Sei sulla pagina 1di 40

INGEGNERIA GESTIONALE della LOGISTICA e della

PRODUZIONE (PIT - Z) FUORIGROTTA


Docente: Giovanni Paragliola
 Concetti introduttivi
 Rappresentazione e Codifica dell’Informazione

Che ‘’lingua’’ parla un computer?


 La società moderna è sempre più dipendente dai dispositivi elettronici e
dall'informatica
 gli elaboratori elettronici moderni offrono una moltitudine di funzionalità per
rispondere a diverse esigenze
 mondo del lavoro, intrattenimento, ecc.
 l’utilizzo degli elaboratori è diventato sempre più semplice grazie a interfacce user-
friendly e multimodali
 Diverse attività del mondo contemporaneo “invase” dall'uso degli elaboratori
 Gestione di documenti in formato digitale
 Prenotazione ed acquisto “on-line” di biglietti aerei e ferroviari, ecc. …
 L’informatica è una scienza interdisciplinare che riguarda tutti gli
aspetti del trattamento dell’informazione mediante procedure
automatizzabili

 L’informatica ha essenzialmente due anime


 Tecnologica
 progettazione di apparecchiature
 Metodologica
 definizione di metodologie per la gestione delle informazioni
 Informazione
 deriva da informare, ossia dare forma
 fa riferimento ad un concetto astratto che può coincidere con
qualunque notizia o racconto
 L'informazione è qualcosa che viene comunicato in una
qualsiasi forma scritta o orale
 Ma cosa va comunicato??
 I dati da soli non hanno nessun significato
 se interpretati e opportunamente correlati possono fornire informazioni

 Esempio. Immaginiamo di trovare due dati (una stringa di


caratteri e un numero) scritti su un foglio di carta: Mario, e
275.
 tali dati, di per se, non forniscono alcuna informazione;

7
 I dati da soli non hanno nessun significato
 se interpretati e opportunamente correlati possono fornire informazioni

 Esempio. Immaginiamo di trovare due dati (una stringa di


caratteri e un numero) scritti su un foglio di carta: Mario, e
275.
 tali dati, di per se, non forniscono alcuna informazione;
 se, invece, costituiscono la risposta alle domande: “A chi mi devo rivolgere? Qual
è il numero del suo ufficio?“, allora il loro significato (contenuto informativo)
diventa evidente e i dati possono essere interpretati per costruire informazioni
e arricchire la conoscenza

8
Messaggio 1
-.-. .. .- --- .- - ..- - - .. . -... . -. ...- . -. ..- - ..
Messaggio 2

CCLXXV
 Affinché persone o macchine possano utilizzare un’informazione
hanno bisogno che essa sia appropriatamente “rappresentata”
 la storia dell’uomo è ricca di esempi di rappresentazione efficace delle
informazioni, ad es. la scrittura

 Scrivere, leggere ed elaborare informazioni richiede un codice


concordato
 regole e convenzioni da seguire
 Corretta interpretazione di un messaggio
 solo se mittente e destinatario concordano le regole di
interpretazione
▪ Nell’esempio di prima se avessi scritto ‘‘CCLXXV’’ anziché 275
 condivisione di un insieme di regole e convenzioni da seguire per
scrivere, e in seguito leggere, il messaggio da scambiare
Do you like Eh non parlo
Kvaratskhelia? inglese…

Messaggio
?
Mittente Destinatario
Kvaratskhelia…
Kvaratskhelia…
No troppo salato…
Ti piace
Kvaratskhelia?

Messaggio

Mittente Destinatario
? Ma il giocatore del
Kvaratskhelia Napoli?!
piace
ti
Messaggio

?
Mittente Destinatario
Numero uno!! L’ho
Ti piace preso al Fanta!!
Kvaratskhelia?
Messaggio

Mittente Destinatario
 Insieme di convenzioni e regole da adottare per trasformare
un’informazione in una sua rappresentazione e viceversa

 Un’informazione può essere codificata in modi diversi


(rappresentazioni diverse)
 ad esempio, “1” e “I” sono, rispettivamente, le rappresentazioni
mediante codifica araba e romana della stessa informazione numerica
 Un codice è un sistema di simboli che permette la rappresentazione
dell’informazione in una data codifica

