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Il motivo per cui l’Imam Al-Ghazali scrisse questa lettera
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Sappi, caro giovane che mi ami - che Allah l’Altissimo pro-
lunghi la tua vita nella Sua obbedienza e ti conduca sulla
via di coloro che ama - che i consigli si ricavano dai tesori
del Messaggio (del Profeta), su di lui la benedizione e la
pace. Se ti fossero già giunti i suoi consigli, quale bisogno
avresti dei miei? E se non ti fossero ancora giunti, allora
dimmi: che cosa hai appreso in questi anni passati?
Figlio mio!
Tra i consigli che il Messaggero di Allah ﷺdiede alla sua
comunità, c’era il seguente: «Il segno dell’allontanamento
di Allah dal servo è l’occuparsi di quest’ultimo in ciò che è
privo di valore (o utilità, o anche ciò che non lo riguardi);
e se una persona spendesse anche solo un’ora della sua vita
in altro rispetto a quello per cui è stata creata, si sarà allo-
ra meritata un grande rimorso (nel Giorno della Resurre-
zione); e chi oltrepassi i quarant’anni senza che le sue buo-
ne azioni superino quelle cattive, si prepari al Fuoco».
Questo consiglio è sufficiente per coloro che hanno intellet-
to.
Figlio mio!
Dare un consiglio è facile, accettarlo è difficile, perché ri-
sulta amaro al gusto di coloro che seguono i propri deside-
ri biasimevoli, essendo le cose proibite dolci ai loro cuori.
Questo vale specialmente per chi ricerca la conoscenza in
modo formale, occupandosi dei meriti personali e degli in-
teressi di questo mondo. Costui crede che la sua salvezza
sia nella conoscenza teorica e che sia esonerato dalla sua
applicazione. Questo è il credo dei filosofi. Gloria ad Allah
l’Immenso!
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Questi non sanno che la conoscenza che acquisiscono e che
non applicano sarà certamente testimone contro di loro,
come disse il Messaggero di Allah ﷺ: «Il peggior tormen-
to nel Giorno della Resurrezione è riservato alla persona
dotata di conoscenza e alla quale Allah non avrà permesso
di beneficiare di quello che sapeva».
Figlio mio!
Non rimanere povero di opere, né privo degli stati spiri-
tuali, e sii certo che la sola conoscenza teorica non ti sarà
d’aiuto. Considera l’esempio di un uomo nel deserto: se
disponesse di dieci spade indiane e altre armi ancora, sup-
ponendo che egli sia anche un abile guerriero dotato di co-
raggio; se lo attaccasse un leone feroce e terribile, pensi che
le armi sarebbero in grado di respingere il suo pericolo, se
non le usasse per colpirlo? È ovvio che senza usare le armi
il pericolo non sarà mai respinto.
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Ma se qualcuno volesse ancora dire: «La fede (a parole) è
sufficiente (per ottenere il Paradiso)». Risponderemmo: sì,
ma quando lo vedrà? E quanti insormontabili ostacoli gli
si presenteranno prima che ci arrivi? Il primo di questi
ostacoli è quello della fede: è garantito che gli rimarrà sen-
za perderla? Arrivando in Paradiso in questa condizione, si
ritroverà sprovvisto di opere e peccatore.
Figlio mio!
Finché non agirai, non troverai ricompensa.
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disse: «Chi pensa di arrivare senza agire è un illuso, mentre
chi pensa di arrivare col solo suo agire è un presuntuoso».
Figlio mio!
Quante notti hai trascorso nella ripetizione delle nozioni e
nella lettura dei libri, privandoti del sonno! Non so quale
fosse il tuo scopo in tutto ciò. Se lo hai fatto per scopi
mondani, per ottenere guadagni terreni effimeri e aggiudi-
carti delle cariche, vantandotene con i tuoi simili, allora
guai a te e ancora guai a te! Invece, se il tuo scopo era vivi-
ficare la Legge Sacra del Profeta ﷺ, raffinare i tuoi carat-
teri e domare l’ego che ordina il male, allora che tu sia
beato.
Figlio mio!
