverso in modo consapevole scopriamo che esso alla deprivazione sensoriale, come i carcerati. arato che questa attitudine li aiutava ad as-
la quale è possibile comunicare superando può svolgere una funzione integrativa, so- Queste costanti di forma evidenziate da coltare meglio.
differenze culturali e barriere generazionali. Al prattutto nei momenti in cui una condizione Oliver Sacks in alcuni stati allucinatori sono è come se, concentrandosi il complesso oc-
contrario questi momenti di creatività vengono afflittiva può mettere in fuga, e disperdere le stesse che noi creiamo con gli scaraboc- chio-mano in una attività grafica, l’orecchio
spesso vietati, riprovati o squalificati ed i loro lontano, ogni parte di noi stessi. chi. Sacks afferma che esse sono di vitale si libera ad un ascolto più attento.
prodotti il più delle volte cestinati. Invece, si (…) importanza perché necessarie al cervello Perché l’allestimento di un archivio di
scarabocchia un po’ tutti. Ovunque. In pubblico Cogliendo questo suggerimento potremmo per conservare la sua organizzazione, ed scarabografie.
Nicola Valentino, e in privato. Su fogli delle agende. Sul margine definire ‘forme appaganti’, per la loro funzi- alla persona per mantenere la sua integrità. Per istituire una autorizzazione sociale a
o-fondatore della dei libri. Sulla pelle del corpo. Sulle scarpe da one di salvaguardia dell’integrità psicofisica
casa editrice e non cestinare questa forma di linguaggio, a
cooperativa tennis. Sui pacchetti di sigarette. Sulle ban- della persona, tutte quelle forme elementari Ascolto e Apprendimento cominciare attraverso essa, a scambiarla.
“Sensibili alle conote. Nessun materiale si salva dall’irruzione (scarabogrammi elementari) come il cerchio, Al di là di ciò che pensano i presidi e la Un linguaggio grafico che è stato relegato
foglie”. degli scarabocchi. il quadrato, la spirale, il punto, la linea, il sole
Il testo riportato è gran parte degli insegnanti, lo scaraboc- nella pattumiera quindi nell’insignificante
stato pubblicato radiato…. per citarne solo alcune, che usia- chio aiuta la concentrazione, l’ascolto e dalla scrittura alfabetica e dalle discipline
sul n°15 della Gli scarabocchi come prodotto di una dis- mo di frequente. l’apprendimento. Oltre alle osservazioni - dai saperi che la civiltà della scrittura ha
rivista GdL
MusicArTerapia sociazione identitaria La ricercatrice statunitense Rhoda Kellogg fatte da noi raccogliendo scarabocchi in reso possibili.
(settembre 2013) A noi sembra che scarabocchiare sia una ha analizzato più di un milione di scaraboc-

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Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Camillo Valgimigli Vittorio Volterra

