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SC A CC H I
D E L D O T T O R
ALESSANDRO SALVIO
D I V I S O I N I V. L I B R I,
Ed in queſta riſtampa accreſciuto di alcuni
giuochi dello ſteſſo Autore , non --
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AL MOLTO ILLUSTRE SIGNORE,
SIGNORE E PADRON COLENDISS.
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sj in tal giuoco; e per la picciolesca di eſs
fò, e per le poche copie già molto tempo ha
in Vinegia ſtampato anch'egli raro, che mol
to utile apporta agli ſcolaretti in queſto giuo
co, che unitamente col Salvio poſſono in eſſo
valoroſi renderſi, e ben eſperti.
Ed eſſendo così tra noi già diterminato
l'affare, con ſommo mio diſpendio , e trava,
glio m accinſi a compiere la bella impreſa,
che già a buoa termine pervenuta, e volendo
da a qualcheduno, di eſſo intendente indiris
zare , e più fiate meco ſteſſo penſando a chi
mai doveſſi più convenevolmente raccomandar
lo , mi cadde ſubito in penſiero la virtuoſiſe
ſima, e gentiliſſima perſona di V S. amante
mommemo delle lettere , e dell'oneſto , che di
nun tale nobil divertimento , ſappiendo allo
'ncontro queſto giuoco cotanto virtuoſamente
ogni giorno in caſa voſtra eſercitarſi da V S.
e da S ignori virtuoſi, e letterati, che in eſſa
ſi ricovrano, che veramente egli è da 'nvi
diarſi, e piaceſſe al Cielo che gli altri giovani ,
tun così bell'eſemplo imitaſſero. Perlocchè prie
go la bontà , ed avvenentezza di V S. con
quel medeſimo affettuoſo animo queſto dono
ricevere, (quantunque al di lei merito trop
po ſcarſo col quale io glielo preſento , e
pot
poichè la ſomma innata modeſtia di V S.fà sì,
cb io piuttoſto con riſpettoſo ſilenzio mi tac
cia, che con troppº audacia m'innoltri in ri
vangar di V S., e di ſua caſa le belle, e rag
guardevoli qualità, e prerogative a tutti ben
conte, e paleſi, giacchè eſercitandoſi, e ſempre
mai adoprandoſi ſolamente per l'acquiſto di quel
le doti, e nobiltà, che l'animo ſolamente ador
mano , e fregiano; e queſto in gran novero in
V S. io conoſcendo , e tacitamente, e con in
vidia ammirando, dal di lei generoſo anima
ogni più ſalda protesione promettendomi,
me le raffermo per ſempre , s
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Reimprimatur , veràm in publicatione ſerverur Regia Pree
matica. 3o. Aprilis 1723. - - ,
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Del Dottor Aleſſandro Salvio. 3
Dice egli dunque , che Serſe Filoſofo fuſſe ſtato di ciò inventore
Conſiglier d'Evamolderne Re di Babilonia , altramente Ammolino »
dett'uomo crudele, ed inumano, di modo tale, che del ſuo padre, do
po che fu morto, divenne carnefice , dividendo il corpo di quello in
trecento parti, facendone tanti avoltoi ſatolli, temendo, che di nuo
vo tornaſſe in vita, come poco prima avea fatto, finito il ſettennio d'
eſſer viſſuto fra beſtie da Bruto, che al governo del Regno fu reſtitui
to. Eſſendo,dico, quel Re così crudele, e Tiranno, qualunque talora
ammonirlo volea, uccider il faceva : laonde niuno ardiva dirli coſa
alcuna, dal che moſſi ed i Nobili, ed i Capi del popolo, vedendo, che
Serſe filoſofo prevaleva molto appreſſo il Re,lo pregorno inſtantamen
te, che voleſſe con detto Re tener modo d'ammonirlo,e di tante tiran
nie levarlo: al che il Filoſofo replicando diſſe, che ciò non ſenza ſuo
pericolo di certa morte poteva fare , e per tanto non ardiva in ciò e
ſporſi: li fu da quelli replicato, che egli più toſto doveva a ſe eligere
la morte, che ſoffrire sì fatte tirannie contro i ſuoi compatrioti, e
cittadini , e doveva ſeguire l'eſempio degl'altri, che non curorno la
vita a far ſimil'uficio, e tanto più doveva egli farlo, giacchè di mag
giore autorità egli era appreſſo il Re: onde con più ſicurtà, e bel mo
do ſcoprire poteva il ſuo intento, e ſe non colpiſſe, ed al contrario la
morte otteneſſe, eterna vita d'immortal fama n'averebbe avuta per
ſempre. Furono tanti i prieghi, che promiſe il buon Serſe far l'uficio
predetto: per lo che in ſe ſteſſo venendo, dandoſi a diverſi penſieri, fi
nalmente venne dopo molti diſcorſi tra ſe ſteſſo a formare il giuoco
degli Scacchi, formando prima lo Scacchiere nella forma, che la Città
Reggia ſtava, e dopo i pezzi, a ciaſcheduno dando l' uficio loro, co
me ſi dirà. - -
La forma della Reina fa, che ſopra una ſedia fuſſe poſta una belliſſi
ma Donna con una corona in teſta con un manto dorato ammantata
d'un mantello, alla man manca del Re allogata: onde Salomone nel
la Cantica diſse, parlando dello Spoſo, la ſua mano manca ſotto il mio
capo, e la deſtra m'abbracciarà è allogata alla man manca del Re
per grazia, la qual coſa al Re s'è donata per natura, imperocchè me
lioè l'aver il Re per ſuo Signore, ed eſsere a lui ſoggetta , che per
elezione ciò fuſse fatto, ſe li dà moglie,acciò propaggini la ſua diſcen
denza,ed ancoacciò viva caſtamente,ne tocchi alcuno de ſuoi vaſsalli:
ſe li dà il mantello, perchè la donna deve, ſe talora il Re aveſse alcun
difetto occulto, coprirlo, e ſtar ſecreta , tal'ora alcuna coſa ſe le dice,
e così ancora eſser caſta, e pura, e non far moſtra di ſue bellezze : per
chè la caſtità è la più gran virtù, che poſsa aver la donna. Scrive S.Ge
ronimo, come Tullio nobile Romano, il quale fu il primo, che trium
faſse in Roma per vittoria avuta nel mare, tolſe per moglie una per
propio nome chiamata Ilia, la quale oltre l'eſser caſta, era così one
ita, e nelli ſuoi affari ſecreta, che ritornando il marito un dì nei
Ca
- 3.
- Del Dottor Aleſſandro Salvio. g.
fa tutto mal contento, e malinconico, per eſserli ſtato detto, che era
tutto putrido, e puzzolente nella bocca, del che ſtava molto ſdegnoſo
ancora con la moglie, che detto non ſe l'aveva , gridando ſopra di ciò
con lei: ella li riſpoſe, io l'averei detto, mio Signore, ſe non aveſse cre
duto, che tutti gl'altri uomini aveſsero avuto il medeſimo , che voi
avete. -
Viene il quinto Popolare, quale ſtaſſi avanti alla Regina,la cui for
ma è un uomo ſopra una ſedia Reale poſto con un libro nella man
dritta, il vaſo di Speziale nell'alese nel cºtolo molti artifici da me
dicare le piaghe: coſtui viene a figurare i Medici fiſici per lo libro,che
tiene, i quali per eſſere perfetti , è biſogno ſiano Grammatici, Logi
ci, Rettorici, Aſtrologi, Aritmetici, Geometri, e Muſici,giacchè egli
no gran parte della vita umana tengono in loro potere : conviene al
Medico maturità di ſenno, ornamento di coſtumi, e di parole, l'eſſer
caſto, prometter ſanità all'infermo, viſitarli ſpeſſo, eſſer ſolleciti in ri
cercar le cure, le cagioni, e ſegni delle infermità con grande ſtudio de
loro Autori, preciſamente di Galeno, Ippocrate, ed Avicenna , ſe tal
ora con altri vengono a colleggiare, non ſi moſtrino quiſtionatori , e
ragionatori,per dimoſtrare d'eſſere letterati, ed averne dell'altri l'ono
re, non curando quello, che all'infermo più eſpediente ſia.
Si pone avanti alla Reina, per dimoſtrare , che caſte deveno eſſere
ſopra modo, e i Medici che eglino ſanno oſſervare,o tener ſecreta la di
lei infermità, e difetti. Scriveſi d'Ippocrate, ſecondo dice Valerio, che
nella Città di Atene fu ll Ila beliſſima donna, Ina meretrice, alla qua
le alcuni giovani promiſero gran quantità di danari, purchè induceſ,
ſe il detto Medico a ſtar ſeco: accettò la buona donna il partito, ed eſ
ſendo ſtato con lei tutta una notte il buon Medico ad uſare i ſuoi me
dicamenti nel male da dolori che diceva avere, non fu baſtante ad in
durlo: per lo che i giovani richieſero i dati danari a colei , quale diſ,
ſe, che ella non era tenuta altrimente a reſtituzione: perchè l'animo
non d'una ſtatua di pietra, ma d'un uomo avea promeſſo mutare: per
lo che fu da Savi pronunziato in favor della donna. -
poi,O come ſono ſtolti coloro, che ſi fidano d'alcuno loro ſtato giacchè
ie coſe del mondo non ſono con ſtabilità
Devono i Gabellieri poi toglierſi il giuſto, e non fraudare i poveri
paſſaggieri , e macchiare la lor coſcienza per farſi grati al lor Signore,
overo per riempire la lor borſa: guai guai a colui, che rubba : perchè i
fatti ſuoi ſempre andaranno da male in peggio. Il ſimile ſi dice de'te
ſorieri, e dell'altre perſone, che del pubblico hanno cura : laonde alla
fine poi ſi vede chi bandito, chi impiagato, chi mendico; onde diſſe il
Poeta, La vita il fin, il dì loda la ſera, oltre poi dell'eterno danno.
Viene ultimamente l' ottavo plebeo , che ſta collocato avanti il
Rocco della Regina: coſtui è dipinto in forma d'un uomo con capelli
creſpi, e rabbuffati, con pochi, e vecchi panni, e men danari , quattro
dadi nella man dritta e nella mane- un pane moſtrando d'andar man
giando per ſtrada, e nella cintola una borſa da corriere, ove ſi porta
no le lettere: coſtui rappreſenta i corrieri, e gli uomini giucatori, e
della loro facoltà diſſipatori : ſi pone avanti a Vicari del Re, poichè
a loro conviene di quelli come a ſpioni, e corrieri ſervirſi : e in propo
ſito di coteſta qualità di perſone, che non ſanno i loro beni guardare, o
nel giuoco perdere, porta l'Autore una Iſtoria notabile. Si legge, che
un Giovanni Cavazza uomo di molte ricchezze, aveva due belliſſime
figlie, alle quali poſe tanto amore, che a due belliſſimi giovani collo
colle, dandole per lor dote quanto egli aveva, nulla a ſe ſerbando, non
molto dopo i detti generi l'incominciorno a ſchernire, e maltrattare:
nel che lo ſciocco, ed inaccorto uomo avvedendoſi del ſuo errore, la
neceſſità facendolo accorto, con una nuova invenzione riparò a ſuoi
danni - aveva egli un caro amico, al quale dimandò mille fiorini per
tre giorni in preſtito i colui avendoli credito ce l' impreſtò : egli toſto
andando nella caſa fece il giorno ſeguente un belliſſimo paſto alle fi
gliuole,e generi e fè vedere in ſuo potere aver quelli danari. Fu egli di
mandato, che denari erano quelli, e che fare ne voleva : riſpoſe loro l'
accorto vecchio, che erano da mille libre, che teneva per un depoſito,
che mai toccare voluto avea: ma ora ſe eglino con eſſo lui portar bene
ſi volevano, a loro laſciar li volea; i buoni generi dopo a gara, chi più
bentrattava il vecchio, dandoli ogni commodità, che egli chiedeva:
tra queſto mentre detto Giovanni tornò all'amice i quattrini: paſſati
alcuni meſi colui vedendoſi in una infermità grave , ed ancor d'eſſer
vecchio, chiamandoſi detti ſuoi generi, e figlie, diſſe loro queſte paro
le: ſapete voi già figli cari , come in quello caſsone ( moſtrando loro
con la mano) ſono i miei danari ripoſti : per lo che non accade far al
ire
tro teſtamento, giacchè dopo mia morte ſono voſtri: fatevi dareCne
16 Diſcorſo ſopra il giuoco degli scacchi.
che ſono atterrato le chiavi da Frati Minori di queſta noſtra Città,ap
preſſo de quali l'ho ripoſte (ma dopo che ſono ſepolto) che così loro
ho ordinato, alli quali darete libre cento, ch'altrimente non ve le da
riano: il tutto per l'anima mia: non dopo molto il buon vecchio ſe
ne morì : i buoni generi con molta preſtezza, e con ſolenne pompa
portorno il ſuocero nella Chieſa , e lo fecero ſepellire; e dando le
cento libre a Frati Minori, ſi fecero conſignare le chiavi, le quali avu
ce, andando ben preſto ad aprire il caſſone,ivi in vece de quattrini ri
trovorno una mazza di ferro, che nel manico ſcritto avea : Queſto è il
teſtamento di Giovan Cavazza, chi ſe per altri laſſa, ſia ammazzato
con queſta mazza. - - - - -
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I L P U T T I N O.
O V E R O -
c A. P. III,
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C A P. I V.
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- C A P. VI I.
D 2 Mag
28 Diſeorſo ſopra il giuoco degli Scacchi
Maggior pene , e dolor l'anima accoglie,
E a maggior voglie più ſvogliato reſto.
Così ſarà d'Amor berſaglio , e gioco,
Inſin che'l cor non ſi dilegui , e ſtempre,
E lo ſpirto nel ciel teco non ſia.
Così ferro talor ſi vede al foco, -
-
Sendo di te mia vita a fatto privo -: .
-
M l'amoroſe paſſioni per la morte della ſua cara conſorte, av
venne, ch' un Gentiluomo Portogheſe , il quale non men
punto dal medeſimo dolore tormentato viveva, ſoleva anch'egli tutto
afflitto,e ſolo venire in detto luoco:come già accadè ſopravenirvi a té
po, che Lionardo con ſommeſſa voce ſtava a lamentarſi,al ſopradetto
ſonetto dire: per lo che pian piano accoſtandoviſi, inteſe quanto colui
diceva, il che non di poco giovamento li fù. Alla fine aſſicuratoſi ſo
pragiunſe,ladove colui ſi ſtava,e ſalutatolo corteſemete, li chiedè per
dono, ſe lo diſturbava delle ſue amoroſe paſſioni: perchè ſe altrimente
aveſſe egli fatto,ſarebbe ſtato molto ſciocco, perchè più opportuno ri
medio al ſuo male non poteva egli ritrovare, giacchè d'una iſteſſa in
firmità ambidue erano travagliati: la onde eſſendo un comune refri
gerio, s'aſſicurava d' ottenerne perdono di sì fatta preſunzione. De
toſſi quaſi da un profondo ſonno il buon Lionardo, e moſſo
-. -
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Del Dottor Aleſſandro Salvio. 29
fettuoſe parole del Portogheſe Cavaliere, che in lingua Italiana li favel
1ò, e piacendoli oltre modo il concetto del novello amico, diſſeli: Si
gnore, e mio padrone, non poſſo ſe non che a favor grande riputarmi,
che m'abbiate d'amicizia,e compagnia richieſto;eſſendo che io ſono un
povero foraſtiere viandante, e voi,ſecondo il veſtire, e gentile aſpetto,
Cavaliere, e Signore: per lo che la mercè è mia in darmi sì fatta offer
ta, e li reſto obbligatiſſimo: ebbe il Cavaliere Portogheſe molto cara la
riſpoſta di Lionardo,onde giontatiſi inſieme fecero ritorno nella Città,
dove in caſa di colui fu caramente alloggiato,e tenuto per molti gior
ni, come diraſſi. - º
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C A P. I X. -
E di
-
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TE di faretra ſcarco,
E de ſtrali , e dell'arco
Al mio sì forte, e impenetrabil feudo -
Amor cieco , e bendato
Inerme or reſta , ſe ben reſti alato.
