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Anatolij Lysenko

COME VALUTARE
LA POSIZIONE

PRISMA EDITORI
Traduzione
Fabio Molin

Copertina
Charles Azzopardi

Titolo originale
OTSENKA POSITZII
© Fizkultura i Sport (Mosca 1990)

Edizione italiana
© 1995 PRISMA EDITORI Srl
Via G. Pacchiarotti l 09 - 00139 Roma

Ristampa
2004

ISBN 88-7264-049-0

Fotocomposizione, grafica e impaginazione


PRISMA EDITORI Srl

Finito di stampare nel mese di ottobre 2004 dalla Tipografia


Centro Stampa e Riproduzione Srl, Roma
INDICE

Prefazione 7

l
Capitolo
COSA SIGNIFICA VALUTARE UNA POSIZIONE 9

Capitolo2
GLI ELEMENTI DELLA VALUTAZIONE 13

Capitolo3
I FATTORI POSIZIONALI DETERMINANTI 43

Capitolo 4
LA VALUTAZIONE E LA SCELTA
DI UN CORRETTO PIANO DI GIOCO 57

5
Capitolo
VALUTAZIONE STATICA E VALUTAZIONE DINAMICA 81

Capitolo6
POSIZIONI CARATTERIZZATE
DA SQUILIBRIO DI MATERIALE 89

Capitolo 7
LA VALUTAZIONE DELLA POSIZIONE
E GLI ASPETTI PSICOLOGICI 1 13

8
Capitolo
LA VALUTAZIONE CONCRETA E IL DOGMATISMO 1 23

9
Capitolo
ESERCIZI PRATICI 129
PREFAZIONE

Scopo di questo l ibro è tentare di sistematizzare i principi fondamentali d i


u n i mportante tema n o n ancora sufficientemente trattato, la valutazione
della posizione. A tal fine mi è sembrato importante trasmettere ai lettori
lo spirito con il quale gli scacchi sono stati interpretati dai grandi del pas­
sato e del presente, facendone conoscere attraverso le loro stesse parole i
risultati conseguiti.
Per valutare i n maniera corretta una posizione è indispensabile i n pri­
mo l uogo approfondire la nostra conoscenza della dottrina di Wilhelm
Steinitz, delle leggi cioè da lui scoperte e di come le generazioni successi­
ve le hanno i nterpretate nella pratica. Quanto maggiore sarà il n umero dei
procedimenti posizionali di cui vi impadronirete, tanto più precisa risul­
terà la vostra valutazione delle d iverse posizioni che si verranno a creare
sulla scacchiera.
Oggetto del presente libro sono dunque in primo luogo i problemi re­
lativi al gioco posizionale. Questo però non significa che verrà sottovaluto
il valore della tattica. In molte delle partite riportate troverete infatti non
soltanto sottili manovre, ma anche brillanti combinazioni realizzate sulla
base d i sani principi posizionali.
Cercheremo di dimostrare che la scelta del piano di gioco deve sempre
fondarsi su una corretta valutazione della posizione. Sebbene gli scacchi
presentino ancora aspetti non sufficientemente esplorati e sovente si in­
contrino posizioni complesse, nelle quali i principi posizionali consueti
perdono la loro validità, essi poggiano su basi logiche. Si possono esegui­
re singole mosse o anche intere serie d i mosse sulla base del principio "mi
piace fare così", ma è difficile attendersi u n risultato positivo dall' applica­
zione di una simile strategia.
Allo stesso modo in cui i n una giornata piovosa occorre munirsi di un
ombrello, così anche l a posizione i mpone l ' adozione di una decisione
concreta. Essere in grado di giudicare la posizione in maniera corretta si­
gnifica aderire a tale esigenza.
Non bisogna dimenticare che nel corso della partita si determinano in­
numerevoli mutamenti della posizione, alcuni favorevoli, altri no: l ' im­
portante è non restare ancorati alle situazioni passate, evitare cioè di rima­
nere influenzati dal vantaggio avutosi in posizioni precedenti.
Gli scacchi sono u n mare sterminato di varianti. In questo mare tempe­
stoso dobbiamo disporre di una bussola affidabile per approdare alla riva
agognata. Questa bussola è rappresentata proprio dalla capacità di valuta­
re la posizione in maniera corretta. Se imparerete ad usare questa bussola
meglio di quanto vi capitava in passato, l ' autore riterrà di aver raggiunto il
proprio obiettivo.

Anatolij Lysenko
CAPITOLO l

COSA SIGNIFICA
VALUTARE UNA POSIZIONE
Mosca, aprile 1960. Nona partita del match Botvinnik-Tal. Sul palcosce­
nico del teatro Pushkin è in corso l ' ennesimo atto del grandioso spettacolo
che tiene avvinto tutto il mondo scacchistico.
Il Grande Maestro di Riga aveva iniziato il match con notevole sicu­
rezza. Giocando con uno stile elegante e aggressivo, aveva distanziato
l ' insigne avversario di ben tre punti. Tuttavia nel l' ottava partita Tal era
i ncappato nella prima sconfitta. Ed ecco che nella nona, per nulla i mpres­
sionato dal precedente insuccesso, sacrificò un Cavallo in e6 già ali' 11•
mossa dando vita ad una posizione estremamente complessa, nella quale
perfino un computer si sarebbe trovato in difficoltà a calcolare anche solo
le varianti principali. A quel punto le possibilità del giovane stidante sem­
bravano superiori a quelle del Campione, notevolmente più grande d' età.
Invece, sorprendentemente, la forte pressione esercitata dallo sfidante
venne respinta con sicurezza. "Come è possibile, il calcolo delle varianti
non è il punto forte del giocatore di Riga?" si domandarono alcuni. A que­
sta domanda fu lo stesso Tal a rispondere in un articolo scritto qualche
tempo dopo il match:
"Nel corso della lotta scacchistica il pensiero dei due avversari si svi­
luppa secondo modalità completamente differenti. Molti giocatori, in par­
ticolare quelli appartenenti alla giovane generazione, si dedicano al calco­
lo delle varianti praticamente per tutte e cinque le ore di gioco e tutto il la­
vorio della loro mente nel corso della partita si riduce più o meno a consi­
derazioni del tipo 'se io vado qui, lui va lì', ripetute all' infinito. Gli scac­
chisti di maggiore esperienza invece, i quali studiano in maniera più ap­
profondita i segreti del l' arte scacchistica, generalmente non si imbarcano
in imprese tanto faticose e attenendosi a sol idi (nella maggior parte dei ca­
si) principi basilari, si dedicano a pianifi care il loro gioco. A titolo
d' esempio, vorrei riportare il dialogo intercorso tra Botvinnik e me dopo
la conclusione dell ' i ncontro. Quando cominciai a sparare con la velocità
di una mitragliatrice le varianti che avevo calcolato nel corso della partita
e che dimostravano la bontà della posizione del Nero, Botvinnik mi disse:
'In principio questa posizione mi era sembrata preferibile per il Bianco,
ma poi ho trovato il piano giusto che consisteva nel cambiare le Torri con­
servando le Donne' . In un primo momento tale valutazione della posizio­
ne mi parve incredibilmente astratta, ma dopo che cominciai a ri vedere
tutte le numerose varianti, non mi rimase che prendere atto della giustezza
lO Come valutare la posizione

del punto di vista di Botvinnik".


Ecco dunque la soluzione: il punto sta nella valutazione della posizio­
ne. La capacità di valutare correttamente la posizione costituisce probabil­
mente il principale indicatore della classe di un giocatore, poiché ogni
piano deve avere un suo preciso fondamento.
Una valutazione corretta ed obiettiva fornisce una nuova base per l a
messa a punto del giusto piano di gioco, mentre u n a valutazione sbagliata
vanifica tutti gli sforzi compiuti in precedenza. A proposito della valuta­
zione della posizione Znosko-Borovskij ha scritto: "Dal punto di vista
pratico si rivela utile per ogni giocatore elaborare di tanto in tanto una va­
lutazione generale della situazione e verificare gli elementi fondamentali
della propria condotta di gioco; in tal modo infatti ci si può liberare dal
potere condizionante delle mosse eseguite in precedenza e dei motivi che
le hanno ispirate, puntando invece all ' obiettivo ultimo. Come si sa, è opi­
nione comune che lo spettatore veda meglio dei giocatori impegnati nella
partita. Questo avviene perché non solo gli è estranea I' agitazione che
pervade i contendenti c riesce a seguire il gioco dalla prospettiva di cia­
scun giocatore, ma anche perché egli non è influenzato dalle mosse forti e
deboli già eseguite c pertanto può valutare con maggiore i ndipendenza
ciascuna posizione e le sue future possibilità".
Cosa si intende dunque con l 'espressione 'valutare una posizione'? Il
Dizionario ragionato della lingua russa dà la seguente definizione del ter­
mine valutazione: "opinione o giudizio formulati sulle qualità di cose o
fatti per determinarne il valore". Vale la pena di fare attenzione al termi ne
qualità.
L'approccio al problema della 'valutazione di una posizione' non deve
essere troppo diretto. Non bisogna intenderlo come se la val utazione con­
sistesse solo nello stabilire chi sia in vantaggio. Val utare significa anche
individuare determinate qualità della posizione, anticipare le tendenze di
sviluppo degli avvenimenti e i nquadrare le possibili variazioni dci fattori
posizionati. Dunque noi valutiamo non solo i pezzi c i pedoni che occupa­
no una determinata posizione sulla scacchiera, non solo le forze dci con­
tendenti in un determinato momento, bensì tutto il potenziale di gioco dei
due avversari . Inoltre, da un punto di vista ideale, la val utazione della po­
sizione consiste anche nella definizione di tutto l ' insieme delle posizioni
che potrebbero teoricamente determinarsi. Insomma l ' espressione ' valuta­
re una posizione' ha un significato estremamente ampio. Cercheremo qui
di illustrare solo gli aspetti pi� importanti d i questo ampio tema.
Le principali tappe in cui si articola la valutazione della posizione so­
no le seguenti:
l) Computo del rapporto materiale di forze.
2) Computo dei fattori pos.izionali.
Come valutare la posizione 11

3) Studio dei motivi combinativi.

Oggetto principale della nostra indagine sarà il secondo punto; per di più
prenderemo in considerazione solo le posizioni dell' apertura c del centro
di partita. Il punto primo verrà preso in esame nel capitolo "Posizioni ca­
ratterizzate da squilibrio di materiale". Per quanto riguarda i motivi com­
binativi, nel nostro libro non vengono esaminati in maniera speci fica, pur
essendo presenti in numerose partite.
CAPITOLO 2

GLI ELEMENTI DELLA


VALUTAZIONE
Iniziamo con qualche esempio pratico. A tale scopo esamineremo alcune
partite del grande Siegbert Tarrasch. Perché proprio Tarrasch? Il fatto è
che proprio nelle sue partite risulta particolarmente evidente l'importanza
del piano e, di conseguenza, anche della valutazione della posizione, ed
inoltre emergono con sufficiente chiarezza i motivi che hanno condotto
alla sconfitta degli avversari.
Oltre a ciò, il giocatore tedesco fu uno straordinario commentatore (ri­
.
porteremo i suoi commenti nelle partite che andremo ad esaminare) ed eb­
be la capacità di esprimere il suo pensiero in maniera semplice e com­
prensibile a tutti.

Taubenhaus-Tarrasch
Amburgo 1 885
Partita Inglese

l. c4 e6
2. .tJc3 dS
3. e3 eS
4. .tJf3?

Consente al Nero di restringere notevolmente il gioco del B ianco: biso­


gnava giocare d2-d4.

4. d4
S. .tJe2 .tJc6
6. .tJg3 hS!
7. a3

Per opporsi, dopo 7 . h4 8 . .tJe2, all ' avanzata decisiva d4-d3 seguita da
. .

.tJb4. Era migliore però 7. h4.

7. h4
8. .tJe2 eS

È possibile anche l 'audace d4-d3; pur se spinto in profondità, il pedone


14 Come valutare la posizione

non può essere catturato: 9. <tlc3 ! (9. <tlf4? e5) 9 . . . e5 l O. e4 f5.

9. d3 aS!

In risposta a IO. exd4 il Nero intende riprendere con il pedone 'c' ; si rive­
la quindi utile prevenire la possibile avanzata del pedone 'b' del Bianco .

10. h3 .lld7

Allo scopo di proseguire, eventualmente, con a5-a4 e <tlc6-a5-b3.

11. e4 f6

Si minacciava .llg5 , forzando i l cambio degli Alfieri oppure il guadagno


di un pedone.

12. <tlh2 gS

Ad eccezione del pedone 'b', le forze del Nero sono pronte ad effettuare
lo sfondamento decisivo; il Bianco è talmente ristretto da non poter azzar­
dare neppure un movimento. Tuttavia con le prossime mosse Taubenhaus
riesce a portare in gioco i propri pezzi con notevole abilità.

13. .lld 2 a4
14. <tlcl .Q.d6 (l)

l
B

Il vantaggio di spazio del Nero si vede ad occhio nudo. È istruttivo osser­


vare la successiva evoluzione degli avvenimenti [N.d.A.].

15. .lle2 <tlce7


16. .llh5+ �fS
Come valutare la posizione 15

17. .Q.g4 � g6
18. �f3 't;g7
19. g3 .§ b8

Il Nero intendeva effettuare la spinta b7-b5 con apertura decisiva del gio­
co sul lato di Donna. Ma con le sue prossime mosse (in particolare con la
22•) il B ianco fa all' avversario una sostanziosa concessione sul lato di Re.
Il Nero ne approfitta e cambia piano.

20. ..Q..xd7 �xd7


21. �g4 �e7
22. gxh4 .§ xh4
23. �g2

Ora i l B ianco minaccia con �f3 e h4 di liberarsi del pedone debole 'h',
aprire i l gioco e passare all' attacco. Tuttavia la sua posizione è così ristretta
che, se il Nero reagisce correttamente, i suoi tentativi di salvarsi sono desti­
nati al fallimento.

23. rt;f7!
24. �e2 �d7

Permettendo al Cavallo nero di uscire da g8 (dopo � 8e7 il destriero pro­


teggerà il punto f5) e preparando altresì il raddoppio delle Torri .

25. �f3 .§ h6
26. � g3 �8e7
27. .§g1

Essendo impossibile conservare il pedone h3, il Bianco rinuncia a difen­


derlo e gioca per l' attacco.

27. �f4

Il Nero poteva catturare il pedone senza troppe esitazioni: 27 . . . �xh3 28.


�xh3 .§ xh3 29 . ..Q..x g5 .§ xg3. Comunque anche la mossa da lui scelta
non è cattiva:

29. ..Q..xf4 exf4


30. eS fxg3
30. exd6 �e6+!
31. rt;d2 gxf2
16 Come valutare la posizione

32. �xf2 �fS (2)

2
B

33. fiael �e3+


34. �xe3 dxe3+
3S. �c3 fixh3

Il vantaggio del Nero è così grande che al Bianco non rimane altro da fare
che gettarsi allo sbaraglio [N.d.A.].

36. ,Eiefl �g6


37. ,EixgS+ fxgS
38. �eS+ �g7
39. ,EixfS g rs
40. ,EixgS+

A 40. d7 segue 40 g h l (minacciando matto in c l ) 4 1 . � c2 g xf5 42.


. . .

d8=� gf2 matto. In questa variante l ' umile pedone a4 svolge un ruolo
essenziale.

40. �f6
41. �d7+ �xgS
42. �xf8 g h8
43. �e6+ �g4
44. d7 �f3
4S. �gS+ �g2
46. �e4 gg8
47. �c2 �n
48. �g3+ �el

E dopo alcune mosse il Bianco abbandonò.


Come valutare la posizione 17

Harmonist-Tarrasch
Breslavia 1 889
Partita Spagnola

l. c4 eS
2. ?:Jf3 ?:Jc6
3. .Q..bS ?:Jf6
4. O-O ?:Jxe4
s. d4 ?:Jd6
6. .Q.. xc6 dxc6
7. dxeS ?:JfS
8. �xd8+ <itJxd8

Una delle mie varianti preferite. A seguito della perdita dell' arrocco, il
Nero ha i n un primo tempo un gioco difficile e solo nel finale le sue possi­
bilità si fanno m igliori grazie al possesso della coppia degli Alfieri e alla
maggioranza di pedoni sul lato di Donna. Negli ultimi tempi l ' attacco del
Bianco è stato studiato con attenzione c sono stati trovati dei buoni metodi
per rinforzarlo; per tale ragione la variante del testo non è considerata pro­
mettente. Peraltro la patta resta nom1ahncnte alla portata del Nero.

9. .Q.gS+

È meglio sviluppare questo Al fiere in c3 via d2. Tuttavia la mossa più for­
te è 9. E!, d l + e il Nero deve tornare con il Re in e8, poiché il tratto 9 . . .
.Q..d 7 sarebbe sbagliato a causa di IO. e6 seguita da ?:Je5.

9. çtJe8
10. �c3 h6
11. .Q.. f4 �e6
12. f!.ad1 .§. d8
13. ?:Je4 eS

La minaccia �d4 spinge il B ianco a c<Jmbiarc le Torr i ; ora però il Nero


ottiene la possibilità di portare in gioco la sua Torre di Re.

14. §xd8+ <itJxd8


1S. E!, d1+ <itJc8
16. h3

Per rimanere con un pedone in più dopo 1 7 . g4 ?:Je7 1 8 . �xc5 sfruttando


,

il fatto che il pedone g4 è difeso.


18 Come valutare la posizione

16. b6
17. <it>fl !J..e7
18. a3

Il Bianco non trova un buon piano di gioco. La mossa di pedone serve a


parare la minaccia !J..xa2, perché b2-b3 non intrappola l' Alfiere: 1 8 . <ifie1
!J..xa2 1 9 . b3 c4 20. .tJed2 (20. .tJfd2 cxb3 e poi 2 1 . . . .tJd4) 20. . . cxb3
2 1 . cxb3 !J..b4 22. <it>fl !J..xd2 23 . .tJxd2 .tJd4.

18 . l".!.d8
19. l".!.xd8+ <ifixd8
20. c3

Indebolisce ulteriormente il lato di Donna, ma si m inacciava .tJd4. Ora il


Nero guadagna sempre maggiore spazio.

20. !J..d S
21. .tJfd2 <ifid7
22. <ifie2 gS (3)

3
B

Se il Nero avesse giocato 22 . . . .tJh4, la migliore risposta sarebbe stata 23.


g3 cui poteva seguire 23 . . . .tJg6 24. <ifie3 <ifie6 25 . .tJf3.

23. !J..h2 .tJh4


24. g3 .tJ g6
25. f4 <ifie6
26. <ifie3 c4
27. .tJf3 gxf4+
28. gxf4 eS

Il B ianco minacciava (oltre a .tJd4+) 29. f5+ <ifixf5 30 . .tJd4 matto.


Come valutare la posizione 19

29. 4J g3 4J h4

Per impedire f4-f5.

30. 4J xh4 .Q.xh4


31. 4je4 .Q.e7

Scongiurando il tratto 4Jd6.

32. .Q.gl .Q.c6

Per allontanare il Cavallo bianco dopo il trasferimento del Re in d5 e


dell' Alfiere i n f5.

33. .Q.f2 .Q.d7


34. .Q.g3

Metger ha correttamente osservato che qui ed anche in seguito possibilità


di patta erano offerte dal salto del Cavallo in d6; infatti dopo la sua even­
tuale cattura, sulla scacchiera rimanevano gli Alfieri di colore contrario.

34. �dS
35. 4J f2 hS
36. �f3

Ora il Bianco ha una posizione persa poiché a 36. h4 segue 36 . . . .Q.f5 e il


Cavallo non può entrare in gioco in nessun modo .

36. .Q.fS
37. �e3 bS (4)
20 Come valutare la posizione

Finalmente la maggioranza di pedoni sul lato di Donna fa sentire il suo


peso.

38. �f3 a5
39. �e3 b4
40. �f3 �c6

Minacciando di penetrare con i l Re nel campo avversario.

41. axb4

Neppure la rinuncia al cambio dei pedoni avrebbe salvato il B ianco; dopo


4 1 . h4 seguita da �e4 decide la manovra �c6-b5-a4.

41. cxb4
42. cxb4 axb4
43. �e4 �d5
44. �d6 Jtxd6
45. exd6 c3
46. bxc3 b3
(O- l )

Tarrasch-Makovetz
Dresda 1 892
Gambetto di Donna

l. d4 d5
2. c4 e6
3. �c3 �f6
4. Jtg5 Jte7
5. �f3 b6
6. § cl J,1.b7
7. e3 0-0
8. Jtd3 �bd7
9. 0-0 a6

Invece di questo tratto il Nero avrebbe fatto meglio a giocare 9 . . . § c 8 e


poi c7-c5, sebbene anche in questo caso il B ianco disponga di gioco più
sciolto.

10. �e2 �e4


Come valutare la posizione 21

1 1. ..Q..f4 .ild6
12. .1lxd6 �xd6
13. cxd5 exd5
14. �c2

Il B i anco trasferisce la Donna sul lato Ovest con guadagno di tempo.

14. h6
15. �b3 �f6

Il B ianco ha portato a termine lo sviluppo e ha occupato la colonna aperta


'c' per traformarla nella base delle successive operazioni. La spinta l ibera­
trice tematica del Nero in c5 è stata evitata.

16. �a4 �d7


17. �c3

Le prossime mosse sono dirette a guadagnare tempo sull'orologio. Va os­


servato che nel 1 892 la regola che prevede la patta in caso di triplice ripe­
tizione della posizione non esisteva ancora [N.d.A.].

17. �f6
18. �a4 �d7
19. �c3 �f6
20. �a4 �d7
21. �c5 (5)

L'avvio di una complessa combinazione comprendente dei sacrifici, tesa a


demolire il lato di Donna del Nero.

5
N

21. bxc5
22 Come valutare la posizione

22. dxcS �xcS

Con 22 . . . �e4 oppure 22 . . . �c4 il Nero avrebbe potuto complicare il


gioco. A 22 . . . �e4 ! sarebbe seguito 23. c6 �dc5 24. �a3 ..Q..c 8 ! (24 . . .
..Q..x c6 25 . ..Q..xe4 dxe4 26. �xc5) 25. f!. xc5 �xc5 26. �xc5 e i n cambio
del sacrificio di qualità il B ianco si sarebbbe procurato un grande vantag­
gio posizionale.
In caso di 22 . . . �c4 si sarebbe avuto 23 . ..Q..xc4 dxc4 24. �xb7 � xc5
25. �c6 oppure 23 . . . �xc5 24. �b4 dxc4 25 . �xc5 con vantaggio del
Bianco.

23. j:!xcS �e7

Minacciando di catturare la Torre con 24 . . . �c4.

24. ):!c2

È buona anche 24. �a3 impedendo la risposta c7-c5 che ora invece sareb­
be stata possibile: 24 . . . c5 25. f!. xc5? �c4 26. �b4 a5 27. �b5 ..Q..a6 28.
�c6 ):!fc8 e i l Nero guadagna la Torre. Ma dopo 25. �b6 ! c4 26 . ..Q..e2 e
poi �d4 il Bianco ha una buona posizione e può attaccare i pedoni cen­
trali dell' avversario.

24. E!. tb8


25. �a3 �fS
26 . E!. fcl � e8
27. �aS �g8
28. �d4 �f6

In seguito alla distruzione del lato di Donna del Nero, la partita è teorica­
mente decisa. I pedoni a6, c7 e d5 sono debolissimi e il B ianco può attac­
carli con grande facilità, mentre il Nero non è in grado di intraprendere al­
cuna iniziativa degna di nota.

29. b3 g d8
30. ):!eS E!, d6
31. b4 g6
32. ..Q..c2 E!, d7
33. ..Q..a4 ):! e7 (6)

Non occorre uno studio approfondito della posizione per comprendere


l ' i mportanza della colonna 'c' per il Bianco [N.d.A.].
Come valutare la posizione 23

6
B

34. J.l.c6

Semplice e forte. Il B ianco avrebbe perso di colpo dopo 34. J.l.xe8 � axe8
35. � xc7? � xc7 36. � xc7 (36. 'ffixc7 � c8) 36 . . . �xd4 [N.d.A.].

34. J.l.xc6
3S. � xc6 'ffi gS
36. <tlf3 'ffi g4
37. 'ffixdS

Ancora più forte sarebbe stato i l seguito 37. b5 per poi continuare con
bxa6, che avrebbe lasciato al B ianco un forte pedone passato in a6.
La nostra idea è che già ora il Nero potesse abbandonare in tutta tran­
quillità. La mossa del testo, infatti, non compromette la vittoria; tuttavia ai
fini del tema che stiamo studiando il successivo svolgimento della partita
non presenta particolare interesse [N.d.A.].

Schallopp-Tarrasch
Breslavia 1 889
Difesa Francese

l. e4 e6
2. d4 dS
3. <tlc3 <tlf6
4. eS <tlfd7
s. f4 eS
6. dxcS <tl xcS

Molto più forte della presa di Alfiere.


24 Come valutare la posizione

7. �f3 �c6
8. J,1.e2 �b6

Per rendere più difficile al B ianco l 'arrocco.

9. gb1 �d7!

Prevenendo Jte3 .

10. Jtd2

La teoria consiglia a questo punto �b5, con la successiva occupazione


della casa d4.

10. f6!
1 1. exf6 � xf6
12. �a4 �c7
13. 0-0 Jtd6
14. �gS

Qui e anche più avanti Schallopp attacca con eccessivo slancio. Esatta era
g2-g3.

14. 0-0
15. c4 h6
16. eS (7)

Il Cavallo doveva essere ritirato in h3, sebbene anche in questo caso il


Nero stia un po' meglio. La mossa eseguita dal B ianco costituisce l ' errore
decisivo.

7
N
Come valutare la posizione 25

16. hxgS
17. cxd6 �xd6
18. fxgS �e4

A seguito dell'errore commesso dal Bianco si è determi nata la formazione


di una coppia di pedoni passati e uniti al centro, i quali assicurano la v itto­
ria al Nero. Adesso l ' unica possibilità del Bianco consiste nell' attacco
contro il punto h7 (mediante Jtd3, �h5, ecc.).

19. t1 xf8+

In questo modo si regala un tempo al Nero: era preferibile l' immediata


Jte3 .

19. �xf8
20. Jte3 �fS!

Giocata soprattutto per impedire i l tratto Jtd3, cui ora seguirebbe � b4.

21. h4

Invece di questa mossa Schallopp ha proposto 2 1 . �c2 con il seguito


2 1 . . . �b4 22. �c7 � g 3 2 3 . t1 e l . Tuttavia avrei risposto con 23 . . .
� xe2+ 24. t1 xe2 �b l + 25 . Jtc l (25. �c l �xc i + 26. Jtxc l � xa2)
25 . . . �d3 26. t1 c2 Jtd7 e la situazione è più che mai favorevole al Nero.
In particolare è possibile il seguito 27. b3 t1 c8 28. �xd7 �xc l + con
matto alla mossa successiva.

21. Jtd7
22. �eS (B)

8
N
26 Come valutare la posizione

La battaglia per le case centrali è stata vinta dal Nero, e ciò gli spiana la
strada verso la vittoria [N.d.A.].

22. d4
23. .flxd7

Non vale neppure la pena di prendere in considerazione il tratto 23. Jtxd4


poiché costerebbe un pezzo, mentre a 23 . .fjxe4 (che era leggermente mi­
gliore del tratto giocato in partita) sarebbe seguito 23 . . . �xe4 24. J;tf2
.fjeS 2S. Jtxd4 J;tc6 oppure 24 . . . � f8 2S. J;tf3 �fS o anche 2S. Jtd3
�f4 26. �hS �xf2+ 27. <;tJ h l � fS 28. � fl �xfl + 29. Jtxfl � xf l + 30.
<;tJh2 d3 sempre con vantaggio del Nero.

23. dxe3
24. Jtf3

A 24. �fl segue 24 . . . .fjg3 2S. �xfS .fjxe2+ 26. <;tJfl .fjg3+ con guada­
gno di un pezzo. In caso di 24. �e l il Nero può guadagnare il .fjd7 .

24. .fjd2
25. � cl .fjd4
26. <;tJh2

26. Jtxb7 conduce alla perdita della Donna oppure al matto: 26 . . . �f2+
27 . <;tJh2 .fje2 28. �el .fjfl + 29. <;tJh3 .fjf4+ 30. <;tJg4 .flh2 matto oppure
27. <;tJh l .fje2 28. �el .fjg3+ 29. <;tJh2 .fjdfl + 30. <;tJh3 �fS matto.

26. �f4+
27. <;tJh3 .fj 2xf3
28. gxf3 e2
(O-l)

Tarrasch-Schottlander
Amburgo 1 88S
Partita del Centro

l. e4 eS
2. d4 exd4
3. �xd4 .fjc6
4. �e3 g6
5. .fjc3 Jtg7
Come valutare la posizione 27

6. .Q.d2 d6?

Quando non riuscite a confutare l' apertuta debole giocata dal vostro avver­
sario, ciò va a vostro danno. Il Nero doveva preparare la spinta di due pas­
si del pedone 'd' con � f6, 0-0 e fl. e8 . La mossa del testo, unita a quelle
immediatamente successive, è la causa della futura disfatta del Nero.

7. �f3 .Q.e6
8. .Q.bS �e7
9. �d4! .Q.d7

Naturalmente 9 . . . .Q.xd4 sarebbe stata cattiva poiché il lato d i Re avrebbe


perso il suo principale difensore.

10. �xc6 �xc6


1 1. 0-0 0-0
12. <;t>h1

Per avanzare il pedone ' f' , cui il Bianco aveva aperto la strada con il nono
tratto.

12. fS

Naturalmente questa mossa espone a dei rischi la posizione del Re, ma


non si vede un altro modo per cercare d i migliorare la posizione inferiore
nella quale il Nero si è ritrovato a segui to della cattiva impostazione
dell' apertura. Spesso un errore chiama l ' altro.

13. .Q.c4+ <;t>h8


14. f4 �e7

Steinitz ha qui proposto 14 . . . fxe4. Tuttavia neppure tale continuazione eli­


mina le debolezze presenti nella posizione del Nero: 1 5 . �xe4 � e7 16 .
.Q.c3 �f5 1 7 . �h3 (minaccia �g5) 1 7 . . . .Q.xc3 1 8. �xc3+ �g7 1 9. �g5
con attacco vincente.

1S. eS!

All ' epoca il dogma del pedone isolato non era ancora noto.

Non vi sembra, cari lettori, che il dottor Tarrasch sorridesse in maniera


ironica mentre scriveva questa frase? Egl i non era un dogmatico i nvetera-
28 Come valutare la posizione

to come lo hanno dipinto alcuni autori i quali, evidentemente, non aveva­


no letto i suoi principali lavori. Su questo punto ritorneremo peraltro nel
capitolo "La valutazione concreta e il dogmatismo". Ma vi prego di non
dimenticare questa frase del Maestro tedesco [N.d.A.].

15. dxe5

In alternativa a questa mossa Steinitz ha proposto 1 5 . . . <tlc8, un tratto ca­


ratteristico del suo stile.

16. fxe5
17. .§. ad1

Le mosse di attacco si susseguono con naturalezza.

17. �eS
18. e6

Il pedone passato assicura la vittoria al Bianco.

18. <tlg8
19. �g3 �e7
20. ..Q.f4 .§. ac8
21 . .§. fe1 <tlf6
22. <tld5 .Q.xd5
23. .Q.xd5 <tlh5

Se il Nero cattura il pedone 'b', il pedone passato del Bianco decide rapi-
damente l ' esito della partita: 23 . . . <tlxd5 24 . .§. xd5 .Q.xb2 25 . .Q.e5+
.Q.xe5 26. �xe5+ �g8 (oppure 26 . . . �f6 27. e7 o anche 26. . . El. f6 27.
El. d7 �f8 28. El. f7) 27. El. d7 �f6 28 . e7 e vince.