L’attualità di Basaglia Globalità della Persona e


Restituire valore agli Operatori
Ho conosciuto Basaglia, e credo ancora che riabilitare, cioè da incanalare in un percorso
smembramento tecnologico
quella fosse la psichiatria, quella che afferma: con una partenza e un arrivo prefissati. Spunti di riflessione su corporeità e prassi terapeutica
“Io non so cos’è la malattia mentale. So che la Per poter elaborare un progetto che aiuti Se è vero, come Hegel dice e Merleau- fenomeno sociale e culturale che cambia con i
gente soffre e non mi chiedo se sia biologica o una persona in cammino verso una sua au- Ponty ricorda, che il corpo è il nostro veicolo tempi e i contesti (moda, la multietnicità, ecc.) .
sociale, ma so che l’ambiente, la famiglia con- tonomia, tutti gli operatori devono lasciare dell’esistenza al mondo, è pur vero che esso Si dice mens sana in corpore sano: e infatti, in
ta sicuramente, so che le relazioni sono impor- la loro traccia nella cartella clinica; durante è ciò che in fondo più sfugge alla nostra cono- una qualunque psicopatologia o patologia or-
tanti, so che affidare alle pillole la risoluzione di il periodo di soggiorno le annotazioni degli scenza e riflessione. ganica una compromissione esiste sia nel cor-
certi problemi non serve a niente”. accorgimenti non saranno solo di tipo sani- Già Freud aveva, checché se ne pensi, un pro- po che nella mente.
Conservo soprattutto l’illusione che i muri tario sulla sudorazione e l’evacuazione, ma fondo radicamento nel corpo per tutta la sua Corpo immaginario, come nei casi di deperson-
prima o poi crollino, e sono disposto ad uti- riporteranno le paure, le abitudini. metapsicologia. Il filosofo Baudrillard giusta- alizzazione; corpo silente, come nei depressi.
lizzare tutte le arti. Nelle strutture tutti questi diari degli opera- mente dice che i disturbi psichici non sono altro Corpo che ci mette in comunicazione e come
Basaglia, riferendosi ai pazienti psichiatrici tori stanno finendo alle ortiche. che apparenze disincarnate del corpo: il corpo barriera che ci separa dagli altri, barriera; in
ha detto: “se questi sono uomini non c’è Il manicomio è stato chiuso, è ora da aprire la è un carniere di segni, il segno è un corpo dis- casi gravi schizofrenici, psicotici questa co-
alcuna ragione che restino nei posti dove li cartella clinica; si pensi che nel manicomio un incarnato. E per un analista come Felix Deutch, scienza di barriera arriva fino allo sfaldamento
state mettendo”. paziente contava una pagina ogni sette anni. il trattamento di ogni evento corporeo è un in- dei confini dell’Io.
Oggi, nel nome di Basaglia, tutti difendono Nei centri occorre scandire la settimana nelle eluttabile trattamento psichico. Quindi, sia par- La distinzione di Cartesio tra corpo (res exten-
una legge che sostanzialmente è buona, ma attività: l’audiovisivo, la ceramica, il teatro; e gli tendo dalla psiche sia dal corpo, ci troviamo sa) e mente (res cogitans) è un errore pregiudi-
cheper la quale, dopo venticinque anni, un operatori devono registrare le reazioni. è im- in una intricazione assolutamente inestricabile, zievole alla pratica clinica e psichiatrica. Tutti gli
ritocco potrebbe andare anche bene... portante creare i gruppi di annotazione dei che credo dobbiamo tenere presente in tutto il interventi sia terapeutici che riabilitativi devono
La figura dello psichiatra è divenuta una mino- piccoli passi quotidiani del paziente, curan- nostro agire e operare. rispondere ad attacchi che sono di carattere
ranza, perché la psichiatria e l’handicap non do l’attenzione alle sue relazioni con gli altri. La mente, o ancora meglio la psiche, non è globale : per cui ogni azione di risposta, anche
interessano più a nessuno: non fanno elettori, Oggi prendiamo atto di una rivalutazione qualcosa di disincarnato, come si vede nelle se mirata, è sempre di fatto un’azione globale.
non fanno denaro, neanche probabilmente enorme della musicarterapia; cominciavano figurazioni della colomba, ecc.; è qualcosa che è vero che possiamo rifarci a una data teoria e