E ſe nuove arme chiedi,
Giuoca con altri omai :
Meco perduta l bai, -
Vincitore reſtaſti,
aando il cor m'impiagaſti ,
Per cui viſi contento ogn'ora ſeco:
Ch' ancor', ch' eſtinta ſia,
Keſta la piaga al cor , che la deſia.
AVe con nuove bellezze -
E vincitor nell'altro:
En queſto ardito , e ſcaltro :
AMa nel primo il penſier ſempre v'arreſto:
E così avviene , Amore, -
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- : : -
-- i CAP.
Del Dottor Aleſſandro Salvio. 3s
C A P. X II.
- - - - - 1 - - -
- - Spin
Del Dottor Aleſſandro Salvio? 37
Spinſero i due campion lor pezzi fuori. -
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- i Il Fine del secondo Libro.
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A P O L O GI A
coN TRA IL CAR R E RA.
L 1 B e o re e z o. a
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Vendo poſto in luce il ſuo libro il Signor Don
Pietro Carrera,vi furon molti, che lo còprarono, e
fra gl'altri vi fù il molto Reverend.Don Gio: Do
| nato d'Auliſa Primicerio nella Colleggiata Chie
º ſa di Bagnuolo mio molto amico, e parente, uomo
Nºi di molte belle lettere, e del giuoco degli Scacchi
| molto intendente, eſſendoſi giontato con molti
º amici, e compatrioti a leggere detto libro con
molto guſto, cioè i ſuoi diſcorſi, i quali veramente ſono molto curioſi,
e vaghi, recando diletto grande a Lettori: ma venendo alli sbaratti,
inviorno a me detto libro, acciò lo vedeſſi, e di detti sbaratti daſſi loro
ragguaglio,di che carata foſſero.Volli compiacere agl'amici,e vedédolo
minutamente, cioè li principi del giuoco del pari, vi ritrovai molti
errori, come più a baſſo ſi leggeranno e perchè in due luoghi egli tac
ciava il mio libro, ritornai alli medeſimi amici il detto libro, accen- ,
nando gl'errori di quello, e la mia difeſa, facendo, e dandone penſiero
a Scipione de Rogata uomo di mia caſa , e del giuoco intendente, che
fuſſe con detti Signori, e che loro ſcriveva notaſſero molto bene: ava
venne, che arrivando in Bagnuolo comune Patria, s'abbattè al prime
con detto Signor d'Aulifa, il quale chiamati gl' amici cominciarono a
far penſiero ſu li miei ſcritti,e vedere s'erano ſoſſiſtati gl'errori notati
nel Carrera,e la mia difeſa.Laonde diſſe il Rogata,che vi pare dello che
dice il Salvio:riſpoſe il Signore Auliſa in queſto modo: in quanto poſ
ſo conſiderare, il Carrera in due coſe taccia il Salvio; la prima, ch'egli
nella ſua ſcaccheide con ſconcie parole abbia nominato un giudatore
degli Scacchi, che giuoca alla cieca, e non ſappia chi ſi ſia, come n
principio dell' opera ſi vede, e che ſconcie parole abbia detto. ” . “
C 2 G L'al
-
Rog che vi pare a voi, Signor Don Gio: Donato, delle ragioni del
Salvio ? Aul. in quanto alla prima, le ſconcie parole io non le vedo»
ne che pecchi il dire del Salvio, perchè il Carrera non l'eſprime, e
mentre egli taccia il Salvio, egli ſteſſo ſi condanna, che non intende
quello che i ſordi ſentirebbono,ed i ciechi vederebbono.R.come a dire?
A- dice il Carrera, che eſſo non intende chi ſi fuſſe il giudatore alla
cieca,ed ivi ſi vede eſpreſſamete,che ſia eſſo Salvio.R.e come?A.poichè
dice, che ſarà un giudatore, che giucarà in quel modo, e mandarà in
luce due ſuoi libri, l'uno a nome del sig.Reg.di Coſtanzo, e l'altro del
Signore Viſitatore, i quali due libri il Carrera avea in ſuo potere, e l'
avea ben letti,e leggeva all'ora; talchè mentre eſſo non intende l'uno»
ne anco è maraviglia non intenda l'altro, e ſia allucinato in queſto
R. certo che mi pare coſa chiara:ma al ſecondo capo che dicete? A di
ce il Salvio, che'l ſuo tratto è buono, e quello del Carrera è cattivo, e
quando vorrà venire al fatto egli ſtà pronto , e che li diſpiace non por
ter dire altro, perchè ſe non ſi viene all'atto pratico, non ſi può in
carta poner coſa alcuna; e dice, che non è boccone da giucatore della
carata come il Carrera, poichè non volendo ſtare il Salvio a ſuo ſapere»
ha conferito col Signor Leonardis, e Sig.Arminio giucatori di prima
claſſe, e vi ſono abbiſſi di tratti da tutte le parti,e un tratto, che ſi tra
vede,il giuoco ſi perde: oltre che detto Salvio la detta difeſa dal primo
non la pone delle perfette, ma che ſi poſſa fare. R. Sig. Auliſa,voi che
ne dite ? A. io per me non poſſo dirne altro, ſolo che, mentre il Salvio
dice queſto e che vuole mantenerlo, dove è l'eſperienza, non è biſogno
dar ragioni, eſſo ſa più di noi. R. degl'errori notati dal Salvio che vi
pare ? A. vediamola di grazia col tavoliere avanti. R.eccolo appunto
una con gli Scacchi. A.acconciali in tanto,ch'io leggerò nel primo ca
pitolo lib. 6. fol. 367. in verbo excep.il tratto di Ruis Lopes fol. 37o
verſº quando ſi dice, che è Matto pigliando, a che propoſito far altro
giuoco fol.371. in verbo avvertimento della quarta, 8 c. ſi dice a che
propoſito mentre ſi dice il tratto vero ponere gl'altri più lunghi. fol
379- in verbo excep. mentre ſono tratti chiari,a che fine fol. 38o cop
nel fine, è malamente detto nel verbo,che dice e meglio,dice bene più
baſſo,e del Ruis Lopes e del Salvio fol.384 in excep. e in favore è falſa
la ſpinta del Pedone della donna del nero, perchè il bianco º"
- Q
- --
Del Dottor Aleſſandro Salvio. 9 I
do il ped. del Re,e ſaltando il giuoco, va male per il nero, ſe pure egli
dirà all'uſo di Sicilia non è così fol. 385. cap. 7. mi pare la più bella
coſa del mondo far l'offeſa buona, e la pegiore difeſa, che poſſa farſi.
cap. 3. il giuoco è peſſimo, giucandoſi che ſi ſalti fol. 389 verſº il Re
bianco vada, 8 c. vi è errore con tratto meno per lo nero: e più oltre
nel verbo cavallo verſ 13. è giuoco peſſimo, e falſo il cap.11 fol. 395.
e del Lopes,e Salvio. nel cap.12.taccia il Lopes, ed eſſo fa errore gran
de,dove quello dice bene, perchè ſe i B.a tempo, che giucò il Rocco al
la caſa dell'Alf di Re, aveſſe ſaltato con il Re alla caſa del Cavallo, e
col Rocco alla caſa dell'Alf con perdere il ſuo Cavallo vince il giuoco,
vedaſi che così è, ma con molti tratti appreſſo.cap. 13 fol.399. peſſima
difeſa.cap. 14:fol.4o1.verſil bianco li manda,ſel B non ſpinge il Ped.
del Rocco quanto va: giuoca l'Alf di Re alla 3 di Donna, ſe ſi giuoca a
ſaltare il N.ſta male,benchè ſia ancora mala difeſa.cap. 13 fol. 4o2. per
perdere è il più bel modo di gambitto,che ſi poſſa fare fol. 4o 5.in verſ.
excep. in favore,vedeſi che ſe l B.fugge con l'Alfiero alla 2. il N. giuo
ca il ped. del Re due caſe,dice male ma una caſa fol.42o. verb. avverti
mento al nero è falſo cap.24.contra il Salvio ſi è riſpoſto fol.425.verb.
avvertimento è falſo perchè vince il bianco.cap.26, e dal Lopes, e Sal
vio fol.427 in verb.except e del Salvio queſti ſono gl'errori notati,diſ
ſe l'Auliſa al Rogati, i quali già vedendoli ad uno ad uno, ſi potrà ve
dere la verità. R.in queſto non accade troppo affatigarci, perchè con più
comodo li vedremo: che più dunque il Saivio vi manda ſcritto ? Aul.
dice egli non volere paſſare oltre agl'altri giuochi poſti dal Carrera,
perchè ſono giuochi di partito, dove non ci è certa ſcienza, e ſicurtà;
ne vuole egli cenſurare altri,ſe non dove eſſo viene tacciato, dice egli
di più, acciò ſi creda che il giucare alla cieca ſenza ſentire, ne vedere,
ma col tatto ſolamente ne ſia ſtato egli l'inventore, ed altri l'abbiano
viſto. R. e quali? Aul dice egli, che fra Signori grandi fu il primo il
Conte di Benevento, il quale avendo avuto di ciò relazione dal Signor
Fulvio di Conſtanzo Decano del Collaterale , e Marcheſe di Corleto,
tanto affezionato padrone del Salvio,non volle mai darvi credenza, ſe
non lo vedeva in atto , come già vidde:la onde poi tutti i Vicere ſuoi
ſucceſſori nel Regno vollero ciò vedere inſino ad ora, e'l Signor Don
Franceſco di Caſtro all'ora Ambaſciatore in Roma per Sua Maeſtà in
ogni modo volle vederlo, chiamandolo con molta inſtanza, che v'an
daſſe ; e tra Signori ufficiali ne può ben dare teſtimonianza il signor
Preſidente del S.C. Don Pietro Giordano urſino, il Sig. Pietr'Ant. Ca
ravita , il Sig.Camillo del Pezzo, il Sig. Andrea Provenzale, il signor
Scipione Teodoro , il Signor Ettore Capece Latro, Avvocati a quel
G 2 tempo
52 Diſcorſo ſopra il giuoco degli Scacchi
tempo primari nel S. C.ov'oggi tra primi, e più dotti Conſiglieri con
tante lor lodi riſiedono, miniſtrando giuſtizia con ogni integrità , e
bontà,che a Miniſtri tali ſi civiene,non eccettuando però gl'altri, che
con non meno bontà, e valore fanno il medeſimo : fra quali anco il
Conſigliere Salinas Decano del S. C. fu quello, che volle, che'l Salvio
andaſſe in Roma a ritrovare il detto Signor Conte, ed in caſa del Si
gnor Marcheſe di Corleto giucando con detto Signor Marcheſe, ed an
co col Signor Principe di Colle d'Anchiſe nipote del detto Signor
Marcheſe, e col Signor Don Flaminio di Conſtanzo ſuo figlio conſi
gliere oggi tanto lodato e per dottrina,e per bontà tra primi,che ſiano,
ove appena preſo il dottorato con tanta ſua lode avea eſſercitato per
molti anni l'ufficio di Giudice della Gran Corte della Vicaria e nel
Civile e nel Criminale, più volte ſi è viſto, indi nell'onorevole Acca
demia,che ſi tenea nella caſa del Signor Aſcanio Carafa di detto giuo
co,dove non v'erano altro che Cavalieri, e Dottori, e Preti, che veni
vano a ſpaſſarſi,ove oggi non meno fioriſce in caſa del Signor Aleſſan
dro Rovito Giudice della Gran Corte della Vicaria,ed Avvocato fifca
le della Provincia di Coſenza di Calabria , gentiluomo non ſolo per
natura, ma per coſtumi,e virtuoſe qualità, poichè e per dottrina,e bon
tà punto non degenera dal Signor Reggente Scipione Rovito ſuo pa
dre così noto a tutti, dove Cavalieri , ed Titolati vi vengono tratte
nendoſi quando tra loro, e quando con i principali giucatori ſi ſpaſſa
no, tra quali il primo è il Signor Gio: Domenice d'Arminio, primo
fra primi giudatori, della ſeconda claſſe poi il Reverendo Don Mario
di Grazia , il Signor Domizio Falanga , il Reverendo Don Antonio
Mancino, il Reverendo Don Nicodemo, tra quali nella medeſima claſ
ſe concorre il Signor Marcheſe di Monteforte, e della terza claſſe vi è
il Signor Muzio d'Aleſſandro,il Dottor Orazio Conte, il Signor Mario
di Bologna, il Signor Giovanni Miroballo Cavalieri Napolitani, ed
anco il Signor Marcheſe di Santo Mango, dopo queſti Signori viene il
Sig. Don Gio: Battiſta Magnati, il Dottor Lionardo de Zitellis, il Sig.
Gioſeppe Spinello, non laſciando da parte il Dottor Gio: Battiſta Ba
ſalotto, e Ceſare d'Auliſa, il primo nella terza claſſe, e'l ſecondo nella
elaſſe ſeconda giugando anch'egli di memoria, eſſendo egli noſtro pae
ſano, tal'ora che in Napoli accade che vi vada. E tra principianti gio
vanetti il Signor Duca di Caſtel Saracino, e'l Signor Tomaſo Rovito
ambidue fratelli carnali, e nipoti del detto Signor Reggente, e di det
to Aleſſandro, quali tutti favoriſcono detta converſazione, e quando
tal'ora manca il giucare, o di belle lettere, o d'iſtorie ſi parla.
R. Parmi,che vi ſia ſcritto non ſo che altro. A Dice egli, che queſte
- le
pel pottor Aleſſandro Salvio si
diſcorſo l'ha fatto per due coſe , primo acciò veda il Signor Carreras
che dove il Salvio ave errato a non ſaperſi eſplicare con acconcie pa
role, dato, e non conceſſo che ciò ſia, egli non ha ſaputo intendere la
che leggeva:
Salvio. per lo che è ſtato peggiore il ſuo errore , che quello del
- a
C A P. I.
C A M B I 7 Nº O.
- -
-- - - c A P.
º Del Dottor Aleſſandro Salvio. yr
- C A P. I I. - -
Del medeſimo,
S Tando il giuoco inſino alla prima º non volendo il B. dar Scac
co con la Donna alla 5. del Rocco:ma giuochi il Cav.del Re alla
3 del Rocco,ſe'l N.pigliarà il Ped.del Cav. col ſuo Cav. il B.dice
Scacco con la Don alla s. del Rocco,dove il N. ſi coprirà forzatamente
col Cavallo,el B.ſpingendo il Ped.della Don.quanto va,ſe'l N.prende
rà con l'Alf. il B. giucando l'Alf di Do.alla 5. di Cav. toglie per forza
la Do. al N.ma ſe'l N. prende con il Ped. il B. ſpinga il Ped.radopp.el
N.ſarà forzato fuggire l'Alf.e ſi dà Scacco,il B. ſi copri con il Ped. dell'
Alf.di Donna,dove il N.ſi vede ſtar male chiaramente.