24. �g5 .Q.f6


25. .Q.e5 (9)

Una posizione d ivertente: l' .Q.f6 è inchiodato lungo due direttrici diverse.
Il successo del Bianco in questa partita è stato determinato dal l ' attività
esplicata dai suoi pezzi, dalla forte coppia degli Alfieri e, naturalmente,
dal pedone passato [N.d.A.].

25. c6
26. .Q.b3 .§. fc8
Come valutare la posizione 29

9
N

Era necessario giocare 26 . . . f(cd8, cui il B ianco avrebbe risposto, secon­


do Steinitz, 27. �e3, conservando un' eccellente posizione.

27. § d7 �fS
28. f(f7 �xf7
29. exf7 f(xeS
30. f(xeS (l-O)

Dopo avere esaminato con attenzione ognuna delle partite presentate, si


può trarre una conclusione a proposito dei motivi che hanno provocato la
sconfitta degli avversari di Tarrasch. Il destino di queste partite è stato de­
ciso da determinati fattori posizionali che hanno agito a favore del Grande
Maestro tedesco. Nella partita Taubenhaus-Tarrasch il Nero ha avuto dal­
la sua il vantaggio di spazio, nella partita Harmonist-Tarrasch il Nero ha
goduto del vantaggio dei due Alfieri e della superiorità pedonale sul lato
di Donna; il vantaggio decisivo nella partita Tarrasch-Makovetz è stato
dato al Bianco dal possesso della colonna aperta; nella partita Schallopp­
Tarrasch il Nero ha occupato il centro e ha finito per vincere; infine l'esito
della partita Tarrasch-Schotllander è stato deciso dalla presenza di un pe­
done passato.
I suddetti fattori posizionali, uniti naturalmente a molti altri (la posi­
zione del Re, il migliore sviluppo, le debolezze, ecc.) costituiscono cle­
menti sostanziali della valutazione della posizione.
Nel corso dell' evoluzione del pensiero scacchistico un numero sempre
maggiore di giocatori hanno capito l ' importanza di tali fattori ; tuttavia
prima di Steinitz il loro sfruttamento pratico aveva avuto un carattere epi­
sodico e piuttosto confuso. Il merito di Steinitz è stato quello di avere di­
mostrato che il fondamento di qualsiasi piano sta nella valutazione, la
quale - a sua volta- si basa sul confronto di diversi fattori posizionai i. Il
< ìrandc Maestro Kotov ha scritto in proposito: "Steinitz ha analizzato le
30 Come valutare la posizione

ricerche degli scacchisti che lo avevano preceduto e ha formulato le leggi


del gioco posizionale negli scacchi. Egli ha mostrato il metodo corretto
per valutare la posizione. Come un chimico può conoscere il contenuto di
una sostanza riducendola ai suoi componenti elementari, così i l Maestro
di scacchi deve essere in grado di valutare qualsiasi posizione, analizzan­
dola e scomponendola nei suoi 'elementi costitutivi ' . Tali elementi sono il
rapporto materiale delle forze, la disposizione dei pezzi, le case deboli e
quelle forti, le colonne aperte, ecc. Mettendo a confronto gli elementi po­
sitivi e quelli negativi nella posizione del B ianco e del Nero, il Maestro
può stabilire con relativa precisione a quale dei due contendenti una certa
posizione sia favorevole. Questa importante scoperta di Steinitz è servita a
stimolare lo sviluppo della teoria e a perfezionare il gioco".
A tale riguardo presenta un certo interesse la classificazione degli ele­
menti della valutazione della posizione riportata (in conformità all ' inse­
gnamento di Steinitz) da Max Euwe nel libro Corso di lezioni di scacchi,
apparso nel 1 936:

l) Vantaggio di sviluppo.
2) Maggiore mobilità.
3) Conquista del centro.
4) Posizione esposta del Re.
5) Case deboli .
6) Configurazione dei pedoni:
a) pedoni uniti;
b) pedoni isolati;
c) pedoni doppiati.
7) Maggioranza pedonale sul lato di Donna.
8) Colonne aperte.
9) Possesso dei due Alfieri contro Alfiere e Cavallo oppure contro
due Cavalli.

Non a caso nelle partite riportate i n precedenza abbiamo i ncontrato quasi


tutti questi elementi di valutazione.
La dottrina posizionale di Steinitz, da lui esposta nel libro The Modern
Chess lnstructor, non ha perso la sua attualità neppure oggi, anche se il
materiale in parte risulta datato. Dal punto di vista del tema da noi studia­
to, i due capitoli più interessanti sono il VI, "La scuola moderna e le sue
tendenze", e l'vm, "Il valore comparato dei pezzi e i principi del gioco".
Soffermiamoci brevemente sul loro contenuto.
All' i nizio del VI capitolo, Steinitz sostiene che per quanto il fine ulti­
mo del gioco - dare matto al Re avversario il prima possibile - rimanga
invariato, i modi per raggi ungere tale obiettivo sono molteplici. Una volta
Come valutare la posizione 31

si pensava che quasi ogni sacrificio (anche i n apertura) che avesse lo sco­
po di dare vita ad un attacco, fosse giustificato, e spesso la pratica confer­
mava tale opinione. "Tuttavia le successive ricerche e i risultati dei Mae­
stri hanno dimostrato che nella maggior parte dei casi simili sacrifici i n
uno stadio iniziale della partita sono infondati anche se effettuati con il
Bianco; se sortiscono un effetto, è solo perché l' avversario esegue delle
mosse che possono essere definite sbagliate. In realtà oggi tutti gli esperti
ritengono che a gioco corretto di entrambe le parti l'esito logico della par­
tita debba essere la patta. [ . . . ] Da ciò consegue che sia in teoria sia in pra­
tica tra Maestri di alto livello e di pari forza neppure un pedone debba an­
dare perduto, in nessuno stadio della partita, se non si vuole correre il ri­
schio di subire una sconfitta. [ . . . ] Anzi è stato dimostrato in modo assolu­
tamente inconfutabile che le debolezze determinatesi a seguito di un attac­
co scorretto in un qualsiasi punto della scacchiera provocano gravi diffi­
coltà e possono molto spesso rivelarsi fatali . Nel mediogioco i punti debo­
li verranno occupati dai pezzi avversari e sarà estremamente difficile riu­
scire ad allontanarli dalle posizioni conquistate; ciò darà all 'avversario il
tempo di consolidare la sua posizione, o d i premere i n maniera ancora più
energica sulle debolezze o ancora di acquisire una maggiore libertà per gli
altri pezzi allo scopo d i dare vita ad un attacco in un'altra zona della scac­
chiera. Di solito la partita viene persa quando l' occupazione dei punti de­
boli può venire realizzata dall ' avversario sull' ala dove si trova il Re oppu­
re al centro, prima che possa avvenire il cambio di qualche pezzo. Tutta­
via tali case deboli sono pericolose anche nel finale, dopo il cambio delle
Donne e delle Torri e l ' entrata in gioco dei Re, poiché da quel momento­
diventa fondamentale il calcolo delle possibili mosse di pedone e la parte
che è priva di debolezze si ritroverà con un enorme vantaggio".
Più avanti Steinitz si sofferma in maniera dettagliata sul ruolo del Re
nella partita, definendolo "un pezzo forte sia per l ' attacco sia per la dife­
sa". Nelle conclusioni sottolinea il proprio consenso al principio per cui
"il modo più semplice e rapido per vincere è anche quello migliore" cd
osserva che nei match contro gli avversari più forti Morphy "ha realizzato
brillanti sacrifici solo in due partite su scssantatré", mentre le sue vi ttorie
più spettacolari si sono avute contro avversari più o meno deboli. Il filo
conduttore del capitolo è rappresentato dall' idea che nessuna combinazio­
ne e nessun attacco sono possibili senza i necessari presupposti di ordine
posizionale. Proprio. la capacità di porre in essere questi ultimi costituisce
una dimostrazione di grande maestria.
Nel settimo capitolo, intitolato "Il valore relativo dci pezzi e i principi
del gioco", Stcinitz esamina dettagliatamente le caratteristiche di gioco di
tutti i pezzi , sottolineando che "a seguito del numero infinito e del l 'estre­
ma varietà delle posizioni che possono verificarsi è possibile operare un
32 Come valutare la posizione

raffronto teorico-pratico della forza dei vari pezzi solo in termini appros­
simativi". Citando Staunton, egli scrive più avanti:
"Alcuni studiosi hanno calcolato il valore matematico approssimato
dei pezzi : prendendo il pedone come unità, al Cavallo viene attribuito un
valore di 3 ,05, all 'Alfiere di 3,50, alla Torre di 5,48 e alla Donna di 9,94.
"Il Re - Al monarca non viene assegnato alcun valore in quanto, come
ribadito da tutte le massime autorità, non può essere né catturato né cam­
biato. Queste caratteristiche vengono ulteriormente complicate dali ' obbli­
go di sottrarsi agli scacchi o di proteggersi da essi.
"[ . . . ] Nel manuale di B ilguer viene affermato che nei finali di pedone
il Re è più forte dei pezzi leggeri (ossia dell'Alfiere e del Cavallo). Siamo
propensi ad estendere questo giudizio a tutte le fasi della partita e vorrem­
mo aggiungere che l' azione del Re in combinazione con un pedone difeso
equivale praticamente a quella esplicata dalla Torre, beninteso se né il Re
avversario né alcun altro pezzo può collaborare con quest'ultima".
Steinitz concorda con l'opinione che il giocatore deve, di norma, ar­
roccare presto sul lato di Re, ma osserva che tale rifugio "comporta a vol­
te alcuni problemi, allorché uno dei pedoni del lato di Re - per lo più
quello di Cavallo o di Torre - è già stato spinto o può essere costretto a
farlo". E ancora: "Quando l ' avversario si procura una maggioranza di pe­
doni sul lato di Donna, è opportuno non aumentare la distanza tra il pro­
prio Re ed i pedoni avversari, poiché il Re è un pezzo in grado di arrestare
tali pedoni nel finale. [ . . . ]È preferibile cercare prima di cambiare le Don­
ne ed alcuni pezzi leggeri, poi differire l ' arrocco o non effettuarlo affatto.
[ . . . ] Da qualsiasi parte si arrocchi, occorre tenere a mente che i pedoni d i
Torre, Cavallo e d Alfiere formano insieme a i pezzi leggeri una sicura di­
fesa contro la maggior parte degli attacchi pianificati dall'av versario. La
spinta di uno qualsiasi di questi pedoni deve essere ritardata il più possibi­
le, poiché offre un comodo obiettivo di attacco all' avversario.
"Di rado si riesce ad ottenere un gioco soddisfacente quando si effet­
tuano mosse di Re in apertura. Ma esistono delle eccezioni, come quando
l' avversario permette la cattura del pedone 'e' da parte del Cavallo, rifa­
cendosi a sua volta sul pedone 'f' . Ad esempio dopo le mosse l . e4 e5 2 .
..(tc4 .tlf6 3 . .tlc3 il Nero può tranquillamente giocare 3 . . . .tlxe4 e con­
sentire al proprio Re di uscire per un breve periodo di tempo allo scoperto
dopo la replica 4 . .Q.xf7+ <i!;>xt7 5 . .tlxe4 d5 6. �f3+ <i!;>g8 7 . .tlg5 �d7 e
l' iniziativa passerà ben presto nelle mani del Nero, che si è procurato il
vantaggio dei due Alfieri e possiede un magnifico centro.
"[ . . . ] Talora nel centro di partita è necessario, a scopo offensivo o di­
fensivo, trasferire il Re da un lato all 'altro della scacchiera. Occorre pren­
dere una decisione simile con la massima cautela, poiché ciò comporta
spesso la perdita di materiale prezioso (soprattutto nel caso che non si sia
Come valutare la posizione 33

già avuto il cambio delle Donne). Ma d' allra parte la potenza difensiva del
Re deve essere valutata con serenità nel caso in cui non esista la minaccia
di tali perdite oppure se l' avversario non è in grado di raggruppare forze
sufficienti per l' attacco; dobbiamo i nfatti rammentare che per dare matto
al Re è necessaria la cooperazione di molti pezzi.
"[ . . . ] Staunton mette giustamente in guardia contro gli scacchi privi di
scopo, ma raccomanda di dare scacco nella fase iniziale della partita se in
tal modo il Re avversario può venire costretto a muovere perdendo la pos­
sibilità di arroccare. Egli scrive: - Non catturale in nessun caso un pedone
avversario che sta davanti al vostro Re: non di rado quel pedone può ser­
vire da scudo difensivo".
Successivamente Steinitz si sofferma sul ruolo del Re nel finale come
"pezzo forte che sostiene i propri pedoni e arresta quelli avversari" ed il­
lustra la regola del quadrato, riportando una serie di esempi pratici .
"La Donna - È il pezzo p i ù forte sulla scacchiera e non h a senso
esporla all' attacco dei pezzi nemici (come accade quando essa entra i n
gioco nella primissima fase della partita). Come indicato in vari testi, in
apertura è pericoloso collocare la Donna sulla stessa colonna o diagonale
del Re. Prima che il gioco vero e proprio si sviluppi, tre pezzi (purché al­
meno uno di essi sia una Torre) sono superiori alla Donna. Due Cavalli e
un Al fiere di solito sviluppano una forza inferiore a quella della Donna.
[ . . . ] Il giocatore deve esere molto prudente prima di catturare un pedone o
un pezzo avversario con la propria Donna, poiché spesso si verificano del­
le situazioni in cui quest'ultima viene catturata in cambio di materiale non
adeguato o finisce fuori gioco mentre l ' avversario, in sua assenza, dà vita
ad un poderoso attacco.
"La Torre- A causa della posizione che occupa inizialmente (bloccata
com' è dalle forze amiche) e delle caratteristiche del suo movimento, non
può essere utilizzata in maniera efficace nella fase iniziale della parti ta.
Da molti punti di vista la Torre di Re è superiore a quella di Donna in
apertura grazie alla maggiore facilità di effettuare l' arrocco corto. [ . . . ] Va
osservato che due Torri unite sono in posizione più idonea per l ' attacco e
per la difesa quando sono raddoppiate su una colonna aperta. Una delle
posizioni di attacco più forti della Torre (e ancor più se si tratta di due
Torri) si ha quando occupa la settima traversa. [ . . . ] In questa situazione si
determina un attacco contro il Re avversario (generalmente posizionato
sull'ottava traversa) eh� è molto difficile se non impossibile respingere.
"[ . . . ] Due Torri ben coordinate sono più forti della Donna quando lulli
i punti sono saldamente difesi, ma soprattutto quando il Re è ben prolello
dalla minaccia di scacchi .
"Va tuttavia considerato che la Torre è un pezzo dai movimenti un po'
goffi, mentre la Donna - che agisce ad ampio raggio - si rivela spesso pre-
34 Come valutare la posizione

ziosa sia in attacco che i n difesa, soprattutto nel caso che collabori con uno
o più pezzi leggeri. Il manuale di Bilguer osserva che le Torri sono più
adatte a sostenere i pedoni passati, ma sono meno forti nell' azione di con­
tenimento di quelli avversari, al contrario della Donna o dell'Alfiere. Per­
tanto a coloro che posseggono dei forti pedoni si può dare un consiglio:
cambiate le Donne e gli Alfieri e tenete le Torri. Il difensore deve invece
fare tutto il contrario.
"Di solito la Torre è un po' più forte del Cavallo e due pedoni, ma u n
po' meno forte dell' Alfiere e due pedoni. Una Torre e due pedoni sono più
forti di due Cavalli e un pochino più forti di Alfiere e Cavallo, ma equi­
valgono più o meno a due Alfieri . Due Torri sono u n po' più forti di due
Cavalli ed un Alfiere, ma u n po' più deboli di due Alfieri e un Cavallo.
''[ . . . ] Nei finali, quando si spingono uno o più pedoni senza il suppor­
to del Re e con solo una Torre avversaria che li ostacoli, di solito è meglio
disporre la propria Torre dietro i pedoni, affinché essa non ostruisca la lo­
ro avanzata. Ma nella lotta contro i pedoni avversari, è consigliabile attac­

carli da dielro.
"[ . . . ] Con o senza il tratto, due pedoni passati uniti vincono contro la
Torre purché:
l ) abbiano raggiunto la sesta traversa;
2) il Re avversario si trovi ad una distanza di almeno tre case libere
dal pedone più vicino;
3) nessuno dei pedoni possa venire catturato subito dalla Torre.
"Analogamente tre pedoni passati uniti all ' altezza della quinta traversa
vincono contro la Torre (con o senza il tratto) se il Re avversario è lonta­
no almeno quattro case l ibere e a patto che nessuno dei pedoni possa veni­
re catturato subito dalla Torre. Al riguardo, però, è necessario sapere che,
se la Torre attacca uno qualsiasi dei pedoni (eccezion fatta per quello cen­
trale), bisogna sacrificarglielo ed avanzare uno degli altri due; in tal caso i
due pedoni rimasti raggiungeranno la sesta traversa prima che il Re avver­
sario sia in condizione di intervenire. Invece se la Torre attacca il pedone
centrale, quest'ultimo deve essere spinto per primo.
"L' Alfiere - Il valore relativo di questo pezzo suscita molte discussio­
ni tra i Maestri . Alcun i accordano una chiara preferenza al Cavallo nel fi­
nale e sostengono che, in combinazione con la Donna e la Torre, il Caval­
lo si rivela più forte dell 'Alfiere. Tuttavia, dopo un attento studio delle
posizioni tipiche che hanno attirato la nostra attenzione e delle relative ec­
cezioni, siamo giunti alla conclusione che l'Alfiere è superiore al Cavallo
in tutte e tre le fasi della partita, e ciò vale per la maggioranza delle possi­
bili combinazioni con altri pezzi. La superiorità dell'Alfiere, soprattutto in
combinazione con l' altro Alfiere sia in attacco sia in difesa, venne dimo­
strata per la prima volta in maniera sistematica ed esauriente dal grande
Come valutare la posizione 35

Maestro tedesco Paulsen, il quale va considerato da molti punti di vista


uno dei fondatori della scuola moderna.
''[. . . ] Al difensore si raccomanda di sol ito di collocare l' Alfiere su ca­
se dello stesso colore dei propri pedoni, soprattutto se si trovano su più
diagonal i . Per le finalità offensive l' Alfiere è meglio collocato su case
dello stesso colore di quelle occupate dai pedoni avversari: ciò agevolerà
in particolare il tentativo di sfondare la catena pedonale avversaria con
l ' aiuto dei propri pedoni. La superiorità dell' Al lìere sul Cavallo si desume
dal fatto che il primo, su qualsiasi casa della scacchiera si trovi, può con­
trollare almeno 7 case su una o più diagonali libere. Al centro della scac­
chiera (nelle case d4, e4, dS, eS) controlla 1 3 case. Per contro l' azione del
Cavallo può restringersi al controllo di non più di due case, qualora tale
pezzo si trovi negli angoli della scacchiera, mentre al massimo può arriva­
re a controllare otto case.
"Alla grande forza dei due Alfieri abbiamo già accennato in preceden­
za. Essi sono più forti di Alfiere e Cavallo e nettamente più forti dei due
Cavalli.
"[ . . . ] Due Alfieri e due pedoni sono nettamente più forti di Torre e
Cavallo e l 'Alfiere è più forte di tre pedoni . Dobbiamo però rilevare che
due pedoni passati giunti sulla sesta traversa, anche se d isuniti, vincono
contro l' Alfiere - abbiano o meno il tratto - qualora nessuno di essi possa
essere catturato immediatamente e il Re avversario si trovi a non meno d i
tre case libere dal pedone vicino.
"Il Cavallo - Molti in passato ritenevano che questo strano pezzo non
dovesse bloccare i pedoni amici e che perciò non valesse la pena di gioca­
re .[)f3 oppure .[)c3 prima che fossero stati spinti i pedoni 'c' ed 'f' . Il
Gambetto di Re e il Gambetto deli' Alfiere di Re trovavano il loro fonda­
mento proprio in questa teoria. Ora però gli esperti hanno riconosciuto
che dopo l . e4 (1 . . . eS) sia 2 . .[)f3 (2 . . . .[)c6) sia 2 . .[)c3 (2 . . . .[)c6) sono
buone mosse e nella maggioranza delle aperture collocano i Cavalli su tali
case senza eccessive esitazioni . [ . . . ] Un Cavallo (del Bianco) che abbia la
possibilità di occupare il punto fS, senza rischiare di venire respinto da ta­
le casa oppure cambiato, può esercitare una seria minaccia nei confronti
del lato di Re avversario, favorendo considerevolmente qualsiasi attacco
in questo settore.
"I Cavalli sono molto adatti a saltare in un buco (spiegheremo il signi­
ficato di questo termine tra breve) o in una casa debole dell ' avversario,
soprattutto se sostenuti dai pedoni. Di norma il Cavallo è appena un po'
più forte di tre pedoni . [ . . . ] Il Cavallo possiede un' altra interessante carat­
teristica: di soli to è più forte dell' Alfiere nei finali in cui l ' avversario ha
un'impedonatura permanente. Ciò è particolarmente vero nei casi in cui il
pedone doppiato più avanzato si trova su una casa di colore opposto a
36 Come valutare la posizione

quello dell 'Alfiere; quando il Cavallo lo attacca, il pedone può essere di­
feso solo dal suo Re, il che lascia al nostro Re completa libertà d ' azione.
"Il pedone - Saper manovrare bene con i pedoni, i quali nella posizio­
ne iniziale formano una compatta falange davanti al Re e agli altri pezzi,
costituisce una delle qualità più preziose ai fini della condotta della parti­
ta. La perdita (senza compenso) di un pedone si rivela spesso fatale i n
virtù del suo privilegio di trasformarsi in Donna o , a scelta, in un qualsiasi
altro pezzo, una volta raggiunta l' ottava oppure la prima traversa. Inoltre
la maggioranza degli esperti ammette oggi che la debolezza di un pedone
è meno grave della debolezza di una casa sulla quale può stabilirsi con
grande efficacia un pezzo (pedone) avversario. Questa seconda debolezza
rischia anzi di condurre spesso alla sconfitta e quindi una corretta gestione
dei pedoni deve impedire all'avversario di occupare vantaggiosamente tali
case.
"I pedoni centrali , ossia quelli di Re e di Donna, vengono mossi nella
maggioranza delle aperture prima degli altri tre pedoni disposti su entram­
be le al i; ciò avviene non solo perché la loro avanzata costituisce una vali­
da preparazione per l' inizio delle operazioni, ma anche - come vedremo
più avanti - per una serie di altre ragioni. In primo luogo, fino a che man­
teniamo sulle case di partenza i tre pedoni disposti su ciascun lato, non si
formano buchi. [ . . . ] Con il termine 'buco' designiamo le case poste sulla
terza o quarta traversa una volta che i due pedoni contigui ad esse siano
stati spinti o catturati . Ad esempio, dopo le mosse l . e4 e5 2. c4, nel cam­
po del B ianco si determinano due buchi in d3 e d4. In secondo luogo, nel
finale si troverà in grande vantaggio il giocatore che avrà il maggior nu­
m ero di pedoni ancora nelle case di partenza; spesso infatti - avendo il
tratto a disposizione - è molto importante d isporre della possibilità di
spingere i pedoni di una o due case a seconda delle circostanze".
Nelle pagine successive Steinitz si dichiara concorde con la seguente
idea di Staunton: "È particolarmente vantaggioso per i vostri pedoni occu­
pare il centro della scacchiera, poiché ciò ostacola lo sviluppo delle forze
avversarie. I pedoni di Re e di Donna trovano un' eccellente collocazione
sulla quarta traversa, ma non è tanto facile conservarli in questa posizio­
ne: se ne avanzate uno, la forza di entrambi diminuisce considerevolmen­
te". Più avanti il campione invita a superare con i pedoni la metà della
scacchiera con estrema prudenza, sottolineando che "molto di rado è il ca­
so di avanzare uno dei propri pedoni fino alla sesta traversa".
In tal modo abbiamo preso conoscenza dei principi fondamentali della
dottrina formulata dal primo Campione del mondo, quanto meno nella mi­
sura che ci è necessaria per approfondire il tema di nostro interesse. Ab­
biamo altresì esaminato alcuni esempi pratici che hanno confermato i po­
stulati principali di questa dottrina.
Come valutare la posizione 37

Tali esempi, per quanto a nostro avviso convincenti, erano forse un po' a
senso u nico, poiché uno dei contendenti (Tarrasch) aveva giocato in ma­
niera impeccabile, mentre l' altro aveva impersonato il ruolo della vittima
predestinata. Pertanto, per non dare l' impressione che sia sufficiente indi­
viduare qualche fattore posizionale favorevole ad uno dei giocatori per at­
tribuirgli un vantaggio decisivo, prenderemo ora in esame altri esempi.

Spielmann-Tartakower

IO

L'elemento saliente di questa posizione è rappresentato dalla posizione


esposta del Re nero. Esaminiamo tuttavia lo sviluppo degli avvenimenti.

21. �f6!
22. �xb7
Bisognava preferire la continuazione più modesta 22. g3.

22. �f4+
23. �hl �xf2
24. �c6+ �gS!
25. h4+ �g4!

Sarebbe stata sbagliata 25 . . . � h6 a causa di 26. �f6.

26. t1 dfl

Dopo 26. �f6 t1 xd l + 27, t1 xd l �xg2 28. �g5+ � f3 29. �c l c3 il Ne­


ro è ad un passo dalla vittoria.

26. �b6
27. �c4 t1 d2
38 Come valutare la posizione

28. b4 �e3?

Il Nero si concede il lusso di perdere due tempi. B isognava giocare 28 . . .


g ad8.

29. g h3! �b6


30. g hf3 g xg2!
31. g f4+ ç!tg3!
32. �d5 g e8
33. �d7

Oppure 33. g 4f3+ ç!th2.

33. �a6
(O-l)

Kljavinish-Ragozin
Leopoli 1 95 1

11
N

Il possesso dei due Alfieri non salva il Bianco dalla sconfitta.

24. �al
25. �el .Ll_g5!
26. .Ll_d2 �xel+
27. .Ll_xel .Ll_cl !

Si può dire che il Bianco sia in zugzwang.

28. .Ll_dl 4J f4
29. jtc2 f6
Come valutare la posizione 39

30. \t>fl \fj>fJ


31. Jtd1 \fj>g6
32. jtc2 \fj>g5
33. jtb1 \fj>h4
34. jtc2 \fj>h3
35. \fj>g1 h6
36. jtb1 h5
37. jtc2 .fld3
38. \fj>fl \fj>xh2
39. \fj>e2 \fj>g2
40. Jtxd3 cxd3+

E dopo poco il Bianco abbandonò

Nezhmetdinov-Tal
Mosca 1 957

12
B

L'ultima mossa del Nero era stata 1 3 . . . .fjc6xe5, con l ' idea di procurarsi
un forte centro. Dopo la mossa migliore, ossia 1 3 . . . .fld7xc5, la posizione
sarebbe stata all' incirca pari. Vediamo ora come proseguì la partita .

14. .fjxe5 .flxe5


15. �d4 f6
16. f4 .f)c6

Bisognava preferire 1 6 . . . .fld7, ma il Nero persegue coerentemente l ' idea


di dare vita ad un centro di pedoni, il che sarebbe stato impossibile dopo
1 6 . . . .f)d7 1 7 . f5 .

17. �e3 § d8
40 Come valutare la posizione

18. g ad l eS?

Era necessario raggruppare le forze nel seguente modo: 1 8 . . . liJe7 e poi


�c6, J,l.d7, g ac8.
19. fxe5 fxe5

Il centro di pedoni si è così formato. Ma il Nero è atteso da una spiacevole


sorpresa.

20. J,l.b5

A 20 . . . d4 seguiva 2 1 . J,l.c4+ <;t>h8 22. �g5 J,l.e6 23. J,l.xe6 dxc3 24. J,l.d5
h6 25. �e3 g ac8 26. J,l.xc6 �xc6 27. g xd8+ g xd8 28. �xe5 e il B ian­
co ha un solido pedone in più.

21. �g3
22. g f2!
23. h3

Il B ianco migl iora la propria posizione senza fretta poiché non si vedono
mosse utili per il Nero.

23. J,ta8

Oppure 23 . . . d4 24. J,l.c4+ <i!;>h8 25. g dfl �c8 26. g f7 g xfl 27. g xfl
g g8 28. J,td2 e non è facile consigliare qualcosa di buono al Nero.

24. J,ta4 J,l.b7


25. <;!;>hl J,ta8
26. g rs e4

Questo tratto perde forzatamente, ma oramai non c ' era più salvezza.
Nezhmetdinov riporta quest' interessante variante: 26 . . . d4 27. J,l.b3+
<i!;>h8 28. g dfl �d8 29. g t7 g xt7 30. g xt7 g g8 3 1 . J,l.d2 e4 32. J,l.g5
�e8 33. g c7 g f8 34. J,l.f6 ! .

27. �xc7 g xc7


28. g 5xd5 e3
29. g d7 e2

Era perdente anche 29 . . . g e7 30. g xc7 g xc7 3 1 . g d6 <i!;>f8 32. <;!;> g l


<i!;>e8 3 3 . <;t>fl .
Come valutare la posizione 41

30. _g_b3+ .El. e6


31. _g_xe6+ ç!tf8
32. _g_xg7+ (1-0)

Il centro pedonale, aiia cui formazione il Nero aveva tanto puntato, ha fi­
nito per rivelarsi soltanto un pesante fardeiio.

Ljubojevic-Larsen
Londra 1 980

13
B

24. h5

A prima vista l ' attività dei suoi pezzi sembra lasciare il Bianco in chiaro
vantaggio. Tuttavia gli avvenimenti assumono una piega inattesa.

24. gxh5!

Giocata senza preconcetti. La concretezza non guasta mai, sia in fase di


valutazione deila posizione sia al momento di prendere la decisione.

25. _g_g2

A 25. �xh5 seguirebbe 25 . . . _g_xe4, e in seguito l' Al fiere occuperebbe


una posizione ideale in g6.

25. <tl g4!

Impedisce i l tratto 26 . .El, h l , cui il Nero risponderebbe con 26 . . . .El, xg5


27 . .El, xh5 .El, g6 28 . .El, dh l h6! e poi e6-e5 catturando il pedone f6.

26. �d2 �a5


42 Come valutare la posizione

27. f!. h l h6!


28. eS?!

Troppo impulsiva. Tuttavia anche in caso di 28. El. xh5 El. xg4 la posizione
del Nero sarebbe stata preferibile.

28. dxeS
29. .Q.b6 f!. xb6
30. .tlxb6 "èi'xb6
31. f!. xhS .Q.xg2
32. "èi'xg2 .tle3
33. "èi'gl .tldS!

Il colpo di grazia. Il resto è comprensibile anche senza commenti.