producono più rinomanza accademica. ad essere distribuiti in prevenzione al de- esiste perché tutto, anche lo psichico, esiste praticare un data terapia; però ogni intervento
Un’altra illusione della psichiatria di Basaglia clino della memoria degli anticolinesterasici dentro il nostro corpo. ha sempre anche una frangia che va a incidere
emerge dal bisogno - all’interno non di ambula- in grandi quantità, che costano 100 euro la Una distinzione che non è solo fenomenolo- su zone aldilà di quelle ‘mirate’.
tori, ma di centri, strutture, ospedali - di lavorare scatola, e se ne scopre la natura fallimenta- gia ma importante anche in psicopatologia è Spesso si frammenta la persona come un puz-
insieme. Soprattutto insieme all’esercito degli re; non reggono il confronto anche solo con quella tra il corpo che ho e il corpo che sono zle e si invia ogni pezzo a uno specialista: alla
operatori, che sono le figure realmente a con- una seduta di musicarterapia. (in tedesco, tra Körper e Leib). Così pure distin- fine qualcuno dovrebbe fare una sintesi, che
tatto con gli utenti, che appaiono invece come Ricordiamo che coloro che lavorano con guiamo e identifichiamo il corpo come soma, però non si fa; e proprio questo è uno dei gravi
le cenerentole dei servizi: lavorano tantissime persone con problemi, attivando progetti ed massa tangibile, opaca, qualcosa di cosificato, handicap della nostra medicina, che non riesce
ore al prezzo più basso, senza mai intervenire utilizzando la musicarterapia per poter rein- oggettivato; come fisico che è qualcosa di più ad abbracciare la globalità, che è l’essenza
nella cartella clinica. Tutto questo è scandaloso! serire la società in queste persone, o queste dinamico, che riguarda tutto il modo di essere dell’individuo. Distinguere un cervello che pen-
Quindici anni fa collaborai ad un volume a più persone nella società – e forse era anche un della persona nella sua continua trasformazi- sa, uno che immagina, uno che si emoziona, Vittorio Volterra,
Camillo Valgimigli, psichiatra, già
psichiatra, mani intitolato Una cartella piena di tracce: bel lapsus – non lasciano traccia. one, perché il C. non è mai qualcosa di statico; ecc., queste sono cose fantascientifiche! Non direttore della
Università di era proprio dall’esperienza che si giungeva al Il mondo scientifico è d’accordo nel porre come organismo, che è l’aspetto funzionale, di dobbiamo spezzare l’unità bio-psico-sociale clinica psichiatrica
Modena e bisogno di raccontare la storia del paziente. Il il problema dell’informatizzazione; non si dell’Università di
membro del
organi e funzioni strumentale al nostro modo di del soggetto, per quanto gravemente malato
Bologna e
Comitato percorso è fondamentale per capire la persona. avverte però la considerazione di un rivoluzi- essere nel mondo insieme con gli altri. egli sia; dobbiamo riconoscere l’artificiosità del- membro del
Scientifico Di fatto abbiamo cercato di restituire valore agli onamento del contenuto della cartella cli- Il corpo è alla base della nostra identità, ma è un lo smembramento tecnologico, rispettosi della Comitato
UPMAT.. Scientifico UPMAT.
Il testo riportato è operatori, sono loro a custodire dei lunghi diari. nica. Non esiste riferimento sul fare della simulacro dell’identità, non coincide con la nos- globalità della persona. Il testo riportato è
stato pubblicato Ho diretto per otto anni una residenza persona, sui suoi modi, sulle sue resistenze, tra identità. A volte ci si confonde: il corpo ha Non possiamo fare un mestiere puramente, stato pubblicato
sul n°1 della psichiatrica: una delle strutture più difficili, sui suoi miglioramenti. Da un punto di vista le sue ambivalenze, varie fantasmaticità; e varia pragmaticamente tecnico; dobbiamo tener sul n°3 della
rivista GdL rivista GdL
MusicArTerapia con rischio di suicidi, di acting out; attività medico-legale la figura dell’operatore non è da come lo pensiamo noi a come lo vedono gli conto della relazione. Lo stile di un intervento MusicArTerapia
(marzo 2006) da scartare se si crede che il paziente sia da in grado di intervenire sulla cartella clinica! altri; e non è solo un fatto di natura ma anche un globale! (marzo 2007)