In queſto ultimo giuoco fallenza , ſe a tempo, che il Nero preſe col
Cav. il Ped. del Cav. del B. detto B. non aveſſe voluto dare Scacco con
la Don. come di ſopra, ma preſo il Cav. col ſuo Cav. il N.prendendo
con la Don. ancor che paja tratto fallace, che ſpingendo il Bianco il
Ped. di Don. quanto va,offenda l'Alf del N. e la Don. nulladimeno
fuggendo il N.la Don alla s.del Rocco,ſe perderà l'Alf guadagnarà il
Rocco del B. con dar Scacco alla 4 del Re B. ſe 'l B. ſi copre con la
donna, il N. ſta male. . ) :
- -
,
C A - P. I I I.
Dell ſteſſo.
S Tando il giuoco al ſegno della prima º dove il B. giucò il
Ca. del Re alla 3. del ſuo Alf il N. non aveſſe voluto perdere il
Ped. del B. ne col Cav. ne con l'Alf ma giucato aveſſe il Ped. di
Don. una caſa, il B. giuochi il Ped. di Donna una caſa, dove il N. ſe
prenderà il Ped. dell'Alf.col Cav. il B. ſpingendo il Ped. di Don.un'al
tra caſa viene il giuoco di prima. - -
Ma ſe 'l N.non aveſſe ſpinto il Ped. una caſa di ſua Don. ma due,il
B.ſpinga il Ped. di Don.una caſa, dove il N. fuggendo il Cav. alla 3.di
Don. il B. ſpinga il Ped. radoppiato- -
C A P, I V.
Del medeſimo,
G Iucarà il Nero il Ped. del Re quanto va, el B ritenere i N.it
Ped.dell'Alf.quanto va,el B.lo prendere'l N. il Cav. del Re alla
3. dell'Alf e'l B. il Ped. del Cav. quanto va: e'l N. il Ped. del
Rocco di Re quanto va,e'l B.il Ped.del Cav.un'altra caſa:e'l N.il Cav.
alla g. del ſuo Re, e'l B.giucarà la Donna alla ſeconda di ſuo Re si e'l
N.prende col Cav.il Ped.del Cav. e'l B. ſpinga il Ped dell'Alf. quanto
va,el N.il Cav.alla 2.del ſuo Alf.e'l B. prende il Ped. del N.con il Ped.
dell'Alfie'l N.dia Scaccogon la Don.alla s.dei Rocco di Re,e'l B.fugga
il Re alla Caſa di Don.e'l N.giuochi la Don.alla 4.dell'Alf.di Re B.e i
B.giuochi il Cav.di Re alla 3 dell'Alfe'l N. prenda il Ped. che ſta alla
4 del ſuo Alf.e'l B.ſpinga il Ped.di Don quanto va, queſto giuoco ave
buona compoſizione ancorchè non s'avanzi , e maggiormente giucan
doſi alla Spagnola.
4C A P. V.
Del medeſimo. - - -
S Itempo
giucarà per l'una,e l'altra parte inſino al ſegno della I ſe'l Na
che pigliò il Pedone del Cav.col ſuo Cav. aveſſe giucato.
il Ped.di Don. due caſe,il B. giuochi il Ped. del ſuo Alf quanto
va,dove ſe'l N.prenderà il detto Ped.con quello del Re perderà un pez
zo, per lo che ſarà migliore pigliar il Ped.radopp.con l'Alf.di Donna,e'l.
B. giuochi il Ped. di Donna una caſa, e'l N. giuochi l'Alf alla 5. del
Cav.di Re,e'l B.il Cavalla 3. del ſuo Alfie'! N, il Cav.di Don. alla 3.:
- - -
- del
s Del Dottor Aleſſandro Salvio. 57
del ſuo Alf el B.ſarà forzato giucare il Ped.dell'Al di Don una caſa,el
N.prenda il Cav.con l'Alf e IB.prenda con la Don e'l N. ritiri il Cav.
alla 3.di Don.o alla 4 dell'Alf.di Do.ſe alla 3. il B. prenda il Ped.della - -
- - -
-
- .
. . . . C A P. v I. . . . . –
-
Del medeſimo, -
- - -
-
–
ſalti col Re alla caſa del Cav.e col Rocco alla caſa del Re. e'l N. giuochi
il Cay alla 4 dell'Alf di Resel B. dia Scacco col Cav. alla 4 del ſuo Alf.
e I Nil Realla 3: di Donna, el B giuochi la Donna alla 2 dell'Alf del
Re N.dove il N.ſarà forzato giucare il Ped dell'Alf. di Donna una caſa,
ei B.prenda il Ped.del Re nero col Rocco, dove ſei N.prende il Rocco è
matto forzato , e ſe non prende ancora perderà : e perchè ſono tratti
chiari paſſo oltre, dicendo queſto però, che ſe 'l N. prende il Rocco col
Re, e'l B. dica Scacco co'l Ped. di Donna, dal che procede poi il matto
ſevidente, - - - -
: i
º i fa. .! ' -
- H ... , C A P. ,
58 Diſcorſo ſopra il giuoco degli Scacchi
C A P. V II.
- -
Del medeſimo.
TN Iucarà il N. quanto va il ſuo Ped.e'l B. l'iſteſo. e'l N.il Ped.dell'
G Alf.quato va,e'i B.prende.e'l N. il Ca.alla 3.dell'Alf.e'l B.il Ped.
del Cav.quanto va.e'l Nero ſpinge il Ped.del Rocco di Re quan
tova,e'l B.reſpinge il Ped.del Cav.e'l N.fugge il Ca.alla 5.del ſuo Re,e'l
B.giuoca la Donna alla 2.del ſuo Re.e'l N.col Cav.prende il Pedone del
Cav. del B.e'l B.prenda il ped.del Re con la Donna e'l N. ſi copre con la
Ton-e'l B.ſpinganda
a eve----
il Ped.di Donna
la Don.del N.edue
diacaſe.e'l N.ritiri
Scacco.e'l il Cav.
N.prenda alla
con 2. del
l'Alf.e'l
ſuo Alf.e'l B.pre.. ",
- Don. -
-
- - - - -
-
-
- -
C A P. VI I I.
- Del medeſimo. -
-
Del Dottor Aleſſandro Salvio. , 59
Avverta il B.che ſe a tempo giucò la ſua Donna alla 2. del Reaveſ
ſe ſpinto il ped. del Rocco quanto va, verrebbe a farſi il gambitto del
cap.21.del primo libro. - -
- l - - C A P. I X. - -
e , , i
- Del medeſimo. -
C A P. X.
Del medeſimo.
- -
º
i - - C A P. X I. - ,
t o - - - - º -
-
-.
C . A P. , X II.
- Del medeſimo.
D Irò un'altro modo di Gambitto, il quale mai fu penſato, e per
quanto mi venne riferito dal Signor Muzio d'Aleſſandro gen
tiluomo di molto garbo,e del giuoco molto intendente,ſuccedè
col Signor Don Geronimo Caſcio così gran giucatore con un'altro
giucatore caſualmente. Giu
-
-
S tlole venire anco il preſente sbaratto. Giuearà il N. il Pedone del .
Re quanto va,el B l'iſteſſo,el N.il Cav.alla terza d'Alf di Re, el
B. il Cav. di Don. alla 3. d'Alf.e'I N. l'Alfalla 4 dell'altro,e'i B.l'
iſteſſo,e'l N.ſaltarà alle caſe del Rocco,e cóle Rocco alla caſa dell'Alfie'l
B il Cav.alla 3 del ſuo Alf.e'l N.il Cav. del Re alla 5.di eſſo Cav. el B.
ſaltarà col Re alla caſa del Cav.e col Rocco alla caſa dell'Alfael N.ſpin
ga il Ped.del ſuo Alf. quanto va, e'l B.il ped. del Rocco una caſa,il N.
prenda il Ped.dell'Alf col Cav.e'l B.prenderà col Rocco,e'l N.con l'Alf
e'l B. col Re,e'l N.prenda il Ped. del Re contrario con il Ped. dell'Alf.
viene a ricuperare il pezzo,e ſi ritrova con Ped.e qualità d'avanzo,con
dar Scacco con la Don alla s. del Rocco.
l si -- -
C A P. I I,
- A è . . .. . . .
Del giuoco piano. . cs
C A P. I V.
C A P. V. , - º si
- - a - º
-
º
C i P. v 1. ti i t
- - - - - . . s . . . . . º
- - Del medeſimo. - i , i
- -- - - - - - - f
S I ſuole a têpo,che ſi giuocano li due ped.(come di ſopra dell'
- - - --
Alf.
di Don. il N. ſpinga il ped del Cav. di Don. e I B. prendendo ſi
viene a fare il contra gambitto, come nel gambitto, quello a di
fendere il ped. il contrario a levarcelo per forza, giuoco aſſai bellº e
così ancora ſi può fare dalla parte del Re, giucandoſi li due Ped- ie
6, Diſcorſo ſopra il giuoco degli Scacchi
Alf. di Re, dove s'avverte, che colui che prenderà, non aggiiti li ped.
raddopp.con il ped.del Rocco ſubbito, ma con altri pezzi,come ſi vede:
chi sà facciavi ſtudio, che è giuoco curioſo, benchè rariſſime volte ac
cade,perchè tutti i giucatori vanno con la regola de giuochi ordinari,
avvertendo,che queſti giuochi non ſi poſſono fare ſe non del pari.
Il Signor Tiberio Cavaliero, Sig. nobiliſſimo Romano,e'l Sig.Gero
nimo Carducci ſuo nipote della nobiliſſima famiglia de' Carducci
della Città di Fiorenza,e'l Signor Bartolomeo Santa Croce nobiliſſimo
de Santa Croce de'Signori Romani, a tempo mi ritrovai in Roma per
alcuni miei affari, mi fecero avere li due infraſcritti partiti del Signor
Don Pietro Petronio da Foligni giudatore dell'iſteſſi, claſſe di detti Si
gnori, perſona di molte belle lettere, in particolare eccellentiſſimo Ma
tematico, e perchè ſono belli, e ſottili l'ho voluti ponere sì per non a
buſare li favori fatti mi da detti Signori, i quali per loro grazia ſempre
m'onoravano più di quello che meritava, regalandomi allo ſpeſſo una
con un mio amico gentiluomo di molto garbo della Città di Catan
zaro il Signor Agoſtino Mariſgallo dell'iſteſſa claſſe di detti Signori
nel giuoco, sì anco per non defraudare l'amico, che con tanta amore
volezza me li diede i ga -
, s C A P. I
e Giuoco di tratti del Signor D. Pietro Petronio. I i
i - -
- Re B, nella prima dell'Alf del Re N. Don. B.nella terza del ſuo Aif.
Rocco B.nella terza ſua,altro Rocco B nella quarta ſua,Cavallo B ne là
prima di Re, e nella prima di Don B.Alf.B.nella ſeconda,e nella terza
del Rocco del Re B. -
Re Nero nella prima del Rocco della ſua Do. otto Pedoni neri nel
la 2.3.4. e 5. del Rocco di Don. nera, e nella 2.3.4. e 5.dell'Alf.della
Don.nera. - º , ,, , ,
Ped.B.che ha da dare il matto nella 2.del Cav. della Don.B.
Il B.ſalta col Cav. che ſta nella prima del Re, e lo mette nella 3 di
Don con la Don nella 4 d'Alf. 3. col Rocco del Re nella 4. di Don. ſua
4.con l'Alf che và per le bianche nella 2.di Cav. 5. col nero nella 3 di
Don. nera. 6. col Re nella 2. d'Alf. 7. con la Donna nella 4. d'Alf. di
Don. nera. 3.con l'Alf nella 4. di Don nera 9 col Resº nella ſeconda
e i
i
- - -- - - -- - - - - - - , l .. ſua
Del Dottor Aleſſandro Salvio, 6;
ſua. 1o. col Ped. una caſa. I 1. il medeſimo un'altra caſa. 12.il medeſi
mo un'altra caſa. 13. Don. Scacco nella prima d'Alf nero. 14.Scacco
matto di Ped. -
C A P. II.
I LneN.delcolCav,Re alla
alla 2.del ſuo Rocco, il pedone alla 3 di Rocco, il pedo
ſua,e quello dell'Alfiero alla 4. il Cav.alla ſua,e
la donna alla quarta di Rocco, il pedone del Rocco di donna,e del
Cav, alle loro quinte. I E per
a6 Diſcorſo ſopra il giuoco degli Scacchi
E per contrario il B. col Re alla caſa del ſuo Rocco, il pedone del
Rocco alla ſua terza, quello del Cavallo alla ſua propia, e quello del
Rocco di donna alla ſua caſa, la donna alla ſeconda del Re, il Rocco
alla 5. dell'Alfiero di donna: parve al bianco di aver vinto il giuoco
con prendere il Cavallo del N. con la donna, perchè il N. prendendo
con il pedone per migliore la donna del B. il detto B.prendeva la don
ma col ſuo Rocco, e reſtava con un Rocco franco, ma non ſi avvidde,
che ſpingendo il Nero il pedone del Cavallo quanto va,inchiudeva di
modo il Rocco, che per forza veniva poi a far donna, o quello del ca
vallo, o del Rocco di donna, che ſtavano alla lor quinta caſa.
c A P I v.
C A P. V II ,
C A P. VIII. -
CAP,
Del Dottor Aleſſandro Salvio. 69.
C A P. I X.
diſſe nel libro primo mio , che ſtando il pedone del Rocco all'
S Iultima caſa per farſi don. e col Re gionto, ſe il contrario aveſſe
la donna ſarebbe ſtallo forzatamente, ma ſe aveſſe il Re o alla 4.
del ſuo Rocco, o del cav.o dell'Alf o del Re, lo vincerebbe con acco
ſtarſi col Re, e laſciare far don, che con accoſtarſi di nuovo alla 3. del
cav.è matto per forza, così ancora ſi dice nel pedone dell'Alf.del Re,o
di don.che s'impatta come in detto libro, non però ſe detto Re ſarà in
una di dette 4 caſe può fare l'iſteſſo, e vincerà il giuoco.
C A P. XI.
C A P. ll L T I M O,
I LB.col Re alla caſa del Rocco, e 'l ped.di ſua don. alla ſua penul
tima caſa:e per contrario il N.un Rocco alla caſa dell'Alf.di Re e'l
Re alla 2.del Rocco con li ped. del Rocco,e di cav. alle 6. loro caſe,
e la don. alla 4. di cav. di don.
Dice il N. dar matto al B. con un ped. Scacco e matto con l'altri
ſubito,e non può prendere il pedone primo con la donna alla 3. d'Alf.
Scacco poi alle 3 del cavallo, poi con la don.alla ſua caſa, il Rocco al
la 2.di Alf di Re contrario, dopo il Re alla 3.di Rocco,la don.alla 5.di
Rocco di Re,ſe'l B.fa donna, il N.Scacco con l'uno,e matto con l'altro;
e ſe non fa donna, ma giuoca il Re alla caſa del Rocco, il N. la donna
alla 4.dell'Alf.del Re B.e viene matto con l'uno,e poi con l'altro.Que
ſti pochi tratti, ma belli,ho voluto porre, che per ſottilità credo ſiano
molto vaghi:quelli,che ſogliono ſuccedere, non ſono neanco men bel
li:n'avrei molti,e quaſi infiniti di molti valent'uomini del traino del
Signor Don Carlo Morino, e del S. Fabio Paſtore, e del Mauro, e del S.