34. "èi'xb6 .tlxb6 35. gxh6 .tldS! 36. f!. gl+ �h8 37. f!. xeS .tlxf6 38.
f!. aS f!. a8 39. E!, fl .Q.e7 40. c3? bxc3 41. �c2 f!. c8 (0-1 )

Questi esempi sono un'ulteriore dimostrazione della correttezza delle teo­


rie di Steinitz. In effetti, alcuni elementi della posizione, cioè a dire alcuni
fattori posizionali (i due termini sono sinonimi), possono risultare evidenti
(ad esempio: il Re scoperto nella partita Spielmann-Tartakower), ma non
determinanti. I giocatori meno esperti, e non soltanto loro, scambiano
spesso un elemento evidente per uno determinante. Ciò ci fa pensare alla
novella indiana nella quale un cieco, palpeggiando la coda di un elefante,
concludeva che l' elefante assomigliava ad una corda.
È necessario precisare meglio cosa intendiamo con 'fattore posizionale
determinante ' . Questo termine fu introdotto dal Maestro L Lipnitskij in
contrapposizione a 'fattore posizionale evidente' . Forse 'fattore posizio­
nale prioritario' sarebbe stato più preciso, ma per chiarezza nella nostra
successiva esposizione utilizzeremo il termine di Lipnitskij, che si è poi
imposto nella letteratura specializzata.
Chiudiamo il capitolo con le parole di Znosko-Borovskij, che in modo
estremamente sintetico ne riassumono l' idea fondamentale: "Certo, la co­
sa migliore sarebbe quella di avere a proprio favore tutti gli elementi della
posizione. Ma ciò è possibile solo in rari casi: quando la vittoria è chiaro
appannaggio di una parte. Più spesso accade invece che la superiorità in
un elemento si accompagni all ' inferiorità in un altro".
CAPITOLO 3

I FATTORI POSIZIONALI
DETERMINANTI
Negli scacchi un vantaggio quantitativo si trasforma molto spesso in un
vantaggio qualitativo. Accumulare piccoli c insignificanti vantaggi fa sì
che questi si trasformino in sostanziosi vantaggi duraturi. In sostanza i fat­
tori posizionai i determinanti sono per l ' appunto dci vantaggi duraturi .
Esaminiamo due partite nelle quali possiamo faci lmente identificare i mo­
menti che ci interessano più da vicino: la ricerca c l ' individuazione dei
fattori posizionali determinanti. Si possono apprendere molte cose anche
in un solo giorno, ma la capacità di estrarre da una massa di clementi i ve­
ri fattori posizionai i determinanti è un' arte che esige un costante perfezio­
namento.

Reshevsky-Capablanca
Margate 1 935
Gambetto di Donna

l. d4 <lJf6
2. c4 e6
3. <lJc3 d5
4. .Q.g5 <lJbd7
5. cxd5 exd5
6. e3 ]le7
7. Jtd3 0-0
8. -?fJc2 eS? !

Soffermiamoci un attimo su questa mossa poiché le sue conseguenze si


faranno sentire per tutta la partita. La cosa più sempl ice da dire è che essa
non appare naturale, poiché ora il pedone 'c' non occuperà una buona po­
sizione. Sia in c5 che in c4 esso non trova la sua col locazione migliore,
mentre se lo si cambia con il pedone 'd' (dopo 9. <lJ f3) i l Nero rimane con
un pedone isolato. Ma questa mossa non ha solo lati negati v i : d ' al tra parte
il giocatore che l ' ha eseguita non agiva mai se non secondo un piano. Il
Nero cerca di crearsi una superiorità pedonale sul lato di Donna. Tuttavia
rimane preferibile il tratto consueto 8 . c6.
. .

9. <lJ f3
44 Come valutare la posizione

Forse il Nero aveva fatto affidamento sulla variante 9. dxc5 �xc5 l O .

.Q.xf6 �xd3+ 1 1 . �xd3 .Q.xf6 1 2. �xd5 .ftxb2, che sarebbe stata soddi­
sfacente per lui. Naturalmente il Bianco non poteva accontentarsi di una
tale continuazione.

9. c4

Dopo 9 . . . b6 sarebbe stata molto forte 1 0. �e5.

10. .Q.fS t1 e8
1 1. 0-0 g6

Già si fanno sentire gli effetti del l ' indebolimento del pedone d5. A 1 1 . . .
�f8? seguiva 1 2. .ftxc8 .§ xc8 1 3 . .Q.xf6 .Q.xf6 14. �f5 guadagnando un
pedone.

12. .Q.h3 �f8


13. .Q.xc8 t1 xc8 (14)

14
B

Esaminiamo questa posizione. I fattori evidenti sono costituiti dalla mag­


gioranza pedonale del Nero sul lato di Donna (elemento favorevole al Ne­
ro) e dalla debolezza del pedone d5 (elemento favorevole al Bianco). Altri
fatti al momento non recitano alcun ruolo di rilievo. Ma quale dei due fat­
tori assume un valore determinante? Tra breve avremo la risposta a questa
domanda.
Possiamo già fin d ' ora però esprimere un giudizio: il piccolo vantag­
gio posizionale del B ianco, dovuto alla cronica debolezza del pedone d5,
è controbilanciato solo parzialmente dalla maggioranza dei pedoni neri sul
lato di Donna.

14. .Q.xf6!
Come valutare la posizione 45

L' inizio di un piano basato su una corretta valutazione della posizione.

14. .Q.xf6
15. b3!

Coerente e forte. Il Bianco minaccia (in risposta a qualsiasi mossa neutra)


il tratto 16. bxc4 ed ora su 1 6 . . . .§. xc4 è possibile 17. �b3 seguita da
f:Jd2, mentre a 1 6 . . . dxc4 segue la risposta 1 7 . e4 c il forte centro pedona­
le del Bianco è pronto a mettersi in movimento. Qualora il Nero giochi
1 5 . . . f)e6, il Bianco si ritrova con una posizione assai favorevole dopo 1 6.
bxc4 dxc4 1 7 . .§. ab l . Naturalmente il Nero non può giocare di propria ini­
ziativa 15 . . . cxb3, visto che dopo 1 6. �xb3 il Bianco otterrebbe quanto
desidera.

15. �a5
16. b4! �d8

Dopo 1 6 . . . �xb4 1 7 . .§. ab 1 �d6 1 8 . .§. xb7 le minacce del Bianco sono
ben tre: 19 . .§. fb 1 , 1 9 . .§. xa7 e 19 . .§. b5.

17. �a4!

Oltre alla presa in a7, si minaccia anche 1 8. �b5.

17. a6
18. b5! .§. e6
19. .§. ab1

Non va bene 1 9 . bxa6 .§. xa6 20. �b5 .§. a5 ! 2 1 . �xb7 .§. b8 22. �c6
.§. b6.

19. .§. b8

Difficilmente la continuazione 1 9 . . . a5 20. b6 ! .§. xb6 2 1 . .§. xb6 �xb6


22 . .§. b l poteva soddisfare il Nero.

20. .§. b2 .Q.c7


21. bxa6

Il tentativo 2 1 . .§. fb 1 avrebbe esiti negativi dopo 2 1 . . . a5 22. b6 .Q.b4 .

21. .§. xa6


46 Come valutare la posizione

22. �c2 �e6


23. t'!, fb l t'!, a7
24. a4! li:Jc7 (15)

15
B

Sulla scacchiera si è venuta a creare una posizione estremamente insolita.


Che cosa è cambiato rispetto alla valutazione da noi formulata a proposito
della posizione del precedente diagramma? Il Nero non minaccia più di
crearsi un pedone passato sul lato di Donna (né si può definire passato il
pedone c4). È pur vero che il Nero può ancora neutralizzare in qualche
modo la pressione esercitata dal Bianco sulla colonna 'b' . Ma il pedone
d5 è destinato a procurargli solo preoccupazioni. Ormai si può affermare
con sicurezza che la debolezza del pedone d5 costitu isce uno degli
elementi decisivi di questa posizione: in altre parole, essa è un fattore po­
sizionale determinante che in futuro continuerà a favorire il Bianco. Per­
tanto la valutazione della posizione non può che essere univoca: il B ianco
si trova in vantaggio. Il suo piano deve consistere n eli' intensificare la
pressione contro il pedone d5.
A tale esigenza rispondeva il piano <it>h l , � g l , �ge2 seguito da
�b5, mentre il �e2 poteva dirigersi, a seconda delle circostanze, in c3
oppure in f4.

25. �eS �e8


26. f4?!

Sebbene la debolezza in e3 non sia paragonabile a quella in d5, con questa


mossa il Bianco sciupa una parte del proprio vantaggio. D' altra parte nep­
pure il suo tratto precedente era stato impeccabile.

26. f6
27. �g4 �d7
28. h3 <it>g7
Come valutare la posizione 47

29. �f2 .Q.a3


30. g a2 .Q.d6 (16)

16
B

Un' altra posizione estremamente interessante, forse la più interessante di


tutta la partita. Il Nero dispone già di un ben preciso controgioco diretto
contro il pedone e3. Neppure il lato di Re del Bianco è così sicuro come
sembra. Eppure l 'esistenza del pedone d5 non consente di valutare la po­
sizione come pari. Come in precedenza, il Bianco continua ad avere mi­
gliori prospettive, per quanto non così buone come alcune mosse fa. Seb­
bene con un certo ritardo, egli comincia ora ad attuare il piano di gioco
corretto.
La prossima mossa del Bianco è degna del massimo elogio.

31. �fdl!

Una mossa tanto impegnativa poteva essere eseguita solo sulla base di una
corretta valutazione della posizione.

31. fS
32. �bS! g as
33. �xc7 .Q.xc7
34. �c3 �e6
3S. �f2 b6
36. �f3 g d8
37. g ab2 �e7!

Il Nero sostiene la propria posizione trovando le uniche mosse possibili.

38. g b4

In caso di 38. g b5 g xb5 39. g xb5 �a3 ! il Bianco si sarebbe trovato


48 Come valutare la posizione

improvvisamente nei guai: infatti dopo 40. -tlxd5 c3 ! 4 1 . -tl xc7 c2 la


sconfitta sarebbe stata inevitabile.

39. § d7
39. <it> hl ..Q..d8

Se il pedone bianco si trovasse in f2, tutto sarebbe chiaro e semplice: il


gioco si svolgerebbe sul lato di Donna, dove il Bianco sta meglio. Ora in­
vece Reshevsky deve giocare attivamente anche sul lato di Re.

40. g4 fxg4
41. hxg4 � d6
42. <it>gl ..Q..c7
43. <it>f2 § f7 !
44. gS ..Q..d8
45. <it>e2 (l 7)

17
N

Il momento critico. Il Bianco ha un piccolo vantaggio di spazio e il Nero è


rimasto con l' Alfiere cattivo; inoltre conservano la loro validità tutti gli
altri fattori evidenziati in precedenza. Peraltro anche il Nero ha i suoi pun­
ti forti: la posizione non del tutto felice del Re bianco e la debolezza di al­
cune case nel campo avversario. Eppure la valutazione generale vede
sempre in vantaggio il Bianco in considerazione del fatto che la debolezza
in d5 continua a rimanere, come prima, un fattore determinante della posi­
zione. Di conseguenza il Nero doveva attenersi ad una tranquilla tattica
d ' attesa (i motivi dell'opportunità di tale linea di condotta verranno esau­
rientemente illustrati nel capitolo successivo). Bisognava giocare 45 . . .
�e6 ! 46. <it>d2 �f5, obbligando il Bianco a replicare con 47. �e2, dopo
di che la lotta sarebbe rimasta molto tesa. Ma il Nero, avendo valutato la
propria posizione come pienamente pari se non addirittura superiore (pe­
raltro potrebbe avere avuto luogo anche un errore di carattere puramente
Come valutare la posizione 49

tattico : questo è però già un altro discorso - noi infatti ci limitiamo a


prendere in considerazione gli aspetti strategici), si getta i naspettatamente
ali ' attacco.

45. JtxgS?
46. f!. xb6 �a3
47. \ffd 2! jte7
48. f!. b7 E!. xa4

Il seguito 48 . . . �d6? 49. f!. 7b5 f!. xb5 50. axb5! conduceva ad una posi­
zione chiaramente persa per il Nero.

49. �xdS

Era perdente 49. �xa4? a causa di 49 . . . �d3+ 50. \ff c l jta3+ oppure 50.
\ffe l jth4+. Dopo la cattura del pedone in d5, invece, la posizione del Ne­
ro cade a pezzi.
La valutazione è immediata: il forte centro, la colonna aperta 'b', l ' in­
contenibilità dei pedon i passati sono tutti elementi che giocano a favore
del B ianco e per di più fra poco il Nero dovrà anche cedere del materiale.
La parte finale della partita è facilmente comprensibile.

49. f!. aS
so. �xc4 f!. hS
51. \ffd3 �a8
52. �e6 �a3?
53. f!. d7 E!. hfS
54. E!. b3! �al
55. E!. xe7 �fl+
56. \ffd 2 (l-O)

Una partita cha fa onore sia al vincitore che allo sconfitto.

Smyslov-Szabo
Hastings 1 954-55
Difesa Grunfeld

l. c4 �f6
2. �f3 g6
3. d4 Jtg7
4. g3 0-0
50 Come valutare la posizione

5. Ag2 d5
6. cxd5 �xd5
7. 0-0 c5

Una mossa come un'altra. Il fatto che le sue conseguenze si faranno senti­
re per tutta la partita non deve indurci a giudicarla negativamente.

8. e4

In caso di 8. dxc5 <i) a6 il Nero avrebbe risolto con successo tutti i proble­
mi di apertura.

8. -tJf6
9. e5 � d5
10. dxc5 �b4
1 1. �c3 �8c6
12. �e2 '&d3
13. f! d1 �xe2
14. �xc2 � xe5
15. �xe5 J.1.xe5
16. J.1.h6 § eS
17. § d2 (18)

18
N

I pezzi bianchi collaborano fra loro meglio di quelli neri ed inoltre il B ian­
co si è impadronito della colonna 'd' . Tuttavia anche il coordinamento tra
i pezzi neri potrebbe migliorare e comunque il Nero può lottare per il pos­
sesso della colonna 'd' . Questi fattori posizionali non determinano dunque
un vantaggio del Bianco né lo determineranno i n futuro. Ma la sua supe­
riorità, per quanto minima, ha un carattere duraturo. Nella presente partita
il fattore posizionale determinante è rappresentato infatti dalla superiorità
pedonale del Bianco sul lato di Donna.
Come valutare la posizione 51

17 . �c6
18. �f4 _g_rs
19. El. el .!J..g7 ?

Un errore concettuale. Il Nero non tiene in debito conto il fatto che l ' ele­
mento determinante della posizione è costituito dalla maggioranza dci pe­
doni del Bianco sul lato di Donna. Nel caso in questione, proprio l' _g_e5
era il pezzo che difendeva adeguatamente questo lato contro le incomben­
ti m inacce. In cosa consiste invece la forza dell' _g_h6? Nel fatto che limita
i movimenti del Re nero. Nel nostro caso, però, non bisognava preoccu­
parsi troppo del destino del Re. Con il tratto 1 9 . . . f6 il Nero avrebbe preso
due piccioni con una fava: avrebbe difeso l'attivo Alfiere in e5 e assicura­
to al proprio monarca una via di avvicinamento al centro. Ad esempio:
19 . . . f6 20. El. ed l El. ad8 2 1 . �d5 rt;fl 22. _g_e3 ! (Smyslov riporta la se­
guente variante: 22. a3 e6 23. �b4 con i niziativa del Bianco. Ma per il
Nero è nettamente più forte 22 . . . _g_g4 23. f3 _g_e6 24. f4 _g_d4+ ! 25.
El. xd4 � xd4 26. El. xd4 El. d7 e non è chiaro come debba procedere il
Bianco) 22 . . . e6 23. f4 _g_b8 24. �c3 El, xd2 25. El, xd2 El, d8 . Il B ianco ha
un indiscutibile vantaggio, ma le possibilità d i patta del Nero rimangono
ancora numerose.

20. _g_xg7 rtf xg7


21. a3 g5

Quando le mosse normali non sembrano promettere grandi risultati, oc­


corre imprimere una drastica svolta al corso della lotta. In questo caso il
Nero avrebbe dovuto rendere più attiva l a propria posizione a prezzo del
sacrificio di un pedone; ciò si poteva ottenere con 2 1 . . . El. ad8 22. _g_xc6
bxc6 23. El. xd8 El. xd8 24. El. xe7 g5. Sebbene il Bianco sarebbe rimasto
con un pedone in più, in compenso l 'Alfiere del Nero sarebbe diventato
più attivo del Cavallo bianco e il Nero avrebbe mantenuto discrete possi­
bil ità di patta. Invece, dopo la mossa del testo, la situazione del Nero peg­
giora in maniera lenta ma inesorabile.

22. �d5
23. El, edl
24. f3
25. b4 (19)

La condotta di gioco superficiale del Nero ha fatto sì che il Bianco riuscis­


se a realizzare la propria idea principale: creare una minacciosa catena di
pedoni sul lato di Donna. Dopo gli opportuni preparativi, essa sarà pronta
52 Come valutare la posizione

ad un'ulteriore avanzata. Il Nero non è in grado di contrapporre nulla a


questo piano. Il destino della partita è praticamente deciso e il Bianco de­
ve solo giocare con precisione in un paio d'occasioni.

19
N

25. h6

Ben difficilmente il Nero poteva sentirsi soddisfatto dopo 25 . . . g d7 26.


<t:lf4 g xd2 27. <t:lxe6+ fxe6 28. g xd2.

26. �f2 g d7
27. <t:lc3 fr xd2+
28. fr xd2 g d8
29. fr xd8 <t:lxd8
30. f4

Liscio come l'olio!

30. gxf4
31. gxf4 J,tb3
32. �e3 �f6
33. bS eS

Secondo Smyslov, il tratto 33 . . . �e6 veniva confutato da 34. c6 �d6 35.


b6 ! <t:lxc6 36. J,txc6.

34. <t:le4+ �e6


35. c6!

Un momento interessante. Nei commenti di Smyslov solo questa mossa è


meritevole di un punto esclamativo. Come mai in precedenza non ne ave­
va attribuiti altri? Evidentemente perché le mosse del Bianco erano state
Come valutare la posizione 53

semplici, chiare e d essenziali. M a si tratta di quella semplicità che si ap­


prende solo a prezzo di molta fatica! Viene da pensare che la capacità di
Smyslov di valutare a dovere la posizione e di delineare il successivo pia­
no di gioco meriterebbe un unico grande punto esclamativo.

3S. exf4+
36. \t>xf4 bxc6
37. � eS+ \t>d6
38. �xb3 cxbS
39. h4 �c6
40. Jtxc6 \t>xc6
41. \t>g4! b4
42. axb4 \t>bS
43. �d4+ (1-0)

L' abbandono è inevitabile in vista di 43 . . . \t>xb4 44. �c6+ e 45. � xa7.

Grazie a queste partite abbiamo visto quanto sia importante saper distin­
guere gli elementi fondamentali da quelli secondari.
Molte volte, in una partita, esiste un filo conduttore che la percorre
dall' inizio alla fine; però non sempre, com'è evidente, uno dei due gioca­
tori riesce ad individuarlo correttamente. Talvolta viene scambiato per
fattore posizionate determinante qualcosa che gli assomiglia solo esterior­
mente e da tale miraggio derivano unicamente effetti negativi.

Larsen-Donner
Beverwijk 1 960
Partita Reti

l. g3 eS
2. Jtg2 dS
3. �f3 Jtd6
4. 0-0 � e7
s. c4

Un ' analisi dettagliata delle mosse di apertura non rientra nei nostri compi­
ti. Ci limitiamo ad osservare che fino ad un certo punto il gioco di Larsen
non suscita grande entusiasmo.

s. c6
6. d3 0-0
54 Come valutare la posizione

7. �bd2 �d7
8. e4 dxe4

"Da considerare 8 . . . d4 con l ' intenzione di replicare a 9. �h4 con 9 . .


.

�c5 l O. �e2 g5" (Larsen). Tuttavia il Nero non intende occupare la casa
d4 con un pedone: essa è destinata ad un altro scopo.

9. � xe4 !J..c7
10. b3 � e8
11. !J..b 2 �fS
12. �el � f8
13. �d2 f6
14. � adl �e6
l S. b4 aS
16. bS !J..b6
17. bxc6 bxc6
18. �cl a4
19. eS !J..aS
20. !J..c3 � e7
21. !J..xaS � xaS
22. �fd2 �ed4
23. �c4 � Sa7 (20)

Si è raggiunta una posizione molto interessante. Tutto il gioco del Nero


mirava a raggiungere un unico obiettivo: piazzare un Cavallo in d4. Ma
questo elemento può essere quel fattore posizionale determinante che ci
permette di definire la posizione favorevole al Nero? Niente affatto. Una
risposta così categorica esige una spiegazione. Tanto più che lo stesso
Tarrasch ha affermato che un Cavallo piazzato al centro, una volta protet­
to dall' attacco dei pezzi avversari e sostenuto dai propri, è più forte di un
Alfiere e quasi equivalente ad una Torre.
Ma questo Cavallo equivale davvero ad una Torre? Anche se tiene sot­
to tiro le case bianche, nell'immediato futuro non è in grado di raggiunger­
ne nessuna (intendiamo riferirei alle case poste davanti al pezzo, dato che
non ha valore un eventuale - pur possibile - salto all' indietro) e quindi,
malgrado la bella posizione apparentemente occupata, esso non procura al
Bianco particolari grattacapi, mentre crea un gran numero di problemi al
Nero senza assicurargli effettivi benefici. Un' obiettiva valutazione della
posizione ci porta verso un giudizio di sostanziale parità. I Cavalli bianchi
non stanno, dal punto di vista pratico, peggio di quelli del Nero e anche gli
altri pezzi del Bianco sono attivi. Il Bianco ha un pedone debole in d3 e il
Nero in c6. Infine il pedone c5 costituisce più un elemento di forza che
Come valutare la posizione 55

non una debolezza. Perché mai i l Nero dovrebbe stare meglio?

20
B

24. f4 ..Q.e6?

B isognava proseguire con 24 . . . exf4, ma il Nero è ipnotizzato dall ' infeli­


ce <tJd4 e non intende cambiare i pedoni che lo sostengono.

25. fxeS fxeS


26. �hl

Il Bianco può permettersi anche questa mossa profilattica.

26. ..Q.dS
27. E! fl

E così è stato il Nero stesso a crearsi un pedone debole in e5; per di più il
B ianco inizia ora ad occupare la colonna 'f' . Il peso della bilancia comin­
cia a pendere dalla parte del B ianco.

27. f! e6
28. E! f2 E! f7
29. f! dfl ..Q.xc4

S i minacciava 29. <tJg5.

30. dxc4 <tJh6


31. f! xf7 <tJxf7
32. �dl !

Questa forte mossa mette a nudo il principale difetto della posizione del
Nero: la debolezza delle case bianche. Ormai il vantaggio del Bianco è as-
56 Come valutare la posizione

solutamente evidente. Sia ora sia in futuro il fattore determinante sarà rap­
presentato proprio dalla debolezza delle case bianche nello schieramento
del Nero. Inoltre vi sono anche altri elementi che agiscono a favore del
B ianco: il migliore coordinamento dei pezzi, il vantaggio di spazio, il mi­
nor numero di pedoni deboli, ecc.

32. �aS
33. �hS �c7
34. ..Q.h3 E;. h6?

Così la Torre si autoesclude dal gioco. Dopo il tratto corretto 34 . . . E! e7 il


Nero poteva ancora opporre una certa resistenza.

35. �g4 E;. g6


36. �d l �a7
37. �bl ! -tlgS
38. �b6! �a8
39. -tlxgS f! xgS
40. �c7 h6
41. E;. b l (l-O)

"Quello che più mi preme chiedere a proposito di questa partita è: cosa ci


stava a fare il Cavallo nero in d4?" (Larsen). Sì, in questo caso non si trat­
tava proprio del 'Cavallo di Tarrasch'. La forza di qualsiasi pezzo viene
sempre determinata dalle circostanze concrete. Qualsiasi regola va appli­
cata con elasticità, senza dimenticare le possibili eccezioni.

Quale conclusione possiamo trarre dalle partite che abbiamo appena esa­
minato? Per vincere bisogna saper intuire in anticipo come si evolveranno
gli avvenimenti e cogliere quella 'motivazione posizionale' che alla fine
deciderà l ' esito della battaglia.
CAPITOLO 4

LA VALUTAZIONE E LA SCELTA
DI UN CORRETTO PIANO DI GIOCO
È noto che "le posizioni pari conducono, a gioco corretto, ad altre posizio­
ni pari" (Lasker). Le premesse per l' attacco esistono solo quando un gio­
catore si trova in vantaggio. La profonda conclusione filosofica cui Stei­
nitz giunse a coronamento di tutta la sua teoria è la seguente: chi si trova
in vantaggio deve attaccare, pena la perdita del proprio vantaggio. In so­
stanza, se chi si trova in vantaggio deve attaccare, la parte contrapposta
dovrà pensare a difendersi. Sono questi gli unici comportamenti corretti.
Non occorre spendere troppe parole per spiegare la differenza tra gio­
co d ' attacco e gioco difensivo: se di solito l 'attaccante cerca di tenere ele­
vata la tensione e di mantenere sulla scacchiera il maggior numero possi­
bile di pezzi, il difensore mirerà a ridurre la tensione e a semplificare. Il
problema sta tutto in questo semplice punto: chi ha diritto di ritenersi in
vantaggio? La risposta va data sulla base della valutazione della posizio­
ne. In altri termini, il primo passo è rappresentato da una valutazione og­
gettiva, cui segue la scelta del giusto piano di gioco.
Accanto alla valutazione oggettiva esistono due tipi di deviazione dalla
corretta linea interpretativa: la sopravvalutazione e la sottovalutazione del­
la posizione. Inoltre esiste la possibilità che un giocatore non dia il giusto
valore ad alcuni importanti fattori posizionati nell'ambito di una valutazio­
ne generale sostanzialmente corretta. Soffermiamoci separatamente su tutti
questi momenti, iniziando dalla sopravvalutazione della posizione.

Novotelnov-Bondarevskij
Mosca 1 95 1

21
N
58 Come valutare la posizione

In questo caso la presenza di un pedone isolato non deve ingannare nessu­


no. Il Nero ha la possibilità di avanzarlo, conquistando spazio al centro, e
di creare una pressione sulla colonna 'e' . Il fattore posizionale determi­
nante è rappresentato dal vantaggio di spazio del Nero, che aumenta dopo
la sua prossima mossa.

12. d4

Cosa deve fare ora il Bianco? La decisione giusta sarebbe stata quella di
attestarsi in difesa. In effetti la sua posizione è leggermente inferiore, ma
tutt'altro che persa. E cosa deve fare dunque la parte che si difende? Nella
maggior parte dei casi cercare di cambiare il maggior numero di pezzi
possibile: nel nostro esempio questa raccomandazione appare ancor più
appropriata.
In realtà il vantaggio di spazio del Nero è stato realizzato grazie alla
notevole attività esplicata dai pezzi (senza il loro aiuto il pedone d4 vale
ben poco) e perciò in questo caso i cambi avrebbero ridotto l' importanza
del vantaggio di spazio.

13. .flxb6 axb6


14. a3

Fino ad ora tutto bene.

14. h6
15. ..Q..f4 ?

L'errore decisivo. Il Bianco gioca come se la sua posizione non fosse mi­
nimamente inferiore. Se avesse giocato (nello spirito della posizione) 1 5 .
.Q..xf6, le sue possibilità di difendersi con successo sarebbero state ottime.
Bondarevskij ha dimostrato che dopo 1 5 . . . �xf6 il Nero avrebbe comun­
que avuto un gioco eccellente.
Evidentemente intendeva dire che già dopo quindici mosse il Nero
aveva acquisito un certo vantaggio. Tuttavia esso non sarebbe stato decisi­
vo e, a gioco corretto, avrebbe potuto ridursi fin quasi a scomparire, men­
tre dopo l ' infelice mossa giocata in partita da Novotelnov, la posizione è
ben presto diventata vincente per il Nero. Dopo le mosse 1 5 . .Q..xf6 �xf6
poteva aversi ad esempio 1 6. �d2 g fd8 1 7. �f4 (cercando sempre di
cambiare quanti più pezzi possibile) 17 . . . �xf4 1 8 . gxf4 d3 1 9. exd3
g xd3 20 . .fle5 e il Bianco non sta peggio. Certo alla 1 6• mossa il Nero
poteva optare anche per altre continuazioni come 1 6 . . . g fe8 oppure 1 6 . . .
.Q..d 5, ma anche in tal caso il Bianco avrebbe avuto una posizione magari
Come valutare la posizione 59

leggermente inferiore, ma comunque del tutto difendibile.

15. Jtd5!

La tattica al servizio della strategia. Il seguito 1 6. e3 perde a causa d i


1 6 . . . g5 ! 1 7 . Jte5 � xe5 1 8 . �xe5 Jtxg2 1 9. \!fxg2 �d5+ 20. �f3 g4.

16. �el

Ora e anche in seguito è molto difficile consigliare al B ianco qualcosa di


migliore.

16. Jtxg2
17. \!fxg2 g e8
18. g c2 �d5+
19. f3

Anche dopo 1 9. \!fg1 �h5 il Nero è in chiaro vantaggio.

19. g e7
20. �d3 g ae8
21. jtcl �b3

Già si minaccia 22 . . . �xc2.

22. g el �d5
23. �f2 �e3+
24. Jtxe3 g xe3

Alla fine il cambio dell'Al fiere per il Cavallo ha avuto l uogo, ma è troppo
tardi.

25. g d2 �d S
26. �d3 �a5
27. \t>f2

Il B ianco si difende coraggiosamente, ma ormai il suo destino è segnalo.

27. �c4
28. g c2 g 3e7
29. �cl �e3
30. g c8 �h5
60 Come valutare la posizione

31. \t;>gl �h3


32. § xe8+ § xe8
33. �f4 �d7
34. �d2 gS
35. �g2 �c4
36. �c2 �e6
37. \t;>f2

A 37. § c l poteva seguire 37 . . . �e3 38. �xe3 �xe3+ 39. \t;>fl d3.

37. bS
38. §dl

Non reggendo alla tensione della lotta, il B ianco commette u n a svista. Co­
munque la sua posizione era già compromessa.

38. �h3
39. \t;>g l �xg2+
(0-1 )

Quale conclusione si può trarre da questa partita? Il Bianco non ha valutato


correttamente la posizione e di conseguenza si è astenuto dall'effettuare il
necessario cambio in f6: proprio una valutazione errata della posizione ha
condotto il Bianco alla sconfitta.

Lysenko-Kaplun
Kiev 1 984

22
N

La caratteristica più evidente di questa posizione sta nella debolezza delle


case bianche nel campo del Nero, per quanto abbia un'importanza non se-
Come valutare la posizione 61

condaria anche la colonna aperta ' c ' occupata dalle Torri bianche. I l Nero
però ha alcune frecce al proprio arco: la maggioranza di pedoni sul lato di
Donna e la forte casa d4 per il Cavallo. Non ha inoltre particolari debolez­
ze, se escludiamo le già citate case bianche. La diagonale a2-g8 è control­
lata dal Bianco e, in ultima analisi, è per questo che può contare su un cer­
to vantaggio, sia pure non ancora significativo. Se il Nero, dopo aver va­
lutato obiettivamente la posizione, avesse scelto il piano di gioco corretto,
gli avvenimenti non si sarebbero sviluppati in maniera tanto dolorosa per
lui.
A tal fine occorreva eseguire la forte mossa difensiva 26 . . . �d7, sot­
traendo all 'Alfiere bianco la casa h3. In seguito il Nero avrebbe potuto
trasferire l'Alfiere in c6, consolidando la sua posizione. Certo il Bianco
non se ne sarebbe rimasto con le mani in mano e, sfruttando il possesso
della colonna 'c', avrebbe cercato di impedire al Nero di realizzare il suo
piano. Anche se l ' impresa non sarebbe stata tanto semplice: 27. ;g c8?
..{tc6 oppure 27. ;g l c4 �e6! Invece . . .

26. �d6?

Il Nero ritiene che tutto stia procedendo normalmente e addirittura pensa


di conquistare immediatamente l'iniziativa. Il Cavallo punta verso la casa
d4, ma resta da vedere se la sua presenza laggiù sia veramente necessaria.

