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Romanzo di
VALENTINA D’URBANO
P R O P R I E T À LE TT ERAR IA R IS ER VAT A
Longanesi & C. F 2012 – Milano
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
www.longanesi.it
ISBN 978-88-304-3405-9
24 giugno 1987
I gemelli, ci chiamavano.
Dicevano che eravamo uguali, anche se non ci as-
somigliavamo per niente.
Dicevano che a forza di stare insieme eravamo
diventati identici, sputati, come due gocce d’acqua.
Ero sullo spiazzo della chiesa.
La ghiaia bianca mi entrava nei sandali, mi mas-
sacrava i piedi. Ma non ci ho fatto caso, ho conti-
nuato a camminare per raggiungere l’ombra del sa-
grato.
Da lontano la chiesa del quartiere è un enorme
blocco di cemento grigio malamente incastrato tra
i palazzi. Sembra quasi che l’abbiano conficcata lı̀,
che l’abbiano spinta a forza in un buco dove pro-
prio non sarebbe entrata. E invece sta lı̀ da anni,
e da vicino la vedi per quello che è: quindici metri
di cemento e piccole vetrate che dall’esterno sem-
brano nere, un portone rinforzato e in cima una
croce tutta storta e arrugginita, che è un miracolo
che ancora sia lı̀.
La chiamano la Pagoda.
Tutte le cose qui hanno un soprannome. La chie-
sa è diventata la Pagoda. Il quartiere è la Fortezza.
Noi eravamo i gemelli.
Anche oggi ho sentito che ci chiamavano cosı̀.
C’era della gente, tanta gente, e tutti sussurravano
la stessa cosa. Non mi sono voltata, ho continuato
a camminare lenta lungo il pavimento lucido della
navata e al mio passaggio la folla si è aperta, lascian-
domi passare. Mi guardavano tutti, ma di nascosto,
perché farlo apertamente non sta bene.
Mi sono sentita importante, al centro del mon-
do, ed era assurdo che dovesse accadere proprio
lı̀. Mi sono sentita gli occhi puntati addosso, anche
se tutti avevano l’espressione ebete di chi non sa be-
ne cosa fare in questi casi.
« Non vi preoccupate », avrei voluto dire. « Nes-
suno lo sa mai. »
Ho posato un girasole sulla bara e mi sono chi-
nata per baciare il legno nel punto in cui probabil-
mente c’era la sua testa.
Lentamente com’ero arrivata ho ripercorso la na-
vata e sono uscita fuori.
Dal sagrato, quel girasole sembrava cosı̀ pesante
da sfondare tutto.