Lionardo,e del S.Arminio,li quali un dì tutti ſaranno poſti in luce da
un valentuomo con ponerci e quelli, e queſti, che ſono nel mio libro,
e di quanti valentuomini hanno ſcritto ſopra detto giuoco.Baſtaranno
dunque alle Signorie loro queſti pochi, con li quali dò fine al preſente
librº del Puttino, ponendo in luce il primo mio trattato più ſuccinto,
e più purgato. a
/ nevealin earnie Aiea)e ſºsé dºzº 224
Avere alla do il force nº a sa2eſ 2m: Aea. e-4.2msa
Jare nel 39eº hº neo 2-44e . aarſ ºratº ha es
era-euve si iº. i: i; ii; º tºnº iºnam.
;
SB A3
72'
SBARATTO
D E L GI UI O GO ID EGL I SC A CC H I.
-
L I B R O Q ll A R T O.
e segs
i Erchè nel giuoco degli Scacchi ſogliono avvenire
e alcune occaſioni, per le quali i giudatori ſi poſſo
| no porre a molti ſcrupoli di coſcienza; per levare
ſimili effetti, ſi notano l'infraſcritte coſe, facendo
prima una concluſione vera, e ſi è, che la conſue
tudine degiucatori antichi, ed oſſerviza di quelli
º è legge fra loro, del che ſe ne deve ſtare allo che di
- º detto giuoco hanno ſcritto le ſue oſſervanze ; ſe
ºperò nel fuoco, dove ſi giucarè,non vi ſia altra particolare coſtumanza.
perio che nel detto gioco quello deveſi oſſervare , conforme dice l'
archidiacono nel Cap.qua contra,diſtinstione 8. - - -
fe. 4.ſe colui riſparmierà, potrà di quello diſponere 4 ſe per ſua indu
ſtria buſca alcuna coſa. 5. ſe vorrà farlo per imparare a eſſendo
caſo decente. 'i - 2 - - : --
# #
,
SBA
77
S B A R A T T O
DEL GIuoco DEGLI scacchi.
c A P. PR 1Mo
Iucarà il Bianco il Pedone del Re quanto va, e 'I Nero farà
l'iſteſſo, el Bianco giucarà il Cavallo del Re alla terza del
ſuo Alfiero, e'l Nero giucarà il Cav. della Regina alla ter
za del ſuo Alfiero,e'l Bianco giucarà l'Alfiero del Re alla quarta dell'
altro Alfiero,e'l Nero farà l'iſteſſo, e'l Bianco ſaltando col Re alla caſa
del Cavallo, e col Rocco alla caſa del Re, il Nero giucarà il Cavallo del
ſuo Re alla terza del ſuo Alfiero, e'l Bianco giuochi il Ped. dell'Alfie
ro della Regina una caſa,e'l Nero giuochi il Cavallo del Re alla quin
ta dell'iſteſſo Cavallo , e'l Bianco ſpinga il Pedone della ſua Regina
quanto va , il Nero lo pigli col Pedone del ſuo Re , il Bianco pren
da col Pedone dell'Alfiero di ſua Donna il Pedone del Nero , il Nero
pigli col Cavallo della Regina il detto Pedone del Bianco, e 'l Bianco
pigli detto Cav,col Cav.del Re, ed il Nero giuochi la Don. alla quinta
del Rocco del ſuo Re , al qual giuoco ſi potranno fare tre defenſioni
per lo Bianco. La prima, giuochi detto Bianco il Cavallo, che ſta alla
quarta della Donna, alla terza dell'Alfiero del Re, per lo che è matto,
che dando Scacco il Nero con la Donna alla ſettima caſa dell'Alfiero
del ſuo Re, il Bianco è forzato andare al pontone, dov' il Nero dando
Scacco con l'iſteſſa Donna all'ultima caſa del Cav.del ſuo Re, e prima
del Cav.del contrario, il Bianco ſarà forzato pigliare detta Donna o col
Cavallo, o col Rocco, e'l Nero li dà matto col Cav. alla 7.dell'Alfiero
del ſuo Re. La ſeconda defenſione, che ſi fa per lo Bianco, è di non giu
care detto Cav. ( come ſi è detto ) ma giucare il Pedone del Rocco del
ſuo Re una caſa,e'l Nero potrà fare all'ora due coſe, pigliare il Pedone
dell'Alfiero del Re con la Donna, e dare Scacco; la ſeconda ſarà di pi
gliare detto Pedone col Cavallo, non volendolo pigliare con la Donna:
pigliando dunque il Nero con la Donna detto pedone, e dando Scac
co, il Bianco ſi ritiri al pontone alla caſa del ſuo Rocco,e'l Nero pigli
il Cav. del Bianco con l'Alfiero del ſuo Re,e'l Bianco per ſuo migliore
º giuochi il Rocco alla caſa dell'Alfiero del ſuo Re, e'l Nero giuochil
il Pedone della Donna due caſe , e'l Bianco prenda detto Pedone, e,
- - i Ne
78 Sbaratto del Giuoco degli Scacchi -
Nero ſaltando col Re alla caſa del Cavallo, e coi Rocco alla caſa dell'
Alfierº verrà poi forzatamente a guadagnare una qualità , overo il
º
Item non volendo il Bianco pigliare con l' Alfiero del Re il detto
Pedone,e dare scacco potrà anco fare un'altro giuoco, che ſarà giucare
l'Alfiero di Donna alla quinta del Cavallo del Re, overo ſpingere il
Pedone del Rocco del Re una caſa, e fuggendo il Nero il Cavallo, il
Bianco potrà prendere il Pedone del Nero col Pedone dell'Alfiero
di ſua Donna , e vietarà anco il detto tratto. i
Nota nella particella per ſuo megliore - ſi diſſe , che ſe 'l Bianco
mongiucaſſe detto Rocco nella caſa dell'Alfiero del ſuo Re ; ma pi
gliaſſe il Cavallo del Re Nero con la ſua Donna, il Nero li darebbe in
pochi tratti matto, come chiaramente ſi vede e ſe lo prendeſſe col
Pedone del Rocco del Re, ſarebbe il Bianco matto, giucando la Don
na il Nero alla quinta del Rocco del ſuo Re. -
C A P. II.
G Incarà il Nero il Pedone del Re quanto va, e'l Bianco farà l'
iſteſſo, il Nero giucarà il Cavallo del Re alla terza del ſuo Al
-
iº -
fiero, e 'l Bianco giucarà il Cavallo di Donna alla terza del ſuo
C
8e Sbaratto del Giuoco degli Scacchi
Alfiero, e' Nero giucarà l'Alfiero del Re alla quarta dell'altro, il
Bianco farà l'iſteſſo, e'l Nero ſaltarà col Re alla caſa del Cav.e col Roc
co alla caſa del Re, e'l Bianco giucarà il Cav. del Re alla terza del ſuo
Alfiero,e 'l Nero giucarà il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa, e'l
Bianco ſaltarà col Re alla caſa del Cavallo, e col Rocco alla caſa del
Re, e 'l Nero ſpingerà il Pedone di ſua Donna quanto va, e'l Bianco
prendendo il detto Pedone col Pedone del Re , il Nero non prenda
r ſuo migliore, ma ſpinga il Pedone del Re un'altra caſa, e'l Bianco
giuochi il Cavallo del Re alla quinta ſua, dove avverta il Nero, che ſe
prenderà il Pedone del Bianco col Pedone di ſua Donna, il Bianco
rendendo quello col Cavallo di Donna , il Nero prendendo detto
Cavallo col Cavallo del Re , il Bianco andando alla quinta del Roc
co del Re con la Donna , n'averebbe a punto l'iſteſſo giuoco, che nel
primo capitolo ſi nota , e più ſicuro per chi fa detta offeſa : per lo
che il Nero non prenda detto Pedone, ma giuochi prima l'Alfiero di
Donna alla quinta del Cavallo del ſuo Re,e'n queſto modo averà mi
glior giuoco benchè vi ſia un tratto in favor del Bianco,a tempo, che i
Nero giucarà l'Alfiero di Donna alla 5.del Cavallo, che ſarebbe di pi
gliar il Pedone dell'Alfiero del Nero col Cavallo, e laſciarli la Donna
in ſuo potere: ma perchè con un'altro tratto, che farebbe il Bianco,
che non ave altro per ſuo migliore , farebbe danno al Nero, per non
eſſere tratto ſicuro, non ſi pone, però ogni ſtudioſo procuri cercare,
che lo trovarà : ma ſe'l Bianco a tempo, che fuggì il Cavallo del Re
alla quinta di ſe ſteſſo, non aveſſe fatta detta giucata, ma ſpinto il Pe
done di ſua Donna quanto va , il Nero non prenda il Cavallo con
il Pedone,ma fugga l'Alfiero alla quinta del Cavallo della Donna,che
r forza acquiſterà il Pedone,ed averà giuoco migliore.
Nota, che ſe'l Nero a tempo,che'l Bianco ſpinſe il Pedone della ſua
Donna quanto va , non aveſſe fuggito detto Alfiero , ma col Pedo
ne del Re preſo il Cavallo del Bianco, il Bianco cambiando il Roc
co col Rocco del Nero , dipoi col Pedone di ſua Donna prenden
do l'Alfiero del Re Nero, verrebbe ad avere un Pedone di più di van
taggio, dove ſe a tempo di più tratti il Nero veniſſe a prendere il Pedo
ne del Cavallo del Re col ſuo Pedone, il Bianco non lo prenda, ma
lo tenga per ſua difeſa, perchè non li mancarà di pigliarlo , quando
vuole. -
ſua Donna, il Bianco pigli col Cavallo, e ſe non prende il Nero detto
Pedone, ma ſpingerà adoſſo il Cavallo, il Bianco fugga il Cavallo alla
ſua caſa.
C A P. I I I.
ro, e'l Nero giucarà il Cavallo della Don. alla terza del ſuo Al
fiero, e il Bianco giucarà l'Alfiero del Re alla quarta dell'altro,e'l Ne
rogiucarà il Cavallo del Re alla terza del ſuo Alfiero, e'l Bianco giu
carà il Cavallo del Re alla quinta dell'iſteſſo Cav. e 'l Nero ſpingerà
per ſuo migliore il Pedone di ſua Donna quanto va , e'l Bianco pren
derà detto pedone col pedone del ſuo Re, e 'l Nero pigliarà quello
del Bianco col Cavallo del Re, e'l bianco col Cavallo prenderà il Pedo
ne dell'Alfiero del Re Nero, e 'l Nero pigliarà detto Cav. col Re, e 'I
Bianco darà Scacco alla terza dell'Alfiero del Re con la Don. e'l Nero
andarà col ſuo Re alla terza di ſe ſteſſo, e'l Bianco giucarà il Cavallo
della Regina alla terza del ſuo Alfiero, e'l Nero giucarà il Cavallo per
ſuo migliore alla ſeconda del ſuo Re , e'l Bianco ſaltarà alla caſa del
Rocco, e col Rocco alla caſa d'eſſo Re, e'l Nero giucarà il Pedone del
l'Alfiero di Donna una caſa,e'l bianco giucarà il Pedone di Donna due
caſe,e'l Nero andarà col Re per ſuo migliore alla terza caſa della Don
el Bianco pigliarà il Cav. del Nero colLſuo Cav. , e 'l Nero per ſuº
- ITll
32 ASbarattò del giuoco degli Scacchi
migliore pigliarà il Cav. del Bianco col ſuo Cav., e'l Bianco pigliarà
coll'Alfiero del Re , e 'l Nero piglierà detto Alfiero col Pedone, e' i
Bianco prenderà il Pedone del Nero col Rocco, perchè ſe pigliaſſe col
Pedone di Donna , e daſſe Scacco, benchè ſi vinca il giuoco, ſi vin
cerà con piu difficoltà, che ſe pigliaſſe col Rocco.
Avvertimento al Nero , che ſe all'ora, quando il Bianco preſe il
Cav. del Nero col Cav. di ſua Donna , il Nero non aveſſe preſo coll'
altro Cav- , ma col Pedone dell'Alfiero di ſua Donna, neanco ſa
rebbe bene , perche il Bianco prendendo il Pedone del Re col Pedo
ne di ſua Donna, darebbe Scacco, e'l Nero ſarebbe forzato andare alla
terza dell'Alfiero di ſua Donna, overo alla ſeconda del detto Alfiero,
o alla terza di eſſo Re, ed in ciaſcheduno di detti luoghi, che andaſſe,
perderebbe il giuoco: ſe dunque andaſſe il Nero dopo avuto lo Scacco
alla terza del ſuo Alfiero, il bianco giuochi la Donna alla terza dell'
Alfiero d'eſſa Donna, dove ſe'l Nero prenderà l'Alfiero del Bianco col
Pedone , il Bianco prendendo con la Donna detto Pedone li dareb
be matto, overo li toglieria la Donna, e ſe 'l Nero non voleſſe pigliare
detto Alfiero, ma ſpingeſſe il Pedone della Donna un'altra caſa, che
ſarebbe migliore, il Bianco ritirando la Donna verrebbe ancora in po
chi tratti a vincere il giuoco, con dar Scacco alla terza dell'Alfiero del
Re, overo giudare la Donna alla terza del Cavallo di Donna, ma ſe i
Nero non fuſſe andato col Re alla terza dell'Alfiero di Donna , come
s'è detto, ma l'aveſſe giucato alla ſeconda del detto Alfiero, pure ſta
rebbe male, perchè il Biancoſpingendo il Pedone del Re un'altra ca
ſa, ſe'l Nero prendeſſe l'Alfiero del Bianco, il Bianco dando Scacco col
l'Alfiero di Donna alla quarta dell'altro, dovunque andaſſe il Nero,
il Bianco calando il Rocco di Donna alla caſa di detta donna avrebbe
vinto, e ſe'l Nero non andaſſe col Re in niuna di dette caſe , ma nella
terza d'eſſo Re, ancorchè queſta ſia miglior defenſione , nulladimeno
pure ſi perde. -
G Iucarà il Bianco il Pedone del Re quanto va, e 'l Nero farà l'
iſteſſo,e'l Bianco giucarà il Pedone dell'Alfiero del Re due ca
ſe, e'l Nero non pigli detto Pedene,perchè nel gambitto ſi dirà
il tutto, ma giuochi il Cavallo della Regina alla terza dell'Alfiero, e'l
Bianco giucarà il Cavallo del Re alla terza del ſuo Alfiero, e 'l Nero
non giuochi il Pedone della Donna, come dicono alcuni, ma giuochi.
l'Alfiero del Re alla quarta dell'altro Alfiero, e ſe'l Bianco prenderà il
Pedone del Re con quello del ſuo Alfiero, il Nero prenda detto Pedone
col Cavallo della Regina, e 'l Bianco prenderà detto Cavallo col ſuo
Cavallo, e 'l Nero dia Scacco con la Donna alla quinta del Rocco del
ſuo Re, dove il Bianco ſi coprirà col Pedone del ſuo Cavallo , e 'l
Nero prenda il Pedone del Re con la Donna,e dia Scacco, e'l Bianco ſi
coprirà con la Donna alla ſeconda del Re , e'l Nero prenda il Rocco
del Re con la detta Donna,e'l Bianco giuochi il Cavallo del ſuo Real
la ſeſta d'eſſo Cavallo, e dia Scacco di ſcoverta, e 'l Nero non ſi mova
rol Re, ma giuochi il Cavallo alla 2. d'eſſo Re, e'l Bianco prenderà il
Rocco del Re Nero col ſuo Cavallo, e'l Nero giuochi il Pedone di ſua
Regina una caſa, dove il Bianco il meglio potrà fare, andarà alla quin
ta del Rocco con la Donna,e'l Nero anco ricuperarà il ſuo pezzo, per
chè dando Scacco alla quinta del ſuo Re viene a guardare il Pedone
del Rocco, e dopo l'altro tratto potrà andare con l'iſteſſa Donna, non
volendo impattare, alla quarta dell'Alfiero del Re,e ricuperarà il pez
zo dopo molti tratti, e reſtarà il giuoco del pari : e ancorchè Damia
" il Lopes par che pongano queſto giuoco,differiſce come ſi potrà
“VCCierce
C A P. V I.
c A P. VI I. .
c A P. v 111.