27. Jth3

Ora la debolezza delle case bianche all ' interno dello schieramento del Ne­
ro d iviene un fattore posizionale determinante. Il secondo elemento im­
portante è il possesso da parte del Bianco della colonna 'c', poiché il Nero
non ha alcun mezzo per contrastare tale vantaggio. Il fatto che il suo Ca­
vallo si porti in d4 ha un'importanza trascurabile e la posizione può essere
giudicata chiaramente migliore per il B ianco, mentre solo una mossa pri­
ma il vantaggio del primo giocatore era minimo.
Questo è il prezzo che il Nero paga per il suo errore, frutto di un piano
complessivamente errato.

27. �eS

Il Nero è ancora ottimista.

28. �h4 ;g b8

L ' immediata 28 . . . �b5 non andava bene a causa di 29. ;g c8.


62 Come valutare la posizione

29. t! c7!

Il Bianco viene incontro ai desideri del Nero e permette al Cavallo di por­


tarsi in d4 con guadagno di tempo.

29. <tlb5
30. Jtd7 <tld4

Un tatticismo inutile.

31. �dl

Dopo questa mossa tutto diventa chiaro. Il Cavallo i n d4 spara a salve (es­
so è, tra l ' altro, un buon esempio di pezzo falsamente attivo e ricorda il
Cavallo della partita Larsen-Donner vista nel precedente capitolo), mentre
tutti i pezzi del B ianco sono d isposti in maniera straordinariamente armo­
niosa.

31.
32. �g4
33. jte6!

La mossa decisiva. Dal punto di vista tattico essa è del tutto fondata, men­
tre della sua correttezza strategica si è già detto in precedenza.

33. t! xc7
34. t! xc7 (l-O)

A 34 . . . �xc7 segue 35. <tlg6+ ! hxg6 36. �h4 matto.

B isogna dire che la sopravvalutazione (come anche la sottovalutazione) è


possibile non solo nei confronti della posizione nel suo complesso, ma an­
che rispetto a singoli fattori strategici.
Esaminiamo l' esempio che segue.

Forgacs-Duras
Amburgo 1 9 1 O

Nel diagramma 23 entrambi i colori hanno i loro punti di forza e le loro


debolezze. Il Bianco però dispone di una leggera superiorità grazie al pos­
sesso dei due Alfieri, ad un certo vantaggio di spazio e alla possibilità di
Come valutare la posizione 63

spingere i pedoni del lato di Re. A sua volta il Nero può rendersi attivo sul
lato di Donna spingendo i propri pedoni. Se avesse preparato la spinta c7-
c5 con 1 9 . . . 4Jd7, il Nero avrebbe goduto di una posizione del tutto sod­
disfacente: in altri termini bisognava preparare le operazioni sul lato di
Donna i n maniera graduale. Invece, sopravvalutando le proprie possibilità
su tale settore delia scacchiera e sottovalutando la debolezza del pedone in
c7, Duras decise d i forzare i tempi .

19. 4Jg6
20. �f2 aS?
21. Jtbl f!. ab8
22. g4 b4

Continuando coerentemente il piano iniziato con 20 . . . a5.

23. cxb4 axb4


24. Jtcl 4J e7
25. E!, g3 E!. ec8
26 . �c2 g6
27. gS

A seguito deii ' ingiustificata attività esercitata dal Nero sul lato di Donna
si è venuta a creare una situazione nella quale non gli rimane altro da fare
che sacrificare il pedone 'c' .

27. eS
28. dxcS d4
29. �d2!

Semplice e forte. Il B ianco non solo dispone di un pedone di vantaggio,


ma ha anche una posizione migliore.
64 Come valutare la posizione

29. J.1.c4
30. t1 el �d5
31. a3! b3

Il minore dei mali sarebbe stato 3 1 . . . �xc5, cerando di sostenere il poco


entusiasmante finale che scaturiva dopo 32. axb4 �xb4 33. �xb4 t1 xb4
34. J.1.a3 t1 b7 35. J.1.d3 !

32. J.1.b2 �c6


33. h4 �f7

Dopo questa mossa il Nero perde quasi forzatamente. Forse qualche pos­
sibilità di salvezza rimaneva dopo 33 . . . �xc5.

34. e6+ �g7


35. h5 t1 e8
36. t1 ge3 �fS
37. hxg6!

Il B ianco gioca l' ultima fase della partita in maniera eccellente.

37. dxe3
38. gxh7 �e7
39. t1 xe3!

Alla cattura della Donna seguirebbe 40. J.1.f6+.

39. t1 f8
40. �xd5 J.1.xd5
41. h8=� t1 xh8
42. J.1.f6+ �fS
43. J.1.xh8

E il B ianco vinse rapidamente.

Fino ad ora abbiamo esaminato posizioni in cui uno dei giocatori aveva u n
vantaggio più o meno consistente; passiamo ora a prendere in considerazio­
ne le posizioni che sono in sostanziale equilibrio. Quale condotta bisogna
seguire in situazioni del genere? L' obiettivo è quello di accumulare piccoli
vantaggi per cercare di mutare la posizione a proprio vantaggio. A tal fine è
consigliabile eseguire delle mosse solide ed evitare il più possibile di effet­
tuare mosse azzardate. In generale, e soprattutto nella valutazione, bisogna
Come valutare la posizione 65

mantenere il senso della misura.


Nell' esempio che segue il Bianco sopravvaluta la propria posizione e
decide di dimostrarsi attivo senza alcuna buona ragione.

Szabo-Fischer
Lipsia 1 960

24
B

13. f4

Con l ' idea di avanzare ulteriormente questo pedone e di attaccare lungo la


colonna 'f' dopo la possibile apertura di quest'ultima. Ma il B ianco, non
disponendo di alcun vantaggio, non fa altro che compromettere la sua po­
sizione con un gioco così tagliente. Dopo la mossa corretta 1 3 . �c3 en­
trambe le parti avrebbero avuto le loro carte da giocare. Il Bianco avrebbe
avuto un vantaggio di spazio, mentre il Nero - malgrado la debolezza del
pedone d6 - avrebbe potuto in prospettiva confidare in un controgioco sul
lato di Donna. Eventualmente si sarebbe potuta aprire la colonna 'g' ed
anche la diagonale a l -h8, la quale è controllata dal Nero e possi ede
un' importanza non trascurabile.

13. �xd3
14. �xd3 h6
15. J,th4 g e8

Ora appare chiaro che ai fattori positivi già operanti a favore del Nero se
ne sono aggiunti degli altri: la colonna 'e' , le case deboli nere nel campo
del B ianco, la palese mancanza di coordinazione delle forze avversarie.
Perciò il Nero dispone ormai di un vantaggio netto.

16. É{ ae1 �b6


66 Come valutare la posizione

17. J.l.xf6 J.l.xf6


18. fS gS
19. b3 �aS!
20. .§. cl?

Il Bianco avrebbe opposto una resistenza più accanita con 20. �b 1 !, ma


probabilmente neppure questo tratto avrebbe influito sul risultato.

20. �xa2
21. .§. c2 .§. e3!
22. �xe3 �xc2
23. \f;>h1 aS
24. h4 a4
(0-1)

Degno di i nteresse è anche l 'esempio successivo.

Unzicker-Fischer
Varna 1 962

25
B

17. J.l.xbS

In questa situazione il cambio degli Alfieri si rivela sbagliato. Bisognava


invece cambiare il Cavallo per l ' Alfiere. Dopo 1 7 . �xb5 axb5 1 8. �d3 si
sarebbe avuta una posizione all ' i ncirca pari, nella quale entrambi i gioca­
tori avrebbero avuto buone possibilità e la presenza degli Alfieri di colore
contrario avrebbe fortemente accresciuto le probabilità di patta. Eseguen­
do la mossa del testo, il B ianco intendeva cambiare poi il Cavallo in d5; la
cosa si è effettivamente verificata in partita, ma egli ha giudicato in ma­
niera erronea la posizione che si sarebbe così ottenuta. Evidentemente Un-
Come valutare la posizione 67

zicker riteneva che il possesso del punto d5 e la debolezza delle case bian­
che nello schieramento del Nero fossero fattori posizionali che gli avreb­
bero assicurato quanto meno l'equilibrio. In realtà essi si dimostreranno
del tutto secondari e il Bianco ne sopravvaluta l ' importanza. Il destino
della partita viene deciso da altri elementi.

17. axb5
18. �d5 �xd5
19. �xd5 f! a4!

Qui sta il punto. Il Nero passa ora in vantaggio, poiché egli si impadroni­
sce della colonna 'a' , esercita una pressione sul pedone debole in e4 e do­
mina le case nere.

20. c3 �a6
21. h3 f! c8
22. f! fe1 h6!
23. ii:t'h2 l.l.gS
24. g3?

Il B ianco è demoralizzato. Bisognava giocare 24. f! ad l , sebbene anche i n


questo caso il Nero avesse gioco migliore.

24. �a7!
25. ii:t'g2 f! a2
26. li:t'fl

26. f! xa2 �xa2 27. f! e2 f! xc3 ! .

26. f! xc3!
(0-1 )

Il B ianco abbandona in vista del seguito 27. f! xa2 f! f3+ 28. ii:t'e2 f! f2+
29. 1i:t'd3 �xa2 30. f! a l �xb2 3 1 . f! a8+ li:t'h7.

Dopo aver visto alcuni esempi sul tema della sopravvalutazione, passiamo
all' altro atteggiamento estremo che influisce in maniera ugualmente nega­
tiva sulla scelta e sulla realizzazione del giusto piano di gioco: la sottova­
lutazione della propria posizione.

* * *
68 Come valutare la posizione

Evenson-Aiekhine
Kiev 1 9 1 6

Nonostante l a struttura pedonale quasi simmetrica, i pezzi neri sono di­


sposti in maniera più armoniosa: ciò però non consente ancora d i definire
migliore la sua posizione.

26
B

1 1. <t:Jel

"Il B ianco passa in difesa senza che ve ne sia un' autentica necessità. Gio­
cando I l . § ad l per raddoppiare le Torri sulla colonna 'd', egli avrebbe
pareggiato il gioco" (Alekhine).
Difficilmente si può spiegare la goffa e timida mossa del B ianco solo
con il timore reverenziale nei confronti del forte avversario. Senza dubbio
intervenne anche una valutazione sbagliata della posizione. Se avesse giu­
dicato obiettivamente pari la posizione, il B ianco non sarebbe ricorso così
in fretta ad una difesa passiva. Il successivo sviluppo degli avvenimenti è
molto istruttivo. Il Bianco finì per perdere senza commettere nessun grave
errore. Il gioco di Alekhine è tanto forte e logico da non richiedere com­
menti.

1 1 . . . . <t:Je6 12. J,te3 <t:Jd4! 13. �d l :§ d8 14. <t:Jd3 J,te6 15. J,txe6 <t:Jxe6
16. �el :§ d7! 17. f3 :§ ad8 18. J,tf2 <t:Jh5 19. <t:Je2 c5! 20. b3 <t:Jhf4! 21.
<t:Jexf4 <t:Jxf4 22. <t:J xf4 exf4 23. c3 �eS 24. :§ a2 :§ d3 25. :§ c2 b6 26.
�cl �e6 27. �bl J,tf6 28. b4 c4! 29. �cl g5! 30. h3 J,te5 31. �al h5
32. a5 g4! 33. axb6 axb6 34. J,th4 f6 35. J,tel g3! 36. �a6 �c6! 37.
�a3 b5 38. �b2 �b6+ 39. \t'hl :§ d l 40. § c l �e3 41. § a l :§ xal 42.
�xal �e2 43. :§ g l :§ d l 44. �a8+ \ftg7 45. �a7+ \ftg6 46. �e7
�xel 47. �e8+ \ftg5 48. �g8+ \fth4 (O-l)

Avrete probabilmente già notato che tutte le posizioni esaminate in questo


Come valutare la posizione 69

e nei precedenti capitoli sono caratterizzate da un assoluto equilibrio di


materiale. Nell'esempio che segue, il B ianco ha tre pedoni in cambio di
un Cavallo. Sebbene il materiale sia di tipo diverso, si può ritenere che an­
che in questa circostanza sulla scacchiera vi sia una situazione di equili­
brio.

Tal-Botvinnik
Mosca 1 960

27
B

Si tratta della stessa partita che abbiamo citato all ' i nizio del primo capito­
lo. La posizione riportata nel diagramma è di difficile valu tazione. Il
Bianco, deluso dal fatto di non essere riuscito a procurarsi un forte attac­
co, considerava la propria posizione poco meno che persa.

20. �d3

Dopo 20. § xe7 �xe7 2 1 . h5 �f7 ! il Nero avrebbe conquistato l ' iniziati­
va.

20. �g7
21. �g3?

"Nell' eseguire questa mossa mi rendevo conto che era cattiva, ma per
qualche ragione consideravo tutte le altre continuazioni ancora peggiori.
In realtà il Bianco non sta affatto male. Egli doveva solamente decidersi
ad effettuare la spinta 2 1 . f4 ! e dopo 2 1 . . . '8 ae8 giocare 22. '8 e5 !" (Tal).
Ora al Nero non conviene entrare nel seguito 22 . . . c5 23. c3 cxd4 24.
cxd4 4J xe5? 25. fxe5 § xe5 26. J.1.xf6+. In ogni caso la posizione del
Bianco non è inferiore.
Invece dopo la continuazione scelta da Tal il Bianco va a stare peggio.
Evidentemente gli erano sfuggite le ultime mosse della variante appena vi-
70 Come valutare la posizione

sta, oppure non vi era proprio arrivato nei suoi calcoli, poiché aveva consi­
derato la sua posizione i nferiore, e questo giudizio aveva esercitato una
funzione paralizzante sulla sua capacità d'analisi.

21. � xel+
22. � xel �xg3

Non esiste una contraddizione tra ciò che abbiamo letto nel primo capitolo
(Botvinnik riteneva di dovere conservare le Donne) e ciò che vediamo
adesso? Naturalmente no, poiché "per cambiare le Donne il B ianco pa­
gherà un prezzo troppo elevato, visto che verrà meno la sua speranza prin­
cipale: sfruttare la maggioranza di pedoni sul lato di Re" (Tal) .

23. fxg3 � fS!


24. c4 �g4
25. d5 cxd5
26. cxd5 �df6
27. d6 � f7
28. �cl � d7
29. � c7 � f7
30. .Q.xf6 �xf6
31. �f2 �e6
32. � xd7 �xd7

Le successive fasi di gioco di questa partita non ci riguardano direttamen­


te. Il Nero giocò bene anche in seguito e dopo altre ventisei mosse ebbe la
meglio.

Abbiamo preso in considerazione numerosi esempi sul tema della valuta­


zione errata; esaminiamo ora anche degli esempi positivi. Iniziamo con
una partita del fondatore della teoria del gioco posizionale.

Steinitz-Englisch
Vienna 1 882

l. d4 e6
2. c4 .Q.b4+
3. �c3 �f6
4. �b3 �c6
5. �f3 d5
6. e3 0-0
Come valutare la posizione 71

7. a3 .Q..xe3+
8. �xe3

Un quarto di secolo prima della nascita di Ragozin viene giocata la difesa


che egli studiò a fondo ed i ntrodusse nella pratica dei tornei dandole
un' elaborazione rigorosa. Siamo dunque di fronte a delle idee scoperte in­
dipendentemente da scacchisti di diverse generazioni.

8. �e7

Ai nostri tempi vengono ritenute migliori le mosse 8 . . . a5 oppure 8 . . .


.Q..d 7.

9. .Q..d3

Anche qui, come al tratto successivo, bisognava giocare 9. b2-b4.

9. b6
10. 0-0 aS
11. b3 .Q..a6
12. �d2 !! eS
13. !! d 1 eS
14. dxeS !! xeS
1S. .Q..b 2 dxe4
16. �xe4 �e7
17. �d2 �g4
18. f4 .Q..xe4!

Nel suo libro Problemi della moderna teoria scacchistica ( 1 956) Lipnit­
skij commenta così il tratto del testo:
"Oggi non tutti avrebbero il coraggio di eseguire questa mossa, ma
settantacinque anni fa - quando 'il problema dei due Alfieri' era meno
sentito di oggi - si cedeva l ' Alfiere per il Cavallo senza troppi scrupoli".

19. bxe4 �fS (28)

Probabilmente quando il Nero aveva deciso di giocare per raggiungere


questa posizione (che aveva naturalmente previsto in anticipo, forse fin
dalla dodicesima o tredicesima mossa), l' aveva giudicata all ' incirca pari.
C'è da dubitare che già allora Englisch avesse visto la variante che giusti­
fica tatticamente la correttezza della sua valutazione: 20. e4 !! d 5 ! 2 1 .
cxd5 �c5+ 22. \f{fl �xh2+ 23. \f{e2 �g3+ e matto alla mossa successi-
72 Come valutare la posizione

va. Il fondamento tattico di una corretta valutazione si trova spesso all ' ul­
timo momento e quasi per caso.
In questa posizione, il Bianco possiede due forti Alfieri e ciò costitui­
sce, naturalmente, un fattore posizionale di importanza non secondaria.
Tuttavia la posizione nera è armoniosa e presenta un' unica debolezza, il
pedone b6, più potenziale però che reale. Tali considerazioni ci convinco­
no che la posizione in esame può essere definita pari. Di conseguenza, se
il Bianco tentasse di alterare in maniera ingiustificata l'equilibrio, il Nero
sarebbe sicuramente in grado di reagire con efficacia.

20. .Q.d4!

Steinitz è all ' altezza della situazione. Essendosi reso conto di non avere il
benché minimo vantaggio, decide di eseguire una mossa sicura: rinuncia
sì al vantaggio dei due Alfieri, ma i n compenso rinforza la sua posizione.
Sorge qui un interessante dubbio. Non sarebbe stato meglio giocare
20. � e l , facendo capire in maniera inequivocabile le intenzioni aggressi­
ve del B ianco? Il consolidamento della posizione, la cacciata dei Cavalli
neri dagli avamposti che occupano e il mantenimento dei propri Al fieri
sembrano elementi capaci di porre una seria ipoteca sulla vittoria. Ad
esempio 20. � e l � d 8 2 1 . h3 .f)f6 22 . .Q.e5 VJJd7 23. � ad i � xc4 oppure
22. e4 .f)d6 ! (non va bene per il Nero 22 . . . .f)d4? 23 . .Q.xd4 � xd4 24. e5 !
VJJd 8 25. � d l !) 23 . .Q.e5 VJJc 6. Invece in entrambi i casi il Nero sarebbe
andato in vantaggio. C'è da dubitare che Steinitz avesse analizzato in det­
taglio queste varianti . Assai più probabilmente la valutazione obiettiva
della posizione, naturalmente rafforzata dal calcolo delle varianti princi­
pali, lo ha portato ad eseguire la mossa giusta .
Dopo la 20" mossa del B ianco, i due avversari si accordarono per la
patta, il che si spiega evidentemente con la stanchezza di entrambi: la par­
tita si giocava al trentesimo turno! La continuazione più probabile sarebbe
stata la seguente: 20 . . . .f) xd4 2 1 . exd4 � c6 22. h3 .f)f6. Il Bianco ha un
Come valutare la posizione 73

pedone debole in d4, mentre il Nero ne ha uno i n b6. Nel complesso le


possibilità sono all ' incirca pari.
Abbiamo dunque visto un esempio istruttivo di corretta valutazione
della posizione da parte di entrambi i giocatori . Eppure, se esaminate con
attenzione gl i esempi riportati in questo volume, noterete che molte 've­
rità' scaturiscono da osservazioni critiche, qual i "questa valutazione era
sbagliata, mentre in realtà . . .
".

Inutile illudersi, anche nello scontro tra due forti Maestri gli errori so­
no inevitabili, poiché i problemi che, nel corso della partita, i giocatori si
pongono a vicenda sono spesso molto complessi. Ed anche se si incontra­
no partite nelle quali si gioca - come si suoi dire in gergo calcistico - ' ad
una porta sola' , la ragione sta spesso non tanto nella forza del gioco di
uno dei due giocatori quanto nella debolezza del gioco dcii ' altro. Se en­
trambi giocano correttamente, rispettando lo spirito della posizione e va­
lutando obiettivamente le posizioni che si verificano durante la lotta, la
partita termina patta oppure . . . alla fine capita sempre che uno dei due
commetta un errore.
Per la verità si incontrano anche esempi di altro tipo, nei quali entrambi
i giocatori giocano bene e praticamente non commettono errori; cionono­
stante la partita termina con la vittoria di uno dei due grazie a sfumature e
sottigliezze appena visibili oppure, nella maggior parte dei casi, a causa
della maggiore abilità di uno dei due nella valutazione della posizione. Tali
partite, nelle quali si costringe l 'avversario - che pure non ha commesso er­
rori evidenti - ad attestarsi in difesa e poi a perdere progressivamente, capi­
tano piuttosto di rado. A maggior ragione si rivelano per noi interessanti ed
istruttive.

Hort-Fischer
Palma di Maiorca 1 970
Difesa Siciliana

l. e4 eS
2. <tJc3 d6
3. €J f3 a6
4. g3 <tJc6
5. ..Q.g2 J.1.g4!
6. h3 J.1.xf3
7. J.1.xf3 g6
8. d3 J.1.g7
9. a4

Alcuni commentatori hanno suggerito 9. J,1.g2. Ma cosa sarebbe accaduto


74 Come valutare la posizione

se il Bianco avesse giocato 9 . ..Q.g2 e avesse poi finito col perdere? In tal
caso, probabilmente, quegli stessi commentatori avrebbero consigliato 9.
a4.

9. e6
10. J,tg2 �ge7
1 1. 0-0 0-0
12. ..Q.e3 �a5
13. ..Q.d2 �c7
14. �b1

Era più precisa 1 4. �c l . Così a 14 . . . �d4 il B ianco avrebbe potuto ri­


spondere 1 5 . f! e l e poi 1 6. �e2.

14. �d4
15. a5

Anche adesso il tratto I 5. E! c I era possibile; tuttavia il Bianco ritiene più


importante ostacolare la spinta b7-b5.

15. �ec6
16. �d1 (29)

29
N

Il gioco del Bianco in apertura si può definire passivo, ma comunque non


debole. Se il Nero ha ora un vantaggio, esso è talmente piccolo che risulta
difficile credere alla fondatezza delle sue ambizioni di vittoria. Certamen­
te sta meglio al centro, ma il Bianco appare privo di debolezze evidenti.
Fischer gioca rigorosamente nello stile di Steinitz. Per prima cosa cerca di
provocare qualche debolezza nello schieramento del Bianco.
L' idea di accumulare piccoli vantaggi posizionali e di trasformarli
successivamente in altri vantaggi più consistenti e duraturi non è certo
Come valutare la posizione 75

nuova. Poche volte, però, è possibile osservare così bene la sua applica­
zione pratica come nel corso delle prossime mosse di questa partita. At­
tenzione, la trasformazione prenderà corpo davanti ai vostri occhi.

16. c4!
17. dxc4 .t:leS
18. .Q.e3 .t:lxc4
19. g a4 g ac8

La posizione critica. Il Nero ha disposto le proprie forze in maniera ideale


e ha creato una serie di minacce. Per il Bianco è difficile trovare una mos­
sa ragionevole.

20. .Q.xd4

Sembra che non vi sia nulla di meglio: d' altra parte questo cambio costi­
tuisce una concessione di ordine posizionale. Ora l ' attivo Alfiere campo­
scuro del Nero non ha più rivali.

20. .Q.xd4
21. �a2

Oltre a tutto il resto, iniziano a manifestarsi i primi problemi relativ i al pe­


done a5. Chi avrebbe potuto immaginare che la sua debolezza si sarebbe
evidenziata tanto presto?

21. .Q.f6!

Non è facile capire subito l' idea di questo tratto, che però diventerà ben
presto chiara.

22. c3 .Q.d8!

Ecco il punto ! Adesso si scopre che il pedone a5 (Fischer lo aveva previ­


sto quando aveva valutato i potenziali sviluppi della partita) è stato fatale
per il Bianco. Hort è costretto a giocare la mossa che segue, dopo di che il
pedone c3 si trasformerà in una debolezza permanente.

23. b4 .Q.f6

Il vantaggio posizionale del Nero è diventato così evidente che Trifunovic


- il quale ha commentato la partita - ha giudicato questa posizione come
76 Come valutare la posizione

tecnicamente v inta. Senza dubbio, una volta che avrete visto le rimanenti
mosse, raggiungerete anche voi la stessa conclusione. Ma nel momento i n
c u i eseguiva questo tratto Fischer non sapeva con esattezza quali mosse
sarebbero state giocate successivamente. Per considerare vinta la propria
posizione, egli doveva essere sicuro di poter ancora provocare qualche al­
tra debolezza nella posizione del B ianco, poiché una sola debolezza
dell'avversario poteva non essere sufficiente per v incere. La certezza di
riuscirei gli derivò proprio da una corretta valutazione della posizione.

24. t:!. el t:!. fd8


2S. �e2 rJ;g7
26. t:!. a2 hS!
27. h4

Penso che Hort abbia eseguito questa mossa di malavoglia, ma non c ' era
niente da fare. La valutazione della posizione dopo 27. f4 h4 28. g4 e5 29.
f5 �g5 è inequivocabilmente favorevole al Nero.

27. �d7
28. rJ;h2 .[:)eS
29. t:!. c2 .[:)g4+
30. rJ;hl t:l. c7

Il gioco di Fischer è di una semplicità disarmante. Si direbbe che i pezzi


del Nero vadano spontaneamente là dove ce n'è bisogno.

31. �h3 .[:)eS


32. .[:)e3

È comprensibile il desiderio del Bianco di sottrarre questo Cavallo alla


scomoda situazione in cui si trova, ma la sua mossa è ugualmente sbaglia­
ta. B isognava ritirare l ' Alfiere in g2. Peraltro in questa posizione è più fa­
cile dare buoni consigli che giocare. È perfettamente chiaro che anche do­
po 32. �g2 il Bianco avrebbe avuto grosse difficoltà a reggere la posizio­
ne.
32. �a4
33. t:!. h l .[:)c4!
34. t:!. a2 �c6

Ecco la seconda debolezza ! Nulla di grave se essa si fosse manifestata solo


per un istante e fosse stata efficacemente d ifesa; invece, per salvare questo
pedone, il Bianco sarà costretto a cambiare i Cavalli, c ciò determinerà la
Come valutare la posizione 77

caduta del pedone c3.

35. �xc4 �xc4


36. �xc4 ):':l, xc4
37. bS

Il B ianco lotta fino alla fine, cercando di creare all' avversario il maggior
numero di difficoltà nella realizzazione del suo vantaggio di materiale.
Tuttavia le capacità tecniche dimostrate da Fischer nella fase conclusiva
sono degne di un grande campione.

37 Jtxc3 38. bxa6 bxa6 39. t:l, b6 t:l, xe4 40. ):':l. xa6 ):':!, el+ 41. �h2 dS
• . •

42. t:!, c6 t:!, a l ! 43. t:!, xal Jtxal 44. a6 .Q.d4 45. t:!, c2 �f6 46. f4 t:!, b8 47.
):':!, a2 .Q.a7 48. .Q.fl �e7 49. �g2 �d6 50 .Q.d3 t:!, b3 51. .Q.e2 f6 52.

t:l, d2 ):':l. a3 53. .Q.d3 .Q.e3 54. t:l, dl t:l, a2+ 55. �f3 Jtd4 56. g4 § a3! 57.
�g2 .Q.e3 58. �f3 .Q.cS 59. �g3 eS 60. fxe5+ fxeS 61. �g2 hxg4 62.
.Q.xg6 t:!, xa6 63. �g3 �e6 64. hS .Q.e3 65. �xg4 t:!, a4+ 66. �f3 .Q.h6
67. t:l, bl e4+ 68. �g3 § a3+ 69. �g4 �eS 70. § b8 § al 71. t:l, e8+
�d4 72. �fS § fl+ 73. �e6 e3 (0-1)

Negli esempi precedenti abbiamo visto una valutazione corretta della po­
sizione e come sia stato formulato, in base ad essa, un piano di gioco i n
una posizione all ' i ncirca pari o leggermente preferibile per uno dei due
contendenti. Ora è il momento di passare ad un esempio con caratteristi­
che d iverse.

Nimzowitsch-Rubinstein
Drcsda 1 926

Quando si parla di collaborazione tra i pezzi c di coordinamento della loro


azione, ci si riferisce a tutte le forze presenti sulla scacchiera c non a sin­
goli gruppi di pezzi. Ciò non toglie che "se un pezzo è mal piazzato, l' in­
tera posizione è cattiva". Questo postulato di Tarrasch, se inteso corretta­
mente, aiuta a valutare la posizione proprio dal punto di vista del la colla­
borazione tra i pezzi.
Per valutare la posizione del diagramma (30) sarà utile mettere a con­
fronto alcuni pezzi bianchi con la loro controparte nera. La differenza fra
l'Alfieri in c4 e quello i n c8 è evidente. Invece gli altri pezzi leggeri non
sembrano a prima vista caratterizzati da grandi di fferenze di forza. Tutta­
via se per l' .Q.d6 non si vedono buone prospettive (in particolar modo a
causa del pedone d4, che lo disturba non poco), l' .Q.d2 è potenzialmente
78 Come valutare la posizione

in grado di rendersi molto attivo. Lo stesso vale per i Cavalli. Per il <tJc6 è
difficile immaginare una buona collocazione, mentre il <tJg3 risulta mal
piazzato solo momentaneamente.
Colpisce anche un' altra circostanza: il Bianco ha occupato la colonna
'e' aperta. Questo fattore si rivelerà determinante soprattutto a lungo ter­
mine. Inoltre in prospettiva il Bianco può contare su di un altro i mportante
fattore: un migliore coordinamento dei pezzi rispetto al Nero. Tutto ciò ha
consentito a Nimzowitsch di formulare la diagnosi giusta: il Bianco ha un
grande vantaggio posizionale. Ma quali iniziative si possono intraprendere
per rendere quanto più possibile attivi i pezzi bianchi? Evidentemente bi­
sogna cominciare dal Cavallo. Nimzowitsch, che con ogni probabilità ra­
gionò proprio in questo modo, finì per trovare una brillante manovra.

30
B

18. <tJhl!

Il Cavallo torna indietro, ma il suo obiettivo (la casa g5) si trova in avanti .

18. .Q.d7
19. <tJf2 � ae8
20. � fe1 � xe2
21. � xe2 <tJd8

Se 2 1 . . . � e8 allora 22. �d5 ! .

22. <tJh3 .Q.c6

Una curiosa variante si aveva in caso di 22 . . . � e8 . Poteva i nfatti seguire


23. �h5 ! � xe2 24. <tJg5! h6 25 . �g6 hxg5 26. �h5 matto.

23. �h5 g6
24. �h4 �g7
Come valutare la posizione 79

25. �12!

L'iniziativa del B ianco diventa sempre più forte. Per quanto strano, a vol­
te anche le mosse di ripiegamento risultano attive.

25. .Q.eS
26. b4 ..Q.b6
27. �h4

Più precisa era 27. �e l ! . A 27 . . . ..Q.e4 il Bianco avrebbe potuto replicare


con 28. �f2! guadagnando un pedone.

27. § e8
28. § eS! �f7

In risposta a 28 . . . h6 Nimzowitsch riporta questa variante: 29. g4 ! fxg4


30. f5 ! �xe5 3 1 . f6+ �xf6 32. �xh6 matto.

29. ..Q.xf7 �xf7


30. �g5 �g8
31. § xe8 ..Q.xe8
32. �el ! ..Q.c6
33. �e7+ <it'h8
34. b5!