 Un codice è definito dai seguenti elementi:


 i simboli, che sono gli elementi atomici della rappresentazione

 l’alfabeto, che rappresenta l’insieme dei simboli possibili del codice

 con cardinalità (n) del codice si indica il numero di elementi dell’alfabeto

 le parole codice o stringhe, ossia le sequenze possibili (ammissibili) di simboli

 per lunghezza (l) delle stringhe si intende poi il numero di simboli dell’alfabeto da cui ciascuna parola

codice risulta composta

 il linguaggio che definisce le regole per costruire parole codice che abbiano

significato per l’utilizzatore del codice stesso


 Il codice Morse è un sistema per
trasmettere lettere, numeri e segni di punteggiatura per
mezzo di un segnale ad intermittenza
 nato nel 1840 circa

 L’alfabeto A del codice Morse è composto da n = 2 simboli


 linea “-”, e punto “.”
c
 Sia A = {s1, s2,…, sn} un alfabeto composto da n simboli
distinti
 Il numero di parole codice a lunghezza l che si possono
costruire è funzione di n e l
 fissato il valore di l, esistono nl parole codice diverse

 Quindi
 l = 1, il numero di parole codice diverse corrisponde al numero di
simboli dell'alfabeto (n1 = n)
 l = 2, tante parole codice diverse quante sono le combinazioni con
ripetizione degli n simboli su 2 posizioni (n2)
 l = 3: tante parole codice diverse quante sono le combinazioni con
ripetizione degli n simboli su 3 posizioni (n3)
 Definire tutte le parole codice a lunghezza l che si
possono costruire per il codice Morse
 l=1
 l=2
 l=3
 l=4
 Parole codice a lunghezza differente

nl l= 1

-
2 .
 Parole codice a lunghezza differente

nl l= 1 l= 2
- --
2 . -.
.-
4 ..
nl l= 1 l= 2 l=3
- -- ---
2 . -. --.
.- -.-
4 .. -..
.--
.-.
..-
8 …
nl l= 1 l= 2 l=3 l=4
- -- --- ----
2 . -. --. ---.
.- -.- --.-
4 .. -.. --..
.-- -.--
.-. -.-.
..- -..-
8 … -…
.---
.--.
.-.-
.-..
..--
..-.
...-
16 .…
 Sia V = {v1, v2,…, vm} l’insieme degli m valori diversi di una data
informazione

 La codifica permette di associare biunivocamente ad ogni valore vi


dell’informazione una parola codice s1i s2i … sni

 La lunghezza l delle parole codice, da utilizzare per trasmettere una data


informazione, va scelta in modo che:
nl ≥ m
 Se nl > m non tutte le rappresentazioni possibili (parole codice) vengono
utilizzate per la rappresentazione
A = { -, . }: Alfabeto
n=2
v=46: Numero di valori
l=6: Lunghezza delle parole
ESEMPIO DI UTILIZZO DEL CODICE MORSE
Informazione Valori m l

Risposta si, no 2 nl ≥ m  l ?

Colori semaforo rosso, giallo, verde 3 nl ≥ m  l ?

lunedì, martedì,
mercoledì,
Giorni settimana
giovedì, venerdì,
7 nl ≥ m  l ?
sabato, domenica

m: numero di valori diversi dell'informazione


n: numero di simboli dell'alfabeto (2 per il codice Morse)
l: lunghezza delle stringhe, numero di simboli dell'alfabeto da cui è composta una parola
codice
ESEMPIO
DI UTILIZZO DEL CODICE MORSE
Informazione Valori m l

Risposta si, no 2 nl ≥ m  2l ≥ 2  l ≥ 1

Colori semaforo rosso, giallo, verde 3 nl ≥ m  2l ≥ 3  l ≥ 2

lunedì, martedì,
mercoledì,
Giorni settimana
giovedì, venerdì,
7 nl ≥ m  2l ≥ 7  l ≥ 3
sabato, domenica
m: numero di valori diversi dell'informazione
n: numero di simboli dell'alfabeto (2 per il codice Morse)
l: lunghezza delle stringhe, numero di simboli dell'alfabeto da cui è composta una parola
codice
ESEMPIO DI
UTILIZZO DEL CODICE MORSE
Informazione Valori Rappresentazioni

Risposta si, no -, .