Iucarà il Bianco il Pedone del Re quanto va, e'l Nero farà,
l'iſteſſo, e'l Bianco giucarà l'Alfiero del Re alla quarta dell'
altro, e'l Nero farà l'iſteſſo, e'l Biancogiucarà il Pedone dell'
Alfiero di ſua Donna una caſa, e 'l Nero giucarà l'iſteſſo, e'l Bianco
giucarà la Donna alla ſeconda del ſuo Re, e 1 Nero giucarà il Cav. del
Re alla ſeconda del Re, e'l Bianco giucarà il Pedone della Donna una
caſa, e'l Nero farà l'iſteſſo, e'l Bianco ſpingerà il Pedone dell'Alfiero
del Re quanto va , e 'l Nero lo pigli col Pedone del ſuo Re , e 'l
Bianco prendendo detto Pedone coll'Alfiero di Donna , e 'l Nero
giuochi il Cav. del Re alla terza d'eſſo Cav., e dopo potrà ſaltare col
Re al pontone, e col Rocco alla caſa dell'Alfiero,giucandoſi alla Na
politana » e ſe non ſaltarà col Re alla caſa del Cav. averta il Nero
ſempre ch'averà queſto principio di giuoco, ſempre prenda il Pedone
dell'Alfiero del Re contrario col Pedone del ſuo Re : averta ancora
il Nero dopo che ſarà ſaltato a giucare l'Alfierº di Donna alla terza
del Re: di più ſi dice che ſel Nero a tempo, che giucò il Cav.del Re
la ſeconda d'eſſo Re,l'aveſſe giucato alla terza dell'Alfiero del Re,il
Bianco avrebbe il migliore Sbaratto che ſi poteſſe fare di più s'averte,
che chi potrà ſpingere il Pedone dell'Alfiero di Re quanto va prima
dell'Altro, ſarà miglior per lui.
C A P. I X.
G iſteſſo, e'l Bianco giucarà l'Alfiero del ſuo Re alla quarta dellº
Iucarà il Bianco il Pedone del Re quanto va , e 'l Nero farà lº
altro, e'l Nero farà l'iſteſſo, e 'l Bianco giucarà la Donna alla
ſeconda del ſuo Re, e'l Nero giucarà il Cav. del Re alla terza del ſuo
Alfiero, e'l Bianco giucarà il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa,
e'l Nero ſaltarà col Re alla caſa del Cav., e col Rocco alla caſa del
re,e'l Bianco giuochi il Pedone di Donna una caſa, e'i Nero ſpinga il
Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa, dove averta il Bianco, ſtando
il giuoco in queſto modo a non ſpingere il Ped. dell'Alfiero del ſuo
Re quanto va, perchè il Nero prendendo detto Pedone con il Pedo
ne del ſuo Re,faciliſſimamente (come ſi vede) il Bianco ſarebbe rotto,
per lo che potrà giucare l'Alfiero di ſua Donna alla quinta del Cav.
del
pel pottor Aleſſandro Salvio 8,
del Re, e cacci fuori li pezzi, e dopo ſi può arroccare dove li piacerà.
Avvertimento al Bianco.Sel Nero ſpingerà il Pedone della Donna
quanto va , il Bianco non prenda il Pedone, ma ritiri l'Alfiero alla
terza del Cavllo della Donna, e laſci prendere al Nero.
C A P. X.
- -
-
- C A P. X I. - . i
\
º pel Dottor Aleſſandro Salvio. , 89
di penna: ſe I Bianco pigliarà il Pedone con la Donna, il Nero fugga
il Re alla feconda del ſuo Alfiero: e'l Bianco giucarà il Cav. di Donna
alla terza del ſuo Alfiero, el Nero giuochi l'Alfiero alla terza di Don
na:ſel Bianco prende il Pedone con la Donna,e dà Scacco, il Nero co
rendoſi con l'Alfiero guadagnerà la Donna al Bianco,all'altro tratto
col Scacco di ſcoperta li toglierà la Donna.
Ma ſe 'l Bianco non giucatà il Cav. di Donna, ma con l'Alfiero di
Re pigliarà il Pedone dell'Alfiero del Re Nero, il Nero giuochi il Ca
vallo di Donna alla terza del ſuo Alfiero . e 'l Bianco anderà con la
Donna alla quarta dell'Alfiero , e'l Nero giuochi l'Alfiero del Re alla
terza di Donna. e 'l Bianco fuggendo la Donna alla quarta del Cavat
lo, il Nero dia Scacco coi Rocco , e dopo ritiri il Re alla caſa del ſuo
Cavallo, che ancor,ch'abbia una Pedone meno, il giuoco ſuo è mi
gliore aſſai , eſſendo il Bianco col Re in campagna , e li pezzi rin
chiuſi. - - - - -
- Avvertimento. -
e G A P. X I I I.
-
- - º
c A P. x 1v.
- CA P.
- - –-
C A P. X V.
c A P. xv 1. -
G Incarà il Bianco il Pedone del Re quanto va, e 'l Nero ſpin
- º gerà quello di ſua Donna quanto va. e 'l Bianco ſpingerà
il detto Pedone un'altra caſa, e 'l Nero ſpingerà lo ſteſſo un al
tra caſa. e'l Bianco ſpingerà il Pedone del ſuo Alfiero quanto va, e'l
Nero ſpingerà quello dell'Alfiero di ſua Donna quanto va. e 'l Bian
co giucarà il Cav. del Re alla terza del ſuo Alfiero, el Nero giucarà il
Cav. di ſua Bonna alla terza del ſuo Alfiero . e'l Bianco giudarà il Pe
done della Donna una caſa,e'l Nero giucarà quello del Re una caſa.e'l
Bianco giucarà il Cav della Donna alla ſeconda d'eſſa Donna,el Nero
giuochi il Pedone dell'Alfiero del Re due caſe . e'l Bianco giuochi il
a - - - Cav.
94 Sbaratto del giuoco degli .Scacchi
Cav. del Re alla quinta d'eſſo Cav. , e 'l Nero giuochi il Pedone del
Cav. del Re una caſa. e 'l Bianco ſpinga il Pedone del Rccco del Re
quanto va , e 'l Nero ſpinga il Pedone del Rocco del Re una caſa. e'l º
Bianco ritiri il Cavallo,e'l Nero ſpinga il Pedon.dello ſteſſo Rocco un'
altra caſa.
Nota. ſe 'l Nero a tempo, che ſpinſe il Pedone dell'Alfiero del Re
quanto andava, non aveſſe giucato il Pedone predetto, ma la Donna
alla ſeconda del ſuo Alfiero, il Bianco giuochi il Cavallo alla quarta
del Re, e 'l Nero ſpinga il Pedone dell'Alfiero del Re quanto va, e'l
Bianco ritiri il Cavallo, che ſta alla quarta del Re, alla terza del Ca
vallo del Re, e queſto ſarà giuoco di pari. -
C A P. X VI I,
2C
Del Dottor Aleſſandro Salvio. 95
acconciarà il giuoco, dove, facendo altri tratti di queſti, ſtarebbe peg
giore , come ſi notarà.
C A P. X VI II.
'i -- - - C A P.
96 Sbaratto del giuoco degli Scacchi -
C A P. X IX, - - - - - - ,
Ma ſe'l Nero a tempo, che'l Bianco preſe il Pedone del Re Nero col
Pedone della Donna , daſſe Scacco con la Donna alla quinta
del Rocco di ſuo Re, il Bianco vada dove li piace col Re , e 'l Nero
prenda il Pedone dell'Alfiero del Re Bianco col Pedone del Cav. e
dopo ſpinga il Pedone dell'Alfiero del Re quanto va,che'n queſto mo
do il giuoco reſtarà di paro.
INota:
Del Dottor Aleſſandro Salvio. 97
Nota ma ſe'l Bianco a tempo, che'l Nero ſpinſe il Pedone, che ſtava
raddoppiato alla filera del ſuo Alfiero, non aveſſe preſo detto Pedone
col Pedone del Cav. ma aveſſe ſpinto detto Pedone di Cav. una
caſa, il Nero dia Scacco con la Donna alla ſeſta del Rocco del ſuo Re.
el Bianco fugga il Re alla ſeconda del ſuo Alfiero, e'l Nero dia Scacco
con la Donna alla ſeconda del Cav.del Re Bianco - e 'l Bianco fuggen
do il Re alla terza d'eſſo Re, il Nero ſpinga il Pedone dell'Alfiero del
Re una caſa. e'l Bianco fuggendo il Cav. alla terza di bonna, il Nero
giuochi il cav.del Re alla ſeconda del ſuo Alfiero, acciocchè andando
il Bianco col Cav. alla quarta dell'Alfiero del Re, il Nero poſſa giudare
l'Alfiero del Re alla terza del Rocco ſuo,acciò non perda la Donna.
- - - - i
e, , , Avvertimento al AVero. . . . i , l
Avverta dunque il Nero, ch'eſſendo il giuoco in queſta maniera a
tempo,che ſpinſe il Pedone dell'Alfiero del Re una caſa, aveſſe ſpinto
quello di Donna una caſa , il Bianco non fuggirebbe altramente il
Cav. ma giucarebbe l'Alfiero del Re alla ſua caſa, dove il Nero ſarà
forzato pigliarſi il Rocco con la Donna , e'l Bianco dandogli Scacco.
o
-
-
-
-
. . . . . . .i . . »
. . . . . c: A, P. . . . X X, si
G A P. X XI.
terza d'eſſo Cav. e 'l Bianco giuochi l'Alfiero del Re alla terza della
Donna . e'l Nero giuochi il Cav. di Donna alla terza del ſuo Alfiero,
dove ſe'l Bianco ſpinge il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa in
difeſa del Pedone della Regina , il Nero andando col Cav. di Donna
alla ſeconda del Re, viene a fortificarſi per guardare il Pedone del ſuo
Alfiero, giucando però prima l'Alfiero del Re alla terza di Donna, e
dopo il Cav. in detto loco: e ſe bene reſtarà implicato, che non potrà
giucare l'A lfiero di Donna, nulla dimeno con giucare il Pedone dell'
Alfiero di Donna una caſa, dopo fatti detti tratti, e ritirando l'Alfiero
del Re alla ſeconda di detto Alfiero di Donna , verrà a mantenerſi
ſempre il ſuo Pedone. - -
- - -
- -
CAP.
Del Dottor Aleſſandro Salvio. I OI
i i - - : i
Gambitto di Re.
-
--
C A P. XXIV.
[Gambitto di Re.
Iucarà il Bianco il Pedone del Re quanto va, e'l Nero farà la
ſteſſo.e'l Bianco giucarà il Pedone dell'Alfiero del Re quan
tova, e'l Nero prenda. e 'l Bianco giucarà il Cav.del Re alla
terza del ſuo Alfiero,e'l Nero giucarà il Pedone del Cav. del Re quanto
va. e'l Bianco giucarà l'Alfiero del Re alla quarta dell'altro, e 'l Nero
non volendo fare, come s'è detto nel primo capitolo del gambitto di
Re,cioè ſpingere il Pedone del Cav.un'altra caſa, giuochi l'Alfiero del
Re alla ſeconda del Cav. del Re: e ſe 'l Bianco ſpingerà il Pedone del
Rocco del Re quanto va , il Nero giuochi il Pedone del Rocco del Re
una caſa, e ſe i Bianco prenderà il Pedone del Cav. con quello del ſuo
Rocco , il Nero lo prenda col ſuo del Rocco: e ſe 'l Bianco cambiarà
il Rocco, il Nero prenda col ſuo Alfiero: e ſe'l Bianco ritirara il Cav.
del Re alla ſeconda del Rocco, il Nero giuochi la Donna alla ſeconda
del Re: e ſe 'l Bianco giucarà la Donna alla quinta del Rocco, il Nero
giuochi l' Alfiero del Re alla ſeconda del Cav. e ſe 'l Bianco giucarà il
Cav. di Donna alla terza del ſuo Alfiero, il Nero giuochi il Pedone
dell'Alfiero di Donna una caſa: e ſe 'l Bianco ritornerà il Cav. del Re
alla terza del ſuo Alfiero, il Nero giuochi l'Alfiero del Re alla terza
del Rocco: e queſte ſono le migliori offeſe, e difeſe, che ſi poſſano fare
in queſto modo di giuoco, onde ſe 'l Nero travierà dalle dette giucate,
ſtarà male, facendo detta offeſa il Bianco, e ſe 'l Bianco farà altro , il
Nero all'ora averà più tempo di fortificarſi , o guardarſi il perduto
Pedone.
C A P. XX V.
Gambitto di Donna.
quanto va, e'l Nero pigliarà detto Pedone col ſuo. e 'l Bian
cogiucarà il Pedone del Re quanto va, e 'l Nero ſpingerà il Pedone
del Cav. di Donna quanto va, e 'l Bianco giucarà il Pedone del Roc
CO
-
C A P. XX V I.
quanto va, e'l Nero lo pigliarà col ſuo. e'l Bianco ſpingerà il
Pedone del Re una caſa, e'l Nero giucarà il Pedone del Cav. di Donna
quanto va. e 'l Bianco giucarà il Pedone del Rocco di Donna quanto
- V2 »
Io4 Sbaratto del giuoco degli Scacchi
va , e'l Nero ſpingerà il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa. e 'l
Bianco pigliarà il Pedone del Cav. del Nero col Pedone del Rocco,
e 'l Nero pigliando il Pedone del Bianco con quello dell'Alfiero di
Donna, il Bianco giuochi la Donna alla terza dell'Alfiero del Re,dove
guadagnerà un pezzo forzato, - -
C A P. X xv II.
- ºrzo nodo dello ſteſſo , che ſarà contra Gambitto.
S I laſciano a dietro le difeſe, che ſi potrebbono fare per il Nero, a
tempo , che 'l Bianco ſpinſe il Pedone del Rocco quanto an
dava , non volendo il Nero ſpingere il Pedone dell'Alfiero di
TDonna una caſa , ma giucare l'Alfiero della Regina alla ſeconda di
Donna,overo alla terza del Rocco di Donna,perchè il Bianco prenden
do il Pedone del Cav.con quello del Rocco, e 'l Nero prendendo coll'
Alfiero di Donna, il Bianco giucando il Cav. di Donna alla 3. del ſuo
Alfiero,overo ſpingendo il Pedone del Cav. di Donna una caſa, viene
a ricuperare il Pedone,ed avanzare la qualità del giuoco, per lo che ſi
vengono a fare l'infraſcritti capitoli. -
Diciamo ancora , che 'l Bianco giucando il Cav. del Re alla terza
del ſuo Alfiero , ſe 'l Nero non andaſſe col Cav. di Donna alla terza
del ſuo Alfiero , il Bianco prendendo col pedone dell'Alfiero il
pedone della Donna del Nero, dopo prenda l'altro pedone con quello
di Donna,ed avanzarà un pedone,il che vietarà il Nero con giucare il
Cav.di Don. alla terza del ſuo Alfiero,perchè potrebbe ſpingere il pe
done di Donna un'altra caſa,volendo pigliare il Bianco alcuno di det
ci pedoni: per lo chè ſi diſſe,che 'l Bianco giuochi il Pedone del Re una
caſa, acciocchè 'l Nero non faccia detto cambio col detto pedone, che
verrebbe eſſo Bianco a perdere un pedone per lo che diciamo,che'l Ne
rogiuochi il Cav. del Re alla terza del ſuo Alfiero, acciocchè 'l Bian
co cambiando il detto pedone non avanzi un pedone, o pure ſe 'l Ne
ro vorrà pigliare il pedone della Donna col pedone del ſuo Alfiero,
prima che giuochi il Cav. del Re , il Bianco prendendo col pedone
del Re, overo col Cav. del Re, venga ad avere compoſizione migliore
del Nero.