L'Alfiere camposcuro del B ianco, dopo questa spinta, entra in gioco con
effetto decisivo.

34. �g7

Perde di colpo, ma anche 34 . . . axb5 3 5 . �e6 h5 36. �f6+ <it'h7 3 7 .


�g5+ <it'h6 38 . ..Q.b4 ! non avrebbe cambiato i l risultato.

35. �xg7+ <it' xg7


36. bxc6

E il B ianco finì per vincere.

Mi auguro che gli esempi riportati in questo capitolo abbiano dimostrato il


legame che esiste tra valutazione della posizione c scelta del giusto piano
di gioco. L'obiettività della valutazione, come avrete avuto modo di os­
servare, i nfluenza lo svolgimento deJia partita e il suo risultato.
80 Come valutare la posizione

Concludiamo il capitolo citando una frase del Grande Maestro Hort: "La
corretta valutazione della posizione costituisce la condizione essenziale
per la scelta del piano e di ogni singola mossa".
CAPITOLO 5

VALUTAZIONE STATICA E
VALUTAZIONE DINAMICA
In partita la valutazione di una posizione non è fine a se stessa. È impor­
tante valutare anche quelle posizioni che si verificheranno nel prosieguo
dell ' incontro.
Abbiamo già detto che il piano giusto si basa su una valutazione obiet­
tiva della posizione. Perciò la valutazione non costituisce un elemento sta­
tico o astratto; si tratta invece di un fenomeno dinamico, indissolubilmen­
te legato alla real izzazione pratica del piano stesso. Esaminiamo il se­
guente esempio (tra virgolette sono riportati i commenti di Bronstejn).

Najdorf-Petrosjan
Zurigo 1 953

31
N

12. eS

"Un grave errore posizionale, di cui il lettore potrà rendersi conto in se­
guito a quanto diremo ora. Il Nero dispone di una colonna aperta sul lato
di Donna e può ben presto forzare la spinta b2-b3. Di conseguenza, il suo
piano successivo sarà legato all' avanzata del pedone 'a' e all' attacco del
punto b3. Quest' attacco avrà possibilità di successo se il Nero potrà soste­
nere il pedone nel momento in cui verrà spinto in a4. Ma in che modo po­
trà farlo? L' Alfiere campochiaro non c'è più, mentre al Cavallo con l ' ulti­
ma mossa è stata sottratta l a casa c5. S i comprende bene, poi, che non sarà
possibile mantenere a lungo il Cavallo in d4, mentre le case bianche del
lato di Donna sono sotto il controllo dell' ..Q.g2. In altre parole, i Cavalli
82 Come valutare la posizione

neri si troveranno fra poco senza buone case. Ed in effetti in seguito essi
svolgeranno un ruolo trascurabile.
"Dopo il tratto del testo il Nero è privo di un piano che gli assicuri
qualche prospettiva. Può eseguire varie mosse e tra esse ce ne saranno al­
cune relativamente valide; egli potrà anche non perdere la partita, ma gli
manca un filo logico che lo aiuti ad orientarsi: in altre parole la sua posi­
zione è inferiore".
Si può ipotizzare che il Nero, giocando c7-c5, abbia giudicato la posi­
zione all'incirca pari. Questa valutazione era di tipo statico e non teneva
conto di quanto sarebbe accaduto sulla scacchiera in un futuro più o meno
immediato. Petrosjan deve avere ragionato più o meno così: 'se ora la mia
posizione non è inferiore, non perderò certo la partita eseguendo mosse
normali ' .
Si tratta d i u n atteggiamento tipicamente dogmatico. L a posizione del
Nero non sarebbe effettivamente stata i nferiore se i suoi pezzi avessero
potuto occupare anche in seguito le case ottimali. Ma mentre il Bianco ha
ancora la possibilità d i migliorare la disposizione dei propri pezzi, il Nero
non sarà in condizione di mantenere i suoi pezzi nelle posizioni che occu­
pano attualmente. Ciò riguarda in primo luogo il �d4 e in secondo l uogo
l' Ag7, che al momento è più forte del suo diretto avversario ma che nel
giro di poche mosse dovrà essere cambiato.

13. e3 �e6
14. �cl aS
15. .Q..d 2 �eS
16. b3 �d7
17. \fìh2 �c6
18. g ad1 �ed8
19. .Q..e 1 \fìh8

"Il Nero ha fatto tutto quello che doveva: ha provocato la spinta b2-b3 e
ha avanzato il pedone fino in a5, ma ora non sa più cosa fare. E non si sa
cosa suggerirgli, se non di evitare la formazione di debolezze e di non
esporre ad attacchi i suoi pezzi e pedoni. Le ultime mosse del Nero sono
state eseguite proprio con quest'ultimo obiettivo.
"Invece il B ianco ha preparato una serie di semplici manovre atte a
migliorare gradualmente la sua posizione. Ecco il suo piano: �c3-a4,
.Q..e l -c3, cambio degli Alfieri, f2-f4, \fìh2-g2, h3-h4-h5, g f l -h l , ccc.
Certo si tratta soltanto di uno schema di massima, poiché il Nero non se
ne starà sicuramente con le mani in mano; tuttavia nella lotta che sta per
com inciare il Bianco è i ndubbiamente favorito, tanto più che qualsiasi
tentativo del pedone e7 d i prendere parte alla difesa condurrà ad un irri-
Come valutare La posizione 83

mediabile indebolimento del pedone d6".

20. �a4 'ttfc8


21. ..Q..c3 ..Q..xc3
22. �xc3 ttfCS

Un gesto di disperazione.

23. 'ttfxfS gxfS


24. ,El. dS �e6
2S. ,El. xfS �b4
26. ,El. hS �g7
27. ,El. h4 �fS
28. ,El. f4 e6
29. ,El. d 1 .El. b6
30. �a4 .El. b8
31. ..Q..e4 �g7
32. ,El. xd6 �xa2
33. �xcS ( 1 -0)

Torniamo alla posizione del diagramma (31). La partita Najdorf-Geller,


giocata nello stesso torneo di Zurigo, dimostra in maniera eloquente che il
Nero non sta affatto peggio.

12. ,El. b4
13. e3 �e6
14. 'ttfe2 �eS!

Il Nero provoca degli indebolimenti nello schieramento del Bianco.

1S. f4 �d7
16. �dS .El. b8

A prima vista il B ianco non sembra avere alcun problema. In real tà, però,
deve faticare molto anche solo per riuscire a mantenere l ' equil ibrio. Il Ca­
vallo verrà ben presto costretto ad allontanarsi dalla buona posizione che
occupa in d5, mentre il gioco condotto sulla colonna 'h' contro il pedone
b3 (che prima o poi andrà spinto per forza) promette al Nero prospettive
più che discrete. Secondo una valutazione d i nam ica della posizione le
possibilità del Nero risultano leggermente preferibili.

17. 'ttfc2 c6
84 Come valutare la posizione

18. �c3 �c7


19. 1=! b1 a5
20. .Q.d2 �ec5
21. �e2 �b6
22. <i1ih2 1=! fc8
23. .Q.c3 .Q.xc3
24. �xc3 �a6

Più forte sarebbe stata 24 . . . �b4.

25. b3 1=! b6
26. �e4 �xe4
27. �xe4

Ed ora continuando con 27 . . . e6 ! 28. g4 d5 il Nero sarebbe rimasto in


vantaggio, poiché avrebbe neutralizzato il gioco del B ianco al centro e sul
lato di Re, per poi proseguire con a5-a4. In partita Geller commise i nvece
un' imprecisione.

27.

Una mossa evidentemente dovuta alla sopravvalutazione della propria po­


sizione e alla perdita momentanea del senso del pericolo.

28. f5 �e5
29. f6! �a7

La posizione si è fatta estremamente tesa. Ma ai fini del tema da noi trat­


tato la fase restante della partita non presenta particolare interesse e la ri­
portiamo quasi senza commenti.

30. 1=! bd1 1=! b4

Era necessaria 30 . . �c7.


.

31. �d4 eS
32. �h4

B isognava giocare 32. �f4.

32. a4
33. 1=! xd6 axb3
Come valutare la posizione 85

34. axb3 f! xb3


35. fxe7 'itfxe7
36. 'itfxe7 f! xe7
37. .Q.dS f! xe3
38. f! d8+ rJ) g7
39. § eS 4J d3
40. f! a8 f! e2+
41. rJ)gl f! d2
42. § Sal 4J b4
(0-1 )

Abbiamo visto così come una medesima posizione abbia finito per portare
a d ue risultati diversi. Siamo di fronte ad un esempio di valutazione stati­
ca nel primo caso e di valutazione dinamica nel secondo; ad un esempio
di piano errato (o, più esattamente, di assenza di piano) nel primo caso e
di piano corretto nel secondo.
Nel valutare una posizione è importante saper distinguere tra fattori
momentanei e fattori permanenti.

Lilienthal-Keres
Mosca 1 94 1

È senza dubbio preferibile l a posizione del Nero. La colonna 'c' è nelle


sue mani, i suoi pezzi sono disposti in maniera migliore c gran parte del
lato di Donna si trova ormai sotto il suo controllo. Dopo l' evidente 1 6 . .
.

.Q.f6 il Bianco si sarebbe trovato di fronte a gravi problemi.

16. eS?

Evidentemente il Nero riteneva che la sua superiorità sul lato di Donna


86 Come valutare la posizione

avrebbe deciso l'esito della partita, e quindi decide incautamente di chiu­


dere il centro.

17. <i)d3 f6

La conseguenza di una valutazione sbagliata della posizione. Se avesse


compreso che il suo vantaggio era ormai svanito, il Nero avrebbe proba­
bilmente optato per il seguito 1 7 . . . <i)c5.

18. <i)e1!

"D'ora i n poi l ' iniziativa passa nelle mani del B ianco. Visto che il centro
è stato chiuso, i fattori momentanei (come, ad esempio, il vantaggio d i
sviluppo) passano in secondo piano rispetto a quelli permanenti. In segui­
to il B ianco sfrutterà l ' infelice disposizione dei pezzi neri e la debolezza
del lato di Re del Nero. Per adesso il B ianco deve subito sviluppare i pez­
zi del lato di Donna" (Botvinnik).
È evidente che il Nero ha scambiato per permanenti quelli che erano
fattori temporanei a lui favorevoli e perciò la sua valutazione della posizio­
ne aveva un carattere statico. Il seguito della partita dimostrerà che gli ele­
menti favorevoli al Nero finiranno per scomparire, mentre il B ianco con­
quisterà saldamente l ' iniziativa.

18. �a4
19. b3 �a5

Non era migliore neppure 1 9 . . . �d4 a causa di 20. <i)c2.

20. <i)g2 l.l..c5


21. l.l..e3 f! ac8
22. l.l..xc5 �xeS

Il Nero non si accorge del pericolo. Ciò si desume dal fatto che continua a
giocare come se fosse ancora i n vantaggio. Alla fine la colonna 'c' ri­
marrà in mano al B ianco, per cui era meglio giocare 22 . . . bxc5 rinuncian­
do definitivamente ad attaccare, ma conservando buone possibilità di di­
fendersi con successo.

23. <i)e3 �h8


24. �g4 f! f7
25. f! ad1 g6
26. �e2 <i]b8
Come valutare la posizione 87

Il Nero ha dovuto alla fine passare sulla d ifensiva, ma sarà proprio la co­
lonna 'c' a rivelarsi per lui fatale.

27. § d2 § 7f8
28. § c2 �a3
29. <i)c4 �b4
30. § fcl § fd8
31. h4 �fS
32. <i)e3 § xc2
33. § xc2 § c8
34. § xc8 �xc8

Gli sforzi disperati del Nero non lo hanno salvato. Le Torri sono state
cambiate, ma ora il Bianco sfonda sul lato di Re.

35. �f3 cJ;]g7


36. <i)g4 �fS
37. hS! gxhS
38. <i)e3 d6
39. <i)fS+ cJ;]g6
40. �c3 <i)a6
41. �c6 <i) eS
42. t3 <i)d3
43. �c7 bS
44. �xa7 (l-O)

Gl i esempi riportati in precedenza dimostrano chiaramente la superiorità


della valutazione dinamica rispetto a quella statica. In tal modo, passando
dagli elementi più semplici a quelli più complessi ed analizzando i vari fat­
tori da tenere presenti nel val utare la posizione, abbiamo esaurito una parte
importante della nostra trattazione. Fino ad ora abbiamo avuto a che fare
con posizioni nelle quali esisteva un equilibrio materiale. Ora è venuto il
momento di affrontare posizioni nelle quali quest'equilibrio manca.
CAPITOLO 6

POSIZIONI CARATTERIZZATE
DA SQUILIBRIO DI MATERIALE
In posizioni dove sussiste uno squilibrio materiale è assai più difficile for­
mulare una valutazione che non nei casi in cui il materiale è pari; i nfatti ai
fattori prettamente posizionali se ne aggiungono altri.
B ondarevskij commentò così una posizione nella q uale il B ianco
aveva guadagnato due pedoni : "Ora il Bianco ha due pedoni d i vantaggio,
ma la lotta è tutt'altro che decisa poiché nel l ' azione dei pezzi bianchi
manca la necessaria armonia. Questo capita spesso dopo aver acquisito un
vantaggio di materiale. La cosa è comprensibile: per guadagnare materia­
le, infatti, le considerazioni di ordine posizionale passano in secondo pia­
no e la coordinazione dei pezzi viene a mancare. B isogna vedere in che
misura ciò sia vero e se sia possibile porvi rimedio oppure no. In casi del
genere occorre cercare in tutti i modi di valorizzare il proprio vantaggio di
materiale. Se ci si riesce, la vittoria non dovrebbe sfuggire".
Questi concetti valgono naturalmente sia in caso di guadagno o perdita
di materiale sia in caso di sacrificio posizionale. In caso di sacrificio ci si
deve chiedere: cosa peserà di più? I fattori posizionali favorevoli al gioca­
tore che ha sacrificato il materiale oppure il vantaggio materiale dell'av­
versario? Formulare una valutazione in una posizione del genere, orien­
tandosi solo con considerazioni posizionali, è impresa difficile; è necessa­
rio invece mettere in qualche modo a confronto le forze materiali e i fatto­
ri posizionali. Poiché si tratta di elementi per loro natura difficilmente pa­
ragonabili, nella val utazione di posizioni del genere è fondamentale l ' in­
tuizione, più ancora che i l calcolo.
Non si creda però che in simili posizioni non esista alcun principio di
ordine generale, che potremmo definire 'principio material-strategico' .
Tal i principi esistono, anche se non sono stati ancora compiutamente ela­
borati (a differenza delle leggi posizionali viste nei capitoli precedenti).
Molti di essi vengono impiegati inconsapevolmente, come del resto prima
di Steinitz venivano già applicate parecchie leggi posizionati. Spesso il
giocatore effettua un sacrificio di pedone o di qualità per assicurarsi l ' ini­
ziativa (e con il termine i niziativa ci riferiamo anche a vantaggi di cm·atte­
re posizionale), comprendendo benissimo che in cambio del materiale ce­
duto otterrà un sufficiente compenso posizionate. Garry Kasparov ha
espresso l' idea che possedere un Cavallo in f5 compensi, di norma, un pe­
done in meno. Ed ecco cosa disse una volta Fischer: "Il Bianco ha il van­
taggio dei due Alfieri: in altre parole, ha mezzo pedone di vantaggio".
90 Come valutare la posizione

Viene da pensare che nel valutare le posizioni con squilibrio materiale


molti Grandi Maestri confidano non solamente sull ' intuizione o sul calco­
lo, ma anche su altri fattori . Pertanto è necessario studiare con molta at­
tenzione i giudizi formulati dai maggiori Maestri nei loro commenti: di si­
curo i mparerete molte cose.
Naturalmente ogni consiglio va sempre seguito con beneficio d' inven­
tario: si pensi al beffardo scherzo giocato al Nero dal .tJd4 nella partita
Larsen-Donner. Il Nero lo aveva scambiato per il famoso 'Cavallo di Tar­
rasch' , finendo invece per ricavarne unicamente problemi .
Passiamo comunque all'esame di alcuni esempi pratici. Soffermiamoci
per prima cosa sui vari sacrifici posizionali e sulle posizioni che ne deri­
vano.

Nella partita che segue il Nero ha sacrificato un pedone ricavandone tutta


una serie di vantaggi posizionali : vantaggio di spazio, migliore coordina­
zione dei pezzi, vantaggio di sviluppo.

Polugaevskij-Bronstejn
Leningrado 1 97 1
Partita Inglese

l. c4 eS
2. .tJf3 .tJf6
3. .tJc3 dS
4. cxdS .tJxdS
5. g3 g6
6. �b3 .tJb4
7. .tJe4 ..Q.g7!

Una novità. Nella partita Polugaevskij-Furman, giocata alcuni mesi prima,


il Nero non aveva avuto il coraggio di effettuare il sacrificio di pedone.
Dopo 7 . . . b6 8. J.l.g2 _g_e6 9. �c3 f6 1 0. a3 ! .tJd5 1 1 . �c2 .tJd7 1 2. d4 il
Bianco aveva ottenuto una posizione migliore.
Il Nero fu influenzato da questa partita quando decise di sacrificare il
pedone? Il tratto 7 . .tJe4 era inconsueto ed è difficile confutare tale tipo d i
gioco ricorrendo a mezzi normali. Occorrono invece misure straordinarie.

8. .tJxcS �aS
9. a3 .tJ4c6! (33)

Proviamo a valutare la posizione del diagramma. Per prima cosa notiamo


Come valutare la posizione 91

che l O . .[)xb7 è i mpossibile a causa d i 1 0 . . . -?itb6. D i conseguenza il


Bianco dispone d i una scelta limitata: o ritirare il Cavallo o difenderlo.
Dopo la corretta 1 0. .[)e4 la posizione è poco chiara, ma con possibilità
all ' i ncirca pari.
Perché possiamo dire che il Nero ha un compenso sufficiente per il pe­
done sacrificato? Perché è vistosamente in vantaggio di sviluppo rispetto
al Bianco. Basti pensare all'Alfiere in c l , le cui prospettive sono al mo­
mento piuttosto nebulose. B isogna procedere all' arrocco, ma occorrono
ancora due tempi ( ! ) e il Nero ne approfitterà per rafforzare ulteriormente
la sua posizione. Perciò il compito principale del B i anco consiste ora
nel l ' ultimare lo sviluppo a qualsiasi costo (anche restituendo il pedone i n
più). A tale requisito rispondeva la mossa I O. .[)e4, seguita - a seconda
delle circostanze - da I l . .[)c3 oppure I l . h3. Quest' ultima mossa è mol­
to importante poiché in alcune varianti il Nero minaccia la manovra ..Q.c8-
g4xf3 seguita da .[)d4.

33
B

10. -?itc4

Questo tratto non fa che portare acqua al mulino del Nero poiché consente
l' avanzata del pedone 'b' , grazie alla quale il Nero si procura un vantag­
gio di spazio prima sul Iato di Donna e poi al centro.

10. bS!
11. -?ith4 b4
12. €:J d3 .[)a6
13. ..Q.g2 ..Q.d7
14. 0-0 t! c8
15. .[)del

Mosse come queste non si eseguono mai volentieri, ma è difficile suggeri­


re qualcosa di diverso.
92 Come valutare la posizione

l S. �eS
16. �e2 �b3
17. .§ b l

Dopo 1 7 . axb4 �b5 il B ianco viene a trovarsi in posizione critica.

17. �eS
18. �e3 �ed4
19. �xd4 �xd4
20. .§ el .ilbS (34)

34
B

Il vantaggio di sviluppo e di spazio del Nero e la maggiore collaborazione


fra i suoi pezzi, sono fattori sin troppo evidenti. In cambio del pedone sa­
crificato il Nero ha un compenso più che sufficiente.

21. axb4 �d6

Forse era migliore il seguito 2 1 . . . �xb4 22. �d5 �d6 23. d3 .§ c2.

22. .ilfl ?

Il momento critico. Era necessario giocare 22. d 3 ! e i n caso di 22 . . .


�xe2+ 23 . .§ xe2 �xd3 24. �d5 �xe2 25 . .1le3 il Nero si sarebbe ritro­
vato in difficoltà. Migliore sarebbe stata 22 . . . �xb4, cui sarebbe potuto
seguire 23. <;t> f l . È eccessivo affermare che in q uesto caso il B ianco
avrebbe potuto guardare con ottimismo al futuro, ma i n ogni modo si sa­
rebbe trattato del male minore.

22. 0-0
23. �e4 e6
24. b3 fS
Come valutare la posizione 93

25. �f4 eS

Come se non bastassero le sue precedenti disgrazie, il Bianco deve ora ve­
dersela anche con la massa dei pedoni centrali neri. Il Nero sta per trasfor­
mare il suo predominio posizionale in vantaggio materiale.

26. �gS Jtxe2!


27. .Q.g2

Se 27. Jtxe2 .tlxe2+ 28. § xe2 allora 28 . . . �d3.

27 Jtd3 28. § a l e4 29. .tlc4 �d7 30. Jtb2 Jtxc4 31. Jtxd4 Jtxd4 32.
. . •

bxc4 Jtxal 33. § xal § xc4 e di lì a poco il Bianco abbandonò.

Molto frequente è anche il sacrificio di qualità. La valutazione delle posi­


zioni che ne derivano è di grande interesse e molto istruttiva.

Geller-Kotov
Riga 1 958

35
B

18. .tlb6 exf4!

Il Nero è praticamente costretto ad eseguire questo tratto c a cedere la


qualità; tuttavia in cambio ottiene un sufficiente compenso posizionale .

19. .tlxa8 .Q.xa8


20. �xf4 .Q.xb2

Il pedone non costituirebbe un sufficiente compenso materiale per la qua­


lità, ma i fattori posizionali giocano a favore del Nero. Egli non ha debo-
94 Come valutare la posizione

lezze evidenti: al momento il suo Alfiere camposcuro vale almeno quanto


una Torre e la maggioranza pedonale sul lato di Donna può consentire l a
formazione di un pericoloso pedone passato. Complessivamente quindi la
posizione del Nero è preferibile.

21. eS JteS 22. cxd6 Jtxd6 23. �h4 0-0 24. \t'hl JteS 2S. �d2 Jtc3 26.
§ e2 �d4 27. § ef2 Jtc6 28. JthS f6 29. �f3 JtbS Ancora più forte era
29 . . . � xf3 e poi 30 . . . a4. 30. § dl �c6 31. �g4 �c8 32. )"1 dS Jtc4 33.
�xc8 t:! xc8 34. Ag4 JtxdS

Bisognava mantenere la tensione con 34 . . . § c7 ! . Dopo 35. )"1 c5 Jtf7, se­


guita dalla marcia del Re verso il centro, il Nero avrebbe conservato il suo
vantaggio. Evidentemente la migliore per il Bianco sarebbe stata 3 5 .
t:! d 7 , ma anche i n tal caso l a patta non sarebbe stata facile da raggiunge­
re. Ora invece la posizione si riequilibra rapidamente.

3S. exdS �a7 36. Jtxc8 �xc8 37. § e2 \ft f7 38. )"1 e6 a4 39. § c6 �e7
40. § c7 \fte8 41. d6 �fS 42. a3! �xd6 43. axb4 �bS 44. § eS a3 4S.
§ xbS a2 46. § aS al=�+ 47. § xal Jtxcl e la partita terminò rapida­
mente patta.

Grande specialista del sacrificio di qualità fu Tigran Petrosjan .

Spasskij-Petrosjan
Mosca 1 969

36
N

30. § c4!

Il Nero aveva preparato a lungo e con meticolosità questo sacrificio.

31. �d3
Come valutare la posizione 95

In caso di 3 1 . Jtxc4 dxc4 32. �c2 � c8 il Nero avrebbe avuto due pedoni
uniti e due forti Alfieri in cambio della qualità. Se poi si aggiunge la de­
bolezza delle case bianche e la posizione insicura del Re, diventa chiaro
che il Bianco pagherebbe un prezzo troppo alto per la cattura della Torre.

31. � e8
32. Jtf3 Jtb4
33. Jta3 Jtxa3
34. � xa3 -tld6
35. � el fS!

Anche se questa mossa indebolisce il punto e5 nello schieramento del Ne­


ro , il Bianco non è in condizione di approfittarne. Invece il pedone f5 gio­

cherà in futuro un ruolo importante nell' agevol are l ' allaco nero.

36. � 3al -tle4+


37. Jtxe4 fxe4
38. �bi �d7
39. � a2 � ec8
40. -tlxc4

Se il Bianco deve soffrire, tanto vale che si metta almeno qualcosa in ta­
sca.

40. dxc4
41. d5

Il Bianco si rende conto che una difesa passiva non gli avrebbe lasciato al­
cuna possibilità di salvezza. Il Nero infatti minacciava 41 . . . c3 42. � c2
� c4 43. �b3 �g4 44. � xc3 �f3+ 45. 'i!fg1 �xg3+ 46. 'i!ffl �f3+ 47.
'i!f g 1 Jtd5 48. � ec 1 �xe3+ ! e vince.
Il fattore decisivo che assicura la vittoria al Nero è costituito dalla de­
bolezza delle case chiare del B ianco.

4 1 . . . Jtxd5 42. � d l c3 43. � c2 �h3 44. � gl �g4 45. 'i!fg2 �f3+ 46.
'i!fh2 �xe3 47. fS �eS 48. � fl b4 49. f6 b3 50. � cf2 c2 51. �c l e3 52.
f7+ 'i!ff8 53. � fS b2 54. �xb2 c l=� 55. �xg7+ 'i!fxg7 56. � g5+ c il
Bianco abbandonò senza attendere la risposta dell' avversario.

Un interessante sacrificio posizionate si ha quando viene ceduta la Donna


in cambio di una Torre e di un pezzo leggero. In uno degli impianti più
popolari della Partita Catalana tale sacrificio si incontra mollo spesso. Do-
96 Come valutare la posizione

po le mosse l. d4 �f6 2. c4 e6 3. g3 dS 4. J.l.g2 dxc4 S. �f3 eS 6. 0-0


�c6 7. té'a4 cxd4 8. �xd4 té'xd4 9. .Q.xc6+ .Q.d7 10. f! dl té'xdl+ 1 1.
té'xdl .Q.xc6 (37) si raggiunge una posizione per noi molto interessante.

37
B

La pratica ha dimostrato che nella maggioranza delle partite il Nero ha


realizzato il proprio obiettivo minimo (vale a dire quello di non perdere) e
in alcuni casi è riuscito addirittura a vincere. Le vittorie del Bianco non
sono più numerose di quelle del Nero, per cui il bilancio complessivo di
quest' impianto è all' incirca di parità. Quante sono le varianti in cui il Ne­
ro può aspirare ad un risultato così soddisfacente? Ma come mai il B ianco
non riesce di solito a sfruttare la sua Donna in più?
Cerchiamo di esami nare la posizione con maggiore attenzione. Il
Bianco ha un netto vantaggio materiale poiché dispone della Donna in
cambio di una Torre e di un pezzo leggero (il pedone non conta, poiché il
B ianco è in grado di recuperarlo quando vuole). Il suo lato di Donna,
però, non è ancora sviluppato e l ' Al fiere avversario sulla grande diagona­
le bianca è decisamente fastidioso. Se poi aggiungiamo la possibile avan­
zata del pedone nero sulla colonna 'h' , si potrebbe quasi sostenere (secon­
do una valutazione dinamica della posizione) che il Nero stia meglio. Pro­
prio questa sopravvalutazione delle possibilità dell'avversario ha indotto
il Bianco a giocare in maniera impulsiva nella partita Zilberstejn-Ra­
shkovskij (Novosibirsk 1 976). Nella posizione del diagramma seguì:

12. té'c2 hS
13. h3 g c8
14. �c3 a6
l S. J.l.gS .Q.e7
16. e4 bS
17. eS �dS
18. .Q.xe7 �xe7
19. �e4 .Q.xe4
Come valutare la posizione 97

20. �xe4 �d5

Il B ianco ha cercato di stroncare sul nascere l ' iniziativa del Nero, reale o
apparente che fosse, e quindi ha fatto carte false pur di cambiare tutto il
materiale possibile. Pertanto avrebbe dovuto intuire le caratteristiche della
posizione che si sarebbe veri ficata nel giro di dodici o tredici mosse. Inve­
ce l ' ha val utata in maniera errata. Ora diviene chiaro che, malgrado il
vantaggio di materiale, il Bianco è costretto ad osservare impotente il di­
spiegarsi degli eventi, senza avere alcuna possibilità di ostacolare l ' atti­
vità dei pezzi neri. Se sulla scacchiera fosse rimasto ancora qualche pezzo
leggero, la situazione del Bianco sarebbe meno critica. Non sempre i cam­
bi risultano favorevoli quando ci si trova in vantaggio di materiale.

21. t! cl 0-0 22. \t>g2 g6 23. a3 c3!

Pone praticamente tìne alla lotta. La fase successiva non è altro che lo
sfruttamento dell 'enorme vantaggio posizionale del Nero il quale anzi, se
parliamo della forza reale dei pezzi, non sta peggio nemmeno dal punto di
vista del materiale: il �d5 vale almeno quanto una Torre.

24. bxc3 t! c4 25. �bl t! fc8 26. �b2 �xc3 27. h4 \t>g7 28. �d2 �d5
29. t! al t! c2 30. �el t! 8c3 31. \t>gl t!f3 32. t! d l t! fc3 33. t! al \t'fS
34. �d l t! c4 35. �d3 \t>g8 36. �dl \t>g7 37. �el t! 2c3 38. �d2
t! a4 39. �b2 t! ac4 40. �d2 \t'h? 41. t! a2 t! a4 42. �b2 t! d4 43.
t! al t! 4d3 44. t! cl t! xa3 45. t! c8 t! ac3 46. t! a8 t! dl+ 47. \t>g2
t! del 48. �a2 �e3+ 49. \t>f3 �g4 ed il Nero vinse.

In un' altra occasione, anche se il Bianco giocò molto più energicamente,


si verificò comunque lo stesso fenomeno: i cambi non peggiorarono la po­
sizione del Nero. Partendo sempre dall' ultimo diagramma (37), la partita
Kasparov-Andersson (Niksic 1 983) ebbe il seguente svolgimento:

12. �d2 b5
13. a4 ,A.e7
14. axb5 ,A.xb5
15. �xc4 0-0
16. b3 t! fd8
17. �c2 t! dc8!

Minaccia di avanzare il pedone 'a' fino alla quarta traversa, allentando co­
sì la tensione sul lato di Donna.
98 Come valutare la posizione

18 . .Q..a3 .Q..xa3 19. � xa3 h6 20. �c3 .Q..xc4 21. bxc4 � c7 22. �d4
� ac8

Questo è proprio uno dei casi in cui c'è da rammaricarsi che a scacchi non
sia prevista l ' assegnazione della vittoria 'ai punti ' . A volte è molto diffici­
le concretizzare il vantaggio di materiale, e nel valutare qualsiasi posizio­
ne bisogna sempre tenerlo presente. Andersson giocherà con molta preci­
sione fino alla fine della partita.

23. � a4 � d7 24. �al � dc7 25. �a2 <tJe4 26. � xa7 � xc4 27. �b2
<tJf6 28. �b7 � f8 29. f3 � d4 30. �e7 � 4d8 31. �f2 � a8 32. e4
� xa7 33. �xa7 eS (lh-lf2)

Alcune posizioni sono talmente irrazionali che è praticamente impossibile


valutarie sulla base di considerazioni statiche. In questi casi ci si può affi­
dare solo ali' analisi dei differenti fattori dinamici e ad un intuito partico­
larmente sottile. Bisogna dire che sebbene queste posizioni possano pre­
sentarsi anche a parità di materiale, più spesso si verificano quando
l ' equilibrio materiale risulta alterato. Un classico esempio è dato dalla
partita Najdorf-Ragozin (Stoccolma 1 948).