In che modo ti sarà utile lo studio della teologia, delle di-
spute logiche, della medicina, delle politiche amministrati-
ve, della poesia, dell’astronomia, della prosodia, della sin-
tassi e della morfologia, se non facendoti perdere gli anni
della tua vita, (nel caso ti occupassi di queste scienze) tra-
scurando le disposizioni del Dio Maestoso?
Figlio mio!
Conoscenza senza pratica è follia, e la pratica non può mai
essere priva di conoscenza.
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Giorno della Resurrezione, dirai: «Lasciaci tornare a ope-
rare il bene» ma la risposta sarà: «Stolto, è da lì che sei ve-
nuto!».
Figlio mio!
Coltiva la forza di volontà nel tuo spirito, sconfiggi il tuo
ego e disciplina i desideri del tuo corpo, perché la tua di-
mora sarà la tomba e le genti dei cimiteri stanno aspettan-
do il momento del tuo arrivo. Bada quindi dall’arrivare da
loro senza provviste.
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derio delle genti del Fuoco quando diranno alle genti del
Paradiso: “Versateci un po’ d’acqua”».
Figlio mio!
Se la conoscenza teorica fosse sufficiente e le azioni fossero
irrilevanti, allora il richiamo di Allah l’Altissimo (nell’ul-
timo terzo di ogni notte): «C’è qualcuno che chiede? C’è
qualcuno che implora perdono? C’è qualcuno che si
pente?» sarebbe insensato.
Figlio mio!
«Veglia (in preghiera volontaria) parte della notte» è un
ordine divino.
«Implorano perdono nell’ultima parte della notte» è un
gesto di gratitudine.
«Coloro che implorano il perdono nell’ultima parte della
notte» è una forma di ricordo di Allah.
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Disse Sufiàn At-Thaùri (Allah ne abbia misericordia): «Al-
lah l’Altissimo fa soffiare un vento nell’ultima parte della
notte che raccoglie i ricordi di Allah e le richieste di perdo-
no e le consegna al Re Onnipotente». Disse anche: «Nella
prima parte della notte, un chiamante da sotto il Trono
chiama: “Si alzino gli adoratori”, quindi si alzano, pre-
gando quanto Dio vuole. Poi, nel cuore della notte, un
chiamante chiama: “Si alzino i devoti”, quindi si alzano
fino all’ultima parte della notte. Dopodiché, al giungere di
quest’ultima, un chiamante chiama: “Si alzino coloro che
implorano il perdono”, quindi si alzano e chiedono perdo-
no. Infine, all’alzarsi dell’alba, un chiamante chiama: “Ora
si alzino i negligenti”, quindi si alzano dai loro letti come
fossero morti risorti dalle loro tombe».
Figlio mio!
Si narra in alcune raccomandazioni di Luqmàn il saggio a
suo figlio: «Figlio mio, non permettere al gallo di essere
migliore di te: lui canta al levarsi dell’alba mentre tu dor-
mi».
Figlio mio!
Quello che dici e che fai deve conformarsi alla Legge Sa-
cra, perché il dire e il fare senza seguire la Legge Sacra è
sviamento. Non farti illudere dalle infrazioni e dalle stra-
nezze dei (finti) sufi. Percorrere questa via è possibile solo
compiendo sforzi e contrastando i desideri biasimevoli del-
la propria anima con l’impegno costante, non con le prati-
che fasulle e le parole futili.
Figlio mio!
Alcune tue domande somigliano a quest’ultima. Le risposte
ad altre domande, invece, le trovi già trattate nella mia
opera “Rigenerazione delle scienze (religiose)” e in altri
miei scritti. Rinviando ad essa, ne cito qui una parte:
«Quattro sono i principi che deve osservare colui che per-
corre la via spirituale:
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◈ Il quarto: apprendere il minimo indispensabile
della Legge Sacra per poter praticare gli ordini di
Allah l’Altissimo, integrando con le altre scienze che
ti saranno utili per la tua salvezza nell’aldilà».
Figlio mio!
Se conoscessi questo hadith, non avresti bisogno di molta
altra conoscenza.