Diciamo ancora, che'l Bianco giuochi il pedone del Rocco di Don
na una caſa, e'l Nero giuochi il pedone del Rocco due caſe, acciocchè
il Bianco prendendo il pedone dell'Alfiero di Donna del Nero con la
ſua, e'l Nero prendendo coll'Alfiero del Re , il Bianco non poſſa
ſpingere il pedone del Cavallo di Donna, quanto va ſopra detto Al
fiero, ritrovandoſi il pedone del Rocco del Nero quanto andava.
Diciamo ultimamente, che 'l Biancogiuochi il pedone del Cav. di
Donna una caſa, e'l Nero faccia l'iſteſſo, acciocchè cambiandoſi li pe
doni dell'Alfiero con quelli di Donna, ciaſcuno poſſa pigliare col
pedone del Cav. per non diſunire li pedoni : onde ſi vede non eſſere
alcun vantaggio ne per l'una, ne per l'altra parte, e chi meglio ſaprà
giucare, aurà la vittoria. - - . . .
- . . O CAP.
l
Io6 Sbaratto del Giuoco degli Scacchi
º
- C A P. XXVIII.
Cav.una caſa 3 dove ſel Nero ſpinge il Pedone ſopra del Cav. il Bian
co li vada addoſſo alla quinta di ſua Donna col Cav. ed avanzerà il
Pedone, e ſe l Nero non andarà addoſſo al Cav. col detto Pedone, ma
col Pedone dell'Alfiero prendeſſe il Pedone del Cav. del Bianco, ſi
vede chiaramente, che'l Nere viene a perdere due Pedoni, ancorchè
l'abbia guadagnati,e ſe pure il Nero non vorrà ſpingere, ne prendere,
(come s'è detto)ma giucare l'Alfiero di Donna alla terza del Rocco, il
Bianco col Pedone del Cav. prenda il Pedone del Nero , e 'l Nero
prendendo per ſuo migliore, il Bianco dia Scacco colla Donna alla
quarta del Rocco,ed avanzerà il ſuo Pedone.
Dicevamo ſopra nel principio di queſto quarto modo del gambitto
di Donna, a tempo, che 'l Nero andò con la Donna alla quarta del
Rocco di Donna, e'l Bianco giucò l'Alfiero alla terza del ſuo Re, no
taſi,che ſe'l Nero non vorrà fare le dette giucate, ma ſpingere il Pedo
ne del Re quanto va, il Bianco in queſto modo di giuoco non prenda
detto Pedone del Re,ne tampoco ſpinga il Pedone di Donna un'altra
caſa , ma col Pedone del Rocco di Donna prenda il Pedone del Cav.
del Nero, e 'l Nero ſarà forzato fuggire la Donna.
Avvertimento al Bianco:ſel Bianco a tempo,che giucò l'Alfiero di
Donna alla terza del ſuo Re, l'aveſſe giucato alla ſeconda di ſua Don
na, il Nero ritirando la Donna alla terza del ſuo Cav. il Bianco ſa
rebbe forzato per ſuo migliore giucare l'Alfiero di Donna alla terza
del Re, per lo che viene a perdere tratti ; però ſarà meglio nel princi
pio giucarlo alla terza del Re, come s'è detto. -
- - i - -
ſarà migliore , e 'l Bianco giuochi l'Alfiero della Donna alla terza
del Rocco,e dopo attenda a guardarſi il Pedone dell'Alfiero, che ſi ve
de la bontà del ſuo giuoco': ma ſe 'l Nero a tempo, che preſe col Pe
done dell'Alfiero di Donna il Pedone del Cav. del Bianco, aveſſe preſo
col Pedone del Cav.il Pedone dell'Alfiero del Bianco, il Bianco con
quello del ſuo Cav. prenda quello dell'Alfiero del Nero, dove il Nero
ſarà forzato giucare il Cav. alla caſa ſua iſteſſa per ſuo migliore , e'l
Bianco giuochi l'Alfiero del Re alla quinta del Cav. di Donna,e'l Ne
ro ſarà forzato per ſuo migliore giucare la Donna alla ſeconda del ſuo
Alfiero , e 'l Bianco prenda il Pedone del Nero col Cav. overo col
Pedone di Donna,ed avrà buon giuoco : per lo che avverta il Nero a
non pigliare in veruna maniera con detti Pedoni,ma giucare l'Alfiero
di Donna alla ſeconda del Cav.
C A P. XXX.
i.
CAP.
1 Io Sbaratto del Giuoco degli Scacchi
C A P. XXXI.
Avvertaſi, che ſe l Nero a tempo, che 'l Bianco ſpinſe il ped.di Don.
due caſe non aveſſe preſo il pedone, ma ritirato l'Alfiero alla terza di
Donna, il tratto è falſo, che 'l Bianco giucando il Cav. alla quinta di
ſe ſteſſo, il Nero ſarà forzato difenſare il pedone del ſuo Alfiero, dove
il Bianco ſpingendo il pedone dell'Alfiero quanto va, avanza un pe
done, o un pezzo.
Sarà dunque migliore, per evitare tante ſtravaganze, che 'l Nero
ritiri l'Alfiero di Re alla terza del Cav.di Donna a tempo, che 'l Bian
co ſpinſe il pedone della Donna quanto va.
Avvertaſi al Bianco, che ſe per ſorte a tempo, che ſpinſe il pedone di
Donna quanto va , il Nero prendeſſe, ed eſſo Bianco non voleſſe fare,
come di ſopra, ma prendere col pedone dell'Alfiero di Donna, il Nero
andando coll'Alfiero alla quinta del Cav.di ſua Donna, ſi pone in for
ſe di perdere il pedone del ſuo Re, ſe'l Bianco non giucarà poi l'Alf
alla ſeconda di ſua donna. - - --
alla quinta el Bianco ſi copre col pedone del Cav. il Nero prende col
pedone. el Bianco ſalta col Re alla caſa ſeconda del ſuo Cav. e 'l Nero
rende il pedone del Rocco.e'l Bianco prende col Rocco,e'l Nero pren
de il pedone del Re, e Scacco. e'l Bianco ſi copre col Cav. e lo ſteſſo ſa
rebbe,ſe pigliaſſe il pedone del Re prima, e poi quello del Rocco, eſ
ſendo forzato a prendere il Nero detto pedone, perchè ſe non prendeſ
ſe il pedone del Re, non verrebbono tanti primori, e ſarebbe meglio
per lº Nero. Queſto è giuoco di gran giucatore, ed è belliſſimo:ogn'uno
lo ſtudi da ſe. - l
CAP,
s
1 12 Sbaratto del Giuoco degli Scacchi
G A P. XXXII.
-
'
º
Avverta dunque il Bianco a tempo , che 'l Nero giucò l'Alfiero di
Donna alla quinta del Cav. del Re,a non giucare il Cav.alla terza del
l'Alfiero del Re, ſe prima non ſpingerà il pedone di Donna una caſa,
acciocchè'l Nero non abbia potere di ſpingere il pedone di Donna,(co
me ſi è detto) e ſe'l Nero li darà tempo all'altro tratto , potrà cacciare
il Cavallo del Re alla terza dell'Alfiero.
Avverta ancora il Nero,che ſe non giucaſſe il detto Alfiero di Don
na alla quinta del Cav. come ſi è detto, il Bianco avrebbe como
dità di giucare il Cav. che ſta alla ſeconda del Re,alla terza del Cav.del
Re, e dopo giucare il Cav. del Re alla terza dell'Alfiero, e giucando
ancora l'Alfiero del Re, verrà a fare giuoco belliſſimo, però avverta il
Nero a giucare detto Alfiero di Donna alla quinta del Cav.del Re.
P CAP.
I I4 5 baratto del giuoco degli Scacchi
-
-
º. - - . . .
C A P. ; XXXIII. º i i
ſi . ... -
Seconda difeſa. . - - - - -
- , - - - i
c A P. X x x , v. - -
-
Terza difeſa.
G Iucarà
- il Nero il Pedone del Re quanto va, e'l Bianco il Cav.
di Donna alla terza del ſuo Alfiero - e'l Nero ſpinga il Pedone
di Donna quanto va , e 'l Bianco ſpinga il Pedone di Donna
quanto va e'l Nero per ſuo migliore ſpinga il Pedone del Re un'altra
caſa,e'l Bianco giuochi l'Alfiero di Donna alla quarta dell'altro, e ſa
rà giuoco ſimile alla ſeconda difeſa- -
G A P. xxxv.
e - 22arta difeſa.
Ig-N Iucarà il Nero il Pedone del Re quantova , e'l Bianco quello
G
f
del Re una caſa. e'l Nero giucarà l'Alfiero del Re alla quart
dell'Alfiero di Donna,e'l Bianco giucarà la Donna alla quinta
del Roeco del Re. e 'l Nero giucarà la Donna alla ſeconda del Re, e'l
Bianco giucarà il Cav.di Donna alla terza dell'Alfiero. e iNero giu
carà il Cav. del Re alla terza del ſuo Alfiero , e 'l Bianco ritirarà la
Tonna alla quarta del Rocco. e'l Nero giuochi il Pedone dell'Alfiero
di Donna una caſa, ei Bianco ſpinga il Pedone del Re un'altra caſa.
e Nero ſpingerà il Pedone di Donna una caſa, e'l Bianco farà lo ſteſ
ſo dove avverta il Bianco, con giueare l'Alfiero di Donna alla ſeconda
di Donna,e 'l Pedone del Rocco del Re una caſa, e quello del Cav. del
Re due caſe, che dette giucate il Nero non le potrà vietare, e queſta
difeſa è belliſſima per il Bianco : ma perchè il Nero vieti al Bianco,
che alla ſeconda ſua giucata, dopo avere ſpinto prima il Pedone del
Re una caſa, non venghi con la Donna alla quintai del Rocco del Re
ſuo, giucarà il Cav. di Donna alla terza dell'Alfiero, perchè oprarà,
che l Bianco non poſſa ſpingere il Pedone di Donna quantova, perchè
loperderebbe ; e volendo giucare il Bianco la Donna alla quinta del
Rocco,il Nero giuochi il Cav.del Re alla terza del ſuo Alfiero,dove il
Bianco fuggendo là Donna alla 4 del Rocco. il Nero giuochi l'Alfiero
del Re alla 2.del Re,e dopo ſi potrà arroccare: ma ſe i Bianco fuggirà
la Donna aila 5. del Cav. del Re, il Nero ſpinga il Pedone del Rocco
una caſa, dove il Bianco fuggendo la Donna alla terza del ſuo Cav.
il Nero attenda ad avanzare tratti,e sbrigare i ſuoi pezzi, ed avrà buo
niſſima compoſizione di giuoco. ,
Avvertimento al Bianco, che giucando il Nero il Cav. di Donna
alla terza dell'Alfiero, non giuochi il Bianco la Donna alla quinta del
Rocco,ma giuochi il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa e'l Nero
ſpingendo il Pedone di Donna quanto va , il Bianco ſpinga quello
della ſua Donna quanto va. ſe 'l Nero ſpinge il Pedone del Re un'al
tra caſa, il Bianco ſpinga il Pedone dell'Alfiero di Donna un'altra ca
ſa,ed avrà buona compoſizione di giuoco:ma ſe'l Nero non ſpingerà il
Pedone del Re un' altra caſa , ma lo cambiarà col Pedone della
Donna, il Bianco pigli col Pedone del Re.
: - P 2 CAP.
- -
-
e A P. xxxv 1.
gzinta difeſa dello ſteſſo modo.
r Iucarà il Nero il Pedone del Re quanto va,e'l Bianco giucarà il
G Pedone del Re una caſa . e'l Nero giuochi quello della Donna
quanto va , e 'l Bianco ſpingerà quello Donna quanto va. ſe'l
INero prende, il Bianco potrà prendere col Pedone del Re. e ſe'l Nero
ſpingerà il Pedone del Re un'altra caſa, e non cambiarà, il Bianco
ſpinga il Pedone dell'Alfiero di Donna due caſe. e 'l Nero giuochi il
Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa, e'l Bianco prenderà il Pedone
della Donna del Nero - e'l Nero prenderà col Pedone dell'Alfiero, e'l
Bianco darà Scacco con la Donna alla quarta del Rocco . e'l Nero ſi
copri col Cav. alla terza dell'Alfiero, e 'l Bianco giucarà il Cav. alla
terza dell'Alfiero di Donna. e'l Nero (giucandoſi alla Napolitana)dia
Scacco con la Donna alla quinta del Rocco di Re, dove il Bianco co
prendoſi col Pedone del Cav. il Nero ritiriſi la Donna alla ſua ca
ſa.e'l Bianco giucando l'Alfiero del Re alla quinta del Cav.di Donna,
il Nero giuochi il Cav. del Re alla ſeconda del ſuo Re. e 'l Bianco
giuochi il cav.del Re alla ſeconda del ſuo Re,e'l Nero giuochi l'Alfie
ro di Donna alla terza del Re - e 'l Biancogiuochi il Cav. del Re alla
quarta dell'Alfiero del Re , e 'l Nero ſpinga il Pedone del Rocco di
Donna una caſa ſopra l'Alfiero, dove ſe 'l Bianco cambiarà l'Alfiero
col Cav. il Nero prenda col Cav. e ſe fuggirà il Bianco l'Alfiero al
la ſeconda del ſuo Re, il Nero giuochi il Cav. del Re alla terza dello
ſteſſo Cav. : ma non giucando alla Napolitana, a tempo, che'l Nero
diede Scacco con la Donna alla quinta del Rocco del Re, non accade
va dare Scacco , e tanto più avrebbe avuto agio ad accomodarſi il
giuoco.
Nota,che'l Bianco,a tempo, che cambiò l'Alfiero del Re col Cav.del
Nero, e che'l Nero preſe con l'altro Cav. e ſe 'l Bianco aveſſe preſo l'
Alfiero del Nero col Cavallo, il Nero prenda col Pedone dell'Alfiero
del Re, e non ſi curi di raddoppiare detto Pedone.
, - - CAP.
r
. . ...
- c A P. xxxv 11. -
Bianco. - - -
Q- zon
I 22 - serata del giuoco degli Scacchi
- ſuo Alfiero, e'l Nero giucarà l'Alfiero del Re alla ſeconda del
Re.e'l Bianco giucarà il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa, ei Ne
ro giucarà il Pedone dell'Alfiero di Donna una caſa.e'l Bianco quello
di Donna quanto va , e 'l Nero il Pedone di Donna quanto va - e'l
Bianco ſpinga il Pedone del Re un'altra caſa, e'l Nero giuochi l'Alfie
ro di Donna alla ſeconda di Donna - e 'l Bianco giucarà l'Alfiero del
Re alla terza di Donna , e 'l Nero giucarà il Pedone dell'Alfiero di
Donna un'altra caſa, e'l Bianco ſaltarà col Real pontone, e col Roc
co alla caſa dell'Alfiero , e 'l Nero giucarà il Pedone dell'Alfiero di
Donna un'altra caſa.e'l Bianco ritiri l'Alfiero del Re alla ſeconda del
l'Alfiero di Donna, e'l Nero giuochi il Cav. di Donna alla terza dell'
Alfiero ed in queſta difeſa ancora ſi vede, in quanta ſtrettezza ſi ritro
vi il Nero. -
C A P. X L.