38
N

17. <tJxe4!
18. <tJf6+ <tJxf6
19. � xd8 � fxd8

Come valutare questa posizione? Con la Donna in cambio di Torre, Caval­


lo e un pedone, il Bianco può contare su una leggera superiorità materiale.
Ma il Nero ha una posizione molto più attiva: ha occupato la colonna 'd' e
controlla le case, centrali, i suoi pezzi sono meglio coordinati e il Bianco ha
difficoltà a sviluppare il lato di Donna. Tutto sommato sulla scacchiera si è
creata una situazione di equilibrio dinamico, anche se piuttosto instabile.
Come valutare la posizione 99

Se cerchiamo di prevedere cosa avverrà affidandoci soprattutto a fattori


dinamici, dobbiamo ammettere che il Bianco si trova già in serie diffi­
coltà. Egli dovrà restituire una parte del materiale che ha guadagnato per
ridurre l ' attività del Nero; occorrerà però scegliere il momento adatto. In
una posizione così tesa non è semplice prendere decisioni del genere.

20. J;l.d2 -tle4 21. J;l.e3 -tld6!

Naturalmente il Nero cerca di mantenere la massima tensione possibile.

22. g cl -tlf5 23. J;l.f4 J;l.d5 24. J;1.c4 J;l.xc4 25. g xc4 eS 26. J;l.g5?

L' errore decisivo. Il Bianco non vuole ammettere che è ormai giunto il
momento di lottare per la salvezza. Il tratto 26. g xc6, proposto da Smy­
slov, gli avrebbe dato maggiori possibilità di patta, ma comunque avrebbe
dovuto sudare per ottenere il mezzo punto. Dopo essersi lasciato sfuggire
questa possibilità, il Bianco perde in modo lento ma inesorabile, poiché
l ' attività dei pezzi neri andrà crescendo mossa dopo mossa.

26 . . . g dl+ 27. <it>h2 h6 28. g el g d7 29. J;te3 e4 30. -tlel g ad8 31.
J;tc5 J;te5+ 32. g3 g d2 33. g c2 J;l.xg3+ 34. <it>g2 J;l.e5 35. <it>fl g xc2 36.
-tlxc2 g dl+ 37. <it>e2 g b l 38. b4 g b2 39. <it>dl g bl+ 40. <it>d2 J;l.f6!
41. J;l.xa7 -tle5 42. �a4 -tlf3+ 43. <it>e2 -tlgl+ (0-1)

Il Bianco abbandonò in vista di 44. <it>d2 -tlf3+ 45. <it>e2 -tld6 46. �d7
-tlg l + 47. <it>e3 g d l .
Ecco un altro esempio istruttivo di valutazione dinamica.

Nezhmetdinov-Cernikov
Campionato a squadre della Russia, 1 962

39
B
1 00 Come valutare la posizione

12. �xf6!

La fantasia di Nezhmetdinov non aveva limiti. Questo magnifico sacrifi­


cio è giustificato dall' arretratezza di sviluppo del Nero e dalla debolezza
delle case nere che verrà a crearsi attorno al Re nemico.

12. �e2+
13. �xe2 exf6
14. �c3 § eS

Dopo questa mossa il Nero andrà incontro a grosse difficoltà. Era miglio­
re 1 4 . . . d5 ! , le cui conseguenze sono assai poco chiare. Il B ianco, oltre
al l ' ovvia 1 5 . �xd5, avrebbe potuto rispondere anche 1 5 . ..(td4 ! , che
Nezhmetdinov aveva effettivamente preso in esame. L'analisi delle relati­
ve varianti è molto interessante e la lasciamo al piacere dei lettori.
Riporto soltanto una delle possibili continuazioni: 1 5 . ..(td4 ! ..(te6 1 6.
exd5 ..(tf5 1 7 . ..(txf6 b5 1 8. d6 ..(te6 1 9 . ..(te7 b4 20. �e4 con posizione po­
co chiara.
Ma perché mai il Nero opta per una passiva mossa di Torre? È diffici­
le pensare che Cernikov non si fosse reso conto della precarietà della pro­
pria posizione. Evidentemente, però, non ne aveva avvertito tutti i rischi e
non aveva previsto che nel prosieguo della partita alcuni fattori posiziona­
li, che già ora agiscono a vantaggio del Bianco, sarebbero diventati sem­
pre più favorevoli a quest'ultimo. In sostanza, il Nero ha sopravvalutato le
proprie risorse difensive, confidando di potere ad un certo punto restituire
vantaggiosamente il materiale. Invece questo momento non arriverà mai.

15. �dS § e6 16. ..(td4 �g7 17. § ad1 d6 18. § d3 Jtd7 19. §f3 JtbS
20. ..(tc3! �d8 21. �xf6! ..(te2

Non è possibile giocare 2 1 . . . ..(txfl a causa di 22. �g4+ �g8 23 . ..(txe6.

22. �xh7+! �g8

A 22 . . . �xh7 seguiva 23. § xf7+ �h6 24 . ..(txe6 Jtxfl 25. Jtd2+ g5 26 .


..(tf5 �h8 27. h4.

23. § h3 § eS 24. f4! ..(txfl 25. �xfl § c8 26. ..(td4! bS 27. �gS § c7
28. ..(txf7+ § xf7 29. § h8+ �xh8 30. �xf7+ �h7 31. �xd8 § xe4 32.
�c6 § xf4+ 33. �e2 (1-0)

Spesso i pezzi di un giocatore sono talmente attivi che il sacrificio posi-


Come valutare la posizione 101

zionale scaturisce logicamente dalla valutazione della posizione. S i tratta


di un'applicazione della regola "chi si trova in vantaggio deve attaccare".
In effetti, quando tutte le forze sono disposte in maniera ideale, ogni pez­
zo svolge al meglio i propri compiti e il giudizio strategico è chiaro. In ta­
le situazione possiamo concludere che è impossibile migliorare ulterior­
mente la posizione senza ricorrere ad un sacrifcio.

Kasparov-Portisch
Niksic 1983

21. ..Q.xg7! !

Commentando questo sacrificio (che può essere definito 'posizional-intui­


tivo'), Kasparov sostenne di non aver capito inizialmente q uale ruolo
avrebbe potuto utilmente ricoprire l' Alfiere nel successivo attacco; poi,
però, si rese conto che l 'Alfiere poteva rendersi utile solo immolandosi.
Ora la posizione del Re nero diventa ancora più esposta e alla fine tale cir­
costanza deciderà l ' esito della partita.
Il Bianco aveva il diritto di effettuare il sacrificio? Senz'allro sì. Il suo
vantaggio posizionale era evidentissimo: dominio del centro, migliore
coordinamento dei pezzi, posizione insicura del Re nero, vantaggio d i
spazio, ecc. Inoltre il Cavallo nero in a5 conferma l a nota massima di Tar­
rasch: "un Cavallo sul bordo della scacchiera è una vergogna".

21. rJ]xg7
22. �eS! E! fd8

Non ci sono alternative. Tutte le altre mosse perdevano rapidamente.

23. �g4+ rJ]f8


24. �fS! f6
l 02 Come valutare la posizione

Oppure 24 . . . J,td6 25. �f6 ! �c4 26. � g6+ iit>e8 27. t! e l + lit>d7 28.
t! e7+ iit>c6 29. t! xc7+ lit>xc7 30. �xf7+ iit>b8 3 1 . h4 e vince (Kasparov).

2S. �d7+ t! xd7


26. t! xd7 �eS
27. �h7 t! c7
28. �h8+!

Evitando il perfido tranello 28. t! d3? �xf2+ ! ! 29. lit>xf2 J,tc5+ 30. iit>g3
t! xh7 3 1 . t! xf6+ con posizione ali ' incirca pari.

28. lit>f7
29. t! d3 �c4
30. t! fdl ! � eS?

30 . . . J,td6! 3 1 . t! d5 ! �c6 32. h4 con vantaggio del Bianco (Kasparov).

31. �h7+ iit>e6 32. �g8+ iit>fS 33. g4+! iit>f4 34. t! d4+ lit>f3 3S. �b3+
(l-O)

Non tutte le posizioni caratterizzate da squilibri di materiale presentano un


notevole divario fra le forze di un giocatore e quelle dell' altro. Nella posi­
zione del prossimo diagramma, ad esempio, la differenza non è superiore a
mezzo pedone.

Portisch-Fischer
Santa Monica 1 966

41
N

Il Bianco è entrato intenzionalmente in questa posizione, ritenendo che il


Nero fosse costretto a giocare I l . . . �d7. Dopo 1 2 . _G1.d3 �f6 1 3 . �h4 il
Come valutare la posizione 1 03

Bianco non ha problemi, poiché la presenza di due Alfieri attivi compensa


pienamente le carenze della sua struttura pedonale.

1 1. �d7!!

Un fulmine a ciel sereno !

12. J,1.a3

"Più prudente era 1 2. J.1.d3 f5 1 3 . �e2 €)c6, ma anche così la posizione


del Bianco sarebbe stata inferiore" (Fischer).

12. E!. eS
13. J.1.d3 fS
14. �xa8?

"Una valutazione completamente errata della posizione. Il B ianco doveva


resistere alla tentazione e ripiegare su 14. �e2. Il pedone c4, pur rima­
nendo debole, si poteva ancora salvare. Invece dopo la mossa giocata in
partita il suo destino è segnato" (Fischer).
Fischer parla solo della sorte del pedone, ma con la sua caduta tutta la
posizione del Bianco diventa poco invidiabile. Come mai un giocatore del­
Ia forza di Portisch ha commesso un errore così marchiano in sede di valu­
tazione della posizione? La spiegazione non può che essere una: ha credu­
to troppo nella forza delle due Torri e non ha soppesato correttamente i fat­
tori posizionali, ritenendo di potere comunque arrivare alla patta. Questa
considerazione così astratta verrà severamente punita.

14. €)c6
15. �xe8+ �xeS
16. 0-0 €)a5
17. f!. ae1 J.1.xc4

Non compromette il vantaggio, ma era migliore 1 7 . . . �a4 ! . Fischer ripor­


ta la seguente variante: 1 8 . J.1.b4 J.1.xc4 1 9. J.1.xc4 €)xc4 20. f!. xe6 a5 2 1 .
J.1.e7 €)d2! 22. E!, fe l €)e4 23. f3 �xa2 ! e vince.

18. J.1.xc4 €)xc4


19. J.l.cl

La differenza di attività tra il Cavallo e l 'Alfiere è ormai visibile ad oc­


chio nudo.
1 04 Come valutare la posizione

19. eS
20. dxc5 bxc5
21. .Q.f4 h6!
22. .§. e2 g5
23. .Q.eS �d8
24. .§. fe1 \fj>f7
25. h3 f4
26. \fj>h2 a6
27. .§. e4 �d5!(42)

42
B

Notate la posizione occupata dall' Alfiere bianco. Più di una volta mi è ca­
pitato di osservare che nei suoi calcoli uno scacchista si accontenta di oc­
cupare con l' Alfiere (e ancora più spesso con il Cavallo) una casa centra­
le, ritenendo che lì quel pezzo non possa stare male. Ciò è particolarmente
vero in quei casi in cui il pezzo non può essere cacciato da un pedone.
Tuttavia, valutando concretamente la disposizione di ogni pezzo nel
nostro caso, non possiamo sostenere che l ' Alfiere - apparentemente tanto
attivo - sia utile al Bianco. Pertanto bisogna sempre ricordare che la bella
posizione di un pezzo non sempre riflette la sua forza.

28. h4

Neppure la continuazione 28 . .§. 4e2 f3 ! 29. gxf3 4Jd2 prometteva nulla di


buono al Bianco.

28. 4Je3!

La mossa vincente. Seguì ancora:

29. .§. 1xe3 fxe3 30. .§. xe3 �xa2 31 . .§. f3+ \fj>e8 32. .Q.g7 �c4 33. hxg5
hxg5 34. .§. fS+ \fj>d7 35. .§. a8 \fj>c6 (0-1)
Come valutare la posizione l 05

Negli esempi precedenti abbiamo avuto a che fare principalmente con sa­
crifici posizionali. Ma l ' equil ibrio materiale può venire modificato anche
senza sacrifici. Esistono infatti i comuni guadagni di materiale che si di­
stinguono dai sacrifici perché, mentre di solito siamo costretti ad accettare
un sacrifi ci o , catturiamo materiale d i nostra spon tanea volontà. In
quest' ultimo caso la valutazione della posizione gioca naturalmente un
ruolo molto importante.
Se attaccare è un obbligo per chi ha un vantaggio posizionale, guada­
gnare materiale è un suo diritto soggettivo. Così il giocatore trasforma un
tipo di vantaggio in un altro. Se non esiste vantaggio posizionale, allora
bisogna essere molto prudenti prima da saziare il proprio appettito. Infatti
per guadagnare materiale si devono spesso fare concessioni di ordine po­
sizionale.

Olafsson-Fischer
Portorose 1 958

43
N

Il Bianco ha un vantaggio posizionale modesto ma duraturo. Il fattore de­


term inante è rappresentato dalla debolezza del pedone d5; tuttavia la posi­
zione del Nero è sufficientemente solida e, se gioca con precisione, può
benissimo evitare la sconfitta. Ecco un possibile seguito: 13 . . . jta3 14.
Jtxf6 �xf6 1 5 . � b 1 Jtb4! 1 6. �c l Jtxc3 1 7. �xc3 b5 1 8. bxc4 bxc4
1 9 . Jtf3 (Mednis). In partita il Nero però, avendo valutato la posizione in
maniera sbagliata, non ha saputo rinunciare al guadagno della qualità per
un pedone.

13. gS?
14. .1lg3 jta3
15. � c2 .tJb4
16. bxc4 .tJ xc 2
17. �xc2 dxc4
1 06 Come valutare la posizione

1S. .tJbS! .Q.b4


19. .tJe7! .Q.xd2
20. .tJxe6 fxe6
21. .Q.xe4! �eS

In caso di ritirata dell' .Q.d2 decideva 22. �g6+ .

22. �xd2 .tJe4


23. �d3 .tJxg3
24. hxg3 (44)

44
N

Ben presto i pedoni neri inizieranno a cadere. In questa posizione l' .Q.c4
non è inferiore alla Torre, visto che le case chiare del Nero sono cronica­
mente deboli. Il Re è molto scoperto ed il vantaggio di materiale del Nero
è puramente formale, poiché una valutazione dinamica ci dice che le forze
del B ianco sono perfino superiori.
È perfettamente chiaro che nei suoi calcoli preliminari Fischer non era
arrivato fino a questa posizione, perché altrimenti si sarebbe accorto che i l
Bianco gode d i una netta superiorità.

24 . . .§ f6 2S. �e4 .§ eS 26. .Q.b3 �d7 27. .§ d1 .§ eS 28. f4 �h7 29.


.

�eS �fS 30. g4! �xeS 31. dxeS .§ fì 32. fS .§ e7 33 . .§ d6! .§ eS 34.
.Q.xe6+ \fj>f8 3S. .Q.b3! .§ exeS 36. .§ xh6 .§ xe3 37. .§ g6 .§ 8e4 3S. .§ xgS
.§ g3 39. .§ gS+ \fj>e7 40. gS .§ e2 41. .Q.dS \fj>d6 42. .Q.f3 .§ xa2 43. f6
\fj>e6 44. .§ eS+ (1 -0)

La partita appena vista ci ricorda una volta di più che la forza dei pezzi
non va i ntesa come un fattore costante e immutabile. Nel valutare la posi­
zione bisogna sempre ricordarsi che talvolta un Alfiere può valere più di
una Torre.
Si veda l ' esempio seguente.
Come valutare la posizione 1 07

Nimzowitsch-Capablanca
Pietroburgo 1 9 1 4

45
B

9. €Jxc6

La posizione del B ianco è preferibile: tutti i suoi pezzi sono disposti i n


maniera armoniosa e non si scorge nessuna debolezza. Ma i l suo vantag­
gio non è così netto da autorizzarlo a passare ad operazioni attive. La soli­
da continuazione 9 . .Q.g5 .Q.e7 1 0. 0-0-0 gli avrebbe permesso di ultimare
tranquiJiamente lo sviluppo con migliori possibilità nel mediogioco. La
cattura di u n pedone, tuttavia, si rivela troppo aJlettante per lui.

9. bxc6
10. �a6 �d7

In caso di l O . . . c5 1 1 . �c6+ €Jd7 il B ianco dispone di una mossa molto


forte: 1 2 . .Q.g5 ! . Perciò il Nero è costretto a cedere il pedone.

11. �b7 g c8
12. �xa7 .Q.g7
13. 0-0 0-0

Nel prendere il pedone il B ianco avrebbe dovuto valutare la posizione che


ne sarebbe conseguita.
Cosa si può dire in proposito? Una serie di fallori posizionali dinamici
sono favorevoli al Nero, quali la prospettiva di occupare con i pezzi pe­
santi le colonne 'a' e 'b' e la forte posizione del l ' A l fiere sulla diagonale
a 1 -h8. Tali fattori aJla fine determineranno una pressione molto fastidiosa
per il B ianco sul lato di Donna e compensano pienamente il pedone di
svantaggio del Nero. Invece il Bianco continua a ritenere di avere migliori
possibil ità.
l 08 Come valutare la posizione

14. �a6 El, fe8


15. �d3 �e6!
16. f3 �d7
17. ..Q.d2

Il Bianco vuole tutto senza concedere nulla in cambio. Una valutazione


obiettiva della posizione avrebbe dovuto suggerirgli che era ormai ora di
cercare delle semplificazioni, magari a prezzo di qualche concessione.
Perciò si imponeva il tratto 17 . ..Q.f4 per cambiare l' Alfiere con il Cavallo
in caso di 1 7 . . . �e5, ed il Bianco avrebbe mantenuto buone possibilità di
patta.

17. �eS
18. �e2 �c4
19. fl. ab1 fl. a8
20. a4?

L'errore decisivo. Mossa dopo mossa la posizione del Bianco sta peggio­
rando ma, restituendo il pedone, egli poteva smorzare notevolmente l ' ini­
ziativa del Nero. Bisognava proseguire con 20. b3, con il possibile seguito
20 . . . �xd2 2 1 . �xd2 fl. a3, e il Nero recupera il pedone a2.

20. � xd2
21. �xd2 �c4!
22. El, fd1 fl. eb8!

La ripresa del pedone non basta più al Nero il quale, con piena ragione,
giudica favorevole la propria posizione. Dopo 22 . . . ..Q.xc3 2 3 . �xc3
�xc3 24. bxc3 fl. xa4 il Bianco avrebbe avuto buone possibilità di patta
nel finale con quattro Torri.

23. �e3

Panov riporta la seguente variante: 23. �d3 �c5+ 24. �h l El, b4 25.
�e2, affermando che solo così il Bianco avrebbe potuto resistere ancora
un po' , ma ciò non sembra vero dopo 25 . . . fl. xb2 26. fl. xb2 ..Q.xb2. Infatti
la sua posizione sarebbe stata anche in questo caso irrimediabilmente per­
duta.

23. fl. b4! (46)

Il trionfo della strategia del Nero ! La successiva fase di gioco non ha biso-
Come valutare la posizione l 09

gno di commenti.

46
B

24.�gS ..Q.d4+ 2S. \fìhl � ab8 26. � xd4 �xd4 27. � di �e4 28. h4
� xb2 29. �d2 �eS 30. � el? �hS! 31. � a l �xh4+ 32. \fìgl �hS 33.
aS � a8 34. a6 �eS+ 3S. \fìhl �e4 36. a7 �eS e di lì a poco il Bianco
abbandonò.

Come abbiamo già avuto modo di notare, il giocatore che ha un vantaggio


di materiale ma che è in svantaggio sul piano prettamente posizionate cer­
ca spesso, restituendo il materiale, di neutral izzare in qualche modo la
pressione a cui è sottoposto. Ma non sempre l ' impresa gli riesce.

Beljavskij-Seirawan
Londra 1 984

47
B

Il B ianco ha un pedone in meno, ma la sua posizione è molto attiva.

16. ..Q.bS

Certo il Nero aveva previsto questa fastidiosa mossa d ' attacco, ma aveva
I lO Come valutare la posizione

ritenuto che sacrificando la qualità (nel tentativo di annullare il piccolo


vantaggio posizionale dell'avversario) avrebbe ricavato un certo contro­
gioco. Questa valutazione sarebbe risultata esatta se il Bianco avesse cat­
turato subito la qualità.

16. � e6

Sarebbe sbagliata 1 6 . . . ..Q..d 7 a causa di 1 7 . � xe5 ! � xe5 1 8 . ..Q..x d7.

17. �f4 �f6

Ora in caso di 1 8. �xe6 ..Q..xe6 il Nero potrebbe avere delle possibilità d i


salvezza. Lo attende però u n a brutta sorpresa.

18. �d2!

Quando uno dei giocatori ha un netto vantaggio posizionale, sicuramente


esisterà prima o poi un modo di guadagnare materiale. Occorre solo avere
pazienza e non precipitarsi a raccogliere i frutti prima del tempo: il frutto
maturo cadrà da solo. Invece di una semplice qualità fra poco il Bianco
otterrà un vantaggio di materiale ben più consistente.

18. g6

Non c'era di meglio.

19. �d8+ cJ;; g7


20. �xe6+ ..Q..xe6
21. �xa8

Qui il Nero avrebbe potuto anche abbandonare, ma seguì ancora . . .

21 . . . ..Q..xa2 22. �d8 �fS 23. ..Q..d3 �f4+ 24. � d2 �c6 25. �eS ..Q..e6
26. � e4! �xh2 27. � xe6 fxe6 28. �xe6 �d4 29. �e7+ cJ;;h6 30. �fS+
(1-0)

Tutti gli esempi presentati in questo capitolo hanno in comune una carat­
teristica: i l trionfo dello spirito (cioè dei vantaggi posizionali) sulla mate­
ria, il trionfo dell' attacco sulla difesa. Ricordiamoci però che ognuno di
questi aspetti (fattori posizionali , materiale, capacità di attaccare, capacità
di difendersi) ha in realtà il suo peso. A ciascun giocatore capita di esibir­
si in vari ruoli e perciò occorre saper valutare ugualmente bene la posi zio-
Come valutare la posizione 111

ne, qualunque sia il ruolo nel quale ci si trovi.


Per concludere, esaminiamo un esempio nel quale il tentativo di sacri­
ficare un pedone in cambio dell' iniziativa non è stato coronato da succes­
so perché il difensore ha restituito per tempo il pedone, strappando l ' ini­
ziativa dalle mani dell'avversario.

Lobron-Karpov
Hannover 1 983

48
N

In cambio del pedone sacrificato i l B ianco può contare su u na serie d i


vantaggi posizionali che a prima vista appaiono schiaccianti. Oltre all'atti­
va collocazione dei pezzi, egli dispone di due Alfieri, esercita una forte
pressione sulla colonna 'e', e ha discrete prospettive di attacco sul Re i n
caso di arrocco. Tuttavia, nell' andare in questa posizione, i l Maestro tede­
sco non aveva tenuto conto di una circostanza fondamentale: la grande
forza del Cavallo nero in d4 che alla fine paralizzerà l 'attacco del B ianco.
E forse proprio la sua potenza sarà il fattore posizionalc determinante nel
prosieguo della partita.

13. 0-0
14. J;l.gS ..Q.d6

Naturalmente non si poteva giocare 1 4 . . . .tJc2? a causa di 1 5 . 'f}, xe7.

15. �h4 h6
16. ..Q.xf6 �xf6
17. �xf6 g x f6

Entrambi i contendenti dovevano avere valutato questa posizione molto


tempo prima che venisse effettivamente raggiunta sulla scacchiera. La va­
lutazione di Karpov risultò più precisa. Egli aveva previsto che l'attacco
1 12 Come valutare la posizione

del B ianco non sarebbe stato pericoloso e che la debolezza dei pedoni neri
sul lato di Re non avrebbe giocato nessun particolare ruolo. È molto più
importante il fatto che il Nero, grazie al -tld4, potrà procurarsi un pedone
passato sul lato di Donna sfruttando la maggioranza pedonale di cui di­
spone in quel settore.

18. g e4 eS
19. g h4 rJJ g7
20. -tle4 !J.e7
21. -tlg3 fS

Il Nero abbandona il pedone al suo destino, perché capisce che bisogna


pagare un prezzo per avere l' opportunità di impadronirsi dell' iniziativa.

22. g h3 !J.d6
23. f4 bS
24. !J.d3 c4!

Ecco cosa significa restituire tempestivamente il materiale! Se il Nero fos­


se rimasto aggrappato a questo pedone, dopo 24 . . . r3Jg6 25. -tlh5 c4 26.
g d l ! cxd3 27 . g dxd3 -tle2+ (27 . . . !J.c5? 27. g dg3+ r3Jh7 29. -tl f6+
r3Jh8 30. g xh6 matto) 28. r3Jf2 !J.xf4 29. r3Jxe2 avrebbe rischiato di non
vincere (variante indicata da Karpov).

2S. !J.xfS g fe8


26. !J.e4 g ad8
21. gn b4
28. r3Jh1 c3
29. bxc3 bxc3
30. -tlfS+

Karpov riporta l' interessante variante che si sarebbe potuta verificare do­
po 30. f5: 30 . . . c2 3 1 . f6+ r3Jg8 32. g xh6 c l =� 33. g xc l !J.f4.

30. . . . -tlxfS 31. !J.xfS !J.b4 32. a3 !J.aS 33. g4 g e2! 34. gS hS 3S. g xhS
c2 36. !J.xc2 g xc2 e di lì a poco il B ianco abbandonò.
CAPITOLO 7

LA VALUTAZIONE DELLA POSIZIONE


E GLI ASPETII PSICOLOGICI
Quale rapporto ha la psicologia con la valutazione della posizione? Cer­
chiamo di arrivare alla risposta poco per volta. Per prima cosa diamo l a
parola a Bronstejn: "Non in tutte l e partite si riescono a trovare quei segni
(o presunti segni) che consentono di distinguere gli elementi vantaggiosi
della posizione da quelli svantaggiosi. [ . . . ] O la teoria non è stata ancora
in grado di individuare in modo esauriente tulli gli elementi posizionali,
oppure vi sono posizioni particolari dove non è possibile utilizzare tali
elementi".
Si sta parlando, evidentemente, delle cosiddette 'posizioni irrazionali ' .
Anch' esse sono tutt'altro che omogenee fra loro: in alcuni casi presentano
ancora un certo equilibrio di forze ma il più delle volte esso si è già spez­
zato e lo squilibrio è così grande che sembra impossibile che uno dei gio­
catori possa ancora opporre una qualche resistenza. Eppure . . .

Portisch-Tal
Amsterdam 1 964

49
N

Valutando obiettivamente la posizione il vantaggio di spazio al centro e


sul lato di Donna garantisce al Bianco una netta superiorità. Certo anche il
Nero ha delle frecce al proprio arco ed è ancora presto per pronosticare la
vittoria del B ianco; eppure complessivamente la posizione nera appare
poco promettente.
Tal si rende perfettamente conto che per lui esistono solo due possibili
alternative: o chiudersi a riccio in difesa, con scarse possibilità di salvezza,
o mettere in atto un disperato bluff, confidando nelle proprie capacità di in-
1 14 Come valutare la posizione

terpretare correttamente le posizioni irrazionali che ne scaturirebbero. Se


fosse stato Portisch ad avere il Nero, avrebbe senza dubbio giocato 14 . . .
�b7. Invece i l GM ungherese aveva i l Bianco, ed ecco cosa accadde . . .

14. �xc4!?

Negli anni giovanili la fiducia di Tal di uscire i ndenne anche dalle com­
plicazioni più rischiose era g i ustificata dalla sua effettiva superiorità
quanto a rapidità di calcolo e capacità di valutare correttamente le posizio­
ni irrazionali. In questo caso la sua decisione fu influenzata da considera­
zioni psicologiche: è nota la predilizione di Portisch per le posizioni chia­
re. Quindi valutazione e psicologia sono alla base della scelta di Tal.

15. �xc4 cxd5


16. �a3 d4!

Coerente. Il materiale ormai non gioca più alcun ruolo.

17. .Q.xa8 �xa8


18. �cb5! § c8
19. �d1 �e4!

Potrebbe sembrare forte 1 9 . . . �g4 (con l'idea di 20 . . . �e3 ! ) ; tuttavia


dopo 20. �xd4 ! .Q.a4 2 1 . �d2 ! il Bianco respinge tutte le minacce.

20. 13! a6
21. �xd4 �d5!
22. .Q.e3 § c3
23. �dc2

Ed ecco il primo errore. B isognava giocare 23. fxe4 ! �xe4 24 . .Q.f2 ! e do­
po 24 . . . .Q.h3 25. �f3 § xa3 26. § c l .Q.c3 27 . § xc3 § xc3 28. �d4 il
Bianco avrebbe potuto coltivare reali ambizioni di vittoria. Evidentemente
Portisch aveva già cominciato ad incontrare qualche d ifficoltà nel calcolo
delle varianti, e quindi opta per il seguito più solido.

23. �fS
24. g4 �e6
25. .Q.d4 hS!
26. .Q.xg7 hxg4

Cose del l ' al tro mondo! B isogna dare atto a Tal di essere riuscito a centra-
Come valutare la posizione 115

re il suo obiettivo. Impossibile ideare una posizione più irrazionale.

27. 4Jd4

Per quanto possa sembrare incredibile, dopo questa mossa il Bianco non
ha più una partita vinta. Bisognava proseguire con 27. J;l.xc3 g3 28. �d4
gxh2+ 29. <it>h l 4Jg3+ 30. <it>g2 ! �h3+ 3 1 . <it>f2 e5 32. �xd6 4Jf5 33.
�xe5 �h4+ 34. <it>g2 �g5+ 35. <it>h l 4Jg3+ 36. <it>xh2 �h4+ 37. <it>g2
�h3+ 38. <it>f2 . Tuttavia non era facile calcolare questa variante sulla
scacchiera. La mossa del testo, tra l 'altro, appare più solida.

27. �dS
28. fxe4 �xe4
29. 4Jf3

Il Bianco pensava che tutto fosse ormai finito e invece . . .

29. �e3+
30. <it>hl J;l,.c6! !

Una doccia fredda. Ora il Bianco deve cercare solo di salvare i l salvabile.

31. ,E! fl !

Avrebbe addirittura perso 3 1 . �d4 gxf3 ! 3 2 . �xe3 f2+ 33. �f3 ,E! xf3.

31. ,E! xa3!

Ogni tanto ci si può anche ricordare del materiale . . .

32. �cl gxf3


33. �xc6! �xe2
34 . E! gl <it>xg7

Neppure questa posizione è semplice da valutare, comunque le possibilità


sono all ' incirca pari . La massa pedonale nera rischia di di ventare tanto pe­
ricolosa da prevalere addirittura sulla Torre di vantaggio del Bianco. Por­
tiseh quindi pensò bene di forzare la patta per ripetizione di mosse.

35. ,E! ael �d2 36. ,E! dl �e2 (lh-lh)

Una vittoria morale per Tal !


1 16 Come valutare la posizione

Zavada-Lysenko
Volgograd 1 974

50
B

Il Nero ha un pezzo in più e l ' attacco del B ianco è finito in un vicolo cie­
co. A 26. �xa8 seguirebbe 26 . . . Jtd6. Quando le continuazioni normali
non portano a nulla, l' unico modo corretto di procedere è quello di com­
plicare la posizione quanto più possibile, ad ogni costo. Il B ianco non si
lascia sfuggire questa opportunità.