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«◈ La prima consapevolezza è l’aver osservato le
persone, notando che ognuna di loro ha qualcuno
che ama e a cui è affezionato. Alcuni di questi esseri
amati accompagnano la persona che li ama fino alla
morte, altri fino al bordo della tomba, ma alla fine
tutti si ritirano lasciandola sola, senza che nessuno
di loro entri nella sua tomba. Questo mi ha fatto
riflettere, e mi sono detto: “Il miglior amato per una
persona è quello che entra con lui nella tomba per
tenergli compagnia”. Al che non ho trovato altro
che le buone azioni che rispecchiassero questa mia
conclusione. Così ho cominciato ad amarle in modo
che siano una luce nella mia tomba e mi tengano
compagnia senza lasciarmi mai solo.
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riflettuto sulla parola dell’Altissimo: «Ciò che è
presso di voi è destinato a svanire, mentre ciò che è
presso Allah rimane in eterno». Allora ho speso
quello che avevo per amor di Allah, distribuendolo
ai poveri, in modo che diventi il mio tesoro presso
Allah.
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flettuto sulla parola dell’Altissimo: «Allah basta a
chi confida in Lui. In verità Allah realizza sempre i
Suoi intenti. Allah ha stabilito una misura per ogni
cosa». Così mi sono affidato ad Allah, Egli mi basta
ed è il migliore a cui affidare le mie questioni».
Figlio mio!
Da questi due racconti avrai capito che non hai bisogno di
troppa conoscenza. Ora ti mostrerò quali sono i doveri di
chi percorre la via della Verità. Sappi che chi la percorre ha
bisogno di un maestro che lo guidi e lo educhi in modo
che, attraverso la sua educazione, cambi i suoi cattivi ca-
ratteri con quelli eccellenti.
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La condizione affinché un maestro diventi un delegato del
Messaggero di Allah ﷺè di essere un sapiente; tuttavia
non tutti i sapienti sono idonei per essere dei successori
(del Profeta). Quindi ora ti indicherò alcuni segni distintivi
che, in generale, lo caratterizzano, affinché non pretenda
chiunque di essere una guida.
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Egli sarà allora una delle luci del Profeta ﷺche può essere
presa come esempio. Tuttavia, trovare una persona simile è
più raro che trovare lo zolfo rosso. Chiunque abbia avuto
la fortuna di trovare un maestro simile a quello che ho de-
scritto, e tale maestro lo abbia a sua volta accolto, deve
rispettarlo esteriormente e interiormente.
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Sappi inoltre che il (vero) sufismo ha due caratteristiche: la
rettitudine sulla via di Allah e il distacco dai circoli futili
delle persone. Il sufi è quindi colui che si caratterizza dalla
rettitudine sulla via di Allah e si distingue per i suoi eccel-
lenti caratteri, comportandosi con le persone sulla base
dell’indulgenza.
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Mi hai poi chiesto sulla fiducia in Allah; essa consiste nel
rafforzare la tua fede in ciò che Allah l’Altissimo ha pro-
messo. Devi quindi credere che ogni cosa che ti è stata de-
cretata ti accadrà senza alcun dubbio, anche se tutto il
mondo cercasse di impedirlo. Allo stesso modo, quello che
non ti è stato prescritto non ti accadrà, anche se tutto il
mondo si impegnasse per farlo accadere.
Figlio mio!
Il resto delle tue domande ha già avuto risposta nelle mie
opere: cercale lì. Ad altre tue domande non è possibile dare
una risposta. Metti in pratica ciò che conosci affinché ti
venga svelato ciò che non conosci. Il Messaggero di Allah
ﷺdisse: «A chi mette in pratica ciò che conosce, Allah lo
renderà erede di ciò che non conosce».
Figlio mio!
D’ora in poi non presentarmi altro che i problemi legati
agli stati spirituali del tuo cuore. Allah l’Altissimo dice:
«Se avessero pazientato fino a che tu esca a incontrarli, sa-
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rebbe stato meglio per loro». Accetta il consiglio di Al-
Khadir (su di lui la pace) quando disse: «Non chiedermi
riguardo a nulla finché non sarò io a parlartene». Non
avere fretta; le cose ti verranno svelate a loro tempo e sarai
in grado di vederle: «Vi mostrerò i Miei segni, non chiede-
teMi di affrettarli». Quindi non chiedermi cose prima del
loro tempo, e sii certo che non giungerai alla meta senza il
cammino, in quanto l’Altissimo dice: «Non hanno forse
percorso la terra, osservando (quale fu la fine di quelli che
li hanno preceduti?)».
Figlio mio!