S E a tempo, che 'l Nero giucò il Pedone del Rocco di Donna una
caſa, (come nel precedente modo nel principio s'è detto) non
aveſſe giudato detto Pedone, ma ſpinto il Pedone dell'Alfiero di
Donna un'altra caſa, il Bianco ſpinga quello del Cav. di Donna una
caſa.e'l Nero ſpingendo quello del Cav.di Donna quanto va,il Bianco
ſpinga quello del Rocco di Donna quantova. e'l Nero giuochi il Cav.
alla quarta del Rocco di Donna , e 'l Bianco giuochi il Cav.di Donna
alla ſeconda di Donna. e'l Nero giuochi il Pedone del Cav. di Donna
un'altra caſa, e 'l Bianco prenda detto Pedone col Pedone dell'Al
fiero. e 'l Nero prenda coil'Alfiero del Re, e'l Bianco prenda col Pe
done del Cav.il Pedone dell'Alfiero. e'l Nero pigli col Cav. che ſarà
migliore, e'l Bianco giuochi il Re alla ſeconda dell'Alfiero. e 'l Nero
giucando l'Alfiero di Donna alla terza del Re , il Bianco Pigli col ſ”
Alfiero del Re il Cav. e 'l Nero pigliarà col Pedone, e 'l Bianco giu
carà l'Alfiero di Donna alla terza del Rocco-E'l Nero ſpinga il Pedone
del Rocco di Donna quanto va, e ſe l Bianco a tempo, che fuggì il Re
alla ſeconda dell'Alfiero, aveſſe giucato la Donna alla terza del ſuo
Cav.il Nero giucando il Rocco di Donna alla caſa del Cavallo,ſarebbe
peggio per il Bianco.
7erzo modo.
Dicevamo di ſopra , che 'l Nero pigliaſſe col Cav. e non col Pe.
done: perchè ſe aveſſe preſo il Pedone dell'Alfiero col Pedone del
Re, il Bianco prendendo con la Donna il Pedone raddoppiato, che ſta
alla filera dell'Alfiero del Re, avanzarebbe l'altro forzatamente.
Avvertimento al Nero: ſe 'l Bianco a tempo, che ſpinſe il Pedone
del Cav. del Re una caſa, e ch'eſſo Nero ſpinſe il Pedone del ſuo cav.
quanto andava,non voleſſe giucare detto Pedone, ma voleſſe giucare l'
Alfiero del Re alla terza di ſua Donna,ſarebbe belliſſima giucata.
9ttario
-
CAP.
r 28 Sbaratto del giuoco degli Scacchi,
C A P. X L I.
Ma ſe'l Bianco all'ora, che fuggì la Donna alla quarta del Rocco, l'
aveſſe giucata alla ſua propia caſa, il Nero giuochi l'Alfiero di Don
ma alla quarta dell'altro. e ſe 'l Bianco ſpinge il Pedone del Re una ca
ſa, il Nero dia Scacco coll'Alfiero del Re alla quinta del Cav. e ſe l
Bianco ſi copre coll'Alfiero, che ſarà il migliore , il Nero giuochi il
Cav. alla quinta di ſua Donna: e ſe l Bianco pigliarà l'Alfiero, il Nero
dia Scacco col Cav. alla ſeconda dell'Alfiero del Bianco: e ſe 'l Bianco
andarà alla ſeconda del Re ſuo, il Nero giuochi la Donna alla terza
del Cav. di Donna:e ſe 'l Bianco ritira l'Alfiero alla terza ſua, il Nero
ſpinga il Pedone di Donna un'altra caſa: ma ſe i Bianco non fuſſe an
- dato
Del Dottor Aleſſandro Salvio. - 129
dato alla ſeconda ſua col Re , ma fuſſe andato alla ſeconda di Donna,
il Nero ſpinga il Pedone di Don. un'altra caſa,ed averà buon giuoco;
onde queſta difenſione non ſarà buona, per tanto ſi porranno tre alt
tri modi migliori, che ſi potranno fare, laſciando gli altri , che ancora
fi potrebbono porre. i - - -
. -
- -
c A P. XL II. -
- - - i
Tv Iucarà il Nero il Pedone del Re, e della Regina quanto vanno,
G e'l Bianco giucarà il Pedone dell'Alfiero di Donna quanto va.
e'l Nero ſpingerà il Pedone di Donna un'altra caſa, e'l Bianco
ſpingerà quello del Re due caſe. e'l Nero giuochi il Pedone dell'Alfie
. ro del Re quanto va, e i Bianco giuochi il Pedone della Regina una
caſa e'l Nero giuochi il Cav. del Re alla terza del ſuo Alfiero,e'i Bian
cogiuochi il Pedone dell'Alfiero del Re una caſa. e'l Nero pigli quel
lo del Bianco con quello dell'Alfiero ſuo, e 'l Bianco pigli con quelle
della Donna:dove avverta il Nero, che ſe non ſi daſſe il Cav. di van
taggio, ma fuſſe giuoco di pari, potrebbe prendere il Pedone del Bian
co col Cav. e 'l Bianco prendendo col Pedone dell'Alfiero , il Nero
dia Scacco con la ponna alla quinta del Rocco,dove il Bianco per ſuo
migliore fuggendo il Re alla ſeconda di Donna, il Nero prenda con la
Donna il Pedone del Re Bianco, dove il Bianco viene ad avere il Re
alla campagna, e due Pedoni meno, per un pezzo : ma ricevendo un
pezzo di vantaggio il Bianco, non conſigliarei al Nero, che perdeſſe l'
altro Cav. perchè ſarebbono due pezzi meno, per lo che non facendo
detto Sbaratto il Nero di perdere detto Cav., giucando altro , che li
piace, il Bianco andando coll'Alfiero del Re alla terza di Donna,
viene a ſtare ben fortificato.
Avvertimento al Bianco a tempo,che giucò il Nero il Cavalla terza
dell'Alfiero del Re, il Bianco poteva giucare l'Alfiero di Donna alla
quinta del Cav., dove'l Nero prendendo il Pedone del Bianco col
ſuo, il Bianco prendendo con quello di Donna, e'l Nero ſpingendo il
Pedone del Rocco una caſa,ſe'l Bianco cambiarà l'Alfiero col Cav., il
Nero prendendo col Pedone del Cav. verrebbe a rompere di nuovo, e
ſe non vorrà cambiare il Bianco, ma fuggire l'Alfiero, perderà un Pe
done, tal che'l Bianco non dovrebbe fare detta giucata d'Alfiero.
IR CAP.
13o. Sharatto del giuºco degli Scacchi
e - - , i
C A P., XL I I I . s - . º i
- - - -
Rimo giuoco. Starà per eſſempio il Bianco nella caſa del ſuo
P
-
Cav. col Re, col Roeco alla ſeconda dello ſteſſo Cav., e'l Nero,
ſtarà alla terza dell'Alfiero del Re di detto Bianco con la Don
na,ed averà il Re alla quarta o quinta del Rocco del Re: avvertaſioſe'l
Bianco giucarà prima, il giuoco ſarà patto, perchè dando il Biancº
-
-
-
-
R 2 Scacco
132, S'baratto del giuoco degli Scacchi
Scacco col Rocco,ſarà forzato il Nero andare o alla coperta della Don
na,overo ridurſi alla terza del Re Bianco, dove il Bianco dandoli Scac
co col Rocco alla ſeconda d'eſſo Rocco, andando il Nero col Re alla
terza del Cav., e 'l Bianco dando Scacco col Rocco alla terza d' eſſo
Rocco,il Nero ſarà forzato prenderlo, e prendendo il Bianco, non averà
dove giucare -
Secondo giuoco.
- -
--
Eſtarà per eſempio il Pedone del Rocco del Re, o della Regina
R caſa del Cavallo, gionto col Pedone: e per contrario il Nero
alle penultime caſe per farſi Donna, e col Re alla penultima
ºverà la Donna dove li piace, e'l Re alla quarta caſa del Cav., e toc
carà al Nero a giucare detto giuoco, sepre ſarà patto, ed in queſta ma
niera,ſe'l Nero darà Scacco con la Donna per modo d'Alfiero,il Bianco,
ſempre ſe ne vada alla caſa del Cav. , ſe li darà Scacco per modo di
Rocco per la trincera del Cav. , egli ſempre ſe ne vada alla caſa del
Rocco; ſe li darà Scacco per modo di Roeco per le trincere dei pezzi,
egli ſempre vada alla ſeconda del Cav., ſe alle trincere delli Pedoni,
egli ſe ne vada alla caſa del Cav., e ſarà il giuoco patto forzatamen
te,eccetto però ſe'l Re del Nero ſtaſſe nella quarta del Rocco, o di Cav
o d'Alfiero,o di Re: perchè all'ora a tempº - che li darà Scacco con la
Donna, per eſempio alla ſeconda del Re ſuo e 'l Bianco andando col
Re alla caſa del Cav. , il Nero laſci far Donna al Bianco , e s'accoſti
col Re verſo il Re Bianco una caſa, dove il Bianco facendo Donna,e'l
Nero entrando col Re alla terza del Cav. , vincerà il giuoco forzata
smente- -
- -
Terza giuoco.
E ſarà il Pedone di qualſivoglia Alfiero alla penultima caſa per
S-
farſi Donna, e'l Re ſtarà alla penultima caſa del Cav. gionto col
Pedone : e per contrario il Nero averà la Donna dove ſi voglia,
e'l Re diſcoſto alquanto dal Bianco, ſe giucarà il Nero, detto giuoco
ſempre ſarà patto, poichè alla fine riducendolo a darli Scacco con la
Donna alla terza caſa del Cav., a tempo, che 'l Bianco ſtarà alla caſa
del Cav., avverta il Bianco a giucare il Re alla caſa del Rocco,ed ab
bandonare il Pedone, perchè in queſta maniera, ſel Nero pigliarà, il
giuoco ſarà patto , ſe non prenderà, non ſi potrà evitare a non far la
Donna:donde avverta il Bianco a non andar mai col Re alla caſa,dove
il Pedone s'avrà da far Donna, perchè il contrario s'accoſtarebbe col
Re e li guadagnarebbe il giuoco. Vedi al cap. z nel Puttino fol. 33
2aarto
Del Dottor Aleſſandro salvia, : 133,
2aarto giuoco.
SNº AràPedone
per eſempio il Bianco col Re alla caſa del Rocco di Re , il
del Rocco, e del Cav.al loro luoco,e 'l Cav. alla ſeconda
º del Re,e gl'altri pezzi ove ſi voglia, purchè non feriſcano le ca
ſe,che ſi diranno:e'l Nero averà l'Alfiero del Re alla quarta dell'altro,
il Pedone del detto Alfiero alla quinta d'eſo, la Donna alla terza del
Rocco del ſuo Re, il Rocco alla terza dell'Alfiero, e gl'altri pezzi in
altri luoghi, il Nero prendendo il Pedone del Rocco con la Donna, e'l
Bianco prendendo col Re, il Nero dando Scacco alla terza del Rocco
col Rocco non avendo egli coperta ſarà matto, poichè la caſa del Cav.
la feriſce l'Alfiero del Re-
º gainto modo. a
-
º
- r
Verà il Bianco il Re
-
Seſto modo.
-
sS'ete
134 Sbaratto del giuoca degli scacchi
Settimo modoo
A Verà il Bianco un Pedone di qualſivoglia filera, purchè non ſia
delli Rocchi, e per eſempio alla quarta del Re,e'l Re alla quar
ta dell'Alfiero,o della Donna: e'l Nero per contrario giucarà il
Re alla terza ſua avverta il Nero ſempre , che'l Bianco giucarà alla
filera dell'Alfiero, o della Donna col Re, il Nero vada ad incontrarlo
al pari,quando vi ſarà una caſa per mezzo, quando vi ſaranno due ca
ſe , il Re non vada in detta filera, ma s'accoſti col Pedone del Bian
co, e così facendo ſarà patto forzato. . . . . . . .
- - - - - -
-
- - -- -- a º - - - - - -
Ottavo partito. -.
S Pedone Tarà il Bianco col Re all'ultima caſa del Rocco di Donna, e “I
alla penultima caſa di detto Rocco per farſi Donna , ed
averà il Cav. del Re alla caſa ſua:e per contrario averà il Nero il
Re alla ſeconda dell'Alfiero della Donna ſua. Se giucarà il Bianco, il
giuoco ſarà forzatamente patto , non movendoſi il Nero dalla detta
caſa ſeconda dell'Alfiero, e dalla prima di detto ai Gero; ſe giucarà il
Nero,e dopo il Bianco, il Bianco vincerà onde ſi cava regola, che ſem
pre detto giuoco ſarà patto, ſe 'l Nero verrà a finire in quella caſa, o,
Bianca, o Nera, dove finiſce il Bianco col Cavallo. -
- - - - - -- -
AVono partito.
S Rocco alla ſeconda del Cav.del Re Nero: e per contrario il Nero
- -
De
Del Dottor Aleſſandro Salvio. i 35
- rº , ,
Decimo partito. . i
-
S Tarà il Bianco col Re alla ſettima del ſuo Alfiero di Re, e nella
ſeſta caſa dello ſteſſo u'avrà un Pedone, ed un'altro Pedone avrà,
nella ſeſta del Cav. d'eſſo Re , ed un Rocco alla ſettima di detto
Cav., ed un'altro Rocco alla ſettima del Re:per contrario il Nero ſta
rà col Re alla caſa del Rocco di detto Re Nero, ed avrà il Pedone della
Donna alla ſua propia caſa, dice il Bianco al Nero, che li darà matto
col Pedone del Cav. ſenza poter giucare mai il Re, e ſarà in queſto,
modo laſciarà il Bianco far Donna al Nero, andandoſi egli trattenen
do col Rocco, che ſta alla filera del Re, inſino a tanto, che'l Nero farà
Donna, fatta ch'avrà la Donna, li dia Scacco col Rocco alla filera del
Rocco, e 'l Nero per forza coprendoſi con la Pºnna , il Bianco dia
Scacco coll' altro Rocco alla filera del Ròcco,el Nero prendendo con
la Donna , neceſſariamente il Bianco li viene a dar matto col
Pedone, - - -- -
Tarà il Nero col Re nella caſa del ſuo Rocco, e'l Bianco ſtarà col
Re alla 2. del Re Nero, e con un Pedone alla terza del Rocco
del Re Nero,ed un'altro alla quinta dell' Alfiero del Re ſuo,ed
avrà un Cavalla quinta del Cav.del Re ſuo,ed un'altro alla terza dei
Re ſuo,e l'Alfiero del Re alla quinta del Rocco d'eſſo Re. Dice il Bian
co darli matto con dar Scacco con un Pedone, e matto coll'altro, e
ſarà in queſto modo : giuochi il Cav., che ſta alla terza del Re, alla
quarta del Cav. del Re, e dopo lo giuochi alla quinta d'eſſo Re, e dopo
verrà a dar Scacco con lo ſteſſo Cav. alla ſeconda dell'Alfiero del Re
Nero, ch'all'altro tratto ſarà Scacco con un Pedone , e matto collº
altro. -
N U O VA A G GI UN T A
AL GIUI O CO DE GLI SCACCHI
ri . . a : ii . . . . .