Colori semaforo rosso, giallo e verde --, -., .-

lunedì, martedì,
mercoledì,
---, --., -.-, -.., .--,
Giorni settimana giovedì, venerdì,
sabato, .-., ..-
domenica
 La lunghezza della codifica può essere fissa o variabile

 Codifica a lunghezza fissa


 tutte le parole codice hanno sempre la stessa lunghezza fissata da
particolari esigenze applicative

 Codifica a lunghezza variabile


 non tutte le parole codice hanno la stessa lunghezza
 ad es. la scrittura è una codifica a lunghezza variabile

 I calcolatori adottano codifiche a lunghezza fissata e definita


 Assume particolare interesse nell’informatica

 Basata su un alfabeto costituito da due soli simboli distinti, che


assumono convenzionalmente la forma di “0” e “1”
 sono le unità minime di rappresentazione e memorizzazione digitale e
vengono denominate bit (binary digit)

 Nota
 solitamente si indica con digitale la rappresentazione basata sui bit, anche
se essa teoricamente sottintende una rappresentazione con qualsiasi tipo di
cifre
 Memorizzazione semplificata
 Alfabeto binario adatto ai registri di memoria
 realizzati con componenti elementari semplici detti flip-flop operanti in due soli stati
possibili

 Tanti fenomeni diversi facilmente associabili ad un bit


 presenza/assenza di tensione elettrica in un circuito elettrico
 polarità positiva/negativa di un magnete o di un supporto con caratteristiche magnetiche
tipo nastri e dischi
 condizione di acceso/spento di un interruttore
 Maggiore affidabilità
 Maggior tolleranza a disturbi provenienti dall’ambiente o a interferenze di altri componenti
 Con due soli stati si può scegliere una separazione massima tra le corrispondenti
grandezze indicative dello zero e dell’uno
 il rumore pur sommandosi non produce significative alterazioni

5 Volt
Valori
segnale
elettrico
0 Volt
 il codice binario utilizza un alfabeto A = {0,1} con n=2
 le informazioni numeriche vengono quindi rappresentate mediante stringhe di bit
di lunghezza l che producono 2l configurazioni (parole codice) diverse
 viceversa se si devono rappresentare K informazioni diverse, occorrono log2K bit
per poter associare opportunamente una configurazione distinta ad ogni
informazione

 Nei calcolatori la precisione è finita e predeterminata


 i numeri sono memorizzati con parole codice di lunghezza fissata
 Byte: stringhe con l uguale ad 8
 usate per ragioni legate alla costruzione dei moderni calcolatori

 Word: sequenze di bit più lunghe di un byte


 lunghezza dipendente dalle caratteristiche del sistema
 multiplo del byte
 16, 32, 64 o 128 bit
 Unità di misura binarie per trattare con molti bit/byte

Sigla Nome Numero byte Numero bit


B Byte 1 8
KB KiloByte 210 = 1024 8.192
MB MegaByte 220 = 1.048.576 8.388.608
GB GigaByte 230 = 1.073.741.824 8.589.934.592
240 =
TB TeraByte 8.796.093.022.208
1.099.511.627.776
 L’adozione di stringhe a lunghezza finita e definita implica che i numeri
gestiti siano a precisione finita
 ossia siano quelli rappresentati con un numero finito di cifre, o più semplicemente
definiti all’interno di un prefissato intervallo di estremi [min, max] determinati

 Esempi nel mondo reale di sistemi di rappresentazione basati su


numeri a precisione finita
 sistemi di misura degli angoli
 sistemi di misura del tempo
 Nei sistemi di calcolo con numeri a precisione finita, le operazioni
possono causare errori

 Overflow
 il risultato di un’operazione è maggiore del più grande valore rappresentabile
(max)
 il risultato di un’operazione è minore del più piccolo valore rappresentabile (min)

 Non appartenenza all’insieme di definizione


 il risultato di un’operazione non è compreso nell’insieme dei valori
rappresentabili, pur non essendo né troppo grande né troppo piccolo
 Calcolatrice decimale dotata di sole tre cifre
 intervallo di definizione formato dai numeri interi in
[-999,+999]
Operazione Condizione

200 + 100 Risultato rappresentabile


730 + 510 Overflow

-500 – 720 Overflow


2/3 Risultato non rappresentabile

Potrebbero piacerti anche