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Nuovi linguaggi e antimafia: la creazione di un altro immaginario

Il workshop di daSud al Tilt Camp


Roseto degli Abruzzi - 2 settembre 2011 ore 16
Don Vito Corleone il padrino di Little Italy, Tony Montana il signore della coca di Miami, il commissario Corrado Cattani contro il mafioso Tano Cariddi, il Capitano Ultimo e l'arresto di Tot Riina, il coraggio di Peppino Impastato, l'intransigenza del sindacalista Placido Rizzotto, la non follia di Leonardo Vitale, il Romanzo criminale della banda della Magliana. Sono alcune delle storie che il cinema e la fiction televisiva hanno raccontato in questi decenni. Narrazioni di successo che hanno contribuito alla costruzione di una rappresentazione della mafia e dell'antimafia. Tra questi anche film che fanno parte della storia del cinema e che spesso, soprattutto in passato, hanno dato una visione del fenomeno mafioso come un qualcosa di folkloristico fatto di coppole e lupare, di baciamo le mani detti a mezza bocca, di vecchi buoni boss contro giovani cattivi rampanti, ingordi e pronti a tutto per scalare le gerarchie del potere mafioso. Esigenze di copione e di trama che a volte hanno prodotto rappresentazioni sbagliate o parziali, eticamente scorrette, per rendere sempre pi accattivanti i racconti e le figure dei criminali di successo. Chi non ne ha mai subito il fascino? indubbio che esista un immaginario, anche perversamente affascinante, sui crimini e i personaggi che li compiono. Ma negli ultimi anni continua a faticare l'affermarsi di una rappresentazione su chi combatte quotidianamente la mafia. Non parliamo di una battaglia sulla sottrazione (girare meno film sui killer), ma di una sfida: coinvolgere scrittori, artisti e produzioni e spronarli a raccontare nuove storie, promuovendo nuovi progetti culturali (pi pellicole sulle vittime o sulle lotte, sulla partecipazione, sui diritti) e

Spazio daSud / Via Gentile da Mogliano 168/170 (Quartiere Pigneto) / Roma

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l'utilizzo di tutti i linguaggi creativi per offrire prodotti di qualit, magari ignorando o forzando qualche volta le strategie di marketing e le tendenze del momento. possibile costruire assieme un immaginario antimafie, dei diritti sociali e civili in cui si pu riconoscere gran parte del Paese? Secondo noi larte e la creativit possono avere lambizione e l'opportunit di raccontare la realt, di offrire nuovi punti di vista, di metterci in discussione. Un tentativo, a fatica, in corso: nel cinema e in tv (con i lavori sui giudici Falcone, Borsellino e Livatino, su don Puglisi e Giancarlo Siani, con Gomorra di Garrone fino allultimo Tatanka di Gagliardi), a teatro (con U tingiutu di Scena verticale o il lavoro della compagnia di Emma Dante), nei fumetti (la collana Libeccio di Round Robin con le storie, tra le altre, di Pippo Fava, Natale De Grazia, Loll Cartisano e Libero Grassi, e con i fumetti d'impegno civile di Becco Giallo edizioni), nella musica (quarantanni fa il concept album censurato - Terra in bocca dei Giganti, oggi alcuni episodi come Lappello di Silvestri o il tour dei Modena City Ramblers), nei musei (il Cam di Casoria o la Fiumara darte siciliana di Antonio Presti), nella satira (dal siciliano Giampiero Caldarella al lombardo Giulio Cavalli). Molte cose importanti restano fuori da questo parziale e arbitrario elenco. Ma questi nomi bastano a dimostrare che quando larte ha raccontato aumentata la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini, ed nato un immaginario. Non abbastanza, ma esiste. Di questo e molto altro parleremo nel workshop dal titolo Nuovi linguaggi e antimafia: la creazione di un altro immaginario insieme ad alcuni importanti esponenti della cultura antimafia: Claudio Fava, scrittore e sceneggiatore de I cento passi e Il capo dei capi, Ninni Bruschetta, regista teatrale e attore in Paolo Borsellino, Il generale Dalla Chiesa e Squadra antimafia: Palermo oggi, e Giuseppe Gagliardi, regista di Tatanka. E grazie anche alle riflessioni dei giornalisti e scrittori Alessandra Ziniti (Repubblica) e Danilo Chirico (Associazione daSud).

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