Giuro che, incamminandoti, vedrai meraviglie ad ogni
tappa. Sacrifica la tua anima, poiché l’essenza di questa
questione risiede nel suo sacrificio, come disse Dhu N-Nùn
l’egiziano (Allah ne abbia misericordia) a un suo studente:
«Se sei in grado di sacrificare la tua anima, allora vieni;
altrimenti non occuparti con futilità mistiche».
Figlio mio!
Ti raccomando otto cose, accettale da parte mia affinché la
tua conoscenza non sia testimone contro di te nel Giorno
della Resurrezione. Quattro di esse dovrai metterle in pra-
tica e dalle altre quattro ti dovrai astenere.
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Sappi inoltre che la malattia dell’ignoranza si mani-
festa in quattro modi: la prima può essere curata
mentre le altre no.
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✦ La seconda: quando il problema è nella
stupidità della persona. Anche questo amma-
lato è inguaribile, come disse Gesù (su di lui
la pace): «Non sono stato incapace di resu-
scitare i morti (con il permesso di Allah); in-
capace sono stato però di guarire gli
stupidi».
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✦ Il primo: non lasciare che le tue parole, le
tue espressioni, i tuoi gesti, le tue emozioni, i
tuoi versi e le tue poesie siano artefatte e af-
fettate. Allah detesta coloro che pretendono
di essere quello non sono realmente. I modi
eccessivi di queste persone indicano in realtà
una confusione interiore e un cuore incuran-
te.
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rena all’ascetismo, dall’avarizia alla genero-
sità, dalla vanità alla devozione.
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scienze non ti recherebbero beneficio (in quegli ul-
timi giorni).
Figlio mio!
Ascolta anche queste altre parole e riflettici in modo che tu
possa trovarci la tua salvezza. Se venissi a sapere che il Sul-
tano verrà da te in visita tra una settimana, di sicuro quel-
lo che faresti non sarebbe altro che abbellire le cose a cui
farà attenzione, come i tuoi vestiti, il tuo aspetto, la tua
casa, il tuo arredamento, e così via. Ora rifletti su quello
che ti ho indicato, tu che sei intelligente; a chi è intelligente
sono sufficienti poche parole. Il Messaggero di Allah ﷺ
disse: «In verità Allah non guarda i vostri aspetti né le vo-
stre ricchezze, ma guarda i vostri cuori e le vostre opere».
Se vuoi sapere quali sono gli stati del cuore, leggi la «Rige-
nerazione» e altri miei scritti. Cercare questa conoscenza è
un obbligo individuale, cercare le altre conoscenze invece è
un obbligo comunitario, eccetto per la misura che serve
per assolvere gli obblighi verso Allah l’Altissimo. Egli ti
assisterà per riuscire ad assimilare questa conoscenza.
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◈ La quarta cosa che dovrai mettere in pratica: non
accumulare dei beni terreni più di quello che ti ba-
sta per un anno, come faceva il Messaggero di Allah
ﷺcon alcune delle sue mogli. Egli disse: «O Allah,
rendi il nutrimento della famiglia di Muhammad
sufficiente». Egli non agiva così verso tutte le sue
mogli, ma solo verso chi sapeva essere debole di
fede. Invece, verso coloro che avevano una fede cer-
ta, egli non provvedeva cibo per più di un giorno e
mezzo.
Figlio mio!
Ho trattato in questa lettera i punti da te richiesti. Ora
devi metterli in pratica; non dimenticarti di me e ricordami
nelle tue pie invocazioni.
Quanto all’invocazione che mi hai chiesto, cercala tra le
invocazioni presenti nelle raccolte tradizionali autentiche.
Recita questa invocazione nei tuoi momenti liberi, soprat-
tutto dopo la fine delle tue preghiere:
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O Allah, sigilla le nostre vite con la felicità, realizza
con abbondanza le nostre speranze, unisci con la
salute i nostri mattini alle nostre sere, rendi la Tua
misericordia il nostro destino e la nostra fine, versa
l’abbondanza del Tuo perdono sui nostri peccati,
donaci di migliorare i nostri difetti, rendi la consa-
pevolezza di Te la nostra provvista, dirigi il nostro
sforzo verso la Tua religione e donaci piena fiducia
e confidenza in Te.
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