60 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 61
Globalità Globalità
dei Linguaggi maggio 2017 n° 17 maggio 2017 n° 17 dei Linguaggi

Agostino Ziino INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE


Per un riconoscimento della EVENTI FORMATIVI ANNUALI nella GdL
La Formazione GdL elabora un collegamento fra le espressioni grafica, cromatica, corporea, plastica, musicale,

Globalità dei Linguaggi linguistica che informa tutto il progetto educativo-terapeutico, sia nell’espressione che nella fruizione. Partendo
da una impostazione psicopedagogica interdisciplinare, il percorso affronta gli aspetti fondamentali di una nuova
impostazione autoeducativa per esprimere pienamente la propria personalità e saperla sviluppare negli altri.
Intervento conclusivo del primo direttore del Master di Scuola Triennale SCUOLE lungo l’anno Savona • 15-20 luglio
• Fa-volare nella GdL: radici psico-
MusicArTerapia a Tor Vergata, al 10° Convegno Nazionale Percorso formativo di base di
MusicArTerapia nella GdL.
Roma corporee dei miti e delle fiabe
Università di Tor Vergata
della Globalità dei Linguaggi - Ottobre 2005 La Scuola consiste in 3 annualità di Facoltà di Lettere - Via Columbia, 1
Riattraversamento nella GdL della sim-
bologia Elementale e delle metafore
formazione, per un monte di 900 ore. Centro GdL - Via SS. Quattro 36/B
Sono stato molto colpito da ciò che ho una legge che riconosce i MusicArTerapeuti, Le annualità si conseguono frequen-
Firenze università della famiglia
tando una Scuola lungo l’anno, o
visto e sentito in questi giorni di convegno, ritengo sia molto difficile estendere su scala due turni di Scuola estiva intensiva. Istituto Ferretti L’Università della Famiglia è un’occasio-
ne di formazione per i genitori, insieme
dunque sempre più mi convinco della neces- statale il metodo della GdL per l’educazione e Ogni annualità comprende: Via Silvio Pellico, 2
con i propri figli, attraverso percorsi inte-
sità di supportare anche a livello istituzionale l’operatività terapeutica. a) la frequenza del Corso lungo l’anno Torino grati ed integranti nella GdL. Quest’an-
(Roma, Torino, Firenze, Lecce/Ostuni); R.A.F. “Il Puzzle” Centro Diurno no si svolge a Napoli, in occasione della
questo tipo di interventi, di studi, di ricerche. Una risoluzione si intravvede, a mio avviso, nel b) il Convegno Nazionale GdL a Via Nizza, 151 Scuola Estiva (v. colonna a fianco)
All’Università di Roma Tor Vergata c’è un tentativo di una pluralità nell’accomodamento Riccione;
Napoli
Corso e un Master di MusicArTerapia che io e nel confronto scientifico con gli altri sis- c) la visita guidata sui simboli della
Centro “Mamu” - Arte e Cura nella GdL
CONVEGNO NAZIONALE
ho accolto e ufficialmente dirigo molto vo- temi, cooperanti all’interno della stessa
GdL in una città d’arte (un weekend
Via Ferrovia Piedimonte d’Alife a della Globalità dei Linguaggi
di gennaio); ROMA - Università di Tor Vergata
Piscinola, 5/b
lentieri. Le esperienze non verbali sono le più problematica. d) il tirocinio, da concordare Alla fine Il Convegno Nazionale della Globali-
Agostino Ziino, naturali, le più connaturate con noi stessi; Occorre lanciare il riconoscimento della GdL del triennio, la presentazione e di- tà dei Linguaggi fa parte del percorso
musicologo, dobbiamo potenziare queste modalità es- come un sistema scientifico, valido, obiet-
scussione di una tesi dà accesso al SCUOLE ESTIVE intensive formativo della Disciplina.
diploma di MusicArTerapeuta nella La Scuola estiva si svolge annualmente Convegno 2017: v. pag. 64
Università di pressive che ci accomunano. tivo, già promosso nell’accrescimento del Globalità dei Linguaggi. in diverse località, ha durata settimana-
Roma Tor Vergata
emembro del Qualche anno fa uscì un bellissimo libro di numero delle scuole e delle occasioni di for- le ed ha valenza di mezza annualità Visita d’Arte GdL • 2018 - ROMA 2
(due scuole estive - non consecutive Un nuovo itinerario a Roma per sco-
Comitato uno studioso inglese, John Blacking, dal ti- mazione. MASTER (biennale) - corrispondono ad un anno di Scuola) prire i simboli dell’Arte Etrusca e
Scientifico UPMAT.
Il testo riportato è tolo Come è musicale l’uomo, da cui emerge Si auspica una diffusione capillare con una in MusicArTerapia Estate 2017
nell’Arte Contemporanea
stato pubblicato che tutti sono musicali; sono le circostanze distribuzione dei referenti. nella Globalità dei Linguaggi
sul n°1 della
Napoli • 2-8 luglio FORMAZIONE PERMANENTE
esterne che ci costringono alle stonature. E va sempre ricordato che un metodo non In convenzione con • Homo Faber-Ludens La Formazione Permanente si rivolge
rivista GdL Università di Roma “Tor Vergata” Riattraversamento in 7 giorni della
MusicArTerapia Riguardo il problema dell’ istituzionalizzazione, è un circuito chiuso, ma aperto e sempre da ai Diplomati e si svolge ogni anno al
(Sedi: v. “Scuole lungo l’anno”, colon- “creazione del mondo” umanizzato termine dei corsi annuali (Scuole
(marzo 2006) se è vero che la regione Campania ha emanato aggiornare e ampliare. na a fianco) nell’integrazione Uomo-Natura lungo l’anno e Master)

22° Convegno Nazionale


della Globalità dei Linguaggi
Il Centro Globalità dei Linguaggi
ROMA • 6/8 OTTOBRE 2017 SEGRETERIA: tel. 331 8907129 segreteria@centrogdl.org