26. fS! Jtd6


27. fxe6! Jtxe5
28. § xe5

Incredibile! In cambio della Donna il Bianco ha solo un Cavallo, ma valu­


tare la posizione non è semplice. Non c'è dubbio che in qualche momento
il Nero ha la possibilità, restituendo del materiale, di annullare il vantag­
gio del Bianco. Proviamo: 28 . . . �f6 29. § ae l g6 30. � xa8 oppure 28 . . .
�d6 29. § d5 �e7 30. § fl § c 8 3 1 . § d7 �xd7 32. exd7 § d 8 3 3 .
�e6+ �e7 34. �xc5. M a non è certo così che i l Nero può raggiungere il
suo scopo. A proposito di posizioni come queste, Bronstejn ha acutamente
osservato: "Dopo ogni mossa sono possibili tre o quattro continuazioni .
[ . . . ] Ciò significa che per calcolare cinque mosse in avanti bisognerebbe
analizzare circa ventimila varianti, verificando di volta in volta a chi risul­
ti vantaggiosa questa o quella posizione intermedia. Un tale calcolo po­
trebbe forse farlo solamente un computer, che però è privo di intuizione".
La chiave del problema è dunque l ' i ntuizione. Nel nostro caso il Nero
dimostra di non possederne.

28 . . . § c8 29. § fl § h6?

Era necessaria 29 . . . f6; tuttavia anche così dopo 30. § d5 il compito del
Come valutare la posizione 1 17

Nero non sarebbe stato facile.

30. E!, xt7+ çt>g8 31. E!, d5 E!, g6 32. E!,xd8+ E!, xd8 33. E!, f5 (1-0)

Eppure i l Nero aveva un modo sicuro per respingere le minacce del


Bianco: 28 . . . f6 29. E!, fl �d6 30. E!, d5 E!,d8 3 1 . E!, e l çt>e7 32. f!. xd6
E!. xd6 33. b4 cxb4 34. c5 E!. c6 35. 4jd5+ çt>e8 36. e7 çt>d7. Tuttavia è
inutile chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati . . .
Quale importanza hanno avuto in questa partita la valutazione della
posizione e l ' approccio psicologico? Enorme. Giustamente il Bianco ave­
va giudicato difficile, se non disperata, la posizione dopo la 25" mossa (se
il gioco si fosse sviluppato in maniera normale, ovviamente) ed aveva
concluso di non avere nulla da perdere.
Abbiamo visto così che l'elemento psicologico non va sottovalutato.
D' altra parte non bisogna neppure sopravvalutarlo. Come abbiamo avuto
modo di osservare, ricorrere alla psicologia è pienamente giustificato
quando il giocatore è sostenuto dalla fiducia in se stesso e dalla capacità
di valutare correttamente la posizione. Ecco però un esempio in cui ciò
non accade.

Smyslov-Hronstcjn
Mosca 1 95 1

51
N

11. 4Jxc2+ ? !

Il fatto che questa mossa non sia del tutto corretta non disturba troppo il
Nero. Bronstejn ha sempre avuto (e soprattutto nel 1 95 1 ) la fama di mae­
stro insuperato nella valutazione di posizioni irrazionali.
Difficilmente gl i capitava di valutare erroneamente le prospettive di
entrambi i colori in una data posizione. Nel caso specifico, Bronstej n era
conscio che il Bianco avrebbe ottenuto un vantaggio materiale superiore
1 18 Come valutare la posizione

ai benefici posizionali conquistati dal Nero, ma si riteneva più abile nel


trattare le posizioni molto taglienti che si sarebbero verificate. Non è col­
pa sua se quel giorno S myslov era in una giornata di grazia.

12. �xc2 �xb2


13. �xb2 �xd3+
14. ç,t>fl! J.l.xb2
1S. .E!. b 1 1.1,e6
16. 1.1,c3!

Una dimostrazione di notevole sangue freddo ! Invece di addentrarsi i n


immani complicazioni con 1 6. .E!. xb2 �xb2 1 7 . 1.1,c3 .t:Jd l 1 8. 1.1,xh8 f6
1 9 . !J..g7 ..Q..xa2, il B ianco propone al Nero d i entrare in una variante senza
prospettive: 16 . . . 1.1,xc3 1 7 . �xc3 1.1,c4 1 8. �ge2 0-0-0 1 9. 1.1,f3 e poi 20.
ç,t>g2.

16. ..Q..xa2
17. f!. xb2 �xb2
18. ..Q..xb2!

Smyslov evita brillantemente di mettere il piede in fallo. "Certo, il Bianco


poteva catturare entrambi i pezzi neri in presa, ma dopo 1 8 . J.l.xh8 f6 l ' Al­
fiere camposcuro sarebbo rimasto fuori gioco. Piuttosto che conseguire un
netto vantaggio di materiale egli preferisce mantenere attivo il proprio Al­
fiere" (Smyslov).

18. f!. g8
19. ç,t>f2 ..Q..c4
20. �f3 ..Q..xe2
21. ç,t>xe2 ç,t>d7
22. f!. d 1 !

Ora il B ianco è i n vantaggio s i a posizionale che materiale. Smyslov gioca


il finale in maniera forte e precisa.

22 . . . aS 23. �eS+ ç,t>c7 24. .t:Jxt7 a4 2S. eS a3 26. 1.1,a 1 f!. ge8 27. �gS
f!. aS 28. �e6+ ç,t>d7 29. 1.1,dS a2 30. g4! f!. c8 31. �gS .E!. fS 32. fS e di lì
a poco il Nero abbandonò.

Occorre dunque ricordare che i nserire la psicologia nella valutazione della


posizione è un'arma a doppio taglio. Non bisogna però pensare che gli
elementi di ordine psicologico sono utili solo quando si vuole arrivare a
Come valutare la posizione 1 19

posizioni irrazionali. Se un giocatore si sente superiore all' avversario nel­


la valutazione di posizioni semplici, punterà naturalmente non a compli­
care ma, al contrario, a semplificare. Terminiamo il capitolo con un esem­
pio istruttivo dedicato a questo tema.

Spasskij-Larsen
Malmo 1 968
Difesa Slava

l. d4 �f6 2. �f3 dS 3. c4 c6 4. cxdS cxdS S. .llf4 �c6 6. �c3 .llfS 7. e3


e6 8. .llbS �d7 9. 0-0 .lle7 10. § cl 0-0 1 1. h3 § eS 12 . .lld3

Non occorrono approfondite riflessioni per comprendere che il Bianco


non ha grandi ambizioni. Il suo unico fine è quello di ottenere una posi­
zione con un m inimo vantaggio oppure una posizione più o meno pari ma
senza complicazioni.

12. .llxd3
13. �xd3 �b6
14. �e2 a6
15. �el �c4
16. �d3 �b4
17. b3 �xd3
18. �xd3 �b6
19. f3 .lld6

Non conveniva al Nero il seguito 19 . .lla3 a causa di 20. § c2 seguita da


. .

2 1 . § l f2.

20. �e2 �e7


21. .llxd6 �xd6
22. �d2!

Una buona mossa. Il Bianco migliora la posizione della Donna e l ibera la


casa d3 per il Cavallo.

22. �a3

Se alla Donna bianca fosse stato permesso di andare in a5, il compito del
Nero sarebbe diventato notevolmente più difficile.

23. �f4 (52)


1 20 Come valutare la posizione

52
N

Cosa si può dire di questa posizione? L' unico elemento di superiorità del
Bianco è costituito dal Cavallo, nettamente più attivo del suo collega nero.
Se ora togliessimo dalla scacchiera i Cavalli, la parità sarebbe evidente.
Ed ecco che Spasskij (non senza l' aiuto dell'avversario, che non è certo
un amante di questo tipo di posizioni) comincia a trasformare questo mi­
croscopico vantaggio in una tangibile superiorità.

23. § xcl

II Nero non può rimanere ad osservare con indifferenza la manovra del


Cavallo bianco, cui sono rimasti appena un paio di salti per arrivare in eS
oppure in eS. Perciò procede ad una serie di cambi.

24. § xcl § eS
25. § xc8+ �xc8

Ora il Cavallo è riuscito almeno a portarsi in gioco in qualche modo. La


sua precedente posizione in b6 conferma l' idea di Tarrasch che di solito i
Cavalli stanno male in questa casa.

26. � c2

In caso di 26. � d3 �e7 27. �c2 �d6 28. �eS �d8 il Nero avrebbe
avuto una solida posizione difensiva.

26. �e7
27. �c7

II Bianco ha ricavato il massimo dalla posizione. Le sue forze sono dispo­


ste in maniera straordinariamente armoniosa, ma a gioco corretto ciò non
Come valutare la posizione 121

dovrebbe essere sufficiente per vincere.

27. g6

Questa mossa non è ancora l 'errore decisivo, ma costituisce pur sempre


un' inesattezza. Larsen non ama il gioco passivo, eppure q u i bisognava
giocare in maniera meno attiva ma più solida (27 . . . �g6). Forse al dane­
se non piaceva la posizione che si sarebbe raggiunta dopo 28. �c8+ �f8.
Proviamo a valutaria. Colpisce innanzitutto l' attività della Donna e del
Cavallo bianchi. Le strutture pedonali dei due giocatori sul lato di Donna
sono entrambe vulnerabili. Tra i pedoni sul lato di Re e al centro sono de­
boli quelli in e3 e f7 (quest'ultimo più a lungo termine), cd anche la posi­
zione dei Re non può certo essere definita ideale. Quest' ultimo fattore as­
sume un valore determinante. Il Nero riesce a salvare la patta grazie allo
scacco perpetuo. Dopo 29. � d 3 �xa2 30. �c5 ! il Nero d ispone d i
un' unica risposta (30 . . . �e2), che però è sufficiente per pattarc.
Ad esempio:
l ) 3 1 . �d7 �xe3+ 32. \t>fl (32. \t>h2 �f4+ e poi 33 . . . �d6 oppure 32.
\t'h l �e l + e poi 33 . . . �b4) 32 . . . �d3+ e la Donna nera si porta in
b4 al tratto successivo;
2) 3 1 . �e8 �xe3+ 32. \t'h l �f4.

Ma anche dopo il tratto del testo la patta è ancora a portata di mano.

28. �d3! �fS


29. g4! �h6?

L' errore decisi vo. Si direbbe che il Nero, considerando ormai persa la
propria posizione, abbia semplicemente abbassato la guardia. Se affidassi­
mo invece questa posizione ad UJ1 amante della difesa, egli giocherebbe
senza dubbio il tratto 29 . . . �d6 e a 30. �e5 risponderebbe con 30 . . . h6 ! ,
dopo di che i l R e nero trova rifugio i n h7. Può ad esempio seguire: 3 1 .
�d7 �b4 32. \t>fl �b5+ 33. \t>f2 �b4 34. \t>g3 g5.
Non va invece 29 . . . �xe3 a causa di 30. �c5 �f8 3 1 . \t>f2 �d l +
32. \t>e2 �b2 33. \t>d2, ed il Cavallo nero è in trappola. Come si vede,
anche nelle posizioni semplici si celano spesso non poche varianti com­
plesse.

30. �eS

Ora il B ianco organizza un attacco vincente, nonostante l ' esiguità delle


forze in campo.
1 22 Come valutare la posizione

30. �b4

Perde anche 30 . . . �xa2 3 1 . .tJd7 �a3 32. ç!tg2 �b4 33. ç!tg3 �e7 (si
·

minacciava 34. ç!tt4 e 35. g5) 34. �xb7 ç!tg7 35 . .tJc5. Questa variante,
evidentemente prevista con largo anticipo, dimostra l' abilità di Spasskij a
giocare posizioni di questo tipo. Eppure, se il suo avversario non fosse
stato Larsen ma, poniamo, Petrosjan, egli avrebbe impostato la partita in
maniera diversa.

31. .tJd7 �el+


32. ç!tg2 �e2+
33. ç!tg3 .tJfS+

Gli ultimi scacchi prima della fine.

34. gxfS �el+


35. ç!tf4 �h4+
36. ç!teS �g3+
37. f4 �xe3+
38. ç!tf6 �xd4+
39. .tJeS (l-O)
CAPITOLO 8

LA VALUTAZIONE CONCRETA
E IL DOGMATISMO
Nei precedenti capitoli abbiamo visto soprattutto esempi pratici : di teorico
vi era soltanto quanto occorreva per capire specifiche partite e posizioni
prese in esame. In questo libro non ho preteso infatti di spiegare dettagl ia­
tamente tutte le leggi del gioco posizionale (gli interessati potranno con­
sultare gli eccellenti manuali di Lasker e Nimzowitsch, i volumi di Bot­
vinnik e Bronstejn, ecc.), per cui ho toccato solo quegli aspetti che erano
in qualche modo connessi al tema principale. Esistono però dei problemi
(sui quali, va detto, la discussione è più che mai aperta) che presentano in­
teresse anche sul piano prettamente teorico. Come ormai già sapete, la va­
lutazione deve caratterizzarsi per obiettività e concretezza. In sostanza
questi due termini sono sinonimi, poiché una valutazione non obiettiva
non può essere definita concreta. Eppure anche una valutazione astratta
può risultare corretta. Non c'è una contraddizione in tutto ciò? Esaminia­
mo il problema facendo un viaggio all ' indietro nel secolo scorso.
Abbiamo già affermato nel primo capitolo che il ruolo giocato da Stei­
nitz nello sviluppo del pensiero scacchistico è fondamentale. La scompo­
sizione della posizione nei suoi elementi costitutivi, la loro successiva
analisi e sintesi, i n breve la valutazione (come scrive Lipnitskij : "La ter­
m inologia scacchistica, per la verità, non parla di sintesi ma di 'valutazio­
ne' , si tratta però della stessa cosa") vengono oggi da noi date per sconta­
te. Ma che ne avrebbe detto un Maestro della metà del secolo scorso? Pro­
babilmente questi concetti gli sarebbero sembrati privi di senso. Anche
oggi ammiriamo l' eleganza e la scientificità della dottrina di Steinitz. Ai
suoi tempi essa fu tanto rivoluzionaria da dividere immediatamente gli
scacchisti in due schieramenti . Alcuni pensavano che fosse stato inven tato
un sistema in grado di rivoluzionare il mondo degli scacchi, mentre altri
ritenevano che non era successo nulla di eccezionale, poiché anche prima
si conoscevano regole generali da seguire davanti alla scacchiera. Questi
ultimi pensavano che fosse inutile analizzare c sintetizzare gli stessi ele­
menti i n contesti diversi: ogni posizione aveva caratteristiche proprie ed
irripetibili.
Steinitz riteneva che i principi c le regole da lui stabiliti fossero uni­
versalmente validi e rappresentassero, per così dire, una panacea per tutti i
mali. In uno slancio polemico, ad esempio, si spinse ad affermare quanto
segue (a proposito di una posizione tratta dalla partita Cigorin-Steinitz,
giocata per telegrafo nel 1 890- 1 89 1 ) : "Il mio avversario porta avanti l ' at-
1 24 Come valutare la posizione

tacco proprio come ha fatto nella maggior parte delle partite del match, si
comporta cioè come un rappresentante della vecchia scuola. Egli è sicuro
che valga la pena spingere i pedoni e perfino sacrificarne qualcuno pur di
creare problemi all'avversario sul lato di Re e di limitare l ' azione dei suoi
pezzi.
"Io i nvece sostengo che il Re è un pezzo forte e nella maggior parte
dei casi è in grado di difendersi da solo, mentre Cigorin, per alimentare il
suo attacco, dovrà portare in gioco i pezzi pesanti, togliendo spazio a
quelli leggeri. Ritengo inoltre di riuscire a sviluppare i miei pezzi leggeri,
mentre i pedoni di Cigorin, spinti in profondità e non potendo tornare in­
dietro, cadranno vittime del mio futuro contrattacco. Ora io ho un pedone
in pi ù e probabilmente lo perderò, ma in compenso la mia posizione di­
venterà migliore".
Ed ecco questa famosa posizione:

53
B

Naturalmente il contrattacco del Nero non arrivò mai. La partita proseguì


in questo modo: 14. d6! ..Q.xd6 1S. �b6 � b8 16. '?f!xa7 �e6 17 . ..Q.cl !
� g8 1 8 ..Q.a3 e S 19. � ad 1 ! � f6 20 ..Q.c4! ..Q.c7 2 1 . �dS! ..Q.d6 22.
• •

�h4! � xdS 23. �fS! g6 24. �xd6+ '?f!xd6 2S. ..Q.xdS '?f!c7 26. ..Q.xe6
fxe6 27. ..Q.xcS � a8 28. '?f!xa8 '?f!xcS 29. '?f!a4
Il resto è questione di tecnica, per giunta neppure troppo complessa.

I problemi su cui Steinitz si sofferma nei suoi commenti al la partita ven­


gono affrontati con una certa astrattezza, senza tener presente le esigenze
della posizione. Si pensi all' affermazione che i pezzi pesanti restringeran­
no quelli leggeri, e a quella relativa al Re. Occorre osservare che il Re fu,
in un certo senso, il pezzo preferito del primo Campione del mondo. Egli
sviluppò una nuova concezione del ruolo del Re nella partita a scacchi, af­
fermando che i n linea di principio non bisogna avere paura di subire un
attacco sul proprio Re (come avveniva invece in precedenza). Ma Steinitz
si spinse un po' troppo in là, al punto da ritenere che non bisognasse mai
Come valutare la posizione 1 25

temere alcun tipo di attacco. Di conseguenza affrontò talvolta con una


certa superficialità il problema della sicurezza del Re.
Come mai questa valutazione a dir poco astratta di molti fattori posi­
zionali? Perché Steinitz nutriva una fede così incrollabile in tutti i postula­
ti della sua dottrina? Le ragioni sono probabilmente numerose, ma a mio
avviso la principale esula dal campo scacchistico in senso stretto.
Anche il pensiero scacchistico, naturalmente, viene i nfluenzato dagli
avvenimenti, dalle mode e dalla cultura in cui si sviluppa. Se prestiamo
attenzione al periodo in cui Steinitz formulò le sue leggi fondamentali e
più in generale elaborò l ' intera teoria del gioco posizionale, scopriremo
una circostanza significativa. La fine del secolo scorso si caratterizzò per
un gran numero di scoperte fondamentali nella fisica, nella chimica, nella
matematica cd in altre scienze natural i. Il pensiero scientifico di quel pe­
riodo si distingueva per la fede nella logica, nella onnicomprensività e
nell' armonia dci principi che scaturivano dalle diverse scoperte. Sembra­
va vicino il momento in cui qualunque problema che l'umanità si trovasse
di fronte sarebbe stato avviato a soluzione. Da allora è trascorso un secolo
c si sono avuti molti cambiamenti nel mondo della scienza, della cultura
e, quindi, anche degli scacchi.
Quanto più gli uomini svelano dei misteri, tanto più comprendono che
gli schemi semplici e logici, per quanto attraenti, non sempre spiegano la
sostanza delle cose. Ogni dottrina va sottoposta ad un costante rinnova­
mento; in breve, tutto si sviluppa secondo le regole della dialettica.
Il più celebre seguace e divulgatore dell ' insegnamento di Steinitz fu
Siegbert Tarrasch. Un tempo era considerato un dogmatico ostinato e rigi­
do, colpevole di avere praticamente svilito tutti gli elementi positivi della
teoria d i Steinitz. Cerchiamo di farcene un ' idea quanto più possibile
obiettiva. Abbiamo visto alcune partite di Tarrasch nel capitolo "La valu­
tazione della posizione", ed i suoi commenti non appaiono assolutamente
dogmatici. Anzi Tarrasch esaminò in maniera critica alcuni principi, im­
pregnati effettivamente di dogmatismo, presenti nella teoria di Steinitz e
vi i nserì preziose correzioni laddove necessario. Pensiamo a questa sua af­
fermazione: "Una posizione ristretta è la premessa di una sconfitta". In
questo egli confutò l ' affermazione errata secondo cui il carattere ristretto
di una posizione non è di per sé un fattore negativo. Si potrebbero citare
numerosi altri esempi per dimostrare che le accuse di eccessivo dogmati­
smo rivolte al dottore di Norimberga sono prive di fondamento.
Ma, come ogni pensatore, anche Tarrasch aveva un suo punto debole:
i tempi. Spesso calcolava il numero di mosse eseguite da un pezzo prima
di venire cambiato e ne ricavava deduzioni non sempre giustificate. Pos­
siamo parlare a questo proposito di dogmatismo? È difficile dare una ri­
sposta univoca. Dobbiamo onestamente ammettere che in in molti casi il
1 26 Come valutare la posizione

calcolo dei tempi è utile e necessario e può spesso costituire uno dei meto­
di più adatti per giudicare la posizione. In altri casi, invece, questo metodo
non serve a nulla. Il fatto che talvolta i tempi non giochino un ruolo so­
stanziale d imostra però non tanto il dogmatismo di Tarrasch, quanto l' esi­
stenza di errori concreti nel suo modo di valutare le posizioni.
Ma una componente di dogmatismo era effettivamente presente anche
in Tarrasch. Prima di spiegare in che cosa consistesse, leggiamo questo
passo di Lipnitskij: "Se in una posizione ci si può affidare a leggi ben pre­
cise note a tutti, allora la nostra valutazione potrà essere abbastanza preci­
sa. Ma spesso il significato di una posizione viene determinato da regole
che, pur avendo u n fondamento oggettivo, non sono ancora entrate
nell' uso comune.
"[ . . . ] Negli scacchi il dogmatismo si manifesta non solo quando le
norme consolidate vengono applicate senza tener conto di tutte le specifi­
che particolarità della posizione, ma anche quando la valutazione di una
particolare posizione viene formulata esclusivamente sulla base di leggi
astratte già esistenti".
Non si può non riconoscere a Tarrasch la capacità di avere saputo re­
cepire nel modo migl iore le leggi scoperte da Steinitz. Va inoltre ricono­
sciuto il contributo personale dato da Tarrasch allo sviluppo dell' insegna­
mento di Steinitz. Ma non si finisce mai di fare nuove scoperte. A quanto
pare, Tarrasch riteneva invece che le principali leggi fossero ormai state
tutte scoperte e che grazie ad esse fosse possibile valutare qualsiasi posi­
zione.
Esistono al contrario numerosi casi in cui anche oggi (e a maggior ra­
gione ai tempi di Tarrasch) gli strumenti messi a punto da Steinitz sono
solo una guida per orientarsi nella posizione, la cui essenza ci rimane in­
vece nascosta, e solo l' intuizione e l 'esperienza aiutano gli scacchisti ad
uscire dal labirinto in cui si trovano.
Le leggi del gioco posizionale tendono ad essere generali, ma esistono
anche molte leggi spcifiche valide solo per determinate posizioni. Senza
dubbio in futuro verrano scoperte altre leggi e criteri per valutare la posi­
zione; tuttavia esisteranno sempre posizioni le cui leggi non sono state an­
cora scoperte, e perciò il gioco non si ridurrà mai al semplice computo de­
gl i elementi favorevoli e sfavorevoli presenti nella posizione. L'intuizione
e la sensibilità posizionale non smetteranno mai di giocare un ruolo fon­
damentale.
Tarrasch commise l ' errore di sottovalutare il principio d ialettico negli
scacchi e sminuire il valore dell'elemento inconoscibilc, intuitivo e irra­
zionale. Ma non possiamo norr rendergli un doveroso omaggio per aver
tracciato la strada.
Il principale avversario di Stcinitz c Tarrasch fu Mikhail Cigorin. Nel-
Come valutare la posizione 1 27

la sua polemica egli, non appartenendo a nessuna scuola, mise in evidenza


con notevole acume i punti deboli di determinate leggi, soprattutto quando
si voleva spacciarle per verità inconfutabili. Cigorin i nvitò ad avere un ap­
proccio concreto alla posizione e a tener conto dei diversi momenti dialet­
tici dello sviluppo della partita. Pur senza negare la validità degli insegna­
menti di Steinitz, insisteva affinché i principi teorici del gioco venissero
applicati con flessibilità. Nella valutazione della posizione, Cigorin privi­
legiava la ricerca del fattore determinante, rafforzata dalla precisione del
calcolo concreto.
Va rilevato che gli stessi fondatori della teoria posizionale compresero
l ' importanza di Cigorin nella storia degli scacchi. Ecco cosa scrisse Tar­
rasch: "Era un grande artista delle scssantaquattro caselle. [ . . . ] Il suo gio­
co era caratterizzato da una grande inventiva. In posizioni buone o cattive,
in attacco o in difesa, giocava sempre con estrema energia: le sue mosse
potevano anche essere inesatte ma non erano mai insignificanti".
E così la prima pietra era stata posta. Era stata elaborata la teoria posi­
zionale, che presupponeva un valutazione della posizione concreta e fles­
sibile. Il xx secolo diede al mondo scacchistico giocatori in grado di tra­
durre in pratica queste teorie. Tra essi possiamo citare in primo luogo La­
sker, Nimzowitsch, Reti, Botvinnik e Bronstej n . Oggi, per merito loro,
molti di noi sanno utilizzare in maniera corretta i metodi di valutazione
della posizione più opportuni a seconda delle circostanze.
È vero che in certe posizioni è possibile una valutazione astratta (solo
sulla base delle leggi a noi note); di norma si tratta di posizioni-tipo, abba­
stanza standardizzate. In effetti in queste situazioni spesso non vale la pe­
na di perdersi in riflession i eccessivamente approfondite, penetrare tutti i
misteri della posizione, considerare tutti i possibili fattori posizionali, ef­
fettuare calcoli concreti, e così via. Infatti i fattori posizionai i determinan­
ti sono visibili anche ad occhio nudo e senza eccessivo sforzo. Conoscere
simili posizioni è di grande aiuto in partita viva. La maggior parte dei forti
giocatori conosce già un gran numero di posizioni-tipo, e sa valutarie ed
elaborare un piano di gioco generale.
Tuttavia non appena la posizione perde quelle caratteristiche che ci
avevano consentito di formulare una valutazione astratta, c com incia a
tendere verso l ' irrazionalità, emerge la necessità di una valutazione con­
creta, sostenuta da analisi approfondite. Non possiamo più insomma ope­
rare solo con regole schematiche e dobbiamo ricorrere ali ' intuizione c alla
sensibilità posizionale.

Nel prossimo capitolo vi proporremo alcuni esercizi, per consentirvi di


giudicare la vostra abilità nel valutare le posizioni, e di mettere alla prova
il vostro intuito posizionalc.
CAPITOLO 9

ESERCIZI PRATICI

Prima di passare direttamente agli esercizi, è necessario spendere alcune


parole a proposito dei tre diversi metodi correntemente util izzati per espri­
mere in termini concreti la valutazione di una posizione.
Il metodo che abbiamo usato in questo libro può essere defi nito 'de­
scrittivo' , poiché la valutazione viene espressa a parole. Pur con tutti i
suoi aspetti positivi (semplicità d' uso, ricchezza di possibili valutazioni
tra cui scegliere la più adatta), secondo alcuni autori questo metodo ha il
difetto d i essere un po' vago c impreciso. Ad esempio, l'espressione "le
prospettive del Bianco sono migliori" non spiega quanta probabilità ab­
biano queste migliori prospettive di tradursi in vittoria.
Un altro metodo di designazione è quello simbolico, accolto da molti
manuali di teoria e anche da numerose ri vi ste. La val utazione viene
espressa con dei segni, ad esempio: '+ ' significa che il Bianco è in van­
-

taggio decisivo, '±' che il B ianco sta meglio, '=' che il gioco è in equili­
brio, ecc. Si tratta di un metodo semplice ed economico, ma ha lo svan­
taggio di offrire la scelta fra un numero limitato di valutazioni. Non a caso
alcune pubblicazioni straniere, in particolare quelle inglesi, ne util izzano
una forma lievemente migliorata. Oltre ai segni grafici più comuni accett­
tati, ne vengono utilizzati anche altri come '±!�' che significa qualcosa a
metà tra il Bianco è in vantaggio e il Bianco ha un piccolo vantaggio, op­
pure '=!± ' , che significa posizione non chiara ma favorevole al Bianco. I l
metodo simbolico consente, nella sua versione migl iorata, di form ulare
anche valutazioni meno drastiche. Inoltre nell' ir!formatore vengono usati
anche altri simboli per individuare i diversi clementi della valutazione
(due Alfieri, punto debole, ccc.), offrendo così ulteriori clementi al lettore.
Inoltre non va dimenticato che il metodo grafico è superiore a quello
descrittivo per un altro motivo: è più facilmente accessibile ai lettori che
non parlano la lingua del paese nel quale sono stati pubblicati il libro op­
pure la rivista. Oggi che i giocatori leggono libri scritti in varie l ingue,
quest'uni versalità è preziosa.
Esiste infine un terzo metodo per esprimere la valutazione, quello nu­
merico. Per il momento pochi libri di scacchi se ne servono ma non per
questo va considerato inferiore agli altri. Anzi non si può escludere che
con il tempo non venga largamente adottato. Esso è stato proposto da
Bondarevskij , che nell' articolo "La valutazione della posizione e il piano"
(Shachmatnyj bjulleten, nn. 1 -2, 1 973) suggerì la seguente scala di valuta-
1 30 Come valutare la posizione

zione: un punteggio di 5:5 significa che i due giocatori hanno pari possibi­
lità, 6:4 che il B ianco sta un po' meglio, 7:3 che il Bianco è in vantaggio
posizionale, 8:2 che il B ianco ha una posizione strategicamente vinta, l :9
che per il Nero la vittoria è solo questione di tecnica. Resta da aggiungere
che il rapporto l 0:0 significa solo che il B ianco si è praticamente assicu­
rato . . . un nuovo punto nel torneo.
Le esperienze maturate da Bondarevskij nel corso di conferenze e le­
zioni gli hanno consentito di concludere che "con questo metodo aritmeti­
co gli scacchisti valutano con facilità le posizioni. I Maestri più forti ed
esperti sono in grado di valutare una posizione con precisione ancora
maggiore, utilizzando ad esempio formule del tipo 7112:2112, 1 112 : 8 112, ecc.".
È difficile sostenere che il metodo numerico sia inferiore a quello sim­
bolico. Evidentemente il punto è che siamo più abituati al sistema simbo­
lico, dato che è in vigore da oltre un secolo mentre il metodo numerico è
u n ' invenzione dei giorni nostri. Curiosamente anche i simboli oggi utiliz­
zati dall'Informatore o dall'Enciclopedia per raffigurare i pezzi esistono
da oltre settant'anni: si incontrano infatti in una rivista scacchistica un­
gherese degli anni Venti.
Vi proponiamo ora delle posizioni che dovranno essere analizzate pro­
prio usando il metodo numerico. Tuttavia, poiché determinare tutte le sfu­
mature della posizione seguendo il metodo numerico con le cifre decimali
riesce difficile anche ai Maestri , i punti vi verranno assegnati anche nel
caso che - in presenza, ad esempio, di una valutazione di 6112 : 3 112 - voi in­
dichiate 6:4 oppue 7:3. Certo, una piccola penalizzazione nel punteggio ci
sarà. Inoltre verrà assegnato un punteggio anche per la prima mossa da in­
dovinare. Infatti in ogni posizione la mossa eseguita da uno dei due gioca­
tori chiarisce l' essenza della posizione dal punto di vista strategico e a
volte anche tattico. D' altra parte è inutile saper valutare una posizione se
poi questo non ci aiuta a trovare la mossa più forte.
Ed ora un piccolo esercizio per 'sciogliere i muscol i ' . Presentiamo qui
di seguito quattro diagramm i tratti dal citato articolo di Bondarevskij . Non
è necessario indovinare la mossa da eseguire: è sufficiente valutare la po­
sizione.
È curioso che nelle posizioni riportate nell' articolo non venga neppure
indicato a chi tocca muovere. Penso che ciò abbia un significato ben pre­
ciso: infatti sono tutte posizioni in cui una soluzione tattica non è al mo­
mento possibile.