Giuoco ſucceduto tra M M con AV, AV.
- - a , y -- ,
e i Veva il primo li Bianchi, e teneva il Rocco alla caſa del Ca
- vallo del Re,il pedone del Rocco di Re alla terza il Re alla fe
conda dell'Alfiero, il pedone dell'Alfiero di Re alla quarta la
Donna alla ſeconda di Donna Nera,ed un Cavallo alla quinº
ta d'eſo Cavallo di Re, ed un pedone del Rocco di Donna alla terza,
e quello dell'Alfiero di Donna alla terza, -
i 1
-
- - -- 2 - ca 4 . ºt . .
Giuoco ſucceduto con M. M.
- Vevali Bianchi , ed aveva il Re alla terza del ſuo Cavallo,
l'Alfiero di Donna alla ſeconda dell'altro Alfiero, un Caval
lo alla ſeſta d'eſſo Cavallo di Re , e 'I Rocco alla quinta del
- l'Alfiero di Re, il pedone di Re alla ſeſta d'eſſo Re, il pedone
di Donna alla quarta, e 'l pedone del Rocco di Donna alla terza, ed
un altro pedone, che fu del Cavallo, alla quinta di Rocco.
. Per centrario il Nero il Re alla ſua caſa , un Cavallo alla quarta
di ſua Donna, il pedone dell'Alfiero di Donna alla terza, quello del
Cavallo alla quarta , e del Rocco alla quinta, ed aveva la Donna alla
caſa della Donna del Bianco : e toccando a lui il tratto, diede Scacco
colla Donna alla terza del Cavallo di Donna Bianca , e'l Bianco co
prendoſi col Rocco alla terza dell'Alfiero, fu forzato il Nero prendere
il Rocco colla Donna altrimente era matto.il Bianco prendedo col Re,
eſſo ſpinſe il pedone del Cavallo alla quinta, e 'l Bianco per migliore
ſpinſe il pedone raddoppiato del Rocco alla ſeſta,e'l Nero ſpingendo il
-- - pe
144 Muova aggiunta al giuoco degli Scacchi
pedone alla ſeſta, il Bianco ſpinſe il pedone raddoppiato alla ſettima.
e'l Nero giucando il Cavallo alla ſeconda d'Alfiero di Donna, pareva
aver vinto il giuoco, perchè faceva Donna forzatamente; ma il Bian
co ſpingendo il pedone della Donna alla quinta, ſe 'l Nero prendeva,
il Bianco coll'Alfiero ſalvava di far Donna, ſe non prendeva, ma ſpin
geva il pedone del Cavallo alla ſettima per far Donna, e'l Bianco non
prendendo, ma ſpingendo lo ſteſſo pedone alla ſeſta, il N. ancorchè
faceva Donna,era matto forzato, come ſi deve in due tratti.
S'avverte ancora, che ſe'l Nero a tempo diede Scacco alla terza del
Cavallo colla Donna, dava Scacco alla terza di Donna Bianca , detto
Bianco non ſi poteva coprire , perchè perdeva il Cavallo: per lo che
poi prendendo il pedone, che ſtava alla terza del Rocco di Donna, il
Bianco non poteva dar matto: ma vedeſi,che ci ſono altri belli tratti,
ſtudiſi, che ſi trovano. -
I ritrovava col Re Bianco alla ſeſta del Cavallo di Re,e col Rocco
alla ſeconda di Donna del Nero, e l'Alfiero di salla terza di
Re. Il Nero aveva il Re alla caſa del ſuo Cavallo, e'l Rocco al
la caſa di ſuo Alfiero, il pedone di Donna alla ſeconda di Don
na Bianca, e'l Cavallo alla quinta d'Alfiero di ſua Donna, e 'l pedo
ne del Rocco di Donna alla penultima caſa, per farla Donna. Queſto
giuoco parea patto dando Scacco, e Scacco il Bianco lo perdeva, ſe'l
fianco dando Scacco alla ſeconda del Cavallo, e'l Nero andando alla
caſa del Rocco, e'l Bianco aveſſe giudato l'Alfiero alla quarta di Don
na, perchè il Nero giucando il Rocco alla caſa del Cavallo levarebbe
egni offeſa, ma ſe ciò non faceſſe, lo perderebbe, e faceſſe Donna, Per
che dando Scacco di ſcoverta col Rocco,eſſo ſarebbe forzaco andare alla
caſa del Cavallo, e ſarebbe matto alla caſa del Rocco per vincere dun
que il Bianco, è biſogno dar Scacco alla caſa ſeconda del Cavallo - e i
Nero andando col Re alla caſa del Rocco, il Bianco dia Scacco di nuo”
vo col Rocco, dove il Nero tornando alla caſa del Cavallo, il Bianco
giuochi l'Alfiero alla quarta di Donna, e darà matto forzatamente
- Giuo
Del Dottor Aleſsandro Salvio. 143
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l
M O D O
F A C I L E
P E R I N T E N D E RE
Il Vago , e Dilettevole Giuoco
D E G I. I
A L LETT o R E.
E RS E Filoſºfo, che inventò il Giuoco degli Scacchi , per
divertire Enimelderaco figliuolo di Nabuchodonoſor dal tira
neggiare li ſuoi Popoli, con allettare il Tiranno, occupandolo
intorno al Giuoco, acciocchè da quello prendeſſe eſempio, che per
conſervare il ſuo Regno in ſtato pacifico, e ſicuro, non ſolo li conve
miva eſſere Principe benigno verſo li ſiedditi; ma li conveniva an
cora eſſer in Città munita, con Fortezze, Capitani, e Soldate
fcba da diffenderla, e Conſiglieri per governo del Regno, che perciò
li rappreſentò in queſto Giuoco un Re, che come capo principale ſta
nel mezo; IIma Regina come General di comando appreſſo il Re; due
Alfieri, che ſtanno appreſſo il Re,e la Regina,come Conſiglieri, altri
dicono come Giudici; due Cavalli, uno per parte del Re, e della Re
gina appreſſo gli Afieri che come Capitani ſono li primi ad uſcire in
Campagna per difeſa del Re; otto Pedoni, che come Soldati ſtanno
avanti il Re, e la Regina, ed i Conſiglieriper ſua difeſa; due Torri
una perpe e le ſervono di fortezze, come Artiglierie di bat
ter l'inimico fu uomo non ſolo politico, ma morale, perchè ſi come
per conſervare la Città, ed il Regno, il Re deve tener li ſuoi Popoli
uniti in carità, e per conſervare gli eſerciti, ſi deve tenere la Sol
dateſcha unita, e non sbandata ; così in queſto Giuoco, chi non
vuol ignorantemente perderlo, ſi deve tener ſempre il ſito Re in
guardia almeno di tre Pedoni, ſerrato tra le Torri ; é le ſue figure
in guardia una dell'altra, ed accompagnate più che ſi può dalli Pe
doni; e li Pedoni uno dietro l'altro per to erſi difendere un call
altro, ed in particolare tenere ben i. ta la Regina, perchè co
me General di comando, che ſcorre da per tutto per ſoccorrere il ſuo
eſercito, perduta quella, è mezzo perduto il Regno, ed il Giuoco.
Che però il preſente Giuoco è politico, e morale, ed è degno da eſº
ſi eſercitato da perſone con ſpicue, per aver avutoi"
p
di paſſatem
-
po. Per tanto chi vuol eſercitarlo, deve aver le ſeguenti oſſerva
210/11, ,
- - - - i . . . . . . . . . e
T 2 - os
148
ossERVAZIONI
PIU N E C E ss A R 1 e - -
- -
- Nel terzo tiro ſalta fuori col Cavallo dalla parte del Re. .. .
Nel quarto tiro ti ricordo, che ſarà ben fatto, portar la Torre nel
luogo del Re, e ponere il Re nel quadretto appreſſo, dove era la Torre,
- - por
I yo
8 Per intender quello, che ſia Scacco ſemplice , ſappi , che per
eſempio ſe il Re ſarà in quadro Nero ; L'Alfiero, che ſarà in quadro
Nero guardando il Re in diſcoperta , cioè che non abbia davanti un
Pedone, che il difenda,overo altra figura, queſto s'intende Scacco ſem
plice, e ſi avviſa l'inimico, dicendoli, Scacco: perchè in queſto caſo
non può mover alcuna altra figura, ſe Primº non leva il Re dalla fac
cia dell'inimico, cioè dallo scaccho o con mutar luogo, o con coprirlo
con qualche figura, overo con qualche Pedone ; ma devi avvertire di
non andar appreſſo al Re con le tue figure, perchè il Re può prender
qualſivoglia figura , che li ſi avvicina , mentre però che non vada
in faccia, cioè in Scacco di altra figura , che offende lui : la Torre
guardando il Re in faccia, overo per fianco, li dà Scacco. -
A G GI UN T A F A TT A
-
-
DA un ALTR o INcoGNIT o
Per accomodare l' Eſercito Scaccheſco.
r Orta avanti un paſſo il Pedone del Re; poi porta un paſſo a
vanti il Pedone del Cavallo del Re, poi porta un paſſo avan
,º ti l'Alfier del Re in faccia alla Torre nemica,poi porta avan
ti un paſſo il Pedone del Cavallo della Regina, poi fa ſaltar li Cavalli
unº per volta, ma guarda, non li metter in diſcoperta in faccia agl'
Alfieri nemici ; poi porta fuori l'Alfier della Regina ; poi porta un
paſſo avanti il Pedone della Torre della Regina, poi inrocca il Re , e
ſeguita il giuoco con avvertimento di offender, e non eſſer offeſo, e
far caminare ſempre avanti li Pedoni, mentre poſsono,
- Per
I 54
- Per inroccar il Re ſenza impedimento.
2. Orta un paſſo avanti il Pedone del Re , poi fa ſaltar il Ca.
l vallo del Re 3 poi porta fuori l'Alfier del Re , poi inroc
cati. -
ro D Orta un paſſo avanti il Pedone del Cavallo del Re, poi por
ta un paſſo avanti il Pedone dell'Alfiero della Regina, poi
porta avanti un paſſo l'Alfier del Re , poi porta due paſſi
avanti la Regina ; poi coll'Alfiero prendi il Pedone del Cavallo della
Regina nemica , che col ſuo Alfiero prenderà il tuo Pedone, e tu col
la Regina prenderai l'Alfierose ferirai la Torre nemica. - - -
Si deteſti quel rigor,che uſano alcuni, che dando Scacco al Re, non
poſsa più inrocarſi, come coſa contro l'autorità Regia ; eſſendo di
ragione, che il Re, benchè abbia il ſuo General di comando, e debba
ſtar ritirato nella Città, poſsa però anch'eſſo per una volta tanto an
dar dove li piace , quaſi che viſitando il ſuo eſercito per inanimarli
ſoldati alla battaglia.
Per tanto, ſe tutti li capi principali hanno a ſuo beneplacito au
- - -
-
- - tori
I 57
-
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ma fila, ſi può far Donna, anco ſe vi foſſe in piede la prima; e che ſi
può in un medemo tempo aver una, e più Donne, perchè è premio di
quel ſoldato , che col ſuo valore prende le mura dell'inimico, con
tra l'opinione di molti, che non vogliono, che ſi poſsa far altra Donna,
ſe non è eſtinta la prima, e con qualche ragione , ſtando nella me
tafora, che il giuoco rappreſenta due eſerciti in Campagna, che com
battono perchè non ſtanno bene in un medeſimo eſercito due Generali
colla medema autorità per le diſcordie , che poſſono naſcere nel co
mandar diverſo: non ſi neghi però al pedone " a ſuo beneplaci
to altra figura, ſe non ſi può far Donna, in premio del ſuo valore.
Dice,che facendoſi un tiro falſo, ſia tenuto è perder quel pezzo, che
ſi è moſſo. -
Dice, che ſe ſi muove un pezzo per errore, o per aſtuzia, che non ſi
può muover, ſia obligato perder quel pezzo dal Re in poi.
Dice, che prendendo uno delli ſuoi pezzi per errore , o per aſtu
zia, ſia tenuto perder quel pezzo dal Re in poi.
Dice, che prendendo qualche pezzo dell'inimico, che non ſi può
prendere,ſia obligato a beneplacito dell'Avverſario o reſtituirli il pez
zo , overo di cominciar il giuoco, anco che foſſero ſcorſi molti tiri.
Che ſe in fallo ſi toccaſſe pezzò , o Petrone, con quale foſſe coperto il
Re, non ſia tenuto muoverlo » ne meno muover il Re , come molti
malamente uſano di far muover il Re in pena dell'errore. -
Dice, che ſia obligato, dando Scacco, avviſar la parte, e non l'avvi
ſando poſsa la parte contraria » dopo fatto un tiro, sforzar à comin
ciar il giuoco,ſe così li tornerà conto: perchè alcuna volta ſi dà scac
co, e ſi tace per ſuo vantaggio. -
E' vero che li patti rompono le leggi, ma non ſi devono però ſprezzar
le leggi, perchè ſono fondate ſopra l'oneſtà a beneficio comune.
, Per giucar bene non baſta ſaper l'ordine del giuoco ; vi vuole oc
chio, memoria, e mente libera, altrimente ſi faranno molti errori.
I L. F I N E, -
T A v O L A
D I T UI T T A L' O P E R A:
Lib. I. D ſcorſo ſopra
to e-
la Nobiltà del giuoco degli Scacchi, e del ſuo ſignifica:
Pag. I.
Lib. II. Il Puttino, overo il cavaliere errante. Racconto di quanto occorſe º Putº
tino nel giuoco degli Scacchi, ſuoi progreſſi, vittorie, epremj ;fatti no
tabili di Paolo Bove,detto il Siracuſano, e di altri ſignori Giucatori con
suna battaglia di due Valentuomini in ottava rima, e ſonetti, ed ode ſo
pra la ſteſſa materia del giuoco.- pag. 17.
Lib. III. Apologia contra il Carrera. Pag. 49
Gambitto nuovo conſue fallenze, - Pag.54
Giuoco piano del Pedone di Real ſolito, quale ſi oſſerva dal Signor D.Sal
vatore Albino, detto il Beneventano per eccellenza. pag.6 1
Giuoco piano, molte volte intervenuto tra il Signor D. Nicodemo, e'l Si-.
gnor D.Antonio Mancino. - - pag.62.
Giuoco diverſo del Pedone di Re quanto va, e 'l contrario col Pedone del
l'Alfiero di Donna quanto va .- pag-6n.
Giuoco delli Pedoni dell'Alfiero di Donna quanto vanno.- pag. 62
Giuoco del Pedone, dell'Alfierº di Pa-- pag.63e
Giuoco di T-eti del Signor D. Pietro Petronio. , pag. 64
Partito di ſottilità , giucandoſi alla Ganapierda.. pag.65 -
aiuoco ſucceduto col Sig. Diafebo Venturi insieme seneſe, pag. 3,
Partito ſucceduto col Signor D. Antonio Mancino, e 'l Dottor Antonio
Pirrone - - - - - - - Pag.66.
Giuoco ſucceduto col Signor Girolamo Ceriacii. pag.66.
Giuoco ſucceduto col Signor Giordomenico de Leonardis,e'l Dottor Orazio
Contei - - pag.67.
Giuocoſucceduto tra il Reverendo D.Mario de Grazia, e l'Illuſiriſſimo Si
gnor Marcheſe di Monteforte. - - pag. 67.
Tartito ſucceduto tra il Signor Gio:Alfonſo Daniele, e'l Signor Michelino
- Scavelli. - pag.68.
Partito del Signor Scipione Genovino. pag.69 -
A E E I N E.
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