“Comunicare per Vivere” Contatti con Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani - Via S.Giovanni in Laterano, 22 - 00184 Roma
e-mail: info@centrogdl.org • www.centrogdl.org

I precedenti Convegni SCUOLA


Via SS.Quattro, 36/B - Roma
Archivio
Tesi Diploma Scuola Quadriennale GdL
ATELIER
Via S.Giovanni in Laterano, 216 - Roma
Sede centrale delle attività di ricerca (versione cartacea e informatica) Sede delle attività laboratoriali.
1 1996 7 2002 12 “Fermare la 18 2013 e didattiche, in particolare musicali. Tesi Master in MusicArTerapia nella GdL
“... in principio era il corpo...” Globalità dei Linguaggi e disumanizzazione” Art RiBel: un’Arte che apre i (versione cartacea e informatica) Dotazioni:
2 1997 Cultura della Pace 13 2008 cancelli Dotazioni: Lauree DAMS (attinenti alla GdL) pavimentazione in linoleum;
L’integrazione: 8 2003 Integrazione • Intercultura • 19 2014 Lauree varie (attinenti alla GdL) costumi, cappelli,
• Sala lezioni
Contatto Interdisciplina Pratiche e Metodi della Diplomi di Scuole di Specializzazione maschere,
nuovo modello di sviluppo • Strumenti musicali
e Comunicazione 14 2009 MusicArTerapia nella GdL (Educatori, Insegnanti di sostegno) materiali grafici
3 1998 • Attrezzature audiovisive
9 2004 “... e il corpo si fece parola” 20 2015 Tesine annuali Scuola Quadriennale e pittorici,
La sinestesia: Autismo: patologia, • Archivio *
15 2010 La MusicArTerapia GdL attrezzature GdL
potenziali umani problema sociale,
per l’arte di vivere “Dal grembo materno sul territorio e nelle istituzioni • Biblioteca * Biblioteca per attività
strategia di sopravvivenza al grembo sociale” 21 2016 Pubblicazioni GdL - Musicoterapia psicosensomotorie.
4 1999
10 2005 Comunicazione ed Espressione La Sinestesia: struttura che * Archivio e Biblioteca sono accessibili Artiterapie - Enciclopedie - Riviste
Valorizzare il quotidiano per il servizio alla Persona
MusicArTerapia nella GdL connette linguaggi e per consultazione, previo accordo con Arti figurative (Collezioni, Monografie)
5 2000 16 2011 comportamenti la Segreteria, ai diplomati e diplomandi
11 2006 Musicologia - Semiotica - Linguistica
MusicArTerapia nella GdL Creatività: Arte di Vivere
Il Corpo: luogo di segni della Scuola Quadriennale e del Master. Scienze Umane
6 2001 17 2012
Arte e Follia Stereotipie: Arte di Vivere
Università Popolare di MusicArTerapia
22° Convegno Nazionale
della Globalità dei Linguaggi

ROMA • 6/8 OTTOBRE 2017


Università di Roma Tor Vergata

“Comunicare per Vivere”

“Comunicazione ed espressione nella Globalità dei Linguaggi” è la definizione e il


contenuto della disciplina costitutiva della nostra Università Popolare di MusicArTerapia
(UPMAT) e del Master in MusicArTerapia attivo dal 2002 in convenzione con l’UPMAT
presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
In questo orizzonte è pensato il 22° Convegno Nazionale dell’UPMAT,
con una prima articolazione tematica come la seguente:
Non c’è vita senza Comunicazione nell’universo vegetale e animale • Comunicazione
umana: origini nella vita prenatale • Potenziali umani di Comunicazione • Struttura
della Comunicazione • Arte e Comunicazione • La Comunicazione, un diritto
umano: di tutti • La Comunicazione nell’infanzia • L’Autismo: non si comunica da
soli • Educare alla Comunicazione • Comunicazione nonviolenta • Comunicazione
negata nelle istituzioni • Espropriazione e illusione nella Comunicazione di massa
• Comunicazione e stati modificati di coscienza • Linguaggi verbali e non verbali •
Comunicazione facilitata e altri ausilii

SEDE: Auditorium Ennio Morricone - Via Columbia 1 - Roma


ORARI: Venerdi 9-18 • Sabato 9-18 • Domenica 9-13

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