* * *
Come valutare la posizione 131

I III

54 56

II IV

55 57

Ed ora passiamo ai nostri esercizi. Dovete valutare la posizione c indivi­


duare la mossa corretta (la lettera posta vicino al d iagramma indica chi
deve muovere). Nella soluzione non ci limiteremo ad assegnare il punteg­
gio per la risposta esatta, ma riporteremo anche la continuazione della
partita corredata da un breve commento. In questo modo, oltre a prendere
confidenza con il metodo numerico, potrete fare la conoscenza di partite
i nteressanti.
1 32 Come valutare la posizione

Esercizi 1- VI

I IV

58 61
B B

II v

III VI

60
B
Come valutare la posizione 1 33

Esercizi VII-Xl/

VII x

67
B

VIII XI

65 68
B N

IX XII

66 69
B N
1 34 Come valutare la posizione

Esercizi X/Il-XV Soluzioni agli esercizi

XIII Posizioni tratte dall 'articolo di


Bondarevskij
70
I
N
Capablanca-Rubinstein
Berlino 1 928
valutazione 5:5

II
Keres- Capablanca
Amsterdam 1 938
valutazione 61f2:31f2

III
XIV Capablanca-Aiekhine
Buenos-Aires 1 927
71 valutazione 41f2:5lf2
N
IV
Regedzinski-Rubinstein
Lodz 1 9 1 7
valutazione 2:8

Esercizi (l-XV)

I
Petrosjan-Spasskij
xv
Mosca 1 969
Valutazione: 7112:21/2 (4 punti), 8:2
72 (3 punti), 7:3 (2 punti).
N
"Il Nero ha difeso tutto, ma ha u na
posizione persa, poiché non dispo­
ne di alcun controgioco e la mag­
gior parte dei suoi pezzi non sono
ben piazzati" (Bondarevskij).
22. J;l.fl (4 punti) Una mossa
molto profonda, che libera la casa
e2 per il Cavallo. Ora il B ianco
Come valutare la posizione 135

può trasferirlo in d 4 e poi occupare 16 . . . <[)c6 17 .Q.xcS dxcS 18. �e2


la colonna 'c' con le Torri. �xc3? Un grave errore. Quest' i n­


22 . . . fS Spasskij capisce che fel ice pedone non avrebbe potuto
una difesa passiva in una posizione rifugiarsi da nessuna parte, per cui
tanto difficile non avrebbe avuto era più urgente la mossa profilatti­
grandi possibilità di successo. ca 1 8 . . . h6. In ogni modo la posi­
23. exfS exfS 24. E! a4 E! e8 2S. zione del Bianco sarebbe rimasta
.Q.d2 �eS 26. �xcS dxcS 27. § c4 lievemente preferibile, ma le possi­
§ eS 28. <[) a 4 Un m o m e n t o bilità di patta del Nero sarebbero
istruttivo: il Bianco avrebbe potuto com unque aumentate rispetto alla
guadagnare subito il pedone con partita.
28. f4 ma si rende conto che il gua­ 1 9 . <[)gS <[)dM 20. E! e7 \t>f8
dagno di materiale gli avrebbe fat­ 21. E! d7 h6 22. <[)e4 Il Bianco ha
to perdere il suo vantaggio posizio­ un compenso più che sufficiente per
nale, rendendogli più difficile la il pedone sacrificato.
vittoria. 22. . . �b4 Di rlìcilmente al Ne­
28 . . . a6 Non era migliore 28 . . . ro poteva piacere la variante 22 . . .
<[)b6 29. § xc5 <[) xa4 30. § xe5 �e5 23. f4 �f5 24. g4 �g6 25.
<[) xe5 3 1 . E! xa4 <[)d7 3 2 . .Q.c4+ <[)d6.
\!fh8 33 . .Q.e6 <[)b6 34. E! f4. 23. § fd1 �bS 24. c4 �c6 2S.
2 9 . <[) xc S axbS 30. <[) xb 7 E! 1d6 �a4 26. E! d2 I due gioca­
E! xa1 3 1 . E! xc8+ \t> f7 32. <[)d8+ tori si trovano in zeitnol. Invece di
\!fe7 33. <[) c6+ \!fd7 34. <[) xeS+ ritirare la Torre bisognava giocare
\!fxc8 3S. <[) xg6 hxg6 36 . .Q.c3 26. �d3, con posizione superiore.
§ b1 37. \t>f2 b4 38. .Q.xg7 {1-0) 26 . . . �c6 27. § 2d6 �a4 28.
<[) c3 �aS? 29. �f3 § a b8 30.
II § xe6 Vinceva più rapidamente 30.
Taulbut-Gruchacz § xn+ <[)xl7 3 1 . § d7, ma lo zeit­
Trondheim 1 98 1 not è troppo forte.
Valutazione: 51J2:4112 (4 punti), 5 : 5 30 . . . E! c7 3 1 . E! xc7 �xc7 32.
(3 punti), 6 : 4 ( l punto). <[)dS �d7 33. E! e7 �c6 34. �e4
E! b7 e il Nero perse per il tempo.
Il B ianco ha un lieve vantaggio po­
sizionale, mal grado i difetti della III
sua struttura pedonale. Infatti il ri­ Day-Ciayton
tardo di sviluppo del Nero è un fat­ Stati Uniti 1 969
tore ancora più importante. Valutazione: 5 : 5 (4 punti), 5 112:4112
16. <[)f3! (4 punti) Un tratto ve­ ( l punto), 4112:5 112 ( l punto).
lenoso. Ora il Nero non può gioca­
re 1 6 . . . .Q.xe3 a causa d i 1 7 . fxe3 Esistono elementi favorevoli sia al
�xc3 a causa di 1 8 . <[)g5 �xc2+ Bianco che al Nero. A prima vista
19. �xc2 § xc2+ 20. \!fh3. il Nero sta meglio: i suoi pezzi più
1 36 Come valutare la posizione

forti sono l e Torr i , che tengono Nero abbandonò.


sotto osservazione il Re bianco, e
l ' Alfiere campochiaro, che sta per IV
diventare padrone della diagonale Spasskij-Averbakh
h 1 -a8. Per la verità il Nero ha i l Kharkov 1 963
Cavallo fuori gioco, ma non pos­ Valutazione: 8112: J lh (4 punti), 9: l
s i am o d ire al trettanto di q uello (3 punti), 8:2 (3 punti).
bianco?
24. �cel! (5 punti) No, niente 25. �e2 (3 punti) Tutti i pezzi del
affatto. Il Cavallo entra in gioco B i anco sono ben p i azzat i , ma i l
con grande efficacia, e le possibi­ Cavallo punta a d occupare u n a po­
l ità delle due parti tornano ad esse­ sizione ancora m i gl iore. Il Nero
re pari. non ha compenso per la debolezza
24 . . . J,1,b7 È difficile stabilire dci tre pedoni in d6, c4 e a6.
quale sia l ' errore decisivo del Ne­ 25 . . . J,1,a4 26. ;g cl ;g fd8 27.
ro, ma alcune fra le prossime mos­ �c3 J,1,c6 28. ;g cd l Il raggruppa­
se sono tutt'altro che irreprensibili. mento dei pezzi si è concluso. Ora
Dopo la semplice 24 . . . J,1,xg5 25. che il Bianco raddoppierà le Torri
�xg5 '?f1e7 si sarebbe avuta una si­ sulla colonna 'd', il pedone d6 ca­
tuazione di equilibrio dinamico. drà rapidamente .
.
25. � g2 çtlb8 26. � f4 J,1,xf3 28 . . . h6 29. '?f1e3 ;g a b 8 30.
27. '?!Jxf3 '?f1d7 28. �h3 J,1,xg5 ;g e2 ;g bc8 3 1 . ;g d4 J,1,b7 32.
Questa mossa peggiora la situazio­ ;g ed2 '?f1e7 33. '?f1g3 çtlf8 34. fS
ne. B isognava semplicemente re­ ;g e8 A 34 . . . ;g c6 segue 35. e5 .
stare fermi. 35. ;g xd6 Il resto è solo que­
29. hxgS! Ecco perché il Nero stione di tec n ica 35 . . . '?fJeS 36.
non doveva cambiare i n g5. Ora la '?!J x e S ;g xeS 37. ;g 2d4 aS 3 8 .
presa di pedone è possibile, poiché ;g b 6 J,1,a8 39. ;g a6 çtle8 40. çtlf2
29 . . . h4 non creerebbe nessun pro­ çtlf8 41. çtle3 ;g ecS 42. ;g d7 J,1,c6
blema al Bianco dopo 30. g4. 43. ;g da7 a4 44. çtld4 J,1,e8 45.
29 . . . '?f1e7 30. f! a2 çtlc7 3 1 . f! b 6 hS 46. g4 h4 4 7 . ;g 6 b 7
;g h 2 çtld7 32. '?f1e2 '?f1g7 33. ;g f4 f! Sc6 48. �dS ;g d8 49. gS f! cd6
�b7 34. '?!Jf3 �d8 35. f! e2 E non 50. çtlxc4 e poco dopo il Nero ab­
35. '?f1a8 a causa di 35 . . . çtle8 . bandonò.
35 . . . çtle8 36. f! h4 '?f1b7 37.
'?!Jg2 '?!Jxg2+ 38. çtlxg2 �f7 39. v
�f4 � xgS 40. aS! Decisiva. Taulbut-P.Cramling
40 . . . çtld7 4 1 . f! a2 f! a8 42. Hamar 1 9 8 1
;g xhS ;g xhS 43. �xhS çtlc7 44. Valutazione: 7lfz:2lf2 (4 punti), 8:2
axb6+ çtlxb6 45. f! a6+ çtlb7 46. (3 punti), 7:3 (2 punti).
� f4 ! ;g e8 4 7 . ;g d 6 ! ;g e7 4 8 .
;g c 6 a S 49. ;g a6 e di l ì a poco i l Il Bianco può contare su una serie
Come valutare la posizione 1 37

d i v a n t a g g i p o s i z i o n at i . Dopo costanza è molto importante poi­


l ' evidente 17. �f4 ( l punto) au­ ché a causa degli elementi appena
menta il suo vantaggio di spazio c citati l' apertura del gioco favorisce
si prepara a dar vita ad un attacco chiaramente il B ianco.
contro la posizione indebolita del 19. gS (4 punti) 19 . . . �eS Do­
Re avversario. Il vantaggio del po 1 9 . . . �d7 il Bianco prosegue
Bianco è dovuto i n gran parte al come in partita.
possesso della colonna 'e' e alla 20. c4! dxc4 21. dS! fS Il B ian­
superiorità del Cavallo su li' Alfiere. co conservava un indubbio vantag­
1 7 . . . �dS 18. § e2 ..Q.e6 19. g i o a n c h e dopo 2 1 . . . c x d 5 2 2 .
§ ae1 § aeS 20. b3 eS 21. h4 § e7 �xd5 �c6 2 3 . )1 xc8 § xc8 24.
A prima vista non sembra cattiva �xc4 �xc4 25 . ..Q.xc4.
21 . . . h5. Nei suoi commenti Taul­ 22. gxf6 �xf6 23. ..Q.c3! �d6
but suggerisce questa mossa come 24. � xc4 �xc4 2S. g xc8 § xc8
i n teressante. Ma cosa può fare il 26. ..Q.xc4 eS 27. h3 bS 28. �g4
Nero dopo 22. �d6 § e7 2 3 . § d8 29. §cl �d7? Una svista in
� b 5 ? . S ec o n d o m e , n i e n t e . I l posizione difTicilc. Ma cosa può fa­
B ianco minaccia 24. �e4, e l ' in­ re il Nero? Sia 2<J . . . �b7 30. § c6
chiodatura sulla colonna 'e' è deci­ che 29 . . . �f6 30. *c6+ �xc6 3 1 .
siva. dxe6 non risolvono nulla.
22. hS ! gS Se 22 . . . gxh5 allora 30. ..Q.b6 �xg4+ 3 1 . hxg4 �b7
23. � g 3 . In caso di 22 . . . �xh5 32. § c7 (1-0)
segue la manovra della nota prece­
dente: 23. �d6 �d5 24. �b5. VII
23. h6+ \tj>g6 Dopo 23 . . . \tj>xh6 Rashkovskij-Sokolov
è decisiva 24. �xf6 ! . Mosca 1 982
24. �h2 Si minaccia 25. �g3 Valutazione: 8 112: J l/2 (4 punti), 9: 1
con l' idea 26. �h5 matto. (3 punti), 8:2 (2 punti).
24 . . . § fe8 2S. �hS+! (1-0)
Il Bianco ha un vantaggio decisivo.
VI Il suo forte pedone passato in d6 e
Opocensky-lvkov il debolissimo pedone nero in b7 si
Rogaska Slatina 1 948 riveleranno i fattori determinanti in
Valutazione: 7:3 (3 punti), 71f2:21f2 questa posizione.
(2 punti), 61f2:31f2 ( l punto). 24. � h l ! ! (6 punti) Con questa
mossa il Bianco permette alla § a3
Il vantaggio del B i anco è dovuto di portarsi verso il centro ed evita
alla migliore disposizione dei suoi che il Nero gli crei una doppiatura
pezzi, ai suoi due Alfieri attivi, alla sulla colonna 'e'. Ma non è finita.
prospettiva di un attacco sul lato di La cosa più importante è che il Ca­
Re e alla possibil ità d i aprire il vallo, dopo questa temporanea riti­
gioco al centro. Quest' ultima cir- rata, in seguito si dirigerà proprio
1 38 Come valutare la posizione

dove se ne sente il bisogno: in c4. Non ser v i v a n eppure 2 3 . . . d 3 a


24 . . . .tl xe3+ 2S . .§ xe3 .tld7 causa di 24. �d2 .§ xa4 25. �g5
26. .tla3 bS Non c'è niente da fare. �c3 26. �xg7+.
Come d ice Tarrasch : "Quando la 24. �cl .§ xa4 2S. bxa4 �aS
posizione è cattiva tutte le mosse 26. �f4 d3 27. .tld6 .§ fS 28. .tl e4
sono cattive". 27. axb6 .tlxb6 28. e poco dopo il Nero abbandonò .
.§ e3 �d7 29. .§ eS .§ fe8 30. .tle4
.tl xe4 3 1 . �xe4 .§ e6 32. �xa6 IX
r!;g7 33. b4 § f6 34. h3 .§ b8 3S. Van den Berg-Larsen
�xe6 �a7 36. �dS .§ xb4 37. d7 Beverwijk 1 959
.§ b2 38 . .§ f1 �a3 3 9 . d8=� Valutazione: 41f2:5lf2 (4 punti), 4:6
(1-0) (3 punti), 5:5 ( l punto).

VIII Nonostante il vantaggio di materia­


Larsen-Perez le, la posizione non è favorevole al
Gijòn 1 956 Bianco. Da una parte il Nero ha un
Valutazione: 8:2 (3 punti), 8 112: l 112 forte Alfiere e controlla la colonna
(2 punti), 71f2:2lf2 (2 punti). ' b ' , dall ' altra il Bianco ha pedoni
molto deboli.
Il B ianco ha un netto vantaggio di 21. b4! (2 punti) Bisogna dare
spazio, controlla la colonna 'd' ed i atto al B ianco di non farsi illusioni.
suoi pezzi sono ben disposti. Inve­ Comprendendo perfettamente che
ce l ' J,1.c8 e il .tld7 rendono tutt'al­ in caso di gioco passivo la sua po­
tro che piacevole la posizione del sizione sarebbe ben presto diventa­
Nero. ta critica, il B ianco rende la lotta
18. § b2! (4 punti) Creando la più tagliente.
pericolosa minaccia 1 9. § a2 ed in­ 2 1 . .. axb4 22. aS eS 23. § a2
crementando i nol tre i l vantaggio J.l.eS 24. �e4 Un grosso errore
posizionate del B ianco. Ad esem­ sarebbe 24. g4? a causa di 24 . . .
pio, in risposta a 1 8 . . . �c7 segui­ c4 ! 25. �xc4 .§ fc8 26. �fl .§ c2
rebbe 1 9 . .tla4 e poi �c4 e .§ bd2. con posizione superiore.
Il tratto giocato in partita non può 24 . . . J.l.xg3 2S. b3 § fb8 26.
essere confutato tatticamente: 1 8 . . . r!;g1 r!;g7 27. rt;fl .§ a7 28. rt;e2
.tld4 1 9 . .tlxd4 exd4 20. b4 dxc3 J.l.eS Ancora migliore era 28 . . . h5
2 1 . bxa5 cxb2 22. J,1.d2 (Larsen) . e se 29. fxg6 fxg6 30. �e6, allora
18 . . . �b4 1 9. .tla4 fS? Dispe­ semplicemente J,1.g3-e5-f6 e § ba8,
razione. Tuttavia le al ternative non e la Donna deve retrocedere.
avrebbero migliorato la situazione. 29. rt;t3 J,1.d4 30. g4 gS 31. a6
20. exfS gxfS 2 1 . .tlh4! .tld4 J.l.eS 32. .§ a4 rt;f6 33. rt;g2 .§ h8
Che altro? A 21 . . . f4 sarebbe se­ 34. �bS? Si poteva tentare di resi­
guita 22. J,1.d2 �b5 23. J.l.fl . s tere con 3 4 . �e2, anche se i n
22. J.1.xd4 exd4 23. .tlxfS J,1.f6 questo caso Larsen avrebbe conti-
Come valutare la posizione 1 39

nuato a rinforzare la sua posizione 27 . . . .:tlc8 28. .:tld2 �b4 29. �c4
con 34 . . . h6, 35 . . . ctJg7 c poi c7- Il cambio delle Donne è ora inevi­
e6. In zeitnot il Bianco sopravvalu­ tabile.
ta le sue possibilità. 29 . . . �xc4 30 . .:tlxc4 El, ab8
34 . . . h5! 35. gxh5 g4! 36. h6 31. .:tld2 Il Cavallo bianco domina
Larscn riporta un paio di i nteres­ la scacchiera, mentre il suo avver­
santi varianti i n risposta a 3 6 . sario assiste impotente agli eventi.
�b6. Poteva seguire 36 . . . E!. 7a8 3 1 . . . E!, c7 32. f!. xa6 Al van­
37. �b7 c4 ! 38. f!. xb4 cxb3 39. taggio posizionalc si è aggiunto ora
E!. xb3 E!. ac8 40. E!. b2 E!. c l 4 1 . a7 quello materiale.
E!. x h 5 oppure 3 9 . a7 E!. ac8 40. 32. . . El, c2 33. El, 6a2 El, xa2 34.
�b8 E!, c2+ 4 1 . ctJ g l f!. xh5 42. El, xa2 J,1.e7 35. '3Jf2 '3Jf7 36. ctJe2
a8=� E!, c l + 43. cti f2 E!, h2+ 44. '3Je8 37. '3Jd3 '3Jd7 38. '3Jc3 J.1.d8
ctJe3 E!. c3 matto. 39. .:tlc4 J.1.e7 40. b4 J.1.d8 41. El, a6
36 . . . El, xh6! 37. �b8 El, h2+ J,1.c7 42. h4 J,1.d8 Era più resistente
38. ctJfl g3 3 9 . �xa7 g2+ 40. 42 . . . h5, ma il Nero si è rassegnato
ctJg1 J.1.d4+ 41. '3Jxh2 g1=�+ 42. alla sconfitta.
'3Jh3 J,1.e5 (0-1) 43. h5 ! J.1.c7 44. g4 E!, b7 45.
E!, a8 '3Jd8 46. '3Jb3 E!. b 8 4 7 .
x f!. xb8 J.1.xb8 48. b 5 .:tle7!? 49. b6
Rubinstein-Duras fS 50. gxf5 .:tlg8 51. J,1.f2! .:tlf6 52.
Karlsbad I 9 I I J.1.h4 (1-0)
Valutazione: 71/2:21/2 (4 punti), 8:2
(3 punti), 7 : 3 (2 punti). XI
Forrnanek-Tatai
La forte pressione sulla colonna 'a' Reggio-Emilia 1 983-84
e la grande atti vità dci suoi pezzi Valutazione: J lf2:8lf2 (3 punti), 2:8
leggeri assicurano al B i anco un (2 punti), I :9 (2 punti).
netto vantaggio posizionalc. In si­
tuazioni del genere il Bianco è ob­ 16 . . . f4 (l punto) Il Nero ha uno
bligato ad attaccare, cd effettiva­ schiacciante vantaggio posizionale
mente Io fa, anche se in maniera un sul Iato di Re e il suo Alfiere è net­
po' insolita. tamente più forte del rivale.
27. �fl ! ! (6 punti) Attaccare 17. J.1.xg7 '3Jxg7 18. g4 d6! 19.
non significa gettarsi sconsiderata­ h3 h5 20. gxh5 El, h8! 2 1 . hxg6
mente in avanti . Talvolta per rag­ J,1.c8 Dal punto di vista posizionale
giungere un obiettivo conviene pri­ non c'è già più storia.
ma battere temporaneamente in ri­ 22. d4 In risposta a 22. '3Jh2
tirata. In questo caso il Bianco in­ Tatai riporta questa bella variante:
tende cambiare le Donne, dopo di 22 . . . J.1.xh3 23. J.1.xh3 f!. xh3+ ! 24.
che il Nero non potrà più difendere '3Jxh3 �d7+ 25. '3Jh4 El, h8+ 26.
il pedone a6. ctJg5 �e7+ 27. '3J g4 �e6+ 2 8 .
1 40 Come valutare la posizione

'lt>g5 �xg6 matto. bxc4 Jtxc4 20. § hl Jtb5 21. f4


22 . . . Jtxh3 23. d5 Jtxg2 (O-l) § eS 22. 'lt>f2 d3 23. § el �d4+
24. § e3 Jtf6 25. Jtd2 Jta6 26. c7
XII N o n s a l v a v a n eppure 2 6 . � e l
Sjoberg-Cernin § xe3 ! 27 . �xe3 § e 8 28. �xd4
Stoccolma 1 983 Jtxd4+ e 29 . . . § e2.
Valutazione: 3 : 7 (4 punti), 21f2:71f2 26 ... § b2 27. �el § xe3 e il
(3 punti), 3 1f2:61f2 (2 punti). Nero vinse.

È possibile valutare correttamente XIII


la posizione solo se si è previsto il Euwe-Pilnik
sacrificio posiziona! e di pedone del Amsterdam 1 950
Nero. Valutazione: 2:8 (4 punti), J lf2:8lfz
13 . . . b4! (3 punti) La posizione (3 punti), 2lfz:71f2 (3 punti).
infelice del Re bianco è il fattore
determinante che permette di par­ Il fattore posizionale determinante
lare di vantaggio posizionale del favorevole al Nero è costituito dal­
Nero. L'Alfiere nero controlla la la debolezza delle case nere nel
diagonale fl -a6 e ostacola I' arroc­ campo del Bianco. Altri importanti
co del Bianco, che non può quindi elementi di valutazione sono: il so­
impedire l ' apertura del centro. Se lido blocco dei pedoni centrali del
il Nero non si fosse deciso ad effet­ Bianco, la maggioranza pedonale
turare il sacrificio, dopo 1 3 . . . e5? del Nero sul lato di Donna e l ' Al­
14. b4 la sua posizione sarebbe sta­ fiere cattivo del Bianco.
ta addirittura inferiore. 29 . . . �g5 ! ! (6 p u nti) U n a
1 4 . Jtxb4 § b 8 ! In caso d i mossa che evidenzia tutti i difetti
1 4 . . . e5 1 5. exd5 cxd5 1 6. Jtfl il della posizione del Bianco.
Bianco se la sarebbe cavata con un 30. �xg5 fxg5 31. § gfl �ge8
leggero spavento e nulla più. 32. Jte2 § xf2 33. § xf2 'lt>g7 34.
15. a3 Da considerare il tratto h3 �f6 35. Jtf3 Jte8! Semplice e
1 5 . Jtc3 . Dopo 1 5 . . . e5 1 6. Jtfl molto forte. Ora il Cavallo si porta
exd4 1 7 . Jtxd4 Jtxfl l 8. 'lt>xf] indisturbato in e5 .
Jtxc5 il Nero avrebbe conservato 36. § e2 �d7 37. § d2 �eS
tutti i vantaggi della sua posizione, 38. Jte2 b5! 39. § c2 § c7 40.
ma la lotta si sarebbe protratta an­ �dl c4 41. bxc4 bxc4 42. �c3
cora per parecchio tempo. Ora in­ Non è m igliore neppure 42. � b2
vece la partita è decisa. 'lt>f6 43. 'lt>g2 �b5.
15
• . . eS 1 6 . exd5 exd4! 1 7 . 42 . . . 'lt>f6 43. � b l § b7 44.
dxc6 Non v a bene 1 7. d 6 a causa � d 2 Jta4 45. § c l § b2 46.
di 1 7 . . . Jtxd6 ! 1 8 . cxd6 § e8+ 1 9. �xc4 �exc4 47. Jtxc4 Jtc2! 48.
�e4 c5 20. Jtd2 f5 . Jtb3 § b l ! 49. § xb l Jtxb l 50.
17 . . �eS 18. �c4 �xc4 19.
. �e2 Jtxe4+ 51. 'lt>h2 <tt> e5 e di lì a
Come valutare la posizione 141

poco il B ianco abbandonò. �b2 5 1 . �xb2 J.l.xb2 52. J.l.cS


f! d7 53 . .fj e3 f! c l 54. f! x c l
XIV J.l.xcl e a poco a poco i l Nero con­
Botvinnik-Tal cretizzò il vantaggio di materiale.
Mosca 1 96 1
Valutazione: 5 : 5 (4 punti), 5 112:4112 xv
( l punto), 4112:5112 ( l punto). Chandler-Plaskett
Londra 1 979
A pri m a v ista si d i rebbe che i n Valutazione: 2'12:7'12 (3 punti), 2:8
cambio della qualità i l B ianco ab­ (2 punti), 3 : 7 (2 punti).
bia non solo un pedone, ma anche
un chiaro vantaggio posizionate: in A questo punto la migl iore mossa a
altre parole, un compenso più che d i s p o s i z i o n e del N e ro è 27 . . .
sufficiente. Tuttavia non si vede f! 8 f6 (3 p u n ti). La part i ta però
come mettere in movimento il forte proseguì di vcrsamcntc.
centro pedonale senza esporre il Re 27 . . . E! xc3+ ? ! Questa mossa
a gravi rischi . La posizione quindi viene commentala in man iera cu­
è all ' incirca pari. riosa dallo stesso Plaskctt: "Pi ù
33 . . . fS (4 punti) Sembra estre­ guardavo le varianti che scaturiva­
m am ente antipo s i zionale, m a i n no da questa mossa, più provavo
realtà ha una sottile giustificazione un senso di fastid io. La cosa più
tattica. Ora a 34. J.l.c2 segu irebbe interessante sta nel fatto che poco
34 . . . J.l.f8 ! e non si può giocare 35. tempo pri m a della partita avevo
J.l.xf8? a causa di 35 . . . f! xc3. letto un li bro dedicato alla Pjati­
34. exf6 J.l.xf6 35. J.l.xg6 �g4 gorskij Cup del 1 966, dove m i ave­
Sulla scacchiera si è creata una si­ vano colpito queste parole di Pc­
tuazione di equilibrio posizionalc c trosjan: 'Quando devo scegliere tra
materiale. u n a variante allettante m a poco
36. �d3? Il Bianco soppravva­ chiara cd una che mi dia un sicuro
luta la propria posizione. Dopo 36. vantaggio, opto immancabilmente
�xg4 hxg4 37. J.l.xc8 la patta sa­ per quest' ultima' . Avevo già scrit­
rebbe stata a portata di mano. to sul formulario 27 . . . E! 8f6, con
36 . . . f! g8 37. J.l.e4 f! cc8 38. la quale avrei avuto il pieno con­
J.l.f3 �xf4 39 . .fje2 Anche dopo trollo di tutta la scacchiera e conti­
39. J.l.xh5 �xfl+ 40. �x fl J.l.xc3 nuavo a riflettere sulle parole d i
il Nero avrebbe conservato ottime Pctrosjan. [ . . . ] Eppure non riuscii
prospettive di vittoria. a trattcncrm i c sacrificai la q ua­
39 . . . �h4 40. J.l.f2 �g5 4 1 . lità" .
.fjg3 E! d8 42. J.l.e3 �eS 43. E! d i Forse è un po' esagerato parla­
f! g4 ! 44. a3 J.l.b7 45. J.l.b6 f! d7 re di 'pieno controllo della scac­
46. J.l.e3 f! h4 47 . .fjfl f! c4 48. chiera' , ma è chi aro che dopo il
J.l.g2 E! g7 49. �d2 h4 so. h3 possibile seguito 28. J.l.xg7 �xg7
1 42 Come valutare la posizione

la posizione del Nero sarebbe stata 30 . ..Q.xf8 t:Ya 1 + 3 1 . �c2 t:Ya2+


nettamente preferibile, poiché egli 32. �c l �e2+ 33. �d l � xc3+
controlla la colonna T ed ha buo­ 34. �c 1 con patta.
ne possibilità di travolgere definiti­ 29. t:Yd2? Il gioco del B ianco è
vamente il lato d i Donna del Bian­ influenzato dal ricordo della prece­
co; inoltre il suo Re è sufficiente­ dente situazione. Egli ritiene anco­
mente al sicuro. Ma la partita sa­ ra di stare male.
r e b b e d u rata a n c ora p a rec c h i e 29 . . . gf3 30. �b2! t:Yxc4 31.
mosse, mentre i l Nero voleva vin­ g xg6 t:YbS+ 32. �al t:YaS+ 33.
cere subito. �b2 t:YbS+ 34. � a l t:Ya4+ 35.
28. bxc3 t:Yxa4? B i so g n a v a �b2 t:YbS+ 36. � a l t:YaS+ 37.
giocare 28 . . . �f4 2 9 . ..Q.xg7 t:Yxa4 �b2 t:ib5+ (lh-lh)

Proviamo a tracciare un bilancio. Il punteggio massimo real izzabile è d i


1 09. Se avete total izzato meno di 20 punti, significa che state comincian­
do a fare i primissimi passi nell' arte di valutare la posizione, e avete anco­
ra molto da imparare. Troverete molti buoni libri sull' argomento, ma non
tutto si risolve leggendo libri : bisogna studiare attentamente posizioni di
vario tipo in modo obiettivo e senza preconcetti. Bisogna giocare di più,
poiché solo facendo esperienza si migliora veramente. A quel punto la vo­
stra comprensione della posizione migliorerà sicuramente, ma in che mi­
sura dipenderà solo da voi.
Se avete totalizzato 20-40 punti, significa che avete delle doti e che il
l ivello della vostra comprensione della posizione è paragonabile a quello
di una prima o seconda (fino a 30 punti) categoria.
40-60 punti corrispondono alla forza di un Candidato Maestro. Avete
già scoperto molti segreti del gioco posizionale, ma l ' uomo aspira sempre
a migliorare ancora e perciò non di menticate che qualsiasi scienza richie­
de uno studio costante e meticoloso, oltre ad un continuo lavoro teorico­
pratico. Chi si ferma non rimane semplicemente fermo, torna indietro.
Se avete realizzato più di 60 punti, si può dire che sapete valutare la
posizione ad un livello che si può definire magistrale. Se non siete ancora
arrivati a conquistare questo titolo, provate a chiedervene le ragioni.
Prendendo parte a questa sfida non avrete perso il vostro tempo, e si­
curamente avrete fatto dei passi avanti per quanto riguarda la comprensio­
ne della posizione. In questo caso l' autore potrà ritenersi soddisfatto.

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